Errori Didattica e Pedagogia Speciale
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Title of test:![]() Errori Didattica e Pedagogia Speciale Description: Errori frequenti |




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La legge che introduce la figura dell'insegnante di sostegno è la legge: n. 104 del 1992. n. 118 del 1971. n. 517 del 1977. n. 1859 del 1962. La legge che sancisce l'ingresso della parola integrazione all'interno del lessico, non soltanto scolastico, è la: n. 1859 del 1962. n. 104 del 1992. n. 118 del 1971. n. 517 del 1962. "A questa legge si riconosce l'aver introdotto la parola "inserimento", per sancire il processo di accoglienza, all'interno delle mura scolastiche, degli allievi con disabilità". Si tratta della legge: n. 1859 del 1962. n. 104 del 1992. n. 118 del 1971. n. 517 del 1962. La necessità di individualizzare gli interventi sottende, al suo interno, una logica: individualistica. addicientistica. comune. personalistica. La legge n. 517 del 1977 parla dello svantaggio socioculturale: in molte sue parti. in alcune sue parti. in nessuna sua parte. soltanto all'inizio. Parlare di integralità significa porre l'accento sulla totalità delle esigenze: di sviluppo della persona. contingenti della persona. individualizzanti della persona. socializzanti della persona. Secondo R. Caldin, se oggi dovessimo indicare che cosa è manchevole nell'integrazione/inclusione in italia, essa sarebbe relativa all'area: della medicalizzazione. della garanzia dell'apprendimento. della socializzazione. dell'inclusione. Una difficoltà di funzionamento della persona genera. una disabilità intellettiva. un bisogno educativo speciale. una disabilità sensoriale. un disturbo specifico dell'apprendimento. Le misure dispensative sono interventi che consentono all'alunno con DSA di: svolgere alcune prestazioni. non svolgere alcune prestazioni. rimandare alcune prestazioni. riflettere su alcune prestazioni. Le strategie ritenute efficaci per la comprensione del testo degli allievi con DSA si distinguono in: strategie semplici e strategie complesse. strategie singole e strategie multidisciplinari. strategie singole e strategie multiple. strategie statiche e strategie dinamiche. Nell'intervento formativo rivolto al soggetto marginale occorre ridurre la differenza: di apprendimento. economica. personale. familiare. Guardare al PEI in prospettiva bio-psico-sociale significa leggere i suoi bisogni educativi in ottica di: salute. disabilità. malattia. salute. Una difficoltà di funzionamento della persona genera: una disabilità sensoriale. una disabilità intellettiva. un bisogno educativo speciale. un disturbo specifico dell'apprendimento. L'educazione può definirsi come una esperienza: eccezionale. episodica. diffusa. circoscritta. La legge n. 104/1992 si è occupata dei bisogni educativi speciali: sì. solo in parte. soltanto nelle sue conclusioni. no. La formazione è sviluppo del soggetto nella sua: fratellanza. scuola. umanità. vita quotidiana. Si insiste sulla parola "integrazione" a partire dalla legge: n. 118 del 1971. n. 104 del 1992. n. 517 del 1977. n. 1859 del 1962. Tra gli obiettivi dell'intervento didattico a favore dello studente con disabilità visiva, vi è anche l'acquisizione di una buona competenza: psicologica. relazionale. linguistica. personale. Le linee Guida elaborate dal CAST circa l'Universal Design for Learning risalgono al: 2016. 1999. 2021. 2011. Una delle seguenti NON è una strategia di adattamento didattico: facilitazione. sostituzione. inversione. partecipazione alla cultura del compito. Lo scopo generale della classificazione ICF è di fornire un linguaggio standard e unificato circa: un bisogno educativo speciale. la disabilità motoria. i disturbi specifici dell'apprendimento. il funzionamento della persona. Il ruolo dei fattori contestuali nell'influenzare il funzionamento e la partecipazione dello studente: è ambiguo. non è stato ancora approfondito. è innegabile. è irrilevante. Una difficoltà di funzionamento della persona genera: un disturbo specifico dell'apprendimento. una disabilità sensoriale. un bisogno educativo speciale. una disabilità intellettiva. Gli strumenti compensativi e le misure dispensative, a favore degli studenti con DSA, trovano la loro ragion d'essere: nei principi di individualizzazione e personalizzazione didattica. nel momento della verifica e della valutazione. nella prativa della collegialità. nel PEI (piano educativo individualizzato). Come ha affermato M. Zappa, "chiudere davvero gli istituti" significa soprattutto lavorare sul territorio per costruire, a favore delle famiglie, una politica: di animazione sociale. di negoziazione. di responsabilità condivisa. di partecipazione globale. Attraverso una adeguata progettazione educativa, la struttura educativa di accoglienza definisce la sua speciale: sostanza. forma. personalità. identità. Il focus del disagio infantile oggi può essere legato al concetto di povertà: sociale. economica. educativa. familiare. Per favorire il destino di una giovane madre sola disagiata possono influire: condizioni fisiche e variabili contestuali. condizioni etniche e variabili ambientali. condizioni soggettive e condizioni oggettive. condizioni familiari e variabili contestuali. La disabilità è una variabile anche di tipo: eccezionale. speciale. culturale. linguistico. Da una comunità educativa di accoglienza occorre essere dimessi: immutati rispetto alla fase di ingresso. nel più breve tempo possibile. mutati rispetto alla fase di ingresso. nei primi due mesi. |