DIRITTO INDUSTRIALE
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Title of test:![]() DIRITTO INDUSTRIALE Description: Paniere diritto industriale e proprietà intellettuale Creation Date: 2024/05/10 Category: Others Number of questions: 254
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Il diritto industriale è un insieme di norme volto a tutelare. gli interessi generali dei consumatori. gli interessi privati degli imprenditori. lo sviluppo della proprietà intellettuale. gli interessi individuali dei consumatori. Il principio di relatività dei segni distintivi significa che: il titolare del segno distintivo può impedirne l'uso ad altri imprenditori anche là dove detto uso sia inidoneo a confondere i consumatori. il titolare del segno distintivo può impedirne l'uso ad altri imprenditori solo là dove detto uso sia idoneo a creare confusione presso il pubblico. il segno distintivo è relativo ad un solo imprenditore, che è l'unico a poterlo utilizzare. l'acquisizione del diritto di utilizzo esclusivo su un tipo di segno distintivo non consente di ottenere l'esclusiva anche in relazione ad altre tipologie di segni distintivi. I segni distintivi atipici sono: i marchi non registrati. quelli che non vengono espressamente indicati nella disciplina. i segni dotati di capacità distintiva debole. i segni dotati di capacità distintiva forte. Quale di queste affermazioni è vera: i nomi generici possono acquisire capacità distintiva. i nomi di fantasia hanno sempre capacità distintiva. i nomi generici hanno sempre capacità distintiva. i nomi generici sono sempre privi di capacità distintiva. Quale tra le seguenti affermazioni è corretta: La ditta non può essere trasferita. La ditta non può essere trasferita senza l'azienda. la ditta è liberamente trasferibile. La ditta può essere trasferita senza l'azienda. la ditta si estingue: con il venir meno del ricordo del segno presso il pubblico, dopo la cessazione dell'uso. per rinuncia esplicita dell'imprenditore. dopo la cancellazione dal registro delle imprese. in caso di trasferimento dell'azienda. Il diritto sulla ditta si acquisisce. con l'iscrizione all'Ufficio italiano marchi e brevetti. con l'iscrizione nel registro delle imprese a cui sia seguito l'uso. con l'uso della stessa. con l'iscrizione nel registro delle imprese. è possibile avere più di una ditta?. Solo se l'imprenditore ha più società. si. no. solo se la stessa impresa ha più denominazioni sociali. La ditta è sfornita di capacità distintiva quando: quando può creare confusione per l'oggetto dell'impresa e per il luogo in cui questa è esercitata. è già usata da un qualunque imprenditore nazionale. quando ha indotto alcuno in confusione. quando non contiene il nome dell'imprenditore. Quale tra le seguenti affermazioni è corretta. la ditta può anche formata esclusivamente da un nome di fantasia e può sempre essere iscritta nel registro delle imprese. la ditta non può essere formata da un nome di fantasia. la ditta deve necessariamente contenere almeno la sigla dell'imprenditore, altrimenti è irregolare. la ditta deve necessariamente contenere il cognome dell'imprenditore, altrimenti è invalida. La ditta patronomica è: La ditta che contiene un nome di fantasia. la ditta formata dal solo cognome dell'imprenditore. la ditta che non continene la sigla dell'imprenditore. la ditta formata dalla sola sigla dell'imprenditore. la ditta. i prodotti dell'impresa. è il segno distintivo che consente di identificare l'imprenditore. è il segno distintivo che consente di identificare l'impresa. è il segno distintivo che consente di identificare l'azienda. In caso di morte dell'imprenditore la ditta. si trasferisce automaticamente senza possibilità di prevedere diversamente nel testamento. si trasferisce solo là dove ciò sia previsto nel testamento. non si trasferisce mai in capo all'erede. si trasferisce automaticamente, salvo diversa disposizione testamentaria. Il diritto industriale nasce. a seguito della rivoluzione industriale. con l'avvento dell'epoca moderna. a seguito della rivoluzione francese. con lo sviluppo delle nuove tecnologie. Nell'attuale diritto industriale sono compresi anche. la disciplina degli standard di produzione di alcuni prodotti. la tutela dei segni distintivi. il diritto del lavoro. la disciplina delle attività delle industrie pericolose. Il buon funzionamento del mercato: Consente la riduzione della concorrenza. Consente la progressiva crescita dei prezzi. Induce all'innovazione tecnologica. migliora la lealtà della concorrenza. Le norme italiane di diritto industriale si applicano. a tutte le imprese che operano in Italia. a tutte le imprese che operano nell'UE. a tutte le imprese italiane anche se operano all'estero. a tutte le imprese aventi sede legale in Italia. Il principio di unitarietà dei segni distintivi significa che. lo stesso imprenditore non può utilizzare più segni distintivi, ma deve averne necessariamente solo uno. il titolare del segno distintivo è l'unico a poter utilizzare lo stesso e ha sempre il potere di impedire a terzi di utilizzarlo senza il suo consenso, anche a prescindere dalla possibilità di confusione. il titolare del segno distintivo può impedirne l'uso ad altri imprenditori, ma solo se detto uso sia idoneo a creare confusione tra il pubblico. l'acquisizione del diritto di utilizzo esclusivo su un tipo di segno distintivo consente di ottenere l'esclusiva anche in relazione ad altre tipologie di segni distintivi. In caso di due insegne identiche entrambe iscritte nel registro delle imprese: chi ha iscritto per primo deve modificarla se vi è un preutente. è impossibile, l'insegna non si iscrive nel registro delle imprese. chi ha iscritto per secondo deve sempre modificarla. chi ha iscritto per secondo deve modificarla se non riesce a provare il preuso. l'insegna. può avere qualunque contenuto. deve necessariamente contenere il cognome o la sigla dell'imprenditore. deve essere iscritta nel registro delle imprese. deve coincidere con la ditta. L'insegna si trasferisce. liberamente senza vincoli. È intrasferibile. solo in caso di morte dell'imprenditore. Solo insieme ai locali cui si riferisce. L'insegna si estingue: Per rinuncia esplicita dell'imprenditore. con il venir meno del ricordo del segno presso il pubblico, dopo la cessazione dell'uso. con la cancellazione dal registro delle imprese. con la cancellazione dal registro dei marchi. L'insegna è il segno distintivo che consente di identificare. i locali dell'impresa. la società. i prodotti dell'impresa. l'imprenditore. Il diritto all'uso esclusivo dell'insegna si acquisisce. mediante iscrizione nel registro dei marchi. mediante iscrizione nel registro delle imprese. mediante l'uso dell'insegna. mediante l'uso dell'insegna nei rapporti a seguito della registrazione. I marchi che godono di rinomanza. possono essere utilizzati da soggetti diversi dal titolare del marchio purché su prodotti della medesima qualità. non possono essere usati da soggetti diversi dal titolare per trarre vantaggio dal carattere distintivo o dalla rinomanza del marchio stesso. possono essere usati da soggetti diversi dal titolare del marchio purché apposti su prodotti non affini. non possono essere usati da soggetti diversi dal titolare del marchio, salvo là dove ciò non provochi confusione tra il pubblico. Il marchio non registrato si può trasferire. solo contestualmente alla ditta. solo contestualmente all'azienda. solo mortis causa. liberamente senza limiti. il marchio non registrato si estingue. dopo la cancellazione dal registro delle imprese. con il venir meno del ricordo del segno presso il pubblico, dopo la cessazione dell'uso. in caso di trasferimento dell'azienda. per rinuncia esplicita dell'imprenditore. il diritto all'uso esclusivo del marchio non registrato. impedisce ad altri imprenditori usino lo stesso segno nell'ambito del territorio in cui è conosciuto. impedisce che altri imprenditori usino lo stesso segno su tutto il territorio nazione. impedisce la registrazione del segno da parte di altri imprenditori. impedisce la registrazione del segno sul territorio in cui è conosciuto. Il marchio non registrato: non ha una grande diffusione nella prassi, nonostante gli vengano dedicate molte norme. ha una grande diffusione nella prassi nonostante gli vengano dedicate poche norme. non ha una grande diffusione nella prassi, infatti gli vengono dedicate poche norme. ha una grande diffusione nella prassi, infatti gli vengono dedicate molte norme. Che funzione svolge il marchio?. solo una funzione di indicazione di provenienza del prodotto. anche una funzione attrattiva. solo una funzione distintiva. Solo una funzione di marketing. i marchi speciali. sono composti da nomi di fantasia. consentono di individuare la provenienza di un prodotto. non possono essere registrati. consentono di riconoscere un prodotto dotate di specifiche qualità. I marchi generali. non possono essere registrati. consentono di individuare la provenienza di un prodotto. sono utilizzati da più imprenditori in diversi ambiti territoriali. sono formati da nomi generici. Il diritto sul marchio si costituisce. tramite l'uso seguito dalla registrazione. solo tramite uso. tramite la registrazione seguita dall'uso. sia tramite uso che tramite registrazione. Quale tra i seguenti requisiti del marchio registrato è posto a tutela di interessi individuali?. Capacità distintiva. Estraneità del marchio al prodotto. Liceità. Novità. Quando vi è un impedimento relativo alla registrazione: Il marchio può essere registrato solo se vi è il consenso del terzo interessato. Il marchio è valido solo in relazione ad un dato ambito territoriale. Il marchio può essere registrato solo se viene prima corretto. Il marchio non può mai essere registrato. Quando vi è un impedimento assoluto alla registrazione: Il marchio può essere registrato previo parere favorevole dell'Ufficio Marchi e Brevetti. Il marchio non può essere registrato. Il marchio può essere registrato solo pagamento di una sanzione amministrativa. Il marchio può essere registrato solo se vi è il consenso del terzo interessato. L'estraneità del marchio al prodotto significa: che il marchio deve potere essere rimosso senza pregiudicare la funzionalità del prodotto. che il marchio non può essere apposto al prodotto. che il marchio non può contenere la forma del prodotto. che il marchio può essere apposto al prodotto. Un segno è idoneo ad essere usato come marchio ai sensi dell'art. 7 c.p.i.: quando è suscettibile di rappresentazione grafica. quando non è illecito. quando non lede un marchio anteriore. quando è originale. quale tra questi segni non è idoneo ad essere rappresentato graficamente: i gusti. i suoni. le tonalità cromatiche. le forme. Quali tra le seguenti forme può essere iscritta come marchio?. La forma di fantasia. La forma funzionale. La forma ornamentale. La forma necessaria. Quali tra i seguenti requisiti del marchio registrato sono posti a tutela di interessi generali?. Estraneità del marchio al prodotto e capacità distintiva. Novità e compatibilità con i diritti dei terzi. Novità e Estraneità del marchio al prodotto. Compatibilità dei diritti con i terzi e capacità distintiva. i marchi olfattivi. possono essere registrati purché non siano una caratteristica essenziale del prodotto. non possono essere registrati. possono essere registrati solo se non sono necessari per ottenere un risultato tecnico. possono essere registrati purché non diano un valore sostanziale al prodotto. la volgarizzazione: comporta la decadenza del marchio per sopravvenuto difetto di capacità distintiva, ma solo se il titolare vi ha contribuito. è una ipotesi di nullità del marchio perché viola diritti di terzi. comporta l'automatica decadenza del marchio, per sopravvenuto difetto di capacità distintiva. è una ipotesi di illiceità del marchio. Nell'ipotesi in cui un marchio registrato sia in conflitto con un marchio di fatto anteriore che sia dotato di notorietà locale: Il marchio di fatto può continuare ad essere usato nell'area in cui aveva già raggiunto notorietà. Il marchio registrato è nullo. Il marchio di fatto non può più essere usato. Il marchio registrato può essere utilizzato ma non nell'area di notorietà del marchio di fatto confliggente. Il marchio non è nuovo quando: confligge con altro marchio di fatto già usato anche sporadicamente da un'altra impresa. confligge con altro marchio di fatto già usato e dotato di notorietà anche solo locale. confligge con altro marchio di fatto anche là dove abbia perso la propria capacità distintiva. confligge con altro marchio di fatto già usato e dotato di notorietà generale. Il difetto di novità del marchio registrato può essere fatto valere: da chiunque vi abbia interesse ma solo prima che sia intervenuta la registrazione. solo dal titolare di un diritto su un segno distintivo anteriore confliggente presentando opposizione oppure dopo che sia intervenuta la registrazione facendo valere la nullità. da chiunque vi abbia interesse prima che sia intervenuta la registrazione presentando opposizione oppure dopo che sia intervenuta la registrazione facendo valere la nullità. solo dal titolare di un diritto su un segno distintivo anteriore confliggente e solo prima che sia intervenuta la registrazione. Il difetto di novità del marchio viene sanato per convalidazione: quando chi poteva chiedere la nullità non lo ha fatto per un periodo di 5 anni, ma solo se era a conoscenza dell'esistenza del marchio nullo. decorso un periodo di 5 anni dalla registrazione. decorso un periodo di 5 anni dalla registrazione senza che sia stata fatta valere la nullità. quando chi poteva chiedere la nullità non lo ha fatto per un periodo di 5 anni, anche se non era a conoscenza dell'esistenza del marchio nullo. un marchio non può essere registrato perché privo di capacità distintiva: quando è formato da segni divenuti di uso comune. quando è già utilizzato da altri. in caso di secondary meaning. in ogni caso di volgarizzazione. Il secondary meaning. Si ha quando una denominazione generica viene utilizzata come marchio nel tempo, assumendo capacità distintiva. È un impedimento relativo alla registrazione. È un impedimento assoluto alla registrazione. Si ha quando una parola ha due distinti significati. Le denominazioni generiche in lingua straniera possono essere registrate come marchi?. Si ma solo se non sono già usati come marchi nel Paese della lingua che si sta usando. Si sempre. Si, ma solo se sono parole non conosciute dal consumatore medio italiano. No mai. Un marchio non può essere registrato perché privo della capacità distintiva: Quando è già stato registrato da altri. Quando è formato da lettere dell'alfabeto. Quando contiene indicazioni descrittive del prodotto. Quando è formato da un nome proprio. il marchio non è lecito quando: è utilizzato in mala fede. è contrario alla morale pubblica. è contrario ai principi di correttezza professionale. è contrario al buon costume. Il marchio è privo del requisito della liceità quando: è volgarizzato. è apposto su prodotti illegali. è già utilizzato da un altro imprenditore. è idoneo a ingannare il pubblico. Il ritratto altrui può essere registrato come marchio. solo con l'autorizzazione del soggetto cui il ritratto si riferisce o, nel caso in cui questo sia defunto, dei relativi parenti. liberamente, purché non leda la fama, il credito o il decoro del soggetto cui il ritratto si riferisce e fermo restando la facoltà dell'Ufficio italiano brevetti e marchi di subordinare la registrazione al consenso. solo se il soggetto cui il ritratto si riferisce è defunto. solo se il soggetto cui il ritratto si riferisce è in vita e può dare la propria autorizzazione. Il nome altrui può essere registrato come marchio?. liberamente, purché non leda la fama, il credito o il decoro del soggetto cui il ritratto si riferisce e fermo restando la facoltà dell'Ufficio italiano brevetti e marchi di subordinare la registrazione al consenso. Liberamente senza limiti. solo con l'autorizzazione del soggetto cui il nome si riferisce o, nel caso in cui questo sia defunto, dei relativi parenti. solo nel caso in cui sia famoso. I nomi e altri segni notori possono essere registrati come marchi?. Si sempre. No mai. Si, ma con l'autorizzazione della persona a cui si riferisce. Si, salva la facoltà dell'ufficio Italiano Brevetti e Marchi di subordinare la registrazione al consenso. L'opposizione alla registrazione può essere presentata. Dal titolare di un marchio registrato anteriore in conflitto. Da chiunque sia leso dalla registrazione. Dal p.m. Da chiunque. chi può presentare domanda di registrazione del marchio?. soltanto soggetti qualificabili come imprenditori. soltanto chi abbia già utilizzato il segno. chiunque, salvo ipotesi eccezionali. soltanto i soggetti legittimati espressamente indicati dalla legge. L'opposizione alla registrazione può essere presentata: Per ogni impedimento relativo. Per ogni impedimento assoluto. Solo per alcuni impedimenti relativi indicati dalla legge. Per ogni impedimento assoluto o relativo. Nella procedura di registrazione del marchio, in caso di esito negativo del controllo di regolarità sostanziale, l'Ufficio Italiano Marchi e Brevetti: dichiara la domanda irricevibile. corregge la domanda. rigetta la domanda. procede comunque alla registrazione. Nella procedura di registrazione dei marchi, la fase di controllo sostanziale della domanda è volta a: accertare che la domanda sia ricevibile. accertare che sussistano tutti i requisiti di validità del marchio. accertare che il marchio sia dotato di novità. accertare che il marchio sia lecito. Nella procedura di registrazione del marchio, in caso di esito negativo del controllo di regolarità formale, l'Ufficio Italiano Marchi e Brevetti: dichiara la domanda irricevibile. corregge la domanda. procede comunque alla registrazione. rigetta la domanda. La domanda di registrazione del marchio: Deve essere necessariamente presentata personalmente dal titolare. Può essere presentata tramite mandatario, salvo casi particolari in cui deve necessariamente essere presentata personalmente. Deve necessariamente essere presentata tramite un esperto di fiducia. Può sempre essere presentata tramite mandatario. In quali tra i seguenti casi è possibile presentare opposizione alla registrazione?. In ogni caso di difetto del requisito di novità. In ogni caso di difetto del requisito di liceità. In caso di conflitto con marchio anteriore registrato. In caso di conflitto con marchio di fatto preusato. Dove può essere depositata la domanda di registrazione del marchio?. All'Ufficio italiano Brevetti e Marchi o presso le camere di commercio. Al registro delle imprese o presso le camere di commercio. Al registro delle imprese o all'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi. Solo all'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi. Nel caso in cui l'UIBM rigetti la domanda di registrazione, il richiedente: può fare ricorso in Cassazione. non può fare niente. può fare ricorso alla Commissione Ricorsi. può rinnovare la richiesta. Nella procedura di registrazione del marchio, in caso di esito positivo dei controlli da parte dell'UIMB: l'Ufficio procede alla pubblicazione del marchio nel Bollettino Ufficiale solo se non sono state presentate osservazioni. L'Ufficio accoglie la domanda e procede alla registrazione del marchio. l'Ufficio procede alla pubblicazione del marchio nel Bollettino Ufficiale solo se sono state presentate osservazioni ritenute irrilevanti. l'Ufficio procede alla pubblicazione del marchio nel Bollettino Ufficiale e chi ha osservazioni può presentarle. in caso di circolazione di un marchio speciale, al fine di evitare di trarre in inganno il pubblico: è necessario che il cessionario applichi il marchio su beni prodotti dallo stesso cedente. deve sempre essere ceduta contestualmente anche l'azienda. è necessario che il cessionario mantenga le stesse caratteristiche qualitative del prodotto del cedente. è sempre necessario che comunicare al pubblico la variazione delle caratteristiche qualitative del prodotto. la circolazione territorialmente delimitata del marchio registrato: è consentita solo per le cessioni definitive. è sempre consentita. è consentita solo per le licenze. può provocare la decadenza del marchio per decettività sopravvenuta. la licenza non esclusiva del marchio registrato: deve prevedere l'obbligo del licenziatario impegnarsi ad utilizzare il marchio solo su prodotti o servizi uguali a quelli del titolare. è l'unica possibile. è vietata. è sempre consentita. La licenza esclusiva del marchio si ha quando: riguardi l'intero territorio nazionale. il licenziate si impegna a non utilizzare il proprio marchio. ha ad oggetto tutti i prodotti per i quali il marchio è stato registrato. il licenziatario si impegna a non utilizzare marchi diversi. il marchio registrato può circolare: liberamente. solo se trattasi di marchio speciale. solo contestualmente all'azienda. liberamente ma solo sulla totalità dei prodotti per i quali è stato registrato. Il marchio di commercio può essere apposto su prodotti fabbricati da terzi: purché su detti prodotti non sia già stato apposto il marchio di fabbrica. solo se è già stato apposto il marchio di fabbrica. purché venga rimosso l'eventuale marchio di fabbrica già apposto. purché non venga rimosso l'eventuale marchio di fabbrica già apposto. la circolazione parziale del marchio registrato: può provocare la decadenza del marchio per decettività sopravvenuta, quando il marchio viene ceduto definitivamente per essere applicato su prodotti affini a quelli commercializzati dal cedente. è sempre consentita. può provocare la decadenza del marchio per decettività sopravvenuta, quando il marchio viene ceduto definitivamente per essere applicato su prodotti eterogenei a quelli commercializzati dal cedente. è sempre vietata. quale è il limite di durata del diritto sul marchio registrato?. 5 anni con possibilità di rinnovo. Illimitata. 10 anni senza possibilità di rinnovo. 10 anni salvo la possibilità di rinnovarlo illimitatamente. L'ingannevolezza sopravvenuta del marchio è causa di decadenza: Quando il marchio è generale e viene trasferito contestualmente all'azienda. Quando il marchio è speciale e inizia ad essere applicato su prodotti di qualità superiore a quella originaria. Quando il segno è intrinsecamente decettivo. Quando il marchio è speciale e inizia ad essere applicato su prodotti la cui qualità peggiora nel tempo. La decadenza per mancato utilizzo del marchio non si produce quando: il mancato utilizzo sia dipeso da fattori esterni alla volontà dell'imprenditore. il mancato utilizzo sia giustificato da una scelta imprenditoriale. il marchio sia stato usato terzi anche senza consenso del titolare. il titolare abbia iniziato ad usare effettivamente il marchio in pendenza del giudizio instaurato da un terzo per far valere la decadenza. la decadenza per non uso del marchio: può essere evitata con l'uso anche solo sporadico del marchio. si produce se il titolare non rinnova il marchio alla scadenza. si produce quando il titolare non fa uso effettivo del marchio per un periodo superiore a 5 anni, senza che tale mancato uso sia giustificato da motivo legittimo. si produce se il titolare abbia concesso in licenza esclusiva il marchio per un periodo superiore a 5 anni. la volgarizzazione: provoca la decadenza del marchio, purché dipenda da un comportamento attivo o passivo del titolare. è una causa di nullità del marchio per mancato uso da parte del titolare. comporta l'automatica decadenza al diritto sul marchio perché diviene contrario al buon costume. è una causa di nullità del marchio per sopravvenuto difetto della capacità distintiva. La nullità parziale del marchio. Pone un divieto temporaneo all'uso del marchio. Riguarda solo una parte dei marchi registrati dallo stesso soggetto. Riguarda solo alcuni dei prodotti per i quali il marchio è stato registrato. Può essere fatta valere solo da soggetti determinati. I marchi registrati qualificabili come "forti": vengono tutelati in maniera più incisiva rispetto ai marchi deboli perché la contraffazione si realizza a prescindere dal rischio di confusione. si caratterizzano per la presenza di una scarsa capacità distintiva, quindi meritano una tutela più forte. vengono tutelati in maniera più incisiva rispetto ai marchi deboli perché l'uso non consentito da parte di terzi può più facilmente ingenerare confusione tra il pubblico. vengono tutelati in maniera più incisiva rispetto ai marchi deboli perché il titolare può impedirne l'uso da parte di terzi anche per identificare prodotti non affini a quelli per cui il marchio è stato registrato. Il marchio registrato in Italia, può trovare tutela contro la contraffazione: solo se il segno contraffatto viene usato in Italia da un imprenditore italiano. solo se l'uso del segno contraffatto avviene in Italia. anche se il segno contraffatto viene usato nel mercato dell'Unione Europea. solo se ad usare il segno contraffatto è un imprenditore italiano. Un segno può considerarsi identico a un marchio registrato altrui: anche quando vi sono differenze minime, tali da passare inosservate agli occhi del consumatore medio. anche quando vi sono differenze tali da passare inosservate agli occhi di un consumatore esperto. anche quando vi sono differenze tali da passare inosservate agli occhi del consumatore modello. solo quando non vi è neanche la minima differenza tra i segni. Nell'ipotesi di uso di un segno simile ad un marchio registrato altrui su prodotti affini a quelli per cui è registrato: Il marchio viene tutelato a prescindere dal rischio di confusione. Il marchio viene tutelato solo se si prova che vi è stato un danno per l'immagine del titolare del marchio o il contraffattore ha tratto un indebito vantaggio. Il marchio viene tutelato solo se vi è rischio di confusione per il pubblico. Il marchio viene tutelato a prescindere dal rischio di confusione ma solo se si prova che vi è stato un danno per l'immagine del titolare del marchio o il contraffattore ha tratto un indebito vantaggio. Nell'ipotesi di uso di un segno identico ad un marchio registrato altrui su prodotti identici a quelli per cui è registrato (c.d. pirateria dei marchi): Il marchio viene tutelato solo se vi è rischio di confusione per il pubblico. Il marchio viene tutelato a prescindere dal rischio di confusione ma solo se si prova che vi è stato un danno per l'immagine del titolare del marchio o il contraffattore ha tratto un indebito vantaggio. Il marchio viene tutelato solo se si prova che vi è stato un danno per l'immagine del titolare del marchio o il contraffattore ha tratto un indebito vantaggio. Il marchio viene tutelato a prescindere dal rischio di confusione. La tutela del marchio registrato viene riconosciuta: solo in presenza di un rischio di confusione. a prescindere dalla presenza di un rischio di confusione. in ogni caso di uso non consentito di un marchio rinomato. a prescindere dalla presenza di un rischio di confusione in caso di uso di segni identici ad un marchio registrato applicati su prodotti identici rispetto a quelli per i quali è stata effettuata la registrazione. Affinché un marchio sia considerato rinomato è necessario: che sia conosciuto anche da chi non utilizza il prodotto su cui è apposto. che sia di particolare pregio. valutare la sussistenza di diversi elementi, tra cui l'ammontare degli investimenti effettuati per pubblicizzare il marchio. che sia conosciuto da una grossa fetta dei consumatori. In caso di contraffazione del marchio registrato, quale sanzione può essere chiesta al fine di evitare la continuazione dell'illecito: La distruzione dei prodotti contraffatti. La restituzione degli utili al titolare. Il ritiro dal commercio dei prodotti contraffatti. L'inibitoria. In caso di contraffazione del marchio registrato, quali tra i seguenti rimedi può essere richiesto in via cautelare. Il ritiro dal commercio dei prodotti contraffatti. L'inibitoria. La restituzione degli utili al titolare. La distruzione dei prodotti contraffatti. In caso di contraffazione del marchio registrato, quale sanzione può essere chiesta al fine di rimuovere gli effetti dell'illecito. La restituzione degli utili al titolare. La distruzione dei prodotti contraffatti. Il risarcimento del danno. L'inibitoria. In caso di contraffazione del marchio registrato, chi può agire in giudizio per chiedere l'applicazione delle sanzioni previste dalla legge?. Il titolare, tranne nel caso in cui il marchio sia stato concesso in licenza. Solo il titolare, anche nel caso in cui il marchio sia stato concesso in licenza. Chiunque vi abbia interesse. Sia il titolare che l'eventuale licenziatario. Gli usi atipici del marchio registrato altrui sono: ipotesi in cui è consentito utilizzare il marchio registrato altrui con funzione distintiva, ferma la necessità di ottenere il consenso del titolare del marchio. ipotesi in cui non è consentito utilizzare il marchio registrato altrui con funzione descrittiva. ipotesi in cui è consentito utilizzare il marchio registrato altrui con funzione descrittiva, fermo il rispetto del principio di correttezza professionale. ipotesi in cui è consentito utilizzare il marchio registrato altrui con funzione descrittiva, fermo la necessità di ottenere il consenso del titolare. A quali condizioni la legge ammette la possibilità che un marchio registrato venga usato da terzi soggetti per scopi commerciali e con finalità distintiva. Quando l'uso rispetti il principio di correttezza professionale. Quando vi è il consenso del titolare e contemporaneamente l'uso rispetti il principio di correttezza professionale. A nessuna condizione, non è mai possibile. Quando vi è il consenso del titolare. A quali condizioni la legge ammette la possibilità che un marchio registrato venga usato da terzi soggetti per scopi non commerciali?. A nessuna condizione, è sempre possibile. Quando vi è il consenso del titolare e l'uso rispetti il principio di correttezza professionale. Quando vi è il consenso del titolare. Quando l'uso rispetti il principio di correttezza professionale. Quale è la ratio dell'istituto del brevetto?. Proteggere le invenzioni utili. Consentire la circolazione del progresso tecnico. Consentire la protezione di prodotti innovativi. Incentivare l'innovazione tecnologica. Il brevetto Europeo. È un singolo brevetto che ha valore sul territorio di una pluralità di Stati aderenti alla Convenzione di Monaco. È un singolo brevetto che ha valore sul territorio di una pluralità di Stati aderenti al Patent Cooperation Treaty. È un fascio di brevetti singoli e autonomi ottenuti in una pluralità di Stati aderenti alla Convenzione di Monaco. È un fascio di brevetti singoli e autonomi ottenuti in una pluralità di Stati aderenti al Patent Cooperation Treaty. Il brevetto europeo è rilasciato da: l'UEB con sede a Monaco di Baviera. l'Ufficio internazionale della proprietà intellettuale con sede a Ginevra. l'UIBM. dai singoli uffici dei paesi aderenti nel cui territorio si vuole ottenere protezione. la disciplina brevettuale è un sistema: chiuso, che fornisce tutela alle invenzioni del settore della meccanica e gli altri specificamente indicati (varietà vegetali, invenzioni biotecnologiche e topografie di semiconduttori). chiuso, che fornisce tutela alle invenzioni del solo settore della meccanica. aperto, che è stato capace di fornire tutela alle invenzioni di ogni settore. aperto, anche se per alcuni settori è stato necessario dettare una disciplina ad hoc (varietà vegetali, invenzioni biotecnologiche e topografie di semiconduttori). L'invenzione è: La scoperta di una nuova relazione causale tra fenomeni. La soluzione originale a un problema tecnico. Una nuova teoria scientifica. Un nuovo metodo matematico. L'invenzione. Non deve necessariamente avere un uso specifico se è una invenzione di procedimento. Deve avere sempre un uso specifico se appartiene al mondo della chimica. Deve sempre avere un uso specifico. Non deve necessariamente avere un uso specifico se è una invenzione della meccanica. L'invenzione. Deve avere un valore economico, nel senso di consentire un risparmio di costi. Deve avere valore tecnico, nel senso di migliorare lo stato della tecnica. È irrilevante che abbia valore tecnico e/o economico. Deve avere sia valore tecnico che valore economico. Il software: Può essere oggetto di brevetto a date condizioni e in tal caso non è tutelabile tramite diritto d'autore. Può essere contemporaneamente oggetto di brevetto e di diritto d'autore. Non può mai essere oggetto di brevetto, ma è tutelato dalla disciplina sul diritto d'autore. Non può mai essere oggetto né di brevetto né di diritto d'autore. La rivendica di priorità del brevetto: Consente a chi ha ottenuto un qualunque brevetto straniero di ottenere il brevetto sulla medesima invenzione anche in Italia. Consente all'inventore di chiedere che il brevetto ottenuto da altri sulla propria invenzione gli sia intestato. Consente a chi ha ottenuto un brevetto in un Paese aderente alla Convenzione di Parigi di ottenere un secondo brevetto Italiano per la medesima invenzione. Consente a chi ha ottenuto un brevetto italiano di ottenere il brevetto sulla medesima invenzione anche all'estero. Il requisito dell'industrialità implica: Che l'invenzione sia in grado di risolvere un problema tecnico della produzione in serie. Che l'invenzione possa essere attuata nell'ambito di una qualunque attività produttiva, per un numero indefinito di volte, mantenendo caratteri costanti. Che l'invenzione debba potere essere utilizzata nell'ambito di un'attività produttiva di carattere industriale, con esclusione di quelle agricole. Che l'invenzione sia utile. Quale tra le seguenti anteriorità non priva un'invenzione del requisito di novità?. Invenzione anteriore non brevettata. Invenzione anteriore brevettata all'estero. Invenzione anteriore per la quale è stata depositata una domanda di brevetto non ancora pubblicata. Invenzione anteriore non brevettata e mantenuta segreta. La predivulgazione dell'invenzione non è distruttiva quando: è avvenuta nell'ambito di una qualunque fiera o esposizione di rilevanza internazionale. è avvenuta all'estero, potendo sempre l'inventore chiedere il brevetto in Italia. è avvenuta a causa di un abuso evidente a danno dell'inventore, il quale potrà in ogni momento chiederne la brevettazione. è avvenuta a causa di un abuso evidente a danno dell'inventore, il quale potrà chiedere la brevettazione entro sei mesi. la predivulgazione dell'invenzione: Fa venire meno il requisito della capacità distintiva. Fa venire meno il requisito dell'originalità. Fa venire meno il requisito della novità. Fa venire meno il requisito dell'industrialità. Nel caso in cui due soggetti abbiano depositato una domanda di brevetto per la medesima invenzione, sviluppata dagli stessi autonomamente (c.d. incontro fortuito): Il brevetto viene rilasciato a chi dimostri di avere sviluppato per primo l'invenzione. Entrambi possono ottenere il rilascio del brevetto. Il brevetto non può essere rilasciato a nessuno dei due. Il brevetto viene rilasciato a chi ha depositato per primo la domanda. Quando un'invenzione difetta del requisito di novità per la presenza di anteriorità: Quando sia già stata sviluppata da altri, salvo che il secondo inventore ne ignorasse l'esistenza. Quando sia già stata sviluppata da altri e resa accessibile al pubblico. Solo quando è già stata brevettata da altri. Quando sia già stata sviluppata da altri anche là dove mantenuta segreta. un'invenzione è nuova quando: Non è compresa nello stato della tecnica esistente in Italia il giorno antecedente a quello di presentazione della domanda. Non è compresa nello stato della tecnica esistente in Italia nel momento in cui l'invenzione è stata sviluppata. Non è compresa nello stato della tecnica esistente al mondo il giorno antecedente a quello di presentazione della domanda. Non è compresa nello stato della tecnica esistente al mondo il giorno antecedente a quello in cui l'invenzione è stata sviluppata. Quali sono i requisiti di brevettabilità: Novità, liceità, industrialità, originalità. Novità, liceità, capacità distintiva, industrialità. Novità, capacità distintiva, industrialità, originalità. Novità, estraneità del brevetto al prodotto, industrialità, liceità. Il giudizio sull'originalità dell'invenzione. Viene effettuato sulla base di parametri oggettivi. Viene effettuato sulla base di parametri soggettivi. Viene effettuato sulla base di parametri qualitativi. Viene effettuato sulla base di parametri quantitativi. Affinché un'invenzione sia originale: È sufficiente che si differenzi anche per piccoli aspetti di dettaglio. È necessario che non risulti in modo evidente dallo stato della tecnica agli occhi dell'esperto del settore. È necessario che non risulti in modo evidente dallo stato della tecnica agli occhi del consumatore medio. È necessario che non risulti in modo evidente dallo stato della tecnica agli occhi dell'utilizzatore informato. La mano felice è un indizio di non evidenza che si ha ogni volta in cui un'invenzione: ha una grande fortuna commerciale. consente un avanzamento dello stato della tecnica di portata notevole. risolve un problema diffusamente avvertito in un settore e mai risolto prima. è stata sviluppata grazie all'individuazione del percorso corretto da seguire tra i tanti percorsi alternativi che avrebbero potuti essere seguiti. Il giudizio di non evidenza serve per accertare la sussistenza di quale requisito?. Industrialità. Novità. Liceità. Originalità. Il c.d. Problem Solution Approach è la tecnica per valutare l'originalità di un'invenzione adottata da: l'UIBM. la dottrina. la giurisprudenza italiana meno recente. l'UEB. Il c.d. Problem Solution Approach è descritto: Nel cpi. Nelle linee guida emanate dall'UIBM. Nella normativa comunitaria. Nelle linee guida emanate dall'UEB. La invenzione è sfornita del requisito della liceità quando: Ha ad oggetto prodotti vietati dalla legge. è destinata a essere utilizzata in attività illecite. non ha ottenuto le autorizzazioni necessarie alla relativa commercializzazione. È contraria all'ordine pubblico e buon costume. Le rivendicazioni: Possono essere depositate anche dopo il deposito della domanda di brevetto, senza limiti di tempo. Possono essere depositate anche dopo il deposito della domanda di brevetto, ma entro due mesi. Devono necessariamente essere depositate contestualmente alla domanda di brevetto. Una volta depositate non possono più essere modificate. Il diritto morale sull'invenzione: È il diritto dell'inventore a trasferire il diritto al brevetto. È il diritto dell'inventore a essere riconosciuto come padre dell'invenzione. È il diritto a non subire turbative nell'attuazione dell'invenzione. È il diritto dell'inventore a sfruttare economicamente la propria invenzione. Il diritto al brevetto: È il diritto a trasferire l'invenzione. È il diritto di chiedere la brevettazione di un'invenzione. È il diritto a essere riconosciuto padre dell'invenzione. È il diritto a sfruttare in via esclusiva l'invenzione. Lo sviluppo dell'invenzione, conferisce all'inventore: il diritto all'uso esclusivo dell'invenzione. il diritto a trasferirne la paternità. il diritto a ottenere il brevetto, anche nel caso in cui sia un lavoratore dipendente. il diritto ad essere riconosciuto il padre dell'invenzione. Nella procedura per il brevetto italiano, la ricerca delle anteriorità: Viene effettuata da parte dell'UEB che al termine trasmette un report non vincolante per l'UIBM. Viene effettuata direttamente dall'UIBM nella fase di esame della domanda. Viene effettuata da parte dell'UEB che al termine trasmette un report vincolante per l'UIBM. Viene effettuata solo dal giudice nel caso in cui il brevetto sia oggetto di azione di nullità. Nel caso in cui l'invenzione sia stata realizzata nell'ambito di un rapporto di lavoro, il lavoratore avrà diritto a un equo compenso: Nel caso in cui nel contratto non sia stata prevista una apposita remunerazione e l'invenzione sia stata brevettata dal datore di lavoro. Non ha mai diritto ad alcun compenso aggiuntivo. In tutti i casi in cui il datore di lavoro abbia brevettato. Nel caso in cui nel contratto non sia stata prevista una apposita remunerazione, e a prescindere dalla successiva brevettazione dell'invenzione da parte del datore di lavoro. Il diritto al brevetto spetta: In via congiunta a tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione dell'invenzione. Sempre e solo all'inventore in virtù di un principio generale e inderogabile. All'inventore che non può trasferirlo a terzi in quanto inalienabile e intrasmissibile. All'inventore, salvo che non lo abbia ceduto a terzi. Nel caso in cui l'invenzione sia stata realizzata nell'ambito di un rapporto di lavoro: All'inventore-dipendente spetta sia il diritto morale sull'invenzione sia il diritto al brevetto. Al datore di lavoro spetta sia il diritto morale sull'invenzione che il diritto al brevetto. Al datore di lavoro spetta il diritto morale sull'invenzione, mentre il diritto al brevetto spetta all'inventore-dipendente. Al datore di lavoro spetta il diritto al brevetto, mentre il diritto morale sull'invenzione spetta all'inventore-dipendente. Una volta depositata la domanda di brevetto questa: Non può più essere modificata. Può essere modificata ma solo per aspetti non sostanziali fino alla decisione dell'UIBM. Può essere modificata fino alla relativa pubblicazione. Può essere modificata anche per aspetti sostanziali fino alla decisione dell'UIBM. Nella domanda di brevetto, le rivendicazioni: Descrivono brevemente la funzione dell'invenzione per fini classificatori. È l'insieme dei disegni dell'invenzione che devono essere allegati. Sono la descrizione dell'invenzione che deve essere sufficiente affinché una persona esperta del ramo possa attuarla, pena la nullità del brevetto. Sono il cuore del brevetto e individuano gli elementi che differenziano l'invenzione dallo stato della tecnica e sui quali si vuole ottenere l'esclusiva. Nella domanda di brevetto, l'indicazione dell'invenzione: È l'insieme dei disegni dell'invenzione che devono essere allegati. È il titolo che descrive brevemente la funzione dell'invenzione per fini classificatori. È il cuore del brevetto che individua gli elementi che differenziano l'invenzione dallo stato della tecnica e sui quali si vuole ottenere l'esclusiva. È la descrizione dell'invenzione che deve essere sufficiente affinché una persona esperta del ramo possa attuarla, pena la nullità del brevetto. La domanda di brevetto italiano può avere ad oggetto. Un'unica invenzione. Una pluralità di invenzioni, purché nascano da unico concetto inventivo generale. Una pluralità di invenzioni, purché realizzate dal medesimo inventore. Una pluralità di invenzioni. Nel caso in cui l'invenzione sia stata realizzata in adempimento a un contratto di ricerca (non di lavoro subordinato), il diritto al brevetto spetta: all'inventore salvo diversa volontà delle parti. inderogabilmente all'inventore. inderogabilmente al committente. al committente salvo diversa volontà delle parti. Nel caso in cui l'invenzione sia stata realizzata da un ricercatore universitario: Il ricercatore ha il diritto al brevetto ma ha l'obbligo di concedere il brevetto in licenza onerosa all'Università che ne faccia richiesta entro 3 mesi. All'università spetta il diritto al brevetto, mentre il diritto morale sull'invenzione spetta al ricercatore. Il ricercatore ha il diritto al brevetto, ma l'Università ha il diritto di partecipare ai proventi dello sfruttamento del brevetto, fino al 50%. Il ricercatore ha il diritto al brevetto solo se si tratta di ricerche finanziate da enti privati. n caso di invenzione occasionale del lavoratore e relativa al campo di attività del datore di lavoro: Il lavoratore ha il diritto al brevetto ma ha l'obbligo di concedere il brevetto in licenza gratuita al datore di lavoro che ne faccia richiesta entro 3 mesi. Al datore di lavoro spetta il diritto al brevetto, mentre il diritto morale sull'invenzione spetta all'inventore-dipendente. Il datore di lavoro non ha alcun diritto. Il lavoratore ha il diritto al brevetto ma ha l'obbligo di concedere il brevetto in licenza onerosa al datore di lavoro che ne faccia richiesta entro 3 mesi. In sede di esame sostanziale sul contenuto della domanda di brevetto, l'UIBM, tra il resto, accerta: Che la domanda sia ricevibile, ovvero abbia tutti i requisiti formali richiesti dalla legge. La sussistenza di anteriorità, procedendo ad un controllo diretto. Che il richiedente sia il titolare del diritto al brevetto. Che sia rispettato il principio di unicità. La domanda di brevetto viene pubblicata: Decorsi 18 mesi dal deposito, abbreviabile a 6 mesi su domanda del richiedente. Dopo il rilascio del brevetto, salva la possibilità del richiedente di ottenere una pubblicazione anticipata. Decorsi 18 mesi dal deposito, abbreviabile a 90 giorni su domanda del richiedente. Non appena ricevuta dall'UIBM. Le topografie di prodotti semiconduttori. Sono sottoposte ad una disciplina ad hoc che prevede criteri più stringenti ai fini della valutazione del requisito della industrialità. Sono sottoposte ad una disciplina ad hoc che prevede criteri meno stringenti ai fini della valutazione del requisito della novità. Sono sottoposte alla stessa disciplina delle invenzioni comuni. Sono sottoposte ad una disciplina ad hoc che prevede criteri più stringenti ai fini della valutazione del requisito della novità. La convenzione UPOV disciplina. le nuove specie vegetali. le biotecnologie. le nuove razze animali. le topografie di prodotti semiconduttori. Quale tra le seguenti invenzioni può essere brevettata. Un farmaco. Un trattamento terapeutico. Un metodo diagnostico. Un trattamento chirurgico. Le nuove razze animali. Possono essere brevettate purché abbiano i requisiti della distinzione, stabilità e omogeneità. Possono essere brevettate purché ciò non provochi all'animale inutili sofferenze. Non possono mai essere brevettate. Possono essere brevettate in base ad una disciplina speciale. Le biotecnologie. Sono integralmente disciplinate dalla disciplina comune. Si applica la disciplina comune salvo quanto derogato dalla disciplina ad hoc. Non sono mai brevettabili. Sono disciplinate integralmente da una normativa ad hoc. I brevetti per biotecnologiche: Possono essere concessi anche invenzioni prive del requisito di attività inventiva. Possono essere concessi in presenza dei requisiti comuni di brevettabilità. Possono essere concessi anche per mere scoperte. Non possono essere mai concessi se riguardano parti del corpo umano. Quali tra le seguenti invenzioni biotecnologiche può essere brevettata: clonazione umana. parti del corpo umano isolate. Nuovo utilizzo di cellule embrionali per finalità terapeutiche. Parti del corpo umano non isolate. La brevettazione di materiale biologico. È vietata. È vietata là dove sia stato isolato dal suo ambiente naturale o prodotto tramite un procedimento tecnico. È ammessa là dove sia stato isolato dal suo ambiente naturale o prodotto tramite un procedimento tecnico. È ammessa salvo che si tratti di un materiale preesistente in natura. Per il rilascio di un diritto di privativa su una nuova specie vegetale è competente. Il Ministro dell'economia, previo parere non vincolante dell'UIBM. L'UIBM previo parere vincolante del Ministro delle politiche agricole. Il Ministero delle politiche agricole previo parere vincolante dell'UIBM. L'UIBM previo parere non vincolante del Ministro dell'economia. Ai fini della brevettabilità di una nuova specie vegetale, il requisito della novità: Viene inteso in senso meno rigido. viene inteso in senso più rigido. Viene inteso nello stesso senso delle comuni invenzioni. È irrilevante. Ai fini della brevettabilità di una nuova specie vegetale: Non è necessario il requisito di industrialità. È necessario che presenti i requisiti di distinzione, stabilità e omogeneità. È sufficiente che sia in possesso dei requisiti comuni di brevettabilità. Non è necessario il requisito della novità. Ai sensi dell'art. 67 cpi, quando si presume che un brevetto di procedimento sia stato contraffatto?. In ogni caso in cui un terzo produca un prodotto identico a quello ottenibile mediante la procedura brevettata, anche se già esistente prima del brevetto. In ogni caso in cui un terzo produca un prodotto identico a quello ottenibile mediante la procedura brevettata. In ogni caso in cui risulti la sostanziale probabilità che un prodotto sia stato fabbricato mediante il procedimento brevettato, anche là dove tale prodotto non sia identico. In ogni caso in cui un terzo produca un prodotto identico a quello ottenibile mediante la procedura brevettata, purché detto prodotto sia nuovo. I certificati protettivi complementari: vengono previsti per i prodotti alimentari. vengono previsti per i prodotti tossici. vengono previsti per i prodotti farmaceutici. vengono previsti per tutti i prodotti per i quali è necessaria una autorizzazione pubblica all'immissione in commercio. l diritto di brevetto su un'invenzione dura: 10 anni dal rilascio del brevetto, senza possibilità di rinnovo. 20 anni dalla domanda, senza possibilità di rinnovo. 20 anni dal rilascio del brevetto, salvo possibilità di rinnovo. 10 anni dalla domanda, salvo possibilità di rinnovo. l diritto di esclusiva sull'invenzione nasce: con il deposito della domanda. con la realizzazione dell'invenzione. con il rilascio del brevetto. con la pubblicazione della domanda. Il diritto di brevetto si estende: all'indicazione dell'invenzione. all'intera descrizione dell'invenzione contenuta nel brevetto. alle rivendicazioni che devono essere interpretate alla luce della descrizione. ai disegni allegati alla domanda di brevetto. Il diritto di esclusiva su un'invenzione di prodotto: comprende l'ipotesi in cui un prodotto identico sia stato ottenuto mediante un procedimento diverso. comprende tutti gli usi possibili di un prodotto chimico. comprende solo l'ipotesi in cui un prodotto identico sia stato ottenuto mediante lo stesso procedimento. esclude l'ipotesi in cui un prodotto identico sia stato ottenuto mediante un procedimento diverso. Il diritto di esclusiva su un'invenzione di procedimento: comprende l'ipotesi in cui un prodotto identico sia stato ottenuto mediante lo stesso procedimento. comprende l'ipotesi in cui un prodotto identico sia stato ottenuto mediante un procedimento diverso. non comprende l'ipotesi in cui il procedimento sia stato attuato per ottenere un prodotto diverso. non comprende l'ipotesi in cui il procedimento sia stato attuato per ottenere un prodotto non nuovo. In base al principio di esaurimento nazionale, il titolare del brevetto: il titolare del brevetto non può opporsi e vietare l'esportazione del proprio prodotto fuori dal territorio italiano. il titolare del brevetto, può opporsi alla circolazione dei prodotti che ha messo in commercio nel territorio italiano. il titolare del brevetto non può opporsi e vietare la circolazione del proprio prodotto sul territorio italiano, anche là dove l'immissione in commercio sia avvenuta senza il suo consenso. il titolare del brevetto, una volta che ha messo in commercio il prodotto, non può opporsi e vietare la successiva circolazione dello stesso prodotto. Il diritto di brevetto. È il diritto di chiedere la brevettazione di un'invenzione. È il diritto a trasferire l'invenzione. È il diritto a sfruttare economicamente in via esclusiva l'invenzione. È il diritto a essere riconosciuto padre dell'invenzione. i certificati protettivi complementari: consentono di prolungare la durata del brevetto, ma non oltre 5 anni in caso di farmaci. consentono di prolungare la durata del brevetto per non oltre 4 anni. consentono di accorciare la durata del brevetto nel caso in cui il prodotto sia tossico. consentono di prolungare la durata del brevetto per una durata pari al tempo che è stato necessario per ottenere l'autorizzazione pubblica. La contraffazione indiretta del brevetto: non viene prevista dalla legge. è sempre stata prevista dalla legge. è stata abrogata recentemente. è stata introdotta nel cpi recentemente. La contraffazione per equivalente del brevetto si ha là dove un terzo soggetto non legittimato abbia: realizzato un prodotto che svolga una funzione equivalente a quello brevettato. fornito al contraffattore i mezzi relativi a un elemento indispensabile per attuare l'invenzione. realizzato una soluzione che ha la medesima idea inventiva di quella brevettata. realizzato l'invenzione seguendo alla lettera quanto indicato all'interno del brevetto. le invenzioni di perfezionamento: possono essere brevettate solo se titolare del brevetto rilascia una licenza volontaria. possono essere brevettate con il consenso del titolare del brevetto principale. non possono mai essere brevettate. possono essere liberamente brevettate. la contraffazione indiretta del brevetto si ha là dove un terzo soggetto non legittimato abbia: fornito al contraffattore i mezzi relativi a un elemento indispensabile per attuare l'invenzione, se sapeva che sarebbero stati destinati alla realizzazione dell'invenzione. realizzato una soluzione che ha la medesima idea inventiva di quella brevettata. fornito al contraffattore i mezzi relativi a un qualunque elemento per attuare l'invenzione, anche là dove facilmente reperibile in commercio. fornito al contraffattore i mezzi relativi a un elemento indispensabile per attuare l'invenzione, anche se non sapeva che sarebbero stati destinati alla realizzazione dell'invenzione. il preutente di un'invenzione brevettata da altri: può continuare a usare l'invenzione nei limiti del preuso. deve immediatamente cessare di usare l'invenzione. può continuare a usare l'invenzione senza limiti. può impedire la brevettazione. il diritto del preutente di un'invenzione successivamente brevettata da altri: può essere ceduto solo con il consenso del titolare del brevetto. può essere liberamente ceduto. può essere ceduto solo contestualmente all'azienda. non può essere mai ceduto. Quale tra le seguenti ipotesi di utilizzo di un'invenzione brevettata altrui costituisce contraffazione. L'uso da parte di chiunque per la produzione di farmaci per uso estemporaneo. L'uso da parte di chi, nell'anno antecedente alla brevettazione, usasse già l'invenzione. L'uso sperimentale. L'uso privato a fini non commerciali. Cosa si intende per eccezione gaelica?. La possibilità di iniziare l'attività di sperimentazione di un farmaco da altri brevettato prima della scadenza del relativo brevetto. La possibilità per i farmacisti di preparare farmaci per uso estemporaneo anche attuando l'altrui brevetto. La possibilità per i privati di attuare invenzioni brevettate. La possibilità di attuare le invenzioni altrui in via sperimentale. Si presume l'esistenza di un contratto di licenza quando: Il titolare del brevetto abbia dichiarato per iscritto di acconsentire allo sfruttamento altrui del brevetto. Il titolare del brevetto non si oppone all'attuazione da parte di altri dell'invenzione. Il titolare del brevetto tollera la contraffazione altrui. Il titolare del brevetto abbia fornito i mezzi univocamente destinati ad attuare invenzione. Il licenziatario del brevetto. Può opporsi alle importazioni parallele. Non può opporsi alle importazioni parallele. Non soggiace al principio di esaurimento. Per opporsi alle importazioni parallele deve pagare un supplemento al titolare del brevetto. Il diritto al brevetto. Può essere trasferito solo tramite cessione. Può essere trasferito sia tramite licenza sia tramite cessione. Può essere trasferito solo tramite licenza. Non può essere oggetto di trasferimento. La licenza obbligatoria per brevetto derivato: Può essere liberamente trasferita. Può essere trasferita solo insieme al brevetto dipendente. Non può mai essere trasferita. Può essere trasferita anche senza l'azienda. Il diritto ad essere riconosciuto il padre dell'invenzione. Può essere trasferito solo tramite cessione. Non può essere oggetto di trasferimento. Può essere trasferito solo tramite licenza. Può essere trasferito sia tramite licenza sia tramite cessione. L'attivazione di una licenza di diritto consente: Al licenziatario di ottenere una riduzione delle tasse annuali di brevetto pari al 30%. Al titolare di ottenere una riduzione dei diritti annuali di brevetto pari alla metà. Al titolare di ottenere una riduzione dei diritti di brevetto pari al 30%. Di ripartire le tasse annuali tra licenziante e licenziatario. Cosa si intende per licenze di diritto?. Le licenze disciplinate dalla legge. Le licenze obbligatorie. Le licenze nate da un'offerta al pubblico formulata dal titolare. Le licenze che rispettino tutti i requisiti di legge. La licenza obbligatoria può essere revocata?. No, resta in essere fino alla scadenza. Si, nel caso in cui il licenziatario non paghi il compenso al licenziante. Solo in caso di mancata attuazione, nell'ipotesi in cui il titolare del brevetto inizi ad attuare l'invenzione. Si, a discrezione del Ministero. La licenza obbligatoria è onerosa?. No mai. Solo se è anche esclusiva. Si sempre. Solo se le parti si sono messe d'accordo. La licenza obbligatoria può essere esclusiva?. Si, lo è sempre. Solo in caso di licenza per invenzione dipendente. Solo in caso di licenza per mancata attuazione. No mai. La licenza obbligatoria può essere trasferita?. Si ma solo contestualmente all'azienda. Si liberamente. Solo se non è una licenza esclusiva. No mai. La licenza obbligatoria ha durata. Al massimo pari alla durata residua del brevetto. Pari alla durata residua del brevetto. Decennale. Ventennale. La licenza obbligatoria di brevetto può essere rilasciata. Solo nell'ipotesi in cui il richiedente non abbia precedentemente contraffatto il brevetto stesso. Solo gratuitamente. Solo in via esclusiva. Anche nel caso in cui il richiedente si impegni a non trasferire la licenza. La licenza obbligatoria di brevetto viene rilasciata: Dal Ministro dell'economia e dello sviluppo. Dal Ministero dell'economia e dello sviluppo previo parere favorevole dell'UIBM. Dall'UIBM previo parere favorevole del Ministero dell'economia e dello sviluppo. Dall'UIBM. In caso di licenza obbligatoria per brevetto derivato: Il titolare del brevetto principale non ha mai diritto di ottenere in licenza il brevetto derivato. Il titolare del brevetto derivato può decidere discrezionalmente se concederlo in licenza al titolare del brevetto principale. Il titolare del brevetto principale ha diritto di ottenere in licenza il brevetto derivato. Il titolare del brevetto principale può liberamente attuare l'invenzione oggetto di brevetto derivato. La licenza obbligatoria per brevetto dipendente può essere ottenuta: Solo quando l'invenzione derivata sia un progresso tecnico di considerevole rilevanza economica. Sempre. Solo quando l'invenzione derivata sia un progresso tecnico di considerevole rilevanza industriale. Solo quando l'invenzione derivata sia in grado di consentire considerevoli risparmi economici. A seguito della licenza obbligatoria per mancata o insufficiente attuazione. Il titolare del brevetto è esonerato dall'attuazione. Il titolare del brevetto è esonerato dall'attuazione, purché il licenziatario sia in grado di attuare l'invenzione in modo sufficiente a soddisfare le esigenze del Paese. Il titolare del brevetto deve comunque attuare l'invenzione, altrimenti il suo brevetto decade dopo 2 anni. Il titolare del brevetto deve comunque attuare l'invenzione, altrimenti il suo brevetto diviene nullo dopo 2 anni. Per evitare la licenza obbligatoria del brevetto per mancata attuazione dell'invenzione: È sufficiente che il brevetto sia stato oggetto di licenza a terzi. È sufficiente una minima attuazione. È necessaria una attuazione sufficiente a soddisfare le esigenze di tutti i Paesi in cui il brevetto è stato ottenuto. È necessaria una attuazione sufficiente a soddisfare le esigenze del Paese. La mancata attuazione si realizza: Quando l'invenzione non viene attuata direttamente dal titolare per più di 5 anni dalla data della domanda di brevetto. Quando l'invenzione non viene attuata direttamente dal titolare per più di 4 anni dalla data di rilascio brevetto. Quando l'invenzione non viene attuata dal titolare o dai licenziatari per più di 3 anni dalla data di rilascio brevetto. Quando l'invenzione viene solo importata da altri stati per più di 4 anni dal rilascio del brevetto. Quale tra le seguenti condizioni impedisce l'ottenimento di una licenza obbligatoria per mancata attuazione: L'assenza un mercato interno del prodotto. La presenza da tempi tecnici lunghi. La sospensione dell'attuazione protratta per 4 anni. l'assenza di mezzi finanziari da parte del titolare del brevetto. in quali tra i seguenti casi si può ottenere una licenza obbligatoria. In ogni caso in cui si voglia ottenere un brevetto dipendente. mancata attuazione dell'invenzione entro 3 anni dal rilascio del brevetto. Diniego ingiustificato di licenza volontaria da parte del titolare del brevetto. In caso di esigenze militari. Il contratto di licenza. Richiede necessariamente la forma scritta. È un contratto a forma libera. Può essere registrato anche se stipulato in forma non scritta. Richiede necessariamente l'atto pubblico. La licenza volontaria di brevetto. Non può porre limiti applicativi dell'invenzione. Può avere durata inferiore alla durata residua del brevetto. Deve indicare necessariamente i limiti applicativi dell'invenzione. Deve avere durata pari alla durata residua del brevetto. La licenza volontaria di brevetto. Deve riguardare una sola parte del territorio nazionale. Non può mai essere esclusiva. Può essere concessa solo in via esclusiva. Può riguardare una sola parte del territorio nazionale. Il diritto di brevetto. Non può essere oggetto di trasferimento. Può essere trasferito solo tramite licenza. Può essere trasferito solo tramite cessione. Può essere trasferito sia tramite licenza sia tramite cessione. L'espropriazione del diritto di brevetto: Può essere disposta a discrezione del Ministero. Può essere disposta per ragioni di carattere militare. Può essere disposta solo per finalità pubbliche. Non può mai essere disposta. Quale tra le seguenti è una causa di decadenza del brevetto. brevetto rilasciato per una mera scoperta. mancata attuazione dell'invenzione per tre anni dalla data di deposito della domanda. mancato pagamento delle tasse di brevetto entro sei mesi dalla scadenza. volgarizzazione. la legittimazione a chiedere la nullità del brevetto spetta: solo al pm. solo al titolare del brevetto. a chiunque vi abbia un interesse. solo al licenziatario. La rivendica del brevetto: può essere chiesta dal titolare del brevetto nei confronti dei contraffattori al posto del risarcimento del danno. può essere chiesta dal titolare del diritto al brevetto entro 2 anni dal rilascio del brevetto al posto della domanda di nullità. può essere chiesta dal titolare del diritto al brevetto entro 2 anni dal rilascio del brevetto, al posto della domanda di decadenza. può essere chiesta da chiunque vi abbia interesse. la dichiarazione di nullità del brevetto. non ha mai effetto retroattivo. non ha effetto retroattivo solo per i contratti aventi oggetto le l'invenzione. non ha effetto retroattivo per i pagamenti effettuati dal datore di lavoro a titolo di equo compenso all'inventore-dipendente. ha effetto retroattivo, senza eccezioni. quale tra i seguenti atti viene travolto dalla dichiarazione di nullità del brevetto: gli atti di esecuzione di sentenze di contraffazione già effettuati. i pagamenti già effettuati dei canoni stabiliti da un contratto di licenza avente ad oggetto il brevetto nullo. gli atti di esecuzione di sentenze di contraffazione non ancora effettuati. tutti i pagamenti già effettuati dal datore di lavoro a titolo di equo compenso all'inventore. in caso di contratto di licenza avente ad oggetto un brevetto dichiarato successivamente nullo: il licenziatario viene liberato dall'obbligo di pagamento dei canoni futuri, ma se il giudice lo ritiene opportuno tenuto conto delle circostanze del caso concreto, può riconoscere al licenziante il diritto a ottenere un equo indennizzo per i canoni futuri non percepiti. il licenziatario ha sempre diritto alla restituzione di tutti i canoni versati in passato. Il licenziante non ha diritto alla restituzione dei canoni versati in passato, ma se il giudice lo ritiene opportuno tenuto conto delle circostanze del caso concreto, può riconoscere al licenziatario il diritto a ottenere un equo rimborso dei canoni già pagati. Il licenziatario non ha mai il diritto alla restituzione dei canoni versati in passato. Quando il brevetto decade per mancata attuazione?. Quando il titolare non fa uso effettivo dell'invenzione per un periodo superiore a 5 anni, senza che tale mancato uso sia giustificato da motivo legittimo. Quando l'invenzione sia stata oggetto di licenza obbligatoria e la mancata attuazione si sia protratta per oltre 2 anni dal rilascio di quest'ultima. Quando l'invenzione non sia stata attuata per oltre 3 anni dal rilascio del brevetto o da 4 anni dalla data di presentazione della domanda. Quando l'invenzione sia stata oggetto di licenza obbligatoria e anche il licenziatario abbia mancato di attuarla entro 6 mesi. La rinuncia al diritto di brevetto. è efficace anche se non vi è consenso degli aventi diritto sul brevetto. Non è efficace se non sussiste il consenso di tutti gli aventi diritti patrimoniali sul brevetto. opera automaticamente in tutti i casi in cui il titolare volontariamente non attui l'invenzione per 3 anni dalla data di rilascio del brevetto. opera automaticamente in caso di mancato pagamento delle tasse di brevetto. Il diritto di brevetto scade: Decorsi 10 anni dalla data di presentazione della domanda. Decorsi 10 anni dalla data del rilascio. Decorsi 20 anni dalla data del rilascio. Decorsi 20 anni dalla data di presentazione della domanda. Quando un'invenzione non brevettata può essere oggetto di tutela?. Quando è segreta. Quando è segreta, ha un valore economico in quanto segreta ed è sottoposta a misure da ritenersi ragionevolmente adeguate a mantenerla segrete. Quando è nuova, originale, lecita e suscettibile di applicazione industriale. Mai, per potere essere tutelata è necessario ottenere un brevetto. L'invenzione non brevettata viene tutela. Anche nei confronti di chi l'abbia autonomamente sviluppata. Nei confronti di chiunque la utilizzi senza il consenso del titolare. Nei confronti di chi l'abbia abusivamente sottratta o divulgata. Nei confronti di chiunque sia entrato ne sia entrato in possesso, anche se era in buona fede. quale tra le seguenti è una causa di nullità del brevetto. brevetto rilasciato per una mera scoperta. mancata attuazione del brevetto. rinuncia al brevetto. mancato pagamento delle tasse di brevetto. Quale tra le seguenti è una causa di nullità del brevetto: rilascio del brevetto ad un soggetto non titolare del diritto al brevetto. mancato pagamento delle tasse di brevetto. scadenza del termine. mancata attuazione del brevetto. Quale è la durata della tutela sui modelli e disegni. 20 anni dalla presentazione della domanda, non rinnovabili. 5 anni dalla presentazione della domanda, rinnovabile fino ad un massimo di 25 anni. 10 anni dalla presentazione della domanda, salvo rinnovo. 10 anni dalla presentazione della domanda, non rinnovabili. Il modello di utilità può essere registrato come marchio registrato?. Si sempre. No mai. Solo là dove non sia la forma imposta dalla natura stessa del prodotto. Solo là dove non abbia valore ornamentale. Secondo la giurisprudenza, la differenza tra un modello di utilità e una invenzione di prodotto appartenente al mondo della meccanica. è di carattere qualitativo, perché mentre il modello di utilità non è mai un'invenzione di un prodotto nuovo, ma è miglioramento di un prodotto esistente. è di carattere qualitativo, essendo il modello di utilità una "piccola invenzione" caratterizzata da un livello di originalità più basso. è di carattere quantitativo, essendo il modello di utilità una "piccola invenzione" caratterizzata da un livello di originalità più basso. non vi è alcuna differenza. Cosa si intende per individualità del modello o disegno?. La capacità di suscitare nel consumatore medio una impressione generale diversa da quella suscitata in tale utilizzatore da qualsiasi altro disegno o modello già divulgato prima della data di presentazione della domanda di registrazione. La capacità di suscitare nell'utilizzatore informato una impressione generale diversa da quella suscitata in tale utilizzatore da qualsiasi altro disegno o modello già divulgato prima della data di presentazione della domanda di registrazione. La capacità di suscitare nell'utilizzatore informato una impressione generale uguale a quella suscitata in tale utilizzatore da qualsiasi altro disegno o modello già divulgato prima della data di presentazione della domanda di registrazione. La capacità di suscitare nel consumatore medio una impressione generale uguale a quella suscitata in tale utilizzatore da qualsiasi altro disegno o modello già divulgato prima della data di presentazione della domanda di registrazione. Quali sono i requisiti di registrabilità di un modello o disegno?. Novità originalità e liceità. Novità, individualità e liceità. Novità capacità distintiva e liceità. Originalità, capacità distintiva e individualità. Il modello e disegno industriale può essere oggetto di tutela secondo la disciplina del diritto d'autore?. Si sempre. No mai. Si purché il modello o disegno abbia il requisito del "valore artistico". No salvo l'ipotesi in cui non sia tutelabile mediante registrazione. Nel caso in cui a seguito della conversione del brevetto si abbia un prolungamento della durata del brevetto. I contratti di licenza scadono automaticamente. Chi ha effettuato investimenti per poter sfruttare il trovato in vista della scadenza della privativa ha diritto ad ottenere una licenza obbligatoria. I contratti di licenza si intendono automaticamente prorogati. I contratti di licenza in essere non vengono prorogati. Quale è la durata della tutela sui modelli di utilità. 10 anni dalla presentazione della domanda, non rinnovabili. 5 anni dalla presentazione della domanda, rinnovabile fino ad un massimo di 25 anni. 10 anni dalla presentazione della domanda, salvo rinnovo. 20 anni dalla presentazione della domanda, non rinnovabili. Quale tra le seguenti discipline dettate in tema di brevetto per invenzioni non si applica al modello di utilità. La disciplina sui brevetti obbligatori. La disciplina dei trovati sviluppati dai dipendenti. La disciplina sul requisito di novità. La disciplina della durata. I modelli e disegni vengono tutelati mediante. Non sono mai tutelabili. Brevetto. Registrazione. Uso prolungato nel tempo sì da essere conosciuto dal pubblico. Il modello di utilità viene tutelato mediante. Brevetto. Non è mai tutelabile. Uso prolungato nel tempo sì da essere conosciuto dal pubblico. Registrazione. La differenza tra un modello di utilità e una invenzione di prodotto appartenente al mondo della meccanica: È senz'altro di carattere quantitativo. È discusso se sia di carattere quantitativo o qualitativo. Non sussiste alcuna differenza. È senz'altro di carattere qualitativo. Il modello di utilità si distingue dall'invenzione perché: Non può avere ad oggetto prodotti meccanici. Può avere ad oggetto solo prodotti chimici o biotecnologici. Non può avere ad oggetto procedimenti. Non può avere ad oggetto prodotti. Il modello o disegno è: è l'aspetto esterno del prodotto capace di migliorare le performance del prodotto. è una forma tecnica assunta dal prodotto capace di ottimizzarne l'utilizzo. è l'aspetto esterno del prodotto. un particolare tipo di invenzione caratterizzata da spiccata utilità tecnica. Il modello di utilità è: è una forma tecnica assunta dal prodotto capace di ottimizzarne l'utilizzo. è un particolare tipo di invenzione caratterizzata da una spiccata utilità industriale. un particolare tipo di invenzione caratterizzata da spiccata utilità tecnica. è una forma estetica assunta dal prodotto capace di distinguersi dalle altre. Chi offre i propri beni/servizi su tutto il mercato geografico italiano può essere in concorrenza. con imprese straniere anche non operanti sul mercato italiano. solo con altri imprenditori che operano a propria volta su tutto il territorio italiano purché offrano prodotti identici/succedanei. solo con altri imprenditori che operano a propria volta su tutto il mercato a prescindere dal prodotto offerto. anche con piccoli o piccolissimi imprenditori che offrano prodotti identici/succedanei. Gli atti di concorrenza sleale possono essere compiuti: da chiunque. solo da imprenditori. solo da professionisti. solo da commercianti. i professionisti possono compiere atti di concorrenza sleale?. È dubbio. La legge lo prevede nel caso in cui svolgano la propria attività presso grossi studi strutturati. Senz'altro si. Senz'altro no. l'imprenditore risponde degli atti di concorrenza sleale compiuti da terzi: in ogni caso in cui abbia tratto un beneficio. solo se il terzo è un proprio dipendente. se ha incaricato il terzo di compiere l'atto. mai. Cosa si intende per concorrenza sleale indiretta?. L'atto di concorrenza sleale commesso da un organo dell'imprenditore. L'atto di concorrenza sleale commesso da un soggetto diverso dall'imprenditore, ma che ha agito dietro incarico di quest'ultimo. L'atto di concorrenza sleale commesso dall'imprenditore ma dietro incarico di terzi soggetti. L'atto di concorrenza sleale commesso da un soggetto diverso dall'imprenditore, ma a beneficio di quest'ultimo. il rapporto di concorrenza sussiste: solo se due soggetti offrono prodotti identici anche se in aree geografiche diverse. solo se due soggetti acquistano prodotti dagli stessi fornitori. solo se due soggetti attualmente offrono prodotti identici nello stesso ambito geografico. se due soggetti non operano nello stesso mercato ma potrebbero. Le norme del c.c. in materia di concorrenza sleale si applicano: a comportamenti commessi in stati tra cui sussiste una convenzione internazionale in materia di concorrenza sleale. a comportamenti commessi nel territorio italiano. a comportamenti commessi in tutto il mondo. a comportamenti commessi in UE. L'uso del marchio registrato altrui può essere punito anche come illecito concorrenziale?. No, mai. Si, sempre. Si, purché non sia attivabile la tutela derivante dalla registrazione. Vi è un contrasto tra dottrina e giurisprudenza. Quale tra le seguenti fattispecie integra un'ipotesi di concorrenza confusoria: La sottrazione di segreti. L'appropriazione di pregi. Il boicottaggio. L'uso di segni distintivi altrui. L'imitazione servile è volta a tutelare: la creatività di un imprenditore. i consumatori nelle proprie scelte di acquisto. il diritto degli imprenditori a utilizzare forme ornamentali. il diritto di un imprenditore a differenziarsi sul mercato. L'uso di segni distintivi altrui: È un atto di concorrenza sleale denigratorio. È un atto di concorrenza sleale per violazione della correttezza professionale. È un atto di concorrenza sleale confusorio. Non è un atto di concorrenza sleale. Quale tra le seguenti fattispecie di illecito concorrenziale non è un'ipotesi di concorrenza confusoria: L'imitazione servile. L'uso di segni distintivi altrui. Ogni condotta idonea a ingenerare confusione tra il pubblico. L'appropriazione di pregi. Affinché si integri un atto di concorrenza sleale confusoria è necessario: Che l'atto sia astrattamente idoneo a generare confusione tra il pubblico dei consumatori. Che l'atto abbia in concreto generato confusione in alcuni consumatori. Che l'atto sia astrattamente idoneo a genere confusione tra il pubblico degli imprenditori. Che l'atto abbia in concreto generato confusione in un numero significativo di consumatori. Quali sono le caratteristiche comune di tutti gli illeciti di concorrenza confusoria: Devono essere idonei a creare confusione e hanno tutti ad oggetto i segni distintivi registrati. Hanno tutti ad oggetto i segni distintivi, ma in alcuni casi è possibile reprimere anche condotte inidonee a creare confusione tra il pubblico. Hanno tutti ad oggetto i segni distintivi e hanno come condizione di illiceità l'essere idonei a creare confusione. Non hanno caratteristiche comuni. L'imitazione servile. Può avere ad oggetto anche forme utili. Ha ad oggetto marchi di forma non registrati. Ha ad oggetto invenzioni. Può avere ad oggetto anche forme ornamentali. La fattispecie di concorrenza sleale per "denigrazione" si integra: quando un operatore divulga informazioni screditanti su un'intera categoria di prodotti, anche se vere. quando un operatore divulga informazioni false e screditanti sui prodotti e l'attività di un proprio concorrente. quando un operatore divulga informazioni screditanti anche di carattere personale su un proprio concorrente. in ogni caso in cui viene divulgata una pubblicità comparativa. La concorrenza sleale per denigrazione può integrarsi nel caso in cui vengano divulgate informazioni vere?. No, salvo che la diffusione sia avvenuta con modalità tendenziose. No mai. Si sempre. No, salvo che la veridicità dell'informazione sia facilmente verificabile. La concorrenza sleale per denigrazione può integrarsi nel caso in cui l'informazione divulgata riguardi una intera categoria di imprenditori?. Solo nel caso in cui si tratti di imprese di gruppo. Solo nel caso in cui gli imprenditori siano uniti in un consorzio. Si. no. Quando si può senz'altro ritenere integrato il requisito della "diffusione" nella fattispecie per concorrenza sleale per denigrazione?. Quando la notizia è stata comunicata ad un singolo soggetto. Quando la notizia è stata comunicata a più soggetti specifici, tenuti al vincolo di segretezza. Quando la notizia è stata comunicata ad un singolo soggetto. Quando la notizia è stata comunicata ad un pubblico indeterminato. la fattispecie di concorrenza sleale per "appropriazione di pregi" si integra: quando un operatore viene a conoscenza di segreti industriali. quando un operatore riproduce i prodotti di pregio di un'impresa concorrente. quando un operatore ruba prodotti di alta qualità da un concorrente. quando un operatore dichiara che la sua impresa ha virtù che in realtà fanno capo ad un concorrente. Quale tra i seguenti elementi non è necessario affinché sia integrata la fattispecie della concorrenza sleale per denigrazione?. La diffusione. La falsità dell'informazione. L'idoneità della condotta a far perdere in via stabile la maggioranza della clientela. L'idoneità dell'informazione a gettare discredito. il boicottaggio è un illecito concorrenziale: solo se diretto. mai, perché rientra nella libera iniziativa economica. solo se indiretto. sia indiretto che diretto. la sottrazione di segreti aziendali: è un illecito concorrenziale solo se le informazioni sono state concretamente sottratte. è un illecito concorrenziale solo nel caso in cui le informazioni sottratte siano strategicamente rilevanti. è un illecito concorrenziale anche se le informazioni non hanno le caratteristiche di cui all'art. 98 cpi. è un illecito concorrenziale solo se le informazioni hanno le caratteristiche di cui all'art. 98 cpi. Il dipendente che cessi il proprio rapporto lavorativo e si "metta in proprio": viola i principi di correttezza professionale salvo il caso in cui la cessazione del contratto di lavoro sia dovuto a decisione unilaterale del datore di lavoro (licenziamento). viola il principio di correttezza professionale solo se sfrutta segreti del suo ex datore di lavoro. non viola mai il principio di correttezza professionale, potendo sempre il lavoratore sfruttare le proprie competenze tecniche per svolgere un'attività anche in concorrenza con il proprio datore di lavoro. viola i principi di concorrenza professionale solo se nell'ambito dell'impresa dell'ex datore di lavoro svolgeva un ruolo strategico. È contrario ai principi di correttezza professionale, la violazione di quali norme?. le norme che impongono oneri o costi a carico dell'impresa. tutte le norme di carattere pubblicistico. tutte le norme di carattere privatistico. le norme che limitano lo svolgimento dell'attività d'impresa. Le vendite sottocosto sono atti di concorrenza sleale: quando il prezzo praticato è inferiore ai costi di produzioni e viene pratica anche per brevi periodi di tempo. mai, la libera concorrenza consente agli imprenditori di applicare i prezzi che preferiscono. quando il prezzo praticato è inferiore ai costi medi di produzione dell'imprenditore e viene applicato stabilmente. quando il prezzo praticato stabilmente è inferiore ai costi medi di produzione dei concorrenti e viene applicato stabilmente. L'art. 2598, co. 1, n. 3 contiene una clausola generale perché: si vuole punire anche atti dannosi diversi dalla concorrenza sleale. sarebbe stato impossibile elencare in modo preciso tutte le fattispecie di concorrenza sleale. si vuole punire anche atti non dannosi di concorrenza sleale. si vuole sottrarre dalla disciplina della concorrenza sleale quegli atti non dannosi. Quale delle seguenti affermazioni è corretta?. gli atti di concorrenza sleale sono sempre dannosi. ogni atto di concorrenza è idoneo a danneggiare i concorrenti. gli atti di concorrenza sleale devono aver provocato un danno concreto ed effettivo. gli atti di concorrenza leale non sono mai dannosi. la fattispecie atipica di concorrenza sleale dettata dall'art. 2598, co. 1, n. 3 viene integrata in presenza di quali requisiti?. la violazione della correttezza professione e l'idoneità del danno a danneggiare l'altrui azienda. la violazione della correttezza imprenditoriale e l'idoneità del danno a danneggiare personalmente l'imprenditore concorrente. la violazione della correttezza professionale e l'idoneità del danno a danneggiare personalmente l'imprenditore concorrente. la violazione della correttezza imprenditoriale e l'idoneità del danno a danneggiare l'altrui azienda. 'art. 2598, co. 1, n. 3, contiene una clausola generale che con considera atto di concorrenza sleale qualunque atto: di appropriazione di pregi/denigratorio. confusorio. contrario ai principi di correttezza professionale. contrario ai principi di buona fede. lo storno di dipendenti: è sempre illecito perché l'imprenditore stornante si appropria di competenze professionali dell'altrui azienda. è illecito solo nel caso in cui siano stati stornati tutti o la maggior parte dei lavoratori dell'altrui azienda. è sempre lecito perché è necessario tutelare i diritti dei lavoratori. è illecito solo in presenza di indici oggettivi di anticoncorrenzialità. la pubblicazione della sentenza in caso di illecito concorrenziale: è volta a prevenire la commissione di un atto di concorrenza sleale. è volta a evitare che venga reiterato un illecito concorrenziale. è volta a rimuovere gli effetti di un atto di concorrenza sleale. è volta a ristabilire la trasparenza nel mercato. Chi subisce un atto di concorrenza sleale può ottenere il risarcimento del danno: solo se è probabile che l'illecito concorrenziale venga reiterato. sempre. solo se l'illecito concorrenziale è stato commesso con dolo o colpa. solo se l'illecito concorrenziale è idoneo in astratto a produrre un danno. In caso di atto di concorrenza sleale, la tutela inibitoria viene concessa: in tutti i casi in cui è probabile che l'illecito concorrenziale venga reiterato. in tutti i casi in cui l'illecito concorrenziale abbia provocato un danno. sempre. in tutti i casi in cui l'illecito concorrenziale sia stato posto in essere con dolo o colpa grave. Se non viene rispettata una pronuncia inibitoria per un atto di concorrenza sleale, la parte soccombente: dovrà essere nuovamente condannata dal giudice, con inasprimento delle sanzioni. è tenuta a pagare la penale in base ai criteri stabiliti per legge. è tenuta a risarcire l'ulteriore danno provocato. è tenuta a pagare una penale se così è previsto nel provvedimento. Gli opportuni provvedimenti previsti dall'art. 2599 c.c. Sono volti a ristorare il danno subito da chi ha subito l'atto di concorrenza sleale. Sono volti a prevenire la commissione di un atto di concorrenza sleale. Sono volti a rimuovere gli effetti di un atto di concorrenza sleale. Sono volti a evitare che venga reiterato un illecito concorrenziale. |