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DIDATTICA DELL'INCLUSIONE (6di7)

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DIDATTICA DELL'INCLUSIONE (6di7)

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Capitoli 31-40

Creation Date: 2025/03/13

Category: Others

Number of questions: 56

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L'Unione europea (UE) è: Un'unione politica ed economica di carattere sovranazionaleche comprende 28 paesi membri indipendenti e democratici del continente europeo. Un'unione politica ed economica di carattere sovranazionale, che comprende 26 paesi membri indipendenti e democratici del continente europeo. Un'unione politica ed economica di carattere sovranazionale, che comprende 28 paesi anche non membri del continente europeo. Un'unione politica ed economica di carattere sovranazionale che risale al trattato di Maastricht del 7 febbraio 1999.

La «Relazione del Consiglio Istruzione» al Consiglio europeo definisce tre obiettivi strategici, tra cui: Aprire i sistemi informatici europei al mondo esterno. Facilitare l'accesso ai sistemi di istruzione e di formazione nei paesi occidentali. Aumentare la qualità e l'efficacia dei sistemi di istruzione e di formazione nell'Unione europea. Aumentare la qualità e l'efficacia dei sistemi informatici nell'Unione europea.

I paesi dell'UE hanno individuato alcuni obiettivi comuni per affrontare le sfide relative all'istruzione e la formazione, entro il 2020, tra cui: Incoraggiare la creatività e l'innovazione tecnologica, compreso lo spirito imprenditoriale, per tutti i livelli sociali. Incoraggiare la creatività e l'innovazione, compreso lo spirito imprenditoriale, a tutti i livelli dell'istruzione e della formazione. Promuovere l'equità, la coesione sociale e la cittadinanza attiva di tutti quei discenti che fanno parte dell'UE. Fare in modo che l'apprendimento situato e la mobilità sociale divengano una realtà.

Nell'articolo 24 della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità viene affrontata la questione dell'educazione, sottolineando: Il diritto per tutti i bambini con disabilità ad un percorso personalizzato ed al sostegno necessario ed adeguato a migliorare i rapporti familiari. Il diritto alla dignità e all'autostima attraverso la promozione e lo sviluppo dei rapporti sociali. Il diritto per tutte le persone con disabilità ad un percorso personalizzato ed al sostegno necessario per tutta la loro vita. Il diritto per tutti i bambini con disabilità ad un percorso personalizzato ed al sostegno necessario ed adeguato ad ottimizzare il percorso scolastico e la socializzazione.

L'International Classification of Functioning (ICF) del 2001 definisce la disabilità come una: Condizione di salute in un ambiente sfavorevole. Condizione di salute in un ambiente favorevole. Condizione di malattia in un ambiente favorevole. Condizione di malattia in un ambiente sfavorevole.

Il diritto all'istruzione è riconosciuto universalmente come: Diritto umano fondamentale e il suo pieno riconoscimento è da considerarsi condizione esclusiva per il benessere della persona. Un diritto inalienabile per tutti i bambini dei paesi sottosviluppati. Diritto umano inalienabile e per la crescita e lo sviluppo dei paesi appartenenti all'UE. Diritto umano fondamentale e il suo pieno riconoscimento è da considerarsi una precondizione per la crescita e lo sviluppo delle società.

Gli Obiettivi dell'Education for All sono: Assicurare l'accesso all'istruzione primaria universale obbligatoria, gratuita e di buona qualità per quei bambini che vivono in condizioni difficili e quelli che appartengono a minoranze etniche. Espandere e migliorare la cura e l'istruzione di tutti i bambini e le bambine, in particolare di quelli più vulnerabili e svantaggiati. Assicurare che i bisogni educativi di tutti i giovani e gli adulti siano soddisfatti attraverso un accesso equo a programmi di istruzione e formazione per periodi brevi. Raggiungere il 100% dell'alfabetizzazione degli adulti ed un accesso equo all'istruzione primaria e alla formazione continua per le donne.

Il Consiglio d'Europa ha promosso nel 2005 un progetto sulle Politiche e Pratiche della Diversità Socioculturale che aveva come obiettivo principale: Formare gli insegnanti europei sulla gestione comportamentale della classe. Formare gli alunni europei sulla gestione della diversità a scuola. Formare gli insegnanti europei sulla gestione della diversità a scuola. Formare gli alunni europei sulle politiche europee.

Nel settembre 2013, 133 paesi e l'Unione Europea hanno ratificato la Convenzione dell'ONU sui: Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD) decretando l'impegno ad una educazione inclusiva. Diritti delle Persone con Bisogni Educativi Speciali (BES) decretando l'impegno ad una educazione inclusiva. Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD) decretando l'impegno ad una educazione esclusiva. Diritti delle Persone con Bisogni Educativi Speciali (BES) decretando l'impegno ad una educazione esclusiva.

L'Agenzia Europea per lo Sviluppo dell'Istruzione degli Alunni Disabili ha proposto il progetto sulle: Nuove tecnologie per tutti. Nuove tecnologie per i Bisogni Educativi Sociali. Nuove tecnologie per la diversità. Nuove tecnologie per l'inclusione.

Quale di queste proposizioni è sicuramente corretta. La presenza dell'altro (e quindi del diverso da me) è giusta, non utile. La presenza dell'altro (e quindi del diverso da me) è utile, ma soltanto per l'altro. Per me è un servizio eticamente apprezzabile. La presenza dell'altro (e quindi del diverso da me) è utile, anzi necessaria per il mio processo di autocostruzione della mia identità personale. La presenza dell'altro (e quindi del diverso da me) non è nè utile nè necessaria e nemmeno giusta. E'ˆ semplicemente una condizione esistenziale ineludibile.

Il processo di crescita della persona si sviluppa lungo tre prospettive fra loro interconnesse: quella dell'identità, quella dell'alterità, quella della diversità. Fra queste tre prospettive occorre stabilire una condizione di armonia e di equilibrio. Perchè?. Perchè l'una si rinforza nel confronto con l'altra. Perchè se una di esse predomina, si impoveriscono le difese della persona. Perchè la cultura del nostro tempo spinge verso profili armonici. Perchè l'uomo tecnologico ha bisogno di tutte e tre queste prospettive di crescita.

Le differenze sono dei dati di fatto, mentre la diversità è un costrutto sociale. L'educazione lavora perchè le differenze non si trasformino in diversità. Quali possono essere i fattori responsabili della trasformazione delle differenze in diversità. L'età. Il sesso. Il pregiudizio. La stanchezza.

Abbiamo ricordato, a lezione, la frase di Robin Williams nel film L'attimo fuggente: "Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo guardare le cose sempre da angolazioni diverse". A che cosa si allude?. Alla bassa statura del protagonista del film. Alla esigenza di decidere sempre dopo aver vagliato almeno tre diverse opzioni. Al rischio sempre possibile della omologazione. Alla tentazione della pigrizia e della fuga dalla responsabilità.

Per eliminare la diversità si possono fare diverse cose. Una di quelle qui riportate è sicuramente inutile. Trovare il modo di mascherarla e di non farla emergere. Trovare il modo di impedire che essa possa essere contrabbandata per normalità. Liberare i comportamenti dal vizio della omologazione. Assumere atteggiamenti critici e stili di vita razionali.

La "diversità" è spesso vissuta in chiave negativa, come "minaccia" alla propria identità. Perchè? [segnare la risposta che aiuta a capire il problema]. La gestione della diversità richiede attenzione e premure ed oggi abbiamo poco tempo. Il diverso è poco conosciuto. Ci vorrebbe una maggiore disponibilità e cercare di capire quali siano i suoi effettivi bisogni. Il rapporto con il diverso procura fastidio quando si pensa alle attenzioni di cui ha bisogno. La relazione con il diverso è sovraccarica di stereotipi e di pregiudizi.

A scuola la vera uguaglianza va espressa come. Uguaglianza dei tempi e degli spazi educativi. Uguaglianza dei sussidi messi a disposizione degli alunni. Uguaglianza delle opportunità. Uguaglianza degli esisti scolastici.

'Non c'è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali', diceva Don Milani. Adoperando questo metro, quale delle seguenti proposizioni risulterebbe errata. Garantire a tutti almeno la sufficienza. Impegnare gli alunni in difficoltà con specifiche attività integrative. Organizzare, per gli allievi in difficoltà, una didattica più articolata ed esposta a contini controlli e verifiche. Definire gli obiettivi didattici in ragione dei bisogni di conoscenza e in termini di massima emancipazione della persona.

Qualche volta nella gestione del lavoro scolastico e nell'agire educativo è preferibile parlare, non già di uguaglianza, ma di equità. Quale dei seguenti comportamenti nasconde, al di sotto di una patina di uguaglianza, una condizione di scarsa equità?. Definire gli obiettivi didattici in ragione dei bisogni di conoscenza di ciascuno. Rinunciare ai voti nella valutazione degli allievi. Distribuire le attività didattiche tenendo conto dei ritmi di apprendimento e dei bisogni di emancipazione di ciascuno. Utilizzare procedure didattiche individualizzate/personalizzate.

I discorsi sulla uguaglianza e sulla equità sono sempre esposti al pericolo del fraintendimento. Ciò accade soprattutto quando non ci si accorge dei seguenti rischi [Una delle risposte non c'entra. Quale?]. Omologazione e retorica. Stereotipia e pregiudizi. Estrapolazione e serendipità. Mistificazione e generalizzazioni.

Fra i neologismi che si adoperano per segnalare i fraintendimenti cui va esposta l'idea di equità c'è anche il cosiddetto bottecerchismo, ossia l'attitudine a dare un colpo al cerchio ed uno alla botte. Quale di queste proposizioni risulta chiaramente inquinata da bottecerchismo?. Non voglio che si copi durante lo svolgimento delle prove di verifica, per questo ho disposto che si occupino i posti a scacchiera. Gli direi di sì, ma non posso farlo vicino ai compagni: non capirebbero. Le regole sono regole e non è possibile transigere. Domani è festa e si potrà rimanere senza compiti a casa.

La scuola accoglie e protegge il disadattato; ma può essere anch'essa disadattata. In tal caso può persino indurre o aggravare il disadattamento degli allievi. Quale di questi comportamenti è particolarmente pericoloso e comunque esposto a criticità?. Si usano poco le nuove tecnologie. Poche volte si ricorre al lavoro di gruppo. Non dispone di ampi spazi attrezzati. Resta isolata dai contesi sociali.

La scuola aiuta a crescere se: Uno solo è il completamento che indica crescita ed emancipazione positiva. Quale?. Premia le prestazioni e non si prende cura dei valori. Accosta il laboratorio all'aula, mantenendo l'una e l'altro lontano dal pubblico, dal politico e dal sociale. Coltiva l'espressività attraverso letture d'Autore e giochi di ruolo. Facilita l'assunzione di modelli di comportamento predefiniti.

Il volume in cui si parla della scuola come della 'Grande disadattata' è di. Lorenzo Milani. Bruno Ciari. Giacomo Volpi. Giovanni Bosco.

La scuola fa bene a mantenere un certo collegamento fra aula, laboratorio e mondo circostante?. Certamente sì, purchè si fermi alla storia, alla cultura, alle tradizioni. Certamente sì, purchè si riferisca all'agire tecnologico e sociale. Certamente, purchè tenga presente tutte le manifestazioni richiamate dalle due risposte precedenti. Certamente no, tenuto conto dell'età degli allievi e delle ineludibili esigenze dell'educazione.

E' utile far precede il fare al sapere, per poi passare al saper fare e al far sapere. Sì, è il percorso che meglio aiuta a conferire padronanza all'apprendimento. No, in questo modo si addestra, ma non si educa. No, perchè si rischia di trascurare tutti gli aspetti teorci dell'agire pratico. Sì, perchè così si fa presto e si fa bene.

Si parla talora delle pastoie della cultura. E' evidente che si tratta di linguaggio figurato. Di per sè, che cosa sono le pastoie?. Il pasto degli animali da cortile. Un ostacolo che blocca l'attività. Una discussione che si protrae per lungo tempo. Il pasto dei maiali.

Ci si lamenta che in questa fase di stagnazione culturale il linguaggio stia riducendo il suo spessore connotativo, Che cos'è la connotazione?. La denominazione delle parole astratte. L'attribuzione di significato. L'attribuzione del nome alle cose o alle azioni. Il rispetto della sintassi.

Ci si lamenta che in questa fase di stagnazione culturale il linguaggio stia sovrabbondando di espressioni gergali. Quali delle espressioni sotto riportate non è una espressione gergale. Ho da lavare una montagna di panni. All'uscita da scuola si è formata una fiumana di gente. Travolto dalla fiumana, è riuscito a salvarsi appena in tempo. Per disciplinare la fiumana il Comune ha speso una barca di soldi.

Si pensa e si dice che in questa fase culturale sta accadendo che le individualità stiano cedendo il posto alle omologazioni. Che cos'è l'omologazione culturale?. L'azzeramento delle specificità. Il corretto mescolamento dei caratteri individuali. L'anomalo mescolamento dei caratteri individuali. La crescente burocratizzazione delle operazioni quotidiane.

Quale delle seguenti proposizioni è compatibile con l'intenzione di salvaguardare la forza della verità e la centralità della persona?. La normalità è sancita dalla norma. La normalità è data dal benessere. La normalità è data dal consenso sociale ('Così fan tutti'). La normalità è sancita dalle organizzazioni internazionali.

Insegnanti e formatori accolgono tutti i bisogni, perchè ciascuno di essi può avere rilevanza per l'apprendimento e per l'educazione. Ma non tutti i bisogni possono dirsi bisogni educativi speciali (BES). Per riconoscere i Bes si fa ricorso ad alcuni criteri. Fra quelli che seguono, uno non c'entra. Quale?. Considerare sempre e soltanto la globalità della situazione. Chiara evidenza: non fermarsi a pochi indizi, magari occasionali. Trovare riscontri nel rapporto del medico di base. Accertarsi che non si tratti di condizioni esposte a reversibilità e/o a temporaneità.

Fra le cose da considerare, allo scopo di riconoscere i Bes, ci sono il danno, l'ostacolo e lo stigma sociale. Che cosa si intende per danno. Una situazione di funzionamento che danneggia direttamente la persona o che danneggi gli altri. Un danno bio-psico-sociale subito dal soggetto e documentato dalla famiglia. Una esposizione del soggetto a fonti che possono procurare danni. La ragionevole previsione di un danno futuro.

Fra le cose da considerare allo scopo di riconoscere i Bes, ci sono il danno, l'ostacolo e lo stigma sociale. Che cosa si intende per ostacolo. L'effetto di una situazione di funzionamento che può condizionare l'efficienza dell'apprendimento. L'effetto di una situazione di funzionamento che può ostacolare i margini di recupero a seguito di una condizione di deficit. L'effetto di una situazione di funzionamento che può condizionare le prestazioni del soggetto. L'effetto di una situazione di funzionamento che può bloccare la disponibilità all'accoglienza da parte del gruppo di riferimento.

Fra le cose da considerare allo scopo di riconoscere i Bes, ci sono il danno, l'ostacolo e lo stigma sociale. Che cosa si intende per stigma sociale. La censura sociale conseguente all'adozione di comportamenti devianti. La stima e/o la considerazione del ruolo sociale. La misura della distanza sociale dalla posizione di centralità. L'immagine sociale e la sua caratterizzazione.

La relazione con la disabilità è sempre difficile, così come difficili sono anche l'integrazione e l'inclusione. Per questo la ricerca scientifica e la pratica professionale sono sempre alla ricerca di nuove espressioni che possano essere espressive senza sovraccarichi di pregiudizio. Fra queste espressioni ci sono: [trovare quella che non c'entra]. Diversa abilità. Speciale diversità. Speciale normalità. Normale diversità.

Con la parola inclusione si allude ad un processo che fa riferimento al contesto scuola e quindi alla totalità sistemica del 'luogo' di riferimento; questo contesto assume le caratteristiche di un ambiente che viene interpellato, mobilitato ed organizzato perché possa rispondere. Ai bisogni educativi dei bambini con normali ritmi di sviluppo. Ai bisogni di tutti gli allievi. Ai bambini e alle bambine con bisogni educativi speciali. Ai genitori, primi responsabili della educazione e della formazione dei figli.

Anche nell'extra scuola si sta passando "pur fra molte difficoltà - da strategie (e da politiche) basate sull'efficienza, a strategie e politiche basate sulla efficacia. Ossia. Da iniziative settoriali a provvedimenti strutturali. Da provvedimenti capaci di garantire rispetto della dignità, pari opportunità, uguaglianza effettiva, diritti di cittadinanza, a sequenze del tipo più servizi, più denaro, più assistenza. Si va facendo strada l'idea che ai bisogni speciali debbono provvedere congiuntamente la sfera pubblica e quella privata. Da provvedimenti tampone a risposte 'a sportello', dirette e tempestive.

Si parla spesso di salvaguardia dei diritti di cittadinanza; ma non sempre si capisce quali siano questi diritti. Nell'elenco che segue, uno dei diritti ivi riportato non può dirsi 'diritto di cittadinanza. Rispetto della dignità della persona. Valorizzazione delle differenze. Garantire che gli alloggi siano forniti di box. Una città (e/o una scuola) a misura d'uomo.

Inclusione e sostenibilità viaggiano in parallelo. Favoriscono la sostenibilità e l'inclusione. Consumismo e riduzione della disparità. Complessità e segmentazione delle procedure. Efficienza operativa ed organizzazione verticistica dei processi produttivi. Interculturalità e dialogicità.

La scuola deve prendersi cura delle competenze dell'allievo. Nel caso di allievi con bisogni educativi speciali la scuola si prende cura delle competenze riguardanti gli apprendimenti, la comunicazione, la relazione, la socializzazione. Prioritariamente deve considerare gli apprendimenti e la sfera motoria. Prioritariamente deve preoccuparsi dell'area della socializzazione, non potendosi pretendere di più. Vanno considerate tutte le aree qui ricordate. Vanno prese in carico soltanto le competenze connesse alle funzioni non compromesse dai deficit o dal disagio dell'allievo.

Che cos'è una definizione per negativo. Una proposizione che descrive e rappresenta l'esatto contrario del fenomeno da definire. Una proposizione che descrive e rappresenta ciò che occorre evitare in ragione del fenomeno da definire. Una proposizione che nega il fenomeno da definire. Una proposizione che descrive e rappresenta ciò che il fenomeno da definire non è.

Per definire al meglio la salute non basta darne una definizione in positivo; occorre anche un forte richiamo ai fattori di contesto, fra i quali sono da ricordare. Lo scambio relazionale del soggetto con l'ambiente. L'assenza di malattie. L'azione del benessere. Il governo delle pulsioni nel contesto di riferimento.

Volendo rappresentare simbolicamente un sistema, che cosa sarebbe da preferire?. Un pallottoliere. Una ruota di bicicletta. Un rastrello. Una scala a pioli.

Perché nella gestione della salute è da preferire l'approccio sistemico?. Per evitare che dopo la guarigione ci siano delle ricadute. Per intervenire con terapie non invasive. Per tener conto delle correlazioni fra organi, distretti, funzioni. Per facilitare il recupero dell'ammalato e il suo reinserimento nell'ambiente.

In che senso si può dire che la salute è armonia. Perché chi è in salute è contento. Perché la salute dipende dalla, e torna utile alla, totalità della persona. Perché la salute facilita la relazione con il gruppo sociale di riferimento. Perché la salute attenua la dipendenza dai farmaci e il conseguente onere economico.

C. Bernard, il padre della medicina sperimentale, ipotizzava fra ambiente interno ed ambiente esterno un'ampia gamma di variazioni, di perturbazioni e di compensazioni dalle quali faceva derivare. La rottura dell'equilibrio e quindi la condizione di morbilità. Una condizione di equilibrio dinamico altrimenti detto salute. Una permanente instabilità e quindi l'esposizione alla malattia. Il generarsi delle difese immunitarie contro le malattie infettive.

L'omeostasi è considerata da w. Cannon una sorta di. Instabilità permanente del soggetto con disabilità mentale di vario genere. Saggezza del corpo. Dismetabolismo congenito. Difficoltà di coagulazione in caso di ferita.

Che rapporto c'è fra feedback ed omeostasi. Fra feedback ed omeostasi c'è una sorta di rapporto circolare. L'omeostasi è un insieme complesso di circuiti a feedback. Il feedback è un insieme complesso di circuiti omeostatici. Fra feedback ed omeostasi non c'è nessun rapporto.

In tutti gli organismi viventi c'è un connotato teleonomico che nella persona rinvia all'insieme delle forze e delle risorse interne che spingono a favore della vita. Proprio per questo la vita richiede. Stasi e stabilità. Movimento e instabilità. Stabilità e movimento. Nulla di tutto questo.

Perché mai le diagnosi rigidamente deterministiche possono risultare poco efficaci?. Perché qualche volta conviene agire non tanto su ciò che non funziona, ma su ciò che funziona. Perché la terapia non è mai sicura. Perché c'è sempre da considerare il modo personale di reagire alla terapia. Perché le diagnosi deterministiche sono sbagliate per definizione.

C'è una sostanziale differenza fra la cosiddetta multidisciplinarità e l'interdisciplinarità. Per interdisciplinarità solitamente si intende: L'esplorazione di quei temi (e di quei problemi) che collocandosi negli spazi intermedi fra discipline diverse rischierebbero di essere trascurati e sottovalutati. L'esame alternato del medesimo problema da parte di specialisti di discipline diverse. L'esame di un problema condotto con metodologie plurali ed integrate. L'esplorazione di una questione sotto il profilo delle responsabilità disciplinari degli operatori coinvolti nell'esame della questione.

C'è una sostanziale differenza fra la cosiddetta multidisciplinarità e l'interdisciplinarità. Per multidisciplinarità solitamente si intende: L'esame alternato del medesimo problema da parte di specialisti di discipline diverse. Una serie di indagini condotte con tecniche e metodiche distinte e convergenti. L'esplorazione di una questione sotto il profilo delle responsabilità disciplinari di tutti gli operatori coinvolti nell'esame della questione. Una serie di indagini condotte secondo prospettive euristiche distinte e convergenti.

Perché è difficile rilevare condizioni di polimorbilità o di polipatologia?. Per una sorta di resistenza culturale legata allo stereotipo della ipotesi semplice. Perché non sempre si dispone di un largo spettro di strumenti diagnostici. Perché si è indotti a semplificare la ricognizione allo scopo di ridurre le risorse da impegnare nell'analisi. Semplicemente perché ci si dovrebbe affidare ad esperti super specialisti.

La parola olismo fu introdotta agli inizi del '900 nell'ambito di analisi riguardanti fenomeni emergenti al di sopra degli aggregati di riferimento. In buona sostanza si trattava di prendere atto che: La totalità viene sicuramente prima dell'analisi dettagliata delle parti. Il peso specifico delle singole parti di un organismo è differente e non si può fare d'ogni erba un fascio. La totalità ha qualità che non corrispondono alla somma delle parti che la compongono. Le qualità della totalità sono la copia speculare della somma delle qualità delle parti che la compongono.

Che differenza c'è fra espressioni del tipo 'prospettiva olistica' e 'impianto sistemico'?. Più o meno corrispondono e si equivalgono. La prima espressione è molto più ampia della seconda. La seconda è molto più ampia della prima. Si tratta di due espressioni che non hanno nulla in comune.

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