didattica delle emozioni
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Title of test:![]() didattica delle emozioni Description: lez 1-12 |




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Il termine “psicosomatico” è stato usato per la prima volta nel 1818 da: Deutsch. Roth Sen. Freud. Heinroth. Secondo Alexander le malattie psicosomatiche derivano da: Alterazioni dell’inconscio personale. Alterazioni psico-vegetative. Alterazioni del sistema neuronale. Alterazioni del sistema neurovegetativo. Da un punto di vista fisiologico i sistemi nervoso, endocrino e immunitario: comunicano tra loro. comunicano tra loro solo in stato meditativo. non comunicano tra loro. comunicano tra loro solo nei primi mesi di vita. L’approccio medico tradizionale ritiene che la malattia sia determinata da: emozioni e stati d’animo interni. aspetti mentali interni oppure ambientali. stati psicofisici e chimici. eventi spesso esterni oppure metabolici o genetici. Corpo e mente sono: due parti distinte ma non separate. due parti distinte ma in continua influenza reciproca, di un tutt'uno. la stessa cosa. due mondi separati e distinti. La Psicosomatica ritiene che: il sintomo va curato solo con farmaci. il sintomo va curato con l’ipnosi. il sintomo contiene un "messaggio” simbolico. il sintomo è solo una manifestazione fisiologica. Il maggior contributo alla nascita della Psicosomatica lo si deve alla: Psicologia clinica. Psicoanalisi. Medicina olistica. Medicina cinese. In Psicosomatica è necessario adottare un modello scientifico che permetta: un’osservazione segmentata dell’essere umano. una concezione non integrata dell’essere umano. una visione semplificata dell’essere umano. una visione multidimensionale dell’essere umano. In Psicosomatica la malattia: colpisce un solo organo. è un evento psicologico. è un evento sincrono di psiche-soma. è un evento fisiologico. Freud con l’elaborazione della teoria pulsionale rappresenta la possibilità che: la causa di un disturbo fisico non è mai da ricercarsi nella psiche. i disturbi fisici non sono mai collegati a stati psicologici. le esperienze dell’infanzia non sono collegate al processo di sviluppo del corpo e delle sue funzioni. i disturbi fisici si manifestino come conseguenza di stati psicologici. Lavorare per il benessere e la salute delle persone richiede di: riconoscere le caratteristiche indifferenziate dell'essere umano. rispettare la complessità dell'essere umano senza perdere di vista la sua unicità. considerare gli esseri umani tutti uguali da tutti i punti di vista. adottare una visione semplificata dell'essere umano. Il modello biopsicosociale concepisce la malattia come: la conseguenza di alterazioni ambientali. l’effetto di alterazioni genetiche in relazione con l’ambiente. il risultato sociale di problemi organici. il risultato di un'interazione di più fattori in relazione tra loro. Il modello biopsicosociale implica la possibilità di: cooperazione unicamente tra medici specialisti. collaborazione esclusivamente tra medici. contributo professionale solo tra operatori sociali. collaborazione tra operatori sanitari, sociali, del benessere. Il modello biopsicosociale si contrappone: al modello biomedico tradizionale. al modello sociale di causalità complessa. al modello psico-sociale di causalità complessa. al modello psicologico basato sull’inconscio. Per Bronfenbrenner un microsistema è composto da: Ruoli familiari. Attività, ruoli e relazioni interpersonali. Attività socio-lavorative. Relazioni sessuali. Bronfenbrenner, negli ultimi anni di lavoro, si concentra su alcuni aspetti caratteristici degli individui, quali?. I sogni ricorrenti. Gli aspetti fisionomici. Il temperamento e la personalità. Le personalità inconsce. L’opera più famosa di Urie Bronfenbrenner, psicologo dello sviluppo, è: Ecologia della mente. Ecologia dello sviluppo umano. Il microsistema dell’uomo ecologico. Lo sviluppo del bambino. Bronfenbrenner cosa intende con esperienza?. Gli elementi fisici del mondo esterno. Le influenze esterne. Il modo nel quale la persona fa soggettivamente esperienza di un ambiente. Gli elementi che caratterizzano la realtà. Per Bronfenbrenner cosa è la “realtà”?. Gli elementi fisici del mondo esterno. Gli elementi fisici del mondo esterno e la percezione interna che l’individuo ha di questo mondo. Soltanto la percezione interna che l’individuo ha di questo mondo. Esclusivamente l’impressione del contesto esterno. Thomas e Chess sostanzialmente considerano il temperamento: Un aspetto della personalità acquisito solo con l’esperienza. Un tratto innato del nostro essere, a base biologica. L’insieme delle risposte apprese esclusivamente dagli errori. Un tratto acquisito dell’individuo. Chi sono i principali studiosi del Temperamento?. Wanders e Chess. Wanders e Sanderson. Thomas e Sanderson. Thomas e Chess. Quali sono le tre costellazioni di temperamento, individuate da Thomas e Chess, che classificano i bambini?. Lenti, difficili e determinati. Facili, determinati e difficili. Difficili, impossibili e facili. Facili, difficili e lenti. Gli studiosi contemporanei considerano i caratteri del temperamento come: Profili comportamentali non presenti negli adulti. Comportamenti non prevedibili. Profili comportamentali stabili. Atteggiamenti poco probabili. Per Selye lo stress è: La dimostrazione di una patologia. Una risposta adattiva e fisiologica. Da evitare durante tutta la vita. Una condizione patologica. Selye chiamò GAS la sindrome generale di adattamento, ovvero la: Risposta biologica di disadattamento cognitivo. Risposta biologica a uno stimolo nocivo che ha un significato adattivo e difensivo. Risposta biologica a uno stimolo esterno positivo. Risposta psicologica a uno stimolo interno positivo. In uno dei suoi testi (2005) Cyrulnik evidenzia come i bambini possano soffrire non tanto per la situazione di svantaggio, a volte anche molto estrema, quanto per: Il condividere l’esperienza con altri bambini. L’assenza di possibilità di uscita. Il sapere di stare in un vicolo cieco. Le parole che vengono utilizzate per riferirsi alla loro condizione. I meccanismi di resilienza sono presenti: In ciascun essere umano. Nelle persone allenate con particolari metodi militari. Solo nei soggetti con poca memoria. Solo in alcuni individui. Si parla di resilienza come processo per sottolineare: Gli aspetti negativi dei traumi infantili nella vita dell’adulto. La dimensione dinamica delle abilità e potenzialità degli individui. L’impossibilità di superare un trauma. L’importanza esclusiva dell’agente causale del trauma. Il neuro scienziato Paul MacLean ha sviluppato negli anni Settanta la teoria del: cervello mammifero. cervello tripartito. cervello con corteccia. cervello unico. Il neuro scienziato Paul MacLean ha suddiviso il cervello in tre sistemi principali: Cervello rettiliano - Cervello limbico – Neo-corteccia. Cervello mammifero – Cervello rettiliano – Cervello umano. Cervello antico – Tronco encefalico – Neo-corteccia. Cervello primitivo – Rinencefalo - Ipotalamo. In uno stato di salute ed equilibrio psicofisico le funzioni cerebrali superiori dovrebbero essere: in uno stato di equilibrio funzionale unidirezionale con quelle inferiori. scollegate in maniera bidirezionale da quelle inferiori. totalmente indipendenti da quelle inferiori. ben integrate con quelle inferiori in uno stato di equilibrio funzionale bidirezionale. Il neurologo portoghese Antonio R. Damasio sostiene l’assenza di una separazione netta tra: impulso e pensiero. suggestione e ragione. sentimento e emozione. emozione e cognizione. Secondo Damasio la ragione è guidata: dalla valutazione emotiva delle conseguenze dell’azione. solo dal pensiero privo di emozioni. esclusivamente dalla mente fredda e non emotiva. dalla memoria razionale. Gli studi e le ricerche hanno evidenziato una stretta relazione tra: Bambino alessitimico e attaccamento sicuro con il caregiver. Tratti alessitimici e stili di attaccamento sicuro. Alessitimia e stili di attaccamento sano e protetto. Tratti alessitimici e stili di attaccamento insicuro. L’alessitimia di tipo II consiste: Nella capacità di valutazione cognitiva delle emozioni. In adeguate funzioni di mentalizzazione. In un deficit selettivo della memoria affettiva di breve termine. In un deficit selettivo dell’espressione e della valutazione cognitiva delle emozioni. L’alessitimia di tipo I è caratterizzata da: Significative attività immaginative e simboliche. Intensa partecipazione emotiva. Capacità di descrivere con parole le proprie emozioni. Assenza di esperienza emotiva. Qual è la caratteristica principale dei soggetti con alessitimia?. Una evidente difficoltà a identificare e descrivere i propri sentimenti. Una ricca attività simbolica. Una marcata capacità nel distinguere tra emozioni diverse. Un marcato carattere introspettivo e immaginativo. Le capacità riflessive di mentalizzazione favoriscono: l’esperienza di pathological self-control. l’esperienza di self-agency. la consapevolezza di lack of empathy. la non rappresentazione psicologica del proprio stato interiore. Le facoltà riflessive di mentalizzazione si acquisiscono: solo nei rapporti con il gruppo dei pari. solo nelle relazioni affettive in età adulta. unicamente nelle relazioni sociali in adolescenza. nelle prime relazioni di attaccamento. Le capacità riflessive di mentalizzazione sono fondamentali per: evitare la rappresentazione degli stati emotivi. non incorporare i modelli operativi interni. sottrarsi all’elaborazione delle emozioni. l’organizzazione del Sé e la regolazione affettiva. Per Winnicott l’attaccamento sicuro è: la conseguenza di una capacità mentalizzante adeguata dei genitori. l’effetto di genitori incapaci di funzioni riflesse. la conseguenza di una capacità non riflessiva del caregiver. la conseguenza di una capacità evitante dei genitori. |