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FILOSOFIA DELLA COMUNICAZIONE E DEL LINGUAGGIO PIATTAFORMA PARTE 3

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FILOSOFIA DELLA COMUNICAZIONE E DEL LINGUAGGIO PIATTAFORMA PARTE 3

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Esercitazione personale

Creation Date: 2025/07/09

Category: Others

Number of questions: 50

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Ad avere definito e distinto temi e figure in semiotica è stato: Herman Parret. Algirdas Julien Greimas. Claude Lévi-Strauss. Roland Barthes.

Il modello semiotico in cui trovano posto il tema e la figura è: il quadrato semiotico. il modello del corpo sensibile. il percorso generativo del senso. la teoria delle catastrofi.

Temi e figure stanno nella semantica perché: riguardano il piano del contenuto dei linguaggi. non c’era posto nella componente sintattica. significano sempre qualcosa. hanno significati fissi.

Il tema è: qualcosa di scritto. un argomento che riguarda la scuola. un campo di significati. un oggetto di valore.

Il tema, rispetto al valore: è più concreto. è sullo stesso piano. è più astratto. non è paragonabile.

Si intende con “ruolo tematico”: il tema di un gioco di ruolo. un attore che, nel discorso, prende in carico il tema. la funzione fissa di un attore in un film. la funzione variabile di un attore in un film.

Fra cannone e guerra: cannone e guerra sono entrambi temi. cannone è un tema, guerra è una figura. cannone e guerra sono entrambi figure. cannone è una figura, guerra è il tema.

Il saggio in cui in semiotica si è meglio studiata la figuratività è: Il trattato di Semiotica generale. La svolta semiotica. Dell’imperfezione. La semiosfera.

La credenza è un tema: superato dai tempi del Medioevo. sopravvissuto nel tempo. riemergente a fasi alterne nella storia. che è migrato dall’Occidente in Oriente.

La figura del “credenzino” era: una mollica di pane da intingere nel piatto e assaggiare. un mobile più piccolo della credenza. un tipo di tovagliolo. un dolce.

Quale studioso ha elaborato il metodo di analisi dei testi visivi: Umberto Eco. Jurij Lotman. Algirdas Julien Greimas. Ferdinand de Saussure.

Il sistema visivo: ha una sua organizzazione autonoma. è analogo al sistema verbale. è nato improntando il sistema verbale. ha improntato di sé il sistema verbale.

Le fasi della procedura di discrezione sono: 5. 4. 2. 3.

L’analisi prevede: la scomposizione del testo in parti. la dispersione dell’insieme in unità. la scomposizione del testo in parti e la loro reintegrazione nella totalità. l’annullamento delle unità nell’insieme.

L’astratto è: il contrario del figurativo. qualcosa che non ha significato. l’obiettivo del figurativo. il figurativo privato di tratti.

La somiglianza nell’iconizzazione dipende: da quanto è bravo l’enunciatore. da quanto è bravo l’enunciatario. da convenzioni culturali. dal tema del testo.

Si intende con “semiotica plastica”: il linguaggio della plastica. il linguaggio dei testi visivi. il linguaggio delle qualità primarie della percezione. il linguaggio delle arti plastiche.

La prima azione nell’analisi è: considerare la cornice del testo. tracciare la griglia topologica. scomporre il testo in parti. individuare contrasti e analogie.

La luminosità è una sotto componente della categoria: eidetica. topologica. testurale. cromatica.

Nell’omologazione semi simbolica si correlano: unità del piano dell’espressione con unità del piano del contenuto. coppie di contrasti del piano dell’espressione con coppie di contrasti del piano del contenuto. coppie del piano del contenuto fra loro. coppie del piano dell’espressione fra loro.

La cornice è un tema: storico-artistico. che riguarda il design. specifico dell’architettura. trasversale alle discipline.

Per Georg Simmel la cornice: è un trampolino dal reale all’irreale. è il contorno rigido del quadro. è un segno di separazione e connessione. è un simbolo di potere.

La cornice è diventata un “oggetto teorico”: nel Novecento. nel Medioevo. nel Settecento. nel Cinquecento.

Quale studioso ha distinto cadre,cornice e frame?: Algirdas Julien Greimas. Georg Simmel. Louis Hjelmslev. Louis Marin.

Il termine italiano “cornice” designa: il supporto di tela del dipinto. la modanatura aggettante di un edificio in architettura. il bordo di legno del dipinto. il bordo simulato nel dipinto.

La scuola di semiotica che ha fornito una tipologia di casi della cornice è: la scuola di Umberto Eco a Bologna. il Gruppo mu di Liegi. la scuola di Greimas a Parigi. la scuola di Saussure a Ginevra.

I criteri di distinzione dei tipi di cornice sono: potere, dovere, sapere, volere. enunciato, enunciazione. norma, soppressione, aggiunta. esteso, interno.

Le prime forme di cornice si possono individuare: nei bordi di legno dei quadri. nei tabernacoli delle chiese. nei bordi delle miniature medievali. nelle sporgenze delle grotte preistoriche.

Nelle arti del Novecento la cornice: è stata eliminata per legare arte e vita. è stata rafforzata per separare arte e vita. è stata compartimentata. è diventata digitale.

Nella procedura di analisi del testo visivo individuare la cornice: riguarda solo i testi artistici. è sempre il punto di arrivo. è sempre il punto di partenza. è presa in esame a metà dell’ analisi.

Il formato in semiotica designa: il packaging di un prodotto. un tipo di file digitale. l’insieme delle misure di una forma. la grandezza di un quadro.

In Occidente il canone del formato è stato fissato: nel V secolo a.C in Grecia. nel Quattrocento. nel Medioevo. nel Novecento.

L’architettura antica: aveva come modello il corpo umano. era megalitica. era lillipuziana. aveva misure molto variabili.

Il formato pone questioni: meramente estetiche. politiche. solo artistiche. soprattutto relative alla moda.

Nell’analisi le categorie metriche entrano in gioco: dopo le categorie topologiche e prima delle categorie cromatiche. con il semisimbolico. prima della cornice. dopo l’individuazione della cornice e prima delle categorie topologiche.

Greimas ha considerato il formato: insieme alle categorie eidetiche. con un’ampia trattazione sull’argomento. come un tutt’uno con la cornice. insieme alle categorie cromatiche.

La taglia riguarda: la forza di gravità a cui è sottoposto l’oggetto. il bordo dell’oggetto. le proprietà della lunghezza, larghezza e altezza dell’oggetto. il sistema di riferimenti esterno dell’oggetto.

Cariatidi e telamoni in architettura evidenziano: il peso della forma. la taglia della forma. la scala della forma. il volume della forma.

Le proporzioni indicano: i rapporti reciproci di misura fra le parti di un oggetto. lunghezza, larghezza e altezza di un oggetto. il rapporto fra l’oggetto e un sistema di riferimento. la massa di un oggetto.

Alice nel paese delle meraviglie è un esempio: del concetto di proporzione. del concetto di salto di scala. del concetto di taglia. del concetto di peso.

La topologia studia lo spazio in termini: geometrici. fenomenologici. antropologici. filosofici.

Il monologo che ha distinto più tipi di spazialità è: Algirdas Julien Greimas. Louis Hjelmslev. Omar Calabrese. Jacques Geninasca.

Il trompe-l’oeil è un esempio di spazio: simulato. topologico. illusorio. materico.

Nella procedura di analisi la griglia topologica si traccia: prima di individuare la cornice. dopo le categorie cromatiche. dopo le categorie eidetiche. dopo la cornice e le categorie metriche.

Per tracciare la griglia sono necessari gli assi: orizzontale e verticale. orizzontale, verticale e diagonali. orizzontale e diagonali. verticale e diagonali.

Tracciare la griglia serve: a separare la superficie dalla profondità. a creare tante caselle da contare. a capire come è stata fatta la cornice. a ripartire l’insieme e a far emergere gli orientamenti.

La griglia funziona: con tutti i tipi di formati. solo con i formati rettangolari. solo con i formati circolari. solo con i formati quadrati.

Le categorie topologiche rettilinee sono: inglobante/inglobato. alto/basso e sinistra/destra. periferico/centrale. tinta, luminosità e saturazione.

Rispetto alle altre categorie del testo le categorie topologiche sono: costituenti e sovradeterminate. sottodeterminate. costituite. costituite e integranti.

A livello semantico le categorie topologiche richiamano: la pittura occidentale. l’universalità delle culture. l’homo sapiens. il nostro schema senso-motorio.

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