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Filosofia Teoretica 1

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Filosofia Teoretica 1

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Creation Date: 2023/02/13

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Filosofia teoretica, è una denominazione derivante da. theoreo guardo e horao valuto. theōréō, "guardo, osservo"e e ὁράω, horáō, "vedo",. theoreo analizzo e horáō, vedo. theoreo guardo e horáō, suppongo.

La filosofia teoretica è: Nessuna delle precedenti. Non è un'accentuazione del carattere speculativo astratto tipica degli studi filosofici. Essa è un'accentuazione del carattere speculativo astratto tipica degli studi filosofici. Una scienza speculativa.

Sotto il profilo strettamente accademico: la filosofia teoretica affronta le questioni generali, con un carattere non multidisciplinare, che attengono al sapere ed alla conoscenza nei suoi tratti fondamentali. la filosofia teoretica affronta le questioni generali, con un carattere multidisciplinare, che attengono al sapere ed alla conoscenza nei suoi tratti fondamentali. nessuna delle precedenti. la filosofia teoretica non affronta le questioni generali, con un carattere multidisciplinare, che attengono al sapere ed alla conoscenza nei suoi tratti fondamentali.

la filosofia teoretica è: Nessuna delle precedenti. una metodologia di ricerca ed una metodologica di sintesi procedendo attraverso la formulazione di teorie di carattere generale coincidenti a quelle della metafisica. una metodologia di ricerca ed una metodologica di sintesi procedendo attraverso la formulazione di teorie di carattere generale tutto sommato simili, anche se non perfettamente coincidenti a quelle della metafisica. Non è una metodologia di ricerca ed una metodologica di sintesi.

In generale la filosofia teoretica: nessuna delle precedenti. Secondo alcuni autori non si pone, in maniera sostanziale, antiteticamente alla filosofia morale e alla storia della filosofia. Secondo alcuni autori si pone, in maniera sostanziale, antiteticamente alla filosofia morale e alla storia della filosofia. è espressione della filosofia morale.

Nella tradizione didattica universitaria la filosofia teoretica: non è pertinente ai fondamenti generali della scienza. indica specificamente la pertinenza ai fondamenti generali dottrinarî della scienza;. è slegata e non indica più specificamente la pertinenza ai fondamenti generali dottrinarî della scienza;. nessuna delle precedenti.

La filosofia si è da sempre contrapposta alla doxa è affermazione: falsa. parzialmente vera. vera. nessuna delle precedenti.

L’ermeneutica è: Nessuna delle precedenti. L’ermeneutica è scienza dell’interpretazione ma non è l’unica in grado di spiegarci e di farci raggiungere a risposte logiche rispetto al quesito “che cosa è la conoscenza filosofico-scientifica o più semplicemente il sapere”. È mera interpretazione. L’ermeneutica è in quanto scienza dell’interpretazione l’unica in grado di spiegarci e di farci raggiungere a risposte logiche rispetto al quesito “che cosa è la conoscenza filosofico-scientifica o più semplicemente il sapere”.

Per l’ermeneutica contemporanea sapere è “porre in luce significati a partire da presupposti che restano in ombra”. Il sigificato è dunque: Concetto, Definizione, Interpretazione, Rappresentazione, Visione del mondo, Teoria. Concetto, Definizione, Interpretazione, Rappresentazione. Soggetto, Definizione, Interpretazione, Rappresentazione. Concetto, Definizione, Interpretazione, Rappresentazione, Visione del mondo.

L’esercizio del sapere scientifico è: un porre significati prendendo le mosse da presupposti che sovente restano celati allo sguardo scientifico lo orientano ma non lo rendono possibile. un porre significati prendendo le mosse da presupposti che sovente restano celati allo sguardo scientifico lo orientano o lo rendono possibile. Nessuna delle precedenti. Non è un porre significati prendendo le mosse da presupposti che sovente restano celati allo sguardo scientifico lo orientano o lo rendono possibile.

L'etica, anche chiamata filosofia morale, è. una branca della filosofia che però non indica quella parte della filosofia che si occupa del costume, ossia del comportamento umano. una branca della filosofia che indica quella parte della filosofia che si occupa del costume, ossia del comportamento umano. una branca della filosofia che indica quella parte della filosofia che però non si occupa del costume, ossia del comportamento umano. nessuna delle precedenti.

L'etica studia i fondamenti: che permettono di assegnare ai comportamenti umani uno status giuridico. che permettono di assegnare ai comportamenti umani uno status deontologico, ma non di distinguerli in buoni, giusti, leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti ingiusti, illeciti, sconvenienti o cattivi secondo un ideale modello comportamentale. che permettono di assegnare ai comportamenti umani uno status religioso. che permettono di assegnare ai comportamenti umani uno status deontologico, ovvero distinguerli in buoni, giusti, leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti ingiusti, illeciti, sconvenienti o cattivi secondo un ideale modello comportamentale (ad esempio una data morale).

LO studio metodico ed analitico sull’uomo e sulle sue virtù comincerà solo con: TALETE. ANASSIMANDRO. SOCRATE. ANASSIMENE.

Lo scetticismo dalla parola greca σκέψις ( sképsis ), significa: "ricerca", " dubbio ", stessa radice del verbo sképtesthai che significa "osservare attentamente", dunque "esaminare. "ricerca", " speranza ", stessa radice del verbo sképtesthai che significa "osservare attentamente", dunque "aspettare”. "ricerca", " certezza ", stessa radice del verbo sképtesthai che significa "osservare attentamente", dunque "giudicare”. "ricerca", " dubbio ", stessa radice del verbo sképtesthai che significa "osservare attentamente", dunque "sorprendere”.

Nella storia e nell’evoluzione della filosofia teoretica quella che può essere definita come “l’epoca d’oro” degli studi filosofici è: Dal I al II secolo d.C. dal VI e in gran parte del V secolo a.C. Nessuna delle precedenti. dal III al II secolo a.C.

Dal dizionario filosofico TRECCANI: quantificazione: in generale nelle scienze empiriche, processo che associa a proprietà di un certo sistema osservato una costante numerica (processo di giudizio). in generale nelle scienze empiriche, processo che associa a proprietà di un certo sistema osservato una costante numerica (processo di determinazione). in generale nelle scienze empiriche, processo che associa a proprietà di un certo sistema osservato una costante numerica (processo di misurazione). in generale nelle scienze empiriche, processo che associa a proprietà di un certo sistema osservato una costante numerica (processo decisionale).

In Kant la filosofia critica non può descrivere la realtà come è in sé stessa, ma fornisce gli elementi critici del giudizio sulla realtà. falso. vero. solo parzialmente vero. nessuna delle precedenti.

In Kant l’oggetto della conoscenza non è più una cosa in sé, ma un fenomeno, che appare in una rappresentazione, ovvero l’attività o la capacità di rappresentare con processi logici più o meno articolati e complessi oggetti o aspetti della realtà cosi come fatti o valori astratti, seguendo i principi dell'intelletto puro: solo parzialmente vero. nessuna delle precedenti. falso. vero.

La “rivoluzione kantiana” nel campo della conoscenza filosofica fu determinata dal fatto che il filosofo tedesco: Non invertì i rapporti tra l’elemento soggettivo della ricerca e l’elemento oggetto della conoscenza. Esiste solo l’elemento oggettivo della conoscenza. Esiste solo l’elemento soggettivo della ricerca. invertì i rapporti tra l’elemento soggettivo della ricerca e l’elemento oggetto della conoscenza.

sette savi o sette sapienti (in greco: οἱ ἑπτά σοφοί, hoi epta sophoi) erano uomini pubblici vissuti in Grecia in un periodo compreso tra la fine del VII e il VI secolo a.C.: VISSERO NELL'OTTAVA SEC AC. VERO. FALSO. VISSEREO NEL IV SEC AC.

La gnoseologia: è quella branca della filosofia che studia la natura della conoscenza. Non è quella branca della filosofia che studia la natura della conoscenza. è quella branca della filosofia che studia la natura della scienza. NESSUNA DELLE PRECEDENTI.

La visione moderna della filosofia teoretica è fortemente condizionata dall’opera di alcuni filosofi tra cui ruolo preminente deve essere riconosciuto a Cartesio: NESSUNA DELLE PRECDEDENTI. FALSO. La visione moderna della filosofia teoretica non è condizionata dall’opera dei filosofi teoretici. VERO.

Come dice CARLO SINI: la filosofia teoretica è una disciplina generale. la filosofia teoretica è una disciplina al tempo stesso particolare e generale. la filosofia teoretica non è una disciplina al tempo stesso particolare e generale. la filosofia teoretica è una disciplina particolare.

Nella Metafisica di Aristotele la filosofia teoretica viene definita: “filosofia della filosofia”. “filosofia della scienza”. “Filosofia pratica”. “Filosofia del diritto”.

La filosofia teoretica opera fondamentalmente su: sulla Filosofia della scienza. I criteri della Conoscenza e sulla Filosofia della scienza. I criteri della Conoscenza. nessuna delle precedenti.

L'ontologia è essa stessa una delle branche fondamentali della filosofia: il termine deriva dal greco ὄντος, òntos (genitivo singolare del participio presente del verbo εἶναι, èinai, «essere») e da λόγος, lògos («discorso»). il termine deriva dal greco ὄντος, òntos (genitivo singolare del participio presente del verbo εἶναι, èinai, «essere») e da λόγος, lògos («opinione»). il termine deriva dal greco ὄντος, òntos (genitivo singolare del participio presente del verbo εἶναι, èinai, «essere») e da λόγος, lògos («sintesi») i. l termine deriva dal greco ὄντος, òntos (genitivo singolare del participio presente del verbo εἶναι, èinai, «essere») e da λόγος, lògos («supposizione».

Ciò che possiamo affermare con relativa sicurezza è che la filosofia teoretica nel tempo si è affermata come disciplina autonoma rispetto ad altre aree della filosofia: FALSO. È autonoma solo rispetto alla filosofia morale. VERO. Non è autonoma rispetto alla filosofia morale.

Sul finire dell’800 si evidenziava una discrepanza tra i due fondamenti della Immagine Scientifica del Mondo;. Nessuna delle precedenti. la meccanica e l’elettromagnetismo. La politica e la filosofia. Il diritto e la religione.

La meccanica quantistica ha due formulazioni matematiche: falso le formulazioni sono tre. una è la meccanica ondulatoria che fa uso di grandezze continue e equazioni differenziali mentre l’altra è la meccanica delle matrici che fa uso di grandezze discrete. una è la meccanica ondulatoria che fa uso di grandezze continue e equazioni differenziali mentre l’altra è la meccanica delle matrici che fa uso di grandezze discrete. falso non ha due formulazioni.

L’individuazione del ruolo dei quanti nella costituzione di materia ed energia porta al sorgere di una nuova disciplina chiamata: MECCANICA QUANTISTICA. GEOMETRIA QUANTISTICA. FISICA QUANTISTICA. GEOMETRIA EUCLIDEA.

Nella concezione einsteniana la curvatura dello spaziotempo è dovuta alla presenza di materia: quanta più materia è presente in una regione spazio-temporale tanto maggiore sarà la curvatura di questa regione. PARZIALMENTE VERO. Nella concezione einsteniana la curvatura dello spaziotempo non è dovuta alla presenza di materia: quanta più materia è presente in una regione spazio-temporale tanto maggiore sarà la curvatura di questa regione. FALSO. VERO.

. Einstein ha indubbiamente il merito di aver introdotto un nuovo modello geometrico dello spazio-tempo come una dimensione non più sui principi di Euclide ma di natura reimanniana: Einstein ha indubbiamente il merito di aver introdotto un nuovo modello geometrico dello spazio-tempo come una dimensione non più sui principi di Euclide ma di Planck. VERO. FALSO. PARZIALMENTE VERO.

EINSTEIN concepisce la teoria della relatività ristretta che concilia: meccanica e biologia. fisica e matematica. meccanica ed elettromagnetismo:. meccanica ed elettromagnetismo:.

. Karl Popper cercherà nel suo "falsificazionismo" un criterio di demarcazione tra: SCIENZA ED ETICA. SCIENZA E FILOSOFIA. scienza e non-scienza. scienza e politica.

Guido Calogero grazie ai suoi studi su Aristotele cominciò a definire un concetto di "età arcaica". VERO. Definì l’”età moderna”. Definì l’”età contemporanea”. FALSO.

Le principali correnti filosofiche del secolo XX hanno trattato questioni di filosofia teoretica, con particolare riferimento ad esistenzialismo, post-strutturalismo e decostruttivismo. VERO. Le principali correnti filosofiche del secolo XX hanno trattato questioni di filosofia teoretica, con particolare riferimento alla politica. Le principali correnti filosofiche del secolo XX hanno trattato questioni di filosofia teoretica, con particolare riferimento alla filosofia del diritto. FALSO.

Il termine misteri deriva da mýstos (μύστος), a sua volta derivato dal verbo mýo ("chiudere la bocca e strizzare gli occhi", come si fa appunto per vedere meglio): i mýstoi, cioè, sono quelli che vogliono vedere l'invisibile. VERO. il termine misteri deriva da mýstos (μύστος), a sua volta derivato dal verbo mýo ("chiudere la bocca e strizzare gli occhi", come si fa appunto per vedere meglio): i mýstoi, cioè, sono quelli che vogliono vedere il futuro. il termine misteri deriva da mýstos (μύστος), a sua volta derivato dal verbo mýo ("chiudere la bocca e strizzare gli occhi", come si fa appunto per vedere meglio): i mýstoi, cioè, sono quelli che vogliono vedere il cosmo. FALSO.

In Platone l'"idea" è il risultato di: una visione, sia pure intellettuale, del mondo dell'iperuranio, quindi l’idea condivide, in logica filosofica, il contenuto di una visione. una visione, sia pure intellettuale, del mondo dell'iperuranio, quindi l’idea condivide, in logica filosofica, il contenuto di una intuizione. una visione, sia pure intellettuale, del mondo dell'iperuranio, quindi l’idea condivide, in logica filosofica, il contenuto di una astrazione. una visione, sia pure intellettuale, del mondo dell'iperuranio, quindi l’idea condivide, in logica filosofica, il contenuto di una deduzione.

Coalescenza è fenomeno: meta storico, cioè concetto capace di andare al di la della filosofia. meta filosofico, cioè concetto capace di andare al di la della scienza. meta filosofico, cioè concetto capace di andare al di la del linguaggio. meta filosofico, cioè concetto capace di andare al di la della filosofia.

Calogero parlò di "coalescenza arcaica", una specie di fusione di linguaggio, realtà e verità. Parlò di metalinguaggio. VERO. Parlò di metalinguaggio. FALSO.

La filosofia analitica si pone in continuità con: La filosofia analitica si pone in continuità con l'impostazione tradizionale della filosofia teoretica, così come si è configurata nel giuspositivismo. l'impostazione tradizionale della filosofia teoretica, così come si è configurata nell'illuminismo e nel positivismo. l'impostazione tradizionale della filosofia teoretica, così come si è configurata nel marxismo. NESSUNA DELLE PRECEDENTI.

I pitagorici mostrano come i suoni di cui facciamo esperienza ascoltando una melodia sono soggetti allo stesso genere di rapporti matematici che spiegano un fenomeno puramente fisico quale il movimento degli astri; da rapporti numerici differenti fra le lunghezze delle corde di uno strumento musicale si generano suoni altrettanto differenti e, dunque, esperienze differenti. VERO. I pitagorici mostrano come i suoni di cui facciamo esperienza ascoltando una melodia sono soggetti allo stesso genere di rapporti matematici che spiegano un fenomeno puramente fisico quale il movimento degli astri; da rapporti numerici differenti fra le lunghezze delle corde di uno strumento musicale si generano suoni altrettanto differenti ma non, esperienze differenti. FALSO. I pitagorici non dimostrano come i suoni di cui facciamo esperienza ascoltando una melodia sono soggetti allo stesso genere di rapporti matematici che spiegano un fenomeno puramente fisico quale il movimento degli astri; da rapporti numerici differenti fra le lunghezze delle corde di uno strumento musicale si generano suoni altrettanto differenti e, dunque, esperienze differenti.

La filosofia pitagorica: La filosofia pitagorica riesce per la prima volta a colmare il divario esplicativo che separa i fenomeni fisici da quelli che potremmo definire naturali. La filosofia pitagorica non riesce per la prima volta a colmare il divario esplicativo che separa i fenomeni fisici da quelli che potremmo definire i fenomeni psichici. riesce per la prima volta a colmare il divario esplicativo che separa i fenomeni fisici da quelli che potremmo definire i fenomeni psichici. La filosofia pitagorica riesce per la prima volta a colmare il divario esplicativo che separa i fenomeni fisici da quelli che potremmo definire metafisici.

La spiegazione pitagorica della relazione fra l’esperienza nel suo complesso ed il corpo che la produce. non ha la stessa efficacia esplicativa della relazione tra l’esperienza musicale e lo strumento che la produce, ma il contributo di Pitagora e dei suoi allievi all’avanzamento della filosofia teoretica resta cospicuo e ponendo le strutture matematiche a fondamento della realtà; questi filosofi tracciano un’immagine del mondo nella quale anche l’esperienza soggettiva, per quanto gravata dal “vizio della soggettività”. La spiegazione pitagorica della relazione fra l’esperienza nel suo complesso ed il corpo che la produce ha la stessa efficacia esplicativa della relazione tra l’esperienza musicale e lo strumento che la produce e il contributo di Pitagora e dei suoi allievi all’avanzamento della filosofia teoretica resta cospicuo e ponendo le strutture matematiche a fondamento della realtà; questi filosofi però non tracciano un’immagine del mondo nella quale anche l’esperienza soggettiva, per quanto gravata dal “vizio della soggettività”. La spiegazione pitagorica della relazione fra l’esperienza nel suo complesso ed il corpo che la produce non ha la stessa efficacia esplicativa della relazione tra l’esperienza musicale e lo strumento che la produce e il contributo di Pitagora e dei suoi allievi all’avanzamento della filosofia teoretica resta relativo. La spiegazione pitagorica della relazione fra l’esperienza nel suo complesso ed il corpo che la produce non ha la stessa efficacia esplicativa della relazione tra l’esperienza musicale e lo strumento che la produce, ma il contributo di Pitagora e dei suoi allievi all’avanzamento della filosofia teoretica resta cospicuo e ponendo le strutture matematiche a fondamento della realtà; questi filosofi tracciano un’immagine del mondo nella quale anche l’esperienza soggettiva, per quanto gravata dal “vizio della soggettività”.

Per Eraclito: Posto che tanto il mondo naturale quanto l'esperienza soggettiva sono assoggettati alla legge del divenire, comprendere il divenire significa in ultima analisi comprendere le ragioni per le quali tutto è governato attraverso tutto. Ne il mondo naturale ne l'esperienza soggettiva sono assoggettati alla legge del divenire, comprendere il divenire significa in ultima analisi comprendere le ragioni per le quali tutto è governato attraverso tutto. Posto che solo il mondo naturale è assoggettato alla legge del divenire, comprendere il divenire significa in ultima analisi comprendere le ragioni per le quali tutto è governato attraverso tutto. Posto che solo l'esperienza soggettiva è assoggettata alla legge del divenire, comprendere il divenire significa in ultima analisi comprendere le ragioni per le quali tutto è governato attraverso tutto.

Con Eraclito e Parmenide la filosofia teoretica prende consapevolezza di se e si eleva a disciplina autonoma; a dimostrazione del fatto che il cammino era sostanzialmente tracciato Eraclito scrive “ un’unica cosa è la saggezza, comprendere la ragione per la quale tutto è governato attraverso tutto”, così come Parmenide, ugualmente consapevole della evoluzione inarrestabile della filosofia, sostiene che “ bisogna che tu impari a conoscere ogni cosa sia l’animo inconcusso della ben rotonda verità, sia le opinioni dei comuni mortali nelle quali non risiede legittima credibilità. Tuttavia anche questo apprenderai, come le apparenze bisognava giudicasse che fossero chi in tutti i sensi il tutto indaghi”. VERO. Le frasi sono da attribuirsi a Pitagora. FALSO. Le frasi sono da attribuirsi a SOCRATE.

Il contributo di Eraclito e di Parmenide alla razionalizzazione formale della filosofia teoretica: il contributo di Eraclito e di Parmenide alla razionalizzazione formale della filosofia teoretica non si è limitato ad una semplice nuova consapevolezza, ma non hanno introdotto un radicale cambiamento di prospettiva nella ricerca filosofica. non si è limitato ad una semplice nuova consapevolezza, ma hanno introdotto un radicale cambiamento di prospettiva nella ricerca filosofica verso una nuova evoluzione della disciplina de qua. si è limitato ad una semplice nuova consapevolezza e non hanno introdotto un radicale cambiamento di prospettiva nella ricerca filosofica verso una nuova evoluzione della disciplina de qua. non vi è stato alcun contributo di Eraclito e di Parmenide alla razionalizzazione formale della filosofia teoretica.

Eraclito pone a principio fondante della realtà: La matematica. l'esperienza soggettiva. La scienza. l'esperienza oggettiva.

In filosofia il termine esperienza (o empirìa) si riferisce a: un solo significato ovvero nella conoscenza è il momento in cui interviene la sensazione,. un solo significato ovvero alla sensibilità interiore. solo alla conoscenza. diversi significati tra cui, nella conoscenza , è il momento in cui interviene la sensazione, mentre riguardo alla sensibilità interiore è la percezione intuitiva, immediata, di un sentimento o un'emozione ed infine nella filosofia della scienza è il fondamento delle osservazioni scientifiche basate sulle «sensate esperienze» e sulle «dimostrazioni necessarie».

A Pitagora si deve il riconoscimento della matematica come disciplina dal ruolo fondamentale nella comprensione delle strutture realtà. Al di la delle sue apparenze multiformi e mutevoli, il mondo sostanzialmente obbedisce a leggi di natura matematica che risultano afferrabili dal pensiero umano attraverso la mediazione di questa scienza e attraverso il calcolo matematico i pitagorici riconducono ad una spiegazione unitaria fenomeni apparentemente eterogenei quali il movimento degli astri e gli intervalli musicali e questo solo a titolo di semplice esempio: A Pitagora si deve il riconoscimento della meccanica come disciplina dal ruolo fondamentale nella comprensione delle strutture realtà. Al di la delle sue apparenze multiformi e mutevoli, il mondo sostanzialmente obbedisce a leggi di natura matematica che risultano afferrabili dal pensiero umano attraverso la mediazione di questa scienza e attraverso il calcolo matematico i pitagorici riconducono ad una spiegazione unitaria fenomeni apparentemente eterogenei quali il movimento degli astri e gli intervalli musicali e questo solo a titolo di semplice esempio:. VERO. A Pitagora si deve il riconoscimento della geometria come disciplina dal ruolo fondamentale nella comprensione delle strutture realtà. Al di la delle sue apparenze multiformi e mutevoli, il mondo sostanzialmente obbedisce a leggi di natura matematica che risultano afferrabili dal pensiero umano attraverso la mediazione di questa scienza e attraverso il calcolo matematico i pitagorici riconducono ad una spiegazione unitaria fenomeni apparentemente eterogenei quali il movimento degli astri e gli intervalli musicali e questo solo a titolo di semplice esempio:. A Pitagora si deve il riconoscimento della fisica come disciplina dal ruolo fondamentale nella comprensione delle strutture realtà. Al di la delle sue apparenze multiformi e mutevoli, il mondo sostanzialmente obbedisce a leggi di natura matematica che risultano afferrabili dal pensiero umano attraverso la mediazione di questa scienza e attraverso il calcolo matematico i pitagorici riconducono ad una spiegazione unitaria fenomeni apparentemente eterogenei quali il movimento degli astri e gli intervalli musicali e questo solo a titolo di semplice esempio:.

La filosofia di Talete non è ancora filosofia teoretica: È l’inizio degli studi sulla geometria. È l’inizio dell’etica. È l’inizio della riflessione sulle immagini del mondo. È l’inizio della riflessione morale.

Le spiegazioni di Anassimandro e Anassimene sono insoddisfacenti; esse però procedono nella direzione di una embrionale filosofia teoretica e la loro filosofia non si limita a cercare il principio fondamentale di tutte le cose, ma tenta di fornire una spiegazione sul perché, e ciò è di tutta evidenza, vi sono nel mondo svariate cose anziché soltanto il principio fondamentale: VERO. Non ipotizzano un tentativo fornire una spiegazione sul perché, e ciò è di tutta evidenza, vi sono nel mondo svariate cose anziché soltanto il principio fondamentale. Sono il fondamento della geometria. Le spiegazioni sono ampiamente soddisfacenti.

. Per Talete l’acqua è il principio di tutte le cose. Questa, se ci si attiene alla ricostruzione storica che Aristotele propone nella metafisica, è la prima tesi filosofica, il momento inaugurale della storia della filosofia con al centro lì immagine del mondo: La ricostruzione storica è di Cartesio. VERO. La ricostruzione storica è di Platone. FALSO.

A Mileto sorgono la filosofia, la fisica e la metafisica; la filosofia teoretica, intesa come immagine completa del mondo resta ancora ad uno stadio embrionale: VERO. Ad Atene e non a Mileto sorgono la filosofia, la fisica e la metafisica e la la filosofia teoretica. A Mileto sorgono la filosofia, la fisica e la metafisica; e la filosofia teoretica, modernamente intesa. FALSO.

. Anassimandro ipotizza un movimento rotatorio per effetto del quale, a partire dall’unità indifferenziata dell’àpeiron, nascono e periscono: Tutte le altre cose, “ secondo necessità”e “ secondo l’ordine del tempo”. Attraverso il movimento rotatorio le cose nascono mA non periscono. Non ipotizza alcun movimento rotatorio. Solo le cose intangibili, “ secondo necessità”e “ secondo l’ordine del tempo”.

Con Parmenide ed Eraclito la riflessione filosofico si pone come punto di partenza per la ricerca di una immagine completa del mondo. Solo Parmenide si occupò di filosofia teoretica. Solo Eraclito si occupò di filosofia teoretica. VERO. FALSO.

Pitagora e la sua scuola è il pioniere di questa nuova area di ricerca filosofica chiamata filosofia teoretica; lui e i suoi discepoli sono i primi a tentare di connettere l’indagine sulla natura alla riflessione sull’esperienza e sul pensiero. VERO. Pitagora si occupò solo di etica e morale. FALSO. Pita gora si occupò solo di metafisica.

A distanza di circa duemila e cinquecento anni, sappiamo che l’acqua a sua volta è composta da idrogeno e ossigeno, dunque non può essere la cosa di cui sono fatte tutte le cose. Tuttavia, la struttura della tesi di Talete resta attuale: X è il principio di tutte le cose, ciò da cui tutto dipende e deriva, la cosa che se non ci fosse non ci sarebbe nient’altro. Talete si è sbagliato nello scegliere la sua X, ma ha comunque individuato una struttura esplicativa destinata ad orientare le ricerche filosofiche dei secoli e dei millenni successivi: È l’aria il principio fondante. FALSO. VERO. È l’idrogeno il principio fondante.

Anassimandro e Anassimene si distinguono da Talete innanzitutto perché propongono una soluzione differente dell’equazione “ X è il principio di tutte le cose”. Per Anassimene X è l’aria, mentre per Anassimandro, X è una sostanza informe e illimitata, denominata àpeiron: FALSO. I due filosofi pongono al centro X cioè una sostanza informe e illimitata, denominata àpeiron. I due filosofi pongono entrambi al centro l’aria. VERO.

L'ápeiron, dal greco antico ἄπειρος o ἀπείρων, ápeiron, composto da ἀ-, a-, «non», e πεῖραρ, peirar, «limite» o «fine», forma ionica di πέρας, peras, il cui significato letterale è «illimitato», «infinito» o «indefinito», rappresenta, secondo la filosofia di Anassimandro, l'archè (ἀρχή), cioè l'origine e il principio costituente dell'universo. L'ápeiron, dal greco antico ἄπειρος o ἀπείρων, ápeiron, composto da ἀ-, a-, «non», e πεῖραρ, peirar, «limite» o «fine», forma ionica di πέρας, peras, il cui significato letterale è «illimitato», «infinito» o «indefinito», ma non rappresenta, secondo la filosofia di Anassimandro, l'archè (ἀρχή), cioè l'origine e il principio costituente dell'universo. L'ápeiron, dal greco antico ἄπειρος o ἀπείρων, ápeiron, composto da ἀ-, a-, «non», e πεῖραρ, peirar, «universo» o «spazio», forma ionica di πέρας, peras, il cui significato letterale è «illimitato», «infinito» o «indefinito», rappresenta, secondo la filosofia di Anassimandro, l'archè (ἀρχή), cioè l'origine e il principio costituente dell'universo. VERO. FALSO.

Che cosa è l'ápeiron, dal greco antico ἄπειρος o ἀπείρων?. è una realtà infinita, determinata,non eterna, indistruttibile e in continuo movimento. è una realtà infinita, indeterminata, eterna, indistruttibile e in continuo movimento. è una realtà infinita, indeterminata, ma non eterna, indistruttibile statica. è una realtà finita, determinata, non eterna e in continuo movimento.

Aristotele parla in proposito di quattro cause della evoluzione che sono le seguenti: 1. causa formale: consiste nelle qualità specifiche dell'oggetto stesso, nella sua essenza; 2. causa materiale: la materia è il sostrato senza cui l'oggetto non esisterebbe 3. causa efficiente: è l'agente che determina operativamente il mutamento; 4. causa finale: la più importante di tutte, in virtù della quale esiste un'intenzionalità nella natura; è lo scopo per cui una certa realtà esiste. ESISTE SOLO UNA CAUSA FORMALE. 0. PARZIALMENTE FALSO.

. Nel 1576 la sua indipendenza di pensiero e la sua insofferenza verso l'osservanza dei dogmi si manifestarono inequivocabilmente in Bruno, discutendo di arianesimo con un frate domenicano, Agostino da Montalcino, ospite nel convento napoletano, sostenne che le opinioni di Ario erano meno perniciose di quel che si riteneva, dichiarando che: «Ario diceva che il Verbo non era creatore né creatura, ma medio intra il creatore e la creatura, come il verbo è mezzo intra il dicente ed il detto, e però essere detto primogenito avanti tutte le creature, non dal quale ma per il quale è stato creato ogni cosa, non al quale ma per il quale si refferisce e ritorna ogni cosa all'ultimo fine, che è il Padre, essagerandomi sopra questo. Per il che fui tolto in suspetto e processato, tra le altre cose, forsi de questo ancora». VERO. Il pensiero è di dante Alighieri. FALSO. Questa frase è attribuita a Spinoza.

Giordano Bruno: Bruno non situa invece il divino nella natura stessa, considerata nella sua unità e infinità. Bruno situa il divino nella natura stessa, considerata nella sua unità e infinità, approdando così a un’immagine del popolo al tempo stesso panteista (per cui la divinità è in ogni entità) e deista ( per cui esiste, in ultima analisi, un’unica entità, che è divinità e natura al tempo stesso). Bruno situa il divino nella natura stessa, considerata nella sua unità e infinità, approdando così a un’immagine del popolo al tempo stesso panteista (per cui la divinità è in ogni entità) e monolatra ( per cui esiste, in ultima analisi, un’unica entità, che è divinità e natura al tempo stesso). BRUNO situa il divino nella natura stessa, considerata nella sua unità e infinità, approdando così a un’immagine del popolo al tempo stesso panteista (per cui la divinità è in ogni entità) e monista ( per cui esiste, in ultima analisi, un’unica entità, che è divinità e natura al tempo stesso).

Secondo Plotino: l’essere umano appartiene al livello dell’anima ma non è in grado, mediante la conoscenza, di innalzarsi al livello dell’intelletto, e da lì, mediante un’esperienza mistica di possibile avventurarsi sino al livello informe e indicibile dell’uno, da cui emana tutto ciò che esiste. l’essere umano appartiene al livello dell’anima ma è in grado, mediante la scienza filosofica, di innalzarsi al livello dell’intelletto, e da lì, mediante un’esperienza mistica di possibile avventurarsi sino al livello informe e indicibile dell’uno, da cui emana tutto ciò che esiste. l’essere umano appartiene al livello dell’anima ma è in grado, mediante la conoscenza, di innalzarsi al livello dell’intelletto, e da lì, mediante un’esperienza mistica di possibile avventurarsi sino al livello informe e indicibile dell’uno, da cui emana tutto ciò che esiste. l’essere umano non appartiene al livello dell’anima ma è in grado, mediante la conoscenza, di innalzarsi al livello dell’intelletto, e da lì, mediante un’esperienza mistica di possibile avventurarsi sino al livello informe e indicibile dell’uno, da cui emana tutto ciò che esiste.

La forma di una sostanza vivente, cioè il principio di organizzazione dei suoi organi materiali che ne rende possibile la vita, è invece la sua anima. L’anima è forma innanzitutto nel senso che essa organizza gli organi corporei in modo da garantire lo svolgimento della funzione fondamentale che rende vivo un corpo, quella che accomuna tutte le sostanze viventi: il nutrimento. A partire da questa funzione basilare, l’anima può anche attuare le funzioni della percezione e dell’azione (che distinguono gli animali dai vegetali), e infine la funzione dell’intelletto ( che distingue gli uomini da tutti gli altri animali). Il pensiero è di Cartesio. Il pensiero è di Platone. Il pensiero è di Kant. Il pensiero è di Aristotele.

Le sostanze e i loro mutamenti esistono indipendentemente da una mente (o “ anima”) che li osservi, mentre i numeri e il tempo dipendono dal nostro modo di osservarle cose. Per Aristotele “ se non esiste ciò che può numerare neppure il numero può esistere e analogamente “ è impossibile che esista tempo se non esiste l’anima”. VERO. Il pensiero è di Platone. FALSO. Il pensiero è di G. BRUNO.

Le nozioni di spazio e tempo si ricavano dalla realtà del mutamento, inteso innanzitutto come movimento. Lo spazio è definito come “ il primo limite immobile del contenente”. Quando osserviamo il movimento di una certa sostanza, percepiamo per contrasto uno sfondo stabile che la circonda (“ un contenente”) e questo sfondo risulta a sua volta incluso in una struttura estesa e immobile (“ il primo limite immobile”). In tal senso scrive Aristotele ( fisica211a) “ una cosa è nello spazio così come è(…) essa è nell’aria (…) ed essa è non in ogni parte dell’aria, ma diciamo che è nell’aria in quanto questa è il limita estremo che la circonda”. FALSO. Le nozioni di tempo si ricava dalla realtà del mutamento, inteso innanzitutto come status quo ante. Le nozioni di spazio e tempo non si ricavano dalla realtà del mutamento, inteso innanzitutto come movimento. VERO.

Per Aristotele risultano prioritarie la causa formale e la causa finale. La causa materiale e la causa efficiente sono soltanto i mezzi concreti attraverso i quali si attualizza una certa forma e si compie un certo fine. Un certo vaso avrebbe potuto essere realizzato anche a partire da un pezzo di argilla diverso, o per mano di un vasaio diverso. Ma se quel vaso non avesse quella particolare forma e se non soddisfacesse quel suo particolare fine, esso non sarebbe la sostanza che attualmente è. VERO. per Aristotele risultano prioritarie la causa formale e la causa finale. La causa materiale e la causa efficiente sono soltanto i mezzi concreti attraverso i quali si attualizza una certa forma e si compie un certo fine. Un certo vaso avrebbe potuto essere realizzato anche a partire da un pezzo di argilla diverso, o per mano di un vasaio diverso. Ma se quel vaso non avesse quella particolare forma e se non soddisfacesse quel suo particolare fine, ma non è detto che esso non sarebbe la sostanza che attualmente è. per Aristotele non risultano prioritarie la causa formale e la causa finale. La causa materiale e la causa efficiente sono soltanto i mezzi concreti attraverso i quali si attualizza una certa forma e si compie un certo fine. per Aristotele non risultano prioritarie la causa formale e e la causa finale. La causa materiale e la causa efficiente non sono nemmeno i mezzi concreti attraverso i quali si attualizza una certa forma e si compie un certo fine.

Per Bruno: l'universo non è un corpo unico, organicamente formato, con un preciso ordine che struttura ogni singola cosa e la connette con tutte le altre. Fondamento di quest'ordine sono le idee, principi eterni e immutabili presenti totalmente e simultaneamente nella mente divina, ma queste idee vengono "ombrate" e si separano nell'atto di volerle intendere. Nel cosmo ogni singolo ente è dunque imitazione, immagine, "ombra" della realtà ideale che la regge. l'universo non è un corpo unico, organicamente formato, con un preciso ordine che struttura ogni singola cosa e la connette con tutte le altre. Fondamento di quest'ordine sono solo le idee . l'universo è un corpo unico, organicamente formato, con un preciso ordine che struttura ogni singola cosa e la connette con tutte le altre.. Nel cosmo ogni singolo ente non è imitazione, immagine, "ombra" della realtà ideale che la regge. l'universo è un corpo unico, organicamente formato, con un preciso ordine che struttura ogni singola cosa e la connette con tutte le altre. Fondamento di quest'ordine sono le idee, principi eterni e immutabili presenti totalmente e simultaneamente nella mente divina, ma queste idee vengono "ombrate" e si separano nell'atto di volerle intendere. Nel cosmo ogni singolo ente è dunque imitazione, immagine, "ombra" della realtà ideale che la regge.

Etimologicamente e filosoficamente: «alla sostanza, che è la realtà individuale nella sua autonoma esistenza e sussistenza, l'essenza si contrappone come la forma generale», «l'universale natura delle singole cose appartenenti allo stesso genere o specie.». Sostanza ed essenza non si contrappongono. La sostanza non è realtà individuale. PARZIALMENTE VERO. VERO.

La filosofia di Aristotele muove dalla stessa esigenza platonica di ricercare un princìpio eterno e immutabile che spieghi il modo in cui avvengono i mutamenti della natura. Come il suo maestro Platone, Aristotele ha ben presente la contrapposizione filosofica venutasi a creare tra Parmenide ed Eraclito; anche lui pertanto si propone di conciliare le loro rispettive posizioni di pensiero: l'Essere statico del primo con l'incessante divenire del secondo. Per cui tutto muta in natura, tutto «scorre», ma non a caso: seguendo sempre certi schemi o regole fisse. A differenza di Platone, tuttavia, Aristotele ritiene che le forme in grado di guidare la materia non si trovino al di fuori di essa: non ha senso secondo lui sdoppiare gli enti per cercare poi di riconciliarli in qualche modo; ogni realtà invece deve avere in sé stessa, e non in cielo, le leggi del proprio. FALSO. Aristotele non considera affatto Platone. La posizione di Aristotele è uguale in tutto a quella di Platone. VERO.

A differenza di Democrito, Platone: guarda solo alle dottrine di Pitagora. non ritiene che la realtà si riduca a movimenti di atomi nel vuoto; guarda invece con maggiore simpatia alle dottrine di Pitagora e Parmenide, che fondano la realtà su principi razionali. guarda solo alle dottrine di Socrate. guarda solo alle dottrine di Parmenide.

Per Platone a partire dalle idee di Essere, Identità e Differenza, il mondo intelligibile si può articolare in una pluralità di idee senza che questo comporti – contrariamente a quanto sosteneva Parmenide – il dissolversi della sua unità e il suo precipitare nel nulla. Posto che i generi sommi spiegano l’organizzazione interna del mondo intellegibile, resta ancora da spiegare la derivazione del mondo sensibile dal mondo intelligibile. Questo è il sistema principale del Timeo. A partire dalle idee di Essere, Identità e Differenza, il mondo intelligibile si può articolare in una pluralità di idee senza che questo comporti – contrariamente a quanto sosteneva Parmenide – il dissolversi della sua unità e il suo precipitare nel nulla. Posto che i generi sommi spiegano l’organizzazione interna del mondo intellegibile, resta ancora da spiegare la derivazione del mondo sensibile dal mondo intelligibile. Questo è il sistema principale del Repubblica. FALSO. A partire dalle idee di Essere, Identità e Differenza, il mondo intelligibile si può articolare in una pluralità di idee senza che questo comporti – contrariamente a quanto sosteneva Parmenide – il dissolversi della sua unità e il suo precipitare nel nulla. Posto che i generi sommi spiegano l’organizzazione interna del mondo intellegibile, resta ancora da spiegare la derivazione del mondo sensibile dal mondo intelligibile. Questo è il sistema principale del Sofista. VERO.

Per Democrito il mondo è caratterizzato da: atomi che si muovono in uno spazio bidimensionale. atomi che si muovono in ambiti determinati. atomi che si muovono in uno spazio vacuo. atomi che si muovono in uno spazio pieno.

A livello di contenuti Democrito comprende sia la sfera filosofica dei presocratici sia altri argomenti filosofici quali la natura, l'uomo, la vita e la giustizia. Il riferimento a questi contenuti socratici è quindi ulteriore conferma della sua posteriorità a Socrate: FALSO. A livello di contenuti Democrito comprende solo la sfera filosofica dei presocratici. VERO. A livello di contenuti Democrito comprende sia la sfera filosofica dei presocratici sia altri argomenti filosofici quali la matematica, l'etica, la vita geometria.

Sebbene per Democrito le cose abbiano soltanto proprietà primarie, l’anima percepisce sempre le proprietà primarie miste a quelle secondarie. FALSO. VERO. per Democrito le cose hanno soltanto proprietà primarie e l’anima non percepisce le proprietà primarie miste a quelle secondarie. Sebbene per Democrito le cose abbiano soltanto proprietà primarie, l’anima percepisce sempre le proprietà primarie ma mai miste a quelle secondarie.

Per Platone: nel mondo sensibile non vi sono cose che sembrano concrete ma non lo sono realmente, come ad esempio le idee. nel mondo sensibile vi sono cose che sembrano concrete ma non lo sono realmente, come ad esempio le immagini che appaiono nelle ombre, negli specchi e nei dipinti. nel mondo sensibile vi sono solo cose apparenti. nel mondo sensibile non vi sono cose che sembrano concrete.

Per Platone un principio fondamentale è una norma che prescrive come le cose devono essere. Egli chiama una tale norma idea, e considera come idee paradigmatiche valori estetici ed etici quali ad esempio: il diritto, la filosofia e la religione. la giustizia, la geometria e l’etica. la bellezza, la giustizia, la virtù. il mondo, le cose e le entità.

Platone osservò molto bene a proposito della nostra idea: la nostra naturalmente si innalza a conoscere cose che vanno troppo in là perché un qualunque oggetto, che l’esperienza può dare, possa mai adeguarvisi, ma che, ciò nondimeno, hanno la loro realtà, e non sono per nulla semplici chimere. la nostra concezione dell’idea è statica. la nostra naturalmente si innalza a conoscere cose che non vanno troppo in là perché un qualunque oggetto, che l’esperienza può dare, possa mai adeguarvisi, ma che, ciò nondimeno, hanno la loro realtà, e non sono per nulla semplici chimere. la nostra naturalmente si innalza a conoscere ciò che è possibile.

La concezione di Platone “duale” del mondo e dell’essere umano è al centro dei cosiddetti dialoghi della maturità, fra i quali spiccano il Fedro e la Repubblica. Questa concezione è poi approfondita da Platone in dialoghi di epoca più tarda, in particolare nel Parmenide e nel Sofista, che esplorano la struttura interna del mondo intelligibile, e nel Timeo: Questa concezione è solo in Repubblica. Questa concezione è solo nel Timeo. FALSO. VERO.

Dal suo maestro Socrate, Platone ha imparato che un’idea non si può ridurre alle cose particolari che la esemplificano. Quando il generale Lachete cerca di definire il coraggio dicendo: “ Un uomo che è capace di star fermo al suo posto, fronteggiando il nemico, senza fuggire via, è certamente un uomo di coraggio” ( Lachete). Socrate gli ribatte che: questo è sì un esempio di coraggio ed una definizione in grado di afferrare l’idea di coraggio. questo è sì un esempio di coraggio, ma non una definizione in grado di afferrare l’idea di morale. questo non è un esempio di coraggio, ma è una definizione in grado di afferrare l’idea di coraggio. questo è sì un esempio di coraggio, ma non una definizione in grado di afferrare l’idea di coraggio.

Nel Parmenide e soprattutto nel Sofista, la dialettica si impone come: la disciplina che, procedendo solo per riunificazioni, permette di indagare le connessioni che legano fra loro le opinioni, svelando l’intelaiatura del mondo intelligibile. la disciplina che, procedendo per suddivisioni e riunificazioni, permette di indagare le connessioni che legano fra loro le idee, svelando l’intelaiatura del mondo intelligibile. la disciplina che, procedendo per suddivisioni e riunificazioni, permette di indagare le connessioni che legano fra loro i sogni. la disciplina che permette di indagare le connessioni che legano fra loro le vite, svelando l’intelaiatura delle relazioni sociali.

Per Hobbes: Solo nel DE CORPORE egli concepisce la filosofia teoretica come un progetto di rifinitura e perfezionamento della ISM. Nel DE CORPORE e nel DE HOMINE egli concepisce la filosofia teoretica come un progetto di rifinitura e perfezionamento della ISM. Nel DE CORPORE e nel DE HOMINE egli concepisce la filosofia teoretica come un progetto di rifinitura e perfezionamento della fede. Nel DE CORPORE e nel DE HOMINE egli concepisce la filosofia teoretica come un progetto di rifinitura e perfezionamento delle scienze sociali.

Kant mostra che nell’esperienza è il nucleo centrale delle cose, e non è un mero aggregato di sensazioni o impressioni. L’esperienza può aver luogo soltanto nel quadro di una struttura articolata che ne costituisce il presupposto indispensabile. Kant chiama questa struttura il trascendentale. Kant mostra che non è nell’esperienza il nucleo centrale delle cose. FALSO. Kant chiama questa struttura il potenziale. VERO.

Kant mostra che nell’esperienza è il nucleo centrale delle cose, e non è un mero aggregato di sensazioni o impressioni. L’esperienza può aver luogo soltanto nel quadro di una struttura articolata che ne costituisce il presupposto indispensabile. Kant chiama questa struttura il trascendentale. Kant mostra che non è nell’esperienza il nucleo centrale delle cose. FALSO. Kant chiama questa struttura il potenziale. VERO.

Dal punto di vista logico Kant non riconosce le proposizioni "necessarie a posteriori" e quelle "contingenti a priori" ovvero fondate su una conoscenza oggettiva ma non formale del mondo, oppure universale ma non necessaria, di cui Kant escluse l'esistenza, peraltro precedentemente ammessa da Aristotele e Leibniz, e poi conclusivamente provata dal logico americano Saul Kripke nel 1970: FALSO. VERO. Dal punto di vista logico Kant riconosce le proposizioni "necessarie a posteriori". Dal punto di vista logico Kant riconosce le proposizioni "necessarie a posteriori".

Kant: concepì la propria filosofia non come una rivoluzione filosofica, volta non tanto a superare il dogmatismo metafisico, che per Kant caratterizzava il pensiero precedente, e a non assumere i caratteri di una ricerca critica sulle condizioni del conoscere. concepì la propria filosofia come una rivoluzione filosofica volta a superare il dogmatismo metafisico, che per Kant caratterizzava il pensiero precedente, ma non ad assumere i caratteri di una ricerca critica sulle condizioni del conoscere. concepì la propria filosofia come una rivoluzione filosofica volta a superare il dogmatismo metafisico, che per Kant caratterizzava il pensiero precedente, e ad assumere i caratteri di una ricerca critica sulle condizioni del conoscere. non concepì la propria filosofia come una rivoluzione filosofica volta a superare il dogmatismo metafisico, che per Kant caratterizzava il pensiero precedente, e ad assumere i caratteri di una ricerca acritica sulle condizioni del conoscere.

Secondo Hume l’esperienza ed il pensiero nella loro interezza consisto esclusivamente di impressioni , idee e loro associazioni che formano idee complesse. Le associazioni possono a loro volta effettuarsi in base a tre principi: 1. la somiglianza. 2. le contingenze. 3. la causalità. 1. la somiglianza. 2. le contiguità. 3. la prossimità. 1. la somiglianza. 2. le contiguità. 3. la causalità. 1. la corrispondenza. 2. le contiguità. 3. la causalità.

La filosofia di Hume è spesso definita come uno scetticismo radicale dal punto di vista teorico e moderato dal punto di vista pratico. Il suo pensiero può inoltre essere inscritto all'interno del: POSITIVISMO. GIUSPOSITIVISMO. NATURALISMO. IDEALISMO.

. Nel 1709 Berkeley pubblicò la sua prima grande opera, Saggio su una nuova teoria della visione, in cui discuteva: i limiti della visione umana e avanzò la teoria secondo cui gli oggetti percepiti sono materiali, e costituiti di luce e colore. i limiti della visione umana e avanzò la teoria secondo cui gli oggetti percepiti non sono materiali, ma costituiti di luce e colore. i limiti della visione umana e avanzò la teoria secondo cui gli oggetti percepiti non sono materiali e non sono costituiti di luce e colore. i limiti della visione umana e avanzò la teoria secondo cui gli oggetti percepiti sono materiali, e costituiti di luce e colore.

Locke: nell’opera “Saggio sull’intelletto umano” del 1689 non affronta il problema di come perfezionale la ISM in modo da trovare un posto per l’esperienza ed il pensiero ma con la sua opera si consolida la consapevolezza che, data una immagine del mondo in cui non vi sono che corpi in movimento e interazioni causali che coinvolgono singoli corpi, e il pensiero deve potere essere riconducibile all’esperienza. nell’opera “Saggio sull’intelletto umano” del 1889 affronta il problema di come perfezionale la ISM in modo da trovare un posto per l’esperienza ed il pensiero e con la sua opera si consolida la consapevolezza che, data una immagine del mondo in cui non vi sono che corpi in movimento e interazioni causali che coinvolgono singoli corpi, e il pensiero deve potere essere riconducibile all’esperienza. nell’opera “Epistola al lettore” del 1689 affronta il problema di come perfezionale la ISM in modo da trovare un posto per l’esperienza ed il pensiero e con la sua opera si consolida la consapevolezza che, data una immagine del mondo in cui non vi sono che corpi in movimento e interazioni causali che coinvolgono singoli corpi, e il pensiero deve potere essere riconducibile all’esperienza. nell’opera “Saggio sull’intelletto umano” del 1689 affronta il problema di come perfezionale la ISM in modo da trovare un posto per l’esperienza ed il pensiero e con la sua opera si consolida la consapevolezza che, data una immagine del mondo in cui non vi sono che corpi in movimento e interazioni causali che coinvolgono singoli corpi, e il pensiero deve potere essere riconducibile all’esperienza.

Cruciale RUOLO è svolto dalla immaginazione che secondo il pensiero di Hobbes si connota come: Una “sensazione illanguidita” qualsiasi cosa che non abbia a che fare con l'attività logica e mentale dell'individuo, considerandola un tutt'uno con la memoria. Immaginazione e memoria sono una cosa sola che per ogni aspetto sotto il quale è considerata, prende nomi diversi. Una “illusione illanguidita” qualsiasi cosa abbia a che fare con l'attività logica e mentale dell'individuo, considerandola un tutt'uno con la memoria. Immaginazione e memoria sono una cosa sola che per ogni aspetto sotto il quale è considerata, prende nomi diversi. Una “sensazione illanguidita” qualsiasi cosa abbia a che fare con l'attività logica e mentale dell'individuo, considerandola un tutt'uno con la memoria. Immaginazione e memoria sono una cosa sola che per ogni aspetto sotto il quale è considerata, prende nomi diversi. una “percezione obnubilata e illanguidita” qualsiasi cosa abbia a che fare con l'attività logica e mentale dell'individuo, considerandola un tutt'uno con la memoria. Immaginazione e memoria sono una cosa sola che per ogni aspetto sotto il quale è considerata, prende nomi diversi.

Kant aveva edificato due grandi costruzioni teoriche, l’una riguardante la conoscenza, l’altra riguardante l’attività pratica e la morale, in contrasto tra di loro. Alla fine della Critica della ragion pratica emerge con chiarezza una forte opposizione con le conclusioni della Critica della ragion pura. Il tentativo di Kant nella Critica del giudizio è proprio quello di sanare queste contraddizioni. La Critica della ragion pura azzera la Critica della ragion pratica. VERO. FALSO. Non emergevano contraddizioni.

La descrizione di Hobbes della natura umana come sostanzialmente competitiva ed egoista, esemplificata dalle frasi Bellum omnium contra omnes ("la guerra di tutti contro tutti" nello stato di natura) e Homo homini lupus ("ogni uomo è lupo per l'altro uomo"),: ha trovato riscontro nel campo della filosofia del diritto. ha trovato riscontro nel campo della biologia. ha trovato riscontro nel campo dell'antropologia politica. ha trovato riscontro nel campo della genetica.

Sul metodo: Il Discorso sul metodo approfondisce poi i metodi della ricerca scientifica e della conoscenza, che Cartesio sintetizzò in quattro criteri. · le conoscenze per intuizione · le conoscenze per analisi dei problemi · le conoscenze per sintesi di quelle già acquisite · l'enumerazione finale e controllo di quanto elaborato con i tre metodi precedenti. · le conoscenze per definizione · le conoscenze per analisi dei problemi · le conoscenze per sintesi di quelle già acquisite · l'enumerazione finale e controllo di quanto elaborato con i tre metodi precedenti ·. le conoscenze per intuizione · le conoscenze per analisi dei problemi · le conoscenze per sintesi di quelle già acquisite · l'enumerazione finale senza il controllo di quanto elaborato con i tre metodi precedenti ·. le conoscenze per intuizione · le conoscenze per sola sintesi dei problemi · le conoscenze per sintesi di quelle già acquisite · l'enumerazione finale e controllo di quanto elaborato con i tre metodi precedenti.

Per il principio dell’identità degli indiscernibili ogni monade deve distinguersi da tutte le altre monadi per caratteristiche sue proprie. La caratteristica distintiva di ogni monade è la successione dei suoi stati transitori. Leibniz chiama questi stati una “percezione”e osserva che il passaggio da una percezione all’altra si compie per effetto di un impulso che chiama “appetizione”. FALSO. VERO. Leibniz chiama questi stati una “sensazione”. Leibniz chiama questi stati una “prolusione”.

La filosofia teoretica del sei-settecento è inquadrata nell’ambito di un serrato confronto con la nascente immagine scientifica del mondo che da ora in poi indicheremo con l’acronimo ISM. La filosofia teoretica del sei-settecento è irrilevante. VERO. FALSO. La filosofia teoretica del sei-settecento è inquadrata nell’ambito di un confronto con la l’etica.

Per Cartesio: bisogna dubitare sia delle conoscenze sensibili che di quelle matematiche. Per Cartesio, ciò che si percepisce con i sensi può essere non reale, così come le cose pensate e immaginate. Anche le conoscenze matematiche possono essere illusorie, Cartesio suppone che l’esistenza di un genio maligno che fa apparire vero ciò che è invece falso, e il dubbio si estende a ogni cosa e diventa universale: dubbio etico. non bisogna dubitare sia delle conoscenze sensibili che di quelle matematiche. Per Cartesio, ciò che si percepisce con i sensi può essere non reale, così come le cose pensate e immaginate. Anche le conoscenze matematiche possono essere illusorie, Cartesio suppone che l’esistenza di un genio maligno che fa apparire vero ciò che è invece falso, e il dubbio si estende a ogni cosa e diventa universale: dubbio iperbolico. bisogna dubitare sia delle conoscenze sensibili che di quelle matematiche. Per Cartesio, ciò che si percepisce con i sensi può essere non reale, così come le cose pensate e immaginate. Anche le conoscenze matematiche possono essere illusorie, Cartesio suppone che l’esistenza di un genio maligno che fa apparire vero ciò che è invece falso, e il dubbio si estende a ogni cosa e diventa universale: dubbio iperbolico. Per Cartesio bisogna dubitare sia delle conoscenze sensibili che di quelle matematiche. Per Cartesio, ciò che si percepisce con i sensi può essere non reale, così come le cose pensate e immaginate. Anche le conoscenze matematiche possono essere illusorie, Cartesio suppone che l’esistenza di un genio maligno che fa apparire vero ciò che è invece falso, e il dubbio si estende a ogni cosa e diventa universale: dubbio amletico.

Cartesio: parte da una sua personale intuizione; egli sosteneva che lo spazio la materia a cui si applicano le leggi della fisica sono pura estensione, volendo dire con tale espressione di sintesi che i corpi materiali hanno soltanto caratteristiche geometriche come forma e grandezza ma non qualità sensoriali come colo o odore. Si tratta della distinzione tra “proprietà primarie” e “proprietà secondarie”. parte da una intuizione che fu in primis di GALILEO GALILEI; egli sosteneva che lo spazio la materia a cui si applicano le leggi della fisica sono pura estensione, volendo dire con tale espressione di sintesi che i corpi materiali hanno soltanto caratteristiche geometriche come forma e grandezza ma non qualità sensoriali come colo o odore. Si tratta della distinzione tra “proprietà primarie” e “proprietà secondarie”. parte da una intuizione che fu in primis di CartesioI; egli sosteneva che lo spazio la materia a cui si applicano le leggi della fisica sono pura estensione, volendo dire con tale espressione di sintesi che i corpi materiali hanno soltanto caratteristiche geometriche come forma e grandezza ma non qualità sensoriali come colo o odore. Si tratta della distinzione tra “proprietà primarie” e “proprietà secondarie”. parte da una intuizione che fu in primis di GALILEO GALILEI; egli sosteneva che lo spazio la materia a cui si applicano le leggi della fisica sono pura estensione, volendo dire con tale espressione di sintesi che i corpi materiali hanno soltanto caratteristiche geometriche come forma e grandezza ma non qualità sensoriali come colo o odore. Si tratta della distinzione tra “proprietà endogene” e “proprietà esogene”.

Il metodo cartesiano si fonda sul “ dubbio metodico”; attraverso il dubbio si giunge all’”esperimento mentale” del DEMONE INGANNATORE. Attraverso il dubbio si giunge alla saggezza. VERO. nessuna delle precedenti risposte. FALSO.

Spinoza: partiamo da una semplice premessa elementare: Il razionalismo (dal termine latino ratio, «ragione») è una corrente filosofica basata sull'assunto che la ragione umana può in principio essere la fonte di ogni conoscenza. VERO. Spinoza Partiamo da una semplice premessa elementare: Il razionalismo (dal termine latino ratio, «ragione») è una corrente filosofica basata sull'assunto che la fede umana può in principio essere la fonte di ogni conoscenza. Il razionalismo (dal termine latino ratio, «ragione») è una corrente filosofica basata sull'assunto che la storia umana può in principio essere la fonte di ogni conoscenza. FALSO.

In generale: i filosofi razionalisti sostengono che, partendo da «norme filosofiche», individuabili intuitivamente o sperimentalmente, come gli assiomi della geometria, i principi della meccanica e della fisica, si possa arrivare tramite un processo deduttivo ad ogni altra forma di conoscenza. i filosofi razionalisti non sostengono che, partendo da «principi fondamentali», individuabili intuitivamente o sperimentalmente, come gli assiomi della geometria, i principi della meccanica e della fisica, si possa arrivare tramite un processo deduttivo ad ogni altra forma di conoscenza. i filosofi razionalisti sostengono che, partendo da «principi fondamentali», individuabili intuitivamente o sperimentalmente, come gli assiomi della geometria, i principi della meccanica e della fisica, si possa arrivare tramite un processo deduttivo ad ogni altra forma di conoscenza. i filosofi razionalisti sostengono che, partendo da «leggi della fisica », individuabili intuitivamente o sperimentalmente, come gli assiomi della geometria, i principi della meccanica e della fisica, si possa arrivare tramite un processo deduttivo ad ogni altra forma di conoscenza.

Il Dio di cui parla Spinoza: Potrebbe essere il dio creatore del mondo di cui parlano le religioni ma può identificarsi con il mondo stesso. Nella sua opera più importante “ETHICA ordine geometrico DEMONSTRATA” delle 1677 egli propone di effettuare una semplice deduzione: “ tutte le cose derivano dall’eterno decreto di Dio con la stessa necessità con cui dall'essenza del triangolo deriva la somma dei tre angoli uguale a due retti. non è il dio creatore del mondo di cui parlano le religioni ma può identificarsi con il mondo stesso. Nella sua opera più importante “ETHICA ordine geometrico DEMONSTRATA” delle 1677 egli propone di effettuare una semplice deduzione: “ tutte le cose derivano dall’eterno decreto di Dio con la stessa necessità con cui dall'essenza del triangolo deriva la somma dei tre angoli uguale a due retti”. è il dio creatore del mondo di cui parlano le religioni ma non può identificarsi con il mondo stesso. Nella sua opera più importante “ETHICA ordine geometrico DEMONSTRATA” delle 1677 egli propone di effettuare una semplice deduzione: “ tutte le cose derivano dall’eterno decreto di Dio con la stessa necessità con cui dall'essenza del triangolo deriva la somma dei tre angoli uguale a due retti. è il dio creatore del mondo di cui parlano le religioni ma può identificarsi con il mondo stesso. Nella sua opera più importante “ETHICA ordine geometrico DEMONSTRATA” delle 1677 egli propone di effettuare una semplice deduzione: “ tutte le cose derivano dall’eterno decreto di Dio con la stessa necessità con cui dall'essenza del triangolo deriva la somma dei tre angoli uguale a due retti.

Ogni cosa è la combinazione di un modo dell'estensione che Spinoza chiama il corpo di quella cosa e di un modo del pensiero che egli Chiama l'idea di quella cosa. Per Spinoza la mente è l'idea del corpo ed egli considera quattro tipi di stati mentali: 1. le impressioni che corrispondono ad interazioni fra gli altri corpi e il nostro corpo che possiamo definire come percezioni oppure tracce di queste interazioni che potremmo definire memorie ovvero ancora a rielaborazioni di queste tracce che potremmo definire immaginazioni. 2. gli affetti che consistono nei desideri che realizzano lo sforzo di conservazione oppure negli esiti sia positivi che negativi di questo sforzo. nel caso di esiti positivi si hanno emozioni di piacere nel caso di esiti negativi di dolore. 3. le idee adeguate che permettono alla ragione umana di elevarsi al di sopra dell’esperienza animale. 4. le intuizioni mediante le quali l’intelletto può giungere a rilevare la sostanza stessa nelle sua eternità e necessità ( sub species aeternitatis). FALSO. I TIPI DI STATO MENTALI SONO 3. PARZIALMENTE VERO. VERO.

Per Leibniz: L’evidenza fondamentale è quella per cui “ è necessario che ci siano sostanze semplici poiché vi sono dei composti” dove per semplice si deve intendere qualcosa costituito da parti. L’evidenza fondamentale è quella per cui “ non è necessario che ci siano sostanze semplici poiché vi sono dei composti” dove per semplice si deve intendere qualcosa non costituito da parti. L’evidenza fondamentale è quella per cui “ è necessario che ci siano sostanze semplici poiché vi sono dei composti” dove per semplice si deve intendere qualcosa non costituito da parti. L’evidenza fondamentale è quella per cui “ è necessario che ci siano costanti semplici poiché vi sono dei composti” dove per semplice si deve intendere qualcosa costituito da molte parti.

Nella filosofia tedesca del primo ‘800 il nuovo approccio del pensiero nei confronti della storia venne tradotto in originali concezioni filosofiche; anche il mondo classico entrò a far parte degli ideali, dei miti della cultura romantica; la Grecia classica fu assurta come il luogo e il tempo della perfezione morale e civile, di cui la Polis era il modello. VERO. FALSO. Il modello era la agorà. Il modello era il reich.

Arthur Schopenhauer nacque a Danzica, 22 febbraio 1788 (Francoforte sul Meno, 21 settembre 1860) è stato un filosofo tedesco; cittadino espatriato del regno di Prussia, fu uno dei maggiori pensatori del XIX secolo e dell'epoca moderna. Il suo pensiero recupera alcuni elementi dell'illuminismo, della filosofia di Platone, del romanticismo e del kantismo, fondendoli con la suggestione esercitata dalle dottrine orientali, specialmente quella buddhista e induista. FALSO. Il suo pensiero recupera solo alcuni elementi dell'illuminismo e della filosofia di Platone. VERO. Il suo pensiero recupera solo alcuni limitati elementi del kantismo.

Storicamente Hegel ha fatto scuola, visto che al suo seguito si sono create varie correnti, innanzitutto la cosiddetta «sinistra hegeliana» (o i «giovani hegeliani»), e la «destra hegeliana». La destra sosteneva che Hegel fosse il culmine della filosofia, in cui lo Spirito assoluto aveva trovato espressione reale e definitiva, mentre la sinistra credeva che nella dinamica storica anche la filosofia hegeliana andasse superata, diventando essa stessa tesi o antitesi per un'ulteriore sintesi. Della sinistra ha fatto parte tra gli altri Ludwig Feuerbach che influenzò il pensiero di Karl Marx, il quale formulò un'importante critica anti-hegeliana, reinterpretando la sua filosofia non più in chiave idealistica, bensì in chiave storica. FALSO. Ludwig Feuerbach non influenzò il pensiero di Karl Marx. VERO. Fu Ludwig Feuerbach che fu influenzato dal pensiero di Karl Marx.

George Wilhelm Friedrich Hegel (1770-1831) si considerava il culmine della corrente, nella quale Fichte rappresenterebbe l'«idealismo soggettivo», Schelling l'«idealismo oggettivo», e quindi Hegel l'«idealismo assoluto», seguendo lo schema di "tesi-antitesisintesi" da lui stesso elaborato. L'unità di soggetto e oggetto, essere e pensiero, diventa però in Hegel non più un'unità immediata, bensì mediata dalla ragione dialettica. L'Idealismo hegeliano segna l'abbandono della logica formale di stampo parmenideo e aristotelico (detta anche logica dell'identità o di non-contraddizione), in favore di una nuova logica cosiddetta sostanziale. L'Idealismo hegeliano segna infatti l'abbandono della logica sostanziale di stampo cartesiano. L'Idealismo hegeliano segna l'abbandono della logica formale di stampo parmenideo e aristotelico (detta anche logica dell'identità o di non-contraddizione), in favore di una nuova logica cosiddetta formale. FALSO.

Sul piano filosofico, Friedrich Heinrich Jacobi (1743-1819) fu il primo ad evidenziare le aporie di Kant, laddove con il termine aporia: dal greco ἀπορία, strada sicura, nella filosofia greca antica indicava l'impossibilità di dare una risposta precisa ad un problema, poiché ci si trovava di fronte a due soluzioni che però, per quanto opposte, non sembravano entrambe valide. dal greco ἀπορία, passaggio praticabile, nella filosofia greca antica indicava la possibilità di dare una risposta precisa ad un problema, poiché ci si trovava di fronte a due soluzioni ma che, per quanto opposte, sembravano entrambe valide. dal greco ἀπορία, passaggio impraticabile, strada senza uscita, nella filosofia greca antica indicava l'impossibilità di dare una risposta precisa ad un problema, poiché ci si trovava di fronte a due soluzioni che, per quanto opposte, sembravano entrambe valide. dal greco ἀπορία, passaggio impraticabile, strada senza uscita, nella filosofia greca antica indicava l'impossibilità di dare una risposta precisa ad un problema, poiché ci si trovava di fronte a due soluzioni ma che, per quanto opposte, non sembravano entrambe valide.

Per salvare il kantismo Karl Leonhard Reinhold (1758-1823), che era tra l'altro un grande estimatore di Kant, nel Saggio su una nuova teoria della facoltà umana della rappresentazione (1789) propose di unificare fenomeno e noumeno, materia e forma, vedendoli non più come i termini opposti di una contraddizione, ma originati dalla stessa attività unificatrice del soggetto. FALSO. VERO. Karl Leonhard Reinhold (1758-1823) non era affatto un grande estimatore di Kant. nel Saggio su una nuova teoria della facoltà umana della rappresentazione (1789) non affronta il tema in questione.

In Germania, tra il XVIII e il XIX secolo, l'intellettuale era espressione di un ceto che non formava più una classe sociale tendenzialmente omogenea omogenea. Lo spazio in cui si faceva cultura era l'Università, in gran parte condizionata dalla Chiesa di stato luterana. Due caratteristiche sociali e culturali emergevano su tutte: NESSUNA DELLE PRECEDENTI. La società tedesca appariva piuttosto dinamica e in tal senso, in questo contesto, il sapere si trasmetteva per cooptazione e la politica era lo stile espressivo di un ambito socialmente piuttosto emarginato, caratterizzato da una formazione teologica che si rifletteva nello stile espositivo e nell'oggetto di studio e in secondo luogo I concetti intorno ai quali si sviluppò la discussione furono principalmente la libertà, con un'interpretazione filosofica della Rivoluzione francese e la polemica nei confronti dell'Illuminismo formale delle corti tedesche con la relativa critica ai testi sacri, al loro contenuto dogmatico, che vengono reinterpretati come testi morali, educativi, che non rappresentano più la rivelazione; la religione divenne allora l'educazione dell'umanità. La società tedesca appariva piuttosto statica e in tal senso, in questo contesto, il sapere si trasmetteva per cooptazione e la filosofia era lo stile espressivo di un ambito socialmente piuttosto emarginato, caratterizzato da una formazione teologica che si rifletteva nello stile espositivo e nell'oggetto di studio e in secondo luogo I concetti intorno ai quali si sviluppò la discussione furono principalmente la libertà, con un'interpretazione filosofica della Rivoluzione francese e la polemica nei confronti dell'Illuminismo formale delle corti tedesche con la relativa critica ai testi sacri, al loro contenuto dogmatico, che vengono reinterpretati come testi morali, educativi, che non rappresentano più la rivelazione; la religione divenne allora l'educazione dell'umanità. La società tedesca appariva piuttosto dinamica e in tal senso, in questo contesto, il sapere si trasmetteva per cooptazione e la politica era lo stile espressivo di un ambito socialmente piuttosto ristretto.

A seguito della svolta kantiana nella teoria della conoscenza e più celebri esponenti dell'idealismo tedesco sono, in ordine cronologico: Georg Wilhelm Friedrich Hegel, Johann Gottlieb Fichte, Friedrich Schelling . Si annovera solo Georg Wilhelm Friedrich, Hegel. Kant, Friedrich Schelling e Georg Wilhelm Friedrich Hegel. Johann Gottlieb Fichte, Friedrich Schelling e Georg Wilhelm Friedrich Hegel.

L'Idealismo tedesco, che sembrava inaugurare una nuova epoca del pensiero filosofico, fu anche spettatore, spesso entusiasta, dei grandi sconvolgimenti che avvenivano contemporaneamente sul piano storico; nel periodo di tempo che va dal 1789 al 1799, infatti, si consumò in Francia in tutta la sua forza dirompente la Rivoluzione francese, durante la quale la monarchia fu rovesciata e si tentò la sottomissione della Chiesa Cattolica Romana allo Stato. L'Idealismo tedesco, che sembrava inaugurare una nuova epoca del pensiero filosofico, fu anche spettatore, spesso entusiasta, dei grandi sconvolgimenti che avvenivano contemporaneamente sul piano storico. Nel periodo di tempo che va dal 1879 al 1899, infatti, si consumò in Francia in tutta la sua forza dirompente la Rivoluzione francese, durante la quale la monarchia fu rovesciata e si tentò la sottomissione della Chiesa Cattolica Romana allo Stato. VERO. L'Idealismo tedesco, che sembrava inaugurare una nuova epoca del pensiero filosofico, fu anche spettatore, spesso entusiasta, dei grandi sconvolgimenti che avvenivano contemporaneamente sul piano storico. Nel periodo di tempo che va dal 1879 al 1899, infatti, si consumò in Francia in tutta la sua forza dirompente la Rivoluzione francese, durante la quale la monarchia fu rovesciata e si tentò la sottomissione della Chiesa Cattolica Romana allo Stato. NESSUNA DELLE PRECEDENTI.

L'idealismo tedesco è: una corrente filosofica sviluppatasi fondamentalmente in Germania tra la fine del XVIII secolo e l'inizio del XX. una corrente politica sviluppatasi fondamentalmente in Germania tra la fine del XVIII secolo e l'inizio del XIX. nessuna delle precedenti. una corrente filosofica sviluppatasi fondamentalmente in Germania tra la fine del XVIII secolo e l'inizio del XIX.

L’idealismo è la corrente filosofica del Romanticismo e il tratto essenziale di questa corrente filosofica è il fatto: L’idealismo non è la corrente filosofica del romanticismo. di aver posto in discussione i limiti conoscitivi così come li aveva elaborati e posti a fondamento del suo pensiero da Kant. di aver posto in discussioni i limiti conoscitivi così come li aveva elaborati e posti a fondamento del suo pensiero da Cartesio. di non aver posto in discussione i limiti conoscitivi così come li aveva elaborati e posti a fondamento del suo pensiero da Kant.

Gli idealisti contestano Kant soprattutto su uno specifico aspetto della sua teorizzazione filosofica ovvero la contraddizione per cui Kant avrebbe definito come inesistente ed al tempo stesso inconoscibile la cosa in sé, ed è proprio questo secondo aspetto che viene definito dai filosofi idealisti come inammissibile dal punto di vista filosofico, in sintesi: il criticismo si presenta come vero determinando la abolizione della cosa in se, riportando tutto al soggetto, oppure si deve assumere che il criticismo è falso e allora si deve tornare ad ammettere la cosa in se, ritornando però al realismo. Nessuna delle precedenti. il criticismo si presenta come vero determinando la abolizione della cosa in se, riportando tutto al soggetto. il criticismo si presenta come vero determinando la abolizione della cosa in se, riportando tutto al soggetto, oppure si deve assumere che il criticismo è falso e allora si deve tornare a non ammettere la cosa in se, ritornando però al realismo.

Fichte riuscì ad individuare un punto di raccordo con il quale proseguire il pensiero kantiano, fino a portarlo a conseguenze del tutto nuove e inesplorate; e in virtù di tale intuizione si giunse al punto di affermare che il mezzo è il processo dialettico, che verrà ripreso in seguito anche da Hegel, il quale però, assolutizzandolo, ne farà non solo un mezzo, ma il fine stesso della filosofia. Fichte non riuscì mai ad individuare un punto di raccordo con il quale proseguire il pensiero kantiano, fino a portarlo a conseguenze del tutto nuove e inesplorate;. VERO. L’ intuizione giunse al punto di affermare che il mezzo è il processo scientifico, che verrà ripreso in seguito anche da Hegel. FALSO.

L'Io penso trascendentale come datore di senso, unificatore dell'esperienza fenomenica, che in Kant era oggetto di ricerca scientifica, divenne per gli idealisti oggetto di ricerca metafisica. FALSO. VERO. L’oggetto di ricerca degli idealisti è essoterica. L’oggetto di ricerca degli idealisti è metempsichica.

Negli ultimi anni, sempre più personalità legate all'ambito scientifico hanno criticato l'utilità della filosofia in generale e della filosofia della scienza in particolare, spesso definendole "morte". Fra questi, Stephen Hawking, Richard Feynman, Lawrence Krauss, Steven Weinberg, Neil deGrasse Tyson ed Edoardo Boncinelli; in netto contrasto con questa opinione sono invece Carlo Rovelli e Étienne Klein. FALSO. VERO. NESSUNA DELLE PRECEDENTI. Stephen Hawking non ha mai criticato l'utilità della filosofia in generale e della filosofia della scienza in particolare.

Le neuroscienze cognitive sono nate come disciplina scientifica all'inizio degli anni ottanta ad opera di alcuni studiosi dell'Università di Harvard e grazie all'inizio della pubblicazione del Journal of Cognitive Neuroscience, stampato dalla MIT Press. I grandi sviluppi di questa disciplina si legano a quelli dell'ingegneria informatica, capace di produrre macchine sempre più efficienti, di dimensioni ridotte e a prezzi accessibili. Oggi infatti molti istituti di ricerca nel mondo sono in grado di procurarsi tali macchine, conducendo ricerche sempre più sofisticate e potendo simulare, in reti di neuroni artificiali (frutto della modellizzazione connessionista), attività cognitive (quantomeno computazionali) assai simili a quelle umane. FALSO. VERO. LE NEUROSCIENZE SONO NATE IN FRANCIA. PARZIALMENTE VERO.

Le neuroscienze cognitive sono una branca delle neuroscienze che studia le basi cerebrali del pensiero, e permette di evidenziare i cambiamenti nel cervello associati alle principali svolte evolutive ed evoluzionistiche: Le neuroscienze cognitive sono una branca della psicologia che studia le basi cerebrali del pensiero, e permette di evidenziare i cambiamenti nel cervello associati alle principali svolte evolutive ed evoluzionistiche. VERO. Le neuroscienze cognitive sono una branca delle scienze psico-patologiche che studia le basi cerebrali del pensiero, e permette di evidenziare i cambiamenti nel cervello associati alle principali svolte evolutive ed evoluzionistiche. FALSO.

. Dopo la seconda guerra mondiale gli studi nel campo della filosofia della scienza furono condotti innanzitutto dal Centro Studi metodologici di Torino, ad opera di Ludovico Geymonat e Nicola Abbagnano. In particolare si devono a Geymonat i maggiori contributi in questa materia con la compilazione della grande opera sistematica Storia del pensiero filosofico e scientifico, stampata in più edizioni e numerosi volumi, in collaborazione con molti altri esperti delle varie discipline. Si tratta dell’Università di Trento. FALSO. Si tratta dell’Università di PISA. VERO.

Secondo Croce, il contenuto informativo delle scienze si riferisce solamente a casi particolari, che esse sono incapaci di inquadrare in una visione organica d'insieme, universale, resa possibile solo da una prospettiva idealista spirituale. Quest'ultima riuscirebbe a comprendere l'universalità della realtà nella sua storicità, mentre «le scienze la misurano bensì e la classificano come è pur necessario, ma non propriamente la conoscono, né loro ufficio è di conoscerla nell'intrinseco». NESSUNA DELLE PRCEDENTI. PARZIALMENTE VERO. FALSO. VERO.

Il matematico livornese Federigo Enriques, oltre a numerosi trattati di didattica della matematica, sviluppò: Si occupò solo di matematica. Si occupò marginalmente di storia della scienza. saggi molto approfonditi di storia della scienza e di filosofia della matematica, confutando alcune formulazioni scettiche in questo campo, in particolare elaborate dai filosofi idealistici e kantiani. Si occupò solo di critica agli studi kantiani.

Fra gli scienziati e matematici italiani che hanno approfondito i temi di filosofia della scienza fra fine Ottocento e gli inizi del Novecento si ricordano in particolare Federigo Enriques e Giuseppe Peano. FALSO. VERO. NESSUNA DELLE PRECEDENTI. Solo Peano si occupò di filosofia della scienza.

Il "Circolo di Vienna" fu un gruppo di filosofi che si riunivano regolarmente a Vienna dal 1922 fino al 1936 per discutere su temi di filosofia della scienza. Fra gli elementi di questo gruppo sono stati attivi soprattutto Rudolf Carnap, Moritz Schlick e Hans Hann. Da menzionare nel dibattito sulla filosofia della scienza, specie relativamente a Popper, Paul Karl Feyerabend. Karl Popper, frequentatore occasionale del circolo di Vienna, contestò il tema della verificabilità sperimentale, a cui contrappose il criterio della falsificabilità. VERO. Popper non contestò mai il tema della verificabilità sperimentale. FALSO. Nessuna delle precedenti.

Il "Circolo di Vienna" fu un gruppo di filosofi che si riunivano regolarmente a Vienna dal 1922 fino al 1936 per discutere su temi di filosofia della scienza. Fra gli elementi di questo gruppo sono stati attivi soprattutto Rudolf Carnap, Moritz Schlick e Hans Hann. Da menzionare nel dibattito sulla filosofia della scienza, specie relativamente a Popper, Paul Karl Feyerabend. Karl Popper, frequentatore occasionale del circolo di Vienna, contestò il tema della verificabilità sperimentale, a cui contrappose il criterio della falsificabilità. VERO. Popper non contestò mai il tema della verificabilità sperimentale. FALSO. Nessuna delle precedenti.

Kuhn criticò parzialmente il falsificazionismo popperiano sul punto relativo all'accantonamento della teoria in caso di confutazione di un suo elemento empirico, sostenendo che si sarebbe dovuto accantonare solamente quel singolo elemento e non la teoria nel suo complesso. FALSO. Nessuna delle precedenti. Kuhn non ha mai trattato le teorie di Popper. VERO.

La filosofia della scienza è: la branca della filosofia che studia la scienza tout court. la branca della filosofia che studia i fondamenti, gli assunti e le implicazioni della scienza, sia riguardo alla logica e alle scienze naturali, come la fisica, la chimica, la biochimica o la biologia, sia riguardo alle scienze sociali, come la sociologia, la psicologia o l'economia. la branca della filosofia che studia esclusivamente i fondamenti, gli assunti e le implicazioni della scienza. nessuna delle precedenti.

"The Bounds of Sense. An Essay on Kant's Critique of Pure Reason" del 1966, tradotto in italiano come "Saggio sulla Critica della ragion pura di Kant" nel 1985 è opera di: SELLARS. BOHR. Strawson. KRIPKE.

Il filosofo inglese STRAWSON ha inoltre contrapposto la sua concezione performativa della Verità alla concezione della verità come corrispondenza (la Teoria corrispondentista della verità) nell'articolo Truth, pubblicato sulla rivista "Analysis" (1948). VERO. Non si tratta della teoria corrispondentista. La concezione è di Sellars. FALSO.

Secondo Strawson è necessario distinguere tra proposizione e uso di una proposizione, cioè asserzione: solo un'asserzione è vera o falsa. Una proposizione non dipende, per essere considerata vera o falsa, dal riferimento, ma da regole logiche. FALSO. Si tratta di una intuizione di Sellars. VERO. Solo la proposizione è vera o falsa.

Strawson discute la famosa proposizione "L'attuale re di Francia è calvo", che Russell aveva giudicato sensata ma falsa: secondo Strawson questa proposizione è naturalmente sensata, ma non è falsa, perché non include la proposizione esistenziale "l'attuale re di Francia esiste", come invece aveva affermato Russell. La proposizione è di Kripke. La proposizione è di Sellars. VERO. FALSO.

La filosofia teoretica del 900 ruota principalmente: Sulla matematica. Sulla fisica quantistica. Esclusivamente sulle neuroscienze. sulle questioni relative alle scienze cognitiva, alle neuroscienze ed il rapporto tra queste e la soggettività ed infine sulle questioni definibili oggi come fisica quantistica.

I contributi principali di Sellars sono in filosofia della mente, del linguaggio e della scienza. Si distingue da molti filosofi "analitici" per il suo interesse per la storia della filosofia e per la sua concezione sistematica della filosofia. FALSO. Si occupò solo di fisica quantistica. VERO. Si occupò solo di neuroscienze.

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