DIDATTICA DELLE DISCIPLINE LETTERARIE
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La pedagogia generale si configura come scienza che coordina il sapere di tutte le scienze della formazione: nel V secolo avanti Cristo. nel primo Ottocento. nel secondo Ottocento. nel Novecento. Socrate fu: un filosofo ateniese. lo stratego di Atene durante la Guerra del Peloponneso. un poeta spartano. un filosofo della Magna Grecia. In relazione alla pedagogia generale, la filosofia: costituisce una disciplina dannosa, poiché i suoi esiti non sono scientificamente dimostrabili. si configura quale sua matrice storica. si pone quale critica sistematica delle odierne teorie educative. avrà un ruolo sempre meno determinante. Tra le scienze dell'educazione può annoverarsi: la sociologia. l'auxologia. la fisiologia. l'archeologia. Il metodo scientifico: è una conquista del progresso umano tra XIX e XX secolo. è incompatibile con le diverse teorie filosofiche. è il tratto più caratterizzante della disciplina pedagogica. prevede la continua formulazione di ipotesi e la messa in discussione dei risultati. L'educazione e la formazione: si identificano. si oppongono. sono due momenti complementari del sapere educativo. rappresentano due momenti diversi sotto il mero aspetto cronologico. "Ex-ducere" significa letteralmente: "trarre (fuori) da". "tirare dentro". "formare". "espellere". Avere coscienza del proprio sé implica soprattutto: la conoscenza delle proprie attitudini e dei propri limiti. la conoscenza delle proprie attitudini e delle proprie inclinazioni. la conoscenza del proprio passato, ma anche del presente. avere consapevolezza dei propri desideri. A parlare di educazione come istituzione e azione fu: John Dewey. Gaston Mialaret. Maria Montessori. Giovanni Gentile. La scienza pedagogica: è più teorica che pratica. è più pratica che teorica. prende avvio dalla teoria, verificata tramite l'osservazione della prassi. fa riferimento a una pluralità di ambiti specifici di riflessione, dalla filosofia alle scienze dell'educazione. "Epistemologia" significa propriamente: "teoria (o discorso) della scienza". "scienza epistolare". "riflessione sistematica". "riflessione estetica". La trasmissione delle conoscenze apprese: è una caratteristica dei mammiferi. non è una caratteristica della specie umana. è una caratteristica dei soli uccelli e mammiferi. non è esclusiva della sola specie umana. La pedagogia popolare: si riferisce esclusivamente alle strategie educative dei ceti meno abbienti. costituì il nucleo della dottrina filosofico-educativa di Antonio Banfi. si caratterizza come prescientifica e informale. è stata soppiantata dalla pedagogia scientifica. Le condizioni di sviluppo della pedagogia scientifica: possono essere di due tipi, esterne e interne. possono essere di due tipi, esteriori e interiori. non ebbero luogo prima del Settecento. possono essere di tre tipi, politiche, sociali e religiose. Il porsi dell'educazione come problema autonomo: presuppone il porsi della formazione come problema autonomo. presuppone la comparsa della moneta e del libero scambio. presuppone la rottura di una sintesi culturale condivisa. è conseguenza dello sviluppo armonico di un particolare ceto sociale. La nascita della scuola: caratterizza l'epoca moderna. accompagna il processo di differenziazione socio-politica ed economica della società. anticipa la rottura di una sintesi culturale condivisa. si colloca a termine dell'età del ferro. La formulazione di un decalogo di indicazioni "tecniche" o "pratiche" è caratteristica della: pedagogia informale. precettistica pedagogica. pedagogia normativa. riflessione teoretica. La problematicità dell'educazione è riconosciuta dalla: pedagogia informale. precettistica pedagogica. pedagogia normativa. riflessione teoretica. Marco Fabio Quintiliano fu: un oratore greco. un cavaliere romano. un oratore romano. un oratore romano, originario della Tracia. Lo sviluppo storico-ideale della pedagogia: è distinto in due fasi, più una intermedia. è distinto in tre fasi, più una intermedia. è distinto in quattro fasi, più una intermedia. è distinto in tre fasi. La dimensione metapedagogica: attiene alla metafisica. pertiene al momento della progettazione educativa. indaga la scientificità dei principi del pedagogico. risponde alla domanda "come faccio per…?" del pedagogico. La dimensione dell'epistemologia pedagogica: pertiene al momento della progettazione educativa. pertiene al momento teoretico della pedagogia. pertiene alla pedagogia normativa. si ricollega alla precettistica pedagogica. La teoria pedagogica: non si distingue affatto dalla teoresi. prevede il momento dell'applicazione concreta, a differenza della teoresi. indica l'attività speculativa fine a sé stessa. precede obbligatoriamente la prassi educativa. I tratti salienti della progettazione educativa: possono essere di due tipi, esterni e interni. possono essere indagati solo in ambito filosofico-educativo. sono la sua intenzionalità, la sua giustificabilità razionale e la la sua aderenza alla situazione concreta. non si possono stabilire ex ante. Il criterio di fedeltà alla ragione: pertiene al momento pragmatico della progettazione educativa. pertiene al momento teoretico della progettazione educativa. pertiene alla dimensione della metapedagogia. costituisce il principio cardine delle Indicazioni nazionali del 2012. Si ha un'antinomia quando: tra due proposizioni reciprocamente contraddittorie non si può stabilire quale sia vera e quale falsa. si ha una contraddizione in termini all'interno di una medesima proposizione. Una disposizione normativa contraddice il dettato di una legge precedente. non si eseguono nel modo corretto i diversi passaggi di una progettazione educativa. Si può parlare di un modello educativo quando: si verifica la sussistenza di una relazione educativa asimmetrica. i vari aspetti che definiscono lo schema di un'azione educativa sono collegati tra loro da un significato unitario. i vari aspetti che definiscono lo schema di un'azione hanno un'incidenza positiva nell'educazione del soggetto. si verifica la sussistenza di una relazione educativa simmetrica. La differenza tra pedagogia generale e pedagogia sociale: è una differenza di ordine teorico, ma non pratico. risale ai primordi del XIX secolo. sta nella diversa progettazione degli interventi educativi da attuare. riprende, pur non assolutizzandola, la distinzione tra il momento teoretico e il momento pragmatico della pedagogia. Il rapporto tra pedagogia generale e pedagogia sociale può definirsi: un rapporto biunivoco. un rapporto direttamente proporzionale. un rapporto inversamente proporzionale. un rapporto dialettico. I temi della marginalità e della devianza: rientrano nell'ambito di azione della pedagogia generale. rientrano nell'ambito di azione della pedagogia normativa. rientrano nell'ambito di azione della pedagogia sociale. rientrano nell'ambito di azione della pedagogia del lavoro. Lo statuto epistemologico della pedagogia sociale, in Italia, fu definito dagli studiosi: negli anni Trenta. negli anni Sessanta. a cavallo tra gli anni Sessanta e i Settanta. negli anni Ottanta. La pedagogia sociale non è mai una disciplina contemplativa e descrittiva della realtà esistente, bensì: ambisce a trasformare la realtà. ambisce a riprodurre la realtà. ambisce a criticare la realtà. ambisce a rivoluzionare la realtà. Dal punto di vista epistemologico, la pedagogia sociale: presenta uno statuto scientifico consolidato. non presenta uno statuto unitario e condiviso. presenta uno statuto unitario, ma non condiviso da tutti gli studiosi. non presenta alcuno statuto scientifico. La pedagogia sociale si fonda: sulla reciprocità dei rapporti tra educatori ed educandi. sulla reciprocità dei rapporti tra educandi e discenti. sulla reciprocità dei rapporti tra individuo e società. sulla reciprocità dei rapporti tra società e politica. A differenza delle altre scienze, la pedagogia sociale: non può essere verificata nei suoi assunti ipotetici. non può essere descritta solo da un punto di vista empirico. può essere considerata una "scienza esatta". non possiede uno statuto scientifico riconosciuto. Il suo oggetto conoscitivo verte sulla dimensione: passata. passata e presente. presente e futura. passata e futura. Il pedagogista Aldo Agazzi distingue: il contesto sociale occidentale da quello orientale. una dimensione sociale da una dimensione politica. l'ambito di studio dell'educazione sociale da quelle realtà che non possiedono responsabilità educativa. l'ambito di studio dell'educazione sociale da quello sul ruolo della società educante. La specificità della pedagogia sociale: risiede nella sua definizione. è stata riconosciuta negli anni Cinquanta. non è stata riconosciuta sino agli ultimi anni. risiede nel suo carattere teorico-pratico. Interpretare le esigenze sociali: corrisponde al momento teorico. corrisponde al momento pratico. è un momento sia teorico, che pratico. non è un momento teorico, né pratico. La pedagogia sociale ha una dimensione non istituzionale: quando non è riconosciuta dalle istituzioni. quando non è oggetto di studio presso le istituzioni educative (come l'università). in tutti i casi in cui non si occupa di soggetti socio-educativi istituzionali. quando non è riconosciuta dalla comunità scientifica. Il fine degli educatori è essenzialmente quello di: sviluppare la personalità dell'educando e integrarlo nella società. trasmettere le nozioni fondamentali di una disciplina. potenziare le capacità mnemoniche dell'educando. promuovere determinati ideali di giustizia e libertà. I contesti cui si riferisce la pedagogia sociale: sono molteplici. sono semplici. non sono riconducibili a diversi modelli ermeneutici. non sono chiaramente determinabili. Il rischio attuale che corre la disciplina è quello di: aprirsi eccessivamente alle altre scienze. chiudersi in un eccessivo tecnicismo. scadere in forme pseudoscientifiche. essere soppiantata da altre scienze. La dimensione politica della pedagogia sociale: è dimensione specificamente partitica. è tipica dei Paesi continentali dell'Europa. pertiene solo alla civiltà dell'antica Grecia. designa ambiti di intervento concreti. La polis fu: la scienza pedagogica dei Greci. il primo partito politico della storia greca. la città-stato dei Greci. l'articolazione fondamentale dei regni magno-greci di età arcaica. La dimensione tecnica, invece: è qua talis dannosa per la pedagogia sociale. è fondamentale per sviluppare la disciplina. è sempre più in crisi. deve ancora svilupparsi in modo adeguato. La sfida odierna della pedagogia sociale è quella di: conciliare la dimensione politica e quella tecnica. separare la dimensione politica e quella tecnica. sviluppare ulteriormente la dimensione tecnica. limitare l'influenza della dimensione politica. La ricerca-azione: è un metodo pedagogico sviluppato negli anni Venti da Giovanni Gentile. sintetizza teoria e prassi educativa, annullandone la distinzione sul piano scientifico. sintetizza teoria e prassi educativa, suggellandone la distinzione sul piano scientifico. sintetizza teoria e teoresi educativa. La valutazione scientifica dei risultati della ricerca-azione: è impossibile. è possibile, ma a patto di eliminare la dimensione politica della pedagogia sociale. è inficiata da difficoltà strutturali. è attualmente inficiata dalla mancanza di criteri certi. Per la ricerca-azione: la scienza deve mantenersi distante dalla politica. la scienza deve sostituire la politica. la scienza non è mai indifferente ai problemi socio-politici. la politica non è mai indifferente ai problemi della scienza. Il comportamento deviante è: identico in tutti i contesti storici. varia in relazione ai contesti storici e culturali. è in parte identico e in parte variabile storicamente. varia in base alla collocazione geografica. Il comportamento deviante: è sempre negativo. può anche avere una funzione positiva di cambiamento di comportamenti e norme sociali. ha sempre una connotazione individuale e mai sociale. è sempre vissuto in maniera inconsapevole. La devianza si identifica con la criminalità: sempre. spesso. mai. solo negli adulti. La devianza è: una malattia. un problema psichiatrico. un problema giuridico. un insieme di comportamenti identificati dalla violazione di una norma. La marginalità coincide con la devianza: sempre. mai. solo se in riferimento ai comportamenti politici. talvolta, perché ne può essere la causa scatenante. Marginalità ed emarginazione: Non coincidono mai. Coincidono se sono causate dalla volontà e dagli interessi dei gruppi dominanti. Coincidono solo in riferimento agli immigrati. Coincidono solo in riferimento ai disagi dell'età adolescenziale. Lo svantaggio può essere definito una discriminante: economica. sociale. culturale. come complessivo impedimento al riconoscimento dei propri diritti. L'emarginazione è un fatto sociale. sempre identico in qualsiasi contesto storico. variabile perché è un processo dinamico indotto dalle diverse realtà storiche. variabile solo geograficamente. variabile solo se riferito all'età adulta. L'emarginazione è un fenomeno sociale che riguarda: solo le minoranze etniche. solo gli immigrati. solo gli adolescenti. categorie sociali differenti non integrate nei moderni processi di omologazione culturale. Il compito di distinguere la devianza positiva da quella negativa: spetta ai magistrati. alla Chiesa. alle istituzioni educative. a una pluralità di interlocutori con il supporto di differenti scienze sociali. La devianza è un fatto sociale perché: si realizza nella società. perché la società istituisce le norme la cui infrazione costituisce la devianza stessa. perché la società è la causa della devianza. ha cause puramente soggettive. La reazione sociale alla devianza è: sempre equilibrata e razionale. sempre punitiva. generalmente articolata in forme di ostilità, repressione, recupero del soggetto deviante. una reazione dettata dalla società. La violazione della norma nella società moderna: mette in crisi i valori assoluti di questa società. mette in crisi i valori relativi di questa società. mette in crisi le norme relative alla violazione di questa società. non ha ripercussioni di alcun tipo sulla concezione dei valori che fondano questa società. Il controllo sociale è: attività repressiva nei confronti della devianza. attività di spionaggio degli organi di polizia nei confronti del singolo cittadino. attività tesa a controbilanciare le tendenze devianti e a controllare gli elementi che le favoriscono. attività richiesta dall'Invalsi. Il controllo sociale positivo è quello: che produce effetti positivi. che produce effetti atti all'incrementazione della criminalità. che viene percepito positivamente dalla società civile. che si realizza attraverso la persuasione, la ricompensa, l'educazione. Il controllo sociale negativo è quello: che produce effetti negativi. che si realizza attraverso minacce, ordini, proibizioni, sanzioni. che viene percepito negativamente dalla società civile. che viene percepito positivamente dalla società civile. Il controllo formale: è un controllo convenzionale. è un controllo rivolto alle differenti forme di attività sociali. è un controllo concordato. è un controllo che si esprime attraverso atti, regolamenti e norme ufficiali. Il grado di integrazione nelle società tradizionali popolari è: alto. basso. immediato e certo. incerto e posposto. I rapporti tra norma e devianza sono: estremamente fluttuanti a causa del forte ritmo impresso ai mutamenti sociali. coincidono. hanno una valenza e significati differenti Sono identiche solo in determinati contesti storici. hanno valenza e significati medesimi nei diversi contesti. Modelli di "cambio normativo" in una società in rapida transizione. raggiungibilità delle mete prescritte normativamente. rottura del quadro normativo. continuità delle norme. non impotenza o mancanza di sanzioni della norma. È un approccio alla devianza: quello di tipo criminalistico. quello di tipo solutorio. quello di tipo neurologico. quello di tipo sociologico. La Scuola Classica: nacque con Platone e si sviluppò con Aristotele. nacque e si sviluppò nel XVIII secolo. nacque e si sviluppò nel XX secolo. nasce come reazione alla situazione politica, sociale e giuridica in cui si trovava l'Inghilterra. Due dei più importanti studiosi della Scuola Classica furono: Calvi e Lorentz. Vanini e Diderot. Marx e Schopenhauer. Beccaria e Bentham. La Scuola Classica: sviluppò la teoria criminologia del libero arbitrio. confermò il suo totale sostegno alla natura arbitraria del sistema giudiziario. non sviluppò alcuna teoria criminologica. sostenne che la legge doveva proteggere solo ed esclusivamente la società e non anche l'individuo. Un elemento determinante per l'ascesa della Scuola Positiva è stato: l'affermarsi del concetto di evoluzione. l'affermarsi del concetto di involuzione. il periodo storico in cui è nato il Movimento. l'affermarsi della filosofia negativista. Un fattore di anormalità del comportamento criminale è: la deterrenza delle pene. il collaborazionismo. il determinismo. il principio di responsabilità sociale della pena. La pena è: non è deterrente del comportamento criminale. un trattamento riabilitativo non strettamente necessario. una componente accessoria della condanna. strumento di trattamento e cura delle anomalie. La nuova difesa sociale: è un movimento di pensiero. è un movimento socio-politico. sopprime la nozione di responsabilità. nega le libertà dell'uomo e la possibilità della punizione. La teoria della normalità: concepisce l'imputabilità come normale facoltà di determinarsi. recepisce tutti gli studi antropologici svolti nel XVIII secolo. concepisce il libero arbitrio della giustica come una condizione imprescindibile. è la facoltà della mente di non intendere gli oggetti della percezione con una mente non viziata da infermità. Secondo la teoria dell'identità personale: l'imputabilità consiste nel dualismo giustizia-pena. l'imputabilità consiste nell'appartenenza dell'atto all'autore. l'identità personale è la sconfessione della condotta non conforme. la non imputabilità è una condizione sine qua non del libero arbitrio giudiziario. Cesare Lombroso: ritenne impossibile determinare gli elementi specifici della personalità del criminale. scrisse "L'uomo delinquente" nel 1876. scrisse "Società deviata" nel 1857. fu fortemente attratto dalle indagini messe in atto dalla Autorità inquirente. Quali sono alcuni segnali dello stato atavico o degenerativo tipico di uno stadio evlutivo primitivo: serenità e accettazione della morte. frivolezza e pietà. uso di espressioni dialettali e forte senso della moralità. epilessia e insensibilità al dolore. Per Cesare Lombroso: il 70% dei criminali rientrava nella categoria del delinquente nato. non era possibile riconoscere un delinquente dalle anomalie somatiche o costituzionali. solo il 50% dei criminali appartenevano alla categoria del delinquente nato. le categoria dei delinquenti erano 5 (nato, folle, occasionale, duraturo, sempiterno). Critiche alle teorie lombrosiane: uso spropositato di concetti antropometrici. perdurante esame critico delle fonti dei dati. mancanza sistematica di confronto dei dati antropometrici sui gruppi di controllo. mancanza di una organizzazione sistematica delle fonti del crimine. Il Positivismo: studio della predisposizione al crimine quale fattore antropologico scatenante. analisi dei comportamenti fattuali dei criminali per taratura genica della devianza criminale. analisi dei precedenti familiari dei criminali per ereditarietà o trasmissione genica del comportamento criminale. studio dei legami affettivi dei criminali per individuazione del genoma scatenante del comportamento criminale. Kretshmer: fu il primo a porre l'accento sull'aspetto somato funzionale del carattere umano. fu il primo ad elaborare la teoria del genoma criminale. elaborò la teoria della sanzione come strumento di contenimento della criminalità. dimostrò la valenza dissuasiva della prevenzione situazionale. La teoria dell'extra Y: dimostra la sequenza genetica introduttiva del genoma criminale. non è in correlazione dei soggetti con corredo cromosomico XYY. è la correlazione con la tendenza all'aggressività. è la correlazione con la tendenza al narisismo. Mauss ha eleborato il concetto di: Homo erectus. Homo sapiens. Femme fatale. Homme total. De Leo sostiene che: occorre distinguere la dimensione dell'aggressività da quella della devianza. occorre far propria la teoria di Mauss relativa al corredo cromosomico XYY. è doveroso esplorare gli ambiti della antropologia criminale. è fondamentale anteporre gli interessi della scienza criminale alle indagini sui delitti. Le teorie bioantropologiche: si affermano nella prima metà del XX secolo. furono sconfessate da Mauss nell'ambito degli studi sull'antropologia criminale. non riuscirono ad affondare le proprie basi nella morale tipica della mitologia e della religiosità primitiva. iniziano a diffondersi con il superamento delle teorie elaborate dalla Scuola Classica. L'anomia è: il fatto antropologico che spiega le origini della devianza. il fatto antropologico che deriva dagli usi e costumi di una determinata civiltà. il fatto sociale che ritiene la devianza un atto concreto da affrontare con modelli statistici. il fatto sociale che spiega l'aumento del tasso della devianza. La devianza: è un fatto antropologico da affrontare secondo determinati modelli statistici. è un fatto sociale normale. è un fatto sociale abnorme. è una concausa dell'atto criminale. Secondo la concezione relativistica della criminalità di Durkheim: il crimine è un atto che offende gli stati deboli. il crimine è un atto che offende gli stati non preparati alla propria difesa. è un atto che urta la coscienza comune. il crimine è un atto che offende gli stati forti. Nel corso del XIX emerge una visione della devianza che la considera: un prodotto sociale, un "fatto sociale". un prodotto antropologico derivato dagli usi e costumi sociali. una patologia che va affrontata secondo determinate casistiche. una circostanza da affrontare con schemi mentali prefissati. La città, come ogni sistema ecologico: si espande in modo casuale. si espande secondo un programma ben delineato. tende ad espandersi in modo concentrico. tende ad espandersi in modo stella. La "disorganizzazione sociale" secondo Thomas e Znaniecki: aumenta l'influenza delle regole sociali di comportamenti dei membriindividuali del gruppo. comporta l'assenza di nuovi modelli normativi e nuove istituzioni in grado di sostituire le regole esistenti. è una latenza del comportamento istintivo dell'individuo individuale sul gruppo. comporta un rischio di conflitti generazionali distribuiti temporalmente. Secondo Thomas e Znaniecki: il conflitto è diffuso in tutta la società. il conflitto è un concetto astratto non rilevabile in concreto. il conflitto tende a perdere continuità temporale. il conflitto è una realtà relative a poche città. Il deviante: è un soggetto "patologico". è un soggetto che non si è conformato alle norme di condotta della propria cultura. è un soggetto con limitate devianze patologiche. non è un soggetto "patologico". Secondo Thomas e Znaniecki: i fenomeni sociali e i comportamenti individuali hanno sempre una causa composita che contiene un elemento oggettivo e soggettivo. i fenomeni sociali e i comportamenti individuali mutuano sempre una causa ben precisa con elementi ben individuabili. i fenomeni antropologici derivano da cause composite con elementi ben delineati. i fenomeni sociali e antropologici hanno una concausa in elementi del diritto penale. Umanizzazione del deviante: indica una condizione reversibile della malattia. è un concetto mutuato dal pensiero filosofico-antropologico. è utilizzato nel concetto di devianza per indicare un mutamento sostenibile dell'essere umano. non sono gli individui ad essere patologici, ma piuttosto la società o una parte di essa. Secondo la prospettiva di Sellin, i conflitti tra norme sociali: sono tipici delle odierne società europee. sono tipici delle società complesse della modernità. risultano fortemente depotenziati in un contesto sociale collettivistico. risultano fortemente potenziati in un contesto sociale collettivistico. I conflitti secondari: avvengono all'interno di una stessa cultura. avvengono fra culture diverse. avvengono fra generazioni diverse. avvengono all'interno di una stessa generazione. I conflitti culturali primari: sono dovuti ad un processo di differenziazione sociale che può avvenire per effetto della discriminazione, del rigetto e della emarginazione da parte della società ospitante. sono dovuti alla modificazione della cultura originaria sotto l'influsso di una nuovo ambiente di vita. si pongono in quanto critiche sistematiche delle odierne teorie educative. si verificano quando i sistemi culturali si sovrappongono. I reati culturalmente motivati: si riferiscono a comportamenti messi in atto da soggetti appartenenti a un gruppo culturale di maggioranza, entro il quale essi sono accettati come normali e legittimi. si riferiscono a comportamenti messi in atto da soggetti appartenenti a diversi gruppi sociali, confliggenti tra loro. appaiono progressivamente in via di estinzione, specie nei variegati contesti delle società moderne. fanno la loro comparsa ai tempi delle guerre di religione (XVI-XVII secc.). "Tutto in società, nulla fuori dalla società": è un'espressione che qualifica l'individuo nelle sue inevitabili determinazioni sociali. è un'espressione che qualifica l'alienazione dell'individuo nelle società moderne. è l'espressione più caratterizzante della sociologia di Merton. è un'espressione palesemente inesatta. Una società organica: riesce ad integrare i suoi membri in maniera da consentire sia la felicità privata che il benessere pubblico. è descrivibile a partire dalla appartenenza sociale dei suoi membri. non riesce a tutelare l'individuo nel raggiungimento dei suoi obiettivi personali e professionali. è al cuore della teoria pedagogico-educativa di Sellin. Le quattro funzioni fondamentali del sistema sociale sono: immigration, democracy, freedom, opportunity. goal attainment, freedom, democracy, adaptation, interculturality. integration, pattern mantenance, goal attainment, adaptation. interculturality, integration, immigration, goal attainment. Secondo Merton, l'anomia: è intrinsecamente coltivata dagli individui delle società organiche teorizzate da Parsons. evidenzia lo iato emotivo e la sproporzione, a livello di consapevolezza critica, tra mezzi e fini. caratterizza le società complesse dell'Occidente a partire dagli anni Novanta del secolo scorso. nasce da un contrasto tra struttura sociale e struttura giuridica. In quest'ottica, la devianza: è una conseguenza dell'azione sconsiderata dei singoli. è causata dall'eccessivo permissivismo delle istituzioni sociali preposte alla formazione dei cittadini. è un sintomo del contrasto tra struttura culturale e struttura sociale. è il presupposto del contrasto tra struttura sociale e struttura giuridica. Il ritualismo: è una forma di comportamento adattativo rispetto alla tensione tra struttura culturale e struttura sociale. si riferisce all'abbandono delle mete e dei mezzi da parte dell'individuo sfiduciato. si riferisce all'accettazione delle mete, ma anche all'abbandono dei mezzi. è una forma di comportamento adattativo rispetto alla tensione tra politica e società. Secondo Cohen, la sottocultura delinquente: nasce dal conflitto all'interno della classe operaia. sorge dal conflitto tra la classe medio-borghese e quella operaia. nasce dal conflitto interno alla classe borghese. sorge dal conflitto tra la classe aristocratica e quella borghese. I valori di tali sottoculture: si oppongono ai valori dominanti. si integrano con i valori dominanti. rilanciano in modo peculiare i valori dominanti. all'inizio confliggono con i valori dominanti, poi li modificano progressivamente. La formazione reattiva: è un processo pedagogico-formale legato alla teoria della sottocultura differenziale di Cohen. è un meccanismo psicologico che conduce i ragazzi a enfatizzare i loro problemi di status nella gang. riguarda la classe borghese, nelle sue strategie educative opposte a quelle delle sottoculture delinquenti. è un processo secondo cui i ragazzi avvertono i valori borghesi mentre, al contempo, li negano, formando una sottocultura. Cohen sostiene che: ogni individuo ambisce a raggiungere il successo. ogni individuo ambisce ad accumulare quanta più ricchezza possibile. ogni individuo ambisce a primeggiare nei campi di suo interesse. ogni individuo ambisce a raggiungere una posizione sociale di riguardo. Tuttavia: non tutti gli individui dispongono delle risorse e delle capacità per raggiungere tale meta. le famiglie talvolta ostacolano le legittime aspirazioni individuali. la "guerra dei talenti", aggiunge Cohen, ha reso particolarmente competitivo il mercato del lavoro. non è ragionevole che il successo arrida a tutti. Le caratteristiche della subcultura delinquente sono: efferatezza, prevaricazione, distruttività. distruttività, malignità, devianza. gratuità, malignità, distruttività. cameratismo, gratuità, prevaricazione. A differenza di Merton, Cohen ritiene che: l'origine della devianza sia strutturale. l'origine della devianza sia imperscrutabile alla luce delle moderne teorie sociologiche. la fonte principale di tensione sia dovuta alla difficoltà che tali soggetti incontrano nel raggiungimento di uno status da cui derivi considerazione sociale. la fonte principale di tensione sia dovuta alla difficoltà che tali soggetti incontrano nel raggiungimento del successo economico. Le opportunità criminali: sono distribuite in modo eguale. sono distribuite in modo diseguale. sono distribuite indifferentemente in relazione a ciascun livello sociale. sono maggiormente frequenti nei contesti più disagiati del vivere sociale. Secondo Cloward e Ohlin, tra le possibili opportunità illecite rientra: la subcultura della rinuncia. la subcultura della violenza. la subcultura del malaffare. la subcultura della vendetta privata. Offrine una rappresentazione concreta: i giovani tendono a rinchiudersi in gruppi che rinunciano a ogni ambizione di successo economico o di prestigio sociale. i giovani entrano a far parte di gang che praticano violenza, ma non vengono addestrati. i giovani entrano a far parte di gang e imparano a commettere furti e rapine. i giovani perdono ogni fiducia nella giustizia e vendicano da soli i torti subiti. La devianza, secondo la teoria dell'etichettamento: non viene riconosciuta da una società organica. è il risultato di come gli altri interpretano un comportamento. non viene riconosciuta dai membri di uno stesso gruppo sociale. è riconducibile a cause sociali non sempre ben note. Lo stigma sociale: riguarda anzitutto un atteggiamento. riguarda anzitutto una conseguenza. identifica anzitutto uno stato d'animo (senso di vergogna). riguarda una reazione pubblica positiva. L'etichettamento comporta: la delimitazione delle persone in due distinte categorie antropologiche, l'una accettabile e l'altra no. la definizione di un modello antropologico-educativo. la definizione di un valore educativo. la discriminazione di ogni modello antropologico-educativo. Un comportamento si definisce deviante quando: è etichettato come tale all'interno di un medesimo gruppo sociale. comporta seri danni alla comunità pubblica. lede i diritti individuali all'interno della società organica. è etichettato come tale da coloro i quali hanno abbastanza potere per sostenere e rinforzare questa definizione. Devianza primaria e devianza secondaria: si equivalgono e si distinguono solo dal punto di vista cronologico: la prima precede la seconda. si distinguono: la prima è avvertita come meno grave rispetto alla seconda. si distinguono: la prima è avvertita come più grave rispetto alla seconda. si equivalgono e si distinguono solo sul piano della teoria sociologica lemertiana. Un atto di trasgressione: viene solitamente commesso da chi manifesta comportamenti devianti. non ha valore ai fini della teoria sociologica lemertiana. può essere commesso da chiunque o quasi. è riconducibile alla devianza secondaria. Si ha la devianza secondaria quando: l'individuo accetta l'etichetta che gli è stata imposta, vedendo se stesso come deviante. l'individuo rifiuta l'etichetta che gli è stata imposta, rifiutando di riconoscersi come deviante. l'individuo accetta l'etichetta che gli è stata imposta, cominciando un nuovo percorso di vita. l'individuo rifiuta l'etichetta che gli è stata imposta, sprofondando in uno stato catatonico. Il processo di creazione della devianza: termina con la confessione e il pentimento del reo. è al centro di una pedagogia sociale con fini rieducativi. inizia quando le norme vengono violate e non quando vengono prodotte. inizia quando le norme vengono prodotte e non quando vengono violate. L'outsider: è la persona cui si applica l'etichetta di "deviante". è colui/colei che pone "sub iudice" il deviante. non può essere giudicato entro le regole del gruppo sociale dominante. vive al di fuori di ciascuna regola sociale. Becker suddivide la carriera del deviante: in due tappe. in tre tappe. in quattro tappe. entro una rigida architettura filosofico-educativa. In ogni società è necessario che ogni attore sociale si comporti: conformemente alle attese degli altri. indipendentemente dalle agttese degli altri. difformemente dalle attese degli altri. coerentemente con le attese degli altri. La devianza rappresenta: l'infrazione o l'elusione delle regole. la violazione di alcuni principi. la validità delle regole. l'incapacità di adattamento. La devianza ha una connotazione: criminologica. pedagogica. sociale. giuridica. Il controllo sociale formale: viene esercitato da organizzazioni la cui funzione è quella di far rispettare la conformità. viene esercitato da organizzazioni la cui funzione è quella di far rispettare la legge. viene esercitato da organizzazioni la cui funzione è quella di incarcerare il deviante. viene esercitato da organizzazioniu la cui funzione è quella di isolare il deviante. Le situazioni di controllo sociale informale sono: sono uguali a quelle del controllo formale. tre. sette. quattro. Il primo passo nel processo di controllo formale consiste: nella immediata custodia cautelare del deviante. in uno scontro tra deviante e forze di polizia. in un incontro tra deviante e forze di polizia. in un processo di riabilitazione del deviante. La conformità del membri al contesto sociale rappresenta: l'adesione di essi alle regole valide nel gruppo o nel contesto che le adotta. l'adesione di essi alle regole solo validamente imposte. l'adesione di essi ai principi fondamentali dell'ordinamento. la critica, anche, alle regole della comunità di appartenenza. Non esistono comportamenti ritenuti devianti in tutte le società e situazioni perché: le norme variano tra i contesti sociali e nel tempo. le norme spesso si riferiscono ad altre norme che variano nel tempo. le norme sono sempre mutabili, tranne che in alcuni contesti sociali. la devianza cambia da soggetto a soggetto. Il comportamento considerato deviante in una determinata società: sarà accettato solo da quella società. può essere accettato e considerato positivamente in un'altra società. può essere modificato da un'altra società. può adattarsi ai bisogni di una determinata società. Definire un tipo di comportamento come sempre e comunque deviante: è auspicabile. è sempre possibile. è probabile. è impossibile. L'essere umano non commette reati: solo se c'è un forte vincolo che lo obbliga a non farlo. se ci sono legami che lo dissuadono. se ha una condizione sociale adeguata. a meno che non abbia determinati bisogni economici. I controlli interni indiretti: sono l'attaccamento emotivo agli altri e il desiderio di non perdere la loro stima. rappresentano il controllo esercitato dalle norme sociali. consentono di evitare i comportamenti devianti. inibiscono i comportamenti devianti. La teoria del controllo sociale si base sull'idea che: i consociati nascono devianti ma possono conformarsi. le persone aderiscono ai principi fondamentali del vivere civile. le persone generalmente si comportano in maniera conforme alle norme. le persone generalmente si comportano in maniera difforme dalle norme. Secondo Durkheim: i comportamenti devianti tendono a essere più frequenti nelle situazioni di forte cambiamento sociale. i comportamenti devianti non accettano le situazioni di forte cambiamento sociale. i comportamenti devianti risultano frequenti nelle situazioni di cambiamento sociali ma sono efficamente perseguiti. ogni cambiamento sociale produce diverse devianze. Secondo la teoria dell'autocontrollo: l'occasione non ha alcuna incidenza sulla devianza. non esiste società in cui vengono commessi comportamenti devianti. solo chi ha saldi principi non viola la legge. anche chi ha saldi principi può violare la legge. Per la teoria del controllo sociale di Hirshi: solo i legami affettivi riescono a contenere l'inclinazione deviante del soggetto. i legami sociali aiutano il soggetto a confromarsi ad alcune norme della società. solo i legami sociali riescono a bloccare e a contenere l'inclinazione deviante del soggetto. i legami sociali sono tutti forti. Secondo l'elemento del coinvolgimento nelle attività commerciali: maggiore è il tempo che una persona dedica allo studio, al lavoro e allo svago e minore è quello che gli resta per compiere i reati. esso conporta maggiore distrazione dalle regole e, dunque, maggiore propensione alla devianza. la violazione dalle norme è provocata dal minor impegno del soggetto. non esiste pericolo di devianza. L'autocontrollo è inteso come: la tendenza ad evitare atti i cui costi a lungo termine sono superiori ai benefici immediati. la tendenza ad evitare comportamenti devianti. la tendenza a conformarsi alle regole sociali. la tendenza a riparare il danno dei comportamenti devianti. Gli atti criminali: comportano l'isolamento del soggetto dalla società. sono quelli che permettono un immediato e facile soddisfacimento dei bisogni. producono un soddisfacimento dei bisogni prolungato nel tempo. producono più benefici che costi. L'autocontrollo presenta: è unico. tre dimensioni. sette dimensioni. sei dimensioni. Le criticità dell'esistenza umana si manifestano: solo nell'adolescenza. soprattutto nell'adolescenza. allo stesso modo in tutte le fasi della vita. solo nell'anzianità. Le espressioni di disagio, devianza e disadattamento si riferiscono: soprattutto all'infanzia. soprattutto agli adolescenti. soprattutto all'uomo adulto. soprattutto agli anziani. I ragazzi difficili: hanno difficoltà a svolgere le azioni quotidiane della vita. hanno una visione del mondo precaria e disadattata. hanno comportamenti complessi e di non facile interpretazione. hanno difficoltà ad apprendere contenuti scolastici. Il confronto con i ragazzi difficili è di pertinenza: delle forze di polizia. dello psicologo. del pedagogista. dello psicologo, del pedagogista e dell'insegnante insieme. La condotta degli adolescenti difficili è: deresponsabilizzata. è giustificata da ideali politici. è attiva e determinata. è fomentata dalla propria autostima. I reati commessi dagli adolescenti difficili sono: prevalentemente di gruppo. prevalentemente individuali. prevalentemente politici. prevalentemente contro l'istituzione scolastica. La dipendenza comportamentale: è tipica dell'adolescente. è causata dall'abuso di sostanze stupefacenti dell'adolescente. è la difficoltà dell'adolescente a lasciare la famiglia di origine. è la difficoltà dell'adolescente a comportarsi correttamente. Il comportamento degli adolescenti difficili è mosso: da deliri di onnipotenza. dalla consapevolezza della propria fragilità. da una visione razionale della vita. da una ribellione alla famiglia di origine. Il contrasto tra il desiderio di affermazione e le aspettative della società: è tipico dell'età adulta. è tipico dell'adolescenza. è tipico di tutte le fasi dell'età evolutiva. è tipico dell'infanzia. Un progetto rieducativo ha il compito: di arginare attraverso la conoscenza la devianza giovanile. di consolidare le conoscenze didattiche degli adolescenti difficili. di consolidare il ruolo della scuola nella formazione dei giovani. di sostituire con nuovi modelli formativi l'educazione dei giovani. Il suicidio è ascrivibile a problematiche: psicologiche. sociali. economiche. psicologiche, sociali ed economiche. Il suicidio è oggetto di una lettura: diacronica. sincronica. geografica. etnica. Il Cristianesimo: afferma la libertà dell'individuo nella scelta del suicidio. si oppone a qualsiasi affermazione della morte volontaria. approva il suicidio solo se provocato dalla soppressione della libertà di culto. approva il suicidio come gesto di protesta individuale o sociale. Per Durkheim il suicidio: è un atto consapevole di un individuo inteso a provocarne la morte. è un atto sempre prodotto da assenza di consapevolezza. è un atto a cui l'individuo si piega sotto la spinta di pressioni esterne. è un atto indotto da patologia psichiatrica. Per l'O.M.S. il suicidio: è un atto privo di finalità. è un atto inteso a produrre un cambiamento desiderato. è un atto con valenza solo individuale. è un atto con valenza solo sociale. Il suicidio come manifestazione della devianza per Durkheim: può essere interpretato in base al livello di integrazione sociale. può essere interpretato in base al livello di integrazione sociale solo quando questa è bassa. può essere interpretato in base al livello di integrazione sociale solo quando questa è equilibrata. può essere interpretato in base al livello di integrazione sociale solo quando questa è eccessiva. Le statistiche dicono che il suicidio: non ha variabili legate al genere. ha variabili legate al genere perché gli uomini scelgono rispetto alle donne metodi più violenti. si differenzia solo all'interno di uno stesso genere. si differenzia solo all'interno del genere maschile. Il disagio giovanile nell'adolescenza: sfocia sempre in episodi di delinquenza. ha una sua manifestazione importante anche nella soppressione della propria esistenza. si manifesta solo nella contestazione della vita familiare e sociale. porta ad elaborare fantasie di suicidio senza attuazione reale. La famiglia e le istituzioni educative: non possono attenuare il disagio dell'adolescenza. possono aiutare l'adolescente nel difficile percorso che lo porta all'autonomia dal nucleo familiare. devono contrastare ogni desiderio di emancipazione dell'adolescente. devono ritardare il più possibile il processo di emancipazione giovanile. La scuola: ha solo finalità didattiche e non deve interessarsi del vissuto degli studenti. deve interagire nella conoscenza degli studenti con il contesto in cui si muovono. deve evitare di parlare di suicidio giovanile per non favorire processi di emulazione. deve parlare di suicidio solo come tema didattico. Circa l'86% dei pazienti trattati per le dipendenze da droga e alcol: sono di genere maschile con un rapporto di 4 femmine ogni 6 maschi. sono di genere femminile con un rapporto di 4 maschi ogni 6 femmine. sono di genere maschile con un rapporto di 1 femmina ogni 6 maschi. sono circa al 50% tra femmine e maschi. Dopo i primi momenti di utilizzo della droga, il soggetto può scoprire che: la sostanza è funzionale a rispondere a propri specifici bisogni psichici. la sostanza è funzionale a rispondere ai bisogni di socialità avvertiti. la sostanza induce un principio di assopimento e catarsi. la sostanza non viene usata con un effetto di 'autocompensazione' di situazioni o emozioni non gradite. Cosa è la tossicodipenda: è una malattia. è un disturbo. è un piacevole passatempo. è un vizio. La dipendenza psichica da droga: è una 'risposta non condizionata' evocata da stimoli ambientali o interni. determina uno stato adattivo che risulta dal 'resetting' dei meccanismi omeostatici. determina una comportamento compulsivo-riflessivo del soggetto assuntore di droga. induce un comportamento compulsivo verso la ricerca e l'utilizzo ripetuto di una sostanza per bisogno personale. Cosa è il 'craving': è la diminuita risposta ad una sostanza dopo un utilizzo ripetuto, che necessita di aumentarne le dosi per ottenere lo stesso effetto. è il comportamento di ricerca compulsivo con il quale un soggetto ricerca ed utilizza ripetutamente una sostanza per bisogno personale. è un desiderio irresistibile, intrusivo, che comporta la perdita di controllo e una serie di azioni tese alla sua soddisfazione. è una 'risposta condizionata' che può venire evocata da stimoli ambientali (situazioni visive, odori, situazioni associabili al precedente utilizzo della droga, anche dopo lunghi periodi di astinenza) o interni (pensieri, ricordi, emozioni dolorose). Particolari assetti genetici: fanno sì che soggetti con temperamento 'novelty seeking' siano poco inclini alla ricerca di novità e sensazioni forti. sono più sensibili agli effetti delle sostanze droganti o dopanti. possono non provocare alterazioni nella risposta allo stress. sono meno sensibili agli effetti delle sostanze droganti o dopanti. L'alcol: è una sostanza neurorecettiva altamnte alcalinizzante. è una sostanza psicoattiva, una droga a tutti gli effetti. è una sostanza altamente psicogena, non legalizzata. non toglie per brevi periodi la sensazione di affaticamento. La cannabis: può provocare deficit della funzionalità mentale. ha effetti psicotropi aumentativi della capacità della funzionalità mentale. consente di aumentare la concentrazione e la memoria per lunghi periodi. ha effetti positivi sulla 'libido'. L'esperienza islandese: mise a disposizione delle famiglie un fondo da utilizzare per la prevenzione all'uso di droghe e alcol. incentivò l'inserimento dei giovani in gruppi sportivi, artistici e culturali. demandò al Governo l'emissione di un decreto legislativo per la prevenzione e il contrasto all'uso di droghe e alcol. demandò alle famiglie il compito di prevenire l'uso di droghe e alcol nei confronti dei propri figli. Il presupposto della prevenzione contro l'uso e abuso di droghe e alcol è: la ricerca e formazione sui minori. il controllo della mentalità dei minori che considera la droga una condizione sociale inevitabile. diminuire con ogni mezzo la vendita e il consumo di droghe e alcol. la formazione degli adulti. Il Transessualismo è: una situazione di permanente disagio e incongruenza tra l'identità caratteriale e quella sessuale. un connubio tra l'aspetto psichico e il ruolo sociale che si dovrebbe ricoprire. una situazione di permanente disagio e incongruenza tra l'identità corporea e quella psichica. una situazione di temporaneo e dipendente disagio e incongruenza tra l'identità corporea e quella psichica. L'interazione fra questi tre ambiti costituirebbe il mix necessario a creare una situazione di transessualismo: predisposizione biologica, caratteristiche individuali della persona, ambiente esterno. predisposizione psicologica, caratteristiche individuali della persona, ambiente familiare. predisposizione psichica, caratteristiche esogene della persona, ambiente educativo e familiare. predisposizione carrateriale della persona, caratteristiche dell'ambiente circostante, educazione sociale. Da chi è stato coniato il termine "Gender Revolution": American Journal of Physical Anthropology. The Auk. BBC Journal. National Geographic. I giovani transgender: accettano il loro corpo e la realtà psico-attitudinale che comporta la loro condizione fisica e mentale. presentano una maggiore vulnerabilità psicopatologica e l'incidenza di più problematiche comportamentali ed emozionali rispetto alla popolazione generale dei pari. presentano una minore vulnerabilità psicopatologica e l'incidenza di più problematiche comportamentali ed emozionali rispetto alla popolazione generale dei pari. presentano una uguale probabilità di vulnerabilità psicopatologica e l'incidenza di più problematiche comportamentali ed emozionali rispetto alla popolazione generale dei pari. I giovani transgender: rifiutano l'utilizzo di droghe e alcol. hanno hanno una probabilità più alta di presentare disturbi della sfera affettiva. hanno hanno una probabilità più alta di presentare disturbi del comportamento alimentare. hanno hanno una probabilità più alta di presentare disturbi della sfera neurologica. Con il termine bullismo omo/transfobico ci si riferisce a: atti saltuari di bullismo e prevaricazione nei confronti delle persone omosessuali e/o transgender. l'insieme degli atti di prevaricazione aventi come obiettivo le persone omosessuali e/o transgender. l'insieme degli atti di bullismo e prevaricazione aventi come obiettivo le persone omosessuali e/o transgender. una consolidata letturatura che ha evidenziato il problema del bullismo e della prevaricazione omo/transfobica. All'interno del contesto scolastico i tramsgender: vivono in un ambiente che li protegge e li coccola. vivono più aggressioni e discriminazioni. vedono negli insegnanti e nei compagni delle figure protettive nei loro confronti. vedono nella figura del Dirigente scolastico una figura di massima protezione nei loro confronti. Il "misgendering" si verifica quando: ci si riferisce a una persona transgender usando termini che si riferiscono alla condizione psicologica e all'identità di genere in cui questa persona si riconosce. ci si riferisce a una persona transgender usando termini che si riferiscono al sesso biologico e non all'identità di genere in cui questa persona si riconosce. ci si riferisce a una persona transessuale usando termini che si riferiscono alla condizione neurologica e all'identità di genere in cui questa persona si riconosce. ci si riferisce a una persona misogina usando termini che si riferiscono alla condizione psicologica e all'identità di genere in cui questa persona si riconosce. Il cambio del nome e dei documenti di una persona transessuale può avvenire solamente a seguito di: ricorso in Procura di tipo "ostativo". trattamento terapeutico presso la ASL di propria competenza. assistenza legale con connesso ricorso presso la ASL e il Tribunale. trattamento chirurgico "demolitivo". A quali rischi si espongono le prostitute trans: abuso di posizione dominante. precarie condizioni economiche. precarie condizioni di salute. possibilità di contrarre malattie invalidanti. Per abuso all'infanzia e maltrattamento si intende, tra l'altro: tutte le forme di maltrattamento psichico e contro la volontà dell'infanzia. tutte le forme di maltrattamento fisico o emozionale. alcune forme specifiche di maltrattamento fisico o emozionale. talune forme di maltrattamento che incidono sulla sfera psicologica del bambino. La violenza costituisce: uno dei maggiori problemi di salute pubblica a livello mondiale. un potenziale problema di salute pubblica a livello mondiale. la punta dell'iceberg di un più grande problema di violenza nel mondo. il maggior problema di salute pubblica a livello mondiale. I costi sostenuti a livello mondiale per la violenza: sono superiori a quelli sostenuti per il cancro e per le malattie cardiache. sono importanti ma inferiori a quelli sostenuti per il cancro e le malattie cardiache. sono inferiori, anche se di poco, a quelli sostenuti per il cancro e per le malattie cardiache. sono da attenzionare oltre una certa soglia (2% del PIL di ogni Nazione). L'Italia: non ha partecipato alla ricerca mondiale sulla violenza sui bambini. è stato uno dei paesi promotori della ricerca mondiale sulla violenza sui bambini. è stato uno dei paesi co-promotori della ricerca mondiale sulla violenza sui bambini. ha partecipato alla ricerca mondiale sulla violenza sui bambini ma non ha trasmesso il proprio report. Secondo i dati raccolti nel 2018: i bambini e gli adolescenti in carico ai servizi sociali sono poco meno di 400 mila. i bambini e gli adolescenti in carico ai servizi sociali sono oltre 1 milione. i bambini e gli adolescenti in carico ai servizi sociali sono oltre 400 mila. i bambini e gli adolescenti in carico ai servizi sociali sono oltre 500 mila. La pandemia da Covid-19: ha creato le condizioni per una svolta nelle politiche di contrasto alla violenza sui bambini e gli adolescenti. ha visto il nascere di strutture di avanguardia nella prevenzione e lotta alla violenza sui bambini e gli adolescenti. ha reso bambini e adolescenti ancora più vulnerabili al rischio di violenza. ha reso bambini e adolescenti meno vulnerabili al rischio di violenza. Lo studio della violenza nelle istituzioni educative richiede un intervento di tutela che comincia con: la pubblicizzazione attraverso i canali mediatici di regole di comportamento contro le forme di abuso sui minori. la diffusione di una cultura pedagogica di protezione dei minori. incontri con le istituzioni locali e le realtà associative presenti sul territorio. procedure di intesa con le Questure e i Tribunali per limitare le forme di abuso sui minori. La Convenzione di Lanzarote ha: dichiarato non perseguibile il reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei reati a sfondo sessuale a danno di minorenni. previsto momenti di confronto tra Istituzioni Pubbliche e Istituzioni Scolastiche per ridurre il fenomeno dei maltrattamenti. previsto pene da scontare socialmente per i delitti di maltrattamenti in famiglia a danno di minorenni. previsto pene più severe per i delitti di maltrattamenti in famiglia a danno di minorenni. Il fenomeno della pedopornografia online è: per sua natura transnazionele. per sua natura solo limitata al territorio nazionale. per sua natura un fenomeno circoscritto solo nel dark web. un fenomeno sicuramente debellabile dalla Polizia Postale su querela di parte. L'abuso sessuale: non è un'esperienza sempre riscontrata nelle storie dei bambini con comportamenti sessuali problematici. è un'esperienza sempre riscontrata nelle storie dei bambini con comportamenti sessuali problematici. è un'esperienza di solito riscontrata nelle storie dei bambini con comportamenti sessuali problematici. è un'esperienza quasi sempre riscontrata nelle storie dei bambini con comportamenti sessuali problematici. L'espressione 'stato giuridico' indica: L'insieme delle norme che definiscono unicamente i diritti del personale inquadrato in un ben definito comparto di lavoro. L'insieme delle norme che definiscono esclusivamente i doveri del personale inquadrato in un ben definito comparto di lavoro. L'insieme delle norme che definiscono i diritti e i doveri del personale inquadrato in un ben definito comparto di lavoro. L'insieme delle norme che definiscono le funzioni del personale inquadrato in un ben definito comparto di lavoro. Tale funzione è stata ben delineata: Nel CCNL del Comparto Scuola. Nella Legge delega n.477/1973 e dai successivi Decreti delegati del 1974, poi confluiti nel Testo Unico n.297/1994. Nell'art. 21 della legge n. 59/1997. Nel Regolamento dell'autonomia, DPR n. 275/1999. La legge sull'autonomia scolastica (L.59/97) ha comportato: La modifica delle funzioni del personale docente. Il progressivo ridimensionamento delle competenze del personale docente. Il progressivo riconoscimento di un'articolazione delle competenze dei docenti, la definizione di nuove funzioni, l'attribuzione di minori responsabilità. Il progressivo riconoscimento di un'articolazione delle competenze dei docenti, la definizione di nuove funzioni, l'attribuzione di maggiori responsabilità. La libertà di insegnamento (art. 33 Cost.) è, dunque, il valore di fondo dell'autonomia didattica che si esercita: Nell'adozione di scelte collegiali. Nella scelta di proposte formative rispondenti alle esigenze evidenziate dai documenti ordinamentali. Risponderndo in maniera adeguata alle esigenze, alle peculiarità, ai bisogni del contesto in cui si opera. Rispondere in maniera adeguata alle esigenze, alle peculiarità del successivo grado di istruzione. L' art. 4 del DPR n. 275/1999 delinea il sistema di contestualizzazione degli obiettivi nazionali in percorsi formativi funzionali: Alla realizzazione del diritto ad apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni. Alla libertà d'insegnamento. Alla scelta educativa della famiglia. Al conseguimento delle finalità indicate nel POFT. Gli aspetti della funzione docente vengono ripresi nel CCNL Scuola con una maggiore attenzione: Alla crescita e allo sviluppo della personalità di ciascun alunno. Al conseguimento delle Competenze chiave di Cittadinanza. Alla continuità verticale e all'orientamento formativo. Allo sviluppo umano, culturale, civile e professionale degli allievi. L'aricolo del CCNL in cui si legge "I contenuti della prestazione professionale del personale docente si definiscono nel quadro degli obiettivi generali perseguiti dal sistema nazionale di istruzione" è: L'art. 1 del CCNL Scuola 2006-2009. L'art. 27 del CCNL Scuola 2006-2009. L'art. 26 del CCNL Scuola 2006-2009. L'art. 25 del CCNL Scuola 2006-2009. L'area relazionale della funzione docente è fondata: Sulla capacità di porsi in ascolto degli altri, riconoscendone bisogni, di collaborare con i colleghi e aprirsi al mondo esterno alla scuola. Sulla conoscenza epistemologica dei contenuti della disciplina d'insegnamento. Sulla capacità di generare apprendimento, utilizzando strategie e strumenti adeguati. Sulla capacità di gestire le risorse disponibili (spazio, tempo, strumenti) per raggiungere gli obiettivi predefiniti. La Legge n. 107/2015, istituendo l'organico dell'autonomia, sostiene il ruolo centrale dei docenti, quali: Esperti nella redazione del PTOF. Responsabili dell'approvazione del PTOF e dello stesso organico dell'autonomia. Responsabili dei risultati del Piano dell'Offerta Formativa. Esecutori del Piano Triennale dell'Offerta Formativa. La legge n. 107/2015 introduce la possibilità per i docenti rientranti nell'organico funzionale di essere utilizzati: Anche in scuole paritarie. Anche in altri ordini di scuola, previo parere dell'Ufficio Scolastico Regionale. In relazione alle competenze e ai titoli culturali, purché in possesso di specifica abilitazione. In relazione alle competenze e ai titoli culturali, anche a prescindere dalla specifica abilitazione. Gli obblighi di lavoro del personale docente sono articolati in: Attività di insegnamento e attività aggiuntive di insegnamento. Attività di insegnamento, attività funzionali e attività aggiuntive di insegnamento. Attività di insegnamento e attività funzionali all'insegnamento. Attività di insegnamento e attività aggiuntive funzionali all'insegnamento. Le attività funzionali all'insegnamento non comprendono: La preparazione delle lezioni e delle esercitazioni. La realizzazione di progetti didattici integrativi. La partecipazione alle attività degli Organi collegiali. I rapporti individuali con le famiglie degli alunni. Le attività aggiuntive funzionali all'insegnamento comprendono: La correzione degli elaborati degli studenti. La partecipazione alle riunioni degli Organi Collegiali. L'attività di programmazione di inizio anno scolastico. Compiti di supporto e collaborazione al Dirigente Scolastico. Il diritto alla funzione si estrinseca: Nel diritto a partecipazre alle attività degli organi collegiali. Nella possibilità di svolgere attività aggiuntive di insegnamento. Nella libertà didattica e culturale, quale presupposto per la creazione delle condizioni più favorevoli alla formazione critica dell'alunno. Nell'autonomia organizzativa. Il diritto sindacale prevede che ogni docente: Possa iscriversi ad un sindacato di propria scelta e partecipare a riunioni o assemblee sindacali durante l'orario di servizio. Possa iscriversi, previsa autorizzazione del Dirigente Scolastico, ad un sindacato di propria scelta e partecipare a riunioni o assemblee sindacali durante l'orario di servizio. Possa iscriversi ad un sindacato di propria scelta sebbene non possa partecipare a riunioni o assemblee sindacali durante l'orario di servizio. Possa iscriversi ad un sindacato di propria scelta e partecipare a riunioni o assemblee sindacali solo al di fuori dell'orario di servizio. Le ferie del personale docente hanno la seguente durata: 30 giorni ad anno scolastico per i primi 3 anni di servizio32 giorni ad anno scolastico a partire dal 4° anno di servizio. 28 giorni ad anno scolastico per i primi 3 anni di servizio32 giorni ad anno scolastico a partire dal 4° anno di servizio. 28 giorni ad anno scolastico per i primi 3 anni di servizio30 giorni ad anno scolastico a partire dal 4° anno di servizio. 30 giorni ad anno scolastico per i primi 3 anni di servizio36 giorni ad anno scolastico a partire dal 4° anno di servizio. Nel Codice di comportamento dei dipendenti pubblici', emanato con Decreto del Presidente della Repubblica n. 62/2013, vengono richiamati gli obblighi di: libertà, lealtà, imparzialità. diligenza, lealtà, imparzialità. libertà, solidarietà, imparzialità. libertà, buona condotta, imparzialità. Secondo quanto prescrive l'art.98 della Costituzione: I pubblici impiegati sono tenuti al rispetto dei principi del diritto amministrativo. Il pubblico dipendente deve conformarsi al principio di buon andamento. Il pubblico dipendente deve conformarsi al principio di legalità. I pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione. Per quanto concerne il comportamento in servizio: Il dipendente, salvo giustificato motivo, non ritarda né adotta comportamenti tali da far ricadere su altri dipendenti il compimento di attività di propria spettanza. Il dipendente non può effettuare ritardi. Il dipendente può discrezionalmente far ricadere su altri dipendenti il compimento di attività di propria spettanza. Il dipendente, salvo comunicazione all'amministrazione di servizio, non ritarda né adotta comportamenti tali da far ricadere su altri dipendenti il compimento di attività di propria spettanza. La responsabilità disciplinare del personale docente: È riferita all'infrazione di regole di protezione di situazioni giuridiche tutelate per tutti i consociati. Concerne tutti i comportamenti che contrastano con il Codice Penale. È connessa a comportamenti difformi rispetto all'assolvimento dei doveri professionali. Si delinea in caso di comportamenti illeciti e conseguenti danni patrimoniali per l'Amministrazione. La Psicologia dello Sviluppo è una disciplina che: Studia il processo di insegnamento /apprendimento e le metodologie più efficaci. Studia le funzioni psicologiche degli esseri umani, la natura e i fattori dei cambiamenti nel loro evolversi durante tutto l'arco della vita (dalla gestazione alla vecchiaia). Studia gli stadi dello sviluppo della personalità che si susseguono nell'età evolutiva dalla nascita all'adolescenza. Studia le funzioni psicologiche degli esseri umani, la natura e i fattori alla base dei cambiamenti nel loro evolversi dalla fase pre-natale all'età adulta. La "crescita": È un processo mediante il quale conoscenze e capacità vengono acquisite o perfezionate attraverso l'esperienza. Fa riferimento ai cambiamenti legati esclusivamente al dispiegamento del patrimonio ereditario. È la dimensione quantitativa del cambiamento, riguarda, dunque, l'incremento della massa e delle dimensioni dell'organismo. Riassume e comprende i concetti di "maturazione" e "apprendimento". La "maturazione": È la dimensione quantitativa del cambiamento, riguarda, dunque, l'incremento della massa e delle dimensioni dell'organismo. Un processo mediante il quale conoscenze e capacità vengono acquisite o perfezionate attraverso l'esperienza. Riassume e comprende quelli di "crescita" e "apprendimento". Fa riferimento ai cambiamenti legati esclusivamente al dispiegamento del patrimonio ereditario. Terza infanzia o media fanciullezza è riferita: Ai pimi due anni di vita. Al periodo dai 2 ai 6 anni. All'adolescenza. Al periodo dai 6 ai 12 anni. La curva di sviluppo monotonica: Evidenzia quelle abilità che nel corso dello sviluppo non subiscono decrementi. Indica che molti comportamenti presenti nei primi anni di vita, scompaiono successivamente, per poi ricomparire. Indica ripetute fluttuazioni legate a importanti acquisizioni ed esperienze che si verificano nel corso della maturazione, della crescita e dell'apprendimento. Indica continuità e discontinuità nei comportamenti e nelle acquisizioni. La curva di sviluppo fluttuante: Evidenzia quelle abilità che nel corso dello sviluppo non subiscono decrementi. Indica continuità e discontinuità nei comportamenti e nelle acquisizioni. Indica che molti comportamenti presenti nei primi anni di vita, scompaiono successivamente, per poi ricomparire. Indica ripetuti cambiamenti legati a importanti acquisizioni ed esperienze che si verificano nel corso della maturazione, della crescita e dell'apprendimento. E' un fattore biologico: L'ambiente fisico. Il patrimonio genetico. L'ambiente sociale. Il contesto familiare. L' approccio interazionista sostiene che: Vi sia integrazione e scambio tra fattori innati e fattori acquisiti attraverso l'esperienza. La mente è organizzata in modo tale da poter conferire un ordine alla stimolazione sensoriale e trasformare le sensazioni in percezioni dotate di significato. La mente del neonato è una tabula rasa. Tutte le nostre conoscenze derivano dall'esperienza, necessaria per conoscere e creare ordine nei dati acquisiti. L'ambiente svolge al massimo il ruolo di "stimolo", "attivazione" e può alterare il corso dello sviluppo. Secondo la teoria sistemica (individuare la risposta ERRATA): I sistemi sono costituiti da parti che sono in relazione tra loro. Il cambiamento di una parte implica necessariamente un cambiamento in tutte le altre. I sistemi tendono ala continuità e all'omogeneità. I sistemi tendono all'equilibrio (omeostasi) tra periodi di stabilità e periodi di cambiamento. Il mesosistema, nella teoria di Bronfenbrenner: Rappresenta il contesto sovrastrutturale legato a culture, subculture e organizzazioni sociali più ampie, con i relativi sistemi di norme, credenze, ideologie, costumi. È costituito da uno o più contesti ambientali di cui l'individuo non è partecipante attivo, ma in cui si verificano eventi che incidono su ciò che accade nel contesto ambientale comprendente l'individuo stesso. Viene definito come quel complesso di relazioni esistenti tra l'individuo e l'ambiente con cui è in contatto nel corso dello sviluppo. Comprende le interrelazioni tra due o più contesti ambientali, ai quali l'individuo partecipa attivamente. La Psicologia dell'Educazione è una disciplina che: Studia sia i processi di apprendimento, che coinvolgono l'individuo e il suo sviluppo, sia i processi d'insegnamento nelle scuole. Studia le funzioni psicologiche degli esseri umani, la natura e i fattori dei cambiamenti nel loro evolversi durante tutto l'arco della vita (dalla gestazione alla vecchiaia). Studia gli stadi dello sviluppo della personalità che si susseguono nell'età evolutiva dalla nascita all'adolescenza. Studia esclusivamente i processi di apprendimento, che coinvolgono l'individuo e il suo sviluppo. La psicologia dell'educazione degli inizi costituisce il suo nucleo di interesse: Sulla didattica e sulle metodologie più adeguate ai bisogni formativi e di crescita degli allievi. Attorno ai temi dell'apprendimento e delle leggi che lo governano, mettendo a punto indagini sperimentali allo scopo di studiare l'intelligenza e le attitudini individuali. Attorno la dimensione quantitativa del cambiamento e, dunque, all'incremento della massa e delle dimensioni dell'organismo. Sulle modalità con cui ogni individuo apprende e sui fattori che facilitano o ostacolano l'apprendimento. Alfred Binet introduce il concetto di: Età cronologica. Processo di insegnamento/ apprendimento. Individualizzazione dell'insegnamento. Età mentale. Per Ausubel l'apprendimento per scoperta si verifica quando: L'informazione già strutturata viene trasmessa all'individuo direttamente da altri e quindi recepita in modo passivo. Il soggetto viene a diretto contatto con una nuova informazione in modo attivo e totalmente autonomo. L'informazione viene assimilata isolatamente, con l'inevitabile conseguenza di dover ricorrere a procedimenti meramente ripetitivi per memorizzarla. La nuova acquisizione viene efficacemente collegata con l'insieme delle strutture di conoscenza già in possesso dell'individuo. Per Ausubel l'apprendimento significativo si verifica quando: Il soggetto viene a diretto contatto con una nuova informazione in modo attivo e totalmente autonomo. L'informazione già strutturata viene trasmessa all'individuo direttamente da altri e quindi recepita in modo passivo. La nuova acquisizione viene efficacemente collegata con l'insieme delle strutture di conoscenza già in possesso dell'individuo. L'informazione viene assimilata isolatamente, con l'inevitabile conseguenza di dover ricorrere a procedimenti meramente ripetitivi per memorizzarla. Tra i fattori endogeni che facilitano e/o ostacolano i processi di apprendimento figurano: Gli stimoli ambientali. La condizione sociale. Le motivazioni. L'ambiente di apprendimento. Lo psicologo statunitense Daniel Goleman distingue due principali sottocategorie dell'intelligenza emotiva: Le competenze individuali e le competenze generali. Le competenze personali e le competenze sociali. Le competenze personali e le competenze collettive. Le competenze soggettive e le competenze intersoggettive. La parte esterna del gruppo classe rappresenta: La funzione istituzionale della scuola. La funzione educativa della famiglia. I metodi didattici adottati dal docente. I contenuti d'insegnamento. La componente interna del gruppo classe è costituita: Dalle regole e dalle norme da rispettare. Dalle scelte delle famiglie. Dalla funzione istituzionale. Dalle componenti socio-emotivo-relazionali. L'empatia è: Un atteggiamento di chiusura verso gli altri caratterizzato da assenza di comprensione dell'altro, escludendo ogni attitudine affettiva personale e ogni giudizio morale. Un atteggiamento verso gli altri caratterizzato da un impegno di comprensione dell'altro, caratterizzato da attitudine affettiva personale (simpatia, antipatia) e giudizio morale. Un atteggiamento verso gli altri caratterizzato da un impegno di comprensione dell'altro, escludendo ogni attitudine affettiva personale (simpatia, antipatia) e ogni giudizio morale. Un atteggiamento di apertura e dialogo verso gli altri caratterizzato da buona relazione, coinvolgimento affettivo e giudizio morale. Quando si parla di condizionamento classico si intende l'apprendimento studiato e analizzato da: Lev Semënovič Vygotskij. Burrhus Frederic Skinner. Ivan Pavlov. Edward Tolman. Secondo Jean Piaget lo sviluppo mentale del bambino, dall’infanzia all'adolescenza, avviene: in momenti diversi a seconda delle potenzialità di ognuno e prosegue verso stadi sempre più elevati. secondo una serie ordinata di stadi: da quello senso-motorio a quello delle operazioni formali. mediante una successione preordinata di fasi lungo la vita di ogni uomo. attraverso un’evoluzione discontinua di stadi, differente per ogni individuo. Il "processo di accomodamento" descritto da Piaget: richiede la ristrutturazione o la riorganizzazione cognitiva, cioè la modifica dei propri schemi mentali esistenti o anche la creazione di nuovi. È ciò che avviene nella mente grazie alla struttura flessibile dell'intelligenza umana in grado di affrontare ogni esperienza cognitiva che incontra. È un'esigenza di ristrutturazione della mente imposta dopo una forte esperienza emotiva. richiede di riadattare le proprie idee al senso comune e alle idee degli altri. A quale teoria afferiscono i seguenti principi chiave dell’apprendimento: chi apprende costruisce la propria conoscenza; il nuovo apprendimento dipende dalle comprensioni e dalle conoscenze previe; l’apprendimento è arricchito dall’interazione sociale e i compiti di apprendimento promuovono l’apprendimento significativo: Il comportamentismo. Il connessionismo. L’attivismo pedagogico. Il costruttivismo. Viene indicato come "apprendimento significativo": chi apprende dedica molto tempo a riflettere sui nuovi contenuti da apprendere. un processo di assimilazione di conoscenze e abilità nel quale chi apprende collega le idee in modo non arbitrario a ciò che sa già, vale a dire agli aspetti già esistenti nel suo bagaglio conoscitivo. quello che è appreso è facilmente recuperato dalla memoria ed è ricordato per molto tempo. ciò che si apprende è importante per gli esami che devono essere sostenuti. Al vertice della “piramide dei bisogni” di Maslow si colloca: il bisogno di appartenenza. il bisogno di stima. il bisogno di autorealizzazione. il bisogno di sicurezza. Nella fase simbolica della concezione di J. Bruner il soggetto apprende attraverso: l’azione diretta. l’esperienza visiva. l’immagine. il linguaggio. Fondatore della teoria del condizionamento strumentale è: Skinner. Pavlov. Bruner. Piaget. Una classificazione abituale è quella che distingue le motivazioni in: oggettive e soggettive. primarie o innate e in secondarie o apprese. primarie, secondarie e terziarie. innate, acquisite e strumentali. La distanza tra il livello di sviluppo attuale e il livello di sviluppo potenziale, che può essere raggiunto con l'aiuto di altre persone è definita da Vygotskij: zona di sviluppo attuale. zona di sviluppo potenziale. area di sviluppo cerebrale. zona di sviluppo prossimale. In ambito giuridico l'autonomia istituzionale è. Il diritto di un ente di amministrarsi liberamente senza né ingerenze né controlli da parte di organi sovraordinati. Il diritto di un ente di perseguire finalità di volta in volta definite. Il dovere di un ente di eseguire le direttive di organi superiori. Il diritto di un ente di amministrarsi liberamente senza ingerenze sia pure sotto il controllo di organi che debbono garantire la legittimità degli atti posti in essere. L'art.21, comma 1, della legge n. 59/1997 stabilisce che lo Stato. Determina unicamente i livelli unitari e nazionali di fruizione del diritto allo studio. Condivide con le regioni la definizione dei livelli unitari e nazionali di fruizione del diritto allo studio. Ha competenza in tutte le materie di gestione del servizio di istruzione. Determina i livelli unitari e nazionali di fruizione del diritto allo studio, nonché gli elementi comuni all'intero sistema scolastico pubblico. I criteri dei piani provinciali di dimensionamento della rete scolastica e i relativi parametri, ai fini dell'attribuzione della personalità giuridica alle singole scuole, sono stati definiti. Dal D.P.R. n. 275/199. Dalla legge n.59/1997. Dal D.P.R. n. 233/1998. Dal D. Lgs. N. 112/1998. Con il D. Lgs. N.112/1998 si delinea una tripartizione di compiti: alla Regione e agli enti locali competono. Tutti i profili organizzativi del servizio scolastico. Rispettivamente la definizione dei profili organizzativi strettamente legati alle esigenze di esclusiva pertinenza territoriale e l'insieme delle funzioni e dei compiti volti a consentire la concreta e continua erogazione del servizio di istruzione. La gestione amministrativo-contabile delle scuole autonome. L'assolvimento di una funzione specifica che si sostanzia nel Piano dell'offerta Formativa. In base all'art.117 della Costituzione in materia di istruzione lo Stato. Determina unicamente i livelli essenziali delle prestazioni. Condivide con le Regioni la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni e delle norme generali. Ha competenza esclusiva nella definizione dei livelli essenziali delle prestazioni e delle norme generali. Ha competenza esclusiva nella determinazione delle norme generali, condivide la competenza con le Regioni nella definizione dei livelli essenziali delle prestazioni. La riforma costituzionale del 2001, attraverso la legge n. 3, ha assegnato alle Regioni. La competenza legislativa concorrente in materia di istruzione. La competenza legislativa esclusiva in materia di istruzione. La competenza legislativa residuale in materia di istruzione. La competenza concorrente in materia di istruzione e formazione professionale. Il regolamento dell'autonomia è stato varato. Con un decreto interministeriale. Con un decreto presidenziale. Con un regolamento del Ministero. Con una legge approvata dal Parlamento. Secondo il principio di sussidiarietà. L'attribuzione delle funzioni deve adeguarsi alle caratteristiche organizzative degli enti. Vengono attribuiti agli enti territoriali compiti di controllo e di regolazione. E' sancita la cooperazione tra Stato e Regioni su tutte le materie relative ai servizi pubblici. Le funzioni amministrative devono essere attribuite al livello di Governo in cui possono essere meglio esercitate nell'interesse del cittadino. L'autonomia scolastica, regolamentata dal D.P.R. n. 275/1999, è riferita ai seguenti ambiti applicativi. Autonomia didattica, organizzativa, di ricerca, sperimentazione e sviluppo. Autonomia didattica ed organizzativa. Autonomia didattica, di sperimentazione e autonomia contabile. Autonomia didattica e autonomia finanziaria. L'autonomia didattica consente alla scuola. Di introdurre insegnamenti opzionali, facoltativi o aggiuntivi. Di sopprimere una o più discipline. Di decidere tutte le discipline. Di decidere il 50% delle discipline. Ai fini della predisposizione del POF triennale, la legge n. 107/2015 riscrive: L'art. 4 del D.P.R. n. 275/1999. L'art. 1 del D.P.R. n. 275/1999. L'art. 5 del D.P.R. n. 275/1999. L'art. 3 del D.P.R. n. 275/1999. Il principio dell'"identità" cui far riferimento nella realizzazione del P.T.O.F. implica che: I molteplici elementi didattici, organizzativi, educativi e di valutazione che caratterizzano l'offerta formativa vanno ricondotti ad unità. Occorre individuare gli elementi che contraddistinguono l'offerta formativa in maniera autentica. Le procedure adottate nella realizzazione del documento devono ispirarsi alle norme sulla trasparenza. E' necessario verificare la corretta applicazione della norma giuridica. Il PTOF si aggancia: Al Bilancio. Alle esigenze di funzionamento espresse dall'USR. Alle esigenze organizzative dell'ente locale competente. Al Rapporto di autovalutazione e al Piano di miglioramento. Il Piano triennale dell'offerta formativa nella legge n. 107/2015 può essere rivisto: Ogni due anni, entro la data di inizio delle lezioni. Ogni anno, entro il mese di ottobre. Ogni anno, entro la data di inizio delle lezioni. Ogni tre anni, entro la conclusione dell'anno scolastico. Il Piano triennale dell'offerta formativa è elaborato: Dal Collegio dei docenti sulla base degli indirizzi del Dirigente Scolastico. Dal Collegio dei docenti sulla base degli indirizzi del Consiglio d'istituto. Dal Dirigente scolastico sulla base degli indirizzi formulati dal Consiglio d'Isituto. Dal Consiglio d'Istituto sulla pase delle proposte espresse dal Collegio dei docenti. Il P.T.O.F. è approvato dal : Dirigente Scolastico. Collegio dei docenti. Consiglio d'istituto. Comitato di Valutazione. Il Piano Annuale delle attività dei docenti è predisposto. dal Collegio dei docenti prima che le lezioni abbiano inizio ed è deliberato dal Consiglio d'Istituto. dal Consiglio d'Istituto entro un mese dall'inizio delle lezioni. dal Dirigente Scolastico prima che le lezioni abbiano inizio ed è deliberato dal Collegio dei docenti. dal Direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale ed è acquisito da ogni istituzione scolastica autonoma. Al fine di dare piena attuazione al processo di realizzazione dell'autonomia, la legge n. 107/2015 istituisce: L'organico funzionale. L'organico dell'autonomia. L'organico di potenziamento. La pianta organica regionale triennale. L'organico dei docenti previsto dalla legge n. 107/2015 comprende tre tipologie di posti: Comuni, di sostegno e di potenziamento. Comuni, di diritto e di potenziamento. Di fatto, di diritto e di potenziamento. Funzionali, di sostegno e di potenziamento. L'organico dell'autonomia è riferito all'insieme delle risorse professionali docenti e ATA di ogni istituzione scolastica, finalizzato alla realizzazione del Piano Triennale dell'Offerta Formativa, attraverso attività di. Insegnamento, sostegno e funzionali all'insegnamento. Insegnamento, aggiuntive, sostegno, organizzazione, progettazione e coordinamento. Insegnamento, sostegno, potenziamento, organizzazione, progettazione e coordinamento. Insegnamento, organizzazione, verifica e coordinamento. Fino all'entrata in vigore della legge n. 59/1997 la scuola ha mantenuto in modo pressoché inalterato una struttura: Di tipo partecipato. Di tipo burocratico. Di tipo collegiale. Di tipo decentrato. Il modello di scuola che si va prospettando nel sistema delle autonomie è: Un modello burocratico. Un modello collegiale. Un modello verticistico. Un modello integrato. Secondo G. Morgan, il modello della rete è ideale in situazioni che richiedono: Flessibilità e cambiamento. Autorevolezza e uniformità. Partecipazione e condivisione. Decentramento e organizzazione. Gli accordi di rete sono stati regolamentati: Dall'art. 21 della legge n. 59/1997. Dall'art. 1 della Legge n. 107/2015. Dall'art. 7 del DPR n. 275/1999. Dall'art. 33 del D.I. n. 44/2001. L'accordo può avere a oggetto: Esclusivamente attività didattiche. Attività didattiche o di formazione. Attività didattiche, di ricerca, formazione, attività amministrative ed economiche. Attività amministrative o organizzative. Le reti possono assumere anche configurazioni: Astratte. meccaniche. Individuali. Informali. La Legge n. 107/2015 prevede che gli Uffici Scolastici Regionali promuovano la costituzione di reti tra istituzioni scolastiche del medesimo ambito territoriale. Le reti sono finalizzate alla: Valorizzazione delle risorse professionali. Valorizzazione delle risorse strumentali. Valorizzazione delle risorse economiche. Valorizzazione delle risorse informatiche. Il Decreto Legislativo n.59/2017 prevede, per l'accesso all'insegnamento nella scuola secondaria, l'acquisizione di 24 crediti formativi universitari, di cui almeno sei in ciascuno di almeno tre dei seguenti ambiti: Pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell'inclusione, psicologia, antropologia. Pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell'inclusione, psicologia, metodologie e tecnologie didattiche. Pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell'inclusione, psicologia, antropologia e tecnologie didattiche. Pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell'inclusione, psicologia, antropologia, metodologie e tecnologie didattiche. Con la legge di bilancio 2019, le previsioni, contenute nel decreto n.59/2017 vengono sostituite da: Un concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale e interregionale, con carattere abilitante che consente l'accesso a un percorso annuale di formazione iniziale e prova. Un concorso pubblico, indetto su base nazionale, con carattere abilitante che consente l'accesso a un percorso annuale di formazione iniziale e prova. Un concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale e interregionale, non a carattere abilitante che consente l'accesso a un percorso annuale di formazione iniziale e prova. Un concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale e interregionale, con carattere abilitante che consente l'accesso a un percorso biennale di formazione universitaria. La delega contenuta nella legge 107/2015, concernente le "Norme sulla promozione della cultura umanistica, sulla valorizzazione del patrimonio e delle produzioni culturali e sul sostegno della creatività" è stata attuata con: Il D.Lgs. n. 64/2017. Il D.Lgs. n. 60/2017. Il D.Lgs. n. 61/2017. Il D.Lgs. n. 66/2017. Il sistema coordinato per la promozione dei temi della creatività vede coinvolti numerosi enti ed istituzioni ad accezione di: MIUR. MIBAT. INVALSI. INDIRE. Non rientra tra i temi della creatività, previsti dal D. Lgs. 60/2017, la seguente area: Sonoro - visiva. Musicale -coreutica. Teatrale - performativa. Linguistico-creativa. Secondo quanto prescrive il D. Lgs. 61/2017, ai fini dell'assolvimento del diritto-dovere all'istruzione e alla formazione, che prescrive il conseguimento entro il diciottesimo anno di età di almeno una qualifica professionale triennale, lo studente, in possesso del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione, può scegliere tra: I percorsi di istruzione professionale per il conseguimento di diplomi quadriennali, realizzati da scuole statali o da scuole paritarie e i percorsi di istruzione e formazione professionale per il conseguimento di qualifiche triennali e di diplomi professionali quadriennali, realizzati dalle istituzioni formative accreditate dalle Regioni. I percorsi di istruzione professionale per il conseguimento di diplomi quinquennali, realizzati da scuole statali o da scuole paritarie, e i percorsi di istruzione e formazione professionale per il conseguimento di qualifiche triennali e di diplomi professionali quadriennali, realizzati dalle istituzioni formative accreditate dalle Regioni. I percorsi di istruzione professionale per il conseguimento di diplomi quinquennali, realizzati da scuole statali o da scuole paritarie e i percorsi di istruzione e formazione professionale per il conseguimento di qualifiche triennali, realizzati dalle istituzioni formative accreditate dalle Regioni. I percorsi di istruzione professionale per il conseguimento di diplomi quadriennali o quinquennali, realizzati da scuole statali o da scuole paritarie e i percorsi di istruzione e formazione professionale per il conseguimento di diplomi professionali quadriennali, realizzati dalle istituzioni formative accreditate dalle Regioni. Il biennio dei percorsi dell'istruzione professionale comprende: 2111 ore complessive, articolate in 1188 ore di attività e insegnamenti di istruzione generale e in 923 ore di attività e insegnamenti di indirizzo. f 2112 ore complessive, articolate in 1192 ore di attività e insegnamenti di istruzione generale e in 920 ore di attività e insegnamenti di indirizzo. 2112 ore complessive, articolate in 1188 ore di attività e insegnamenti di istruzione generale e in 924 ore di attività e insegnamenti di indirizzo. 2110 ore complessive, articolate in 1186 ore di attività e insegnamenti di istruzione generale e in 924 ore di attività e insegnamenti di indirizzo. Nell'ambito del biennio, è destinata alla personalizzazione degli apprendimenti mediante la realizzazione del Progetto formativo individuale una quota non superiore a: 250 ore. 255 ore. 274 ore. 264 ore. Il D. Lgs. 62/2017 stabilisce che l'ammissione alla classe successiva o all'esame di Stato, per gli alunni e le alunne della scuola secondaria di primo grado, è deliberata dal Consiglio di classe: Anche in caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento, dunque anche in caso di attribuzione di voti inferiori a sei decimi. Anche in caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento, purché non risultino più di due voti inferiori a sei decimi. Solo in caso di acquisizione dei livelli sufficienti di apprendimento, dunque di attribuzione di voti non inferiori a sei decimi. Anche in caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento, dunque anche in caso di attribuzione di voti inferiori a sei decimi, previo superamento di un regolare corso di recupero. Secondo le previsioni contenute nel D. Lgs.62/2017, la commissione in sede di esame di Stato del secondo ciclo d'istruzione dispone di: Un massimo venti punti per la valutazione di ciascuna delle prove scritte e di un massimo di venticinque punti per la valutazione del colloquio. Un massimo quindici punti per la valutazione di ciascuna delle prove scritte e di un massimo di venti punti per la valutazione del colloquio. Un massimo venti punti per la valutazione di ciascuna delle prove scritte e di un massimo di trenta punti per la valutazione del colloquio. Un massimo venti punti per la valutazione di ciascuna delle prove scritte e di un massimo di venti punti per la valutazione del colloquio. Il Decreto n. 63/2017 stabilisce che lo Stato, le Regioni e gli Enti locali, nell'ambito delle rispettive competenze e risorse finanziarie, provvedano su tutto il territorio nazionale, ad erogare alcuni servizi tra i quali NON figurano: Servizi di trasporto e forme di agevolazione della mobilità. Servizi mensa. Fornitura dei libri di testo e degli strumenti didattici indispensabili negli specifici corsi di studi. Servizi per gli alunni e gli studenti frequentanti le scuole all'estero. L'esonero dal pagamento delle tasse scolastiche è operato dal D. Lgs. 63/2017: In considerazione di fasce ISEE determinate con Decreto comunale. In considerazione di fasce ISEE determinate con Decreto del Presidente della Repubblica. In considerazione di fasce ISEE determinate con Decreto del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. In considerazione di fasce ISEE determinate con Decreto della Regione. Al fine di monitorare l'attuazione del decreto sul diritto allo studio e di esprimere proposte sulla materia presso il MIUR: È istituita la Conferenza nazionale per il diritto allo studio. È istituito l'Osservatorio nazionale per il diritto allo studio. È istituita la Commissione nazionale per il diritto allo studio. È istituito il Nucleo nazionale per il diritto allo studio. Fino all'emanazione del Decreto Legislativo n. 64/2017 le scuole italiane all'estero sono state regolamentate: Dal CCNL 2007. Dal D. Lgs. n. 297/1994. Dal DPR n. 416/1974. Dalla legge n. 59/1997. Con il D. Lgs. 64/2017 la sinergia MIUR-MAECI (Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale) è ulteriormente rafforzata con l'istituzione di: Un'apposita Commissione tecnica nazionale. Un apposito Osservatorio permanente sulla scuola italiana all'estero. Un apposito Comitato scientifico nazionale. Un'apposita Cabina di regia tra i due Ministeri. Il decreto legislativo n. 65/2017 si propone di: Far uscire i servizi educativi dell'infanzia dalla dimensione formativa per ricomprenderli a pieno titolo nell'ambito dell'istruzione. Far uscire i servizi educativi dell'infanzia dalla dimensione assistenziale per ricomprenderli a pieno titolo nella sfera educativa. Far uscire i servizi educativi dell'infanzia dall'area dell'obbligo scolastico per ricomprenderli a pieno titolo nella sfera educativa. Far uscire i servizi educativi dell'infanzia dalla dimensione assistenziale per ricomprenderli a pieno titolo nel percorso dell'istruzione facoltativa. Al monitoraggio e alla valutazione del Sistema integrato di educazione e di istruzione di cui all'articolo 5, comma 1, lettera d) del D. Lgs. 65/2017 provvede: Lo Stato. La Regione. Il Comune. Il MIUR. Il Decreto Legislativo n. 66/2017 stabilisce che successivamente all'accertamento della condizione di disabilità, viene redatto un Profilo di funzionamento che: Sostituisce la diagnosi funzionale. Ricomprende il PEI. Ricomprende la diagnosi funzionale e il profilo dinamico funzionale. Sostituisce il PEI. Il Decreto Legislativo che ha apportato modifiche al D. Lgs. n. 66/2017 è: Il D. Lgs n. 92/2019. Il D. Lgs n. 29/2019. Il D. Lgs n. 94/2019. Il D. Lgs n. 96/2019. Nel nuovo modello di governance per l'inclusione è istituito a livello provinciale: Il GLIR. Il GIT. Il GLO. Il GLI. Il titolo della legge n. 107/2015 è: Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione. Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti. Riforma del sistema nazionale di istruzione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti. Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione ed approvazione delle disposizioni legislative vigenti. Le disposizioni contenute nei commi 1-4 della legge n. 107/2015, individuano le finalità complessive della legge tra cui NON figura: L'affermazione del ruolo centrale della conoscenza. L’innalzamento dei livelli di istruzione e delle competenze degli studenti. Il potenziamento della continuità verticale. La prevenzione e il recupero dell’abbandono e della dispersione scolastica. La nuova offerta formativa, così come delineata dalla legge 107, va integrata con iniziative di potenziamento e attività progettuali per il raggiungimento degli obiettivi formativi che dovranno essere individuati dalle istituzioni scolastiche, tenendo conto di quelli prioritari, indicati: Nel comma 7. Nel comma 4. Nel comma 3. Nel comma 1. Tra gli obiettivi del PTOF, definiti come prioritari nella legge n. 107/2015 NON figura: La valorizzazione e il potenziamento delle competenze linguistiche, anche mediante la metodologie CLIL. Il potenziamento delle competenze matematiche, logiche e scientifiche. Il potenziamento delle competenze storico-geografiche. Il potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali, nell’arte e nella storia dell’arte, nel cinema e nei media. Nei Piani triennali dell’offerta formativa della scuola secondaria di secondo grado devono essere inclusi anche: I percorsi interdisciplinari. Gli insegnamenti opzionali. I percorsi per lo sviluppo di competenze digitali. Le azioni dirette alla flessibilità del curricolo. Il Comitato di valutazione, nella nuova fisionomia tracciata dal comma 129 della legge n.107/2015, è presieduto: Da un Dirigente scolastico, tecnico o da un docente individuato dall'USR. Da un genitore. Dal Dirigente Scolastico. Da un docente scelto dal Collegio dei docenti. La nuova mission del Comitato di valutazione è delineata: Nel comma 7 dell'art. 1 della legge 107/2015. Nel comma 129 dell'art. 1 della legge 107/2015. Nel comma 4 dell'art. 1 della legge 107/2015. Nel comma 28 dell'art. 1 della legge 107/2015. La legge n. 107/2015, in materia di composizione del Comitato di valutazione, riscrive: L'art. 11 del D. Lgs. n. 297/1994. L'art. 10 del D. Lgs. n. 297/1994. L'art. 5 del D. Lgs. n. 297/1994. L'art. 7 del D. Lgs. n. 297/1994. La formazione in servizio costituisce per i docenti di ruolo: Attività facoltativa, strutturale e permanete. Attività obbligatoria, formale e permanete. Attività facoltativa, strutturale e periodica. Attività obbligatoria, strutturale e permanete. Tra le deleghe previste dalla legge n. 107/2015 NON figura: Il riordino normativo in materia di istruzione e formazione. Il riordino della formazione iniziale dei docenti della scuola secondaria di secondo grado. Il riordino del primo ciclo d’istruzione. Il riordino della normativa in materia di istituzioni scolastiche all’estero. La progettazione in ambito educativo indica: Una strategia organizzativa, finalizzata ad acquisire beni e servizi. La scelta di strumenti di monitoraggio e valutazione dei processi didattici e formativi realizzati. La scelta e la messa a punto di condizioni metodologiche, strumentali e organizzative, volte alla realizzazione del processo di insegnamento e di apprendimento nella direzione desiderata. Un piano di lavoro, ordinato e ben organizzato per realizzare uno o più obiettivi predefiniti. La progettazione extracurricolare fa riferimento: Al percorso disciplinare. Alle finalità e ai valori educativi generali. Alle modalità attuative ed organizzative. All'arricchimento dell'offerta formativa e all'interazione con il territorio. Il principio dell''identità' cui far riferimento nella realizzazione del P.T.O.F. implica che: I molteplici elementi didattici, organizzativi, educativi e di valutazione che caratterizzano l'offerta formativa vanno ricondotti ad unità. Occorre individuare gli elementi che contraddistinguono l'offerta formativa in maniera autentica. Le procedure adottate nella realizzazione del documento devono ispirarsi alle norme sulla trasparenza. È necessario verificare la corretta applicazione della norma giuridica. Il Piano dell'offerta formativa nella legge n. 107/2015: Non è più annuale ma biennale, potrà essere rivisto annualmente entro l'inizio delle lezioni. Non è più annuale, ma triennale, potrà essere rivisto annualmente entro l'inizio delle lezioni. Non è più annuale, ma biennale e non è modificabile nel biennio. Non è più annuale, ma triennale, potrà essere rivisto annualmente entro il mese di ottobre. Gli indirizzi per la realizzazione del P.T.O.F. sono espressi: Dal Dirigente Scolastico. Dal Collegio dei docenti. Dal Consiglio d'Istituto. Dal Comitato di Valutazione. Tra gli obiettivi del P.T.O.F, definiti come prioritari nella legge n. 107/2015 non figura: La valorizzazione e il potenziamento delle competenze linguistiche, anche mediante la metodologie CLIL. Il potenziamento delle competenze matematiche, logiche e scientifiche. Il potenziamento delle competenze storico-geografiche. Il potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicale, nell'arte e nella storia dell'arte, nel cinema e nei media. Il P.T.O.F. è elaborato dal: Dirigente Scolastico. Collegio dei docenti. Docente - Funzione strumentale 1. Consiglio d'istituto. Il P.T.O.F. è approvato dal: Dirigente Scolastico. Collegio dei docenti. Consiglio d'istituto. Comitato di Valutazione. Per quanto riguarda i contenuti, il PTOF deve anche specificare (indicare la risposta errata): Il fabbisogno relativo ai materiali per i laboratori. Il fabbisogno relativo ai posti del personale ATA. Il fabbisogno di infrastrutture. Il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell'offerta formativa. Il Piano Annuale delle attività dei docenti è predisposto: Dal Collegio dei docenti prima che le lezioni abbiano inizio ed è deliberato dal Consiglio d'Istituto. Dal Consiglio d'Istituto entro un mese dall'inizio delle lezioni. Dal Dirigente Scolastico prima che le lezioni abbiano inizio ed è deliberato dal Collegio dei docenti. Dal Direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale ed è acquisito da ogni istituzione scolastica autonoma. (EXTRA) Il D.Lgs. n. 150/2009, concernente l'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico, ha introdotto alcune modifiche nella materia, stabilendo che: per le infrazioni di minore gravità il responsabile della struttura, se ha qualifica dirigenziale, procede alla contestazione dell'addebito e provvede alla conclusione del procedimento. ---. (EXTRA) La norma, relativa alla culpa in vigilando, va interpretata nel senso che: l'obbligo di vigilanza va inteso con riferimento non solo alla persona custodita, ma anche per tutto l'ambiente circostante. ---. |