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DIDATTICA ED EDUCAZIONE MEDIALE

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DIDATTICA ED EDUCAZIONE MEDIALE

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Creation Date: 2022/09/24

Category: Others

Number of questions: 150

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Educare con il teatro. Gramsci. Platone. Sant'Ignazio. Lutero.

Platone avverte che. L'avvento della scrittura espropria l'educatore del controllo sui tempi ma offre un controllo nei modi di apprendimento dei suoi allievi. l'avvento della scrittura offre all'educatore controllo sui tempi e i modi dell'apprendimento dei suoi allievi. l'avvento della scrittura espropria l'educatore del controllo sui tempi e i modi dell'apprendimento dei suoi allievi. Nessuna delle risposte è corretta.

Lutero comprende bene che. La scrittura e la stampa, oltre che come tecnologie di libertà possono essere intese come tecnologie di controllo sociale. la scrittura e la stampa, sono tecnologie di libertà possono essere intese come tecnologie di controllo sociale. la scrittura e la stampa, sono tecnologie di controllo sociale. la scrittura e la stampa, non possono essere considerate tecnologie di libertà nè possono essere intese come tecnologie di controllo sociale.

Tradizionalmente all'idea di cultura di massa è stata attribuita. una valenza neutra. una valenza chiaramente negativa. una valenza chiaramente positiva. nessuna delle risposte è corretta.

Il termine Media Education indica. lo spazio riservato ai media all'interno delle dinamiche sociali. lo spazio riservato ai media all'interno del curricolo scolastico. lo spazio riservato ai media all'interno del contesto lavorativo. nessuna delle risposte è corretta.

I "critici" guardano con sospetto l'industria culturale, le addebitano il pervertimento del gusto, l'abbassamento dei livelli culturali, ragionano per contrapposizioni drastiche (cultura del libro vs cultura televisiva). Parzialmente Vero. Nessuna delle risposte è corretta. 1. 0.

posizione della teoria critica francofortese , sulla cultura di massa. Horkheimer e Adorno (1976). Greimas e Adorno (1976). Horkheimer e Gonnet (1966). Horkheimer e Adorno (1966).

La Cultura di massa non contribuisce alla crisi dell'educatore. nessuna delle risposte è corretta. 0. parzialmente vero. 1.

Il termine Media Literacy. indica l'insieme delle competenze linguistiche che servono che servono per la gestione dei media. indica l'insieme delle competenze che un soggetto adeguatamente formato ai linguaggi dei media (media literate) dovrebbe possedere. indica l'insieme le capacità che un soggetto adeguatamente formato ai linguaggi dei media (media literate) dovrebbe possedere. indica l'insieme di soggetti adeguatamente formati ai linguaggi dei media.

Modello degli effetti forti: (SCEGLI LA RISPOSTA ERRATA). l'interpretazione del processo di comunicazione non risente delle teorie comportamentiste. la società è un aggregato di individui omologati e allo stesso tempo isolati, cioè incapaci di reciproca determinazione nella scelta dei comportamenti. l'interpretazione nel processo di comunicazione risente delle teorie comportamentiste. il rapporto tra il messaggio e io suo destinatario viene pensato nei termini di uno stimolo che induce un certo tipo di risposta.

La Media Education. Con questo termine viene indicata, nella tradizione europea, l'attenzione educativa ai media e ai loro linguaggi. con questo termine viene indicata, nel mondo anglosassone, l'attenzione ai dispositivi tecnologici e telecomunicazioni. con questo termine viene indicata, nel mondo anglosassone, l'attenzione educativa ai media e ai loro linguaggi. con questo termine viene indicata, nel mondo anglosassone, l'attenzione ai nuovi media.

La questione degli effetti dei media. si pone con decisione per la prima volta nel dopo guerra, nella fase di sviluppo sociale. si pone con decisione per la prima volta dopo la Seconda Guerra Mondiale. si pone con decisione per la prima volta dopo la Prima Guerra Mondiale. si pone con decisione per la prima volta tra le due Guerre.

Pedagogia della valorizzazione. nessuna delle risposte è esatta. riesce a valorizzare tutti gli interventi educativi in un'unica modalità. riesce a finalizzare le differenti abilità ciascuna al proprio compito. la diversità si traduce in vantaggio.

sviluppare una pedagogia dell'uguaglianza e, allo stesso tempo, della differenza. Genette (2007). Genette (1997). Gonnet (2007). Gonnet (1997).

In Italia il termine Media Education viene importato. agli inizi degli anni '80. gli inizi degli anni '90. agli inizi del nuovo millenio. agli inizi degli anni '70.

Vi sono sostanzialmente due modi per spiegare cosa sia la Media Education. il primo lavora su quelli che potremmo definire i "contenuti" del curricolo mediale. Il secondo sulla diversità delle persone coinvolte. nessuna delle risposte è corretta. il primo lavora sulle difficoltà contenute all'interno del curricolo mediale. Il secondo sulle diverse declinazioni che l'intervento educativo a questo riguardo prevede. il primo lavora su quelli che potremmo definire i "contenuti" del curricolo mediale. Il secondo sulle diverse declinazioni che l'intervento educativo a questo riguardo prevede.

Educare con i media significa. saper leggere le insidie che nascondono i media. utilizzare i media in modo positivo. nessuna delle risposte è corretta. renderli funzionali e di supporto all'intervento educativo.

Per la Media Education i media sono opachi, ricorrono a retoriche che nascondono le vere intenzioni di chi comunica. nessuna delle risposte è corretta. 0. parzialmente vero. 1.

risulta comunque chiara la necessità di abbandonare sempre di più le posizioni protezionistiche in favore di approcci improntati alla costruzione del pensiero critico e allo studio culturale dei media. nessuna delle risposte è corretta. parzialmente vero. 1. 0.

Il film-making: modalità di intervento creativo. modalità di intervento di auto apprendimento. nessuna delle risposte è esatta. modalità di intervento mediaeducativo.

Colui che ha messo in atto il valore aggiunto del learning by doing: Greimas. Dewey. Ford. Taddei.

Essere autori responsabili di messaggi non è una competenza fondamentale anche se oggi i media digitali rendono estremamente facile l'attività di pubblicazione e messa in onda ( dal blogging a Youtube). 0. nessuna delle risposte è corretta. 1. parzialmente vero.

Negli stessi anni in cui in Europa e negli Stati Uniti, si sviluppa l'approccio del pensiero critico, in Sud America si diffonde il cosiddetto movimento delle Arti Popolari. parzialmente vero. nessuna delle risposte è corretta. 1. 0.

L'indicazione di Géneviève Jacquinot è riferita. alla focalizzazione. al piano strategico. al punto di vista. all'oggetto.

la ricerca in campo educativo si definisce sempre in relazione a tre fondamentali elementi: un oggetto, un certo tipo di discorso, un progetto. un oggetto, un certo tipo di discorso, un'agenda. un oggetto, un obiettivo, un'agenda. un obiettivo, un certo tipo di discorso, un progetto.

Il punto di vista appartiene. al piano ontologico. al piano metodologico. al piano psicologico. all'orientamento della ricerca.

La focalizzazione, è relativa. al piano psicologico. al piano metodologico. al piano ontologico. all'orientamento della ricerca.

Il piano strategico è possibile individuarlo. nel piano metodologico. nel piano ontologico. nel piano psicologico. nell'orientamento della ricerca.

Per quanto riguarda la focalizzazione, riguarda temi quali: (SEGNA LA RISPOSTA ERRATA). sistema di rappresentazioni. socializzazione. struttura e funzioni dei prodotti mediali. sistema psicologico.

La ricerca educativa. è decisamente impegnata a rendere possibile, rispetto ai media, un agire politico ed educativo efficace (approccio education centred). nessuna delle risposte è corretta. è centrata sui media nei loro risvolti educativi (approccio education centred). è centrata sui media nei loro risvolti educativi (approccio media centred).

La ricerca nell'ambito della Media Education. nessuna delle risposte è corretta. è decisamente impegnata a rendere possibile, rispetto ai media, un agire politico ed educativo efficace (approccio media centred). è decisamente impegnata a rendere possibile, rispetto ai media, un agire politico ed educativo efficace (approccio education centred). è centrata sui media nei loro risvolti educativi (approccio media centred).

La domanda lineare di chi fa ricerca educativa sui media. si orienta direttamente sul proprio oggetto. passa attraverso la mediazione di un altro soggetto. nessuna delle risposte è corretta. passa attraverso la mediazione di più soggetti.

La domanda triangolare di chi fa ricerca in Media Education, passa attraverso la mediazione di un altro soggetto (il soggetto in formazione), chiede quel che lui dovrebbe chiedersi, lo invita a divenire protagonista dell'interrogazione. 1. 0. Nessuna delle risposte è corretta. parzialmente vero.

Ricerca personale. designa una ricerca che intende produrre cambiamenti negli individui o nelle istituzioni. la ricerca a esso improntata è orientata alla soluzione di problemi funzionali. definisce una ricerca finalizzata a produrre un sapere ordinatore rispetto ai fenomeni studiati. ricerca come forma di autoconsapevolezza volta al miglioramento di sè.

Ricerca politica. designa una ricerca che intende produrre cambiamenti negli individui o nelle istituzioni. la ricerca ad esso improntata è orientata alla soluzione di problemi funzionali. ricerca come forma di autoconsapevolezza volta al miglioramento di sè. definisce una ricerca finalizzata a produrre un sapere ordinatore rispetto ai fenomeni studiati.

Ricerca pragmatica. designa una ricerca che intende produrre cambiamenti negli individui o nelle istituzioni. definisce una ricerca finalizzata a produrre un sapere ordinatore rispetto ai fenomeni studiati. ricerca come forma di autoconsapevolezza volta al miglioramento di sè. la ricerca a esso improntata è orientata alla soluzione di problemi funzionali.

Ricerca nomotematica. la ricerca ad esso improntata è orientata alla soluzione di problemi funzionali. definisce una ricerca finalizzata a produrre un sapere ordinatore rispetto ai fenomeni studiati. ricerca come forma di autoconsapevolezza volta al miglioramento di sè. designa una ricerca che intende produrre cambiamenti negli individui o nelle istituzioni.

Nel caso della ricerca nella media education l'attenzione è ai coinvolgimenti e agli inneschi dei media in materia di educazione, in sostanza a "cosa fanno i media all'educazione". parzialmente vero. 1. nessuna delle risposte è corretta. 0.

L'orientamento della ricerca educativa sui media. investiga sulla realtà dei media lasciandosi guidare da ipotesi ma senza possedere già delle risposte. investiga sulla realtà dei media lasciandosi guidare da ipotesi possedendo anche delle risposte. possiede già delle risposte ma non formula domande che possano aiutare i soggetti. possiede già delle risposte e a partire da esse, formula domande che possano aiutare i soggetti.

Grande rilievo ha la ricerca politica. nessuna delle risposte è corretta. sia nella forma della Ricerca-Azione che in quella della produzione di concetti. la produzione di oggetti. nella ricerca teorica.

La differenza va cercara nell'angolatura: mentre, infatti, la ricerca politica si pone il problena del "come", la ricerca pragmatica, invece, quello del "perchè". parzialmente vero. 1. 0. nessuna delle rispose è corretta.

La ricerca nomotetica si articola in due ambiti di ricerca che sono tradizionalmente definiti come. ricerca pratica e ricerca empirica. ricerca teorica e ricerca empirica. nessuna delle risposte è corretta. ricerca teorica e ricerca oggettiva.

La ricerca valutativa a scopo di ottimizzazione. si trova all'interno della ricerca personale. si trova all'interno della ricerca politica. si trova all'interno della ricerca pragmatica. si trova all'interno della ricerca nomotetica.

La ricerca valutativa a scopo decisionale. si trova all'interno della ricerca pragmatica. si trova all'interno della ricerca nomotetica. si trova all'interno della ricerca personale. si trova all'interno della ricerca politica.

La ricerca di sviluppo professionale. si trova all'interno della ricerca nomotetica. si trova all'interno della ricerca personale. si trova all'interno della ricerca politica. si trova all'interno della ricerca pragmatica.

Attorno alla figura, al ruolo e alle competenze del media educator lavorano, invece, le teorie interpretative. 1. nessuna delle risposte è corrette. 0. parzialmente vero.

Proprio la costruzione di modelli per la Media Education è l'obiettivo principale, delle teorie prescrittive. 1. 0. parzialmente vero. nessuna delle risposte è corretta.

Si tratta di prospettive di ricerca la cui componente modellizzante è molto forte e che si attribuiscono un compito fondativo in ordine all'intero campo di esperienze cui pretendono di imporre un ordine. teorie strategiche. teorie interpretative. metateorie. teoria descrittive.

Apetti-chiave della media education: (SCEGLI LA RISPOSTA ERRATA). compresenza di riflessione e strategie. movimento individuale. la centralità dei media. movimento collettivo.

Concezione politica e civile. 1990. 1979. 1976. 1973.

Il CICT (conseil international du cinéma et de la télévision) fornisce la prima definizione ufficiale di media education. nel 1996. nel 1973. nel 1964. nel 1976.

cosa deve sapere il media educator?. cioè quali sono le sue competenze e attraverso quale iter formativo le può acquisire. nessuna delle risposte è corretta. cioè qual è il suo campo di intervento e con quale tipo di ruolo si accosta operativamente ad esso. quali spazi di riconoscibilità sociale e quali opportunità di inserimento professionale gli si dischiudono.

Concezione pedagogica e scuolacentrica. 1973. 1979. 1991. 1990.

concezione socio-culturale. 1979. 1996. 1973. 1990.

la "questione disciplinare" in ordine alla media education può essere posta a livello epistemologico. capire se, nell'ipotesi di un inserimento della media education nel curricolo di scuola, sia più utile considerarla come una disciplina. ci si chiede se alla media education si possa riconoscere uno statuto disciplinare. ci si chiede se alla media education si possa riconoscere uno statuto aziendale. nessuna delle risposte è corretta.

alla conferenza di Toulouse viiene fornita una terza e nuova definizione che sposta l'attenzione dalla scuola alla società civile, evidenzia una quota "politica" decisamente più consistente. nel 1996. nel 1990. nel 1979. nel 1976.

il media educator costituisce una forma particolare di animatore o di operatore socio-culturale. nei contesti organizzativi. nei contesti scolastici. nessuna delle risposte è corretta. nei contesti non formali e informali.

il media educator potrà essere concepito come un insegnante preposto alla didattica di una specifica disciplina. 0. nessuna delle risposte è corretta. 1. parzialmente vero.

sulla nuova cassetta degli attrezzi del media educator sta scritto: kit dell'educatore. kit dell'insegnante. kit del formatore. kit del genitore.

il media educator non necessita di competenze relative alla conoscenza degli ambienti e delle applicazioni di virtual learning. parzialmente vero. 0. 1. nessuna delle risposte è corretta.

il media educator deve occuparsi tra le altre cose della stimolazione dei docenti e coordinamento delle attività di media education nella scuola. nessuna delle risposte è corretta. 1. parzialmente vero. 0.

il termine "media" non si riferisce solo ed esclusivamente ai diversi mezzi di comunicazione. ma anche ai mezzi tecnologici che non si utilizzano. bensì all'attività di formazione. bensì alla stessa attività di mediazione. bensì alla stessa attività di comunicazione.

confrontare le diverse soluzioni curricolari fornite dei diversi Paesi significa creare le premesse per un confronto critico sui loro limiti e vantaggi per giungere a una soluzione-modello il più possibile condivisa. 0. nessuna delle risposte è corretta. parzialmente vero. 1.

J. Wermke, per la costruzione del curricolo, riconduce tutto, a quattro serie di domande-chiave: obiettivo, testi e materiali, luoghi, compiti. obiettivo, risorse umane, metodi, compiti. materiali, risorse umane, metodi, compiti. obiettivo, testi e materiali, metodi, compiti.

i contesti da considerare, per creare un curricolo, sono due: il contesto della scuola e quello del testo. il contesto dello studente e quello del testo. il contesto dello studente e quello della scuola. il contesto dello studente e quello del docente.

la prima ipotesi, di progettazione curricolare è quella basata sui livelli di scolarità. di G. Tulodziecki. di J. Wermke. di C. Doelker. nessuna delle risposte è corretta.

Pedagogia dell'inclusione. la diversità si traduce in vantaggio. nessuna delle risposte è esatta. riesce a includere la maggioranza degli interventi educativi in un'unica modalità. riesce a finalizzare le differenti abilità, ciascuna riferita al proprio compito.

nei programmi didattici per la scuola elementare del 1985. lo spazio dei media si ritaglia nell'area dell'educazione all'immagine. si parla esplicitamente di educazione tecnologica. si parla esplicitamente di educazione mass-mediale. lo spazio dei media si ritaglia nell'area dell'educazione ai media.

curricolo disciplinare per la media education. nessuna delle risposte è esatta. comporta l'introduzione di una disciplina ad hoc. sviluppare la media education attraverso tutto il curriculum. nessuna delle risposte è corretta.

curricolo trasversale per la media education. nessuna delle risposte è esatta. nessuna delle risposte è corretta. sviluppare la media education attraverso tutto il curriculum. comporta l'introduzione di una disciplina ad hoc.

le indicazioni per i piani di studio personalizzati del 2004. si prefiggono di fornire percorsi, ma non livelli di competenza. si prefiggono di fornire percorsi e livelli di competenza. si prefiggono di eliminare livelli di competenza. si prefiggono di fornire non percorsi, ma livelli di competenza.

le indicazioni Nazionali per la Scuola dell'Infanzia e il Primo ciclo del 2012. si delineano non in continuità con l'approccio per competenze. si delineano in continuità con un approccio per competenze. nessuna delle risposte è corretta. si delineano in continuità con un approccio che fornisca percorsi di M.E.

la nascita dei Cultural Studies. va riportata all'opera di un gruppo di studiosi dell'Università di Boston, in America, alla fine degli anni '50. va riportata all'opera di un gruppo di studiosi dell'Università di Birmingham, in Inghilterra, alla fine degli anni '90. va riportata all'opera di un gruppo di studiosi dell'Università di Birmingham, in Inghilterra, alla fine degli anni '50. va riportata all'opera di un gruppo di studiosi dell'Università di Roma, in Italia, alla fine degli anni '50.

i Cultural Studies forniscono strumenti teorici consentendo alla Medi Education di recuperare lo spazio dei contesti e la centralità del ricettore all'interno del lavoro educativo e didattico sui media. 0. nessuna risposta è corretta. parzialmente vero. 1.

la ricerca pragmatica sul significato e l'uso dei media in contesto didattico succede di molto la nascita della Media Education. 1. parzialmente vero. 0. nessuna delle risposte è corretta.

ambito relativo alle attività di costruzione di tutte quelle esperienze. nessuna delle risposte è corretta. l'intervento educativo passa attraverso l'offerta di prodotti che garantiscono all'educatore un supporto in funzione dell'intervento educativo riguardo ai media. l'intervento educativo non passa attraverso la promozione di adeguati atteggiamenti di lettura consapevole dei messaggi, quanto appunto attraverso la loro creazione. l'intervento educativo passa attraverso tutti quei materiali che sono funzionali a promuovere e guidare le attività didattiche con ii media.

ambito riguardante il settore dell'educational. l'intervento educativo passa attraverso tutti quei materiali che sono funzionali a promuovere e guidare attività didattiche con i media. nessuna delle risposte è corretta. l'intervento educativo non passa attraverso la promozione di adeguati atteggiamenti di lettura consapevole dei messaggi, quanto appunto attraverso la loro creazione. l'intervento educativo passa attraverso l'offerta di prodotti che garantiscono all'educatore un supporto in funzione dell'intervento educativo riguardo ai media.

ambito costituito da manuali, quaderni operativi, guide didattiche per gli insegnanti. l'intervento educativo passa attraverso l'offerta di prodotti che garantiscono all'educatore un supporto in funzione dell'intervento educativo riguardo ai media. l'intervento educativo non passa attraverso la promozione di adeguati atteggiamenti di lettura consapevole dei messaggi, quanto appunto attraverso la loro creazione. l'intervento educativo passa attraverso tutti quei materiali che sono funzionali a promuovere e guidare le attività didattiche con i media. nessuna delle risposte è corretta.

la didattica "trasmissiva" tipica della lezione frontale cede spazio a una riorganizzazione in senso cooperativo dell'apprendimento. questo tipo di impostazione nell'ambito della media education viene ben colta e interpretata da Masterman. questo tipo di impostazione nell'ambito della media education viene ben colta e interpretata da Korczak. questo tipo di impostazione nell'ambito della media education viene ben colta e interpretata da Tulodziecki. questo tipo di impostazione nell'ambito della media education viene ben colta e interpretata da Dewey.

centralità del fare nell'attività conoscitiva, enfasi sull'attività cooperativa, centratura dell'intervento educativo sul linguaggio, trovano abbondanti conferme nella ricerca didattica. si possono isolare due spazi di lavoro maggiormente significativi: quello della produzione multimediale e quello della scrittura digitale. si possono isolare due spazi di lavoro maggiormente significativi: quello della produzione multimediale e quello della scrittura giornalistica. si possono isolare due spazi di lavoro maggiormente significativi: quello della produzione didattica e quello della scrittura giornalistica. si possono isolare due spazi di lavoro maggiormente significativi: quello della produzione giornalistica e quello della scrittura multimediale.

"periodista por un dìa" e "la escuuela hace tv". sono due esperienze-tipo sviluppate in Francia dal Governo della Città di Tolosa. sono due esperienze-tipo sviluppate in Argentina dal Governo della Città di Buenos Aires. sono due esperienze-tipo sviluppate in Italia dal Governo della Città di Roma. sono due esperienze-tipo sviluppate in Inghilterra dal Governo della città di Londra.

l'ipotesi teorica dell'agenda setting, ipotizza che all'interno della realtà, ci siano. un certo numero di problemi (focalizzazione) e dei quadri interpretativi mediante i quali recepirli (framing). un certo numero di problemi (framing) e delle soluzioni (focalizzazione). un certo numero di problemi (framing) e dei quadri interpretativi mediante i quali recepirli (focalizzazione). un certo numero di problemi (focalizzazione) e delle soluzioni (framing).

l'approccio degli usi e gratificazioni, si tratta di un modello di impostazione comportamentista meglio noto, nella teoria delle comunicazioni di massa, come modello dell'ago ipodermico. parzialmente vero. 0. nessuna delle risposte è corretta. 1.

quando si parla di approccio semiotico "classico" si fa riferimento sostanzialmente alla riflessione. di Roland Barthes, Christian Metz e di Umberto Eco. di Roland Barthes, George Gerbner e di Umberto Eco. di Horkheimer, Adorno e Benjamin. al contributo di Horkheimer, Adorno e George Gerbner.

per quanto riguarda gli approcci "europei", Piette e Giroux ne selezionano tre: il modello S-R (stimolo-risposta), l'approccio degli usi e gratificazioni, la teoria della coltivazione, l'ipotesi dell'agenda setting. la teoria critica, l'approccio semiotico "classico" e il modello S-R (stimolo-risposta). la teoria critica, l'approccio semiotico "classico" e quello dei Cultural Studies. il modello S-R (stimolo-risposta), l'approccio degli usi e gratificazioni, la teoria critica, l'ipotesi dell'agenda setting.

gli approcci "americani" selesizonati da Piette e Giroux sono: la teoria critica, l'approccio semiotico "classico" e il modello S-R (stimolo risposta). il modello S-R (stimolo-risposta), l'approccio degli usi e gratificazioni, la teoria della coltivazione, l'ipotesi dell'agenda setting. il modello S-R (stimolo-risposta), l'approccio degli usi e gratificazioni, la teoria critica, l'ipotesi dell'agenda setting. la teoria critica, l'approccio semiotico "classico" e quello dei Cultural Studies.

la teoria della coltivazione va attribuita a. nessuna delle risposte è corretta. Jacques Piette. George Gerbner. Luc Giroux.

la teoria critica va ricondotta. alla scuola anglosassone. alla scuola Italiana. alla scuola francese. nessuna delle risposte è corretta.

la teoria critica va ricondotta. al contributo di Horkheimer, Adorno e Benjamin. al contributo di Horkheimer, Adorno e Jacques Piette. al contributo di Horkheimer, Adorno e George Gerbner. al contributo di Horkheimer, Luc Giroux e Benjamin.

pedagogicamente vengono avanzate due proposte di metodo: la prima è organizzata attorno all'idea del laboratorio, cioè di un momento definito all'interno del curricolo, gestito da un esperto esterno; la seconda ipotesi, invece, consiste nel pensare al posto dei media integrandoli all'interno del curricolo. Teoria S-R. la teoria usi e gratificazioni. nessuna delle risposte è corretta. Cultural Studies.

il ruolo dell'audience non viene interpretato nei termini di un target passivo, di un bersaglio su cui si indirizzano i messaggi dei media, ma di un lavoro attivo di appropriazione dei significati nel quale è importante rendere oggetto di studio non solo le tecniche di analisi dei testi, ma anche l'audience stessa e i suoi comportamenti. nessuna delle risposte è corretta. teoria S-R. Cultural Studies. la teoria usi e gratificazioni.

"cosa fa la tv ai bambini". L'obiettivo generale del libro è scoprire e valutare quello che succede ai bambini nel rapporto con la televisione e quindi domandarci come i bambini usino quello che hanno visto sullo schermo. 1. 0. nessuna delle risposte è corretta. parzialmente vero.

"la televisione in classe e i media in classe" sono due guide operative prese ad esempio per descrivere. la teoria S-R. la teoria della coltivazione. la teoria usi e gratificazioni. la teoria critica.

il libro "tv per un figlio" è preso per esempio per descrivere. la teoria S-R. la teoria usi e gratificazioni. teoria della coltivazione. la teoria critica.

l'educational coincide con quella vasta area della produzione mediale che si rivolge intenzionalmente ai contesti educativi e quindi viene progettata e prodotta ai fini di supportare l'insegnamento e l'apprendimento. 0. 1. nessuna delle risposte è corretta. parzialmente vero.

purtroppo la media education non incontrerà mai l'education technology, in particolare a riguardo dell'importantissimo tema della costruzione di oggetti di apprendimento (learning object) digitali. 0. 1. nessuna delle risposte è corretta. parzialmente vero.

educational grado forte. prodotti studiati specificatamente per funzionare come sussidi didattici e costruiti in modo tale da affidare al commento parlato il compito della mediazione didattica. tutti quei casi in cui i media entrano in gioco come strumenti attraverso i quali si registra un evento nella prospettiva di riutilizzare la testimonianza che ne deriva in situazione didattica. nessuna delle risposte è corretta. tutti quei casi in cui la mediazione didattica viene fatta passare attraverso le regole di genere della fiction.

educational grado zero. prodotti studiati specificatamente per funzionare come sussidi didattici e costruiti in modo tale da affidare al commento parlato il compito della mediazione didattica. tutti quei casi in cui la mediazione didattica viene fatta passare attraverso le regole di genere della fiction. nessuna delle risposte è corretta. tutti quei casi in cui i media entrano in gioco come strumenti attraverso i quali si registra un evento nella prospettiva di riutilizzare la testimonianza che ne deriva in situazione didattica.

l'educational. con questo termine si fa riferimento alla "produzione televisiva e audiovisiva con finalità lucrative". con questo termine si fa riferimento alla "produzione televisiva e audiovisiva con finalità educative". con questo termine si fa riferimento alla "produzione di strumenti educativi per insegnanti". con questo termine si fa riferimento alla "produzione giornalistica e radiofonica con finalità educative".

potere di convocazione. categoria linguistica sotto la quale è possibile ricondurre tanto la ricerca "didattica" quanto la ricerca valutativa. categoria linguistica sotto la quale è possibile ricondurre tanto la ricerca "politica" quanto la ricerca valutativa. nessuna delle risposte è corretta. categoria linguistica sotto la quale è possibile ricondurre tanto la ricerca "politica" quanto la ricerca educativa.

all'interno del pensiero critico si trova anche "un pensiero in azione": cioè basato sulla ragione e quindi impegnato nell'analisi, attraverso la quale si scompongono concetti e problemi complessi in parti semplici, e nella sintesi, si passa a ricomporre interpretativamente l'intero. cioè basato sulla consapevolezza e quindi caratterizzato da uno sguardo "di secondo livello" sugli altri processi cognitivi con esso e per esso attivati. cioè di carattere strategico, perchè la valutazione è funzionale a innescare un processo di inferenza che conduce a prendere una decisione riguardo a un determinato problema. nessuna delle risposte è corretta.

all'interno del pensiero critico si trova anche "un pensiero razionale": cioè basato sulla consapevolezza e quindi caratterizzato da uno sguardo "di secondo livello" sugli altri processi cognitivi con esso e per esso attivati. cioè basato sulla ragione e quindi impegnato nell'analisi, attraverso la quale si scompongono concetti e problemi complessi in parti semplici, e nella sintesi, si passa a ricomporre interpretativamente l'intero. cioè di carattere strategico, perchè la valutazione è funzionale a innescare un processo di inferenza che conduce a prendere una decisione riguardo a un determinato problema. nessuna delle risposte è corretta.

definizione del pensiero critico di Ennis: "il pensiero critico è una forma di pensiero razionale e riflessivo che è centrato sul decidere cosa credere e cosa fare". "il pensiero critico è una forma di pensiero irrazionale e riflessivo che è centrato sul decidere cosa credere e cosa fare al momento". "il pensiero critico è una forma di pensiero razionale centrato sul decidere su chi agire". "il pensiero critico è una forma di pensiero centrato sul decidere come e cosa fare".

in riferimento alla tematica "insegnare la cittadinanza", si possono tuttavia indicare alcune dimensioni/declinazioni del fenomeno che contribuiscono a far individuare altrettanti ambiti di ricerca per la media education, tra cui la cittadinanza sociale. qui confluiscono tutti quei diritti che vanno riconosciuti alle persone in virtù della loro appartenenza, come l'uso della lingua, il diritto di fondare delle scuole e la libertà di espressione. si tratta delle libertà della persona sia in quanto individuo come la libertà di riunione e di comunicazione. fa riferimento a quei diritti economici e sociali la cui attribuzione non dipende dalla nazionalità. racchiude i diritti più strettamente politici, cioè relativi alla partecipazione del cittadino alla sovranità, quindi alla sua possibilità di prendere parte alle scelte dei poteri politici cui è sottomesso.

in riferimento alla tematica "insegnare la cittadinanza", si possono tuttavia indicare alcune dimensioni/declinazioni del fenomeno che contribuiscono a far individuare altrettanti ambiti di ricerca per la media education, tra cui la cittadinanza culturale. qui confluiscono tutti quei diritti che vanno riconosciuti alle persone in virtù della loro appartenenza, come l'uso della lingua, il diritto di fondare delle scuole e la libertà di espressione. si tratta delle libertà della persona sia in quanto individuo come la libertà di riunione e di comunicazione. fa riferimento a quei diritti economici e sociali la cui attribuzione non dipende dalla nazionalità. racchiude i diritti più strettamente politici, cioè relativi alla partecipazione del cittadino alla sovranità, quindi alla sua possibilità di prendere parte alle scelte dei poteri politici cui è sottomesso.

per Van Der Maren, la ricerca " politica", cioè la ricerca-azione ha come obiettivo quello di presentare l'azione come soluzione del problema, e lo sviluppo di concetti, vale a dire il tentativo di suscitare bisogni attraverso l'introduzione di nuove categorie. nessuna delle risposte è corretta. 1. 0. parzialmente vero.

il potere della convocazione si articola a più livelli: un livello educativo, un livello scolastico, un livello civico. un livello politico, un livello civico, un livello educativo. un livello educativo, un livello etico, un livello istituzionale. un livello educativo, un livello scolastico, un livello istituzionale.

association for media literacy (AML). associazione "allargata". associazione di categoria. non può essere dichiarata di fatto un associazione. nessuna delle risposte è corretta.

ha promosso nel 2002, a Bellaria, la prima Convention Italiana della Media Education e si è fatta promotrice di una Carta, la "Carta di Bellaria". Association for Media Literacy (AML). nessuna delle risposte è corretta. BFI (British Film Institute). MED, l'Associazione italiana per l'educazione ai media e alla comunicazione.

MED, l'Associazione italiana per l'educazione ai media e alla comunicazione. Associazione "allargata". Associazione di categoria. non può essere dichiara di fatto un associazione. nessuna delle risposte è corretta.

la ricerca-azione di trasformazione. intende produrre cambiamenti significativi, di tipo strategico o normativo, interni alla struttura su cui si intende intervenire. mira alla "riduzione di un eventuale disfunzionamento, all'adattamento di procedure e di modi di fare senza che le finalità o la visione del mondo di un certo organismo siano rimessi in gioco o cambiati". si propone di apportare gli stessi cambiamenti mettendo in discussione una certa situazione o, meglio, la relazione del potere con quella situazione. nessuna delle risposte è corretta.

le tre forme possibili di ricerca-azione, sistematizzate da Van der Maren sono: la ricerca-intervento funzionalista, la ricerca-azione di adattamento, la ricerca-azione di inclusione. la ricerca-intervento comportamentista, la ricerca-azione di adattamento, la ricerca-azione di trasformazione. la ricerca-intervento funzionalista, la ricerca-azione di approccio, la ricerca-azione di trasformazione. la ricerca-intervento funzionalista, la ricerca-azione di adattamento, la ricerca-azione di trasformazione.

la ricerca-azione è una metodologia di lavoro idiografica e decisamente quantitativa. parzialmente vero. 0. 1. nessuna delle risposte è corretta.

quando si parla di ricerca-azione (o di ricerca-intervento) si fa riferimento a. una metodologia tipica delle scienze sociali che consiste nel prospettare un intervento educativo che sia allo stesso tempo occasione di ricerca o, per converso, nel pensare a un'ipotesi di ricerca che offra spazio all'intervento educativo. una metodologia tipica delle scienze economiche che consiste nel prospettare un intervento di bilancio che sia allo stesso tempo occasione di ricerca o, per converso, nel pensare a un'ipotesi di ricerca che offra spazio all'intervento educativo. una metodologia tipica delle scienze dell'educazione che consiste nel prospettare un intervento educativo ma che allo stesso tempo non lasci spazio alla ricerca o a un'ipotesi di ricerca che offra spazio all'intervento educativo. una metodologia tipica delle scienze dell'educazione che consiste nel prospettare un intervento educativo che sia allo stesso tempo occasione di ricerca o, per converso, nel pensare a un'ipotesi di ricerca che offra spazio all'intervento educativo.

la ricerca-azione di adattamento. nessuna delle risposte è corretta. si propone di apportare gli stessi cambiamenti mettendo in discussione una certa situazione o, meglio, la relazione del potere con quella situazione. mira alla"riduzione di un eventuale disfunzionamento, all'adattamento di procedure e di modi di fare senza che le finalità o la visione del mondo di un certo organismo siano messi in gioco o cambiati". intende produrre cambiamenti significativi, di tipo strategico o normativo, interni alla struttura su cui si intende intervenire.

all'interno della ricerca-azione di trasformazione, si individuano due esperienze "storiche" italiane. Si tratta dell'attività sviluppata dell'Osservatorio Mediamonitor, all'interno del Dipartimento di Sociologia dell'Università "La Sapienza" di Roma, e del progetto MENS realizzato per l'associazione MED. parzialmente vero. nessuna delle risposte è corretta. 0. 1.

una tipologia di ricerca valutativa molto frequentata dai media educator consiste. nell'indagine sperimentale con campione di controllo. nell'indagine statistica ad ampio raggio. nell'indagine oggettiva con campione di controllo. nell'indagine sperimentale ad ampio raggio.

valutazione innovativa. nessuna delle risposte è corretta. forme di alternative assessment costruite in modo tale che le prove siano dirette autentiche basate sulla performance dinamiche. forme di alternative assessment costruite in modo tale che le prove siano dirette, tradizionali e soggettive. i metodi tradizionali consistono sostanzialmente di prove scritte e orali. Questi metodi hanno dimostrato di essere fortemente condizionati dalle distorsioni del soggetto valutante.

valutazione tradizionale. nessuna delle risposte è corretta. forme dii alternative assessment costruite in modo tale che le prove siano dirette autentiche basate sulla performance dinamiche. i metodi tradizionali consistono sostanzialmente di prove scritte e orali. Questi metodi hanno dimostrato di essere fortemente condizionati dalle distorsioni del soggetto valutante. i metodi tradizionali consistono sostanzialmente di prove scritte e orali. Questi metodi hanno dimostrato di essere fortemente oggettivi nella valutazione.

la lingua inglese usa il termine evaluation. nessuna delle risposte è corretta. per intendere forme di alternative assessment costruite in modo tale che le prove siano dirette autentiche basate sulla performance dinamiche. per intendere l'area di quelle azioni valutative che tradizionalmente sono orientate a produrre un giudizio di merito sull'alunno, cioè a misurare il risultato dei suoi apprendimenti. per quell'insieme di rilievi e interventi che oggi si raccolgono sotto la categoria della qualità e che hanno per obiettivo il monitoraggio e la valutazione dei processi educativi e formativi.

la lingua inglese parla di assessment. per intendere i metodi tradizionali che consistono sostanzialmente di prove scritte e orali. Questi metodi hanno dimostrato di essere fortemente condizionati dalle distorsioni del soggetto valutante. per intendere l'area di quelle azioni valutative che tradizionalmente sono orientate a produrre un giudizio di merito sull'alunno, cioè a misurare il risultato dei suoi apprendimenti. per quell'insieme di rilievi e interventi che oggi si raccolgono sotto la categoria della qualità e che hanno per obiettivo il monitoraggio e la valutazione dei processi educativi e formativi. nessuna delle risposte è corretta.

una classe che per un anno abbia sentito parlare di media in chiave educativa dimostrerà comunque, alla fine dell'anno, dei livelli di competenza diversi (e superiori) rispetto a quando ha iniziato il percorso senza competenza alcuna. parzialmente vero. 0. nessuna delle risposte è corretta. 1.

alla base della ricerca, come la Hobbs fa osservare, stanno alcune ipotesi forti: (SCEGLI LA RISPOSTA ERRATA). - che la media education migliori il rapporto tra studente e docente. - che la media education incoraggi l'uso e la frequentazione di programmi di intrattenimento. - che la media education migliori la capacità di analisi del ragazzo. - che la media education potenzi l'autonomia, l'indipendenza dai parametri economici, ideologici ecc.

Josè Martinez-de-Toda individua all'interno della media education sei dimensioni che ne costituiscono altrettanti obiettivi educativi: la costruzione di un soggetto alfabetizzato, cosciente, critico, attivo, sociale, creativo. la costruzione di un soggetto alfabetizzato, felice, critico, attivo, sociale, gioioso. la costruzione di un soggetto alfabetizzato, cosciente, acritico, attivo, sociale, creativo. la costruzione di un soggetto alfabetizzato, cosciente e critico.

il determinismo si riconosce nella metafora. del confronto. dell'incontro. dell'impatto. del progetto.

nell'educazione mediale, lo schema teorico apocalittico. nessuna delle risposte è corretta. è quello per il quale i media, producono cambiamenti consistenti nel modo in cui i soggetti modellano il proprio pensiero e lo condividono con i loro simili. è quello che considera l'informatizzazione e l'avvento della cybercultura come un fattore negativo perchè comporterebbe la rinuncia ai valori della cultura tradizionale, letteraria innanzitutto. è quello che nella diffusione della comunicazione digitale legge una minaccia seria sia per l'individuo che per il sistema sociale, sottoposto a un processo di lenta erosione e di indefinita deriva individualistica.

nell'educazione mediale, lo schema teorico determinista. è quello che considera l'informatizzazione e l'avvento della cybercultura come un fattore negativo perchè comporterebbe la rinuncia ai valori della cultura tradizionale, letteraria innanzitutto. nessuna delle risposte è corretta. è quello che nella diffusione della comunicazione digitale legge una minaccia seria sia per l'individuo che per il sistema sociale, sottoposto a un processo di lenta erosione e di indefinita deriva individualistica. è quello per il quale i media, producono cambiamenti consistenti nel modo in cui i soggetti modellano il proprio pensiero e lo condividono con i loro simili.

la parola d'ordine in cui si compendia il modello tradizionalista è. rischio. alfabetizzazione. certezza. analfabetismo.

l'intimità si estroflette, diventa "estimità": tutto quello che noi penseremmo di nascondere, perchè lo riteniamo nostro, privati, i giovani lo condividono. parzialmente vero. 1. nessuna delle risposte è corretta. 0.

i genitori e la scuola normalmente. capiscono le pratiche dei più giovani, non necessitano nemmeno di uno sforzo per comprenderle. non capiscono le pratiche dei più giovani, non fanno nemmeno lo sforzo di comprenderle. non capiscono le pratiche dei più giovani, ma fanno lo sforzo di comprenderle. capiscono le pratiche dei più giovani, sono anch'essi "nuovi giovani".

formare attraverso i media significa che. si costruisce collaborativamente un podcast o ad esempio si monta un video in digitale. i media digitali possono anche diventare un'opportunità per stimolare l'attivazione del processo educativo. i media rappresentano il vero e proprio ambiente all'interno del quale l'attività di insegnamento/apprendimento avviene. si ricorre ad essi come a "tool" per l'intervento formativo.

formare nei media significa che. i media rappresentano il vero e proprio ambiente all'interno del quale l'attività di insegnamento/apprendimento avviene. i media digitali possono anche diventare un'opportunità per stimolare l'attivazione del processo educativo. si costruisce collaborativamente un podcast o ad esempio si monta un video in digitale. assumerli ad oggetto della riflessione educativa per promuovere nei soggetti una consapevolezza critica al riguardo.

Nel Videogioco. l'identità del giocatore è coinvolta su tre livelli: ci sono io che sto giocando (identità virtuale), c'è il personaggio che ho scelto di essere nel mondo narrativo del videogioco (identità reale), e ci sono i miei progetti sul mio personaggio (identità proiettiva). l'identità del giocatore è coinvolta su tre livelli: ci sono io che sto giocando (identità reale), c'è il personaggio che ho scelto di essere nel mondo narrativo del videogioco (identità proiettiva), e ci sono i miei progetti sul mio personaggio (identità reale). l'identità del giocatore è coinvolta su tre livelli: ci sono io che sto giocando (identità reale), c'è il personaggio che ho scelto di essere nel mondo narrativo del videogioco (identità virtuale), e ci sono i miei progetti sul mio personaggio (identità proiettiva). l'identità del giocatore è coinvolta su tre livelli: ci sono io che sto giocando (identità proiettiva), c'è il personaggio che ho scelto di essere nel mondo narrativo del videogioco (identità reale), e ci sono i miei progetti sul mio personaggio (identità virtuale).

formare con i media digitali significa che. i media rappresentano il vero e proprio ambiente all'interno del quale l'attività di insegnamento/apprendimento avviene. i media digitali possono anche diventare un'opportunità per stimolare l'attivazione del processo educativo. si ricorre ad essi come a "tool" per l'intervento formativo. si costruisce collaborativamente un podcast o ad esempio si monta un video in digitale.

formare ai media digitali significa che. si costruisce collaborativamente un podcast o ad esempio si monta un video in digitale. assumerli ad oggetto della riflessione educativa per promuovere nei soggetti una consapevolezza critica al riguardo. i media rappresentano il vero e proprio ambiente all'interno del quale l'attività di insegnamento/apprendimento avviene. i media digitali possono anche diventare un'opportunità per stimolare l'attivazione del processo educativo.

formare sui media digitali vuol dire. i media rappresentano il vero e proprio ambiente all'interno del quale l'attività di insegnamento/apprendimento avviene. si ricorre ad essi come a "tool" per l'intervento formativo. assumerli ad oggetto della riflessione educativa per promuovere nei soggetti una consapevolezza critica al riguardo. si costruisce collaborativamente un podcast o ad esempio si monta un video in digitale.

Gee, è autore. di uno dei libri più interessanti che siano stati scritti negli ultimi anni sui social network. di uno dei libri più interessanti che siano stati scritti negli ultimi anni sui videogiochi. di uno dei libri più interessanti che siano stati scritti negli ultimi anni sulla Media Education. di uno dei libri più interessanti che siano stati scritti negli ultimi anni sull'uso dei media.

si può definire Peer Education. nessuna delle risposte è corretta. una strategia di formazione volta all'attivazione di nuovi soggetti formatori e che ricorra a componenti del gruppo dei pari (peer educator) opportunamente formati per raggiungere questo obiettivo. una strategia di prevenzione volta all'attivazione dei soggetti su cui si intende fare prevenzione e che ricorra come operatori a componenti del gruppo dei pari (peer educator) opportunamente formati per raggiungere questo obiettivo. una strategia di prevenzione volta all'attivazione dei soggetti su cui si intende fare prevenzione e che ricorra come operatori a professionisti (peer educator) opportunamente formati per raggiungere questo obiettivo.

nello specifico, la Peer Educator si traduce operativamente in un intervento: - di tipo alfabetico, nella misura in cui la Media Education intende favorire la capacità dei soggetti di esprimersi con competenza e senso di responsabilità attraverso i linguaggi dei media. - di tipo etico, volto a promuovere la conoscenza dei linguaggi mediali nelle loro specificità semiotiche. - di tipo critico, volto a sviluppare nei soggetti consapevolezza riflessiva riguardo alle produzioni mediali dotandoli di adeguate competenze di lettura dei messaggi. - di tipo critico, nella misura in cui la Media Education intende favorire la capacità dei soggetti di esprimersi con competenza e senso di responsabilità attraverso i linguaggi dei media.

sia la Peer che la Media Education si riconoscono nel metodo e nelle forme dell'animazione e sono mosse dalla necessità di intercettare i linguaggi e le modalità organizzative delle culture giovanili. 0. parzialmente vero. nessuna delle risposte è corretta. 1.

prendendo in considerazione la cornice metodologica della Peer & Media Education si possono individuare almeno quattro variabili attorno alle quali essa si raccoglie: la situazione, l'obiettivo, le conoscenze, le competenze. 1. nessuna delle risposte è corretta. 0. parzialmente vero.

Situazione: P&M Brick and click. fa riferimento a una situazione presenziale, in cui il riferimento, come nella Peer Education 1.0, è il gruppo. In questo tipo di situazione l'intervento viene condotto attraverso l'uso integrato dei media sia come strumento che come contenuto dell'intervento stesso. fa riferimento a una situazione on line in cui il peer opera all'interno di una community o di un social network. In questo tipo di situazione l'intervento viene affidato alla sola relazione per via telematica del peer con i soggetti su cui sta intervenendo. il riferimento è il gruppo, con esso in presenza si fa un uso integrato dei media digitali e comunque l'intervento prosegue anche nel social network dove il peer, oltre ad avere a che fare con gli stessi membri del suo gruppo, incontra e interagisce anche con altri soggetti che appartengono ai loro network sociali. nessuna delle risposte è corretta.

intervento che la media education può spiegare nel sociale. La prevenzione: i media non sono solo lo strumento di elaborazione del disagio, ma lo spazio stesso entro cui il disagio si manifesta. L'obiettivo è di far maturare le competenze, di costruire la capacità del soggetto di usare i media in termini positivi, funzionali alla cittadinanza, lontani dalle forme di trasgressione (come nel cyber-bullismo accade). il disagio nelle sue forme non viene letto ma elaborato: lo spazio è quello dell'intervento e della cura che assume le forme dell'accompagnamento e dell'attivazione del soggetto. comporta l'uso delle rappresentazioni mediali come spazio ed opportunità per leggere in anticipo le linee di tendenza, avvertire i fenomeni nel loro darsi, intuire strategie efficaci per evitare certi effetti. nessuna delle risposte è corretta.

intervento che la media education può spiegare nel sociale. La terapia: comporta l'uso delle rappresentazioni mediali come spazio ed opportunità per leggere in anticipo le linee di tendenza, avvertire i fenomeni nel loro darsi, intuire strategie efficaci per evitare certi effetti. il disagio nelle sue forme non viene letto ma elaborato: lo spazio è quello dell'intervento e della cura che assume le forme dell'accompagnamento e dell'attivazione del soggetto. nessuna delle risposte è corretta. i media non sono solo lo strumento di elaborazione del disagio, ma lo spazio stesso entro cui il disagio si manifesta. L'obiettivo è di far maturare le competenze, di costruire la capacità del soggetto di usare i media in termini positivi, funzionali alla cittadinanza, lontani dalle forme di trasgressione (come nel cyber-bullismo accade).

intervento che la media education può spiegare nel sociale. L'empowerment: nessuna delle risposte è corretta. i media non sono solo lo strumento di elaborazione del disagio, ma lo spazio stesso entro cui il disagio si manifesta. L'obiettivo è di far maturare le competenze, di costruire la capacità del soggetto di usare i media in termini positivi, funzionali alla cittadinanza, lontani dalle forme di trasgressione (come nel cyber-bullismo accade). il disagio nelle sue forme non viene letto ma elaborato: lo spazio è quello dell'intervento e della cura che assume le forme dell'accompagnamento e dell'attivazione del soggetto. comporta l'uso delle rappresentazioni mediali come spazio ed opportunità per leggere in anticipo le linee di tendenza, avvertire i fenomeni nel loro darsi, intuire strategie efficaci per evitare certi effetti.

lo sguardo sociale implica un'idea dei media come. farmaco, nel senso greco del rimedio, di ciò attraverso cui è possibile la cura intesa come opportunità riabilitativa per l'individuo. uno specchio particolare, attraverso il quale il disagio viene restituito ma a volte anche costruito. alfabeti: occorre imparare a leggerli e a scriverli per essere sicuri di farne un uso corretto, soprattutto in relazione con l'esercizio della cittadinanza. uno specchio particolare, attraverso il quale il disagio viene distrutto e non costruito.

lo sguardo clinico articola un'idea dei media come. farmaco, nel senso greco del rimedio, di ciò attraverso cui è possibile la cura intesa come opportunità riabilitativa per l'individuo. uno specchio particolare, attraverso il quale il disagio viene restituito ma a volte anche costruito. farmaco, nel del rimedio dopo uno sbaglio, per poi ricominciare. alfabeti: occorre imparare a leggerli e a scriverli per essere sicuri di farne un uso corretto, soprattutto in relazione con l'esercizio della cittadinanza.

lo sguardo semiotico gioca con l'idea dei media come. uno specchio particolare, attraverso il quale il disagio viene restituito ma a volte anche costruito. algoritmi: occorre imparare a leggerli per essere sicuri di farne un uso corretto, sopratutto in relazione con l'esercizio della cittadinanza. alfabeti: occorre imparare a leggerli e a scriverli per essere sicuri di farne un uso corretto, soprattutto in relazione con l'esercizio della cittadinanza. farmaco, nel senso greco del rimedio, di ciò attraverso cui è possibile la cura intesa come opportunità riabilitativa per l'individuo.

Si ritrovano così i due grandi scenari delle scienze dell'educazione: Quello didattico il "saper" comunicare e quello pedagogico, il "come" comunicare. Quello didattico il "come" comunicare e quello pedagogico, il "cosa" comunicare. Quello didattico il "cosa" comunicare e quello pedagogico, il "come" comunicare. Nessuna delle risposte è corretta.

Situazione: P&M click. Fa riferimento a una situazione presenziale, in cui il riferimento, come nella Peer Education 1.0, è il gruppo. In questo tipo di situazione l'intervento viene condotto attraverso l'uso integrato dei media sia come strumento che come contenuto dell'intervento stesso. Fa riferimento a una situazione online in cui il peer opera all'interno della community o di un social network. In questo tipo di situazione l'intervento viene affidato alla sola relazione per via telematica del peer con i soggetti su cui sta intervenendo. il riferimento è il gruppo, con esso in presenza si fa un uso integrato dei media digitali e comunque l'intervento prosegue anche nel social network dove il peer, oltre ad avere a che fare con gli stessi membri del suo gruppo, incontra e interagisce anche con altri soggetti che appartengono ai loro network sociali. nessuna delle risposte è corretta.

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