FILOSOFIA DEL DIRITTO
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Tra i caratteri fondamentali dell’esistenzialismo. la focalizzazione sulle cose materiali. l’attenzione rivolta all’uomo dal punto di vista della sua effettiva esistenza. il riconoscimento della caducità dell’esistenza umana. riconoscere e apprezzare le limitazioni a cui tutte le filosofie razionali e sistematiche sottopongono l’unicità della persona. La data d’avvio del neoilluminismo viene fatta coincidere. con i congressi degli scienziati italiani. dell'Ottocento la nascita di Armando Carlini. con i convegni organizzati nel 1953, da Nicola Abbagnano. il crollo del Muro di Berlino. . L’evoluzionismo spiritualistico di Henri Bergson. si ricollega al finalismo. si avvicina al determinismo meccanicistico. riconosce nella spiritualità dell'atto dell'autocoscienza l'origine della distinzione dei valori fondamentali: il bello, il vero, il bene. reagendo al positivismo enfatizza l’assoluta spontaneità della realtà nella sua esplosione creativa. L’imperativo categorico riassunto nella frase “che Auschwitz non si ripeta” si collega. alla nascita del nazismo. alla rinascita del giuspositivismo. alla rinascita del giusnaturalismo. alla fine dello storicismo. La tesi della pluralità degli ordinamenti giuridici di Santi Romano è un logico corollario dell’istituzionalismo che riconosce. la presenza del diritto non solo nell’ordinamento statale, ma in ogni corpo sociale che esibisca esistenza unitaria, organizzata e oggettiva. la presenza del diritto nei corpi sociali, diversi dall’ordinamento statale che esibiscano un’esistenza unitaria, organizzata e oggettiva. l’esclusività dell’ordinamento statale. la presenza del diritto solo nell’ordinamento statale. Per Kelsen, la “norma fondamentale”. è essa stessa una norma giuridica. non ha un carattere dinamico. formale non esiste. è una norma morale. La teoria normativista di Hans Kelsen. esclude l’esistenza dell’ordinamento. parte dall’ordinamento giuridico per giungere alla norma. parte dalla norma e, solo successivamente, giunge all’ordinamento. enfatizza il rapporto giuridico. La teoria del rapporto giuridico, che considera come concetto principale dell’ordinamento giuridico il rapporto giuridico fra individui con reciproci diritti e doveri, è stata illustrata da. Santi Romano. Hans Kelsen. Alessandro Levi. Max Weber. Dostoevskij vede nel cattolicesimo un pericolo, perché in esso scorge. un metodo che valorizza la libertà di coscienza. un’analogia con il socialismo. l’assenza di principi etici condivisibili. l’assenza di punti di riferimento. I filosofi irrazionalisti hanno assunto nei confronti del diritto un atteggiamento. inquisitorio. positivo, traducibile come una valutazione. negativo, traducibile come una svalutazione, un rifiuto. neutrale, indifferente. Il messaggio di Tolstoj, per quanto riguarda l’educazione, si può riassumere. nella valorizzazione di metodi caratterizzati da flessibilità. nell’importanza dell’amore nella relazione educativa, si esprime nel rispetto che è dovuto a ogni essere vivente. nell’importanza di insegnamenti rigidi. nella valorizzazione di metodi rigorosi. Per Weber l’impianto della sociologia è di tipo. idealistico. metodologico. razionalistico, laddove invece l’agire umano non lo è. irrazionalistico, come l’agire umano. La sociologia del diritto consiste nello studio. dei concetti di fenomeno e noumeno. del rapporto tra morale e diritto. del rapporto tra leggi positive e leggi naturali. dei rapporti tra diritto e società. Nel pensiero di Max Weber il diritto è. un concetto astratto. l'ordinamento legittimo la cui validità è garantita dalla coercizione fisica o psichica e dalla sanzione. un postulato della ragione. la norma, inserita validamente nell’ordinamento giuridico. Max Weber distingue tra potere e autorità, intendendo. il potere come la generica capacità di ottenere obbedienza a un comando e l’autorità come il potere della Corona. il potere, come potere legittimo non contingente e l’autorità, come la generica capacità di ottenere obbedienza a un comando. il potere come autentico diritto e l’autorità come comando. il potere come la generica capacità di ottenere obbedienza a un comando e l’autorità, come potere legittimo non contingente. Nell’Etica a Nicomaco, l’equo. ha meno valore della giustizia. è una disposizione di genere diverso rispetto al. giusto non ha alcun rapporto con la giustizia. è qualcosa di ulteriore rispetto al giusto. Nelle diverse prospettive sul diritto, la giustizia rappresenta un aspetto. solo formale. esclusivamente formale e. sociale puramente sociale. sostanziale. Per Cicerone la giustizia è. virtù che si estrinseca nella ricerca della felicità. virtù che si estrinseca nella realtà delle istituzioni, nel vivere sociale e politico. virtù che si estrinseca nel perseguimento di una saggezza interiore. un vizio. Nel diritto romano, la giustizia viene definita dada Ulpiano nel Digesto come. principio e virtù morale che consiste nel privare l’altro del suo. concetto meramente formale. concetto meramente astratto. principio e virtù morale che consiste nel dare a ciascuno il suo. Aristotele nell’Etica a Nicomaco dedica il libro V. alla giustizia. all’amore. a Dio. all’amicizia. Nella filosofia hegeliana la giustizia è. è libertà e si attua nell’individuo e nei rapporti interindividuali. un concetto irrilevante. mera coordinazione. interindividuale solo uguaglianza. La concezione razionalistica della giustizia, per cui essa è la forma imperfetta della giustizia eterna (di Dio), innata nell’anima umana, è sostenuta da. Cartesio. Kelsen. Schmitt. Leibniz. Tra gli elementi fondamentali della giustizia. l’uguaglianza e la vendetta. la tensione verso l’appiattimento egualitaristico dei soggetti. il popolo, il territorio e la sovranità. l’ordine e l’alterità. Il paradigma è inteso da Thomas Kuhn come. qualcosa di disancorato a fattori extrascientifici, cioè sociali e. psicologici un modello “puro”, astratto. un complesso di principi, concezioni culturali e scientifiche universalmente riconosciute, a cui si ispira il lavoro della “comunità scientifica” di una data epoca. uno specifico procedimento metodologico. Le norme vanno considerate giuridiche per Kelsen. non in quanto giuste, ma in quanto valide. solo se slegate da un ordinamento coercitivo. solo se giuste. solo se esprimono un obbligo morale. L’errore che è stato attribuito alla filosofia kelseniana può essere individuato. nel fatto di aver considerato giuridiche solo le norme giuste. nel fatto che Kelsen abbia insistito sul carattere sanzionatorio della norma giuridica. nel fatto che tra le sanzioni Kelsen non contempla la pensa di morte. nel fatto che Kelsen rescinde ogni nesso tra giustizia e sanzione. Il riferimento contrattualistico nella prospettiva della giustizia rawlsiana. ha una valenza più politica che etica: l’accordo ha la funzione di dar vita a un ordine “artificiale” fondato volontaristicamente. ha valenza solo da un punto di vista pratico. ha una valenza più etica che politica: l’accordo ha la funzione di postulare come necessario apriori di un assetto sociale giusto l’assoluta uguaglianza dei soggetti. non è considerato. Una caratteristica saliente del contrattualismo come teoria della giustizia è. l’idea del contratto o della scelta collettiva dei principi di giustizia. l’idea istituzionalistica. l’idea utilitaristica. l’idea normativistica. Il principio secondo cui ogni aumento di beneficio per i più avvantaggiati è giusto solo se ad esso corrisponda un aumento di beneficio per i meno avvantaggiati è. il principio di uguaglianza. il principio del maximin. il principio del maximum. il principio del minimum. Presupposto di operatività del contratto rawlsiano è. Il velo di ignoranza dietro al quale dovranno materialmente essere considerati i soggetti chiamati a individuare i principi di giustizia. Il velo di ignoranza dietro al quale dovranno idealmente essere considerati i soggetti meno abbienti. Il velo di ignoranza dietro al quale dovranno idealmente essere considerati i soggetti chiamati a individuare i principi di giustizia. Il velo di conoscenza. Un’opzione utilitarista. va assunta dietro un velo di ignoranza. va assunta dai soggetti che occupano il grado più elevato della. scala sociale tiene in considerazione solo i principi etici. richiede una precisa conoscenza del contesto sociale reale in cui chiamata ad operare. Nelle proposizioni benthamiane l’utilità è. la proprietà di un soggetto di arrecare benefici agli altri. un concetto puramente astratto. la proprietà di un oggetto grazie a cui esso produce svantaggi, dispiacere, male o infelicità. la proprietà di un oggetto grazie a cui esso produce benefici, vantaggi, piacere, bene o felicità. Nella formulazione di Bentham, il principio di utilità. prescrive che ogni azione si sforzi di massimizzare il bene. prescrive a ciascun soggetto la massimizzazione dell’utilità propria. prescrive di compiere l’azione che produce le migliori conseguenze. per i meno abbienti prescrive la minimizzazione dell’utilità collettiva. La teoria libertaria della giustizia mira a giustificare. una distribuzione piuttosto che. un’altra la teoria dell’equità. i possessi o le proprietà di cui gli individui possono legittimamente disporre escludendo gli altri. le differenze tra i consociati. Robert Nozick sostiene. una visione solo parzialmente individualista della vita. una visione dello Stato come Stato massimo. una visione radicalmente individualista della vita. la necessità dell’intervento dello Stato negli affari dei cittadini. Nella visione di Nozick i compiti dello Stato sono di "guardiano notturno" della concezione liberale classica, cioè. di garantire, nell'ambito del proprio territorio, il rispetto della legge ma mai attraverso la punizione. di assecondare il rapporto amico-nemico. di ripristinare lo stato di natura. di garantire, nell'ambito del proprio territorio, il rispetto della legge, attraverso l'uso della forza. Il concetto di eguaglianza complessa di Walzer può riassumersi in questo modo. La società è sviluppata secondo sfere sociali che distribuiscono beni differenti. La società è organizzata secondo classi sociali. ogni aumento di beneficio per i più avvantaggiati è giusto solo se ad esso corrisponda un aumento di beneficio per i meno avvantaggiati. ogni aumento di beneficio per i più avvantaggiati non è mai giustificato. Secondo Walzer i criteri di distribuzione dei beni sociali sono. il merito e la competenza. il libero scambio, il merito, il criterio del bisogno. il maximin e il principio di uguaglianza. la giustizia e l’equità. Due aspetti fondamentali del pensiero di Walzer sono. la valorizzazione delle lealtà di gruppo e l’idea della democrazia. la valorizzazione delle lealtà di gruppo e l’idea della tirannia. la valorizzazione del singolo e l’enfatizzazione della democrazia come forma istituzionale che consente l’espressione della partecipazione attiva dei cittadini. l’uguaglianza politica e il dispotismo. La teoria pragmatica della verità. stabilisce un legame essenziale fra verità e giustificazione. è stata esposta da Alfred Tarsky. è contraria alla teoria della verità come accettabilità giustificata. afferma che la verità sia unicamente definita dall’utilità di ciò che crediamo effettivamente. Secondo Karl Popper la “verità” di una teoria scientifica. non può essere raggiunta tramite congetture e confutazioni. è sempre una verità assoluta. non è mai una verità contingente e relativa allo stato delle conoscenze e dell’esperienze raggiunte fino a quel momento. è sempre una verità non definitiva. . Secondo la teoria semantica, sostenuta da Alfred Tarsky. il nostro accesso alle proposizioni non è mai mediato linguisticamente. le proposizioni sussistono indipendentemente dal linguaggio. occorre elucidare in maniera univoca e precisa il significato del termine ‘vero’, quale predicato metalinguistico di un enunciato. non è necessario elucidare in maniera univoca e precisa il significato del termine ‘vero’. “Veritas est adaequatio intellectus et rei”, ovvero la conoscenza dell’adeguazione tra l’intelletto e la cosa conosciuta riassume. la teoria pragmatica della verità. la teoria classica della verità. la teoria della verità per approssimazione. la teoria del giudizio. La teoria della verità come coerenza sostenuta nell’ambito del neoidealismo angloamericano sostiene che la verità. di un enunciato consiste nell’incoerenza con il contesto culturale in cui esso è inserito. di un enunciato consiste nell’incoerenza con il contesto linguistico in cui esso è inserito. è un rapporto tra enunciati e realtà. è un rapporto tra enunciati e un più ampio sistema di cui tutti gli enunciati farebbero parte. La Dichiarazione dei Diritti dell’uomo e del Cittadino (Déclaration des Droits de l'Homme et du Citoyen) promulgata il 26 agosto 1789 definisce diritti "naturali ed imprescrittibili". Imprescrittibili perché. non vengono perduti dai popoli che non li abbiano esercitati per un lungo periodo di tempo. a determinate condizioni, sono derogabili. sono sorti storicamente. sono alienabili. Rousseau nel Contratto sociale (1762) espone il suo pensiero circa. i modelli di governo. l’utilitarismo. i rapporti necessari che intercorrono fra i regimi politico-istituzionali e i sistemi giuridici. il problema politico: la società civile rende l’essere umano schiavo di una legge, mentre l’uomo è nato libero. Il tema centrale della filosofia di Voltaire f. la difesa della monarchia. il valore della superstizione. l’importanza di mantenere l’ancien regime. l’affermazione della libertà. Montesquieu prende in considerazione tre diversi modelli di governo. il sistema dispotico, il sistema assolutistico, il sistema monarchico. il sistema dispotico, il sistema repubblicano, il sistema democratico. il sistema dispotico, il sistema repubblicano, il sistema monarchico. il sistema arbitrario, il sistema assolutistico, il sistema monarchico. |