PSICOLOGIA CLINICA DELLA DISABILITA' 15-19
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In psicologia, il concetto di ?Resilienza? indica: La capacità di affrontare le avversità della vita, superarle e uscirne rinforzato. Un meccanismo di difesa messo in atto da soggetti che non sono in grado di fra fronte ai problemi. L'incapacità di far fronte agli eventi critici che si presentano nelle diversi fasi evolutive del soggetto. L'incapacità di un individuo di avviare un processo di cambiamento. In riferito alla probabilità di sviluppare una psicopatologia, quale tra le seguenti opzioni non rappresenta un fattore di rischio?. Esperienze di affido. La presenza di un genitore con disturbi mentali. Povertà. Locus of controllo interno nei casi di successo. La resilienza in caso di disabilità può essere considerata: Un costrutto legato alle capacità relazionali del soggetto disabile. Un costrutto che fa riferimento alla persona disabile ma che può essere esteso anche a livello familiare. Un costrutto che fa riferimento esclusivamente al singolo individuo mettendo in risalto le caratteristiche personali. Nessuna delle risposte precedenti. Quale dei seguenti elementi non incide positivamente sulla costruzione di una resilienza familiare?. Il problem solving collaborativo. La chiarezza nella comunicazione. Una maggiore responsabilità della persona disabile rispetto alla famiglia. Disponibilità di risorse economiche. Quale tra le opzioni seguenti non è uno dei tre ambiti di processi familiari che, secondo Froma Walsh, favoriscono la costruzione di percorsi riabilitativi: Pattern organizzativi. Processi di comunicazione. Sistemi di credenze familiari. Elevata autostima. Quale delle seguenti affermazioni sull'autismo non è corretta: E' un disturbo spesso accompagnato da ritardo mentale. E' un disturbo diffuso in tutto il mondo. E' un disturbo a spettro. La diagnosi di questo disturbo è la stessa per ogni individuo senza distinzione di età e livello evolutivo. L'autismo è stato descritto per la prima volta da: L. Kanner. A. Meyer. E. Bleuler. E. Kreapelin. L'autismo è considerato una sindrome clinica comportamentale con esordio: Dopo i primi 3 anni di vita. Entro i primi 6 anni. Dopo i 6 anni con l'inizio della scuola. Nei primi 3 anni di vita. In riferimento al processo di adattamento sia dei fratelli di soggetti con la sindrome di Down che di fratelli di soggetti autistici, quale delle seguenti affermazioni è corretta?. Il rapporto con un fratello autistico risulta essere meno caloroso ed intimo del rapporto con un fratello con la sindrome di Down. I fratelli di soggetti autistici hanno meno problemi di comunicazione rispetto ai fratelli di soggetti con la sindrome di Down. Tutti gli studi dimostrano che vi sono più difficoltà di adattamento e accettazione nei fratelli di soggetti Down rispetto ai fratelli di soggetti autistici. I fratelli di soggetti con la sindrome di Down hanno pensieri molto più pessimistici rispetto ai fratelli di soggetti autistici. Secondo alcune ricerche condotte dagli anni 90 in poi, i fratelli di persone disabili: A differenza dei genitori, non riescono mai a mettere in atto strategie di coping efficaci. Sono sempre eccessivamente coinvolti nel rapporto con il fratello disabile tanto da sostituirsi ai genitori. Risultano essere sempre più aggressivi e violenti. Nonostante il legame con il fratello disabile risulti spesso impegnativo e faticoso, sono in grado di sviluppare strategie di coping efficaci e attivare risorse che altrimenti non avrebbero utilizzato. |