DIDATTICA DELLE EMOZIONI E MINDFULNESS NELLA SCUOLA PRIMARIA
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![]() DIDATTICA DELLE EMOZIONI E MINDFULNESS NELLA SCUOLA PRIMARIA Description: LEZ 1-36 |



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1. Il termine “psicosomatico” è stato usato per la prima volta nel 1818 da: Deutsch. Roth Sen. Freud. Heinroth. Secondo Alexander le malattie psicosomatiche derivano da: Alterazioni dell’inconscio personale. Alterazioni psico-vegetative. Alterazioni del sistema neuronale. Alterazioni del sistema neurovegetativo. Da un punto di vista fisiologico i sistemi nervoso, endocrino e immunitario: comunicano tra loro. comunicano tra loro solo in stato meditativo. non comunicano tra loro. comunicano tra loro solo nei primi mesi di vita. L’approccio medico tradizionale ritiene che la malattia sia determinata da: emozioni e stati d’animo interni. aspetti mentali interni oppure ambientali. stati psicofisici e chimici. eventi spesso esterni oppure metabolici o genetici. Corpo e mente sono: due parti distinte ma non separate. due parti distinte ma in continua influenza reciproca, di un tutt'uno. la stessa cosa. due mondi separati e distinti. La Psicosomatica ritiene che: il sintomo va curato solo con farmaci. il sintomo va curato con l’ipnosi. il sintomo contiene un "messaggio” simbolico. il sintomo è solo una manifestazione fisiologica. Il maggior contributo alla nascita della Psicosomatica lo si deve alla: Psicologia clinica. Psicoanalisi. Medicina olistica. Medicina cinese. In Psicosomatica è necessario adottare un modello scientifico che permetta: un’osservazione segmentata dell’essere umano. una concezione non integrata dell’essere umano. una visione semplificata dell’essere umano. una visione multidimensionale dell’essere umano. In Psicosomatica la malattia: colpisce un solo organo. è un evento psicologico. è un evento sincrono di psiche-soma. è un evento fisiologico. Freud con l’elaborazione della teoria pulsionale rappresenta la possibilità che: la causa di un disturbo fisico non è mai da ricercarsi nella psiche. i disturbi fisici non sono mai collegati a stati psicologici. le esperienze dell’infanzia non sono collegate al processo di sviluppo del corpo e delle sue funzioni. i disturbi fisici si manifestino come conseguenza di stati psicologici. Lavorare per il benessere e la salute delle persone richiede di: riconoscere le caratteristiche indifferenziate dell'essere umano. rispettare la complessità dell'essere umano senza perdere di vista la sua unicità. considerare gli esseri umani tutti uguali da tutti i punti di vista. adottare una visione semplificata dell'essere umano. Il modello biopsicosociale concepisce la malattia come: la conseguenza di alterazioni ambientali. l’effetto di alterazioni genetiche in relazione con l’ambiente. il risultato sociale di problemi organici. il risultato di un'interazione di più fattori in relazione tra loro. Il modello biopsicosociale implica la possibilità di: cooperazione unicamente tra medici specialisti. collaborazione esclusivamente tra medici. contributo professionale solo tra operatori sociali. collaborazione tra operatori sanitari, sociali, del benessere. Il modello biopsicosociale si contrappone: al modello biomedico tradizionale. al modello sociale di causalità complessa. al modello psico-sociale di causalità complessa. al modello psicologico basato sull’inconscio. Per Bronfenbrenner un microsistema è composto da: Ruoli familiari. Attività, ruoli e relazioni interpersonali. Attività socio-lavorative. Relazioni sessuali. Bronfenbrenner, negli ultimi anni di lavoro, si concentra su alcuni aspetti caratteristici degli individui, quali?. I sogni ricorrenti. Gli aspetti fisionomici. Il temperamento e la personalità. Le personalità inconsce. L’opera più famosa di Urie Bronfenbrenner, psicologo dello sviluppo, è: Ecologia della mente. Ecologia dello sviluppo umano. Il microsistema dell’uomo ecologico. Lo sviluppo del bambino. Bronfenbrenner cosa intende con esperienza?. Gli elementi fisici del mondo esterno. Le influenze esterne. Il modo nel quale la persona fa soggettivamente esperienza di un ambiente. Gli elementi che caratterizzano la realtà. Per Bronfenbrenner cosa è la “realtà”?. Gli elementi fisici del mondo esterno. Gli elementi fisici del mondo esterno e la percezione interna che l’individuo ha di questo mondo. Soltanto la percezione interna che l’individuo ha di questo mondo. Esclusivamente l’impressione del contesto esterno. Thomas e Chess sostanzialmente considerano il temperamento: Un aspetto della personalità acquisito solo con l’esperienza. Un tratto innato del nostro essere, a base biologica. L’insieme delle risposte apprese esclusivamente dagli errori. Un tratto acquisito dell’individuo. Chi sono i principali studiosi del Temperamento?. Wanders e Chess. Wanders e Sanderson. Thomas e Sanderson. Thomas e Chess. Quali sono le tre costellazioni di temperamento, individuate da Thomas e Chess, che classificano i bambini?. Lenti, difficili e determinati. Facili, determinati e difficili. Difficili, impossibili e facili. Facili, difficili e lenti. Gli studiosi contemporanei considerano i caratteri del temperamento come: Profili comportamentali non presenti negli adulti. Comportamenti non prevedibili. Profili comportamentali stabili. Atteggiamenti poco probabili. Per Selye lo stress è: La dimostrazione di una patologia. Una risposta adattiva e fisiologica. Da evitare durante tutta la vita. Una condizione patologica. Selye chiamò GAS la sindrome generale di adattamento, ovvero la: Risposta biologica di disadattamento cognitivo. Risposta biologica a uno stimolo nocivo che ha un significato adattivo e difensivo. Risposta biologica a uno stimolo esterno positivo. Risposta psicologica a uno stimolo interno positivo. In uno dei suoi testi (2005) Cyrulnik evidenzia come i bambini possano soffrire non tanto per la situazione di svantaggio, a volte anche molto estrema, quanto per: Il condividere l’esperienza con altri bambini. L’assenza di possibilità di uscita. Il sapere di stare in un vicolo cieco. Le parole che vengono utilizzate per riferirsi alla loro condizione. I meccanismi di resilienza sono presenti: In ciascun essere umano. Nelle persone allenate con particolari metodi militari. Solo nei soggetti con poca memoria. Solo in alcuni individui. Si parla di resilienza come processo per sottolineare: Gli aspetti negativi dei traumi infantili nella vita dell’adulto. La dimensione dinamica delle abilità e potenzialità degli individui. L’impossibilità di superare un trauma. L’importanza esclusiva dell’agente causale del trauma. Il neuro scienziato Paul MacLean ha sviluppato negli anni Settanta la teoria del: cervello mammifero. cervello tripartito. cervello con corteccia. cervello unico. Il neuro scienziato Paul MacLean ha suddiviso il cervello in tre sistemi principali: Cervello rettiliano - Cervello limbico – Neo-corteccia. Cervello mammifero – Cervello rettiliano – Cervello umano. Cervello antico – Tronco encefalico – Neo-corteccia. Cervello primitivo – Rinencefalo - Ipotalamo. In uno stato di salute ed equilibrio psicofisico le funzioni cerebrali superiori dovrebbero essere: in uno stato di equilibrio funzionale unidirezionale con quelle inferiori. scollegate in maniera bidirezionale da quelle inferiori. totalmente indipendenti da quelle inferiori. ben integrate con quelle inferiori in uno stato di equilibrio funzionale bidirezionale. Il neurologo portoghese Antonio R. Damasio sostiene l’assenza di una separazione netta tra: impulso e pensiero. suggestione e ragione. sentimento e emozione. emozione e cognizione. Secondo Damasio la ragione è guidata: dalla valutazione emotiva delle conseguenze dell’azione. solo dal pensiero privo di emozioni. esclusivamente dalla mente fredda e non emotiva. dalla memoria razionale. Gli studi e le ricerche hanno evidenziato una stretta relazione tra: Bambino alessitimico e attaccamento sicuro con il caregiver. Tratti alessitimici e stili di attaccamento sicuro. Alessitimia e stili di attaccamento sano e protetto. Tratti alessitimici e stili di attaccamento insicuro. L’alessitimia di tipo II consiste: Nella capacità di valutazione cognitiva delle emozioni. In adeguate funzioni di mentalizzazione. In un deficit selettivo della memoria affettiva di breve termine. In un deficit selettivo dell’espressione e della valutazione cognitiva delle emozioni. L’alessitimia di tipo I è caratterizzata da: Significative attività immaginative e simboliche. Intensa partecipazione emotiva. Capacità di descrivere con parole le proprie emozioni. Assenza di esperienza emotiva. Qual è la caratteristica principale dei soggetti con alessitimia?. Una evidente difficoltà a identificare e descrivere i propri sentimenti. Una ricca attività simbolica. Una marcata capacità nel distinguere tra emozioni diverse. Un marcato carattere introspettivo e immaginativo. Le capacità riflessive di mentalizzazione favoriscono: l’esperienza di pathological self-control. l’esperienza di self-agency. la consapevolezza di lack of empathy. la non rappresentazione psicologica del proprio stato interiore. Le facoltà riflessive di mentalizzazione si acquisiscono: solo nei rapporti con il gruppo dei pari. solo nelle relazioni affettive in età adulta. unicamente nelle relazioni sociali in adolescenza. nelle prime relazioni di attaccamento. Le capacità riflessive di mentalizzazione sono fondamentali per: evitare la rappresentazione degli stati emotivi. non incorporare i modelli operativi interni. sottrarsi all’elaborazione delle emozioni. l’organizzazione del Sé e la regolazione affettiva. Per Winnicott l’attaccamento sicuro è: la conseguenza di una capacità mentalizzante adeguata dei genitori. l’effetto di genitori incapaci di funzioni riflesse. la conseguenza di una capacità non riflessiva del caregiver. la conseguenza di una capacità evitante dei genitori. Le ricerche hanno evidenziato che le carenze di mentalizzazione sono correlate allo sviluppo di: Un attaccamento insicuro. Un equilibrio psicosomatico. Un’espressione emotiva del Sé equilibrata. Un attaccamento sicuro. Le relazioni di attaccamento durante l'infanzia sono necessariamente: Simmetriche. Paritarie. Asimmetriche. Unidirezionali. Il concetto di “base sicura”, introdotto da Mary Ainsworth spiega come: Un bambino per esplorare serenamente l’ambiente esterno abbia bisogno di abitare sempre nella stessa casa. Un adulto sano abbia bisogno di relazioni di lunga durata. Un bambino per iniziare l’esplorazione del mondo abbia solo necessità di tempo. Un bambino, per esplorare in modo sereno l’ambiente esterno, abbia bisogno di un’atmosfera di sicurezza e di fiducia con la figura di attaccamento. La condizione di “base sicura” favorisce: L’insorgere di problematiche di sviluppo. L’insicurezza emotiva. Psicopatologie evolutive. Lo sviluppo e la progressiva autonomia. In base alla prospettiva dell’attaccamento, una funzione fondamentale del genitore è quella di fornire ai propri figli: Una base sicura. Un sostegno momentaneo. Una base provvisoria. Un supporto insicuro per stimolarli. Cosa sono per Bowlby i Modelli Operativi Interni (MOI)?. Schemi cognitivi che hanno una funzione di filtro nell’elaborazione delle informazioni esterne. Schemi mentali di scambi comunicativi disfunzionali tra bambino e figura di attaccamento. Schemi cognitivi esterni di Sé stessi. Modelli disfunzionali di pensiero riflessivo. Per Bowlby cosa è la relazione di attaccamento?. Un legame affettivo ed emotivo di lunga durata con il proprio partner. Un legame nevrotico di lunga durata con un particolare individuo. Il legame relazionale patologico con la madre. Un legame significativo e di lunga durata, di natura affettiva ed emotiva con un particolare individuo. La Ainsworth ideò un valido strumento di indagine, la Strange Situation, per: Classificare i modelli di base dei diversi stili di attaccamento nei bambini. Definire le patologie psichiatriche da 0 a 10 anni. Studiare il comportamento dei bambini deprivati delle cure materne. Osservare il comportamento degli adulti deprivati delle cure materne. La Strange Situation si concretizza in: Somministrazione di un questionario. 20 minuti di osservazione in cui si trovano in una stanza il bambino, la mamma e un estraneo. Una situazione strutturata di osservazione del bambino tra 2 -24 mesi. Un’osservazione semi strutturata del bambino tra 2 – 3 anni. L’infant research contemporanea ha permesso di evidenziare: La complessità delle relazioni fra le caratteristiche psicopatologiche dei genitori e lo sviluppo psicologico dei bambini. La non esistenza di relazioni fra le caratteristiche patologiche dei genitori e lo sviluppo psicologico dei bambini. Che non ci sono relazioni tra genitori psicopatologici e sviluppo disturbato dei bambini. La diretta causalità lineare tra genitori psicopatologici e sviluppo disturbato dei figli. Gli studi più recenti hanno dimostrato che le esperienze negative di attaccamento sono legate: Allo sviluppo organizzato del bambino. Alla capacità riflessiva del bambino. Alla capacità di mentalizzazione del bambino. Alla tendenza alla somatizzazione e all'ipocondria. Lo stile di attaccamento è una dimensione che: Non interagisce con i sistemi biologici, sociali e culturali. Non cambia nel tempo perché è una variabile fissa. Interagisce con il sistema biologico solo nei primi 3 mesi di vita. Interagisce con altri sistemi (biologici, psicologici, sociali, culturali, ...). Le persone che hanno subito deprivazioni affettive, maltrattamenti o abusi sessuali tendono a: Non avere conseguenze psicologiche. Avere uno sviluppo armonico. Non mostrare sintomi ipocondriaci e somatici di natura funzionale. Manifestare preoccupazioni ipocondriache e sintomi somatici di natura funzionale. Cosa significa “madre sufficientemente buona” per Winnicott?. Una madre con un livello di sensibilità e cure materne perfetto e impeccabile. Una madre con un livello di sensibilità e cure materne moderato, ma non perfetto, accurato, ma non eccessivo d’intensità. Un livello di cura della figura dell’attaccamento sempre perfetto e impeccabile. Una madre costantemente attaccata al bambino e un livello di cura sempre impeccabile. Per Winnicott l'Holding facilita il processo di: Creazione dell’inconscio. Frammentazione delle istanze psichiche di personalizzazione. Creazione dell'Io sono. Strutturazione dell’Io patologico. In senso letterale cosa significa il termine “Handling”?. Manipolazione. Cominciare a parlare. Camminare. Esplorazione. Per Winnicott il gioco è: un semplice passatempo senza risonanze nello sviluppo infantile. un aspetto non significativo nello sviluppo del bambino. un elemento irrilevante per lo sviluppo del bambino. un aspetto fondamentale che anima il modo d’essere del bambino con sé stesso e con gli altri. Secondo Winnicott lo sviluppo infantile avviene: a prescindere dalle relazioni con le persone e l’ambiente che lo circondano. senza nessuna relazione con il contesto familiare. in disconnessione dall’ambiente esterno che lo circonda. in stretta relazione con l’ambiente che lo circonda. Per Winnicott le cure materne esigono un fondamentale presupposto: La relazione empatica della madre con il lattante. Il rapporto comunicativo unidirezionale della madre con il bambino. La relazione intrusiva della madre con il lattante. La continua ed esclusiva attenzione della madre verso il bambino. Le facoltà riflessive di mentalizzazione si acquisiscono: nelle prime relazioni di attaccamento. unicamente nelle relazioni sociali in adolescenza. solo nei rapporti con il gruppo dei pari. solo nelle relazioni affettive in età adulta. Le capacità riflessive di mentalizzazione sono fondamentali per: non incorporare i modelli operativi interni. sottrarsi all’elaborazione delle emozioni. l’organizzazione del Sé e la regolazione affettiva. evitare la rappresentazione degli stati emotivi. Per Winnicott l’attaccamento sicuro è: la conseguenza di una capacità mentalizzante adeguata dei genitori. la conseguenza di una capacità non riflessiva del caregiver. la conseguenza di una capacità evitante dei genitori. l’effetto di genitori incapaci di funzioni riflesse. Le relazioni sociali tipiche del contesto familiare sono: non significative nel processo di sviluppo della regolazione emotiva. ininfluenti nello sviluppo della regolazione emotiva. rilevanti nello sviluppo della regolazione emotiva. non collegabili all’apprendimento emotivo del bambino. Le capacità riflessive di mentalizzazione sono fondamentali per: non incorporare i modelli operativi interni. l’organizzazione del Sé e la regolazione affettiva. evitare la rappresentazione degli stati emotivi. sottrarsi all’elaborazione delle emozioni. Winnicott sostiene che l’individuo sano deve sentire: il proprio corpo non integrato alla psiche. il funzionamento corporeo sempre perfetto. il proprio corpo come il fondamento del sé immaginativo. il proprio corpo costantemente attivo. Per Winnicott affinché il bambino sviluppi in armonia la sua identità è necessario: una madre capace di adattarsi in maniera perfetta ai bisogni del bambino. un ambiente “sufficientemente buono”. un ambiente “perfetto e rispondente alle sue necessità”. una madre sempre presente e disponibile. Secondo Winnicott il Falso Sé patologico: permette agli adulti di affrontare impegni e difficoltà. favorisce lo sviluppo di interessi personali autentici. consente un’espressione sufficiente delle componenti del Vero Sé. limita l’individuo nella propria capacità di vivere le relazioni affettive. Secondo Winnicott il Falso Sé è: un’organizzazione della personalità autentica. un’organizzazione difensiva della personalità. una strutturazione psichica del Vero Sé. una rappresentazione mentale del Vero Sé. Il Sé psicosomatico è: la consapevolezza del presente. la consapevolezza di essere una unità corporea. l’identità corporea nel momento presente. la coscienza unitaria del sistema corpo- mente. Steven Gordon (1989) definisce la competenza emotiva come un insieme di conoscenze e di abilità di comportamento che implicano: esclusivamente il saper far fronte alle situazioni dolorose. unicamente il riconoscimento della distinzione tra emozione provata ed espressa esteriormente. il saper esprimere emozioni, saper interpretare comportamenti emotivi, sapere gestire l’espressione emozionale in base al contesto, e conoscere il vocabolario emotivo. solo la consapevolezza dei propri stati emotivi. L’approccio neurobiologico considera le emozioni come: un semplice fenomeno che si produce in relazione alla valutazione di eventi esterni o interni. risposte stereotipate. schemi di risposta innescati automaticamente. risposte comportamentali a eventi di rilievo personale, caratterizzate da vissuti soggettivi e da una complessa reazione biologica. Rispetto alle teorie relative allo sviluppo emozionale si possono individuare due approcci teorici: l’approccio diretto e indiretto. l’approccio differenziale e l’approccio della differenziazione. il metodo soggettivo e il metodo complessivo. il programma base emozionale e il programma differenziale. Come definisce la competenza emotiva Carolyn Saarni?. La presenza di capacità asociali. L’assenza di comportamenti alessitimici. L’insieme di abilità necessarie per essere efficaci nelle transazioni sociali. Il complesso di carenze di mentalizzazione. Le capacità di autoregolazione emotiva sono fondamentali per: Il raggiungimento del controllo sfinterico. L’acquisizione della maturità sessuale. Lo svezzamento del bambino. L’adattamento sociale del bambino. Le ricerche attuali in neuroscienze hanno dimostrato: la non importanza delle emozioni nei processi decisionali e di apprendimento. l’irrilevanza delle emozioni e dei sentimenti nei processi cognitivi. il ruolo centrale delle emozioni e dei sentimenti nei processi decisionali e di apprendimento. l’assoluta non significatività delle emozioni e dei sentimenti nei processi cognitivi. La parola “emozioni” deriva dal latino “emovus”, participio passato del verbo “emovere”, che significa: “mettere dentro”, masticare. “portare dentro”, imprigionare. “mangiare”, muovere verso l’interno. “portare fuori”, muovere verso l’esterno. Le ricerche relative allo sviluppo di creatività dei bambini (Green & Noice 1988) hanno dimostrato che i processi cognitivi sono: indeboliti dalle emozioni che favoriscono il pensiero divergente. incrementati dalle emozioni che favoriscono il pensiero convergente. potenziati dalle emozioni che abbassano l’autostima. potenziati dalle emozioni che favoriscono il pensiero divergente. L’educazione emozionale è una competenza che prelude: allo sviluppo dell’intelligenza emotiva del bambino prima e dell’adulto poi. difficoltà nella gestione delle relazioni sociali. problematiche di padronanza del bambino prima e dell’adulto poi. problemi di apprendimento cognitivo. L’educazione emozionale è una competenza che prelude: problemi di apprendimento cognitivo. problematiche di padronanza del bambino prima e dell’adulto poi. difficoltà nella gestione delle relazioni sociali. allo sviluppo dell’intelligenza emotiva del bambino prima e dell’adulto poi. La Warm Cognition applicata all'insegnamento didattico si basa sul fatto che: a svolgere un ruolo di vitale importanza nei processi cognitivi è l’intelligenza emotiva. le emozioni non sono coinvolte nei processi cognitivi. per migliorare il rendimento a scuola bisogna evitare coinvolgimenti emotivi. è determinante per l’apprendimento escludere le emozioni dalla didattica. In cosa consiste un ricordo flashbulb?. È un semplice ricordo d’infanzia. È un ricordo antecedente ai 12 mesi di vita. È un’immagine particolarmente vivace e dettagliata che emerge direttamente dall’inconscio. È un’immagine particolarmente vivace e dettagliata che si forma in occasione di eventi che hanno avuto un forte impatto emotivo. La “Warm Cognition” è: uno stile relazionale tra pari. una metodologia didattica che pone al centro le emozioni. una dinamica conflittuale. un approccio cognitivo-didattico che esclude le emozioni. Diversi studi di neuroscienze hanno rilevato che il nostro cervello reagisce sollecitando il circuito della ricompensa, chiamato “circuito dei reward”, quando?. siamo ammalati. siamo profondamente tristi. siamo arrabbiati. siamo contenti. Lane e Schwartz (1987) hanno definito la Consapevolezza Emotiva come: “l'abilità di identificare e descrivere le emozioni provate da sé stessi e dalle altre persone”. “la capacità di dimenticare e lasciar andare le emozioni negative provate da sé stessi e dalle altre persone”. “l'attitudine di contrastare le emozioni provate da sé stessi e dalle altre persone”. “l'abilità di evitare le emozioni provate da sé stessi e dalle altre persone”. Lane e colleghi nel 1990 quanti livelli di Consapevolezza Emotiva hanno definito?. 5. 4. 3. 6. Tra le prime teorie che hanno messo in discussione l'esistenza di un unico tipo d’intelligenza troviamo: la teoria delle Intelligenze Multiple di Thorndike. la teoria delle Intelligenze Multiple di Goleman. la teoria delle Intelligenze Multiple di Gardner. la teoria dell’Intelligenza Sociale di Gardner. La capacità di usare le emozioni in maniera intelligente richiede di: Non considerare le emozioni e andare avanti ad ogni costo. Porre attenzione ai nostri stati interiori e interrogarci sulla loro natura e origine. Considerare gli eventi della vita immutabili perché abbiamo un destino pre-definito. Prestare attenzione esclusivamente al linguaggio verbale. Per Goleman la competenza emotiva aiuta a: correggere le emozioni degli altri. non lasciarsi andare alle intuizioni personali. affrontare positivamente la complessità del mondo in cui abitiamo. evitare il raggiungimento degli obiettivi personali. Essere intelligenti emotivamente significa: non accettare i propri limiti. considerare gli stimoli che provengono dall’ambiente come disturbanti. mantenere un rapporto equilibrato tra il mondo intrapersonale ed il mondo interpersonale. usare le proprie risorse in modo disfunzionale per cercare di giungere a un risultato atteso. L’intelligenza emotiva è presente: solo nelle persone che hanno fatto studi psicologici. solo dopo i 50 anni. in ognuno di noi. solo nelle persone con un alto indice di intelligenza cognitiva. Ne “La cura psicoanalitica” (1984) Kohut definisce l’empatia come: “È la capacità di sentire l’amore che un’altra persona prova”. “È la nostra capacità quotidiana di provare ciò che un’altra persona prova”. “È saper indagare nella vita interiore di un’altra persona”. “La capacità di pensare e sentire sé stessi”. Secondo Kohut la presenza di rapporti empatici nell’infanzia costituisce: una prospettiva utopistica. la condizione necessaria di uno sviluppo sano. una dimensione che favorisce uno sviluppo fragile. la condizione straordinaria che pochi hanno la possibilità di provare. Quali sono i 3 cardini su cui agire per sviluppare l’Intelligenza Emotiva?. consapevolezza degli altri – controllo del comportamento non verbale - empatia. autoconsapevolezza – autocontrollo - empatia. consapevolezza degli altri – controllo del comportamento verbale - calma. incoscienza – empatia – abilità comunicativa. Daniel Goleman nel suo libro “La Meditazione come cura: Una nuova scienza per guarire Corpo, Mente e Cervello” scritto con R. Davidson, definisce la Mindfulness come: “l’arte di vivere consapevole”. “il vivere senza pensieri ossessivi”. “il desiderio di vivere senza pensieri”. “la capacità di non sentire il corpo”. Per Goleman sviluppare l’intelligenza emotiva costituisce: Una meta raggiungibile solo nell’età adulta. Un obiettivo raggiungibile solo da pochi perché si basa su talenti innati. Un elemento determinante per essere sempre sotto stress. Un fattore decisivo nella realizzazione dei propri obiettivi. La disregolazione emotiva corrisponde: alla difficoltà di elaborare in modo efficace le proprie emozioni. all’avere il controllo delle emozioni. alla capacità di modulare le emozioni. all’incapacità di provare emozioni. Regolare le emozioni significa: evitare di modificare in modo intenzionale le componenti dell’esperienza emotiva. avere la capacità innata di essere tollerabile. saper modificare in modo più o meno cosciente e intenzionale le componenti dell’esperienza emotiva. saper accogliere le emozioni e i comportamenti successivi così come vengono. L’emozione è: un fenomeno multidimensionale che riguarda mente, corpo e comportamento nel mondo e con gli altri. un fenomeno che riguarda la mente silenziosa. un evento psicologico spesso inconsapevole. una manifestazione corporea istintiva. Un’emozione è: uno stato mentale e fisiologico nello stesso tempo. un bisogno inconscio che emerge. uno stato mentale. uno stato fisiologico. Secondo Plutchik ci sono: 6 emozioni di base (rabbia, gioia, fiducia, paura, sorpresa, tristezza). 8 emozioni di base (rabbia, amore, gioia, fiducia, paura, sorpresa, tristezza e meraviglia). 8 emozioni di base (rabbia, aspettativa, gioia, fiducia, paura, sorpresa, tristezza e disgusto). 5 emozioni di base (rabbia, gioia, fiducia, paura, tristezza). Quali sono le 4 Chiavi per sviluppare l'Intelligenza Emotiva?. Aumentare il vocabolario emotivo - Capire il linguaggio del corpo – Accogliere solo le emozioni positive - Ascoltare le emozioni degli altri. Ascoltare le emozioni - Aumentare il vocabolario emotivo - Capire il linguaggio del corpo - Non giudicare il modo in cui ci si sente come buono o cattivo. Ascoltare le emozioni - Aumentare il vocabolario emotivo - Capire il linguaggio del corpo – Riconoscere le emozioni come buone o cattive. Aumentare il vocabolario emotivo - Capire il linguaggio del corpo – Riconoscere le emozioni come buone o cattive – Evitare di manifestare emozioni. L’ Educazione Razionale Emotiva è: una Terapia cognitivo-comportamentale per disordini dello sviluppo neuro psichico del bambino e dell'adolescente. un test che mira a valutare il benessere emotivo del bambino e dell’adolescente. un questionario a risposta multipla che mira a valutare il benessere emotivo del bambino e dell’adolescente. una strategia preventiva che mira a favorire il benessere emotivo del bambino e dell’adolescente. Tra le Fasi pratiche per lavorare sull'intelligenza emotiva, troviamo: Fase informativa. Fase di identificazione. Fase di attivazione. Fase di accoglienza. Nel 1993 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserito nell’elenco delle Soft Skills: la competenza emotiva. l’emozione educativa. la regolazione emotiva. il controllo emotivo. Cosa è il “Klassens tid” delle scuole svedesi?. l’ora di etica nelle classi. l’ora di spiritualità nelle classi. l’ora di problem solving nelle classi. l’ora di empatia nelle classi. L’11 gennaio 2022 la Camera dei Deputati ha approvato la Proposta di Legge n. 2782 dal titolo: “Esperienze di sperimentazione in materia di insegnamento dell'educazione emotiva nella scuola”. “Disposizioni in materia di insegnamento sperimentale dell'educazione all'intelligenza emotiva nelle scuole di ogni ordine e grado”. “Sperimentazioni in materia di insegnamento dell'educazione all'intelligenza emotiva nella scuola”. “Disposizioni per l’insegnamento sperimentale dell'educazione emotiva nella scuola primaria”. Che cosa sono le competenze “non cognitive”?. sono quelle abilità che portano a comportamenti di allontanamento dai problemi. sono quelle abilità che portano a comportamenti positivi e di adattamento. sono quelle abilità che portano a comportamenti disadattivi. sono quelle abilità in contrasto con le competenze cognitive. Nel 1993 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha stilato per la prima volta l'elenco delle life skill essenziali, tra cui troviamo: abilità cognitive - relazioni efficaci – empatia - pensiero creativo. intelligenza emotiva - abilità cognitive - formazione efficace – empatia. felicità - abilità cognitive - formazione efficace – empatia. gestione delle emozioni - relazioni efficaci – empatia - pensiero creativo. La Proposta di Legge n. 2782 del 2022 si pone l’obiettivo di: introdurre, nelle scuole di ogni ordine e grado, l’ora curricolare di miglioramento del clima relazionale. introdurre, nella scuola primaria, l’ora curricolare di intelligenza emotiva. introdurre, nelle scuole di ogni ordine e grado, l’ora curricolare di intelligenza emotiva. introdurre, nelle scuole superiori, l’ora curricolare di Life Skill. L’OMS con il termine Life Skills fa riferimento a: “tutti quegli strumenti cognitivi utili per mettersi in relazione con gli altri, per affrontare i problemi, le pressioni e gli stress della vita quotidiana”. “tutte quelle abilità e competenze che è necessario apprendere per mettersi in relazione con gli altri, per affrontare i problemi, le pressioni e gli stress della vita quotidiana”. “tutte quelle abilità innate utili per mettersi in relazione con gli altri, per affrontare i problemi, le pressioni e gli stress della vita quotidiana”. “tutti quei comportamenti istintivi e inconsapevoli utili per affrontare i problemi, le pressioni e gli stress della vita quotidiana”. Il nucleo centrale delle Life Skills dell’OMS si riassume in un elenco di 10 competenze, tra le quali troviamo: Problem-solving – Creatività - Decision-making. Problem-solving – Spirito culturale - Decision-making. Senso critico - Autoconsapevolezza di sé – Capacità di rischio. Senso di adattamento - Problem-solving – Creatività. Secondo una visione sistemica educatori, insegnanti e genitori sono chiamati a: non confrontarsi sui programmi scolastici. evitare di interferire con la visione educativa ministeriale. costruire un’alleanza educativa. partecipare solo agli organismi di rappresentanza senza confrontarsi sulle scelte formative della scuola. Tra le nuove sfide educative non troviamo: Famiglie senza “reti” e pluralità dei modi di essere famiglia. I cambiamenti del mercato del lavoro. La prevenzione delle pandemie. La dimensione interculturale e multilingue. Secondo i dati OCSE oggi in Italia si assiste a: una riduzione delle disuguaglianze. un significativo aumento delle opportunità per i bambini provenienti da famiglie svantaggiate. un ampliamento delle disuguaglianze, della povertà e del disagio sociale. una riduzione delle disuguaglianze, della povertà e del disagio sociale. L'Istituto degli Innocenti di Firenze è una delle più antiche istituzioni italiane dedicate alla tutela dell’infanzia, quando è stato costituito?. 1685. 1945. 1845. 1445. L'Istituto degli Innocenti di Firenze in particolare gestisce: la formazione dei bambini con disturbi dell’apprendimento. l’aggiornamento professionale degli insegnanti non laureati. la formazione giuridica dei professori universitari. le attività di documentazione e monitoraggio del Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza. I bambini non hanno diritto a: essere sostenuti nei loro percorsi di crescita da figure adeguatamente preparate e in ambienti accoglienti e propositivi. essere visti come persone e valorizzati ognuno nella propria particolarità e unicità. cure attente e sensibili che possano sostenere il senso di fiducia verso il mondo e verso sé stessi. non essere ascoltati e non essere protagonisti nella determinazione dei propri percorsi di apprendimento. La costruzione di legami significativi, prima in famiglia e poi, via via con altre figure e in altri contesti, costituisce per i bambini: un problema nella definizione dell’identità e della naturale apertura verso gli altri. il punto di partenza e al contempo di approdo della crescita e dello sviluppo dell’identità. un percorso non significativo nella scoperta del sé e nell’incontro con la realtà. una matrice non essenziale per procedere nella scoperta di sé e del mondo. I bambini sono portatori di: Solo di diritti universali. Diritti universali e di diritti specifici. Semplici bisogni personali. Solo di diritti specifici. |




