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Fisiologia-Martinez

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Fisiologia-Martinez

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domande fisiologia Martinez

Creation Date: 2025/02/22

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I sistemi di controllo che garantiscono l'omeostasi: non sempre operano con la modalità feedback. necessitano di centri di integrazione, ai quali giungono tutti i segnali provenienti dai recettori. Se i valori rilevati non discostano dai valori desiderati, solo i comandi nervosi vengono diretti agli effettori. sfruttano esclusivamente i meccanismi di feedback positivo e feedforward. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.

I meccanismi a feedback positivo: prevedono che l'azione a ritroso evocata dalla perturbazione agisca in modo da contrastare la perturbazione stessa. regolano la concentrazione di molti soluti nei liquidi corporei. regolano la ventilazione. amplificano la deviazione dal set point una volta che si è verificata.

Il meccanismo a feedback negativo: regola la velocità di secrezione di molti ormoni. favorisce la nascita del bambino. regola la sequenza di variazioni di permeabilità al Na* della membrana dei neuroni, che permette loro di produrre impulsi elettrici. interrompe la fuoriuscita di sangue da una ferita.

Il meccanismo di feedforward: regola la sequenza di segnali ormonali che portano all'ovulazione. prevede che l'azione a ritroso evocata dalla perturbazione agisca in modo da contrastare la perturbazione stessa. interviene per indirizzare un processo prima che la variazione si verifichi. aumenta il lavoro del sistema termoregolatore, con risparmio di energia metabolica.

La membrana cellulare: dei procarioti non regola gli scambi di sostanze fra organismo vivente e ambiente esterno. regola gli scambi delle sostanze in modo da mantenere integra la cellula che riveste. in tutti gli organismi regola gli scambi di sostanze fra le diverse cellule specializzate che costituiscono l’organismo. consente una minima variazione di pH, regolando gli scambi delle sostanze.

La pompa Na/K: Non utilizza energia. Permette il passaggio di tutte le molecole. È un tipo di trasporto attivo. È un tipo di trasporto passivo.

La pompa sodio/potassio: Trasporta K+ dentro dalla cellula. Trasporta Ca++ dentro dalla cellula. Trasporta Cl- dentro dalla cellula. Trasporta Na dentro dalla cellula.

La Pompa Na/k della membrana cellulare: Non esiste. È presente solo nelle cellule muscolari. Sfrutta l’energia prodotta dall’ATP. È presente solo nei neuroni.

Il livello di sodio all’interno della cellula: È 10-30 volte superiore rispetto a quello del liquido extracellulare. È pari a zero. È 10-30 volte inferiore rispetto a quello del liquido extracellulare. È uguale a quello del liquido extracellulare.

Il livello di calcio all’interno della cellula: È inferiore rispetto a quello del liquido extracellulare. È pari a zero. È uguale a quello del liquido extracellulare. È superiore rispetto a quello del liquido extracellulare.

Il calcio all’interno della cellula: È dannoso. È inerte. È più abbondante di tutti gli altri ioni. Ricopre numerose funzioni.

La pompa H+ATPasi. Impedisce il passaggio di qualunque ione attraverso la cellula. Trasporta H+ dentro la cellula. Sfrutta gli H+ per funzionare. Trasporta H+ fuori dalla cellula.

I messaggeri chimici, ad esempio le molecole mediante le quali avviene lo scambio di informazioni tra le cellule: possono raggiungere la cellula bersaglio attraversando la fessura sinaptica, dopo essere stati rilasciati dalla terminazione presinaptica (neurormoni). consentono di modulare diverse attività delle cellule bersaglio. possono raggiungere la cellula bersaglio se liberati nel sangue (sostanze paracrine). possono raggiungere la cellula bersaglio attraverso il liquido extracellulare dopo essere stati prodotti da cellule adiacenti (ormoni).

Il potenziale di membrana a riposo: è la tensione elettrica, che si misura in una cellula, tra il versante citoplasmatico, che presenta cariche positive, e quello extracellulare, che presenta cariche negative. è un fenomeno tutto o nulla. è la differenza di potenziale elettrico nello stato di riposo a cavallo della membrana cellulare, dovuta ad una diversa distribuzione ionica ai due capi della membrana. si eleva solo in alcuni punti della membrana.

I messaggeri chimici: interagiscono con specifici recettori di membrana. sono localizzati sul lato interno della membrana cellulare. interagiscono con i recettori ionotropici ligandoe voltaggio-dipendenti e i recettori metabotropici. interagendo con i recettori ionotropici determinano indirettamente la chiusura o l’apertura di un canale ionico in un altro punto della membrana.

Quali sono gli ioni che determinano il potenziale di riposo?. Na+ e K+. Na+, K+ e Ca2+. Na+, K+, Ca2+ e Cl−. Ca2+ e Cl−.

Quali sono gli ioni responsabili dell’eccitabilità cellulare?. Na+ e K+. Na+, K+ e Ca2+. Na+, K+, Ca2+ e Cl−. Ca2+ e Cl−.

La depolarizzazione: è direttamente proporzionale all’intensità della stimolazione. si riferisce allo stato di ulteriore separazione delle cariche ai capi della membrana. ha una ampiezza che è direttamente proporzionale alla quantità di cariche negative che entrano nella cellula. si riferisce all’ingresso di cariche negative che tendono a rendere la cellula meno polarizzata.

Qual è la sede anatomica dell’origine del potenziale d’azione?. Il monticolo assonico. Il primo nodo di Ranvier. Il soma. I dendriti.

Quali tra le seguenti cellule sono eccitabili?. I neuroni, gli oligodendrociti e le cellule ghiandolari. I neuroni, le cellule muscolari e le cellule ipofisarie. I neuroni e le cellule muscolari. I neuroni.

Il potenziale di membrana a riposo: è principalmente causato da una diffusione passiva di K+ attraverso la membrana. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. è mantenuto con dispendio di energia. è determinato dall’attivazione dei canali voltaggio-dipendenti per il K+.

La pompa sodio/potassio: Trasporta K+ fuori dalla cellula. Trasporta Cl- fuori dalla cellula. Trasporta Na fuori dalla cellula. Trasporta Ca++ fuori dalla cellula.

Quali sono gli ioni responsabili dell’eccitabilità cellulare?. Na+, K+, Ca2+ e Cl−. E: Na+, K+, Ca2+, Cl− e anioni organici. Ca2+ e Cl−. Na+ e K+.

L’arrivo del potenziale d’azione al terminale assonico: Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. stimola il caricamento del neurotrasmettitore nelle vescicole. stimola direttamente il rilascio del neurotrasmettitore nello spazio intersinaptico. stimola l’apertura di canali per il Na+ voltaggio-dipendenti.

Quale delle seguenti affermazioni riguardo al periodo refrattario è corretta?. Il periodo refrattario relativo non consente la generazione di un nuovo potenziale d’azione. Il periodo refrattario relativo è quello in cui la cellula nervosa si trova quando genera un potenziale d’azione. Nel periodo refrattario relativo la cellula nervosa può generare un successivo potenziale d’azione se è aumentata l’intensità di stimolazione. Nel periodo refrattario relativo la cellula è sempre eccitabile.

Quale delle seguenti affermazioni riguardo alle sinapsi chimiche è corretta?. Trasmettono più velocemente l’informazione rispetto alle sinapsi elettriche. Sono principalmente composte da due elementi in contatto: il terminale presinaptico e la membrana del neurone postsinaptico. Sono anche presenti tra neuroni e cellule muscolari scheletriche e prendono il nome di giunzioni neuromuscolari. è più veloce di quella elettrica.

Quale tra le seguenti affermazioni riguardo al potenziale d’azione di un motoneurone è corretta?. È principalmente dovuto all’apertura dei canali ligando-dipendenti, rispetto ai voltaggiodipendenti. È una lenta variazione nel potenziale di membrana, che passa dal valore negativo a riposo ad un valore positivo e termina con una variazione di potenziale che ripristina il valore del potenziale iniziale. inizia con valori positivi. Ha una durata sempre uguale.

Il potenziale d’azione di un motoneurone: Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. è un fenomeno tutto o nulla. costituisce l’impulso nervoso. costituisce la risposta attiva della membrana cellulare.

Quale tra le seguenti affermazioni riguardo al potenziale d’azione di un motoneurone è corretta?. È una lenta variazione nel potenziale di membrana, che passa dal valore negativo a riposo ad un valore positivo e termina con una variazione di potenziale che ripristina il valore del potenziale iniziale. Si genera se la variazione del potenziale di membrana raggiunge un valore di −90 mV. È principalmente dovuto all’apertura dei canali ligando-dipendenti, rispetto ai voltaggiodipendenti. Ha una durata sempre uguale.

Quale delle seguenti affermazioni riguardo al periodo refrattario è corretta?. Il periodo refrattario relativo non consente la generazione di un nuovo potenziale d’azione. Nel periodo refrattario relativo la cellula nervosa può generare un successivo potenziale d’azione se è aumentata l’intensità di stimolazione. Nel caso si generi un potenziale d’azione nel periodo refrattario relativo, l’ampiezza del potenziale d’azione è uguale ma aumenta pian piano la sua durata. Il periodo refrattario relativo è quello in cui la cellula nervosa si trova quando genera un potenziale d’azione.

La propagazione del potenziale d’azione generato nel monticolo assonico: è bidirezionale. tende a diminuire con la distanza dal punto in cui è stato generato. è lenta. è unidirezionale.

Quale delle seguenti affermazioni riguardo alle sinapsi chimiche è corretta?. Sono principalmente composte da due elementi in contatto: il terminale presinaptico e la membrana del neurone postsinaptico. Sono anche presenti tra neuroni e cellule muscolari scheletriche e prendono il nome di giunzioni neuromuscolari. Consentono la trasmissione dell’informazione rilasciando sia neurotrasmettitori sia cariche elettriche. Trasmettono più velocemente l’informazione rispetto alle sinapsi elettriche.

Il potenziale d’azione di un motoneurone: è un fenomeno tutto o nulla. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. è possibile essendo una cellula eccitabile. costituisce la risposta attiva della membrana cellulare.

Le sinapsi chimiche: sono ricche di gap junction. trasmettono il segnale da una cellula all’altra grazie al rilascio di neurotrasmettitori. favoriscono un contatto diretto tra due neuroni. trasmettono il segnale mediante un passaggio di cariche elettriche tra due neuroni.

La propagazione del potenziale d’azione generato nel monticolo assonico: è bidirezionale. è unidirezionale. non segue una direzione caratteristica. è lenta.

Lungo il sarcolemma dei tubuli T: Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. sono presenti i recettori rianodinici. viaggia il potenziale di placca. sono presenti i recettori diidropiridinici.

Nella giunzione neuromuscolare: viene liberata acetilcolina. sono presenti recettori muscarinici. viene liberata noradrenalina. la concentrazione extracellulare di Ca2+ non influisce sulla quantità di neurotrasmettitore liberato.

Il potenziale d’azione che si genera sulla fibra muscolare scheletrica si innesca quando: il potenziale di placca, depolarizzando la membrana, apre i canali per il Na+ voltaggiodipendenti. il potenziale di placca, depolarizzando la membrana, apre i canali per il Ca2+ voltaggiodipendenti. il potenziale di placca, depolarizzando la membrana, apre i canali per il Cl− voltaggio-dipendenti. il potenziale di placca, depolarizzando la membrana, apre i canali per il K+ voltaggio-dipendenti.

Il potenziale nella giunzione neuromuscolare: Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. è un potenziale graduato. si genera quando l’acetilcolina si lega ai recettori muscarinici. è il potenziale d’azione che si registra a cavallo della membrana della fibra muscolare.

Nella giunzione neuromuscolare: sono presenti recettori muscarinici. viene rilasciata acetilcolina. viene liberata noradrenalina. il segnale eccitatorio proveniente dai motoneuroni subisce i normali processi di integrazione e modulazione.

Lungo il sarcolemma dei tubuli T: sono presenti i recettori rianodinici. sono presenti recettori muscarinici. sono presenti i recettori diidropiridinici. viaggia il potenziale di placca.

Il potenziale d’azione che si genera sulla fibra muscolare scheletrica si innesca quando: il potenziale di placca, depolarizzando la membrana, apre i canali per il K+ voltaggio-dipendenti. il potenziale di placca, depolarizzando la membrana, apre i canali per il Ca2+ voltaggiodipendenti. il potenziale di placca, depolarizzando la membrana, apre i canali per il Na+ voltaggiodipendenti. il potenziale di placca, depolarizzando la membrana, attiva i recettori nicotinici.

Il potenziale di placca: è il potenziale d’azione che si registra a cavallo della membrana della fibra muscolare. si genera quando l’acetilcolina si lega ai recettori muscarinici. si genera quando la noradrenalina si lega ai recettori nicotinici. è un potenziale graduato.

Trova l'affermazione inesatta, se riferita alle fibre muscolari scheletriche. contengono depositi di glicogeno. sono polinucleate. contengono fosfocreatina. sono definite striate perché contengono un pigmento particolare.

Il sarcomero è: delimitato da 2 linee delimitato da 2 linee Y. formato da 2 linee M e una linea Z. delimitato da 2 linee Y. delimitato da 2 linee Z.

Il sarcomero: presenta solo linee, ma non bande. è lungo 3 mm. è l'unità funzionale del muscolo striato. presenta solo bande, ma non linee.

La miofibrilla: Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. è suddivisa in bande. è l'unità funzionale del muscolo striato. è formata da sarcomeri disposti in parallelo.

II muscolo scheletrico in un individuo normopeso costituisce circa il: 20% della massa corporea. 40% della massa corporea. 70% della massa corporea. 99% della massa corporea.

Le fibre muscolari scheletriche: non sono cellule eccitabili. contengono miofibrille. contengono pochi mitocondri. sono mononucleate.

La miofibrilla: è suddivisa in bande. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. è una struttura cilindrica di 1-3 mm di diametro. è l'unità funzionale del muscolo striato.

Il muscolo scheletrico è: composto solo da strutture contrattili. composto da strutture contrattili e connettivali. scarsamente vascolarizzato. composto solo da strutture connettivali.

rova il termine inesatto, se riferito al tessuto connettivale muscolare: Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. perimisio. sarcolemma. epimisio.

I tendini: nei muscoli monoarticolari uniscono tre segmenti ossei. sono formati da tessuto adiposo. sono formati da tessuto osseo. sono formati da tessuto connettivale.

Le fibre muscolari scheletriche: hanno forma sferica. sono mononucleate. contengono il reticolo sarcoplasmatico. contengono pochi mitocondri.

Le fibre muscolari scheletriche: contengono pochi mitocondri. non sono cellule eccitabili. contengono miofibrille. hanno uno scarso contenuto di proteine.

Trova l'affermazione inesatta, se riferita alle fibre muscolari scheletriche. contengono fosfocreatina. sono definite striate perché contengono un pigmento particolare. contengono depositi di glicogeno. sono definite striate perché le miofibrille sono disposte a formare bande chiare e scure.

Le fibre muscolari scheletriche: contengono il reticolo sarcoplasmatico. sono mononucleate. contengono pochi mitocondri. hanno un diametro compreso tra 10 e 100 mm.

Il sarcomero: presenta solo linee, ma non bande. è sinonimo di miofibrilla. è l'unità funzionale del muscolo striato. presenta solo bande, ma non linee.

Il sarcomero è: delimitato da 2 linee Z. formato da 2 bande A e una banda I. delimitato da 2 linee Y. delimitato da 2 linee delimitato da 2 linee Y.

II muscolo scheletrico in un individuo normopeso costituisce circa il: 10% della massa corporea. 40% della massa corporea. 99% della massa corporea. 20% della massa corporea.

Il muscolo scheletrico è: composto solo da strutture contrattili. composto da strutture contrattili e connettivali. composto da strutture contrattili, connettivali ed ossa. composto solo da strutture connettivali.

Trova il termine inesatto, se riferito al tessuto connettivale muscolare: sarcolemma. endomisio. epimisio. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.

I tendini: sono formati da tessuto connettivale. sono formati da tessuto osseo. nei muscoli monoarticolari uniscono tre segmenti ossei. sono dotati di grande elasticità.

Le teste miosiniche: legano il Ca. non sono fondamentali per creare i ponti trasversali. sono distribuite in modo casuale. presentano un sito ad attività ATPasica.

Sulla membrana dei tubuli T: si generano preferenzialmente potenziali elettrotonici. non sono presenti canali per il K+ voltaggio-dipendenti. nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. sono presenti recettori per la diidropiridina (DHPR).

All'interno dei tubuli T: non si propaga il potenziale d'azione. è contenuto LEC. c'è un'alta concentrazione di K+. sono presenti i recettori nicotinici.

Il reticolo sarcoplasmatico presenta: delle pompe per il Ca2+ ATP-dipendenti. canali per il Na+ voltaggio-dipendenti. recettori nicotinici. canali ionici per il K+.

Il reticolo sarcoplasmatico contiene nelle cisterne laterali: Mg2. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. Ca2+. Na+.

Trova il termine inesatto, se riferito alle proteine strutturali di una miofibrilla: tropomiosina. nebulina. distrofina. desmina.

La troponina è formata da: Tnc, TnI, TnT e TnA. Tnl e TnT. TnC e TnT. TnC, TnI eTnT.

Le proteine regolatrici: interagiscono con il Na. sono importanti affinché si formino i ponti trasversali. in presenza di Ca impediscono l'interazione tra filamenti spessi e sottili. non sono coinvolte nella contrazione muscolare.

La troponina è formata da: Tnc, TnI, TnT e TnA. TnC, TnI eTnT. TnCe TnI. TnC e TnT.

La miosina: presenta il sito di legame per l'actina sulla testa. è formata da 4 catene polipeptidiche, 2 leggere e 2 pesanti. è formata da 6 catene polipeptidiche pesanti. è formata da 2 catene polipeptidiche.

Le proteine regolatrici: interagiscono direttamente con le teste miosiniche. sono importanti affinché si formino i ponti trasversali. non sono coinvolte nella contrazione muscolare. in presenza di Ca impediscono l'interazione tra filamenti spessi e sottili.

La miosina: presenta il sito di legame per l'actina sulla coda. è formata da 4 catene polipeptidiche, 2 leggere e 2 pesanti. presenta il sito di legame per l'actina sulla testa. è formata da 6 catene polipeptidiche pesanti.

Il sarcomero contiene: una banda A e 2 metà di bande I. solo bande chiare, denominate I. due zone H. due linee M.

L'actina: è un miofilamento spesso. Non è importante per la contrazione muscolare. è una proteina regolatrice. è un filamento contrattile sottile.

La miosina: è un filamento proteico contrattile. è una proteina strutturale. è un miofilamento sottile. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.

Trova il termine inesatto, se riferito al sarcomero: titina. miosina. tropomiosina. perimisio.

Trova il termine inesatto, se riferito al sarcomero: miosina. tropomiosina. epimisio. actina.

Trova il termine inesatto, se riferito al sarcomero: emoglobina. miosina. titina. tropomiosina.

Trova il termine inesatto, se riferito al sarcomero: miosina. actina. mioglobina. tropomiosina.

Il sarcomero contiene: una banda A e 2 metà di bande I. due zone H. due linee M. solo bande scure, denominate A.

La forza generata da un muscolo scheletrico: diminuisce in caso di ipertrofia. è sempre costante. aumenta in caso di atrofia. dipende dal numero di miofibrille contenute nelle fibre muscolari.

La forza generata da un muscolo scheletrico: dipende dal numero di miofibrille contenute nelle fibre muscolari. diminuisce in caso di ipertrofia. è sempre costante. è inversamente proporzionale al numero di fibre che lo compongono.

Le teste miosiniche: legano il Ca. sono distribuite per tutta la lunghezza del filamento spesso. presentano un sito ad attività ATPasica. non sono fondamentali per creare i ponti trasversali.

L'actina: Non è importante per la contrazione muscolare. è un miofilamento spesso. è un proteina strutturale. è un filamento contrattile sottile.

La miosina: è una proteina strutturale. è una proteina regolatrice. è un filamento proteico contrattile. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.

Sulla membrana dei tubuli T: non sono presenti canali per il Na+ voltaggio-dipendenti. si generano preferenzialmente potenziali elettrotonici. sono presenti recettori per la diidropiridina (DHPR). nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.

All'interno dei tubuli T: è contenuto LEC. non si propaga il potenziale d'azione. è contenuto LIC. c'è un'alta concentrazione di K+.

Il reticolo sarcoplasmatico presenta: recettori nicotinici. canali per il Na+ voltaggio-dipendenti. delle pompe per il Ca2+ ATP-dipendenti. il recettore per la diidropiridina (DHPR).

Il reticolo sarcoplasmatico contiene nelle cisterne laterali: Mg2+. Na+. K+. Ca2+.

Trova il termine inesatto, se riferito alle proteine strutturali di una miofibrilla: titina. desmina. tropomiosina. distrofina.

Per il ciclo dei ponti trasversali è fondamentale: Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. il Ca2+. l’ATP. l’attività dell’ATPasi miosinica.

Secondo il modello dello scorrimento dei filamenti: sia l'actina che la miosina si accorciano. le teste miosiniche, una volta formatisi i ponti trasversali, si piegano verso le linee Z. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. l'accorciamento della fibra muscolare dipende dall'accorciamento dei filamenti spessi.

Il ciclo dei ponti trasversali prevede 4 fasi nel seguente ordine: avvicinamento della testa della miosina all'actina; legame actina-miosina; colpo di forza; stato di rigor. avvicinamento della testa della miosina all 'actina; legame actina-miosina; stato di rigor; colpo di forza. nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. colpo di forza; stato di rigor; legame actina-miosina; avvicinamento della testa della miosina all ' actina.

Durante il ciclo dei ponti trasversali: l'ATP si lega al filamento di actina. quando l'ATP viene idrolizzata sulla testa della miosina, i prodotti della reazione rimangono fissati al sito ATPasico (stato ad alta energia). non viene utilizzato ATP. quando l'ATP viene idrolizzata sulla testa della miosina, immediatamente l'ADP si stacca.

Durante il colpo di forza: ADP e Pi rimangono saldamente attaccati alla testa miosinica. il filamento di actina viene trascinato verso le linee Z dal piegamento delle teste miosiniche. viene prima rilasciata ADP e poi il Pi. lo scorrimento del filamento sottile determina l’avvicinamento delle 2 linee Z che delimitano il sarcomero.

Durante il ciclo dei ponti trasversali: quando l'ATP viene idrolizzata sulla testa della miosina, immediatamente il gruppo P si stacca. non viene utilizzato ATP. quando l'ATP viene idrolizzata sulla testa della miosina, i prodotti della reazione rimangono fissati al sito ATPasico (stato ad alta energia). quando l'ATP viene idrolizzata sulla testa della miosina, immediatamente l'ADP si stacca.

Il muscolo scheletrico: è in grado di contrarsi autonomamente. riceve le fibre nervose che originano dai motoneuroni α che risiedono nelle corna anteriori del midollo spinale. per contrarsi ha bisogno del comando nervoso proveniente dalle fibre dei motoneuroni γ. riceve le fibre nervose che originano dai motoneuroni α che risiedono nelle corna dorsali del midollo spinale.

Il potenziale di placca: Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. si genera quando l’acetilcolina si lega ai recettori muscarinici. è il potenziale d’azione che si registra a cavallo della membrana della fibra muscolare. è un potenziale graduato.

Nella giunzione neuromuscolare: sono presenti recettori muscarinici. viene liberata noradrenalina. il segnale eccitatorio proveniente dai motoneuroni subisce i normali processi di integrazione e modulazione. viene liberata acetilcolina.

Il muscolo scheletrico: è in grado di contrarsi autonomamente. riceve le fibre nervose che originano dai motoneuroni α che risiedono nelle corna anteriori del midollo spinale. per contrarsi ha bisogno del comando nervoso proveniente dalle fibre dei motoneuroni γ. per contrarsi ha bisogno del comando nervoso proveniente dal SNA.

Per il ciclo dei ponti trasversali è fondamentale: il Ca2+. l’ATP. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. il legame tra la testa della miosina e il filamento di actina.

Dopo il colpo di forza: in condizioni fisiologiche, il ciclo dei ponti trasversali si trova nello stato di rigor mortis. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. la testa della miosina si sgancia dall’actina grazie al Ca2+. la testa della miosina rimane attaccata all’actina in attesa dell’arrivo di una nuova molecola di ATP.

Durante il colpo di forza: il filamento di actina viene trascinato verso le linee Z dal piegamento delle teste miosiniche. lo scorrimento del filamento sottile determina l’avvicinamento delle 2 linee Z che delimitano il sarcomero. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. viene prima rilasciata ADP e poi il Pi.

Dopo il colpo di forza: la testa della miosina si sgancia dall’actina grazie al Ca2+. in condizioni fisiologiche, il ciclo dei ponti trasversali si trova nello stato di rigor mortis. la testa della miosina rimane attaccata all’actina in attesa dell’arrivo di una nuova molecola di ATP. la testa della miosina si trova nello stato ad alta energia.

Il ciclo dei ponti trasversali prevede 4 fasi nel seguente ordine: nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. avvicinamento della testa della miosina all'actina; legame actina-miosina; colpo di forza; stato di rigor. stato di rigor; avvicinamento della testa della miosina all'actina; colpo di forza; legame actina-miosina. colpo di forza; stato di rigor; legame actina-miosina; avvicinamento della testa della miosina all ' actina.

Secondo il modello dello scorrimento dei filamenti: Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. l'accorciamento della fibra muscolare dipende dall'accorciamento dei filamenti spessi. sia l'actina che la miosina si accorciano. la lunghezza del sarcomero rimane costante.

Il potenziale di placca: si genera quando la noradrenalina si lega ai recettori nicotinici. si genera quando l’acetilcolina si lega ai recettori muscarinici. è un potenziale graduato. è il potenziale d’azione che si registra a cavallo della membrana della fibra muscolare.

Nella giunzione neuromuscolare: viene liberata acetilcolina. la concentrazione extracellulare di Ca2+ non influisce sulla quantità di neurotrasmettitore liberato. viene liberata noradrenalina. sono presenti recettori muscarinici.

Il tetano: Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. è una condizione esclusivamente patologica. si può verificare solo sperimentalmente. dipende dal fatto che i potenziali d’azione durano meno della scossa muscolare e quindi la fibra può essere stimolata mentre è ancora contratta.

La scossa singola è: la risposta meccanica che segue un singolo potenziale d’azione. la corrente necessaria per far contrarre una fibra. la risposta meccanica che segue un treno di potenziali d’azione. assente se si considera una contrazione isometrica.

Una scossa singola: dura quanto il potenziale d’azione che la innesca. dura meno del potenziale d’azione che la innesca. può durare più di un secondo. può durare circa 100 millisecondi.

Il tetano: è una condizione esclusivamente patologica. dipende dal fatto che i potenziali d’azione durano meno della scossa muscolare e quindi la fibra può essere stimolata mentre è ancora contratta. si può verificare solo sperimentalmente. non genera tensione.

Il tetano incompleto (non fuso): dipende dalla sommazione di scosse muscolari ravvicinate nel tempo. è un fenomeno determinato da una tossina batterica. è un fenomeno determinato dalla sommazione dei potenziali d’azione. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.

Una scossa singola: dura meno del potenziale d’azione che la innesca. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. può durare circa 100 millisecondi. dura quanto il potenziale d’azione che la innesca.

Durante una contrazione isotonica: la velocità di contrazione è nulla. la tensione sviluppata dal muscolo è in grado di spostare il carico. la lunghezza del muscolo rimane costante. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.

Se la tensione che il muscolo sviluppa è minore del carico: siamo in presenza di una contrazione isometrica. la velocità dell’accorciamento è massima. siamo in presenza di una contrazione isotonica. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.

Se la tensione che il muscolo sviluppa è minore del carico: non avviene il ciclo dei ponti trasversali. siamo in presenza di una contrazione isotonica. siamo in presenza di una contrazione isometrica. la velocità dell’accorciamento è massima.

Durante una contrazione isotonica: la tensione sviluppata dal muscolo è in grado di spostare il carico. la velocità di contrazione è nulla. la lunghezza del muscolo rimane costante. non viene utilizzato ATP.

La velocità di accorciamento durante una contrazione isotonica: diminuisce all’aumentare del carico. è costante. aumenta all’aumentare del carico. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.

La velocità di accorciamento durante una contrazione isotonica: aumenta all’aumentare del carico. è costante. diminuisce all’aumentare del carico. è nulla.

Le fibre ossidative (di tipo I): sono di piccole dimensioni. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. contengono alte concentrazioni di mioglobina. hanno una velocità di contrazione lenta.

Le fibre ossidative (di tipo I): hanno una bassa densità di mitocondri. hanno una bassa densità di capillari. sono bianche. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.

Le fibre glicolitiche (di tipo IIb): sono bianche. sono di grandi dimensioni. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. hanno una velocità di contrazione rapida.

Le fibre glicolitiche (di tipo IIb): sono di grandi dimensioni. si affaticano velocemente. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. sono bianche.

Le fibre ossidative (di tipo I): hanno una bassa densità di capillari. hanno una bassa densità di mitocondri. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. hanno un basso contenuto di glicogeno.

Il muscolo liscio: è presente nella parete dei vasi. è presente nella parete del tratto gastrointestinale. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. è presente nell’occhio.

Il muscolo liscio unitario: forma un sincizio funzionale. presenta giunzioni serrate. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. presenta giunzioni comunicanti.

Il muscolo liscio unitario: presenta giunzioni comunicanti. viene attivato dal SNA. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. forma un sincizio funzionale.

I filamenti di actina all’interno delle fibre muscolari lisce: sono regolati nella loro attività da proteine regolatrici diverse dalla troponina. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. non presentano il filamento di tropomiosina. sono regolati nella loro attività dalla troponina.

I filamenti di miosina all’interno delle fibre muscolari lisce: presentano teste per tutta la loro lunghezza. sono agganciati ai corpi densi. formano un numero minore di ponti trasversali con l’actina rispetto alle fibre muscolari scheletriche. sono disposti perpendicolarmente rispetto ai filamenti di actina.

Nelle fibre muscolari lisce: il Ca2+ necessario per la contrazione deriva principalmente dal reticolo sarcoplasmatico. il Ca2+ non è necessario per la contrazione. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. il Ca2+ necessario per la contrazione deriva principalmente dal liquido extracellulare.

Nelle fibre muscolari lisce: l’organizzazione delle miofibrille è simile a quella delle fibre muscolari striate. sono presenti le linee Z. i filamenti di actina si agganciano a proteine che formano i corpi densi. Sono presenti i tubuli T.

Nel muscolo liscio multiunitario: le fibre muscolari formano un sincizio. le fibre muscolari sono elettricamente e meccanicamente accoppiate. le fibre muscolari sono separate le une dalle altre. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.

Le fibre muscolari lisce: sono più grandi di quelle muscolari scheletriche. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. sono sottoposte a comando volontario. sono polinucleate.

I filamenti di actina all’interno delle fibre muscolari lisce: non sono fondamentali per il processo di contrazione. sono regolati nella loro attività dalla troponina. sono regolati nella loro attività da proteine regolatrici diverse dalla troponina. non presentano il filamento di tropomiosina.

I filamenti di miosina all’interno delle fibre muscolari lisce: presentano teste per tutta la loro lunghezza. presentano una zona centrale priva di teste. sono disposti perpendicolarmente rispetto ai filamenti di actina. sono agganciati ai corpi densi.

Nelle fibre muscolari lisce: il Ca2+ necessario per la contrazione deriva principalmente da depositi citoplasmatici chiamati caveole. il Ca2+ necessario per la contrazione deriva principalmente dal reticolo sarcoplasmatico. il Ca2+ necessario per la contrazione deriva principalmente dal liquido extracellulare. il Ca2+ non è necessario per la contrazione.

Nelle fibre muscolari lisce: sono presenti le linee Z. l’organizzazione delle miofibrille è simile a quella delle fibre muscolari striate. non sono presenti i filamenti di miosina. i filamenti di actina si agganciano a proteine che formano i corpi densi.

Nel muscolo liscio multiunitario: le fibre muscolari sono attivate dal sistema nervoso somatico. le fibre muscolari sono elettricamente e meccanicamente accoppiate. le fibre muscolari sono separate le une dalle altre. le fibre muscolari formano un sincizio.

Il muscolo liscio: è presente nella parete della vescica urinaria. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. è presente nella parete del tratto gastrointestinale. è presente nella parete dei vasi.

Le fibre muscolari lisce: sono più grandi di quelle muscolari scheletriche. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. sono striate. sono polinucleate.

I tre tipi di muscolo (scheletrico, cardiaco e liscio) si differenziano per: sede anatomica. per il meccanismo che determina la contrazione. sede e struttura anatomica, funzione. sede anatomica e funzione.

I tre tipi di muscolo (scheletrico, cardiaco e liscio) si differenziano per: Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. sede anatomica. sede anatomica e funzione. sede e struttura anatomica, funzione.

Una proprietà comune fra: il muscolo cardiaco e quello liscio è quella di aver un reticolo sarcoplasmatico particolarmente esteso. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. il muscolo scheletrico e quello liscio è quella di essere controllati dal SNA. il muscolo scheletrico e quello cardiaco è la capacità di generare autonomamente la contrazione.

Una proprietà comune fra: il muscolo scheletrico e quello liscio è quella di essere controllati dal SNA. il muscolo scheletrico e quello cardiaco è quella di essere controllati dal SNA. il muscolo scheletrico e quello cardiaco è la capacità di generare autonomamente la contrazione. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.

La parete toracica è composta da: dgabbia toracica e diaframma. gabbia toracica e cavità addominale. gabbia toracica, polmoni e diaframma. gabbia toracica e polmoni.

La “zona di conduzione” è situata tra: trachea e bronchioli terminali. trachea e alveoli. laringe e alveoli. trachea e bronchi secondari.

Le vie aeree, dal punto di vista anatomico, sono suddivise in: tratto respiratorio superiore composto da cavità nasale, faringe e laringe; tratto respiratorio inferiore costituito da trachea, bronchi primari, bronchi secondari, bronchioli, bronchioli terminali, bronchioli respiratori, alveoli. tratto respiratorio superiore composto da bocca, cavità nasale, faringe, laringe e trachea; tratto respiratorio inferiore costituito da bronchi primari, bronchi secondari, bronchioli terminali, bronchioli respiratori, alveoli e polmoni. tratto respiratorio superiore composto da cavità nasale, bocca, faringe e laringe; tratto respiratorio inferiore costituito da trachea, bronchi primari, bronchi secondari, bronchioli, bronchioli terminali, bronchioli respiratori, alveoli e polmoni. tratto respiratorio superiore composto da cavità nasale, bocca, faringe, laringe, trachea e bronchi principali; tratto respiratorio inferiore costituito da bronchioli terminali, bronchioli respiratori, alveoli e polmoni.

La “zona di conduzione” è localizzata tra: trachea e bronchi primari. trachea e alveoli. trachea e bronchioli terminali. laringe e alveoli.

Lo “spazio morto anatomico”: corrisponde ad un volume di aria di circa 150 mL ed è costituito dalle vie aeree tra la trachea e i bronchioli terminali. corrisponde ad un volume di aria di circa 100 mL ed è costituito dalle vie aeree tra la laringe e i bronchioli terminali. corrisponde ad un volume di aria di circa 150 mL ed è costituito dalle vie aeree tra la laringe e i bronchioli terminali. corrisponde ad un volume di aria di circa 100 mL ed è costituito dalle vie aeree tra la trachea e i bronchioli terminali.

La parete toracica è formata da: dgabbia toracica e diaframma. polmoni e diaframma. gabbia toracica e cavità addominale. gabbia toracica, polmoni e diaframma.

Lo “spazio morto anatomico”: corrisponde ad un volume di aria di circa 150 mL ed è costituito dalle vie aeree tra la laringe e i bronchioli terminali. corrisponde ad un volume di aria di circa 100 mL ed è costituito dalle vie aeree tra la trachea e i bronchi secondari. corrisponde ad un volume di aria di circa 100 mL ed è costituito dalle vie aeree tra la trachea e i bronchioli terminali. corrisponde ad un volume di aria di circa 150 mL ed è costituito dalle vie aeree tra la trachea e i bronchioli terminali.

Dal punto di vista anatomico, le vie aeree sono suddivise in: tratto respiratorio superiore composto da bocca, cavità nasale, faringe, laringe e trachea; tratto respiratorio inferiore costituito da bronchi primari, bronchi secondari, bronchioli terminali, bronchioli respiratori, alveoli e polmoni. tratto respiratorio superiore composto da cavità nasale, bocca, faringe e laringe; tratto respiratorio inferiore costituito da trachea, bronchi primari, bronchi secondari, bronchioli, bronchioli terminali, bronchioli respiratori, alveoli e polmoni. tratto respiratorio superiore composto da cavità nasale, bocca, faringe, laringe, trachea e bronchi principali; tratto respiratorio inferiore costituito da bronchioli terminali, bronchioli respiratori, alveoli e polmoni. tratto respiratorio superiore composto da bocca, cavità nasale, faringe, laringe, trachea, bronchi primari e bronchi secondari; tratto respiratorio inferiore costituito da bronchioli, bronchioli terminali, bronchioli respiratori, alveoli.

Le aree nella zona di conduzione: partecipano allo scambio gassoso e non costituiscono lo spazio morto anatomico. partecipano allo scambio gassoso. non partecipano allo scambio gassoso e costituiscono lo spazio morto anatomico. non partecipano allo scambio gassoso e non costituiscono lo spazio morto anatomico.

L’aria che passa attraverso farigne, laringe e trachea: viene raffreddata e umidificata grazie al velo di liquido che ricopre l’epitelio delle vie aeree. viene raffreddata grazie al velo di liquido che ricopre l’epitelio delle vie aeree, ma non umidificata. viene riscaldata, umidificata grazie al velo di liquido che ricopre l’epitelio delle vie aeree e depurata dalle particelle più grosse. viene riscaldata e umidificata grazie al velo di liquido che ricopre l’epitelio delle vie aeree, ma non viene depurata dalle particelle più grosse.

Le aree che fanno parte della zona di conduzione: non partecipano allo scambio gassoso e costituiscono lo spazio morto anatomico. partecipano allo scambio gassoso e non costituiscono lo spazio morto anatomico. partecipano allo scambio gassoso. comprendono il tratto tra trachea e alveoli.

L’aria che passa attraverso le prime vie aeree (farigne, laringe e trachea): viene raffreddata e umidificata grazie al velo di liquido che ricopre l’epitelio delle vie aeree. viene solamente depurata dalle grosse particelle grazie all’azione delle ciglia mobili, localizzate sull’epitelio che riveste le vie aeree, e del muco. viene riscaldata, umidificata grazie al velo di liquido che ricopre l’epitelio delle vie aeree e depurata dalle particelle più grosse. viene raffreddata grazie al velo di liquido che ricopre l’epitelio delle vie aeree, ma non umidificata.

Il Volume di Riserva Espiratoria corrisponde al volume di aria: che può essere ancora espirato dopo una normale espirazione. che rimane nei polmoni dopo un’espirazione massimale. presente nei polmoni alla fine di un’espirazione normale e prima di iniziare un’inspirazione. che può essere ancora inspirato dopo un’inspirazione normale, riempiendo quanto più possibile i polmoni con un’inspirazione profonda.

ll volume residuo è pari a: 2,5-3 L di aria. 2-2,3 L di aria. 0,5-0,8 L di aria. 1-1,3 L di aria.

Lo spirometro: misura la Pip. è composto da un tubo, il cui lume è suddiviso in molteplici tubicini paralleli. è un apparecchio formato da una campana rovesciata e riempita di aria, posta in un contenitore pieno d’acqua e collegata tramite un tubo flessibile al paziente. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.

Il Volume Corrente corrisponde al volume di aria: presente nei polmoni alla fine di un’espirazione normale e prima di iniziare un’inspirazione. che può essere ancora inspirato dopo un’inspirazione normale, riempiendo quanto più possibile i polmoni con un’inspirazione profonda. che rimane nei polmoni dopo un’espirazione massimale. inspirato ed espirato durante la normale respirazione.

l volume residuo (quantità ridotta di volume polmonare, i.durante la condizione di pneumotorace) è pari a: 1.5-2 L di aria. 0,5-0,8 L di aria. 1-1,3 L di aria. 2-2,3 L di aria.

Il Volume di Riserva Inspiratoria corrisponde al volume di aria: inspirato ed espirato durante la normale respirazione. che può essere ulteriormente inspirato dopo un’inspirazione normale. che rimane nei polmoni dopo un’espirazione massimale. presente nei polmoni alla fine di un’espirazione normale e prima di iniziare un’inspirazione.

Il Volume Residuo corrisponde al volume di aria: presente nei polmoni alla fine di un’espirazione normale e prima di iniziare una inspirazione. che non può essere mobilizzato neanche dopo una espirazione massimale. inspirato ed espirato durante la normale respirazione. che può essere ancora inspirato dopo un’inspirazione normale, riempiendo quanto più possibile i polmoni con un’inspirazione profonda.

Il Volume di Riserva Espiratoria, VRE, è il volume di aria: che può essere ancora espirato dopo una normale espirazione, attivando in modo massimale i muscoli espiratori. che può essere ancora inspirato dopo un’inspirazione normale, riempiendo quanto più possibile i polmoni con un’inspirazione profonda. inspirato ed espirato durante la normale respirazione. che rimane nei polmoni dopo un’espirazione massimale.

Lo spirometro: misura il volume di aria che un soggetto può inspirare ed espirare sotto forma di differenza di pressione. misura la Pip. è composto da un tubo, il cui lume è suddiviso in molteplici tubicini paralleli. è un apparecchio formato da una campana rovesciata e riempita di aria, posta in un contenitore pieno d’acqua e collegata tramite un tubo flessibile al paziente.

Il Volume Corrente, VC, è il volume di aria: che può essere ancora inspirato dopo un’inspirazione normale, riempiendo quanto più possibile i polmoni con un’inspirazione profonda. che rimane nei polmoni dopo un’espirazione massimale. inspirato ed espirato durante la normale respirazione. che può essere ancora espirato dopo una normale espirazione, attivando in modo massimale i muscoli espiratori.

Il Volume di Riserva Inspiratoria, VRI, è il volume di aria: inspirato ed espirato durante la normale respirazione. che può essere ancora inspirato dopo un’inspirazione normale, riempiendo quanto più possibile i polmoni con un’inspirazione profonda. che rimane nei polmoni dopo un’espirazione massimale. che può essere ancora espirato dopo una normale espirazione, attivando in modo massimale i muscoli espiratori.

Il Volume Residuo, VR, è il volume di aria: inspirato ed espirato durante la normale respirazione. che può essere ancora espirato dopo una normale espirazione, attivando in modo massimale i muscoli espiratori. che può essere ancora inspirato dopo un’inspirazione normale, riempiendo quanto più possibile i polmoni con un’inspirazione profonda. che rimane nei polmoni dopo un’espirazione massimale.

La contrazione diaframmatica: non si verifica se il midollo spinale viene sezionato a livello del 7° nervo cervicale. provoca un aumento del gradiente di pressione fra l’interno dei polmoni e lo spazio intrapleurico. si verifica sia in fase inspiratoria sia in fase espiratoria attiva. è attivata quando è necessario aumentare la ventilazione.

La contrazione diaframmatica: si verifica sia in fase inspiratoria sia in fase espiratoria attiva. non si verifica se il midollo spinale viene sezionato a livello del 7° nervo cervicale. riduce le dimensioni della cavità toracica. provoca un aumento del gradiente di pressione fra l’interno dei polmoni e lo spazio intrapleurico.

Quale tra le seguenti affermazioni riguardo al rapporto ventilazione-perfusione è corretta?. Se diminuisce provoca un aumento della PCO2 alveolare. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. Nell’apparato respiratorio, considerato nel suo complesso, è normalmente uguale a 3. Se aumenta provoca la diminuzione della PO2 alveolare.

Quale tra le seguenti affermazioni riguardo al rapporto ventilazione-perfusione è corretta?. È minore nelle regioni apicali del polmone rispetto a quelle basali. Se diminuisce provoca un aumento della PCO2 alveolare. Nell’apparato respiratorio, considerato nel suo complesso, è normalmente uguale a 2. Se aumenta provoca la diminuzione della PO2 alveolare.

Qual è il ruolo della membrana alveolo-capillare?. Permette una rapida diffusione dei gas, in quanto il suo spessore è di 10-50 mm. Permette una rapida diffusione dei gas, in quanto il suo spessore è di 0,1-5 μm. Permette una rapida diffusione dei gas, in quanto il suo spessore è di 0,1-5 mm. Non permette una rapida diffusione dei gas, in quanto il suo spessore è di 10-50 mm.

I glomi carotidei: sono localizzati alla biforcazione della carotide comune e le fibre afferenti decorrono nei nervi vaghi. sono meno influenzati dalla PO2 arteriosa rispetto ai glomi aortici. sono stimolati da un incremento della concentrazione idrogenionica nel sangue. hanno un flusso sanguigno simile, per unità di massa, a quello del cervello.

I chemocettori centrali: sono localizzati in corrispondenza del GRD. se stimolati inducono una risposta ventilatoria più rapida rispetto a quella dei chemorecettori periferici stimolati. sono i principali responsabili del controllo chimico della respirazione. rilevano variazioni di O2.

I chemocettori centrali: sono i principali responsabili del controllo chimico della respirazione. sono costituiti da due tipi di cellule: cellule glomiche e cellule delle guaine. sono localizzati in corrispondenza del GRD. rilevano variazioni di O3.

I glomi carotidei: sono meno influenzati dalla PO2 arteriosa rispetto ai glomi aortici. a differenza dei glomi aortici sono interamente responsabili della ventilazione in risposta all’anossia. hanno un flusso sanguigno simile, per unità di massa, a quello del cervello. sono stimolati da un incremento della concentrazione idrogenionica nel sangue.

Cosa sono le “cellule bersaglio”?. Cellule dotate del recettore specifico per una determinata molecola (ormone). Cellule nervose. Cellule situati negli unici distretti dell’organismo raggiunti dagli ormoni. Cellule adiacenti alla ghiandola endocrina.

Il sistema endocrino si differenzia dal sistema nervoso perché: la velocità dei meccanismi di controllo endocrino è maggiore rispetto a quella del controllo nervoso. i meccanismi di controllo endocrino agiscono su sedi più localizzate rispetto al controllo aspecifico operato dal sistema nervoso. i meccanismi di controllo endocrino agiscono con una specificità più elevata rispetto a quelli del controllo nervoso. i meccanismi di controllo endocrino hanno effetti più duraturi di quelli del controllo nervoso.

Riguardo alle modalità di trasmissione del segnale endocrino, quale delle seguenti affermazioni è falsa?. Un ormone può essere rilasciato nel liquido interstiziale ed agire su cellule situate nelle vicinanze. I recettori per gli ormoni possono essere di membrana o intracellulari. Un ormone può agire a grande distanza dalle cellule endocrine che lo hanno prodotto. Un ormone non può mai agire sulle cellule che lo hanno rilasciato.

Le cellule endocrine: sono cellule epiteliali e in alcuni casi neuroni. sono sempre raggruppate in ghiandole endocrine. sono sempre frammiste alle cellule esocrine. rilasciano gli ormoni per esocitosi nei dotti escretori.

Cosa sono le “cellule bersaglio”?. Solo cellule endocrine. Cellule adiacenti alla ghiandola endocrina. Cellule situati negli unici distretti dell’organismo raggiunti dagli ormoni. Cellule dotate di recettori specifici per un determinato ormone.

Quale tra le seguenti affermazioni riguardo alle modalità di trasmissione del segnale endocrino è falsa?. Un ormone non può mai agire sulle cellule che lo hanno prodotto. Un ormone può essere rilasciato nel liquido interstiziale ed agire su cellule situate nelle vicinanze. Un ormone può agire a grande distanza dalle cellule endocrine che lo hanno prodotto. L’ormone raggiunge la cellula bersaglio e dà luogo ad una sequenza di eventi intracellulari che modificano l’attività della cellula bersaglio.

L’effetto di un ormone: è potenziato dalla presenza della proteina di trasporto legata all’ormone. è proporzionale alla concentrazione complessiva ormone-proteina di trasporto nel plasma. è proporzionale alla concentrazione dell’ormone libero nel plasma. si esplica ugualmente in presenza o in assenza della proteina di trasporto legata all’ormone.

Cosa si intende per asse endocrino?. L’insieme delle ghiandole endocrine dell’organismo. Un sistema di ghiandole endocrine che agiscono sullo stesso bersaglio. Un meccanismo in cui il fattore di rilascio ipotalamico agisce direttamente sulle ghiandole endocrine periferiche. Un meccanismo in cui un ormone viene secreto da una ghiandola periferica quando questa è stimolata dalla specifica tropina ipofisaria a sua volta secreta sotto controllo ipotalamico.

Il sistema endocrino si differenzia dal sistema nervoso perché: i meccanismi di controllo endocrino hanno effetti più duraturi di quelli del controllo nervoso. non vi è alcuna differenza nel tipo di segnale trasmesso. i meccanismi di controllo endocrino agiscono su sedi più localizzate rispetto al controllo aspecifico operato dal sistema nervoso. la velocità dei meccanismi di controllo endocrino è maggiore rispetto a quella del controllo nervoso.

Le cellule endocrine: rilasciano gli ormoni per esocitosi nei dotti escretori. sono cellule epiteliali e in alcuni casi neuroni. sono sempre raggruppate in ghiandole endocrine. si trovano frammiste nel tessuto bersaglio degli ormoni da esse prodotti.

Per asse endocrino si intende: Un sistema di ghiandole endocrine che agiscono sullo stesso bersaglio. Un meccanismo in cui un ormone viene secreto da una ghiandola periferica quando questa è stimolata dalla specifica tropina ipofisaria a sua volta secreta sotto controllo ipotalamico. Un meccanismo in cui il fattore di rilascio ipotalamico agisce direttamente sulle ghiandole endocrine periferiche. Un sistema di ormoni sinergici tra loro.

L’entità dell'effetto di un ormone: dipende dalla concentrazione dell’ormone libero nel plasma. è proporzionale alla concentrazione complessiva ormone-proteina di trasporto nel plasma. è potenziato dalla presenza della proteina di trasporto legata all’ormone. è potenziato dall’ormone antagonista.

Quale dei seguenti ormoni non è prodotto dall’ipotalamo?. Fattore di rilascio del fattore natriuretico atriale NARH. Fattore di rilascio della corticotropina CRH. Fattore di rilascio delle gonadotropina GnRH. Fattore di rilascio dell’ormone tiroideo TRH.

L’ipotalamo produce fattori di rilascio che controllano direttamente la secrezione di: ormone della crescita dall’ipofisi. glucagone pancreatico. testosterone dal testicolo. aldosterone dal surrene.

Nel meccanismo riflesso a feedback negativo: l’aumento della concentrazione di un ormone prodotto da una ghiandola agisce sui meccanismi di catabolismo dell’ormone. l’aumento della concentrazione di un ormone prodotto da una ghiandola determina una maggiore produzione di fattori che stimolano la ghiandola. l’aumento della concentrazione di un ormone prodotto da una ghiandola inibisce la produzione di fattori che stimolano la ghiandola. l’aumento della concentrazione di un ormone prodotto da una ghiandola stimola la secrezione dell’ormone antagonista.

L'ipotalamo NON produce. Fattore di rilascio dell’ormone della crescita GHRH. Il GH. Fattore di rilascio dell’ormone tiroideo TRH. Fattore di rilascio della corticotropina CRH.

L’ipotalamo produce fattori di rilascio che portano alla secrezione di: aldosterone dal surrene. glucagone pancreatico. GH ipofisario. paratormone dalle paratiroidi.

L’ipotalamo "comunica" con il sistema endocrino tramite: una rete mirabile arteriosa. un sistema di neuroni ipotalamici che si connettono all’adenoipofisi attraverso il sistema nervoso autonomo. un sistema di neuroni ipotalamici che si connettono direttamente all’adenoipofisi. il sistema vascolare portale ipotalamo-ipofisario.

In merito al feedback negativo: l’aumento di un ormone prodotto da una ghiandola inibisce la produzione di fattori che stimolano la ghiandola stessa. l’aumento della concentrazione di un ormone prodotto da una ghiandola determina una riduzione delle proteine di trasporto dell’ormone. l’aumento della concentrazione di un ormone prodotto da una ghiandola stimola la secrezione dell’ormone antagonista. l’aumento della concentrazione di un ormone prodotto da una ghiandola determina una maggiore produzione di fattori che stimolano la ghiandola.

L’ipotalamo è connesso al sistema endocrino mediante: il sistema vascolare portale ipotalamo-ipofisario. un sistema di neuroni ipotalamici che si connettono direttamente all’adenoipofisi. i nervi portali ipofisari. un sistema di neuroni ipotalamici che si connettono all’adenoipofisi attraverso il sistema nervoso autonomo.

Riguardo all’accrescimento corporeo quale delle seguenti affermazioni è corretta?. Si arresta in assenza di GH durante l’infanzia, ma può riprendere in età adulta se si somministra GH. Si arresta in assenza di GH durante l’infanzia provocando un difetto di accrescimento noto come acromegalia. Dipende esclusivamente dall’ormone della crescita. Necessita del GH, ma anche di altri ormoni ad attività sinergica (es. ormoni tiroidei).

Tra le seguenti risposte, quale indica un effetto del GH?. Stimolazione del pancreas endocrino a produrre somatomedine IGF. Maggiore captazione di aminoacidi nelle cellule. Minore sintesi proteica nel fegato. Maggiore captazione di glucosio da parte del tessuto adiposo.

Quale tra i seguenti effetti è indotto dall’ormone della crescita GH?. Stimolazione della crescita del tessuto osseo, ma non dei visceri. Maggiore captazione di aminoacidi nelle cellule. Minore sintesi proteica nel fegato. Maggiore captazione di glucosio da parte del tessuto adiposo.

Quali azioni svolgono i fattori insulino-simili IGF, detti anche somatomedine?. Aumentano l’attività dei condrociti promuovendo l’accrescimento lineare dell’osso. Deviano il metabolismo cellulare dall’utilizzo preferenziale dei lipidi a quello preferenziale dei carboidrati. Non hanno nessuna azione a livello dell’asse ipotalamo-ipofisario. Inibiscono la lipolisi nel tessuto adiposo.

Quale tra le seguenti affermazioni riguardo all’accrescimento corporeo è corretta?. Necessita del GH, ma anche di altri ormoni ad attività sinergica (es. ormoni tiroidei). Dipende esclusivamente dall’ormone della crescita. Si arresta in assenza di GH durante l’infanzia, ma può riprendere in età adulta se si somministra GH. È indipendente dagli ormoni sessuali.

Quale delle seguenti azioni è svolta dalla prolattina, PRL?. Stimolazione della produzione di latte dalle ghiandole mammarie. Stimolazione della maturazione dei genitali interni. Controllo dello sviluppo dei caratteri sessuali secondari. Controllo dello sviluppo dei dotti e degli alveoli mammari durante la pubertà.

La secrezione di prolattina è: inibita dall’ossitocina. stimolata dalla dopamina. stimolata da un fattore si rilascio PRH. inibita dagli estrogeni.

Quali azioni svolgono le somatomedine?. promuovono l’accrescimento lineare dell’osso. Diminuiscono l’attività dei condrociti. Deviano il metabolismo cellulare dall’utilizzo preferenziale dei lipidi a quello preferenziale dei carboidrati. Inibiscono la lipolisi nel tessuto adiposo.

Quale delle seguenti azioni è svolta dalla prolattina, PRL?. Controllo dello sviluppo dei caratteri sessuali secondari. Stimolazione della maturazione del follicolo nella prima fase del ciclo mestruale. Controllo dello sviluppo dei dotti e degli alveoli mammari durante la pubertà. Produzione di latte dalle ghiandole mammarie.

Il rilascio di prolattina è: stimolato da un fattore di rilascio PRH. stimolata dalla dopamina. assente nel maschio. inibita dall’ossitocina.

La secrezione dell’ormone ADH è: stimolata dall’alcol. inibita dall’aumento della pressione sanguigna. stimolata dall’aumento dell’osmolarità plasmatica. inibita dall’aumento di osmolarità plasmatica.

L’ormone antidiuretico, ADH: induce la secrezione di aldosterone. agisce sul nefrone distale aumentando le acquaporine di membrana, favorendo il riassorbimento di acqua dal lume all’interstizio iperosmotico. è un ormone steroideo. è secreto dal nucleo sovrachiasmatico.

Quali ormoni secerne la neuroipofisi?. Ormone della crescita. Aldosterone. ADH ed ossitocina. Insulina e glucagone.

Gli effetti dell’ossitocina: sono del tutto identici a quelli dell’ADH. vengono potenziati dagli estrogeni a livello uterino. sull’utero inibiscono le contrazioni uterine durante il parto. sull’utero vengono potenziati dalla prolattina.

Gli effetti dell’ossitocina: sull’utero vengono potenziati dagli estrogeni. sull’utero inibiscono le contrazioni uterine durante il parto. sulla mammella agiscono aumentando la produzione di latte. sull’utero vengono potenziati dalla prolattina.

L'ADH: è un ormone steroideo. agisce sul nefrone distale aumentando le acquaporine di membrana, favorendo il riassorbimento di acqua dal lume all’interstizio iperosmotico. agisce sul nefrone distale aumentando il riassorbimento di acqua che segue un maggiore assorbimento di sali. è secreto dal nucleo sovrachiasmatico.

La neuroipofisi secerne: ADH ed ossitocina. Aldosterone. Gonadotropina corionica. Insulina e glucagone.

La secrezione dell’ormone ADH è: stimolata dall’aumento dell’osmolarità plasmatica. stimolata dall’ormone ACTH. inibita dall’aumento di osmolarità plasmatica. inibita dall’aumento della pressione sanguigna.

La tiroxina T4: circola libera nel plasma. viene sintetizzata a partire dall’aminoacido tiroxina. è secreta in quantità trascurabile rispetto all’ormone T3. rappresenta la forma intracellulare di ormone tiroideo più attiva.

La tiroxina T4: nel citoplasma delle cellule bersaglio viene trasformata in T3. viene sintetizzata da due molecole di tirosina e tre atomi di iodio. nel citoplasma delle cellule bersaglio si lega al DNA. una volta sintetizzata viene subito immessa in circolo.

Quale tra le seguenti affermazioni riguardo alla ghiandola tiroide è corretta?. È formata da tireociti che producono T3-T4 e calcitonina. Capta lo iodio inorganico contro gradiente. Contiene la colloide, glicoproteina cui vengono legati gli ormoni tiroidei dopo la sintesi. È formata esclusivamente da cellule che producono gli ormoni tiroidei T3-T4.

Gli ormoni tiroidei: aumentano il consumo di ossigeno e la produzione di calore. diminuiscono i recettori LDL. diminuiscono l’attività metabolica. diminuiscono la concentrazione di acidi grassi in circolo.

La tiroxina T4: rappresenta la forma intracellulare di ormone tiroideo più attiva. ha come precursore l’aminoacido tiroxina. rappresenta la forma di ormone tiroideo più stabile. è secreta in quantità trascurabile rispetto all’ormone T4.

Si scelga l'affermazione corretta riguardo alla tiroide. Contiene la colloide, glicoproteina cui vengono legati gli ormoni tiroidei dopo la sintesi. Capta lo iodio inorganico contro gradiente. Produce nella colloide lo iodio necessario per la sintesi degli ormoni. È formata esclusivamente da cellule che producono gli ormoni tiroidei T3-T5.

Il T4 prodotto dalla tiroide: viene sintetizzata da due molecole di tirosina e tre atomi di iodio. nel citoplasma delle cellule bersaglio viene trasformata in T4. una volta sintetizzata viene subito immessa in circolo. viene sintetizzata da quattro molecole di tirosina e quattro atomi di iodio.

Gli ormoni tiroidei: diminuiscono la concentrazione di acidi grassi in circolo. diminuiscono l’attività metabolica. sono ipoglicemizzanti. aumentano il metabolismo (consumo di ossigeno e produzione di calore).

Gli ormoni glucocorticoidi sono prodotti da: zona reticolare della corticale del surrene. zona glomerulare della corticale del surrene. cellule cromaffini della midollare del surrene. zona fascicolata della corticale del surrene.

Quale delle seguenti azioni non è svolta dal cortisolo?. Potenziamento dell’azione delle catecolamine e dell’angiotensina. Incremento della risposta infiammatoria. Riduzione del tessuto connettivo. Aumento della filtrazione glomerulare.

Quale dei seguenti fattori ipotalamici stimola la secrezione di ACTH?. PRL. GHRH. TRH. CRH.

Riguardo alle azioni metaboliche del cortisolo: Agisce solo sul metabolismo epatico. Aumenta la concentrazione di glucosio nel plasma. Nel muscolo aumenta l’attività dell’insulina. Sposta il metabolismo dei substrati energetici verso il metabolismo dei carboidrati.

Quale dei seguenti fattori ipotalamici stimola la secrezione di ACTH?. CRH. GnRH. TRH. GHRH.

Quale delle seguenti azioni non è svolta dal cortisolo?. Riduzione del tessuto connettivo. Potenziamento dell’azione delle catecolamine e dell’angiotensina. Diminuzione della massa muscolare. Incremento della risposta infiammatoria.

Quale tra le seguenti affermazioni riguardo alle azioni metaboliche del cortisolo è corretta?. Favorisce l’anabolismo proteico. Sposta il metabolismo dei substrati energetici verso il metabolismo dei carboidrati. Agisce solo sul metabolismo epatico. Aumenta la concentrazione plasmatica di glucosio.

Riguardo al cortisolo, quale delle seguenti affermazioni è corretta?. Circola libero nel plasma. Esercita i suoi effetti biologici solo se legato alla transcortina. Viene eliminato con le urine. Viene prodotto in pari quantità insieme al corticosterone e al desossicorticosterone.

Gli ormoni glucocorticoidi sono prodotti da: della corticale del surrene, nella zona fascicolata. cellule della teca del follicolo ovarico. zona reticolare della corticale del surrene. zona glomerulare della corticale del surrene.

Quale tra le seguenti affermazioni riguardo al cortisolo è corretta?. Il 50% circa circola legato alle proteine plasmatiche. Circola libero nel plasma. Viene degradato dal fegato ed escreto con le urine. Viene prodotto in pari quantità insieme al corticosterone e al desossicorticosterone.

Quale tra le seguenti affermazioni riguardo alla midollare del surrene è corretta?. Secerne esclusivamente noradrenalina. Contiene cellule cromaffini che ricevono assoni dei neuroni pregangliari ortosimpatici e proiettano i loro assoni agli organi bersaglio. Contiene cellule cromaffini che svolgono le stesse funzioni dei neuroni postgangliari parasimpatici. Secerne adrenalina e noradrenalina nel circolo sanguigno.

Quale dei seguenti effetti è attuato dalle catecolamine?. eccitano il muscolo liscio gastrointestinale. diminuiscono la glicemia. hanno effetto broncocostrittore. aumentano la frequenza e la forza di contrazione cardiaca.

Gli androgeni surrenalici: contribuiscono allo sviluppo dei genitali e dei peli pubici e ascellari. sono rappresentati principalmente dal testosterone. non contribuiscono allo sviluppo dei genitali e dei peli pubici e ascellari. nell’adulto hanno attività maggiore degli androgeni testicolari.

Quale tra le seguenti affermazioni riguardo alla midollare del surrene è corretta?. È una ghiandola esocrina. Secerne esclusivamente noradrenalina. Secerne adrenalina e noradrenalina nel circolo sanguigno. Contiene cellule cromaffini che svolgono le stesse funzioni dei neuroni postgangliari parasimpatici.

L’aldosterone. è presente per il 90% in frazione libera nel plasma. è un ormone peptidico. è altrimenti denominato ADH. è un ormone mineralcorticoide.

In merito all'aldosterone, esso viene secreto dalla: neuroipofisi. adenoipofisi. zona glomerulare della corticale del surrene. zona reticolare della corticale del surrene.

Le catecolamine: hanno effetto broncocostrittore. aumentano la frequenza e la forza di contrazione cardiaca. costringono la pupilla. diminuiscono la glicemia.

L’aldosterone. è un ormone peptidico. è presente per il 90% in frazione libera nel plasma. è il principale ormone mineralcorticoide. viene escreto esclusivamente con le feci.

L’aldosterone viene secreto dalla: zona fascicolata della corticale del surrene. zona glomerulare della corticale del surrene. neuroipofisi. adenoipofisi.

Gli androgeni surrenalici: nell’adulto hanno attività maggiore degli androgeni testicolari. nella donna non vengono secreti. contribuiscono allo sviluppo dei genitali e dei peli pubici e ascellari. non contribuiscono allo sviluppo dei genitali e dei peli pubici e ascellari.

Quale tra i seguenti trasportatori di glucosio dipende dall’insulina?. GLUT2. GLUT1-3. SGLT1-2. GLUT4.

La secrezione di insulina viene stimolata per valori di glicemia pari o superiori a: 150 mg/dL. 70 mg/dL. 50 mg/dL. >250 mg/dL.

Le isole di Langerhans secernono: esclusivamente somatostatina. esclusivamente insulina. insulina, glucagone e somatostatina. esclusivamente glucagone.

Quale tra i seguenti trasportatori di glucosio dipende dall’insulina?. GLUT3. SGLT1-3. GLUT1. GLUT5.

Parallelamente all'aumento della glicemia plasmatica: Aumenta la secrezione di insulina e diminuisce la secrezione di glucagone. Aumenta la secrezione di glucagone mantenendo costante la secrezione di insulina. Aumenta la secrezione di glucagone e diminuisce la secrezione di insulina. Diminuisce la secrezione di glucagone e di insulina.

Non ha effetto sul metabolismo glucidico: Cortisolo. Insulina. GH. Aldosterone.

Quale tra queste risposte NON promuove la secrezione di glucagone?. Alti livelli di insulina. Presenza di colecistochinina nell’apparato digerente. Stimolazione parasimpatica. Esercizio fisico.

Quale tra i seguenti ormoni non svolge un effetto diretto sul metabolismo glucidico?. Adrenalina. GH. Insulina. Aldosterone.

La glicemia a digiuno è di: 55-150 mg/dL. 50-120 mg/dL. 85-120 mg/dL. 150-200 mg/dL.

Le isole di Langerhans secernono: esclusivamente insulina. insulina, glucagone e somatomedine. esclusivamente glucagone. insulina, glucagone e somatostatina.

Fisiologicamente il valore della glicemia necessario per stimolare la secrezione di insulina è circa: 50 mg/dL. 200 mg/dL. 70 mg/dL. 150 mg/dL.

In un soggetto sano lontano dai pasti il valore della glicemia è compreso tra: 55-150 mg/dL. 85-120 mg/dL. 150-200 mg/dL. 85-200 mg/dL.

Quale tra i seguenti fattori non promuove la secrezione di glucagone?. Esercizio fisico. Alti livelli di insulina. Stimolazione ortosimpatica. Stimolazione parasimpatica.

Cosa accade all’aumentare della glicemia plasmatica?. Aumenta la secrezione di glucagone e diminuisce la secrezione di insulina. Aumenta la secrezione di glucagone mantenendo costante la secrezione di insulina. Aumenta la secrezione di insulina e diminuisce la secrezione di glucagone. Aumenta la secrezione di glucagone e di insulina.

Quale dei seguenti fenomeni non è promosso dal Ca++?. Contrazione muscolare. Esocitosi. Potenziale d’azione dei neuroni. Attivazioni enzimatiche.

La concentrazione di Ca++ libera nel liquido extracellulare è: 5 mg/dL pari a 1,2 mM. 25 mg/dL pari a 1,2 mM. 15 mg/dL pari a 1,2 mM. 50 mg/dL pari a 1,2 mM.

I livelli plasmatici di Ca++ sono regolati da: paratormone, calcitonina e 7 deidrocolesterolo (forma attiva della Vitamina D). paratormone, calcitonina e 1 diidrocolecalciferolo (forma attiva della Vitamina D). paratormone, calcitonina e 1,25 diidrocolecalciferolo (forma attiva della Vitamina D). paratormone, calcitonina e 25 diidrocolecalciferolo (forma attiva della Vitamina D).

Quale tra le seguenti affermazioni riguardo al Ca++ contenuto nell’organismo è vera?. Il 50% del calcio corporeo totale è depositato nella matrice ossea. Il 99% del calcio corporeo totale è depositato nella matrice ossea. Il calcio libero nel plasma in forma di sali ionizzati è il 10% del calcio corporeo totale. Il calcio circolante è legato a proteine plasmatiche.

Il calcio plasmatico NON ha la seguente funzione: Propagazione del otenziale d’azione dei neuroni. Contrazione muscolare. Esocitosi. Trasduzione intracellulare.

La concentrazione di calcio nel liquido extracellulare è: 500 mg/dL pari a 1,2 mM. 5 mg/dL pari a 1,2 mM. 25 mg/dL pari a 1,2 mM. 15 mg/dL pari a 1,2 mM.

Riguardo al calcio è vera solo una delle seguenti affermazioni, quale?. La concentrazione di calcio libera nel liquido extracellulare è circa 100.000 volte inferiore rispetto a quella contenuta nel liquido intracellulare. Il 50% del calcio corporeo totale è depositato nella matrice ossea. Il 99% del calcio corporeo totale è depositato nella matrice ossea. Il calcio libero nel plasma in forma di sali ionizzati è il 10% del calcio corporeo totale.

Il calcio nel sangue è regolato da: paratormone, calcitonina e 1 diidrocolecalciferolo (forma attiva della Vitamina D). paratormone, calcitonina e 1,25 deidrocolesterolo (forma attiva della Vitamina D). paratormone, calcitonina e 1,25 diidrocolecalciferolo (forma attiva della Vitamina D). paratormone, calcitonina e 25 diidrocolecalciferolo (forma attiva della Vitamina D).

La produzione di vitamina D è favorita da: PTH. calcitonina. ACTH. aumento della calcemia.

Quale delle seguenti azioni non è svolta dalla vitamina D?. La liberazione dello ione Ca++ dall’osso. L’aumento del riassorbimento renale del Ca++. L’aumento del riassorbimento intestinale del Ca++. La riduzione del riassorbimento intestinale del Ca++.

La vitamina D viene prodotta in misura maggiore grazie a: PTH. aumento della fosfatemia. ACTH. calcitonina.

La vitamina D non svolge la seguente azione: L’aumento della calcemia. La liberazione dello ione Ca++ dall’osso. La riduzione del riassorbimento intestinale del Ca++. L’aumento del riassorbimento intestinale del Ca++.

Quale tra le seguenti affermazioni riguardo al paratormone è corretta?. È prodotto dalle ghiandole paratiroidi. È prodotto dalla ghiandola pituitaria. È prodotto dalla ghiandola parotide. È prodotto dalla ghiandola pineale.

Quale tra le seguenti azioni è promossa dalla calcitonina?. Favorisce la maturazione degli osteoclasti. Aumenta la calcemia. Esercita effetto agonista a quello del paratormone sulla concentrazione di Ca++ nel liquido extracellulare. Esercita effetto antagonista a quello del paratormone sulla concentrazione di Ca++ nel liquido extracellulare.

Quale delle seguenti azioni non è svolta dal paratormone?. Aumento del riassorbimento del Ca++ dal tubulo renale. Attivazione della vitamina D. Deposizione di Ca++ nell’osso. Liberazione dello ione Ca++ dall’osso.

Quale azione ha tra le seguenti il paratormone?. Liberazione dello ione Ca++ dall’osso. Deposizione di Calcio nell’osso. Attivazione della vitamina D. Aumento della calcemia.

Il paratormone: È prodotto dalla ghiandola parotide. È prodotto dal nucleo paraventricolare. È prodotto dalla ghiandola pineale. È prodotto dalle ghiandole paratiroidi.

Che azione ha, tra le seguenti, la calcitonina?. Aumenta la calcemia. Esercita effetto antagonista a quello del paratormone sulla concentrazione di Ca++ nel liquido extracellulare. Aumenta il riassorbimento renale di Ca++. Esercita effetto agonista a quello del paratormone sulla concentrazione di Ca++ nel liquido extracellulare.

Il testosterone promuove: diminuzione della velocità di accrescimento. anabolismo proteico. inibizione dell’eritropoiesi. diminuzione del colesterolo legato alle LDL.

Quale tra le seguenti azioni è svolta dal testosterone?. Comparsa dei caratteri sessuali secondari alla pubertà. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. Differenziamento in senso maschile dell’embrione. Sviluppo degli organi sessuali primari nell’embrione.

Quale tra le seguenti azioni è svolta dal testosterone?. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. Differenziamento in senso maschile dell’embrione. Sviluppo degli organi sessuali primari nell’embrione. Controllo della spermatogenesi.

Tra gli effetti del testosterone si riconosce: diminuzione della velocità di accrescimento. inibizione dell’eritropoiesi. anabolismo proteico. distribuzione del grasso prevalentemente nell’emicorpo inferiore.

Tra le seguenti, quale è una gonadotropina?. FSH. GnRH. ACTH. GH.

Da quali eventi ormonali è causata l’ovulazione?. Un picco di LH e di ACTH. Un picco di LH e una diminuzione di FSH. Un picco di LH e di FSH. Un picco di FSH e una diminuzione di LH.

Quale tra i seguenti ormoni si definisce gonadotropina?. FSH. ACTH. PRL. GH.

La secrezione di gonadotropine è regolata: da un feedback positivo alimentato dai livelli plasmatici di ormoni sessuali prodotti dalle gonadi che agiscono esclusivamente a livello ipofisario. da un feedback negativo alimentato dai livelli plasmatici di ormoni sessuali prodotti dalle gonadi che agiscono a livello ipotalamico e ipofisario. da un feedback negativo alimentato dai livelli plasmatici di ormoni sessuali prodotti dalle gonadi che agiscono esclusivamente a livello ipofisario. da un feedback negativo alimentato dai livelli plasmatici di ormoni sessuali prodotti dalle gonadi che agiscono esclusivamente a livello ipotalamico.

Quali sono gli eventi ormonali che determinano l'ovulazione?. Un picco di LH e una diminuzione di FSH. Un picco di FSH e TSH. Un picco di LH e di FSH. Un picco di FSH e una diminuzione di LH.

Qual è l’ormone predominante nella fase follicolare del ciclo ovarico?. LH. Diidroepiandrosterone. Estradiolo. Gonadotropina corionica.

Le gonadotropine sono regolate: da un feedback positivo alimentato dai livelli plasmatici di ormoni sessuali prodotti dalle gonadi che agiscono esclusivamente a livello ipofisario. da un feedback negativo alimentato dai livelli plasmatici di ormoni sessuali prodotti dalle gonadi che agiscono esclusivamente a livello ipofisario. da un feedback negativo alimentato dai livelli plasmatici di ormoni sessuali prodotti dalle gonadi che agiscono a livello ipotalamico e ipofisario. in entrambi i sessi principalmente dall’inibina prodotta dalle gonadi.

Qual è l’ormone più rappresentato nella fase follicolare del ciclo ovarico?. LH. Gonadotropina corionica. Progesterone. Estradiolo.

Quale dei seguenti non è un organo digestivo accessorio del sistema digerente?. Lingua. Denti. Ghiandole salivari. Pancreas endocrino.

Fa parte degli organi digestivi accessori del sistema digerente: il pancreas endocrino. il naso. la milza. il fegato.

Quali sono, in sequenza, le parti anatomiche che costituiscono il sistema gastrointestinale?. bocca, faringe, esofago, stomaco e intestino. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. bocca, esofago, faringe intestino e stomaco. bocca, faringe, stomaco, esofago e intestino.

E' una ghiandola accessoria dell'apparato digerente: la milza. il fegato. il diaframma. il naso.

Quale dei seguenti NON è un organo accessorio dell'apparato digerente?. Pancreas esocrino. Lingua. Pancreas endocrino. Denti.

L’apparato digerente è formato nell’ordine da: bocca, faringe, stomaco, esofago e intestino. bocca, stomaco, faringe, esofago e intestino. bocca, esofago, faringe intestino e stomaco. bocca, faringe, esofago, stomaco e intestino.

Fa parte del sistema nervoso enterico: neuroni efferenti motori. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. il plesso mioenterico (di Auerbach). il plesso sottomucoso (di Meissner).

Si individui la risposta errata riguardo al sistema nervoso enterico. Subisce il controllo da parte del SNA. È in grado di gestire in modo autonomo l’attività del sistema digerente mediante riflessi locali. Contiene interneuroni con funzione integrativa. Non è in grado di modificare la motilità gastrointestinale.

Quale tra e seguenti affermazioni riguardante il sistema nervoso enterico non è corretta?. Non è in grado di modificare la motilità gastrointestinale. È in grado di gestire in modo autonomo l’attività del sistema digerente mediante riflessi locali. Subisce il controllo da parte del SNA. È formato dal plesso sottomucoso e mioenterico.

Il sistema nervoso enterico è formato da: neuroni afferenti sensoriali. il plesso mioenterico (di Auerbach). il plesso sottomucoso (di Meissner). Tutte le precedenti affermazioni sono corrette.

Riguardo la muscolatura del tratto gastrointestinale: è formata da muscolo liscio unitario. è meccanicamente ed elettricamente interconnessa. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. contiene alcune cellule specializzate autoritmiche (cellule pacemaker).

Gli sfinteri: presentato fasci di muscolatura liscia ben rappresentati. sono assenti lungo il canale alimentare. sono formati esclusivamente da muscolatura striata. facilitano il transito del contenuto all’interno del canale alimentare.

Il fondo dello stomaco: Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. possiede una zona pacemaker. è fondamentale per il rimescolamento del chimo. ha funzione di serbatoio.

La parte prossimale dello stomaco (fondo): possiede una zona pacemaker. è fondamentale per far avanzare il chimo verso il duodeno. è fondamentale per il rimescolamento del chimo. svolge la funzione di serbatoio.

La parte distale dello stomaco: è fondamentale per il rimescolamento del chimo. possiede una zona pacemaker. è fondamentale per far avanzare il chimo verso il duodeno. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette.

Gli sfinteri: sono formati esclusivamente da muscolatura striata. sono formati da fasci di muscolatura liscia particolarmente sviluppati. raramente sono contratti. facilitano il transito del contenuto all’interno del canale alimentare.

La muscolatura del tratto gastrointestinale: è formata da muscolo liscio unitario. è meccanicamente ed elettricamente interconnessa. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. presenta cicli spontanei di depolarizzazione e iperpolarizzazione del potenziale di membrana.

La zona distale dello stomaco: Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. è fondamentale per il rimescolamento del chimo. è formata dalla parte distale del corpo e dall’antro. possiede una zona pacemaker.

Riguardo all'apparato gastroenterico, le onde lente: Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. ha una frequenza che varia in base al tratto gastrointestinale considerato. è un’oscillazione del potenziale di membrana che genera sempre e comunque dei potenziali d’azione. non è importante per la contrazione del muscolo liscio gastrointestinale.

In merito alle contrazioni peristaltiche: sono fondamentali per il rimescolamento del contenuto gastrointestinale. durano diverse ore. sono chiamate anche contrazioni segmentali. sono contrazioni fasiche.

Le contrazioni peristaltiche: durano diverse ore. sono fondamentali per il rimescolamento del contenuto gastrointestinale. sono contrazioni fasiche. sono contrazioni toniche.

Il ritmo elettrico di base (onde lente): non è importante per la contrazione del muscolo liscio gastrointestinale. è un’oscillazione del potenziale di membrana che genera sempre e comunque dei potenziali d’azione. ha una frequenza che varia in base al tratto gastrointestinale considerato. è influenzato positivamente dal sistema simpatico.

Il riflesso gastro-colico: prevede una diminuzione della motilità dell’intestino crasso a causa della distensione della parete gastrica. non prevede il coinvolgimento del SNA. prevede un aumento dei movimenti di massa a causa della distensione della parete gastrica. prevede un aumento dei movimenti di massa causati dal transito del bolo a livello esofageo.

La motilità dell’intestino tenue: è importante per la digestione dei nutrienti. è importante per l’assorbimento. serve a far spostare il contenuto luminale in direzione aborale. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette.

Riguardo al controllo della defecazione: Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. è gestista solo da circuiti nervosi locali e da riflessi spinali. può essere controllata dai centri nervosi superiori. inizia quando le fibre afferenti sensoriali diminuiscono la frequenza dei potenziali d’azione.

Il riflesso gastro-colico: prevede un aumento dei movimenti di massa causati dal transito del bolo a livello esofageo. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. prevede una diminuzione della motilità dell’intestino crasso a causa della distensione della parete gastrica. prevede un aumento dei movimenti di massa a causa della distensione della parete gastrica.

La motilità dell’intestino tenue: prevede sia contrazioni segmentali che peristaltiche. serve a far spostare il contenuto luminale in direzione aborale. è importante per la digestione dei nutrienti. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette.

L’intestino crasso: Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. presenta contrazioni peristaltiche. presenta contrazioni antiperistaltiche. presenta contrazioni segmentali.

Si ha un aumento della motilità intestinale: in presenza di una diminuzione del contenuto luminale. se c’è inibizione del sistema parasimpatico. se c’è stimolazione del sistema simpatico. in presenza di un aumento del contenuto luminale.

La motilità dell’intestino tenue aumenta: in presenza di somatostatina. se c’è stimolazione del sistema simpatico. in presenza di un aumento del contenuto luminale. se c’è inibizione del sistema parasimpatico.

La defecazione: è gestista solo da circuiti nervosi locali e da riflessi spinali. avviene solo volontariamente. può essere controllata dai centri nervosi superiori. inizia quando le fibre afferenti sensoriali diminuiscono la frequenza dei potenziali d’azione.

Si indichi la risposta corretta in merito all’intestino crasso: presenta contrazioni antiperistaltiche. presenta contrazioni segmentali. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. presenta movimenti di massa.

La saliva: viene prodotta solo durante la masticazione. non è fondamentale per la percezione dei sapori dei cibi ingeriti. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. ha una forte azione antibatterica.

Quale delle seguenti affermazioni riguardante la saliva è corretta?. È ipertonica rispetto al plasma. Ha un’azione digestiva. Contiene il 50% di H2O. Viene prodotta solo dalle ghiandole parotidi e sottomascellari.

Quale delle seguenti affermazioni è corretta?. La salivazione è stimolata dal sistema simpatico. Il parasimpatico induce la produzione di saliva più fluida. La salivazione è stimolata dal sistema parasimpatico. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette.

La saliva: È ipertonica rispetto al plasma. Viene prodotta solo dalle ghiandole parotidi e sottomascellari. Ha un’azione digestiva. Ha un pH di circa 4.

Quale delle seguenti affermazioni è corretta?. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. La salivazione è stimolata dal sistema parasimpatico. Il simpatico induce la produzione di saliva più viscosa. La salivazione è stimolata dal sistema simpatico.

Quali cellule secernono la gastina?. D. S. I. K.

Si individui la risposta errata riguardola gastrina: Ha azione trofica su diverse parti del tubo digerente. Stimola la secrezione gastrica. La sua secrezione è stimolata dalla distensione della parete gastrica. La sua secrezione è inibita da riflessi vagali.

Il succo gastrico: Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. consente la denaturazione delle proteine. attiva il pepsinogeno. ha un’azione battericida.

La gastrina è secreta dalle cellule: D. S. G. K.

Quale tra le seguenti affermazioni riguardante l’ormone gastrointestinale gastrina non è corretta?. Stimola la secrezione gastrica. La sua secrezione è inibita da una diminuzione del pH. Ha azione trofica su diverse parti del tubo digerente. La sua secrezione è inibita da riflessi vagali.

La secretina è secreta dalle cellule: K. S. G. I.

Il succo gastrico: Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. ha un’azione battericida. inattiva l’amilasi salivare. consente la denaturazione delle proteine.

L'attivazione del tripsinogeno in tripsina è attuata ad opera della: α-amilasi. lipasi. enterochinasi. chimotripsina.

Durante la fase cefalica di controllo della secrezione gastrica: vi è un aumento del rilascio di noradrenalina da parte delle fibre efferenti simpatiche. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. le cellule enterocromaffino-simili sono inibite. le cellule D rilasciano somatostatina.

Gli acidi biliari: Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. svolgono un ruolo fondamentale nell’assorbimento intestinale del K+. svolgono un ruolo fondamentale nella digestione dei protidi. svolgono un ruolo fondamentale nella digestione dei glucidi.

Durante la fase cefalica di controllo della secrezione gastrica: vi è un aumento del rilascio di noradrenalina da parte delle fibre efferenti simpatiche. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. le cellule D rilasciano somatostatina. le cellule parietali (ossintiche) sono inibite.

Gli acidi biliari: svolgono un ruolo fondamentale nell’assorbimento intestinale del Ca2+. svolgono un ruolo fondamentale nella digestione dei protidi. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. svolgono un ruolo fondamentale nella digestione dei glucidi.

Gli enzimi pancreatici: sono esclusivamente proteolitici. hanno bisogno di essere attivati da parte della colecistochinina. sono secreti tutti in forma attiva. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.

Il tripsinogeno viene trasformato in tripsina da: enterochinasi. colipasi. lipasi. α-amilasi.

Gli enzimi pancreatici: sono secreti tutti in forma attiva. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. hanno bisogno di essere attivati da parte della colecistochinina. sono esclusivamente amiolitici.

Quale tra le seguenti affermazioni è corretta?. Lo scheletro fibroso del cuore separa il cuore destro dal cuore sinistro. La parte superiore e la parte inferiore del cuore sono tra loro in continuità elettrica. Le corde tendinee impediscono l’apertura delle valvole atrio-ventricolari durante la contrazione ventricolare. Il cuore destro pompa sangue arterioso, mentre il cuore sinistro pompa sangue venoso.

Quale tra le seguenti affermazioni è corretta?. Il sangue refluo dalla periferia giunge nell’atrio sinistro. La valvola mitrale si trova tra il ventricolo sinistro e l’aorta. L’aorta e le vene polmonari trasportano sangue ossigenato (arterioso). L’aorta nasce dal ventricolo sinistro del cuore e trasporta sangue deossigenato (venoso).

L’atrio sinistro riceve sangue: dalle vene cave. dalle vene polmonari. dalle arterie polmonari. non ossigenato.

Nell'uomo il sangue dal ventricolo destro viene pompato: all’interno del piccolo circolo. all’interno del grande circolo. nelle arterie carotidi. nella metà destra del corpo.

Le valvole cardiache si trovano: tra le vene e gli atri. tra gli atri e i ventricoli e tra i ventricoli e le arterie. tra l’atrio destro e il sinistro e tra il ventricolo destro e il sinistro. solo tra gli atri e i ventricoli.

Per piccolo circolo si intende la circolazione ematica: all’interno del tessuto polmonare. nel sistema portale epatico. all’interno di ogni singolo organo. nel circuito cuore-polmoni-cuore.

Il cuore è un organo che: come l’encefalo necessita di una perfusione che non varia molto al variare del livello di attività metabolica. essendo direttamente a contatto con il sangue non necessita di perfusione. viene alimentato dalla vena porta. viene alimentato dalle coronarie.

Si individui la risposta corretta: Il cuore destro pompa sangue arterioso, mentre il cuore sinistro pompa sangue venoso. Le valvole semilunari sono bidirezionali. La parte superiore e la parte inferiore del cuore sono tra loro in continuità elettrica. Le corde tendinee impediscono l’apertura delle valvole atrio-ventricolari durante la contrazione ventricolare.

Nell'uomo il sangue dal ventricolo destro viene pompato: mella piccola circolazione. all’interno del grande circolo. nell’aorta. nella metà destra del corpo.

L’atrio sinistro riceve sangue: dalle vene polmonari. dal ventricolo sinistro. non ossigenato. dalle vene cave.

Si individui la risposta corretta: La vena porta convoglia il sangue deossigenato nell’atrio destro. L’aorta nasce dal ventricolo sinistro del cuore e trasporta sangue deossigenato (venoso). L’aorta e le vene polmonari trasportano sangue ossigenato (arterioso). La valvola mitrale si trova tra il ventricolo sinistro e l’aorta.

Le valvole cardiache sono situate: tra i ventricoli e le arterie e tra gli atri e i ventricoli. solo tra gli atri e i ventricoli. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. tra le vene e gli atri.

Il piccolo circolo è rappresentato da: ogni singolo organo. cuore-polmoni-cuore. sistema portale epatico. dalle zone del corpo che si trovano al di sopra del cuore.

Il cuore: viene alimentato dalla vena porta. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. essendo direttamente a contatto con il sangue non necessita di perfusione. riceve nutrimento dalle coronarie.

Il potenziale d’azione delle cellule miocardiche ventricolari: presenta un plateau di depolarizzazione. ha una durata di circa 5 ms. è preceduto da una depolarizzazione spontanea. ha una durata minore del periodo refrattario assoluto.

Il potenziale d’azione del miocardio specifico: ha una velocità di conduzione molto elevata in prossimità del nodo atrio-ventricolare. si può propagare da una fibrocellula miocardica all’altra. si propaga alle cellule miocardiche comuni per mezzo di sinapsi chimiche. ha una durata di circa 50 ms.

La conduzione del potenziale d’azione nel cuore: è responsabile della generazione dell’elettrocardiogramma. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. avviene con la più bassa velocità in prossimità del nodo atrio-ventricolare. dipende da sinapsi elettriche tra cellule adiacenti.

Il plateau presente nel potenziale d’azione delle cellule del miocardio comune è dovuto: all’ingresso di Na+ contemporaneo all’uscita di K+. all’ingresso di Ca2+ contemporaneo all’uscita di K+. solamente all’ingresso di Ca2+. all’assenza temporanea di flussi ionici.

Il potenziale delle cellule miocardiche pacemaker: è indotto dall’innervazione vagale. è dovuto anche a variazioni di conduttanza per il Ca2+. ha una fase di depolarizzazione spontanea dovuta all’uscita di ioni Na+. presenta un plateau ben riconoscibile.

Nel cuore: l’eccitazione non può diffondere direttamente dalla muscolatura atriale a quella ventricolare. in condizioni fisiologiche l’eccitazione incomincia nell’atrio destro. la conduzione dell’eccitazione avviene grazie alla presenza di giunzioni comunicanti tra le cellule muscolari. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette.

In merito al potenziale d’azione delle cellule miocardiche ventricolari: ha una durata di circa 5 ms. presenta un plateau di depolarizzazione. ha una fase di salita molto lenta. ha una durata minore del periodo refrattario assoluto.

Il potenziale d’azione del miocardio specifico: viene propagato tra le varie cellule miocardiche. ha una durata di circa 50 ms. non viene più generato dopo denervazione del cuore. ha una velocità di conduzione molto elevata in prossimità del nodo atrio-ventricolare.

La conduzione del potenziale d’azione nel cuore: è responsabile della generazione dell’elettrocardiogramma. avviene con la più alta velocità nelle fibre del sistema di conduzione ventricolare. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. dipende da sinapsi elettriche tra cellule adiacenti.

Il plateau elettrico delle cellule del miocardio comune è dovuto: all’uscita di Ca2+ contemporanea all’ingresso di K+. solamente all’ingresso di Ca2+. all’ingresso di Ca2+ e all’uscita di K+. all’ingresso di Na+ contemporaneo all’uscita di K+.

Il potenziale delle cellule miocardiche pacemaker: è dovuto anche a variazioni di conduttanza per il Ca2+. è indotto dall’innervazione vagale. dura circa 1 s. presenta un plateau ben riconoscibile.

Nel cuore: in condizioni fisiologiche l’eccitazione incomincia nell’atrio destro. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. il periodo refrattario è più lungo del periodo refrattario del muscolo scheletrico. l’eccitazione non può diffondere direttamente dalla muscolatura atriale a quella ventricolare.

In merito alla conduzione dell’eccitazione nel cuore: il tempo di conduzione atrio-ventricolare è normalmente di 100 ms. la depolarizzazione atriale dura circa 1 secondo. la depolarizzazione dell’atrio destro avviene in anticipo rispetto a quella dell’atrio sinistro. la minor velocità di progressione si ha nell’attraversamento del nodo atrio-ventricolare.

Nelle cellule del nodo seno-atriale: la diminuzione della frequenza di scarica è provocata dall’acetilcolina. la nascita del potenziale d’azione è indotta dalla stimolazione del sistema simpatico. l’acetilcolina aumenta la velocità della fase di salita del potenziale d’azione. un aumento della concentrazione di Na+ extracellulare diminuisce la frequenza di scarica.

Si individui la sequenza corretta in merito all'eccitazione cardiaca: Nodo SA – muscolatura atriale – nodo AV – fascio di His – muscolatura ventricolare – fibre di Purkinje. Nodo SA – fibre di Purkinje – muscolatura atriale – nodo AV – fascio di His – muscolatura ventricolare. Nodo SA – muscolatura atriale – nodo AV – fascio di His – fibre di Purkinje – muscolatura ventricolare. Nodo SA – nodo AV – muscolatura atriale – fascio di His – fibre di Purkinje – muscolatura ventricolare.

In un tracciato elettrocardiografico normale: l’intervallo PQ corrisponde alla fase di plateau delle cellule ventricolari. l’onda P indica la depolarizzazione delle cellule atriali pacemaker. il complesso QRS segue immediatamente la contrazione ventricolare. l’onda P segnala l’inizio della contrazione atriale.

Riguardo all'ECG: l’onda P segnala l’inizio della contrazione atriale. l’intervallo RR non varia al variare della frequenza cardiaca. l’intervallo PQ varia tra 250 e 300 ms. il complesso QRS ha la stessa durata della sistole ventricolare.

Per quanto riguarda la conduzione dell’eccitazione nel cuore: il tempo di conduzione atrio-ventricolare è normalmente di 100 ms. la minor velocità di progressione si ha nell’attraversamento del nodo atrio-ventricolare. la depolarizzazione dell’atrio destro avviene in anticipo rispetto a quella dell’atrio sinistro. la depolarizzazione ventricolare dura circa 1 secondo.

Nelle cellule del nodo seno-atriale: l’acetilcolina provoca una diminuzione della frequenza di scarica. la nascita del potenziale d’azione è indotta dalla stimolazione del sistema simpatico. l’acetilcolina aumenta la velocità della fase di salita del potenziale d’azione. un aumento della concentrazione di K+ extracellulare aumenta la frequenza cardiaca.

Quale delle seguenti è la corretta sequenza di eccitazione cardiaca?. Nodo SA – muscolatura atriale – muscolatura ventricolare – nodo AV – fascio di His – fibre di Purkinje. Nodo SA – fibre di Purkinje – muscolatura atriale – nodo AV – fascio di His – muscolatura ventricolare. Nodo SA – muscolatura atriale – nodo AV – fascio di His – fibre di Purkinje – muscolatura ventricolare. Nodo SA – nodo AV – muscolatura atriale – fascio di His – fibre di Purkinje – muscolatura ventricolare.

In un tracciato elettrocardiografico normale: l’onda T è dovuta alla ripolarizzazione degli atri. il complesso QRS segue immediatamente la contrazione ventricolare. l’onda P segnala l’inizio della contrazione atriale. l’intervallo PQ corrisponde alla fase di plateau delle cellule ventricolari.

Nell’ECG di un adulto normale: l’intervallo PQ varia tra 250 e 300 ms. l’onda P segnala l’inizio della contrazione atriale. il complesso QRS ha la stessa durata della sistole ventricolare. l’intervallo QT aumenta all’aumentare della frequenza cardiaca.

Durante un ciclo cardiaco nel cuore sinistro: la contrazione isometrica coincide con l’onda T dell’ECG. la chiusura delle valvole semilunari avviene alla fine del rilasciamento isometrico. la chiusura delle valvole semilunari avviene all’inizio della sistole isometrica. l’apertura delle valvole atrio-ventricolari avviene alla fine del rilasciamento isometrico.

Durante un ciclo cardiaco nelle sezioni sinistre del cuore: l’apertura delle valvole semilunari avviene all’inizio della sistole isometrica. alla fine del rilasciamento isometrico si ha l’apertura delle valvole atrio-ventricolari. la contrazione isometrica coincide con l’onda T dell’ECG. la chiusura delle valvole semilunari avviene all’inizio della sistole isometrica.

Nel ventricolo destro durante la diastole: la pressione è sempre maggiore di quella dell’atrio destro. la pressione diminuisce continuamente. la valvola semilunare è aperta. il volume aumenta continuamente.

Durante la contrazione isometrica ventricolare: la valvole atrio-ventricolari e semilunari sono aperte. la pressione aortica aumenta bruscamente. il volume dei ventricoli si riduce. la pressione nei ventricoli aumenta bruscamente.

In merito alla contrazione isometrica ventricolare: la valvole atrio-ventricolari e semilunari sono aperte. la pressione aortica aumenta bruscamente. la pressione nei ventricoli aumenta improvvisamente. si ha maggior parte dell’eiezione di sangue nelle arterie.

Nei ventricoli durante la diastole: la valvola semilunare è aperta. la pressione è sempre maggiore di quella del ventricolo sinistro. il volume aumenta continuamente. la pressione diminuisce continuamente.

Durante un ciclo cardiaco: la contrazione isovolumetrica coincide con il tratto ST dell’ECG. l’apertura delle valvole semilunari avviene all’inizio della sistole isometrica. l’apertura delle valvole mitrale e tricuspide avviene alla fine del rilasciamento isometrico. la pressione ventricolare raggiunge il suo massimo al termine della fase di contrazione isometrica.

In un ciclo cardiaco: l’onda T dell’ECG segnala la conclusione della diastole ventricolare. il riempimento del ventricolo avviene principalmente durante la prima parte della diastole ventricolare. il primo tono cardiaco è dovuto alla chiusura dei lembi della valvola semilunare. durante la sistole ventricolare la velocità di flusso aumenta dal primo all’ultimo terzo della sistole stessa.

Durante un ciclo cardiaco, convenzionalmente: il lato destro e il lato sinistro del cuore si contraggono in sequenza. la contrazione atriale è più potente di quella ventricolare. gli atri si contraggono prima dei ventricoli. gli atri si contraggono contemporaneamente ai ventricoli.

In un ciclo cardiaco: il primo tono cardiaco è dovuto alla chiusura dei lembi della valvola semilunare. durante la sistole ventricolare la velocità di flusso aumenta dal primo all’ultimo terzo della sistole stessa. il riempimento del ventricolo avviene principalmente durante la prima parte della diastole ventricolare. il secondo tono cardiaco è dovuto al suono del sangue che scorre ad alta velocità attraverso la valvola semilunare.

Il riempimento ventricolare: dipende principalmente dalla contrazione degli atri. avviene per gradiente di pressione tra atri e ventricoli. inizia durante la fase di rilasciamento isometrico dei ventricoli. non influenza la forza di contrazione del miocardio.

Durante un ciclo cardiaco: la contrazione isovolumetrica coincide con il tratto ST dell’ECG. l’apertura delle valvole atrio-ventricolari avviene alla fine del rilasciamento isometrico. la chiusura delle valvole atrio-ventricolari avviene all’inizio del rilasciamento isometrico. la pressione ventricolare raggiunge il suo massimo al termine della fase di contrazione isometrica.

Durante un ciclo cardiaco: durante la sistole gli atri e i ventricoli sono contratti. gli atri si contraggono contemporaneamente ai ventricoli. il lato destro e il lato sinistro del cuore si contraggono in sequenza. gli atri si contraggono prima dei ventricoli.

Durante la fase di contrazione isometrica ventricolare: nell’elettrocardiogramma si registra l’onda T. la pressione ventricolare aumenta lievemente. le valvole atrio-ventricolari sono aperte. le valvole semilunari sono chiuse.

La funzione valvolare consiste: nel fare passare il sangue ad intermittenza. nell’impedire il reflusso del sangue. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. nel controllare il flusso in determinati distretti in seguito a stimoli ormonali.

La chiusura delle valvole atrio-ventricolari: avviene quando la pressione nel ventricolo supera quella atriale. avviene alla fine della fase di contrazione isometrica. impedisce il riflusso del sangue nella cavità atriale. è prodotta dalla contrazione dei muscoli papillari.

Durante la contrazione isometrica ventricolare: le valvole semilunari sono chiuse. nell’elettrocardiogramma si registra l’onda T. il flusso coronarico aumenta. le valvole atrio-ventricolari sono aperte.

Durante la contrazione isometrica ventricolare: il flusso ematico alla muscolatura del ventricolo sinistro aumenta. le valvole atrio-ventricolari sono chiuse, mentre le valvole semilunari sono aperte. la pressione atriale diminuisce bruscamente. le valvole atrio-ventricolari sono chiuse.

Durante la contrazione isometrica ventricolare: il miocardio non consuma energia. le valvole atrio-ventricolari sono chiuse, mentre le valvole semilunari sono aperte. le valvole atrio-ventricolari e semilunari sono chiuse. la pressione atriale diminuisce bruscamente.

La chiusura delle valvole mitrale e tricuspide: è prodotta dalla contrazione dei muscoli papillari. avviene quando la pressione nel ventricolo supera quella atriale. impedisce il riflusso del sangue negli atri. induce la contrazione ventricolare.

Le valvole hanno come principale funzione quella di: controllare il flusso in determinati distretti in seguito a stimoli ormonali. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. impedire che il sangue torni indietro. fare passare il sangue ad intermittenza.

La gittata cardiaca: è data dalla somma delle gittate dei due ventricoli. è data dal rapporto tra gittata sistolica e frequenza cardiaca. può aumentare fino a 15 volte. è autoregolata in base al riempimento ventricolare.

La gittata cardiaca: si misura in mmHg. non è influenzata dalla forza di gravità. è data da frequenza cardiaca X gittata sistolica. è maggiore nel ventricolo sinistro che in quello destro.

La gittata cardiaca: è data dal rapporto tra gittata sistolica e frequenza cardiaca. è analoga al volume di eiezione. è data dalla somma delle gittate dei due ventricoli. è regolata dal riempimento ventricolare.

La gittata cardiaca: è uguale al prodotto fra frequenza cardiaca e gittata sistolica. non è influenzata dalla forza di gravità. è maggiore nel ventricolo sinistro che in quello destro. si riduce in ambiente molto caldo.

Quale tra le seguenti affermazioni è corretta?. La sensibilità propriocettiva si riferisce allo stato degli organi interni. La sensibilità tattile e nocicettiva sono prodotte dalla stimolazione degli stessi recettori con intensità diverse. I recettori meccanici possono fornire informazioni di tipo esterocettivo, propriocettivo o introcettivo. I recettori termici sono situati solo sulla cute.

L’inibizione laterale: è il fenomeno per cui se viene stimolato un campo recettivo, quelli adiacenti vengono inibiti. permette di aumentare l’acuità sensoriale lungo la via afferente. permette di avere informazioni più precise sull’intensità dello stimolo puntiforme. permette di aumentare l’acuità sensoriale a livello del recettore.

Si individui l'affermazione corretta: Le afferenze viscerali sono fondamentali per la coordinazione motoria. I recettori sensoriali trasformano lo stimolo in energia elettrica. Tutte le afferenze sensoriali raggiungono la corteccia cerebrale. Il termine sensazione si riferisce all’interpretazione delle informazioni sensoriali.

L’acuità: è tanto maggiore quanto maggiore è il grado di convergenza delle fibre sensoriali. è l’intensità di risposta di un recettore. non è influenzata dalla dimensione dei campi recettivi. è la capacità di percepire come distinti due stimoli applicati in punti vicini.

Quale tra le seguenti affermazioni è corretta?. Una porzione di tessuto non può appartenere a più di un campo recettivo. Maggiore è la dimensione dei campi recettivi, maggiore sarà la capacità di localizzare la sede dello stimolo. Maggiore è il grado di sovrapposizione dei campi recettivi, minore è la capacità di localizzazione del punto stimolato. Il campo recettivo di un recettore è la porzione di tessuto la cui stimolazione induce una risposta nel recettore.

I recettori sensoriali: tonici forniscono informazioni sulla durata dello stimolo. tonici non manifestano il fenomeno dell’adattamento. fasici rispondono allo stimolo solo nell’istante della sua applicazione. tonici manifestano sempre la cosiddetta “risposta off”.

Per codificare l’intensità di uno stimolo è importante: la frequenza di scarica lungo la fibra afferente. la durata dello stimolo. il diametro della fibra afferente di primo ordine. la durata del potenziale di recettore.

La stimolazione di un recettore: può indurre la liberazione di mediatori sinaptici. provoca risposte locali la cui frequenza è proporzionale alla velocità di applicazione dello stimolo. modifica la permeabilità di membrana e genera correnti iperpolarizzanti. provoca la scarica di potenziali d’azione la cui ampiezza è proporzionale all’intensità dello stimolo.

I potenziali di recettore: si propagano per conduzione saltatoria lungo le fibre nervose. sono eventi graduati. si registrano nei neuroni sensoriali di primo e secondo ordine. sono sempre delle iperpolarizzazioni.

Il potenziale di recettore: è un evento tutto o nulla. manifesta specificità di risposta in relazione al tipo di stimolo. ha un’ampiezza che determina l’ampiezza del potenziale d’azione nella fibra afferente corrispondente. non varia in ampiezza all’aumentare dell’intensità dello stimolo.

I recettori sensoriali: dolorifici sono costituiti da terminazioni nervose libere. fanno sempre sinapsi con la fibra afferente del primo ordine. sono sempre costituiti da terminazioni nervose. tattili cutanei sono costituiti da cellule specializzate.

Il termine trasduzione indica: la trasformazione dell’energia dello stimolo in segnale nervoso. la rappresentazione interna del mondo esterno basata sulle informazioni sensoriali. la trasformazione dell’energia dello stimolo in sensazione. la trasformazione dell’informazione sensoriale in percezione cosciente.

Quale tra le seguenti affermazioni è corretta?. Tutte le afferenze sensoriali raggiungono la corteccia cerebrale. La sensibilità propriocettiva raggiunge sempre il livello di coscienza. I recettori sensoriali trasformano l’energia dello stimolo in segnali elettrici. Il termine sensazione si riferisce all’interpretazione delle informazioni sensoriali.

Si individui l'affermazione corretta: La sensibilità propriocettiva si riferisce allo stato degli organi interni. La sensibilità tattile e nocicettiva sono prodotte dalla stimolazione degli stessi recettori con intensità diverse. le informazioni di tipo esterocettivo, propriocettivo o introcettivoI possono essere fornite dai recettori meccanici. La sensibilità somatica è sempre cosciente.

L’inibizione laterale: permette di discriminare in maniera più accurata lo stimolo. permette di avere informazioni più precise sull’intensità dello stimolo puntiforme. è il fenomeno per cui se viene stimolato un campo recettivo, quelli adiacenti vengono inibiti. non influenza l’acuità sensoriale.

L’acuità. è inversamente proporzionale alla densità di innervazione del tessuto. è la capacità di identificare come separati due stimoli posti a distanza ravvicinata l'uno dall'altro. è l’intensità di risposta di un recettore. non è influenzata dalla dimensione dei campi recettivi.

Si individui l'affermazione corretta: la porzione di tessuto la cui stimolazione induce una risposta nel recettore è detta campo recettivo. Maggiore è la dimensione dei campi recettivi, maggiore sarà la capacità di localizzare la sede dello stimolo. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. Una porzione di tessuto non può appartenere a più di un campo recettivo.

I recettori sensoriali: tonici forniscono informazioni sulla durata dello stimolo. fasici rispondono allo stimolo solo nell’istante della sua applicazione. tonici non manifestano il fenomeno dell’adattamento. Nessuna della precedenti affermazioni è corretta.

L'intensità di uno stimolo è codificata grazie a: la frequenza di scarica. la durata dello stimolo. il grado di mielinizzazione della fibra afferente. la durata del potenziale di recettore.

La stimolazione recettoriale: può portare alla liberazione di mediatori sinaptici. modifica la permeabilità di membrana e genera correnti iperpolarizzanti. provoca la scarica di potenziali d’azione la cui ampiezza è proporzionale all’intensità dello stimolo. induce potenziali d’azione nella terminazione recettoriale.

I potenziali che si generano in un recettore: si propagano senza attenuazione. sono sempre delle iperpolarizzazioni. si registrano nei neuroni sensoriali di primo e secondo ordine. sono eventi graduati.

Il potenziale che si genera a livello di un recettore: non varia in ampiezza all’aumentare dell’intensità dello stimolo. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. è un evento tutto o nulla. manifesta specificità di risposta, dipendente dal tipo di stimolo.

I recettori sensoriali: dolorifici hanno terminazioni nervose libere. negli organi di senso specifici sono sempre costituiti da terminazioni nervose specializzate. sono sempre costituiti da terminazioni nervose. tattili cutanei sono costituiti da cellule specializzate.

Il termine trasduzione sta a indicare: la trasformazione dell’energia dello stimolo in sensazione. la trasformazione dello stimolo in segnale elettrico. la rappresentazione interna del mondo esterno basata sulle informazioni sensoriali. l’interpretazione cosciente delle afferenze propriocettive.

La componente sensitiva di un fuso neuromuscolare: è solo di tipo Ia. fa sinapsi con i motoneuroni nelle corna ventrali del midollo spinale. ha il corpo cellulare nelle corna dorsali del midollo spinale. fa sinapsi con i motoneuroni del muscolo antagonista.

I fusi neuromuscolari: trasmettono informazioni sulla stato di tensione di un muscolo. sono innervati da fibre sensoriali del gruppo Ib. si inseriscono tra le fibre extrafusali e il tendine. hanno una innervazione sia sensitiva che motoria.

Le fibre sensitive di un fuso neuromuscolare: fanno sinapsi con i motoneuroni del muscolo antagonista. fanno sinapsi con i motoneuroni nelle corna ventrali del midollo spinale. hanno il corpo cellulare nelle corna dorsali del midollo spinale. sono fibre amieliniche di tipo C.

Quale tra le seguenti affermazioni riguardo la propriocezione è corretta?. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. I recettori articolari svolgono un ruolo prevalentemente protettivo. I fusi neuromuscolari rilevano la tensione esercitata dai muscoli. Gli organi tendinei del Golgi rilevano la lunghezza dei muscoli.

Per la sensibilità cinestesica non sono fondamentali: i recettori articolari. gli organi tendinei del Golgi. tutti i recettori elencati nelle precedenti affermazioni sono fondamentali. i fusi neuromuscolari.

Per avere coscienza della posizione di un segmento corporeo i recettori più importanti sono: i fusi neuromuscolari presenti a livello dei muscoli interessati dal movimento. tutti i recettori elencati nelle precedenti affermazioni. i recettori cutanei superficiali dell’articolazione del segmento in questione. i recettori articolari dell’articolazione del segmento in questione.

La propriocezione: fornisce indicazioni sullo stato di salute degli organi interni collegati al movimento. è indispensabile per coordinare il movimento. è una forma di sensibilità specifica, non somestesica. non raggiunge mai lo stato di coscienza.

Le fibre efferenti che innervano un fuso neuromuscolare a catena nucleare sono: motoneuroni γ statici. motoneuroni α statici. motoneuroni γ dinamici. motoneuroni α dinamici.

Un fuso neuromuscolare è innervato: da fibre motorie di tipo Ia. da motoneuroni α statici o dinamici. da fibre motorie mielinizzate. dagli stessi motoneuroni che innervano le fibre extrafusali.

I fusi neuromuscolari. sono innervati sia da fibre sensitive che motorie. sono innervati da fibre sensoriali del gruppo Ib. quando stimolati inducono la contrazione dei muscoli antagonisti. trasmettono informazioni sulla stato di tensione di un muscolo.

Il fuso neuromuscolare è innervato: da motoneuroni mielinizzati. dagli stessi motoneuroni che innervano le fibre extrafusali. da motoneuroni α statici o dinamici. da motoneuroni che hanno il corpo cellulare nei gangli spinali.

I fusi neuromuscolari: rilevano informazioni relative alla lunghezza del muscolo. sono formati da una parte centrale contrattile e da due porzioni polari di tessuto connettivo. sono disposti in serie alle fibre muscolari. non hanno innervazione efferente.

Quale tra le seguenti affermazioni riguardo la propriocezione è corretta?. I fusi neuromuscolari rilevano la tensione esercitata dai muscoli. I segnali afferenti provenienti dagli organi tendinei del Golgi hanno una velocità di conduzione ridotta. I recettori articolari svolgono un ruolo prevalentemente protettivo. Gli organi tendinei del Golgi rilevano la lunghezza dei muscoli.

Per la sensibilità cinestesica non sono fondamentali: gli organi tendinei del Golgi. i recettori di Ruffini. i recettori articolari. i fusi neuromuscolari.

Per avere coscienza della posizione di un segmento corporeo i recettori più importanti sono: i recettori articolari dell’articolazione del segmento in questione. i fusi neuromuscolari dei muscoli che agiscono sull’articolazione del segmento in questione. gli organi tendinei dei muscoli che agiscono sull’articolazione del segmento in questione. i recettori cutanei superficiali dell’articolazione del segmento in questione.

Il fuso neuromuscolare a catena nucleare è innervato da: motoneuroni γ statici e dinamici. motoneuroni α statici. motoneuroni α dinamici. motoneuroni γ statici.

La propriocezione: è una forma di sensibilità specifica, non somestesica. è indotta da stimoli provenienti dal mondo esterno che agiscono su muscoli e articolazioni. è indispensabile per la coordinazione motoria. non raggiunge mai lo stato di coscienza.

I fusi neuromuscolari: sono più numerosi nei muscoli posturali. non hanno innervazione efferente. riescono a dare informazioni riguardanti la lunghezza del muscolo. sono disposti in serie alle fibre muscolari.

Quale tra le seguenti caratteristiche è relativa ai movimenti riflessi?. La loro ampiezza dipende dall’intensità dello stimolo. Si modificano con l’esperienza e la pratica. Si svolgono in modo automatico, ma necessitano di un inizio volontario. Possono presentarsi anche in assenza di uno stimolo sensoriale.

La risposta di un arco riflesso: non viene influenzata dalle afferenze sensoriali. è mediata da almeno due sinapsi nel midollo spinale. non è sotto il controllo dei centri superiori encefalici. può consistere nella contrazione di alcuni gruppi muscolari e nel contemporaneo rilasciamento di altri.

L'attivazione dei nocicettori, con la conseguente sensazione dolorosa: può essere indotta dall’attivazione dei meccanocettori cutanei da stimoli di grande intensità. può essere indotta dall’attivazione di nocicettori polimodali. può essere indotta dall’attivazione dei recettori per il caldo a temperature superiori ai 50° C. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette.

In un arco riflesso spinale: il neurone afferente fa sempre sinapsi con un interneurone spinale. il neurone afferente evoca una risposta che coinvolge i centri encefalici. il neurone efferente è un motoneurone. il neurone afferente fa sempre sinapsi con il neurone efferente.

La latenza di risposta dei riflessi: è costante o mostra pochissima variabilità indipendentemente dal tipo di riflesso. dipende solo dal tipo di stimolo che lo evoca. dipende solo dal numero di interneuroni presenti. dipende dal numero di interneuroni presenti e dal tipo di fibre afferenti ed efferenti.

Il neurone afferente di un riflesso spinale: ha una velocità di conduzione sempre superiore a 50 m/s. è sempre un neurone sensoriale. è sempre una fibra mielinizzata. è sempre una fibra amielinica.

Il riflesso da stiramento: coinvolge contemporaneamente molti segmenti spinali. è un riflesso viscerale. è un riflesso propriocettivo. è un riflesso polisinaptico.

A livello spinale hanno sede i circuiti che: consentono la masticazione. controllano i riflessi posturali. controllano l’esecuzione del movimento. controllano i riflessi vestibolari.

I nocicettori: possono aumentare la loro sensibilità nel caso sia presente un danno tissutale. sono presenti in concentrazione maggiore nel tessuto degli organi interni che non sulla cute. cutanei sono stimolati solo da stimoli di tipo meccanico molto intensi. possono essere stimolati dagli ioni Ca2+.

Il dolore cutaneo: termina con la rimozione dello stimolo doloroso. diminuisce in seguito a stimolazioni ripetute. è sempre mal localizzato. può presentare due componenti, una immediata e una tardiva.

La sensazione dolorifica: viene condotta da fibre ad elevata velocità di conduzione. può essere indotta dall’attivazione di nocicettori polimodali. può essere indotta dall’attivazione dei meccanocettori cutanei da stimoli di grande intensità. può essere indotta dall’attivazione dei recettori per il caldo a temperature superiori ai 50° C.

Quale tra le seguenti affermazioni è corretta?. Nell’arco riflesso monosinaptico manca il neurone afferente. I riflessi viscerali sono monosinaptici. Il ritardo di risposta è costante in tutti i riflessi polisinaptici. I riflessi polisinaptici coinvolgono un centro integratore costituito almeno da un interneurone.

Un arco riflesso può determinare: l'attivazione solo della muscolatura liscia. l'attivazione di metameri non facenti sinapsi con il riflesso stesso. la completa paralisi del muscolo. la contrazione di alcuni gruppi muscolari e il contemporaneo rilasciamento di altri.

Il neurone afferente di un riflesso spinale: è sempre un neurone sensoriale. è sempre un motoneurone. è sempre una fibra mielinizzata. è sempre una fibra amielinica.

In un arco riflesso spinale: il centro integratore si trova nei gangli delle radici dorsali del midollo spinale. il neurone afferente fa sempre sinapsi con un interneurone spinale. il neurone afferente fa sempre sinapsi con il neurone efferente. il neurone efferente è un motoneurone.

La latenza di risposta dei riflessi: dipende solo dal numero di interneuroni presenti. è direttamente proporzionale al numero di interneuroni presenti. dipende solo dal tipo di stimolo che lo evoca. dipende dall’intensità dello stimolo che lo evoca.

Si individui l'affermazione corretta: Il ritardo di risposta è costante in tutti i riflessi polisinaptici. I riflessi esterocettivi sono evocati da stimoli di tipo uditivo. Nell’arco riflesso monosinaptico manca il neurone afferente. I riflessi polisinaptici interessano almeno un interneurone.

In merito al riflesso da stiramento: evoca una risposta motoria dopo circa 1 secondo. è un riflesso propriocettivo. è un riflesso viscerale. coinvolge contemporaneamente molti segmenti spinali.

A livello del midollo spinale hanno sede i circuiti che: controllano i riflessi vestibolari. stabiliscono il programma motorio. consentono la masticazione. controllano i riflessi posturali.

In merito ai movimenti riflessi: Sono lenti e molto variabili. Hanno ampiezza dipendente dall’intensità dello stimolo. Possono presentarsi anche in assenza di uno stimolo sensoriale. Si svolgono in modo automatico, ma necessitano di un inizio volontario.

I nocicettori: possono essere sensibilizzati nel caso di un danno tissutale. vengono stimolati solo dopo che si è verificato un danno tissutale. possono essere stimolati dagli ioni Ca2+. cutanei sono stimolati solo da stimoli di tipo meccanico molto intensi.

In merito al dolore cutaneo si individui l'affermazione corretta: termina con la rimozione dello stimolo doloroso. può presentare due componenti, una immediata e una tardiva. diminuisce in seguito a stimolazioni ripetute. nasce dall’eccessiva stimolazione dei recettori meccanici e termici cutanei.

Il programma motorio origina a livello: del midollo spinale. dei motoneuroni. corticale, nello specifico nelle aree motorie. del cervelletto.

I movimenti volontari: non cambiano con la pratica. sono stereotipati. dipendono sempre dalla presenza di uno stimolo sensoriale. mostrano il fenomeno dell’equivalenza motoria.

I movimenti volontari: non cambiano con la pratica. sono stereotipati. hanno ampiezza costante. mostrano il fenomeno dell’equivalenza motoria.

Quale tra le seguenti affermazioni è corretta?. Il sistema motorio è un sistema afferente. Il controllo motorio richiede il coinvolgimento del sistema nervoso centrale e periferico. I muscoli delle gambe sono muscoli prossimali. Addurre significa allontanare dal corpo.

Si individui l'affermazione corretta: La contrazione di un muscolo determina sempre movimento. I muscoli delle gambe sono muscoli prossimali. Per muoversi c'è necessità del controllo del sistema nervoso centrale e di quello periferico. Il sistema motorio è un sistema afferente.

Il programma motorio viene sviluppato a livello: dei motoneuroni. delle aree motorie corticali. delle aree associative corticali. del cervelletto.

Nell’orecchio medio: sono presenti muscoli striati con funzione di adattatori di impedenza. viene trasmetta in maniera fedele la frequenza della vibrazione della membrana timpanica alla finestra ovale grazie alla catena degli ossicini. la frequenza con cui la staffa pone in vibrazione i liquidi endococleari è maggiore della frequenza che la vibrazione sonora trasmette al timpano. la catena degli ossicini trasmette fedelmente l’ampiezza della vibrazione dalla membrana timpanica alla finestra ovale.

La membrana timpanica: per funzionare nel migliore dei modi deve avere pervia la tuba di Eustachio. modifica la frequenza delle onde sonore che giungono all’orecchio. separa due compartimenti in cui le pressioni sono molto diverse tra loro. quando oscilla fa vibrare la finestra ovale grazie all’attivazione del muscolo tensore del timpano.

Nell’orecchio medio: avviene una modulazione della frequenza del suono. è presente perilinfa. è presente aria a pressione subatmosferica. catena degli ossicini e membrana timpanica vibrano alla stessa frequenza.

Nell’orecchio medio: la finestra ovale esercita sui liquidi endococleari una forza minore, per unità di superficie, rispetto alle vibrazioni della membrana timpanica. sono presenti muscoli striati con funzione di adattatori di impedenza. la catena degli ossicini trasmette fedelmente l’ampiezza della vibrazione dalla membrana timpanica alla finestra ovale. la catena degli ossicini trasmette fedelmente la frequenza della vibrazione dalla membrana timpanica alla finestra ovale.

Quale tra le seguenti strutture non fa parte dell’orecchio interno?. La membrana basilare. Il nucleo olivare superiore. La scala media. La finestra rotonda.

Quale tra le seguenti strutture non fa parte dell’orecchio interno?. Condotto uditivo. La membrana basilare. La scala media. La scala media.

Quale tra le seguenti strutture non fa parte dell’orecchio interno?. La membrana basilare. La scala media. La finestra rotonda. La catena degli ossicini.

La membrana timpanica: ha un’area che è circa il doppio rispetto a quella della finestra ovale. trasmette la vibrazione nell’orecchio medio in modo più efficace quando la tuba di Eustachio non è ostruita. separa due compartimenti in cui le pressioni sono molto diverse tra loro. modifica la frequenza delle onde sonore che giungono all’orecchio.

Nell’orecchio medio, il sistema di trasmissione dei suoni dal timpano alla finestra ovale: modifica la frequenza dei suoni. modifica l’energia sonora. amplifica la pressione dei suoni. può attenuare le frequenze sonore più elevate.

Nell’orecchio medio: è presente aria a pressione subatmosferica. non sono presenti muscoli. è presente perilinfa. la catena degli ossicini vibra alla stessa frequenza della membrana timpanica.

Quale tra le seguenti strutture non fa parte dell’orecchio interno?. Il nucleo olivare superiore. La scala media. La membrana basilare. L’organo del Corti.

Il cervelletto: riceve informazioni dalla corteccia cerebrale motoria. riceve informazioni afferenti vestibolari. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. riceve informazioni afferenti propriocettive.

Nel sacculo e nell’utricolo: gli otoliti sono cristalli di silicio. i movimenti degli otoliti possono essere determinati da rotazioni della testa sul piano orizzontale. si ha sensibilità a variazioni della forza di gravità. i movimenti delle ciglia dei recettori provocano i movimenti degli otoliti.

In merito alle ciglia delle cellule recettoriali degli organi otolitici: hanno all’incirca tutte le stessa dimensione, escluso il chinociglio che è più alto. quando si piegano esercitano un’azione meccanica sugli otoliti. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. si piegano a causa dell’azione che la forza di gravità esercita sugli otoliti.

Nel sacculo e nell’utricolo: gli otoliti sono cristalli di silicio. i recettori sono sensibili a variazioni della forza di gravità. i movimenti degli otoliti possono essere determinati da rotazioni della testa sul piano orizzontale. gli otoliti hanno all’incirca la stessa densità dell’endolinfa.

Le ciglia delle cellule recettoriali degli organi otolitici: se si piegano verso il chinociglio inducono depolarizzazione, mentre se si piegano allontanandosi dal chinociglio non modificano il potenziale di membrana del recettore. si piegano a causa dell’azione che la forza di gravità esercita sugli otoliti. quando si piegano esercitano un’azione meccanica sugli otoliti. hanno all’incirca tutte le stessa dimensione, escluso il chinociglio che è più alto.

Il passo è composto: da nessuna delle precedenti. da una fase di singolo appoggio e una di doppio appoggio. da una fase di oscillazione e una di swing. dalla fase di stance, e dalla fase di swing.

Il passo è composto: da una fase di supporto, a una fase di oscillazione. da una fase di singolo appoggio e una di doppio appoggio. da una fase di oscillazione e una di swing. da tutte le precedenti.

L'andatura più utilizzata nella vita di tutti i giorni è: la marcia. il cammino. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. la corsa.

Il passo è definito come: un gesto atletico. nessuna delle precedenti. l'intervallo di tempo che intercorre tra un evento e il successivo. l'intervallo di tempo che passa tra un appoggio, e 2 successivi appoggi.

Nella corsa, rispetto al cammino, manca: fase di swing. doppio appoggio. fase di oscillazione. fase di stance.

Nella corsa il passo è diviso in: singolo supporto, volo e singolo supporto controlaterale. singolo supporto e doppio supporto. doppio supporto, oscillazione e doppio supporto. singolo supporto, oscillazione e doppio supporto.

Per incrementare la velocità di cammino: aumentano frequenza e ampiezza del passo. aumenta solo la frequenza del passo. aumenta il tempo di appoggio del piede. aumenta solo l'ampiezza del passo.

Nel cammino la percentuale del passo in cui il piede è a contatto con il terreno: nessuna delle precedenti. è superiore al 50%. è pari al 40%. è pari al 90% in maniera stabile.

La fase di supporto nel cammino è divisa in: supporto instabile e supporto derivato. nessuna delle precedenti. singolo supporto e doppio supporto. doppio supporto e supporto instabile.

L'essere umano comincia a camminare: poco prima dell'anno di età. nei primi 3 mesi di vita. al secondo anno di vita. nessuna delle precedenti.

Le caratteristiche del passo del bambino diventano come quelle dell'adulto: a 5 anni. a 15anni. a 2 anni. a 10 anni.

Gli ostacoli che l'uomo deve affrontare durante il cammino sono: sono solo psicologici. forza di gravità e resistenza dell'aria. sono variabili a seconda dell'etnia. forza di gravità e dispendio energetico.

A seguito di un allenamento aerobico di lunga durata peso e volume del cuore: diminuiscono. si dimezzano. non variano. aumentano.

L'obiettivo principale dell'allenamento è: definito in base ai canoni di bellezza. indurre adattamenti biologici strutturali e funzionali che migliorino la performance in esercizi specifici. ininfluente rispetto allo sforzo svolto per effettuarlo. nessuna delle precedenti.

Il principio di specificità prevede: tutte le precedenti. un allenamento che migliori la forza esplosiva. che ci si alleni a prescindere dal tipo di attività che si svolge. che ci si alleni effettuando attività vicine a quelle per cui si vuole ottenere un miglioramento.

Ad un determinato stimolo allenante: non tutti rispondono. nessuna delle precedenti. rispondono tutti in maniera standardizzata. rispondo tutti in maniera diversa.

Per indurre un miglioramento in una determinata attività bisogna: solo aumentare l'introito calorico. fare uso di sostanze dopanti. applicare il principio del sovraccarico funzionale. nessuna delle precedenti.

L'esercizio in gravidanza. non è chiaro se faccia male. non è chiaro se faccia bene. è consigliato. è sconsigliato.

I dati disponibili in letteratura indicano che allenarsi in gravidanza: comporta rischi per l'apparato respiratorio del nascituro. influenza positivamente un precoce sviluppo neurologico. influenza negativamente la crescita ponderale del bambino. non da nessun tipo di beneficio.

Quali tra i seguenti eventi comporta un danno nel nascituro di una donna incinta?. riduzione del flusso ematico alla placenta accompagnato da ipossia fetale. tutte le risposte sono corrette. ipertermia fetale. riduzione dell’apporto di glucosio al feto.

Quale dei seguenti strumenti è indicato per la misurazione della forza muscolare: bilancia. elettrocardiografo. spirometro. dinamometro.

Come per tutti gli strumenti di misura il dinamometro necessita di: valutazione dell'accuratezza. manutenzione. taratura. tutte le precedenti affermazioni sono corrette.

In linea di principio la forza muscolare è maggiore in chi: ha una concentrazione di fosfocreatina nel muscolo superiore. ha una sezione muscolare maggiore. ha una gittata sistolica maggiore. ha più emoglobina nel sangue.

L'esercizio con carichi progressivi: non è utile nel miglioramento della performance. serve solo per migliorare le prestazioni aerobiche. è un'applicazione del principio del sovraccarico. nessuna delle precedenti.

Il tessuto osseo contiene: 10g di osteoblasti. circa il 99% del sodio totale presente nell'organismo. il 70 % dell'acqua presente nell'organismo. circa il 99% del calcio totale presente nell'organismo.

Un aumentato catabolismo dei trigliceridi del tessuto riposo può essere favorito da: Dopamina. Insulina. Dopamina. Adrenalina.

La stimolazione del catabolismo proteico a livello di osso e muscoli può essere un effetto di: Dopamina. Insulina. Cortisolo. aldosterone.

Svolgono una funzione fondamentale nella crescita ossea: L'epifisi. Adrenalina e cortisolo. Osteoblasti. L'ipofisi.

La crescita ossea non è influenzata da: Testosterone. Insulina. Ormone della crescita. Glucosio.

A seconda della struttura lamellare dell'osso possiamo distinguere: Osso spongioso e osso trabecolare. Ossa brevi e osso spongioso. Osso compatto e osso spongioso. Ossa piatte e ossa lunghe.

L'osteoporosi è una perdita di densità ossea che: Non può essere prevenuta con l'esercizio fisico. Comporta una perdita di matrice ossea e minerali. Comporta la stimolazione di produzione di vitamina D. Si verifica solo in caso di ipertiroidismo.

L'osso è formato da: Tessuto connettivo e cartilagineo. Solo tessuto cartilagineo. Tessuto connettivo e midollo osseo. Solo tessuto connettivo.

Non è una funzione del sistema scheletrico: Metabolica. Protettiva. Vaso pressoria. Meccanica.

I costituenti fondamentali dell'osso sono: Matrice e parte organica non cellulare. Parte organica cellulare e collagene. Il minerale e parte inorganica. Parte organica cellulare e non cellulare e parte inorganica.

La mineralizzazione del tessuto osseo si caratterizza da: Calcificazione e plasticità. Cristallizzazione. Calcificazione. Calcificazione e cristallizzazione.

Quale ormone agisce sui reni per aumentare la ritenzione idrica?. Vasopressina. Insulina. Adrenalina. Dopamina.

Il rachitismo è una patologia collegata a un inadeguato apporto o assorbimento di: potassio. Vitamina D. Calcio. Vitamina B.

Identifica l'affermazione errata: Una frattura aumenta il rischio di osteoporosi. L'osteoporosi è caratterizzata dalla compromissione della resistenza dell'osso. Esistono osteoporosi primarie e secondarie. L'osteoporosi predispone un soggetto a un aumento del rischio di fratture.

Un aumento della frequenza cardiaca, della ventilazione e della forza di pompaggio del cuore può essere un effetto: Dell'eritropoietina. Dell'ormone della crescita. Dell'insulina. Dell'adrenalina.

Il progesterone viene prodotto: Nel surrene. Nelle gonadi. Nell'ipotalamo. Nelle cellule del tessuto adiposo.

È associata a una ridotta capacità di mantenere costanti la pressione sanguigna e la glicemia: L'insufficienza surrenalica. Un eccesso di produzione di cortisolo. L'ipotiroidismo. un eccesso di produzione di eritropoietina.

Quale dei seguenti ormoni favorisce la produzione di eritrociti nel midollo osseo: Eritropoietina. Dopamina. Melatonina. Glucagone.

Gli ormoni peptidici e le catecolamine circolano: Legati all'emoglobina. Legati a proteine plasmatiche. Disciolti nel sangue. Nel circolo linfatico.

I recettori per gli ormoni steroidei si trovano: Negli alveoli. Sulla membrana plasmatica. All'interno delle cellule bersaglio. Sulla membrana cellulare.

La secrezione ormonale è regolata: Dal sistema nervoso simpatico e parasimpatico. Dall'ipofisi. Solo dal sistema nervoso parasimpatico. Solo dal sistema nervoso simpatico.

La motilità è una caratteristica: La fibra muscolare. Del muscolo cardiaco. Dell'apparato gastrointestinale. Del sistema nervoso centrale.

L'eritropoietina viene prodotta: Nel fegato. Nell'ipotalamo. Nei reni. Nelle paratiroidi.

L'ormone della crescita viene prodotto: Nella tiroide. Nel midollo osseo. Nel timo. Nell'ipofisi anteriore.

Quale dei seguenti ormoni influenza l'appetito: L'adrenalina. La gastrina. Insulina. La grelina.

La tiroide produce: Lo iodio. L'emoglobina. Il sodio. La tiroxina.

La corteccia surrenale produce: Glucagone. Melatonina. Dopamina. Il cortisolo.

L'ormone tiroideo: Non influenza la temperatura corporea. È essenziale per la normale crescita e sviluppo del sistema nervoso. Ha come organo bersaglio la tiroide. Non influenza lo sviluppo del sistema nervoso.

La tiroide è situata: Nel cervelletto. Nell'ipotalamo. Al di sotto della laringe. Nei seni carotidei.

Nell'ipotalamo troviamo: I vasi portali brevi. il nucleo paraventricolare. L'ipofisi posteriore. L'ipofisi anteriore.

Non viene prodotto dall'ipofisi: l'aldosterone. L'ormone luteinizzante. La prolattina. Ormone della crescita.

Nell'ipofisi posteriore vengono rilasciati: Ormoni gonadotropi. Ormone della crescita. Ormone tiroideo. Ossitocina e vasopressina.

Mantenere la sensibilità delle cellule bersaglio all'adrenalina e alla noradrenalina una funzione di: Aldosterone. Gonadotropina. Cortisolo. Tiroxina.

Alte concentrazioni di cortisolo inibiscono: La funzione immunitaria. La produzione di tiroxina. La produzione di insulina. Risposta allo stress.

Una diartrosi è: Sinonimo di sinartrosi. La patologia delle articolazioni. Un tipo di articolazione. Una patologia scheletrica.

La parte esocrina del pancreas secerne: Enzimi digestivi. Glucagone. Pepsina. Insulina.

Villi e microvilli si trovano sulla superficie: dalle microciglia. Delle cellule epiteliali dell'intestino tenue. dello stomaco. Delle cellule epiteliali dell'intestino crasso.

All’inizio di un esercizio a carico costante: gli idrogeni prodotti nel metabolismo energetico si ossidano immediatamente. la produzione di CO2 aumenta istantaneamente a ritmo costante. gli idrogeni prodotti nel metabolismo energetico non si ossidano immediatamente combinandosi con l’ossigeno. il consumo di ossigeno aumenta istantaneamente a ritmo costante.

Quando l’ossidazione del lattato eguaglia la sua produzione: il livello del lattato ematico rimane stabile. il livello del lattato ematico aumenta. il soggetto ha raggiunto il suo VO2max. il livello del lattato ematico diminuisce.

Nelle fibre muscolari fast twitch: il lattato viene direttamente trasformato in ATP. non si ha produzione di lattato. l’enzima lattato deidrogenasi favorirebbe la conversione del piruvato a lattato. l’enzima lattato deidrogenasi favorirebbe la conversione del lattato in piruvato.

In uno sforzo a intensità costante e leggero-moderata, il consumo di ossigeno, durante i primi minuti: diminuisce esponenzialmente. aumenta esponenzialmente. rimane costante. aumenta linearmente.

In una condizione di stato stazionario: una piccola parte di lattato prodotto si ossida o si riconverte in glucosio attraverso il ciclo di Cori. non si ha un equilibrio fra l’energia tra richiesta dai muscoli in attività e la produzione di ATP a carico del metabolismo aerobico. si verifica un accumulo di lattato fino a 8mmol/l. tutto il lattato prodotto si ossida o si riconverte in glucosio attraverso il ciclo di Cori nel fegato.

Quando l’esercizio intenso dura diversi minuti, la maggior parte del trasferimento di energia deriva da: glicolisi. gluconeogenesi. metabolismo lattacido. metabolismo aerobico.

All’inizio dell’esercizio, il consumo dell’ossigeno: aumenta istantaneamente in modo esponenziale. aumenta istantaneamente a ritmo costante. aumenta istantaneamente in modo lineare. non aumenta istantaneamente a ritmo costante.

Un soggetto allenato, rispetto a un non allenato, ha un debito di ossigeno: maggiore. massimale. minore. uguale.

L'accumulo di lattato ematico è causato da: un eccesso di CO2 nei tessuti. una leggera ipossia a livello polmonare. un' eccesso di ossigeno nei tessuti. una relativa ipossia tissutale.

Il VO2max rappresenta: la velocità massimale. la potenza aerobica costante. un indice di funzionalità della risposta di tutti i sistemi di supporto fisiologico. la massima potenza anaerobica.

Le fibre muscolari di tipo I sono: presenti solo nel muscolo scheletrico. presenti solo nel muscolo liscio. a contrazione lenta. a contrazione rapida.

Le fibre di tipo II possono essere ulteriormente classificate in: fibre glicolitiche e fibre slow twitch. IIa e II b. fibre di tipo 1 e 2. fibre aerobiche e anaerobiche.

Dopo un esercizio fisico, il consumo di ossigeno durante il recupero è: Uguale al valore di riposo. Più basso del valore di riposo. sempre più elevato del valore di riposo. La metà del basale.

Il declino nel consumo di ossigeno al termine di un esercizio fisico, durante la fase di riposo: Segue un andamento esponenziale. Segue l'andamento del quoziente respiratorio. È indipendente dalla modalità con cui si svolge la fase di recupero. A un andamento lineare.

Le ghiandole esocrine differiscono da quelle endocrine perché: sono più grandi. sono innervate dal sistema simpatico. secernono i propri prodotti all’interno di un dotto che le connette con un’altra struttura. sono innervate dal sistema parasimpatico.

Il termine EPOC identifica: Un eccesso di consumo di ossigeno durante un esercizio lattacido. Un aumento della temperatura. Un eccesso di produzione di lattato post esercizio. Un consumo di ossigeno più elevato rispetto al basale nella fase di recupero.

Individua l'affermazione errata: L’energia necessaria per fosforilare ADP durante un esercizio intenso, deriva principalmente dal glicogeno muscolare depositato. per continuare un esercizio strenuo la risintesi dei fosfati ad alta energia deve procedere ad alta velocità. durante un esercizio massimale che dura tra 60 e 180 secondi, nel sangue si verifica un rapido e grande accumulo di lattato. Il lattato ematico si accumula a qualsiasi intensità di esercizio.

Il lattato ematico: è sempre costante ( 4mmol/L) indipendentemente dall'intensità dell'esercizio. si accumula a qualsiasi intensità di esercizio. non si accumula a qualsiasi intensità di esercizio. non viene ossidato dalle fibre muscolari con alta capacità ossidati.

La vena porta epatica: Porta sangue venoso dal fegato al cuore. Porta sangue venoso all'intestino. Porta sangue venoso al fegato. porta sangue ossigenato ai polmoni.

Pepsina, tripsina e chimotripsina sono enzimi che catalizzano la digestione di: Proteine. Zuccheri. Glucosio. Lipidi.

Quale sostanza inizia il processo di digestione delle proteine nello stomaco?. Amilasi. Carbonato. Sali biliari. Pepsina.

I Sali biliari sono prodotti: Nel fegato. Nello stomaco. Nella cistifellea. Nel pancreas.

Il pancreas: Produce principalmente bicarbonato. Digerisce macro molecole. Secerne la bile. Ha funzioni sia esocrine che endocrine.

Durante esercizio fisico il glucosio plasmatico aggiuntivo è fornito da: Fegato. Appositi extra cellulari. Depositi lipidici. Intestino.

Durante esercizio fisico si verifica: Diminuzione della secrezione del cortisolo. Diminuzione della secrezione di insulina. Diminuzione della secrezione di glucagone. Diminuzione della produzione epatica di glucosio.

La concentrazione di glucosio durante un esercizio fisico di breve durata e moderata intensità: Segue l'andamento della frequenza cardiaca. Raddoppia. Si azzera. Cambia di poco.

La cellulosa: è un polisaccaride. Viene digerita nell'intestino tenue. è un monosaccaride. Viene digerita nello stomaco.

La digestione e l'assorbimento dei lipidi è a carico di : Colon ascendente. Intestino tenue. Fegato. Stomaco.

L'energia fosfagena di pronto utilizzo immagazzinata nei muscoli scheletrici è sufficiente per: sostenere un carico di lavoro al 50% del VO2max per un'ora. correre sopra soglia per 15 minuti. correre una mezza maratona in 1h.30min. svolgere uno sprint di 8 secondi.

Il cibo viene spostato verso lo stomaco attraverso l'esofago: dalle secrezioni mucose. grazie alla forza di gravità. per osmosi. da onde peristaltiche.

La frequenza delle onde peristaltiche gastriche è determinata da: Attività enzimatica della pepsina. Cicli di depolarizzazione della membrana. Quantità di cibo introdotto. Ritmo di chiusura della glottide.

La distensione dell’esofago innesca una peristalsi secondaria: in risposta alla chiusura dello sfintere esofageo. Se il cibo non raggiunge lo stomaco con la prima onda peristaltica. in seguito alla chiusura della glottide. in nessuna occasione.

La bilirubina: Viene prodotta nello stomaco. Deriva dalla rottura dell'emoglobina. È implicata nella digestione delle proteine. viene secreta dal pancreas.

La velocità di trasferimento di energia dai fosfati ad alta energia intramuscolari, rispetto a quello che si verifica facendo ricorso al metabolismo aerobico, è: 100 volte più rapida. 4-8 volte più rapida. 2 volte più rapida. 4-8 volte più lenta.

I macronutrienti all’interno dei liquidi e dei liquidi e dei depositi cellulari: non sono di supporto ai meccanismi energetici legati all'utilizzo della fosfocreatina. non possono ricaricare continuamente il pool disponibile dei fosfati ad alta energia per sostenere l’attività muscolare. sono fondamentali per sostenere la produzione di lattato. possono ricaricare continuamente il pool disponibile dei fosfati ad alta energia per sostenere l’attività muscolare.

Un chilogrammo di muscolo scheletrico contiene circa: 1 mmol di PCr. 3 - 8 mmol di ATP. 1 mmol di ATP. 155-165 mmol di ATP.

La maggior parte degli ormoni sono: Peptidici. Idrogenati. Fosforilati. Lipidici.

L'equivalente respiratorio indica: il rapporto tra produzione di CO2 e il consumo di ossigeno. la pressione parziale di ossigeno. il rapporto tra ventilazione polmonare e frequenza cardiaca. il rapporto tra ventilazione polmonare e il consumo di ossigeno.

L'aldosterone: viene prodotto nel midollo osseo. ho come organo bersaglio la corticale del surrene. è un ormone che stimola il riassorbimento del sodio. è un enzima.

Durante lo svolgimento di esercizi a intensità moderata, la ventilazione: cresce esponenzialmente rispetto al la produzione di CO2. cresce esponenzialmente rispetto al consumo di ossigeno. rimane costante. cresce linearmente con il consumo di ossigeno.

Ogni litro di sangue arterioso sistemico contiene normalmente: 200mL di anidride carbonica. 200mL di ossigeno. 0,1mL di ossigeno. 5mL di ossigeno.

Non influisce sull'affinità dell'emoglobina per l'ossigeno: la concentrazione di ioni idrogeno. la pressione parziale di CO2. la concentrazione di ioni calcio. la temperatura.

Il principale determinante del grado di saturazione dell’emoglobina con l’ossigeno è: la pressione parziale di ossigeno. la pressione atmosferica dell'aria ambiente. la pressione parziale di CO2. la temperatura del sangue.

L'emoglobina: non raggiunge mail il 90% di saturazione. non è presente nel feto. lega al massimo il 75% dell'ossigeno presente nel sangue. può raggiungere il 90% di saturazione anche a pressioni parziali di ossigeno ridotte rispetto al normale.

Nei capillari polmonari, la pressione parziale di CO2 diminuisce: se si respira ossigeno puro. solo in alta quota. causa della diffusione dell’anidride carbonica fuori dal sangue e verso gli alveoli. a causa dell'aumento della saturazione dell'emoglobina.

La percentuale di CO2 dissolta nel plasma e negli eritrociti, dopo la diffusione dal tessuto al sangue, è di: 21%. 1%%. 10%. 99%.

Un consumo di ossigeno in stato stazionario rappresenta un equilibrio tra: le richieste energetiche da parte dei muscoli attivi e la risintesi aerobica di ATP. la sintesi di glicogeno muscolare e la produzione di lattato. la sintesi di glicogeno muscolare e la produzione di ATP. produzione di CO2 e smaltimento di lattato.

Al termine di ogni capillare polmonare, le pressioni dei gas nel sangue sono: minori di quelle degli alveoli. maggiori quelle degli alveoli. uguali a quelle ambientali. uguali a quelle degli alveoli.

L'equivalente respiratorio durante esercizio fisico: non varia all'aumentare dell'intensità dello sforzo. è sempre inferiore a 0,4. non si può misurare in esercizi svolti a intensità sottomassimale. dipende anche dal tipo di attività svolta.

L'eccesso di anidride carbonica durane un esercizio svolto a elevata intensità: determina una rapida diminuzione del quoziente respiratorio. stimola il consumo di ossigeno. inibisce la ventilazione polmonare. stimola la ventilazione polmonare.

L'acido lattico prodotto dal metabolismo anaerobico vien tamponato da: anidride carbonica. bicarbonato di calcio. bicarbonato di sodio. fosfato inorganico.

La concentrazione di lattato ematico si esprime in: g/dL. mM/min. mL/L. mM/L.

il massimo livello di potenza aerobica al quale è possibile lavorare senza accumulo di acido lattico dipende da: la pressione arteriosa media. dal tipo di fibre muscolari e dalla densità capillare. capacità di trasporto dell'ossigeno da parte del sistema cardiovascolare. massa totale di muscolatura attivata durante l'esercizio.

Tra i principali fattori che influiscono sul VO2max si ha: la massa totale di muscolatura attivata durante l'esercizio. numero e dimensione dei mitocondri. concentrazioni enzimatiche. la densità capillare.

L'edema polmonare, in conseguenza dell'esposizione ad alte quote, consiste in: ipotensione polmonare. perdita di liquido dai capillari polmonari all’interno delle pareti alveolari. accumulo di liquido nella pleura. accumulo di liquido nei bronchioli.

Nel sistema respiratorio, i gas si diffondono: da una regione a pressione parziale maggiore a una regione a pressione parziale minore. da una regione a pressione parziale minore a una regione a pressione parziale maggiore. per osmosi. da una regione a bassa temperatura a una regione a più alta temperatura.

Lo scambio di gas nei polmoni e nei tessuti avviene per: diffusione. irraggiamento. filtrazione. convezione.

I sistemi compensatori dell'acclimatazione all'alta quota non comprendono: stimolazione della ventilazione da parte dei chemorecettori. riduzione del volume plasmatico. diminuzione del numero di mitocondri. aumento della densità capillare.

Per ventilazione si intende uno scambio di aria tra l'atmosfera e gli alveoli che avviene per : flusso di massa. convezione. conduzione. diffusione.

In seguito ad una lesione dei vasi sanguigni si ha inizialmente: coagulazione del sangue. vasocostrizione. creazione del tappo piastrinico. vasodilatazione.

L'aspirina: favorisce l'aggregazione piastrinica. favorisce la coagulazione del sangue. inibisce l'aggregazione piastrinica. attiva la produzione di prostaglandine.

Individua l'affermazione errata in merito ai sistemi di coagulazione del sangue: La trombina è un enzima catalizzatore. Le piastrine aderiscono alle fibre di collagene. La fibrina forma dei ponti tra le piastrine in via di aggregazione. Il tappo piastrinico si estende verso le zone di endotelio non danneggiato.

In seguito ad una lesione di un vaso, le molecole di fibrina: tendono ad aggregarsi le une alle altre come a formare una rete. formano il fibrinogeno. sciolgono il tappo piastrinico. svolgono un'azione anticoagulante.

Fanno parte della zona di conduzione delle vie aeree: bronchi e alveoli. trachea e alveoli. bronchioli e pleura. trachea e bronchi.

Fanno parte della zona respiratoria delle vie aeree: bronchioli e pleura. dotti alveolari e bronchioli. dotti alveolari e sacche alveolari. bronchi e alveoli.

Lo scambio di ossigeno e anidride carbonica tra l'aria alveolare e i capillari avviene per : conduzione. flusso di massa. diffusione. convezione.

In condizioni normali , il volume corrente polmonare corrisponde a circa: 100ml/min. 1500mL. 500mL. 1L/min.

Durante l’inspirazione, le contrazioni del diaframma: aumentano il volume intrapleurico. aumentano il volume residuo. aumentano il volume della gabbia toracica. diminuiscono il volume della gabbia toracica.

Durante una inspirazione massima: lo sternocleidomastoideo abbassa lo sterno. il diaframma si rilassa. i muscoli scaleni alzano lo sterno. il muscolo pettorale minore abbassa le costole.

Nelle espirazioni forzate, la contrazione dei muscoli intercostali espiratori: diminuiscono in modo passivo le dimensioni del torace. aumentano in modo attivo le dimensioni del torace. agiscono in modo asincrono rispetto ai muscoli addominali. diminuiscono in modo attivo le dimensioni del torace.

La capacità vitale è la somma di: spazio morto e volume corrente. volume corrente a riposo, volume di riserva inspiratoria e volume di riserva espiratoria. volume residuo e spazio morto anatomico. volume corrente a riposo e volume residuo.

In condizioni normali, quanto dovrebbe essere valore di FEV1 rispetto a FVC?. 110%. 100%. 80%. 8%.

La capacità inspiratoria è: la massima quantità di aria che può essere inalata dopo una normale espirazione corrente. la massima quantità di aria che può essere contenuta nei polmoni. la massima quantità di aria che può essere inalata dopo una espirazione forzata. la quantità di aria che rimane nei polmoni dopo una normale espirazione.

In condizioni normali , il volume residuo polmonare corrisponde a circa: 200mL. 1200mL. 1000ml/min. 0,5L.

L'ipossia ischemica è caratterizzata da: numero ridotto di eritrociti anche con pressione parziale di ossigeno normale. aumento della pressione parziale di ossigeno. impossibilità di utilizzo dell'ossigeno da parte delle cellule a causa della presenza di un agente tossico. ridotto flusso sanguigno ai tessuti.

Il generatore del ritmo ventilatorio è situato: nel gruppo respiratorio ventrale. nell'ipotalamo. nelle corteccia motoria. nel talamo.

L'aumento di potassio totale nell'organismo provoca: Diminuzione dei livelli di aldosterone nel plasma. Diminuzione del riassorbimento renale di ioni sodio. Aumento dei livelli di aldosterone nel plasma con conseguente ritenzione di liquidi. Diminuzione della secrezione renale di potassio.

In condizioni fisiologiche, ogni giorno vengono filtrati dal sistema renale circa: 5L di urea. 1,8L di acqua. 180L di acqua. 250mL di acqua.

In condizioni fisiologiche, ogni giorno viene riassorbito dal sistema renale circa: il 5% di sodio. lo 0,1%di acqua. il 50% del glucosio. il 99% di acqua.

In condizioni fisiologiche, ogni giorno vengono escreti dal sistema renale circa: 15 L di acqua. 600g di sodio. 100g di sodio. 1,8L di acqua.

In condizioni fisiologiche, ogni giorno vengono escreti dal sistema renale circa: 10L di urea. 15 L di acqua. 0 g di glucosio. 200g di glucosio.

Il controllo volontario della minzione viene esercitato attraverso: vie discendenti sulle fibre parasimpatiche dirette al muscolo detrusore. sulle fibre parasimpatiche dirette allo sfintere uretrale interno. vie ascendenti sulle fibre parasimpatiche dirette al muscolo detrusore. vie discendenti sulle fibre simpatiche dirette al muscolo detrusore.

In condizioni fisiologiche, ogni giorno vengono filtrati dal sistema renale circa: 10L di urea. 1,8L di acqua. 180g di glucosio. 0 g di glucosio.

Nella vescica, i riflessi spinali stimolati dalla distensione della vescica comportano: l'aumento della filtrazione glomerulare. rilassamento del muscolo detrusore. la contrazione del muscolo detrusore. la contrazione degli sfinteri uretrali.

La filtrazione glomerulare, il riassorbimento tubulare e la secrezione tubulare sono le tre principali funzioni del: Sistema renale. parenchima polmonare. Sistema digestivo. alveolo polmonare.

Tra i meccanismi che controllano la sete troviamo: variazione del volume e dell'osmolarità plasmatica. aumento del riassorbimento glomerulare. riflessi posturali. variazione della concentrazione di eritrociti.

Non è un meccanismo di perdita di acqua da parte dell'organismo: evaporazione dalla cute. evaporazione dai polmoni. diffusione plasmatica. produzione di urina.

Un'eccessiva assunzione di acqua induce: Inibizione totale degli osmocettori ipotalamici. aumento della frequenza cardiaca. una diminuzione della osmolarità dei liquidi corporei. Aumento della secrezione di vasopressina.

In caso di carenza di acqua nell'organismo si verifica: Aumento della concentrazione dell'acqua. una dilatazione della vescica. Aumento dell'osmolarità dei liquidi corporei. chiusura dei dotti collettori.

Nell'organismo, un equilibrio stabile degli ioni idrogeno viene ottenuto: con l'assorbimento tramite digestione nel tratto intestinale. con l'aumento della osmolarità del sangue. Con la regolazione delle perdite di sodio attraverso l'urina. Con la regolazione delle perdite di ioni idrogeno attraverso l'urina.

La quantità di sodio escreta è: la differenza tra la quota di Na+ filtrata e la quota riassorbita. uguale alla quantità di sodio filtrata. la differenza tra la quantità di acqua filtrata e quella riassorbita. la somma tra la quota di Na+ filtrata e la quota riassorbita.

La regolazione dell'equilibrio del potassio avviene: Tramite l'eliminazione dello stesso nell'urina. Aumentando la quantità di acqua ingerita. Inibendo la funzionalità dei dotti collettori. Aumentando la pressione arteriosa.

La formazione dell’urina inizia con: la secrezione tubulare. il riassorbimento tubulare. la filtrazione glomerulare. il riassorbimento glomerulare.

Corteccia, papilla, medulla e capsula sono elementi del: rene. fegato. corteccia motoria. midollare del surrene.

Il controllo involontario della respirazione vien modulato da: muscolo diaframma. esclusivamente dai chemorecettori dei glomi carotidei. chemorecettori periferici e centrali. dai muscoli intercostali.

Durante un esercizio a intensità crescente, la ventilazione: diminuisce all'aumentare del carico. aumenta all'aumentare del carico. aumenta in modo inversamente proporzionale alla diminuzione di frequenza cardiaca. rimane costante.

Nel controllo della respirazione, in seguito alla diminuzione della pressione parziale dell'ossigeno alveolare si verifica: un aumento dell'ossigeno inspirato. una diminuzione della frequenza di scarica dei chemorecettori periferici. una diminuzione dalla pressione parziale dell'ossigeno arteriosa. una diminuzione della ventilazione.

La ventilazione è stimolata anche dall'aumento nel sangue arterioso di: ioni calcio. ioni idrogeno. ioni potassio. acqua.

La ventilazione è inibita in maniera riflessa da: un aumento della PO2 arteriosa. un aumento della concentrazione di ioni calcio. un aumento della concentrazione di ioni idrogeno. un aumento della PCO2 arteriosa.

Nel controllo della respirazione, in seguito all'aumento degli ioni idrogeno, si verifica: una diminuzione della ventilazione. una inibizione dei neuroni respiratori bulbari. un aumento della PCO2 alveolare. un aumento della frequenza di scarica dei chemorecettori periferici.

Durante l'attività fisica, il centro respiratorio che gestisce la ventilazione non viene influenzato da: attività contrattile del miocardio. aumento della concentrazione plasmatica dell'adrenalina. aumento della temperatura. muscolatura scheletrica.

Durante un esercizio a intensità crescente, la pressione parziale della CO2 arteriosa. diminuisce all'aumentare del carico. aumenta all'aumentare del carico. rimane costante. ha un andamento ondulatorio.

Durante un esercizio a intensità crescente, la pressione parziale dell'ossigeno arteriosa: rimane costante. aumenta all'aumentare del carico. diminuisce all'aumentare del carico. arriva a valori prossimi a 0mmHg.

Durante un esercizio di moderata intensità, la ventilazione alveolare aumenta e di conseguenza: la PCO2 alveolare non cambia. aumenta la PCO2 arteriosa. aumenta la produzione di CO2. diminuisce la PCo2 alveolare.

Il dotto collettore midollare fa parte del: gangli alla base. midollo osseo. nefrone. midollo spinale.

La struttura che regola il contenuto corporeo di acqua e ioni e produce glucosio durante il digiuno prolungato è: il nucleo cellulare. la membrane cellulare. il rene. il fegato.

Ogni nefrone è costituito da un corpuscolo renale e da: tubulo a T. un tubulo. un motoneurone. un rene.

Fa parte del corpuscolo renale: glomerulo. tubulo contorto prossimale. l'ansa di Henle. tubulo dritto prossimale.

Fa parte del tubulo renale: capillari glomerulari. dotti collettori. glomerulo. spazio di Bowman.

L'ansa di Henle è composta da: Tratto ascendente e porzione. glomerulo. capillari glomerulari. Tratto discendente porzione stretta e sottile.

Un glomerulo è: un gomitolo di capillari. un dotto collettore. in nucleo del rene. un nefrone.

L'eliminazione dei prodotti di scarto e delle sostanze chimiche estranee da parte dei reni vien effettuato attraverso un continuo trattamento : del sangue. Del liquido extracellulare. Degli eritrociti. del plasma.

Identifica l'affermazione errata: Il consumo di ossigeno nel recupero riflette la domanda metabolica dell’esercizio. Un'attività fisica moderata svolta a seguito di un esercizio intenso non facilita il recupero, rispetto ai processi passivi. Il debito di ossigeno definisce la differenza tra la richiesta di ossigeno dell’esercizio e l’ossigeno consumato durante l’esercizio stesso. Il consumo di ossigeno, a seguito di un esercizio, rimane elevato al di sopra del livello di riposo.

Gli adattamenti all'alta quota a lungo termine comprendono: diminuzione della densità mitocondriale. aumento della gittata cardiaca massimale. riduzione del volume ematico e aumento dell'ematocrito. diminuzione della concentrazione dell'emoglobina.

La calorimetria indiretta misura: La temperatura interna. Il consumo di ossigeno. La perfusione polmonare. La ventilazione.

Il grasso sottocutaneo: svolte un ruolo protettivo di isolante termico nei confronti delle basse temperature. limita la sudorazione. contrariamente a quanto si possa pensare, aumenta la conducibilità termica del corpo con l'ambiente. non influisce sulla termoregolazione del corpo in acqua.

L’acqua possiede una conducibilità termica: uguale all'aria ambiente. minore dell'aria ambiente. 25 volte superiore all’aria. 2 volte superiore all'aria ambiente.

La comparsa di brividi: è una risposta di adattamento alle alte temperature. non si ha in acqua. è una risposta patologica. permette di attenuare il calo della temperatura interna.

Durante una prolungata esposizione la freddo, viene favorito il consumo di : proteine. carboidrati. vitamine. lipidi.

L'elevato rapporto tra superficie e massa corporea nei bambini: facilita la dispersione del calore in ambiente caldo. limita la dispersione del calore in ambiente caldo. limita la dispersione di calore in ambiente freddo. non influisce sulla dispersione di calore in acqua.

Quale temperatura dell'acqua permette generalmente un'adeguata termodispersione?. 26-30°C. 25°C. 31-34°C. 36,5°C.

La comparsa di brividi: abbassa la temperatura interna. permette un aumento della gittata cardiaca senza aumento della gittata sistolica. permette un aumento della gittata sistolica senza aumento della gittata cardiaca. permette di aumentare il livello metabolico.

Le forze che producono un aumento della pressione esterna durante un'immersione sono: pressione idrostatica e temperatura dell'acqua. pressione atmosferica e temperatura dell'acqua. correnti marine e pressione idrostatica. pressione idrostatica e "peso" dell'atmosfera sulla superficie dell'acqua.

Una perdita di fluidi superiore al 4% della massa corporea: aumenta la capacità a compiere esercizio. riduce la dissipazione del calore. non influisce sulla capacità a compiere esercizio. non compromette la funzione cardiovascolare.

In un'immersione a 20 m di profondità, su subisce una pressione di: 3 ata. 4 ata. 2 ata. 1 atm.

Identifica l'affermazione errata: le cavità dell'orecchio medio non subiscono variazioni a causa dell'aumento di pressione. le cavità corporee subiscono gli effetti della pressione idrostatica. i tessuti corporei sono sostanzialmente incomprimibili. l'acqua è sostanzialmente incomprimibile.

Se il volume polmonare di un sub all'inizio di un'immersione è di 6L, quanto sarà il volume stesso a profondità di 10m?. 6L. 3L. 5,9L. 2L.

La riduzione del volume polmonare durante immersione è dovuta a: dall'aumento della pressione parziale di azoto. aumento della pressione idrostatica che agisce sull’aria contenuta nella cavità toracica. dall'aumento della pressione idrostatica sugli arti e sul sistema circolatorio periferico. dall'aumento della pressione parziale di ossigeno.

Secondo la legge di Boyle, a temperatura costante se la pressione di un gas raddoppia: il volume si dimezza. il volume si riduce di 1/3. il volume raddoppia. il volume non cambia.

Nel ritornare in superficie, un sub ha bisogno di espellere i gas presenti nei polmoni: per ridurre la pressione idrostatica. per evitare danni a carico dei tessuti polmonari a causa dell'espansione dei gas stessi. per bilanciare la pressione parziale di ossigeno. per aumentare la pressione arteriosa.

Non è possibile avere un boccaglio da snorkeling lungo 1m perché: sarebbe troppo pesante. lo spazio morto respiratorio sarebbe eccessivo. alla bocca arriverebbe aria con un pressione parziale di ossigeno troppo alta. alla bocca arriverebbe aria con un pressione parziale di ossigeno troppo bassa.

A livello intestinale in un'ora possono essere assorbiti circa: 5L di acqua. 1L di acqua. 100ml di acqua. 5cc di acqua.

In presenza di colpo di calore, si può avere una temperatura interna centrale: inferiore ai 41,5°C. superiore ai 38,5°C. superiore ai 41,5°C. superiore ai 47,5°C.

In genere, il momento di interruzione dell’apnea corrisponde a una pressione parziale di anidride carbonica di: 10 mmHg. 100 mmHg. 0,1 mmHg. 50 mmHg.

Effettuare un "iperidratazione" prima di un esercizio in ambiente caldo: migliora la digestione. non influisce sulla termoregolazione. causa decremento della forza muscolare. offre una maggiore protezione termoregolatoria.

Durante gli esercizi in ambiente caldo, l’equilibrio tra vasodilatazione e vasocostrizione: non influisce sulla pressione arteriosa. porta a livelli basale la pressione arteriosa. permette di diminuire la temperatura interna. regola la pressione arteriosa.

La fatica può sopraggiungere nel caso di una temperatura corporea interna di: 44°C. 40-42° C. 33° C. 38-40°C.

Rispetto a soggetti non allenati, a parità di intensità dell'esercizio, i soggetti allenati: sviluppano una temperatura centrale minore. possono arrivare a temperature interne di 43-44°C. sviluppano una temperatura centrale maggiore. hanno una ridotta sudorazione.

L’esercizio moderato per un’ora in condizioni ambientali normali produce una perdita di sudore di circa: 0,5-1,0 litri. 5,5 litri. 0,1 Litri. 2°C.

In ambienti caldi, con la disidratazione e la riduzione del volume plasmatico, il flusso ematico periferico: aumenta. viene aumentato di circa il 50%. rimane costante. diminuisce.

Per nuotatori e subacquei, la perdita di acqua avviene: per convezione. per irraggiamento. attraverso un incremento di produzione di urina. tramite la sudorazione.

Il reintegro dei liquidi durante esercizio deve: favorire i processi di convezione. mirare al mantenimento del volume plasmatico. favorire la sudorazione. favorire la termoregolazione.

Un crampo da calore può essere causato da: sbilancio della concentrazione degli elettroliti. ipervolemia. iperidratazione. abbassamento della temperatura interna.

Individui ben idratati producono: grandi volumi di urina. una minima quantità di urina perché il liquidi vengono persi tramite intensa sudorazione. urina di colore giallo scuro. piccoli volumi di urina.

Il sudore è: una soluzione neutra. ipertonico. ipotonico. privo di sodio.

Quale fattore non influisce sulla tolleranza al caldo?. stato di allenamento. acclimatazione. composizione corporea. pressione arteriosa.

Il processo di acclimatazione al caldo provoca: la produzione di sudore meno diluito. un aumento della perdita di sali con la sudorazione. riduzione della perdita di sodio dai reni. aumento della perdita di sodio dai reni.

L'invecchiamento: anticipa l'inizio della sudorazione. aumenta la sensibilità dei termocettori. permette di reintegrare più velocemente i liquidi. ritarda l’inizio della sudorazione.

Le donne, rispetto agli uomini: la produzione di sudore è superiore. hanno una maggiore capacità di termoregolazione a parità di condizione fisica e di carico di lavoro. sarebbero maggiormente protette dal rischio di disidratazione durante esercizi in ambienti caldi. hanno minor numero di ghiandole sudoripare attivate dal calore per unità di superficie.

Non sono sintomi dell'ipertermia: elevata produzione di urine. affaticamento e senso di stordimento. difficoltà d’equilibrio. disturbi visivi.

In immersione, alla profondità di 10 m: pressione parziale di ossigeno inibisce lo scambio polmonare con l'anidride carbonica. non è possibile respirare aria ambiente senza che ne sia aumentata la pressione. la pressione parziale di anidride carbonica è troppo bassa per poter permettere gli scambi gassosi all'interno degli alveoli polmonari. si può respirare aria ambiente utilizzando un lungo boccaglio.

L'iperventilazione prima di un'apnea: mantiene costante la concentrazione di ioni H+. previene il rischio di ipossia. può causare una possibile riduzione del flusso cerebrale, producendo vertigini e perdita di coscienza. non serve per prolungare il tempo di apnea.

Una sudorazione eccessiva porta a una grave perdita di liquidi e provoca: una alcalinizzazione del volume plasmatico. una riduzione del volume plasmatico. un annullamento del volume plasmatico. un aumento del volume plasmatico.

Identifica tra le seguenti affermazioni quella che non corrisponde a una fase della risposta immunitaria adattiva: Il linfocita va incontro ad attivazione un ciclo di divisione cellulare e differenziamento. Un linfocita è programmato per riconoscere un antigene specifico al quale si lega attraverso recettori presenti sulla membrana plasmatica. i linfociti stimolano la produzione delle proteine intracellulari che inibiscono la replicazione virale in maniera aspecifica. I linfociti attivati iniziano un attacco in tutto l’organismo contro gli antigeni specifici che hanno stimolato la loro produzione.

Gli interferoni: stimolano la produzione delle proteine intracellulari che inibiscono la replicazione virale in maniera specifica. svolgono il ruolo di macrofagi. stimolano la produzione delle proteine extracellulari che inibiscono la replicazione virale in maniera specifica. stimolano la produzione delle proteine intracellulari che inibiscono la replicazione virale in maniera aspecifica.

Il processo infiammatorio è caratterizzato da: vasocostrizione e aumento dell'osmolarità del tessuto. epistassi. vasodilatazione e aumento della permeabilità vascolare alle proteine. aumento della temperatura locale.

Sono classificati come organi linfoidi primari: linfonodi. milza e tonsille. fegato e linfonodi. midollo osseo e timo.

Le risposte immunitarie adattive sono mediate da: antibiotici e farmaci. linfociti. linfonodi. antigeni.

Le principali popolazioni di linfociti sono: A e Y. A, B, C e K. Alfa e beta. B, T, e NK.

Le immunoglobuline sono: anticorpi aspecifici. linfociti eusinofili. linfociti basofili. anticorpi specifici.

Può essere considerato fattori di rischio per lo sviluppo di forme severe di Covid 19: aritmia cardiaca. osteopenia. osteoporosi. scarsa salute metabolica.

Quale tra le seguenti non è una cellula del sistema immunitario prodotta dall'osso: leucociti eusinofili. leucociti basofili. plasmacellule. macrofagi.

La popolazione obesa è maggiormente vulnerabile al COVID-19 a causa di: elevata espressione di ACE2. ridotta espressione di ACE2. elevata carica virale. sistema linfatico compromesso.

Può essere considerato un fattore di rischio che può portare a complicanze severe da COVID-19: insufficienza valvolare. disfunzione endoteliale. osteopenia. osteoporosi.

In soggetti diabetici o obesi, è possibile riscontrare alcuni fattori di rischio che possono aggravare i sintomi da COVID-19 come: elevato VO2max. elevata differenza artero-venosa. elevata capacità polmonare totale. alterata permeabilità vascolare polmonare.

In soggetti adeguatamente allenati: si ha una maggiore incidenza di infezioni respiratorie acute. si ha una generalmente ridotta risposta vaccinale. si ha una maggiore rischio di infezioni respiratorie acute. si ha una minore incidenza di infezioni respiratorie acute.

Ipertensione e malattie cardiovascolari: sono, contrariamente a quanto immaginabile, fattori protettivi nei confronti della malattia da COVID-19. diminuiscono la gravità e la mortalità da COVID-19. aumentano la gravità e la mortalità da COVID-19. non influiscono sulla gravità e sulla mortalità da COVID-19.

Identifica i fattori non associati a una peggior prognosi di infezione da COVID-19: disordini della coagulazione e età del soggetto. diabete di tipo2 e alterata risposta immunitaria. osteopenia e osteoporosi. obesità e sindrome metabolica.

L'insufficienza cardiaca è caratterizzata da: aumentato ritorno venoso. gittata cardiaca compromessa. frequenza cardiaca compromessa. diminuzione della pressione capillare.

Individua l'affermazione errata: Le cellule del sistema immunitario secernono messaggeri lipidici. Le cellule del sistema immunitario secernono messaggeri proteici. Le cellule del sistema immunitario sono collettivamente chiamate citochine. I leucociti utilizzano il sangue come mezzo di trasporto, ma la loro funzione è svolta principalmente nei tessuti.

I leucociti utilizzano come principale sistema di trasporto: l'acetilcolina. il sangue. il sistema linfatico. la mioglobina.

Il rapporto tra capacità polmonare totale e volume residuo in superficie: determina la profondità critica che si può raggiungere in apnea prima di avere una compressione toracica. non si modifica durante un'immersione in apnea. determina il tempo di apnea. in aria ambiente è inferiore a 1.

L'inspirazione di una miscela di gas con una pressione parziale di ossigeno superiore alle 5ata: permette di aumentare la profondità di immersione in apnea. può provocare alterazioni al sistema nervoso. permette di aumentare il tempo di apnea. favorisce l'eliminazione del biossido di carbonio.

Identifica quale aspetto non caratterizza il riflesso da immersione: bradicardia. aumentata gittata cardiaca. accumulo di lattato nei muscoli perfusi. vasocostrizione periferica.

L'uso dell'autorespiratore in immersione permette di mantenere all'interno dei polmoni: una pressione uguale all'aria ambiente. una pressione uguale a quella idrostatica che agisce sulla gabbia toracica. una pressione leggermente inferiore a quella dell'aria ambiente. una pressione inferiore a quella idrostatica che agisce sulla gabbia toracica.

Un'embolia gassosa durante immersione: si può verificare solo a grandi profondità. si previene utilizzando gli autorespiratori. si può verificare anche a profondità ridotte. si può verificare solo a profondità ridotte.

Quale disturbo non è causato alle immersioni subacquee?. broncopneumopatia cronico ostruttiva. otite. sinusite. pneumotorace.

L'assorbimento di azoto a livello tissutale:: dipende dalla perfusione tissutale e dal coefficiente di solubilità. dipende concentrazione di ioni idrogeno. è indipendente dalla temperatura. dipende dalla saturazione dell'emoglobina.

Nella malattia da decompressione le bolle si formano principalmente: letto vascolare venoso e arterioso. sul parenchima polmonare. nei polmoni. nelle cavità cardiache.

Il bed rest è: la fase di recupero post esercizio. la fase di rientro da un volo suborbitale. il metabolismo basale a riposo. una metodica di sperimentazione per studiare gli effetti della microgravità sull'uomo.

Sono tra le principali cellule del sistema immunitario: globuli bianchi e rossi. mioglobuline e actina. serotonina e cortisolo. leucociti, macrofagi, cellule dendritiche e i mastociti.

Una breve esposizione ad una condizione di microgravità provoca: inspessimento del muscolo cardiaco in particolare a carico del ventricolo sinistro. diminuzione della frequenza cardiaca. aumento della gittata cardiaca. diminuzione della gittata cardiaca.

L'esposizione ad una condizione di microgravità provoca: aumento del volume ventricolare sinistro. atrofia cardiaca. ipertrofia cardiaca. nessuna conseguenza a livello cardiocircolatorio.

In seguito ad una esposizione alla microgravità, si verifica: aumento dei livelli di colesterolo. aumento della produzione di insulina. diminuzione del cortisolo. una riduzione del glucosio plasmatico.

In seguito ad una esposizione alla microgravità, si verifica: aumento del volume urinario. riduzione del volume urinario. aumento della produzione di insulina. aumento significativo del ricambio di ferro.

Tra i principali effetti di una missione spaziale sull'organismo umano non troviamo: ridotta forza muscolare. aumentata densità ossea. riduzione del volume degli arti. aumentata suscettibilità alla fatica.

Tra i principali effetti di una breve missione spaziale sull'organismo umano non troviamo: lieve aumento della statura. spostamento del centro di massa corporea verso gli arti inferiori. perdite di peso nell'ordine di qualche punto percentuale. riduzione del volume corporeo totale.

Gli effetti della microgravità durante le missioni spaziali: si manifestano solo nelle prime ore di volo. non possono essere riprodotti con nessun modello sperimentale sulla terra. possono essere contrastati con esercizio di resistenza e forza muscolare. non possono essere contrastati.

L’attività fisica in ambiente caldo comporta per l’organismo: vasodilatazione sistemica. determina necessità di deviare sangue arterioso verso la superficie cutanea. determina necessità di deviare sangue dalla superficie cutanea agli organi. vasocostrizione sistemica.

Il “termostato” per la regolazione della temperatura corporea risiede: nel talamo. nel midollo spinale. nell'ipotalamo. nel nuclei alla base.

La calorimetria indiretta può essere utile per: Misurare la velocità di spostamento. Misurare la temperatura durante il sonno. Stimare il costo energetico di un'attività. Valutare l'attività degli enzimi digestivi.

Nella corsa in piano, il dispendio energetico è di circa: 100kCal/kg/km. 1kCal/kg/m. 100kCal/km/h. 1kCal/kg/km.

Per il calcolo del rendimento meccanico: è necessario conoscere la massa magra del soggetto. è necessario eseguire un test al treadmill. non serve la misura del consumo di ossigeno. è necessario misurare il consumo di ossigeno durante l'attività che si vuole misurare.

Nella marcia, il rendimento è. uguale a 1. sempre costante. dipendente dalla velocità di spostamento. indipendente dalla velocità di spostamento.

Il costo energetico della marcia in discesa, rispetto a quello della marcia in salita è: uguale. inferiore. superiore. il doppia.

Il costo energetico della marcia: può essere influenzato dal tipo di terreno su cui si cammina. non è influenzato dal tipo di terreno su cui si cammina. è indipendente dalla pendenza del terreno su cui si cammina. è uguale per tutti i soggetti.

Nella marcia agonistica: non è possibile valutare l'economia del gesto. il miglior costo energetico si ha intorno ai 22km/h. il costo energetico è minore rispetto alla camminata "normale". i marciatori possono raggiungere un costo energetico molto più alto rispetto alla camminata normale.

Identifica l'affermazione errata: il costo energetico della marcia cambia in relazione alla velocità. per velocità superiori a 8-9km/h risulta più economico correre che marciare. Esiste una relazione lineare tra consumo di ossigeno e velocità di marcia per velocità fino a 8 km/h. per velocità superiori a 18-19km/h risulta più economico correre che marciare.

Il costo energetico per km della corsa: varia significativamente in relazione alla velocità di corsa. non varia in base peso corporeo. dipende esclusivamente dalla massa magra del soggetto. aumenta proporzionalmente con l'aumento del peso corporeo.

Nella performance sportiva, il rendimento meccanico viene espresso in: ml/kg/min. ml/min. calorie. %.

Uno dei fattori biomeccanici primari che determinano il costo energetico della corsa in relazione alla velocità è: proprietà di elasticità del sistema muscolo-tendine. capacità polmonare totale. capacità glicolitica. VO2max.

Una persona che pesa 60 kg, per percorrere una maratona ha bisogno di circa: 10.000kCal. 1000-5000kCal in base alla velocità di corsa. 2500-2700kCal nette. 150-200 kCal.

Il costo energetico di una corsa a navetta, rispetto alla corsa in linea è: più elevato. uguale. minore. indipendente dal peso del soggetto.

Nella marcia competitiva, il costo energetico aumenta: diminuendo la lunghezza del passo. aumentando la lunghezza del passo. modificando il ritmo respiratorio. allargando la base d'appoggio.

Lunghezza e frequenza del passo: dipendono dal costo energetico. influiscono sul costo energetico della corsa. non influiscono sul costo energetico della marcia competitiva. non influiscono sul costo energetico della corsa.

A parità di velocità di corsa, un soggetto allenato, rispetto a un non allenato, ha: Maggiore frequenza cardiaca. Minor consumo di ossigeno. maggior consumo di ossigeno. Minor costo energetico.

Il dispendio energetico si distingue in: Aerobico e anaerobico. Lattacido e alattacido. Basale e a riposo. Totale e netto.

Il rendimento meccanico nell'uomo durante un esercizio fisico, ad esempio durante la pedalata , è di circa: 82.00%. 20-25%. 20ml/h. 0.10%.

L'economia di un esercizio fisico è solitamente misurata: in base alla concentrazione di lattato ematico al termine dell'esercizio. durante esercizi incrementali. nel recupero post esercizio. durante esercizi in stato stazionario.

Generalmente, mantenendo la stessa velocità di corsa, è meno dispendioso dal punto di vista energetico: accorciare il passo. alzare il centro di massa. allungare il passo. abbassare la frequenza del passo.

Il metabolismo basale è: uguale alla superficie corporea. inversamente proporzionale alla massa corporea. inversamente proporzionale alla superficie corporea. direttamente proporzionale alla superficie corporea.

Il quoziente respiratorio dei carboidrati corrisponde a: 1.5. 0.7. 0.8. 1.

Il quoziente respiratorio dei lipidi corrisponde a: 0,7 ml/kg. 0.7. 2.5. 0,8mL.

Tra i principali fattori che determinano la spesa energetica giornaliera non troviamo: L'azione termogenica degli alimenti. Il dispendio energetico dovuto all'attività fisica e al recupero. metabolismo basale. il catabolismo del tessuto osseo.

Il metabolismo a riposo si misura in posizione: Prona. Seduta. Supina. Ortostatica.

Per un soggetto in condizioni di vita normali, il metabolismo basale rappresenta quale percentuale del dispendio energetico giornaliero?. 99%. 33%. 60-75%. 15-30%.

Il metabolismo basale può essere espresso: In relazione al massimo consumo di ossigeno. In relazione alla superficie corporea. In relazione alla quantità di attività fisica regolare giornaliera. In relazione alla frequenza cardiaca.

Il metabolismo basale: varia con l'età. non dipende dalla massa magra. non può essere misurato. È indipendente dall'età.

Il rendimento meccanico è: il rapporto tra il lavoro effettuato e la CO2 prodotta. uguale al quoziente respiratorio. la somma del metabolismo basale e del rendimento netto. il rapporto tra il lavoro effettuato e l'energia spesa.

1 MET corrisponde, in un soggetto maschio, a un consumo di ossigeno di circa: 250L/min. 250mL/min. 250mL/min/kg. 1,5ml/min.

1 MET corrisponde indicativamente a: 1kCal/kg/giorno. 1kCal/h. 1kCal/kg/h. 3,5kCal/kg/h.

Il dispendio calorico giornaliero medio di un adulto di corporatura media è indicativamente di: 700kCal. 0,5 kCal. 2500kCal. 2500kCal/h.

La relazione lineare tra consumo di ossigeno e frequenza cardiaca può essere utilizzata: per valutare la temperatura interna post esercizio. si può ottenere senza utilizzare la calorimetria indiretta. per stimare il dispendio energetico di una attività. per valutare la perfusione polmonare.

L'equivalente calorico per l'ossigeno è: 500kCal per litro di ossigeno. 5kCal per mL di ossigeno. 5kCal per litro di ossigeno. 5 Joule.

Il costo energetico netto corrisponde a: uguale al metabolismo basale. il metabolismo basale più il costo energetico dell'attività fisica. il costo energetico delle attività fisiche giornaliere. costo energetico totale meno la spesa energetica a riposo (per quel periodo ti tempo).

Il costo energetico netto: non può essere misurato in condizioni di stato stazionario. è sempre inferiore al metabolismo basale. non comprende il metabolismo basale. si può misurare in corrispondenza del VO2max.

L'efficienza di un gesto atletico: è indipendente dalla resistenza all'avanzamento. può essere inferiore al 20%. può essere superiore al 80%. si esprime in ml/kg/min.

L'abbigliamento nella corsa: influisce sulla resistenza all'avanzamento. Modifica il consumo di ossigeno. È una variabile trascurabile nei corridori di élite. influisce sulla frequenza del passo.

L’abbigliamento bagnato: limita la dispersione del calore dal corpo. perde le proprietà isolanti. migliora le proprietà isolanti. non influisce sulla dispersione di calore.

Caratterizzano un'ipotermia severa: apatia. pupille dilatate. atassia. perdita di riflessi e movimento volontario.

Se la produzione di calore endogeno uguaglia la dispersione termica la temperatura corporea: diminuisce. diminuisce molto lentamente. aumenta. rimane costante.

Una prima risposta dell'organismo all'esposizione al freddo è: vasocostrizione periferica con una riduzione del flusso ematico cutaneo. vasodilatazione periferica con una riduzione del flusso ematico cutaneo. vasodilatazione periferica con una aumento del flusso ematico cutaneo. vasocostrizione periferica con una aumento del flusso ematico cutaneo.

In condizioni normali, il flusso ematico cutaneo è di circa: 250L/min. 3L. 250ml/min. 85ml/kg/min.

Si considera ipotermia leggera, un temperatura interna inferiore a: 15°C. 28°C. 32°C. 35°C.

Si considera ipotermia moderata un temperatura interna inferiore a: 36,5°C. 35°C. 32°C. 98°F.

Si considera ipotermia severa, un temperatura interna inferiore a: 82°F. 10°C. 36°C. 33°C.

Caratterizzano un'ipotermia severa: aumento pressione sanguigna. apatia. edema polmonare. brividi.

Quando il sudore gocciola e non evapora: si ha una perdita eccessiva di sali minerali. si verifica il fenomeno della convezione. si ha elevata dispersione termica. non si ha termodispersione.

Caratterizzano un'ipotermia leggera: diminuzione gittata cardiaca. amnesia. ipoventilazione. ipotensione.

Identifica i fattori che non influenzano l'evaporazione del sudore dalla superficie cutanea o polmonare: pressione barometrica. correnti convettive d'aria. superficie esposta. temperatura dell'aria ambientale.

Quale dei seguenti meccanismi fornisce la maggior difesa fisiologica contro il surriscaldamento in un ambiente con alte temperature e durante esercizi intensi?. convezione. irraggiamento. evaporazione. conduzione.

L'evaporazione di 1L di acqua dalla superficie cutanea, comporta il trasferimento all'ambiente di circa: 2500kCal. 600kCal. 1kCal. 1J.

Nella perdita di calore mediante conduzione, l’entità degli scambi termici tra cute e corpi circostanti dipende da. superficie cutanea esposta. temperatura interna. gradiente termico tra la cute e la superficie vicina. temperatura ambientale.

L’evaporazione del sudore dalla superficie cutanea o polmonare dipende da: vasodilatazione periferica. superficie esposta e temperatura dell’aria ambientale. pressione atmosferica. frequenza cardiaca.

Le ghiandole sudoripare sono controllate da: innervazione parasimpatica colinergica. innervazione parasimpatica adrenergica. innervazione simpatica adrenergica. innervazione simpatica colinergica.

Con umidità ambientale relativamente bassa: il processi di evaporazione è poco efficace. il processo di evaporazione è molto efficace. i processi convettivi sono favoriti. il processo di irraggiamento perde efficacia.

L'entità dell'evaporazione dei liquidi dalla pelle non dipende da: la gittata sistolica. l’entità del flusso convettivo di aria sulla superficie corporea. la superficie esposta all’ambiente. la temperatura e l’umidità relativa dell’aria.

L'effetto scia si ottiene: solo in acqua. anche nella corsa. solo in assenza di vento. a altitudini superiori al 2400m.

La difficoltà nel raggiungere quote elevate dipende da: bassa percentuale di ossigeno nell'aria inspirata. ridotta pressione barometrica totale. aumentata pressione parziale della CO2. ridotta pressione parziale di ossigeno nell'ambiente.

Il costo energetico della marcia: è indipendente dalla massa corporea. è superiore nei bambini rispetto agli adulti. non varia con l'età. è superiore negli adulti rispetto ai bambini.

La resistenza dell'aria, in assenza di vento, influisce sul costo energetico della marcia per il: 39%. 3-9%. 0.10%. 99%.

La combinazione più economica di lunghezza e frequenza del passo: Prevede una frequenza del passo di 2Hz. si ottiene solo correndo. può essere determinata in base alla lunghezza delle leve corporee. viene scelta inconsciamente.

Nel nuoto, rispetto alla corsa: L'efficienza meccanica è più alta. È presente un'elevata resistenza all'avanzamento. Non sia effetto scia. Il costo energetico è più basso.

Non sono fattori che influenzano la resistenza all'avanzamento di un nuotatore: Temperatura cutanea. Resistenza d'onda. Resistenza della cute. Resistenza viscosa.

Identifica l'affermazione errata: I nuotatori di alto livello hanno un consumo di ossigeno inferiore, a parità di velocità, rispetto a nuotatori non allenati. L'utilizzo delle pinne aumenta il costo energetico del nuoto. La temperatura dell'acqua influisce sul costo energetico del nuoto. A parità di velocità lo stile libero è più efficiente dello stile farfalla.

Nel nuoto, le donne rispetto agli uomini hanno: migliore galleggiamento. minore galleggiamento. Minore isolamento termico. Maggiore drag.

Per compensare la rarefazione dell’aria e la riduzione della P02 alveolare ad alta quota: si aumenta la pressione parziale di CO2. aumento il flusso ematico durante il riposo e l’attività fisica submassimale. diminuisce il flusso ematico durante il riposo e l’attività fisica submassimale. viene inibita l'iperventilazione.

L’efficienza della perdita di calore per evaporazione, dipende essenzialmente da. temperatura ambientale. vasocostrizione periferica. gradiente termico tra cute e ambiente. umidità ambientale relativa.

Nelle prime fasi di adattamento all’altitudine, si assiste a: diminuzione della gittata cardiaca durante esercizi submassimali. aumento del volume sistolico. nessun cambiamento della frequenza cardiaca. aumento della pressione ematica sistemica.

Gli adattamenti all'alta quota a breve termine comprendono: aumento della gittata e frequenza cardiaca a intensità di lavoro submassimali. aumento della gettata cardiaca massimale. ipoventilazione. aumento della frequenza cardiaca massima teorica.

Sono fattori che permettono di aumentare la temperatura corporea: evaporazione. termogenesi indotta dall'alimentazione. convezione. conduzione.

Sono fattori che permettono di abbassare la temperatura corporea: innalzamento attività metabolica basale. termogenesi indotta dall'alimentazione. evaporazione. comparsa di brividi.

I meccanismi che regolano la temperatura corporea sono attivati da: fusi neuromuscolari. organi tendinei del Golgi. i termocettori localizzati nella cute, che provvedono a mandare input ai centri di controllo. termorecettori a livello dei seni carotidei.

I meccanismi che regolano la temperatura corporea sono attivati da: recettori a livello endoteliale. termorecettori a livello dei seni carotidei. termorecettori a livello del talamo. i cambiamenti della temperatura ematica che perfonde direttamente l’ipotalamo.

In merito alla regolazione della temperatura corporea, le cellule dell'ipotalamo rilevano: piccole variazioni della temperatura ambientale. cambiamenti della temperatura dell'aria inspirata. piccoli cambiamenti della temperatura ematica. cambiamenti della temperatura del circolo linfatico.

La cardiomiopatia ipertrofica: è una patologia causata da mutazioni genetiche. è caratterizzata da ispessimento della parete dell'atrio destro. è caratterizzata da ispessimento delle valvole cardiache. non può condurre a morte improvvisa.

Il muscolo liscio: si contrae alla stessa velocità muscolo striato. si contrae a una velocità superiore rispetto al muscolo striato. ha un alto ritmo di scissione dell'ATP. si contrae a una velocità inferiore rispetto al muscolo striato.

L'ipertensione: è generalmente caratterizzata da una vasodilatazione arteriolare. solo nel 2% dei casi l'ipertensione viene definita ipertensione primaria. non favorita dalla presenza di sovrappeso o obesità. è normalmente determinata dall’aumento della resistenza periferica totale.

La velocità di accorciamento della fibra muscolare: aumenta linearmente all'aumentare del carico. aumenta esponenzialmente all'aumentare del carico. si riduce con aumenti di carico. non può essere variata.

Il sito di legame per l'ATP si trova: sulla tropomiosina. su una testa globulare di un ponte trasverso. sul filamento sottile. sulla troponina.

Ciascuna fibra muscolare è innervata da un ramo proveniente da: placca motrice. due motoneuroni. un solo motoneurone. tre motoneuroni.

Nella contrazione muscolare, l'acetilcolina : viene rilasciata da un potenziale d’azione in un motoneurone. chiude i canali ionici per il potassio. ripolarizza la membrane della placca motrice. chiude i canali ionici per il sodio.

La contrazione muscolare comincia con: la presenza di ATP. l'aumento della concentrazione citosolica di ossigeno. l'aumento della concentrazione citosolica di potassio. l'aumento della concentrazione citosolica di ioni calcio.

Il termine contrazione muscolare: è sinonimo di ripolarizzazione. si riferisce all'apertura dei canali del calcio. si riferisce all'avvio del ciclo dei ponti trasversi. si riferisce all'apertura dei canali ionici pre il potassio.

L’aumento del reclutamento delle unità motorie: aumenta la velocità con cui un muscolo sposta un determinato carico. definisce il grado di affaticamento. inibisce l'apertura dei canali per il sodio. diminuisce la velocità di accorciamento muscolare.

Il rilassamento di una fibra muscolare, dopo la contrazione, è il risultato: del trasporto attivo di ioni calcio dal reticolo sarcoplasmatico alla membrana cellulare. del trasporto attivo di ioni calcio dal citosol nuovamente nel reticolo sarcoplasmatico. del trasporto mediato di ioni sodio dal citosol nuovamente nel reticolo sarcoplasmatico. la deplezione delle molecole di ATP.

Nella contrazione muscolare: gli ioni sodio si legano alla troponina. gli ioni calcio si legano alla actina. gli ioni calcio si legano alla troponina. gli ioni calcio si legano alla tropomiosina.

La tensione tetanica isometrica massima viene prodotta: alla minima lunghezza del sarcomero. alla massima lunghezza del sarcomero. solo nei muscoli agonisti. alla lunghezza ottimale del sarcomero.

I tubuli T: interagiscono con le cisterne terminali del reticolo sarcoplasmatico. si trovano sulle teste globulari. soni i dotti principali del pancreas. interagiscono con il nucleo cellulare.

Nel muscolo scheletrico il ponte trasverso ha: 5 teste globulari. 4 teste globulari. 3 teste globulari. 2 teste globulari.

Una contrazione muscolare comincia con: la scissione dell'ATP. L'avvio di un potenziale d'azione. con lo scorrimento dei filamenti sottili su quelli spessi. la rimozione del calcio dalla troponina.

Una contrazione muscolare isotonica è caratterizzata da : la presenza di tetano muscolare. una concentrazione di ioni calcio costante. un accorciamento del muscolo stesso. un allungamento del muscolo stesso.

Quale tra le seguenti non è un tipo di fibra muscolare: glicolitiche lente. glicolitiche ossidative rapide. ossidative lente. glicolitiche rapide.

Le differenze nella velocità massima di accorciamento dipendono da: lunghezza delle test globulari. affinità delle fibre con ioni calcio e sodio. lunghezza del sarcomero. diversi enzimi miosinici con alta o bassa attività ATPasica.

Le fibre glicolitiche rapide, rispetto alle fibre ossidative: producono una tensione minore. hanno un diametro medio più piccolo. hanno un diametro medio più grande. si affaticano più lentamente.

Le fibre glicolitiche rapide, rispetto alle fibre ossidative: producono una tensione minore. producono una tensione maggiore. hanno un diametro medio più piccolo. si affaticano più lentamente.

La maggior parte dei muscoli contiene: tutti e tre i tipi di fibre. solo fibre glicolitiche rapide. solo fibre glicolitiche ossidative rapide. solo fibre ossidative lente.

Le fibre ossidative lente hanno: pochi capillari. grande diametro delle fibre. elevata velocità di affaticamento. molti mitocondri.

Le fibre glicolitiche ossidative rapide sono caratterizzate da: pochi capillari. molti capillari. elevato contenuto di glicogeno. elevata velocità di contrazione.

Il sito di legame per l'actina si trova: sul filamento sottile. su una testa globulare di un ponte trasverso. sulla troponina. sulla tropomiosina.

Non è una componente del muscolo scheletrico: Linea M. Banda F. Banda A. Linea Z.

Le proprietà del muscolo: sono geneticamente predeterminate. possono essere influenzate dalla regolarità con cui un muscolo viene usato. sono innate. non possono essere influenzate dalla regolarità con cui un muscolo viene usato.

Il flusso di ioni attraverso una membrana: può essere alterato aumentando la temperatura. è sempre unidirezionale. può essere alterato aprendo o chiudendo canali ionici. non può essere alterato aprendo o chiudendo canali ionici.

Il triptofano è: una vitamina liposolubile. un amminoacido essenziale. un acido grasso. una vitamina idrosolubile.

La tirosina è: una vitamina liposolubile. un acido grasso. un amminoacido essenziale. una vitamina idrosolubile.

L'acido linoleico è: una vitamina liposolubile. una vitamina idrosolubile. un amminoacido essenziale. un acido grasso.

Il catabolismo delle vitamine: non fornisce direttamente energia chimica. avviene negli adipociti. fornisce direttamente energia chimica. produce amminoacidi essenziali.

Le vitamine idrosolubili: formano parte dei coenzimi come Fad e NAD+. sono ad esempio Vitamina A e K. entrano nella prima reazione del ciclo di Krebs. non funzionano come coenzimi.

L’ingestione di notevoli quantità di vitamine idrosolubili: porta a una loro rapida escrezione nelle urine. viene immagazzinata nel fegato. ha effetti tossici. provoca un accumulo di vitamine nel tessuto adiposo.

La deaminazione ossidativa: rimuove i gruppi aminici. è coinvolta nella gluconeogenesi. crea proteine a partire dall'ammoniaca. è coinvolta nella sintesi lipidica.

Il processo di diffusione semplice è caratterizzato: sempre da un gradiente pressorio. da una diffusione dalla regione a minore pressione a quella di maggiore pressione. da una diffusione netta dalla regione a maggiore concentrazione a quella di minore concentrazione. da una diffusione netta dalla regione a minore concentrazione a quella di maggiore concentrazione.

La diffusione di ioni attraverso una membrana dipende: solo dal potenziale di membrana. solo gradiente di concentrazione. sempre da un gradiente pressorio. sia dal gradiente di concentrazione, sia dal potenziale di membrana.

Il trasporto mediato di molecole da un lato all’altro di una membrana comporta il legame del soluto: a un gruppo aminico. a una proteina carrier nella membrana. a un lipide carrier nella membrana. a una molecola di ATP.

Non è una componente del muscolo scheletrico: Linea M. Banda A. Linea Z. Banda Y.

Quale tra le seguenti non è una caratteristica di un sito di legame dei carrier: bipolarità. specificità chimica. affinità. saturazione.

La diffusione facilitata: richiede energia metabolica. è un particolare tipo di osmosi. caratterizza la glicolisi. è un processo di trasporto mediato.

Il trasporto attivo è un processo di trasporto mediato che sposta molecole contro un gradiente: termico. elettrochimico. pressorio. di concentrazione.

Il trasporto attivo è un processo: che non prevede il consumo di energia. che prevede il consumo di energia. mediato da un gradiente termico. che non prevede l'utilizzo di un carrier.

L’acqua attraversa le membrane mediante: trasporto attivo. diffusione attraverso il doppio strato lipidico e attraverso canali proteici nella membrana. trasporto mediato. un flusso libero casuale.

L’osmosi è la diffusione d’acqua attraverso una membrana: da una regione ad alta concentrazione idrica a una a concentrazione inferiore. per mezzo di carrier. da una regione ad alta temperatura ad una regione a temperatura inferiore. da una regione a bassa concentrazione idrica a una a concentrazione superiore.

L'osmolarità è: la capacità di diffusione dell'acqua. la concentrazione parziale di soluti in una soluzione. la quantità di acqua extracellulare. la concentrazione totale di soluti in una soluzione.

Il trasporto attivo del sodio attraverso un epitelio: blocca il trasporto del potassio. blocca lo spostamento dell'acqua per osmosi. aumenta l’osmolarità su un lato della cellula e la riduce sull’altro. provoca lo spostamento dell'acqua per trasporto mediato.

Non è una componente del muscolo scheletrico: Linea M. Banda A. Linea T. Linea Z.

I crampi muscolari: sono contrazioni tetaniche involontarie. sono contrazioni tetaniche sottomassimali. non sono legati a squilibri elettrolitici. sono contrazioni tetaniche volontarie.

Con atrofia da disuso si intende: presenza di un muscolo atrofizzato ma con apporto nervoso intatto. rigidità muscolare indotta da eccessivo allenamento. un muscolo denervato. presenza di un muscolo normale ma con perdita di tessuto nervoso.

La vitamina C è: una vitamina idrosolubile. una vitamina liposolubile. un acido grasso. un amminoacido essenziale.

La relazione fra la lunghezza della fibra e la sua capacità di sviluppare tensione attiva durante la contrazione: dalla lunghezza del muscolo stesso. non dipende dal meccanismo di scorrimento dei filamenti. dalla lunghezza del sarcomero. dipende dal meccanismo di scorrimento dei filamenti.

La velocità di accorciamento di una singola fibra muscolare in assenza di carico : non è determinata dalla velocità di idrolisi dell'ATP. dipende dalla concentrazione di sodio del citosol. è determinata dalla velocità cui i singoli ponti trasversi vanno incontro alla loro attività ciclica. è determinata dalla capacità del calcio di entrare nel citosol.

La velocità di accorciamento di una singola fibra muscolare in assenza di carico : dipende dalla concentrazione di sodio del citoplasma. è determinata dalla velocità di idrolisi dell'ATP. non è determinata dalla velocità cui i singoli ponti trasversi vanno incontro alla loro attività ciclica. è determinata dalla capacità del calcio di entrare nel citosol.

Durante le contrazioni isometriche di una fibra muscolare scheletrica: la tensione generata è la risposta a stimoli singoli. la tensione generata è la risposta a stimoli accoppiati. la tensione generata è la risposta a stimoli multipli. il singolo potenziale d'azione dura 100ms.

In una fibra muscolare scheletrica il tetano completo si verifica: ogni qual volta viene generato un potenziale d'azione. se vien applicato un carico massimale. a elevate frequenze di stimolazione. a basse frequenze di stimolazione.

In una fibra muscolare scheletrica il tetano incompleto si verifica: a elevate frequenze di stimolazione. ogni qual volta viene generato un potenziale d'azione. a basse frequenze di stimolazione. se vien applicato un carico sottomassimale.

Per sommazione si intende: una contrazione coordinata dei muscoli agonisti. una sequenza di potenziali post sinaptici. una sequenza di potenziali d’azione. una contrazione coordinata dei muscoli antagonisti.

La maggior parte delle proprietà elastiche passive delle fibre muscolari rilassate dipende: dai filamenti di actina. dalla concentrazione di ioni calcio. dai filamenti spessi. dalla titina.

La tensione passiva in una fibra muscolare rilassata aumenta a causa: dell'aumentata concentrazione di calcio extracellulare. degli spostamenti attivi dei ponti trasversi. dell'allungamento dei filamenti di titina. dell'accorciamento dei filamenti di titina.

La lunghezza alla quale la fibra muscolare sviluppa la maggiore tensione isometrica attiva è detta: lunghezza massima. lunghezza minima. lunghezza ottimale. lunghezza neutra.

La lunghezza ottimale di una fibra muscolare: permette il legame tra i ponti trasversi e l'actina. corrisponde a una sovrapposizione di due linee Z. corrisponde alla sua lunghezza minima. non permette ai ponti trasversi di legarsi con l'actina.

La velocità di accorciamento di una fibra muscolare è massima: on l'applicazione di un carico equivalente al 10% del massimale. quando il carico è uguale alla tensione isometrica massimale. quando non vi è applicato nessun carico. con l'applicazione di un carico equivalente al 50% del massimale.

La velocità di comparsa di fenomeni di fatica muscolare: non dipende dal tipo di fibra muscolare attivata. dipende dal tipo di fibra muscolare attivata. è indipendente dall'intensità dell'attività contrattile. è indipendente dalla durata dell'attività contrattile.

La fatica muscolare acuta può essere indotta da: diminuzione della concentrazione di ATP. diminuzione dei radicali liberi dell'ossigeno. aumento della concentrazione di ATP. diminuzione della concentrazione di ADP.

La fatica muscolare durante sforzi a bassa intensità ma di lunga durata dipende da: l'ingresso del calcio nel reticolo sarcoplasmatico. un aumento della disponibilità del glicogeno muscolare. cambiamenti nella regolazione dei canali recettori per la rianodina. l'ingresso del sodio nel reticolo sarcoplasmatico.

Il neurone è: l'unità di base del sistema nervoso. una unità motoria complessa. un insieme di cellule nervose. la parte distale del SNC.

Un neurone: presenta delle terminazioni assonali. un insieme di cellule nervose. non presenta delle terminazioni assonali. non possiede un corpo cellulare.

Sono elementi di un neurone: la mielina. placca motrice e canali ionici. assoni, corpo cellulare e dendridi. la cellula bersaglio.

I neuroni afferenti: trasmettono informazioni dal SNP al SNC. trasmettono informazioni dal SNC ai recettori posti alle loro estremità periferiche. trasmettono informazioni al SNC da recettori posti alle loro estremità periferiche. trasmettono informazioni tra neuroni dello stesso tipo.

I neuroni efferenti: trasmettono informazioni dal SNC a cellule effettrici. trasmettono informazioni dalle cellule effettrici al SNP. trasmettono informazioni al SNC da recettori posti alle loro estremità periferiche. trasmettono informazioni dalle cellule effettrici al SNC.

I neurotrasmettitori: sono rilasciati da un neurone postsinaptico. sono rilasciati da un neurone presinaptico. non si combinano con recettori proteici. si combinano solo con recettori lipidici.

La velocità di accorciamento di una fibra muscolare è nulla: quando il carico corrisponde alla tensione isometrica massimale. quando il carico corrisponde al 50% della tensione isometrica massimale. quando il carico corrisponde è inferiore alla tensione isometrica massimale. quando il carico corrisponde al 10% della tensione isometrica massimale.

Durante contrazioni isotoniche, il tempo trascorso dalla stimolazione all'inizio dell'accorciamento: aumenta con l'aumentare del carico. è sempre costante. diminuisce con l'aumentare del carico. è indipendente dal carico.

Un esercizio aerobico induce generalmente: una diminuzione del numero di mitocondri. una diminuzione della capillarizzazione. un aumento del numero di mitocondri. un'atrofia localizzata.

Nel muscolo cardiaco: non troviamo la tropomiosina. troponina e tropomiosina hanno la stessa funzione che possiedono nel muscolo scheletrico. non troviamo la troponina. troponina e tropomiosina sono situate sul filamento spesso.

L'ipertrofia è causata da: aumento della dimensione della placca motrice. aumentata lunghezza dei sarcomeri. aumentata sintesi dei filamenti di actina e miosina. diminuzione del diametro delle cellule muscolari.

L'aumento di forza muscolare: è legato a un aumento degli input inibitori afferenti dei recettori sensoriali tendinei. si può verificare senza un contestuale significativo aumento dell'ipertrofia muscolare. è indipendente da fattori nervosi. è limitato nelle donne.

La diminuzione delle capacità muscolari con l'invecchiamento è dovuto a: rigidità tendinea. principalmente a un calo del diametro medio delle fibre muscolari. aumento delle fibre glicolitiche. denervazione periferica.

Le cellule muscolari lisce: non sono innervate. hanno più nuclei. sono fusiformi. contengono striature.

Le cellule muscolari lisce: hanno 2 nuclei. non contengono filamenti di actina e miosina. sono anche striate. contengono filamenti di actina e miosina.

Il muscolo liscio: si contrae alla stessa velocità muscolo striato. ha un alto rimo di scissione dell'ATP. si contrae a una velocità superiore rispetto al muscolo striato. ha un basso rimo di scissione dell'ATP.

Seleziona l'affermazione corretta. Tutte le cellule muscolari lisce possono generare potenziali d’azione nella loro membrana plasmatica. la muscolatura liscia non si contrae tramite un meccanismo di scorrimento dei filamenti. La fase crescente del potenziale d’azione del muscolo liscio è dovuta all’entrata di ioni sodio nella cellula. le due fonti degli ioni calcio citosoliche che avviano la contrazione del muscolo liscio sono il reticolo sarcoplasmatico e il calcio extracellulare.

Il muscolo cardiaco: combina caratteristiche della muscolatura scheletrica e di quella liscia. possiede cellule con più nuclei. non contiene filamenti sottili di troponina. non è striato.

I muscoli lisci: non possono generare potenziali d'azione spontaneamente. hanno una placca motrice specializzata. possono generare potenziali d'azione spontaneamente. non possono essere classificati come muscoli unitari.

Nei dischi intercalari del muscolo cardiaco troviamo: il citoscheletro. gap junctions. i ribosomi. il calcio disciolto e libero.

Durante contrazioni isotoniche, la velocità di accorciamento delle singole fibre: è sempre costante. è indipendente dal carico. diminuisce all'aumentare del carico. aumenta all'aumentare del carico.

La contrazione delle cellule muscolari cardiache avviene: indipendentemente dell'arrivo di un potenziale d'azione. in risposta a un potenziale d’azione di membrana che si propaga attraverso i tubuli L. in risposta a un potenziale d’azione di membrana che si propaga attraverso i tubuli T. in risposta a un processo osmotico.

Ormoni e neurotrasmettitori provenienti dal sistema nervoso autonomo: modulano la quantità di Ca2+ liberato durante l’accoppiamento eccitazione-contrazione. non permettono di variare la forza espressa dalle cellule cardiache. possono provocare una contrazione tetanica del muscolo cardiaco. modulano la quantità di sodio liberato durante l’accoppiamento eccitazione-contrazione.

La refrattarietà della membrana plasmatica del cuore: permette di alternare una contrazione atriale e una ventricolare. permette l'invio di potenziali d'azione multipli durante una singola contrazione. provoca una contrazione tetanica cardiaca. permette al muscolo cardiaco di lavorare in maniera intermittente alternando rilassamento e contrazione.

Nel muscolo cardiaco: non ci sono potenziali d'azione che nascono spontaneamente. un potenziale d'azione avviato da una cellula pacemaker si propaga rapidamente in tutto il cuore. un potenziale d'azione non è sufficiente a stimolare le cellule limitrofe. un potenziale d'azione avviato da una cellula pacemaker viene inibito da una gap junction.

Identifica l'affermazione errata: L’aumentata pressione venosa determina la distensione delle vene causando ristagno venoso. Nella postura eretta la gravità che agisce sulle colonne continue di sangue aumenta il ritorno venoso. Nella postura eretta la gravità che agisce sulle colonne continue di sangue riduce il ritorno venoso. La contrazione della muscolatura scheletrica delle gambe mitiga gli effetti del ristagno venoso quando un soggetto è in stazione eretta.

La contrazione cardiaca dipende dallo spostamento: del calcio dal reticolo sarcoplasmatico allo spazio extracellulare. nel citosol del sodio extracellulare. nel citosol del Ca2+ extracellulare. del calcio extracellulare nel sarcolemma.

Il muscolo scheletrico: produce spontaneamente potenziali d'azione. non viene eccitato della stimolazione nervosa. non possiede tubuli trasversi. possiede filamenti spessi e sottili.

Il muscolo cardiaco: può raggiungere una contrazione tetanica. non possiede gap junctions. possiede delle striature e dei sarcomeri. non possiede delle striature e dei sarcomeri.

Il muscolo liscio: può essere unitario o multiunitario. ha una struttura striata. possiede i tubuli trasversi. non è influenzato da ormoni o neurotrasmettitori.

La vitamina D: una vitamina idrosolubile. una vitamina liposolubile. un acido grasso. un amminoacido essenziale.

L'acido folico è: una vitamina idrosolubile. una vitamina liposolubile. un acido grasso. un amminoacido essenziale.

I neuroni periferici danneggiati: possono far crescere di nuovo l’assone verso l’organo bersaglio. vanno generalmente incontro a rigenerazione funzionale. non possono far crescere di nuovo l’assone verso l’organo bersaglio. si trasformano da via efferente a via afferente.

Una regolazione di tipo feedforward: anticipa le modificazioni di un parametro fisiologico. rallenta velocità delle risposte omeostatiche dell’organismo. posticipa le modificazioni di un parametro fisiologico. inibisce le risposte omeostatiche dell'organismo.

I neurotrasmettitori: sono rilasciati dalle terminazioni nervose. non si diffondono attraverso il liquido extracellulare. sono prodotti e secreti dalle ghiandole endocrine. viene rilasciato nel torrente circolatorio.

Gli ormoni: sono rilasciati dalle cellule muscolari. vengono trasportati dal sistema linfatico. sono rilasciati dalle terminazioni nervose. vengono trasportati dal torrente ematico.

La capacità individuale di rispondere a una particolare situazione di stress ambientale: non è rigidamente predeterminata. è rigidamente predeterminata. non è influenzata da parametri ereditari. non può venir migliorata dalla prolungata esposizione alla condizione di stressnon è rigidamente predeterminata.

I processi di acclimatazione: sono solitamente reversibili. sono solitamente irreversibili. sono mediati da un singola risposta cellulare. sono predeterminati ereditariamente.

I ritmi circadiani: influiscono il ciclo sonno-veglia e la temperatura corporea. sono basati su un sistema a feedback negativo. sono un processo ritmico di tipo estrinseco. non influiscono sulle concentrazioni ormonali nel sangue.

La temperatura corporea: non è influenzata dai ritmi circadiani. si innalza prima del risveglio. si alza durante il sonno. si abbassa prima del risveglio.

Le informazioni ambientali: non sono necessarie per regolare il ciclo sonno-veglia. non sono in grado di modificare "l'orologio interno". influiscono sulla funzionalità del nucleo soprachiasmatico. sono necessarie per regolare il ciclo sonno-veglia.

L'epifisi: fa parte del sistema nervoso periferico. secerne corticotropina. secerne melatonina. non modifica la sua funzionalità in base alla luce solare.

I sistemi di controllo omeostatico: mantengono una assoluta costanza dell’ambiente interno. enfatizzano le variazioni dell’ambiente interno. minimizzano le variazioni dell’ambiente interno. modificano la temperatura atmosferica.

I ritmi biologici: costituiscono una componente di tipo feedback negativo dei sistemi di controllo omeostatico. costituiscono una componente di tipo feedback positivo dei sistemi di controllo omeostatico. non sono determinati da sistemi pacemaker posti nel cervello. costituiscono una componente di tipo anticipatorio (feedforward) dei sistemi di controllo omeostatico.

I messaggeri chimici: inibiscono la comunicazione intercellulare. sono un particolare tipo di ormoni. svolgono un ruolo fondamentali per la regolazione omeostatica dell'organismo. non influiscono sull'omeostasi dell'organismo.

I ritmi biologici: sono determinati da sistemi pacemaker posti nel cervello. sono indipendenti dalla presenza di segnali ambientali. non sono influenzati dalla luce ambientale. non sono modificabili.

Le risposte omeostatiche locali: sono confinate nella zona dello stimolo. coinvolgono strutture cerebrali superiori. sono di tipo infiammatorio. coinvolgono gli ormoni.

La membrana plasmatica: circonda il nucleo cellulare. è esterna alla membrana cellulare. circonda la cellula. è all'interno della cellula.

Un organulo cellulare: svolge funzioni specifiche che contribuiscono. è sinonimo di cellula. è circondato dalla membrana cellulare. contiene il citoplasma.

Una cellula è divisa in: organuli cellulari e citosol. due regioni, nucleo e citoplasma. citosol e citoplasma. nucleo e citoscheletro.

Le cellule eucariote: differiscono dalle cellule procariotiche in base alla loro struttura. sono tipiche dei batteri. sono uguali alle cellule procariotiche. non si trovano nel corpo umano.

Le membrane cellulari: sono costituite da carboidrati. bloccano il passaggio di tutte le molecole. costituiscono la maggior parte degli elementi strutturati all'interno delle cellule. non hanno funzione strutturale.

Le membrane sono costituite da: un singolo strato di proteine. un doppio strato di molecole lipidiche contenente all’interno delle proteine. un singolo strato di molecole lipidiche. un doppio strato di proteine contenente all’interno delle molecole lipidiche.

I fosfolipidi: nelle membrane cellulari sono organizzati in un singolo strato. si trovano nel nucleo cellulare. sono proteine. sono molecole anfipatiche.

Gli ormoni: sono secreti dagli organi e successivamente inviati alle ghiandole endocrine. sono rilasciati dalle terminazioni nervose. sono prodotti e secreti dalle ghiandole endocrine. non interagiscono con le cellule bersaglio.

Le principali categorie di messaggeri chimici sono: noradrenalina e cortisolo. ormoni, neurotrasmettitori, agenti paracrini e autocrini. ormoni e cellule bersaglio. neurotrasmettitori e neuroni.

I desmosomi: sono caratterizzati dall’accumulo di proteine che formano placche dense situate lungo la superficie citoplasmatica. si trovano nel nucleo cellulare. non sono implicate nel mantenere unite le cellule adiacenti sottoposta a stimoli meccanici. sono tipici delle cellule epiteliali.

La regolazione anticipatoria: può essere associata ai fenomeni di apprendimento. caratterizza le fasi di recupero post esercizio. non è associata alla regolazione della temperatura. è associata esclusivamente alla funzionalità del sistema gastrointestinale.

La diminuzione della temperatura corporea: è causata dalla comparsa di brividi. induce la comparsa di brividi. non induce la comparsa di brividi. provoca una tipica reazione anticipatoria.

I meccanismi di regolazione retroattiva positiva (feedback positivo): non esistono nella fisiologia umana. gestiscono la comparsa di brividi in risposta alla basse temperature. sono assimilabili a una risposta anticipatoria. sono generalmente contrari al principio fisiologico generale di omeostasi.

L’omeostasi è un processo: legato esclusivamente alla regolazione della temperatura corporea. dinamico. sempre di tipo anticipatorio. statico.

In una condizione di stato stazionario (steady state): è sinonimo di equilibrio. non richiede la "fornitura" di energia sotto forma di calore. raggiungo il VO2max. la variabile in oggetto non è sottoposta a variazioni significative.

I meccanismi di termoregolazione rappresentano un tipico esempio di: feedback negativo. Feedback nullo. risposta anticipatoria. FEEDFORWARD.

I circuiti a feedback negativo possono operare: a livello di organo, di cellula o di molecola. si attivano solo in presenza di stimoli termici. solo a livello di cellula. solo a livello dei principali organi.

I meccanismi di regolazione retroattiva positiva: favoriscono la produzione di ATP. non esistono. si attivano durante il parto. sono sinonimo di feedback negativo.

I sistemi ad azione retroattiva: sono un tipico esempio dei meccanismi omeostatici. sono sinonimi di potenziale d'azione. non sono coinvolti nei processi enzimatici. sono esclusivamente di tipo negativo.

Il termine feedforward indica: un meccanismo basato sulla regolazione anticipatoria. un movimento stereotipato. un sistema di controllo a feedback positivo. un sistema di controllo a feedback negativo.

I brividi: permettono l'abbassamento della temperatura corporea. sono preceduti da vasodilatazione. si verificano con un temperatura corporea di 15°C. sono un tipico esempio di risposta omeostatica.

I riflessi: possono essere soggetti a modificazioni indotte dall'apprendimento. non sono soggetti a modificazioni indotte dall'apprendimento. una risposta volontaria. basati su una reazione anticipatoria.

Il controllo della concentrazione di glucosio nel sangue: è un tipico esempio di omeostasi. è regolato dai barocettori. dipende dai ritmi circadiani. non è regolato dal sistema endocrino.

Durante la fase febbrile, i sistemi di controllo omeostatico: non servono per contrastare l'infezione in corso. sono inibiti. inibiscono la risposta immunitaria. regolano continuamente la temperatura corporea.

Le variazioni dell’ambiente esterno possono indurre: l'inibizione delle risposte omeostatiche. un malfunzionamento dei sistemi omeostatici. lo spostamento di una variabile rispetto al suo valore di riferimento. una variazione dei valori di riferimento di una determinata variabile.

La temperatura corporea: non varia in base ai ritmi circadiani. è regolata da una molteplicità di sistemi. rimane sempre costante. è regolata sono con la variazione del flusso ematico.

La temperatura corporea: è gestita da un singolo sistema a feedback negativo. non dipende dal flusso ematico sottocutaneo. può essere regolata da una variazione del flusso ematico. aumenta solo in presenza di febbre.

Un riflesso è: un movimento rapido. un risposta innata e volontaria. una risposta premeditata. un risposta innata e involontaria.

Un recettore è: una struttura deputata all’identificazione delle variazioni di uno specifico parametro. una via discendente. un centro di integrazione di segnali chimici e elettrici. sinonimo di stimolo.

Una via afferente: porta il sangue all'atrio destro. porta il segnale dal centro di integrazione al recettore. non è un sistema di conduzione di segnale. porta il segnale dal recettore al centro di integrazione.

Una ghiandola endocrina: non produce ormoni. può essere considerata un centro di integrazione di segnali. inibisce la ricezione di uno stimolo. può essere considerata un recettore sensoriale.

Il colesterolo: non è inserito nel doppio strato fosfolipidico. si trova nel nucleo cellulare. a alte temperature, minimizza la riduzione della fluidità della membrana. permette di mantenere un livello di fluidità intermedia della membrana.

La giunzione occludente: sono un sinonimo di desmosoma. sono tipiche delle cellule epiteliali. non sono delle barriere di tipo selettivo. non permettono il passaggio dell'acqua.

Gli amminoacidi possono derivare da: secrezioni pancreatiche. sintesi di aminoacidi non essenziali a partire dai chetoacidi derivati dai carboidrati e dai lipidi. sintesi del glicogeno. ciclo di krebs.

Il ruolo degli adipociti è: sintetizzare e immagazzinare trigliceridi. sintetizzare glicogeno. sintetizzare e immagazzinare ATP. fungere da riserva di glicogeno.

LA FOSFORILAZIONE OSSIDATIVA. non produce ATP. è sinonimo di ciclo dell'acido citrico. è il più importante meccanismo attraverso il quale l’energia derivata dalle molecole energetiche può essere trasferita all’ATP. avviene sulla membrana cellulare.

I prodotti della fosforilazione ossidativa sono: Ossigeno e ioni idrogeno. NAD+ e lattato. acqua e energia. Acqua,NAD+ e energia.

Il catabolismo dei carboidrati prevede: la scissione del glucosio a piruvato o lattato attraverso la via glicolitica. la scissione del piruvato in glucosio attraverso la via glicolitica. la scissione del glucosio a piruvato o lattato attraverso il ciclo di Krebs. la scissione dell'ATP per ottenere ossigeno.

La maggior parte delle molecole di ATP prodotte dal catabolismo del glucosio si forma durante: il ciclo di Krebs. la glicolisi. la digestione. la fosforilazione ossidativa.

La glicolisi può fornire grandi quantità di ATP: solo all'inizio di un esercizio fisico. solo se preceduta dal ciclo di Krebs. se vengono scisse in lattato grandi quantità di glucosio. se vengono scisse in lattato grandi quantità di glicogeno.

Il glucosio viene immagazzinato sotto forma di glicogeno: nel fegato e nel pancreas. soprattutto nei muscoli scheletrici e nel fegato. nei muscoli e nell'emoglobina. nell'intestino tenue.

La gluconeogenesi può avvenire: nel fegato e nei muscoli. nel fegato e nei reni. nell'intestino tenue. nel muscolo scheletrico.

Un trigliceride (lipide) è costituito da: due acidi grassi legati a un glicerolo. tre acidi grassi legati a un glicerolo. trenta acidi grassi legati a un glicerolo. tredici acidi grassi legati a un glicogeno.

Gli adipociti: formano il tessuto adiposo. contengono proteine e carboidrati. non contengono citoplasma. fungono da riserve di zuccheri complessi.

Quanta energia chimica contenuta nel glucosio viene trasferita all'ATP in condizioni aerobiche?. circa il 99%. circa il 40%. circa lo 0, 01%. circa il 5%.

Il ciclo di Krebs: avviene sulla membrana cellulare. è sinonimo di ciclo dell'acido citrico. è sinonimo di fosforilazione ossidativa. è un processo che precede la glicolisi.

Il catabolismo aerobico dei carboidrati produce: il lattato attraverso ll ciclo di Krebs. idrogeno, ossigeno e anidride carbonica. il piruvato attraverso la via glicolitica. il piruvato attraverso fosforilazione ossidativa.

In condizioni aerobiche, da una molecola di glucosio si possono formare fino a un massimo di : 100 molecole di ATP. 38 molecole di ATP. 10 molecole di ATP. 2 molecole di ATP.

In condizioni anaerobiche, da una molecola di glucosio durante la glicolisi si possono formare: 38 molecole di ATP. 2 molecole di ATP. 10 molecole di ATP. 100 molecole di ATP.

I carboidrati vengono conservati come glicogeno: nel torrente ematico. nel cervello. soprattutto nel fegato e nei muscoli scheletrici. solo nei muscoli.

La rottura degli acidi grassi nella matrice mitocondriale attraverso la beta ossidazione, porta alla formazione di: acetilcoenzima A e ATP. acetilcoenzima A e atomi di idrogeno. glucosio e glicogeno. ATP e lattato.

Il termine proteasi è riferito a: nella digestione degli amminoacidi. enzimi coinvolti nella sintesi proteica. nell'assorbimento gastro intestinale delle proteine. enzimi coinvolti nel catabolismo proteico.

Gli amminoacidi: vengono sintetizzati con la gluconeogenesi. non contengono atomi di azoto. possono essere metabolizzati per fornire energia per la sintesi di ATP. non possono essere metabolizzati per fornire energia per la sintesi di ATP.

L’ammoniaca prodotta dalla deaminazione ossidativa: viene trasportata al fegato senza oltrepassare le membrane cellulari. si unisce all'ossigeno per formare urea. viene trasformata in piruvato. è molto tossica per le cellule se viene accumulata.

Gli amminoacidi possono derivare da: ciclo di krebs. sintesi del glicogeno. proteine ingerite e successiva degradazione nel tratto intestinale. secrezioni pancreatiche.

Il ciclo di Krebs: non produce ATP. è un processo chiave per la successiva fosforilazione ossidativa. è un processo chiave per la successiva glicolisi. è un processo fondamentale per la produzione e lo smaltimento del lattato ematico.

La glicolisi produce un guadagno netto di: 1 molecola di ATP. 10 molecole di ATP. 2 molecole di ATP. 3 molecole di ATP.

La giunzione comunicante: bloccano il passaggio del sodio. permette il passaggio di grosse proteine. mette in comunicazione il citosol di cellule adiacenti. non sono caratteristiche delle cellule del cuore.

Individua la risposta errata: la respirazione cellulare consuma anidride carbonica e produce ossigeno. I mitocondri si trovano in tutto il citoplasma. mitocondri hanno una forma sferica o allungata,. La maggior parte dell’ATP utilizzata dalle cellule si forma nei mitocondri.

Le giunzioni di membrane sono: divise in desmosomi, giunzioni occludente, e giunzioni comunicanti. composta da catene di carboidrati. barriere impermeabili. contenute nel citosol.

Indica l'affermazione corretta: il nucleo, all'interno della cellula, ha principalmente una funzione strutturale. il nucleo, all'interno della cellula, ha principalmente una funzione di trasporto. i globuli rossi maturi contengono numerosi nuclei. quasi tutte le cellule contengono un singolo nucleo.

Indica l'affermazione corretta: nucleolo è sinonimo di nucleo cellulare. la cromatina si trova all'esterno del nucleo. io nucleo cellulare si trova all'interno del nucleolo. Intorno al nucleo è presente la membrana nucleare.

I ribosomi: hanno un diametro di circa 5 mm. sono la fabbrica dei lipidi di un cellula. sono la fabbrica delle proteine di un cellula. non sono costituite da molecole di RNA.

I ribosomi sono formati: da 3 sub unità. da più di 200 sub unità. da 3 sub unità. da 2 sub unità.

Una cellula può contenere: un ribosoma per ogni nucleo. fino a 10 milioni di ribosomi. al massimo un singolo ribosoma. al massimo 2 ribosomi.

Indica l'affermazione corretta: Il reticolo endoplasmatico ruvido non possiede ribosomi. il reticolo endoplasmatico può essere di 2 tipi: ruvido e liscio. Il reticolo endoplasmatico ruvido è coinvolto nella formazione di lipidi. Il reticolo endoplasmatico liscio è coinvolto nella formazione di proteine.

L'apparato di Golgi: è una membrana selettiva. è composto da una serie di sacche piatte che formano una struttura a forma di scodella. ricopre il nucleo cellulare. è un organo cellulare adibito alla modifica dei lipidi.

Gli endosomi: sono un tipo di giunzione di membrana. si trovano nell'apparato di Golgi. si trovano nella membrana plasmatica. sono coinvolti nella modifica del traffico vescicolare all’interno delle cellule.

I mitocondri si trovano: nei ribosomi. nel citoplasma. nelle giunzione di membrana. nel nucleo cellulare.

Nella maggior parte delle cellule, la quantità di ATP che viene prodotta durante la glicolisi a partire da una molecola di glucosio è: uguale alla quantità che si genera in condizioni aerobiche attraverso la fosforilazione ossidativa. molto inferiore alla quantità che si genera in condizioni aerobiche attraverso il ciclo di Krebs. uguale alla quantità che si genera in condizioni aerobiche attraverso il ciclo di Krebs. maggiore della quantità che si genera in condizioni aerobiche attraverso il ciclo di Krebs.

I perossisomi: non sono circondati da membrana. sono sinonimi di lisosomi. consumano molecole di ossigeno. sono coinvolti nella digestione dei carboidrati.

Il citoscheletro cellulare: contiene il citoplasma. mantiene la forma della cellula e ne produce i movimenti. si trova nel nucleo cellulare. ha le stesse funzioni del citosol.

I filamenti citoscheletrici sono: suddivisi in microfilamenti, filamenti intermedi e i microtubuli. strutture cellulari deputate alla sintesi proteica. all'interno dei ribosomi. tutti delle stesse dimensioni.

L'ATP è costituito da: una molecola di ossigeno e tre gruppi fosfato. una molecola di adenina, una di ribosio e tre gruppi fosfato. tre gruppi fosfato. una molecola di adenina, una di anidride carbonica e tre gruppi fosfato.

L'idrolisi dell'ATP produce: Ossigeno e Anidride carbonica. ADP + Fosfato inorganico + Idrogeno + energia. ADP + ossigeno + calore. Ossigeno +Idrogeno + energia.

In assenza di ossigeno si può avere: la glicolisi. la glicolisi e il ciclo di Krebs. la fosforilazione ossidativa. la fosforilazione ossidativa e il ciclo di krebs.

L'energia derivante dall'idrolisi dell'ATP non viene utilizzata : per la sintesi di molecole organiche utilizzate per le strutture cellulari. per la produzione di forza e movimento. per la trascrizione dell'RNA messaggero. per il trasporto attivo di molecole attraverso le membrane.

La glicolisi catabolizza principalmente: glucosio. lipidi. proteine. vitamine.

La glicolisi avviene: sulla membrana cellulare. sul citoscheletro. nel nucleo. nel citosol.

I neuroni: si sviluppano da cellule staminali. non si sviluppano da cellule staminali. non inviano segnali alle cellule bersaglio. nascono da cellule bersaglio.

Nel muscolo cardiaco il potenziale d'azione : ha una durata relativamente lunga rispetto al muscolo scheletrico. viene inibito da una gap junction. ha una durata uguale a quella del muscolo scheletrico. ha una durata inferiore a quella del muscolo scheletrico.

I potenziali di membrana: non sono implicati nella contrazione muscolare. sono generati da gradienti pressori. sono generati principalmente dalla diffusione di ioni. si verificano solo in condizioni di riposo.

Le vene cave sono: 3. 4. 8. 2.

L'aumento di produzione di eritrociti nel midollo osseo: aumenta la secrezioni di eritropoietina. diminuisce la capacità di trasporto dell'ossigeno. aumenta la concentrazione di HB ematica. non può avvenire.

L'aumento di produzione di eritrociti nei reni: aumenta la secrezioni di eritropoietina. aumenta la concentrazione di HB ematica. diminuisce la capacità di trasporto dell'ossigeno. non può avvenire.

A quale percentuale corrisponde circa la quantità di plasma nel sangue?. 10%. 99%. 0.50%. 55%.

Le vene polmonari sono: 3. 2. 10. 4.

I potenziali di membrana: inibisce la pompa sodio-potassio. non sono determinati dalla permeabilità relativa della membrana a ioni differenti. sono determinati dalle differenze di concentrazione ionica transmembrana. si riferiscono alla capacità dell'acqua di oltrepassare una barriera proteica.

Fanno parte della circolazione sistemica: ventricolo sinistro e atrio destro. ventricolo destro e atrio destro. ventricolo sinistro e ventricolo destro. ventricolo sinistro e atrio sinistro.

Il flusso tra due punti del sistema circolatorio è: inversamente proporzionale alla differenza di pressione tra quei due punti. direttamente proporzionale alla differenza di pressione tra quei due punti. indipendente dalla differenza di pressione tra i due punti. direttamente proporzionale alla differenza di temperatura tra quei due punti.

Il flusso tra due punti del sistema circolatorio è: inversamente proporzionale alla resistenza. direttamente proporzionale alla differenza di temperatura tra quei due punti. direttamente proporzionale alla resistenza. indipendente dalla resistenze dei condotti attraverso cui scorre.

La resistenza a un flusso è determinata principalmente: dal raggio del condotto nel quale scorre il fluido stesso. dalla superficie più o meno liscia del condotto dove il flusso scorre. dalla lunghezza del condotto. dalla temperatura del fluido.

La micro circolazione è composta da: vene e venule. arteriole, capillari e venule. coronarie. vena cava superiore e inferiore.

Gli eritrociti contengono: emoglobina. plasma. linfociti. leucociti eusinofili.

Le valvole atrioventricolari: prevengono il flusso retrogrado dal ventricolo agli atri. prevengono il flusso retrogrado dagli atri ai ventricoli. favoriscono il flusso retrogrado dal ventricolo agli atri. limitano il flusso tra i due ventricoli.

Individua l'affermazione errata: Le cellule muscolari cardiache sono connesse da giunzioni comunicanti. La valvola polmonare previene il reflusso dall'arteria polmonare nel ventricolo destro. le giunzioni comunicanti delle cellule cardiache permettono la conduzione dei potenziali di membrana da cellula a cellula. nel cuore sono presenti due valvole semilunari.

Il nodo senoatriale: riceve un potenziale d'azione dal nodo atrioventricolare. riceve un potenziale d'azione dal fascio di His. inibisce l'attività del nodo atrioventricolare. genera il potenziale d’azione che induce tutte le altre cellule cardiache a depolarizzarsi.

Il muscolo cardiaco: può andare incontro alla contrazione tetanica. è innervato dai motoneuroni. lavora sempre in condizioni di contrazioni tetaniche. non può andare incontro alla contrazione tetanica.

Ha un ruolo fondamentale nella contrazione del muscolo cardiaco: il potassio intracellulare. ione calcio extracellulare. sodio extracellulare. i fosfato inorganico.

L'innervazione simpatica: aumenta la velocità di conduzione del segnale agendo sul nodo senoatriale. aumenta la frequenza cardiaca influendo sul nodo senoatriale. aumenta la frequenza cardiaca influendo sul nodo atrioventricolare. diminuisce la frequenza cardiaca influendo sul nodo senoatriale.

L'innervazione parasimpatica: agisce sul nodo senoatriale diminuendo la velocità di conduzione del segnale nervoso. agisce sul nodo atrioventricolare aumentando la velocità di conduzione del segnale nervoso. agisce sul nodo senoatriale. aumenta la contrattilità del tessuto muscolare degli atri.

La quantità di sangue nei ventricoli appena prima della contrazione è definita: gittate sistolica. volume telesistolico. volume residuo. volume telediastolico.

La quantità di sangue che rimane nei ventricoli al termine dell'eiezione è definito: volume telediastolico. volume telesistolico. volume residuo. ritorno venoso.

L'aumento di secrezione di eritropoietina dai reni comporta: un aumento della eritropoietina plasmatica. aumento della componente plasmatica del sangue. un abbassamento della concentrazione di emoglobina. una minor produzione di eritrociti.

L'eritropoietina è prodotto dai reni: in risposta a elevate pressioni parziali di ossigeno. in risposta a basse pressioni parziali di ossigeno. in presenza di leucociti basofili. in risposta a un calo di pressione arteriosa.

La gittata cardiaca è uguale a: prodotto tra frequenza cardiaca e volume telediastolico. prodotto tra gittata sistolica e frequenza cardiaca. prodotto tra gittata sistolica e volume telediastolico. rapporto tra gittata sistolica e frequenza cardiaca.

Le vie corticospinali originano da: midollo spinale. talamo. corteccia cerebrale. cervelletto.

Alla corteccia sensomotoria appartengono: area premotoria e nuclei sottocorticali. corteccia motoria primaria e area premotoria. corteccia motoria primaria e motoneurone alfa. area premotoria e nuclei troncoencefalici.

Un danno ai nuclei sottocorticali può causare: deficit visivi. inibizione dei motoneuroni controlaterali. eccessiva contrazione muscolare. ritardi cognitivi.

Un danno ai nuclei sottocorticali può causare: deficit visivi. deficit uditivi. paralisi flaccida. inibizione dei motoneuroni ipsilaterali.

I nuclei sottocorticali e troncoencefalici hanno un ruolo : nell’apprendimento di movimenti più specializzati. nella selezione delle informazioni sensoriali inviate a coni e bastoncelli. solo nell’apprendimento di movimenti semplici. nell' controllo delle informazioni inviate ai fusi neuromuscolari.

I gangli alla base sono: due nuclei sottocorticali. una parte del talamo. posizionati alla base della corteccia motoria. le sinapsi di un motoneurone.

Il cervelletto è situato: anteriormente al tronco encefalico. sul lobo frontale. anteriormente alla corteccia sensomotoria. dorsalmente al tronco encefalico.

Il cervelletto: non riceve informazioni dal sistema vestibolare. è controllato dai nuclei troncoencefalici. riceve informazioni dalla corteccia sensomotoria. non riceve informazioni dalla corteccia sensomotoria.

Indica la struttura che fa parte delle "vie discendenti": talamo. corteccia premotoria. vie corticospinali. vie sovraspinali.

L'effetto finale delle vie discendenti sui motoneuroni può essere: sensoriale. solo inibitorio. eccitatorio o inibitorio. solo eccitatorio.

I neuroni provenienti dalle vie discendenti terminano con sinapsi: sul cervelletto. sui motoneuroni degli arti inferiori. sui motoneuroni alfa e gamma. sulla corteccia premotoria.

L'eritropoietina: è prodotta dal fegato. stimola la produzione di leucociti. è prodotta dal midollo osseo. stimola il differenziamento e la produzione eritrocitaria da parte del midollo osseo.

Il tono muscolare dipende da : tipo di fibre che compongono il muscolo stesso. vascolarizzazione. grado di attività dei motoneuroni alfa in quel momento. temperatura interna.

Il tono muscolare dipende da : massa muscolare. proprietà elastiche passive di muscoli e articolazioni. rapporto tra fibre ossidative e fibre glicolitiche presenti in un muscolo. tipo di fibre che compongono il muscolo stesso.

L'ipotonia è solitamente accompagnata da: contrazioni tetaniche ripetute. spasmi muscolari. spasticità. debolezza e atrofia.

Individua la risposta errata: La postura è controllata anche dal riflesso da stiramento. I muscoli che mantengono la postura eretta sono controllati anche da meccanismi riflessi residenti nelle reti nervose del tronco encefalico. La postura non è controllata anche dal riflesso da stiramento. il riflesso estensore crociato è attivo nel controllo della postura.

I meccanismi di controllo posturale: sono poco efficaci nel mantenere l'equilibrio dinamico. sono innati e non adattabili. sono altamente adattabili. non sono attivi nelle persone ipovedenti.

Le vie afferenti dei riflessi posturali originano da: organi tendinei del Golgi e fusi neuromuscolari. sensori pressori posizionati sulla cute. apparato visivo, vestibolare e recettori propriocettivi. apparato visivo e uditivo.

Gli input afferenti e le reti nervose del midollo spinale: contribuiscono in maniera sostanziale al controllo della marcia. non contribuiscono in maniera sostanziale alla coordinazione della marcia. sono sempre di tipo inibitorio. originano nel cervelletto.

Il movimento ritmico degli arti durante la marcia controllato anche da: reti nervose midollari. area premotoria. motoneuroni alfa e gamma. gangli alla base.

Gli eritrociti: costituiscono più del 99% delle cellule del sangue. formano il plasma. costituiscono meno del 5% delle cellule del sangue. sono sinonimo di piastrine.

All’inizio della sistole ventricolare: la pressione atriale supera velocemente quella ventricolare e la valvola atrioventricolare si chiude. la pressione ventricolare supera velocemente quella atriale e la valvola atrioventricolare si chiude. sia aprono la valvola atrioventricolare e la valvola aortica. sia aprono la valvola polmonare la valvola aortica.

L'aumento della stimolazione simpatica al cuore determina: una diminuzione della gittata cardiaca. un aumento della gittata cardiaca e una diminuzione della frequenza cardiaca. una diminuzione della gittata sistolica e aumento frequenza cardiaca. un aumento della gittata sistolica e un aumento della frequenza cardiaca.

Non è un'area della corteccia cerebrale: corteccia motoria supplementare. nucleo sottocorticali. motoria primaria. corteccia somatosensoriale.

Quando un soggetto, da posizione seduta in condizioni di riposo, comincia a muoversi svolgendo un esercizio moderato, si verifica: diminuzione del volume ventricolare telediastolico. diminuzione della pressione arteriosa diastolica. aumento delle resistenze periferiche totali. diminuzione delle resistenze periferiche totali.

Valori ottimali di pressione arteriosa sistolica sono: 10-40 mmHg. 1-2 mmHg. 110-180 mmHg. 110-140 mmHg.

Il 1° tono di Korotkoff corrisponde a: chiusura valvole semilunari. fine della sistole. ripresa del passaggio di sangue in arteria. scomparsa di rumori provenienti dal flusso ematico.

Il 1° tono di Korotkoff corrisponde a: pressione arteriosa minima. pressione arteriosa massima. pressione polmonare. pressione arteriosa media.

Si parla di ipertensione quando la pressione arteriosa sistolica è superiore a: 1,4mmHg. 14mmHg. 80mmHg. 140mmHg.

Si parla di ipertensione quando la pressione arteriosa diastolica è superiore a: 80mmHg. 70mmHg. 190mmHg. 90mmHg.

Durante esercizio fisico, l'aumento di gettata sistolica e della frequenza cardiaca provoca: diminuzione delle resistenze muscolari. aumento della gittata cardiaca. aumento delle resistenze periferiche totali. diminuzione del polso pressorio.

In condizione di riposo il flusso ematico al cervello rappresenta circa il: 50%. 13%. 2%. 33%.

Durante attività fisica sostenuta il flusso ematico viene redistribuito. Quale percentuale del flusso ematico totale viene indirizzato ai muscoli?. circa 99%. circa 70%. circa 40%. circa 13%.

Durante attività fisica sostenuta il flusso ematico viene redistribuito. Quale percentuale del flusso ematico totale viene indirizzato agli organi addominali?. circa 30%. circa 0,001%. circa 50%. circa 3%.

Quando un soggetto, da posizione seduta in condizioni di riposo, comincia a muoversi svolgendo un esercizio moderato, si verifica: diminuzione della gittata sistolica. lieve aumento della pressione arteriosa media. aumento delle resistenze periferiche totali. riduzione del flusso ematico al muscolo scheletrico.

Valori ottimali di pressione arteriosa media sono: 70-90 mmHg. 110-140 mmHg. 40-50 mmHg/L. 40-50 mmHg.

Le contrazioni muscolari, all'inizio di un esercizio, provocano: aumento della stimolazione parasimpatica al cuore. dilatazione delle arteriole muscolari con aumento di flusso del sangue al muscolo stesso. blocca gli stimoli afferenti al centro cardiovascolare bulbare. non influisce sul flusso di sangue ai muscoli stessi.

Il flusso ematico al muscolo scheletrico si può misurare in: mL/min. mL/kg/min. mL/kg/min. mmHg/min.

Le resistenze periferiche totali possono essere misurate in: mmHg. mmHg x min/L. mL/min. mL/battito.

Non sono fattori limitanti per il VO2max: capacità del sistema respiratorio di distribuire ossigeno. vasodilatazione. gittata cardiaca. capacità muscolare di utilizzare ossigeno.

Durante un esercizio incrementale, la gittata sistolica: aumenta significativamente solo fino a determinate intensità di lavoro. rimane costante. diminuisce. aumenta linearmente con l'aumentare della frequenza cardiaca.

L'ipotensione può essere causata da: aumento delle resistenze periferiche totali. emorragia. aumento della gittata sistolica. aumento della frequenza cardiaca.

L'ipotensione può essere causata da: liberazione di molecole ad azione vasocostrittoria. aumento della gittata sistolica. vasocostrizione delle arteriole. liberazione di molecole ad azione vasodilatatoria.

In caso di emorragia si verifica: diminuzione della stimolazione simpatica alla vene. una diminuzione della pressione arteriosa con conseguente diminuzione della frequenza di scarica dei barocettori arteriosi. un aumento della pressione arteriosa con conseguente aumento della frequenza di scarica dei barocettori arteriosi. aumento della stimolazione parasimpatica al cuore.

In caso di emorragia si verifica un aumento della stimolazione simpatica alle vene che provoca a sua volta: aumento delle resistenze periferiche totali. aumento della vasodilatazione delle vene. diminuzione della vasocostrizione delle arteriole. aumento della vasocostrizione delle vene.

Valori ottimali di pressione arteriosa diastolica sono: 170-190 mmHg/min. 70-90 mmHg. 110-140 mmHg. 0,5-1 mmHg.

Non influiscono sulle variazioni della pressione arteriosa durante la giornata: temperatura ambientale. attività fisica. attività delle valvole cardiache. livelli di catecolamine circolanti.

Le arterie, rispetto alle vene , sono caratterizzate da: pochi strati di tessuto muscolare liscio e connettivo. molti strati di tessuto muscolare liscio e connettivo. pochi strati di tessuto elastico. lume più ampio.

Non sono elementi del sistema linfatico: seno carotideo. plesso mammario. timo. linfonodo cervicale.

La pressione pulsatoria è: il prodotto tra la pressione sistolica e la pressione diastolica. La differenza tra la pressione arteriosa massima e la gittata pulsatoria. uguale alla pressione arteriosa media. La differenza tra la pressione arteriosa massima e la pressione arteriosa minima.

La pressione arteriosa media corrisponde a: il polso pressorio più la pressione pulsatoria. la media tra pressione sistolica e pressione diastolica. il rapporto tra pressione massima e pressione minima. la pressione diastolica più un terzo del polso pressorio.

Nelle arteriole la vasocostrizione è mediata da: gradiente tra temperatura ambientale e temperatura cutanea. canali del sodio. temperatura cutanea. recettori alfa-adrenergici.

Il monossido di azoto modula: vasocostrizione nelle vene polmonari. vasodilatazione nelle arteriole. vasocostrizione nelle arteriole. vasodilatazione nelle grandi arterie, tipo aorta.

Identifica l'affermazione errata: la vasopressina determina la vasocostrizione a livello delle arteriole. Le arteriole costituiscono il principale distretto di resistenza del sistema vascolare. Le vene costituiscono il principale distretto di resistenza del sistema vascolare. le arteriole svolgono un ruolo essenziale nel determinare la pressione arteriosa.

Identifica l'affermazione errata: Le proteine plasmatiche si muovono facilmente attraverso le pareti capillari. lo scambio di nutrienti e tra il plasma contenuto nei capillari e il liquido interstiziale avviene per diffusione. Il flusso ematico capillare è determinato anche dalla resistenza delle arteriole. Nei capillari avvengono gli scambi di nutrienti e prodotti di scarto tra sangue e tessuti.

Le valvole venose: bloccano il flusso ematico in caso di ipovolemia. evitano un flusso inverso tra vena polmonare e atrio. regolano la quantità di sangue in arrivo ai capillari. permettono alla pressione di generare un flusso unidirezionale verso il cuore.

Nelle vene, la vasocostrizione: modifica il diametro venoso al fine di mantenere un’efficace pressione venosa e il ritorno venoso. provoca un flusso eccessivo di sangue verso i capillari. è provocata dalla chiusura delle valvole venose. è mediata dal sistema parasimpatico.

Il flusso linfatico è determinato: dalla pressione del circolo polmonare. dalla variazione della pressione arteriosa. dalla contrazione della muscolatura liscia dei vasi linfatici. dall'azione di pompa della muscolatura liscia scheletrica.

I barocettori principali sono localizzati: nel nodo senoatriale. nel setto interventricolare. nelle arteriole e nei capillari. nel seno carotideo e nell'arco aortico.

In posizione ortostatica, la pressione arteriosa nell'arto inferiore, rispetto a quello superiore, è: inferiore di circa 20 -30 mmHG. superiore di circa 20 -30 mmHG. uguale. superiore di circa 20 -30 mmHG/min.

La pressione arteriosa media è data da: pressione sistolica per frequenza cardiaca. gittata cardiaca per le resistenze periferiche totali. gittata sistolica per le resistenze periferiche totali. rapporto tra pressione polmonare e pressione sistemica.

Un aumento della pressione arteriosa determina: una diminuzione del tono parasimpatico al cuore. un aumento della frequenza di scarica dei barocettori arteriosi. un aumento del tono simpatico alle arteriole. una diminuzione della frequenza di scarica dei barocettori arteriosi.

Un aumento della frequenza di scarica dei barocettori arteriosi: determina un aumento del tono simpatico. è il primo dei processi che porta a una diminuzione della gittata cardiaca. determina un aumento della pressione arteriosa. una diminuzione del tono parasimpatico a livello del cuore.

I riflessi barocettivi: non sono soggetti a fenomeni di adattamento. sono soggetti a fenomeni di adattamento. regolano il funzionamento delle valvole venose. funzionano da regolatori a lungo termine della pressione arteriosa.

La variazione dell'ematocrito: modifica la viscosità del sangue e modifica la gittata cardiaca. non influisce sulla pressione arteriosa media. modifica la viscosità del sangue e modifica le resistenze periferiche totali. aumenta il ritorno venoso.

La variazione del volume di sangue: modifica la viscosità del sangue. modifica le resistenze periferiche totali. modifica la pressione venosa e il ritorno venoso. modifica il raggio arteriolare.

Una stimolazione simpatica cardiaca: non influenza l'attività del nodo senoatriale. modifica la gittata sistolica. attiva la pompa muscolare scheletrica. modifica la viscosità del sangue.

La pressione arteriosa: non può essere misurata in posizione ortostatica. non varia nel corso della giornata. ha valori fisiologicamente più alti durante il sonno. subisce fisiologicamente diverse oscillazioni nel corso della giornata.

La pressione arteriosa è misurata in : °C. mmHg. mmHg/min. ml/kg/min.

La mappa somatotopica rappresenta: la distribuzione anatomica dei neuroni che controllano diversi gruppi muscolari. la struttura del lobo frontale. la struttura di un motoneurone. la suddivisione dei due emisferi cerebrali.

Fanno parte della circolazione polmonare : ventricolo destro e atrio sinistro. ventricolo sinistro e atrio sinistro. ventricolo sinistro e atrio destro. ventricolo destro e atrio destro.

La corteccia cerebrale ha un ruolo fondamentale per: il controllo motorio a livello locale. per l'apprendimento di movimenti molto specializzati. il controllo continuo dei movimenti volontari. il controllo continuo dei movimenti involontari.

I neuroni postgangliari simpatici rilasciano principalmente: noradrenalina. acetil-coenzima A. acetilcolina. cortisolo.

La sostanza bianca. contiene la radice ventrale. contiene i corpi cellulari neuronali. contiene i corpi cellulari neuronali. contiene assoni mielinici.

Il sistema nervoso periferico è costituito da: 12 nervi appaiati. 43 nervi appaiati. 43 neuroni appaiati. 12 nervi cranici.

I nervi spinali sono: 32 paia. 31 paia. 30 paia. 33 paia.

I nervi cranici sono: 31 paia. 43 paia. 18 paia. 12 paia.

La divisione somatica del SNP: innerva la muscolatura cardiaca. innerva le ghiandole gastrointestinali. può essere eccitatoria o inibitoria. innerva la muscolatura scheletrica.

La divisione autonoma del SNP: può essere eccitatoria o inibitoria. può essere solo eccitatoria. innerva la muscolatura scheletrica. è costituita da un singolo neurone.

Il sistema nervoso autonomo: fa parte del telencefalo. innerva il muscolo scheletrico. innerva la muscolatura liscia e cardiaca. è diviso in tre parti parasimpatica , ortosimpatico e simpatico.

I neuroni pregangliari simpatici rilasciano principalmente: noradrenalina. serotonina. cortisolo. acetilcolina.

I neuroni postgangliari parasimpatici rilasciano principalmente: serotonina. noradrenalina. cortisolo. acetilcolina.

Il sistema nervoso parasimpatico: riduce la motilità dello stomaco. aumenta la motilità intestinale. aumenta la secrezione di renina. inibisce le secrezioni intestinali.

I nuclei sottocorticali: coordinano l'attività muscolare scheletrica. contengono i nervi cranici. regolano i fenomeni percettivi. controllano l'ipofisi anteriore.

Il sistema nervoso parasimpatico: contrae la parete vescicale. contrae gli sfinteri urinari. contrae i muscoli piloerettori. rilassa la parete vescicale.

Il sistema nervoso parasimpatico: rilassa i muscoli ciliari. stimola la secrezione acquosa delle ghiandole salivari. aumenta la frequenza cardiaca influendo sul nodo senoatriale. aumenta la contrattilità dei ventricoli.

Il sistema nervoso simpatico: riduce la frequenza cardiaca. riduce la contrattilità cardiaca degli atri. aumenta la frequenza cardiaca. riduce la velocità di conduzione dello stimo elettrico nel nodo atrioventricolare.

Il sistema nervoso simpatico: aumenta la contrattilità cardiaca. riduce la frequenza cardiaca. riduce la contrattilità cardiaca degli atri. riduce la velocità di conduzione dello stimo elettrico nel nodo atrioventricolare.

Il sistema nervoso simpatico: aumenta la motilità intestinale. stimola le secrezioni dello stomaco. regola la glicogenolisi. rilassa lo sfintere urinario.

Il sistema nervoso simpatico: riduce la frequenza cardiaca. contrae la muscolatura bronchiale. rilassa la muscolatura bronchiale. riduce la contrattilità cardiaca dei ventricoli.

L’elaborazione sensoriale inizia generalmente con: la trasformazione dell’energia dello stimolo in potenziali graduati. l'invio di uno stimolo efferente. la trasformazione dell’energia dello stimolo in potenziali d'azione. l'apertura dei canali ionici.

Indica l'affermazione corretta tra le seguenti: Tutte le attivazioni sensoriali conducono ad uno stimolo cosciente. I recettori sensoriali non rispondono se l’intensità dello stimolo è abnormemente elevata. I recettori sensoriali rispondono solo a un unico tipo di stimolo. I recettori sensoriali possono essere terminazioni specializzate di neuroni afferenti o cellule distinte.

I canali ionici su una membrana recettoriale: alterano il flusso ionico e inibiscono la conduzione di uno stimolo. alterano il flusso ionico e danno inizio alla conduzione di uno stimolo. trasducono il segnale dello stimolo senza alterazioni del flusso ionico. sono sensibili solamente a stimoli termici.

La sostanza grigia del midollo spinale: contiene assoni mielinici ascendenti. contiene i corpi cellulari neuronali. contiene assoni mielinici. contiene la sostanza bianca.

Il cervelletto: controlla postura e movimenti. regola la temperatura corporea. Contiene i nervi cranici. regola lo stato di coscienza.

L’ampiezza di un potenziale recettoriale dipende da: tempo di latenza dello stimolo. temperatura dello stimolo. velocità di cambiamento dell’applicazione dello stimolo. tempi di reazione del soggetto.

Le sinapsi chimiche sono caratterizzate: dall'assenza di una cellula post sinaptica. un flusso di corrente. dalla presenza di vescicole sinaptiche. dall'assenza di una cellula pre sinaptica.

La differenza di potenziale tra l'interno e l'esterno della cellula è definito come: potenziale graduato. potenziale di equilibrio. potenziale di membrana. potenziale sinaptico.

La differenza di voltaggio tra due punti è definita come: differenza di potenziale. potenziale graduato. potenziale sinaptico. potenziale soglia.

Un potenziale graduato: è di durata costante. è una breve depolarizzazione del tipo tutto o nulla. ha soglia e periodo refrattario. non ha soglia o periodo refrattario.

Un potenziale d'azione: non ha periodo refrattario. non ha soglia. è una breve depolarizzazione del tipo tutto o nulla. vien condotto con un decremento di segnale.

Il potenziale d'azione, rispetto a un potenziale graduato: non ha periodo refrattario. può essere sommato. ha un 'ampiezza variabile. non può essere sommato.

Seleziona l'affermazione errata: Nelle fibre nervose mieliniche, i potenziali d'azione manifestano una conduzione saltatoria. un potenziale d'azione può essere sommato ad un altro potenziale d'azione. un potenziale d'azione si innesca solo quando il potenziale di membrana supera il potenziale soglia. Una membrana è refrattaria per un breve periodo in seguito a un potenziale d'azione.

Il potenziale d'azione è: un cambiamento lento del potenziale di membrana durante il quale la membrana si depolarizza e ripolarizza lentamente. sinonimo di potenziale graduato. un cambiamento rapido del potenziale di membrana durante il quale la membrana si depolarizza e ripolarizza velocemente. è sempre di tipo inibitorio.

Il potenziale graduato: è di durata costante indipendentemente dalle condizioni che lo hanno scatenato. ha un periodo refrattario molto lungo. ha una soglia di attivazione. può essere sommato.

Una sinapsi eccitatoria: porta la membrana della cellula post-sinaptica più vicina alla soglia. è sinonimo di sinapsi inibitoria. stabilizza il potenziale di membrana. porta la membrana della cellula pre-sinaptica più vicina alla soglia.

In una sinapsi chimica, a seguito dell'arrivo di un potenziale d'azione: si chiudono i canali del calcio voltaggio dipendenti. si aprono i canali del calcio voltaggio dipendenti. si chiudono i canali del sodio voltaggio dipendenti. si blocca il passaggio del neurotrasmettitore alla cellula postsinaptica.

La corteccia cerebrale: Regola il bilancio idrico. Controlla l'ipofisi anteriore;. Regola l'assunzione di cibo. è coinvolta nella creazione di movimenti specializzati.

La forza sinaptica: è sinonimo di sinapsi eccitatoria. non è influenzata da farmaci. è modificata da eventi pre e post sinaptici. è inversamente proporzionale alla quantità di ioni calcio liberati.

In una sinapsi, il rilascio del neurotrasmettitore è causato da: chiusura della fessura sinaptica. aumento della concentrazione di ioni potassio. ripolarizzazione della terminazione assonale. depolarizzazione della terminazione assonale.

In una sinapsi eccitatoria, la risposta elettrica della cellula postsinaptica è chiamata: risposta mediata. potenziale postsinaptico eccitatorio. ripolarizzazione. depolarizzazione.

Nelle sinapsi inibitorie, la risposta elettrica della cellula postsinaptica è chiamata: potenziale d'azione. potenziale postsinaptico eccitatorio. potenziale di soglia. potenziale postsinaptico inibitorio.

Il riflesso da stiramento: inibisce i motoneuroni dei muscoli antagonisti controlaterali. eccita i motoneuroni dei muscoli antagonisti ipsilaterali. disattiva i motoneuroni dei muscoli sinergici. inibisce i motoneuroni dei muscoli antagonisti ipsilaterali.

Quale tra le seguenti sostanze non è un neurotrasmettitore: istamina. glutammato. dopamina. troponina.

Il cervello è costituito da: regioni. 6 regioni. 5 regioni. 7 regioni.

Talamo e ipotalamo fanno parte del: telencefalo. ponte. bulbo. diencefalo.

Il tronco encefalico è formato da: cervelletto e bulbo. mesencefalo, il ponte e il bulbo. talamo e ipotalamo. telencefalo e diencefalo.

L’ampiezza di un potenziale recettoriale dipende da: l’intensità dello stimolo. temperatura dello stimolo. tempo di latenza dello stimolo. tempi di reazione del soggetto.

Tra i neurotrasmettitori troviamo: acetilcolina. troponina. tropomiosina. actina.

L’ampiezza di un potenziale recettoriale dipende da: tempi di reazione del soggetto. sommazione temporale di potenziali recettoriali successivi. temperatura dello stimolo. tempo di latenza dello stimolo.

In merito al controllo motorio, non fa parte del livello intermedio: corteccia associativa. cervelletto. alcuni nuclei troncoencefalici. corteccia sensomotoria.

I movimenti optocinetici: permettono di mantenere stabile l’immagine sulla fovea durante i movimenti del capo. permettono di mantenere un oggetto in movimento sulla retina. permettono di portare rapidamente il bersaglio che si trova nella periferia del campo visivo sulla fovea. sono attivati da movimenti prolungati del capo.

I movimenti saccadici: permettono di mantenere un oggetto in movimento sulla retina. permettono di portare rapidamente il bersaglio che si trova nella periferia del campo visivo sulla fovea. sono attivati da movimenti prolungati del capo. permettono di mantenere stabile l’immagine sulla fovea durante i movimenti del capo.

I movimenti di vergenza: permettono di muovere gli occhi in direzione opposta in modo da proiettare l'immagine su entrambe le fovee. sono attivati da movimenti prolungati del capo. permettono di portare rapidamente il bersaglio che si trova nella periferia del campo visivo sulla fovea. permettono di mantenere un oggetto in movimento sulla retina.

I movimenti di inseguimento: permettono di muovere gli occhi in direzione opposta in modo da proiettare l'immagine su entrambe le fovee. sono attivati da movimenti prolungati del capo. permettono di portare rapidamente il bersaglio che si trova nella periferia del campo visivo sulla fovea. permettono di mantenere un oggetto in movimento sulla retina.

I muscoli che fanno ruotare il globo oculare all'interno dell'orbita sono: due muscoli retti. quattro muscoli retti e due obliqui. quattro muscoli retti e quattro obliqui. quattro muscoli obliqui.

I movimenti dell'occhio sono di: rotazione abduzione e adduzione. abbassamento e elevazione. abduzione, adduzione, elevazione e abbassamento. rotazione e elevazione.

Il movimento di vergenza degli occhi: è un movimento stereotipato. è un movimento disgiunto. permette di calcolare la velocità di un oggetto in movimento per seguirlo. provoca movimenti coniugati dei due occhi.

Dei movimenti saddici degli occhi è possibile modificare volontariamente: solo la direzione. l'ampiezza e la direzione. la velocità lineare. la velocità.

Il controllo motorio è strutturato secondo: un centro superiore, un livello intermedio e un livello locale. un centro superiore e un centro inferiore. un livello superiore e un livello locale. un centro superiore e un livello intermedio.

In merito al controllo motorio, non fa parte dei centri superiori: corteccia associativa. interneuroni midollari. corteccia sensomotoria. aree coinvolte in memoria e emozioni.

L’energia sonora è trasmessa dai movimenti: di onde a bassa frequenza. della membrana della finestra ovale. di onde pressorie. mi masse di aria a differenti temperature.

Il livello intermedio del controllo motorio: È composto da neuroni afferenti. crea piani complessi. determina la tensione di muscoli specifici. converte i piani ricevuti dai centri superiori.

Il livello locale del controllo motorio: Riceve sottoprogrammi trasmessi mediante le vie discendenti dal livello intermedio. È composto dalla corteccia sensomotoria. comunica direttamente con i centri superiori tramite neuroni di comando. Non controlla l’angolo delle articolazioni.

La corteccia sensomotoria: determina il numero di motoneuroni da attivare. si trova nelle sinapsi. Comprende le zone della corteccia cerebrale che agiscono insieme per controllare l'attività muscolare scheletrica. gestisce solo i movimenti involontari.

Il livello locale del controllo motorio determina: L'intenzione di svolgere una determinata azione. il programma motorio da svolgere. solo le azioni involontarie. quali motoneuroni saranno attivati.

Gli organi tendinei del Golgi rilevano: l'angolo articolare. la temperatura interna. la lunghezza del sarcomero. la tensione muscolare.

Il riflesso estensore crociato: inibisce i muscoli flessori ipsilaterali. eccita i muscoli estensori controlaterali. inibisce i muscoli estensori controlaterali. eccita i muscoli flessori controlaterali.

Gli organi tendinei del Golgi: sono un esempio di controllo da feedforward. attivano sinapsi inibitorie sui motoneuroni dei muscoli antagonisti ipsilaterali. danno informazioni sulla lunghezza del sarcomero. sono un esempio di controllo da feedback negativo.

I recettori da stiramento del fuso neuromuscolare: non sono in grado di avviare un riflesso da stiramento. rilevano la lunghezza dei muscoli. rilevano la tensione muscolare. non sono in grado di rilevare la velocità delle variazioni della lunghezza del muscolo.

Un singolo neurone afferente con tutte le sue estremità recettoriali costituisce: un pool neuronale. un'unità sensoriale. il sistema nervoso autonomo. un motoneurone.

Per una visione ottimale è necessario che l'immagine cada : sui bastoncelli. nella pupilla. nel cristallino. nella fovea.

I centri superiori del controllo motorio: DETERMINANO L’ANGOLO DI ARTICOLAZIONI DISTINTE. DETERMINANO LA TENSIONE DI MUSCOLI SPECIFICI. COMUNICANO CON IL LIVELLO INTERMEDIO TRAMITE NEURONI DI COMANDO. CREANO PROGRAMMI MOTORI LIMITATI.

Nel sistema uditivo, il movimento delle stereociglia delle cellule ciliate: provoca il movimento dei tre ossicini dell’orecchio medio. fa vibrare la membrana timpanica. attiva recettori sulle estremità periferiche delle fibre nervose afferenti. mette in vibrazione la membrana della finestra ovale.

L'apparato vestibolare è composto da: orecchio interno e un utricolo. tre canali semicircolari, un utricolo e un sacculo. timpano e 3 canali semicircolari. 2 canali semicircolari.

Con il termine "sensazione" si intende: la comprensione di uno stimolo. un stimolo percepito in consciamente. la consapevolezza di uno stimolo. un stimolo percepito consciamente.

L’ampiezza delle onde sonore determina: il tono di un suono. la provenienza spaziale di un suono. l'intensità di un suono. il timbro di un suono.

Con il termine "percezione" si intende: un stimolo percepito consciamente. la consapevolezza di uno stimolo combinata alla sua comprensione. uno stimolo visivo. un stimolo percepito in consciamente.

L'ampiezza del potenziale del recettore sensoriale: non dipende dalla dimensione dello stimolo applicato. tende ad essere graduata a seconda della dimensione dello stimolo applicato. è il potenziale d'azione. è del tipo "tutto o nulla".

Nell'ambito della fisiologia sensoriale, l 'aumento dell'intensità di uno stimolo provoca generalmente: un aumento della frequenza dei potenziali d'azioni. un aumento della soglia di attivazione di un potenziale d'azione. una diminuzione della soglia di attivazione di un potenziale d'azione. una diminuzione della frequenza dei potenziali d'azioni.

I meccanocettori cutanei a lento adattamento danno origine: alla percezione delle vibrazioni. alla sensazione del tatto. alla sensazione di calore. alla sensibilità pressoria.

Individua l'affermazione errata: l’analgesia prodotta da stimolazione, esempio l’agopuntura, controllano il dolore bloccando la trasmissione nelle vie dolorifiche. I recettori cutanei con piccoli campi recettivi sono coinvolti nella discriminazione spaziale poco precisa e grossolana. I meccanocettori cutanei a rapido adattamento danno origine a sensazioni come vibrazione e tatto. Le informazioni riguardanti la sensibilità somatica entrano in vie ascendenti sia specifiche, sia non specifiche.

I recettori cutanei con piccoli campi recettivi sono coinvolti: nella discriminazione delle alte temperature. nella discriminazione spaziale grossolana,. nella discriminazione spaziale fine,. nella discriminazione delle basse temperature.

Durante una flesso estensione del capo, le cellule ciliate del sistema vestibolare vengono curvate: dal sacculo. dei canali semicircolari. dalla forza di gravità. dall'utricolo.

Il fuso neuromuscolare: non è coinvolto nel mantenimento e gestione della postura. è coinvolto nella discriminazione termica della cute. è un recettore da stiramento. da origine a una stimolazione dolorifica.

I canali semicircolari nell'orecchio interno rilevano: la velocità lineare. l’accelerazione angolare. i movimenti di flessione laterale del capo. i movimento di flesso estensione.

Le stereociglia sulle cellule ciliate: sono stimolate dagli otoliti. comunicano direttamente con i fusi neuromuscolari per controllare la postura. recepiscono i toni bassi. attivano i canali semicircolari.

Le vie olfattive conducono i segnali: ai fusi neuromuscolari. alla corteccia olfattiva e al sistema limbico. all'ipotalamo. al talamo.

La messa a fuoco sulla retina di oggetti vicini o distanti è permessa da : il cambiamento della forma del cristallino. iperpolarizzazione dei fotorecettori. attivazione del disco ottico. attivazione del nervo ottico.

Individua l'affermazione errata: I fotorecettori inviano informazioni anche ad aree cerebrali correlate ai ritmi biologici. I colori che percepiamo sono correlati alla lunghezza d’onda della luce. I bastoncelli formano sinapsi sulle cellule gangliari, che formano a loro volta sinapsi sulle cellule bipolari. La cecità ai colori (daltonismo) è dovuta ad anomalie dei pigmenti dei coni conseguenti a mutazioni genetiche.

Non fanno parte della struttura dell'occhio umano: utricolo. cellule bipolari. fovea centrale. sclera.

Non fanno parte della struttura dell'occhio umano: umore vitreo. fovea centrale. sacculo. cellule bipolari.

Nel sistema visivo, gli assoni delle cellule gangliari formano: i nervi ottici. la retina. i bastoncelli. il bulbo oculare.

Gli otoliti: rilevano i movimenti stereotipati del capo. si muovono in risposta a cambiamenti dell’accelerazione lineare del capo. stimolano i canali semicircolari. rilevano l’accelerazione angolare del capo.

I colori percepiti a livello visivo sono correlati a : vascolarizzazione dell'umore vitreo. lunghezza d'onda della luce. trasparenza del cristallino. lunghezza del chiasmo ottico.

La frequenza delle onde sonore determina: il tono di un suono. il volume di un suono. il timbro di un suono. l'intensità di un suono.

Le fibre glicolitiche (di tipo IIb): contengono un’alta concentrazione di glicogeno. contengono miosina con attività ATPasica rapida. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. contengono un’alta concentrazione di mioglobina.

Fanno parte dei recettori del sistema vestibolare: gli otoliti del sacculo e dell’utricolo. le fibre del nervo vestibolare. le cellule ciliate della coclea. le cellule ciliate dei canali semicircolari.

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