Didattica delle lingue moderne
![]() |
![]() |
![]() |
Title of test:![]() Didattica delle lingue moderne Description: multiple Creation Date: 2022/04/07 Category: Others Number of questions: 539
|




New Comment |
---|
NO RECORDS |
Un corso di didattica delle lingue moderne serve a: conoscere e saper applicare i fondamenti della linguistica e dell'educazione linguistica. imparare più lingue straniere nel più breve tempo possibile. imparare una lingua straniera. diventare traduttore. La glottodidattica è: una scienza esclusivamente teorica. una scienza pratica e interdisciplinare. una scienza rivolta solo agli insegnanti. una scienza finita in se stessa. Un programma di educazione linguistica efficace: deve sapersi adeguare alle esigenze degli apprendenti. deve saper essere impositivo con gli apprendenti. deve valere per tutti i contesti in cui si apprende la lingua. deve ripetere il più possibile le nozioni per rafforzare la memoria. Le dieci tesi per l'educazione linguistica democratica: È un testo che definisce i presupposti teorici basilari e le proposte di intervento per l'educazione linguistica democratica. sono i dieci punti previsti dall'Unione europea. sono inclusi nella Costituzione. sono dieci tesi di laurea scritte negli anni Settanta. Le dieci tesi per l'educazione linguistica democratica si rivolgono: agli studenti. ai genitori degli studenti. agli insegnanti. a tutti i centri locali e regionali di formazione e informazione linguistica ed educativa. Secondo i GISCEL lo sviluppo e l'esercizio delle capacità linguistiche: devono essere imposti da piccoli. servono a mantenere il cervello in allenamento. sono strumenti di più ricca partecipazione alla vita sociale e intellettuale. sono inutili. Nella formula "educazione linguistica democratica" l'aggettivo "democratico" fa riferimento: al partito democratico. ai principi dell'Unione europea. alla democrazia dell'antica Grecia. all'articolo 3 della Costituzione della Repubblica italiana. Nelle dieci tesi si raccomanda di: prestare attenzione alla corretta ortografia e pronuncia. insegnare una lingua che vada bene per ogni situazione comunicativa. concentrarsi anche sulle capacità ricettive, legate al processo di acquisizione. concentrarsi sulla produzione scritta. Secondo i GISCEL la pedagogia tradizionale: trascura la capacità di prendere appunti e di sintetizzare. ci ha insegnato molto e va continuata nelle scuole e nelle università. ha sviluppato i vecchi metodi della pedagogia greca. È totalmente sbagliata. La bussola della nuova pedagogia deve essere: la sintassi. la pronuncia corretta. la regola grammaticale. la funzionalità comunicativa. Il linguaggio è: un idioma particolare. una capacità che hanno solo gli esseri umani. la facoltà di associare contenuti ed espressioni. la stessa cosa della lingua. La lingua è: solo la lingua nazionale. una proprietà di tutti gli esseri viventi, compresi gli animali. una delle possibili conseguenze e realizzazioni del linguaggio. un sinonimo di linguaggio. Il linguaggio è biplanare perché: È fatto di parole e grammatica. È ambiguo. È pieno di doppi sensi. È costituito da due piani, quello del contenuto e quello dell'espressione. Si dice che una lingua è arbitraria perché: non c'è nessun legame logico tra il significante e il significato di un segno linguistico. non si dice che una lingua è arbitraria. È decisa a tavolino da un arbitro della storia linguistica di un popolo. È ambigua. Sono considerate grandi lingue: Le grandi lingue. le lingue che hanno diversi milioni di parlanti nativi e una tradizione culturale di ampio prestigio. le lingue che hanno il maggior numero di parole. le lingue più antiche. tutte e lingue. Per parlanti nativi si intendono: i parlanti che hanno imparato quella lingua nella socializzazione primaria. i parlanti che sono nati nel paese in cui si parla quella lingua. le persone che sono nate per parlare e che riescono a convincere tutti. i bambini che hanno imparato a parlare presto. Le lingue parlate in Italia sono: tre: l'italiano, l'inglese e il francese. due: l'italiano e l'inglese. una sola: l'italiano. una trentina se si considerano le minoranze linguistiche e i dialetti. Secondo il sito ethnologue numero di lingue parlate nel mondo è: meno di mille. un centinaio. circa 7000. più di 10000. Con l'espressione inglese The endangered languages si intendono: le lingue usate nella tecnologia. le lingue che rischiano l'estinzione. le lingue parlate da un numero finito di persone. le lingue parlate da tante persone. L'UNESCO considera vulnerabile una lingua quando: i bambini non la imparano come lingua materna. la parlano solo i nonni. non la parla più nessuno. la parlano solo in pochi. La differenza tra lingue e dialetto è: una differenza socio-politica. una differenza genetica: il dialetto deriva dalla lingua. non c'è nessuna differenza. una differenza linguistica. Le lingue del mondo sono: milioni. un centinaio. 1500. circa 7000. Le lingue possono essere classificate: sulla base dei confini politici in cui sono parlate. sulla base di criteri estetici. sulla base del numero di parole che ogni lingua ha. sulla base di criteri genealogici e tipologici. La lingua dei segni: È organizzata in modo tale che a ogni lettera corrisponde un gesto. È basata su segni di tipo simbolico che non sono gli stessi per tutte le lingue. È basata sugli ideogrammi. È la stessa in tutte le lingue. Per riconoscere una parentela linguistica si fa riferimento: agli elementi del lessico che sono meno esposti a interferenze (per esempio lessico familiare e numeri). solo agli elementi fonetici. alla vicinanza geografica. agli elementi del lessico che servono per designare i fenomeni linguistici. I dialetti italiani (italo-romanzi) sono: varietà linguistiche che derivano dal greco. varietà linguistiche che derivano dal latino proprio come l'italiano. varietà linguistiche che derivano dall'italiano. degenerazioni del sistema linguistico italiano ad opera delle persone che non sono istruite. L'indoeuropeo è: un dialetto dell'Europa interna. È la lingua che si parla adesso per gli scambi commerciali tra India ed Europa. una lingua non attestata ma ricostruibile attraverso il confronto tra lingue storiche (che da essa derivano). una lingua parlata prima in India e poi in Europa. L'inglese è una lingua appartenente al gruppo: germanico. romanzo. baltico. celtico. La ricostruzione dell'indoeuropeo si basa sul metodo: comparativo. storico. filosofico. matematico. Le laringali sono: desinenze verbali del greco. delle vocali che esistono nelle lingue romanze. dei suoni consonantici presenti nelle lingue storiche che derivano dall'indoeuropeo. dei suoni consonantici scomparsi nelle lingue storiche indoeuropee ma presenti nel sistema fonologico ricostruito dell'indoeuropeo. La tipologia linguistica è: un tipo particolare di lingua. la branca della linguistica che studia le tipologie testuali. la branca della linguistica che studia i tipi lessicali. la branca della linguistica che individua le affinità e le divergenze tra le lingue. Un precursore della tipologia linguistica può essere considerato: Socrate. Wilhelm von Humboldt. Ferdinand de Saussure. Noam Chomsky. Gli universali linguistici sono: una teoria della linguistica ormai superata. un insieme di proprietà ricorrenti nella struttura delle lingue. un insieme di parole che possono essere comprese in tutto l'universo linguistico. un insieme di linguisti che sono universalmente riconosciuti. "Tutte le lingue hanno vocali" è: un universale assoluto. un universale implicazionale. una teoria falsa. una ipotesi che vale solo per le lingue d'Europa. È un universale implicazionale: se una lingua è prestigiosa allora va imparata. tutte le lingue hanno una costruzione negativa. tutte le lingue hanno consonanti e vocali. se una lingua ha la categoria grammaticale del genere, allora ha sempre la categoria del numero. L'italiano è una lingua: agglutinante. isolante. flessiva. parasintetica. Il cinese è una lingua: isolante. agglutinante. flessiva. fusiva. Il turco, il giapponese, l'ungherese e il finlandese sono accomunate da: vengono dalla stessa famiglia linguistica. sono tutte lingue con un lessico molto ricco. sono tutte lingue flessive. sono tutte lingue agglutinanti. Agglutinanti, flessive, isolanti e parasintetiche sono categorie dell'analisi: semantica. fonologica. morfologica. sintattica. L'arabo è una lingua: VSO. SVO. OVS. SOV. Il morfema è: il suono di una parola. l'unità minima di prima articolazione dotata di significato. una categoria della sintassi. l'unità minima di seconda articolazione. Il morfema -ai- in una parola come fioraio ha il significato di: che vende N. che ama N. che contiene N. che compra N. Un morfema cumulativo è: un morfema che porta con sé contemporaneamente più di un significato. un morfema che è formato dall'accumulo di più lettere una dopo l'altra. una categoria della fonologia. un tipo di costruzione sintattica. Una lingua agglutinante è: difficile da pronunciare. una lingua che viene usata solo nell'informatica. una lingua che viene considerata l'antenata della lingua indoeuropea. una lingua in cui le parole sono formate dalla giustapposizione di più morfemi, che danno luogo a una catena di morfemi anche lunga. L'inglese ha caratteristiche che possono essere riportate: alle lingue isolanti. alle lingue agglutinanti. alle lingue parasintetiche. al greco. Le lingue romanze sono tendenzialmente: parasintetiche. isolanti. flessive. agglutinanti. Una lingua isolante è: una lingua con una corposa morfologia flessiva. una lingua isolata dalle altre. una lingua che si parla generalmente sulle isole. una lingua in cui ogni parola è generalmente costituita da un solo morfema. L'arabo è una lingua: incomprensibile. isolante. introflessiva. agglutinante. Le lingue polisintetiche: hanno parole che in altre lingue sarebbero rese da frasi. sono le lingue dell'informatica perché vanno subito al sodo. hanno parole con una struttura molto semplice. sono lingue finte. Le lingue polisintetiche hanno una struttura di parola più simile: alle lingue agglutinanti. alle lingue romanze. alle lingue flessive. alle lingue isolanti. L'analisi in costituenti immediati è un'analisi di tipo: sintattico. morfologico. semantico. fonologico. La sintassi studia: il modo in cui le parole si organizzano e si dispongono per costituire una frase. la struttura delle parole. il suono delle parole. il significato delle parole. Per "buona formazione" o "grammaticalità" di una frase si intende: che la frase è coerente. che la frase è pronunciata secondo i dettami della scuola di dizione. che la frase è scritta con tutte le norme dell'ortografia. che la frase è costruita secondo i principi della sintassi di una data lingua. La prova di commutazione serve a: vedere se un testo è coerente. capire il significato di una frase. individuare i costituenti della frase. imparare meglio le lingue. Nella classificazione della tipologia sintattica si prende in considerazione prevalentemente l'ordine di: Soggetto, Oggetto e Verbo. Nome e Aggettivo. Nome e Genitivo o complemento di specificazione. Nominativo e Genitivo. L'ordine maggiormente attestato nelle lingue è: OSV. SOV. SVO. OVS. L'italiano, l'inglese e le lingue germaniche sono lingue: SOV. OSV. OVS. SVO. L'arabo è una lingua: OSV. VSO. SOV. SVO. Greenberg ha mostrato la correlazione tra: ordine dei morfemi e dei fonemi. ordine dei costituenti e di altre combinazioni sintattiche. ordine dei costituenti e suoni di una lingua. parole e suoni. Nella maggior parte delle lingue in prima posizione c'è: il Soggetto. l'Oggetto. il Verbo. il complemento di termine. La fonetica studia: la componente fisica dei suoni linguistici prodotti dall'apparato fonatorio. la disposizione degli elementi in una frase. il volume dei suoni che vengono percepiti in una stanza. la struttura di una parola. Il fono è: uno strumento di analisi del linguaggio informatico. un qualunque suono linguisticamente articolato come si presenta materialmente. una nozione della linguistica generativa. il corrispettivo della lettera scritta. L'apparato fonatorio è: uno strumento di ascolto della voce. un apparecchio di misurazione dei suoni di una stanza. uno strumento di registrazione vocale. la parte del corpo umano che consente la fonazione. Gli organi fissi della fonazione sono: il palato molle. la lingua. denti, alveoli e palato duro. le labbra. La differenza fondamentale tra vocali e consonanti è: l'ostacolo al flusso dell'aria: assente nelle vocali e presente nelle consonanti. l'ostacolo al flusso dell'aria: presente nelle vocali e assente nelle consonanti. la scrittura differente. l'apertura della bocca. Con coefficiente laringeo si intende: una formula matematica. uno strumento di misurazione dei volumi. la presenza o assenza di vibrazione delle corde vocali. il luogo di articolazione delle consonanti. Il modo di articolazione ci dice: il tipo di ostacolo che si frappone o meno al passaggio dell'aria in termini di restringimento al flusso egressivo. il luogo della bocca in cui avviene la fonazione. se il volume della voce è troppo alto. se uno suono è sordo o sonoro. L'alfabeto fonetico internazionale (IPA): È un alfabeto che comprende i sistemi di scrittura di tutte le lingue dell'Unione europea. conosce la grafia di tutte le lingue del mondo. È un alfabeto che comprende i sistemi di scrittura di tutte le lingue. consente di trascrivere foneticamente suoni e parole di qualsiasi lingua, indipendentemente da regole di scrittura e ortografia. Il trapezio vocalico è: uno strumento di misurazione dei volumi. una rappresentazione schematica delle vocali. un gioco di canto per l'apprendimento di una lingua. uno strumento di ascolto della voce. Le vocali possono essere divise in: occlusive e affricate. sorde e sonore. bilabiali, dentali e fricative. alte, basse, anteriori e posteriori. In tutte le lingue del mondo: la scrittura è più antica della parola. il parlato è prioritario rispetto allo scritto. la parola e la scrittura sono nate insieme. lo scritto è prioritario rispetto al parlato. Per priorità ontogenetica del parlato ci si riferisce: al fatto che alcune culture sono solo orali. al fatto che storicamente la scrittura viene dopo. al fatto che alcune lingue non sono nate per essere scritte. al fatto che naturalmente impariamo prima a parlare e poi a scrivere. Una scrittura logografica è: una scrittura in cui a ogni carattere corrisponde un morfema. una scrittura in cui a ogni carattere corrisponde una sillaba. una scrittura in cui a ogni carattere corrisponde un discorso. una scrittura in cui a ogni carattere corrisponde un suono. La scrittura dell'italiano e delle lingue romanze e germaniche è: alfabetica. cuneiforme. sillabica. logografica. In italiano: c'è tendenzialmente corrispondenza tra grafia e suono. c'è poca corrispondenza tra grafia e suono. c'è sempre corrispondenza tra grafia e suono. non c'è mai corrispondenza tra grafia e suono. La c di cane in italiano in trascrizione fonetica è: [c]. [k]. [ch]. [q]. La trascrizione corretta di "certo" è: ['tʃεrto]. [tʃεr'to]. ['kerto]. ['certo]. La trascrizione corretta di "giallo" è: [gialo]. ['dʒal:o]. ['dʒial:o]. [gial:o]. La trascrizione corretta di "mezzo" è: ['mεddzo]. ['medzo]. [medzo]. [mezzo]. La trascrizione corretta di "cane": [cane]. ['cha:ne]. [ka'ne]. ['ka:ne]. Tra le seguenti consonanti è una occlusiva bilabiale sorda: [b]. [m]. [n]. [p]. Tra le seguenti consonanti è una occlusiva dentale sonora: [d]. [n]. [p]. [t]. Tra le seguenti consonanti è una velare sonora: [d]. [g]. [t]. [v]. La trascrizione corretta della parola italiana "pazzo" è: ['pazo]. [pazzo]. ['pattso]. [patso]. La trascrizione corretta della parola italiana "quadro" è: [quadro]. ['qwadro]. ['kuadro]. ['kwa:dro]. La trascrizione corretta della parola italiana "cibo" è: ['cibo]. [ci'bo]. [kibo]. ['tʃi:bo]. La trascrizione fonetica della parola italiana "sbaglio" è: ['zbaglio]. ['zbaλλo]. [sbaλλo]. ['sbaglio]. Nella parola italiana "fango" la consonante nasale è: labiodentale. velare. bilabiale. palatale. La vocale "a" è una vocale: centrale. alta. posteriore. anteriore. La vocale [ə] è: assente in italiano ma presente in francese, in inglese e nel dialetto napoletano. presente solo in arabo. presente in italiano. presente solo nelle lingue non indoeuropee. La fonologia studia: l'organizzazione e il funzionamento dei suoni all'interno del sistema linguistico. i morfemi. i suoni nella loro componente fisica, materiale e concreta. i suoni prodotti in alcune circostanze. L'unità di base della fonologia è: gli allofoni. il fono. il fonema. i morfemi. Un allofono è: la realizzazione foneticamente diversa dello stesso fonema. la pronuncia standard di un fonema. la realizzazione corretta di un fonema. qualunque fono. Tra gli esempi seguenti sono una coppia minima: ['fa:ro] ['se:ra]. ['ka:za] ['re:za]. ['ka:re] ['ka:re]. ['ka:re] ['pa:re]. La prova di commutazione serva a: stabilire se un fono ha statuto di fonema. imparare un'altra lingua. scomporre una parola. cambiare le vocali. I tratti distintivi servono a: rappresentare economicamente tutti i fonemi. scomporre una parola. trascrivere bene i suoni. imparare una lingua. La trascrizione corretta della parola italiana "sgabello" è: [zga'bεllo]. [zga'bello]. ['sgabello]. [sga'bello]. L'inventario fonematico di una lingua è: l'insieme dei fonemi che mancano in una lingua. l'insieme dei foni e degli allofoni di una lingua. l'insieme dei fonemi pertinenti di una lingua. l'insieme di tutti i foni di una lingua. Tra le seguenti lingue è tonale: il francese. l'italiano. il cinese. il tedesco. Il tono è: la curva melodica di una frase. l'altezza relativa di pronuncia di una sillaba. l'accento di una parola. l'intonazione di una frase. Per definire la nozione di 'parola' si fa ricorso: alla grammatica classica. ai principi della filosofia greca. allo spazio bianco prima e dopo la parola. a criteri come "non interrompibilità, parola fonologica". La prova di commutazione serve a: imparare una lingua. individuare i morfemi. cambiare facilmente lingua. cambiare le parole. La parola 'fioraio' è composta da: 2 morfemi. 3 morfemi. 4 morfemi. 7 morfemi. Un morfema è: l'unità minima di prima articolazione dotata di significato. l'unita minima di prima articolazione non dotata di significato. il suono della parola così come viene percepito dagli interlocutori. un suono qualunque della parola. Il morfema can- della parola 'cane' è: un morfema libero. un morfema legato. un morfema flessivo. un morfema derivazionale. Nella parola 'inutilizzabile' il morfema lessicale è: util. inutil. utilizzabil. utilizzabile. Nella parola 'inutilizzabile' il morfema derivazionale prefisso è: in. bil. inutil. inutilizzabil. Nella parola 'inutilizzabile' ci sono: 1 morfema derivazionale. 2 morfemi derivazionali. 3 morfemi derivazionali. 5 morfemi derivazionali. L'allomorfo è: un tipo di suono. la variante formale di un morfema. la definizione inglese di morfema. la definizione greca di morfema. Im-, in-, irr-, ill-sono allomorfi: del morfema derivazionale prefisso in-. del morfema derivazionale suffisso in-. del fonema ill-. del morfema lessicale irr-. Il numero può essere: singolare e paucale. singolare e duale. singolare e plurale. singolare, plurale, triale, paucale, moltitudinale. Il caso codifica: il tempo. il numero. la funzione sintattica. il genere. L'italiano conserva una distinzione di caso: nei pronomi personali. nei dimostrativi. negli aggettivi. nei nomi. La reggenza è: una categoria propria del verbo. il processo con cui un verbo o una preposizione assegnano il caso al proprio complemento. una definizione dei rapporti gerarchici all'interno delle categorie grammaticali. il rapporto di subordinazione tra principale e secondaria. Le categorie del nome sono: genere e aspetto. numero, caso e genere. modo, persona e genere. numero e aspetto. Il genere nel nome è una categoria: pragmatica. contestuale. fonetica. inerente. L'opposizione tra "ho visto" e "vedevo" è un'opposizione: relativa all'aspetto. relativa al modo. relativa al tempo. relativa alla persona. L'opposizione tra "studio" e "studierei" è un'opposizione: relativa al modo. relativa al tempo. relativa all'aspetto. relativa alla persona. L'opposizione tra "studio" e "studieresti" è un'opposizione relativa: relativa al modo. alla persona e al modo. relativa all'aspetto. relativa al tempo. Il genere nell'aggettivo è una categoria: contestuale. pragmatica. fonetica. inerente. Il genere è: una categoria che non hanno tutte le lingue del mondo. una categoria che hanno solo le lingue romanze. una categoria che hanno tutte le lingue. una categoria universale. La parola tedesca "Mädchen" (ragazza) è di genere: non ha genere. femminile. neutro. maschile. Il genere nella categoria nome è: inerente. contestuale. dipende dai casi. dipende dall'aggettivo. I parametri semantici del genere possono essere: sesso e bellezza. sesso, animatezza, razionalità, forma e dimensione. solo il sesso biologico. umano e divino. Nella lingua Tamil il genere è diviso in: mangiabile/non mangiabile. umano e divino. animato/inanimato. maschile razionale /femminile razionale/non razionale. Il criterio di assegnazione del Tamil è: solo semantico. solo fonologico. morfologico. sintattico. Un residuo del neutro latino è rimasto in: inglese. napoletano. francese. italiano. Il raddoppiamento fonosintattico è: il rafforzamento della consonante iniziale di una parola per effetto di quella precedente. un errore che fanno i napoletani. un modo per definire le doppie all'interno della parola. una pronuncia popolare di una parola. In italiano il genere è assegnato sulla base di: criteri solo fonologici. criteri sintattici. criteri soltanto semantici. criteri semantici e fonomorfologici. L'italiano ha: non ha classi di flessione. 1 classe di flessione. 3 classi di flessione. 6 classi di flessione. La frase è: l'entità linguistica che costituisce un messaggio o blocco comunicativo autosufficiente nella comunicazione verbale. l'entità linguistica che ruota intorno al verbo. una diposizione casuale di parole. costituita sempre dal verbo. Il sintagma è: un insieme di parole estratte casualmente all'interno della frase. una nozione della morfologia. il costituente intermedio tra l'unità minima della parola e quella massima della frase. la scienza che studia la frase. Per individuare un sintagma si può far ricorso: al test di costituenza. agli elementi che sono vicini al verbo. alle leggi della fonetica. alle leggi della morfologia. I criteri del test di costituenza sono: mobilità, enunciabilità in isolamento, scissione e coordinabilità. mobilità e scissione. pronunciabilità e coordinabilità. adeguatezza al messaggio comunicativo e coerenza. L'enunciabilità in isolamento è: un criterio di scomposizione in morfemi. un criterio per individuare un sintagma. un modo per sentire meglio la voce. un metodo di trascrizione fonetica. Data la frase "mio cugino ha comprato un pianoforte ieri" il sintagma "mio cugino" è in una relazione paradigmatica con: "cugino". "Luca", "mio fratello", "mio marito". "ha comprato", "ieri" "un pianoforte". "pianoforte". Nella frase "Lo zio ha preparato una torta per sua nipote" il sintagma nominale direttamente dipendente dal nodo frase (F) è: "lo zio". "zio". "una torta". "la nipote". Nella frase "Lo zio ha preparato una torta per sua nipote" il sintagma vebale è: "lo zio ha preparato". "ha preparato una torta per sua nipote". "ha preparato". "preparato". In un grafo ad albero della frase "Lo zio ha preparato una torta per sua nipote" il sintagma "una torta" dioende dal: sintagma verbale. sintagma nominale. frase. sintagma preposizionale. I rapporti sintagmatici sono rapporti: in presenza. lessicali. complessi. in assenza. Nella frase "da piccola a Maria piacevano molto i cartoni" il sintagma nominale in funzione di soggetto è: maria. da piccola. i cartoni. piccola. Il sintagma nominale ha funzione di soggetto: se sta prima del verbo. se sta all'inizio della frase. se compie l'azione. se è accordato morfosintatticamente al verbo. L'oggetto è: il sintagma nominale dominato direttamente da SV. l'elemento che subisce l'azione compiuta dal verbo. l'elemento che sta alla fine della frase. l'elemento che sta dopo il verbo. Il termine "valenza" è stato introdotto da: Tesnière. Saussure. Jakobson. Chomsky. I verbi metereologici sono: tetravalenti. trivalenti. bivalenti. zerovalenti. Il verbo "andare" è: zerovalente. bivalente. trivalente. tetravalente. I verbi di "dare" e di "dire" sono: trivalenti. intransitivi. monovalenti. zerovalenti. I circostanziali sono: elementi funzionali alla comprensione del testo. elementi che servono a mitigare i toni in un discorso. elementi che non sono legati direttamente alla struttura argomentale del verbo. elementi che si devono usare per poter comunicare bene nella società. Il verbo "nuocere" è: transitivo. trivalente. bivalente. monovalente. I circostanziali sono costituiti da: una maggiore libertà di movimento. esclusivamente avverbi. complemento di stato in luogo. complementi di moto a luogo. Con l'espressione "colui / colei che compie l'azione" ci si riferisce: Sovrapposizione tra sintassi e semantica. all'agente. al paziente. all'oggetto. al soggetto. Nella prospettiva sintattica la frase è: un insieme di parole dotate di senso compiuto. un insieme di parole legate tra loro da valori semantici comuni. una scena nella quale attori o personaggi o entità presenti interpretano delle parti. l'insieme delle connessioni e delle dipendenze sintagmatiche tra elementi dotati di significante e significato. I ruoli semantici vengono chiamati anche: ruoli tematici, ruoli theta e casi profondi. ruoli sintattici, funzioni morfologiche e casi. ruoli morfologici. ruoli fonetici. Nella frase "i miei cugini hanno cucinato una torta" l'elemento "i miei cugini" ha il ruolo semantico di: agente. paziente. soggetto. esperiente. Se volgo al passivo la frase "i miei cugini hanno cucinato una torta" l'elemento "i miei cugini", nella prospettiva dei ruoli semantici: resta Agente. diventa Paziente. resta Soggetto. diventa Esperiente. Nella frase "i miei cugini hanno cucinato una torta" l'elemento "la torta" ha il ruolo semantico di: soggetto. Paziente. oggetto. complemento di specificazione. Nella frase "A Carla piacciono i fiori" "Carla" ha il ruolo semantico di: Agente. Paziente. Soggetto. Sperimentatore (o esperiente). Nella frase "Salvatore taglia il pane con il coltello" "il coltello" ha il ruolo semantico di: Strumento. Paziente. Agente. soggetto. Nella frase "il vento ha aperto la porta" "il vento" ha il ruolo semantico di: strumento. sperimentatore. agente. soggetto. Nella frase "sono andato al mare con Maria" "Maria" ha il ruolo semantico di: sperimentatore. paziente. comitativo. beneficiario. Il tema di una frase è: la disposizione sintattica di una frase. l'entità attorno a cui si predica qualcosa. l'elemento con maggior salienza informativa di una frase. ci viene detto del soggetto della frase. Il rema è: l'elemento noto all'interno di una frase. la disposizione delle parole in una frase. la parte della frase con il minor numero di informazioni. la predicazione che viene fatta, l'informazione che viene fornita a proposito del tema. La frase "che fosse una persona timida lo avevamo capito da tempo" è: un tema sospeso. una frase scissa. dislocata a destra. dislocata a sinistra. Nella frase "che fosse una persona timida lo avevamo capito da tempo" il pronome 'lo' si riferisca a: che fosse una persona timida. una persona. una persona timida. che fosse. La frase "ci vado sempre volentieri a casa di Toti" è una frase: un tema sospeso. una frase scissa. dislocata a destra. dislocata a sinistra. Nella frase "ci vado sempre volentieri a casa di Toti" l'elemento pronominale "ci" si riferisce a: vado sempre volentieri. vado sempre. a casa di Toti. Toti. Data la frase non marcata "Ho parlato con Marco" la marcatura con dislocazione a destra è: ci ho parlato con Marco. È con Marco che ho parlato. con Marco ci ho parlato. Marco ci ho parlato. Data la frase non marcata "compro il pane tutti i giorni al forno sotto casa" il corrispondente dislocato a sinistra è: lo compro tutti i giorni al forno sotto casa il pane. È tutti i giorni che compro il pane. Il pane lo compro tutti i giorni al forno sotto casa. È sotto casa che compro il pane tutti i giorni. La frase "è con me che dovresti parlare" è un esempio di: frase scissa. a destra. dislocazione a sinistra. tema sospeso. La frase "caramelle non ne voglio più" è un esempio di: frase scissa. tema sospeso. dislocazione a destra. dislocazione a sinistra. La coerenza riguarda: la ricchezza lessicale di un testo. la continuità di senso di un testo. l'organizzazione lessicale di un testo. l'organizzazione sintattica di un testo. La coesione riguarda: il sistema di reti di collegamenti linguistici tra le frasi. la ricchezza lessicale di un testo. la continuità di senso di un testo. la punteggiatura. Nella frase "qui c'è troppo vento per la pianta. Spostiamola lì" gli elementi "qui" e "lì" rinviano: al contesto linguistico. al contesto situazionale. al cotesto. all'antecedente testuale. Nella frase "qui c'è troppo vento per la pianta. Spostiamola lì" l'elemento "-la" in "spostiamola" rinvia: al cotesto. al vento. al troppo vento. al contesto situazionale. La presupposizione: si ha quando una certa informazione è ipotizzabile sulla base della situazione comunicativa. si ha quando una certa informazione è ricavabile sulla base del significato di uno degli elementi della frase. si ha quando una certa informazione è ricostruibile dalle conoscenze del mondo. È un elemento che non dovrebbe mai esserci in una conversazione. Le implicazioni: sono deduzioni illogiche a partire da alcuni elementi della frase. sono elementi che non dovrebbero mai esserci in una conversazione. si hanno quando una certa informazione è ricavabile sulla base del significato di uno degli elementi della frase. ci consentono di attivare significati impliciti del testo a partire dalla nostra conoscenza del mondo e da eventuali elementi linguistici. Le inferenze: si hanno quando una certa informazione è ricavabile sulla base del significato di uno degli elementi della frase. sono il risultato di un ragionamento probabilistico che sulla base della nostra conoscenza del mondo e a partire da una o più premesse ritenute vere ci consente di ricavare una conclusione statisticamente vera. sono deduzioni illogiche a partire da alcuni elementi della frase. sono elementi che non dovrebbero mai esserci in una conversazione. Nella frase "questo mi piace di te: che sai fare bene il caffè" l'elemento "questo" è: un rinvio cataforico a "che sai fare bene il caffè". un rinvio anaforico a "che sai fare bene il caffè". un rinvio cataforico a "caffè". un rinvio anaforico a "caffè". L'anafora lessicale: È la ripetizione della stessa parola. rinvia a un elemento del testo che non è ancora stato menzionato. ha solo la caratteristica di rinviare a un antecedente testuale. oltre a rinviare all'antecedente testuale, aggiunge informazioni. Nella frase "la polizia sta ancora passando al setaccio la scena del crimine. L'operazione durerà non meno di una settimana" il sintagma "l'operazione" è: una catafora. un incapsulatore anaforico. un elemento deittico che si riferisce al contesto situazionale. un rinvio anaforico pronominale. Lo schema di Jakobson individua: i morfemi. le funzioni comunicative della lingua. le funzioni sintattiche. i tipi morfologici. La funzione fatica fa riferimento a: un messaggio vòlto a far agire il ricevente. un messaggio vòlto a esprimere le sensazioni dell'emittente. un messaggio vòlto a stabilire la funzione sintattica di un elemento linguistico. un messaggio vòlto a verificare e sottolineare il canale di comunicazione e/o il contatto fisico o psicologico fra i parlanti. La funzione conativa fa riferimento a: un messaggio vòlto a far agire il ricevente. un messaggio vòlto a esprimere le sensazioni dell'emittente. un messaggio vòlto a stabilire la funzione sintattica di un elemento linguistico. un messaggio vòlto a verificare e sottolineare il canale di comunicazione e/o il contatto fisico o psicologico fra i parlanti. La funzione metalinguistica fa riferimento a: un messaggio vòlto a far agire il ricevente. un messaggio vòlto a specificare aspetti del codice. un messaggio vòlto a esprimere le sensazioni dell'emittente. un messaggio vòlto a verificare e sottolineare il canale di comunicazione e/o il contatto fisico o psicologico fra i parlanti. Un messaggio come "Valeria è il soggetto della frase Valeria parla ad alta voce" è un messaggio con funzione: metalinguistica. referenziale. conativa. fatica. Per "creatività regolare" si fa riferimento: alla possibilità di produrre un numero infinito di messaggi a partire da un numero finito di regole. alla capacità che hanno i poeti di inventare nuove realtà. alla possibilità di creare messaggi nuovi a partire da un sistema infinito di regole. alla capacità che hanno gli artisti di inventare parole sempre nuove. Per "ricorsività" si intende: che un messaggio ricorre tante volte in uno stesso testo. che alcuni suoni ricorrono infinite volte in una stessa parola. che alcune parole sono molto frequenti nelle lingue. che uno stesso procedimento è riapplicabile un numero teoricamente illimitato di volte, se sono date le condizioni in cui questo si applica. Il fatto che dalla parola "socio" si possono avere parole come "sociale, socializzabile, società, associazione, sociologia, asociale" è dovuto: alla funzione fatica del messaggio. alla funzione metalinguistica della lingua. alla ricorsività della lingua. alle regole sintattiche di una lingua. La libertà da stimoli: È una proprietà che distingue il linguaggio umano da quello animale. È una caratteristica del linguaggio artistico. È una caratteristica del messaggio poetico indipendente. È una proprietà che il linguaggio verbale umano ha in comune con il linguaggio animale. Ogni lingua è trasmessa: a scuola. con l'insegnamento. da una generazione all'altra per insegnamento/apprendimento spontaneo. geneticamente. La pragmatica è: una parte della morfologia. lo studio del linguaggio in relazione al contesto in cui avviene la comunicazione e alle funzioni e agli scopi che esso assolve nell'uso concreto che ne fanno i parlanti. lo studio dei suoni di una lingua e di come i suoni cambiano a seconda dei parlanti. lo studio del linguaggio in relazione alle funzioni sintattiche che gli elementi linguistici hanno all'interno di una frase. Il primo studioso a usare il termine "pragmatics" è stato: Franz Bopp. Noam Chomsky. Ferdinand de Saussure. Charles Morris. Gli enunciati constatativi sono: enunciati che descrivono stati di cose, eventi, processi. enunciati che rispondono alle condizioni di felicità o infelicità. enunciati emessi ad alta voce. enunciati con cui si ordina qualcosa. "Vi dichiaro marito e moglie" è un enunciato: performativo, se pronunciato da un prete o da un ufficiale di stato civile. che descrive uno stato di cose. tetico. constatativo. Gli enunciati performativi rispondono alle condizioni di: grammaticalità/agrammaticalità. sonorità/sordità. verità/falsità. felicità/infelicità. "Gianni ha promesso di smettere di fumare" è un enunciato: tetico. agrammaticale. performativo. constatativo. "C'era una volta un re" è un enunciato: tetico. agrammaticale. performativo. constatativo. Gli atti linguistici individuati da Austin sono: atto fonetico e atto morfologico. atto locutorio e atto perlocutorio. atto illocutorio e atto perlocutorio. atto locutorio, atto illocutorio e atto perlocutorio. Gli atti linguistici indiretti sono: quegli atti linguistici in cui non c'è una corrispondenza biunivoca tra la forma dell'enunciato e la sua funzione pragmatica. quegli atti linguistici in cui c'è una perfetta corrispondenza biunivoca tra la forma dell'enunciato e la sua funzione pragmatica. quegli atti linguistici in cui facciamo una constatazione. quegli atti linguistici in cui promettiamo qualcosa. "Ho bevuto un bicchiere di vino" è un'espressione: agrammaticale. tetica. metonimica. performativa. Il mutamento diacronico è: il mutamento pragmatico. il mutamento nel tempo. il mutamento tra le regioni. il mutamento nello spazio. La parola latina "noctem" diventa in italiano "notte" per un fenomeno di: assimilazione. dissimilazione. metatesi. rianalisi. La metafonia è: la differenziazione tra foni uguali. la modificazione del timbro di una vocale interna per effetto della vocale finale. lo spostamento dell'ordine dei foni di una parola. la caduta di foni all'interno di una parola. Dal latino 'venenum' all'italiano 'veleno' è avvenuto un processo di: assimilazione. dissimilazione. metatesi. aferesi. La formazione del passato prossimo italiano dalla forma 'habeo epistulam scriptam' è avvenuta per un processo di: assimilazione. aferesi. metatesi. rianalisi. La formazione del suffisso italiano '-mente' è dovuto a un processo di: assimilazione. aferesi. grammaticalizzazione. metatesi. Il mutamento sintattico dal latino alle lingue romanze è principalmente: SVO > SOV. SOV > SVO. OSV > SOV. OVS > SVO. La formazione della parola "buonista" è avvenuta: per mezzo di materiali interni alla lingua. per mezzo di materiali esterni alla lingua. grazie a un prestito dall'inglese. grazie a un prestito dal francese. La parola "fine settimana" è: un calco dall'inglese. un calco dal francese. un prestito. una paretimologia. Fra Cinquecento e Seicento in italiano c'era un sistema di allocuzione: bipartito: tu/voi. bipartito: tu/lei. tripartito: tu/voi/lei. basato solo sull'opposizione tra singolare e plurale. La sociolinguistica studia: la variazione sincronica di una lingua. la variazione diacronica di una lingua. il mutamento linguistico nel tempo. la società che studia le lingue. Una varietà di lingua è: una lingua con parole molto varie. una lingua che cambia rapidamente. un insieme di forme linguistiche che abbiano analoga distribuzione sociale. un livello dell'analisi linguistica. Una variabile sociolinguistica è: un'unità del sistema linguistico che ammette realizzazioni diverse equipollenti, ciascuna delle quali è in correlazione con qualche fatto extralinguistico. un livello dell'analisi linguistica. un insieme di forme linguistiche che abbiano analoga distribuzione sociale. una lingua con parole molto varie. La variazione diatopica è: la variazione di una lingua nello spazio geografico. la variazione della lingua in base al livello culturale dei parlanti. la variazione della lingua in base al contesto di enunciazione. la variazione di una lingua nel tempo. L'accusativo preposizionale è: un costrutto presente nelle varietà di italiano del Sud Italia. un costrutto tipico dei dialetti settentrionali. una costruzione sintattica tipica della varietà toscana. un costrutto tipico del latino classico. La variazione diastratica è: la variazione di una lingua in base al mezzo di comunicazione. la variazione di una lingua in base al livello socioculturale dei parlanti. la variazione di una lingua in base al tipo di analisi linguistica che viene svolta. la variazione di una lingua in base al luogo geografico. Per "italiano popolare" si intende: l'italiano che viene parlato nei mezzi di comunicazione di massa. l'insieme dei fenomeni che caratterizzano le varietà di italiano diastraticamente basse. l'italiano che viene trasmesso in televisione. l'italiano standard parlato dal popolo. La diafasia: riguarda la variazione attraverso le diverse situazioni comunicative. riguarda la variazione a seconda del luogo geografico. riguarda la variazione nelle diverse fasi storiche. riguarda la variazione nel tempo. I sottocodici sono: alcuni modi per classificare le lingue a partire dalla loro costruzione sintattica. le varietà diastratiche che dipendono dal livello sociale dei parlanti. le varietà diatopiche che dipendono dal luogo in cui viene prodotto un enunciato. le varietà diafasiche dipendenti dall'argomento di cui si parla (o si scrive) e dalla sfera di contenuti e attività a cui si fa riferimento. La diamesia: riguarda la variazione attraverso il mezzo o canale della comunicazione. riguarda la variazione attraverso le diverse regioni. riguarda la variazione nelle diverse fasi storiche. riguarda la variazione nel tempo. Il repertorio linguistico di una comunità è: l'insieme dei dialetti di una lingua. l'insieme dei fenomeni linguistici presenti in una lingua. l'insieme delle varietà di lingua presenti presso quella comunità sociale. l'insieme delle lingue riconosciute ufficialmente dallo stato. Per "lingua standard" si intende: una lingua codificata, dotata di una norma prescrittiva, con un repertorio di manuali di riferimento e di testi esemplari. la lingua parlata dalla maggior parte delle persone. l'unica lingua parlata in uno stato. la lingua parlata dalle masse. I dialetti italo-romanzi sono: lingue "sorelle" dell'italiano. lingue che derivano dall'italiano. una versione corrotta dell'italiano. lingue che derivano dal greco come l'italiano. Le minoranze linguistiche riconosciute in Italia dalla fine della seconda guerra mondiale sono quelle: tedesca, francoprovenzale e slovena. albanese, greca e francofona. catalana, croata e albanese. rom e sinti. La diglossia è: una situazione di bilinguismo in cui le persone possono usare indistintamente la lingua che preferiscono. una situazione di plurilinguismo in cui tutti hanno una competenza attiva e passiva delle lingue del repertorio. una situazione in cui si trovano sempre le minoranze linguistiche. una situazione di bilinguismo in cui le due lingue coprano ambiti e ruoli socialmente differenziati, con una netta compartimentazione degli ambiti. Il rapporto tra dialetti e italiano in Italia si può definire un rapporto di: dilalia. diglossia. equivalenza di uso. bilinguismo. Si parla di dilalia quando: la varietà alta non è conosciuta dalla maggior parte della popolazione. la varietà alta viene impiegata anche nel parlato informale ed è generalmente la lingua della socializzazione primaria. la varietà alta e la varietà bassa hanno due domini d'uso ben distinti. la varietà bassa e la varietà alta possono essere usate indistintamente in tutti i contesti. La commutazione di codice (code switching) è: una tecnica di memorizzazione di una lingua. una costruzione sintattica che consiste nello spostamento libero dei costituenti. una prova per verificare se due lingue appartengono a una stessa lingua madre. l'uso alternato di due lingue diverse nella stessa interazione comunicativa da parte di uno stesso parlante. La parola italiana "grattacielo" è: un calco dall'inglese. un prestito dal tedesco. un prestito dall'inglese. un latinismo. Per bilinguismo monocomunitario si intende: una situazione di bilinguismo in cui la (quasi) totalità dei parlanti dell'entità presa in considerazione (Stato, territorio, regione, ecc.) è bilingue. una situazione di bilinguismo in cui le persone possono usare indistintamente la lingua che preferiscono. il cambiamento di codice di una comunità di pratica. il bilinguismo che riguarda una sola comunità all'interno di un'area. L'inglese è una lingua: ugrofinnica. romanza. germanica. celtica. Il romeno è una lingua: semitica. slava. romanza. baltica. I dialetti italo-romanzi derivano: dal latino. dal greco. dallo spagnolo. dal francese. Il polacco è una lingua: non indoeuropea. semitica. indoeuropea del gruppo germanico. indoeuropea del gruppo slavo. Tra le lingue romanze la più parlata è: l'inglese. il francese. lo spagnolo. il greco. Il portoghese è una lingua: romanza. semitica. slava. baltica. Il greco è: una lingua semitica. una lingua romanza. una lingua indoeuropea isolata. una lingua non indoeuropea. Il maltese è: una lingua che deriva dal francese. una lingua indoeuropea isolata. una lingua romanza. una lingua semitica. Il basco è: una lingua non indoeuropea isolata. una lingua che deriva dallo spagnolo. una lingua indoeuropea. una lingua semitica. L'ungherese è: una lingua celtica. una lingua semitica. una lingua germanica. una lingua non indoeuropea. I dialetti italiani sono: le lingue che parlano solo le persone non istruite. deformazioni dell'italiano. varietà di lingua "sorelle" dell'italiano. varietà dell'italiano che derivano dal greco. L'Atlante italo-svizzero è stato fatto da: Terracini. Saussure. Jaberg e Jud. Chomsky. L'isoglossa è: una linea immaginaria che separa una porzione di territorio in cui un certo tratto si presenta nella forma A dalla porzione di territorio in cui lo stesso tratto si presenta nella forma B. uno strumento di misurazione della correttezza del parlato. una linea di confine geografico tra le diverse regioni italiane. una varietà di lingua. La lenizione consonantica è tipica dei dialetti: meridionali. settentrionali. delle isole. del meridione estremo. La gorgia è un fenomeno tipico: dei dialetti toscani. dei dialetti gallo-italici. dei dialetti meridionali. dei dialetti mediani. La metafonesi è: lo spostamento di un gruppo consonantico. il cambiamento di una vocale per effetto della consonante. il cambiamento di una vocale per effetto della vocale finale. il cambiamento di una consonante. L'uso del possessivo enclitico con i nomi di parentela è tipico: dei dialetti meridionali. dei dialetti settentrionali. dei dialetti toscani. dei dialetti gallo-italici. Per minoranza linguistiche in Italia si intende: varietà minoritarie che hanno un'origine ben distinta dalla lingua ufficiale e dai dialetti italiani. varietà dell'italiano regionale parlata da pochi parlanti. dialetti italiani che sono a rischio estinzione. dialetti italiani parlati da poche persone. La lingua di minoranze del Friuli è: il maltese. lo sloveno. l'inglese. il francese. La lingua di minoranze dell'Alto Adige è: il tedesco. l'inglese. il francese. lo spagnolo. Insegnare una lingua vuol dire: insegnare a scambiare messaggi efficaci in una lingua tenendo conto del contesto comunicativo. insegnare la corretta pronuncia. insegnare esclusivamente le regole grammaticali e sintattiche. concentrarsi sulla traduzione parola per parola. L'acronimo SPEAKING sta per: Situation, Participants, Ends, Act sequences, Key, Instrumentalities, Norms, Genres. conversazione. parlante. parlando. L'acronimo SPEAKING è stato proposto da: Roman Jakobson. Noam Chomsky. Dell Hymes. Ferdinand de Saussure. In riferimento all'acronimo SPEAKING Ends sta a significare: il modo in cui bisogna chiudere una lettera. il modo in cui ci si saluta alla fine di una conversazione. la fine della comunicazione. l'intenzione comunicativa. In riferimento all'acronimo SPEAKING Key sta a significare: il centro della conversazione. le parole chiave del testo. la chiave di lettura di un testo. la dimensione psicologica e la relazione tra i partecipanti. Per lingua seconda si intende: il francese imparato in Francia da un francese. il francese imparato in Italia da un italiano. il francese imparato in Francia da un italiano. la seconda lingua di un parlante bilingue. Nel caso di un italiano che impara l'inglese in Italia si parla di: lingua straniera. lingua materna. lingua etnica. lingua seconda. Per lingua etnica si intende: una qualunque lingua straniera. una lingua orientale. una lingua esotica. la lingua della comunità d'origine di una persona quando essa non è la sua lingua materna. La sigla che viene usata per "lingua seconda" è: L1. L2. LL. LS. Si parla di lingua franca quando: una lingua è molto schietta. una lingua viene usata in modo semplificato negli scambi internazionali. una lingua è libera da qualunque vincolo comunicativo. una lingua non appartiene a nessuna famiglia linguistica. Il QCER è: un sistema descrittivo valido nei paesi extraeuropei per valutare le capacità metalinguistiche. un sistema descrittivo riconosciuto internazionalmente per valutare le capacità linguistiche. un sistema descrittivo riconosciuto internazionalmente per valutare le capacità metalinguistiche. un tipo di costruzione sintattica. Il QCER vale: per le lingue extraeuropee. per le principali lingue europee. per alcune lingue europee. per tutte le lingue europee. Il QCER è stato messo a punto: nel dopoguerra. agli inizi degli anni Novanta. durante la seconda guerra mondiale. negli anni Sessanta. Secondo il criterio relativo alla misurazione attività e competenze devono essere valutate: in modo oggettivo. in modo soggettivo. a discrezione dell'insegnante. a seconda dei casi contestuali. Si possono soddisfare i criteri: con l'intuito. basandosi solo su metodi qualitativi. combinando metodi intuitivi, qualitativi e quantitativi. usando solo metodi quantitativi. Per 'Threshold Level' si intende: il livello avanzato. il livello soglia corrispondente a B1. il livello elementare corrispondente a A1. il livello elementare corrispondente a A2. Per 'Waystage' si intende: il livello avanzato. il livello soglia corrispondente a B2. il livello elementare corrispondente a A2. il livello di sopravvivenza corrispondente a A2. Con 'Vantage' si intende: il livello C1. il livello C2. il livello B2. Il livello B1. Uno studente che si esprime spontaneamente in modo scorrevole e preciso e rende anche le sfumature di significato in situazioni complesse è al livello: A1. A2. B1. C2. Uno studente che riesce a usare espressioni della vita quotidiana e interagire con un interlocutore purché parli piano è a un livello: A1. B1. C1. C2. Le lingue ufficiali dell'UE sono: 10. 20. 24. 35. Tra le lingue ufficiali dell'UE ci sono: arabo e turco. gallese e turco. rumeno, croato e ungherese. sardo, franco-provenzale e romancio. L'Unione europea promuove: il plurilinguismo. il monolinguismo. l'uso di una sola lingua. una lingua franca che sia comprensibile a tutti. Per l'Unione europea: la diversità linguistica deve essere limitata. la diversità linguistica deve essere scongiurata per evitare incomprensioni. la diversità linguistica rende impossibile la comunicazione nelle riunioni parlamentare e quindi deve essere abolita. la diversità linguistica deve essere trasformata in un valore per favorire la solidarietà e la prosperità. Il documento della Commissione europea del 2012 auspicava: il raggiungimento del livello B1 per i bambini al di sotto dei dieci anni. il raggiungimento del livello B1 del 50% dei quindicenni. il raggiungimento del livello B2 per gli ultrasessantenni. il raggiungimento del livello C1 del 50% dei quindicenni. Il paese in cui gli studenti imparano più lingue è: il Lussemburgo. l'Italia. la Germania. la Francia. Il paese in cui gli studenti di scuola secondaria imparano meno lingue è: l'Italia. l'Inghilterra. l'Irlanda. il Belgio. Le prime quattro lingue ufficiali della Comunità europea erano: inglese, francese e tedesco. inglese, francese e italiano. inglese, spagnolo, francese e tedesco. italiano, francese, tedesco e nederlandese. La Comunità europea è stata istituita: nel 1946. nel 1951. nel 1973. nel 1990. Secondo l'Articolo 158 del Regolamento del Parlamento europeo: tutti i documenti del Parlamento sono redatti nelle lingue ufficiali. tutti i documenti del Parlamento sono redatti in inglese. tutti i documenti del Parlamento sono redatti in inglese, francese e tedesco. tutti i documenti del Parlamento sono redatti in inglese e in francese. Nel 2003 viene emanata una legge che: introduce l'alfabetizzazione in almeno due lingue europee oltre all'italiano nella scuola primaria. introduce l'alfabetizzazione in almeno due lingue extraeuropee fin dal primo anno della scuola primari. introduce l'alfabetizzazione in almeno una lingua extraeuropea. introduce l'alfabetizzazione in almeno una lingua dell'Unione Europea oltre alla lingua italiana fin dal primo anno della scuola primaria. La denominazione di "indicazioni": serve a far orientare gli studenti. conserva la prescrittività dei programmi che devono essere svolti allo stesso modo in tutte le classi. denota il superamento della prescrittività e della rigidità legata invece ai 'programmi' da applicare nello stesso modo in tutte le classi. indica la rigidità della scuola italiana. La costruzione del curricolo spetta: alla scuola. al Ministero dell'Istruzione. alle Regioni. allo Stato. La progettazione e l'attuazione dei traguardi devono: attenersi rigorosamente al programma ministeriale. seguire pedissequamente i programmi ministeriali. seguire rigidamente le norme imposte dalle indicazioni nazionali. seguire le indicazioni tenendo conto delle specificità degli alunni. Le Indicazioni Nazionali: impongono lo studio di una seconda lingua già dalla scuola primaria. rendono obbligatorio lo studio dell'inglese già dal primo anno della scuola primaria. invitano a trarre vantaggio dagli ambienti plurilingui. invitano a far parlare una sola lingua per facilitare l'apprendimento. La declinazione operativa delle Indicazioni Nazionali spetta: agli alunni. al docente. al preside. al ministero. Con il regolamento relativo all'innalzamento dell'obbligo scolastico del 2007 le competenze chiave vengono denominate: competenze di cittadinanza. competenze linguistiche. competenze scientifiche. competenze di alfabetizzazione. La metodologia CLIL: È una metodologia ormai superata. si riferisce all'insegnamento di due lingue straniere. si riferisce all'uso della lingua straniera per insegnare una disciplina non linguistica. deve essere usata a partire dalle scuole primarie. Le Linee Guida: stabiliscono i programmi a cui attenersi. impongono alle scuole i criteri di autovalutazione. impongono ai docenti regole a cui attenersi rigidamente. offrono alle scuole suggerimenti per valorizzare la diversità linguistica. I docenti devono essere: soggetti supposti sapere. facilitatori dell'apprendimento. persone che parlano almeno cinque lingue. giudici insindacabili. Le dieci tesi per l'educazione linguistica democratica sono state scritte: nel 1956. nel 1975. nel 1990. nel 2003. Le dieci tesi per l'educazione linguistica democratica: mettono in primo piano l'apprendente. mettono in primo piano le regole grammaticali. sottolineano il ruolo di giudice dell'insegnante. riprendono la validità della pedagogia tradizionale. Nella nuova visione: l'insegnamento deve essere sempre lo stesso. l'insegnamento è prioritario rispetto all'apprendimento. insegnamento e apprendimento devono interagire tra loro. apprendimento e insegnamento sono due fenomeni distinti. Nell'apprendimento di una lingua: un ruolo importante è giocato dal gruppo dei "pari". È importante imporre rigidamente le regole. conta esclusivamente la lingua dei genitori. i genitori sono gli unici modelli di riferimento. Secondo l'ipotesi comportamentista l'apprendimento avviene: a scuola. anche in assenza di stimoli. attraverso l'imitazione e la formazione di abitudini. per una qualità innata negli esseri umani. L'ipotesi comportamentista legata all'apprendimento linguistico risale a: Chomsky. Skinner. Saussure. Socrate. Nell'ipotesi comportamentista il bambino: ha un ruolo passivo nel processo di apprendimento. ha un ruolo attivo nel processo di apprendimento. non ha alcun ruolo nel processo di apprendimento. decide che cosa vuole imparare e cosa no. Le routine: devono essere evitate per non scoraggiare il bambino. consentono al bambino di avere un ruolo attivo nella conversazione. vanno assolutamente evitate. annoiano il bambino. Il limite dell'ipotesi comportamentista è quello di: focalizzare l'attenzione esclusivamente alla componente ambientale. concentrarsi solo sulla sintassi della lingua. concentrarsi esclusivamente sull'innatismo della lingua. giudicare negativamente alcuni comportamenti dei bambini. L'ipotesi comportamentista ha trascurato: l'aspetto produttivo e creativo del linguaggio. l'aspetto imitativo dell'acquisizione del linguaggio. l'aspetto ambientale del linguaggio. l'aspetto fonetico del linguaggio. L'ipotesi innatista: È la premessa dell'ipotesi comportamentista. È simile all'ipotesi comportamentista. continua l'ipotesi comportamentista. si oppone all'ipotesi comportamentista. Secondo l'ipotesi innatista: gli essere umani non sono naturalmente predisposti al linguaggio. gli esseri umani sono programmati biologicamente per il linguaggio. gli esseri umani apprendono il linguaggio per imitazione. gli esseri umani apprendono il linguaggio appena nati. Secondo l'ipotesi innatista: Il linguaggio si sviluppa allo stesso modo in cui si sviluppano altri organi e funzioni del nostro corpo. gli essere umani non sono naturalmente predisposti al linguaggio. gli esseri umani apprendono il linguaggio appena nati. il linguaggio dovrebbe essere insegnato dalla nascita. I principi fondanti dell'ipotesi innatista sono stati delineati da: Jakobson. Saussure. Chomsky. Skinner. La Grammatica Universale (GU): consiste di una serie di principi che sono comuni a tutte le lingue. descrive tutte le lingue del mondo. È una grammatica che consente alle persone che parlano lingue diverse di comprendersi. È la grammatica di riferimento per tutte le lingue. L'ipotesi costruttivista: costruisce le frasi. fa riferimento sia all'ambiente sia all'innatismo del linguaggio. consiste di una serie di principi che sono comuni a tutte le lingue. si occupa di costruire una grammatica. Secondo l'ipotesi costruttivista: l'individuo apprende attraverso un processo di input-risposta-rinforzo. l'individuo che apprende costruisce modelli mentali per comprendere il mondo intorno a lui. l'individuo apprende solo grazie alla grammatica universale. l'individuo che apprende imita rigidamente l'adulto. Secondo il costruttivismo: il bambino non è in grado di capire la struttura di un input casuale. il bambino è perfettamente in grado di individuare le struttura anche di input casuali. il bambino apprende una lingua secondo la sequenza "stimolo-risposta-rinforzo". il contesto non ha alcun ruolo nell'apprendimento della lingua. Nell'ipotesi costruttivista: il bambino ha già il linguaggio dentro di sé. il bambino ha un ruolo passivo nell'apprendimento. l'acquisizione del linguaggio è un processo in cui il bambino non ha nessun ruolo attivo e tutto dipende dagli stimoli che gli si forniscono. l'acquisizione del linguaggio è rappresentata da una interazione continua tra un'informazione geneticamente specificata ed un apprendimento successivo. L'acquisizione è: un processo razionale attraverso il quale ciò che viene appreso viene incamerato nella memoria a breve termine. un processo inconscio attraverso il quale ciò che viene appreso viene incamerato nella memoria a lungo termine. l'apprendimento della sintassi. un processo razionale attraverso il quale ciò che viene appreso viene incamerato nella memoria breve. Il filtro affettivo: È un filtro che si usa per ascoltare i suoni più familiari delle lingue. deve sempre essere presente quando si insegna. aiuta l'acquisizione. impedisce l'acquisizione stabile e definitiva. La SLAT è: una teoria elaborata da Krashen. una parte del cervello. una disfunzione del sistema cerebrale. una particolare costruzione sintattica. Perché ci sia acquisizione è necessario: ripetere agli apprendenti la stessa cosa infinite volte. che l'input sia comprensibile. usare anche modi bruschi con gli studenti per attivare uno stato d'ansia. esporre gli apprendenti al giudizio degli altri. L'area di sviluppo potenziale è: la zona che comprende tutti i paesi in via di sviluppo. la zona del cervello in cui si ha più potenza di immagazzinamento di informazioni. la distanza tra la parte di un compito che una persona è già in grado di eseguire e il livello potenziale cui può giungere nel tentativo di compiere la parte restante del compito. l'area maggiormente sviluppata all'interno dell'Unione europea. Con la formula "i + 1" si intende: l'ordine naturale di acquisizione. invitato + 1. una formula matematica che calcola il funzionamento delle cellule. un gioco di gruppo per favorire l'acquisizione. Nell'applicazione pratica della teoria di Krashen: bisogna correggere sempre alla lavagna i compiti di tutti in modo che tutti possano vedere gli errori degli altri. gli studenti devono essere obbligati a mostrare i propri errori a tutta la classe. va preferita l'autocorrezione per evitare l'inserimento del "filtro affettivo". gli studenti devono essere rimproverati severamente. Per bimodalità si intende: Il LAD. che nell'acquisizione linguistica sono coinvolte le attività dell'emisfero destro e sinistro. che ci sono sempre almeno due modi di dire la stessa cosa. l'ambiguità semantica. che nell'interazione comunicativa ci sono sempre almeno due parlanti. Il LAD è: il dispositivo di acquisizione linguistica. un esame per la certificazione linguistica. la diversità delle lingue antiche. un tipo speciale di programma didattico. L'ipotesi di un LAD è stata formulata da: Krashen. Skinner. Chomsky. Saussure. Il modello egodinamico è stato proposto da: Jakobson. Renzo Titone. Chomsky. Schumann. Il modello egodinamico parte dall'idea che: nessuno parla la stessa lingua. si parla solo per mettersi in mostra. le persone sono egoiste. ogni persona ha un progetto di sé. Nell'acquisizione linguistica la motivazione del "dovere": È necessaria. non porta all'acquisizione linguistica. È un elemento importante per eliminare il filtro affettivo. È ciò su cui si deve basare l'insegnante. L'interlingua è: una lingua che può funzionare nella comunicazione tra lingue molto diverse. un continuum di sistemi linguistici provvisori, personali, parziali che si creano nella mente di chi apprende una lingua diversa dalla lingua materna. la lingua che si parla nei convegni internazionali. una lingua interdisciplinare che serve a mettere in comunicazione principi e modelli di discipline diverse per agevolare lo sviluppo delle abilità cognitive. Gli errori di degli studenti: sono elementi fondamentali da cui partire per costruire adeguatamente il processo di acquisizione. sono la prova dell'abbassamento del livello di istruzione dei giorni nostri. devono essere corretti pubblicamente in modo che gli studenti siano indotti a non fare brutta figura con i compagni. devono essere puniti severamente. Per agevolare l'acquisizione linguistica bisogna: variare i tipi di esercizi e il modo di chiedere produzione linguistica. essere sempre molto severi. ripetere ossessivamente le stesse, in modo che gli studenti siano costretti a memorizzarle. fare sempre gli stessi esercizi fino alla noia. Il modello "stimulus appraisal" è stato proposto da: Chomsky. Jakobson. Schumann. Renzo Titone. Per "stimulus appraisal" si intende: la natura apparente dello stimolo. la stima che si fa per capire a che punto dell'acquisizione è uno studente. un disturbo cognitivo. la valutazione dell'input. Secondo il modello dello "stimulus appraisal": bisogna proporre agli studenti input realizzabili. bisogna pretendere dagli studenti grandi sforzi. bisogna sfidare gli studenti a compiti molto ardui. l'essere umano non è predisposto all'acquisizione linguistica. L'insegnante: deve far leva sul disagio degli studenti. deve cercare di fornire input che siano vicini alle aspettative degli studenti. È un giudice insindacabile. deve costringere gli studenti a studiare. Nell'approccio grammatico-traduttivo la lingua è: un insieme di informazioni sulla cultura di un popolo. un insieme di regole da imparare. una fonte per la conoscenza della cultura di un popolo. uno strumento di comunicazione. La conoscenza della grammatica nell'approccio grammatico-traduttivo avviene: per ipotesi. grazie alla conoscenza diretta della lingua. per via induttiva. per via deduttiva. Nel metodo diretto il docente: deve essere il facilitatore dell'apprendimento. deve parlare nella lingua madre dell'apprendente. deve essere madrelingua. deve essere un giudice insindacabile. Nel metodo diretto la lingua: È un insieme di regole. È direttamente collegata al cervello. È un insieme di paradigmi. È uno strumento di comunicazione. Il reading method: È un metodo che punta alla comunicazione. È una variante del metodo grammatico-traduttivo. È un metodo che dà importanza alla competenza comunicativa scritta e orale. È una variante del metodo diretto. Nel reading method il docente: deve parlare fluentemente la lingua che insegna. deve essere un compagno con cui conversare. deve essere madrelingua. può non avere una buona competenza orale della L2. Nel metodo audio-orale la grammatica: È il punto di partenza nell'insegnamento. viene appresa in modo implicito. È un punto di partenza fondamentale per apprendere la lingua. È finalizzata alla traduzione scritta. Nel metodo audio-orale: hanno importanza le traduzioni dal latino e dal greco. la lingua si apprende leggendo molto. la lingua è vista come un insieme di regole da imparare a memoria. hanno importanza gli esercizi di ripetizione imitativa. Nel metodo audio-orale l'insegnamento: È affidato a tre docenti: un madrelingua, uno che parla la lingua dello studente e uno che si occupa degli area studies. È affidato a un solo docente madrelingua. È basato sulle regole grammaticali. È affidato a un solo docente che fa induce gli studenti ad ascoltare canzoni straniere. Il metodo audio-orale è basato: sull'innatismo. sulla teoria di Chomsky. sulla teoria comportamentista di Skinner. sulla teoria di Krashen. Nel metodo situazionale lo studente: deve conoscere a memoria le regole della grammatica. ha un ruolo passivo. viene chiamato a farsi parte attiva del suo processo di acquisizione. È una tabula rasa. Nel metodo situazionale le tecniche didattiche: sono costituite da esercizi di traduzione scritta. sono limitate all'analisi grammaticale. sono concentrate su dettato e traduzione. accolgono tecniche di ascolto e interazione. Riferimenti del metodo situazionale sono: l'antropolinguistica e la sociolinguistica. i metodi dell'antica Grecia. l'innatismo. la grammatica generativa. Nel metodo nozionale-funzionale: si fa riferimento ai metodi pedagogici tradizionale. viene assunta la nozione di "atto linguistico". viene presa in considerazione solo la sintassi. ci si basa sulle traduzioni scritte. Punti di riferimento del metodo nozionale-funzionale sono: la fonetica acustica. la morfologia. la sociolinguistica e la competenza comunicativa. la sintassi. Nel metodo nozionale-funzionale: lo studente attiva il filtro affettivo. lo studente ha un ruolo passivo. la lingua è vista come strumento di comunicazione. la lingua è vista come un insieme di regole da imparare a memoria. Le teorie di riferimento del metodo naturale di Krashen sono: le teorie psicologiche e quelle relative all'acquisizione linguistica infantile. le teorie comportamentiste. le teorie pedagogiche dell'antica Grecia. le teorie della geologia. Il docente nel metodo naturale è: una guida, un punto di riferimento, un regista. un giudice insindacabile. un giudice. un soggetto supposto sapere. Lo studente nel metodo naturale: È demotivato. ha un ruolo passivo. È protagonista del suo apprendere. innesca il filtro affettivo. Nel metodo naturale il curricolo: È basato sull'ordine di acquisizione della lingua. È stabilito dagli studenti. È stabilito da chi dirige la scuola. È dato dai ministeri. La suggestopedia è stata ideata da: Chomsky. Krashen. Lozanov. Skinner. Nella suggestopedia: È importante eliminare qualunque forma di ansia e di competizione. È importante attivare l'ansia per creare un clima di competizione. viene messa al primo posto la grammatica. È importante imparare bene le regole grammaticali. Nella suggestopedia: il discente deve tornare "bambino". il discente non ha nessun ruolo. il discente ha un ruolo passivo. il discente deve avere un atteggiamento da adulto. Nella suggestopedia le regole grammaticali: vengono esposte in manifesti appesi alle pareti che lo studente studia quando ne sente la necessità. sono un punto di partenza fondamentale per l'acquisizione della lingua. vengono ripetute continuamente in modo da facilitarne la memorizzazione. non vengono assolutamente prese in considerazione. Un elemento a cui si dà importanza nella suggestopedia è: la conoscenza mnemonica delle regole grammaticali. la traduzione scritta. la musica, generalmente barocca. la lettura e la gara di memorizzazione. Il metodo Silent way è stato ideato da: Skinner. Gattegno. Lozanov. Krashen. Il ruolo "silenzioso" è quello: del docente. del discente. dei compagni di classe. del progettista del corso. Nel silent way l'insegnante: si serve della correzione silenziosa, con piccoli gesti delle dita. corregge pubblicamente alla lavagna. corregge ad alta voce i compiti di tutti in modo che tutti possano vedere gli errori degli altri. non corregge mai. Gli strumenti didattici principali nel Silent Way sono: i regoli di Cuisinaire e un mazzo di carte. gli strumenti audio. le mappe concettuali. i manuali di grammatica. Nel metodo silent way funzioni della lingua: vengono spiegate alla lavagna. vengono rappresentate dai regoli. vengono mostrate nei manuali di grammatica. non vengono prese in considerazione. Il Community Language Learning è stato ideato da: Lozanov. Skinner. Curran. Saussure. L'obiettivo principale del CLL è: favorire l'apprendimento riducendo al massimo il carattere ansiogeno del contesto scolastico. favorire l'apprendimento aumentando il più possibile la competizione tra gli studenti. mettere pressione agli studenti. indurre gli studenti a competere continuamente tra loro in modo che possano imparare subito a sgomitare per farsi spazio nella vita. La relazione tra docente e discente nel CLL è simile: a quella tra counselor e client. a quella tra fratelli. a quella tra capo e sottoposto. a quella tra giudice e imputato. Nel CLL il docente: non ha nessun ruolo. ha il ruolo di giudice nei confronti degli errori degli studenti. individua facilmente i modi in cui mettere pressione agli studenti e fa leva sulla loro emotività per farli cadere. cerca di individuare il ritmo, le difficoltà e lo stile di apprendimento di ogni singolo apprendente. Nel CLL gli studenti: sono come dei nemici in guerra. sono una comunità mossa dagli stessi obiettivi. hanno un ruolo passivo. devono essere costantemente in competizione. Il TPR è stato ideato da: Asher. Jakobson. Skinner. Lozanov. Le basi scientifiche del TPR sono: le scienze matematiche e statistiche. le scienze psicologiche e neurologiche. le scienze antropologiche. le scienze economiche. Nel TPR l'insegnamento: si basa sulle traduzioni di libri. avviene attraverso l'esposizione ad una serie di comandi nella lingua target. È basata sull'ascolto di audio e visione di serie televisive sottotitolate. È il classico insegnamento frontale. Il metodo dell'interazione strategica è stato teorizzato da: Robert Di Pietro. Robert Lado. Roman Jakobson. Noam Chomsky. Il project work si basa: sul learning by doing. sul progetto di competenza grammaticale. sulla ripetizione dei paradigmi verbali. sull'ascolto di frasi pronunciate da madrelingua. Con il termine "corpus" si intende: alcuni elementi della parola. il programma ministeriale. l'elenco dei materiali da insegnare in un corso. il corpo di una frase o di un testo. Quando si parla di "programma" ci si riferisce: alla certificazione europea. al sillabo. all'elenco dei testi che si intende proporre in un corso. ai documenti ufficiali in cui si descrivono le mete e gli obiettivi, indicandoli per grandi linee senza tuttavia procedere a un'elencazione dettagliata. Il curricolo è: un modello operativo che definisce un profilo formativo e quindi indica le mete, gli obiettivi e i contenuti che costituiscono l'oggetto di un corso. l'insieme dei documenti ufficiali in cui si descrivono le mete e gli obiettivi, indicandoli per grandi linee senza tuttavia procedere a un'elencazione dettagliata. il percorso scolastico di ciascuno. il corpo di una frase o di un testo. L'analisi dei bisogni deve tener conto: del bisogno di imparare ad imparare. delle leggi del mercato che ci dicono che se perdi uno studente perdi un cliente. del bisogno di conoscere molto bene le regole grammaticali di una lingua. dei programmi ministeriali. Le tre mete educative della glottodidattica italiana sono: innatismo, comportamentismo, cognitivismo. culturizzazione, socializzazione, autopromozione. semantica, fonetica, sociolinguistica. grammatica, sintassi, lessico. I materiali didattici si scelgono: sulla base delle abitudini del docente. sulla base della più immediata disponibilità. sulla base delle indicazioni ministeriali. sulla base dei fini e degli obiettivi del corso. Per autopromozione si intende: la decisione di promuovere tutti automaticamente. la possibilità di procedere nella realizzazione del proprio progetto di vita avendo maggiore conoscenza del mondo e delle persone e maggiore autonomia. l'autovalutazione dello studente. la scelta della scuola di lasciare allo studente la responsabilità di mettersi un voto. Organizzare dei moduli vuol dire: definire gli obiettivi del corso. definire l'intero programma. organizzare una singola lezione. individuare dei blocchi omogenei e compiuti in sé. Con il termine "sillabo" si intende: quella parte dell'attività curricolare che si riferisce alla specificazione e alla graduazione dei contenuti d'insegnamento. il programma fornito dall'Unione europea. il programma stabilito dai dirigenti scolastici. il programma fornito dal ministero. Il sillabo task-based: si fonda sul principio dell'innatismo. È stato pensato per la corretta divisione di una parola. È basato su compiti specifici. È basato sulla conoscenza grammaticale. La valutazione umanistica ha l'obiettivo di: sorprendere gli studenti impreparati. creare ansia agli studenti in modo che siano più reattivi nella preparazione. accrescere il filtro affettivo. annullare o almeno abbassare il filtro affettivo. La valutazione deve essere: un modo per eliminare dalla classe gli studenti meno preparati che possono essere soltanto un elemento di disturbo per l'intera classe. un modo per scoraggiare gli studenti meno bravi. a sorpresa. continua. Secondo il modello umanistico il docente deve: attivare uno stato d'ansia negli studenti per farli migliorare. condividere i criteri della valutazione. tenere per sé i criteri della valutazione. essere un giudice spietato. I risultati delle prove: devono essere comunicati solo ai genitori. devono restare al docente. devono essere comunicati solo al dirigente scolastico. devono essere condivisi con gli studenti. L'abitudine alla valutazione: È un modo per tenere gli studenti sempre in competizione. deve essere eliminata. È un modo per tenere gli studenti in un continuo stato di ansia. È un modo per abbassare il filtro affettivo. Al discente: non deve essere data la possibilità di recuperare le verifiche negative. deve essere data la possibilità di recuperare le verifiche negative. va detto sempre che è il docente a decidere se continua o no il percorso scolastico. bisogna continuamente ricordargli i suoi fallimenti. Nel processo di insegnamento di una lingua straniera la valutazione: serve anche a dare feedback sul processo di acquisizione. serve a dare la cittadinanza. deve essere soggettiva. serve solo a rilasciare una certificazione. Il docente deve sapere che per essere efficaci le sue prove devono essere: valide, affidabili, autentiche. difficili, noiose, lunghe. molto difficili. facili, scontate, alla portata di tutti. Per validità di una prova si intende: la validazione della prova tramite il riconoscimento degli studenti da parte delle autorità. la condizione di una prova di essere autenticata con la firma degli studenti. la condizione di una prova di misurare ciò che si prefigge di misurare. la difficoltà della prova. L'autenticità di una prova: È data dalla scrittura a mano del docente. È riferita alla firma posta in calce dagli studenti. È riferita all'utilizzo nel test di compiti e situazioni che siano rappresentativi di quelli che si incontrano nella vita reale. può essere confermata solo con una perizia calligrafica. Nella didattica può essere utile: esercitare sempre un potere sugli studenti. invitare gli studenti a dare un giudizio giustificato sulle prestazioni dei compagni. tacere i criteri di valutazione agli studenti perché potrebbero confondere i ruoli. nascondere la valutazione agli studenti. Condividere i criteri di valutazione vuol dire: rendere gli studenti partecipi del loro stesso processo di formazione. rendere gli studenti passivi. fornire agli studenti un'arma di attacco. confondere gli studenti che in questo modo non riconosceranno il ruolo del docente. Ai fini di una valutazione formativa: È necessario condividere i criteri di valutazione e fornire feedback qualitativi. bisogna evitare di dire il voto così gli studenti possono stare un po' sulle spine. bisogna essere "stretti" di voto. basta comunicare il voto. La valutazione è: un momento in cui lo studente deve essere coinvolto attivamente. un momento in cui lo studente deve solo ascoltare il giudizio. una comunicazione a senso unico dal docente al discente. una comunicazione a senso unico dal discente al docente. Il feedback strategico: consiste nel tenersi stretti con i voti in modo da far capire agli studenti che si fa sul serio. consiste nel dire un voto più basso per mettere ansia agli studenti. deve essere nascosto agli studenti per evitare che facciano ricorso. prevede dei consigli su come migliorare la prestazione. Il docente: deve essere consapevole che meno tempo intercorre tra la prova e il feedback e più la valutazione sarà formativa. deve mantenersi basso con i voti per evitare che gli studenti si rilassino troppo. può prendersi tutto il tempo che vuole per consegnare il risultato della prova. può far passare anche mesi interi prima di consegnare l'esito della prova. Gli studenti: devono avere poche possibilità di mettersi alla prova. devono sentirsi a proprio agio nell'attività di verifica perché la prova sia veritiera e affidabile. devono vivere in un clima di ansia per poter rendere al massimo. devono essere messi sotto pressione in modo da usare tutte le loro capacità. La verifica in ambito valutativo deve essere: frequente. assente. rara. sporadica. La proposta didattica: deve essere adattata agli esiti delle prove. deve essere indipendente dagli esiti delle prove. deve essere sempre uguale. non deve essere condizionata dagli esiti delle prove. La valutazione in itinere: diventa un onere insostenibile per il docente e per gli studenti. rischia di essere dispersiva. consente un maggior gradi di analiticità. richiede un dispendio inutile di energie. L'expectancy grammar è: la grammatica di base. la grammatica che governa il processo di previsione. la grammatica per le suole elementari. la grammatica che ci si aspetta uno studente debba possedere. Per enciclopedia si intende: l'intera grammatica. tutti i testi da adottare a scuola. tutti i testi da adottare nella scuola primaria. la conoscenza del mondo condivisa dai parlanti. Gli script sono: dei copioni di comportamento tipici di molte situazioni. gli sms. qualunque forma di scrittura. messaggi brevi. La procedura cloze: consiste nell'inserire le parole mancanti in un testo. serve a mettere pressione agli studenti. È inutile. È un dispendio di energie inutili. Nella procedura cloze: l'allievo deve cancellare le parole superflue nel testo. l'allievo deve inserire una parola appropriata, anche se non si tratta di quella effettivamente cancellata. l'allievo deve inserire la parola effettivamente cancellata. l'allievo va in panico. La procedura cloze: non inserisce il filtro affettivo. inserisce il filtro affettivo. È superata. non serve allo sviluppo delle abilità ricettive. Il cloze viene usato: anche nei testing. solo alle elementari. solo alle medie. all'università. La tecnica dell'incastro tra paragrafi: serve a lavorare sulla coesione e sulla coerenza testuale. serve a pronunciare bene le parole. attiva il filtro affettivo. serve a sviluppare competenze fonetiche. La tecnica dell'incastro tra battute di un dialogo: serve a pronunciare bene le parole. migliora la pronuncia corretta delle parole. È stata pensata per mettere pressione agli studenti più superficiali. costringe gli studenti ad avere chiara una visione globale della situazione comunicativa. Il cloze a crescere: serve a pronunciare bene le parole. migliora la pronuncia corretta delle parole. È un cloze in cui si inizia eliminando ogni settima parola, per poi cancellare ogni sesta o anche ogni quinta parola. È un cloze in cui si inizia eliminando ogni settima parola, per poi cancellare ogni ottava o anche ogni decima parola. Per "scanning" si intende: lo spelling di una parola. l'analisi in morfemi di una parola. il saper cogliere alcune specifiche informazioni in una data situazione comunicativa o in un testo. il saper cogliere il senso generale di un testo. Per "skimming" si intende: l'analisi in morfemi di una parola. il saper cogliere alcune specifiche informazioni in una data situazione comunicativa o in un testo. il saper cogliere il senso generale di un testo. lo spelling di una parola. Si parla di lettura intensiva di un testo quando: si coglie il senso generale del testo. si analizzano le caratteristiche formali o concettuali di un testo. si legge molto rapidamente un testo. si legge un testo tante volte. Insegnare a comprendere vuol dire: insegnare ad attivare in maniera ottimale l'expectancy grammar degli studenti. insegnare a fare l'analisi logica. insegnare le figure retoriche di un testo. insegnare a fare l'analisi del periodo. Quando si insegna bisogna ricordare: di mettere pressione agli studenti per alzare il loro rendimento. la priorità delle abilità produttive. la priorità delle abilità ricettive su quelle produttive e integrate. la priorità della corretta pronuncia. La priorità delle abilità ricettive su quelle produttive è resa evidente: dal processo di acquisizione della lingua materna. da studi matematici. dalla pedagogia greca. dalle indicazioni ministeriali. L'educazione linguistica deve essere condotta secondo la sequenza: dal parlato allo scritto. dallo scritto al parlato. dall'analisi metalinguistica al parlato. dall'analisi metalinguistica allo scritto. La scelta multipla: È da escludere dagli strumenti di verifica. consente di concentrare l'attenzione esattamente sull'elemento desiderato. serve a valutare le abilità produttive. serve a verificare le abilità produttive. Un tipo di transcodificazione consiste: nell'ascolto-lettura di un testo e l'esecuzione di disegni basati sulle informazioni contenute nel testo. in un questionario a risposta chiusa. in un questionario a risposta multipla. in una domanda aperta. La transcodificazione è: una tecnica fondamentale per verificare le abilità di produzione orale e scritta degli studenti. una tecnica fondamentale per verificare la produzione scritta. una delle tecniche fondamentali per guidare-verificare la comprensione, perché non richiede produzione scritta. una delle tecniche fondamentali per guidare-verificare la comprensione, perché richiede produzione scritta. La frase "Quando si viaggia non si portano appresso le grammatiche; piuttosto ci si porta appresso un dizionario" è di: Saussure. Chomsky. Krashen. Jakobson. Il "lexical approach" è stato proposto da: Jakobson. Saussure. Chomsky. Willis e Lewis. Acquisire il lessico vuol dire: imparare le parole e le regole di formazione. imparare e scomporre in fonemi una parola. imparare tante parole. pronunciare bene le parole. La competenza lessicale: È una delle competenze comunicative. È una delle competenze fonologiche. È una delle competenze fonetiche. non è necessaria nell'apprendimento delle lingue. Nell'insegnamento dell'italiano: il dialetto va trattato come una qualunque altra lingua di partenza. gli studenti dialettofoni devono essere indotti a dimenticare il dialetto. la dialettofonia deve essere severamente punita. il dialetto va stigmatizzato. Il diagramma a ragno: È utile per la scomposizione in fonemi. È utile per la definizione fonetico articolatoria dei suoni delle parole. È utile per l'acquisizione del lessico. È utile per la corretta pronuncia delle parole. Il diagramma a ragno: È un diagramma in cui una parola viene scritta al centro e da essa, per associazione, si possono diramare altre parole. È un diagramma in cui viene scritto al centro la prima lettera di una parola e gli studenti devono indovinare di che parola si tratti. È una sorta di schema come le parole crociate. È un diagramma in cui si compongono le parole tramite l'unione di lettere. Il diagramma a ragno: È utile per la corretta pronuncia delle parole. può essere condotto come esercizio-gioco da fare alla lavagna. È utile per la scomposizione in fonemi. deve essere fatto esclusivamente come compito in classe svolto singolarmente da ciascuno studente. Il puzzle lessicale: aiuta l'acquisizione utilizzando l'accoppiamento tra memoria visiva e memoria lessicale. ci costruisce ponendo al centro una parola e creando delle ramificazioni per associazioni di parole. serve a riconoscere la natura fonematica di un fono. serve alla scomposizione in fonemi di una parola. Il diagramma a ragno: può essere svolto anche con i fonemi. può essere svolto anche con i foni. può essere svolto anche con gli affissi derivazionali. serve a descrivere dal punto di vista fonetico-articolatorio una parola. Nel dettato-cloze gli studenti devono: riassumere un testo. scrivere l'intero testo dettato. scrivere solo le parole mancanti in un testo. scrivere soltanto la parte finale del testo. La modalità migliore per correggere il dettato è: la correzione da parte dei genitori. la correzione da parte dei compagni. la correzione da parte di altri docenti. l'autocorrezione. La stesura guidata di appunti: si basa sul meccanismo di scanning. si basa sul meccanismo di skimming. non consente di lavorare sull'attività cognitiva. non serve a migliorare la comprensione. Quando si prendono appunti: bisogna scrivere solo alcune parole-chiave e poi riprendere il testo nel giro di poche ore. non si devono ascoltare tutte le parole. si deve scrivere un testo già pronto per lo studio. bisogna cercare di scrivere tutte le parole. Tra i criteri per prendere appunti ci sono: la correzione da parte dei genitori. la scrittura rapida di tutte le parole ascoltate. l'uso di abbreviazioni. l'uso per esteso di tutte le parole. Il metodo Cornell: È un metodo per prendere appunti. È un metodo per imparare la traduzione. È un metodo per fare il riassunto. È un metodo per imparare le regole fonetiche. Per esercitare il processo di gerarchizzazione delle informazioni si possono fare: riassunti a catena. parafrasi. ripetizioni. pronunce ad alta voce delle parole. I riassunti a catena prevedono: una prima versione di poche parole, poi di 50 parole, poi di 100 e così via. riassunti di gruppo. una prima versione senza indicazioni di dimensioni, poi un riassunto in 200 parole, poi in 150, in 100, in 50 e così via. riassunti fatti in collaborazione con i compagni. Il riassunto: va applicato alle lingue straniere solo quando le varie fasi siano state assimilate per mezzo di attività in lingua materna. va applicato sempre alle lingue straniere. non insegna a gerarchizzare le informazioni. non ha alcun senso. Per la parafrasi: È necessario usare testi poetici. È preferibile usare testi poetici. È preferibile evitare i testi letterari e poetici. È preferibile usare testi letterari. Con "metacompetenza linguistica" si intende: una competenza parziale di due lingue. la competenza d'uso della lingua. una competenza parziale di una lingua. la capacità di spiegarsi le ragioni delle scelte effettuate in base alla competenza. Con "competenza linguistica" si intende: una competenza parziale di una lingua. la competenza d'uso della lingua. la capacità di riflettere e di fare analisi linguistiche. la capacità di spiegarsi le ragioni delle scelte effettuate in base alla competenza. La "competenza metalinguistica" indica: la capacità di descrivere i meccanismi di funzionamento della lingua. la competenza d'uso della lingua. la capacità di spiegarsi le ragioni delle scelte effettuate in base alla competenza. una competenza parziale di due lingue. Nell'insegnamento delle lingue classiche, la tradizione degli ultimi secoli prevede che: la metacompetenza preceda la competenza. la competenza preceda la metacompetenza. la comptetenza attiva preceda la competenza passiva. competenza e metacompetenza vadano di pari passo. I discenti: devono essere messi sotto pressione. devono imparare le regole grammaticali a memoria. devono essere obbligati a studiare. devono crearsi delle rappresentazioni mentali del funzionamento della lingua. Lo scopo formativo della riflessione linguistica è: imparare ad imparare le lingue. imparare una lingua. imparare il latino e il greco. imparare le regole grammaticali. Le tecniche basate sull'inclusione e sull'esclusione: sono quelle in cui l'allievo trova un insieme disomogeneo che deve ridistribuire in insiemi omogenei. sono quelle in cui l'allievo trova un insieme omogeneo che deve ridistribuire in insiemi disomogenei. sono quelle in cui un allievo deve includere nella classe uno studente di un'altra classe. sono tecniche di gruppo. La tecnica della sequenziazione: si basa sull'ordine spaziale. si basa sull'ordine temporale. si basa su un ordine casuale. si basa sull'ordine alfabetico. La tecnica della esplicitazione: si attua richiedendo agli allievi di individuare e segnalare le relazioni (coesione, coreferenza) tra le frasi di un testo. si attua richiedendo agli allievi di esternare le proprie emozioni nella lettura di un testo. serve a far esprimere i sentimenti dei discenti. serve a far emergere le tensioni all'interno del gruppo classe. La caccia all'errore: stimola la riflessione sull'uso, e la verifica, di meccanismi linguistici. consiste nel dire alla classe gli errori del proprio compagno. È molto demotivante per gli studenti. scoraggia gli studenti. Per educazione semiotica si intende: lo studio della fonetica. lo studio della grammatica. l'educazione alla significazione nel suo complesso. l'educazione esclusivamente linguistica. Nella scuola primaria l'educazione linguistica è principalmente: educazione semiotica. educazione morfologica. educazione ortografica. educazione grammaticale. L'educazione semiotica: richiede l'assunzione di una prospettiva unitaria tra le programmazioni dei vari docenti che si occupano di linguaggi. richiede di concentrarsi esclusivamente sulle regole grammaticali. si basa sul dettato. È incentrata sulla corretta pronuncia. Secondo il Trattato di Maastricht: bisogna imparare prima l'italiano. È sconsigliato insegnare una lingua straniera alla scuola primaria. È obbligatorio conoscere almeno due lingue straniere già dalla scuola primaria. ai cittadini dell'Unione europea deve essere garantito il diritto alla conoscenza di due lingue straniere. L'introduzione delle lingue europee nella prima infanzia: va evitata. crea confusione nell'acquisizione linguistica del bambino. confonde i bambini. pone le basi sociali per una società multiculturale. La presenza di due lingue nel cervello nell'infanzia: deve essere evitata. porta a un arricchimento cerebrale. confonde i bambini. può creare dei disturbi nel linguaggio. L'ipotesi del "periodo critico" è legata a: Jakobson. Chomsky. Lenneberg. Saussure. Secondo l'ipotesi del periodo critico: durante i primi anni di vita il meccanismo di acquisizione linguistica sarebbe al suo massimo e decadrebbe alla soglia della pubertà. durante i primi anni di vita il meccanismo di acquisizione linguistica non sarebbe al suo massimo ma aumenterebbe alla soglia della pubertà. durante i primi anni di vita il cervello non è sviluppato per acquisire il linguaggio. l'acquisizione del linguaggio finisce intorno ai cinque anni. Secondo Cummins: non bisogna proporre ai bambini più di una lingua. non si può mai imparare perfettamente una seconda lingua. lo studio di una seconda lingua ritarda l'acquisizione del linguaggio. lo studio di una lingua si riflette positivamente sull'intero repertorio linguistico della persona. La metafora dell'iceberg è di: Cummins. Chomsky. Jakobson. Saussure. I capisaldi della glottodidattica precoce sono: semantica, pragmatica e testualità. integrazione, flessibilità e lucidità. morfologia e sintassi. fonetica e morfologia. La flessibilità: va evitata per non confondere i bambini. deve dipendere dagli orari di lavoro dei genitori. deve essere ridotta al massimo per non creare confusione. È importante perché ogni bambina/o ha un proprio stile cognitivo e un proprio retroterra culturale. L'insegnamento linguistico ai bambini: deve essere organizzato in Unità di Apprendimento flessibili. deve tener conto solo dei programmi ministeriali. deve essere ridotto al massimo per non creare confusione. deve essere evitato. L'Unità di Apprendimento (UdA): mette l'accento sull'attività del soggetto che apprende. si concentra sulle esigenze del docente. favorisce le esigenze dei genitori. favorisce le esigenze dei docenti. La continuità tra scuola dell'infanzia e scuola di base: va evitata per non confondere i bambini. È un'illusione. si realizza sul piano metodologico più che su quello contenutistico. si realizza sul piano contenutistico più che su quello metodologico. Nella scuola media: la ludicità cede il passo alla cognitività. il docente deve saper imporsi. il docente deve ricominciare tutto daccapo. la cognitività cede il passo alla ludicità. Nella logica dell'educazione semiotica le lingue straniere: devono essere proposte a partire dai dieci anni. possono confondere l'acquisizione del linguaggio. rallentano il processo di acquisizione della lingua materna. possono contribuire alla scoperta della differenza tra uso estetico e uso funzionale della lingua. Nella logica dell'educazione semiotica le lingue straniere: contribuiscono alla scoperta dell'universalità dell'uso letterario della lingua. rallentano il processo di acquisizione della lingua materna. devono essere studiate a partire dalla scuola media. possono confondere l'acquisizione del linguaggio. Come testo regolativo da proporre nella scuola di base si possono usare: le istruzioni per il montaggio di un giocattolo. il regolamento scolastico. la descrizione di un evento o di un esperimento. le leggi. Come testo referenziale per la scuola di base si può usare: la descrizione di un evento o di un esperimento. le istruzioni per il montaggio di un giocattolo. il regolamento scolastico. le leggi. Il processo di lateralizzazione del cervello: si completa nei primi due anni di vita. si assesta durante l'adolescenza. È completato nella prima infanzia. È definitivamente completato verso i nove anni. Durante l'adolescenza: alla competenza d'uso della lingua deve affiancarsi quella sull'uso della lingua. bisogna continuare a concentrarsi solo sulla competenza linguistica. bisogna continuare con l'approccio naturale. i discenti sono demotivati. Il docente può stimolare la motivazione del discente: ricorrendo ad attività telematiche come un giornalino internazionale. mostrando la sua intransigenza rispetto alle regole grammaticali. cercando di essere sempre molto severo. minacciandolo con voti bassi. Il trattato di Maastricht: stabilisce che ogni cittadino sia tenuto a conoscere almeno due lingue straniere. introduce il diritto all'istruzione nella lingua materna e in due lingue comunitarie. obbliga allo studio di due lingue straniere oltre alla lingua materna. impone la conoscenza di due lingue straniere. Attraverso la compresenza di italiano e lingue straniere: si confonde l'acquisizione linguistica degli apprendenti. si forma la persona in grado di continuare autonomamente il lavoro di acquisizione delle lingue. si pongono le basi per una istruzione incompleta in diverse lingue. si limiti la capacità di immagazzinare informazioni da parte dei discenti. Quando si insegnano due lingue straniere: È importante coordinare gli insegnamenti. bisogna prediligere la lingua maggiormente parlata. È preferibile che ognuno faccia il proprio programma indipendentemente dall'altro. È importante scollegare gli insegnamenti. Intorno ai 14 anni gli studenti: dovrebbero raggiungere il livello A2. dovrebbero raggiungere il livello B2. dovrebbero raggiungere il livello C1. dovrebbero raggiungere il livello C2. Nella scuola superiore gli studenti: dovrebbero raggiungere il livello A2. dovrebbero raggiungere il livello B2. dovrebbero raggiungere il livello C1. dovrebbero raggiungere il livello C2. I moduli per lo studio dei testi letterari possono essere organizzati per: regole. utilità. grammatica. tema (amore, morte, guerra). Nello studio dei testi letterari è importante: contestualizzare ed essere in grado di elaborare e argomentare un proprio punto di vista. costringere gli studenti a conoscere bene la vita degli autori. imparare a memoria le poesie. imparare a memoria i testi in prosa e le poesie. Quando il discente è un adulto il rapporto tra docente e discente è: prevalentemente istruttivo. prevalentemente educativo. un rapporto alla pari come tra amici. un rapporto in cui il maestro resta comunque l'educatore. Nella glottodidattica per adulti: bisogna lavorare perché non è ancora completato il processo di lateralizzazione. tra docente e discente deve restare il rapporto che c'è nella didattica per gli adolescenti. docente e discente devono accordarsi subito sugli obiettivi. È importante la dimensione ludica. Nella glottodidattica per adulti: il docente deve essere chiaro anche sulla propria metodologia. il docente deve sorprendere ogni giorno gli studenti con metodologie nuove. bisogna lavorare perché non è ancora completato il processo di lateralizzazione. tra docente e discente deve restare il rapporto che c'è nella didattica per gli adolescenti. Rispetto al bambino: l'adulto ha una maggiore velocità di apprendimento linguistico. l'adulto ha una minore capacità metalinguistica. l'adulto non ha nessuna capacità metalinguistica. l'adulto ha una maggiore necessità metalinguistica. Per approccio andragogico si intende: l'approccio relativo all'insegnamento rivolto agli adulti. l'approccio relativo all'insegnamento rivolto agli adolescenti. l'approccio relativo all'insegnamento rivolto ai bambini. l'approccio relativo all'insegnamento rivolto a tutti gli esseri umani a prescindere dall'età, dal sesso e dall'etnia. Nell'approccio andragogico: l'insegnante deve nascondere allo studente i risultati che sta ottenendo per evitare che possa perdere l'attenzione. l'insegnante deve permettere allo studente di misurare continuamente il percorso effettuato. È importante svolgere attività didattiche con le tecniche ludiche. gli studenti hanno un ruolo passivo. Per "lifelong learning" si intende: l'insegnamento alle persone comprese nella fascia d'età tra i 30 e i 40 anni. l'apprendimento che allunga la vita. un apprendimento lento. la formazione permanente. Il curricolo della formazione permanente: È quello che viene reso obbligatorio dalle Linee guida. È lo stesso di quello previsto per la scuola. È quello imposto dall'Unione europea. va personalizzato sulla base dell'analisi dei bisogni. Nell'approccio andragogico: va spiegata daccapo la grammatica per evitare il rischio che le conoscenze degli studenti siano arrugginite. È fondamentale la valutazione del livello di conoscenza di ingresso per la personalizzazione del curricolo. È importante la dimensione ludica. bisogna comunque partire da zero. Con gli studenti universitari: si ha un approccio andragogico. si ha un approccio pedagogico. si ha lo stesso approccio che si ha con gli studenti adulti. il docente è solo un facilitatore dell'apprendimento. Tra le tecniche che affidano all'allievo il compito della realizzazione e della valutazione in contesto adulto sono preferibili: il dettato auto-corretto, la procedura cloze, l'accoppiamento parole-immagini e tutte le forme di incastro. il dettato corretto in classe che possa far sentire all'apprendente il peso del giudizio dei compagni oltre che del docente. le tecniche basate sul roleplay che facciano riscoprire all'apprendente adulto il sapore dell'infanzia. i giochi di ruolo e tutte le attività ludiche che facciano comprendere all'adulto che si è sempre bambini quando si impara qualcosa. Il role-play è: un insieme di canzoni che il discente deve trascrivere dopo il primo ascolto. una tecnica da evitare assolutamente nella glottodidattica, soprattutto infantile. una tecnica glottodidattica basata sul principio che la lingua è anzitutto un insieme di regole grammaticali. una tecnica glottodidattica basata sul principio che la lingua è anzitutto un mezzo che serve a comunicare in una data situazione. Il role-play: scoraggia il discente di qualunque età. deve essere proposto con attenzione in un contesto adulto. funziona soltanto nella didattica delle lingue rivolta ai bambini. È assolutamente da evitare con i bambini perché potrebbero farsi male. Le tecniche ludiche: non funzionano mai con i bambini. non funzionano mai con gli adulti. sono le uniche da cui si possono ottenere risultati soddisfacente nell'apprendimento linguistico. possono essere accettate in un contesto adulto se vengono spiegati gli scopi glottodidattici. Il termine "microlingua": È usato per quelle lingue che hanno parole molto brevi. si riferisce a testi brevi che gli apprendenti possono comprendere. È usato come sinonimo di linguaggio settoriale. si riferisce agli elementi più piccoli della lingua come i fonemi. Saper fare microlingua: vuol dire saper comprendere, produrre e manipolare testi microlinguistici. vuol dire saper produrre testi molto brevi. si riferisce agli elementi più piccoli della lingua come i fonemi. È una competenza necessaria per vivere in un luogo in cui si parla una lingua diversa da quella materna. Per il curricolo di microlingua: È necessaria la programmazione. non è necessaria la programmazione. bisogna concentrarsi soprattutto sulla corretta pronuncia. si fa riferimento soprattutto agli aspetti grammaticali e prosodici della lingua. L'individuazione dei moduli in un curricolo di microlingua: deve prevedere prima lezioni di grammatica. deve essere il frutto della cooperazione tra docente, il discente e l'azienda o l'ente entro il quale si opera. deve essere deciso dagli apprendenti. deve spettare al solo insegnante di lingua. L'insegnamento della microlingua: deve prevedere prima lezioni di grammatica. È rivolto ad apprendenti che non conoscono i contenuti della microlingua. È rivolto a un apprendente specialista che conosce i contenuti descritti dalla microlingua. È svolto sempre da un docente specialista che conosce perfettamente i contenuti della microlingua. Nell'insegnamento microlinguistico: docente e discente sono complementari. non si fa mai riferimento alla grammatica. si usano testi molto brevi. si parte dai fonemi. L'espressione bilingual education è stata coniata da: Saussure. Chomsky. Fishman. Allport. Nell'educazione bilingue: sono di solito insegnate in lingua straniera le materie legate alla definizione dell'identità culturale (storia, geografia) o all'espressione della personalità (arte, musica, educazione motoria). si parte dalla differenza tra fonemi e foni, partendo dal presupposto che soltanto in questo modo gli studenti possano cominciare il loro percorso di acquisizione linguistica. si dà sempre più importanza alla corretta pronuncia delle parole. sono di solito insegnate materie scientifiche. L'acronimo CLIL sta per: Content and Language Integrated Learning. Culture and Language Integrated Learning. Council of Linguistics and Italian Language. Cooperazione linguistica per l'Italiano Letterario. La lingua veicolare è: una lingua franca. una lingua che costituisce un veicolo di comunicazione per i parlanti di qualunque nazionalità. una lingua straniera usata nella scuola per insegnare un'altra disciplina. una lingua che può essere usata per viaggiare in tutto il mondo. L'espressione rule of forgetting: È stata usata da Krashen. È stata usata da Jakobson. È stata usata da Chomsky. È stata usata da Robert Lado. L'espressione rule of forgetting: si riferisce al fatto che si acquisisce una lingua proprio quando ci si dimentica che la si sta acquisendo. si riferisce a un insieme di regole fatte per dimenticare la propria lingua per poter imparare la lingua straniera. fa riferimento alla consuetudine di dimenticare ogni giorno un certo numero di parole apprese il giorno precedente. non deve essere mai presa in considerazione in un corso di lingua straniera. Nel CLIL: È importante saper pronunciare bene le frasi. ci si concentra solo sui contenuti e non sulla lingua. si usa la lingua per degli scopi extra-linguistici. si presta gran parte dell'attenzione alla grammatica. In CLIL: la parola chiave è Language. la parola chiave è Learning. la parola chiave è Content. la parola chiave è integrated. Per ottenere gli scopi desiderati nella metodologia CLIL: Metodologia per l'uso veicolare della lingua straniera. bisogna fare avere agli studenti una scaletta con le parole chiave prima della lezione. È necessario accertarsi che gli studenti sappiano prima perfettamente le regole grammaticali di una lingua. bisogna partire con una serie di lezioni sulla corretta pronuncia delle parole di una lingua. bisogna cominciare con una serie di lezioni sulla cultura della lingua che si sta apprendendo. Far lavorare gli studenti in gruppi: non è mai un buon metodo nell'insegnamento CLIL. non serve a niente. È rischioso perché gli studenti potrebbero cominciare a distrarsi. può essere un buon metodo nell'insegnamento CLIL. La differenza tra multiculturalità e interculturalità: È una differenza de iure ma non ha alcun riscontro nella realtà. È stata proposta da Saussure nel Corso di linguistica generale. consiste nel diverso grado di integrazione delle culture e dalla loro relazione reciproca. consiste nel numero di persone che si confrontano tra loro nello stesso paese. Secondo le riflessioni dei pedagogisti: gli immigrati dovrebbero parlare soltanto la loro lingua. È importante il coinvolgimento delle famiglie degli immigrati nella scuola. È preferibile che gli studenti siano a contatto il meno possibile con le proprie famiglie. bisogna evitare di coinvolgere le famiglie degli immigrati nel percorso che si fa con gli studenti. Secondo le riflessioni dei pedagogisti: È necessario separare i bambini italofoni da quelli non italofoni. il docente deve tener conto del programma scolastico e non deve lasciarsi rallentare dai problemi di incomprensione che possono derivare dagli studenti non italofoni. È importante coinvolgere anche gli studenti italofoni che possono aiutare gli studenti non italofoni. È importante che le lezioni agli immigrati siano separate da quelle per studenti italofoni. L'acronimo BICS sta per: Biblioteca Italiana Consultazione Storia. Basic Interpersonal Communication Skill. Basic interculturality and Culture of Strangers. Boundaries of Identity in Cultures and States. Con BICS si intende: la padronanza strumentale dell'italiano di base da utilizzare nel mondo extrascolastico in cui le persone immigrate desiderano o devono inserirsi. un corso intensivo per studenti immigrati. un corso di livello B2 per studenti stranieri. un corso per bambini italiani che intendono imparare una lingua straniera. L'acronimo CALP sta per: Cognitive and Archaic Language Proficiency. Cognitive and Academic Language Proficiency. Culture And Language Proficiency. Culture And Language Perpective. La CALP si riferisce: all'italiano che serve a uno straniero per la comunicazione immediata. alla competenza di una lingua che serve per seguire anche i programmi scolastici. alla competenza di una lingua che serve per socializzare. all'italiano di base. Le unità didattiche: sono necessarie per sviluppare qualunque competenza. sono necessarie per la BICS. servono solo per la BICS. non servono per la BICS. Le unità didattiche: servono per la CALP. non servono per la CALP. sono necessarie per sviluppare qualunque competenza. sono necessarie per la BICS. Per l'insegnamento della lingua etnica: È preferibile che il docente non conosca la lingua italiana perché potrebbe confondersi. È sufficiente una buona conoscenza dell'italiano. bisogna avere soprattutto una corretta pronuncia della lingua. occorrono docenti che sappiano fare analisi comparative tra lingua etnica e lingua italiana. Nella letteratura glottodidattica italiana le mete educative sono: culturizzazione, socializzazione e autopromozione. fonetica, fonologia e morfologia. grammatica e sintassi. pragmatica e fonetica. Per culturizzazione si intende: la conoscenza e il rispetto di modelli culturali e di valori di civiltà dei paesi dove si parla la lingua straniera. la conoscenza perfetta della grammatica e della fonetica della lingua che si apprende. la capacità di scrivere componimenti letterari. la conoscenza della letteratura di un posto. Per competenza glottomatetica si intende: la capacità di fare analisi metalinguistiche. la capacità di apprendimento linguistico. la metacompetenza linguistica. la competenza linguistica e matematica. In una programmazione basata sui moduli: la verifica può essere eliminata. la verifica è fondamentale. È inutile prevedere una verifica. non è necessario prevedere una verifica. Verificare i risultati dell'insegnamento linguistico: È un momento della programmazione che dovrebbe essere eliminato. significa, indirettamente, verificare anche l'adeguatezza di un curricolo alla situazione didattica per la quale è stato pensato. È un momento che crea ansia agli studenti e dovrebbe essere ridotto. non è necessario. Il curricolo bidimensionale: È necessario. È un curricolo che va bene a scuola perché bisogna prevedere un avanzamento progressivo. È un modello ormai inadeguato perché la competenza comunicativa è complessa e tridimensionale. funziona soltanto con alcune persone. La psicologia della Gestalt: È un riferimento inadeguato per l'apprendimento linguistico. ritiene che gli studenti vadano continuamente pressati. descrive la percezione in termini di Globalità>analisi>sintesi. parte dall'idea di una suddivisione delle competenze per genere biologico. La percezione globale: coinvolge l'emisfero destro del cervello. coinvolge l'emisfero sinistro del cervello. È un'illusione. È un momento che crea ansia agli studenti e dovrebbe essere ridotto. Un modulo: È una sezione, una porzione, un sottoinsieme del corpus dei contenuti di un curricolo. È un momento che crea ansia agli studenti e dovrebbe essere ridotto. funziona soltanto con alcune persone. coinvolge l'emisfero destro del cervello. Un modulo: può comprendere l'intero programma. funziona soltanto con alcune persone. coinvolge l'emisfero destro del cervello. deve essere autosufficiente, concluso in se stesso. La pragmatica: non è necessaria nell'insegnamento delle lingue. si occupa dell'uso contestuale delle lingue. si occupa del funzionamento delle lingue sulla base delle loro caratteristiche interne. non serve alla didattica delle lingue. La diatopia: riguarda la variazione nello spazio geografico. si riferisce alla variazione nel tempo. riguarda la variazione in base al mezzo di comunicazione. si riferisce alla variazione della lingua in base alle classi sociali. La diastratia: riguarda la variazione nello spazio sociale, attraverso le classi o strati sociali. si riferisce alla variazione in base al mezzo di comunicazione. riguarda la variazione nello spazio geografico. si riferisce alla variazione nel tempo. La variazione che c'è tra scritto e parlato è: una variazione diamesica. una variazione diacronica. una variazione diatopica. una variazione diastratica. La diafasia: si riferisce al cambiamento linguistico nello spazio. riguarda i problemi neurologici legati all'uso del linguaggio. riguarda la variazione attraverso le diverse situazioni comunicative. si riferisce al cambiamento delle lingue nelle diverse fasi temporali. Raggruppare le lingue in famiglie linguistiche: È un tipo di classificazione basata su criteri arbitrari. È un tipo di classificazione geneaologica. È un tipo di classificazione tipologica. È impossibile. Se si parla di lingue agglutinanti: si fa riferimento a una classificazione neurologica. ci si riferisce a quelle lingue che derivano dal latino. si fa riferimento a una classificazione genealogica. si fa riferimento a una classificazione tipologica. L'ordine delle parole: È alla base della tipologia sintattica. È alla base della tipologia morfologica. È alla base della classificazione genealogica. non ha nessuna importanza nella classificazione tipologica. Il Natural Approach: È un metodo deduttivo. È uno dei metodi umanistico-affettivi. È alla base della classificazione genealogica. un metodo che segue l'approccio strutturalista. Il metodo audio-orale: È uno dei metodi umanistico-affettivi. si basa sulla psicologia umanista. si basa su un approccio strutturalista. ha alla base un approccio comportamentista. |