DIDATTICA DELL'INCLUSIONE (5di7)
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Title of test:![]() DIDATTICA DELL'INCLUSIONE (5di7) Description: Capitoli 25-30 |




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Le capacità genitoriali, le risorse dei bambini, le competenze metodologiche degli operatori costituiscono la "triade educativi" all'interno di quale trattamento educativo dell'autismo?. A.E.R.C. TEACCH. Il Floor-time. La Comunicazione Aumentativa e Alternativa. I coniugi inglesi Niko ed Elisabeth Tinbergen inseriscono l'autismo nel gruppo di disturbi : Della sfera sociale. Della sfera emotivo-affettiva. Della sfera relazionale. Della sfera socio-comunicativa. Prima dell'attuazione dell' A.E.R.C. è indispensabile oltre all'osservazione clinica: Una valutazione pedagogica. Una valutazione psicologica. Una valutazione medica. Una valutazione multifattoriale. Zappella afferma che i Disturbi di tipo Autistico sono di natura: Non organica. Organica. Relazionale. Non relazionale. Nell'approccio A.E.R.C. viene definito il paradigma della triade educativa composta da: Capacità genitoriali, competenze trasversali dei genitori e competenze degli operatori. Potenzialità dei bambini; Risorse dei bambini e competenze trasversali degli adulti. Capacità genitoriali, risorse dei bambini e competenze metodologhe degli operatori. Competenze degli operatori, risorse dei genitori e strutturazione dell'ambiente educativo. I coniugi Tinbergen inseriscono l'autismo nel gruppo di disturbi della sfera: Emozionale- relazionale. Relazionale-sentimentale. emotivo-affettiva. Affettiva-sentimentale. Il prof. Michele Zappella nell'ideare il trattamento educativo si ispira alla Holding: Americana. Giapponese. Italiana. Tedesca. l lavoro del prof. Zappella nasce dalla fusione di molteplici contributi ed intuizioni che hanno consentito di dare vita ad un'azione educativa fondata sui principi: Attivazione emotiva e sensoriale. Reciprocità corporea e attivazione sensoriale. Della reciprocità emotiva e attivazione corporea. Dell'attivazione emotiva e reciprocità corporea. Nell'approccio A.E.R.C. viene definito il cosiddetto paradigma della: Duo didattico. Duo educativo. Triade educativa. Triade didattica. Nell'intersoggettività primaria si afferma la condizione. Diadica. Triadica. Secondaria. Sociale. La teoria della mente è: Una rappresentazione o conoscenza dello stato mentale delle persone. Una rappresentazione o conoscenza del proprio stato mentale. Una conoscenza dello stato sociale delle persone. Una conoscenza dello stato relazionale delle persone. S. Baron-Cohen adotta il paradigma della cecità mentale o cecità sociale per indicare: La presunta incapacità di decifrare le espressioni verbali degli altri. La presunta incapacità di decifrare gli occhi e le espressioni facciali degli altri, quindi lo stato emozionale e la relazione. La presunta incapacità di decifrare le espressioni verbali e non verbali, quindi indica una difficoltà nella comunicazione in generale. L'incapacità di decifrare la comunicazione di decifrare le espressioni verbali e non verbali, quindi indica una difficoltà nella comunicazione in generale. L'attenzione condivisa riguarda la capacità di: Far finta di modificare l'ambiente. Far finta di modificare il significato degli oggetti. Comunicare un interesse all'adulto. Far proprio un interesse visivo dell'adulto. La comunicazione intenzionale proto-comunicativa riguarda la: Capacità di far proprio un interesse visivo dell'adulto. Capacità di comunicare un proprio interesse all'adulto alternado lo sguardo sull'oggetto e all'adulto. Capacità di comunicare un proprio interesse ad un coetaneo alternando lo sguardo sull'oggetto e sul coetaneo. Capacità di far proprio l'interesse manifestato dall'adulto. La caratteristica "Gioco di finzione"viene definita come un meccanismo innato da: Vigotskij. Piaget. Bruner. Gardner. S.Baron-Cohen adotta il paradigma della cecità mentale, chiamata anche. Cecità trasmessa. Cecità ereditaria. Cecità sociale. Cecità relazionale. Ad integrare il concetto di teoria della mente vi è quello di coerenza: Centrale. Esterna. Relazionale. Dinamica. La teoria della mente coinvolge direttamente: L'area emotiva dell'uomo. L'area affettiva dell'uomo. Alcune aeree funzioni con le quali l'uomo si esprime. Tutte le aeree funzionali con le quali l'uomo si esprime. All'interno dell'area "Insegnare a riconoscere le emozioni"nel primo livello rientrano: L'identificazione delle emozioni causate da situazioni. L'identificazione delle emozioni causate dal desiderio. Il riconoscimento delle espressioni del viso nelle fotografie. Il riconoscimento delle emozioni in disegni schematici. All'interno dell'area "Insegnare a riconoscere le emozioni"nel quarto livello rientrano: L'identificazione delle emozioni causate dal desiderio. L'identificazione delle emozioni causate da situazioni. Il riconoscimento delle espressioni del viso nelle fotografie. Il riconoscimento delle emozioni in disegni schematici. Il profilo dinamico funzionale PDF è composto da sette sezioni più una scheda per l'esame motorio, nello specifico la IV sezione si riferisce: Alla storia clinica del caso. Ai dati personali. Alla diagnosi declaratoria formale. Allo stato evolutivo del soggetto. Il profilo dinamico funzionale PDF è redatto: Genitori. Dagli specialisti socio-sanitari. Insegnanti. Educatori. Il profilo dinamico funzionale è: Un piano organizzativo. Un piano educativo. Uno strumento diagnostico di ricerca. Uno strumento diagnostico di sintesi. L'attributo funzionale: Riguarda le funzioni. Significa "serve per". Significa "è utile per". Riguarda gli approcci. La prima sezione del PDF contiene: L'elenco delle patologie conclamate. La diagnosi declaratoria formale. I dati personali. La storia clinica del caso. La quarta sezione del PDF si riferisce: Alla diagnosi declaratoria formale. All'enunciazione dello stato evolutivo attuale. Alla storia clinica del caso. Alla prospettiva diacronica e narrativa. La seconda sezione del PDF richiede: La diagnosi declaratoria formale. La diagnosi patologica. La storia clinica del caso. La prospettiva diacronica. La settima sezione riprende: La storia clinica del caso. La diagnosi declaratoria formale. L'enunciazione dello stato evolutivo attuale. La prospettiva diacronica e narrativa. Nella terza sezione vi sono: Le storie cliniche di ogni singolo caso. Gli stadi evolutivi. Le lesioni o le patologie conclamate. Le diagnosi patologiche. Nella sesta sezione vengono: Esposti i significati sintetici della diagnosi. Descritte le patologie conclamate. Descritte le storie cliniche. Descritte le prospettive diacroniche. L'allattamento consente al bambino di ricevere, attraverso il contatto fisico e la stabilità con cui lo tiene in braccio: Sicurezza che lo fa sentire accettato ed amato. Paura di cadere. Sensi di colpa. Ambivalenza (accettazione - rifiuto). Uno svezzamento non graduale o precoce può provocare: "Crisi di indipendenza". Difficoltà psichiche nel bambino e dar luogo ad una serie di disturbi psicosomatici. Una sperimentazione della sua capacità di autorealizzazione. Una piacevole esperienza. Tra i due e i tre anni il bambino afferma la sua personalità opponendosi ai genitori, siamo di fronte ad una fase definita: "Fase genitoriale". "Fase primaria". "Fase del sì". "Fase del no". L'attività ludica costituisce la principale fonte di stimolazione sociale per un bambino di tre anni che gioca volentieri con i suoi coetanei. Anche se due o più bambini giocano insieme, in realtà, ciascuno gioca in modo autonomo e riveste: Un ruolo superiore ai compagni. Un ruolo parallelo a quello dei compagni. Un ruolo inferiore ai compagni. Un ruolo complementarei che si integra fra loro. Per Winnicott il bambino non può svilupparsi in modo equilibrato se non gode di: Una presenza materiale del padre. Un Maternage negativo. Un Maternage sufficientemente positivo. Un complesso di cure paterne. Elisabeth Newson afferma che il neonato non è un ricevitore passivo delle attività altrui ma: Interagisce con il padre e con la madre in un dialogo alternato. Interagisce con il mondo esterno. Non è ancora pronto a interagire con i genitori. Interagisce solo con altri bambini. Nella fase della comparsa dell'intersoggettività, definita come la "co-costruzione di significati emotivi socialmente condivisi", si evolvono senza mai più abbandonare il soggetto per il resto della vita: L'emozione disgiunta e l'intenzione congiunta. L'emozione congiunta e l'intenzione disgiunta. L'emozione disgiunta e l'intenzione disgiunta. L'emozione congiunta e l'intenzione congiunta. I primi elementi sociali di questo itinerario di sviluppo hanno inizio dal: Riconoscimento del viso:. Riconoscimento delle mani. Riconoscimento delle voci. Riconoscimento degli odori. Un effetto del nostro sviluppo sociale è: Il patrimonio genetico individuale. L'ansia diffusa e le improvvise crisi legate allo sviluppo di un bambino. Il patrimonio culturale. La paura legata allo sviluppo di un bambino. In linea generale, si può sostenere che i genitori di ogni parte del mondo sono sufficientemente in grado di rispondere alle prime necessità sociali dei bambini. Questo è soprattutto vero se parliamo della risposta a necessità sociali tipiche del: Primi tre anni di vita del bambino. Primo anno di vita del bambino. Primi nove anni di vita del bambino. Primi sei anni di vita del bambino. Il parent training è: È uno strumento utile alla formazione dei genitori e creato per fare acquisire loro abilità utili ed efficaci. È uno strumento utile alla formazione dei terapisti e creato per far acquisire loro abilità utili ed efficaci. È uno strumento utile al sostegno psicologico dei genitori. È uno strumento utile al sostegno morale e psicologico del bambino. Generalmente i genitori dei bambini con difficoltà nello sviluppo sociale considerano il bambino un: Essere socialmente attivo. Essere socialmente passivo. Individuo normale. Individuo anormale. I genitori nell'istaurare la relazione con il figlio finiscono con l'adattarsi: Alle esigenze familiari. All'interesse sociale del bambino. Alle loro esigenze. Alla passività del bambino. In molti casi la difficoltà sociale è mascherata da disturbi: Della lingua. Dell'alimentazione. Dell'udito. Dell'occhio. Gli studi più importanti che hanno individuato gli aspetti fondamentali del riconoscimento precoce dei bambini, affetti da difficoltà nello sviluppo sociale sono quelli di: Bruner e Vygotskij. Piaget e Freud. Dawson e di Baranek. Dawson e Gardner. L'idea di accettare deve avere in sé il senso di: Accettazione acritica. Condividere. Ricevere. Condivisione passiva. Tra le abilità necessarie per un intervento efficace ritroviamo "l'abituarsi a pensare" in: Modo razionale. Modo pragmatico. Relazione al contesto sociale. Relazione alle esigenze della famiglia. Quale tra queste abilità rientra in quelle necessarie per un intervento efficace: Abituarsi a non programmare. Abituarsi a non pensare. Imparare ad osservare i genitori nelle attività quotidiane. Imparare a dosare il proprio sforzo e il proprio impegno. "Nell'imparare ad Imparare" si chiede agli esperti di: Dare un parere soggettivo. Fornire informazioni. Insegnare. Educare. La collaborazione tra alunni e genitori per un intervento efficace è: Assolutamente necessaria. Non sempre necessaria. Distruttiva. Non efficace. Per Autonomia Organizzativa si intende la possibilità da parte della scuola di: Organizzare la gestione del sistema scuola. Organizzare solo la gestione della didattica. Organizzare e definire un curriculo. Organizzare eventi extra-scolastici. La legge del 7 agosto 1990 n 241 è nota come legge: Abrogazione della norma amministrativa. Sulla trasparenza amministrativa. Del contrappasso. Sulle indicazioni didattiche. Il decentramento amministrativo si realizza secondo il principi di: Differenziazione. Proporzionalità. Trasparenza. Sussidiarietà. La piena autonomia scolastica, dal punto di vista amministrativo è avvenuta con: Il decreto legge del 1998. La legge del 15 marzo 1997 n 59. La legge del 18 giugno n 80. Il decreto legge del 2000. Le tre "libertà" con le quali si esercita l'autonomia scolastica sono richiamata dalle legge N°: 70/2007. 30/1980. 59/1997. 60/1987. Quale tra queste libertà ritroviamo nell'autonomia didattica: Il diritto ad integrarsi in classe. Libertà di adattamento. Il diritto ad apprendere degli alunni. Libertà di apprendimento. Il curricolo è composto di: Tre livelli. Quattro livelli. Due livelli. Otto livelli. Quale tra questi livelli rientra nella composizione del curricolo: Direzionale. Orientativo. Descrittivo. Prescrittivo. Il decreto legislativo n 59 del 19 febbraio 2004, ha conferito la possibilità: Di confrontarsi con il collegio dei docenti. Di confrontarsi con le famiglie degli alunni sull'organizzazione didattiche. Dell'elaborazione annuale dei Piani dell'offerta formativa. Dell'elaborazione annuale dell'orario scolastico. Il POF viene visto come un "musaico" secondo il principio di : Modularità. Integrazione. Affidabilità. Attendibilità. |