Estetica e Teoria della Percezione (da lezione 21 a 25)
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Title of test:![]() Estetica e Teoria della Percezione (da lezione 21 a 25) Description: esercitazione esame |




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Per Derrida. Artaud prescrive di sospendere il titolo, di lasciarlo in sospeso, di farlo tacere, perché il titolo ha una funzione gerarchica ed è un dispositivo di controllo ermeneutico. Mallarmé prescrive di sospendere il titolo, di lasciarlo in sospeso, di farlo tacere, perché il titolo è fonte di ambiguità e confusione. Artaud prescrive di sospendere il titolo, di lasciarlo in sospeso, di farlo tacere, perché il titolo è fonte di ambiguità e confusione. Mallarmé prescrive di sospendere il titolo, di lasciarlo in sospeso, di farlo tacere, perché il titolo ha una funzione gerarchica ed è un dispositivo di controllo ermeneutico. Dal punto di vista di Derrida. è importante che nella scrittura di Ponge anche il bianco della pagina diventi paradossalmente significativo, perché il bianco rappresenta la purezza dell'origine. è importante che nella scrittura di Mallarmé anche il bianco della pagina diventi paradossalmente significativo, perché il bianco rappresenta la purezza dell'origine. è importante che nella scrittura di Mallarmé anche il bianco della pagina diventi paradossalmente significativo, perché "la legge della spaziatura" è una legge fondamentale della scrittura. è importante che nella scrittura di Ponge anche il bianco della pagina diventi paradossalmente significativo, perché "la legge della spaziatura" è una legge fondamentale della scrittura. "La doppia seduta". è un saggio compreso in "La disseminazione" in cui Derrida analizza un testo di Valéry. è un saggio compreso in "Margini della filosofia" in cui Derrida analizza un testo di Mallarmé. è un saggio compreso in "La disseminazione" in cui Derrida analizza un testo di Mallarmé. è un saggio compreso in "Margini della filosofia" in cui Derrida analizza un testo di Valéry. Chi è l'autore di "Un coup de dés jamais n'abolira le hasard" ("Un tiro di dadi non abolirà mai il caso")?. Valéry. Ponge. Mallarmé. Artaud. Per Derrida. Valéry è il primo che ha posto la domanda "che cos'è la letteratura?". la domanda "che cos'è?" è all'origine della filosofia decostruzionista. Mallarmé è il primo che ha posto la domanda "che cos'è la letteratura?". la possibilità che la filosofia ha di domandare "che cos'è?", cercando di definire l'essenza di una realtà, rimane problematica. "La doppia seduta". è un saggio in cui Derrida analizza in parallelo un testo di Aristotele e un testo di Mallarmé. è un saggio in cui Derrida analizza in parallelo un testo di Platone e un testo di Valéry. è un saggio in cui Derrida analizza in parallelo un testo di Platone e un testo di Mallarmé. è un saggio in cui Derrida analizza in parallelo un testo di Aristotele e un testo di Valéry. "La doppia seduta". prende le mosse dalla domanda: "che cos'è la filosofia?". prende le mosse dalla domanda: "che cos'è la letteratura?". prende le mosse dalla domanda: "che cos'è la scrittura?". prende le mosse dalla domanda: "che cos'è la differenza?". Quale autore ha reinterpretato la nozione di verità concependola come "s-velamento" o "non nascondimento"?. Nietzsche. Aristotele. Husserl. Heidegger. Dal punto di vista derridiano. il lettore non entra mai in contatto con il significante "originale" di un testo, perché il significante lo raggiunge sempre attraverso una infinita catena di mediazioni. il lettore deve cercare di ritrovare il referente "originale" di un testo oltrepassando tutte le mediazioni. il lettore deve cercare di ritrovare il significato "originale" di un testo oltrepassando tutte le mediazioni. il lettore non entra mai in contatto con il significato "originale" di un testo, perché il significato lo raggiunge sempre attraverso una infinita catena di mediazioni. "La doppia seduta" è un saggio. che originariamente viene presentato da Derrida alla rivista Tel Quel senza un titolo. che originariamente viene presentato da Derrida alla rivista La disseminazione con il titolo "Tel Quel". che originariamente viene presentato da Derrida alla rivista Tel Quel con il titolo "La disseminazione". che originariamente viene presentato da Derrida alla rivista La disseminazione senza un titolo. Il titolo che Derrida avrebbe voluto attribuire. al saggio "La disseminazione" è un'espressione francese che si pronuncia in tre modi diversi, ma si scrive sempre allo stesso modo. al saggio "La disseminazione" è un'espressione francese che si scrive in tre modi diversi, ma si pronuncia sempre allo stesso modo. al saggio "La doppia seduta" è un'espressione francese che si scrive in tre modi diversi, ma si pronuncia sempre allo stesso modo. al saggio "La doppia seduta" è un'espressione francese che si pronuncia in tre modi diversi, ma si scrive sempre allo stesso modo. Le espressioni omofone sono interessanti dal punto di vista derridiano. perché, essendo parole che si scrivono in modo differente, ma si pronunciano in modo uguale, sembrano confermare il fonocentrismo. perché, essendo parole che si pronunciano in modo differente, ma si scrivono in modo uguale, sembrano mettere in questione il fonocentrismo. perché, essendo parole che si scrivono in modo differente, ma si pronunciano in modo uguale, sembrano mettere in questione il fonocentrismo. perché, essendo parole che si pronunciano in modo differente, ma si scrivono in modo uguale, sembrano confermare il fonocentrismo. Quale delle seguenti espressioni non è una traduzione possibile del titolo che Derrida avrebbe voluto attribuire a "La doppia seduta". "il 'tra' di Mallarmé". "l'altro Mallarmé". "tra i due Mallarmé". "l'antro di Mallarmé". "L’anima quando pensa io non la vedo sotto altro aspetto che di una persona la quale conversi con se medesima, interrogando e rispondendo, affermando e negando". Chi è l'autore di questo paragone?. Derrida. Heidegger. Mallarmé. Platone. Per Platone. Socrate è in errore, quando afferma la priorità della cultura orale. la vera cultura è la cultura scritta, non la cultura orale. nessune delle risposte indicate è corretta. la vera cultura è la cultura orale, ma la scrittura è comunque un'invenzione che ha effetti positivi. In "La doppia seduta". Derrida sostiene che è necessario optare per la concezione della testualità, della scrittura e della verità che è propria di Mallarmé, rifiutando la posizione platonica. Derrida sostiene che è necessario optare per la concezione della testualità, della scrittura e della verità che è propria di Platone, rifiutando la posizione di Mallarmé. Derrida sostiene che è impossibile situarsi in una posizione intermedia "tra" Platone e Mallarmé. Derrida sostiene che è necessario situarsi in una posizione intermedia "tra" Platone e Mallarmé. In "La doppia seduta". Derrida analizza un passaggio tratto dal "Fedone" in cui Platone paragona l'anima ad un libro. Derrida analizza un passaggio tratto dal "Fedone" in cui Platone paragona il corpo ad una prigione. Derrida analizza un passaggio tratto dal "Filebo" in cui Platone paragona l'anima ad un libro. Derrida analizza un passaggio tratto dal "Filebo" in cui Platone paragona il corpo ad una prigione. In "La doppia seduta". Derrida critica l'idea platonica che la verità di un testo debba sempre essere indecidibile. nessuna delle risposte indicate è corretta. Derrida critica l'idea platonica che la verità di un testo debba sempre essere decidibile. Derrida critica Platone affermando che la nozione di verità non ha senso. Secondo Derrida. dal momento che paragona il pensiero ad una scrittura Platone può essere considerato come un precursore della decostruzione. nel pensiero platonico c'è una significativa contraddizione perché da una parte Platone paragona il pensiero ad una scrittura, dall'altra parte concepisce la scrittura come qualcosa di negativo. dal momento che paragona il pensiero ad una scrittura Aristotele può essere considerato come un precursore della decostruzione. Platone concepisce la scrittura come qualcosa di negativo e per questo rifiuta il paragone tra l'attività dell'anima e la scrittura. In quale dialogo Platone racconta un mito per spiegare l'origine della scrittura. Fedro. Repubblica. Fedone. Teeteto. Per Platone la scrittura. è una tecnica per fissare il linguaggio non un pharmakon per la memoria. nessuna delle risposte indicate è corretta. è un "pharmakon", cioè una medicina che cura le malattie della memoria. è un "pharmakon" pericoloso, che promette di curare i limiti della memoria, ma in realtà la atrofizza. Dal punto di vista derridiano. tutto comincia con l'origine: il che significa che non esiste ripetizione supplemento di origine. tutto comincia con la ripetizione: il che significa che non esiste origine pura. tutto comincia con l'origine: il che significa che non esiste ripetizione pura. tutto comincia con la ripetizione: il che significa che non esiste supplemento di origine. In "La doppia seduta". Derrida sostiene che la verità deve essere compresa come "adeguazione". Derrida riprende la decostruzione della nozione tradizionale di verità proposta da Heidegger. Derrida critica l'interpretazione della nozione tradizionale di verità proposta da Heidegger. Derrida sostiene che la verità deve essere compresa come "imitazione" dell'essere. Secondo Derrida. Platone concepisce il pensiero come una imitazione della realtà e dunque concepisce la verità come "adeguazione". Platone concepisce il pensiero come una imitazione della realtà e dunque concepisce la verità come "differenza". Platone concepisce il pensiero come una imitazione della realtà e dunque concepisce la verità come "svelamento". Platone concepisce il pensiero come una imitazione della realtà e dunque non concepisce la verità come "adeguazione". Secondo il prof. Feyles per comprendere la decostruzione derridiana della nozione di verità. è bene tener presente che Platone critica le arti, sostenendo che esse non sono in grado di dire la verità, mentre Heidegger è convinto che l'arte sia uno dei modi essenziali dello svelamento della verità. è bene tener presente che Aristotele critica le arti, sostenendo che esse non sono in grado di dire la verità, mentre Heidegger è convinto che l'arte sia uno dei modi essenziali dello svelamento della verità. è bene tener presente che Heidegger critica le arti, sostenendo che esse non sono in grado di dire la verità, mentre Platone è convinto che l'arte sia uno dei modi essenziali dello svelamento della verità. è bene tener presente che Husserl critica le arti, sostenendo che esse non sono in grado di dire la verità, mentre Heidegger è convinto che l'arte sia uno dei modi essenziali dello svelamento della verità. In "Della grammatologia" Derrida. decostruisce tanto la nozione di origine quanto la nozione di supplemento. decostruisce il mito dell'origine proponendo la paradossale nozione di "supplemento di origine". nessuna delle risposte indicate è corretta. decostruisce la nozione di "supplemento di origine", mostrando che si tratta di una nozione contraddittoria. Dal punto di vista derridiano. la "legge" della supplementarità implica che l'imitante si adegui al modello imitato. la "legge" della supplementarità implica che l'imitante sia un supplemento secondario e l'imitato sia un'originale assoluto. nessuna delle risposte indicate è corretta. la "legge" della supplementarità implica che l'imitante si sostituisca continuamente all'imitato. Secondo il prof. Feyles. dal punto di vista derridiano non sarebbe sbagliato affermare che "tutto è imitazione". dal punto di vista derridiano la nozione di imitazione non può trovare una collocazione all'interno di un pensiero decostruzionista. dal punto di vista derridiano sarebbe sbagliato affermare che "tutto è imitazione". dal punto di vista derridiano non sarebbe sbagliato affermare che "solo l'arte è imitazione". Dal punto di vista derridiano. una delle contraddizioni presenti nel testo platonico è che l’immaginazione è subordinata all’intelletto, ma l’intelletto è concepito come una sorta di "immagine" fedele dell’essere. una delle contraddizioni del testo platonico è che la realtà è imitazione delle idee ma le idee provengono dalla realtà. una delle contraddizioni presenti nel testo platonico è che l’immaginazione è subordinata al linguaggio, ma il linguaggio è subordinato all’intelletto e l'intelletto alla realtà in un infinito regresso di subordinazioni. nessuna delle risposte indicate è corretta. Per Derrida. la subordinazione dell'immagine, dell'immaginazione e dell'immaginario al discorso, all'intelletto e al verbale è una delle conseguenze più evidenti della decostruzione del logocentrismo. la subordinazione dell'intelletto, del discorso, del verbale all'immagine, all'immaginazione e all'immaginario è uno dei segnali più evidenti di una concezione logocentrica. la subordinazione dell'immagine, dell'immaginazione e dell'immaginario al discorso, all'intelletto e al verbale è uno dei segnali più evidenti di una concezione logocentrica. la subordinazione dell'intelletto, del discorso, del verbale all'immagine, all'immaginazione e all'immaginario è una delle conseguenze più evidenti della decostruzione del logocentrismo. In "La doppia seduta". Derrida mostra che le immagini che Platone usa nel "Filebo" implicano una subordinazione dell'attività del pittore interno, perché questi arriva "dopo" lo scrittore interno. Derrida mostra che le immagini che Platone usa nel "Filebo" implicano una subordinazione dell'attività dello scrittore interno, perché questi arriva "dopo" il pittore interno. Derrida mostra che le immagini che Platone usa nel "Filebo" implicano l'impossibilità di stabilire una gerarchia tra il pittore interno e lo scrittore interno. nessuna delle risposte indicate è corretta. "La pittura che forma le immagini è il ritratto del discorso; essa vale quanto vale il discorso che essa fissa e congela sulla sua superficie. Di conseguenza, essa vale solo quanto vale il logos capace di interpretarla, di leggerla, di dire ciò che essa vuol-dire e che in verità le fa dire rianimandola, per farla parlare". in questo passaggio Derrida evidenzia, analizzando le immagini che Platone utilizza nel "Filebo", uno dei presupposti di fondo del logocentrismo occidentale. in questo passaggio Derrida ribadisce che la pittura ha per Artaud lo stesso valore della scrittura, un valore che è legato alla verità e al voler dire. in questo passaggio Derrida ribadisce che la pittura ha per Platone lo stesso valore della scrittura, un valore che è legato alla verità e al voler dire. in questo passaggio Derrida evidenzia, analizzando le immagini che Artaud utilizza nei suoi quaderni, uno dei presupposti di fondo del logocentrismo occidentale. In "La doppia seduta" Derrida afferma che. è necessario rovesciare il platonismo conservando però la sua "matrice" concettuale. è necessario stabilire che la vera realtà è l'immagine e che non è l'arte che imita la natura, bensì la natura che imita l'arte. è impossibile rovesciare il platonismo. i rovesciamenti del platonismo che implicano l'affermazione di una priorità dell'arte sulla natura e dell'immagine sulla realtà, rischiano il più delle volte di restare prigionieri della medesima "matrice" concettuale che è propria del platonismo. Per Derrida. il platonismo ha decostruito uno dei cardini fondamentali del logocentrismo, cioè il primato della presenza e l'interpretazione dell'essere come presenza. il platonismo ha decostruito uno dei cardini fondamentali del logocentrismo, cioè il primato della assenza e l'interpretazione dell'essere come assenza. il platonismo ha stabilito uno dei cardini fondamentali del logocentrismo, cioè il primato della presenza e l'interpretazione dell'essere come presenza. il platonismo ha stabilito uno dei cardini fondamentali del logocentrismo, cioè il primato della assenza e l'interpretazione dell'essere come assenza. Per Derrida. si può dire che la decostruzione è in un certo senso "platonica". non si può sostenere che tutta la filosofia occidentale è platonica, perché questa sarebbe una indebita generalizzazione. si può dire che tutta la filosofia occidentale è in qualche modo "antiplatonica". si può dire che tutta la filosofia occidentale è in qualche modo "platonica". Nel "Filebo" Platone. paragona l'attività dell'immaginazione a quella di un pittore o artista che si trova all'interno all'anima. paragona l'attività della percezione a quella di un pittore o artista che si trova all'interno all'anima. paragona l'attività dell'immaginazione a quella di uno "scrivano" o scrittore che si trova all'interno all'anima. paragona l'attività della percezione a quella di uno "scrivano" o scrittore che si trova all'interno all'anima. |