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Title of test:
didattica e pedagogia speciale appelli da maggio 2024

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GIULIANI ARIANNA

Author:
melaelmi@hotmail.it
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Creation Date:
04/04/2024

Category:
Others

Number of questions: 235
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La disciplina della Pedagogia studia: le strategie relazionali in ambito educativo le strategie per gestire le pratiche didattiche i processi dell’educazione e della formazione umana i processi di apprendimento dell'essere umano.
La metafora dello studente come "vaso da riempire" è coerente con un approccio all'insegnamento di tipo: partecipativo direttivo trasmissivo attivo.
Viene ricordato per aver contribuito all'affermazione della Pedagogia come disciplina autonoma: John Dewey Aldo Visalberghi Jean Piaget Howard Gardner.
Un modello didattico può essere definito come: una guida operativa di strategie didattiche la programmazione generale degli interventi da attuare l'elenco degli obiettivi educativi da raggiungere uno schema-guida che aiuta a indirizzare le pratiche didattiche.
Il testo in cui Comeno raccoglie le sue argomentazioni sul tema della didattica si intitola: Didattica generale Emilio Didactica Magna Ars didactica.
La Didattica generale ha come oggetto di studio: il processo di crescita dell'essere umano l'uomo in quanto essere sociale le strategie di leadership educativa ciò che può essere ricondotto all’attività di insegnamento e di apprendimento.
NON rientrano tra i principali modelli di riferimento entro cui sono stati sviluppati gli studi sulla didattica: i modelli orientati al prodotto i modelli orientati alla leadership diffusa i modelli orientati al contesto i modelli orientati al processo.
Secondo l'approccio comportamentista, l'apprendimento avviene attraverso: il processo dialogico tra chi apprende e abiente di riferimento un processo ricorsivo di risposta rinforzata un processo attivo di costruzione di significati il processo di elaborazione delle informazioni.
I modelli didattici "product-oriented" sono quelli secondo cui l'agire didattico: dovrebbe porre il focus sul prodotto che le relazioni tra pari generano sui risultati di apprendimento dovrebbe porre il focus sugli esiti dell’apprendimento dell’allievo dovrebbe porre il focus sul contesto in cui avviene l’apprendimento e sui processi di mediazione dovrebbe porre il focus sul processo di apprendimento dell’allievo.
Nel modello di Castoldi, le dimensioni entro cui avviene l’azione didattica sono quelle: organizzativa, metodologica, relazionale progettuale, didattica, relazionale progettuale, didattica, valutativa organizzativa, metodologica, valutativa.
Nel modello di Castoldi, le dimensioni entro cui avviene l’azione didattica sono quelle: organizzativa, metodologica, relazionale progettuale, didattica, relazionale progettuale, didattica, valutativa organizzativa, metodologica, valutativa.
La "conversazione clinica" è una delle fasi caratteristiche della progettazione: per significati per obiettivi per progetti per concetti.
"Attività di promozione, coordinamento, organizzazione e verifica dei diversi fattori educativi operanti all’interno di un’unità scolastica" la definizione che si può dare di: modello didattico progettazione programmazione processo didattico.
Il modello ADDIE identifica: i processi che riguardano le pratiche professionali degli insegnanti i processi che riguardano la progettazione didattica le fasi per definire gli obiettivi di un percorso educativo le fasi della ricerca scientifica.
Cosa si intende con il termine "Curricolo"? L'insieme delle conoscenze e delle abilità che gli studenti devono acquisire e sviluppare Il percorso che gli studenti svolgono nel prendere parte ai progetti della scuola Il raccordo esistente tra attività proposte a livello scolastico e quelle che lo studente svolge al di fuori Un percorso organicamente progettato e realizzato dagli insegnanti al fine di far conseguire agli alunni i traguardi previsti.
Nel modello ADDIE, la lettera E indica: la dimensione esistenziale del percorso (i princìpi) la dimensione della valutazione finale la dimensione empirica del percorso la dimensione dell'erogazione del percorso.
Cosa caratterizza la progettazione "per concetti"? La considerazione dell'apprendimento come frutto della discussione tra pari La considerazione dell'apprendimento come acquisizione di conoscenze La considerazione dell'apprendimento come integrazione significativa del proprio reticolo di conoscenze La considerazione dell'apprendimento come frutto dell'esperienza diretta.
La Didattica modulare: consente di elaborare blocchi significativi di apprendimento, finalizzati alla sola autovalutazione invita a lavorare con una logica rigida e sequenziale consente di elaborare blocchi significativi di apprendimento, valutabili e certificabili invita a lavorare con una logica disciplinare.
"Traguardi", "Orientamenti" e "Linee guida" sono espressioni coerenti con la logica: della Didattica modulare dei Programmi ministeriali della Didattica attiva del Curricolo.
Perché nel progettare la didattica è importante prevedere forme di valutazione iniziale? Per rilevare le preconoscenze degli studenti e riadattare, se serve, il percorso progettato Per conoscere gli studenti e favorire la conoscenza reciproca del gruppo-classe Per rilevare le preconoscenze degli studenti e formare gruppi omogenei per il mutuo supporto Per conoscere gli studenti e associargli fin dall'inizio un giudizio valutativo.
Rientrano tra gli elementi che concorrono a definire una infrastruttura educativa: le strategie di leadership, le dotazioni strumentali e le metodologie didattiche le aule, i docenti, le strategie didattiche e le relazioni umane le strategie didattiche, la cultura organizzativa e le relazioni umane gli ambienti, le dotazioni strumentali, le relazioni umane e le strategie di coordinamento.
L’engagement può essere definito come: il coinvolgimento degli studenti in attività di gruppo la capacità di uno studente di auto-orientarsi nel processo di apprendimento la capacità di un soggetto di agire intenzionalmente per generare un cambiamento il coinvolgimento attivo degli studenti nell’ambito del percorso formativo.
Il concetto di agency fa riferimento alla capacità: di farsi coinvolgere attivamente nelle attività proposte durante il percorso di formazione di controllare il processo di apprendimento nell'ambito delle attività didattiche di saper interagire nel sistema-scuola a cui si appartiene di avere controllo, autonomia e potere rispetto alle situazioni di cui si è protagonisti durante il percorso di formazione.
Il concetto di setting chiama in gioco un’epistemologia di stampo: cognitivista comportamentista costruttivista attivista.
In un contesto scolastico di qualità, è importante che i processi di leadership coinvolgano: tutti gli attori presenti nel sistema i docenti e le figure di sistema le figure dirigenziali e il loro staff le figure dirigenziali e il corpo-docente.
Nel modello di Rossi e Toppano (2009), i "dispositivi con attività istruzionali": sono quelli utili a far acquisire capacità critiche e rielaborative sono quelli utili a far acquisire capacità autoregolative sono quelli utili a far acquisire conoscenze e procedure sono quelli utili a far acquisire capacità collaborative e relazionali.
Il "Compito di realtà" è uno dei modi attraverso cui progettare il dispositivo: del feedback della simulazione della lezione del role-playing.
Nel progettare un’attività di gruppo la consegna dovrebbe essere: semplice, sostenibile, interessante semplice, interessante, significativa sfidante, sostenibile, significativa articolata, sfidante, significativa.
Con l’espressione “effect size” concettualizzata da J. Hattie si intende: la misura che ha utilizzato per condurre le meta-analisi la soglia minima per distinguere ciò che è efficace da ciò che non lo è l’effetto che l’utilizzo di un dispositivo ha sull’efficacia didattica l'importanza di utilizzare più dispositivi.
La soglia minima di effect size che Hattie individua per definire un dispositivo efficace è: 0.2 0.3 0.4 0.1.
Il dispositivo del feedback può essere utilizzato: esclusivamente nelle lezioni con stile dialogato solo per le attività di gruppo come supporto per la valutazione formativa soprattutto nelle lezioni con stile trasmissivo.
Quale dei seguenti NON può essere considerato un dispositivo didattico? Role-playing Stile comunicativo Attività cooperative Lezione frontale.
In quale modello della comunicazione il processo comunicativo viene letto in modo unidirezionale? Modello univoco Modello semiotico-informazionale Modello matematico-informazionale Modello linguistico.
È possibile comunicare messaggi inconsapevoli e di tipo emotivo attraverso gli elementi della comunicazione: verbale, paraverbale e non verbale paraverbale e non verbale verbale e paraverbale verbale e non verbale.
NON è una strategia utile per gestire la comunicazione paraverbale Modulare il tono della voce in modo differente durante un discorso Utilizzare una dizione corretta Adattare il volume della voce al contesto Parlare rapidamente in modo da non annoiare l'uditorio.
Lo studio della gestione della propria posizione nello spazio in relazione ad altri corpi o oggetti è definibile come: Prossemica Postura Gestualità Mimica.
Il sistema cinesico rientra tra le categorie di comunicazione: Paraverbale Fisico Verbale Non verbale.
Con riferimento al quinto assioma della comunicazione, che tipo di relazione può esserci tra chi comunica? nessuna delle opzioni proposte Direttiva o paritaria Positiva o negativa Simmetrica o complementare.
Nel modello della comunicazione di Eco e Fabbri emittente e destinatario: interpretano allo stesso modo il messaggio emesso e ricevuto partecipano allo scambio comunicativo portando con sé propri codici e sotto-codici devono utilizzare uno stesso codice per poter comunicare devono impegnarsi per ridurre al minimo le fonti di "rumore.
Il modello matematico-informazionale della comunicazione è stato elaborato da: Cottini Shannon e Weaver Eco e Fabbri Jakobson.
Nel modello della comunicazione di Jakobson: il focus è sulla fonte dell'informazione vengono riconosciute diverse funzioni del linguaggio viene posta importanza sulla fase di codifica del messaggio viene introdotto il concetto di feedback tra chi comunica.
Quali sono i livelli su cui chiede di lavorare un approccio empatico? Presenza e riconoscimento dell'emozione altrui, Distanziamento dall'emozione riconosciuta, Valutazione sullo stato altrui Presenza e riconoscimento dell'emozione altrui, Sintonizzazione emotiva, Condivisione della stessa emozione dell'altro Presenza e riconoscimento dell'emozione altrui, Condivisione della stessa emozione dell'altro, Valutazione sull'esperienza provata Presenza e riconoscimento dell'emozione altrui, Distinzione tra il proprio vissuto e quello altrui, Sintonizzazione emotiva.
Il termine "handicap": è utilizzato nel cosiddetto Capability Approach è oggi desueto in quanto porta a identificare la persona con la sua disabilità è oggi desueto in quanto sostituito da "diversamente abile" è utilizzato nel modello bio-psico-sociale della disabilità.
Agire secondo una prospettiva ecologica significa: considerare gli elementi ambientali in cui lo studente vive riconoscere l'importanza del rispetto alla natura in educazione riconoscere l'importanza di essere rispettosi verso la vita dello studente considerare le diverse dimensioni entro cui lo studente agisce nella vita.
Quali sono i punti di vista di Itard e Pinel rispetto al "ragazzo selvaggio"? Pinel non lo riteneva educabile, Itard sì Entrambi lo ritenevano educabile Entrambi lo ritenevano non educabile Pinel lo riteneva educabile, Itard no.
L'operato del Gruppo di Lavoro per l'Inclusione, in una scuola, rientra in quello che Cottini definisce: Piano dell'evidenza empirica Piano dei princìpi Piano metodologico-didattico Piano organizzativo.
Nel parlare dei "piani dell'inclusione", L. Cottini afferma che: sono osservabili nei contesti concreti sono interagenti sono di responsabilità dei Dirigenti Scolastici sono indipendenti.
La L. 118 del 1971: riconosce il diritto all'educazione in classe comune, anche per i soggetti con patologie gravi riconosce il diritto all'educazione in classe comune, escludendo i soggetti con patologie gravi nega il diritto all'educazione in classe comune, consentendo casi di ammissione con patologie gravi nega il diritto all'educazione in classe comune, a prescindere dalla gravità della patologia.
Il DPR 24/02/1994 prevede che collaborino nella redazione del PEI: gli operatori sanitari, il docente di sostegno, la famiglia dell’alunno gli operatori sanitari, gli insegnanti curricolari, il docente di sostegno, la famiglia dell’alunno gli insegnanti curricolari, il docente di sostegno, la famiglia dell’alunno gli operatori sanitari, gli insegnanti curricolari, il docente di sostegno.
3. Il DPR 24/02/1994 definisce "documento che raccoglie la sintesi conoscitiva dell’alunno frutto dell’osservazione del suo agire in contesti diversi": il Profilo di Funzionamento la Diagnosi Funzionale il Profilo Dinamico Funzionale la classificazione ICF.
Il DPR 24/02/1994 definisce "descrizione analitica della compromissione funzionale dello stato psicofisico dell’alunno in situazione di disabilità": il Profilo Dinamico Funzionale la classificazione ICF la Diagnosi Funzionale il Profilo di Funzionamento.
La Legge quadro n. 104 del 1992 individua nell'integrazione scolastica: una possibilità per approfondire meglio le cause cliniche della disabilità un rischio per il successo dei processi educativi una strategia necessaria per ottenere consensi politici un momento fondamentale per la tutela della dignità umana.
La L. 517 del 1997 può essere considerata parte, nella normativa, della cosiddetta: fase dell'esclusione fase dell'inserimento fase dell'integrazione fase dell'inclusione.
L’abolizione delle classi differenziali e delle scuole speciali fu sancita: dalla L. 104 del 1992 dalla L. 517 del 1977 dalla L. 118 del 1971 dalla Commissione Falcucci.
La Commissione Falcucci: individuò degli obiettivi comuni che tutti gli studenti (con o senza patologie) avrebbero dovuto raggiungere propose l'inserimento graduale di alunni problematici nella scuola comune come "sperimentazione didattica" confermò la necessità di prevedere scuole speciali e separate da quelle comuni istituì una scuola comune unica, anche per gli studenti con patologie gravi.
Nella normativa della cosiddetta "fase dell'esclusione", l'educazione dei bambini e dei ragazzi con disabilità: era delgata a famiglie e figure di supporto era di responsabilità dei medici che certificavano la situazione di handicap era di responsabilità delle istituzioni scolastiche nazionali era delegata a istituti religiosi e medico-psico-pedagogici.
Le classi speciali, istituite con il R.D. 786 del 1933, erano: riservate agli alunni con lievi ritardi e collocate in plessi scolastici autonomi riservate ad alunni sordi, ciechi e con problemi psichici e collocate in plessi scolastici autonomi riservate agli alunni con lievi ritardi e ospitate nei normali plessi scolastici riservate ad alunni sordi, ciechi e con problemi psichici e ospitate nei normali plessi scolastici.
Le classi differenziali, istituite con il R.D. 786 del 1933, erano: riservate agli alunni con lievi ritardi e ospitate nei normali plessi scolastici riservate agli alunni con lievi ritardi e collocate in plessi scolastici autonomi riservate agli alunni con gravi ritardi e collocate in plessi scolastici autonomi riservate agli alunni con gravi ritardi e ospitate nei normali plessi scolastici.
Il Decreto Interministeriale n. 182 del 2020, con le successive disposizioni correttive, hanno fornito indicazioni: sul modo in cui scrivere il Profilo di funzionamento sul modo in cui utilizzare la classificazione ICF nelle scuole sui modelli di Piano Educativo Individualizzato da utilizzare nei diversi ordini scolastici sui modelli di progettazione didattica da utilizzare per le disabilità gravi.
Nella normativa più recente, il modello della disabilità cui si fa riferimento è quello: bio-psico-sociale individuale sociale medico.
La Convenzione sui diritti delle persone disabili (ONU, 2006) è stata ratificata in Italia con: la L. 104 del 1992 la cosiddetta "Buona Scuola" la Riforma Gelmini la Legge n. 18 del 2009.
NON rientra tra le parole chiave connesse al D.Lgs. 66/2017: integrazione dell'alunno disabile autodeterminazione dello studente accomodamento ragionevole Profilo di funzionamento.
Nella normativa l’utilizzo a livello nazionale della classificazione ICF è sancito: dal D.Lgs. 66/2017 della C.M. 8 del 2013 della L. 170 del 2010 della Convenzione ONU del 2006.
Il D.Lgs. 66/2017 è attuativo: della L. 107/2015 della C.M. 8 del 2013 della Convenzione ONU del 2006 della L. 170 del 2010.
Il principale riferimento normativo che riconosce e tutela l'ambito dei Bisogni Educativi Speciali è: la C.M. n. 8 del 2013 la L. 170 del 2010 la L. 104 del 1992 il D.M. 5669 del 2011.
La L. 170 del 2010 approfondisce: l'ambito dell'organizzazione dei percorsi di istruzione l'ambito della documentazione relativa agli studenti con disabilità l'ambito dei Disturbi Specfici dell'Apprendimento l'ambito dei Bisogni Educativi Speciali.
Chi parlò di sistema scolastico inclusivo "solo se le scuole si impegnano nell’individuare pratiche che raggiungano tutti gli studenti"? Rapporto Warnock (1978) UNESCO (1994) ONU (2006) UNESCO (2009).
Tra i contributi che vengono ricordati per aver contribuito al passaggio dalla prospettiva dell'integrazione a quella dell'inclusione c'è: il lavoro della Commissione Falcucci la Dichiarazione di Salamanca la Carta di Dublino la L. 517 del 1977.
In quale modello si parla di "disabilità come un problema dell’individuo, causato direttamente da una condizione patologica legata a determinanti biologiche"? Modello individuale (o medico) Modello delle capacità Modello bio-psico-sociale Modello sociale.
Dal punto di vista del Capability Approach è diritto di ogni persona: porsi l'obiettivo del benessere personale, a meno che non si abbia una disabilità poter scegliere i propri traguardi e poter agire in quella prospettiva poter scegliere i propri obiettivi e avere una garanzia di aiuto per raggiungerli partecipare alle attività didattiche a prescindere dalle proprie difficoltà di apprendimento.
Nel modello sociale della disabilità, gli "ambienti disabilitanti" sono costituiti da: culture e credenze fattori concreti negli spazi barriere fisiche e culture nessuna delle opzioni proposte.
Secondo il modello sociale la disabilità è il frutto: dell'incapacità del sistema sociale di fornire servizi adeguati a garantire le esigenze delle persone disabili dell'incapacità delle persone disabili di adattarsi al contesto in cui vivono della presenza oggettiva di menomazioni nelle persone che presentano patologie della presenza oggettiva di limiti nella funzionalità delle persone che presentano patologie.
Nell'ICIDH (International Classification of impairments, disabilities and handicaps) la disabilità è definita come: la condizione di svantaggio vissuta da una persona in conseguenza di una menomazione o di una disabilità, che limita o impedisce la possibilità di ricoprire il ruolo che sarebbe lecito attendersi da quella persona in relazione all’età, al sesso e ai fattori socioculturali la limitazione o la perdita della capacità di compiere un’attività con modalità che possano essere considerate normali per un essere umano qualsiasi perdita o anormalità a carico di strutture o funzioni psicologiche, fisiologiche o anatomiche, che rappresenta la concretizzazione di uno stato patologico l'impossibilità di utilizzare alcune funzioni e/o strutture corporee per rispondere a dei compiti posti dal contesto di appartenenza.
L'acronimo ICF sta per: International Classification of Functioning, Disability and Healt International Classification of Functioning, Disorders and Healt Individualization Concepts about Functioning, Disorders and Healt Individualization Concepts about Functioning and Healt.
Il concetto di "funzionamento" introdotto dall'ICF pone in evidenza: gli aspetti negativi dell’interazione tra un individuo, le sue caratteristiche e i fattori ambientali i deficit che la persona ha nell'interagire con l'ambiente che lo circonda gli aspetti positivi dell’interazione tra un individuo, le sue caratteristiche e i fattori ambientali ciò che nella persona non funziona quando svolge determinate azioni.
NON rientrano nei "fattori ambientali" presi in considerazione dall'ICF: i servizi, i sistemi e le politiche il supporto e le relazioni gli atteggiamenti la mobilità.
L'elaborazione dell'ICF-CY è dovuta: alle nuove conoscenze scientifiche emerse rispetto alla disabilità alle specificità che alcuni processi hanno in età evolutiva alla necessità di aggiungere alcune aree di interesse allo strumento originale all'interesse crescente per il gioco come dispositivo educativo.
Credenze e atteggiamenti possono essere considerati potenziali barriere e/o facilitatori? Solo le credenze, visto che forniscono il background di riferimento dei processi educativi Sì, in quanto anche elementi concettuali possono esserlo No, in quanto degli elementi concettuali non possono esserlo Solo gli atteggiamenti, visto che influenzano maggiormente le pratiche didattiche.
Nella classificazione ICF a cosa servono i qualificatori? A esprimere un giudizio di valore sull'entità del problema rilevato A codificare l'entità del problema rilevato A collocare la persona in una categoria specifica di disabilità A far comprendere la frequenza con cui si verifica un problema.
L'Unità di valutazione multidisciplinare responsabile del Piano di Funzionamento prevede il confronto solo tra specialisti dell'area medica opera in autonomia rispetto a quanto osservato a scuola sullo studente opera in autonomia rispetto alle osservazioni della famiglia si coordina con istituzioni scolastiche e famiglie.
Nella gestione del Profilo di Funzionamento: è più importante la crescita personale dello studente rispetto alle interazioni che ha con l'ambiente è possibile apportare modifiche solo nel passaggio tra un ordine scolastico e l'altro occorre monitorare i cambiamenti evolutivi dello studente e aggiornare il documento quando necessario non è necessario dare seguito a quanto previsto dal modello ICF.
Il feedback è un dispositivo didattico che può favorire lo sviluppo delle funzoni esecutive cognitivo metacognitivo della competizione tra pari.
NON rientra tra le strategie didattiche student-centred: il problem-based learning l'apprendimento cooperativo la lezione frontale il feedback.
"Informazione che viene restituita allo studente sull’adeguatezza e/o sulla qualità della propria performance" è la definizione di: feedback valutazione sommativa orientamento valutazione.
Un feedback è "personalizzato" quando: indica quale sarebbe stata la risposta corretta da dare chiarisce il motivo per cui la risposta fornita è giusta o sbagliata nessuna delle opzioni proposte informa se la risposta fornita è giusta o sbagliata.
Nell'approccio student-centred, il feedback dovrebbe rispondere a una funzione valutativa: sommativa orientativa giudicativa diagnostica.
Cosa definisce l'acronimo UDL? Universal Design for Learning Unità Didattica a Lungo termine Unità Didattica di Apprendimento Universal Didactic Learning.
L'Universal Design for Learning ritiene importante fornire agli studenti molteplici mezzi di: coinvolgimento, interazione, lettura comunicazione, rappresentazione, studio rappresentazione, espressione, coinvolgimento partecipazione, studio, interazione.
Nell'Universal Design for Learning, con "molteplici mezzi di partecipazione/impegno" si intede l'importanza di fornire: modalità alternative per favorire l'inclusione modalità alternative per essere attivi nella didattica modalità alternative per accedere a uno stesso contenuto modalità alternative per riprodurre quanto appreso.
L'ambito tecnologico e digitale nell'Universal Design for Learning: amplia le possibilità di qualificare le pratiche didattiche riduce le possibilità di qualificare le pratiche didattiche è l'unico a poter qualificare le pratiche didattiche non influenza la possibilità di qualificare le pratiche didattiche.
Come può essere definito lo stile cognitivo? Approccio alla conoscenza e allo studio delle discipline Acquisizione di conoscenze in vista di uno scopo Modalità con cui vengono assimilati dei contenuti Modalità preferenziale che una persona adotta per conoscere il mondo.
NON fa parte dei processi cognitivi: l'apprendimento la motivazione l'attenzione il linguaggi.
Le strategie didattiche cognitive lavorano sui processi che si attivano: nella fase di acquisizione e organizzazione delle conoscenze nella fase di organizzazione e riflessione sulle conoscenze nessuna delle opzioni proposte nella fase di riflessione e valutazione sulle conoscenze.
Come può essere definito l'apprendimento? Modalità con cui vengono assimilati dei contenuti Approccio alla conoscenza e allo studio delle discipline Modalità preferenziale che una persona adotta per conoscere il mondo Acquisizione di conoscenze in vista di uno scopo.
Nel modello di Cornoldi e De Beni, si parla di stile cognitivo divergente quando: si tende ad utilizzare il ragionamento induttivo si tendono ad assumere decisioni senza pensarci troppo si prediligono stimoli visivi per accedere alle informazioni si tende a dare più letture e soluzioni di uno stesso problema.
Nel modello di Kolb si parla di stile di apprendimento accomodatore quando il soggetto: utilizza il ragionamento induttivo e sviluppa modelli teorici logici predilige un’unica soluzione a un problema è attivo e flessibile nel ragionamento ed è a suo agio nelle situazioni di cambiamento tende a risolvere i problemi in modo intuitivo piuttosto che analitico.
Un modo alternativo per definire la "zona di sviluppo prossimale" è: l’area di competenze potenzialmente acquisibili che un allievo potrebbe raggiungere con l’aiuto di un esperto l’area di competenze che un allievo acquisità in tempi brevi, con l'aiuto di un esperto l’area di competenze potenzialmente acquisibili che un allievo potrebbe raggiungere e su cui sta lavorando in modo autonomo l’area di competenze che un allievo acquisità in tempi brevi, con l'aiuto di un compagno.
Un modo alternativo per definire la "zona di sviluppo prossimale" è: l’area di competenze potenzialmente acquisibili che un allievo potrebbe raggiungere con l’aiuto di un esperto l’area di competenze che un allievo acquisità in tempi brevi, con l'aiuto di un esperto l’area di competenze potenzialmente acquisibili che un allievo potrebbe raggiungere e su cui sta lavorando in modo autonomo l’area di competenze che un allievo acquisità in tempi brevi, con l'aiuto di un compagno.
Rientra nelle possibili strategie didattiche cognitive: la riflessione condivisa l'evidenziazione di concetti chiave il brainstorming la rielaborazione ad alta voce.
Nell'agire nella cosiddetta zona di sviluppo prossimale, il docente dovrebbe proporre problemi: di livello uguale alle capacità attuali, così che sia favorita l'autostima di livello superiore alle capacità attuali, ma non così tanto da risultare incomprensibile di livello uguale alle capacità attuali, così che sia ben comprensibile di livello superiore alle capacità attuali, anche se qualcosa può risultare incomprensibile.
Rientrano tra le strategie per rinforzare la memoria: la reiterazione, l'associazione, l'organizzazione l'esercitazione, l'associazione, l'organizzazione l'esercitazione, la mediazione, l'organizzazione la reiterazione, la mediazione, l'organizzazione.
Chi definì il concetto di zona di sviluppo prossimale? Kolb Sternberg Vygotskij Dewey.
Il modeling è quella fase in cui, nel processo di apprendimento: l’apprendista viene introdotto all’azione e inizia a sviluppare le competenze con l’appoggio dell’esperto/tutor l’esperto (il docente) esegue l’azione e l’apprendista (lo studente) osserva l’apprendista impara a realizzare l’azione guidato dal tutor l’apprendista procede autonomamente mentre il tutor riduce progressivamente il suo aiuto.
Lo scaffolding è utile: finché lo studente non sviluppa le abilità oggetto di interesse all'inizio di ogni percorso scolastico anche quando lo studente ha piena padronanza delle capacità oggetto di interesse sempre.
Uno studente con buone capacità metacognitive: è consapevole del proprio funzionamento cognitivo; è aperto a collaborare con i compagni; consegue sempre ottimi risultati di apprendimento sa aiutare i compagni a sviluppare le sue stesse capacità.
Cos'è l'autoregolazione? La capacità di uno studente di fornire a se stesso le istruzioni verbali necessarie all’esecuzione di un compito, utilizzando principalmente capacità cognitive Quell’insieme di processi attraverso i quali lo studente regola gli aspetti personali, comportamentali e ambientali al fine di raggiungere i propri obiettivi di apprendimento Quell’insieme di processi cognitivi attraverso i quali lo studente regola gli aspetti personali, comportamentali e ambientali al fine di raggiungere i propri obiettivi di apprendimento La capacità di uno studente di fornire a se stesso le istruzioni verbali necessarie all’esecuzione di un compito, utilizzando principalmente capacità metacognitive.
Uno studente autoregolato: definisce i suoi obiettivi, pianifica e agisce per raggiungerli, verifica l'adeguatezza di quanto svolto definisce i suoi obiettivi, risponde adeguatamente ai compiti assegnati, dà seguito ai feedback dell'insegnante risponde adeguatamente ai compiti assegnati, riflette su ciò che fa, dà seguito ai feedback dell'insegnante pianifica cosa fare per rispondere a un compito, verifica l'adeguatezza di quanto svolto, dà seguito ai feedback dell'insegnante.
Per favorire l'automonitoraggio degli studenti, il docente: invita a utilizzare schemi e mappe concettuali per organizzare quanto appreso valuta sistematicamente le prestazioni degli studenti e comunica loro il voto può chiedere loro di utilizzare strategie e strumenti specifici indica agli studenti con i passaggi da seguire per risolvere un compito.
La flipped classroom può essere considerata tra le strategie didattiche metacognitive in quanto: chiede agli studenti di studiare, rielaborare e condividere con la classe dei contenuti in modo personale prevede che gli studenti svolgano i compiti a casa ribalta il concetto di docente che spiega e studente che ascolta nessuna delle opzioni proposte.
Quale è la tecnica collaborativa per la quale uno studente lavora su un compito mentre l’altro, con il ruolo di istruttore, controlla ed eventualmente aiuta Automonitoraggio Pair check Think, pair, share Autoistruzione.
Nella tecnica collaborativa del Jigsaw: il contributo dei singoli non è fondamentale per concludere il lavoro del gruppo il gruppo lavora sugli stessi aspetti per tutte le fasi dell'attività il contributo dei singoli è fondamentale per concludere il lavoro del gruppo è possibile che i gruppi vengano cambiati alla fine dell'attività.
Nelle attività di Peer tutoring, il tutor: dovrebbe essere formato preventivamente non lavora sulla dimensione emozionale e motivazionale non può essere uno studente con BES è sempre lo studente di età maggiore.
Nel modello del Learning Together il docente ha la responsabilità di: gestire da solo in processo valutativo cambiare i gruppi se non lavorano adeguatamente assegnare i ruoli agli studenti formare gruppi omogenei per capacità.
NON rientra nei modelli di Student Team Learning: Group Investigation Jigsaw Teams-Games-Tournaments Cooperative Integrated Reading and Composition.
Può essere definito come un tratto emotivo pressoché stabile e ricorrente: il sentimento l'atteggiamento prosociale lo stato d'animo l'emozione.
Quale delle seguenti NON è una dimensione chiamata in gioco dalla prosocialità? Empatia Assertività Abilità cognitive Motivazione.
Può essere definito come una tensione affettiva nei confronti di qualcosa alla quale viene assegnato valore: l'emozione l'atteggiamento prosociale il sentimento lo stato d'animo.
Su quali competenze lavora l'approccio SEL (Social and Emotional Learning)? consapevolezza emotiva e sociale, autoregolazione emotiva, gestione delle relazioni sociali consapevolezza emotiva, autoregolazione emotiva, gestione degli stati cognitivi autoregolazione emotiva, capacità di prendere decisioni responsabili, gestione degli stati cognitivi consapevolezza sociale, conoscenza emotiva, capacità di prendere decisioni responsabili.
Nel modello STEP (Fedeli, 2013), si parla di "tollerare le emozioni" quando: si mantiene una buona regolazione anche in presenza di emozioni intense e si tollerano situazioni frustranti si comprende un'emozione considerando le modifiche percepite su se stessi e le si sa dare un nome c'è capacità di verbalizzare a analizzare un’emozione provata e di collegare le emozioni ad eventi scatenanti c'è un comportamento sempre più regolato di fronte a un’emozione e non ci si lascia travolgere da essa.
Nel dare la possibilità di accedere a contenuti (o produrne) utilizzando risorse diversificate, le Tecnologie Educative consentono di lavorare: sulla dimensione emozionale sulla dimensione cognitiva sulla dimensione motivazionale sulla dimensione metacognitiva.
Le Tecnologie Educative relative all'ambito della produttività chiedono agli studenti di: utilizzare software specifici per l'elaborazione di mappe concettuali utilizzare motori di ricerca, repository e banche dati prendere parte ad attività comunicative e/o collaborative lavorare su testi, ipertesti e documenti di varia tipologia.
Il dispositivo del Forum: dato un tema di interesse dall'autore, dà modo a tutti di inserire un solo commento dato un tema di interesse generale, dà modo a tutti di inserire il proprio contributo dato un tema di interesse generale, dà modo a tutti di inserire una sola risposta dato un tema di interesse dall'autore, dà modo a tutti di inserire commenti.
Nel verbale della Legge 104, articolo 3, i codici "comma 1" e "comma 3" cosa definiscono? La gravità della disabilità certificata La presenza o assenza della disabilità La Diagnosi Funzionale e il Profilo Dinamico Funzionale dello studente Il numero di figure necessarie per il supporto didattico.
Può essere definito «documento che rende conto del percorso formativo di ogni studente, con o senza certificazione di disabilità»: l'e-portfolio dello studente il Piano Educativo Individualizzato il fascicolo personale dello studente il resoconto finale dei voti dello studente.
Il Fascicolo personale dello studente è previsto: solo per gli studenti con BES e DSA per tutti gli studenti solo per gli studenti con disabilità per gli studenti che ne fanno richiesta.
La sintesi vocale è utile soprattutto in riferimento alle: disabilità psichiche disabilità motorie disabilità fisiche disabilità sensoriali.
La ipoacusia rientra nelle: disabilità motorie disabilità sensoriali disabilità fisiche disabilità psichiche.
Le principali macro-categorie della disabilità possono essere considerate: disabilità motorie, intellettive e psichiche disabilità motorie e sensoriali disabilità fisiche e intellettive disabilità motorie, sensoriali e psichiche.
Il Verbale della Legge 104 va rinnovato: a cura della famiglia, in accordo con il referente scolastico a cura della scuola, in accordo con la famiglia a cura della famiglia, in accordo con il referente clinico a cura della scuola, in accordo con il referente clinico.
. NON rientrano nei Disturbi del neurosviluppo: i disturbi dello spettro autistico i disturbi d'ansia generalizzati i disturbi specifici dell’apprendimento i disturbi della comunicazione.
Comprende deficit del funzionamento sia intellettivo sia adattivo negli ambiti concettuali, sociali e pratici: il disturbo da deficit di attenzione/iperattività il disturbo dello spettro autistico il disturbo specifico dell’apprendimento la disabilità intellettiva.
Si può parlare di Quoziente Intellettivo (QI) "borderline" (al limite della norma) con punteggi: con punteggi tra 74 e 90 con punteggi al di sopra di 84 con punteggi tra 71 e 84 con punteggi al di sotto di 70.
Il principale obiettivo delle "Linee guida sul trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti" è: favorire il dialogo e la collaborazione inter-istituzionale affermare la centralità del piano familiare per favorire l'inclusione della persona con Disturbi dello Spettro Autistico affermare la centralità del piano scolastico per favorire l'inclusione della persona con Disturbi dello Spettro Autistico affermare la centralità del piano clinico per favorire l'inclusione della persona con Disturbi dello Spettro Autistico.
Possono influenzare la presenza di Disturbi dello Spettro Autistico: principalmente aspetti genetici e variabili biologiche i comportamenti della madre durante la prima infanzia aspetti genetici, fattori ambientali e variabili biologiche principalmente fattori ambientali e abitudini familiari.
Per poter parlare di Disturbi dello Spettro Autistico: i criteri diagnostici indicati nel DSM-V devono essere presenti per almeno 2 voci su 4 i criteri diagnostici indicati nel DSM-V devono essere presenti per almeno 1 voce su 4 i criteri diagnostici indicati nel DSM-V devono essere tutti e 4 presenti i criteri diagnostici indicati nel DSM-V devono essere presenti per almeno 3 voci su 4.
Il Disturbo dello Spettro Autistico è connesso: al ritardo mentale alla disabilità sensoriale alla disabilità intellettiva al neurosviluppo.
ADHD è l'acronimo di: Disturbo del Comportamento Dirompente Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività nessuna delle opzioni proposte Alternative Didactic Helping Design.
Il "dominio concettuale" nel funzionamento adattivo: include abilità di linguaggio, scrittura, matematica, ragionamento, memoria include empatia, giudizio sociale, capacità nelle relazioni interpersonali, capacità di fare e mantenere amicizie nessuna delle opzioni proposte include il sapersi prendere cura di se stessi, la responsabilità sul lavoro, la gestione del denaro o le attività svolte nel tempo libero.
Quando gli stimoli vissuti dallo studente con Disturbi dello Spettro Autistico superano il limite che è in grado di sopportare è possibile che si verifichino: il meltdown o le crisi di rabbia lo shutdown o o le crisi lo shutdown o la chiusura al mondo il meltdown o lo shutdown.
Nella pianificazione di un setting nella prospettiva ABA bisogna predisporre: ambiente personale, interpersonale, normativo ambiente concettuale, normativo, sociale ambiente fisico,concettuale, normativo ambiente fisico, normativo, interpersonale.
Nella metodologia TEACCH occorre: lasciare lo studente libero, in una situazione destrutturata chiarire allo studente cosa ci si aspetta che lui faccia, chiarendo le consegne incentivare lo studente a fare ipotesi per agire nell'ambiente affiancare lo studente suggerendo ogni comportamento che deve avere.
Le PECS sono un esempio di CAA: ad alta tecnologia a discreta tecnologia a bassa tecnologia a media tecnologi.
I compiti di falsa credenza possono essere utili per far comprendere: nessuna delle opzioni proposte come gestire le relazioni sociali come andare oltre alla dimensione letterale dei discorsi e degli eventi le emozioni altrui e le reazioni che dovrebbero comportare.
L'approccio SEL (Social and Emotional Learning): è sempre efficace con gli studenti con Disturbi dello Spettro Autistico può essere efficace con gli studenti con Disturbi dello Spettro Autistico non è efficace con gli studenti con Disturbi dello Spettro Autistico non è pertinente ai bisogni degli studenti con Disturbi dello Spettro Autistico.
"Descrivono interazioni sociali, situazioni, comportamenti e abilità facendo riferimento ad episodi concreti". Si sta parlando di: PECS strategie di modeling compiti di realtà storie sociali.
La persona con Disturbo della Condotta ha solitamente: un'affettività borderline mancanza di rimorso o senso di colpa per ciò che fa rimorso o senso di colpa per ciò che fa sufficienti doti empatiche, se fa qualcosa di troppo grave.
"Schema ricorrente o persistente di comportamento che viola i diritti degli altri o viola le principali norme o le regole sociali maggiori per i bambini di pari età" è la definizione di: Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività Disturbo aggressivo Disturbo Oppositivo Provocatorio Disturbo della Condotta.
Il Disturbo Oppositivo Provocatorio: solo in età scolastica è un Disturbo della condotta è uno dei Disturbi della condotta non è uno dei Disturbi della condotta solo nei casi più gravi è un Disturbo della condotta.
Per diagnosticare un Disturbo d'ansia occorre che ci sia: difficoltà della persona a relazionarsi ed apprendere difficoltà della persona a prendere iniziativa nell'ambiente una compromissione oggettiva nell’adattamento della persona un'insofferenza della persona nell'adattarsi all'ambiente circostante.
Sarebbe opportuno non anticipare la diagnosi di _________ prima della fine della seconda classe di scuola primaria. disgrafia nessuna delle opzioni proposte dislessia discalculia.
I Disturbi Specifici dell'Apprendimento si manifestano in un contesto di funzionamento intellettivo: dipende dalle situazioni specifiche adeguato borderline compromesso.
I Disturbi Specifici dell'Apprendimento: hanno matrice genetica hanno origine organica hanno origine sociale hanno matrice evolutiva.
La normativa prevede che gli studenti DSA abbiano un loro: Piano Triennale dell'Offerta Formativa Piano Educativo Individualizzato Piano Annuale dell'Inclusione Piano Didattico Personalizzato.
Cosa si intende con "fluenza grafica"? La realizzazione grafica delle parole La gradevolezza della calligrafia La velocità di scrittura La scorrevolezza della lettura.
Gli strumenti compensativi: possono facilitare il compito dal punto di vista cognitivo devono facilitare il compito dal punto di vista cognitivo non dovrebbero facilitare il compito dal punto di vista cognitivo facilitano sempre il compito dal punto di vista cognitivo.
Nell'apprendimento delle L2 è fondamentale la dimensione: principalmente cognitiva principalmente esperienziale cognitiva ed esperienziale nessuna delle opzioni proposte.
La normativa parla di BES come situazioni: mutabili nel tempo non mutabili nel tempo che peggiorano nel tempo clinicamente definite.
Per favorire l'inclusione di uno studente staniero, occorre che: gli insegnanti di sostegno siano sensibili al tema dell’educazione interculturale il Comitato di accoglienza sia sensibile al tema dell’educazione interculturale tutto il personale scolastico sia sensibile al tema dell’educazione interculturale il personale di segreteria sia sensibile al tema dell’educazione interculturale.
La normativa che ha introdotto l'acronimo BES (Bisogni Educativi Speciali) è: Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 Legge n. 104 del 1992 Legge n. 53 del 2003 Legge n. 170 del 2010.
Contrasta il comportamento problematico impegnando in un’attività che non consente di attuarlo: rinforzamento differenziale di altri comportamenti rinforzamento differenziale di comportamenti adeguati rinforzamento differenziale di comportamenti incompatibili rinforzamento differenziale di contrasto.
Il fare da guida nell’impugnatura della penna riguarda l'adattamento degli obiettivi in fase di: valutazione input elaborazione output.
L'adattamento degli obiettivi per gli studenti con BES può riguardare: fase di input, valutazione fase di input, elaborazione, output compito assegnato, strategie didattiche, valutazione compito assegnato, modalità di valutazione.
Prima di redigere un PEI è opportuno osservare lo studente in aula? Non è necessario Può essere utile Sì, sempre No, le informazioni vanno desunte dalla documentazione medica.
Lo studente fa riferimento ad obiettivi specifici ma assimilabili a quelli della classe nel PEI: personalizzato (con prove identiche) differenziato personalizzato (con prove equipollenti) ordinario.
Si dovrebbe occupare della stesura operativa del PEI: l'insegnante di sostegno e le figure di assistenza l'insegnante di sostegno almeno metà del Consiglio di classe l'intero Consiglio di classe.
La revisione del PEI è prevista: a inizio anno scolastico successivo periodicamente a fine anno scolastico quattro volte l'anno.
Quale è il documento progettuale redatto per gli studenti con disabilità certificata? Il Percorso Educativo Individualizzato Il Piano Educativo Individualizzato Il Piano Didattico Personalizzato Il Percorso Didattico Personalizzato.
L'elaborazione del PDP in supporto degli studenti con Disturbi Specifici dell'Apprendimento: è facoltativa è su richiesta della famiglia è obbligatoria è a discrezione del Consiglio di classe.
Nella Scuola dell'infanzia, in presenza di bambini con potenziali difficoltà: è vietato utilizzare PDP è obbligatorio utilizzare PDP è inopportuno utilizzare PDP è consuetudine utilizzare PDP.
Le Linee guida ministeriali rispetto al modello di PDP: spiegano come elaborarlo nei Servizi per l'infanzia forniscono il file che è obbligatorio utilizzare sono in via di definizione indicano i contenuti minimi che deve avere il documento.
Quali sono i due principali "momenti" della valutazione? Verifica e valutazione Misurazione e attribuzione di giudizio Iniziale e finale Misurazione e classificazione.
Gli esiti della valutazione degli studenti: dovrebbero influenzare la riprogettazione didattica potrebbero essere utili per individuare i più e meno bravi non hanno un'influenza diretta sulla progettazione didattica sono utili per individuare i più e meno bravi.
La funzione valutativa formativo-processuale è utile per: raccogliere informazioni in itinere sui livelli di apprendimento raccogliere informazioni complessive sui risultati di apprendimento rilevare preconoscenze e adeguatezza del percorso progettato valutare l'efficacia del percorso didattico proposto.
Il confronto con prove di altri allievi porta a distorcere il giudizio valutativo di uno studente in presenza di: effetto di stereotipia effetto di contrasto effetto severità effetto alone.
Le prove di verifica semistrutturate hanno: stimolo chiuso e risposta aperta stimolo e risposta chiusa stimolo e riposta aperta stimolo aperto e risposta chiusa.
NON sono un esempio di prova oggettiva: le domande strutturate le corrispondenze i completamenti le domande con risposta a scelta multipla.
Hanno stesso valore legale rispetto a agli strumenti di verifica utilizzati dalla classe: prove di verifica equipollenti prove di verifica personalizzate prove di verifica individualizzate prove di verifica differenziate.
L'utilizzo di prove differenziate comporta il mancato rilascio del dimpla: nel primo ciclo di istruzione nella formazione universitaria nel secondo ciclo di istruzione nel primo e secondo ciclo di istruzione.
Quali sono due effetti di distorsione del giudizio ulteriori che possono intervenire nel valutare studenti con difficoltà? Sottostima e sovrastima Discriminazione e sovrastima Discriminazione e Pietismo Sottostima e ipervalutazione.
Nell'ambito delle scritture professionali, le griglie di osservazione rientrano nei documenti: di analisi di rendicontazione di monitoraggio e valutazione di progettazione.
Nelle griglie di osservazione i "descrittori" esplicitano: la scala di rilevazione da utilizzare la descrizione dei comportamenti giusti e sbagliati i comportamenti bersaglio da osservare gli aspetti su cui il docente deve scrivere i testi.
Le rubriche valutative sono una possibile modalità applicativa di: prova strutturata prova semistrutturata griglia di osservazione diario di bordo.
Nell'ambito delle scritture professionali, il diario di bordo rientra nei documenti: di monitoraggio e valutazione di progettazione di analisi di rendicontazione.
NON può essere considerato uno strumento di rilevazione dati di tipo qualitativo: il focus group l'intervista il diario di bordo la checklist.
In un focus group il moderatore: monitora e coordina gli scambi interattivi pone domande ad ogni soggetto coinvolto valuta le risposte fornite allontana intervistati sgraditi.
Per analizzare quanto emerso in un'intervista è indispensabile: aver preso appunti durante il colloquio poter consultare più volte l'intervistato avere buona memoria rispetto a quanto detto avere il testo integrale del colloquio.
Nel condurre un’intervista l’intervistatore dovrebbe avere un atteggiamento: di ascolto attivo valutativo giudicante simpatico.
L'analisi SWOT può essere utilizzata con pertinenza: in qualsiasi situazione per analizzare contesti e situazioni personali per analizzare situazioni personali per analizzare contesti.
Nel questionario i codici con cui registrare le risposte fornite: variano a seconda di chi gestisce l'analisi dei dati vengono predeterminati durante la progettazione dello strumento variano in funzione delle risposte effettivamente raccolte vengono definiti a seguito della somministrazione dello strumento.
Il principale strumento utilizzato nelle ricerche quantitative è: il diario di bordo la checklist l'intervista il questionario.
Nel modello SWOT rappresentano le condizioni esterne che possono aiutare nel raggiungimento degli obiettivi: Punti di debolezza Punti di forza Minacce Opportunità.
Nell'analisi SWOT l'acronimo inglese SWOT traduce: Punti di forza, Minacce, Opportunità, Tecniche Punti di forza, Punti di debolezza, Opportunità, Minacce Strategie, Punti di forza, Punti di debolezza, Tecniche Strategie, Punti di debolezza, Opportunità, Tecniche.
Nel CIPP Model l'acronimo CIPP sta per: Context, Individualization, Programme, Process Content, Individualization, Process, Product Context, Inputs, Process, Product Content, Inputs, Programme, Product.
Affinché un focus group sia efficace: dovrebbe essere breve sono necessarie almeno quattro ore dovrebbe ottimizzare i tempi dovrebbe durare a lungo.
In una Word cloud la grandezza delle parole è: inversamente proporzionale alla frequenza con cui si presentano in un documento (es. intervista) non influenzata dalla frequenza con cui si presentano in un documento (es. intervista) direttamente proporzionale alla frequenza con cui si presentano in un documento (es. intervista) connessa all'importanza che l'intervistatore dà ad alcune parole chiave.
Il movimento pedagogico Student Voice vede gli studenti come: figure poco responsabili giovani da incoraggiare nella crescita potenziali agenti di cambiamento nella scuola persone inesperte da motivare.
Il Piano di Miglioramento dovrebbe contenere: analisi sulle criticità riscontrate nei processi di funzionamento della scuola ipotesi di obiettivi su cui lavorare nel breve, medio e lungo termine proposte operative e tempi utili per raggiungere gli obiettivi del RAV riflessioni su come raggiungere gli obiettivi del RAV.
Il Piano di Miglioramento è uno strumento di: informazione progettazione analisi rendicontazione.
Il RAV di ogni scuola: è pubblico sul portale "Scuola in chiaro" è reso pubblico sulla Gazzetta Ufficiale è ad accesso riservato solo per il personale interno è ad accesso riservato negli uffici di Segreteria.
Il RAV è uno strumento di: autovalutazione delle scuole autovalutazione del sistema scolastico nazionale autovalutazione dei docenti autovalutazione degli studenti.
Si attua garantendo il principio di trasparenza delle informazioni: autovalutazione miglioramento continuo valutazione esterna rendicontazione sociale.
Nelle scuola si occupa di gestire il processo di autovalutazione scolastica: il personale di segreteria l'INVALSI il Nucleo Interno di Valutazione l'ispettorato ministeriale.
NON rientra tra le azioni volte a promuovere l'Educazione allo Sviluppo Sostenibile (ESS): formazione professionale degli insegnanti responsabilizzazione dei giovani promozione di politiche neoliberiste trasformazione degli ambienti di apprendimento.
Nell'ambito di un ecosistema educativo, riguarda "il contesto più prossimo al soggetto, come ad esempio la famiglia, la scuola, il gruppo dei pari, il territorio di appartenenza": meso-sistema macro-sistema micro-sistema exo-sistema.
In una infrastruttura educativa, vengono considerati nelle strategie di management: dotazioni strumentali, partnership processi di leadership, partnership opportunità di agency, collaborazione tra colleghi dispositivi didattici, relazioni con studenti.
Quale dei seguenti NON è un elemento costitutivo di un ecosistema educativo? Strategie didattiche e valutative Popolazione fuori della scuola Popolazione dentro la scuola Strutture e strumenti a disposizione.
In una infrastruttura educativa, la "cultura organizzativa": fa da sfondo a tutte le variabili implicate riguarda le pratiche d'aula riguarda l'allestimento degli ambienti riguarda le strategie di management.
In tema di formazione docenti, riguarda la capacità di allestire ambienti di apprendimento stimolanti, di utilizzare in modo efficace spazi e tempi, di ricorrere a mediatori didattici multicanale, comprese le TIC: area di competenza "epistemologica" area di competenza "organizzativa" area di competenza "didattica" area di competenza "relazionale".
NON rientra nei "domini" che Perrenoud individua nel parla di profilo del docente inclusivo: servirsi delle nuove tecnologie scrivere progetti educativi individualizzati organizzare e animare le situazioni di apprendimento partecipare alla gestione della scuola.
Nel “Profilo dei Docenti Inclusivi” l’European Agency for Development in Special Needs Education NON include la capacità di: formarsi lungo tutto il periodo lavorativo valorizzare le diversità degli alunni coinvolgere le famiglie degli studenti con disabilità lavorare con gli altri.
Il “Profilo dei Docenti Inclusivi” l’European Agency for Development in Special Needs Education si rivolge: a tutti gli insegnanti che interagiscono con studenti con disabilità agli insegnanti specializzati sul sostegno a tutti gli insegnanti soprattutto agli insegnanti specializzati sul sostegno.
Le competenze inclusive di un docente possono essere utili: per gli studenti con disabilità per tutti gli studenti per gli studenti con Bisogni Educativi Speciali per gli studenti con Disturbi Specifici dell'Apprendimento.
Quale legge italiana parla di formazione docenti come “obbligatoria, permanente e strutturale”? Legge 170/2010 Legge 107/2015 Legge 53/2003 Legge 104/1992.
NON è una delle competenze minime dell'insegnante "digitale" individuate da L. Cottini: garantire la salute e la sicurezza quando si lavora con i devices tecnologici saper utilizzare software per l’editing multimediale conoscere il funzionamento dei social network e dei meccanismi psicologici connessi conoscere e saper utilizzare software per il monitoraggio e per la gestione della classe.
Tenendo conto delle Web Content Accessibility Guidelines, un’informazione per essere accessibile dovrebbe essere: accessibile, utilizzabile, comprensibile, comunicabile leggibile, comprensibile, comunicabile, compatibile percepibile, leggibile, comprensibile, robusta percepibile, utilizzabile, comprensibile, robusta.
Ad avviso di L. Cottini, gli ambiti fondamentali per un docente inclusivo sono: Competenze personali, Competenze sociali, Competenze didattiche e valutative Conoscenze, Competenze personali, Competenze sociali e manageriali Conoscenze, Competenze personali, Competenze sociali e manageriali, Competenze metodologiche Competenze personali, Competenze sociali, Competenze metodologiche e didattiche.
Il modello DigCompEdu contiene il: Quadro di riferimento europeo per le competenze digitali dei docenti e dei formatori Quadro di riferimento europeo per le competenze digitali dei cittadini Quadro di riferimento europeo per le competenze digitali dei contesti educativi Quadro di riferimento europeo per le competenze digitali degli studenti.
Nel DigCompEdu è il fattore che riguarda le competenze professionali del docente/formatore: pratiche di insegnamento e apprendimento risorse digitali coinvolgimento e valorizzazione professionale valutazione dell'apprendimento.
NON è uno dei pilastri fondamentali del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: didattica per competenze transizione ecologica digitalizzazione e innovazione inclusione sociale.
La formazione in tema di inclusione prevista dalla Legge di Bilancio del 2021 e dal Decreto Ministeriale n. 188 del 21 prevede: 25 ore di formazione facoltativa 17 ore di formazione facoltativa 17 ore di formazione obbligatoria 25 ore di formazione obbligatoria.
Parla di "transizione digitale" e di "didattica digitale integrata": il Piano Nazionale Scuola Digitale il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza La Buona Scuola il modello LifeComp.
Rappresenta le "conoscenze e competenze che vengono acquisite in tema di mezzi di comunicazione": Competenza digitale Media literacy Media education Digital literacy.
NON è una dimensione primaria quando si parla di competenza digitale: esperienza nelle strategie di coding atteggiamento riflessivo e responsabile nell'utilizzo del digitale capacità critico-cognitive nell'utilizzo delle TIC conoscenza delle TIC.
Nel DigComp riguarda la capacità di navigare, ricercare e filtrare dati, informazioni e contenuti digitali: Alfabetizzazione su informazioni e dati Creazione di contenuti digitali Comunicazione e collaborazione Risoluzione di problemi.
Il Piano per la formazione dei docenti 2016-2019 trova fondamento nel fatto: che per vincere la competizione internazionale le scuole devono essere rinnovate che gli studenti hanno bisogno di insegnanti aggiornati sul tema delle tecnologie che la scuola rappresenta il fuclro da cui promuovere lo sviluppo del capitale culturale, sociale e umano che gli insegnanti non sono abbastanza capaci nella gestione delle attività d'aula.
Nel gestire il Bilancio sociale, la scuola si rivolge: alle famiglie a diversi stakeholders agli Enti territoriali alle associazioni culturali.
La capacità di una realtà di rendere conto del proprio operato viene espressa con il termine: evaluation assessment accountability effectiveness.
Gli studenti sono stakeholders: non sono stakeholders secondari primari terziar.
Possono essere definiti come tutti quegli interlocutori che a vario titolo sono coinvolti nelle attività svolte dalla scuola: contrattisti collaboratori stakeholders insegnanti e formatori.
NON può essere considerato uno stakeholder secondario: sindacato famiglia impresa associazione culturale.
Quale è il documento che enuclea i principi e i comportamenti che scuola, famiglia e alunni condividono e si impegnano a rispettare nell’ambito del percorso formativo dello studente? Il Patto educativo di corresponsabilità Il Regolamento scolastico il Bilancio sociale Il Patto educativo di comunità.
Con riferimento al contributo di Epstein, prevede il reclutamento e il supporto dei genitori nelle attività della scuola: parenting learning at home decision making volunteering.
L’autonomia scolastica garantisce ad ogni istituzione di avere autonomia: didattica, organizzativa, di ricerca gestionale, di ricerca, didattica amministrativa, didattica, finanziaria organizzativa, amministrativa, finanziaria.
Quale è il documento attraverso cui la scuola stringe collaborazioni con soggetti attivi sul territorio? Il Piano Triennale dell'Offerta Formativa Il Patto educativo di comunità Il Patto educativo di corresponsabilità il Bilancio sociale.
Il Patto educativo di comunità pone le sue basi su princìpi di tipo: generale costituzionale epistemologico trasversale .
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