Fil. della comunicazione parte 1
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Title of test:![]() Fil. della comunicazione parte 1 Description: Esercitazione personale |




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Il senso. Si manifesta distintamente. È come una massa amorfa. Non appare. A volte si manifesta, altre no. Il rapporto fra senso e significazione in semiotica è. Di equivalenza fra senso e significazione. Di contrapposizione fra senso e significazione. Di trasformazione del senso in significazione. Di separazione fra senso e significazione. La semiotica studia. I segni come singole unità. I segni e i loro referenti. Semi e memi. I processi di significazione come strutture di differenze. Una struttura in semiotica è. Una logica di posti. Un sistema architettonico. Uno spazio all’aperto. Un complesso di unità. Le differenze di cui è fatto il mondo. Vanno superate. Sono minime e ineffabili. Danno significato al mondo e all’uomo. Sono meno delle somiglianze. Per “chiasmo percettivo” si intende. La percezione dell’uomo. La reversibilità tra vedente e visibile. Una figura retorica della comunicazione. La sindrome di Stendhal. Le differenze in semiotica. Sono di un solo tipo. Non sono distinte in tipologie. Sono di 3 tipi. Sono di 2 tipi: discrete e graduali. Alto/basso, sinistra/destra… sono differenze. Riferite allo schema corporeo. Preferite alle piante urbane. Prive di sistemi di riferimento. Riferite agli organismi unicellulari. Individuare dei contrari serve a. Sapere perché si è sempre in guerra. Annullarne il peso specifico. Rendere comprensibili i processi di significazione. Non serve in semiotica. I complementari in semiotica sono. Differenze di tipo graduale. Differenze di tipo discreto. Non sono differenze. Sono uguaglianze. Polisemico vuol dire. Che il simbolo si produce in città. Che il simbolo è un polo di attenzione. Che il simbolo ha più interpretazioni. Che il simbolo ha una sola interpretazione. Il simbolo. È tutt’altro che un segno. È un tipo di segno. È una cosa. È il referente del segno. Per Saussure il simbolo. È parzialmente motivato. È totalmente motivato. È arbitrario. Non è né motivato né arbitrario. Nel simbolo c’è un legame “naturale” tra il significante e il significato perché. Il significato deriva dal significante. Significato e significante sono la stessa cosa. Il significante somiglia al significato. Il significante non significa niente. In Peirce i simboli sono “convenzionali”. Sono frutto del caso. Dipendono da leggi culturali che li hanno fissati. Nascono così. Non dipendono da nulla. Sono frutto delle necessità del momento. Gli elementi di un singolo. Sono non commutabili. Sono commutabili nel tempo. Sono sempre commutabili. Mutano da soli. La bandiera europea. Non è un simbolo. È nata subito con la forma che ha. Ha smesso di essere un simbolo. È un simbolo frutto di una lunga gestazione. I colori della bandiera europea. Sono solo estetici. Richiamano i colori della Vergine Maria. Sono naturalistici. Richiamano un’opera di Luigi Chiesa. La prospettiva a punto di fuga centrale. Rispecchia una concezione occidentale dello spazio. È l’unico modo di rappresentare lo spazio. Rispecchia una concezione orientale dello spazio. Rappresenta una fuga dello spazio. I simboli vanno studiati. A senso unico. Come processi culturali e nei loro modi di produzione. Nella loro singolarità. Come segni inanalizzabili. Saussure è stato un linguista. Francese. Svizzero. Tedesco. Norvegese. Saussure ha insegnato. Semiotica. Sociologia. Filosofia. Linguistica comparata e linguistica generale. Il corso del linguistico generale è. Una raccolta di appunti dei corsi universitari di Saussure. Un articolo di Saussure. Un libro autografo di Saussure. Un corso tenuto da Saussure alle scuole superiori. Per “langue” s’intende. L’organo della formazione umana. L’esecuzione della lingua. Il linguaggio poetico secondo Saussure. Il sistema di regole di una lingua. Saussure è interessato. A un’indagine psicologica della lingua. Ai dialetti. A un metodo valido per l’analisi di qualunque linguaggio. A una linguistica naturale. La “parole” è. L’uso della “langue”. La parola data. La parlata dialettale. Lo studio della singola parola. Per Saussure i segni linguistici sono. Immutabili. Mutabili e immutabili. Mutabili. Nè mutabili né immutabili. Le onomatopee sono segni. Arbitrari. Motivati. Parzialmente motivati. Molto poetici. Saussure paragona la lingua. A un castello di sabbia. A un albero. A un computer. A una partita a scacchi. In Saussure i significati sono. Segni. Valori. Entità neuronali. Contenuti. Il segno in Saussure. È un rinvio a una relazione. È un rinvio a un referente esterno. È una relazione. È il referente. Significanti e significati. Uniscono percezione e cognizione. Separano percezione e cognizione. Sono entrambi percettivi. Sono entrambi cognitivi. In presupposizione reciproca vuol dire che. Significante e significato si somigliano. Significante e significato sono identici. Significante e significato stanno per conto proprio. Mutando il significante, muta il significato e viceversa. Il motore della significazione è. Il destinatario. L’emittente. Il segno. Il referente. Il significante è. L’equivalente del significato. La “faccia” percettiva del segno. La “faccia” cognitiva del segno. La “faccia” reale del segno. La taglia del segno. È di una singola unità. È la realtà per intero. È decisa da chi analizza. Non ha importanza. La sostanza espressiva del significante. Può essere di vario tipo. È sempre la stessa. Non è percepibile. È irrilevante. “Concetto” è “immagine acustica” in Saussure. Sono termini da superare. Sono il significato e il significante nel linguaggio verbale. Sono il significato e il significante in psicologia. Non sono termini di Saussure. Il significato. Sta in superficie. È sovrapposto al significante. Soggiace al significante. Coincide con il significante. Quotidianamente persone, animali e cose funzionano per noi. Come cose. Come espressioni significanti. Come significati. Come riceventi. |