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Economia politica domande in più

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Economia politica domande in più

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Secondo paniere

Creation Date: 2024/01/03

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La macroeconomia prende in esame: le singole unità decisionali, come ad esempio l'individuo o la singola impresa. l'economia nel suo insieme, con riferimento a fattori aggregati come lo Stato e i settori economici. nessuna delle precedenti risposte. delle singole unità decisionali, come ad esempio l'individuo o la singola impresa e dei fattori aggregati.

Un'ipotesi critica: solo se sussistono determinati variabili influenza le conclusioni del modello. nessuna delle precedenti risposte. non influenza minimamente la conclusione del modello. influenza in maniera rilevante la conclusione di un modello.

L'economia utilizza dei modelli per: astrarre le condizioni reali. tutte vere. tutte false. studiare i vari aspetti.

In economia nonostante la complessità della realtà quante ipotesi fondamentali esistono: non esistono ipotesi fondamentali dato il livello di complessità. 4. 2. 3.

Un'ipotesi semplificatrice: è un modo per semplificare un modello. permette di eliminare all'intero del modello i dettagli che lo appesantiscono. tutte false. tutte vere.

È giusto affermare che un modello economico parte da più ipotesi?. mai. solo in presenza della variabile stato. si sempre. solo in alcune condizioni.

Il costo implicito: è un altro modo per denominare il costo effettivo. non è quantificabile dal punto di vista monetario. è il denaro a cui si rinuncia effettuando un pagamento quando si compie una scelta. è il valore di ciò che si sacrifica senza effettuare pagamenti in denaro.

Il costo implicito è: il valore di ciò che si sacrifica. il denaro a cui si rinuncia nel momento in cui si paga un bene. nessuna delle risposte. il denaro a cui si rinuncia quando si compie una scelta.

Il costo esplicito: è il denaro a cui si rinuncia effettuando un pagamento quando si compie una scelta. è un altro modo per denominare il costo effettivo. non è quantificabile dal punto di vista monetario. è il valore di ciò che si sacrifica senza effettuare pagamenti in denaro.

I punti che si collocano al di fuori della PPF: non sono combinazioni ottenibili. possono essere ottenuti solo se sussistono determinati requisiti. nessuna delle precedenti risposte. sono combinazioni ottenibili.

I punti che si collocano all'interno della PPF: sono sempre ottenibili. <br />. possono essere ottenuti solo se sussistono determinati requisiti. sono ottenibili ma sono situazioni di non piena occupazione dei fattori produttivi. <br />. non sono combinazioni ottenibili.

I punti all'interno della PPF: sono combinazioni senza la piena occupazione dei fattori. sono combinazioni non ottenibili. sono combinazioni con la piena occupazione dei fattori. sono ottenibili, ma non gradite.

Secondo il principio del costo opportunità: tutte le decisioni prese da un individuo o dalla società nel suo complesso hanno un costo, in quanto quando si effettua una scelta si rinuncia ad altri beni o servizi. tutte le decisioni prese da un individuo o dalla società nel suo complesso hanno un costo, anche se non si effettua una scelta in termini di rinuncia ad altri beni o servizi. tutte le decisioni prese da un individuo o dalla società nel suo complesso non hanno un costo, in quanto quando si effettua una scelta si rinuncia ad altri beni o servizi. nessuna delle precedenti risposte.

L'introduzione di una nuova tecnologia: sposta la PPF verso destra. sposta la PPF verso sinistra. non ha effetto sulla PPF. nessuna delle risposte.

Nei mercati di concorrenza imperfetta: nessuna delle precedenti risposte. solo gli acquirenti influenzano il prezzo del bene. solo i venditori influenzano il prezzo del bene. i singoli acquirenti o venditori possono, influenzare il prezzo del prodotto o del servizio.

Nei mercati perfettamente concorrenziali: il numero dei venditori è elevato. ogni acquirente e ogni venditore, assumono il prezzo come dato. tutte le alternative sono esatte. il numero degli acquirenti è elevato.

Un mercato: è un'istituzione. tutte vere. mette in contatto chi domanda e chi offre. tutte false.

La curva di domanda ha andamento: crescente. nessuna delle precedenti risposte. decrescente. costante.

La domanda è una funzione che mostra: le diverse quantità di un bene che i consumatori sono disposti ad acquistare. le diverse quantità di un bene. tutte le alternative sono esatte. la disponibilità dei consumatori ad acquistare diverse quantità di un bene per ognuno dei molteplici prezzi.

Le determinanti della domanda sono: i fattori che influiscono sulla pendenza della curva. nessuna delle risposte. i fattori che influiscono sulla quantità domandata. i fattori che influiscono sull'andamento della curva.

Un aumento della domanda, fermo restando l'offerta determina?. un incremento della quantità domandata e del prezzo di equilibrio. un incremento del prezzo e una diminuzione della quantità domandata di equilibrio. un incremento della quantità domandata e una diminuzione del prezzo di equilibrio. un diminuzione della quantità domandata e del prezzo di equilibrio.

Per variazione della domanda si intende: un cambiamento di pendenza della curva. nessuna delle risposte. uno spostamento lungo la curva. un traslazione della curva.

La quantità domandata di un bene da parte del consumatore non dipende: dal reddito nazionale. dai prezzi dei beni. dai suoi gusti. nessuna delle risposte.

una caratteristica fondamentale della curva di domanda è quella che: tutte vere. a parità di altre condizioni quali ad esempio i gusti del consumatore diminuisce il prezzo e cresce la quantità domandata. a parità di altre condizioni quali ad esempio i prezzi degli altri beni diminuisce il prezzo e cresce la quantità domandata. a parità di altre condizioni quali ad esempio il reddito al diminuire del prezzo cresce la quantità domandata.

La domanda è. una funzione che mostra le diverse quantità di un bene che i consumatori sono disposti ad acquistare in corrispondenza di diversi redditi. la quantità di un bene che tutti gli acquirenti scelgono di acquistare in un determinato periodo con determinati prezzi. la quantità di un bene che i consumatori scelgono di acquistare in un determinato luogo a determinati prezzi. una funzione che mostra le diverse quantità di un bene che i consumatori sono disposti ad acquistare in corrispondenza di diversi prezzi.

Nel momento in cui si considera la quantità domanda: viene sempre considerato il costo opportunità, in quanto rappresenta la quantità che si decide di consumare di un dato bene. non viene mai considerato il costo opportunità. solo avvolte viene considerato il costo opportunità. nessuna delle precedenti risposte.

La quantità domandata in un mercato è la quantità: che deriva dalla somma di due beni complementari che l'acquirente desidera acquistare ma fuori dal suo vincolo di bilancio. di un bene dato che viene consegnata all'acquirente a prescindere dalle sue preferenze. di un bene che tutti gli acquirenti scelgono di acquistare in un dato periodo in corrispondenza di un determinato prezzo e considerando i vincoli alla quale è sottoposta. PPF.

La pendenza della curva di domanda è. crescente. costante. decrescente. prima decrescente poi costante.

Un aumento del prezzo della benzina quali effetti comporta sulla domanda di automobili?. un aumento della domanda. nessuna delle risposte. una diminuzione della domanda. nessun effetto.

Un aumento della ricchezza provoca: nessun effetto. uno spostamento lungo la curva di domanda. uno spostamento a destra della curva di domanda. uno spostamento a sinistra della curva di domanda.

Provoca uno spostamento a destra della curva di domanda: la diminuzione del prezzo di un bene complementare. una diminuzione della popolazione. una diminuzione dei prezzi attesi. l'aumento del prezzo di un bene complementare.

Provoca uno spostamento a destra della curva di domanda: una diminuzione della popolazione. l'aumento della popolazione. una diminuzione dei prezzi attesi. l'aumento del prezzo di un bene complementare.

Provoca uno spostamento a destra della curva di domanda: una diminuzione dei prezzi attesi. l'aumento del prezzo di un bene complementare. un aumento del reddito. una diminuzione della popolazione.

Provoca uno spostamento a destra della curva di domanda: una diminuzione dei prezzi attesi. una diminuzione della popolazione. l'aumento dei prezzi attesi. l'aumento del prezzo di un bene complementare.

La quantità offerta dal mercato: tutte le risposte sono corrette. è la quantità data di un bene i venditori nel mercato devono assolutamente di vendere in un determinato momento. è la quantità specifica di un bene che tutti i venditori nel mercato devono assolutamente di vendere in un determinato momento. è la quantità specifica di un bene che tutti i venditori nel mercato scelgono di vendere in un determinato momento.

Nel momento in cui un'impresa decide di offrire una determinata quantità: deve considerare sia il prezzo che gli altri vincoli ai quali è soggetta. tutte le risposte sono corrette. deve considerare il prezzo ma no gli altri vincoli ai quali è soggetta. considera solo il prezzo.

L'offerta: è una funzione crescente che indica la quantità di un bene che i produttori metteranno in vendita in corrispondenza di ogni possibile prezzo. è una funzione crescente che indica la quantità di un bene che i produttori metteranno in vendita in corrispondenza di un unico prezzo. è una funzione decrescente che indica la quantità di un bene che i produttori metteranno in vendita in corrispondenza di ogni possibile prezzo. è una funzione decrescente che indica la quantità di un bene che i produttori metteranno in vendita in corrispondenza di un unico prezzo.

L'offerta di un bene: gode di una relazione positiva e diretta. è crescente. tutte esatte. è la quantità di un bene che l'impresa decide di vendere, in un dato periodo, ad un determinato prezzo ed a tutti i vincoli cui è soggetta.

I prezzi delle risorse impiegate nel processo produttivo: contribuiscono a determinare il costo di produzione. si ripercuotono sul costo di produzione solo nella loro parte variabile. si ripercuotono sul costo di produzione solo nella loro parte fissa. nessuna delle precedenti risposte.

Si ha uno spostamento della curva di offerta a destra a fronte: di un aumento dei sussidi. di una diminuzione dei sussidi. della diminuzione del numero delle imprese. dell'aumento del prezzo di un bene alternativo.

Si ha uno spostamento della curva di offerta a destra a fronte: di una diminuzione dei sussidi. della diminuzione del numero delle imprese. dell'aumento del prezzo di un bene alternativo. di un incremento dell'innovazione tecnologica.

Si ha uno spostamento della curva di offerta a destra a fronte: dell'aumento del prezzo di un bene alternativo. dell'aumento del numero delle imprese presenti sul mercato. di una diminuzione dei sussidi. della diminuzione del numero delle imprese.

Il prezzo di equilibrio è quel prezzo: in corrispondenza del quale si uguagliano le intenzioni dei soli acquirenti. in corrispondenza del quale le intenzioni degli acquirenti e dei venditori non sono uguali tra loro. in corrispondenza del quale le intenzioni degli acquirenti e dei venditori sono uguali tra loro. in corrispondenza del quale si uguagliano le intenzioni dei soli venditori.

La capacità della domanda e dell'offerta di stabilire il prezzo a cui le decisioni di acquisto e vendita risultano compatibili tra loro è anche indicata come: funzione di reazione delle quantità. funzione di razionamento della quantità. funzione di razionamento dei prezzi. funzione di razionamento dei prezzi in relazione alla quantità.

Il prezzo di equilibrio è il punto in cui: esiste solo eccesso di offerta. quantità domandata e quantità offerta sono uguali. esiste solo eccesso di domanda. non esiste eccesso di domanda, ma solo eccesso di offerta.

L'imposizione di un prezzo massimo può creare: mercato nero. spostamento dei produttori verso settori più produttivi. nessuna delle risposte. eccesso di offerta.

Ed=. Δq. Δp/Δq. d %q/Δp. Δp.

Nel caso di beni a domanda elastica: nessuna delle risposte. Ed<1. Ed=1. Ed>1.

I beni di prima necessità normalmente hanno domanda: perfettamente elastica. rigida. elastica. nessuna delle risposte.

In genere se un bene ha pochi sostituti: l'elasticità è > 1. l'elasticità è uguale a 1. l'elasticità è molto alta. l'elasticità è molto bassa.

Nel caso di domanda inelastica se il prezzo aumenta: non si ha nessun effetto sulla spesa. la spesa aumenta. nessuna delle risposte. la spesa si riduce.

una diminuzione del reddito del consumatore provoca: uno spostamento verso destra del vincolo di bilancio. un spostamento solo lungo il vincolo di bilancio. tutte le risposte sono corrette. uno spostamento verso sinistra del vincolo di bilancio.

se il reddito del consumatore aumento: nessuna delle precedenti risposte. avremo uno spostamento del vincolo di bilancio verso sinistra. avremo uno spostamento del vincolo di bilancio verso destra. ci muoviamo solo lungo il vincolo di bilancio.

l'utilità marginale. inizialmente è positiva e poi, nel punto di minimo dell'utilità totale diventa negativa. inizialmente è positiva e poi, nel punto di massimo dell'utilità totale diventa negativa. è costante. inizialmente è negativa e poi, nel punto di massimo dell'utilità totale diventa positiva.

L'effetto di sostituzione provoca sempre una variazione: della quantità offerta nella stessa direzione rispetto a quella del prezzo. della quantità offerta nella direzione opposta rispetto a quella del prezzo. della quantità domandata nella direzione opposta rispetto a quella del prezzo. della quantità domandata nella stessa direzione rispetto a quella del prezzo.

si definisce effetto sostituzione: l'impatto esercitato dalla variazione delle quantità domandate, sul suo costo implicito. l'impatto esercitato dalla variazione delle quantità domandate, sul suo costo relativo. l'impatto esercitato dalla variazione del prezzo di un prodotto, sul suo costo relativo. l'impatto esercitato dalla variazione del prezzo di un prodotto, sul suo costo implicito.

Nel caso di due beni normali, l'effetto reddito e l'effetto sostituzione: sono indifferenti. si sommano. si sottraggono. non si palesa nessun effetto.

Nel caso di beni normali, una diminuzione del prezzo provoca: tutte false. tutte vere. a fronte dell'effetto di reddito un aumento della quantità. a fronte dell'effetto sostituzione un aumento della quantità.

Nel caso di beni inferiori, una diminuzione del prezzo provoca: a fronte dell'effetto di reddito una riduzione della quantità. tutte vere. a fronte dell'effetto sostituzione un aumento della quantità. tutte false.

Le curve d'indifferenza possono essere: nessuna delle risposte. massimo due in funzione dei beni scelti dal consumatore. una. molte.

La mappa d'indifferenza: è un insieme di curve che descrivono le preferenza di un individuo. è data dalla somma di due curve d'indifferenza. nessuna delle precedenti risposte. è una curva che descrive la preferenza di un individuo.

Un soggetto che vuole massimizzare la sua utilità: deve scegliere un punto sulla retta di bilancio e questo deve appartenere alla curva d'indifferenza fuori dalla mappa deve scegliere un punto sulla retta di bilancio e questo. deve appartenere alla curva d'indifferenza media. deve scegliere un punto sulla retta di bilancio e questo deve appartenere alla curva d'indifferenza più alta possibile. tutte le risposte sono esatte il posizionamento dipende solo dalle scelte del consumatore.

Quale andamento presenta, di solito, la curva di indifferenza?. costante poi crescente. decrescente e convessa verso l'asse delle ascisse. prima crescente e poi decrescente. a scalini.

La profittabilità di un'azienda: varia solo in funzione della tecnologia. varia unicamente in funzione del capitale. varia al variare dell'offerta del prodotto che realizza. varia al variare della domanda del prodotto che realizza.

La profittabilità di un'azienda: può dipendere ma anche no dalla rapidità con cui questa riesce ad adeguare le proprie capacità produttive alle richieste del mercato. dipende dalla rapidità con cui questa riesce ad adeguare le proprie capacità produttive alle richieste del mercato. nessuna delle precedenti risposte. non dipende dalla rapidità con cui questa riesce ad adeguare le proprie capacità produttive alle richieste del mercato.

Nel breve periodo un'impresa: non riesce a modificare la capacità produttiva dei propri impianti. nessuna delle precedenti risposte. riesce a modificare la capacità produttiva dei propri impianti solo in determinati settori produttivi. riesce a modificare la capacità produttiva dei propri impianti.

Il prodotto marginale è pari: ad input fratto output. ad output fratto input. alla variazione dell'input fratto la variazione dell'output. alla variazione dell'output fratto la variazione dell'input.

il prodotto medio è: la quantità di prodotto che si realizza. la produzione che si ottiene incrementando di una unità l'impiego del fattore variabile. nessuna delle risposte. la quantità di un prodotto ottenuta per ogni unità di input impiegata.

MC=. VARIAZIONE DI TC/VARIAZIONE DI Q. TVC/Q. VARIAIZONE DI TFC/VARIAZIONE DI TVC. TFC/Q.

Il costo totale che un impresa di produzione deve sostenere equivale al: costo opportunità. prezzo relativo. costo implicito. costo fisso.

AVC=. VARIAZIONE DI TC/VARIAZIONE DI Q. TVC/Q. TFC-TVC. TFC/Q.

Il costo medio variabile si ottiene: che si modificano al variare del livello di prodotto. che si ottengono dividendo il costo variabile totale per la produzione complessiva. che si ottengono dividendo il costo fisso totale per la produzione realizzata. che non variano al variare della produzione.

AFC=. TVC/Q. Q/TFC. TFC/Q. nessuna delle risposte.

Un sunk cost: tutte false. è detto costo irrecuperabile. è rappresentato da costi che sono stati sostenuti in passato o che si sosteranno in futuro. tutte vere.

Quando il prodotto marginale di un fattore cresce: il costo marginale diminuisce. il costo marginale rimane costante. il costo marginale aumenta. nessuna delle risposte.

In un mercato di concorrenza perfetta. sono molto numerosi solo i venditori. sono molto numerosi sia i compratori che i venditori. la numerosità dei compratori dipende dal numero di prodotti perfetti sostituti disponibili sul mercato. sono numerosi solo i compratori.

in un mercato di concorrenza perfetta: l'asimmetria informativa a diversi gradi di configurazione. l'asimmetria informativa è funzione del prodotto venduto. esiste asimmetria informativa. non esiste asimmetria informativa.

In un mercato di concorrenza perfetta: i prodotti venduti sono standardizzati. i prodotti venduti sono differenziati. non viene commercializzato un tipo specifico di prodotto. i prodotti venduti sono perfetti complementi.

In un mercato di concorrenza perfetta: le imprese hanno come fine ultimo quello minimizzazione del profitto. nessuna delle precedenti alternative è corretta. le imprese hanno come fine ultimo quello della massimizzazione del profitto. le imprese hanno come fine ultimo quello della convergenza del profitto.

Per un impresa concorrenziale: il ricavo marginale è minore del prezzo. il ricavo marginale è maggiore del prezzo. il ricavo marginale è diverso dal prezzo. il ricavo marginale e il prezzo sono uguali.

Secondo l'approccio marginalista il profitto totale è uguale a: ricavi totali - costi variabili. ricavi totali/ ricavi unitari. ricavi totali - costi totali. ricavi totali - costi fissi.

L'impresa che opera in un mercato di concorrenza perfetta si confronta con: nessuna delle precedenti alternative è corretta. una domanda a tratti analestica. una domanda perfettamente elastica. una domanda analestica.

Le imprese che operano in un mercato concorrenziale nel breve periodo possono: realizzare un profitto. nessuna delle precedenti alternative è corretta. realizzare una perdita. realizzare un profitto o una perdita.

AFC. cresce al crescere della produzione. si riduce al crescere della produzione. rimane costante al crescere della produzione. nessuna delle risposte.

PU=. P-AC. P-ATC. P-AVC. nessuna delle risposte.

I sunk cost sono: nessuna delle risposte. costi monetari. costi irrecuperabili. costi stimati.

Nel mercato di concorrenza perfetta, al prezzo determinato dal mercato: non esiste eccesso di domanda ma esiste eccesso di offerta. non esiste eccesso di offerta e di domanda. è impossibile raggiungere l'equilibrio tra domanda e offerta. non esiste eccessi di offerta ma esiste eccesso di domanda.

Nel breve periodo in un mercato concorrenziale le imprese: realizzano una perdita. un extra profitto o una perdita. possono realizzare un profitto. possono realizzare una perdita.

Il monopolista realizza una perdita ogni volta che: P<ATC. P=ATC. P>ATC. nessuna delle risposte.

In un mercato di monopolio: è presente un unico venditore e molti compratori. sono presenti molti venditori e molti compratori. nessuna delle precedenti alternative è corretta. sono presenti molti venditori e un unico compratore.

In un mercato di monopolio: la funzione di domanda dell'impresa e del mercato coincidono. la funzione di domanda dell'impresa non coincide con quella di mercato. la funzione di domanda del mercato non coincide con quella dell'impresa. nessuna delle precedenti alternative è corretta.

In un mercato di monopolio: esistono notevoli barriere all'entrata. le barriere all'entrata possono essere superate. non sono presenti barriere all'entrata. nessuna delle precedenti alternative è corretta.

In un mercato di monopolio: il bene fornito è omogeneo. il bene fornito è complementare. il bene fornito è sostituibile. il bene fornito è unico e senza sostituti.

Il monopolista: è price maker. può decidere il prezzo al quale vendere il bene fornito. nessuna delle precedenti alternative è corretta. entrambe le risposte.

Il monopolista: può decidere la quantità da produrre. può realizzare un extraprofitto. può decidere il prezzo al quale vendere il bene fornito. tutte le alternative sono corrette.

Il monopolista: può decidere la quantità da produrre solo nel caso di beni complementari. nessuna delle precedenti alternative è corretta. solo in alcuni casi può decidere la quantità da produrre. può decidere la quantità da produrre.

L'extraprofitto del monopolista rappresenta: un profitto solo nel caso in cui il monopolista riesca a vendere una maggiore quantità rispetto ai competitor. nessuna delle precedenti alternative è corretta. un profitto superiore a quello normale proprio del mercato di concorrenza perfetta. non è un vero e proprio profitto.

In un mercato di monopolio: nessuna delle precedenti alternative è corretta. la perdita secca rappresenta la perdita di benessere per il consumatore rispetto al mercato di concorrenza perfetta. la perdita secca rappresenta la perdita di benessere per il produttore. rappresenta il giusto compromesso tra prodotte e non produrre.

Il monopolio: non è efficiente dal punto di vista allocativo ma lo è dal punto di vista produttivo. è efficiente sia dal punto di vista produttivo che dal punto di vista allocativo. non è efficiente dal punto di vista produttivo ma lo è dal punto di vista allocativo. non è efficiente né dal punto di vista produttivo né dal punto di vista allocativo.

Si ha equilibrio dell'impresa monopolistica quando: nessuna delle risposte. il costo marginale è uguale al ricavo marginale. il prezzo è uguale al ricavo medio. il ricavo marginale supera il costo marginale.

Il monopolista si collocherà nel punto in cui: MR<MC. MR=MC. nessuna delle risposte. MR>MC.

Il monopolista ritiene profittevole: vendere una minore quantità ad un prezzo più basso rispetto alla concorrenza. vendere una minore quantità ad un prezzo più alto rispetto alla concorrenza. vendere una maggiore quantità ad un prezzo più basso rispetto alla concorrenza. vendere maggiori quantità dei concorrenti.

In monopolio si avrà: nessuna delle risposte. entrambe le risposte. P>MC. P> ATC min.

Il monopolio comporta: una maggiore produzione ed un prezzo maggiore rispetto alla concorrenza perfetta. nessuna delle risposte. una minore produzione ed un prezzo maggiore rispetto alla concorrenza perfetta. una maggiore produzione ed un prezzo minore rispetto alla concorrenza perfetta.

L'impresa che opera in concorrenza monopolistica nel lungo periodo: realizza un profitto normale come le imprese in concorrenza perfetta e pratica un prezzo uguale al costo marginale. realizza un profitto normale come le imprese in concorrenza perfetta, anche se pratica un prezzo superiore al costo marginale. realizza un extra profitto come le imprese in concorrenza perfetta e pratica un prezzo uguale al costo marginale. realizza un profitto normale come le imprese in concorrenza perfetta, anche se pratica un prezzo minore al costo marginale.

Un'impresa in concorrenza monopolistica si confronta con una curva di domanda. molto elastica. rigida. nessuna delle risposte. anelastica.

La concorrenza monopolistica implica: intervento dello Stato. barriere legali. presenza di collusione. assenza di collusione.

La concorrenza monopolistica prevede: numero relativamente ampio di venditori, prodotti differenziati, inesistenza di barriere all'entrata. numero relativamente ampio di venditori, prodotti indifferenziati, barriere all'entrata. numero ridotto di venditori senza barriere all'entrata. numero ridotto di venditori, prodotti differenziati, esistenza di barriere all'entrata.

In un mercato di concorrenza monopolista: nel lungo periodo ogni impresa produce un output maggiore o minore a quello registrato nel breve periodo. nel lungo periodo ogni impresa produce un output maggiore a quello registrato nel breve periodo. nel lungo periodo ogni impresa produce un output uguale a quello registrato nel breve periodo. nel lungo periodo ogni impresa produce un output inferiore a quello registrato nel breve periodo.

L'impresa che opera in concorrenza monopolistica nel lungo periodo: realizza un profitto minimo. realizza un extra profitto. non realizza profitto. realizza un profitto normale.

In un mercato di concorrenza monopolista: la funzione di domanda si presenta più elastica di quella del mercato di concorrenza perfetta. la funzione di domanda si presenta meno elastica di quella del monopolista. la funzione di domanda si presenta più elastica di quella del monopolista. la funzione di domanda si presenta meno elastica di quella del monopolista.

In un mercato di concorrenza monopolista: sono presenti molti venditori e un unico compratore. esistono barriere all'ingresso e all'uscita. i beni offerti sono complementare. nessuna delle alternative e corretta.

L'impresa in concorrenza monopolistica raggiunge il massimo profitto quando: MR<MC. MR=MC. nessuna delle risposte. MR>MC.

Il modello di Cournot parte dal presupposto che in un mercato oligopolistico: è difficile individuare domanda e offerta di equilibrio, in quanto ci sono molti produttori che pesano nel mercato in maniera rilevante. è difficile individuare domanda e offerta di equilibrio, in quanto ci sono pochi produttori che pesano nel mercato in maniera rilevante. è facile individuare domanda e offerta di equilibrio, in quanto ci sono pochi produttori che pesano nel mercato in maniera rilevante. è facile individuare domanda e offerta di equilibrio, in quanto ci sono molti produttori che pesano nel mercato in maniera rilevante.

Nel modello di Cournot per descrivere la formazione del prezzo: si utilizzano le curve di costo marginale. si utilizzano le curve di reazione. si utilizzano le curve d'indifferenza. si utilizzano le curve di offerta.

In condizioni di oligopolio si verifica sempre: P=ATC min. P=MC. tutte vere. tutte false.

In condizioni di oligopolio si verifica sempre: tutte vere. efficienza produttiva. efficienza allocativa. tutte false.

In condizioni di oligopolio: non si verifica efficienza produttiva e allocativa. si verifica sia efficienza allocativa che produttiva. solo l'efficienza produttiva. solo l'efficienza allocativa.

Quali sono gli obiettivi della macroeconomia: stabilità dei prezzi, crescita economica e pieno impiego. stabilità dei prezzi. crescita economica. pieno impiego.

Esiste una differenza tra crescita e sviluppo: sono lo stesso fenomeno. nessuna delle risposte. la prima riguarda il prodotto e l'altro tutti i settori di una nazione compreso quello umano e sociale. il secondo riguarda il prodotto e la prima tutti i settori di una nazione compreso quello umano e sociali.

Cosa si intende per spesa pubblica: nessuna delle risposte. spese fatte dalla nazione e sono considerate esogene. spese fatte dallo stato di una nazione e sono considerate esogene. spese fatto dallo stato di una nazione e sono considerate endogene.

Cosa si intende per consumi: la spesa per consumi di tutta la nazione. è una variabile esogena. la spesa per consumi del singolo soggetto. nessuna delle risposte.

Da cosa è composto il PIL: consumi più investimenti, più spesa pubblica più le esportazioni nette. consumi più investimenti più spesa pubblica. consumi più investimenti. solo dai consumi.

Cosa si intende per PIL reale: il PIL valutato a prezzi costanti. nessuna delle risposte. il PIL valutato a prezzi correnti. il PIL non considerando i prezzi.

Cosa si intende per PIL nominale: il PIL valutato a prezzi correnti. il PIL valutato a prezzi costanti. il PIL non considerando i prezzi. il PIL valutato a prezzi passati.

Il PIL è un buon strumento per studiare una nazione: nessuna delle risposte. non è uno strumento di studio per una nazione. si perché tiene conto di tutti i fattori. no perché non tiene conto di diversi fattori.

Cosa si intende per PIL: reddito, spesa e produzione. reddito e produzione. reddito e spesa. spesa e produzione.

La disoccupazione e la crescita economica sono: inversamente correlate. direttamente correlate. non sono correlate. nessuna delle risposte.

Che relazione intercorre tra ciclo economico e crescita economica: sono tutti e due concetti di breve periodo. nessuna delle risposte. con il primo si può studiare il secondo. il ciclo è un concetto di breve periodo mentre la crescita è di lungo periodo.

La somma di consumi, investimenti e spesa pubblica danno luogo alla: nessuna delle risposte. il PNL. domanda nazionale di beni. il PIL in economia aperta.

La disoccupazione rappresenta un problema: solo sociale. psicologico. solo economico. economico e sociale.

Si può affermare che un aumento della domanda di beni possa creare una riduzione della disoccupazione e un conseguente aumento dei salari e dei prezzi: nessuna delle risposte. si. forse. no.

Cosa si intende per moltiplicatore del reddito?. è il rapporto che intercorre tra il reddito e la componente autonoma. è la componente autonoma. è il reddito. nessuna delle risposte.

Determinare il valore del moltiplicatore di spesa in presenza di una propensione al risparmio di 0,25?. 0,25. 4. -1. 1.

Da cosa è dato il moltiplicatore del reddito?. nessuna delle risposte. da 1 diviso la propensione marginale al risparmio. da 1 per la propensione marginale al risparmio. da 1 diviso la propensione marginale al consumo.

Se vi è una variazione della spesa pubblica, il reddito varia. più che proporzionalmente. meno che proporzionalmente. resta costante. nella stessa proporzione.

Da cosa è data la pendenza della curva del risparmio. Co. non è possibile stabilirlo. PMS. nessuna delle risposte.

Nella rappresentazione grafica dell'equilibrio del mercato reale la pendenza della domanda è data dalla: PMS. componente autonoma. PMC. nessuna delle risposte.

Nella rappresentazione grafica dell'equilibrio del mercato del reale, la curva della domanda parte dall'asse delle ordinate avente intercetta pari alla: componente autonoma. PMC. PMS. nessuna delle risposte.

Nella rappresentazione grafica dell'equilibrio del mercato reale, l'equilibrio è dato: da tutta la curva della domanda. dall'intersezione della domanda con la bisettrice. da tutta la curva dell'offerta. nessuna delle risposte.

Nella rappresentazione grafica dell'equilibrio del mercato reale è possibile identificare il moltiplicatore: si, mettendo in rapporto la variazione della componente autonoma con la variazione del reddito. nessuna delle risposte. si, mettendo in rapporto la variazione di reddito con la variazione della componente autonoma. no.

Se uno stato finanzia la variazione della spesa pubblica interamente con una variazione delle tasse, cosa succede al reddito di equilibrio: varia nella proporzione della variazione della spesa pubblica. resta costante. varia meno che proporzionalmente della variazione della spesa pubblica. varia più che proporzionalmente della variazione della spesa pubblica.

A cosa corrisponde il risparmio: al reddito meno il consumo. al consumo. al reddito più il consumo. alle imposte.

Quali sono gli aggregati monetari?. solo M2. M1, M2 e M3 e si differiscono dalle fonti di creazione monetaria. M1, M2 e M3 e si differiscono dal grado di liquidità. l'unico aggregato monetario è M1.

Da cosa è dato l'equilibrio monetario. dall'equilibrio del reddito. dai consumi. uguaglianza tra domanda e offerta di moneta. dal livello di risparmio.

Cosa succede all'equilibrio monetario se aumenta il reddito?. l'interesse aumenta e la quantità di moneta in circolazione rimane costante. l'interesse diminuisce e al quantità di moneta in circolazione rimane costante. nessuna delle risposte. l'interesse e la quantità di moneta in circolazione aumentano.

Cosa succede all'equilibrio monetario se aumenta l'offerta di moneta?. nessuna delle risposte. il tasso di interesse diminuisce e la moneta in circolazione aumenta. il tasso di interesse e la moneta in circolazione aumentano. il tasso di interesse e la moneta in circolazione diminuiscono.

I prezzi dei titoli dipendono?. negativamente dal tasso di interesse. non dipendono dal tasso di interesse. positivamente dal tasso di interesse. dai consumi.

Da cosa è data la base monetaria?. circolante più riserve. solo dal circolante. circolante più depositi. è esogena.

Da cosa è data l'offerta di moneta?. solo depositi. credito. circolante più riserve. circolante più depositi.

Da cosa dipendono le esportazioni?. positivamente dal reddito estero e dal tasso di cambio. positivamente dal reddito estero e negativamente dal tasso di cambio. nessuna risposta è corretta. negativamente dal reddito estero e dal tasso di cambio.

La curva AS indica: il livello dei prezzi corrispondente ai costi medi della imprese e al loro Mark-up percentuale per ogni dato livello di prodotto nel breve periodo. il livello dei prezzi corrispondente ai costi medi della imprese e al loro Mark-up percentuale per ogni dato livello di prodotto nel lungo periodo. il livello dei prezzi corrispondente ai costi marginali della imprese e al loro Mark-up percentuale per ogni dato livello di prodotto nel breve periodo. il livello dei prezzi corrispondente ai costi unitari della imprese e al loro Mark-up percentuale per ogni dato livello di prodotto nel breve periodo.

Il motivo per cui un aumento del prodotto genera un aumento dei prezzi sono che. all'aumentare la produzione vuol dire aumentare la domanda di fattori produttivi. all'aumentare la produzione vuol dire anche aumentare la domanda di lavoro creando così una riduzione dei disoccupati. tutti e tre. all'aumentare della produzione possono risultare necessari un numero medio di input maggiore.

Il motivo per cui un aumento del prodotto genera un aumento dei prezzi sono: 2. 3. 1. nessuno.

Il Mark-up percentuale medio di un sistema economico: nessuna delle risposte. non dipende dalle condizioni concorrenziali. dipende dalle condizioni concorrenziali. può dipendere dipende dalle condizioni concorrenziali.

L'andamento della curva AS: è crescente in quanto un aumento della produzione comporta un aumento dei costi. è crescente in quanto una diminuzione della produzione comporta un aumento dei costi. nessuna delle precedenti alternative è corretta. è decrescente in quanto un aumento della produzione comporta un aumento dei costi.

Cosa succede al modello generale, nel lungo periodo, dopo uno shock positivo della domanda: il livello dei Prezzi e del PIL rimangono più elevati. nessuna delle risposte. il livello dei Prezzi rimane più elevato ma il PIL torna al suo livello di pieno impiego. il livello dei Prezzi e del PIL tornano al livello di pieno impiego.

La variazione dei prezzi nel breve periodo dipende: nessuna delle risposte. positivamente dalla variazione dei costi di produzione, non dovuti alle variazioni salariali. positivamente dalla variazione dei salari. negativamente dalla variazione dei costi di produzione, non dovuti alle variazioni salariali.

Cosa succede se varia P o se variano le altre componenti del PIL alla curva AD. se varia il P si trasla la curva e se variano le altre componenti ci si muove lungo la AD. nessuna variazione. nessuna risposta è corretta. se varia il P ci si muove lungo la curva e se variano le altre componenti la AD trasla.

Nel modello AD - AS le curve rappresentano: la variazione del PIL al tasso di interesse. nessuna risposta è corretta. la AD evidenzia come una variazione di P faccia variare il PIL, mentre la AS come una variazione del PIL faccia variare P. la AS evidenzia come una variazione di P faccia variare il PIL, mentre la AD come una variazione del PIL faccia variare P.

La curva AS ha un andamento: decrescente rispetto al PIL. crescente rispetto al tasso di interesse. crescente rispetto al PIL. costante rispetto al PIL.

Cosa succede alla curva AS se varia il PIL o se variano le altre variabili direttamente connesse ai costi ma non al livello della produzione: se variano le altre variabili legate ai costi e non al livello di produzione la curva AS trasla mentre le variazioni di PIL fanno muovere lungo la curva. nessuna delle risposte. qualsiasi variazione fa traslare la curva AS. se varia il PIL la curva AS trasla mentre le altre variabili fanno muovere lungo la curva.

Uno shock positivo della domanda aggregata comporta nell'equilibrio generale di breve periodo: una riduzione della produzione e dei prezzi. un aumento della produzione e dei prezzi. un aumento della produzione e una riduzione dei prezzi. nessuna delle risposte.

Uno shock negativo della domanda aggregata comporta nell'equilibrio generale di breve periodo: una riduzione della produzione e un aumento dei prezzi. un aumento della produzione e dei prezzi. un aumento dei prezzi. una riduzione della produzione e dei prezzi.

La variazione dovuta ad uno shock della domanda crea la stessa variazione del PIL reale: no, perché una variazione dei prezzi innesca nuove dinamiche di forza concorde. no, perché una variazione dei prezzi innesca nuove dinamiche di forza contraria. sicuramente. in caso di prezzi costanti o di prezzi variabili.

Cosa succede al modello generale, nel lungo periodo, dopo uno shock negativo permanente dell'offerta: il livello dei Prezzi e del PIL tornano al livello di pieno impiego. nessuna delle risposte. il livello dei Prezzi e del PIL rimangono più elevati. il livello dei Prezzi rimane più elevato ma il PIL torna al suo livello di pieno impiego.

cosa succede al modello generale, nel lungo periodo, dopo uno shock positivo della domanda. il livello dei Prezzi e del PIL rimangono più elevati. il livello dei Prezzi rimane più elevato ma il PIL torna al suo livello di pieno impiego. nessuna delle risposte. il livello dei Prezzi e del PIL tornano al livello di pieno impiego.

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