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Title of test:
Critica letteraria e letterature comparate

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Author:
Claire93
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Creation Date:
01/05/2022

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Number of questions: 361
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Secondo Henry Remak, la letteratura comparata è: lo studio della letteratura di là dai confini di un paese particolare e lo studio dei rapporti tra letteratura, da una parte, e, dall'altra, altre aree della conoscenza e delle opinioni l'insieme degli studi comparativi all'interno di una letteratura nazionale lo studio dei rapporti tra letteratura e scienze sociali un altro modo per definire la critica letteraria .
La prima cattedra di letteratura comparata fu istituita: in Cina in America, a Harward in Canada in Europa, presso l'Università di Lione .
La definizione di littérature comparée entrò in uso: con l'articolo La notion de littérature comparée di Paul van Tieghem con Benedetto Croce con un libro di Matthew Arnold con la riflessione di Goethe .
Il concetto goethiano di Weltliterature, letteratura mondiale: rinviava a un progetto di estensione della letteratura tedesca a tutto il mondo indicava uno stato di interdipendenza tra culture nazionali, libera circolazione delle idee e la fine delle guerre, nonché rinviava a una continua tensione fra il locale e l'universale (quella zona ibrida che oggi chiamiamo glocal) implica un'unificazione progressiva di un mondo sempre più omogeneo afferma la categoria di letteratura nazionale come l'unica di interesse .
Oltre che dello studio dei rapporti e confronti tra le diverse tradizioni letterarie, la letteratura comparata si occupa anche: esclusivamente della filologia romanza esclusivamente della filologia germanica del confronto tra diversi autori di una letteratura nazionale delle relazioni tra letteratura e arti figurative, letteratura e teatro, letteratura e media audiovisivi, letteratura e musica .
La critica di Benedetto Croce alla letteratura comparata riguardava: le debolezze teoriche e metodologiche degli studi di letteratura comparata che venivano condotti in Italia in quei tempi, spesso ridotti a pura erudizione positivistica le posizioni allineate alla teoria di René Wellek in America la legittimità della storia delle idee o della critica dei temi letterari l'origine antipositivistica della disciplina .
Nel libro Theory of Literature (1949), René Wellek afferma la necessità: dell'allontanamento della comparatistica americana dalle tendenze positivistiche dell'avvicinamento della comparatistica americana alle tendenze positivistiche della ripresa dei concetti meccanistici e fattualistici ereditati dall'Ottocento della definitiva divisione tra storia della letteratura e critica letteraria.
La teoria della letteratura di René Wellek: proponeva il confronto dei concetti e metodi della comparatistica con le istanze dei movimenti sociali, tra le quali le rivendicazioni dell'identità razziale o sessuale auspicava lo sviluppo di una prospettiva internazionale che prevedesse l'ideale di una storia letteraria e di una disciplina di studio con caratteri universali attaccava duramente l'eurocentrismo dell'accademia occidentale e degli studi letterari propugnava l'impossibilità della critica, come conseguenza di una filosofia volta a decostruire la testualità e la soggettività .
Nell'Estetica, Hegel distingue tre generi: la commedia, la tragedia, il melodramma l'epica, il romanzo, la poesia l'epica, la tragedia, il dramma l'epica, la lirica, il dramma .
Nel suo libro L'uno e il molteplice. Introduzione alla letteratura comparata, Claudio Guillen afferma che i generi: sono entità "reali", dotate di vita propria e identità sostanziale sono categorie stabili e definite, a forte codificazione, cornici immutabili occupano storicamente uno spazio le cui componenti evolvono nel corso dei secoli; sono modelli che evolvono posseggono dei tratti distintivi che si restano immutati nel corso della storia .
L'espressione "il ritorno della critica tematica" è tratta dal titolo di un libro di: Remo Ceserani Gérard Genette René Wellek Werner Sollors .
Una discussione incentrata sui topoi fondanti della tradizione letteraria occidentale è trattata nel libro: Letteratura europea e Medio Evo latino, di Ernst R. Curtius Raccontare la letteratura, di Remo Ceserani Teoria della letteratura, di René Wellek Anatomia della critica, di Northrop Frye .
Con Anatomia della critica, Northrop Frye: introduce un approccio semiotico nella teoria letteraria apre la critica letteraria al multiculturalismo si inserisce nel discorso della tematologia individuando i grandi archetipi letterari si situa nel campo degli studi culturali.
Nel Dizionario dei temi letterari a cura di Ceserani, Domenichelli e Fasano, "tema" e "motivo" sono considerati come: categorie deboli e inutili sul piano euristico termini interscambiabili: ogni motivo può diventare tema e ogni tema motivo, a seconda dell'estensione e della capacità di strutturazione tematica che tema o motivo assumono nelle singole opere o nel macrotesto della tradizione letteraria categorie fisse e a forte codificazione, la cui relazione è caratterizzata da una gerarchia rigida termini che si riferiscono strettamente all'ambito della musica .
Secondo Tomaševskij (Tematika, 1925), il tema di un testo: È impossibile da individuare È disposto secondo un ordine particolare dato da un criterio strettamente causale- temporale è formato di motivi combinati e disposti secondo un'architettura codificata per ogni genere è formato di tanti temi minori, più o meno unitari, che a loro volta presentano altri elementi tematici, di dimensioni inferiori, i motivi .
Il modello classico all'origine di innumerevoli storie di viaggio è considerato: la Divina Commedia di Dante l'Odissea di Omero I viaggi di Gulliver di Swift L'isola del tesoro di Stevenson .
Per Goethe, la vera forza, la vera efficacia di una poesia risiedono: nell'accuratezza delle descrizioni nello sviluppo dei personaggi nella situazione, nei motivi nella veridicità delle storie narrate.
La letteratura comparata si fonda: sullo studio delle relazioni tra testi di lingue, culture ed epoche diverse, e non può non occuparsi dunque anche dei rapporti che la letteratura intesse con altre «sfere dell'espressione umana» […] dotate di specifici linguaggi, codici e modi di rappresentazione sullo studio delle letterature in chiave nazionale, e non si occupa dei rapporti che la letteratura intesse con altre «sfere dell'espressione umana» sullo studio della letteratura tout court, e non riconosce la pari valenza di altri linguaggi, codici e modi di rappresentazione sullo studio delle relazioni tra lingue e letterature antiche e lingue e letterature moderne .
Negli ultimi decenni si guarda alla relazione tra le arti alla luce: del primato della letteratura sulle altre arti del primato dell'immagine sulla parola dei due concetti chiave di ibridazione (tra i linguaggi e tra le forme) e di contaminazione (il termine, di origine romantica, non può non accogliere oggi anche un significato politico) dei due concetti chiave di purezza e originalità .
Nella prospettiva dei visual studies, il rapporto tra parole e immagini: È ritenuto avere profonde conseguenze di tipo culturale, e connotato di un significato politico si svolge sempre in modo didascalico, in un rapporto che nega l'indipendenza semantica all'immagine appartiene alla sfera dell'estetica, e dunque è slegato dalla realtà sociale È governato dal primato della parola sull'immagine .
Per Jean Rousset, l'arte risiede: nella solidarietà di una visione e di una forma nella solidarietà della relazione tra testo e lettore nell'intenzionalità dell'autore nel successo di critica e di pubblico .
Il metodo critico di Auerbach consiste nel: valutare un testo dalla sua fortuna analizzare un'opera nella sua interezza analizzare dei campioni testuali significativi come rappresentativi dell'intero testo confrontare un testo con le opere del passato .
In Mimesis Auerbach fa una lettura contrastiva delle digressioni in: la Bibbia e La Divina Commedia l'Odissea e Al Faro l'Odissea e La Divina Commedia l'Odissea e la Bibbia .
Secondo Auerbach, l'effetto di indeterminatezza e oscurità del racconto biblico è dovuto a: l'essenzialità del collegamento sintattico, la totale assenza di aggettivi e descrizioni, la frammentarietà dei dialoghi il vortice dell'intreccio l'eccesso di elementi descrittivi il registro erudito del testo.
Per Auerbach gli scrittori ebraici esprimono: le gesta degli eroi la compresenza e il conflitto dei diversi strati della coscienza il succedersi e l'alternarsi delle passioni il movimento introspettivo del pensiero .
Nelle sue riflessioni su epos e romanzo, Michail Bachtin afferma che: se l'epopea può essere incompleta, nel romanzo son caratteristici lo specifico interesse del seguito e della fine se l'epopea deve avere una conclusione, il romanzo può essere incompleto senza che questo mini la sua coerenza nel romanzo, il racconto può cominciare e finire in qualsiasi momento senza che la compiutezza ne risenta la presenza del finale non è necessaria né per l'epica né per il romanzo.
Per Sergio Zatti, nell'Orlando Furioso a impersonare la devianza nello spazio e il differimento nel tempo sono rispettivamente: Orlando e Angelica Orlando e Ruggiero Ruggiero e Bradamante Ruggiero e Orlando .
Per Peter Brooks, lʼidea stessa di avventura è: determinata dall'inizio e dalla sua struttura interminabile legata a quel che deve accadere (ad-venire) unʼazione in cui i finali sono scelti dagli inizi e in funzioni dei medesimi legata ai colpi di scena e all'incertezza del finale .
Secondo Hegel, «La visione di una totalità in sé compiuta» è data all'epopea da: il susseguirsi dell'azione e la rappresentazione delle antiche gesta la presenza dei dialoghi nei testi la raffigurazione della realtà e il carattere di azione individuale la rappresentazione dell'interiorità scissa dal contesto .
Nella sua Teoria del romanzo, Lukács afferma che nell'epopea: a contare sono determinati momenti di grande intensità, affini ai punti culminanti dell'intero, momenti il cui significato si esaurisce nel formarsi o nel dissolversi di forti tensioni a contare sono determinati momenti di grande intensità, che coincidono con gli inizi e i finali il mezzo non significa alcunché d'essenziale, a contare è la fine conta la figura centrale e le sue avventure, stabiliti dall'inizio .
Il feuilleton, inteso come spazio tipografico, si diffonde: all'inizio dell'800 all'inizio del '900 ai primi del Novecento alla fine del Settecento .
Nel giornale, lo spazio occupato dal feuilleton era: nell'inserto situato nella parte centrale del giornale in basso alla pagina, il cosiddetto "rez-de-chaussée" nell'inserto staccato dal giornale ovunque, in formato colonna .
La Vieille fille di Balzac appare su «La Presse»: nel formato colonna nel formato del feuilleton, in basso alla pagina come volume allegato al giornale come inserto allegato al giornale .
I tre moschettieri di Dumas esce a puntate su: La Presse Le Siècle La Patrie Le Journal de débats .
Secondo Chatman, suspense e sorpresa: sono tipici della letteratura modernista sono termini antitetici, l'uno esclude l'altro sono termini complementari e non contraddittori, passibili di «funzionare insieme nelle narrazioni in modi complessi sono dispositivi testuali non iterativi, che compaiono al massimo una volta nel testo .
Per Roland Barthes, la struttura "interrogativa" della narrazione caratterizzata dalla suspense si basa su delle domande a cui la storia deve fornire una risposta. Queste sono: chi? Che cosa? Come andrà a finire? In che modo? chi? Che cosa? Come andrà a finire? Perché? chi? Che cosa? Come andrà a finire? Dove? chi? Quando? Che cosa? Come? .
Roland Barthes, in S/Z, spiega come la dinamica del testo sia paradossale, in quanto: mira a costruire una rete di avventure e di colpi di scena mira a mantenere l'enigma nel vuoto iniziale della sua risposta facilita l'avanzata del discorso annunciando la conclusione fin dall'inizio mira a far coesistere simultaneamente molteplici trame parallele .
Nei Misteri di Parigi, Rodolphe de Gerolstein si caratterizza come: un personaggio marginale da un lato nobile ed eroico protettore dei deboli, dall'altro spietato giustiziere l'eroe a tutto tondo il villain .
Nei Misteri di Parigi, Fleur de Marie cade in balia di tormenti interiori per: avere abbandonato la famiglia d'origine l'incapacità di adattarsi al nuovo contesto i sensi di colpa per la vita passata la consapevolezza di avere compiuto un crimine .
Nei Misteri di Parigi la la fine del capitolo coincide frequentemente con: i finali di puntata non c'è una logica l'inizio del capitolo successivo un punto mediano del volume .
Nella Poetica, Aristotele afferma che lo storico e il poeta si distinguono: nel dire in versi o senza versi in questo: lo storico dice le cose avvenute, il poeta come le cose sarebbero potute andare in questo: lo storico dice le cose avvenute, il poeta quali possono avvenire in questo: il poeta dice le cose avvenute, lo storico quali possono avvenire .
Nella Poetica, Aristotele considera la poesia di maggiore fondamento teorico e più importante della storia poiché: la poesia racconta la verità, la storia è imitazione della realtà il linguaggio della poesia è più elevato dice infatti piuttosto le cose particolari, la storia quelle universali dice infatti piuttosto le cose universali, la storia quelle particolari .
Nel suo studio Il romanzo storico, Lukács afferma che l'anima del romanzo storico è: rappresentare i destini generali, in cui i problemi dell'epoca trovino la loro espressione al tempo stesso immediata e tipica rappresentare i destini individuali in cui i problemi dell'epoca trovino la loro espressione al tempo stesso immediata e tipica la rappresentazione del contenuto psicologico, svincolato dal contesto sociale la rappresentazione del contenuto sociale del destino narrato, raccontato attraverso le azioni dei personaggi .
Per Lukács, la forma classica del romanzo storico è incarnata da: Walter Scott e Alessandro Manzoni Heinrich Mann e il romanzo storico moderno il romanzo dell'umanesimo democratico, rappresentato soprattutto da Victor Hugo il romanzo borghese, da Flaubert al naturalismo e simbolismo .
La definizione di 'effetti superlativi di reale', data da Barthes ai personaggi storici, implica che: presenze citate nei discorsi dei personaggi, ma assenti dall'intreccio essi siano dei comprimari, sempre presenti accanto ai protagonisti inventati essi siano i protagonisti del racconto, rappresentati con la massima verosimiglianza essi siano solo mescolati ai loro vicini fittizi, introdotti nella finzione lateralmente, obliquamente, di passaggio .
Con l'espressione 'personaggi referenziali', attribuita ai personaggi storici, Hamon intende dire che: essi sono figure macchiettistiche, adatte a dare un po' di colore al racconto essi rimandano a un senso definito da una determinata cultura a ruoli, programmi e usi stereotipati essi rimandano a personaggi appartenenti al mondo reale essi sono caratterizzati da tratti provati storicamente .
Per quanto riguarda la relazione tra personaggio e idea, nel Novantatré: Danton rappresenta la Montagna, Robespierre il Comitato di salute pubblica, Marat la Comune, Cimourdain il Vescovato Danton rappresenta il Vescovato, Robespierre il Comitato di salute pubblica, Marat la Comune, Cimourdain la Montagna Danton rappresenta la Montagna, Robespierre il Comitato di salute pubblica, Marat il Vescovato, Cimourdain la Comune Danton rappresenta la Montagna, Robespierre il Vescovato, Marat la Comune, Cimourdain il Comitato di salute pubblica .
Nel Novantatré di Victor Hugo i personaggi storici sono: eroi colti nelle loro determinazioni storico-politiche, e partecipanti delle avventure degli altri personaggi eroi medi, descritti nella loro vita quotidiana eroi senza passioni e idee introdotti nella finzione in una modalità 'di passaggio', 'dipinti sullo scenario' .
Nel capitolo 'Le cabaret du Paon', a livello formale, il personaggio fittizio Cimourdain si unisce al dialogo tra Robespierre, Danton e Marat: nella stessa modalità con cui sono descritti gli altri tre personaggi storici con un passaggio stilistico dal registro diegetico a quello mimetico con uno scarto interpuntivo spia del diverso statuto del personaggio con una transizione sintattica che segnala il cambio di statuto del personaggio .
Citando Lukács, Gauvain e Cimourdain possono essere definiti, al pari di Danton, Robespierre e Marat, 'individui storici universali' poiché: i loro attributi individuali scolpiti in maniera vivida e incisiva, a differenza di quelli collettivi le loro vicende rispecchiano eventi, contraddizioni e passioni di quell'epoca nelle loro vicende, il particolare si distacca dal generale le loro idee e le loro azioni non sono verosimili per quel contesto storico .
Lukács definisce il Novantatré di Victor Hugo come: il primo grande poema storico in cui il nuovo spirito dell'umanesimo di protesta abbia cercato di dominare la storia del passato il primo esempio in cui compare il ritorno della tendenza all'epica il maggiore esponente dell'età d'oro del romanzo storico un esempio della decadenza del genere .
Hugo scrive il Novantatré: durante la Terza Repubblica nel 1871, durante i sanguinosi eventi legati alla repressione della Comune nel 1855, agli inizi del suo esilio a Jersey nel biennio 1862 - 1863 .
Il cambiamento tonale ravvisabile nel passaggio dai Miserabili al Novantatré è dovuto all'influenza di un evento che incide sulla visione di Hugo: il trauma vissuto di fronte al bagno di sangue della repressione della Comune nel 1871 la nascita della Terza Repubblica il colpo di Stato del 18 brumaio l'esilio a Jersey .
Nel passaggio dai Miserabili al Novantatré si può osservare che: i personaggi storici che affollano i Miserabili lasciano il posto, nel Novantatré, a destini individuali scollegati dai destini generali il racconto epico delle barricate nei Miserabili lascia il posto, nel Novantatré, a una narrazione incentrata sulle microstorie dei personaggi la narrazione problematica della Rivoluzione nei Miserabili lascia il posto, nel Novantatré, a una rappresentazione epica dell'evento la narrazione titanica delle barricate presente nei Miserabili lascia il posto, nel Novantatré, a una rappresentazione che attraverso i conflitti morali dei personaggi si fa riflessione sul tema della violenza e del diritto .
Cimourdain, commissario delegato con pieni poteri dal Comitato della salute pubblica, ha l'incarico di fermare e uccidere: il capitano dell'esercito rivoluzionario Gauvain il marchese di Lantenac, comandante delle truppe contro-rivoluzionarie Danton Marat .
A detta di Marat, il maggior difetto di Gauvain è: la clemenza la crudeltà la viltà la sconsideratezza .
In Hegel la distinzione tra i "caratteri eroici" della letteratura del passato e i personaggi delle opere romantiche si articola: sulla base dell'equivalenza fra la dimensione della legge e quella dell'individuo sulla base del progressivo ampliamento della sfera individuale che investe il personaggio sulla base della progressiva riduzione della sfera collettiva che investe il personaggio sulla base della progressiva riduzione della sfera individuale che investe il personaggio .
Secondo Hegel, per il nuovo protagonista romantico le possibilità di azione e di scelta sarebbero state: nella nuova realtà attuale l'ambito per le figure ideali si sarebbe espanso le possibilità di azione e di scelta sarebbero state molto più limitate a causa dell'introspezione psicologica del personaggio molto più limitate a causa dei «rapporti sociali sussistenti» che avrebbero limitato la sua volontà molto più vaste a causa dei «rapporti sociali sussistenti» che avrebbero potenziato la sua volontà .
Nel Novantatré la figura di Cimourdain è ispirata a: Robespierre Saint-Just Marat Danton .
Nel Novantatré, la figura di Gauvain esprime: la coscienza delle lacerazioni che attraversano vita e pensiero nella comprensione dei movimenti dello spirito del tempo l'adesione cieca ai principi della Rivoluzione la fedeltà ai legami famigliari sopra ogni cosa il rimpianto dell'Ancient Régime .
Nel Novantatré, l'agire di Cimourdain dimostra: il prevalere dell'ideologia e dell'adesione incondizionata ai principi del giacobinismo l'apertura al mutare degli eventi e degli individui il primato della pietà la fede monarchica .
Di fronte al tribunale della sua coscienza, Gauvain: si appella agli ordini ricevuti dal Comitato di salute pubblica considera il Terror l'unica via percorribile per realizzare la libertà riconosce il legame di sangue che lo lega al Marchese di Lantenac cede all'imperativo categorico del perdono e all'assoluta priorità del concetto di umanità .
Secondo Testa, le caratteristiche più evidenti del personaggio relativo sono: introspezione, scissione, relazione eroismo, carisma e statura temporalità, mutabilità e relazione temporalità, fermezza e relazione .
La violenza rivoluzionaria per Gauvain: va esercitata solamente sui controrivoluzionari non perde la connotazione di "violenza pura"; il personaggio non rinuncia a voler distinguere nella sfera dei mezzi È necessaria per la conquista della libertà non può essere estesa ai rapporti famigliari .
Nel corso del dialogo nella cripta, il Marchese di Lantenac afferma: la sua fedeltà ai concetti di tradizione, famiglia e rispetto verso le vecchie leggi di ritenere giunto il momento di abolire la divisione della società in classi di considerare Voltaire e Rousseau fondamentali per la crescita della Nazione di credere nei valori della Repubblica, e proclama ad alta voce "Libertà, Eguaglianza, Fraternità" .
Cimourdain incarna: la scissione dell'io l'assenza di sentimento il conflitto tra ideologia e umanità la virtù repubblicana; la volontà monolitica, non negoziabile e dotata di pieni poteri .
Di fronte alla scelta tra la legge rivoluzionaria e l'amore per Gauvain, Cimourdain: escogita la fuga di Gauvain condanna Gauvain alla ghigliottina si toglie la vita ascolta l'appello di Radoub e concede la grazia .
La narrazione del dialogo nella cripta tra Gauvain e Cimourdain è caratterizzata: da un incedere che ricalca i momenti della liturgia evangelica da una concitata atmosfera drammatica, interrotta da un colpo di scena dal divampare del conflitto acceso tra i due personaggi dal senso di disperazione e rancore che invade i personaggi .
La Repubblica dell'ideale a cui mira Gauvain: È allineata alla Repubblica dell'Assoluto di Cimourdain È governata dall'amore e tenuta insieme dall'armonia pone al disopra di tutto e di tutti la legge È un teorema .
La Tourgue e la ghigliottina rappresentano rispettivamente: la ferocia antica e l'inesorabilità del presente il bene e il male lo splendore aristocratico e la giustizia rivoluzionaria la magnanimità controrivoluzionaria e la pietà giacobina .
Secondo Guy Rosa, nel Novantatré, a parte la sezione sulla Vandea, gli eventi storici: sono disseminati nell'opera come in un quadro (tableau) sono raccolti nei capitoli finali del libro sono ordinati cronologicamente nell'intreccio inaugurano il libro raccolti in schede, secondo il modello cronachistico .
Nel Novantatré, la relazione tra storia e finzione è tale che: la storia precede il romanzesco, come nei Lavoratori del mare ambedue sono fuse in un unico racconto e accomunate dalle medesime forme espressive l'intreccio è interrotto da digressioni esplicite, come nei Miserabili ambedue sono distribuite attraverso i diversi punti di vista .
Nel Novantatré, lo stile dell'incipit del capitolo "Le cabaret du Paon" si caratterizza per: l'attacco in medias res lo stile diegetico del racconto, privo di dialoghi l'assenza di descrizioni, che richiedono al lettore uno sforzo interpretativo la vividezza descrittiva che richiama la composizione figurativa di un oggetto dipinto e la plasticità drammatica di una messa in scena teatrale .
Nel Novantatré, nel ritratto di Robespierre: Il pallore, lo sguardo freddo e le labbra sottili si accompagnano allo sparato di pizzo pieghettato e le scarpe con fibbia di argento il volto butterato segnato da passioni violente e contrastanti sovrasta la cravatta sfatta sul panciotto aperto il colorito giallastro del volto è abbinato a un abbigliamento sciatto e vetusto l'espressione controllata è abbinata a un abbigliamento da chierico .
Attraverso il modo melodrammatico, il Novantatré di Victor Hugo esprime: la presenza di una realtà sovrannaturale e fantastica l'intento di rendere la normalità della vita quotidiana con l'utilizzo del non detto le ideologie del tempo con la massima potenza concettuale e visiva l'immaginazione morale del tempo .
Nel Novantatré, nel corso del dialogo al cabaret du Paon, Marat dichiara che il pericolo è: all'esterno a Parigi, annidato nel "cumulo di bische" e nella "massa di club" all'interno in Vandea .
Victor Hugo mette in scena nel dialogo tra i tre rivoluzionari la dialettica del conflitto attraverso: il monologo interiore interventi di tipo saggistico l'unione di immaginazione melodrammatica e l'espressione dell'oratoria rivoluzionaria uno stile piano caratterizzato da un registro basso.
La descrizione dei tratti individuali dei personaggi: comprende l'ambito più astratto e retorico delle considerazioni di carattere universale sul genere umano e la Storia si limita alla pura descrizione delle caratteristiche fisiche È lasciata all'immaginazione del lettore È fine a se stessa .
Per Peter Brooks, i personaggi di Victor Hugo, nel personificare forze contrapposte e conflitti: possiedono la complessità dei personaggi dei romanzieri realisti raggiungono la profondità psicologica di Shakespeare sono avulsi dal contesto sociale e storico rappresentato si limitano alla emersione di forze di superficie .
Nel Novantatré, Victor Hugo mette in scena attraverso la figura di Robespierre: la volontà generale e la lotta alla Vandea il pensiero utopico e la pietà rivoluzionaria la concentrazione dei rivoluzionari sul fronte bellico esterno l'ossessione denunciataria, la paranoia complottista e lo spirito del popolo .
Secondo la teoria dei modi di invenzione di Northrop Frye, quando l'eroe è superiore in grado agli altri uomini ed al suo ambiente, siamo nell'ambito del: narrativa realistica tragedia mito romance .
Secondo Northrop Frye, l'eroe dell'epica e della tragedia è: inferiore a noi per forza o per intelligenza, e ci dà l'impressione di osservare dall'alto una scena di impedimento, frustrazione o assurdità l'eroe appartiene al modo ironico un capo; possiede autorità, passioni e capacità di espressione molto più grandi delle nostre, ma ciò che egli fa è soggetto sia alla critica sociale 'che all'ordine della natura'. È l'eroe del modo alto-mimetico. superiore come tipo sia agli altri uomini che al loro ambiente, è un essere divino l'eroe del modo basso-mimetico; è uno come noi, non è superiore né agli altri uomini né al suo ambiente .
Secondo Northrop Frye, tipico di gran parte delle commedie e della narrativa realistica, l'eroe del modo basso-mimetico è: uno come noi: siamo sensibili alla sua comune umanità e chiediamo al poeta l'obbedienza agli stessi canoni di probabilità che sono presenti nella nostra esperienza; non è superiore né agli altri uomini né al suo ambiente superiore in grado agli altri uomini ed al suo ambiente; si muove in un mondo in cui le normali leggi di natura sono in certa misura sospese: prodigi di coraggio e di resistenza, innaturali per noi, sono per lui naturali un capo; possiede autorità, passioni e capacità di espressione molto più grandi delle nostre, ma ciò che egli fa è soggetto sia alla critica sociale che all'ordine della natura inferiore a noi per forza o per intelligenza, così da darci l'impressione di osservare dall'alto una scena di impedimento, frustrazione o assurdità .
Per Gérard Genette, le due modalità essenziali della regolazione dell'informazione narrativa sono: distanza e prospettiva mimesi e diegesi analessi e prolessi punto di vista e voce .
Nella definizione di Clara Reeve, romance è: una favola eroica, che tratta di persone e di cose favolose una rappresentazione di vita e di costumi reali, al tempo dello scrittore un racconto che descrive, in un linguaggio umile, eventi della vita quotidiana un genere letterario codificato come l'epica o la tragedia .
Con il termine 'romanzesco' si intende: esclusivamente il romanzo rosa un'opera con un intreccio ricco di colpi di scena e avventure, in particolare cavalleresche; a questo si può aggiungere un carattere fantastico più interiorizzato, e in quel caso 'romanzesco' vuol dire anche romantico, sentimentale, sognante, suggestivo, misterioso, pittoresco l'aggettivo di romanzo il romanzo cavalleresco, scritto in romanice .
Nella seconda parte del Conte di Montecristo, il personaggio di Edmond Dantès è: un uomo coltissimo e intelligentissimo, che si muove con piena consapevolezza nelle miserie della società della Restaurazione un villain un eroe che lotta contro l'ingiustizia un ragazzino ingenuo .
Con la definizione di 'superuomo di massa', Umberto Eco intende: un personaggio eccezionale, che ripara i torti della società per l'interesse della collettività un personaggio eccezionale, che ripara i torti della società per iniziativa personale, senza comunque arrivare a pensare di cambiare tutto l'eroe romantico senza macchia e senza paura un supereroe dotato di poteri sovrannaturali .
Il Novantatré di Victor Hugo è attraversato dalla compresenza dei modi: epico, melodrammatico, tragico comico, basso-mimetico, melodrammatico ironico, realista, del romance epico, comico, tragico .
Nel Novantatré, con la liberazione di Lantenac: Gauvain ristabilisce la priorità del vincolo del sangue e passa alla causa realista pietà e rivoluzione giungono ad escludersi reciprocamente e determinano la tragica paradossalità della sorte dell'eroe la trama accoglie il modo del romance il romanzo si apre al modo epico .
A livello tematico, tra i tratti tipici del realismo figurano: la rappresentazione seria della vita quotidiana e delle grandi forze sociali e basi economiche dello sviluppo storico la rappresentazione comica della vita e degli aspetti privati del quotidiano la rappresentazione tragica della vita, accompagnata da elementi catastrofici l'introspezione psicologica e la presenza di elementi sovrannaturali.
Per "grande romanzo realista" si intende: il romanzo contemporaneo di grosse proporzioni un fenomeno storicamente indeterminato, che attraversa tutte le letterature del mondo un fenomeno storicamente determinato, circoscrivibile tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecent un fenomeno storicamente determinato, circoscrivibile tra gli anni Trenta e gli anni Novanta dell'Ottocento.
La struttura della serialità affonda le sue radici: Nel Novecento, con l'invenzione della televisione Nel 1455, con la tecnica della stampa a caratteri mobili introdotta da Johannes Gutenberg nelle antiche tradizioni orali e nelle saghe medievali nell'Ottocento, a seguito dei processi di industrializzazione .
Grandi speranze di Dickens uscì a puntate per la prima volta: in Inghilterra, sul quotidiano Morning Chronicle negli Stati Uniti, sul settimanale Harper's Weekly in Inghilterra, sulla rivista All the Year Round, fondata e diretta dallo stesso Dickens in Francia, sul quotidiano La Presse .
I finali di puntata dei romanzi di Balzac si concludono con: un momento del racconto non particolarmente saliente un'agnizione un cliffhanger un intreccio di suspense e sorpresa .
Quale era l'intento dei grandi romanzieri realisti?: trascinare il lettore nel vortice dell'intreccio far provare al lettore l'esperienza della catarsi immergere il lettore gradatamente nel racconto, a passo lento, e con attenzione ai dettagli trasportare il lettore in mondi fantastici, lontano dalla grigia vita quotidiana .
Il romanzo di formazione che incarna la sintesi perfetta tra la spinta all'autodeterminazione e le esigenze della socializzazione è: Il mulino sulla Floss di George Eliot (1860) Le illusioni perdute di Balzac (1837-43) il Wilhelm Meister di Goethe (1795-96) Il rosso e il nero di Stendhal (1830) .
Il romanzo di formazione ottocentesco esprimeva al massimo: la nascita della Stato-nazione la dimensione del sogno e della fantasticheria la forma della tradizione, ponendo al centro simbolicamente la vecchiaia e la saggezza la forma della modernità, ponendo al centro simbolicamente la gioventù .
Con Grandi speranze, attraverso le vicende di Pip, Dickens raffigurava: i cambiamenti che attraversavano la società vittoriana un percorso di formazione interiore compiuto all'interno della propria stanza il viaggio intorno al mondo e la conoscenza di luoghi ignoti la restaurazione post napoleonica .
Tra i tratti caratteristici della classe media rappresentati da Grandi Speranze figurano: in Grandi Speranze non esistono eroi medi, ma solo personaggi eccezionali lo spirito di avventura e il coinvolgimento nelle grandi scoperte geografiche il pendolarismo e la separazione tra sfera privata e sfera pubblica la coincidenza tra abitazione e luogo di lavoro .
Per Michail Bachtin, gli eroi dei romanzi di Dostoevskij sono: ideologicamente autorevoli e autonomi, concepiti come autori di un proprio compiuto ideologema, e non come oggetto della finale visione artistica di Dostoevskij personaggi atti a stare accanto al loro creatore nel ruolo di schiavi silenziosi coscienze opache, che non si danno nella loro interiorità oggetto della parola dell'autore .
Secondo Bachtin, la caratteristica fondamentale dei romanzi di Dostoevskij è: il monologismo della voce e della relativa coscienza la pluralità delle voci e delle coscienze indipendenti e disgiunte e l'autentica polifonia delle voci pienamente autonome la struttura episodica dei capitoli lo stream of consciousness .
Per Michail Bachtin, Dostoevskij è il creatore di un genere romanzesco nuovo, ovvero: il romanzo polifonico il romanzo policentrico il romanzo bivoco il romanzo monologico .
Nello specificare la natura metaforica del concetto di polifonia, Bachtin afferma che: il postulato etico-religioso determinante il contenuto del romanzo è l'affermazione della coscienza altrui quale oggetto l'immagine della polifonia e del contrappunto indica l'esorbitare del romanzo dalla consueta unità monologica, così come quando nella musica si va oltre la singola voce la relativa libertà dell'eroe infrange la rigorosa determinatezza della costruzione del racconto l'immagine della polifonia e del contrappunto indica il restringimento del romanzo alla consueta unità monologica, così come quando la musica si compone intorno alla singola voce.
Il critico russo Ivanon affermò che: il romanzo di Dostoevskij si distingue dalla tragedia classica per il fatto che invece di poche semplici linee di un'azione abbiamo di fronte a noi, per così dire, una tragedia potenziata: una tragedia-romanzo il romanzo di Dostoevskij riprende la struttura dell'epica classica il romanzo di Dostoevskij rientra nella categoria di romanzo realista a forte impronta psicologica il romanzo di Dostoevskij si distingue dalla tragedia classica per l'assenza di elementi catastrofici .
Per Michail Bachtin, l'eroe di Dostoevskij è: l'intellettuale-raznocinec, staccato dalla tradizione culturale, dall'humus e dalla terra il contadino protagonista di un innalzamento sociale l'intellettuale impegnato dedito al rinnovamento sociale l'aristocratico decaduto .
In Delitto e castigo, nei diversi dialoghi, in Raskolinkov emerge: un atteggiamento umile e conciliante verso le autorità l'abilità nel dissimulare, e di conseguenza allontanare i sospetti da sé una fredda capacità di controllarsi e gestire le proprie emozioni la necessità irreprimibile di confessare il delitto, tenuta a fatica sotto controllo .
Al centro del dialogo tra Raskòl'nikov e Razumichin, seguente alla riunione con la madre e la sorella del protagonista, domina con forza: Il bisogno di giustificarsi qualcosa che non viene mai detto La richiesta all'amico di abbandonare la sorella e la madre la confessione di Raskòl'nikov del delitto .
Il delitto di Raskòl'nikov nasce da: un miscuglio dettato da necessità ed esaltazione ideologica, contraddetti dall'incompatibilità della sua fisionomia un miscuglio dettato da impulsività e aggressività, favorito dal carattere violento della sua fisionomia un rancore accumulato da lungo tempo verso la vecchia usuraia, acuito dalla povertà una perdita della ragione .
Nella teoria di Raskòl'nikov, gli uomini straordinari sono: la classe aristocratica, nobile di natura persone per loro natura conservatrici e per bene, che vivono nell'obbedienza e amano obbedire persone di alta levatura intellettuale, che hanno fatto progredire l'umanità persone che violano la legge, dei distruttori; il delitto non è più tale se commesso da loro .
Il passaggio tra Ottocento e Novecento è: caratterizzato dalle poetiche del Neorealismo segnato dalla Prima rivoluzione industriale e dall'invenzione della macchina a vapore una fase di grandi certezze, in cui tutte le concezioni del positivismo si consolidano un periodo estremamente dinamico, pieno di trasformazioni violente e di mutamenti veloci, di scoperte e di rivoluzioni .
Nel primo Novecento: le leggi di Keplero vengono sistematizzate da Newton si affermano le leggi della meccanica classica Freud pubblica L'interpretazione dei sogni e formula la sua teoria dell'inconscio Franz Mesmer formula la sua teoria del magnetismo animale, con le relative applicazioni dell'ipnotismo.
Il nuovo sistema di coordinate che si afferma nel Novecento: corrisponde a una brusca cesura, un trauma epocale che trasforma completamente la concezione del mondo e l'autopercezione dell'uomo in rapporto alla realtà si ricollega alla mentalità ottocentesca, secondo cui il mondo era ordinato gerarchicamente con un posto proprio per ogni cosa manifesta il bisogno collettivo di ritornare all'epoca aurea del Rinascimento diffonde una concezione dello spazio e del tempo come categorie assolute, universalmente stabili .
Tra Ottocento e Novecento si assiste a: l'invenzione della pila da parte di Alessandro Volta l'invenzione di Guglielmo Marconi della radio e lo sviluppo delle telecomunicazioni l'introduzione della stampa a caratteri mobili ad opera di Johannes Gutenberg la diffusione del feuilleton .
Nel primo Novecento: i cambiamenti avvenuti nell'ambito della scienza non interessano le scienze umane la concezione dell'uomo come soggetto unitario si rafforza le innovazioni che avvengono nell'arte sono slegate dal contesto storico l'essere umano si percepisce come soggetto scisso, diviso, interiormente lacerato .
Nel primo Novecento: la difficoltà di capire e di organizzare la realtà porta a una fase di stallo e immobilismo il senso della crisi si esaurisce in un ripiegamento, nella percezione di una negatività, di un disagio il senso della crisi non si esaurisce nel ripiegamento, ma alimenta anche una spinta propulsiva, euforica la paura del nuovo spinge al rifugio nelle acquisizioni del secolo precedente .
In Lo spirituale nell'arte, Kandinsky afferma: che ci si trova sulla soglia di una delle più grandi epoche che l'umanità abbia mai vissuto, l'epoca della grande spiritualità che ci si trova sulla soglia di un'epoca caratterizzata dal materialismo e dal razionalismo che il mondo non cela più nessun segreto per l'uomo che occorre rinsaldare il legame con la tradizione .
La letteratura e l'arte del primo Novecento si pongono: in continuità con il grande realismo ottocentesco all'insegna della contestazione e del rifiuto dei canoni tradizionali all'insegna dell'accettazione delle convenzioni precedenti in una prospettiva che fa propri i presupposti della poetica realista e naturalista .
La letteratura e l'arte del primo Novecento: interpretano il mondo come il riflesso di un punto di vista, la proiezione di una soggettività ritengono possibile rappresentare il mondo in modo imparziale e oggettivo ritengono che il romanzo possa rappresentare la realtà con la massima precisione, in termini oggettivi e 'scientifici' credono nell'esistenza di una realtà esterna, oggettiva, verificabile ('positiva') .
Nella letteratura primo-novecentesca: il baricentro si sposta dall'analisi di una realtà interiore alla descrizione della realtà socio-economica il baricentro si sposta dalla percezione soggettiva alla descrizione oggettiva l'oggetto della narrazione è costituito dai presunti fatti obiettivi l'oggetto della narrazione è costituito dal riflesso dei fatti nella coscienza dei personaggi .
Negli anni in cui Proust scrive la Recherche: si registrava un attacco convergente contro l'edificio del romanzo classico, che veniva completamente destrutturato e ricostruito su nuove basi si assiste a un'epoca di immobilità, e sostanzialmente di ripresa della concezione positivistica il modo di narrare mirava a descrivere la realtà in modo oggettivo e scientifico i romanzieri ribadivano la continuità con lo stile e le poetica del grande realismo .
La teoria estetica di Proust: postula l'annullamento della distinzione tra io superficiale e un io profondo, tra una personalità apparente e una personalità sostanziale non compare mai in modo esplicito nella sua opera concepisce la memoria come fenomeno puramente volontario e razionale È una concezione che assegna all'arte un ruolo prioritario, quasi salvifico .
I pilastri che sostengono La Recherche sono: i brani in cui è narrato il processo dell'epifania gli inserti metanarrativi i momenti di essere le intermittenze del cuore .
Secondo Debenedetti, le intermittenze del cuore in Proust sono: le prefigurazioni del futuro, momenti di veggenza sono quella superficie solida e compatta che costituisce la vera realtà, e che la letteratura descrive sono l'improvvisa rivelazione che c'è dell'altro, che quelle certezze sulle quali avevamo riposato non erano che una crosta sotto cui si nasconde la vera realtà quelle riflessioni fatte scaturire dall'operare della memoria volontaria .
Nella Recherche, la storia di Swann si trova: nel volume Dalla parte di Swann nel volume La prigioniera nel volume I Guermantes nel volume Il tempo ritrovato.
Un amore di Swann di Marcel Proust è: anche una lunga parentesi narrativa, che interrompe temporaneamente la storia del protagonista non ha nessuna relazione tematica con il resto dell'opera narrato dal punto di vista di Charlus narrato in prima persona, e racconta l'infanzia del narratore .
La ricerca del tempo perduto è: una narrazione onnisciente, con inserti metanarrativi dal carattere settecentesco scritto in terza persona, tranne la sezione Un amore di Swann scritto in terza persona scritto in prima persona (narrazione autodiegetica), tranne la sezione Un amore di Swann, scritta in terza persona (eterodiegetica) una narrazione eterodiegetica tranne la sezione Un amore di Swann, in cui la narrazione è autodiegetica.
Dal punto di vista temporale o strutturale, la storia di Swann è: una lunga prolessi, collocata in un futuro che segue la morte del narratore la storia di suo nonno un sogno di Marcel una lunga analessi esterna, collocata in un passato remoto che precede la nascita del narratore .
Chi è Charles Swann nella Recherche di Proust: Il capofamiglia dei Verdurin un uomo di estrazione borghese, e amico della famiglia del narratore un musicista, creatore della frase musicale che costituisce un leitmotiv della Recherche Il Duca di Guermantes .
Chi è Charles Swann nella Recherche di Proust: colui che ha il coraggio di scavare sotto la superficie delle apparenze e accede infine al livello della creazione artistica uno dei personaggi più loschi del romanzo, frequentatore dei bassifondi parigini una figura che rappresenta la capacità di vivere la vita a fondo e di innamorarsi con convinzione e passione un grande snob, una delle personalità più in vista del bel mondo parigino .
In Un amore di Swann di Proust risalta: il monopolio del discorso amoroso da parte di Odette il racconto della vita interiore di Odette l'espressione del punto di vista femminile il monopolio del discorso amoroso da parte di Swann .
In Un amore di Swann di Proust, insieme alla passione amorosa, è rappresentata: il desiderio come forme di autenticità l'unione del pensiero con l'azione la crisi del desiderio la nascita di un amore .
Secondo Debenedetti, nel volume di Proust, Charles Swann: cerca donne che sono l'opposto del suo tipo, sia in senso fisico che in senso sociale cerca donne che lo coinvolgano nel profondo, che lo smuovano a livello interiore cerca la soddisfazione dei sensi con donne che appartengono a classi sociali superiori È un romantico, alla ricerca dell'amore vero .
Secondo E.R. Curtius, nel volume di Proust, Swann: segue un'evoluzione che lo porta da una ricerca senza felicità del piacere alla felicità amorosa da lui sognata segue quella discesa da una felicità irraggiungibile dell'amore alla ricerca senza felicità del piacere cerca il piacere nella sfera del dono reciproco si innamora di Odette perché è il suo tipo .
In Un amore di Swann di Proust, l'amore del protagonista: È in parte il risultato di uno sforzo volontario e volontaristico cresce man mano che ha occasione di stare a contatto con Odette nasce da emozioni procurate dalla realtà dell'essere amato È basato su un desiderio autentico e spontaneo .
In Un amore di Swann di Proust, l'amore del protagonista per Odette: È schiacciato dal narcisismo di lei esprime l'unione armoniosa di due anime, e il reciproco donarsi esprime una specie di scissione, un divario incolmabile tra il soggetto e l'oggetto del desiderio nasce in modo spontaneo, nella modalità del colpo del fulmine .
In Un amore di Swann di Proust, Swann si innamora di Odette quando: si accorge che Odette assomiglia alla Sefora di Botticelli quando la associa a una scultura del Bernini si accorge che Odette assomiglia a una figura del Correggio quando si rende conto della ricchezza della vita interiore di lei .
I brani di Proust in cui Swann nobilita la figura di Odette attraverso la pittura: sono un'illustrazione magistrale di quell'atteggiamento definibile come schizofrenico sono un'illustrazione magistrale di quell'atteggiamento definibile come misogino sono un'illustrazione magistrale di un atteggiamento femminista esprimono la purezza e l'autenticità del sentimento provato da Swann .
In Un amore di Swann di Proust, emerge una visione: estremamente scettica e pessimista dell'amore del desiderio come pienezza, tensione verso qualcosa che sarà infine raggiunto dell'amore come una malattia che trova naturalmente la sua guarigione nella felicità entusiasticamente romantica dell'amore .
Per Debenedetti, in Proust, l'amore e la gelosia di Swann: corrispondono con il voler sapere la verità a tutti i costi sono immotivati rappresentano in modo emblematico, quasi allegorico, il meccanismo che sta alla base di tutto il libro: la ricerca della verità rappresentano la rinuncia alla comprensione della realtà .
Virginia Woolf nasce a Londra: nel 1883, in una famiglia alto-borghese nel 1905, in una famiglia borghese nel 1882, in una famiglia di estrazione popolare nel 1882, in una famiglia della tarda aristocrazia vittoriana .
Con la sorella Vanessa, Virginia Woolf fonda: Il gruppo dei Georgiani La Scuola di Cambridge Il gruppo di Bloomsbury La Confraternita dei Preraffaelliti .
Il titolo iniziale di Mrs. Dalloway di Virginia Woolf era: The Hours The Voyage Out Night and Day The Moths .
Mrs. Dalloway di Virginia Woolf viene pubblicato: nel 1927 dalla Hogarth Press nel maggio 1925 dall'editore Harcourt Brace nel 1921, all'interno della raccolta Monday or Tuesday nel 1917, a puntate sul "Times Literary Supplement" .
In Mrs. Dalloway di Virginia Woolf, i personaggi: sono tutti di matrice autobiografica sono opachi, non rivelano nulla del loro mondo interiore si definiscono e prendono vita in se stessi, nella loro identità autonoma si definiscono attraverso i rapporti che instaurano con gli altri .
Nell'opera di Virginia Woolf, il tunneling process: consiste nello scavare delle gallerie nel tempo e nella mente dei personaggi consiste nello scavare delle gallerie nel tempo e nella mente di un unico personaggio mette in comunicazione piani appartenenti allo stesso livello temporale ci immerge in una durata temporale puramente lineare e cronologica .
Mrs. Dalloway di Virginia Woolf inizia: nel vivo di un'azione convulsa con una battuta di dialogo con una lunga descrizione di Bloomsbury in medias res, senza introduzioni e preparazioni .
Nelle prime pagine di Mrs. Dalloway di Virginia Woolf: a livello tematico, emerge subito la rilevanza della memoria a livello tematico, emerge subito la rilevanza della Storia i pensieri riguardano unicamente il tempo presente non si riscontra nessun intreccio di piani temporali diversi .
Mrs. Dalloway di Virginia Woolf: È un romanzo epistolare È strutturato in capitoli numerati È un puro flusso di coscienza privo di impianto È formato da sequenze narrative separate da brevi spazi bianchi .
Mrs. Dalloway di Virginia Woolf: racconta una normalissima giornata di giugno nella Londra degli anni Venti mette al centro del racconto la Grande guerra racconta la vita nella Londra vittoriana narra la giornata del 16 giugno 1904 .
In Mrs. Dalloway di Virginia Woolf, il tempo cronologico: scorre tra le 10 della mattina e la tarda serata di una giornata di giugno compare nei ricordi che affiorano nella mente di Clarissa coincide con il tempo del racconto coincide con il tempo interiore .
In Mrs. Dalloway di Virginia Woolf, il tempo del racconto: coincide con il tempo interiore coincide con il tempo della storia scorre tra le 10 della mattina e la tarda serata di una giornata di giugno non coincide con il tempo della storia, e fa uso di vari artifici costruttivi, come ellissi e le analessi .
In Mrs. Dalloway di Virginia Woolf, il tempo interiore: È il tempo della vita psichica, dal ritmo e durata molto diversi dal tempo esterno, cronologico scorre tra le 10 della mattina e la tarda serata di una giornata di giugno È rappresentato dal rintocco del Big Ben coincide con il tempo della storia .
In Mrs. Dalloway di Virginia Woolf, il tempo distruttore: non riguarda in nessun modo il tempo della Storia scorre tra le 10 della mattina e la tarda serata di una giornata di giugno È la grande forza storica e naturale (quasi cosmica) che annienta la vita degli uomini coincide con il tempo della vita psichica .
In Mrs. Dalloway di Virginia Woolf, la caratterizzazione di Clarissa è affidata: a lei stessa, ai suoi pensieri e ricordi del passato, e al punto di vista degli altri personaggi unicamente a lei stessa, ai suoi pensieri e ricordi del passato unicamente al punto di vista degli altri personaggi unicamente al narratore onnisciente.
In Mrs. Dalloway di Virginia Woolf, Clarissa: È stata malata, ha avuto una malattia cardiaca È una donna nubile, che fa una vita ritirata È vista da Peter Walsh come una donna del popolo Ha perso il fratello Thoby, morto di tifo .
In Mrs. Dalloway di Virginia Woolf, Clarissa: si compiace del proprio aspetto fisico, e tutti i suoi interessi gravitano intorno al marito compare in scena come se noi già la conoscessimo, in medias res Ci viene presentata con un ritratto completo, un profilo sociologico e morale È descritta da uno sguardo esterno in modo oggettivo .
Nell'opera di Virginia Woolf la figura della signora Brown è narrata: In Al faro In Le onde In La signora Dalloway In un saggio critico pubblicato nella sua ultima versione nel 1924 .
Il saggio Mr Bennett and Mrs Brown di Virginia Woolf: È scritto in forma rigorosamente accademica, senza nessuna concessione allo stile narrativo si schiera dalla parte degli edoardiani postula una «frattura» generazionale tra gli edoardiani e i georgiani riprende le teorie di Arnold Bennett .
Nel saggio Mr Bennett and Mrs Brown, Virginia Woolf: afferma che un romanziere come Bennett, nel descrivere l'esteriorità della signora Brown, si farebbe sfuggire la sua essenza, la sua vita teorizza l'importanza della descrizione esteriore dei personaggi e della loro collocazione sociale si sofferma sulla descrizione del paesaggio visto dal treno descrive accuratamente l'abbigliamento della signora Brown .
In Mrs. Dalloway di Virginia Woolf, il centro dell'interesse risiede: nella descrizione delle categorie socio-economiche che comprendono il personaggio nella descrizione degli interni e degli ambienti esterni nella descrizione dell'aspetto fisico del personaggio nella vita e nei drammi interiori del personaggio .
In Mrs. Dalloway di Virginia Woolf, la rappresentazione della soggettività trova un esempio particolarmente forte nei personaggi di: Sally Seton Peter Walsh Clarissa e Septimus Richard Dalloway .
In Mrs. Dalloway di Virginia Woolf, le relazioni tra i personaggi sono: soggette a un'evoluzione, a un continuo cambiamento elementi di una struttura valoriale dicotomica molto semplici e univoche si tratta di relazioni chiare e ben circoscritte .
In Mrs. Dalloway di Virginia Woolf, a livello di ruoli narrativi, Clarissa e Septimus possono essere definiti: mentore e protagonista protagonista e deuteragonista protagonista e antagonista eroe e aiutante .
Il punto di vista è: la prospettiva da cui la storia viene osservata, e quindi comunicata al lettore lo sguardo del narratore onnisciente la voce del personaggio la prospettiva dell'autrice/autore .
Nei Promessi sposi di Manzoni la vicenda viene narrata da: un narratore onnisciente un narratore che si astiene da qualunque commento o interpretazione un narratore che si limita esclusivamente a descrivere quello che si vede o che si sente a livello empirico, cioè i gesti esteriori e i dialoghi un narratore che filtra la rappresentazione attraverso la soggettività dei personaggi .
Nei romanzi di Virginia Woolf, il narratore: ha un livello di sapere inferiore a quello dei personaggi ci mostra i fatti e i personaggi solo dall'esterno, con una prospettiva assolutamente oggettiva filtra la rappresentazione attraverso la soggettività di uno o più personaggi sta sempre al di sopra dei personaggi .
Quando il narratore ha un livello di sapere uguale a quello del personaggio: si tratta di un narratore a focalizzazione zero si tratta di un racconto a focalizzazione interna si tratta di un racconto a focalizzazione esterna non c'è la restrizione dell'informazione narrativa attraverso lo sguardo e la coscienza del personaggio .
Secondo Gerard Genette: la formula di focalizzazione non coinvolge sempre un'opera intera la formula di focalizzazione non riguarda segmenti narrativi determinati, ma coinvolge sempre un'opera intera la formula di focalizzazione coinvolge sempre un'opera intera in un'opera, la distinzione tra di diversi punti di vista è sempre precisa .
In Mrs. Dalloway di Virginia Woolf, l'effetto di coralità è ottenuto: attraverso la gestione multiprospettica della narrazione dalla struttura epistolare del racconto dalla forma epica del racconto dalla forma dialogica del racconto .
I narratori del primo Novecento concepiscono la scrittura: in continuità con la poetica del naturalismo come manifestazione della realtà esteriore, così come si dà in superficie come una pratica rigidamente codificata, e applicazione della poetica aristotelica come ricerca, sperimentazione ed esplorazione di campi ancora sconosciuti .
A parlare di "una seconda realtà" in riferimento alla poetica del primo Novecento è: Giacomo Debenedetti Erich Auerbach Benedetto Croce Leo Spitzer .
Con i romanzieri del primo Novecento: diventa norma la guida attendibile e autorevole del narratore onnisciente il racconto fornisce l'immagine di un mondo coerente, dotato di un significato e di uno sviluppo teleologico viene sferrato un attacco contro tutti i piani della struttura narrativa si consolidano l'imperativo mimetico e il dogma della verosimiglianza .
Nella letteratura del primo Novecento: la prospettiva viene affidata al personaggio, o addirittura a diversi personaggi l'intreccio è al centro del racconto, insieme ai grandi eventi storici i personaggi offrono una visione oggettiva, imparziale e assoluta il narratore è sempre attendibile .
In Al faro di Virginia Woolf, l'incipit: inizia in medias res, con una battuta di dialogo ci immerge nel flusso di coscienza della signora Ramsay corrisponde a una lunga descrizione del faro ci proietta nel vivo di un'azione frenetica .
In Al faro di Virginia Woolf, l'incipit è: concentrato sulla figura di Lili Briscoe concentrato sulla figura del signor Ramsay concentrato sulla figura della signora Ramsay concentrato sulla figura di James .
In Al faro di Virginia Woolf, il dialogo con cui si apre il romanzo verte: sul calzerotto marrone che la signora Ramsay sta rammendando sul nuovo libro del signor Ramsay sul progetto di Lili Briscoe di dipingere un quadro raffigurante la signora Ramsay e James sul progetto di una gita in barca pensata per il giorno dopo .
Il romanzo Al faro di Virginia Woolf: È diviso in tre parti: La finestra, Il tempo passa, Il faro ha una struttura drammaturgica, ed è strutturato in tre atti È concepito come un lungo monologo interiore È composto da 38 capitoli numerati e senza titolo .
La terza parte del romanzo Al faro di Virginia Woolf narra: il ritorno nella casa al mare, e il compimento delle due azioni rimaste interrotte la gita al faro della signora Ramsay con James il matrimonio di Lili Briscoe con Bankes il passare del tempo e il degrado di tutte le cose .
In Al faro di Virginia Woolf, la finestra : non ha nessuna valenza metaforica È quella del faro, da cui James osserva il mare non costituisce il mediatore percettivo tra l'interno e l'esterno È la finestra della casa, attraverso la quale si guarda e si è guardati .
Virginia Woolf è stata fondatrice e membro del: La Confraternita dei Preraffaelliti Novembergruppe Bloomsbury Group Omega Workshops .
Tra le opere maggiori di Virginia Woolf figurano i romanzi: La signora Dalloway, Al faro, Orlando, Le onde La signora Dalloway, Al faro, Ulisse, Le onde Passaggio in India, Al faro, Orlando, Le onde Ritratto di signora, Al faro, Orlando, Le onde .
Vanessa Bell è stata membro del gruppo: Omega Workshops La Confraternita dei Preraffaelliti Rhymers' Club Shakespeare & Co. .
La storia raccontata da Vanessa Bell alla sorella Virginia Woolf su alcune falene giganti viste a Cassis fu lo spunto che spinse la scrittrice a scrivere: La stanza di Jacob Orlando Le onde La crociera .
La morte di Percival, come trasfigurazione della scomparsa di Thoby Stephen, fratello di Virginia Woolf e Vaness Bell, è narrata nel romanzo: Gli anni La stanza di Jacob Al faro Le onde .
Nel corso della loro infanzia, Virginia Woolf e Vanessa Bell erano solite trascorrere le estati a: St. Ives Richmond Lyme Regis Windermere .
Il Godrevy Lighthouse, il faro che si scorge dalla baia di St Ives, ispirò in Virginia Woolf il romanzo: La crociera Al faro La stanza di Jacob Le onde .
Al St. Ives Arts Club Vanessa Bell incontrò diversi artisti attenti alle nuove tendenze, tra i quali: John Everett Millais, Dante Gabriel Rossetti,William Hunt John Constable e J.M.W. Turner Adrian Scott Stokes, Louis Grier and Stanhoper Forbes William Hodges, Francis Swain Ward, Julius Ibbenson, Reynolds .
Nella prosa Passeggiata notturna di Virginia Woolf emerge: il fascino ispirato dai contorni netti del paesaggio il senso di spaesamento e il desiderio di solidità la descrizione minuziosa del paesaggio della Cornovaglia il senso di radicamento al territorio e desiderio di evasione .
Nella prosa Passeggiata notturna di Virginia Woolf, la notte e la campagna assumono connotazioni che rimandano alla sfera semantica: del paesaggio urbano dell'altitudine in montagna dell'acqua e dell'oscurità della terra e del lavoro agricolo .
La mostra Manet and the Post-Impressionists, che si tenne a Londra nel 1910, fu progettata da: Clive Bell Roger Fry Leonard Woolf Duncan Grant .
La mostra Manet and the Post-Impressionists, presso la Grafton Gallery di Londra nel 1910: fu promossa dalla Royal Academy passò inosservata, nell'indifferenza del pubblico e della critica ristabilì il primato dell'imitazione sulla sperimentazione delle forme ebbe un forte impatto sul pubblico britannico, ancora legato ai precetti tradizionalisti della Royal Academy.
Virginia Woolf sosteneva che la letteratura del suo tempo: fosse condizionata dalla pittura, per lei fu naturale voler trasferire l'estetica post-impressionistica sul piano della letteratura dovesse restare isolata rispetto le altre arti, e difese incessantemente i confini tra i diversi linguaggi espressivi dominasse su tutti gli altri linguaggi, e da qui cercò di trasferire lo stile del realismo ottocentesco sul piano dell'arte fosse condizionata dalla scultura.
Vanessa Bell espresse pubblicamente la sua poetica: nelle trasmissioni radiofoniche in numerose interviste nei suoi numerosi scritti autobiografici e di critica d'arte nella conferenza tenuta nel 1925 alla Leighton Park School .
Per Virginia Woolf è possibile produrre una pagina tersa e impersonale: escludendo dal racconto emozioni e sguardi situati escludendo dal racconto la visione interiore solo eliminando l'eccesso di rappresentazione mettendo al centro la descrizione .
Nell'opera di Virginia Woolf la ricerca sull'astrazione che caratterizza l'arte primonovecentesca è in dialogo costante con: la tensione tra evanescenza e solidità, che attraversa tutta la sua produzione, dai primi racconti alle opere maggiori il racconto delle gesta degli eroi le minuziose descrizioni e la caratterizzazione socio-economica dei personaggi la ricerca storiografica e il realismo documentario .
Nei racconti di Virginia Woolf, i personaggi: sono rappresentati come fasci di pensieri, ricordi e desideri, attraverso il lavoro sul punto di vista sono piatti, senza sfaccettature sono opachi, la loro vita interiore ci è preclusa sono rappresentati sempre dal punto di vista dell'io narrante .
Nei racconti di Virginia Woolf, attraverso oggetti solidi come specchi, vestiti, spille: si vuole dare vita a una letteratura concreta, volta a rappresentare la vita nella sua oggettività viene espresso ciò che è normalmente invisibile, il lato inafferrabile del reale si racconta la semplicità della vita quotidiana la scrittrice tenta di trasformare in prosa l'arte cubista .
Le riflessioni di Virginia Woolf sull'arte, e sulla costruzione del personaggio, sono contenute: Nel romanzo Gli anni Nel saggio Le tre ghinee Nel saggio Una stanza tutta per sé Nel saggio Il signor Bennett e la signora Brown .
Una caratteristica dei ritratti di Vanessa Bell, della sorella Virginia e degli amici di Bloomsbury: nel tratto espressionista risiede nella cancellazione dei tratti del volto: sono ritratti faceless nel minuzioso realismo della rappresentazione nell'indistinzione dei confini tra figure umane e oggetti .
In Teoria degli adattamenti, Linda Hutcheon afferma che gli adattamenti: sono esclusivamente medium e generi mostrativi sono soltanto entità formali sono esclusivamente medium e generi che ci permettono di interagire con essi a livello fisico e cinestetico rappresentano allo stesso tempo modalità diverse di coinvolgere il pubblico cui di volta in volta si rivolgono.
Secondo Linda Hutcheon, un adattamento: È una forma di ripetizione senza replicazione È una forma di replicazione senza ripetizione È la riproduzione identica di un'opera in altri media non prevede dei cambiamenti rispetto all'opera prima .
Quando Gerard Genette parla di "testo di secondo grado", si riferisce: al secondo volume di un'opera un testo dall'importanza secondaria a un testo la cui creazione e successiva ricezione avvengono in relazione a un testo precedente a un testo la cui creazione e successiva ricezione avvengono in relazione a un testo successivo.
Secondo Linda Hutcheon, un adattamento: È una transcodificazione che può comprendere unicamente un cambio di medium È una transcodificazione che può comprendere un cambio di medium, di genere, e della struttura complessiva del racconto È una transcodificazione che può comprendere unicamente un cambio di genere È una trasposizione di un'opera realizzata nel segno della fedeltà all'opera prima .
La Recherche di Proust, è stata trasposta in film da: Volker Schlöndorff, Chantal Ackerman, Raoul Ruiz Joseph Losey, Chantal Ackerman, Alain Resnais Chantal Ackerman, Louis Malle, Suso Cecchi D'Amico Volker Schlöndorff, Chantal Ackerman, Luchino Visconti .
Nel saggio Contre Sainte-Beuve, Proust afferma che lo stile è: un abbellimento la rivelazione di qualità oggettive e visibili a tutti una questione tecnica una qualità della visione .
La Recherche di Marcel Proust: È un libro di avventura narrato in terza persona È caratterizzata da un narratore che non coincide con l'autore È un dialogo a due È un'autobiografia nel senso classico .
Nel film Le temps retrouvé di Raoul Ruiz, la stanza in cui Proust scrisse la Recherche: muta a seconda dei punti di vista nei quali siamo proiettati È messa in scena con uno stile realistico È mostrata, dalla prospettiva di Celeste, con il cielo azzurro che irrompe nell'oscurità da qualsiasi prospettiva è carica di oggetti e statue in continuo movimento .
Nel film Le temps retrouvé di Raoul Ruiz, il tempo passato ritorna grazie a: un atto della memoria volontario e razionale le fotografie sfogliate nella stanza dell'appartamento parigino la madeleine inzuppata nel tè i racconti delle persone che visitano Proust malato nella sua stanza .
Nel film Le temps retrouvé di Raoul Ruiz, le fotografie, il manifesto con la marca di cioccolato, il tovagliolo: sono oggetti-soglia che riportano in un tempo anteriore e al passato perduto sono oggetti che innescano dei flash-forward ci conducono al tempo dell'infanzia del narratore a Combray sono dettagli privi di significato .
Il nucleo originario della Recherche di Marcel Proust è costituito da: Le lettere di Marcel Proust I volumi sui Guermantes Contro Sainte-Beuve Le intermittenze del cuore .
Le Temps retrouvé di Marcel Proust, ultimo volume della Recherche, narra, tra le varie cose: l'attraversamento di una crisi e la scoperta della vocazione la convivenza con Albertine e la sua fuga l'adolescenza del narratore a Balbec l'infanzia del narratore a Combray .
Nella sezione Combray della Recherche di Proust, il campanile di Saint Hilaire: È descritto dal narratore nel corso di un viaggio in treno non riveste significati particolari, è un riempitivo rappresenta l'intera chiesa, l'essenza della cittadina e il tempo in essa custodito rappresenta l'irrompere dell'esperienza estetica .
Nel trasporre Il tempo ritrovato di Proust in opera filmica, Raoul Ruiz si rifà: a una replicazione fedele in chiave visiva del testo alla poetica neorealista ai modelli del lavoro onirico analizzati da Freud allo stile della nouvelle vague .
Nella trasposizione filmica che Raoul Ruiz fa del Tempo ritrovato di Proust, la ricchezza della scrittura proustiana, trova equivalenza: nella saturazione dell'immagine filmica, in uno slittamento che ci sposta dall'asse del tempo a quello dello spazio nella essenzialità dell'immagine filmica di Ruiz, in uno slittamento che ci sposta dall'asse dello spazio a quello del tempo unicamente in quelle sequenze che mettono in scena i dialoghi nella voce fuori campo .
Nella trasposizione filmica che Raoul Ruiz fa del Tempo ritrovato di Proust, a esprimere il processo di reminiscenza e trasfigurazione poetica: È il campanile di Saint-Hilaire È il gesto di immergere la madeleine nel tè sono le sequenze che mostrano il narratore all'opera sono in campanili di Martinville .
Nella trasposizione filmica che Raoul Ruiz fa del Tempo ritrovato di Proust: i sogni del narratore sono tormentati dalle figure di Gilberte e Albertine il tema dell'omosessualità trova espressione nell'amore del narratore per Charlus È messa in scena la gelosia provata da Swann per Odette i sogni del narratore sono tormentati dalle figure di Odette e Albertine .
Nella trasposizione filmica che Raoul Ruiz fa del Tempo ritrovato di Proust, la presenza dei soldati: È evocata da immagini neorealiste È un richiamo alla Seconda Guerra Mondiale esprime il tema dell'omosessualità maschile e dello sfruttamento sessuale esprime una visione eroica della guerra .
Nel film Il tempo ritrovato di Raoul Ruiz, nella scena che ruota intorno alla stanza 14bis dell'hotel di Jupien: sono narrati gli incontri segreti del marchese di Saint-Loup il narratore incontra segretamente il barone di Charlus sono narrati gli incontri segreti e proibiti del narratore il volto del narratore è colto nell'atto di spiare dall'occhio di bue .
Nel film Il tempo ritrovato, nella scena che mostra l'incontro del narratore con la compagna di Bloch alla matinée, Raoul Ruiz: nell'attribuirle la nazionalità americana, manipola il testo letterario con quella tecnica onirica che Freud ha definito con la figura della persona composita mostra l'assenza di snobismo nei partecipanti alla matinée commette un errore filologico, attribuendo la nazionalità americana alla compagna di Bloch anziché a Mme. de Furchy dimostra la sua fedeltà al testo originale .
Il concetto di "inerme" formulato da Adriana Cavarero indica: chi non ha armi e quindi non può offendere, uccidere, ferire. Trovatosi nelle condizioni di difendersi, diventa necessariamente un carnefice chi non ha armi e quindi non può offendere, uccidere, ferire. Indifeso e in baia dell'altro, subisce una violenza alla quale non può sfuggire né rispondere qualcuno che solitamente dalla parte dei più forti, si ritrova a subire la violenza storica chi è armato e in condizione di difendersi .
La Storia di Elsa Morante è un romanzo che mette in scena: i grandi personaggi storici e le loro gesta personaggi fittizi ma dalla statura di eroi le microstorie della "gente piccola" la grande Storia .
Alla sua pubblicazione, La Storia di Elsa Morante viene attaccato duramente: perché si scontra con le tendenze filosofiche, politiche e letterarie dell'epoca, che prediligevano le avanguardie per la sua impostazione ideologica e intellettualistica, distante dal popolo perché è un romanzo difficile da leggere per il costo elevato del volume.
Nella Storia di Elsa Morante, la figura di Ninnuzzu rappresenta: il giovane fascista convinto della necessità di un governo forte e del valore del Duce un giovane ingenuo che dopo un iniziale periodo di adesione al Fascismo passa alla Resistenza un giovane ingenuo che dopo un iniziale periodo di adesione alla Resistenza passa al Fascismo la fede antifascista praticata con coerenza e determinazione .
Nella Storia di Elsa Morante si legge: «Il [primo] dopoguerra fu un'epoca di fame e di epidemie. Però, come succede, la guerra, che per i più era stata un disastro totale, per altri era stata un affare di successo finanziario (e non per niente l'avevano favorita)». In questo brano, chi vede è: l'autore/autrice onnisciente Davide Segre Ida Alfio .
Nella Storia di Elsa Morante, la scelta della polifonia: È volta a dare la voce agli ultimi, e al contempo non implica la cancellazione del posizionamento del narratore È volta a dare la voce a personaggi storici protagonisti della Grande storia È frutto di una scelta casuale implica la cancellazione del posizionamento del narratore .
Nella Storia di Elsa Morante, è evocata: una memoria antropologica e creaturale la memoria autobiografica la memoria ufficiale la memoria dei vincitori .
In riferimento alla Storia di Elsa Morante, Giovanna Rosa di una "memoria antropologica", intendendo con questa espressione una memoria: una memoria vaga e indistinta, estranea agli eventi narrati i ricordi dei personaggi una memoria prossima alla zona del sacro e voce della coscienza antropologica che sa gli eventi perché ne ha "condiviso" creaturalmente l'esito la memoria depositata negli archivi ufficiali .
Il romanzo La Storia di Elsa Morante inizia: con una scheda cronologica dei principali eventi della storia del Novecento, dai primi del secolo al 1940, e prosegue con otto lunghi capitoli dedicati ognuno a un anno di guerra, dal 1941 al 1947 con una scheda cronologica dei principali eventi della storia del Novecento, dai primi del secolo al 1933, e prosegue con sette lunghi capitoli dedicati ognuno a un anno di guerra, dal 1934 al 1940 con la voce di Ida, che rievoca il tempo di guerra in media res, nel vivo dei bombardamenti di San Lorenzo .
Nella Storia di Elsa Morante, la figura di Gunther, autore di uno stupro, è rappresentata come: un ufficiale tedesco convinto di esercitare i propri diritti di vincitore un giovane soldato gettato nella violenza del secolo e destinato anch'esso a perire in terra africana un carnefice, crudele e spietato un inerme .
Nell'estetica di Elsa Morante, l'arte: non deve solo limitarsi a denunciare lo scandalo della "irrealtà", ma deve indicare anche qualcosa d'altro, poiché "l'arte è il contrario della disgregazione deve limitarsi a denunciare lo scandalo della "irrealtà", evitando di combinare insieme concetti diversi deve essere portatrice di un'ideologia specifica deve ribadire la sua autonomia dalla realtà, e non occuparsi di questa .
La scrittura di Elsa Morante ha in comune con quella di Christa Wolf e Ingeborg Bachmann: la rappresentazione di mondi distopici la ricerca di uno stile prezioso, avulso dalla relazione con la realtà storica la struttura interrogativa e l'istanza utopica la prosa assertiva e apodittica .
Per Elsa Morante, il ruolo dello scrittore è quello: di restare "sul campo", provare interesse per gli altri e agire come predestinato antagonista al processo di disintegrazione della realtà partecipare alla vita sociale come funzionario o suddito del sistema, o come un semplice estraneo o testimonio che riferisce sul sistema allontanarsi dal conflitto e meditare in solitudine aderire a un'ideologia e scrivere romanzi a tesi .
Un passo di Walter Benjamin, tratto dalla Tesi n. 7, è particolarmente affine alle riflessioni di Elsa Morante. Il brano corretto è: chiunque abbia riportato sinora vittoria la condivide con gli sconfitti, riportando alla luce le loro memorie e storie sommerse quelli che di volta in volta dominano sono però gli eredi di tutti coloro che hanno vinto sempre. L'immedesimazione con il vincitore torna perciò sempre a vantaggio dei dominatori di turno quelli che di volta in volta dominano hanno una visione imparziale della Storia l'immedesimazione con gli inermi è sentita come un dovere da parte di chi redige la memoria ufficiale. .
Concetta D'Angeli ha affermato che il tempo della narrazione è: stabilisce con forza la priorità del tempo dei vincitori segue le vicende dei personaggi storici protagonisti della storia ufficiale di gran lunga minore rispetto alle pagine con le schede storiche introduttive ai capitoli di gran lunga più esteso rispetto alle pagine con le schede storiche introduttive ai capitoli .
Si è parlato di "infrastoria" in riferimento a: Ivanhoe di Walter Scott La certosa di Parma di Stendhal I promessi sposi di Alessandro Manzoni I tre moschettieri di Alexandre Dumas .
Nella Storia di Elsa Morante, tra le vittime dello scandalo della Storia, i protagonisti principali sono: Giovannino e i dispersi sul fronte russo gli animali la roscetta e i partigiani Ida e Useppe .
Nella Storia di Elsa Morante la figura di Useppe è: una figura senza particolare rilievo un bambino infelice, vittima fin dal concepimento una creatura al di là di ogni struttura sociale convenzionale; gioiosa e disposta a vedere la meraviglia nel mondo una creatura schiacciata dalla violenza della guerra, e dunque incapace di vedere la bellezza del mondo e gioire .
Il fanciullo morantiano è: la metafora di tutto quello che è ancora buono, puro e naturale esprime il lato fragile e corruttibile dell'umanità rappresenta la malattia e lo statuto vittimario personifica le virtù della saggezza, complessità, e amore filiale .
Nella Storia di Elsa Morante, oltre a una rappresentazione iperrealista della violenza storica: È rappresentata la resistenza e la capacità di lottare, seppur con la violenza, contro il fascismo È rappresentata la gioia di vivere e la capacità di trovare vita e amore negli interstizi della storia È narrato sotto traccia un romanzo di formazione È rappresentata l'isolamento delle vittime e la loro impossibilità di vivere momenti comunitari .
Con la scrittura di Trama d'infanzia, Christa Wolf intende: ravvivare la memoria sugli anni del nazismo e su come questi fossero stati vissuti da quella generazione di tedeschi cresciuta durante gli anni Trenta sotto il Terzo Reich ribadire l'estraneità della Germania orientale dagli orrori del Nazismo ricostruire la magia di un'infanzia felice e spensierata raccontare l'esperienza di chi si era riconosciuto nell'ideologia nazista .
La memoria e l'oblio sono temi cruciali in Trama d'infanzia di Christa Wolf, e fanno parte di una riflessione basata sul presupposto che: memoria individuale e memoria collettiva devono restare separate la memoria è solo parola, e riguarda solo la sfera privata alcune forme di oblio rafforzano il senso di identità e sono necessarie per una vita psichica sana la banalizzazione della memoria del passato genera "individui mancati", immemori, e quindi facili prede di movimenti totalitari .
Dal punto di vista del genere, Trama d'infanzia di Christa Wolf è: un'autobiografia un romanzo, un'autobiografia, un diario di viaggio un diario di viaggio un romanzo .
L'inserimento del materiale d'archivio nel romanzo - costituito da documenti pubblici, come i giornali dell'epoca o i dialoghi di Hitler e Himmler - è rivolto a: giustificare e rendere comprensibile la difficoltà da parte dei tedeschi a ricordare il periodo sotto il nazismo problematizzare il silenzio collettivo di quella generazione dei tedeschi che assistette agli orrori del nazismo scrivere un'opera sperimentale, un oggetto narrativo non identificato, mescolando memoria e storia consolidare le immagini falsificate del passato per una conciliazione della memoria collettiva necessaria per il futuro del Paese .
Il mescolamento di materiale documentario e memoria individuale presente in Trama d'infanzia riflette la scelta di: evitare una narrazione assoluta, e lasciar trapelare le voci multiple della storia rendere più interessante la propria autobiografia dare la parola ai protagonisti della storia ufficiale rendere indistinti i confini tra realtà e finzione .
Trama d'infanzia di Christa Wolf comincia con: la descrizione della difficoltà di trovare un inizio la rievocazione della fuga della popolazione tedesca verso il Mecklemburgo un dialogo con suo marito sull'opportunità di scrivere il libro un monologo interiore sulla rielaborazione di un ricordo traumatico .
In Trama d'infanzia di Christa Wolf l'io narrante si scinde perché: la difficoltà di dire io per il soggetto narrante dell'opera è attribuibile al passato nazista: è impossibile collegare la parola io alla parola Auschwitz È una strategia testuale tipica del diario di viaggio È una tecnica propria del patto autobiografico rientra nel concetto della funzione ludica della letteratura .
In Trama d'infanzia di Christa Wolf, la divisione dell'io narrante è tale per cui: l'io dell'infanzia è espresso con la seconda persona singolare Du, mentre la coscienza riflessiva dell'io narrante si incarna nel personaggio di Nelly l'io dell'infanzia si incarna nel personaggio di Nelly, mentre la coscienza riflessiva dell'io narrante è espressa con prima persona plurale Wir, volta a coinvolgere il lettore e problematizzare la memoria collettiva l'io dell'infanzia si incarna nel personaggio di Nelly, mentre la coscienza riflessiva dell'io narrante è espressa con la seconda persona singolare Du, volta a creare un senso di comunità tra il lettore e lo scrittore la seconda persona singolare si riferisce a un io immaginario, mentre la coscienza riflessiva dell'io narrante si incarna nel personaggio di Nelly .
Trama d'infanzia di Christa Wolf è solitamente classificata all'interno della: letteratura della Vergangenheitsbewaltigung (superamento del passato) postmemoria letteratura della resistenza letteratura della testimonianza .
In Trama d'infanzia, Christa Wolf usa la sua autobiografia come spunto per: avvallare la dichiarazione di discontinuità della DDR rispetto alla Germania hitleriana la disamina di quei modelli di comportamento che hanno dato luogo alla resistenza tedesca la disamina di quei modelli di comportamento all'origine dell'adesione incondizionata al nazismo la disamina di quei modelli di comportamento all'origine di alcuni atteggiamenti, come la paura dell'autorità e l'obbedienza indiscriminata al nazismo, ancora percepibili nelle persone della sua generazione .
Nel corso dei secoli, la contrapposizione netta tra storia e finzione nel romanzo: perde di significato si rafforza producendo due generi di scrittura distinti muta con l'introduzione di elementi distopici sfuma sempre di più a favore dell'intreccio .
Il romanzo storico tradizionale, soprattutto nella versione di Manzoni: escludeva la comparsa di personaggi fittizi nel racconto presupponeva una distinzione netta tra fatti reali e fatti immaginari presupponeva la mescolanza ludica tra fatti reali e fatti immaginari non contemplava l'uso della storia nella narrazione .
Nel romanzo contemporaneo, l'intreccio tra storia e finzione: diventa sempre di più una composizione in cui i confini tra vero, falso e finto, in alcune narrazioni, sono sempre più labili esclude la comparsa di personaggi storici nel racconto diventa sempre una composizione strutturata sulla divisione delle parti non contempla l'uso della finzione nella narrazione .
Nel suo libro Metahistory (1973), Hayden White afferma: l'essenza della storia come registrazione neutra di eventi accaduti l'essenza della storia come costruzione retorica e narrativa l'importanza della storia materiale contro il linguistic turn, o svolta linguistica l'importanza della prova nel processo della scrittura della storia .
Nelle prime opere di Carlo Ginzbug, come Il formaggio e i vermi, si riscontra: la tendenza, sollecitata anche dalle sue origini familiari, a sperimentare diverse possibilità narrative la trascrizione dei documenti d'archivio senza nessuna mediazione stilistica la libera mescolanza di storia e finzione il rifiuto verso la sperimentazione di diverse possibilità narrative nella scrittura storiografica .
Nella polemica sul revisionismo storico svoltasi con Hayden White, Carlo Ginzburg: sminuisce le possibili conseguenze legate allo sfumare dei confini tra il testo "narrativo" basato sul documento storico e l'opera letteraria finisce per far propri gli argomenti del Linguistic turn, la cosiddetta svolta linguistica sottolinea con forza i pericolosi risvolti che si aprono quando si va a toccare il tema del confine tra il testo "narrativo" basato sul documento storico e l'opera letteraria accusa pubblicamente Hayden White di revisionismo .
Nel saggio Microstoria: due o tre cose che so di lei, Carlo Ginzburg: smentisce la polemica condotta insieme a Giovanni Levi contro le posizioni relativistiche che riducono la storiografia a una dimensione testuale, privandola di qualsiasi valore conoscitivo afferma che tutte le fasi che costituiscono la ricerca sono oggettivamente date, dall'identificazione dell'oggetto ai moduli stilistici e narrativi attraverso cui i risultati vengono trasmessi al lettore rivendica la polemica condotta insieme a Giovanni Levi a favore di una concezione della scrittura storiografica come operazione retorica appartenente alla sfera del linguaggio rivendica la polemica condotta insieme a Giovanni Levi contro le posizioni relativistiche che riducono la storiografia a una dimensione testuale, privandola di qualsiasi valore conoscitivo .
Per Hayden White, l'esistenza stessa di una retorica della storiografia: È parte della storiografia di matrice positivistica è prova dell'impossibilità di stabilire dei criteri di verità: la Storia è narrazione di storie, che in quanto tali sono sempre inevitabilmente situate e frutto di un'organizzazione discorsiva sovradeterminante rispetto all'evento storico È interpretata come una insidiosa riduzione della realtà alla sua dimensione linguistica stabilisce dei criteri di verità: la Storia è il risultato della raccolta scientifica di prove, i cui risultati sono trascritti con un linguaggio neutro e imparziale .
In Postmodernism, or, the Cultural Logic of Late Capitalism, Fredric Jameson considera la narrazione postmoderna come: un pastiche privo di critica sociale e derivante dalla condizione del lavoro intellettuale imposta dal modo di produzione tardo capitalista il rafforzamento del posizionamento e dell'unitarietà moderna dello stile personale dell'autore una risposta critica contro la condizione del lavoro intellettuale imposta dal modo di produzione tardo capitalista il corrispettivo testuale di una prassi politica volta a smascherare la falsa abolizione della subalternità sociale .
Remo Ceserani riscontra nella narrativa postmoderna: il declino dell'affetto e una tendenza all'accettazione apologetica del presente la scomparsa definitiva del passato dal racconto la presenza di un distacco emotivo strategico a creare la distanza necessaria per poter mettere a fuoco una realtà dominata da fenomeni complessi che sfuggono alla comprensione delle persone comuni il ritorno dell'autore e del suo posizionarsi in maniera diretta e appassionata .
Le riscritture del mito sono: pratiche di intertestualità e di ripresa testuale che riattualizzano il passato, caricandolo di nuovi significati opere in cui da personaggi come Antigone, Elettra e Medea è possibile comprendere i contesti storici in cui furono scritti gli antichi miti le opere dei tragediografi come Sofocle, Euripide, Eschilo fedeli riproposizioni dei miti antichi .
Per Sergio Givone, il tragico è: le opere scritte nell'Atene del V secolo a.C la rivelazione del sempre uguale, e il racconto di esperienze immutabili nel tempo l'apertura di forme diverse di esperienza, e continua ad agire nella letteratura moderna con le sue interrogazioni sulla condizione umana, sul mistero della vita e della morte in un eterno divenire un genere che si pone al di fuori della Storia .
In Cassandra di Christa Wolf, la voce narrante dell'incipit è di: l'autrice, narratrice extradiegetica Cassandra Agamennone Clitennestra .
In Cassandra di Christa Wolf, nel brano: «Con questo racconto vado nella morte», a prendere la parola è: Ettore Cassandra Troilo Pentesilea .
Nel romanzo Cassandra, Christa Wolf ridà voce al femminile nel mito: con la messa in scena di personaggi femminili con la radicale trasformazione del racconto mitico attraverso la riproposizione della versione tradizionale del mito, seppure con la variante di una moderna scrittura in prosa attraverso il recupero della storia perduta o mancante, compiuto mediante la produzione di un "altro" ordine simbolico generato nella libertà della dimensione letteraria .
Nel romanzo Cassandra di Christa Wolf, la veggenza acquista il significato di: saper interpretare correttamente il reale, al di là della fitta cortina mistificatrice perpetrata dal potere, con un'ottica che è "altra", "diversa" da quella dominante capacità di viaggiare nel tempo e assistere a eventi remoti nel passato e nel futuro terzo occhio, considerato come un organo capace di percepire realtà invisibili situate oltre la visione ordinaria dono conferito dagli dei, accompagnato da un ruolo di privilegio e potere nel Palazzo .
Nell'Iliade o il poema della forza di Simone Weil, la forza: dispone del duplice potere di tramutare una cosa in essere vivente È un potere posseduto dal vincitore, comprensivo della capacità di riflessione e moderazione insieme all'esercizio della giustizia, l'attributo principale degli eroi e dei personaggi di rilievo È il centro dell'Iliade, e la sua proprietà principale è quella di reificare, spogliare l'essere umano di se stesso.
Nel romanzo Cassandra di Christa Wolf, la più alta forma di eroismo è data da: la conoscenza di sé la gestione del potere il coraggio e l'audacia l'abilità e la spietatezza nel combattere .
Nel romanzo Cassandra di Christa Wolf, l'esistenza di un nemico esterno è funzionale: creare un diversivo nella vita quotidiana dei troiani a stimolare i cittadini a esprimere il dissenso e farsi promotori di nuove politiche a promuovere la repressione sotto il vessillo della "sicurezza", e tenere fuori le tensioni dalla città a promuovere una politica pacifica .
In Cassandra di Christa Wolf, i personaggi - come Cassandra, Enea, o le donne della comunità dello Scamandro: sono soggetti altri, in divenire, migranti; descritti come un continuum in cui passato e futuro, memoria e proiezioni sono interrelati sono determinati dalle categorie socio-economiche della DDR, e il mito è riattualizzato nel presente della Guerra fredda sono soggetti privi di identità, coscienze opache annullate dalle gesta degli eroi riprendono le stesse caratteristiche dei personaggi dell'Iliade di Omero .
L'episodio centrale della Medea di Euripide, e che costituisce lo scarto rispetto alle versioni precedenti, è: l'omicidio di Glauce da parte di Medea la conquista del Vello d'oro l'infanticidio il ripudio di Medea da parte di Giasone .
Nella tragedia di Euripide, Medea è rappresentata come: un essere umano dotato della conoscenza di arti malefiche una figura "nera", infernale, demoniaca; incarna il Male, e l'ebbrezza nel compierlo una vittima, travolta dalla passione amorosa per Giasone e dall'amore per i figli una figura di origine divina, discendente del sole, nipote di Eros e Selene, nipote o sorella di Circe, figlia di Ecate .
Nel romanzo di Christa Wolf, Medea è rappresentata: come una figura privata dei suoi tratti umani, capace di agire con fredda e premeditata crudeltà come l'eroina di un mondo sottoproletario e disagiato, ricontestualizzata nella Germania riunificata all'indomani della caduta del muro nel duplice ruolo di vittima e carnefice, preda di una terribile passione che la spinge a commettere il più orrendo dei crimini: l'infanticidio come una figura mitica dotata di arti benefiche, maga e guaritrice, e immagine dell'alterità .
Con la riattualizzazione del mito di Medea, Christa Wolf intende: illustrare i meccanismi che portano i nativi, incapaci di risolvere i propri problemi, alla trasformazione dello "straniero" in capro espiatorio riscrivere il mito riprendendo la versione di Euripide ma con una prosa moderna rivisitare la figura di Medea conferendole delle caratteristiche occidentali scrivere un'opera di evasione, che allontani il lettore dalla realtà problematica della riunificazione tedesca.
La struttura del romanzo Medea di Christa Wolf è: polifonica, l'io narrante si dissemina nelle voci dei personaggi costruita riprendendo le caratteristiche del romanzo ottocentesco monologica, il racconto si svolge nella coscienza di Medea costruita sul modello della tragedia di Euripide .
Riprendendo lo schema di Genette, possiamo considerare Medea di Christa Wolf come: un racconto a focalizzazione zero un racconto a focalizzazione fissa un racconto a focalizzazione multipla un racconto a focalizzazione variabile .
Il punto di vista e la voce sono strumenti importanti in quel tipo di narrativa: che intende raccontare la Storia o il Mito da prospettive diverse e minoritarie, restituendo dunque la voce ai soggetti dimenticati o considerati marginali, come le donne o i soggetti non occidentali in cui la voce narrante è quella del narratore onnisciente che fa un uso poco mediato delle fonti che intende raccontare la Storia o il Mito secondo le versioni ufficiali .
Nell'ambito dei Women's Studies, il concetto di riscrittura è stato descritto come: un ri- guardare" la Storia, i saperi non più da un punto di vista andro- e eurocentrico, ma con originali prospettive critiche, partendo dal punto di vista del soggetto donna la rivisitazione del mito o di storie del passato con la sostituzione delle figure femminili con figure maschili narrare la Storia e i saperi da un punto di vista neutro, con la pretesa di imparzialità e giustizia riprendere la Storia e i saperi nelle loro formulazioni più antiche, andando alla ricerca di fonti dimenticate e ritenute obsolete .
Le "voci" che strutturano il racconto in Medea di Christa Wolf sono: sei "io" interconnessi, interessati agli altri e disposti a conoscere anche la verità su loro stessi sei "io" differenti che raccontano ognuno la propria "verità" su Medea, dalla quale sono attratti e respinti allo stesso tempo; sono "io" isolati e imprigionati nell'incomunicabilità sei personaggi radicalmente ostili a Medea, ognuno per ragioni diverse, responsabili della sua rovina sei personaggi radicalmente attratti da Medea, sedotti dal suo fascino e indipendenza, disposti a fare tutto per lei .
Nel romanzo Medea di Christa Wolf, a Corinto l'Ordine interno è mantenuto da: l'identificazione di un capro espiatorio sul quale scaricare le magagne della società: Medea; donna, barbara, maga con il sacrificio di una fanciulla per placare l'ira degli dei l'identificazione di un nemico esterno, situato oltre i confini della città, e la preparazione alla guerra con la reiterazione di rituali ancestrali dal carattere propiziatorio .
Per Amy Elias, la relazione del romanzo metastorico con la Storia è: caratterizzata dal desiderio per un'alterità che sfugge e mai accessibile volta a una puntuale ricostruzione storiografica volta alla scrittura di contro-storie di fuga dalla Storia .
Per Robert Scholes, la narrativa postmoderna successiva agli anni Cinquanta è: segnata da un ritorno dell'epica segnata da una prevalenza del genere fantascientifico segnata da una prevalenza del romance sul novel segnata da prevalenza del novel sul romance .
La "rivoluzione copernicana" di Freud ha: sottratto lo studio e la cura delle patologie nervose all'ambito strettamente medico della neurofisiologia inserito lo studio e la cura delle patologie nervose nell'ambito strettamente medico della neurofisiologia inserito lo studio e la cura delle patologie nervose nell'ambito delle scienze sociali sottratto lo studio e la cura delle patologie nervose all'ambito strettamente medico della psichiatria .
Nell'ambito della psicoanalisi freudiana, la relazione analitica è: il processo di transfert che il paziente istituisce con lo psicoanalista Alo studio dei testi dei padri fondatori della psicoanalisi la redazione dei risultati della ricerca la verifica pratica nel dialogo con i pazienti.
Per Freud, l'inconscio è: la parte della nostra psiche che non raggiunge il livello della coscienza, in cui risiedono le pulsioni elementari la parte della nostra psiche che coincide con la coscienza, luogo della riflessione razionale la psiche nella sua interezza il preconscio .
Nel saggio L'Io e l'Es di Freud, la struttura psichica è considerata costituita da: amigdala, corteccia cerebrale e ippocampo conscio, preconscio, inconscio Es, Io e Super Io pulsioni primarie e secondarie .
Con il termine "Formazione di compromesso", Freud indica: fenomeni come i sogni, i lapsus, i sintomi, i motti di spirito, in cui sistemi reciprocamente ostili non riescono a conciliarsi l'attività di deformazione che modifica i contenuti manifesti del sogno le libere associazioni del sognatore la retorica del motto spirito .
Riguardo ai processi di condensazione e spostamento, Freud afferma che: La condensazione è il processo per cui un personaggio estraneo è reso famigliare; lo spostamento indica quel processo per cui l'intensità psichica si concentra sull'oggetto principale si ha la condensazione quando l'intensità psichica, per effetto della censura, si concentra su una figura o un aspetto marginali; si ha lo spostamento quando a un personaggio famigliare possono essere attribuiti tratti di altre persone si ha la condensazione quando diverse figure vengono fuse in una sola; si ha lo spostamento quando l'intensità psichica, per effetto della censura, si concentra su una figura o un aspetto marginali si ha la condensazione quando una figura è moltiplicata in altre figure; si ha lo spostamento quando diverse figure vengono fuse in una sola .
Con l'espressione "ritorno del rimosso" Freud si riferisce a: il premere e l'emergere delle pulsioni censurate nella coscienza collettiva il premere e l'emergere delle pulsioni censurate nella coscienza dell'individuo il ritorno dei contenuti latenti del sogno nella sfera della coscienza lo scoppio di moti rivoltosi nella società .
Per Cathy Caruth, chi ha subito un trauma: supera il trauma attraverso la coazione a ripetere non esperisce l'evento nel suo accadere, ma lo assimila in un secondo tempo, generandone la ripetizione in diverse forme non è in grado di ricordare l'evento, cancellato dalla memoria È stato in grado di reagire con prontezza a un evento traumatico .
Il romanzo In fuga di Anne Michaels è ambientato: nel contesto dell'invasione nazista della Polonia nel contesto della Quiet Revolution in Quebec nel contesto dell'invasione nazista della Francia nel contesto della Prima Guerra Mondiale .
Per Edward Said, l'esilio è: una frattura facilmente superabile a seguito dell'integrazione nella cultura d'arrivo una crepa incolmabile, perlopiù imposta con forza, che si insinua tra un essere umano e la sua casa nel mondo una scelta volontaria, vissuta con piena convinzione qualcosa di singolarmente avvincente, che favorisce l'intercultura .
Il romanzo In fuga di Anne Michaels inizia come: un'autobiografia una biografia un romanzo modernista un classico romanzo ottocentesco .
Nel romanzo In fuga di Anne Michaels, il personaggio di Athos incarna: una figura riluttante alla parola, opaca l'attivismo politico l'introspezione e il distacco dal mondo terreno la riflessione sulla memoria e l'atto del narrare .
Nel romanzo In fuga di Anne Michaels, il trauma di Jakob deriva da: l'uccisione dei genitori e della sorella compiuta dai nazisti la morte dei genitori in circostanze sconosciute la cattura della sorella da parte delle truppe sovietiche l'arrivo in Grecia .
Nel romanzo In fuga, il tema del trauma si esprime: attraverso le vicende di Athos Roussos con il motivo delle sedute psicoanalitiche nel personaggio di Jakob: la storia sommersa dilaga nella sua sfera cosciente attraverso rappresentazioni patogene, e nella sfera onirica con sogni che lo riportano al momento dell'evento traumatico nel ritorno di Jakob in Polonia, per affrontare il passato rimosso .
Nel romanzo In fuga di Anne Michaels, percorso esistenziale di Jakob è segnato da una trasmutazione, nel cui arco: la reminiscenza da traccia mnestica di origine traumatica diverrà percezione dell'essenza attraverso la poesia la reminiscenza da percezione dell'essenza diverrà da traccia mnestica di origine traumatica giunto a Toronto, Jakob si perde nella dolorosa nostalgia del passato perduto, chiudendosi al mondo il personaggio compie un percorso di formazione politica ed entra nella resistenza polacca .
Nel romanzo In fuga di Anne Michaels, l'isola di Idra incarna simbolicamente: una stazione di cambio, un momento terapeutico che vede l'approdo di Jakob alla poesia e alla redazione del libro il luogo in cui riemerge il passato rimosso, e dove Jakob decide di passare in solitudine la sua esistenza una fase di stallo nel suo percorso evolutivo il luogo degli eventi traumatici che segnano inesorabilmente Jakob .
Nel romanzo In fuga di Anne Michaels, il ruolo incarnato da Michaela è: la reincarnazione di Bella, la sorella di Jakob l'emergere delle pulsioni di morte la figura materna la cura del mondo .
Nella parte finale del romanzo In fuga di Anne Michaels, nell'evoluzione di Jakob, la Storia: È l'oggetto di studio di Jakob, divenuto un importante storico resta come testimonianza e ricordo ma non divora più l'esperienza diventa ossessione del tempo perduto ostacolando il desiderio per il presente va a coincidere con la nostalgia del passato .
Prima del romanzo Le rondini di Montecassino Helena Janeczek ha pubblicato: Manituana Sappiano le mie parole di sangue Cibo Nelle mani giuste .
I romanzi neostorici sono: narrazioni che intendono proporsi come "integrazioni" all'indagine storiografica narrazioni che intendono proporsi come raccolta dei maggiori eventi celebrati dalla storiografia romanzi contemporanei che intrecciano storia e fantascienza narrazioni ufficiali che mettono al centro la testimonianza dei soggetti vincitori .
L'impianto narrativo del romanzo Le rondini di Montecassino di Helena Janeczek è strutturato: come un monologo interiore dell'io testimone come un dramma teatrale come un mosaico, ed è suddiviso in sezioni intitolate in funzione delle battaglie come un romanzo epistolare .
Nel romanzo Le rondini di Montecassino di Helena Janeczek, quale è la sezione che costituisce il punto d'ingresso della narrazione in prima persona?: la sezione «Prima Battaglia» (12 gennaio - 12 febbraio 1944) la sezione «Seconda e Terza battaglia» (15 febbraio - 24 marzo 1944) la sezione «Ultima battaglia» (11-18 maggio 1944) la sezione iniziale «Prima della battaglia» (Milano 2007) .
Nel romanzo Le rondini di Montecassino di Helena Janeczek, l'intento è di narrare l'invenzione del nome del padre come: una ricostruzione letteraria dell'albero genealogico paterno una storia tanto mitica per chi l'ascolta da troncare ogni domanda una fantasticheria una «menzogna nata per caso» e dunque «brutta» .
Nel romanzo Le rondini di Montecassino di Helena Janeczek, la memoria privata: si avvita nei tortuosi meandri della memoria personale sfuma nell'ambito del racconto dell'inconscio fa emergere dal passato i soldati anglo-americani, gli indiani, i nepalesi, i maori, gli algerini, gli ebrei venuti dalla Palestina con la Jewish Brigade e tutti gli altri soldati del mondo intero fa emergere dal passato gli oltre centomila caduti sepolti nei sacrari militari che circondano l'abbazia .
Nel romanzo Le rondini di Montecassino di Helena Janeczek: le vicende sono narrate da una voce autodiegetica e tutte hanno qualcosa in comune: un eroe che viene da lontano e affronta varie traversie per raggiungere il campo di battaglia in terra straniera, nel quadro della Prima Guerra Mondiale le vicende sono narrate da una voce eterodiegetica e tutte hanno qualcosa in comune: un eroe che viene da lontano e affronta varie traversie per raggiungere il campo di battaglia in terra straniera, nel quadro della Seconda Guerra Mondiale le vicende sono narrate da una voce eterodiegetica e rigorosamente dalla prospettiva dei generali, come Clark e Anders le vicende sono narrate da una voce autodiegetica e tutte hanno qualcosa in comune: la prospettiva dei soldati italiani, nel quadro della Seconda Guerra Mondiale .
Nel romanzo Le rondini di Montecassino di Helena Janeczek, la storia della Battaglia di Montecassino: non emerge, costituisce solo lo sfondo per le vicende private È ricordata unicamente attraverso le celebrazioni della memoria istituzionale, slegata dal presente e dall'attualità della globalizzazione emerge nel racconto degli eventi precedenti al colonialismo emerge anche nel dialogo con altre trasformazioni, come la creazione dell'assetto post-bellico dell'Europa e dell'Unione Sovietica .
Nel romanzo Le rondini di Montecassino di Helena Janeczek, il racconto della Prima Battaglia (12 gennaio - 12 febbraio 1944) è narrato: del sergente John "Jacko" Wilkins, della 36a Divisione "Texas" di Irka di Edoardo Bielinski e Anand Gupta di Rapata Sullivan .
Nel romanzo Le rondini di Montecassino, a un livello formale e metodologico, l'uso dell'archivio da parte di Helena Janeczek emerge: dalla lettura delle lettere dei combattenti dalle interviste con la zia Irka dai brani relativi al museo di Yad Vashem dai dialoghi con Gustaw Herling .
Nel romanzo Le rondini di Montecassino di Helena Janeczek, la vecchia "infrastoria" di manzoniana memoria ritorna: declinata nel contesto di un romanzo distopico arricchita dalla presenza dell'elemento autobiografico e da una prospettiva postcoloniale con la riproposizione delle forme del classico romanzo storico ottocentesco combinata con le forme del romanzo epistolare .
A proposito delle Rondini di Montecassino di Helena Janeczek, si può parlare di postmemoria perché: il romanzo mette in scena le celebrazioni delle battaglie di Montecassino una sezione del romanzo è narrata in prima persona e riguarda la memoria personale il romanzo mette in scena la storia della madre dell'autrice, attraversata dagli eventi storici narrati il romanzo mette in scena la storia del padre dell'autrice, attraversata dagli eventi storici narrati .
Nelle Tempeste di acciaio di Ernst Jünger: si narra la Prima guerra mondiale evitando ogni accenno all'orrore vissuto dai soldati nelle trincee la guerra nelle trincee è rappresentata con uno stile che ne evidenzia l'insensatezza e la mostruosità il racconto epico delle battaglie, pur nel testimoniare l'orrore, riflette anche la fascinazione che la guerra esercitava sull'autore combattente l'autore denuncia la violenza della guerra .
Nelle Rondini di Montecassino di Helena Janeczek, nei brani che narrano le battaglie, i soldati sono descritti come: giocatori di una partita di cui ignorano la regia, privi di una visione d'insieme e ignari della loro funzione forniti di una visione d'insieme e consapevoli della loro funzione profondamente motivati a combattere, e integrati nella comunità italiana perfettamente padroni della situazione in cui sono immersi .
Le rondini di Montecassino di Helena Janeczek, tra le varie vicende, narra quando Emilio Steinwurzel: partecipa alla battaglia con il 52° Battaglione Fucilieri di Vilna, del Secondo Corpo d'Armata polacco mentendo sul proprio nome si salva la vita muore attraversando le acque del fiume Rapido nel corso della Prima battaglia di Montecassino sbarca ad Anzio con le truppe anglo-americane .
Nelle Rondini di Montecassino di Helena Janeczek, nei dialoghi tra la narratrice e Gianni si rileva: la rimozione del passato, considerato come un tabù una presa di posizione contraria ai flussi migratori la concezione del passato come qualcosa di separato dal presente la mescolanza di ricordi e attualità, in un flusso che vede le vicende passate di Emilio Steinwurzel diluirsi nelle riflessioni sul mutamento della circostante Chinatown milanese .
Nelle Rondini di Montecassino di Helena Janeczek, le vicende di Milek: narrano gli stermini di massa e le deportazioni nei campi di concentramento nazisti rispecchiano la vita delle persone comuni a quel tempo sono emblematiche dei percorsi del displacement ebraico durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale sono emblematiche dell'esperienza dei soldati nelle trincee della Somme .
Nelle Rondini di Montecassino di Helena Janeczek, la piccola epopea di Emilio Steinwurzel è considerata preziosa perché: la sua partecipazione alla guerra di liberazione cancella l'orrore della guerra rappresenta una storia di resistenza che costituisce una fonte di ossigeno per la memoria collettiva di un gruppo sociale crudelmente bersagliato dalla storia si inserisce nel filone della grande Storia celebrata dalla memoria istituzionale non può cancellare la percezione di non aver vissuto altro che orrore .
Nelle Rondini di Montecassino di Helena Janeczek, attraverso le figure dell'io-testimone e di Rapata, emerge: la relazione dei bambini agli eventi traumatici sperimentati dai genitori ciò che resta dei ricordi dopo un atto di rimozione l'atto di celebrare collettivamente le gesta degli eroi nazionali la stratificazione e consolidazione nel tempo della memoria individuale .
Nelle Rondini di Montecassino di Helena Janeczek, attraverso le figure dell'io-testimone e di Rapata, emerge: la passività dell’esercizio della memoria l’idea di un passato inaccessibile ciò che resta dei ricordi dopo un atto della volontà di rimuovere gli eventi traumatici del passato rimozione la messa in scena di una memoria come forma di lavoro e azione: il Working through .
Marianne Hirsch definisce la postmemoria (Postmemory) come: la relazione dei bambini agli eventi traumatici sperimentati dai genitori ciò che resta dei ricordi dopo un atto di rimozione la stratificazione e consolidazione nel tempo della memoria individuale l'atto di celebrare collettivamente le gesta degli eroi nazionali .
Cos'è il New Italian Epic: il modo in cui i Wu Ming si riferiscono alla propria produzione l'insieme dei libri che trattano di guerre e traumi collettivi una nebulosa di testi che presentano una nuova etica del narrare un altro nome per indicare la letteratura degli anni Zero .
Quali caratteristiche deve avere un'opera del NIE: deve rispondere al principio di una nuova etica del narrare e presentare almeno alcune delle caratteristiche citate dai Wu Ming basta che sia scritta dopo la data-spartiacque del 1993 deve necessariamente essere un'ucronia accompagnata dalla riflessione etica tutte le seguenti: nuova etica, sguardo obliquo, popular culture, discorso ucronico, oggetti narrativi non-identificati, transmedialità .
Qual è il rapporto del NIE con il postmodernismo: il NIE prende alcuni aspetti 'utili' dal postmodernismo, non lo sovverte del tutto il NIE si presenta come l'autentico postmodernismo il NIE è una continuazione del postmodernismo negli anni Duemila totale rifiuto .
Chi sono i Wu Ming: i critici letterari che si scagliano contro il postmodernismo nascosti dall'anonimità i Wu Ming sono le opere che fanno propri i principi della NIE un collettivo di scrittori due scrittori di origini cinesi .
Come va inteso il 'ritorno al passato' delle opere dei Wu Ming: lo sguardo al passato nasce dal bisogno di calarsi nella storia monumentale per poi 'sbriciolare il monumento' e 'rafforzare i muscoli critici' nei confronti del presente è un modo per scovare i grandi complotti del passato e collegarli alle vicende presenti per apprezzare la purezza di un mondo più semplice rispetto alla modernità si tratta di una fuga dalla realtà .
Perché, nella definizione di Renello, molti personaggi di Q hanno delle 'identità mutanti': perché il protagonista cambia spesso nome e si configura come 'eroe collettivo', mentre l'antagonista usa varie identità come coperture perché il protagonista cambia frequentemente umore, rendendo altalenanti le intere vicende del romanzo perché molti di loro passano dallo status di religiosi a laici nel corso del romanzo perché i personaggi non restano mai gli stessi per più di un capitolo .
Cosa si intende per 'postmemoria': la mancanza di memoria storica, da colmare con la letteratura La memoria che si sviluppa solo in una fase avanzata dell'età la relazione dei figli dei testimoni di traumi collettivi con le esperienze dei loro genitori il ricordo degli eventi dell'infanzia .
In che modo il what-if è un tratto importante nelle Rondini di Montecassino: è un tratto presente in varie modalità e si collega soprattutto al ruolo che l'autrice dà alla finzione letteraria l'autrice ricostruisce le storie dei suoi personaggi solo ed esclusivamente secondo la logica del 'come sarebbe potuta andare' È presente esclusivamente nel dialogo tra la narratrice e l'autista del taxi all'inizio dell'opera il romanzo è un'ucronia .
Perché le vicende delle Rondini di Montecassino riguardano 'storie sommerse': perché il libro ruota attorno alle indagini attorno a un mistero perché il libro ruota attorno alla battaglia di Montecassino, sconosciuta ai più perché gli unici protagonisti dell'opera sono i soldati maori, sistematicamente esclusi dalla narrazione storica dominante perché vengono riportate alla luce le vicende di molti soldati che parteciparono alla battaglia, compresi coloro che facevano parte delle truppe coloniali .
Cos'è la memoria multidirezionale: è una metafora che indica l'impiego di una narrazione disordinata è la strategia messa in pratica da tutte le opere che riguardano le guerre mondiali una memoria che segue più direzioni, soffermandosi su concetti vari (dall'identità ai gruppi sociali) senza tentare di escludere, in una logica dominatrice, le memorie degli altri gruppi è la caratteristica principale di una mente iperattiva .
Cos'è il feuilleton: il nome di una serie TV dal ruolo fondativo il grande romanzo realista il nome tecnico delle serie TV francesi il "romanzo a puntate" ottocentesco .
Qual è la differenza principale tra film e serie TV: l'uno si guarda esclusivamente al cinema, l'altra esclusivamente in televisione ormai non ci sono grandi differenze, le due forme sono del tutto assimilabili i film raccontano una storia in un unico testo, mentre le serie Tv si articolano su più livelli (la puntata e la stagione) i film sono una forma d'arte molto più raffinata .
Quale tra questi è un carattere fondamentale delle serie TV: il legame esclusivo con il medium televisivo il senso dell'attesa il carattere popolare la rapidità .
Perché il senso d'attesa tradizionale tra diversi episodi della stessa stagione non è più scontato: a causa della pratica del binge-watching, favorita dalle piattaforme di streaming online non è così, il senso d'attesa è rimasto invariato, anche se non è una componente fondamentale, ma accessoria non è così, il senso d'attesa tra ogni episodio è condizione imprescindibile per la corretta fruizione di una serie TV perché il senso d'attesa non è un carattere importante della serialità televisiva .
In quale cornice della narrativa contemporanea si inserisce Romanzo criminale di De Cataldo: nel giallo sul modello di Camilleri nella tradizione del racconto breve nella cornice del "ritorno alla storia" dal respiro epico nel postmodernismo .
Perché Romanzo criminale - la serie ha un ruolo fondante per la serialità televisiva italiana: perché è il primo caso di serie TV italiana ad alta originalità linguistica, tecnica e stilistica; inoltre, ha fatto scuola perché è la prima serie italiana a parlare di criminalità organizzata perché è stato un tentativo fallito ma ha anticipato alcuni elementi di Gomorra Non è Romanzo criminale ad avere un ruolo fondante, ma Gomorra .
Perché la ricezione di Suburra conferma il ruolo pionieristico di Romanzo criminale - la serie: perché basta scorrere rapidamente le recensioni per rendersi conto che i due titoli vengono spesso e volentieri accostati anche dai "non addetti ai lavori" Suburra non conferma il ruolo pionieristico di Romanzo criminale - la serie; anzi: lo ha ampiamente superato e se ne discosta in ogni aspetto perché è ambientata a Roma tutte le risposte precedenti sono corrette.
Perché Gomorra- la serie può considerarsi a tutti gli effetti un adattamento del romanzo e del film: perché l'ambientazione e i personaggi rimangono gli stessi, nonostante l'arco temporale considerato sia leggermente diverso Gomorra - la serie può considerarsi un adattamento, ma solo del romanzo, non del film Gomorra - la serie non è un adattamento del romanzo né del film, piuttosto è una loro estensione narrativa Gomorra - la serie può considerarsi un adattamento, ma solo del film, non del romanzo .
Perché l'assenza sistematica di un lieto fine in Gomorra - la serie può leggersi in una chiave distopica critica: tutte le risposte precedenti sono corrette perché invoglia lo spettatore a contrastare "nei fatti" la situazione distopica rappresentata nel mondo finzionale perché l'assenza di un finale positivo è inevitabile in mondo senza redenzione come quello della serie perché non sarebbe realistico il contrario .
Secondo De Rogatis, sono le quattro ragioni principali del successo della quadrilogia di Elena Ferrante: Napoli, lunga durata, nuova identità femminile, distopia Napoli, nuova identità femminile, gusto del memoir, lunga durata gusto del memoir, nuova identità femminile, rappresentazione inedita dell'amicizia, lunga durata lunga durata, rappresentazione inedita dell'amicizia, autobiografia, Napoli .
Che tipo di rapporto c'è stato nel Novecento tra letteratura e cinema: la letteratura passa da un complesso di superiorità di inizio secolo a un complesso di inferiorità dal secondo dopoguerra in poi la letteratura ha subito accolto il cinema come grande repertorio di nuovi temi disprezzo letterariocentrico nei confronti del cinema fino alla rivoluzione degli anni Duemila fin dalla nascita del cinema la letteratura ha sofferto di un complesso di inferiorità .
Quale disciplina si occupa dei rapporti tra letteratura e cinema: la filologia la comparatistica i television studies unicamente la critica cinematografica .
Secondo Calvino, qual è una delle qualità più importanti della letteratura: la visibilità la bellezza l'incisività lo stile rapido .
Qual è la caratteristica principale che accomuna cinema e letteratura: il procedimento stesso della narrazione l'alto valore artistico il pubblico popolare l'uso di strategie narrative come il cliffhanger .
In che modo cinema e letteratura interagiscono a livello tematico: i temi letterari vengono riutilizzati dal cinema letteratura e cinema non interagiscono a livello tematico, ma solo a livello tecnico-strutturale i temi letterari vengono riutilizzati dal cinema, mentre in letteratura è presente un immaginario filmico la letteratura si rinnova attraverso i temi cinematografici, anche se con riferimenti che rimangono ad un livello superficiale .
In che modo cinema e letteratura interagiscono a livello tecnico-strutturale: la letteratura fa proprie le metafore del linguaggio cinematografico Il cinema fa propri i procedimenti del linguaggio letterario letteratura e cinema non interagiscono a livello tecnico-strutturale, ma solo a livello tematico la letteratura fa propri procedimenti e tecniche del linguaggio cinematografico, adattandoli alla forma scritta .
Quale delle seguenti affermazioni sulla pratica degli adattamenti è corretta: gli adattamenti sono dotati di una propria originalità e devono essere riconosciuti come tali gli adattamenti sono pure traduzioni di opere letterarie in opere cinematografiche gli adattamenti sono una pratica sempre meno popolare gli adattamenti sono una forma d'arte inferiore .
Che mestiere fa il protagonista della Separazione del maschio di Francesco Piccolo: l'avvocato il montatore lo scrittore il regista .
Quale delle seguenti affermazioni sul ruolo della tematica cinematografica nelle opere di Francesco Piccolo è vera: l'immaginario cinematografico riflette la modalità di pensiero del protagonista, una filosofia antigerarchica la tematica cinematografica nelle opere di Francesco piccolo ricorre solo nelle citazioni fatte dal protagonista, che di mestiere fa il montatore nessuna delle risposte precedenti è corretta la tematica cinematografica nelle opere di Francesco Piccolo agisce solo un livello superficiale .
Qual è l'elemento centrale di Gomorra, presente in modi diversi nel romanzo e nel film: la rappresentazione realistica del Sistema-camorra, senza far sì che il potere dei boss diventi motivo di fascino sul modello Scarface replicare il modello Scarface la presenza di una figura di narratore-testimone mostrare la violenza dei camorristi in funzione perturbante, ricorrendo anche allo splatter .
Cosa si intende per transmedialità: l'applicabilità di un dato concetto teorico a espressioni artistiche appartenenti a media differenti ha due accezioni: l'applicabilità di un dato concetto teorico a espressioni artistiche appartenenti a media differenti e l'estensione di uno stesso mondo finzionale su media differenti l'estensione di uno stesso mondo finzionale su media differenti l'aumento di forme artistiche innescato dai nuovi media .
Cos'è un ecosistema narrativo: È un termine che indica le opere che si occupano del cambiamento climatico un'espressione nata in ambito italiano che coincide con la transmedialità intesa come estensione di un mondo finzionale su più media l'insieme delle opere di un autore l'insieme dei temi, dei personaggi, dello stile e delle tecniche narrative di una data opera .
Come possiamo definire Manituana dei Wu Ming: un ambizioso esempio di transmedia storytelling un fototesto una forma ibrida tra letteratura e fumetto un primo tentativo di transmedia storytelling in ambito italiano, che tuttavia presenta solo una debole appendice in rete .
Cosa può fare un lettore sulla piattaforma www.manituana.com: tutte le risposte sono corrette leggere testi scritti dai Wu Ming ma rimasti esclusi dalla versione definitiva del romanzo navigare tra le mappe geografiche reali e le mappe storiche attraverso Google Earth partecipare all'estensione dell'universo narrativo elaborando scenari alternativi, spin off, illustrazioni… .
Da quale aspetto di Sirene di Laura Pugno è evidente la volontà di dare vita a un "manga scritto": dall'ambientazione giapponese dalla ripresa di temi tipici del manga giapponese soprattutto sul piano della lingua e dello stile, perché spesso le frasi dallo l'impressione di essere state pensate come vignette dall'appendice finale che include nel testo un fumetto disegnato dall'autrice .
Perché Mio salmone domestico di Emmanuela Carbé è un esempio di forma ibrida: perché accosta la scrittura a veri e propri inserti fumettistici e perché non appartiene a un genere ben definito perché spesso le frasi dell'opera danno l'impressione di essere state pensate come vignette perché interagisce con un'altra forma artistica (il fumetto) a livello tematico perché i personaggi che presenta, il salmone domestico Crodo in primis, sono poco realistici .
Secondo Maria Rizzarelli, quali sono le tre tipologie principali di fototesto nella narrativa contemporanea: i fototesti autobiografici, i fototesti della scrittura finzionale e i fototesti che includono soprattutto immagini di luoghi i fototesti autobiografici, i fototesti che includono foto di volti umani, e i fototesti che includono soprattutto immagini di luoghi i fototesti sul reportage, i fototesti autobiografici e i fototesti finzionali i fototesti della scrittura finzionale e i fototesti della scrittura autofinzionale .
Che tipo di autorialità presenta Condominio Oltremare di Giorgio Falco e Sabrina Ragucci: un'autorialità condivisa "di facciata": i nomi degli autori figurano insieme in copertina, ma nel corso della lettura emerge chiaramente che le fotografie hanno solo un valore accessorio rispetto al testo un'autorialità autenticamente condivisa: la scrittura di Falco e le fotografie di Ragucci compongono un progetto unitario, senza gerarchie tra codici un'autorialità condivisa (Falco e Ragucci hanno scritto i testi insieme), ma i numerosi fotografi che hanno contribuito non vengono riconosciuti in modo appropriato un'autorialità in conflitto: nel corso della lettura emerge che i due autori mettono in scena una continua lotta per la supremazia di un medium sull'altro .
Ci sono legami tra le tendenze del fumetto italiano e quelle della letteratura contemporanea: sì, infatti il fumetto viene ormai chiamato graphic novel per avvicinarlo alla letteratura sì, infatti in letteratura si parla spesso di "nuovo realismo" e parallelamente cresce l'importanza del "fumetto di realtà" no, i legami tra le due forme non sono mai stati significativi _la letteratura contemporanea è fortemente anti-realistica, al contrario del fumetto.
Quaderni russi di Igort e Kobane calling di Zerocalcare possono definirsi entrambi dei fumetti "impegnati": sì, entrambe sono opere impegnate, ma impiegano strategie diverse (Zerocalcare coniuga l'impegno civile al fumetto di intrattenimento) sì, sono entrambe opere impegnate no, nessuna delle due è davvero un'opera impegnata perché la dimensione del viaggio prevale sulla tensione civile no, solo Quaderni russi di Igort è un'opera autenticamente impegnata .
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