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Title of test:
economia politica_paniere

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esame di economia politica ecampus

Author:
giulietto.dez
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Creation Date:
08/01/2024

Category: Others

Number of questions: 342
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La microeconomia è la parte della scienza economica che si occupa: delle singole unità decisionali, come ad esempio l'individuo o la singola impresa e dei fattori aggregati delle singole unità decisionali, come ad esempio l'individuo o la singola impresa. nessuna delle precedenti risposte di fattori aggregati come lo Stato e i settori economici.
Quando si parla di risorse si intende: nessuna delle risposte terra, lavoro, capitale immobili terra, lavoro, capitale, capacità imprenditoriale terra , lavoro, capitale, beni strumentali.
Il modello economico è utile per: nessuna delle risposte individuare le possibili soluzioni ad un problema semplificare e astrarre le condizioni reali considerare solo alcune delle variabili che interessano un fenomeno.
La macroeconomia prende in esame: l'economia nel suo insieme, con riferimento a fattori aggregati come lo Stato e i settori economici. le singole unità decisionali, come ad esempio l'individuo o la singola impresa. nessuna delle precedenti risposte delle singole unità decisionali, come ad esempio l'individuo o la singola impresa e dei fattori aggregati.
La ripartizione micro e macro economia dipende: da fattori ambientali nessuna delle precedenti risposte dal livello di dettaglio a cui vogliamo giungere nell'analisi. dalle unità che vengono analizzate.
Si parla di economia positiva quando: si intende riferirsi a come funziona l'economia quando ci si occupa di ciò che dovrebbe essere. nessuna delle precedenti risposte si analizzano i fattori aggregati come lo Stato e i settori economici.
I modelli microeconomici prendono in considerazione: le singole famiglie, le singole imprese e i singoli organismi pubblici. il settore delle famiglie, il settore delle imprese ed il settore pubblico. solo lo Stato sia le singole famiglie che il settore delle famiglie.
Un'ipotesi critica: nessuna delle precedenti risposte influenza in maniera rilevante la conclusione di un modello solo se sussistono determinati variabili influenza le conclusioni del modello non influenza minimamente la conclusione del modello.
In economia nonostante la complessità della realtà quante ipotesi fondamentali esistono: 2 non esistono ipotesi fondamentali dato il livello di complessità 3 4.
L'economia utilizza dei modelli per: studiare i vari aspetti tutte vere tutte false astrarre le condizioni reali.
E' giusto affermare che un modello economico parte da più ipotesi? solo in alcune condizioni solo in presenza della variabile stato si sempre mai.
Un'ipotesi semplificatrice: permette di eliminare all'intero del modello i dettagli che lo appesantiscono tutte vere tutte false è un modo per semplificare un modello.
Il costo esplicito: è un altro modo per denominare il costo effettivo non è quantificabile dal punto di vista monetario è il valore di ciò che si sacrifica senza effettuare pagamenti in denaro. è il denaro a cui si rinuncia effettuando un pagamento quando si compie una scelta.
Il costo implicito è: nessuna delle risposte il denaro a cui si rinuncia nel momento in cui si paga un bene il valore di ciò che si sacrifica il denaro a cui si rinuncia quando si compie una scelta.
il costo implicito: è il denaro a cui si rinuncia effettuando un pagamento quando si compie una scelta non è quantificabile dal punto di vista monetario è il valore di ciò che si sacrifica senza effettuare pagamenti in denaro. è un altro modo per denominare il costo effettivo.
Il costo opportunità: tutte false rappresenta tutto ciò a cui si rinuncia per effettuare una scelta deriva da una scelta tutte vere.
Il costo opportunità comprende solo costi implichi comprende solo costi espliciti i costi compresi in caso di costo opportunità non possono essere impliciti o espliciti comprende sia costi espliciti che costi impliciti.
Il costo effettivo di ogni scelta: è la somma del costo esplicito e costo implicito entrambe le risposte comprende tutto ciò che sacrifichiamo per una determinata scelta. nessuna delle precedenti risposte.
Ogni punto sulla PPF: rappresenta la combinazione minima tra due prodotti, che si può ottenere se si occupano in maniera efficiente i soli dipendenti rappresenta la combinazione minima tra due prodotti, che si può ottenere se si occupano in maniera efficiente tutte le risorse nessuna delle precedenti risposte rappresenta una combinazione limite tra due prodotti, che si può ottenere se si occupano in maniera efficiente tutte le risorse.
La Frontiera delle Possibilità di Produzione indica: le diverse combinazioni di beni che si possono produrre avendo a disposizione un determinato livello di reddito le diverse combinazioni di beni che si possono produrre avendo a disposizione un quantitativo definito di risorse e tecnologia. i diversi livelli di reddito del consumatore i diversi panieri accessibili al consumatore dato il suo livello di reddito.
Secondo il principio del costo opportunità: tutte le decisioni prese da un individuo o dalla società nel suo complesso hanno un costo, in quanto quando si effettua una scelta si rinuncia ad altri beni o servizi. tutte le decisioni prese da un individuo o dalla società nel suo complesso non hanno un costo, in quanto quando si effettua una scelta si rinuncia ad altri beni o servizi. nessuna delle precedenti risposte tutte le decisioni prese da un individuo o dalla società nel suo complesso hanno un costo, anche se non si effettua una scelta in termini di rinuncia ad altri beni o servizi.
I punti all'interno della PPF sono combinazioni senza la piena occupazione dei fattori sono combinazioni non ottenibili sono combinazioni con la piena occupazione dei fattori sono ottenibili, ma non gradite.
L'introduzione di una nuova tecnologia: non ha effetto sulla PPF sposta la PPF verso destra nessuna delle risposte sposta la PPF verso sinistra.
I punti che si collocano al di fuori della PPF: sono combinazioni ottenibili nessuna delle precedenti risposte non sono combinazioni ottenibili possono essere ottenuti solo se sussistono determinati requisiti .
I punti che si collocano all'interno della PPF: possono essere ottenuti solo se sussistono determinati requisiti sono sempre ottenibili sono ottenibili ma sono situazioni di non piena occupazione dei fattori produttivi non sono combinazioni ottenibili.
Nei mercati perfettamente concorrenziali: tutte le alternative sono esatte ogni acquirente e ogni venditore, assumono il prezzo come dato il numero degli acquirenti è elevato il numero dei venditori è elevato.
Nei mercati di concorrenza imperfetta : solo i venditori influenzano il prezzo del bene nessuna delle precedenti risposte i singoli acquirenti o venditori possono, influenzare il prezzo del prodotto o del servizio. solo gli acquirenti influenzano il prezzo del bene .
In economia si considera il sistema economico come: un insieme di singoli mercati, e in ognuno di questi, acquirenti e venditori variano a seconda del bene o del servizio scambiato. un insieme di singoli mercati, e in ognuno di questi solo gli acquirenti ma non i venditori variano a seconda del bene o del servizio scambiato. un insieme di singoli mercati, e in ognuno di questi, solo i venditori variano a seconda del bene o del servizio scambiato fermi restano gli acquirenti un unico e grande mercato dove acquirenti e venditori variano a seconda del bene o del servizio scambiato.
Nei mercati di concorrenza imperfetta: tutte le alternative sono esatte il numero dei venditori è elevato i singoli acquirenti o venditori possono, influenzare il prezzo del prodotto o del servizio. ogni acquirente e ogni venditore, assumono il prezzo come dato.
Un mercato: tutte false è un'istituzione mette in contatto chi domanda e chi offre tutte vere.
La curva di domanda ha andamento: nessuna delle precedenti risposte crescente costante decrescente.
una caratteristica fondamentale della curva di domanda è quella che: tutte vere a parità di altre condizioni quali ad esempio i prezzi degli altri beni diminuisce il prezzo e cresce l quantità domandata a parità di altre condizioni quali ad esempio il reddito al diminuire del prezzo cresce la quantità domandata a parità di altre condizioni quali ad esempio i gusti del consumatore diminuisce il prezzo e cresce la quantità domandata.
La pendenza della curva di domanda è crescente prima decrescente poi costante costante decrescente.
Un aumento della domanda, fermo restando l'offerta determina ? un incremento della quantità domandata e una diminuzione del prezzo di equilibrio un incremento della quantità domandata e del prezzo di equilibrio un incremento del prezzo e una diminuzione della quantità domandata di equilibrio un diminuzione della quantità domandata e del prezzo di equilibrio.
Per variazione della domanda si intende: un traslazione della curva nessuna delle risposte uno spostamento lungo la curva un cambiamento di pendenza della curva.
Nel momento in cui si considera la quantità domanda: nessuna delle precedenti risposte non viene mai considerato il costo opportunità viene sempre considerato il costo opportunità, in quanto rappresenta la quantità che si decide di consumare di un dato bene solo avvolte viene considerato il costo opportunità.
La domanda è la quantità di un bene che tutti gli acquirenti scelgono di acquistare in un determinato periodo con determinati prezzi una funzione che mostra le diverse quantità di un bene che i consumatori sono disposti ad acquistare in corrispondenza di diversi redditi la quantità di un bene che i consumatori scelgono di acquistare in un determinato luogo a determinati prezzi una funzione che mostra le diverse quantità di un bene che i consumatori sono disposti ad acquistare in corrispondenza di diversi prezzi.
La quantità domandata di un bene da parte del consumatore non dipende: dal reddito nazionale nessuna delle risposte dai suoi gusti dai prezzi dei beni.
Le determinanti della domanda sono: nessuna delle risposte i fattori che influiscono sulla pendenza della curva i fattori che influiscono sull'andamento della curva i fattori che influiscono sulla quantità domandata .
Un aumento della ricchezza provoca: uno spostamento a destra della curva di domanda uno spostamento a sinistra della curva di domanda nessun effetto uno spostamento lungo la curva di domanda.
Un aumento del prezzo della benzina quali effetti comporta sulla domanda di automobili? nessuna delle risposte un aumento della domanda una diminuzione della domanda nessun effetto.
La domanda è una funzione che mostra: tutte le alternative sono esatte la disponibilità dei consumatori ad acquistare diverse quantità di un bene per ognuno dei molteplici prezzi le diverse quantità di un bene le diverse quantità di un bene che i consumatori sono disposti ad acquistare.
La quantità domandata in un mercato è la quantità: di un bene dato che viene consegnata all'acquirente a prescindere dalle sue preferenze che deriva dalla somma di due beni complementari che l'acquirente desidera acquistare ma fuori dal suo vincolo di bilancio di un bene che tutti gli acquirenti scelgono di acquistare in un dato periodo in corrispondenza di un determinato prezzo e considerando i vincoli alla quale è sottoposta PPF.
Provoca uno spostamento a destra della curva di domanda: una diminuzione dei prezzi attesi l'aumento del prezzo di un bene complementare un aumento del reddito una diminuzione della popolazione.
Provoca uno spostamento a destra della curva di domanda: l'aumento della popolazione l'aumento del prezzo di un bene complementare una diminuzione dei prezzi attesi una diminuzione della popolazione.
Provoca uno spostamento a destra della curva di domanda: una diminuzione della popolazione una diminuzione dei prezzi attesi l'aumento dei prezzi attesi 'aumento del prezzo di un bene complementare .
Provoca uno spostamento a destra della curva di domanda: la diminuzione del prezzo di un bene complementare una diminuzione dei prezzi attesi una diminuzione della popolazione l'aumento del prezzo di un bene complementare.
Provoca uno spostamento a destra della curva di domanda: un aumento del reddito una diminuzione dei prezzi attesi la diminuzione del prezzo di un bene complementare una diminuzione dei costi.
L'offerta: è una funzione crescente che indica la quantità di un bene che i produttori metteranno in vendita in corrispondenza di un unico prezzo è una funzione decrescente che indica la quantità di un bene che i produttori metteranno in vendita in corrispondenza di ogni possibile prezzo è una funzione decrescente che indica la quantità di un bene che i produttori metteranno in vendita in corrispondenza di un unico prezzo è una funzione crescente che indica la quantità di un bene che i produttori metteranno in vendita in corrispondenza di ogni possibile prezzo.
La quantità offerta dal mercato: è la quantità specifica di un bene che tutti i venditori nel mercato scelgono di vendere in un determinato momento è la quantità data di un bene i venditori nel mercato devono assolutamente di vendere in un determinato momento è la quantità specifica di un bene che tutti i venditori nel mercato devono assolutamente di vendere in un determinato momento tutte le risposte sono corrette.
Secondo la legge dell'offerta: al diminuire del prezzo diminuisce anche la quantità offerta, mentre al crescere del prezzo, la quantità offerta aumenta a sua volta. al crescere del prezzo diminuisce anche la quantità offerta, mentre al crescere del prezzo, la quantità offerta aumenta a sua volta. al crescere del prezzo cresce anche la quantità offerta, mentre al diminuire del prezzo, la quantità offerta diminuisce a sua volta. nessuna delle precedenti risposte .
Nel momento in cui un'impresa decide di offrire una determinata quantità: tutte le risposte sono corrette deve considerare il prezzo ma no gli altri vincoli ai quali è soggetta considera solo il prezzo deve considerare sia il prezzo che gli altri vincoli ai quali è soggetta.
L'offerta di un bene: gode di una relazione positiva e diretta è la quantità di un bene che l'impresa decide di vendere, in un dato periodo, ad un determinato prezzo ed a tutti i vincoli cui è soggetta tutte esatte è crescente.
Le determinanti dell'offerta sono: tasse e sussidi i prezzi delle risorse tutte esatte l'innovazione tecnologica.
Le determinanti dell'offerta sono: numerosità dei venditori prezzi attesi prezzi dei prodotti alternativi tutte esatte.
I prezzi delle risorse impiegate nel processo produttivo: si ripercuotono sul costo di produzione solo nella loro parte fissa nessuna delle precedenti risposte si ripercuotono sul costo di produzione solo nella loro parte variabile contribuiscono a determinare il costo di produzione.
Si ha uno spostamento della curva di offerta a destra a fronte: dell'aumento del prezzo atteso della diminuzione del prezzo degli imput della diminuzione del numero delle imprese dell'aumento del prezzo di un bene alternativo.
Si ha uno spostamento della curva di offerta a destra a fronte: di una diminuzione dei sussidi della diminuzione di un prezzo alternativo della diminuzione del numero delle imprese dell'aumento del prezzo di un bene alternativo.
Si ha uno spostamento della curva di offerta a destra a fronte: dell'aumento del numero delle imprese presenti sul mercato di una diminuzione dei sussidi dell'aumento del prezzo di un bene alternativo della diminuzione del numero delle imprese.
Si ha uno spostamento della curva di offerta a destra a fronte: di un incremento dell'innovazione tecnologica di una diminuzione dei sussidi della diminuzione del numero delle imprese dell'aumento del prezzo di un bene alternativo.
Si ha uno spostamento della curva di offerta a destra a fronte: dell'aumento del prezzo di un bene alternativo della diminuzione del numero delle imprese di un aumento dei sussidi di una diminuzione dei sussidi.
Si ha uno spostamento della curva di offerta a destra a fronte: di una diminuzione dei sussidi della diminuzione del prezzo atteso della diminuzione del numero delle imprese dell'aumento del prezzo di un bene alternativo.
Se il prezzo di un prodotto è inferiore a quello di equilibrio ci troviamo in presenza di: eccesso di offerta eccesso di domanda equilibrio del produttore equilibrio del consumatore.
Il prezzo di equilibrio è il punto in cui: non esiste eccesso di domanda, ma solo eccesso di offerta esiste solo eccesso di offerta esiste solo eccesso di domanda quantità domandata e quantità offerta sono uguali.
La capacità della domanda e dell'offerta di stabilire il prezzo a cui le decisioni di acquisto e vendita risultano compatibili tra loro è anche indicata come: funzione di razionamento della quantità funzione di reazione delle quantità funzione di razionamento dei prezzi in relazione alla quantità funzione di razionamento dei prezzi.
Nel caso in cui il prezzo di un prodotto è superiore a quello di equilibrio ci troviamo in presenza di: equilibrio del produttore eccesso di domanda equilibrio del consumatore eccesso di offerta.
Il prezzo di equilibrio è quel prezzo: in corrispondenza del quale si uguagliano le intenzioni dei soli acquirenti in corrispondenza del quale le intenzioni degli acquirenti e dei veditori non sono uguali tra loro in corrispondenza del quale le intenzioni degli acquirenti e dei veditori sono uguali tra loro in corrispondenza del quale si uguagliano le intenzioni dei soli venditori.
Il prezzo di equilibrio: indica agli attori di mercato le azioni più opportune da intraprendere elimina qualunque eccesso di domanda tutte esatte elimina qualunque eccesso i offerta.
Se si ha un aumento dell'offerta e una riduzione della domanda: si ha una riduzione della quantità di equilibrio non si conosce a priori l'effetto sulla quantità di equilibrio non si ha sicuramente nessuna variazione della quantità di equilibrio si ha un aumento della quantità di equilibrio.
A fronte di una riduzione dell'offerta e di un aumento della domanda: se la riduzione dell'offerta è maggiore dell'incremento della domanda , la quantità di equilibrio diminuirà, altrimenti aumenterà tutte vere sia la riduzione dell'offerta che l'aumento della domanda di un certo bene ne fanno aumentare il prezzo tutte false.
A fronte dell'aumento dell'offerta e di una riduzione della domanda: si avrà un aumento del prezzo anche se sarà difficile determinare l'effetto sulla quantità domandata si avrà una riduzione della quantità domandata anche se sarà difficile determinarla si avrà un aumento della quantità domandata anche se sarà difficile determinarla si avrà una riduzione del prezzo anche se sarà difficile determinare l'effetto sulla quantità domandata.
L'imposizione di un prezzo massimo può creare: mercato nero eccesso di offerta spostamento dei produttori verso settori più produttivi nessuna delle risposte.
Mettere un tetto massimo all'incremento di prezzo: crea scarsità anche se non aumenta il tempo che i soggetti impiegano per procurarsi il bene crea scarsità e aumenta il tempo che i soggetti impiegano per procurarsi il bene non crea scarsità ma aumenta il tempo che i soggetti impiegano per procurarsi il bene nessuna delle precedenti risposte.
Se la quantità offerta e quella domandata differiscono: nel caso di eccesso di domanda, i compratori rappresentano il lato corto del mercato nel caso di eccesso di domanda, i venditori rappresentano il lato corto del mercato nessuna delle precedenti risposte nel caso di eccesso di domanda, sia i compratori che i venditori rappresentano il lato corto del mercato.
Se la quantità offerta e quella domandata differiscono si dice che: non si ha eccesso di domanda o offerta prevale il lavo lungo del mercato prevale il lato corto del mercato tutte vere.
Porre un limite alla riduzione di prezzo graficamente comporta: uno spostamento della curva dell'offerta, riducendo la quantità offerta una diminuzione della quantità domandata uno spostamento della curva dell'offerta, aumentando la quantità offerta un aumento della quantità domandata.
Porre un limite all'aumento di prezzo graficamente comporta: uno spostamento lungo la curva dell'offerta, riducendo la quantità offerta uno spostamento lungo la curva dell'offerta, aumentando la quantità offerta uno spostamento della curva dell'offerta, riducendo la quantità offerta uno spostamento della curva dell'offerta, aumentando la quantità offerta.
Ed= ∆p ∆q ∆p/∆q d %q/∆p.
I beni di prima necessità normalmente hanno domanda: rigida nessuna delle risposte elastica perfettamente elastica.
In genere se un bene ha pochi sostituti: l'elasticità è molto alta l'elasticità è molto bassa l'elasticità è > 1 l'elasticità è uguale a 1.
Nel caso di beni a domanda elastica: Ed<1 Ed=1 Ed>1 nessuna delle risposte.
Nel caso di domanda inelastica se il prezzo aumenta: la spesa aumenta non si ha nessun effetto sulla spesa la spesa si riduce nessuna delle risposte.
Se il reddito del consumatore si modifica, la pendenza della retta di bilancio: aumenta diminuisce non subisce variazioni nessuna delle risposte.
una diminuzione del reddito del consumatore provoca: uno spostamento verso sinistra del vincolo di bilancio tutte le risposte sono corrette uno spostamento verso destra del vincolo di bilancio un spostamento solo lungo il vincolo di bilancio.
se il reddito del consumatore aumenta: nessuna delle precedenti risposte avremo uno spostamento del vincolo di bilancio verso destra avremo uno spostamento del vincolo di bilancio verso sinistra ci muoviamo solo lungo il vincolo di bilancio.
La pendenza della retta di bilancio: il valore del prezzo relativo TUTTE VERE TUTTE FALSE indica il costo opportunità che il soggetto deve pagare per un'unità aggiuntiva del bene A in termini di B.
La retta del vincolo di bilancio rappresenta: la parte di reddito monetario che il consumatore può spendere per l'acquisto di beni le diverse combinazioni dei due beni acquistabili con un determinato reddito monetario e prezzi dei due beni nessuna delle risposte l'andamento dei prezzi di mercato dei beni che un consumatore può acquistare, spendendo una parte del suo reddito.
Il vincolo di bilancio è: il reddito massimo che il soggetto desidera avere a sua disposizione l'insieme delle combinazioni di beni che il soggetto desidera l'insieme delle combinazioni di beni di cui il soggetto può disporre nessuna delle risposte.
Il vincolo di bilancio è rappresentato da: una linea retta decrescente una linea retta parallela all'asse delle ordinate una linea retta crescente una linea retta parallela all'asse dell'ascisse.
Il punto in cui il soggetto ottiene la maggiore utilità possibile è quello in cui: l'utilità marginale per euro sarà minore ad un solo bene considerato dal consumatore l'utilità marginale per euro sarà uguale per entrambi i beni considerati l'utilità marginale per euro sarà uguale ad un solo bene considerato dal consumatore l'utilità marginale per euro sarà maggiore ad un solo bene considerato dal consumatore.
l'utilità marginale inizialmente è negativa e poi, nel punto di massimo dell'utilità totale diventa positiva inizialmente è positiva e poi, nel punto di massimo dell'utilità totale diventa negativa inizialmente è positiva e poi, nel punto di minimo dell'utilità totale diventa negativa è costante .
La legge dell'utilità marginale decrescente postula che: la soddisfazione data da una unità addizionale in più di qualunque bene diminuisce all'aumentare delle quantità consumate l'utilità è soggettiva l'utilità è molto difficile da misurare tutte vere.
L'utilità totale misura: l'ammontare complessivo di soddisfazione che un soggetto trae da un determinato livello di prezzi l'ammontare complessivo di soddisfazione che un soggetto trae dal consumo di una particolare quantità l'ammontare complessivo di soddisfazione che un soggetto trae dal consumo di una quantità addizionale del bene nessuna delle risposte.
L'utilità totale: può avere solo andamento crescente può avere solo andamento decrescente raggiunge un massimo per poi cominciare a decrescere raggiunge un punto di minimo e poi decresce.
L'utilità marginale: rimane costante fino al punto di massima utilità e poi diventa negativa nessuna delle risposte ha solo andamento positivo a partire dal suo punto di minimo rimane positiva fino al punto di massima utilità e poi diventa negativa.
Si definisce effetto di reddito l'impatto della variazione di prezzo sul reddito nominale l'impatto della variazione del reddito sui prezzi l'impatto della variazione di prezzo sul reddito reale l'impatto della variazione di prezzo sul costo relativo dello stesso.
Nel caso di beni normali, con una diminuzione di prezzo: nessuna delle risposte l'effetto di reddito prevale su quello di sostituzione l'effetto di reddito e di sostituzione si sommano l'effetto di sostituzione prevale su quello di reddito.
si definisce effetto sostituzione: l'impatto esercitato dalla variazione del prezzo di un prodotto, sul suo costo relativo l'impatto esercitato dalla variazione delle quantità domandate, sul suo costo implicito l'impatto esercitato dalla variazione delle quantità domandate, sul suo costo relativo l'impatto esercitato dalla variazione del prezzo di un prodotto, sul suo costo implicito.
Nel caso di beni inferiori, una diminuzione del prezzo provoca: tutte false a fronte dell'effetto di reddito un riduzione della quantità a fronte dell'effetto sostituzione un aumento della quantità tutte vere.
Nel caso di beni normali, una diminuzione del prezzo provoca: a fronte dell'effetto di reddito un aumento della quantità tutte vere tutte false a fronte dell'effetto sostituzione un aumento della quantità.
Nel caso di due beni normali, l'effetto reddito e l'effetto sostituzione: si sottraggono si sommano non si palesa nessun effetto sono indifferenti.
L'effetto di sostituzione provoca sempre una variazione: della quantità domandata nella direzione opposta rispetto a quella del prezzo della quantità offerta nella stessa direzione rispetto a quella del prezzo della quantità domandata nella stessa direzione rispetto a quella del prezzo della quantità offerta nella direzione opposta rispetto a quella del prezzo.
Con l'effetto reddito: un aumento del reddito incrementerà la domanda di beni sostituti e ridurrà quella di beni complementari. un aumento del reddito incrementerà la domanda di beni complementari e ridurrà quella di beni sostituti. un aumento del reddito incrementerà la domanda di beni inferiori e ridurrà quella di beni normali. un aumento del reddito incrementerà la domanda di beni normali e ridurrà quella di beni inferiori.
Se il prezzo di uno dei due beni, A e B, scende, aumenta il potere di acquisto del consumatore: graficamente la retta di bilancio si sposta verso destra. graficamente la retta di bilancio si sposta verso sinistra. graficamente la retta di bilancio ruota verso destra. graficamente la retta di bilancio ruota verso sinistra.
Si definisce effetto di reddito: l'impatto di una variazione nel prezzo di un prodotto sul reddito nominale di un consumatore e, quindi, sulla quantità domandata di quel bene. l'impatto di una variazione nel prezzo di un prodotto sul reddito reale di un consumatore e, quindi, sul livello di prezzo nessuna delle precedenti risposte l'impatto di una variazione nel prezzo di un prodotto sul reddito reale di un consumatore e, quindi, sulla quantità domandata di quel bene.
La pendenza della curva d'indifferenza: tutte false tutte vere indica la quantità massima del bene B che il consumatore sarebbe disposto a scambiare per avere un'unità aggiuntiva del bene A è detta tasso marginale di sostituzione.
La mappa d'indifferenza: è una curva che descrive le preferenza di un individuo è un insieme di curve che descrivono le preferenza di un individuo è data dalla somma di due curve d'indifferenza nessuna delle precedenti risposte.
Graficamente la curva d'indifferenza: è concava diventa sempre più piana scendendo verso destra lungo la stessa è una parabola concava che incontra l'origine degli assi ha andamento crescente .
La curva d'indifferenza è l'insieme: dei panieri di due beni uno preferito e l'altro no al consumatore nessuna delle risposte dei panieri di due beni che danno al consumatore la stessa soddisfazione delle coppie dei prezzi dei beni che il consumatore intende acquistare.
Un curva d'indifferenza rappresenta: tutte le combinazioni di due prezzi che soddisfano due soggetti nella stessa misura tutte le combinazioni di due beni che soddisfano un soggetto nella stessa misura tutte le combinazioni di due prezzi che soddisfano un soggetto nella stessa misura tutte le combinazioni di due beni che soddisfano due soggetti nella stessa misura.
L'interpretazione della soddisfazione di un individuo mediante l'uso delle curve d'indifferenza è stata proposta da: Edgeworth Smith Pareto Bentham.
Le curve d'indifferenza possono essere: una molte massimo due in funzione dei beni scelti dal consumatore nessuna delle risposte.
Quale andamento presenta, di solito, la curva di indifferenza? a scalini decrescente e convessa verso l'asse delle ascisse costante poi crescente prima crescente e poi decrescente.
Un soggetto che vuole massimizzare la sua utilità: deve scegliere un punto sulla retta di bilancio e questo deve appartenere alla curva d'indifferenza fuori dalla mappa deve scegliere un punto sulla retta di bilancio e questo deve appartenere alla curva d'indifferenza più alta possibile deve scegliere un punto sulla retta di bilancio e questo deve appartenere alla curva d'indifferenza media tutte le risposte sono esatte il posizionamento dipende solo dalle scelte del consumatore.
Se il reddito a disposizione del consumatore aumenta: la sua retta di bilancio si sposta verso destra consumerà più bene A e bene B potrà accedere a curve d'indifferenza più alte tutte vere.
Se il reddito a disposizione del consumatore aumenta, questo: potrà accedere a curve d'indifferenza più alte consumerà meno beni tutte vere non potrà accedere a curve d'indifferenza più alte anche a fronte dell'aumento.
Se il reddito a disposizione del consumatore aumenta: la sua retta di bilancio gira di 360 gradi la sua retta di bilancio si sposta verso destra la sua retta di bilancio si sposta verso sinistra la sua retta di bilancio rimane invariata.
Un aumento del reddito: senza modificare i prezzi porta ad uno spostamento della quantità domandata di entrambi i beni, solo nel caso di beni normali senza modificare i prezzi porta ad uno spostamento della quantità domandata di entrambi i beni, che sarà diversa a seconda che il bene sia normale o inferiore modificando i prezzi porta ad uno spostamento della quantità domandata di entrambi i beni, che sarà diversa a seconda che il bene sia normale o inferiore senza modificare i prezzi porta ad uno spostamento della quantità domandata di entrambi i beni, solo nel caso di beni inferiori.
L'equilibrio del consumatore può essere rappresentato graficamente con le curve d'indifferenza se a questo aggiungiamo: il vincolo di bilancio la curva d domanda la curva di offerta l'equilibrio del mercato.
Il profitto è dato: dalla differenza tra costi fissi e costi variabili dalla somma dei costi fissi e dei costi variabili dal prodotto tra le quantità vendute e il prezzo dalla differenza tra Ricavi e Costi.
il prodotto medio è: la produzione che si ottiene incrementando di una unità l'impiego del fattore variabile la quantità di prodotto che si realizza nessuna delle risposte la quantità di un prodotto ottenuta per ogni unità di input impiegata.
Il prodotto marginale è pari: alla variazione dell'input fratto la variazione dell'output ad input fratto output ad output fratto input alla variazione dell'output fratto la variazione dell'input.
Nel breve periodo un'impresa: riesce a modificare la capacità produttiva dei propri impianti solo in determinati settori produttivi riesce a modificare la capacità produttiva dei propri impianti nessuna delle precedenti risposte non riesce a modificare la capacità produttiva dei propri impianti.
La profittabilità di un'azienda: non dipende dalla rapidità con cui questa riesce ad adeguare le proprie capacità produttive alle richieste del mercato può dipendere ma anche no dalla rapidità con cui questa riesce ad adeguare le proprie capacità produttive alle richieste del mercato nessuna delle precedenti risposte dipende dalla rapidità con cui questa riesce ad adeguare le proprie capacità produttive alle richieste del mercato.
La profittabilità di un'azienda: varia solo in funzione della tecnologia varia al variare dell'offerta del prodotto che realizza varia unicamente in funzione del capitale varia al variare della domanda del prodotto che realizza.
La profittabilità di un'azienda: tutte esatte dipende dalla rapidità con cui questa riesce ad adeguare le proprie capacità produttive alle richieste del mercato varia al variare della domanda del prodotto che realizza tutte false.
La funzione di produzione: per ogni combinazione di input, definisce la quantità massima che l'impresa può realizzare in un determinato arco di tempo per ogni combinazione di input, definisce la quantità minima che l'impresa può realizzare in un determinato arco di tempo per ogni combinazione di output, definisce la quantità minima che l'impresa può realizzare in un determinato arco di tempo per ogni combinazione di output, definisce la quantità massima che l'impresa può realizzare in un determinato arco di tempo.
Il modo in cui sono combinati gli imput per ottenere gli output: tutte false tutte esatte rappresenta la tecnologia rappresenta la tecnologia che è sempre data.
Il profitto al netto delle imposte: ci dice a quanto ammonta il ritorno sulla gestione operativa nessuna delle precedenti risposte è la remunerazione dei proprietari che hanno fornito il capitali per iniziare l'attività è la remunerazione dei creditori che hanno fornito il capitali per iniziare l'attività .
AFC= TFC/Q Q/TFC TVC/Q nessuna delle risposte .
Gli interessi sono: costi variabili beni costi semivariabili costi fissi.
Un sunk cost: tutte false è rappresentato da costi che sono stati sostenuti in passato o che si sosteranno in futuro tutte vere è detto costo irrecuperabile.
MC= TFC/Q V ARIAIZONE DI TFC/V ARIAZIONE DI TVC TVC/Q VARIAZIONE DI TC/VARIAZIONE DI Q .
AVC= TFC/Q TVC/Q V ARIAZIONE DI TC/V ARIAZIONE DI Q TFC-TVC.
Quando il prodotto marginale di un fattore cresce: il costo marginale diminuisce nessuna delle risposte il costo marginale rimane costante il costo marginale aumenta.
Il costo medio fisso: si ottiene dividendo il costo variabile totale per la produzione complessiva si modifica al variare del livello di prodotto si ottiene dividendo il costo fisso totale per la produzione realizzata sono quei costi che non variano al variare della produzione.
Sono costi variabili quei costi: che non variano al variare della produzione che si modificano al variare del livello di prodotto che si ottengono dividendo il costo variabile totale per la produzione complessiva che si ottengono dividendo il costo fisso totale per la produzione realizzata.
Sono costi fissi quei costi: che si ottengono dividendo il costo fisso totale per la produzione realizzata che si modificano al variare del livello di prodotto che si ottengono dividendo il costo variabile totale per la produzione complessiva che non variano al variare della produzione.
Il costo totale che un impresa di produzione deve sostenere equivale al: costo fisso costo implicito costo opportunità prezzo relativo.
Il mercato di concorrenza perfetta è un mercato in cui: esistono molte imprese , che offrono un prodotto differenziato e che hanno difficoltà di accesso al mercato esistono poche imprese ed il prodotto è standard esistono molte imprese , che offrono un prodotto differenziato e che hanno difficoltà di accesso al mercato esistono molte imprese , che offrono un prodotto standard e che hanno facilità di accesso al mercato.
In un mercato di concorrenza perfetta: esiste asimmetria informativa l'asimmetria informativa a diversi gradi di configurazione non esiste asimmetria informativa l'asimmetria informativa è funzione del prodotto venduto.
In un mercato di concorrenza perfetta: sono molto numerosi sia i compratori che i venditori la numerosità dei compratori dipende dal numero di prodotti perfetti sostituti disponibili sul mercato sono numerosi solo i compratori sono molto numerosi solo i venditori.
In un mercato di concorrenza perfetta: le imprese hanno come fine ultimo quello della convergenza del profitto le imprese hanno come fine ultimo quello della massimizzazione del profitto le imprese hanno come fine ultimo quello minimizzazione del profitto nessuna delle precedenti alternative è corretta.
In un mercato di concorrenza perfetta: i prodotti venduti sono differenziati i prodotti venduti sono perfetti complementi i prodotti venduti sono standardizzati non viene commercializzato un tipo specifico di prodotto.
in un mercato di concorrenza perfetta: non esiste asimmetria informativa l'asimmetria informativa è funzione del prodotto venduto esiste asimmetria informativa l'asimmetria informativa a diversi gradi di configurazione.
In un mercato di concorrenza perfetta sono molto numerosi solo i venditori la numerosità dei compratori dipende dal numero di prodotti perfetti sostituti disponibili sul mercato sono molto numerosi sia i compratori che i venditori sono numerosi solo i compratori.
Per l'impresa concorrenziale, la curva del ricavo totale assume un andamento: decrescente all'aumentare della quantità prodotta prima crescente poi decrescente all'aumentare della quantità prodotta lineare crescente all'aumentare della quantità prodotta nessuna delle risposte.
La curva di domanda della singola impresa che opera in un mercato concorrenziale presenta: Ed = infinito nessuna delle risposte Ed=1 Ed=0.
In concorrenza perfetta l'impresa espande la sua produzione fino a quando: MR=MC MR>MC MR>AVC nessuna delle risposte .
Per un impresa concorrenziale: il ricavo marginale è minore del prezzo il ricavo marginale è diverso dal prezzo il ricavo marginale è maggiore del prezzo il ricavo marginale e il prezzo sono uguali.
In un mercato di concorrenza perfetta: i prodotti venduti sono standardizzati i prodotti venduti sono perfetti complementi i prodotti venduti sono differenziati non viene commercializzato un tipo specifico di prodotto.
In un mercato di concorrenza perfetta: le imprese hanno come fine ultimo quello della convergenza del profitto nessuna delle precedenti alternative è corretta le imprese hanno come fine ultimo quello della massimizzazione del profitto le imprese hanno come fine ultimo quello minimizzazione del profitto .
In un mercato di concorrenza perfetta se nel breve periodo l'impresa soffre una perdita: non si ritira dal mercato ma aspetta di coprire la perdita con profitti futuri differenza il prodotto si ritira dal mercato minaccia i competitor.
In un mercato di concorrenza perfetta la curva di domanda di una singola impresa: e anelastica rispetto al prezzo è perfettamente elastica rispetto al prezzo ha elasticità minore di zero presenta elasticità unitaria .
In un mercato di concorrenza perfetta il ricavo marginale cresce all'infinito il ricavo marginale è pari ad un mezzo della curva di domanda il ricavo marginale è rappresentato come una retta orizzontale che coincide con la curva di domanda il ricavo margine non corrisponde alla curva di domanda .
Secondo l'approccio marginalista il profitto totale è uguale a: ricavi totali - costi totali ricavi totali- costi variabili ricavi totali- costi fissi ricavi totali/ ricavi unitari.
Nel mercato di concorrenza perfetta, al prezzo determinato dal mercato: non esiste eccesso di domanda ma esiste eccesso di offerta è impossibile raggiungere l'equilibrio tra domanda e offerta non esiste eccessi di offerta ma esiste eccesso di domanda non esiste eccesso di offerta e di domanda.
AFC nessuna delle risposte si riduce al crescere della produzione cresce al crescere della produzione rimane costante al crescere della produzione.
PU= P-AVC P-AC nessuna delle risposte P-ATC.
Le imprese che operano in un mercato concorrenziale nel breve periodo possono: realizzare un profitto nessuna delle precedenti alternative è corretta realizzare un profitto o una perdita realizzare una perdita.
L'impresa che opera in un mercato di concorrenza perfetta si confronta con: nessuna delle precedenti alternative è corretta una domanda analestica una domanda perfettamente elastica una domanda a tratti analestica .
Il costo medio fisso, all'aumentare della quantità prodotta, assume un andamento: crescente prima decrescente poi costante costante decrescente.
L'impresa realizza una perdita se: nessuna delle risposte P>ATC P=ATC P<ATC.
Se il costo marginale è maggiore del ricavo marginale, l'impresa per aumentare il profitto dovrebbe: diminuire la produzione aumentare il prezzo lasciare invariata la produzione aumentare la produzione.
In concorrenza perfetta se P>min AVC: per l'impresa è indifferente cessare l'attività o continuare a produrre nessuna delle risposte l'impresa cessa l'attività l'impresa continua a produrre.
Il punto di minimo in cui l'impresa decide di cessare l'attività deve trovarsi: nel punto di minimo della curva ATC nel punto di minimo della curva AVC nel punto di minimo della curva MRT nel punto di minimo della curva MR.
I sunk cost sono: costi irrecuperabili costi stimati nessuna delle risposte costi monetari .
In concorrenza perfetta le imprese sono: price maker follower nessuna delle risposte price taker .
Nel breve periodo le imprese in concorrenza perfetta riescono a realizzare: un profitto normale solo un extraprofitto un perdita un extra profitto o una perdita.
In un mercato di concorrenza perfetta nel breve periodo la curva di domanda individuale dell'impresa è: uguale alla curva di costo medio variabile uguale alla curva di costo marginale uguale alla curva di ricavo marginale uguale alla curva di costo medio totale .
Nel breve periodo in un mercato concorrenziale le imprese: possono realizzare una perdita possono realizzare un profitto realizzano una perdita un' extra profitto o una perdita.
In un mercato di concorrenza perfetta se nel breve periodo l'impresa soffre una perdita: minaccia i competitor differenza il prodotto si ritira dal mercato non si ritira dal mercato ma aspetta di coprire la perdita con profitti futuri.
In concorrenza perfetta nel lungo periodo: la prospettiva di realizzare dei guadagni porterà all'ingresso di nuove imprese i cambiamenti di prezzo di prezzo e della quantità domandata si fermeranno solo quando ogni impresa realizzerà un profitto nullo tutte esatte la curva di offerta del mercato si sposterà verso destra definendo una quantità maggiore in corrispondenza del prezzo.
nel lungo periodo le imprese in concorrenza perfetta riescono a realizzare: un extraprofitto o una perdita una perdita un extraprofitto solo un profitto normale.
Nel lungo periodo: le imprese che operano in concorrenza perfetta, in una determinata industria, hanno la possibilità di contrarre, o espandere la propria capacità produttiva tutte esatte le aspettative di profitto inducono altre imprese ad entrare, mentre le aspettative di perdita portano le imprese ad abbandonare il mercato tutte false.
Nel lungo periodo in un mercato di concorrenza perfetta: nessuna delle risposte P=ATCmin P=Mcmin P=AVC min.
nel lungo periodo le imprese in concorrenza perfetta riescono a realizzare: un extraprofitto solo un profitto normale un extraprofitto o una perdita una perdita.
Il monopolista: nessuna delle precedenti alternative è corretta può decidere il prezzo al quale vendere il bene fornito entrambe le risposte è price maker.
In un mercato di monopolio: esistono notevoli barriere all'entrata nessuna delle precedenti alternative è corretta le barriere all'entrata possono essere superate non sono presenti barriere all'entrata .
Il monopolista ritiene profittevole: vendere una maggiore quantità ad un prezzo più basso rispetto alla concorrenza vendere una minore quantità ad un prezzo più alto rispetto alla concorrenza vendere maggiori quantità dei concorrenti vendere una minore quantità ad un prezzo più basso rispetto alla concorrenza .
In un mercato di monopolio: la funzione di domanda dell'impresa non coincide con quella del mercato la funzione di domanda del mercato non coincide con quella dell'impresa la funzione di domanda dell'impresa e del mercato coincidono nessuna delle risposte precedenti è corretta.
In un mercato di monopolio: sono presenti molti venditori e un unico compratore nessuna delle precedenti alternative è corretta sono presenti molti venditori e molti compratori è presente un unico venditore e molti compratori.
Il monopolista: nessuna delle precedenti alternative è corretta solo in alcuni casi può decidere la quantità da produrre può decidere la quantità da produrre solo nel caso di beni complementari può decidere la quantità da produrre.
Il monopolista: può decidere il prezzo al quale vendere il bene fornito tutte le alternative sono corrette può realizzare un extraprofitto può decidere la quantità da produrre.
In un mercato di monopolio: il bene fornito è unico e senza sostituti il bene fornito è complementare il bene fornito è omogeneo il bene fornito è sostituibile.
L'extraprofitto del monopolista rappresenta: un profitto solo nel caso in cui il monopolista riesca a vendere una maggiore quantità rispetto ai competitor nessuna delle precedenti alternative è corretta non è un vero e proprio profitto un profitto superiore a quello normale proprio del mercato di concorrenza perfetta.
Il monopolio: non è efficiente ne dal punto di vista produttivo ne dal punto di vista allocativo è efficiente sia dal punto di vista produttivo che dal punto di vista allocativo non è efficiente dal punto di vista allocativo ma lo è dal punto di vista produttivo non è efficiente dal punto di vista produttivo ma lo è dal punto di vista allocativo.
Si ha equilibrio dell'impresa monopolistica quando: il ricavo marginale supera il costo marginale il costo marginale è uguale al ricavo marginale il prezzo è uguale al ricavo medio nessuna delle risposte.
Il monopolista si collocherà nel punto in cui: MR<MC nessuna delle risposte MR=MC MR>MC.
Il monopolista realizza una perdita ogni volta che : P>ATC P=ATC nessuna delle risposte P<ATC.
In monopolio l'impresa realizza sempre profitti economici positivi nessuna delle risposte nel lungo periodo la curva del ricavo marginale si posiziona sempre al di sopra della curva del ricavo medio la curva di domanda dell'impresa coincide con la curva di domanda di mercato.
In un mercato di monopolio: la perdita secca rappresenta la perdita di benessere per il consumatore rispetto al mercato di concorrenza perfetta nessuna delle precedenti alternative è corretta rappresenta il giusto compromesso tra prodotte e non produrre la perdita secca rappresenta la perdita di benessere per il produttore.
In monopolio si avrà: nessuna delle risposte entrambe le risposte P>MC P> ATC min.
In monopolio: nessuna delle precedenti alternative è corretta si consegue efficienza allocativa ma non efficienza produttiva si consegue efficienza produttiva ma non efficienza allocativa. non si consegue ne efficienza produttiva, ne efficienza allocativa.
Il monopolista ritiene profittevole vendere: vendere una minore quantità ad un prezzo minore, rispetto alla concorrenza perfetta. vendere una minore quantità uguale a quella di concorrenza perfetta. vendere una maggiore quantità ad un prezzo più elevato, rispetto alla concorrenza perfetta. vendere una minore quantità ad un prezzo più elevato, rispetto alla concorrenza perfetta. .
Il monopolio comporta: una minore produzione ed un prezzo maggiore rispetto alla concorrenza perfetta una maggiore produzione ed un prezzo minore rispetto alla concorrenza perfetta nessuna delle risposte una maggiore produzione ed un prezzo maggiore rispetto alla concorrenza perfetta.
il monopolista ritiene profittevole: vendere una minore quantità ad un prezzo più elevato, rispetto alla concorrenza perfetta vendere una minore quantità ad un prezzo più minore, rispetto ai competitor vendere una maggiore quantità ad un prezzo più elevato, rispetto alla concorrenza perfetta vendere una minore quantità ad un prezzo più minore, rispetto alla concorrenza perfetta.
La concorrenza monopolistica prevede: numero relativamente ampio di venditori, prodotti indifferenziati, barriere all'entrata numero ridotto di venditori, prodotti differenziati, esistenza di barriere all'entrata numero relativamente ampio di venditori, prodotti differenziati, inesistenza di barriere all'entrata numero ridotto di venditori senza barriere all'entrata.
L'impresa in concorrenza monopolistica raggiunge il massimo profitto quando: MR=MC nessuna delle risposte MR<MC MR>MC.
La concorrenza monopolistica implica: assenza di collusione intervento dello Stato barriere legali presenza di collusione.
In un mercato di concorrenza monopolista: nel lungo periodo ogni impresa produce un output uguale a quello registrato nel breve periodo nel lungo periodo ogni impresa produce un output maggiore a quello registrato nel breve periodo nel lungo periodo ogni impresa produce un output inferiore a quello registrato nel breve periodo nel lungo periodo ogni impresa produce un output maggiore o minore a quello registrato nel breve periodo.
L'impresa che opera in concorrenza monopolistica nel lungo periodo: realizza un extra profitto come le imprese in concorrenza perfetta e pratica un prezzo uguale al costo marginale realizza un profitto normale come le imprese in concorrenza perfetta e pratica un prezzo uguale al costo marginale realizza un profitto normale come le imprese in concorrenza perfetta, anche se pratica un prezzo minore al costo marginale realizza un profitto normale come le imprese in concorrenza perfetta, anche se pratica un prezzo superiore al costo marginale.
L'impresa che opera in concorrenza monopolistica nel lungo periodo realizza un profitto normale realizza un profitto minimo realizza un extra profitto non realizza profitto.
In un mercato di concorrenza monopolista: la funzione di domanda si presenta più elastica di quella del mercato di concorrenza perfetta la funzione di domanda si presenta più elastica di quella del monopolista la funzione di domanda si presenta meno elastica di quella del monopolista la funzione di domanda si presenta meno elastica di quella del monopolista.
In un mercato di concorrenza monopolista: esistono barriere all'ingresso e all'uscita i beni offerti sono complementare nessuna delle alternative e corretta sono presenti molti venditori e un unico compratore.
In un mercato di concorrenza monopolista: sono presenti molti venditori e molti compratori non esistono barriere all'ingresso e all'uscita dal mercato tutte le alternative sono corrette i beni offerti sono differenziati.
In un mercato di concorrenza monopolista: i beni offerti sono differenziati i beni offerti sono complementare i beni offerti sono omogenei i beni offerti sono caratterizzati da diversi gradi di omogeneità.
In un mercato di concorrenza monopolista: non esistono barriere in uscita non esistono barriere all'ingresso nessuna delle precedenti alternative è corretta entrambe le risposte.
In un mercato di concorrenza monopolista: non esistono barriere all'ingresso e all'uscita dal mercato le barriere in uscite sono alte le barriere all'entrata sono insormontabili le barriere all'entrata possono essere superate.
Il mercato di concorrenza monopolistica: è un mercato in cui è presente un unico venditore e pochi compratori è un mercato in cui sono presenti molti compratori e venditori è un mercato in cui sono presenti pochi venditori e compratori è un mercato in cui sono presenti molti compratori e pochi venditori.
Un'impresa in concorrenza monopolistica si confronta con una curva di domanda: anelastica molto elastica nessuna delle risposte rigida.
L'oligopolio si caratterizzata: per il comportamento strategico per l'interdipendenza reciproca sia per il comportamento strategico che per l'interdipendenza reciproca solo per il comportamento strategico.
Un oligopolio può essere omogeneo, in quanto le imprese producono beni o servizi standardizzati differenziato, in quanto le imprese producono beni differenti tra di loro anche se solo formalmente tutte vere tutte false.
Le imprese in oligopolio: sono price taker come in concorrenza perfetta sono price maker come il monopolista sono price taker o price maker in funzione della categoria di prodotto sono price maker, ma a differenza del monopolista, devono considerare le reazioni dei concorrenti.
In oligopolio le barriere all'entrata: tutte esatte nessuna risposta è esatta possono derivare da economie di scala possono derivare da ingenti investimenti in capitale iniziale.
Il modello di Cournot parte dal presupposta che in un mercato oligopolistico: è difficile individuare domanda e offerta di equilibrio, in quanto ci sono molti produttori che pesano nel mercato in maniera rilevante è facile individuare domanda e offerta di equilibrio, in quanto ci sono molti produttori che pesano nel mercato in maniera rilevante è difficile individuare domanda e offerta di equilibrio, in quanto ci sono pochi produttori che pesano nel mercato in maniera rilevante è facile individuare domanda e offerta di equilibrio, in quanto ci sono pochi produttori che pesano nel mercato in maniera rilevante.
Nel modello di Cournot per descrivere la formazione del prezzo: si utilizzano le curve di costo marginale si utilizzano le curve di offerta si utilizzano la curve di reazione si utilizzano le curve d'indifferenza .
L'oligopolio è un mercato caratterizzato da: omogeneità o diversità pochi e grandi produttori tutte vere un bene omogeneo .
In condizioni di oligopolio si verifica sempre: tutte vere P=ATC min P=MC tutte false.
In condizioni di oligopolio: non si verifica efficienza produttiva e allocativa solo l'efficienza produttiva si verifica sia efficienza allocativa che produttiva solo l'efficienza allocativasolo l'efficienza allocativa.
Gli accordi collusivi: sono facili da realizzare e mantenere non presentano ostacoli sono difficili da realizzare e mantenere, data l'inesistenza di notevoli ostacoli sono difficili da realizzare e mantenere, data l'esistenza di notevoli ostacoli.
In condizioni di oligopolio si verifica sempre: tutte false efficienza allocativa efficienza produttiva tutte vere .
Se nel mercato sono presenti tre imprese, A, B, C, che producono un bene omogeneo , con identiche curve di costo, di domanda e ricavo marginale: le imprese colludono per determinare un livello di prodotto congiunto e stabilire un unico prezzo comune le imprese colludono per determinare un livello di prodotto congiunto ma hanno la libertà di stabilire un unico prezzo comune le imprese non colludono ma hanno interesse per determinare un livello di prodotto le imprese colludono per determinare un livello di prodotto congiunto e stabilire un unico prezzo comune.
La leadership di prezzo: non è un accordo, bensì è un termine per indicare chi spunta il miglio prezzo sul mercato per l'acquisizione dei fattori produttivi non è un accordo con cui un solo oligopolista può coordinare i prezzi non è un accordo, bensì è un termine per indicare chi spunta il miglio prezzo sul mercato per la vendita dei prodotti è un accordo con cui gli oligopolisti possono coordinare i prezzi senza stringere veri e propri accordi.
La leadership di prezzo: tutte false è una forma di collusione tacita tutte vere un accordo con cui gli oligopolisti possono coordinare i prezzi.
Se nel mercato sono presenti tre imprese, A, B, C, che producono un bene omogeneo , con identiche curve di costo, di domanda e ricavo marginale: le imprese hanno interesse a colludere le imprese hanno interesse a colludere ma non è necessario che la curva di costo di identica per tutte e tre le imprese colludono solo se la curva di domanda non è la stessa per tutte e tre le imprese le imprese colludono solo se la curva di domanda non è la stessa per tutte e tre le imprese.
Quali sono gli obiettivi della macroeconomia: stabilità dei prezzi, crescita economica e pieno impiego crescita economica pieno impiego stabilità dei prezzi.
La crescita economica è un fenomeno di: lungo periodo breve medio periodo breve periodo si configura in maniera differente in funzione della realtà considerata.
Un ciclo economico rappresenta: una fluttuazione di lungo periodo non dovute alle stagionalità una fluttuazione di breve periodo non dovute alle stagionalità una fluttuazione di lungo periodo non dovute alle stagionalità una fluttuazione di breve periodo dovute alle stagionalità.
Per studiare la crescita economica gli economisti si rifanno allo studio del: PIL NOMINALE SIA DEL PIL REALE CHE DEL PIL NOMINALE PIL REALE nessuna delle risposte.
Per crescita si intende: lo stato di salute di un determinato sistema economico. tutte false la variazione temporale della produzione aggregata di beni e servizi tutte vere.
L'occupazione: non è strettamente legata alla crescita economica nessuna delle precedenti alternative è corretta solo in alcuni stati è legata alla crescita economica è strettamente legata alla crescite economica.
Se aumenta la popolazione, il PIL pro-capite: rimane invariato diminuisce può aumentare, diminuire o rimanere invariato aumenta.
Cosa si intende per consumi: è una variabile esogena nessuna delle risposte la spesa per consumi del singolo soggetto la spesa per consumi di tutta la nazione.
Da cosa è composto il PIL: solo dai consumi consumi più investimenti più spesa pubblica consumi più investimenti, più spesa pubblica più le esportazioni nette consumi più investimenti.
Un paese entra in recessione quando: il tasso di disoccupazione è maggiore della crescita del PIL il PIL registra una crescita negativa su base annua per un trimestri il PIL registra una crescita negativa su base annua per due trimestri consecutivi il PIL è molto basso.
La somma di consumi, investimenti e spesa pubblica danno luogo alla: nessuna delle risposte il PIL in economia aperta domanda nazionale di beni il PNL.
Cosa si intende per PIL reale: il PIL non considerando i prezzo PIL valutato a prezzi costanti il PIL valutato a prezzi correnti nessuna delle risposte.
Cosa si intende per PIL nominale il PIL valutato a prezzi correnti il PIL valutato a prezzi passati il PIL non considerando i prezzi il PIL valutato a prezzi costanti.
Cosa si intende per PIL: spesa e produzione reddito e produzione reddito, spesa e produzione reddito e spesa.
La disoccupazione e la crescita economica sono: non sono correlate direttamente correlate inversamente correlate nessuna delle risposte.
Che relazione intercorre tra ciclo economico e crescita economica: il ciclo è un concetto di breve periodo mentre la crescita è di lungo periodo nessuna delle risposte con il primo si può studiare il secondo sono tutti e due concetti di breve periodo.
Esiste una differenza tra crescita e sviluppo: nessuna delle risposte sono lo stesso fenomeno la prima riguarda il prodotto e l'altro tutti i settori di una nazione compreso quello umano e sociale il secondo riguarda il prodotto e la prima tutti i settori di una nazione compreso quello umano e sociali.
Cosa si intende per spesa pubblica: spese fatto dallo stato di una nazione e sono considerate endogene spese fatte dallo stato di una nazione e sono considerate esogene nessuna delle risposte spese fatte dalla nazione e sono considerate esogene.
Il PIL è un buon strumento per studiare una nazione: non è uno strumento di studio per una nazione si perché tiene conto di tutti i fattori nessuna delle risposte no perché non tiene conto di diversi fattori.
Cosa si intende per disoccupati: militari e pensionati persone che potrebbero lavorare e che pur cercando l'impiego non lo trovano persone che non lavorano chi non può lavorare.
Si può affermare che un aumento della domanda di beni possa creare una riduzione della disoccupazione e un conseguente aumento dei salari e dei prezzi: nessuna delle risposte si forse no.
Cosa si intende per forza lavoro: coloro che si trovano nella fascia di età lavorativa occupati tutti i soggetti di una nazione occupati più disoccupati.
Cosa si intende per disoccupati volontari o lavoratori scoraggiati: nessuna delle risposte coloro che vogliono cambiare lavoro coloro che cercano lavoro e non lo trovano coloro che non sono impiegati ma che non cercano lavoro.
e esiste un tasso di disoccupazione elevato i salari saranno: costanti più alti non sono correlati più bassi .
La disoccupazione rappresenta un problema: economico e sociale solo economico solo sociale psicologico.
Come si calcola il tasso di disoccupazione: disoccupati su occupati non occupati su forza lavoro nessuna delle risposte disoccupati su forza lavoro.
In una situazione di piena occupazione: il tasso di disoccupazione può essere maggiore di zero il tasso di disoccupazione sicuramente è pari a zero il tasso di disoccupazione stagionale è pari a zero nessuna delle risposte .
La disoccupazione frizionale: è zero in piena occupazione nessuna delle risposte è un fenomeno di breve periodo è un fenomeno sismico.
Cosa si intende per inflazione: diminuzione dei prezzi aumento dei prezzi dei generi di prima necessità aumento generalizzato dei prezzi aumento dei salari nominali.
L'offerta di lavoro: proviene dalle imprese che cercano lavoratori è inclinata positivamente ed è funzione del salario dipende dal prezzo dei beni è inclinata negativamente.
La domanda di lavoro: proviene dagli individui in cerca di occupazione è inclinata positivamente proviene dalle imprese che cercano lavoratori dipende dal prezzo dei beni.
Come si calcola il deflatore del PIL: PIL nominale diviso PIL reale nessuna delle risposte PIL reale fratto PIL nominale è un dato esogeno .
A cosa corrisponde il risparmio: al reddito meno il consumo al reddito meno il consumo al reddito più il consumo alle imposte .
Da cosa è dato il moltiplicatore del reddito? da 1 diviso la propensione marginale al consumo nessuna delle risposte da 1 diviso la propensione marginale al risparmio da 1 per la propensione marginale al risparmio.
Nella rappresentazione grafica dell'equilibrio del mercato reale la pendenza della domanda è data dalla: componente autonoma nessuna delle risposte PMS PMC.
Se vi è una variazione della spesa pubblica, il reddito varia resta costante meno che proporzionalmente nella stessa proporzione più che proporzionalmente.
Nella rappresentazione grafica dell'equilibrio del mercato del reale, la curva della domanda parte dall'asse delle ordinate avente intercetta pari alla: componente autonoma nessuna delle risposte PMC PMS.
Nella rappresentazione grafica dell'equilibrio del mercato reale, l'equilibrio è dato: da tutta la curva dell'offerta nessuna delle risposte dall'intersezione della domanda con la bisettrice da tutta la curva della domanda.
Nella rappresentazione grafica dell'equilibrio del mercato reale è possibile identificare il moltiplicatore: nessuna delle risposte si, mettendo in rapporto la variazione di reddito con la variazione della componente autonoma no si, mettendo in rapporto la variazione della componente autonoma con la variazione del reddito.
Se uno stato finanzia la variazione della spesa pubblica interamente con una variazione delle tasse, cosa succede al reddito di equilibrio: varia meno che proporzionalmente della variazione della spesa pubblica varia nella proporzione della variazione della spesa pubblica varia più che proporzionalmente della variazione della spesa pubblica resta costante .
Cosa si intende per moltiplicatore del reddito? è il reddito è la componente autonoma è il rapporto che intercorre tra il reddito e la componente autonoma nessuna delle risposte.
Determinare il valore del moltiplicatore di spesa in presenza di una propensione al risparmio di 0,25 ? 0.25 -1 4 1.
Da cosa è data la pendenza della curva del risparmio non è possibile stabilirlo Co nessuna delle risposte PMS.
Da cosa dipende il consumo: componente autonoma solo dal reddito disponibile da una parte autonoma e dall'altra positivamente dal reddito disponibile nessuna delle risposte.
Da quali variabili dipende l'investimento: positivamente dal tasso di interesse negativamente dal reddito, dalle aspettative e dal tasso di interesse positivamente dal reddito, dalle aspettative e negativamente dal tasso di interesse positivamente dal reddito, dalle aspettative e dal tasso di interesse .
quando il consumo incontra la bisettrice il risparmio è: nessuna delle risposte nullo negativo positivo.
Cosa si intende per PMC: come varia il consumo al variare dl prezzo come varia il consumo al variare del reddito come varia il consumo al variare del reddito nessuna delle risposte.
Da dove parte la curva del consumo graficamente: dall'asse delle ascisse dall'asse delle ordinate avente intercetta pari al consumo autonomo dall'origine degli assi nessuna delle risposte.
Considerando un modello con le seguenti semplificazioni: tasse fisse; investimenti esogeni; spesa pubblica esogena; economia chiusa, l'equilibrio nel mercato reale: è determinato da tutte quelle variabili che non dipendono dal reddito ed in quanto tali si chiamano autonome e da m il moltiplicatore dal solo moltiplicatore del reddito dalle sole variabili autonome nessuna delle precedenti alternative è corretta .
L'equilibrio nel mercato reale è dato dall'uguaglianza tra: domanda nazionale e produzione tutte esatte nessuna risposta è esatta domanda nazionale e PIL.
Nel mercato reale: la curva di domanda è una variabile residuale la curva di domanda sarà decrescente con pendenza pari alla propensione marginale al consumo la curva di domanda sarà inferire alla pendenza della propensione marginale al consumo la curva di domanda sarà crescente con pendenza pari alla propensione marginale al consumo .
Il moltiplicatore delle imposte è uguale al: moltiplicatore della spesa-la PMS moltiplicatore della spesa moltiplicatore della spesa-1 moltiplicatore della spesa-la PMC.
Z= G PMCxTxI+G 1/1-PMC Y.
Da cosa è data la base monetaria? solo dal circolante circolante più riserve è esogena circolante più depositi.
I prezzi dei titoli dipendono? negativamente dal tasso di interesse dai consumi non dipendono dal tasso di interesse positivamente dal tasso di interesse.
Quali sono gli scopi della domanda di moneta? speculativo speculativo, transattivo e precauzionale nessuna delle risposte precauzionale.
Da cosa è data l'offerta di moneta? circolante più riserve circolante più depositi solo depositi credito .
Cosa succede all'equilibrio monetario se aumenta l'offerta di moneta? il tasso di interesse e la moneta in circolazione aumentano il tasso di interesse e la moneta in circolazione diminuiscono nessuna delle risposte il tasso di interesse diminuisce e la moneta in circolazione aumenta.
Cosa succede all'equilibrio monetario se aumenta il reddito? nessuna delle risposte l'interesse e la quantità di moneta in circolazione aumentano l'interesse diminuisce e al quantità di moneta in circolazione rimane costante l'interesse aumenta e la quantità di moneta in circolazione rimane costante.
Da cosa è dato l'equilibrio monetario' dal livello di risparmio dai consumi dall'equilibrio del reddito uguaglianza tra domanda e offerta di moneta.
Quali sono gli aggregati monetari? l'unico aggregato monetario è M1 M1, M2 e M3 e si differiscono dal grado di liquidità M1, M2 e M3 e si differiscono dalle fonti di creazione monetaria solo M2 .
Cosa succede alla curva di domanda di moneta se aumenta il reddito? la curva di domanda trasla verso l'alto a dx la curva di domanda trasla verso il basso a sx rimane ferma e ci si sposta lungo la curva nessuna delle risposte.
Come si costruisce graficamente la curva di domanda, in un grafico avente nelle ascisse la moneta e nelle ordinate il tasso di interesse? come una retta parallela all'asse delle ascisse nessuna delle risposte come una curva crescente come una curva decrescente.
Da cosa dipende la domanda di moneta per scopi transativi e precauzionali? dal risparmio positivamente dal reddito negativamente dal tasso di interesse sono esogene.
Da cosa dipende la domanda di moneta per lo scopo speculativo? negativamente dal tasso di interesse positivamente dal reddito dal consumo è esogena.
Se la banca centrale acquista titoli cosa succede al mercato monetario? non c'è correlazione tra l'acquisto di titoli e la variazione dell'offerta di moneta aumenta l'offerta di moneta diminuisce l'offerta di moneta nessuna delle risposte.
Il prezzo di un titolo è uguale a: valore di rimborso/(1+i)^n valore di rimborso +(1+i) valore di rimborso/(i-1)^n valore di rimborso/(1)^n.
Se, a parità di altre condizioni, aumenta il tasso di interesse del mercato monetario: aumenta la domanda di moneta diminuisce la domanda di moneta nessuna risposta è corretta la curva di domanda di moneta si sposta verso destra.
Se il dollaro si è deprezzato in misura rilevante verso l'euro, significa che: il tasso di cambio reale è aumentato il tasso di cambio nominale è aumentato il tasso di cambio reale è diminuito il tasso di cambio nominale è diminuito.
Se aumenta il prezzo dell'obbligazione? aumenta il tasso di interesse nel mercato monetario aumenta la domanda di obbligazioni diminuisce l'offerta di obbligazioni diminuisce il tasso di interesse nel mercato monetario.
L'indice del grado di apertura di un mercato è dato da: movimento dei beni nessuna risposta è corretta importazioni e/o esportazioni rispetto al PIL beni commerciabili rispetto al PIL.
Quando si parla di economia aperta si deve considerare: il mercato dei beni il mercato dei beni, quello finanziario e quello dei fattori produttivi mercato dei fattori produttivi il mercato dei beni e quello finanziario.
Quando si parla di economia aperta, il concetto di apertura ha: 4 dimensioni 2 dimensioni 1 sola dimensione 3 dimensioni.
Il concetto di apertura considera: apertura nel mercato dei beni e in quello dei fattori apertura nel mercato dei beni, nel mercato finanziario e in quello dei fattori apertura nel mercato dei beni, e nel mercato finanziario apertura nel mercato finanziario e in quello dei fattori .
Il concetto di apertura considera: tutte esatte apertura dei mercati dei fattori apertura nel mercato dei beni apertura nei mercati finanziari.
Cosa si intende per tasso di cambio reale? nessuna risposta è corretta il prodotto tra prezzo dei beni nazionali e beni esteri i prezzi relativi, cioè il prezzo dei beni nazionali in termini di beni esteri il prodotto tra i prezzi nazionali e prezzi esteri.
Quando si parla di apprezzamento del tasso di cambio nominale, questo si può anche definire come: aumento del tasso nessuna risposta è corretta non si può dedurre dalle variazioni del tasso riduzione del tasso.
Il prezzo dei beni nazionali in termini di beni esteri rappresenta: nessuna delle risposte il tasso di cambio reale tutte vere il prezzo relativo.
Il prezzo relativo è? il prezzo dei beni esteri in termini di beni nazionali il prezzo dei beni nazionali in termini di beni esteri il prezzo dei beni esteri il prezzo dei beni nazionali.
Cosa si intende per tasso di cambio nominale? moneta estera rispetto al tasso di interesse moneta nazionale rispetto ai consumi moneta estera rispetto a quella nazionale nessuna risposta è corretta.
Da cosa dipendono le importazioni? negativamente dal tasso di cambio nominale negativamente dal reddito nazionale e dal tasso di cambio positivamente dal reddito nazionale e dal tasso di cambio positivamente dal reddito nazionale e negativamente dal tasso di cambio.
se siamo in economia aperta un consumatore nessuna risposta è corretta può scegliere tra beni esteri e nazionali può scegliere solo tra beni esteri può scegliere solo tra beni nazionali.
Da cosa dipendono le esportazioni? positivamente dal reddito estero e negativamente dal tasso di cambio negativamente dal reddito estero e dal tasso di cambio nessuna risposta è corretta positivamente dal reddito estero e dal tasso di cambio .
Se i prezzi nazionali crescono in misura maggiore dei prezzi esteri i beni esteri diventano più appetibili i beni nazionali diventano più appetibili le esportazioni nette non variano nessuna risposta è corretta.
Quali sono i documenti che vanno a far parte della bilancia dei pagamenti? nessuna risposta è corretta bilancia delle partite correnti e dei movimenti autonomi di capitale bilancia delle partite correnti, dei movimenti autonomi di capitale e dei movimenti compensativi di campitale corrisponde solo alla bilancia delle partite correnti.
Cosa si intende per domanda nazionale di beni? corrisponde alla domanda fatta dalla nazione anche per beni esteri nessuna risposta è corretta corrisponde alla domanda per beni esteri corrisponde alla domanda di beni nazionali.
Se i prezzi aumentano : il potere di acquisto della moneta si ridurrà portando così i soggetti a richiedere una maggiore liquidità tutte vere il potere di acquisto della moneta si ridurrà portando così i soggetti a richiedere una minore liquidità il potere di acquisto della moneta si aumenterà portando così i soggetti a richiedere una maggiore liquidità.
La domanda di moneta rappresenta la domanda che una nazione fa: per gli scopi transattivi e precauzionali per gli scopi transattivi, precauzionali e speculativi per gli scopi transattivi nessuna risposta è corretta.
La domanda di moneta rappresenta la domanda che una nazione fa: tutte e tre le risposte sono esatte per gli scopi transattivi per gli scopi precauzionali per gli scopi speculativi.
La curva AD trasla verso destra nel caso di: nessuna risposta è corretta politica monetaria espansiva tutte esatte politica fiscale espansiva .
L'offerta di moneta: può essere un dato è sempre un dato solo in economia aperta è sempre un dato è sempre un dato solo in economia chiusa.
L'andamento della curva AS: è crescente in quanto un aumento della produzione comporta un aumento dei costi è decrescente in quanto un aumento della produzione comporta un aumento dei costi è crescente in quanto una diminuzione della produzione comporta un aumento dei costi nessuna delle precedenti alternative è corretta.
Il Mark-up percentuale medio di un sistema economico: non dipende dalle condizioni concorrenziali può dipendere dipende dalle condizioni concorrenziali nessuna delle risposte dipende dalle condizioni concorrenziali.
Il motivo per cui un aumento del prodotto genera un aumento dei prezzi sono: 2 nessuno 1 3.
La curva AS indica: il livello dei prezzi corrispondente ai costi medi della imprese e al loro Mark-up percentuale per ogni dato livello di prodotto nel breve periodo. il livello dei prezzi corrispondente ai costi unitari della imprese e al loro Mark-up percentuale per ogni dato livello di prodotto nel breve periodo. il livello dei prezzi corrispondente ai costi medi della imprese e al loro Mark-up percentuale per ogni dato livello di prodotto nel lungo periodo. il livello dei prezzi corrispondente ai costi marginali della imprese e al loro Mark-up percentuale per ogni dato livello di prodotto nel breve periodo.
Il motivo per cui un aumento del prodotto genera un aumento dei prezzi sono che all'aumentare la produzione vuol dire aumentare la domanda di fattori produttivi. all'aumentare la produzione vuol dire anche aumentare la domanda di lavoro creando così una riduzione dei disoccupati tutti e tre all'aumentare della produzione possono risultare necessari un numero medio di input maggiore.
Sono shock positivi della domanda: un aumento del PIL un aumento del debito pubblico tutti e tre politica fiscale espansiva.
Sono shock positivi della domanda: politica fiscale restrittiva diminuzione del debito pubblico nessuno dei tre diminuzione del PIL.
A fronte di una politica monetaria espansiva si avrà: tutte vere tutte false una diminuzione degli investiment una diminuzione degli interessi.
L'incrocio tra la curva AS e la AD definisce: il livello dei prezzi e del corrispondente PIL solo il PIL nessuna delle precedenti alternative è corretta il solo livello dei prezzi.
Un aumento dei prezzi fa: tutte e tre le risposte sono esatte comporta un aumento delle importazioni comporta una riduzione delle esportazioni diventare i prezzi beni nazionali più costosi.
Cosa succede al modello generale, nel lungo periodo, dopo uno shock negativo permanente dell'offerta: nessuna delle risposte il livello dei Prezzi rimane più elevato ma il PIL torna al suo livello di pieno impiego il livello dei Prezzi e del PIL rimangono più elevati il livello dei Prezzi e del PIL tornano al livello di pieno impiego.
Cosa succede al modello generale, nel lungo periodo, dopo uno shock positivo della domanda: il livello dei Prezzi e del PIL rimangono più elevati nessuna delle risposte il livello dei Prezzi rimane più elevato ma il PIL torna al suo livello di pieno impiego il livello dei Prezzi e del PIL tornano al livello di pieno impiego .
La variazione dei prezzi nel breve periodo dipende: positivamente dalla variazione dei costi di produzione, non dovuti alle variazioni salariali positivamente dalla variazione dei salari nessuna delle risposte negativamente dalla variazione dei costi di produzione, non dovuti alle variazioni salariali.
La variazione dovuta ad uno shock della domanda crea la stessa variazione del PIL reale: no, perché una variazione dei prezzi innesca nuove dinamiche di forza concorde sicuramente no, perché una variazione dei prezzi innesca nuove dinamiche di forza contraria in caso di prezzi costanti o di prezzi variabili.
Uno shock negativo della domanda aggregata comporta nell'equilibrio generale di breve periodo: un aumento dei prezzi un aumento della produzione e dei prezzi una riduzione della produzione e un aumento dei prezzi una riduzione della produzione e dei prezzi.
Uno shock positivo della domanda aggregata comporta nell'equilibrio generale di breve periodo: nessuna delle risposte un aumento della produzione e dei prezzi un aumento della produzione e una riduzione dei prezzi una riduzione della produzione e dei prezzi .
Cosa succede alla curva AS se varia il PIL o se variano le altre variabili direttamente connesse ai costi ma non al livello della produzione: qualsiasi variazione fa traslare la curva AS se variano le altre variabili legate ai costi e non al livello di produzione la curva AS trasla mentre le variazioni di PIL fanno muovere lungo la curva nessuna delle risposte se varia il PIL la curva AS trasla mentre le altre variabili fanno muovere lungo la curva.
Per studiare il rapporto che intercorre tra i prezzi ed il PIL reale si deve considerare: nessuna risposta è corretta il mercato monetario il mercato reale il modello AD - AS.
La curva AS ha un andamento: costante rispetto al PIL crescente rispetto al PIL crescente rispetto al tasso di interesse decrescente rispetto al PIL.
Nel modello AD - AS le curve rappresentano: la AS evidenzia come una variazione di P faccia variare il PIL, mentre la AD come una variazione del PIL faccia variare P la variazione del PIL al tasso di interesse la AD evidenzia come una variazione di P faccia variare il PIL, mentre la AS come una variazione del PIL faccia variare P nessuna risposta è corretta .
Cosa succede se varia P o se variano le altre componenti del PIL alla curva AD se varia il P ci si muove lungo la curva e se variano le altre componenti la AD trasla se varia il P si trasla la curva e se variano le altre componenti ci si muove lungo la AD nessuna risposta è corretta nessuna variazione.
La curva AD ha un andamento: nessuna risposta è corretta crescente rispetto a P decrescente rispetto a P costante rispetto a P.
Un aumento dei prezzi nazionali che influenza ha sulle esportazioni nette: nessuna risposta è corretta i beni nazionali diventano relativamente più costosi e quindi le esportazioni nette diminuiscono aumento delle esportazioni i beni nazionali diventano relativamente meno costosi e quindi le esportazioni nette aumentano.
Se i prezzi aumentano e di conseguenza la domanda di moneta aumenta, il tasso di interesse che tipo di variazioni avrà e che conseguenze ci saranno nel mercato reale il tasso di interesse aumenta e di conseguenza si contrae il PIL nessuna risposta è corretta non ci sono né variazioni di tasso di interesse né di PIL il tasso di interesse aumenta e stimola il PIL.
La variazione dei prezzi va a modificare per primo: IL mercato dei beni, facendo ridurre la domanda il mercato del lavoro, facendo aumentare la domanda il mercato monetario, facendo aumentare la domanda nessuna risposta è corretta .
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