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Critica piattaforma 1/2 Description: Esercitazione personale Author: Martina2000 Other tests from this author Creation Date: 11/12/2024 Category: Others Number of questions: 120 |
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Le figura dell’autore e l’idea di un’intenzione soggettiva nella configurazione di un testo letterario: Sono state messe al centro da Formalismo e Strutturalismo Sono state considerate di minor importanza solo dal Formalismo russo Sono state esaltate nel formalismo americano ma escluse dallo strutturalismo francese Sono state escluse dalle indagini delle maggiori tradizioni critico-teoriche novecentesche. I poli della relazione estetica in letteratura sono: Editore-autore-libro Libro-stampa-lettore Autore-testo-lettore Autore-lettore. La rimozione dell’autore nella critica del XX secolo anche dovuta alla ricezione delle poetiche di: D’Annunzio, Svevo, Pirandello, Saba Mallarmé, Valèry, Eliot, Pound Wilde, Woolf, Joyce, Mann Voltaire, Rousseau, Racine, Balzac. Nell’espressione “intentional fallacy”, il termine “fallacy” vuol dire: Errore o inganno Fandonia o fanfaluca Menzogna o illusione Verità o ragione. Il termine “ Intentional fallacy” È stato coniato da: Booth e Wimsatt Wimsatt e Beardsley Wimsatt e Hirsch Jakobson e Wimsatt. La teoria critica dell’Intentional fallacy Nega la possibilità che: Il testo rappresenti fedelmente alla biografia dell’autore L’autore possa rivolgersi direttamente ai lettori Il lettore possa provare le stesse emozioni dell’autore L’intenzione mentale dell’autore debba essere posta come standard attraverso il quale il critico possa valutare la riuscita poetica. Secondo Wimsatt, La critica letteraria deve concentrarsi: Sull’epoca Sul contesto Sull’opera Sull’autore. Secondo Beardsley: Può esistere un significato testuale senza che qualcuno voglia produrlo Non può esistere un significato virtuale senza che qualcuno voglia produrlo Un significato testuale può esserci solo se il testo è prodotto da un computer L’intelligenza artificiale è in grado di produrre significati testuali a differenza degli autori impliciti. Metodo centrale del formalismo americano è il: Deep reading Close reading Short reading Distant reading. Secondo il new criticism: Un singolo brano deve essere riportato all’autore al contesto di riferimento Un singolo brano non può essere interpretato perché solo l’opera intera ha senso Un singolo brano è più significativo dell’intera opera Un singolo brano può essere meglio studiato in sé e per sé se viene distaccato dall’autore. Elizabeth Anscombe è autrice del libro: Intentional Fallacy Intention Intentio and Initiative Against Intention . Anscombe è stata allieva di: Auerbach Hegel Jaspers Wittgenstein. Secondo Anscombe, perchè un’intenzione sia interpretabile deve essere legata a una: Azione Attribuzione Esecuzione Verbalizzazione . La scrittura di un testo può essere definita come un’azione: Difficile Ardua Complessa Complicata. In termini di riflessione sull’azione l’autore è colui che: Ha pensato a un libro Ha avuto l’iniziativa Vuole vendere un libro Ricava un profitto dalla vendita di un libro. Un’azione interpretata è un’azione: Fatta senza riferimenti a regole Fatta in conformità a una regola Di cui mi è stata data una spiegazione Di cui solo gli altri possono darmi la spiegazione. Jocelyn Benoist ha messo in relazione l’intenzione con il Contesto Paratesto Giudizio Consenso . Benoist definisce il suo approccio all’intenzione Realismo fenomenologico Idealismo concreto Realismo fantastico Idealismo originario . L’azione intenzionale è quel particolare tipo di azione a cui si può applicare: A un certo significato della domanda: Chi? A un certo significato della domanda: Dove? A un certo significato della domanda: Perché? A un certo significato della domanda: Quando?. Secondo una prospettiva internazionalista l’arte non è un gioco perché: Il gioco è gratuito mentre ogni forma d’arte ha un costo Nel gioco le intenzioni non contano Nel gioco le intenzioni prevalgono sull’azione Nell’arte ogni intenzione è solo ipotetica. L’autore secondo Ricoeur è colui che Produce un’iniziativa nel presente Produce una forza del passato Produce un libro o un saggio Produce un guadagno per una casa editrice. Ricoeur ha svolto le sue richieste della maturità nel campo della: Ideologia marxista Filosofia decostruzionista Ermeneutica filosofica Filosofia politica. Ricoeur nel suo saggio dedicato all’iniziativa riprende temi già trattati in: La metafora viva Tempo e racconto Sè come un altro Storia e verità. L’iniziativa secondo il Ricoeur Si può segmentare in: Io dico, io ascolto, io rispondo, io affermo Io scrivo, tu leggi, io rispondo, tu ribatti Io voglio, io faccio, io ottengo, io gioisco Io posso, io faccio, io intervengo, io prometto. Ricoeur chiama iniziativa quella che Nietzsche chiamava: Forse del passato Forza del futuro Forza del tempo Forza del presente. Secondo Koselleck il movimento storico è dato dall’interazione di: Spazio di possibilità e campi di speranza Spazio di esperienza e orizzonte di attesa Campi di possibilità e azioni individuali Orizzonti possibili e azioni impossibili. Grazie al fare all’iniziativa secondo Ricoeur Il tempo storico si configura come: Una circonferenza Una retta orientata verso l’alto Una retta orientata verso il basso Una spirale. Se l’iniziativa è principalmente una forza individuale secondo Ricoeur La forza del presente è principalmente: Collettiva Apparente Direzionata Economica. Reinhart Koselleck è: Un sociologo tedesco Uno storico tedesco Un filologo tedesco Un’economista tedesco. Koselleck Definiva se stessa come uno: Storico sperimentale Storico generale Storico generico Storico moderno. Lausberg Utilizza il concetto di Ri uso nel libro: Elementi di retorica Il discorso di ri-uso Retorica e intenzione Elementi di critica letteraria. Per Lausberg il discorso di consumo: Viene tenuto da persone interessate a spingere il consumo di un prodotto Viene tenuto una sola volta in una situazione specifica Viene tenuto prima di un discorso di ri-uso Viene tenuto almeno due volte nel Corso di una conferenza. Il discorso di ri-uso È un discorso che invita al riciclo in termini ecologici È un discorso rivolto più volte allo stesso gruppo di persone È un discorso che viene tenuto in tipica situazioni È un discorso tipico delle società democratiche. Secondo Ricoeur i testi possono essere considerati anche come: Reticoli Fili Trame Azioni. L’errore della critica anti-internazionalista è quello di: Considerare l’intenzione come un’azione semplice Considerare l’intenzione come qualcosa di testuale Considerare l’intenzione come qualcosa di chiuso nella mente dell’autore Considerare l’intenzione come un’azione complessa. Il termine iniziativa deriva dal latino: Initiaticus Initium Inibeo Initire . Nel campo letterario l’iniziativa di ri-uso spetta: A tutti gli interpreti designati da una società per tramandare la tradizione letteraria Alle persone di cultura Ai docenti di scuola A chiunque sia in grado di parlare in modo approfondito e suggestivo di un testo letterario. Perché l’invito a di-usare Un testo sia accolto da una comunità deve essere sostenuto: In modo estremamente suggestivo per persuadere l’ascoltatore Con estrema forza perché normalmente le persone non sono interessate alla letteratura Anche attraverso l’inganno secondo la teoria dell’utile dulci Da validi motivi, rinnovando di volta in volta (O rifiutando) Questa accettazione. Per far riferimento all’intenzione d’autore la critica letteraria: Dobbiamo possedere diari e lettere dell’autore che ne svelino le intenzioni compositiva È Bene non considerarla come qualcosa al di fuori del testo, ma presente nel testo Dobbiamo conoscere perfettamente la biografia dell’autore Dobbiamo considerarla come qualcosa di reclusa nella sfera mentale. Dal punto di vista dell’iniziativa, ogni grande opera letteraria è tale anche perché: È frutto di un genio che si trova nello stile Porta in sé un’azione di riconfigurazione dei sistemi o dei contesti in cui è prodotta una forza viva È legata a una biografia d’autore unica e irripetibile È frutto di una concatenazione di eventi casuali e irripetibili. Frye Tra gli altri suoi Libri ha scritto anche sulla: Struttura e mitologia del Corano Struttura e mitologia della Bibbia Struttura e mitologia del Vangelo Struttura e mitologia dell’Iliade. Libro più importante di Frye Si intitola: Patologia della critica Teoria della critica Anatomia della critica Mitologia della critica. Uno dei primi recensori in Italia delle idee di Frye è stato: Cesare Pavese Elio Vittorini Umberto Eco Italo Calvino. Frye Mutua il concetto di archetipo da: Jung Freud Lacan Matte Blanco. La commedia per Frye È legata al mito: Dell’estate Della primavera Dell’inverno Dell’autunno. Il romance per Frye è il genere che più si avvicina Alla rappresentazione diretta della concupiscenza e della volontà di potenza Alla rappresentazione del sogno come modo di soddisfazione dei desideri umani Alla rappresentazione delle paure umane, incarnata dal mostro da sconfiggere Alla rappresentazione del patriarcato, rappresentato dall’eroe che è sempre maschio. Per Frye l’intenzione di un testo letterario è: Centrifuga Centripeta Mitologica Archetipica. Per Frye, un poeta quando scrive intende: Comunicare i suoi più profondi sentimenti Comunicare l’impossibilità di comunicazione Comunicare la stessa poesia Comunicare in modo diretto pensieri complessi. Per Frye uno scrittore quando scrive dimostra di voler: Scrivere letteratura Scrivere per essere compreso Scrivere per sfogare i suoi sentimenti Scrivere per comunicare razionalmente contenuti oggettivi. Nella critica anglo-americana possiamo ricomprendere tra gli intenzionalisti: Frye, Wimsatt, Beardsley Tutti gli esponenti del New criticism Sartre, De Man, barthes Booth, Cavell, Danto . Secondo Booth, uno degli elementi che prova la presenza dell’autore nel testo è: Il nome dell’autore sulla copertina del libro La presenza di personaggi positivi e negativi La possibilità che nei romanzi abbiamo di immedesimarci in un solo personaggio alla volta La possibilità che nei romanzi abbiamo di conoscere i pensieri dei personaggi e la loro vita interiore. Booth distingue tra: Autore reale e autore implicito Autore reale e autore irreale Autore reale e autore presupposto Autore reale e autore ipotizzato. Secondo Booth il giudizio dell’autore È inessenziale per gli studi letterari È sempre presente il manifesto per chi sappia cercarlo È presente ma per godere dell’opera è meglio ignorarlo È un giudizio come quello degli altri non ha un valore superiore. Booth insegna presso: L’Università di New York L’Università di Londra L’Università di Chicago Università di Parigi. Il principale libro di Booth Si intitola nella traduzione italiana: Retorica della poesia Retorica della narrativa Retorica della letteratura Retorica della scrittura. Booth ha fondato e diretto la rivista: Rethoric & Poetry Critical Inquiry Narrative Points Critical Studies. Secondo Booth le teorie contrarie allo studio dell’intenzione d’autore nascono anche da: Specifiche poetiche dell’impersonalità Giudizi critici frettolosi Una ricezione deformata dell’idealismo filosofico Semplice ignoranza del fatto letterario. Secondo Booth l’autore nelle sue opere ci dà: Una resa realistica e concreta di se stesso Una resa drammatica di sé stesso Una resa sempre inattendibile e falsa di se stesso L’illusione di conoscerlo realmente. Una delle prove della presenza dell’autore nel testo per Booth è: Il narratore implicito Il narratore retorico Il narratore attendibile Il narratore in prima persona. Per Booth il narratore attendibile è quello che: Dice sempre la verità Noi scegliamo nel processo di immedesimazione Smaschera i narratori in attendibili Parla agisce in armonia con le norme dell’opera. Hirsch oltre a essere un teorico della letteratura fu anche un Teorico dell’impegno politico Teorico dell’insegnamento Teorico del new criticism Teorico della mitocritica. Per Hirsch interpretare un testo vuol dire anche Saperlo vendere Elogiarlo Decostruirlo Valutarlo. Secondo Hirsch le teorie anti-intenzionaliste derivano dalla poetica di: Eliot e Pound Wilde e Pater Wimsatt e Beardsley Dante e Shakespeare . Secondo Hirsch L’unico vantaggio delle teorie anti Intenzionaliste è La messa al bando di: Criticismo e decostruzionismo Biografismo e psicologismo Idealismo e concettismo Positivismo e internazionalismo. Secondo Hirsch il critico letterario anti-intenzionalista vuole: Sostituirsi all’autore Emulare l’autore Valorizzare l’autore Demonizzare l’autore. Con il termine “significanza” Hirsch intende: Il contrario del significato Il senso letterale del testo La risposta al testo letterario dato da un lettore o da un’epoca Il senso simbolico o allegorico di un testo letterario. Secondo Hirsch uno delle idee chiave dell’anti-intenzionalismo è: “ Il significato del testo non esiste-esiste solo il significato per un singolo lettore” “ Il significato di un testo muta-anche per il suo autore” Il testo esiste solo in quanto un lettore gli dà vita” Ogni testo è il frutto della cooperazione tra autori e lettori”. Per Hirsch “significato” vuole dire: Ciò che l’autore ha detto, filtrato da ciò che Il lettore comprende Ciò che il lettore può ricavare ad altezza attraverso un processo di inferenza Ciò che l’autore voleva comunicare ma non è riuscita ad esprimere per intero Ciò che l’autore ha voluto significare mediante una particolare sequenza di segni. Secondo Hirsch L’interpretazione di un testo: Si occupa unicamente di ciò che l’autore aveva nella sua mente durante la scrittura Si occupa principalmente di test di non facile decifrazione Si occupa principalmente dell’Intentional Fallacy Si occupa esclusivamente di significati condivisibili. Per Hirsch la correttezza di un’interpretazione: Deve confrontarsi non con la mente di un autore, ma con L’accessibilità del suo significato verbale Si ottiene solo attraverso la mediazione dell’intenzione d’autore con l’affettività del lettore Può fare come non fare riferimento al significato verbale del testo Non ha alcun rapporto con qualsiasi presunta oggettività. Paul de Man è nato: In Belgio Negli Stati Uniti In Francia In Canada . Paul de Man è tra i fondatori della corrente critica della: Formalismo americano Intenzionalismo Decostruzionismo New criticism. Il decostruzionismo di cui Paul de Man è uno degli esponenti può essere definito: Una critica di tutta la cultura occidentale Una critica delle opposizioni gerarchiche che hanno strutturato il pensiero occidentale Una critica che tende ad annullare qualsiasi valore precostituito e a sabotare ogni lingua linguaggio Una critica del pensiero maschilista patriarcale, in nome di un femminismo intersezionale . L’opera letteraria per De Man è: Un oggetto poetico Un oggetto strutturale Un oggetto simbolico Un oggetto intenzionale. Secondo De Man, Il parziale fallimento del new criticism È legato alla: Mancata consapevolezza della struttura intenzionale della forma letteraria Mancata riflessione sul ruolo del lettore nella relazione estetica Mancata consapevolezza teorica dei testi sull’intenzione di Anscombe Mancata riflessione sul ruolo che le strutture letterarie hanno in relazione al mito. Per De Man l’oggetto naturale può essere ridotto: Alla sua costituzione chimica Alla mera totalità delle proprie apparenze sensibili Alle sue caratteristiche fisiche di peso, Densità e massa A ciò che può servire. Con “ Intenzionalità strutturale”, De Man Intende che: L’intenzione letteraria non differisce dalla struttura di un oggetto naturale L’intenzione è nella mente del lettore che la struttura a suo piacimento L’intenzione è nella struttura dell’oggetto letterario e non la mente dell’autore L’intenzione letteraria è una forma complessa di organizzazione naturale che segue le sue strutture specifiche. Lo studio di una intenzione strutturale, in De Man ,separa: Lo studio dell’intenzione artistica dalle analisi formali Lo studio del testo dallo studio delle intenzioni Lo studio del testo dallo studio della filologia d’autore Lo studio dell’intenzione artistica da una mera indagine psicologica. Secondo De Man, nel testo letterario: Non si può distinguere tra vero e invenzione Tra significato letterale significato metaforico si istituisce una tensione indecidibile Significato letterale significato intenzionale non è possibile distinguere Non si può distinguere tra forma e contenuto. Brugnolo criticando De Man ha messo in luce che: L’anti-intenzionalismo Ha alcune ragioni fondate Un discorso o è tutto logico o è tutto retorico Solo i discorsi poetici più immaginati non prevedono alcun riferimento logico Anche all’interno di discorsi argomentati, la retorica non sospende del tutto la logica. Searle È noto soprattutto per: Il suo approccio pragmatico al problema del significato, caratterizzato dalla teoria degli “ Atti linguistici” Il suo aver insegnato in università prestigiose come Berkeley (California) Il suo approccio sistematico al problema dell’intenzione che ne fa uno dei più noti anti-intenzionalisti Il suo aver criticato l’impostazione della filosofia del linguaggio di Austin. Searle ha chiarito e approfondito la sua teoria dell’intenzione nel libro: Intenzione Il mistero della realtà Rete e sfondo Il significato linguistico degli atti intenzionali. Rispetto ai suoi primi scritti sull’intenzione il merito degli ultimi studi di Searle è quello di: Chiarire la differenza tra intenzione e intenzionalità Rivolgersi a un pubblico più ampio, semplificando molte questioni Introduce una maggiore chiarezza concettuale e lessicale Includere nella sua analisi e la riflessione dei critici letterari. Searle per spiegare cosa sia l’intenzionalità propone: Quattro paragoni tra oggetti intenzionali e oggetti naturali Quattro similitudini costruite secondo il cosiddetto modello omerico Quattro paradigmi della pura intenzionalità mentale, distinta da quella strutturale Quattro somiglianze tra funzionamento del linguaggio e funzionamento della mente. Secondo Searle, Quando compie un atto linguistico di tipo assertivo: Presumo di avere ragione Presumo che il mondo corrisponda a quello che dico Presumo di sbagliare Presumo che il mondo influenzerà l’esito del mio discorso. Secondo Searle ogni volta che si fa una promessa: Non si può essere sicuri di mantenerla Mente, perché non siamo padroni di noi stessi Si esprime un’intenzione Si esprime una credenza. Per Searle la differenza tra rete e sfondo: Riguarda il livello della rappresentazione Riguarda il livello di sincerità di un’affermazione Riguardo il livello di adesione ad una credenza Riguardo il livello di comprensione. :Secondo Searle lo sfondo: È immutabile Non è immutabile Non è conciliabile con la rete Non è conciliabile con l’idea di trasformazione. Searle distingue tra: Intenzione di sfondo e intenzione di rete Intenzione antecedente e intenzione nell’azione Intenzione linguistica e intenzione attanziale Intenzione d’autore e intenzione testuale. L’intenzione antecedente per Searle è: Mentale e inaccessibile Attiva e pratica Visibile e analizzabile Dischiusa al divenire. Il testo del 1976 che riassume il dibattito anglo-americano degli anni 60 e 70 sull’intenzione si intitola: The Intentional Fallacy On Literary Intention Intention & Poetry The Emotive Fallacy. Second Peckham, Wimsatt e Beardsley nelle loro analisi sull’intenzione non parlano che di: Trascurabili aspetti del testo letterario Trascurabile aspetti della storia della letteratura Trascurabile aspetti della biografia dell’autore Trascurabile aspetti della critica letteraria. Close, seguendo Anscombe spiega che le azioni intenzionali sono quelle a cui si può rivolgere la domanda: Dove? Come? Perchè? Quando?. Qual è l’interrogativo di partenza dell’analisi dell’intenzione di Cavell? Che Cos’è l’arte? Che cos’è l’intenzione? Che cos’è la poesia? Che cos’è un testo?. Secondo Cavell l’intenzione si trova: Accanto al testo Nel testo Al di qua del testo Al di là del testo. Secondo Cavell l’arte non è un gioco perché: Il gioco è gratuito, mentre l’arte ha un prezzo L’arte è una forma, mentre il gioco riguardo uno stato dell’essere L’artista è responsabile di ogni cosa che accade nella sua opera L’artista non gioca ma sperimenta con le forme. Hancher distingue l’intenzione in: Pro attiva, attiva, reattiva Iniziale, intermedia, finale Mentale, oggettuale, relazionale Programmatica, attiva, finale. Secondo Hancher le critiche all’intenzione di Wimsatt e Beardsley si posson applicare solo alla: Intenzione programmatica Intenzione attiva Intenzione finale Intenzione oggettuale. Le teorie di Cavell e della responsabilità conversazione aprono il discorso sull’intenzione alla dimensione: Normativa Teorica Politica Etica. Grazie alla riflessione estetica ed etica di Cavell, il critico letterario, analizzandone nel testo l’intenzione d’autore può: Riconoscervi le proprie stesse convinzioni, proiettando la sua stessa iniziativa nel testo Riconoscere le forme storiche stabilite dalla storiografia letteraria Riconoscere in esso un’altra presenza umana storicamente concreta e riconoscersi storicamente nella responsabilità del ri-uso Riconoscere la propria libertà illimitata di interpretazione anche in senso anti-autoriale. La notorietà di Danto è legato soprattutto: Alla sua attività pittorica Ai suoi scritti di filosofia dell’arte Alle sue opere letterarie Ai suoi scritti di filosofia del linguaggio. Il principale libro di Danto si intitola: Vita nuova I luoghi comuni del banale La trasfigurazione del banale Filosofia del banale. La filosofia di Danto Prende spunto dall’analisi dell’opera: Guernica di Picasso Balkon girl di Banksy Porta chapeau di Duchamp Brillo Broxes di Warhol. Il primo articolo importante di Danto Si intitola: The Artworld Art or World? The World in Art Art and Fancy. Secondo Danto La differenza tra le vere scatole di Brillo Box e quelle di Warhol è di tipo: Estetico Relazionale Percettivo Sensoriale. Danto Dice di aver scelto il titolo della sua opera principale ispirandosi a: Un’opera d’arte di Andy Warhol Un testo filosofico di Hegel Un romanzo di Murmel Spark Una poesia di Ezra Pound. Tra gli artisti che hanno ispirato la sua riflessione filosofica sull’arte Danto Cita: Picasso e Matisse Van Gogh e Monet Basquiat e Abramovic Duchamp e Warhol. Con il termine “aboutness” Danto intende: La proprietà di essere “a-proposito-di-qualcosa” La proprietà di essere “dalle-parti-di” La proprietà di “trasfigurare-il-banale” La proprietà di “essere-e-non-essere”. Tanto oppone all’Intentional Fallacy Quella che lui definisce una: Estetica del significato Estetica dell’autore Estetica della significanza Estetica del mondo. Per esemplificare la questione della aboutness Danto Ricorre a una Narrazione di: Calvino Tolkien Borges Garcia Marquez . Il dibattito anglo-americano sulle Intentional Fallacy Successivo agli anni 80 si arricchisce: Tenendo conto delle posizioni di Beardsley Ma non di Wimsatt Che viene considerato superato Tenendo conto del coevo dibattito che si stava sviluppando in America Latina Tenendo conto del concetto di genio che risale al romanticismo europeo Tenendo conto delle posizioni di autori europei come Barthels e Foucault. Secondo Nehamas, nell’analisi di un testo letterario bisogna tener conto dell’autore ma tenendo presente che: L’autore di un testo letterario non coincide con l’autore reale L’autore deve comunque lasciare spazio al lettore L’autore è alla pari del lettore ed egli interpreti ufficiali L’autore è solo il 50% di un testo letterario. Carroll, seguendo Anscombe afferma che L’intenzione è inattingibile in quanto è solo un evento mentale L’intenzione è un proposito che si manifesta nell’azione L’intenzione può essere letta solo conoscendo pensieri di qualcuno L’intenzione si rivela conoscibile solo da interpreti di ri-uso Riconosciuti dalla comunità. Secondo Carrol il meccanismo che ci a accostare a un’opera d’arte o letteraria è simile a: Un gioco Una gara Una conversazione Un incontro d’amore . Secondo Carroll la letteratura ci attrae anche: Per l’opportunità di visitare con la fantasia mondi lontanissimi o irreali Per l’opportunità di vivere situazioni imprevedibili lontane dalla nostra vita monotona Per l’opportunità di vederci altrimenti attraverso i personaggi Per l’opportunità di esercitare le nostre capacità interpretative in un contesto simile a quello di una conversazione. Per Nathan l’interpretazione letteraria deve tener conto di: Autori e lettori Critici e contesto Contesti pertinenti e autore ipotetico Contesti ipotetici e autori pertinenti. Secondo Nathan, figure retoriche che spingono verso un’interpretazione internazionalista dei testi sono: Similitudine e anacoluto Ironia e metafora Metonimia e anastrofe Ipallage e anafora. Stanley Fisch nei suoi testi teorici si esprime A favore dell’intenzionalismo E della rilevanza degli aspetti storico-biografici ai fini dell’interpretazione delle opere letterarie A favore di un’internazionalismo moderato, basato sulla figura dell’autore ipotetico Contro ogni forma di internazionalismo legando la sua posizione a quella di Derrida Contro ogni forma di internazionalismo ribadendo la validità degli argomenti di Wimsatt e Beardsley . Secondo Fish su ogni frase possiamo produrre un’infinita quantità di interpretazioni tranne una: Presupporre la presenza di un emittente Supporre il carattere indeducibile di ogni frase Presupporre l’assenza di qualsiasi emittente Supporre la possibilità di essere fraintesi. Kaye Mitchell ha coniato il concetto di: Intenzionali debole Internazionalismo post-umanista Internazionalismo post-intenzionale Internazionalismo apparente. |
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