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Title of test:
FILOLOGIA

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Filologia romanza

Author:
AVATAR

Creation Date:
02/09/2020

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Number of questions: 175
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La Romània è l'area geo-linguistica in cui sono parlate lingue e varietà dialettali che derivano dal latino volgare parlato nel'Impero romano. che continuano in loco il latino volgare parlato nella parte occidentale dell'Impero romano. che derivano dal latino volgare parlato nella parte occidentale dell'Impero romano. che continuano in loco il latino volgare parlato nel'Impero romano.
A Sud della linea Jireček si parlava soltanto latino si parlava prevalentemente latino (accanto alle lingue antiche locali) si parlava sia latino, sia greco (accanto alle lingue antiche locali) si parlava prevalentemente greco (accanto alle lingue antiche locali).
L'espansione delle lingue romanze conseguente alla scoperta dell'America, alle grandi navigazioni e alle colonizzazioni, ha riguardato il portoghese e il francese lo spagnolo e il portoghese lo spagnolo, il portoghese e il francese lo spagnolo, il galego e il francese.
Un'espansione delle lingue romanze nel mediterraneo si ebbe con l'espulsione degli arabi sefarditi dalla Penisola Iberica con la scoperta dell'America con la Reconquista con l'espulsione degli ebrei sefarditi dalla Penisola Iberica.
In seguito alle invasioni degli Anglo-sassoni, popolazioni celtiche si spostarono dall'Inghilterra nell'attuale Normandia, impiantandovi la loro lingua, che si continua oggi nel normanno nell'attuale Bretagna, impiantandovi la loro lingua, che si continua oggi nel bretone nell'attuale Bretagna, impiantandovi la loro lingua, che si continua oggi nel britannico nell'attuale Francia del Nord, impiantandovi la loro lingua, che si continua oggi nel francese settentrionale.
La latinità africana fu cancellata dall'invasione araba del X secolo dall'invasione araba dell'VIII secolo. dall'invasione araba del VII secolo. dall'invasione araba del IX secolo.
I territori 'perduti', dove si suppone che si fosse già formata una lingua romanza, vengono indicati col termine di Romània continua Romània immersa Romània perduta Romània scomparsa.
Le lingue nazionali, di uso ufficiale negli stati di appartenenza, che appartengono al dominio romanzo sono: portoghese, spagnolo, francese, romancio, italiano, romeno portoghese, spagnolo, francese, occitano, italiano, romeno portoghese, galego, spagnolo, francese, romancio, italiano, romeno portoghese, spagnolo, francese, italiano, romeno.
Il dalmatico è caduto in disuso già dal XV secolo sotto la pressione di croato e veneziano, e si conserva oggi solo nell'isola di Krk. è caduto in disuso nel XIX secolo sotto la pressione di croato e veneziano, e si conserva oggi solo nell'isola di Krk. è caduto in disuso già dal XV secolo sotto la pressione di croato e veneziano, e si è estinto attorno alla metà del Novecento è caduto in disuso già dal XV secolo sotto la pressione di croato e veneziano, e si è estinto alla fine del secolo XIX.
In Italia, i grandi dialetti storici italiani sono ufficialmente riconosciuti e tutelati godono spesso di forme di riconoscimento e di tutela. non hanno nessuna forma di riconoscimento ufficiale e spesso nemmeno nessuna forma di tutela. non hanno nessuna forma di riconoscimento ufficiale ma spesso godono di tutela.
Il sardo, il friulano e il ladino sono le uniche varietà romanze riconosciute in Italia? no, perché sono riconosciute anche le lingue delle minoranze franco-provenzali e occitane no, perché sono riconosciute anche le lingue delle minoranze catalane, franco-provenzali e occitane sì no, perché sono riconosciute anche le lingue delle minoranze catalane, franco-provenzali, occitane e francesi.
In quali Comunità Autonome della Spagna il galego e il catalano sono lingue ufficiali accanto allo spagnolo? il galego in Galizia, il catalano in Catalogna, nel País Valenciano e nelle Baleari il galego in Galizia e in Portogallo, il catalano in Catalogna, nel País Valenciano e nelle Baleari il galego in Galizia, il catalano in Catalogna e nel País Valenciano e ad Alghero il galego in Galizia, il catalano in Catalogna, nel País Valenciano e ad Andorra.
Il romancio è una delle due lingue ufficiali del cantone dei Grigioni e una delle tre lingue nazionali della Confederazione Elvetica una delle tre lingue ufficiali del cantone dei Grigioni e una delle tre lingue nazionali della Confederazione Elvetica una delle tre lingue ufficiali del cantone dei Grigioni e una delle quattro lingue nazionali della Confederazione Elvetica una delle quattro lingue ufficiali del cantone dei Grigioni e una delle quattro lingue nazionali della Confederazione Elvetica.
L'occitano ha avuto un ruolo molto importante nel Medioevo nel campo letterario e amministrativo, ma lo ha perduto in seguito ha avuto un ruolo molto importante nel Medioevo nel campo amministrativo, ma lo ha perduto in seguito ha avuto un ruolo abbastanza importante nel Medioevo nel campo letterario e amministrativo, ma lo ha perduto in seguito ha avuto un ruolo molto importante nel Medioevo e in età moderna nel campo letterario e amministrativo, ma lo ha perduto in seguito.
Le parole che non sono né indoeuropee né prestiti moderni possono essere considerate forme di superstrato possono essere considerate forestierismi possono essere considerate cultismi possono essere considerate pre-indoeuropee.
Secondo alcuni studiosi il fenomeno della gorgia toscana dipenderebbe dal sostrato mediterraneo dal sostrato italico dal sostrato celtico dal sostrato etrusco.
Graziadio Isaia Ascoli ipotizzò che il fonema /y/ presente in francese e nella gran parte dei dialetti gallo-romanzi, fosse una «reazione etnica» delle popolazioni francesi che avevano appreso il latino delle popolazioni celtiche che avevano appreso il latino delle popolazioni italiche che avevano appreso il latino delle popolazioni pre-indoeuropee che avevano appreso il latino.
L'influsso delle lingue di sostrato si riflette prevalentemente nella morfologia nella fonologia nella sintassi nel lessico.
La lingua basca è una lingua pre-indoeuropea, giunta in Europa nel IX-X secolo una lingua non indoeuropea, più precisamente, pre-indoeuropea una lingua indoeuropea appartenente al ramo celtico una lingua indoeuropea preromana.
Le lingue che formano quasi uno "strato" su cui si è diffusa in un secondo tempo una nuova lingua, vengono dette di superstrato di adstrato di sottostrato di sostrato.
Tutte le famiglie dell'indoeuropeo sono continuate da rami vivi no, perché famiglie come quelle del baltico e dell'ittita sono oggi estinte no, perché famiglie come quelle del tocario e dell'ittita sono oggi estinte sì no, perché famiglie come quelle del celtico e dell'ittita sono oggi estinte.
Il nome di «indoeuropeo» viene dalla localizzazione geografica prevalente dei popoli che parlavano e parlano le lingue che ne derivano, stanziati prevalentemente in India e in Europa viene dall'origine geografica prevalente degli studiosi che lo studiarono per primi, che provenivano perlopiù da India e Europa viene dalla localizzazione geografica prevalente dei popoli che parlavano e parlano le lingue che ne derivano, stanziati prevalentemente in Indocina e in Europa viene dalla localizzazione geografica dei popoli che lo parlavano originariamente, stanziati in un'area che comprendeva India e Europa.
Il cosiddetto proto-indoeuropeo è una lingua ben documentata, le cui caratteristiche sono state determinate dagli studiosi mediante lo studio sistematico delle antiche testimonianze scritte una lingua scarsamente documentata, le cui caratteristiche sono state determinate dagli studiosi principalmente mediante il metodo storico-ricostruttivo una lingua ben documentata, le cui caratteristiche sono state determinate dagli studiosi anche mediante il metodo storico-ricostruttivo una lingua non documentata, le cui caratteristiche sono state determinate dagli studiosi mediante il metodo storico-ricostruttivo.
In una prospettiva sincronica, il termine "latino vogare" viene usato per indicare la varietà socialmente più bassa, parlata solo dalle classi popolari la lingua d'uso quotidiana, del parlato spontaneo, opposta alla varietà alta, il latino classico il latino tardo, parlato negli ultimi secoli dell’Impero romano le forme latine che sono all'origine delle forme romanze, ricostruite mediante il metodo storico-comparativo.
Da alcune testimonianze scritte di età repubblicana e imperiale si possono ricavare informazioni sul latino volgare perché contengono espressioni oscene e volgari, dette "volgarismi" perché contengono delle forme scorrette (dette romanismi o volgarismi), che preludono a quelle che saranno la norma nelle lingue romanze perché contengono delle forme già interamente romanze che poi saranno tipiche dei volgari medievali, dette "volgarismi" perché contengono delle forme già interamente romanze, dette "romanismi".
Il sistema fonologico del latino possedeva una doppia serie di vocali e consonanti, lunghe e brevi; sia le vocali lunghe sia le consonanti lunghe venivano segnate nella grafia una doppia serie di vocali e consonanti, lunghe e brevi; né le vocali lunghe né le consonanti lunghe venivano segnate nella grafia una doppia serie di vocali e consonanti, lunghe e brevi; solo le consonanti lunghe venivano segnate nella grafia una doppia serie di vocali e consonanti, lunghe e brevi; solo le vocali lunghe venivano segnate nella grafia.
Il latino ripartiva i Nomi in cinque declinazioni e li distribuiva in tre diverse classi di genere ripartiva i Nomi in tre declinazioni e li distribuiva in cinque diverse classi di genere ripartiva i Nomi in cinque declinazioni e li distribuiva in due diverse classi di genere ripartiva i Nomi in quattro declinazioni e li distribuiva in tre diverse classi di genere.
Il latino aveva ereditato dall'indoeuropeo un sistema nominale fondato sui casi morfologici, in cui la funzione grammaticale dell'elemento nominale veniva espressa mediante specifici prefissi un sistema nominale fondato sui casi morfologici, in cui la funzione grammaticale dell'elemento nominale veniva espressa mediante specifici affissi un sistema verbale fondato sui casi morfologici, in cui la funzione grammaticale dell'elemento verbale veniva espressa mediante specifici prefissi un sistema verbale fondato sui casi morfologici, in cui la funzione grammaticale dell'elemento verbale veniva espressa mediante specifici affissi.
L'italiano, e con lui tutte le lingue romanze ha l'ordine Verbo-Oggetto (tipo VO), come il latino ha l'ordine Oggetto-Verbo (tipo OV), come il latino ha l'ordine Oggetto-Verbo (tipo OV), mentre il latino aveva l'ordine Verbo-Oggetto (tipo VO) ha l'ordine Verbo-Oggetto (tipo VO), mentre il latino aveva l'ordine Oggetto-Verbo (tipo OV).
Come conclusione del processo di semplificazione delle declinazioni latine dal latino classico al latino volgare si hanno fondamentalmente quattro tipi: I, IV, V declinazione. tre tipi: maschile in -u (-o); generalmente femminile in -a (con un numero circoscritto di forme maschili in -a); maschile e femminile in -e. quattro tipi: I, II, III, IV declinazione. due tipi: maschile in -u (-o); generalmente femminile in -a (con un numero circoscritto di forme maschili in -a).
In tutte le lingue romanze si sviluppa un nuovo modo verbale, che non era presente in latino: il futuro il condizionale futuro il condizionale e il futuro il condizionale.
Nelle lingue romanze sono frequenti i passaggi di singoli verbi da una coniugazione all'altra, detti processi metafonetici metaplasmi processi di semplificazione cataplasmi.
Nelle lingue romanze l'espressione del passivo avviene sempre mediante forme analitiche, come in latino l'espressione del passivo avviene sempre mediante forme sintetiche, come in latino l'espressione del passivo avviene sempre mediante forme analitiche, diversamente che in latino l'espressione del passivo avviene sempre mediante forme sintetiche, diversamente che in latino.
Quale delle seguenti affermazioni è falsa? La serie dei pronomi clitici ha conservato i casi e continua in questo direttamente il latino I pronomi clitici sono sempre uniti, sintatticamente e fonologicamente, al verbo La serie di pronomi clitici si serve spesso nelle lingue romanze delle preposizioni Tutte le lingue romanze presentano una doppia serie di pronomi personali obliqui.
Nell'italiano moderno la posizione preverbale o postverbale del clitico dipende particolarmente dalla distinzione tra forma finita e forma infinita del verbo dalla presenza nella frase di un elemento in posizione postverbale dalla distinzione tra forma composta e forma semplice del verbo dalla presenza nella frase di un elemento in posizione preverbale.
La legge Tobler-Mussafia prevede che si abbia proclisi quando il verbo è al modo imperativo quando il verbo è in posizione iniziale di frase quando il verbo è preceduto dalle congiunzioni «e, ma, o» quando il verbo non è in posizione iniziale.
Nel sintagma italiano 'la madre di Paolo' abbiamo l'ordine testa-modificatore, come nel latino 'Pauli mater' abbiamo l'ordine testa-modificatore, nel latino 'Pauli mater' abbiamo l'ordine modificatore-testa abbiamo l'ordine modificatore-testa, come nel latino 'Pauli mater' abbiamo l'ordine modificatore-testa, nel latino 'Pauli mater' abbiamo l'ordine testa-modificatore.
In latino tardo, l'articolo definito poteva indicare la notorietà (cioè un membro di una classe noto al parlante e all'ascoltatore), ma non la classe (o specie) la classe (o specie) oppure la notorietà (cioè un membro di una classe noto al parlante e all'ascoltatore) la catafora ma non la notorietà (cioè un membro di una classe noto al parlante e all'ascoltatore) la classe (o specie) ma non la notorietà (cioè un membro di una classe noto al parlante e all'ascoltatore).
Le varietà italiane esprimono l'alternanza di numero mediante il plurale vocalico, come il romeno e il dalmatico mediante il plurale sigmatico, come il romeno e il dalmatico mediante il plurale vocalico come le varietà romanze occidentali (varietà ibero-romanze, gallo-romanze,romancio, ladino, friulano) mediante il plurale sigmatico come le varietà romanze occidentali (varietà ibero-romanze, gallo-romanze, romancio, ladino, friulano).
L'esistenza di un sistema bicasuale, che distingue il Caso del Soggetto dal Caso Obliquo, è tipica di francese antico, occitano antico, catalano antico francese antico, occitano antico, catalano antico e romeno francese antico e occitano antico francese antico, occitano antico e romeno.
Il passaggio di Ĭ a /e/ e di Ŭ a /o/ interessa gran parte della Romània, tranne la Sardegna, la Corsica meridionale e la Zona Lausberg interessa tutta la Romània interessa solo la Sardegna, la Corsica meridionale e la Zona Lausberg interessa gran parte della Romània, tranne la Zona Lausberg.
In italiano sia la lunghezza vocalica che quella consonantica hanno valore allofonico sia la lunghezza vocalica che quella consonantica hanno valore fonologico la lunghezza consonantica ha valore fonologico, mentre la lunghezza vocalica ha valore allofonico la lunghezza vocalica ha valore fonologico, mentre la lunghezza consonantica ha valore allofonico.
Abbiamo un fenomeno di analogia quando una forma si sostituisce ad un'altra forma che è ad essa affine nel suono o nel senso, o che appartiene a un paradigma affine una forma si sostituisce ad un'altra forma che è ad essa affine nel suono o nel senso, o che appartiene allo stesso paradigma una forma si assimila per attrazione ad un'altra forma che è ad essa affine nel suono o nel senso, o che appartiene allo stesso paradigma una forma si assimila per attrazione ad un'altra forma che è ad essa affine nel suono o nel senso, o che appartiene a un paradigma affine.
I linguisti dell'Ottocento hanno individuato con esattezza le forme in cui non ci si doveva aspettare l'applicazione delle leggi fonetiche: cioè nelle parole che hanno subìto una trasmissione per via popolare e non provengono dalla lingua colta nelle parole che non hanno subìto una trasmissione per via popolare, in quanto provengono dalla lingua colta o da altre lingue nelle parole che non hanno subìto una trasmissione per via colta, in quanto provengono da altre lingue nelle parole che hanno subìto una trasmissione per via colta, in quanto provengono da altre lingue.
Il metodo storico-comparativo elaborato all'inizio del sec. XIX da Rasmus Rask, Franz Bopp e dai fratelli Grimm per le lingue germaniche venne applicato per la prima volta alle lingue romanze da François Raynouard da Wilhelm Meyer-Lübke da Friederich Diez da Graziadio Isaia Ascoli.
In francese, la A tonica latina in sillaba chiusa diventa «ai» diventa «e» resta «a» diventa «jɛ».
In francese, la A tonica latina preceduta da consonante palatale diventa «jɛ» diventa «e» in tutti i contesti diventa «e» in sillaba chiusa diventa «ai» davanti a consonante nasale.
In italiano, le vocali toniche latine Ĭ e Ē evolvono regolarmente in /e/ chiusa in ogni contesto evolvono regolarmente in /i/ in ogni contesto evolvono regolarmente in /i/ tranne che nei contesti in cui agisce il fenomeno dell'anafonesi evolvono regolarmente in /e/ chiusa tranne che nei contesti in cui agisce il fenomeno dell'anafonesi.
In francese la A tonica latina diventa «e» se preceduta da consonante palatale diventa «e» in tutti i contesti diventa «e» in sillaba chiusa diventa «ai» davanti a consonante nasale.
In italiano, la regola per cui Ĭ e Ē danno [e] è è una regola particolare è un'eccezione è una regola generale è una regola condizionata dal contesto.
In italiano, le vocali toniche latine Ŭ e Ō evolvono regolarmente in /o/ chiusa in ogni contesto evolvono regolarmente in /u/ tranne che nei contesti in cui agisce il fenomeno dell'anafonesi evolvono regolarmente in /o/ in ogni contesto evolvono regolarmente in /o/ chiusa tranne che nei contesti in cui agisce il fenomeno dell'anafonesi.
L'aggiunta di una vocale o di una consonante all'interno di una parola per facilitare la pronuncia di una sequenza di suoni è detta epentesi epitesi metatesi prostesi.
L'eliminazione di uno o più segmenti vocalici o consonantici che si trovano alla fine della parola è detta aferesi metatesi apocope sincope.
Per metafonesi si intende il processo di assimilazione per il quale, in una parola, la vocale atona subisce un cambiamento regolare per effetto della vocale finale la vocale atona subisce un cambiamento regolare per effetto della vocale iniziale la vocale tonica subisce un cambiamento regolare per effetto della vocale finale la vocale tonica subisce un cambiamento regolare per effetto della vocale iniziale.
La forma italiana «mangiare» è un cultismo è un prestito dall'occitano antico è un prestito dal francese antico è un prestito dal francese moderno.
Due parole di una lingua che, pur essendo riconducibili allo stesso etimo, si presentano differenziate formalmente (e spesso semanticamente) vengono dette allotropi allomorfi alloglotti allofoni.
In italiano, come in quasi tutte le varietà romanze ad eccezione del sardo e del dalmatico, si assiste alla palatalizzazione delle occlusive velari latine /c/ e /g/ davanti a /i/ e /e/ alla palatalizzazione delle occlusive velari latine /k/ e /g/ davanti a /i/ e /e/ alla palatalizzazione delle occlusive velari latine /c/ e /g/ davanti a /i/ e /o/ alla palatalizzazione delle occlusive velari latine /k/ e /g/ davanti a /i/ e /o/.
In francese moderno si è defonologizzata l'opposizione tra i fonemi /ts/ e /s/ perché /ts/ è passato a /s/ /ts/ e /s/ sono passati entrambi a /t/ /s/ è passato a /ts/ /ts/ e /s/ sono passati entrambi a /z/.
Quando nel latino volgare la quantità vocalica ha perso il valore distintivo, quella che per le vocali /i, e, o, u/ era stata un'opposizione di lunghezza è divenuta un'opposizione fonologica di timbro un'opposizione fonologica di quantità una differenza di tipo allofonico una differenza di tipo fonico.
Nel sistema fonologico del latino tardo che è alla base di tutte le varietà romanze, le vocali Ă e Ā erano divenute due allofoni del fonema /a/. Si tratta di un caso di defonologizzazione rifonologizzazione transfonologizzazione fonologizzazione.
Quale delle seguenti affermazioni è falsa? Ad un cambiamento fonetico corrisponde sempre cambiamento fonologico Il primo a distinguere tra cambiamento fonetico e cambiamento fonologico è stato Roman Jakobson L'acquisizione di una nuova opposizione distintiva è detta fonologizzazione Il cambiamento fonologico è la manifestazione a livello fonologico di un cambiamento fonetico.
Due elementi dotati di carattere distintivo, capaci cioè di distinguere almeno due forme di significato diverso, si chiamano suoni allofoni fonemi foni.
Il processo di sviluppo del suffisso avverbiale -mente in latino volgare si spiega come l'effetto del processo del quarto proporzionale di un processo di livellamento analogico di un processo di rianalisi di un processo di grammaticalizzazione.
La genesi del suffisso neutro plurale -uri in romeno si spiega come l'effetto di un processo di rianalisi di un processo di grammaticalizzazione del processo del quarto proporzionale di un processo di livellamento analogico.
In italiano e in molte varietà romanze, il presente indicativo di alcuni verbi presenta un'alternanza tra forme con accento sulla radice (rizotoniche) dittongate, e forme prive di accento sulla radice (arizotoniche), non-dittongate tra forme con accento sulla radice (arizotoniche) dittongate, e forme prive di accento sulla radice (rizotoniche), non-dittongate tra forme con accento sulla radice (arizotoniche) non-dittongate, e forme prive di accento sulla radice (rizotoniche), dittongate tra forme con accento sulla radice (rizotoniche) non-dittongate, e forme prive di accento sulla radice (arizotoniche), dittongate.
La genesi del morfema -o di prima persona dell'imperfetto indicativo in italiano si spiega come l'effetto di un processo di livellamento analogico di un processo di rianalisi di un processo di grammaticalizzazione del processo del quarto proporzionale.
Quale delle seguenti affermazioni è falsa? Il fonema è l'unità minima dotata di significato in cui si può scomporre una parola La morfologia è quel ramo della linguistica che studia la struttura interna della parola e i processi che ne determinano la formazione La morfologia analizza le regole che governano i processi morfologici, distinguendo tra processi flessivi e derivativi I morfemi si combinano per formare le parole.
Quale delle seguenti affermazioni non è esatta? Abbiamo cambiamento semantico quando il significante di un lessema muta da uno stato all'altro di una lingua Il concetto è una rappresentazione generale e sopraindividuale di una serie di referenti, distinta da essi perché mentale Il concetto è nettamente distinto dal significato del segno linguistico L’entità extralinguistica, concreta o astratta, cui il segno linguistico si riferisce è detta referente.
Un cambiamento semantico come it. (e lat.) «spina» 'escrescenza acuminata delle piante' > 'elemento da inserire in apposite cavità' (e poi 'dispositivo elettrico che si innesta in una presa'), si spiega in virtù di una contiguità tra i due «significati» contiguità tra i due «concetti» similarità tra i due «significati» similarità tra i due «concetti».
Il significante è diverso da lingua a lingua, mentre i significati sono sovrapponibili in tutte le lingue come il significato, è sovrapponibile da lingua a lingua è sovrapponibile in tutte le lingue, mentre i significati differiscono da lingua a lingua è diverso da lingua a lingua, ma anche i significati non sono sovrapponibili in tutte le lingue.
Un cambiamento semantico come it. «spina» ‘escrescenza acuminata delle piante’ > ‘elemento da inserire in apposite cavità’, è dovuto a un'associazione per similarità tra i due referenti un'associazione per contiguità tra i due concetti un'associazione per similarità tra i due concetti un'associazione per contiguità tra i due referenti.
Quale tra le seguenti affermazioni non è corretta? Il latino distingueva tra tempo cronologico (TEMPUS) e tempo atmosferico (TEMPESTAS) Il lessema italiano 'capello' e il francese 'cheveu' hanno significanti diversi ma uguale significato Il significato del lessema 'tempo' nelle lingue romanze costituisce un’innovazione comune rispetto al latino Le continuazioni romanze del lat. FOCUS significano tutte ‘fuoco’ come in latino.
Mutamenti del tipo lat. «BUCCA» 'guancia' > it. «bocca», oppure «FOCUS» 'focolare' > pg. «fogo», sp. «fuego», fr. «feu», it. «fuoco», rom. «foc» 'fuoco' si spiegano in virtù di una contiguità tra i due «significati» similarità tra i due «concetti» similarità tra i due «significati» contiguità tra i due «concetti».
In età carolingia, l'emersione delle lingue romanze fu favorita dal generale miglioramento della qualità del latino e dal suo conseguente avvicinamento alla lingua parlata dal generale miglioramento della qualità del latino e dal suo conseguente allontanamento dalla lingua parlata dal generale peggioramento della qualità del latino e dal suo conseguente allontanamento dalla lingua parlata dal generale peggioramento della qualità del latino e dal suo conseguente avvicinamento alla lingua parlata.
Il 14 febbraio 842, a Strasburgo, Ludovico il Germanico giurò in antico tedesco per farsi capire dai soldati del fratello, Carlo il Calvo Ludovico il Germanico giurò in lingua romanza per farsi capire dai soldati del fratello, Carlo il Calvo Carlo il Calvo e Ludovico il Germanico giurarono entrambi in lingua romanza per farsi capire dai rispettivi eserciti Carlo il Calvo giurò in lingua romanza per farsi capire dai soldati del fratello, Ludovico il Germanico.
Dal I sec. d.C. al V sec. d.C. si dà una situazione di bilinguismo tra latino «classico» e latino «volgare» bilinguismo tra latino «scritto» e romanzo «parlato» diglossia tra latino «scritto» e romanzo «parlato» diglossia tra latino «classico» e latino «volgare».
Quale delle seguenti affermazioni è falsa? La lingua della Sequenza di Sant'Eulalia presenta tratti di varie parlate del sud della Francia La Sequenza di Sant'Eulalia è un testo di uso liturgico La Sequenza di Sant'Eulalia è copiata nella parte finale di un manoscritto latino in cui sono trascritti anche il suo modello latino e a un poema epico in tedesco antico La Sequenza di Sant'Eulalia venne trascritta una quarantina d'anni dopo i Giuramenti di Strasburgo (probabilmente tra l'878 e l'882).
La «Vie de saint Alexis» è un poema cavalleresco che per la sua lunghezza (625 décasyllabes) può dirsi oramai completamente svincolato dall'uso liturgico un poema di argomento profano che per la sua lunghezza (625 décasyllabes) può dirsi oramai completamente svincolato dall'uso liturgico una chanson de geste che per la sua lunghezza (625 décasyllabes) può dirsi oramai completamente svincolata dall'uso liturgico un poema agiografico che per la sua lunghezza (625 décasyllabes) può dirsi oramai completamente svincolato dall'uso liturgico.
La «Vie sant Lethgier» si compone di lasse di ottosillabi assonanzati strofe di tre distici assonanzati di ottosillabi strofe di tre distici di ottosillabi a rima baciata lasse di ottosillabi a rima baciata.
Quale delle seguenti affermazioni è falsa? La Vie saint Lethgier e la Passion di Clermont Ferrand presentano entrambe una veste linguistica composita, caratterizzata da numerosi tratti meridionali La Vie saint Lethgier e la Passion di Clermont Ferrand sono poemetti in prosa La Vie saint Lethgier e la Passion di Clermont Ferrand risalgono alla fine del X secolo La Vie saint Lethgier e la Passion di Clermont Ferrand sono conservate dallo stesso manoscritto.
Il termine antico francese «geste» deriva dal nome femminile «*GESTA», derivato a sua volta dal maschile plurale «GESTI» col valore di 'cose compiute, imprese'. dal nome femminile «*GESTA», derivato a sua volta dal neutro plurale «GESTA» col valore di 'cose compiute, imprese'. dal nome femminile «*GESTA», derivato a sua volta dal neutro plurale «GESTA» col valore di 'gesti, cenni'. dal nome femminile «*GESTA», derivato a sua volta dal maschile plurale «GESTI» col valore di 'gesti, cenni'.
Joseph Bédier pensava che le chansons de geste derivassero dalla saldatura e dalla rielaborazione di preesistenti cantilene romanze incentrate sugli avvenimenti storici fossero state composte da chierici dotati di una buona cultura, che avrebbero rielaborato racconti orali preesistenti risalissero a componimenti orali anteriori ai testi conservati avessero un'origine germanica, in quanto esaltano l'aristocrazia guerriera.
La Nota emilianense è un breve appunto copiato nel 1065-1075 che fornisce, trenta o quaranta anni prima del manoscritto di Oxford, un riassunto della Chanson de Roland un breve appunto copiato nel 1165-1175 che fornisce, trenta o quaranta anni prima del manoscritto di Oxford, un riassunto della Chanson de Roland un breve appunto copiato nel 1165-1175 che fornisce, circa negli stessi anni in cui fu trascritto il manoscritto di Oxford, un riassunto della Chanson de Roland un breve appunto copiato nel 1065-1075 che fornisce, circa negli stessi anni in cui fu trascritto il manoscritto di Oxford, un riassunto della Chanson de Roland.
La Chanson de Roland si fonda su un fatto reale, l'uccisione di alcuni capi franchi al ritorno dalla campagna di Spagna del 778 in un'imboscata tesa da popolazioni basche l'uccisione di alcuni capi francesi al ritorno dalla campagna di Spagna del 778 in un'imboscata tesa da popolazioni basche l'uccisione di alcuni capi franchi al ritorno dalla campagna di Spagna del 778 in un'imboscata tesa da popolazioni arabe l'uccisione di alcuni capi francesi al ritorno dalla campagna di Spagna del 778 in un'imboscata tesa da popolazioni arabe.
Le chansons de geste sono composte da lasse, cioè strofe di lunghezza irregolare, in cui tutti i versi hanno la stessa assonanza. Il metro utilizzato è il décasyllabe ('decasillabo') lasse, cioè strofe di lunghezza irregolare, in cui tutti i versi hanno la stessa rima. Il metro utilizzato è il décasyllabe ('decasillabo') lasse, cioè strofe di lunghezza regolare, in cui tutti i versi hanno la stessa assonanza. Il metro utilizzato è il décasyllabe ('decasillabo') lasse, cioè strofe di lunghezza regolare, in cui tutti i versi hanno la stessa rima. Il metro utilizzato è il décasyllabe ('decasillabo').
Le formule stereotipate, le ripetizioni, gli epiteti che connotano i personaggi dimostrano l'origine «orale» delle canzoni di gesta l'arcaicità delle canzoni di gesta l'origine «clericale» delle canzoni di gesta l'origine «scritta» delle canzoni di gesta.
Nei versi della Chanson de Roland «Carles li reis, nostre emperere magnes / Set anz tuz pleins ad estét en Espaigne» (vv. 1-2), «Carles» è il Soggetto della frase («ad estét...») e dunque è al Caso Obliquo il Soggetto della frase («ad estét...») e dunque è al Caso Soggetto l'Oggetto della frase («ad estét...») e dunque è al Caso Soggetto l'Oggetto della frase («ad estét...») e dunque è al Caso Obliquo.
Secondo l'interpretazione di Erich Köhler la genesi dell'amore cortese è da mettere in relazione con l'eresia càtara l'amore cortese non è che la trascrizione metaforica, nel rapporto amoroso con la donna, del rapporto che lega vassallo e signore l'origine dell'amore cortese va ricercata nell'influenza della poesia amorosa araba l'amore cortese rappresenta la spiritualizzazione di aspetti economici e sociali fondamentali nella società feudale.
Intorno al 1170 alcuni trovatori incominciano a coltivare una poesia ermetica, oscura, quasi indecifrabile, detta trobar clus ('poetare difficile') trobar leu ('poetare leggero') trobar clus ('trovare chiuso') trobar leu ('poetare difficile').
Quale delle seguenti affermazioni è falsa? Il genere più importante della poesia trobadorica è la canzone La lirica trobadorica è una poesia cantata, di cui i poeti compongono sia le parole che la musica La poesia trobadorica è isosillabica, perché i versi sono definiti sulla base della lunghezza sillabica La «tornada» ripete le rime e la melodia della fine dell'ultima strofa della canzone .
I tre paradossi su cui si fonda l'amore cortese sono: Il godimento del sacrificio, l'affinamento morale nell'adulterio, l'esaltazione nel segreto Il godimento del sacrificio, l'affinamento morale nell'adulterio, l'esaltazione della passione amorosa il godimento del sacrificio, l'affinamento morale nell'esperienza religiosa, l'esaltazione nel segreto Il godimento dell'amore, l'affinamento morale nell'adulterio, l'esaltazione nel segreto.
I primi romanzi francesi sono traduzioni e adattamenti di testi latini classici traduzioni e adattamenti di testi celtici traduzione e adattamenti di opere latine di argomento religioso traduzioni e adattamenti di testi trobadorici.
Il termine «romanzo (genere letterario)» deriva dall'espressione antico-francese «mettre en romanz» che significa originariamente 'tradurre in lingua romanza' (ossia in francese) 'trasporre (l'originale) in un'opera narrativa' 'tradurre in lingua romanza' (ossia in occitano) 'trasporre (l'originale) in un romanzo'.
Il primo romanzo in ottosillabi a rima baciata è il «Roman de Troie» il «Brut» il «Roman de Thèbes» il «Roman d'Enéas».
Molti degli scrittori che furono attivi presso la corte di Enrico II tentarono di stabilire un legame tra la monarchia anglonormanna che regnava sull'Inghilterra e la figura di Carlo Magno tra la monarchia anglonormanna che regnava sulla Francia e gli avvenimenti e gli eroi più prestigiosi dell'Antichità tra la monarchia anglonormanna che regnava sulla Francia e la figura di Carlo Magno tra la monarchia anglonormanna che regnava sull'Inghilterra e gli avvenimenti e gli eroi più prestigiosi dell'Antichità.
La parte dell'«Historia regum Britanniae» di Goffredo di Monmouth che parla di Artù, deriva dalla rielaborazione di antiche leggende britanniche di opere dell'Antichità classica di antiche leggende celtiche di antiche leggende francesi.
Il concepimento e la nascita di Artù sono prodigiosi, perché Mordred, grazie a un incantesimo di Merlino, penetra nel castello e giace con Ginevra, che concepisce Artù Uterpandragon, grazie a un incantesimo di Merlino, penetra nel castello e giace con Ygerne, che concepisce Artù Uterpandragon, grazie a un incantesimo di Merlino, penetra nel castello e giace con Ginevra, che concepisce Artù Mordred, grazie a un incantesimo di Merlino, penetra nel castello e giace con Ygerne, che concepisce Artù.
Il «Roman de Brut» è una traduzione e rielaborazione di una parte della «Historia regum Britanniae» di Gugliemo di Malmesbury, realizzata da Wace è una traduzione e rielaborazione di una parte della «Historia regum Britanniae» di Goffredo di Monmouth, realizzata da Wace è una traduzione e rielaborazione di una parte della «Historia regum Britanniae» di Gugliemo di Malmesbury, realizzata da Benoit de Saint-Maure è una traduzione e rielaborazione di una parte della «Historia regum Britanniae» di Goffredo di Monmouth, realizzata da Benoit de Saint-Maure.
Quale delle seguenti affermazioni è falsa? Nella versione di Béroul la materia narrativa si presenta in forme realistiche, talvolta crude e drammatiche Probabilmente la versione più antica del romanzo di Tristano e Isotta tra quelle a noi note è opera dell'anglonormanno Thomas, composta verso il 1172-1175 Non ci sono prove che dimostrano la circolazione della storia di Tristano e Isotta prima delle prime versioni in antico francese a noi note La versione del «Roman de Tristan» di Thomas viene abitualmente indicata come «cortese».
Nel romanzo di Tristano e Isotta si racconta che Isotta si fa sostituire dall'ancella al momento di bere il filtro per non innamorarsi di Tristano Isotta si fa sostituire dall'ancella il giorno delle nozze per non sposare re Marco Isotta si fa sostituire dall'ancella negli incontri con Tristano per non commettere adulterio Isotta si fa sostituire dall'ancella nel letto coniugale per nascondere la perdita della verginità.
Quale delle seguenti affermazioni non è corretta? Una presenza di Chrétien de Troyes in Inghilterra parrebbe confermata dalla precisione dei dettagli geografici concernenti tale paese contenuti in Erec et Enide Chrétien dedica il Conte du Graal (Perceval) a Filippo d’Alsazia, conte di Fiandra dal 1168 il Lancelot di Chrétien de Troyes deve necessariamente essere posteriore al 1164 Gaston Paris ha identificato Chrétien de Troyes con un chierico documentato presso l’abbazia di Saint-Loup di Troyes nel 1173.
Quale delle seguenti affermazioni è falsa? A partire da «Erec et Enide» i soggetti dei romanzi di Chrétien sono ricavati da racconti tradizionali del folklore bretone e gallese Uno dei fattori che possono aver orientato Chrétien verso il mondo arturiano è il forte interesse che il folklore celtico esprime per gli ideali cavallereschi La maggior parte delle opere citate nel prologo del «Cligès» è costituita da traduzioni e adattamenti di testi poetici latini, in particolare di Ovidio Chrétien intavola uno scambio poetico sulla natura dell'amore con due importanti trovatori: Raimbaut d'Aurenga e Bernart de Ventadorn.
Quali romanzi ha composto Chrétien de Troyes dopo il «Cligès»? «Erec et Enide», il «Chevalier de la charrette», il «Chevalier au lion» e il «Conte du graal» il «Chevalier de la charrette», il «Chevalier au lion» e il «Conte du graal» «Erec et Enide», il «Chevalier de la charrette» e il «Conte du graal» «Erec et Enide», il «Conte du graal» e il «Chevalier de la charrette».
Quale romanzo fu composto da Chrétien de Troyes per la contessa Maria di Champagne, figlia del re di Francia Luigi VII e di Eleonora d'Aquitania? Le chevalier de la charrette (Lancelot) Le chevalier au lion (Yvain) Cligès Le conte du Graal (Perceval).
Qual è la cronologia delle opere di Chrétien de Troyes? Erec et Enide: 1170; Cligès: attorno al 1176; Yvain: dal 1177 al 1179 o 1181; Lancelot e Perceval: dopo il 1181 Erec et Enide: 1170; Cligès e Lancelot: attorno al 1176; Yvain: dal 1177 al 1179 o 1181; Perceval: dopo il 1181 Erec et Enide: 1170; Cligès: attorno al 1176; Yvain e Lancelot: dal 1177 al 1179 o 1181; Perceval: dopo il 1181 Erec et Enide: 1170; Cligès e Yvain: attorno al 1176; Lancelot: dal 1177 al 1179 o 1181; Perceval: dopo il 1181.
Quale di queste affermazioni contiene delle inesattezze? Quando gli autori dell’Enéas o del Roman de Troie parlano dei tormentati amori dei loro eroi e delle loro eroine, lo fanno attingendo sia alla tradizione cortese, sia alla poesia di Ovidio Gli autori del Roman d’Alexandre, del Roman de Thèbes, del Roman d’Enéas e del Roman de Troie erano dei chierici La maggior parte delle opere citate nel prologo di Erec et Enide è costituita da traduzioni e adattamenti di testi poetici latini Il connubio tra la poesia latina ovidiana e l’ideologia dell’amore cortese che si realizza nel XII secolo è per certi versi paradossale.
Maria di Champagne (1145-1198) era figlia del duca di Normandia Enrico II Plantageneto e di Eleonora d’Aquitania figlia del re d'Inghilterra Enrico II Plantageneto e di Eleonora d’Aquitania figlia del re di Francia Luigi VII e di Eleonora d’Aquitania figlia del re d'Inghilterra Luigi VII e di Eleonora d’Aquitania.
Quale delle seguenti affermazioni contiene delle inesattezze? Il poema di Chrétien su Tristano e Isotta è precedente alle opere di Thomas e di Béroul Il Cligès prende una qualche distanza dal mondo del mito celtico La preferenza di Chrétien per la materia di Bretagna si spiega anzitutto con il forte interesse che il folklore celtico esprime per i personaggi femminili Nell’immaginario celtico ha grande peso l’avventura «meravigliosa» intrapresa dal protagonista del racconto.
Cligès è figlio dell’imperatore di Costantinopoli, giunge alla corte di Artù per farsi armare cavaliere e si innamora, ricambiato, di Fenice, sorella di Galvano si innamora, ricambiato, di Fenice, promessa sposa dello zio Marco ruba il corpo di Fenice, che, con l’aiuto di un filtro, si finge morta alla morte del padre, decide di sposare Fenice, figlia dell’imperatore di Germania.
Al «Cligès» viene attribuita l'etichetta di «anti-Tristano» perché l'avventura di Cligès con Fenice mostra delle evidenti somiglianze con l'avventura di Tristano e Isotta, ma i protagonisti dell'opera di Chrétien consumano l'adulterio senza che il re venga a scoprirlo in tale romanzo, diversamente che in Tristano e Isotta, la consumazione dell'adulterio non è la conseguenza di un filtro d'amore l'avventura di Cligès con Fenice mostra delle evidenti somiglianze con l'avventura di Tristano e Isotta, ma i protagonisti dell'opera di Chrétien non consumano l'adulterio in tale romanzo, diversamente che in Tristano e Isotta, la consumazione dell'adulterio non porta a un esito tragico.
Quale dei seguenti temi o motivi accomuna il 'Chevalier au lion' a 'Erec et Enide'? il motivo folklorico della «Gioia della corte» l'idea che Amore e Prodezza cavalleresca debbano essere complementari il tema dell'equilibrio tra la passione amorosa e l'amore coniugale il motivo dell’eroe perfetto, difensore dei deboli e degli oppressi, che diventa, in seguito a una crisi di follia, una creatura ferina e senza misura.
Come ultimo segno di gratitudine verso Ivano, il leone offre la zampa destra al cavaliere lecca la mano del cavaliere inumidisce il suo muso di lacrime ruggisce amichevolmente verso il cavaliere.
Il tema centrale di «Yvain» è quello dell'eroe maledetto, che, grazie a un intervento sovrannaturale e a una serie di prove, diventa un perfetto cavaliere di un cavaliere selvaggio e meschino, che, grazie a un intervento sovrannaturale e a una serie di prove, diventa un perfetto cavaliere dell'eroe perfetto, che diventa, a causa di un filtro magico, una creatura ferina e senza misura, salvo poi essere reintegrato, grazie a un intervento sovrannaturale e a una serie di prove, nella condizione iniziale dell'eroe perfetto, che diventa, in seguito a una crisi di follia, una creatura ferina e senza misura, salvo poi essere reintegrato, grazie a un intervento sovrannaturale e a una serie di prove, nella condizione iniziale.
All'inizio del celebre episodio dell'incontro con il leone Ivano, che cavalca a spron battuto in una radura, sente un lamento e vede un serpente che tiene per la coda un leone e gli brucia le reni con una fiamma di fuoco Ivano, che cammina pensieroso nella boscaglia, sente un lamento e vede un serpente che cinge un leone e gli brucia le reni con una fiamma di fuoco Ivano, che cavalca a spron battuto in una radura, sente un lamento e vede un serpente che cinge un leone e gli brucia le reni con una fiamma di fuoco Ivano, che cammina pensieroso nella boscaglia, sente un lamento e vede un serpente che tiene per la coda un leone e gli brucia le reni con una fiamma di fuoco.
I momenti tipici dello schema folklorico del "Gigante e della fata" che si ritrovano nell'Yvain di Chrétien de Troyes sono: la consapevolezza del carattere malefico e mortale dell’avventura, l’entrata dell’eroe in uno spazio soprannaturale, il combattimento contro un guardiano dell’altro mondo, la permanenza nell’altro mondo del vincitore l’entrata dell’eroe in uno spazio soprannaturale, il combattimento contro un guardiano dell’altro mondo, la permanenza nell’altro mondo del vincitore, la reintegrazione del vinto nella società cortese la presenza di un vincolo determinato da un "dono obbligante", l’entrata dell’eroe in uno spazio soprannaturale, il combattimento contro un guardiano dell’altro mondo, la permanenza nell’altro mondo del vincitore l’entrata dell’eroe in uno spazio soprannaturale, il combattimento contro un guardiano dell’altro mondo, la permanenza nell’altro mondo del vincitore, la convivenza armonica tra la pienezza vitale del sentimento amoroso e la completa realizzazione degli ideali cavallereschi.
Quale delle seguenti affermazioni relative all'Yvain di Chrétien de Troyes contiene delle inesattezze? Grazie al soccorso di un leone e a un unguento della fata Morgana, Yvain riesce a recuperare gradualmente il controllo di sé All'inizio del romanzo, Yvain lascia la corte di Artù, parte alla ricerca di Esclados il Rosso, lo trova e dopo un violento scontro lo ferisce a morte In una delle sue avventure, Yvain libera dalla schiavitù trecento fanciulle costrette da un avido signore a tessere senza tregua ricchi tessuti Grazie all'aiuto di Lunete, Ivano si guadagna le grazie della signora del castello, Laudine, e riesce a sposarla.
L'opera di Chrétien in cui la lezione della poesia trobadorica appare più forte è Le chevalier de la charrette (Lancelot) Le chevalier au lion (Yvain) Le conte du Graal (Perceval) Cligès.
Il «Chevalier de la charrette» è stato portato a compimento da Chrétien de Troyes con la collaborazione di Godefroi de Lagny non è stato portato a compimento da Chrétien de Troyes ma è stato concluso da Godefroi de Lagny è rimasto interrotto a causa della morte di Chrétien de Troyes è rimasto interrotto a causa della morte di Godefroi de Lagny.
La carretta su cui sale Lancillotto nei versi iniziali del «Chevalier de la charrette» è quella che abitualmente trasporta i cavalieri sconfitti i nani e altre creature deformi i lebbrosi e i malati di peste i condannati.
Uno degli elementi che accomunano «Yvain» a «Erec et Enide» è l'affiorare del motivo folklorico del gigante e della fata della caccia alla cerva bianca del dono obbligante del filtro d'amore.
Nel «Perceval» emerge una prospettiva religiosa in cui l'esperienza cavalleresca è superata dall'esperienza mistica in cui la cavalleria consolida e guida la dottrina della Chiesa in cui l'esperienza cavalleresca è superata dall'esperienza ascetica in cui la cavalleria è consolidata e guidata dalla dottrina della Chiesa.
Nel poema di Robert de Boron, il graal è una reliquia cristiana: si tratta del calice che Maria ha usato per raccogliere il sangue del corpo di Cristo deposto dalla croce diventa un simbolo cristiano di fertilità e abbondanza diventa un simbolo pagano di fertilità e abbondanza è una reliquia cristiana: si tratta del calice che Gesù aveva usato nell'Ultima Cena.
Quale delle seguenti affermazioni è falsa? Il graal contiene una sola ostia grazie a cui viene tenuto in vita il vecchio padre del Re Pescatore Le parole che Perceval pronuncia durante il misterioso corteo rappresentano una grave mancanza, perché le sue domande sul graal fanno peggiorare la condizione del Re Pescatore Perceval apprende da una damigella che è stato il suo peccato, cioè l'aver fatto morire la madre di dolore, a impedirgli di porre le domande previste, che avrebbero guarito il Re Pescatore e riportato il benessere nel suo regno Perceval assiste insieme al re, malato, ad una strana processione, in cui si succedono un giovane con una lancia dalla punta sanguinante, una damigella con un graal e un'altra damigella con un tagliere d'argento.
La struttura del romanzo «Erec et Enide» consta di sei parti. Le parti decisive nello sviluppo della trama sono le tre parti centrali consta di quattro parti. Le parti decisive nello sviluppo della trama sono le ultime tre consta di tre parti. La parte decisiva nello sviluppo della trama è quella centrale consta di cinque parti. Le parti decisive nello sviluppo della trama sono le tre parti centrali.
Il significato del romanzo «Erec et Enide» sembra procedere direttamente dal comportamento di Erec, il cavaliere, che dopo aver superato numerose prove, ripristina la condizione di equilibrio iniziale sembra procedere direttamente dal comportamento di Enide, vera ispiratrice della saggezza della coppia sembra procedere dal comportamento di entrambi i coniugi, che affrontano varie prove per ripristinare la condizione di equilibrio iniziale sembra procedere direttamente dal comportamento di Erec, il cavaliere invincibile che conquista l'amore della bella Enide.
Chrétien usa la parola «conjointure» per indicare il suo lavoro di rielaborazione del materiale folklorico originario il suo lavoro di creazione letteraria la «congiuntura», cioè i fatti che sono all'origine dell'avventura raccontata nel romanzo l'avventura cavalleresca raccontata nel romanzo.
La caccia al cervo bianco con cui si apre il romanzo «Erec et Enide» è un elemento di ascendenza trobadorica di ascendenza classica di ascendenza folklorica di ascendenza letteraria.
Erec parte con la moglie in cerca di avventure perché è offeso dai pettegolezzi sul conto di Enide perché è offeso dai pettegolezzi messi in circolazione da Enide perché è offeso sia dai pettegolezzi sia dal comportamento di Enide perché presta fede ai maldicenti che sparlano del suo matrimonio.
Il rapporto con Enide entra in crisi perché Erec trascura l'esercizio delle armi per dedicarsi alla moglie perché Erec parte per una serie di avventure cavalleresche e dimentica la moglie perché Erec trascura la moglie per dedicarsi all'esercizio delle armi perché Erec trascura l'esercizio delle armi per intraprendere una serie di avventure cavalleresche.
Nella scena dell'incontro con Erec, Enide viene definita «pucele», termine che in francese antico indicava una giovane fanciulla da poco sposata «dame», parola con cui in francese antico si indicava una donna sposata «dame», parola con cui in francese antico si indicava una fanciulla non sposata «pucele», termine che in francese antico indicava una giovane fanciulla ancora vergine.
Il termine antico francese «franchise» significa 'nobiltà d'animo' ed è di origine fràncone significa 'franchigia' ed è di origine latina significa 'nobiltà d'animo' ed è di origine latina significa 'franchigia' ed è di origine fràncone.
Quando Erec incontra per la prima volta Enide, la fanciulla è vestita con una tunica vecchia, lacera sui gomiti con una tunica di seta, con le maniche corte con un mantello rosso, sontuoso ed elegante con un mantello bianco, sontuoso ed elegante.
La desinenza della forma «*ĬLLĪ», che è alla base dell’articolo definito francese antico «li», deriva verosimilmente da un'analogia col pronome dimostrativo «HIC» da un’analogia col pronome relativo «QUĪ» da un'analogia col pronome dimostrativo «IS» da un'analogia col pronome dimostrativo «ISTE».
Il caso obliquo singolare di «ber» ('barone', 'signore valoroso') è «baron» «barons» «bers» «ber».
Quale delle seguenti affermazioni è falsa? In francese antico, Il dimostrativo maschile e femminile si è formato dalla combinazione di (EC)CE con i pronomi e aggettivi latini ĬSTE, ĬSTA e ĬLLE, ĬLLA. Il castello di Brandigan si trova nel bel mezzo di una foresta Il francese antico «ce» è un pronome dimostrativo neutro, derivato da (EC)CE HŌC In francese antico, il pronome personale di III persona possiede una doppia serie di forme: forme atone (o clitiche o deboli) e forme toniche (o libere o forti).
Quale delle seguenti affermazioni è falsa? Il nome «suer» ('sorella') al plurale fa «suers» In francese antico la prima classe flessionale di nomi femminili è quella dei nomi uscenti in «-e» atono La fanciulla che Erec trova nell'episodio della Gioia della Corte è su un letto, all'ombra di un sicomoro Nella classe dei nomi femminili uscenti in -e (per es. «teste») manca la distinzione tra Caso Soggetto e Caso Obliquo, sia al singolare che al plurale.
Quale delle seguenti affermazioni è corretta? I nomi «tens» ('tempo'), «cors» ('corpo'), «nas» ('naso') sono nomi con alternanza radicale (allomorfia) In francese antico distinguiamo tre classi flessionali di nomi maschili Il caso obliquo plurale di «emperere» è «empereres» Il Caso Soggetto plurale «lit» (‘letti’) deriva direttamente dal latino «LĔCTI».
Quale delle seguenti affermazioni è falsa? Come in italiano, in francese la vocale medio-bassa /ɛ/ del latino volgare evolve in un dittongo ascendente In francese antico, le sole vocali che presentano lo stesso sviluppo in sillaba chiusa e aperta sono le vocali alte /i/ e /u/. Distinguiamo in francese antico due classi flessionali di aggettivi: gli aggettivi derivati dalla I classe latina e gli aggettivi derivati dalla seconda classe latina In francese antico, /o/ evolve spontaneamente in un dittongo discendente.
L’evoluzione di /e/ in RĒGEM > «roi», costituisce un caso di palatalizzazione progressiva di assimilazione progressiva di palatalizzazione regressiva di dissimilazione regressiva.
Quale delle seguenti affermazioni è falsa? Con l'episodio della «Joie de la Cort», Chrétien vuole esaltare e celebrare l'assoluta sottomissione di un fedele d'amore alla sua dama Nell'episodio della «Joie de la Cort», Chrétien reinterpreta, razionalizza e rifunzionalizza un tema risalente al mito celtico L'enigmaticità dell'espressione «Joie de la Cort» deriva dallo scarto tra il reale significato della parola «Joie» e la realtà di morte che si cela dietro l'espressione «Joie de la Cort». Dietro l'episodio della «Joie de la Cort» si intravede lo schema narrativo «del «gigante e della fata».
Nel prologo dei Lais, Maria afferma che i racconti bretoni da cui ha tratto ispirazione sono meno autorevoli di quelli dei classici non sono meno autorevoli di quelli dei classici sono degni di essere tradotti in latino non sono degni di essere tradotti in latino.
I lais di Maria di Francia devono essere posteriori al 1155 ca. perché non contengono riecheggiamenti del «Roman d'Eneas» devono essere anteriori al 1155 ca. perché non contengono riecheggiamenti del «Roman d'Eneas» devono essere anteriori al 1155 ca. perché contengono numerosi riecheggiamenti del «Roman d'Eneas» devono essere posteriori al 1155 ca. perché contengono numerosi riecheggiamenti del «Roman d'Eneas».
Secondo gli studiosi, in origine i lais bretoni erano canzoni dotate di un carattere eminentemente lirico, che venivano cantate con accompagnamento musicale canzoni dotate di un carattere eminentemente narrativo, che venivano cantate con accompagnamento musicale componimenti dotati di un carattere eminentemente lirico, privi di accompagnamento musicale componimenti dotati di un carattere eminentemente epico, privi di accompagnamento musicale.
Il lai narrativo è destinato a un pubblico aristocratico e riflette gli ideali della società di corte, diversamente dal romanzo è destinato a un pubblico aristocratico e riflette gli ideali della società di corte, analogamente al romanzo non è destinato a un pubblico aristocratico e non riflette gli ideali della società di corte, diversamente dal romanzo non è destinato a un pubblico aristocratico e non riflette gli ideali della società di corte, analogamente al romanzo.
Maria di Francia è autrice di una raccolta di dodici lais di origine bretone, di una raccolta di favole di genere esopico e di un poemetto sulla leggenda del «Purgatorio di S. Patrizio» di una raccolta di favole di origine bretone, di dodici lais di genere esopico e di un poemetto sulla leggenda del «Purgatorio di S. Patrizio» di una raccolta di dodici lais di origine bretone, di un romanzo di genere esopico e di un poemetto sulla leggenda del «Purgatorio di S. Patrizio» di una raccolta di dodici lais di origine bretone, di una raccolta di favole sulla leggenda del «Purgatorio di S. Patrizio» e di un poemetto di genere esopico.
L'attività di Maria di Francia si è svolta in Normandia, alla corte di Enrico II Plantageneto in Inghilterra, alla corte di Enrico II Plantageneto in Francia, alla corte di Luigi VII e Eleonora di Aquitania in Francia, alla corte di Maria di Champagne.
Maria di Francia ha composto i suoi testi non nel suo dialetto materno, ma in franciano, la varietà linguistica in uso presso la corte di Parigi non nel suo dialetto materno, ma nella varietà linguistica in uso nell'Inghilterra normanna nel suo dialetto materno, cioè in franciano, la varietà linguistica in uso presso la corte di Parigi nel suo dialetto materno, cioè nella varietà linguistica in uso nell'Inghilterra normanna.
Quale delle seguenti affermazioni è falsa? Il francese antico «rien» ('niente') è stato sostituito nel francese moderno dalla forma «néant» ('niente'), che ha la stessa etimologia dell'italiano «niente». In «Bisclavret», il tema della donna colpevole di tradimento verso il marito si incrocia col motivo fantastico della licantropia il francese «fois» deriva dal latino VĬCEM, anche se non è facile spiegare la presenza della sorda [f] al posto della sonora [v] Nei versi iniziali di «Bisclavret» Maria si preoccupa di far sapere al lettore che cosa significhi il termine che dà il titolo al lai.
Secondo Maria di Francia, 'bisclavret' è una parola bretone, che corrisponde a ciò che i Normanni chiamano 'garulf', cioè il lupo mannaro è una parola anglonormanna, che corrisponde a ciò che i Sassoni chiamano 'garulf', cioè il lupo mannaro è una parola anglosassone, che corrisponde a ciò che i Normanni chiamano 'garulf', cioè il lupo mannaro è una parola normanna, che corrisponde a ciò che i Bretoni chiamano 'garulf', cioè il lupo mannaro.
Il termine Bretagna ('Bretaine') designava nel Medioevo sia l’antica Britannia romana, corrispondente grosso modo all’attuale Inghilterra, sia la Bretagna continentale, l'attuale Bretagna l’antica Britannia romana, corrispondente grosso modo all’attuale Inghilterra, ma non la Bretagna continentale, l'attuale Bretagna sia l’antica Britannia romana, corrispondente grosso modo all’attuale Bretagna continentale, sia la Bretagna insulare, l'attuale Inghilterra l’antica Britannia romana, corrispondente grosso modo all’attuale Bretagna continentale, ma non la Bretagna insulare, l'attuale Inghilterra.
Il francese antico aveva due tipi di possessivo: atono (o libero) e tonico (o clitico). La forma tonica era adnominale, in quanto precedeva sempre il Nome o il Sintagma Nominale aveva due tipi di possessivo: atono (o libero) e tonico (o clitico). La forma atona era adnominale, in quanto precedeva sempre il Nome o il Sintagma Nominale aveva due tipi di possessivo: atono (o clitico) e tonico (o libero). La forma tonica era adnominale, in quanto precedeva sempre il Nome o il Sintagma Nominale aveva due tipi di possessivo: atono (o clitico) e tonico (o libero). La forma atona era adnominale, in quanto precedeva sempre il Nome o il Sintagma Nominale.
In francese antico, le desinenze dell'indicativo imperfetto derivano dalle terminazioni dell'indicativo imperfetto della IV coniugazione latina (-IBAM, -IBAS, -IBAT, ecc.) dell'indicativo imperfetto della II e III coniugazione latina (-EBAM, -EBAS, -EBAT, ecc.) dell'indicativo imperfetto della I coniugazione (-ABAM, -ABAS, -ABAT, ecc.), e della II e III coniugazione latina (-EBAM, -EBAS, -EBAT, ecc.) dell'indicativo imperfetto della I coniugazione latina (-ABAM, -ABAS, -ABAT, ecc.).
Il francese antico, come il francese moderno, distingue un pronome relativo Soggetto (que, ke) e un pronome relativo Oggetto (cui, kui). un pronome relativo Soggetto (cui, kui) e un pronome relativo Oggetto (que, ke). un pronome relativo Soggetto (qui, ki) e un pronome relativo Oggetto (que, ke). un pronome relativo Soggetto (que, ke) e un pronome relativo Oggetto (qui, ki).
L'aneddoto raccontato nel lai del «Chievrefoil» trova un riscontro nel «Roman de Tristan» di Thomas non trova riscontro in nessuno tra i romanzi di Tristano a noi pervenuti trova un riscontro nel «Roman de Tristan» di Béroul trova un riscontro nella traduzione tedesca medievale di Gottfried von Straßburg.
La forma «esteit» ('era') era in origine l'imperfetto di ESSE, che a partire dal secolo XII ha sostituito l'arcaico «ert», regolare continuazione di ERAT. era in origine l'imperfetto di STARE, che a partire dal secolo XII è stato sostituito da «ert», regolare continuazione di ERAT. era in origine l'imperfetto di STARE, che a partire dal secolo XII ha sostituito l'arcaico «ert», regolare continuazione di ERAT. era in origine l'imperfetto di ESSE, che a partire dal secolo XII è stato sostituito da «ert», regolare continuazione di ERAT.
Quale delle seguenti affermazioni è corretta? Il termine «maisniee» discende dal lat. *MANSIONATA (derivato a sua volta da MANSIO 'dimora') e indicava in origine l'insieme dei servi adibiti alle occupazioni domestiche Lanval dilapida i suoi beni affinché il signore si dimostri generoso nei suoi confronti L'acqua rappresenta di norma nel mito celtico il confine tra il mondo dei viventi e l'Altro Mondo abitato da esseri mostruosi e crudeli Conformemente all'immagine che la tradizione ci ha trasmesso, nel lai di Lanval Artù si comporta nei confronti del suo cavaliere da sovrano giusto.
Come in gran parte del dominio romanzo, in francese il futuro deriva dall'agglutinazione dell'infinito e del presente indicativo dell'ausiliare 'avere' deriva dall'agglutinazione dell'infinito e dell'imperfetto indicativo dell'ausiliare 'avere' deriva dal condizionale latino continua il futuro latino.
Nelle varietà oitaniche medievali, il termine «curage» - da cui deriva il francese moderno 'courage' - aveva esclusivamente un valore astratto, in quanto poteva indicare solo un comportamento di ardimento o di audacia presentava un significato analogo a quello che ha oggi in italiano la forma 'coraggio' aveva un significato sia astratto, sia concreto in quanto poteva designare sia il 'cuore', sia i sentimenti che si pensava vi risiedessero aveva esclusivamente un valore semantico concreto, in quanto poteva indicare solo l'organo del cuore.
In francese antico, la parola «curage» aveva soltanto il valore di 'ardimento', 'audacia' aveva soltanto il valore di 'cuore' aveva lo stesso significato che ha oggi in italiano la forma 'coraggio' indicava sia il 'cuore', sia i sentimenti che si riteneva vi albergassero.
In francese antico, come in italiano, le forme rizotoniche e arizotoniche del presente indicativo non presentano vocali radicali diverse diversamente che in italiano, le forme rizotoniche e arizotoniche del presente indicativo non presentano vocali radicali diverse come in italiano, le forme rizotoniche del presente indicativo possono presentare una vocale radicale diversa da quella delle forme arizotoniche diversamente che in italiano, le forme rizotoniche possono presentare una vocale radicale diversa da quella delle forme arizotoniche.
Nelle varietà francesi medievali, diversamente che in italiano, tutte le forme del presente indicativo presentano la stessa vocale radicale come in italiano, tutte le forme del presente indicativo presentano la stessa vocale radicale diversamente che in italiano, le forme con l'accento sulla radice possono presentare una vocale radicale diversa da quella delle forme che non hanno l'accento sulla radice come in italiano, le forme del presente indicativo che hanno l'accento sulla radice possono presentare una vocale radicale diversa da quella delle forme che hanno l'accento sulla desinenza.
In francese antico, i perfetti forti sono quelli che in tutte e sei le persone presentano l'accento sulla desinenza quelli che in tutte e sei le persone presentano l'accento sulla radice quelli che alla I e III singolare e alla III plurale presentano l'accento sulla radice quelli che alla I e III singolare e alla III plurale presentano l'accento sulla desinenza.
L'alternanza della vocale radicale nei perfetti forti come «vin» ('venni') ~ «venis» ('venisti') si spiega come un effetto della metafonesi allomorfia assimilazione anafonesi.
Nelle varietà francesi medievali, i perfetti forti - ossia i perfetti irregolari - sono quelli che in tutte e sei le persone sono rizotonici quelli che in tutte e sei le persone sono arizotonici quelli che alla I e III singolare e alla III plurale sono rizotonici quelli che alla I e III singolare e alla III plurale sono arizotonici.
L'allomorfia radicale nei perfetti forti del tipo «vin» ('venni') ~ «venis» ('venisti') è prodotta dalla anafonesi assimilazione metafonesi nasalizzazione.
Quale delle seguenti affermazioni è vera? In francese, i pronomi di I e II persona singolare e plurale non presentano differenze fonetiche tra forma tonica e forma atona In francese antico, come in italiano, la forma tonica del pronome è quella che figura come complemento di preposizione In francese antico, le forme toniche sono sempre adiacenti al verbo In francese antico, come nel francese moderno, la consonate nasale aveva nasalizzato la vocale precedente ed era stata assorbita dalla vocale nasalizzata.
Si indica quale delle seguenti affermazioni non contiene delle inesattezze: Nel francese medievale, la consonante nasale aveva nasalizzato la vocale precedente ed era stata assorbita dalla vocale nasalizzata, come nel francese di oggi Nel francese medievale, la forma libera del pronome è quella che può occorrere come complemento di preposizione, come in italiano Nel francese medievale, i pronomi di I e II persona singolare e plurale non presentano differenze fonetiche tra forma tonica e forma atona, come in italiano Nel francese medievale, le forme toniche sono sempre adiacenti al verbo, come in italiano.
Quale delle seguenti affermazioni è vera? Il lai di «Lanval» segue fedelmente la struttura del racconto melusiniano Sullo stesso argomento di «Lanval» esistono altri tre lais anonimi: «Graelent», «Guingamor» e «Yonec» Diversamente che in altri racconti di fate, nel lai di «Lanval» la donna di cui l'eroe si innamora non presenta le caratteristiche tipiche delle donne soprannaturali Nei lais di «Graelent» e di «Guingamor», diversamente che in «Lanval», la fata è sorpresa mentre si fa il bagno in una fonte nel bosco.
Quale delle seguenti affermazioni è scorretta? La conclusione del lai di «Lanval» presenta le caratteristiche tipiche del racconto morganiano Nel lai di Lanval la regina funge da antagonista In «Lanval», il personaggio della regina ricorda il personaggio classico della moglie di Putifarre Nel lai di Lanval si rilevano anche ricordi classici ed echi del Vecchio Testamento.
Si indichi quale delle seguenti asserzioni risulta pienamente corretta: Il lai di «Lanval» segue fedelmente la struttura del racconto morganiano Nel lai di «Lanval» la donna di cui l'eroe si innamora non presenta le caratteristiche tipiche della fata Nel lais anonimo di «Graelent», il cavaliere sorprende la fata mentre si fa il bagno in una fonte nel bosco Sullo stesso argomento di «Lanval» esistono tre romanzi francesi anonimi: «Graelent», «Guingamor» e «Yonec».
Tra le affermazioni riportate qui di seguito, si identifichi quella che non è esatta: La partenza di Lanval per l'isola di Avalon è riconducibile allo schema del racconto morganiano In «Lanval», il personaggio della regina ricorda il personaggio biblico di Fedra Il lai di Lanval presenta numerosi elementi del folklore celtico, ma anche ricordi della letteratura classica ed echi del Vecchio Testamento Nel lai di Lanval, il personaggio della regina svolge il ruolo di antagonista.
Quale delle seguenti affermazioni è falsa? Secondo Goffredo di Monmouth, Artù sarebbe stato condotto nella leggendaria isola di Avalon dopo essere stato ferito a morte nella battaglia di Camlann Il protagonista del «Bel Inconnu» di Renaut de Beaujeu viene per sempre rapito dalla bellissima fata che regna sull'Isola d'Oro In «Erec et Enide» l'esito dell'avventura della «Gioia della Corte» ribalta quello del lai di «Lanval» Nella mitologia celtica, spesso l'isola viene rappresentata come uno spazio edenico.
Quale delle seguenti asserzioni non è corretta? L'episodio della «Gioia della Corte» in «Erec et Enide» si conclude in modo diametralmente opposto al lai di «Lanval» Nella mitologia celtica, l'isola esibisce spesso i tratti tipici dello spazio edenico Nel «Bel Inconnu» di Renaut de Beaujeu, il protagonista viene rapito dalla fata che regna sull'Isola d'Oro e di lui non si avranno più notizie Nella Historia regum Britannie si racconta che Artù fu portato sull'isola di Avalon dopo essere stato ferito nella battaglia di Camlann.
Quale delle seguenti affermazioni è falsa? La classificazione dei testimoni di un testo può avere luogo solo attraverso lo studio degli errori comuni La classificazione dei testimoni permette sempre di scegliere le varianti formali da accogliere a testo La classificazione dei testimoni non ci permette sempre di decidere meccanicamente quali varianti accogliere nel testo critico Si dice «descriptus» un codice che è copia di un altro esemplare.
Quale delle seguenti affermazioni non può considerarsi corretta? La classificazione dei testimoni permette, in ogni situazione, di selezionare le varianti formali da accogliere a testo Lo studio degli errori comuni è il presupposto fondamentale per la classificazione dei testimoni Viene detto «descriptus» un codice che è copia di un altro manoscritto. Si danno dei casi in cui la classificazione dei testimoni non ci permette di decidere meccanicamente quali varianti accogliere nel testo critico.
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