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Ecologia1

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Ecologia parte 1

Creation Date: 2025/07/24

Category: Others

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Lezione 002 - 01. Che cosa si intende per ambiente?. La componente non vivente di un sistema. La componente vivente di un sistema. Il non self, non sé dell'osservatore, cioè tutti gli elementi del sistema, escluso l'osservatore. Tutti gli elementi di un sistema, incluso l'osservatore.

Lezione 002 - 02. Cosa sono i fattori biotici?. Sono importanti medicinali. Componenti di un ecosistema che non hanno vita. Componenti viventi di un ecosistema. Sono solo le piante.

Lezione 002 - 03. Perché è importante l'approccio olistico?. Permette di valutare le proprietà emergenti. Permette lo studio dettagliato di unità sempre più piccole. Permette di valutare le caratteristiche del livello di organizzazione inferiore. Permette lo studio dei fenomeni nel loro complesso.

Lezione 002 - 04. Cosa sono le proprietà emergenti?. Sono la somma delle caratteristiche di ciascuno degli elementi del livello inferiore. Le caratteristiche nuove e peculiari di un livello di organizzazione della materia vivente. Le caratteristiche espresse da ciascun livello gerarchico al passaggio da un livello di complessità inferiore a uno superiore. Le caratteristiche espresse da ciascun livello gerarchico al passaggio da un livello di complessità superiore a uno inferiore.

Lezione 002 - 05. Come vengono valutate le proprietà emergenti?. Tramite un approccio olistico. Non possono essere valutate. Tramite interpretazione delle leggi che governano le singole componenti di un sistema complesso. Studiando solo le interazioni lineari tra le varie componenti di un sistema.

Lezione 002 - 06. Perché è importante l'approccio olistico?. Permette di valutare le proprietà emergenti. Permette di valutare le caratteristiche del livello di organizzazione inferiore. Permette lo studio dettagliato di unità sempre più piccole. Permette lo studio dei fenomeni nel loro complesso.

Lezione 002 - 07. Che cos'è l'Ecologia?. L'analisi dell'ambiente, cioè di tutti gli elementi di un sistema, incluso l'osservatore. Lo sudio dei soli fattori biotici. Lo studio delle interazioni tra fattori abiotici e fattori biotici che determinano l'abbondanza e la distribuzione degli organismi sulla Terra. La metodologia di protezione della componente vivente di un sistema.

Lezione 002 - 08. Come viene utilizzata l'energia nell'ambiente abiotico?. Nell'ambiente abiotico le reazioni non avvengono nella direzione di annullamento dell'energia. Nell'ambiente abiotico l'energia è usata per contrastare le leggi fisiche. Nell'ambiente abiotico le reazioni non vengono generate. Nell'ambiente abiotico le reazioni avvengono nella direzione di annullamento dell'energia.

Lezione 002 - 09. Come viene utilizzata l'energia nell'ambiente biotico?. Nell'ambiente biotico l'energia non è usata per contrastare le leggi fisiche. Nell'ambiente biotico l'energia è usata per contrastare le leggi fisiche. Nell'ambiente biotico non viene usata energia. Nell'ambiente biotico le reazioni avvengono nella direzione di annullamento dell'energia.

Lezione 002 - 10. Che cosa si intende per ambiente?. Il non self, non sé dell'osservatore, cioè tutti gli elementi del sistema, escluso l'osservatore. La componente vivente di un sistema. La componente non vivente di un sistema. Tutti gli elementi di un sistema, incluso l'osservatore.

Lezione 002 - 11. Cosa sono i fattori biotici?. Le componenti viventi di un ecosistema. Sono solo le piante. Componenti di un ecosistema che non hanno vita. Sono importanti medicinali.

Lezione 002 - 12. Che cos'è l'Ecologia?. Lo sudio dei soli fattori biotici. La metodologia di protezione della componente vivente di un sistema. L'analisi dell'ambiente, cioè di tutti gli elementi di un sistema, incluso l'osservatore. Lo studio delle interazioni tra fattori abiotici e fattori biotici che determinano l'abbondanza e la distribuzione degli organismi sulla Terra.

Lezione 002 - 13. Come viene utilizzata l'energia nell'ambiente abiotico?. Nell'ambiente abiotico l'energia è usata per contrastare le leggi fisiche. Nell'ambiente abiotico le reazioni non avvengono nella direzione di annullamento dell'energia. Nell'ambiente abiotico le reazioni non vengono generate. Nell'ambiente abiotico le reazioni avvengono nella direzione di annullamento dell'energia.

Lezione 002 - 14. Come viene utilizzata l'energia nell'ambiente biotico?. Nell'ambiente biotico l'energia non è usata per contrastare le leggi fisiche. Nell'ambiente biotico le reazioni avvengono nella direzione di annullamento dell'energia. Nell'ambiente biotico non viene usata energia. Nell'ambiente biotico l'energia è usata per contrastare le leggi fisiche.

Lezione 003 - 01. Quale caratteristica dello spettro elettromagnetico è vera?. Lo spettro del visibile comprende radiazioni elettromagnetiche con lunghezza d'onda compresa tra 10 cm e 1 mm. È simmetrico; l'energia radiante sulla superficie della terra in un giorno sereno è costituita da eguali % di UV, Visibile, Infrarosso. Rilevante per la fisiologia degli organismi va dai raggi X/gamma fino alle onde radio. I raggi gamma possiedono le lunghezze d'onda maggiori.

Lezione 003 - 02. Quale caratteristica della luce è vera?. Si estingue selettivamente in acqua determinando una distribuzione differenziata degli organismi. Arriva in quantità costante in ogni periodo dell'anno. Arriva in quantità omogenea nei vari punti del globo. Arriva sulla superficie della Terra in un giorno sereno in eguali percentuali di UV, Visibile, Infrarosso.

Lezione 003 - 03. Fototropismo e fototassi: quale affermazione è corretta?. Rappresentano una risposta irreversibile degli organismi. Hanno ampiezza costante indipendentemente dall'intensità della luce. Sono sinonimi. Sono mediati da pigmenti recettori e possono essere sia positivi sia negativi.

Lezione 004 - 01. Che cosa è la temperatura?. E' lo "stato termico di un corpo inteso come capacità di trasmettere calore ad altri corpi". E' il fattore termico. E' sinonimo di calore di un corpo. E' un modo di trasferire energia.

Lezione 004 - 02. Cosa è la pecilotermia?. Un tipo di termoregolazione degli animali endotermi. Un problema di calvizie. Un tipo di termoregolazione degli animali ectotermi. Un sinonimo di omeotermia.

Lezione 004 - 03. Organismi pecilotermi: quale affermazione è corretta?. Variano la temperatura corporea al variare della temperatura ambientale. Non variano la temperatura corporea nonostante le variazioni ambientali. Come gli organismi endotermi non dipendono da fonti esterne di calore. Come gli organismi endotermi dipendono da fonti esterne di calore.

Lezione 004 - 04. L'ossigeno. è fattore limitante nella maggioranza degli ambienti terrestri. è il combustibile delle reazioni di ossidazione delle sostanze organiche. è presente in atmosfera in concentrazione di tra il 5 e il 10%. è in minore concentrazione nella zona trofolitica che in quella trofogenica.

Lezione 004 - 05. Cosa è l'ectotermia?. Un sinonimo di eterotermia. Una caratteristica delle piante. Un sinonimo di endotermia. La condizione degli organismi viventi la cui temperatura corporea dipende dall'ambiente esterno.

Lezione 005 - 01. Cosa si indica con "organismo mesofilo"?. Un organismo estremofilo. Un organismo con un fabbisogno idrico medio. Un organismo che vive nell'acqua. Un organismo che vive in siccità.

Lezione 005 - 02. Dove vivono gli organismi xerofili?. Ovunque. In acqua. In ambiente in cui domina la siccità. In ambienti fortemente umidi.

Lezione 005 - 03. Dove vivono gli organismi idrofili?. In ambienti molto umidi. In ambienti aridi. Ovunque. Nell'acqua.

Lezione 005 - 04. L'acqua: quale affermazione è corretta?. Si dicono Igrofili gli organismi che vivono nell'acqua, mesofili quelli di ambienti molto umidi, xerofili gli organismi a bisogno intermedio d'acqua e mesofili gli organismi. che tollerano deficit d'acqua molto accentuati. Nessun organismo sopravvive senza bere acqua. Si dicono Idrofili gli organismi che vivono nell'acqua, Igrofili quelli di ambienti molto umidi, Mesofili gli organismi a bisogno intermedio d'acqua e xerofili gli organismi.

Lezione 005 - 05. Quale di questa affermazione sulle acque dolci è vera?. Le acque dolci hanno concentrazione salina variabile: le acque molli di 0,300 g/lt., le acque dure 0,065 g/lt. Le acque dolci hanno concentrazione salina variabile: le acque molli di 0,065 g/lt, le acque dure 0,300 g/lt. Le acque dolci non hanno un contenuto di sale. Le acque dolci hanno una concentrazione salina media del 35 per mille (35 g/lt) con un minimo nelle regioni circumpolari (31 per mille) e un massimo nel Mar Rosso.

Lezione 006 - 01. Cosa caratterizza gli organismi anaerobi?. Gli anaerobi obbligati vivono solo in presenza di ossigeno. Possono essere facoltativi o obbligati. Un metabolismo energetico dipendente dall'ossigeno. Gli aerobi facoltativi non tollerano l'ossigeno.

Lezione 006 - 02. Quale di queste affermazioni sulle acque marine è vera?. Le acque marine hanno concentrazione salina variabile: le acque molli di 0,065 g/lt, le acque dure 0,300 g/lt. Le acque marine hanno un contenuto di sale costante. Le acque marine hanno una concentrazione salina media del 35 per mille (35 g/lt) con un minimo nel Mar Rosso (31 per mille) e un massimo nelle regioni circumpolari (39-40 per mille). Le acque marine hanno una concentrazione salina media del 35 per mille (35 g/lt) con un minimo nelle regioni circumpolari (31 per mille) e un massimo nel Mar Rosso (39-40 per mille).

Lezione 007 - 01. Anidride carbonica in atmosfera: quale delle seguenti affermazioni è corretta?. Non è presente in atmosfera. In atmosfera è presente in concentrazioni maggiori dell'azoto. In atmosfera è in concentrazioni di 1/700 dell'ossigeno. È presente in atmosfera in concentrazioni più elevate dell'O2.

Lezione 007 - 02. Anidride carbonica: quale delle seguenti affermazioni è corretta?. Rappresenta un fattore limitante negli ambienti acquatici. Non è presente in mare. Non è solubile in acqua. É la principale fonte di carbonio per gli organismi.

Lezione 009 - 01. Cosa sono le relazioni interspecifiche?. Relazioni tra organismi di specie diverse, come predazione, parassitismo e mutualismo. Sono le relazioni positive che si stabiliscono tra gli organismi. Sono le relazioni negative che si stabiliscono tra gli organismi. Le relazioni che si stabiliscono tra gli organismi della stessa specie.

Lezione 009 - 02. Competizione interspecifica: quale affermazione è corretta?. Provoca sempre esclusione competitiva. E' definita imperfetta se c'è esclusione competitiva. Ha risultato prevedibile e condiziona ugualmente i due competitori. Viene definita imperfetta se non c'è esclusione, perfetta se c'è esclusione competitiva secondo il modello di Gause, iperperfetta se esclude a priori i possibili competitori.

Lezione 010 - 01. Che cos'è la competizione?. Una forma di antagonismo tra individui di livelli trofici diversi. Una forma di antagonismo tra individui dello stesso livello trofico che utilizzano la stessa risorsa limitata e rinnovabile. E' una forma di simbiosi. E' un tipo di interazione in cui un organismo usa come fonte di cibo un altro organismo di specie differente.

Lezione 010 - 02. Che cosa è il parassitismo?. Una forma di antagonismo tra individui dello stesso livello trofico. Un'ssociazione di specie dalla quale entrambi i partner traggono beneficio. Una forma di simbiosi mutualistica. Un tipo di interazione in cui un organismo usa come fonte di cibo porzioni di un altro organismo appartenente a un'altra specie.

Lezione 010 - 03. Che si intende per mutualismo?. Un tipo di interazione in cui un organismo usa come fonte di cibo un altro organismo di specie differente. Una forma di antagonismo tra individui dello stesso livello trofico. Una forma di antagonismo tra individui di livelli trofici diversi. Associazione di specie dalla quale entrambi i partner traggono beneficio.

Lezione 011 - 01. Cosa si intende quando si parla di competizione per exploitation?. Un organismo consuma una risorsa che serve a un altro, con interferenza diretta tra gli organismi. Non esiste la competizione per exploitation. Il caso delle cavallette, che competono per il cibo ma non sono influenzate dalla diminuzione della risorsa e dall'aumentata difficoltà nel trovarla. L'utilizzo della risorsa da parte di un organismo che ne comporta la sua riduzione, sottraendola ad altri organismi.

Lezione 011 - 02. Qual è l'effetto principale della competizione?. L'utilizzo più efficiente delle risorse. L'equilibrio dell'ecosistema. La competizione riduce il tasso di risorsa acquisito per individuo, che, a sua volta, determina la riduzione di sopravvivenza e/o di fecondità degli individui in competizione. Il miglioramento delle condizioni di vita di entrambi i competitori.

Lezione 012 - 01. Quali sono i tipi di competizione interspecifica identificate da Philips (1955)?. I tipi sono 2: per exploitation, con utilizzo della risorsa e sua riduzione e per interferenza come nel caso dell'uso del territorio, un organismo esclude l'altro direttamente, fisicamente. I tipi sono 3: imperfetta se non c'è esclusione competitiva; perfetta se c'è esclusione secondo il modello di Gause e iperperfetta se effettuata tramite la produzione di antibiotici e di metaboliti secondari tossici. I tipi sono 2: interferenza e ESCLUSIONE. I tipi sono 2: per exploitation, con utilizzo della risorsa e sua riduzione e iperperfetta se effettuata tramite la produzione di antibiotici e di metaboliti secondari tossici.

Lezione 012 - 02. Qual è l'effetto della competizione interspecifica sulla variabilità delle popolazioni in competizione?. La variabilità non varia per effetto della competizione. La competizione interspecifica non riduce la capacità portante di ciascuna popolazione ma seleziona organismi che usano un range limitato di risorse, cioè tendono a specializzarsi. La competizione interspecifica riduce la capacità portante di ciascuna popolazione e favorisce gli organismi che usano un range limitato di risorse, cioè quelli che tendono a specializzarsi. Non c'è nessun effetto specifico sulla variabilità.

Lezione 012 - 03. Nelle relazioni intraspecifiche qual è la relazione tra il numero di morti e quello dei sopravvissuti?. La relazione tra numero di morti e numero di sopravvissuti è una relazione inversa sia alle basse sia alle alte densità. La relazione tra numero di morti e numero di sopravvissuti è sempre costante, sia alle basse sia alle alte densità. Non c'è nessuna regolarità nelle relazioni tra numero di morti e numero di sopravvissuti. Il numero dei morti è in proporzione costante a quello dei sopravvissuti in assenza di competizione, aumenta con l'aumentare della densità della popolazione e in questo caso si parla di competizione densità-dipendente, mentre al di sopra di una certa (elevata) densità il numero di morti è così elevato che determina la progressiva riduzione dei sopravvissuti.

Lezione 012 - 04. La competizione regola l'accrescimento degli individui di una popolazione?. Si, e in particolare la competizione è in grado di determinare la distribuzione degli organismi in classi di dimensioni perché regola esattamente la biomassa della popolazione. Si, la competizione abbassa il tasso di accrescimento individuale. No, la taglia finale degli organismi non è regolata. No, la competizione non interviene nella determinazione dell'accrescimento degli individui.

Lezione 012 - 05. La competizione intraspecifica tende a differenziare gli organismi tra loro?. Si, la competizione intraspecifica incrementa la variabilità degli organismi perché favorisce quegli individui che allargano lo spettro di utilizzo della risorsa, riducendo così la competizione. No, la competizione non tende a differenziare gli individui. Non ci sono trend identificabili tra competizione intraspecifica e differenziamento degli organismi. La competizione incide sulla variabilità degli organismi perché favorisce quegli individui che utilizzano le risorse nella zona ottimale, restringendo lo spettro di utilizzo.

Lezione 012 - 06. Quali sono gli effetti della competizione interspecifica sui competitori?. La competizione interspecifica riduce la disponibilità delle risorse e, di conseguenza, riduce la capacità portante a entrambi i competitori. La competizione interspecifica produce effetti su una soltanto delle due specie in competizione. La competizione interspecifica produce sempre esclusione competitiva. La competizione interspecifica produce una modifica dell'efficienza di utilizzo delle risorse.

Lezione 012 - 07. Il risultato della competizione interspecifica è sempre prevedibile?. No, dipende dal numero di partenza dei competitori; quelli più numerosi sono sempre vincenti. Si, la competizione esclude sempre una specie. No, quando nella competizione giocano fattori climatici il risultato non è prevedibile. Si, può essere previsto con appositi algoritmi.

Lezione 012 - 08. Cosa si intende per allelopatia?. L'intolleranza a individui di altra specie. L'intolleranza a individui di altra specie che producono sostanze chimiche. L'intolleranza a specifici composti chimici. La competizione chimica o allelopatia è l'esclusione di altri individui per mezzo di sostanze tossiche che agiscono anche a distanza.

Lezione 013 - 01. Che cos'è la predazione?. La predazione è il consumo di un organismo (predatore) ad opera di un altro (preda). L'appropriarsi di parti di un organismo. La predazione è il consumo di parte di un organismo ad opera di un altro. La predazione è il consumo di un organismo (preda) ad opera di un altro (predatore) in cui la preda è in vita quando il predatore l'attacca la prima volta.

Lezione 013 - 02. Cos'è il parassitismo?. Il consumo di un intero organismo da parte di un altro. L'uccisione di un organismo da parte di un altro. Il consumo di parte di un organismo (parassita) da parte di un altro (ospite). Il consumo di parte di un organismo (ospite) da parte di un altro (parassita), l'ospite rimane in vita dopo il consumo.

Lezione 013 - 03. Cosa è la predazione?. Un rapporto interspecifico di tipo positivo per entrambi i partner. Un esempio di relazione intraspecifica. Un tipo di relazione interspecifica in cui un organismo usa come fonte di cibo un organismo di un'altra specie. Un tipo di interazione in cui un organismo usa come fonte di cibo un altro organismo della stessa specie.

Lezione 013 - 04. La predazione ha effetti positivi sulla popolazione della preda?. No, la predazione non è in grado di aumentare la resa della popolazione della preda. No, la predazione aumenta solo la resa della popolazione del predatore. Non è chiaro se la predazione sia in grado di aumentare la resa della popolazione della preda. Si, la predazione è in grado di aumentare la resa della popolazione della preda.

Lezione 013 - 05. Le relazioni preda/predatore e ospite/parassita sono regolate?. No, un parassita/predatore molto aggressivo è più efficiente. No, non sono regolati. Nessuna delle precedenti. Si, parassiti e predatori sono selezionati per mantenere 'in buone condizioni' la popolazione dell'ospite e della preda.

Lezione 013 - 06. La predazione mantiene il controllo numerico della popolazione della preda?. No, la predazione non è in grado di tenere sotto controllo la dimensione della popolazione della preda. No, la predazione permette il controllo numerico della popolazione del predatore. No, la predazione non permette il controllo numerico né della popolazione della preda né di quella del predatore. Si, uno degli effetti positivi della predazione è quello di mantenere il controllo numerico della popolazione della preda.

Lezione 013 - 07. Gli erbivori possono essere predatori?. Si, quando rimuovono l'intero individuo della pianta di cui si cibano, uccidendolo. Un esempio è la capra. No, gli erbivori non possono essere considerati predatori. Si, quando rimuovono l'intero individuo della pianta di cui si cibano, uccidendolo. Un esempio è la pecora. Nessuna delle precedenti.

Lezione 014 - 01. Il microbiota intestinale rappresenta un buon mutualismo per gli animali e per l'uomo?. No, è una sorta di parassita dell'organismo che lo ospita. Forse. Si, i microrganismi che colonizzano l'intestino svolgono molte funzioni importanti per l'ospite, dalla digestione della cellulosa - ad es. nelle termiti - alla sintesi di vitamine. e un corretto microbiota sembra associato alla salute dell'ospite.

Lezione 014 - 02. La chemioluminescenza batterica è utilizzata nelle relazioni mutualistiche?. No, a cosa può servire la luce di un microbo?. La luce dei microbi non è utilizzata dagli animali. La chemioluminescenza batterica non è importante nei legami tra gli organismi. La chemioluminescenza batterica gioca un ruolo importante nei legami tra gli organismi e molti microbi vengono 'allevati' dagli animali per la loro capacità di produrre.

Lezione 014 - 03. Come può essere una relazione mutualistica?. E' sempre obbligata. Può essere: Facoltativa i due partner traggono beneficio dall'associazione ma non dipendono l'uno dall'altro; Obbligata x 1 partner ma facoltativo per l'altro; Obbligata x. entrambi i partner. E' sempre facoltativa.

Lezione 014 - 04. Cos'è il mutualismo?. Non è una relazione efficiente. E' una relazione amichevole, i partner non si comportano in maniera egoista (selfish). E' una relazione competitiva. E' un'associazione di coppie di specie dalla quale entrambi i partner traggono beneficio: gli individui di ciascuna popolazione crescono e sopravvivono ad un tasso maggiore.

Lezione 017 - 01. Quali sono le caratteristiche di una popolazione?. Curve di accrescimento e sopravvivenza. Distribuzione nello spazio e in classi d'età. Densità, Natalità e mortalità, Curve di accrescimento e sopravvivenza, Distribuzione nello spazio e in classi d'età. Distribuzione nello spazio e in classi d'età.

Lezione 017 - 02. Come si definisce una popolazione?. È un'associazione temporanea di organismi che si scambiano servizi. È un insieme di individui della stessa specie. È un'associazione temporanea di organismi che condividono caratteristiche genetiche e caratteristiche statistiche. È un insieme di individui della stessa specie che ha possibilità reale di essere interfecondi perché abitano una stessa area nello stesso tempo.

Lezione 017 - 03. Cos'è una popolazione?. l'insieme di tutti gli individui di una stessa specie. l'insieme degli individui di una stessa specie che vivono nella stessa area e quindi sono tra loro effettivamente interfecondi. il gruppo dei primi colonizzatori di un'area. l'insieme degli individui di specie simili che vivono nella stessa area.

Lezione 018 - 01. Cos'è la densità di una popolazione?. È la dimensione della popolazione riferita ad un'unità di spazio. Si può misurare come numero, biomassa o energia. E' la distanza tra due individui in rapporto all'ampiezza dell'areale. E' il numero di individui di una poplazione.

Lezione 018 - 02. Cos'è la densità di una popolazione?. La biomassa degli individui della popolazione. Il numero o la biomassa degli individui della popolazione. La dimensione della popolazione riferita all'unità di spazio. Il numero degli individui della popolazione.

Lezione 018 - 03. Come si misura la densità di una popolazione?. come numero di individui o biomassa per unità di spazio generico (densità specifica o ecologica). come numero di individui o biomassa per unità di spazio generico (densità aspecifica) oppure come numero di individui o biomassa per unità di spazio realmente. utilizzabile (densità specifica o ecolologica). come numero di individui o biomassa per unità di spazio realmente utilizzato (densità aspecifica).

Lezione 018 - 04. Ci sono limiti alla densità di una popolazione?. la densità di una popolazione ha un limite superiore (determinato da flusso di energia, livello trofico, dimensione degli individui, velocità del metabolismo). la densità di una popolazione non ha limiti definiti. la densità di una popolazione ha un limite inferiore (non facilmente determinabile per il principio di Allee). Si, la densità ha un limite superiore e uno inferiore.

Lezione 018 - 05. Il limite superiore della densità dipende. dal livello trofico, con differenze a seconda del tipo di alimentazione. dalle dimensioni degli organismi, perché gli organismi più piccoli consumano più energia per unità di massa corporea di quelli grandi. Nessuna delle precedenti. dal livello trofico, con differenze a seconda del tipo di alimentazione e dalle dimensioni degli organismi.

Lezione 019 - 01. Cos'è la mortalità?. la misura dell'incremento della popolazione. La compensazione della natalità. E' la rimozione di individui dalla popolazione e si riferisce al numero degli individui che si sottraggono in un determinato intervallo di tempo. la quota di individui sottratti alla popolazione nel tempo, esclusa quella dovuta all'emigrazione.

Lezione 019 - 02. Cosa si intende per natalità. Si calcola come l'opposto della mortalità. Il numero di individui che vengono sottratti alla popolazione. La natalità massima di una popolazione è variabile, e rappresenta la produzione di nuovi individui in condizioni reali. La natalità ecologica, cioè l'aggiunta di nuovi individui in condizioni reali.

Lezione 019 - 03. L'accrescimento di una popolazione dipende. dal numero degli individui presenti. dall'integrazione del tasso di natalità e di mortalità. L'accrescimento ha una dinamica casuale. dalla durata di vita degli organismi.

Lezione 019 - 04. Cos'è la natalità?. La compensazione della mortalità. la quota di individui che si aggiungono alla popolazione nel tempo, esclusa quella dovuta all'immigrazione. E' la capacità intrinseca di una popolazione di accrescersi e si riferisce al numero degli individui aggiunti alla popolazione in un determinato intervallo di tempo. la misura del decremento della popolazione.

Lezione 021 - 01. Le curve di accrescimento di una popolazione. Sono determinate dal tasso di natalità e non da quello di mortalità. hanno due modelli, uno esponenziale e uno sigmoide; modello di accrescimento sigmoide tiene conto della "resistenza ambientale". Sono spesso correlate alla distribuzione in classi d'età della popolazione. hanno due modelli, uno esponenziale e uno sigmoide; il modello di accresimento esponenziale non è realistico.

Lezione 021 - 02. Il tasso di accrescimento di una popolazione è. correlato a: dimensione della popolazione. correlato a: dimensione della popolazione, rapporto sessi e distribuzione in classi d'età. correlato a: rapporto sessi e distribuzione in classi d'età. correlato a: distribuzione in classi d'età.

Lezione 021 - 03. Cosa si intende per K nell'ecologia di popolazione?. la quantificazione delle risorse presenti in un ambiente. la capacità portante di un ecosistema, cioè il numero massimo di organismi supportato dal sistema oltre il quale avviene un crollo drastico. la peculiare caratteristica di accrescimento della popolazione in esame. il limite massimo di densità di una popolazione determinato dal tasso di natalità e non da quello di di mortalità.

Lezione 021 - 04. Il potenziale biotico, r. quantifica la capacità riproduttiva di una specie e dipende dalla distribuzione in classi d'età della popolazione e dalla velocità riproduttiva delle singole classi d'età. dipende dalla distribuzione in classi d'età della specie. è minimo nel caso di distribuzione in classi d'età "stabile" e non quantifica la capacità riproduttiva di una specie. dipende dalla velocità riproduttiva delle singole classi d'età di una popolazione.

Lezione 021 - 05. Le curve di sopravvivenza di una specie. rappresentano la probabilità di morire degli individui alle diverse classi d'età. sono convesse se la mortalità è massima durante le prime fasi della vita. sono concave se la mortalità è massima alla massima longevità. sono poco importanti perché la mortalità èsempre la stessa a tutte le età.

Lezione 021 - 06. La curva di accrescimento a S (sigmoide) di una popolazione. non tiene conto della disponibilità delle risorse. è descritta dall'equazione dN/dt = rN. è indipendente dai fattori limitanti. è descritta dall'equazione dN/dt = rN(k-N)/K.

Lezione 021 - 07. La curva di accrescimento a J (esponenziale) di una popolazione. è descritta dall'equazione dN/dt = rN. dipende dai fattori limitanti. tiene conto della disponibilità delle risorse. è descritta dall'equazione dN/dt = rN(k-N)/K.

Lezione 021 - 08. Modello di accrescimento delle popolazioni è. irregolare, non ci sono modelli di accrescimento. esponenziale (curva a J) o sigmoide (curva a S). esponenziale (curva a J). sigmoide (curva a S).

Lezione 022 - 01. La distribuzione in classi d'età. influenza natalità/mortalità ma non dà indicazioni sulla capacità riproduttiva futura. è un importante dato demografico. non influenza natalità/mortalità ma dà indicazioni sulla capacità riproduttiva futura. influenza natalità/mortalità e dà indicazioni sulla capacità riproduttiva futura.

Lezione 022 - 02. Causa del tipo di distribuzione degli organismi nello spazio sono. i modelli di dispersione o di comportamento sociale nella distribuzione aggregata, la presenza di interazioni competitive forti in quella uniforme. l'assenza di interazioni tra gli individui e i fattori ambientali abiotici. i modelli di dispersione o di comportamento sociale nella distribuzione uniforme, la presenza di interazioni competitive forti in quella aggregata. i fattori ambientali abiotici.

Lezione 022 - 03. La distribuzione nello spazio. può essere aggregata quando gli organismi si trovano in gruppi, casuale quando gli organismi non hanno un modello di spaziatura o uniforme quando gli organismi sono. distanziati regolarmente. è quasi sempre casuale. può essere casuale quando gli organismi si trovano in gruppi, aggregata quando gli organismi non hanno un modello di spaziatura o uniforme quando gli organismi sono.

Lezione 023 - 01. Le ipotesi classiche di regolazione delle popolazioni. ipotizzano meccanismi endogeni che riducono o aumentano la natalità e la mortalità. sostengono che le popolazioni sono regolate da fattori ambientali e che sono indipendenti dalla densità di popolazione. includono tra i fattori di regolazione i fattori densità-dipendenti, quelli densità indipendenti e i meccanismi endogeni di regolazione. sostengono che le popolazioni sono regolate da fattori densità-dipendenti.

Lezione 023 - 02. I meccanismi di regolazione di una popolazione sono. densità-indipendenti se l'effetto è funzione della dimensione della popolazione, densità-dipendenti se l'effetto è indipendente della densità. densità-dipendenti perché l'effetto è funzione della densità. densità-indipendenti perché l'effetto è indipendente dalle dimensioni della popolazione. densità-indipendenti se l'effetto è indipendente dalle dimensioni della popolazione, densità-dipendenti se l'effetto è funzione della densità.

Lezione 023 - 03. La regolazione di una popolazione è. la tendenza della popolazione a diminuire la sua dimensione. è impossibile, le popolazioni non sono in grado di regolare la propria dimensione. la tendenza della popolazione a diminuire la sua dimensione se è al di sopra di un certo livello, oppure di aumentarla se è al di sotto. la tendenza della popolazione a aumentare la sua dimensione.

Lezione 025 - 01. Quali sono le caratteristiche di una comunità?. La Struttura temporale, che dipende dai cicli giornalieri, stagionali, di marea, ... dei fattori ambientali. La Fisiognomia, cioè la forma e la struttura di una comunità che determina il modo in cui essa appare ed è riconoscibile. Struttura verticale, la sua stratificazione, e struttura orizzontale, che dipende dalla disposizione degli individui di ciascuna popolazione. La fisiognomia, e la struttura verticale, orizzontale e temporale.

Lezione 026 - 01. Cosa si intende per diversità di specie?. E' definita come la presenza di specie dominanti e rare nell'ambiente in esame. Nessuna delle precedenti. E' la Gamma-diversità, cioè è la diversità regionale, la ricchezza in specie di un'area in cui si trovano più comunità. È il rapporto tra la diversità alfa e beta.

Lezione 026 - 02. Come si identifica una comunità?. con la lista di specie che definisce la comunità da un punto di vista qualitativo. con la lista di specie che definisce la comunità sia da un punto di vista qualitativo sia da uno quantitativo. con la lista di specie che definisce la comunità da un punto di vista quantitativo. Con la lista di specie.

Lezione 026 - 03. Quali sono le specie dominanti di una comunità. quelle presenti comunemente. quelle che determinano la diversità nel sistema. quelle attraverso cui passa la gran parte dell'energia del sistema. non ci sono specie dominanti nei sistemi ecologici.

Lezione 026 - 04. Cos'è la diversità di specie?. E' una caratteristica naturale di difficile valutazione. È il numero di specie diverse presenti in una data comunità e si misura con la componente evenness (uniformità). È il numero di specie diverse presenti in una data comunità e si misura su due componenti: ricchezza in specie e evenness (uniformità). È il numero di specie diverse presenti in una data comunità e si misura con la componente ricchezza in specie.

Lezione 026 - 05. Quali sono i tipi di diversità che si misurano. Sono tanti e diversificati. sono due: diversità alfa - locale e diversità gamma - regionale. sono tre: diversità alfa - locale, diversità beta - delle aree di transizione, e diversità gamma - regionale. sono due: diversità alfa - locale e diversità beta - delle aree di transizione.

Lezione 026 - 06. Da cosa è prodotta la diversità di specie?. Dal rapporto tra la diversità alfa e beta. Dalla Gamma-diversità, cioè è la diversità regionale, la ricchezza in specie di un'area in cui si trovano più comunità. Nessuna delle precedenti. Dalla presenza di specie dominanti e rare nell'ambiente in esame.

Lezione 027 - 01. Come si definisce la comunità. E' definita dalla lista di specie, che definisce quantitativamente la comunità. La comunità è costituita da tutte le popolazioni che si susseguono in un intervallo di tempo. Insieme delle popolazioni di specie diverse che vivono nella stessa area/volume, persistono per un tempo compatibile e sono tra loro interconnessi tramite trasferimenti di. energia e materiali.

Lezione 027 - 02. Quali sono i tipi fisiognomici più importanti?. sono Tundra, Taiga, Steppa, Deserto, Savana, Foresta pluviale. sono Tundra, Taiga, Foresta temperata a latifoglie, Foresta e macchia a sclerofille, Steppa, Deserto, Savana, Foresta pluviale. sono quelli delle aree temperate e meridionali: Foresta e macchia a sclerofille, Steppa, Deserto, Savana, Foresta pluviale. sono quelli delle aree settentrionali: Tundra, Taiga, Foresta temperata a latifoglie.

Lezione 027 - 03. Cosa sono i biomi?. Sono ambienti con variazioni stagionali. L'insieme dei fattori biotici che insistono su un sistema. Sono gli habitat che variano latitudinalmente condizionati sia nel numero di individui sia nel numero di specie presenti dal complesso delle condizioni ambientali locali. Tipi di comunità, detti anche formazioni, riconoscibili per la loro fisiognomia.

Lezione 027 - 04. Cos'è un bioma?. La 'formazione' costituita da organismi animali. La 'formazione' costituita da organismi animali e vegetali. E' un definito tipo di comunità, riconoscibile dalla sua componente vegetale; è detto formazione se ci si riferisce alla sola fisiognomia. E' un definito tipo di comunità, riconoscibile dalla sua fisiognomia; è detto formazione se ci si riferisce alla sola componente vegetale.

Lezione 028 - 01. Cosa caratterizza la taiga?. la presenza di boschi di latifoglie; è il bioma terrestre più diffuso sulla Terra. la presenza di boschi di conifere, soprattutto pini, abeti e larici; è il bioma terrestre meno diffuso sulla Terra. la presenza di boschi di conifere, soprattutto pini, abeti e larici; è il bioma terrestre più diffuso sulla Terra. la presenza di specie stenoecie.

Lezione 028 - 02. Cosa caratterizza la tundra?. la distribuzione geografica. la fiorente crescita delle piante nelle brevi stagioni di crescita. la limitata crescita delle piante, determinata da basse temperature e brevi stagioni di crescita. la presenza di specie euriecie.

Lezione 029 - 01. Quali sono le Foreste e macchie a sclerofille. il Chaparral, il Matorral e il Fynbos. la Macchia mediterranea, il Chaparral, il Matorral e il Fynbos. la Macchia mediterranea e il Chaparral. la Macchia mediterranea e il Fynbos.

Lezione 029 - 02. Cosa caratterizza la macchia mediterranea?. la distribuzione geografica in aree a clima continentale mite. la capacità di vivere in aree a elevata disponibilità d'acqua. nessuna delle risposte è corretta. la vegetazione a sclerofille, dal greco a 'foglie dure'.

Lezione 029 - 03. Cosa sono le Foreste Temperate a Latifoglie?. sono boschi di pini e abeti. sono biomi che non mostrano andamenti stagionali. sono i biomi caratteristici di aree a clima continentale più mite. sono biomi caratterizzati dalla presenza di sclerofille.

Lezione 030 - 01. Cos'è la savana?. è un bioma povero. è un bioma a pascolo ininterrotto e ricco di erbe, senza copertura, nonostante l'elevata densità di alberi. non è un bioma. é uno strato erbaceo.

Lezione 030 - 02. Cos'è la steppa?. è un bioma a prati e arbusti senza alberi e generalmente caratterizzata da clima desertico. è un bioma a prati e arbusti senza alberi e generalmente caratterizzata da clima semi-arido e continentale. è un bioma diversificato, caratteristico di aree continentali. non è un bioma.

Lezione 030 - 03. Cos'è un deserto?. è una zona arida caratterizzata da basse precipitazioni e in cui le condizioni di vita sono ostili per piante ed animali. è una zona soggetta alla la cella tropicale (di Hadley). è una zona soggetta alla cella temperata (di Ferrel). è una zona arida completamente disabitata.

Lezione 030 - 04. Perché il deserto è arido pur trovandosi a una latitudine relativamente bassa?. perché le precipitazioni dipendono dai moti convettivi atmosferici e le zone desertiche si producono laddove le circolazioni determinano la carenza d'acqua: tra la cella. temperata (Ferrel) e quella tropicale (Hadley). perché le precipitazioni dipendono dai moti convettivi atmosferici e le zone desertiche si producono laddove le circolazioni determinano la carenza d'acqua: all'interno. della cella temperata (Ferrel).

Lezione 031 - 01. Cos'è la foresta pluviale?. dette anche i gioielli della Terra, sono gli ecosistemi più diversificati e ricchi, in cui milioni di specie di piante, insetti e microrganismi sono ancora da scoprire. la stragrande maggioranza delle specie delle foreste pluviali sono ancora da scoprire. Il 90-95% di tutte le specie sulla Terra sono indigene delle foreste pluviali. nessuna delle risposte è corretta.

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