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FISIOLOGIA UMANA DELLO SPORT

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FISIOLOGIA UMANA DELLO SPORT

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UNIVERSITA' ECAMPUS

Creation Date: 2025/04/26

Category: Others

Number of questions: 529

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02. I sistemi di controllo che garantiscono l'omeostasi: non sempre operano con la modalità feedback. necessitano di centri di integrazione, ai quali giungono tutti i segnali provenienti dai recettori. Se i valori rilevati non discostano dai valori desiderati, solo i comandi nervosi vengono diretti agli effettori. sfruttano esclusivamente i meccanismi di feedback positivo e feedforward. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.

03. I meccanismi a feedback positivo: regolano la concentrazione di molti soluti nei liquidi corporei. prevedono che l'azione a ritroso evocata dalla perturbazione agisca in modo da contrastare la perturbazione stessa. amplificano la deviazione dal set point una volta che si è verificata. regolano la ventilazione.

04. Il meccanismo a feedback negativo. regola la sequenza di variazioni di permeabilità al Na* della membrana dei neuroni, che permette loro di produrre impulsi elettrici. favorisce la nascita del bambino. regola la velocità di secrezione di molti ormoni. interrompe la fuoriuscita di sangue da una ferita.

05. Il meccanismo di feedforward: prevede che l'azione a ritroso evocata dalla perturbazione agisca in modo da contrastare la perturbazione stessa. interviene per indirizzare un processo prima che la variazione si verifichi. regola la sequenza di segnali ormonali che portano all'ovulazione. aumenta il lavoro del sistema termoregolatore, con risparmio di energia metabolica.

06. I sistemi di controllo che garantiscono l’omeostasi: sfruttano esclusivamente i meccanismi di feedback positivo e feedforward. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. on sempre operano con la modalità feedback. necessitano di centri di integrazione, ai quali giungono tutti i segnali provenienti dai recettori. Se i valori rilevati non discostano dai valori desiderati, solo i comandi nervosi vengono diretti agli effettori.

07. I sistemi di controllo che garantiscono l’omeostasi: necessitano di centri di integrazione, ai quali giungono tutti i segnali provenienti dai recettori. Se i valori rilevati non discostano dai valori desiderati, solo i comandi nervosi vengono diretti agli effettori. agiscono solo a livello nervoso. non sempre operano con la modalità feedback. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.

08. I meccanismi a feedback positivo: prevedono che l’azione a ritroso evocata dalla perturbazione agisca in modo da contrastare la perturbazione stessa. hanno significato omeostatico. regolano la concentrazione di molti soluti nei liquidi corporei. amplificano la deviazione dal set point una volta che si è verificata.

09. Il meccanismo a feedback negativo: regola l’aumento della secrezione gastrica in risposta all’iniziale attività digestiva dello stomaco. favorisce la nascita del bambino. regola la velocità di secrezione di molti ormoni. è utilizzato per far avvenire progressivamente e velocemente processi che devono completarsi in tempi brevi.

01. La membrana cellulare: consente una minima variazione di pH, regolando gli scambi delle sostanze. dei procarioti non regola gli scambi di sostanze fra organismo vivente e ambiente esterno. regola gli scambi delle sostanze in modo da mantenere integra la cellula che riveste. in tutti gli organismi regola gli scambi di sostanze fra le diverse cellule specializzate che costituiscono l’organismo.

02. La membrana cellulare: dei procarioti non regola gli scambi di sostanze fra organismo vivente e ambiente esterno. regola gli scambi delle sostanze in modo da mantenere integra la cellula che riveste. consente anche di variare le sostanze presenti all’interno della cellula, regolandone gli scambi. consente una minima variazione di pH, regolando gli scambi delle sostanze.

01. La pompa Na/K: Permette il passaggio di tutte le molecole. È un tipo di trasporto passivo. È un tipo di trasporto attivo. Non utilizza energia.

02. La pompa sodio/potassio: Trasporta Ca++ dentro dalla cellula. Trasporta K+ dentro dalla cellula. Trasporta Cl- dentro dalla cellula. Trasporta Na dentro dalla cellula.

03. La Pompa Na/k della membrana cellulare: Non esiste. È presente solo nei neuroni. È presente solo nelle cellule muscolari. Sfrutta l’energia prodotta dall’ATP.

04. La pompa sodio/potassio: Trasporta K+ fuori dalla cellula. Trasporta Cl- fuori dalla cellula. Trasporta Na fuori dalla cellula. Trasporta Ca++ fuori dalla cellula.

05. Il livello di sodio all’interno della cellula: È pari a zero. È 10-30 volte superiore rispetto a quello del liquido extracellulare. È 10-30 volte inferiore rispetto a quello del liquido extracellulare. È uguale a quello del liquido extracellulare.

06. Il livello di calcio all’interno della cellula: È pari a zero. È uguale a quello del liquido extracellulare. È inferiore rispetto a quello del liquido extracellulare. È superiore rispetto a quello del liquido extracellulare.

07. Il calcio all’interno della cellula: È dannoso. È più abbondante di tutti gli altri ioni. Ricopre numerose funzioni. È inerte.

08. La pompa H+ATPasi. Sfrutta gli H+ per funzionare. Trasporta H+ fuori dalla cellula. Impedisce il passaggio di qualunque ione attraverso la cellula. Trasporta H+ dentro la cellula.

01. I messaggeri chimici, ad esempio le molecole mediante le quali avviene lo scambio di informazioni tra le cellule: possono raggiungere la cellula bersaglio attraversando la fessura sinaptica, dopo essere stati rilasciati dalla terminazione presinaptica (neurormoni). possono raggiungere la cellula bersaglio se liberati nel sangue (sostanze paracrine). consentono di modulare diverse attività delle cellule bersaglio. possono raggiungere la cellula bersaglio attraverso il liquido extracellulare dopo essere stati prodotti da cellule adiacenti (ormoni).

01. Il potenziale di membrana a riposo: è un fenomeno tutto o nulla. si eleva solo in alcuni punti della membrana. è la differenza di potenziale elettrico nello stato di riposo a cavallo della membrana cellulare, dovuta ad una diversa distribuzione ionica ai due capi della membrana. è la tensione elettrica, che si misura in una cellula, tra il versante citoplasmatico, che presenta cariche positive, e quello extracellulare, che presenta cariche negative.

02. I messaggeri chimici: sono localizzati sul lato interno della membrana cellulare. interagendo con i recettori ionotropici determinano indirettamente la chiusura o l’apertura di un canale ionico in un altro punto della membrana. interagiscono con i recettori ionotropici ligandoe voltaggio-dipendenti e i recettori metabotropici. interagiscono con specifici recettori di membrana.

03. I messaggeri chimici: interagiscono con specifici recettori di membrana. interagiscono con i recettori ionotropici ligandoe voltaggio-dipendenti e i recettori metabotropici. interagendo con i recettori ionotropici determinano indirettamente la chiusura o l’apertura di un canale ionico in un altro punto della membrana. non includono gli eicosanoidi.

04. Quali sono gli ioni che determinano il potenziale di riposo?. Na+ e K+. Ca2+ e Cl−. Na+, K+ e Ca2+. Na+, K+, Ca2+ e Cl−.

05. Quali sono gli ioni responsabili dell’eccitabilità cellulare?. Na+, K+ e Ca2+. Na+ e K+. Ca2+ e Cl−. Na+, K+, Ca2+ e Cl−.

06. La depolarizzazione: ha una ampiezza che è direttamente proporzionale alla quantità di cariche negative che entrano nella cellula. è direttamente proporzionale all’intensità della stimolazione. si riferisce allo stato di ulteriore separazione delle cariche ai capi della membrana. si riferisce all’ingresso di cariche negative che tendono a rendere la cellula meno polarizzata.

07. Qual è la sede anatomica dell’origine del potenziale d’azione?. I dendriti. Il monticolo assonico. Il soma. Il primo nodo di Ranvier.

08. Quali tra le seguenti cellule sono eccitabili?. I neuroni, gli oligodendrociti e le cellule ghiandolari. I neuroni e le cellule muscolari. I neuroni, le cellule muscolari e le cellule ipofisarie. I neuroni.

09. Il potenziale di membrana a riposo: è mantenuto con dispendio di energia. è determinato dall’attivazione dei canali voltaggio-dipendenti per il K+. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. è principalmente causato da una diffusione passiva di K+ attraverso la membrana.

10. Il potenziale di membrana a riposo: è mantenuto con dispendio di energia. diminuisce verso valori positivi se aumenta la concentrazione di K+ extracellulare. è determinato dall’attivazione dei canali voltaggio-dipendenti per il K+. è principalmente causato da una diffusione passiva di K+ attraverso la membrana.

11. Quali sono gli ioni che determinano il potenziale di riposo?. Ca2+ e Cl−. Na+, K+, Ca2+ e Cl−. Na+, K+, Ca2+, Cl− e anioni organici. Na+ e K+.

12. Il potenziale di membrana a riposo: non è sempre negativo. è la tensione elettrica, che si misura in una cellula, tra il versante citoplasmatico, che presenta cariche positive, e quello extracellulare, che presenta cariche negative. è un fenomeno tutto o nulla. è la differenza di potenziale elettrico nello stato di riposo a cavallo della membrana cellulare, dovuta ad una diversa distribuzione ionica ai due capi della membrana.

13. Quali sono gli ioni responsabili dell’eccitabilità cellulare?. Na+, K+, Ca2+ e Cl−. E: Na+, K+, Ca2+, Cl− e anioni organici. Ca2+ e Cl−. Na+ e K+.

01. L’arrivo del potenziale d’azione al terminale assonico: Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. stimola il caricamento del neurotrasmettitore nelle vescicole. stimola direttamente il rilascio del neurotrasmettitore nello spazio intersinaptico. stimola l’apertura di canali per il Na+ voltaggio-dipendenti.

02. Quale delle seguenti affermazioni riguardo al periodo refrattario è corretta?. Il periodo refrattario relativo non consente la generazione di un nuovo potenziale d’azione. Il periodo refrattario relativo è quello in cui la cellula nervosa si trova quando genera un potenziale d’azione. Nel periodo refrattario relativo la cellula nervosa può generare un successivo potenziale d’azione se è aumentata l’intensità di stimolazione. Nel periodo refrattario relativo la cellula è sempre eccitabile.

03. Quale delle seguenti affermazioni riguardo alle sinapsi chimiche è corretta?. Trasmettono più velocemente l’informazione rispetto alle sinapsi elettriche. Sono principalmente composte da due elementi in contatto: il terminale presinaptico e la membrana del neurone postsinaptico. Sono anche presenti tra neuroni e cellule muscolari scheletriche e prendono il nome di giunzioni neuromuscolari. è più veloce di quella elettrica.

04. Quale tra le seguenti affermazioni riguardo al potenziale d’azione di un motoneurone è corretta?. È principalmente dovuto all’apertura dei canali ligando-dipendenti, rispetto ai voltaggiodipendenti. È una lenta variazione nel potenziale di membrana, che passa dal valore negativo a riposo ad un valore positivo e termina con una variazione di potenziale che ripristina il valore del potenziale iniziale. inizia con valori positivi. Ha una durata sempre uguale.

05. Il potenziale d’azione di un motoneurone: Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. è un fenomeno tutto o nulla. costituisce l’impulso nervoso. costituisce la risposta attiva della membrana cellulare.

06. Quale tra le seguenti affermazioni riguardo al potenziale d’azione di un motoneurone è corretta?. È una lenta variazione nel potenziale di membrana, che passa dal valore negativo a riposo ad un valore positivo e termina con una variazione di potenziale che ripristina il valore del potenziale iniziale. Si genera se la variazione del potenziale di membrana raggiunge un valore di −90 mV. È principalmente dovuto all’apertura dei canali ligando-dipendenti, rispetto ai voltaggiodipendenti. Ha una durata sempre uguale.

07. Quale delle seguenti affermazioni riguardo al periodo refrattario è corretta?. Il periodo refrattario relativo non consente la generazione di un nuovo potenziale d’azione. Nel periodo refrattario relativo la cellula nervosa può generare un successivo potenziale d’azione se è aumentata l’intensità di stimolazione. Nel caso si generi un potenziale d’azione nel periodo refrattario relativo, l’ampiezza del potenziale d’azione è uguale ma aumenta pian piano la sua durata. Il periodo refrattario relativo è quello in cui la cellula nervosa si trova quando genera un potenziale d’azione.

08. La propagazione del potenziale d’azione generato nel monticolo assonico: è bidirezionale. tende a diminuire con la distanza dal punto in cui è stato generato. è lenta. è unidirezionale.

09. Le sinapsi chimiche: sono ricche di gap junction. trasmettono il segnale da una cellula all’altra grazie al rilascio di neurotrasmettitori. favoriscono un contatto diretto tra due neuroni. trasmettono il segnale mediante un passaggio di cariche elettriche tra due neuroni.

10. Quale delle seguenti affermazioni riguardo alle sinapsi chimiche è corretta?. Sono principalmente composte da due elementi in contatto: il terminale presinaptico e la membrana del neurone postsinaptico. Sono anche presenti tra neuroni e cellule muscolari scheletriche e prendono il nome di giunzioni neuromuscolari. Consentono la trasmissione dell’informazione rilasciando sia neurotrasmettitori sia cariche elettriche. Trasmettono più velocemente l’informazione rispetto alle sinapsi elettriche.

11. Il potenziale d’azione di un motoneurone: è un fenomeno tutto o nulla. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. è possibile essendo una cellula eccitabile. costituisce la risposta attiva della membrana cellulare.

12. La propagazione del potenziale d’azione generato nel monticolo assonico: è bidirezionale. unidirezionale. non segue una direzione caratteristica. è lenta.

01. Lungo il sarcolemma dei tubuli T: Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. sono presenti i recettori rianodinici. viaggia il potenziale di placca. sono presenti i recettori diidropiridinici.

02. Nella giunzione neuromuscolare: viene liberata acetilcolina. sono presenti recettori muscarinici. viene liberata noradrenalina. la concentrazione extracellulare di Ca2+ non influisce sulla quantità di neurotrasmettitore liberato.

03. Il potenziale d’azione che si genera sulla fibra muscolare scheletrica si innesca quando: il potenziale di placca, depolarizzando la membrana, apre i canali per il Na+ voltaggiodipendenti. il potenziale di placca, depolarizzando la membrana, apre i canali per il Ca2+ voltaggiodipendenti. il potenziale di placca, depolarizzando la membrana, apre i canali per il Cl− voltaggio-dipendenti. il potenziale di placca, depolarizzando la membrana, apre i canali per il K+ voltaggio-dipendenti.

04. Il potenziale nella giunzione neuromuscolare: Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. è un potenziale graduato. si genera quando l’acetilcolina si lega ai recettori muscarinici. è il potenziale d’azione che si registra a cavallo della membrana della fibra muscolare.

05. Nella giunzione neuromuscolare: sono presenti recettori muscarinici. viene rilasciata acetilcolina. viene liberata noradrenalina. il segnale eccitatorio proveniente dai motoneuroni subisce i normali processi di integrazione e modulazione.

06. Lungo il sarcolemma dei tubuli T: sono presenti i recettori rianodinici. sono presenti recettori muscarinici. sono presenti i recettori diidropiridinici. viaggia il potenziale di placca.

07. Il potenziale d’azione che si genera sulla fibra muscolare scheletrica si innesca quando: il potenziale di placca, depolarizzando la membrana, apre i canali per il K+ voltaggio-dipendenti. il potenziale di placca, depolarizzando la membrana, apre i canali per il Ca2+ voltaggiodipendenti. il potenziale di placca, depolarizzando la membrana, apre i canali per il Na+ voltaggiodipendenti. il potenziale di placca, depolarizzando la membrana, attiva i recettori nicotinici.

08. Il potenziale di placca: è il potenziale d’azione che si registra a cavallo della membrana della fibra muscolare. si genera quando l’acetilcolina si lega ai recettori muscarinici. si genera quando la noradrenalina si lega ai recettori nicotinici. è un potenziale graduato.

01. Trova l'affermazione inesatta, se riferita alle fibre muscolari scheletriche. contengono depositi di glicogeno. sono polinucleate. contengono fosfocreatina. sono definite striate perché contengono un pigmento particolare.

02. Il sarcomero è: delimitato da 2 linee delimitato da 2 linee Y. formato da 2 linee M e una linea Z. delimitato da 2 linee Y. delimitato da 2 linee Z.

03. Il sarcomero: presenta solo linee, ma non bande. è lungo 3 mm. è l'unità funzionale del muscolo striato. presenta solo bande, ma non linee.

04. La miofibrilla: Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. è suddivisa in bande. è l'unità funzionale del muscolo striato. è formata da sarcomeri disposti in parallelo.

05. II muscolo scheletrico in un individuo normopeso costituisce circa il: 20% della massa corporea. 40% della massa corpore. 70% della massa corporea. 99% della massa corporea.

06. Le fibre muscolari scheletriche: non sono cellule eccitabili. contengono miofibrille. contengono pochi mitocondri. sono mononucleate.

07. La miofibrilla: è suddivisa in bande. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. è una struttura cilindrica di 1-3 mm di diametro. è l'unità funzionale del muscolo striato.

08. Il muscolo scheletrico è: composto solo da strutture contrattili. composto da strutture contrattili e connettivali. scarsamente vascolarizzato. composto solo da strutture connettivali.

09.Trova il termine inesatto, se riferito al tessuto connettivale muscolare: Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. perimisio. sarcolemma. epimisio.

10. I tendini: nei muscoli monoarticolari uniscono tre segmenti ossei. sono formati da tessuto adiposo. sono formati da tessuto osseo. sono formati da tessuto connettivale.

11. Le fibre muscolari scheletriche: hanno forma sferica. sono mononucleate. contengono il reticolo sarcoplasmatico. contengono pochi mitocondri.

12. Le fibre muscolari scheletriche: contengono pochi mitocondri. non sono cellule eccitabili. contengono miofibrille. hanno uno scarso contenuto di proteine.

13. Trova l'affermazione inesatta, se riferita alle fibre muscolari scheletriche. contengono fosfocreatina. sono definite striate perché contengono un pigmento particolare. contengono depositi di glicogeno. sono definite striate perché le miofibrille sono disposte a formare bande chiare e scure.

14. Le fibre muscolari scheletriche: contengono il reticolo sarcoplasmatico. sono mononucleate. contengono pochi mitocondri. hanno un diametro compreso tra 10 e 100 mm.

15. Il sarcomero: presenta solo linee, ma non bande. è sinonimo di miofibrilla. è l'unità funzionale del muscolo striato. presenta solo bande, ma non linee.

16. Il sarcomero è: delimitato da 2 linee Z. formato da 2 bande A e una banda I. delimitato da 2 linee Y. delimitato da 2 linee delimitato da 2 linee Y.

17. II muscolo scheletrico in un individuo normopeso costituisce circa il: 10% della massa corporea. 40% della massa corporea. 99% della massa corporea. 20% della massa corporea.

18. Il muscolo scheletrico è: composto solo da strutture contrattili. composto da strutture contrattili e connettivali. composto da strutture contrattili, connettivali ed ossa. composto solo da strutture connettivali.

19. Trova il termine inesatto, se riferito al tessuto connettivale muscolare: sarcolemma. endomisio. epimisio. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.

20. I tendini: sono formati da tessuto connettivale. sono formati da tessuto osseo. nei muscoli monoarticolari uniscono tre segmenti ossei. sono dotati di grande elasticità.

01. Le teste miosiniche: legano il Ca. non sono fondamentali per creare i ponti trasversali. sono distribuite in modo casuale. presentano un sito ad attività ATPasica.

02. Sulla membrana dei tubuli T: si generano preferenzialmente potenziali elettrotonici. non sono presenti canali per il K+ voltaggio-dipendenti. nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. sono presenti recettori per la diidropiridina (DHPR).

03. All'interno dei tubuli T: non si propaga il potenziale d'azione. è contenuto LEC. c'è un'alta concentrazione di K+. sono presenti i recettori nicotinici.

04. Il reticolo sarcoplasmatico presenta: delle pompe per il Ca2+ ATP-dipendenti. canali per il Na+ voltaggio-dipendenti. recettori nicotinici. canali ionici per il K+.

05. Il reticolo sarcoplasmatico contiene nelle cisterne laterali: Mg2+. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. Ca2+. Na+.

06. Trova il termine inesatto, se riferito alle proteine strutturali di una miofibrilla: tropomiosina. nebulina. distrofina. desmina.

07. La troponina è formata da: Tnc, TnI, TnT e TnA. Tnl e TnT. TnC e TnT. TnC, TnI eTnT.

08. Le proteine regolatrici: interagiscono con il Na. sono importanti affinché si formino i ponti trasversali. in presenza di Ca impediscono l'interazione tra filamenti spessi e sottili. non sono coinvolte nella contrazione muscolare.

09. La troponina è formata da: Tnc, TnI, TnT e TnA. TnC, TnI eTnT. TnCe TnI. TnC e TnT.

10. La miosina: presenta il sito di legame per l'actina sulla testa. è formata da 4 catene polipeptidiche, 2 leggere e 2 pesanti. è formata da 6 catene polipeptidiche pesanti. è formata da 2 catene polipeptidiche.

11. Le proteine regolatrici: interagiscono direttamente con le teste miosiniche. sono importanti affinché si formino i ponti trasversali. non sono coinvolte nella contrazione muscolare. in presenza di Ca impediscono l'interazione tra filamenti spessi e sottili.

12. La miosina: presenta il sito di legame per l'actina sulla coda. è formata da 4 catene polipeptidiche, 2 leggere e 2 pesanti. presenta il sito di legame per l'actina sulla testa. è formata da 6 catene polipeptidiche pesanti.

13. Il sarcomero contiene: una banda A e 2 metà di bande I. solo bande chiare, denominate I. due zone H. due linee M.

14. L'actina: è un miofilamento spesso. Non è importante per la contrazione muscolare. è una proteina regolatrice. è un filamento contrattile sottile.

15. La miosina: è un filamento proteico contrattile. è una proteina strutturale. è un miofilamento sottile. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.

16. Trova il termine inesatto, se riferito al sarcomero: titina. miosina. tropomiosina. perimisio.

17. Trova il termine inesatto, se riferito al sarcomero: miosina. tropomiosina. epimisio. actina.

18. Trova il termine inesatto, se riferito al sarcomero: emoglobina. miosina. titina. tropomiosina.

19. Trova il termine inesatto, se riferito al sarcomero: miosina. actina. mioglobina. tropomiosina.

20. Il sarcomero contiene: una banda A e 2 metà di bande I. due zone H. due linee M. solo bande scure, denominate A.

21. La forza generata da un muscolo scheletrico: diminuisce in caso di ipertrofia. è sempre costante. aumenta in caso di atrofia. dipende dal numero di miofibrille contenute nelle fibre muscolari.

22. La forza generata da un muscolo scheletrico: dipende dal numero di miofibrille contenute nelle fibre muscolar. diminuisce in caso di ipertrofia. è sempre costante. è inversamente proporzionale al numero di fibre che lo compongono.

23. Le teste miosiniche: legano il Ca. sono distribuite per tutta la lunghezza del filamento spesso. presentano un sito ad attività ATPasica. non sono fondamentali per creare i ponti trasversali.

24. L'actina: Non è importante per la contrazione muscolare. è un miofilamento spesso. è un proteina strutturale. è un filamento contrattile sottile.

25. La miosina: è una proteina strutturale. è una proteina regolatrice. è un filamento proteico contrattile. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.

26. Sulla membrana dei tubuli T: non sono presenti canali per il Na+ voltaggio-dipendenti. si generano preferenzialmente potenziali elettrotonici. sono presenti recettori per la diidropiridina (DHPR). nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.

27. All'interno dei tubuli T: è contenuto LEC. non si propaga il potenziale d'azione. è contenuto LIC. c'è un'alta concentrazione di K+.

28. Il reticolo sarcoplasmatico presenta: recettori nicotinici. canali per il Na+ voltaggio-dipendenti. delle pompe per il Ca2+ ATP-dipendenti. il recettore per la diidropiridina (DHPR).

29. Il reticolo sarcoplasmatico contiene nelle cisterne laterali: Mg2+. Na+. K+. Ca2+.

30. Trova il termine inesatto, se riferito alle proteine strutturali di una miofibrilla: titina. desmina. tropomiosina. distrofina.

01. Per il ciclo dei ponti trasversali è fondamentale: Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. il Ca2+. l’ATP. l’attività dell’ATPasi miosinica.

02. Secondo il modello dello scorrimento dei filamenti: sia l'actina che la miosina si accorciano. le teste miosiniche, una volta formatisi i ponti trasversali, si piegano verso le linee Z. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. l'accorciamento della fibra muscolare dipende dall'accorciamento dei filamenti spessi.

03. Il ciclo dei ponti trasversali prevede 4 fasi nel seguente ordine: avvicinamento della testa della miosina all'actina; legame actina-miosina; colpo di forza; stato di rigor. avvicinamento della testa della miosina all 'actina; legame actina-miosina; stato di rigor; colpo di forza. nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. colpo di forza; stato di rigor; legame actina-miosina; avvicinamento della testa della miosina all ' actina.

04. Durante il ciclo dei ponti trasversali: l'ATP si lega al filamento di actina. quando l'ATP viene idrolizzata sulla testa della miosina, i prodotti della reazione rimangono fissati al sito ATPasico (stato ad alta energia). non viene utilizzato ATP. quando l'ATP viene idrolizzata sulla testa della miosina, immediatamente l'ADP si stacca.

05. Durante il colpo di forza: ADP e Pi rimangono saldamente attaccati alla testa miosinica. il filamento di actina viene trascinato verso le linee Z dal piegamento delle teste miosiniche. viene prima rilasciata ADP e poi il Pi. lo scorrimento del filamento sottile determina l’avvicinamento delle 2 linee Z che delimitano il sarcomero.

06. Durante il ciclo dei ponti trasversali: quando l'ATP viene idrolizzata sulla testa della miosina, immediatamente il gruppo P si stacca. non viene utilizzato ATP. quando l'ATP viene idrolizzata sulla testa della miosina, i prodotti della reazione rimangono fissati al sito ATPasico (stato ad alta energia). quando l'ATP viene idrolizzata sulla testa della miosina, immediatamente l'ADP si stacca.

07. Il muscolo scheletrico: è in grado di contrarsi autonomamente. riceve le fibre nervose che originano dai motoneuroni a che risiedono nelle corna anteriori del midollo spinale. per contrarsi ha bisogno del comando nervoso proveniente dalle fibre dei motoneuroni γ. riceve le fibre nervose che originano dai motoneuroni α che risiedono nelle corna dorsali del midollo spinale.

08. Il potenziale di placca: Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. si genera quando l’acetilcolina si lega ai recettori muscarinici. è il potenziale d’azione che si registra a cavallo della membrana della fibra muscolare. è un potenziale graduato.

09. Nella giunzione neuromuscolare: sono presenti recettori muscarinici. viene liberata noradrenalina. il segnale eccitatorio proveniente dai motoneuroni subisce i normali processi di integrazione e modulazione. viene liberata acetilcolina.

10. Il muscolo scheletrico: è in grado di contrarsi autonomamente. riceve le fibre nervose che originano dai motoneuroni a che risiedono nelle corna anteriori del midollo spinale. per contrarsi ha bisogno del comando nervoso proveniente dalle fibre dei motoneuroni γ. per contrarsi ha bisogno del comando nervoso proveniente dal SNA.

11. Per il ciclo dei ponti trasversali è fondamentale: il Ca2+. l’ATP. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. il legame tra la testa della miosina e il filamento di actina.

12. Dopo il colpo di forza: in condizioni fisiologiche, il ciclo dei ponti trasversali si trova nello stato di rigor mortis. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. la testa della miosina si sgancia dall’actina grazie al Ca2+. la testa della miosina rimane attaccata all’actina in attesa dell’arrivo di una nuova molecola di ATP.

13. Durante il colpo di forza: il filamento di actina viene trascinato verso le linee Z dal piegamento delle teste miosiniche. lo scorrimento del filamento sottile determina l’avvicinamento delle 2 linee Z che delimitano il sarcomero. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. viene prima rilasciata ADP e poi il Pi.

14. Dopo il colpo di forza: la testa della miosina si sgancia dall’actina grazie al Ca2+. in condizioni fisiologiche, il ciclo dei ponti trasversali si trova nello stato di rigor mortis. la testa della miosina rimane attaccata all’actina in attesa dell’arrivo di una nuova molecola di ATP. la testa della miosina si trova nello stato ad alta energia.

15. Il ciclo dei ponti trasversali prevede 4 fasi nel seguente ordine: nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. avvicinamento della testa della miosina all'actina; legame actina-miosina; colpo di forza; stato di rigor. stato di rigor; avvicinamento della testa della miosina all'actina; colpo di forza; legame actina-miosina. colpo di forza; stato di rigor; legame actina-miosina; avvicinamento della testa della miosina all ' actina.

16. Secondo il modello dello scorrimento dei filamenti: Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. l'accorciamento della fibra muscolare dipende dall'accorciamento dei filamenti spessi. sia l'actina che la miosina si accorciano. la lunghezza del sarcomero rimane costante.

17. Il potenziale di placca: si genera quando la noradrenalina si lega ai recettori nicotinici. si genera quando l’acetilcolina si lega ai recettori muscarinici. è un potenziale graduato. è il potenziale d’azione che si registra a cavallo della membrana della fibra muscolare.

18. Nella giunzione neuromuscolare: viene liberata acetilcolina. la concentrazione extracellulare di Ca2+ non influisce sulla quantità di neurotrasmettitore liberato. viene liberata noradrenalina. sono presenti recettori muscarinici.

01. Il tetano: Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. è una condizione esclusivamente patologica. si può verificare solo sperimentalmente. dipende dal fatto che i potenziali d’azione durano meno della scossa muscolare e quindi la fibra può essere stimolata mentre è ancora contratta.

02. La scossa singola è: la risposta meccanica che segue un singolo potenziale d’azione. la corrente necessaria per far contrarre una fibra. la risposta meccanica che segue un treno di potenziali d’azione. assente se si considera una contrazione isometrica.

03. Una scossa singola: dura quanto il potenziale d’azione che la innesca. dura meno del potenziale d’azione che la innesca. può durare più di un secondo. può durare circa 100 millisecondi.

04. Il tetano: è una condizione esclusivamente patologica. dipende dal fatto che i potenziali d’azione durano meno della scossa muscolare e quindi la fibra può essere stimolata mentre è ancora contratta. si può verificare solo sperimentalmente. non genera tensione.

05. Il tetano incompleto (non fuso): dipende dalla sommazione di scosse muscolari ravvicinate nel tempo. è un fenomeno determinato da una tossina batterica. è un fenomeno determinato dalla sommazione dei potenziali d’azione. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.

06. Una scossa singola: dura meno del potenziale d’azione che la innesca. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. può durare circa 100 millisecondi. dura quanto il potenziale d’azione che la innesca.

01. Durante una contrazione isotonica: la velocità di contrazione è nulla. la tensione sviluppata dal muscolo è in grado di spostare il carico. la lunghezza del muscolo rimane costante. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.

02. Se la tensione che il muscolo sviluppa è minore del carico: siamo in presenza di una contrazione isometrica. la velocità dell’accorciamento è massima. siamo in presenza di una contrazione isotonica. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.

03. Se la tensione che il muscolo sviluppa è minore del carico: non avviene il ciclo dei ponti trasversali. siamo in presenza di una contrazione isotonica. siamo in presenza di una contrazione isometrica. la velocità dell’accorciamento è massima.

04. Durante una contrazione isotonica: la tensione sviluppata dal muscolo è in grado di spostare il carico. la velocità di contrazione è nulla. la lunghezza del muscolo rimane costante. non viene utilizzato ATP.

05. La velocità di accorciamento durante una contrazione isotonica: diminuisce all’aumentare del carico. è costante. aumenta all’aumentare del carico. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.

06. La velocità di accorciamento durante una contrazione isotonica: aumenta all’aumentare del carico. è costante. diminuisce all’aumentare del carico. è nulla.

01. Le fibre ossidative (di tipo I): Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. si affaticano lentamente. sono di piccole dimensioni. contengono alte concentrazioni di mioglobina.

02. Le fibre ossidative (di tipo I): sono di piccole dimensioni. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. contengono alte concentrazioni di mioglobina. hanno una velocità di contrazione lenta.

03. Le fibre ossidative (di tipo I): hanno una bassa densità di mitocondri. hanno una bassa densità di capillari. sono bianche. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.

05. Le fibre glicolitiche (di tipo IIb): contengono un’alta concentrazione di glicogeno. contengono miosina con attività ATPasica rapida. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. contengono un’alta concentrazione di mioglobina.

06. Le fibre glicolitiche (di tipo IIb): sono di grandi dimensioni. si affaticano velocemente. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. sono bianche.

07. Le fibre ossidative (di tipo I): hanno una bassa densità di capillari. hanno una bassa densità di mitocondri. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. hanno un basso contenuto di glicogeno.

08. Le fibre glicolitiche (di tipo IIb): contengono un’alta concentrazione di mioglobina. sono piccole. contengono miosina con attività ATPasica rapida. contengono un’alta concentrazione di glicogeno.

01. Il muscolo liscio: è presente nella parete dei vasi. è presente nella parete del tratto gastrointestinale. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. è presente nell’occhio.

02. Il muscolo liscio unitario: forma un sincizio funzionale. presenta giunzioni serrate. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. presenta giunzioni comunicanti.

03. Il muscolo liscio unitario: presenta giunzioni comunicanti. viene attivato dal SNA. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. forma un sincizio funzionale.

04. I filamenti di actina all’interno delle fibre muscolari lisce: sono regolati nella loro attività da proteine regolatrici diverse dalla troponina. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. non presentano il filamento di tropomiosina. ono regolati nella loro attività dalla troponina.

05. I filamenti di miosina all’interno delle fibre muscolari lisce: ?. presentano teste per tutta la loro lunghezza. sono agganciati ai corpi densi *. formano un numero minore di ponti trasversali con l’actina rispetto alle fibre muscolari scheletriche. sono disposti perpendicolarmente rispetto ai filamenti di actina.

06. Nelle fibre muscolari lisce: il Ca2+ necessario per la contrazione deriva principalmente dal reticolo sarcoplasmatico. il Ca2+ non è necessario per la contrazione. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. il Ca2+ necessario per la contrazione deriva principalmente dal liquido extracellulare.

07. Nelle fibre muscolari lisce: l’organizzazione delle miofibrille è simile a quella delle fibre muscolari striate. sono presenti le linee Z. i filamenti di actina si agganciano a proteine che formano i corpi densi. Sono presenti i tubuli T.

08. Nel muscolo liscio multiunitario: le fibre muscolari formano un sincizio. le fibre muscolari sono elettricamente e meccanicamente accoppiate. le fibre muscolari sono separate le une dalle altre. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.

09. Le fibre muscolari lisce: sono più grandi di quelle muscolari scheletriche. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. sono sottoposte a comando volontario. sono polinucleate.

10. I filamenti di actina all’interno delle fibre muscolari lisce: non sono fondamentali per il processo di contrazione. sono regolati nella loro attività dalla troponina. sono regolati nella loro attività da proteine regolatrici diverse dalla troponina. non presentano il filamento di tropomiosina.

11. I filamenti di miosina all’interno delle fibre muscolari lisce: ?. presentano teste per tutta la loro lunghezza. presentano una zona centrale priva di teste. sono disposti perpendicolarmente rispetto ai filamenti di actina. sono agganciati ai corpi densi *.

12. Nelle fibre muscolari lisce: il Ca2+ necessario per la contrazione deriva principalmente da depositi citoplasmatici chiamati caveole. il Ca2+ necessario per la contrazione deriva principalmente dal reticolo sarcoplasmatico. il Ca2+ necessario per la contrazione deriva principalmente dal liquido extracellulare. il Ca2+ non è necessario per la contrazione.

13. Nelle fibre muscolari lisce: sono presenti le linee Z. l’organizzazione delle miofibrille è simile a quella delle fibre muscolari striate. non sono presenti i filamenti di miosina. i filamenti di actina si agganciano a proteine che formano i corpi densi.

14. Nel muscolo liscio multiunitario: le fibre muscolari sono attivate dal sistema nervoso somatico. le fibre muscolari sono elettricamente e meccanicamente accoppiate. le fibre muscolari sono separate le une dalle altre. le fibre muscolari formano un sincizio.

15. Il muscolo liscio: è presente nella parete della vescica urinaria. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. è presente nella parete del tratto gastrointestinale. è presente nella parete dei vasi.

16. Le fibre muscolari lisce: sono più grandi di quelle muscolari scheletriche. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. sono striate. sono polinucleate.

01. I tre tipi di muscolo (scheletrico, cardiaco e liscio) si differenziano per: sede anatomica. per il meccanismo che determina la contrazione. sede e struttura anatomica, funzione. sede anatomica e funzione.

02. I tre tipi di muscolo (scheletrico, cardiaco e liscio) si differenziano per: Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. sede anatomica. sede anatomica e funzione. sede e struttura anatomica, funzione.

03. Una proprietà comune fra: il muscolo cardiaco e quello liscio è quella di aver un reticolo sarcoplasmatico particolarmente esteso. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. il muscolo scheletrico e quello liscio è quella di essere controllati dal SNA. il muscolo scheletrico e quello cardiaco è la capacità di generare autonomamente la contrazione.

04. Una proprietà comune fra: il muscolo scheletrico e quello liscio è quella di essere controllati dal SNA. l muscolo scheletrico e quello cardiaco è quella di essere controllati dal SNA. il muscolo scheletrico e quello cardiaco è la capacità di generare autonomamente la contrazione. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.

01. La parete toracica è composta da: gabbia toracica e diaframma. gabbia toracica e cavità addominale. gabbia toracica, polmoni e diaframma. gabbia toracica e polmoni.

02. La “zona di conduzione” è situata tra: trachea e bronchioli terminali. trachea e alveoli. laringe e alveoli. trachea e bronchi secondari.

03. Le vie aeree, dal punto di vista anatomico, sono suddivise in: tratto respiratorio superiore composto da cavità nasale, faringe e laringe; tratto respiratorio inferiore costituito da trachea, bronchi primari, bronchi secondari, bronchioli, bronchioli terminali, bronchioli respiratori, alveoli. tratto respiratorio superiore composto da bocca, cavità nasale, faringe, laringe e trachea; tratto respiratorio inferiore costituito da bronchi primari, bronchi secondari, bronchioli terminali, bronchioli respiratori, alveoli e polmoni. tratto respiratorio superiore composto da cavità nasale, bocca, faringe e laringe; tratto respiratorio inferiore costituito da trachea, bronchi primari, bronchi secondari, bronchioli, bronchioli terminali, bronchioli respiratori, alveoli e polmoni. tratto respiratorio superiore composto da cavità nasale, bocca, faringe, laringe, trachea e bronchi principali; tratto respiratorio inferiore costituito da bronchioli terminali, bronchioli respiratori, alveoli e polmoni.

04. La “zona di conduzione” è localizzata tra: trachea e bronchi primari. trachea e alveoli. trachea e bronchioli terminali. laringe e alveoli.

05. Lo “spazio morto anatomico”: corrisponde ad un volume di aria di circa 150 mL ed è costituito dalle vie aeree tra la trachea e i bronchioli terminali. corrisponde ad un volume di aria di circa 100 mL ed è costituito dalle vie aeree tra la laringe e i bronchioli terminali. corrisponde ad un volume di aria di circa 150 mL ed è costituito dalle vie aeree tra la laringe e i bronchioli terminali. corrisponde ad un volume di aria di circa 100 mL ed è costituito dalle vie aeree tra la trachea e i bronchioli terminali.

06. La parete toracica è formata da: gabbia toracica e diaframma. polmoni e diaframma. gabbia toracica e cavità addominale. gabbia toracica, polmoni e diaframma.

07. Lo “spazio morto anatomico”: corrisponde ad un volume di aria di circa 150 mL ed è costituito dalle vie aeree tra la laringe e i bronchioli terminali. corrisponde ad un volume di aria di circa 100 mL ed è costituito dalle vie aeree tra la trachea e i bronchi secondari. corrisponde ad un volume di aria di circa 100 mL ed è costituito dalle vie aeree tra la trachea e i bronchioli terminali. corrisponde ad un volume di aria di circa 150 mL ed è costituito dalle vie aeree tra la trachea e i bronchioli terminali.

08. Dal punto di vista anatomico, le vie aeree sono suddivise in: tratto respiratorio superiore composto da bocca, cavità nasale, faringe, laringe e trachea; tratto respiratorio inferiore costituito da bronchi primari, bronchi secondari, bronchioli terminali, bronchioli respiratori, alveoli e polmoni. tratto respiratorio superiore composto da cavità nasale, bocca, faringe e laringe; tratto respiratorio inferiore costituito da trachea, bronchi primari, bronchi secondari, bronchioli, bronchioli terminali, bronchioli respiratori, alveoli e polmoni. tratto respiratorio superiore composto da cavità nasale, bocca, faringe, laringe, trachea e bronchi principali; tratto respiratorio inferiore costituito da bronchioli terminali, bronchioli respiratori, alveoli e polmoni. tratto respiratorio superiore composto da bocca, cavità nasale, faringe, laringe, trachea, bronchi primari e bronchi secondari; tratto respiratorio inferiore costituito da bronchioli, bronchioli terminali, bronchioli respiratori, alveoli.

01. Le aree nella zona di conduzione: partecipano allo scambio gassoso e non costituiscono lo spazio morto anatomico. partecipano allo scambio gassoso. non partecipano allo scambio gassoso e costituiscono lo spazio morto anatomico. non partecipano allo scambio gassoso e non costituiscono lo spazio morto anatomico.

02. L’aria che passa attraverso faringe, laringe e trachea: viene raffreddata e umidificata grazie al velo di liquido che ricopre l’epitelio delle vie aeree. viene raffreddata grazie al velo di liquido che ricopre l’epitelio delle vie aeree, ma non umidificata. viene riscaldata, umidificata grazie al velo di liquido che ricopre l’epitelio delle vie aeree e depurata dalle particelle più grosse. viene riscaldata e umidificata grazie al velo di liquido che ricopre l’epitelio delle vie aeree, ma non viene depurata dalle particelle più grosse.

03. Le aree che fanno parte della zona di conduzione: non partecipano allo scambio gassoso e costituiscono lo spazio morto anatomico. partecipano allo scambio gassoso e non costituiscono lo spazio morto anatomico. partecipano allo scambio gassoso. comprendono il tratto tra trachea e alveoli.

04. L’aria che passa attraverso le prime vie aeree (farigne, laringe e trachea): viene raffreddata e umidificata grazie al velo di liquido che ricopre l’epitelio delle vie aeree. viene solamente depurata dalle grosse particelle grazie all’azione delle ciglia mobili, localizzate sull’epitelio che riveste le vie aeree, e del muco. viene riscaldata, umidificata grazie al velo di liquido che ricopre l’epitelio delle vie aeree e depurata dalle particelle più grosse. viene raffreddata grazie al velo di liquido che ricopre l’epitelio delle vie aeree, ma non umidificata.

01. Il Volume di Riserva Espiratoria corrisponde al volume di aria: che può essere ancora espirato dopo una normale espirazione. che rimane nei polmoni dopo un’espirazione massimale. presente nei polmoni alla fine di un’espirazione normale e prima di iniziare un’inspirazione. che può essere ancora inspirato dopo un’inspirazione normale, riempiendo quanto più possibile i polmoni con un’inspirazione profonda.

02. ll volume residuo è pari a: 2,5-3 L di aria. 2,5-3 L di aria. 0,5-0,8 L di aria. 1-1,3 L di aria.

03. Lo spirometro: misura la Pip. è composto da un tubo, il cui lume è suddiviso in molteplici tubicini paralleli. è un apparecchio formato da una campana rovesciata e riempita di aria, posta in un contenitore pieno d’acqua e collegata tramite un tubo flessibile al paziente. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.

04. Il Volume Corrente corrisponde al volume di aria: presente nei polmoni alla fine di un’espirazione normale e prima di iniziare un’inspirazione. che può essere ancora inspirato dopo un’inspirazione normale, riempiendo quanto più possibile i polmoni con un’inspirazione profonda. che rimane nei polmoni dopo un’espirazione massimale. inspirato ed espirato durante la normale respirazione.

05. l volume residuo (quantità ridotta di volume polmonare, i.durante la condizione di pneumotorace) è pari a: 1.5-2 L di aria. 0,5-0,8 L di aria. 1-1,3 L di aria. 2-2,3 L di aria.

06. Il Volume di Riserva Inspiratoria corrisponde al volume di aria: inspirato ed espirato durante la normale respirazione. che può essere ulteriormente inspirato dopo un’inspirazione normale. che rimane nei polmoni dopo un’espirazione massimale. presente nei polmoni alla fine di un’espirazione normale e prima di iniziare un’inspirazione.

07. Il Volume Residuo corrisponde al volume di aria: presente nei polmoni alla fine di un’espirazione normale e prima di iniziare una inspirazione. che non può essere mobilizzato neanche dopo una espirazione massimale. inspirato ed espirato durante la normale respirazione. che può essere ancora inspirato dopo un’inspirazione normale, riempiendo quanto più possibile i polmoni con un’inspirazione profonda.

08. Il Volume di Riserva Espiratoria, VRE, è il volume di aria: che può essere ancora espirato dopo una normale espirazione, attivando in modo massimale i muscoli espiratori. che può essere ancora inspirato dopo un’inspirazione normale, riempiendo quanto più possibile i polmoni con un’inspirazione profonda. inspirato ed espirato durante la normale respirazione. che rimane nei polmoni dopo un’espirazione massimale.

09. Lo spirometro: misura il volume di aria che un soggetto può inspirare ed espirare sotto forma di differenza di pressione. misura la Pip. è composto da un tubo, il cui lume è suddiviso in molteplici tubicini paralleli. è un apparecchio formato da una campana rovesciata e riempita di aria, posta in un contenitore pieno d’acqua e collegata tramite un tubo flessibile al paziente.

10. Il Volume Corrente, VC, è il volume di aria: che può essere ancora inspirato dopo un’inspirazione normale, riempiendo quanto più possibile i polmoni con un’inspirazione profonda. che rimane nei polmoni dopo un’espirazione massimale. inspirato ed espirato durante la normale respirazione. che può essere ancora espirato dopo una normale espirazione, attivando in modo massimale i muscoli espiratori.

11. Il Volume di Riserva Inspiratoria, VRI, è il volume di aria: inspirato ed espirato durante la normale respirazione. che può essere ancora inspirato dopo un’inspirazione normale, riempiendo quanto più possibile i polmoni con un’inspirazione profonda. che rimane nei polmoni dopo un’espirazione massimale. che può essere ancora espirato dopo una normale espirazione, attivando in modo massimale i muscoli espiratori.

12. Il Volume Residuo, VR, è il volume di aria: inspirato ed espirato durante la normale respirazione. che può essere ancora espirato dopo una normale espirazione, attivando in modo massimale i muscoli espiratori. che può essere ancora inspirato dopo un’inspirazione normale, riempiendo quanto più possibile i polmoni con un’inspirazione profonda. che rimane nei polmoni dopo un’espirazione massimale.

01. La contrazione diaframmatica: non si verifica se il midollo spinale viene sezionato a livello del 7° nervo cervicale. provoca un aumento del gradiente di pressione fra l’interno dei polmoni e lo spazio intrapleurico. si verifica sia in fase inspiratoria sia in fase espiratoria attiva. è attivata quando è necessario aumentare la ventilazione.

02. La contrazione diaframmatica: si verifica sia in fase inspiratoria sia in fase espiratoria attiva. non si verifica se il midollo spinale viene sezionato a livello del 7° nervo cervicale. riduce le dimensioni della cavità toracica. provoca un aumento del gradiente di pressione fra l’interno dei polmoni e lo spazio intrapleurico.

01. Quale tra le seguenti affermazioni riguardo al rapporto ventilazione-perfusione è corretta?. Se diminuisce provoca un aumento della PCO2 alveolare. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. Nell’apparato respiratorio, considerato nel suo complesso, è normalmente uguale a 3. Se aumenta provoca la diminuzione della PO2 alveolare.

02. Quale tra le seguenti affermazioni riguardo al rapporto ventilazione-perfusione è corretta?. È minore nelle regioni apicali del polmone rispetto a quelle basali. Se diminuisce provoca un aumento della PCO2 alveolare. Nell’apparato respiratorio, considerato nel suo complesso, è normalmente uguale a 2. Se aumenta provoca la diminuzione della PO2 alveolare.

01. Qual è il ruolo della membrana alveolo-capillare?. Permette una rapida diffusione dei gas, in quanto il suo spessore è di 10-50 mm. Permette una rapida diffusione dei gas, in quanto il suo spessore è di 0,1-5 µm. Permette una rapida diffusione dei gas, in quanto il suo spessore è di 0,1-5 mm. Non permette una rapida diffusione dei gas, in quanto il suo spessore è di 10-50 mm.

02. Qual è il ruolo della membrana alveolo-capillare?. Permette una rapida diffusione dei gas, in quanto il suo spessore è di 0,1-5 mm. Non permette una rapida diffusione dei gas, in quanto il suo spessore è di 10-50 mm. Non permette una rapida diffusione dei gas, in quanto il suo spessore è di 0,1-5 mm. Permette una rapida diffusione dei gas, in quanto il suo spessore è di 10-50 mm.

01. I glomi carotidei: sono localizzati alla biforcazione della carotide comune e le fibre afferenti decorrono nei nervi vaghi. sono meno influenzati dalla PO2 arteriosa rispetto ai glomi aortici. sono stimolati da un incremento della concentrazione idrogenionica nel sangue. hanno un flusso sanguigno simile, per unità di massa, a quello del cervello.

02. I chemocettori centrali: sono localizzati in corrispondenza del GRD. se stimolati inducono una risposta ventilatoria più rapida rispetto a quella dei chemorecettori periferici stimolati. sono i principali responsabili del controllo chimico della respirazione. rilevano variazioni di O2.

03. I chemocettori centrali: sono i principali responsabili del controllo chimico della respirazione. sono costituiti da due tipi di cellule: cellule glomiche e cellule delle guaine. sono localizzati in corrispondenza del GRD. rilevano variazioni di O3.

04. I glomi carotidei: sono meno influenzati dalla PO2 arteriosa rispetto ai glomi aortici. a differenza dei glomi aortici sono interamente responsabili della ventilazione in risposta all’anossia. hanno un flusso sanguigno simile, per unità di massa, a quello del cervello. sono stimolati da un incremento della concentrazione idrogenionica nel sangue.

01. Cosa sono le “cellule bersaglio”?. Cellule dotate del recettore specifico per una determinata molecola (ormone). Cellule nervose. Cellule situati negli unici distretti dell’organismo raggiunti dagli ormoni. Cellule adiacenti alla ghiandola endocrina.

02. Il sistema endocrino si differenzia dal sistema nervoso perché: la velocità dei meccanismi di controllo endocrino è maggiore rispetto a quella del controllo nervoso. i meccanismi di controllo endocrino agiscono su sedi più localizzate rispetto al controllo aspecifico operato dal sistema nervoso. i meccanismi di controllo endocrino agiscono con una specificità più elevata rispetto a quelli del controllo nervoso. i meccanismi di controllo endocrino hanno effetti più duraturi di quelli del controllo nervoso.

03. Riguardo alle modalità di trasmissione del segnale endocrino, quale delle seguenti affermazioni è falsa?. Un ormone può essere rilasciato nel liquido interstiziale ed agire su cellule situate nelle vicinanze. I recettori per gli ormoni possono essere di membrana o intracellulari. Un ormone può agire a grande distanza dalle cellule endocrine che lo hanno prodotto. Un ormone non può mai agire sulle cellule che lo hanno rilasciato.

04. Le cellule endocrine: sono cellule epiteliali e in alcuni casi neuroni. sono sempre raggruppate in ghiandole endocrine. sono sempre frammiste alle cellule esocrine. rilasciano gli ormoni per esocitosi nei dotti escretori.

05. Cosa sono le “cellule bersaglio”?. Solo cellule endocrine. Cellule adiacenti alla ghiandola endocrina. Cellule situati negli unici distretti dell’organismo raggiunti dagli ormoni. Cellule dotate di recettori specifici per un determinato ormone.

06. Quale tra le seguenti affermazioni riguardo alle modalità di trasmissione del segnale endocrino è falsa?. Un ormone non può mai agire sulle cellule che lo hanno prodotto. Un ormone può essere rilasciato nel liquido interstiziale ed agire su cellule situate nelle vicinanze. Un ormone può agire a grande distanza dalle cellule endocrine che lo hanno prodotto. L’ormone raggiunge la cellula bersaglio e dà luogo ad una sequenza di eventi intracellulari che modificano l’attività della cellula bersaglio.

07. L’effetto di un ormone: è potenziato dalla presenza della proteina di trasporto legata all’ormone. è proporzionale alla concentrazione complessiva ormone-proteina di trasporto nel plasma. è proporzionale alla concentrazione dell’ormone libero nel plasma. si esplica ugualmente in presenza o in assenza della proteina di trasporto legata all’ormone.

08. Cosa si intende per asse endocrino?. L’insieme delle ghiandole endocrine dell’organismo. Un sistema di ghiandole endocrine che agiscono sullo stesso bersaglio. Un meccanismo in cui il fattore di rilascio ipotalamico agisce direttamente sulle ghiandole endocrine periferiche. Un meccanismo in cui un ormone viene secreto da una ghiandola periferica quando questa è stimolata dalla specifica tropina ipofisaria a sua volta secreta sotto controllo ipotalamico.

09. Il sistema endocrino si differenzia dal sistema nervoso perché: i meccanismi di controllo endocrino hanno effetti più duraturi di quelli del controllo nervoso. non vi è alcuna differenza nel tipo di segnale trasmesso. i meccanismi di controllo endocrino agiscono su sedi più localizzate rispetto al controllo aspecifico operato dal sistema nervoso. la velocità dei meccanismi di controllo endocrino è maggiore rispetto a quella del controllo nervoso.

10. Le cellule endocrine: rilasciano gli ormoni per esocitosi nei dotti escretori. sono cellule epiteliali e in alcuni casi neuroni. sono sempre raggruppate in ghiandole endocrine. si trovano frammiste nel tessuto bersaglio degli ormoni da esse prodotti.

11. Per asse endocrino si intende: Un sistema di ghiandole endocrine che agiscono sullo stesso bersaglio. Un meccanismo in cui un ormone viene secreto da una ghiandola periferica quando questa è stimolata dalla specifica tropina ipofisaria a sua volta secreta sotto controllo ipotalamico. Un meccanismo in cui il fattore di rilascio ipotalamico agisce direttamente sulle ghiandole endocrine periferiche. Un sistema di ormoni sinergici tra loro.

12. L’entità dell'effetto di un ormone: dipende dalla concentrazione dell’ormone libero nel plasma. è proporzionale alla concentrazione complessiva ormone-proteina di trasporto nel plasma. è potenziato dalla presenza della proteina di trasporto legata all’ormone. è potenziato dall’ormone antagonista.

01. Quale dei seguenti ormoni non è prodotto dall’ipotalamo?. Fattore di rilascio del fattore natriuretico atriale NARH. Fattore di rilascio della corticotropina CRH. Fattore di rilascio delle gonadotropina GnRH. Fattore di rilascio dell’ormone tiroideo TRH.

02. L’ipotalamo produce fattori di rilascio che controllano direttamente la secrezione di: ?. ormone della crescita dall’ipofisi *. glucagone pancreatico. testosterone dal testicolo. aldosterone dal surrene.

03. Nel meccanismo riflesso a feedback negativo: l’aumento della concentrazione di un ormone prodotto da una ghiandola agisce sui meccanismi di catabolismo dell’ormone. l’aumento della concentrazione di un ormone prodotto da una ghiandola determina una maggiore produzione di fattori che stimolano la ghiandola. l’aumento della concentrazione di un ormone prodotto da una ghiandola inibisce la produzione di fattori che stimolano la ghiandola. l’aumento della concentrazione di un ormone prodotto da una ghiandola stimola la secrezione dell’ormone antagonista.

04. L'ipotalamo NON produce. Fattore di rilascio dell’ormone della crescita GHRH. Il GH. Fattore di rilascio dell’ormone tiroideo TRH. Fattore di rilascio della corticotropina CRH.

05. L’ipotalamo produce fattori di rilascio che portano alla secrezione di: aldosterone dal surrene. glucagone pancreatico. GH ipofisario. paratormone dalle paratiroidi.

06. L’ipotalamo "comunica" con il sistema endocrino tramite: una rete mirabile arteriosa. un sistema di neuroni ipotalamici che si connettono all’adenoipofisi attraverso il sistema nervoso autonomo. un sistema di neuroni ipotalamici che si connettono direttamente all’adenoipofisi. il sistema vascolare portale ipotalamo-ipofisario.

07. In merito al feedback negativo: l’aumento di un ormone prodotto da una ghiandola inibisce la produzione di fattori che stimolano la ghiandola stessa. l’aumento della concentrazione di un ormone prodotto da una ghiandola determina una riduzione delle proteine di trasporto dell’ormone. l’aumento della concentrazione di un ormone prodotto da una ghiandola stimola la secrezione dell’ormone antagonista. l’aumento della concentrazione di un ormone prodotto da una ghiandola determina una maggiore produzione di fattori che stimolano la ghiandola.

08. L’ipotalamo è connesso al sistema endocrino mediante: il sistema vascolare portale ipotalamo-ipofisario. un sistema di neuroni ipotalamici che si connettono direttamente all’adenoipofisi. i nervi portali ipofisari. un sistema di neuroni ipotalamici che si connettono all’adenoipofisi attraverso il sistema nervoso autonomo.

01. Riguardo all’accrescimento corporeo quale delle seguenti affermazioni è corretta?. Si arresta in assenza di GH durante l’infanzia, ma può riprendere in età adulta se si somministra GH. Si arresta in assenza di GH durante l’infanzia provocando un difetto di accrescimento noto come acromegalia. Dipende esclusivamente dall’ormone della crescita. Necessita del GH, ma anche di altri ormoni ad attività sinergica (es. ormoni tiroidei).

02. Tra le seguenti risposte, quale indica un effetto del GH?. Stimolazione del pancreas endocrino a produrre somatomedine IGF. Maggiore captazione di aminoacidi nelle cellule. Minore sintesi proteica nel fegato. Maggiore captazione di glucosio da parte del tessuto adiposo.

03. Quale tra i seguenti effetti è indotto dall’ormone della crescita GH?. Stimolazione della crescita del tessuto osseo, ma non dei visceri. Maggiore captazione di aminoacidi nelle cellule. Minore sintesi proteica nel fegato. Maggiore captazione di glucosio da parte del tessuto adiposo.

04. Quali azioni svolgono i fattori insulino-simili IGF, detti anche somatomedine?. Aumentano l’attività dei condrociti promuovendo l’accrescimento lineare dell’osso. Deviano il metabolismo cellulare dall’utilizzo preferenziale dei lipidi a quello preferenziale dei carboidrati. Non hanno nessuna azione a livello dell’asse ipotalamo-ipofisario. Inibiscono la lipolisi nel tessuto adiposo.

05. Quale tra le seguenti affermazioni riguardo all’accrescimento corporeo è corretta?. Necessita del GH, ma anche di altri ormoni ad attività sinergica (es. ormoni tiroidei). Dipende esclusivamente dall’ormone della crescita. Si arresta in assenza di GH durante l’infanzia, ma può riprendere in età adulta se si somministra GH. È indipendente dagli ormoni sessuali.

06. Quale delle seguenti azioni è svolta dalla prolattina, PRL?. Stimolazione della produzione di latte dalle ghiandole mammarie. Stimolazione della maturazione dei genitali interni. Controllo dello sviluppo dei caratteri sessuali secondari. Controllo dello sviluppo dei dotti e degli alveoli mammari durante la pubertà.

07. La secrezione di prolattina è: inibita dall’ossitocina. stimolata dalla dopamina. stimolata da un fattore si rilascio PRH. inibita dagli estrogeni.

08. Quali azioni svolgono le somatomedine?. promuovono l’accrescimento lineare dell’osso. Diminuiscono l’attività dei condrociti. Deviano il metabolismo cellulare dall’utilizzo preferenziale dei lipidi a quello preferenziale dei carboidrati. Inibiscono la lipolisi nel tessuto adiposo.

09. Quale delle seguenti azioni è svolta dalla prolattina, PRL?. Controllo dello sviluppo dei caratteri sessuali secondari. Stimolazione della maturazione del follicolo nella prima fase del ciclo mestruale. Controllo dello sviluppo dei dotti e degli alveoli mammari durante la pubertà. Produzione di latte dalle ghiandole mammarie.

10. Il rilascio di prolattina è: stimolato da un fattore di rilascio PRH. stimolata dalla dopamina. assente nel maschio. inibita dall’ossitocina.

01. La secrezione dell’ormone ADH è: stimolata dall’alcol. inibita dall’aumento della pressione sanguigna. stimolata dall’aumento dell’osmolarità plasmatica. inibita dall’aumento di osmolarità plasmatica.

02. L’ormone antidiuretico, ADH: induce la secrezione di aldosterone. agisce sul nefrone distale aumentando le acquaporine di membrana, favorendo il riassorbimento di acqua dal lume all’interstizio iperosmotico. è un ormone steroideo. è secreto dal nucleo sovrachiasmatico.

03. Quali ormoni secerne la neuroipofisi?. Ormone della crescita. Aldosterone. ADH ed ossitocina. Insulina e glucagone.

04. Gli effetti dell’ossitocina: sono del tutto identici a quelli dell’ADH. vengono potenziati dagli estrogeni a livello uterino. sull’utero inibiscono le contrazioni uterine durante il parto. sull’utero vengono potenziati dalla prolattina.

05. Gli effetti dell’ossitocina: sull’utero vengono potenziati dagli estrogeni. sull’utero inibiscono le contrazioni uterine durante il parto. sulla mammella agiscono aumentando la produzione di latte. sull’utero vengono potenziati dalla prolattina.

06. L'ADH: è un ormone steroideo. agisce sul nefrone distale aumentando le acquaporine di membrana, favorendo il riassorbimento di acqua dal lume all’interstizio iperosmotico. agisce sul nefrone distale aumentando il riassorbimento di acqua che segue un maggiore assorbimento di sali. è secreto dal nucleo sovrachiasmatico.

07. La neuroipofisi secerne: ADH ed ossitocina. Aldosterone. Gonadotropina corionica. Insulina e glucagone.

08. La secrezione dell’ormone ADH è: stimolata dall’aumento dell’osmolarità plasmatica. stimolata dall’ormone ACTH. inibita dall’aumento di osmolarità plasmatica. inibita dall’aumento della pressione sanguigna.

01. La tiroxina T4: ?. circola libera nel plasma. viene sintetizzata a partire dall’aminoacido tiroxina. è secreta in quantità trascurabile rispetto all’ormone T3. rappresenta la forma intracellulare di ormone tiroideo più attiva.

02. La tiroxina T4: nel citoplasma delle cellule bersaglio viene trasformata in T3. viene sintetizzata da due molecole di tirosina e tre atomi di iodio. nel citoplasma delle cellule bersaglio si lega al DNA. una volta sintetizzata viene subito immessa in circolo.

03. Quale tra le seguenti affermazioni riguardo alla ghiandola tiroide è corretta?. È formata da tireociti che producono T3-T4 e calcitonina. Capta lo iodio inorganico contro gradiente. Contiene la colloide, glicoproteina cui vengono legati gli ormoni tiroidei dopo la sintesi. È formata esclusivamente da cellule che producono gli ormoni tiroidei T3-T4.

04. Gli ormoni tiroidei: aumentano il consumo di ossigeno e la produzione di calore. diminuiscono i recettori LDL. diminuiscono l’attività metabolica. diminuiscono la concentrazione di acidi grassi in circolo.

05. La tiroxina T4: rappresenta la forma intracellulare di ormone tiroideo più attiva. ha come precursore l’aminoacido tiroxina. rappresenta la forma di ormone tiroideo più stabile. è secreta in quantità trascurabile rispetto all’ormone T4.

06. Si scelga l'affermazione corretta riguardo alla tiroide. Contiene la colloide, glicoproteina cui vengono legati gli ormoni tiroidei dopo la sintesi. Capta lo iodio inorganico contro gradiente. Produce nella colloide lo iodio necessario per la sintesi degli ormoni. È formata esclusivamente da cellule che producono gli ormoni tiroidei T3-T5.

07. Il T4 prodotto dalla tiroide: viene sintetizzata da due molecole di tirosina e tre atomi di iodio. nel citoplasma delle cellule bersaglio viene trasformata in T4. una volta sintetizzata viene subito immessa in circolo. viene sintetizzata da quattro molecole di tirosina e quattro atomi di iodio.

08. Gli ormoni tiroidei: diminuiscono la concentrazione di acidi grassi in circolo. diminuiscono l’attività metabolica. sono ipoglicemizzanti. aumentano il metabolismo (consumo di ossigeno e produzione di calore).

01. Gli ormoni glucocorticoidi sono prodotti da: zona reticolare della corticale del surrene. zona glomerulare della corticale del surrene. cellule cromaffini della midollare del surrene. zona fascicolata della corticale del surrene.

02. Quale delle seguenti azioni non è svolta dal cortisolo?. Potenziamento dell’azione delle catecolamine e dell’angiotensina. Incremento della risposta infiammatoria. Riduzione del tessuto connettivo. Aumento della filtrazione glomerulare.

03. Quale dei seguenti fattori ipotalamici stimola la secrezione di ACTH?. PRL. GHRH. TRH. CRH.

04. Riguardo alle azioni metaboliche del cortisolo: Agisce solo sul metabolismo epatico. Aumenta la concentrazione di glucosio nel plasma. Nel muscolo aumenta l’attività dell’insulina. Sposta il metabolismo dei substrati energetici verso il metabolismo dei carboidrati.

05. Quale dei seguenti fattori ipotalamici stimola la secrezione di ACTH?. CRH. GnRH. TRH. GHRH.

06. Quale delle seguenti azioni non è svolta dal cortisolo?. Riduzione del tessuto connettivo. Potenziamento dell’azione delle catecolamine e dell’angiotensina. Diminuzione della massa muscolare. Incremento della risposta infiammatoria.

07. Quale tra le seguenti affermazioni riguardo alle azioni metaboliche del cortisolo è corretta?. Favorisce l’anabolismo proteico. Sposta il metabolismo dei substrati energetici verso il metabolismo dei carboidrati. Agisce solo sul metabolismo epatico. Aumenta la concentrazione plasmatica di glucosio.

08. Riguardo al cortisolo, quale delle seguenti affermazioni è corretta?. Circola libero nel plasma. Esercita i suoi effetti biologici solo se legato alla transcortina. Viene eliminato con le urine. Viene prodotto in pari quantità insieme al corticosterone e al desossicorticosterone.

09. Gli ormoni glucocorticoidi sono prodotti da: della corticale del surrene, nella zona fascicolata. cellule della teca del follicolo ovarico. zona reticolare della corticale del surrene. zona glomerulare della corticale del surrene.

10. Quale tra le seguenti affermazioni riguardo al cortisolo è corretta?. Il 50% circa circola legato alle proteine plasmatiche. Circola libero nel plasma. Viene degradato dal fegato ed escreto con le urine. Viene prodotto in pari quantità insieme al corticosterone e al desossicorticosterone.

01. Quale tra le seguenti affermazioni riguardo alla midollare del surrene è corretta?. Secerne esclusivamente noradrenalina. Contiene cellule cromaffini che ricevono assoni dei neuroni pregangliari ortosimpatici e proiettano i loro assoni agli organi bersaglio. Contiene cellule cromaffini che svolgono le stesse funzioni dei neuroni postgangliari parasimpatici. Secerne adrenalina e noradrenalina nel circolo sanguigno.

02. Quale dei seguenti effetti è attuato dalle catecolamine?. eccitano il muscolo liscio gastrointestinale. diminuiscono la glicemia. hanno effetto broncocostrittore. aumentano la frequenza e la forza di contrazione cardiaca.

03. Gli androgeni surrenalici: contribuiscono allo sviluppo dei genitali e dei peli pubici e ascellari. sono rappresentati principalmente dal testosterone. non contribuiscono allo sviluppo dei genitali e dei peli pubici e ascellari. nell’adulto hanno attività maggiore degli androgeni testicolari.

04. Quale tra le seguenti affermazioni riguardo alla midollare del surrene è corretta?. È una ghiandola esocrina. Secerne esclusivamente noradrenalina. Secerne adrenalina e noradrenalina nel circolo sanguigno. Contiene cellule cromaffini che svolgono le stesse funzioni dei neuroni postgangliari parasimpatici.

05. L’aldosterone: è presente per il 90% in frazione libera nel plasma. è un ormone peptidico. è altrimenti denominato ADH. è un ormone mineralcorticoide.

06. In merito all'aldosterone, esso viene secreto dalla: neuroipofisi. adenoipofisi. zona glomerulare della corticale del surrene. zona reticolare della corticale del surrene.

07. Le catecolamine: hanno effetto broncocostrittore. aumentano la frequenza e la forza di contrazione cardiaca. costringono la pupilla. diminuiscono la glicemia.

08. L’aldosterone: è un ormone peptidico. è presente per il 90% in frazione libera nel plasma. è il principale ormone mineralcorticoide. viene escreto esclusivamente con le feci.

09. L’aldosterone viene secreto dalla: zona fascicolata della corticale del surrene. ona glomerulare della corticale del surrene. neuroipofisi. adenoipofisi.

10. Gli androgeni surrenalici: nell’adulto hanno attività maggiore degli androgeni testicolari. nella donna non vengono secreti. contribuiscono allo sviluppo dei genitali e dei peli pubici e ascellari. non contribuiscono allo sviluppo dei genitali e dei peli pubici e ascellari.

01. Quale tra i seguenti trasportatori di glucosio dipende dall’insulina?. GLUT2. GLUT1-3. SGLT1-2. GLUT4.

02. La secrezione di insulina viene stimolata per valori di glicemia pari o superiori a: 150 mg/dL. 70 mg/dL. 50 mg/dL. >250 mg/dL.

03. Le isole di Langerhans secernono: esclusivamente somatostatina. esclusivamente insulina. insulina, glucagone e somatostatina. esclusivamente glucagone.

04. Quale tra i seguenti trasportatori di glucosio dipende dall’insulina?. GLUT3. SGLT1-3. GLUT1. GLUT5.

05. Parallelamente all'aumento della glicemia plasmatica: Aumenta la secrezione di insulina e diminuisce la secrezione di glucagone. Aumenta la secrezione di glucagone mantenendo costante la secrezione di insulina. Aumenta la secrezione di glucagone e diminuisce la secrezione di insulina. Diminuisce la secrezione di glucagone e di insulina.

06. Non ha effetto sul metabolismo glucidico: Cortisolo. Insulina. GH. Aldosterone.

07. Quale tra queste risposte NON promuove la secrezione di glucagone?. Alti livelli di insulina. Presenza di colecistochinina nell’apparato digerente. Stimolazione parasimpatica. Esercizio fisico.

08. Quale tra i seguenti ormoni non svolge un effetto diretto sul metabolismo glucidico?. Adrenalina. GH. Insulina. Aldosterone.

09. La glicemia a digiuno è di: 55-150 mg/dL. 50-120 mg/dL. 85-120 mg/dL. 150-200 mg/dL.

10. Le isole di Langerhans secernono: esclusivamente insulina. insulina, glucagone e somatomedine. esclusivamente glucagone. insulina, glucagone e somatostatina.

11. Fisiologicamente il valore della glicemia necessario per stimolare la secrezione di insulina è circa: 50 mg/dL. 200 mg/dL. 70 mg/dL. 150 mg/dL.

12. In un soggetto sano lontano dai pasti il valore della glicemia è compreso tra: 55-150 mg/dL. 85-120 mg/dL. 150-200 mg/dL. 85-200 mg/dL.

13. Quale tra i seguenti fattori non promuove la secrezione di glucagone?. Esercizio fisico. Alti livelli di insulina. Stimolazione ortosimpatica. Stimolazione parasimpatica.

14. Cosa accade all’aumentare della glicemia plasmatica?. Aumenta la secrezione di glucagone e diminuisce la secrezione di insulina. Aumenta la secrezione di glucagone mantenendo costante la secrezione di insulina. Aumenta la secrezione di insulina e diminuisce la secrezione di glucagone. Aumenta la secrezione di glucagone e di insulina.

01. Quale dei seguenti fenomeni non è promosso dal Ca++?. Contrazione muscolare. Esocitosi. Potenziale d’azione dei neuroni. Attivazioni enzimatiche.

02. La concentrazione di Ca++ libera nel liquido extracellulare è: 5 mg/dL pari a 1,2 mM. 25 mg/dL pari a 1,2 mM. 15 mg/dL pari a 1,2 mM. 50 mg/dL pari a 1,2 mM.

03. I livelli plasmatici di Ca++ sono regolati da: paratormone, calcitonina e 7 deidrocolesterolo (forma attiva della Vitamina D). paratormone, calcitonina e 1 diidrocolecalciferolo (forma attiva della Vitamina D). paratormone, calcitonina e 1,25 diidrocolecalciferolo (forma attiva della Vitamina D). paratormone, calcitonina e 25 diidrocolecalciferolo (forma attiva della Vitamina D).

04. Quale tra le seguenti affermazioni riguardo al Ca++ contenuto nell’organismo è vera?. Il 50% del calcio corporeo totale è depositato nella matrice ossea. Il 99% del calcio corporeo totale è depositato nella matrice ossea. Il calcio libero nel plasma in forma di sali ionizzati è il 10% del calcio corporeo totale. Il calcio circolante è legato a proteine plasmatiche.

05. Il calcio plasmatico NON ha la seguente funzione: Propagazione del otenziale d’azione dei neuroni. Contrazione muscolare. Esocitosi. Trasduzione intracellulare.

06. La concentrazione di calcio nel liquido extracellulare è: 500 mg/dL pari a 1,2 mM. 5 mg/dL pari a 1,2 mM. 25 mg/dL pari a 1,2 mM. 15 mg/dL pari a 1,2 mM.

07. Riguardo al calcio è vera solo una delle seguenti affermazioni, quale?. La concentrazione di calcio libera nel liquido extracellulare è circa 100.000 volte inferiore rispetto a quella contenuta nel liquido intracellulare. Il 50% del calcio corporeo totale è depositato nella matrice ossea. Il 99% del calcio corporeo totale è depositato nella matrice ossea. Il calcio libero nel plasma in forma di sali ionizzati è il 10% del calcio corporeo totale.

08. Il calcio nel sangue è regolato da: paratormone, calcitonina e 1 diidrocolecalciferolo (forma attiva della Vitamina D). paratormone, calcitonina e 1,25 deidrocolesterolo (forma attiva della Vitamina D). paratormone, calcitonina e 1,25 diidrocolecalciferolo (forma attiva della Vitamina D). paratormone, calcitonina e 25 diidrocolecalciferolo (forma attiva della Vitamina D).

01. La produzione di vitamina D è favorita da: PTH. aumento della fosfatemia. ACTH. calcitonina.

04. La vitamina D non svolge la seguente azione: L’aumento della calcemia. La liberazione dello ione Ca++ dall’osso. La riduzione del riassorbimento intestinale del Ca++. L’aumento del riassorbimento intestinale del Ca++.

01. Quale tra le seguenti affermazioni riguardo al paratormone è corretta?. È prodotto dalle ghiandole paratiroidi. È prodotto dalla ghiandola pituitaria. È prodotto dalla ghiandola parotide. È prodotto dalla ghiandola pineale.

02. Quale tra le seguenti azioni è promossa dalla calcitonina?. Favorisce la maturazione degli osteoclasti. Aumenta la calcemia. Esercita effetto agonista a quello del paratormone sulla concentrazione di Ca++ nel liquido extracellulare. Esercita effetto antagonista a quello del paratormone sulla concentrazione di Ca++ nel liquido extracellulare.

03. Quale delle seguenti azioni non è svolta dal paratormone?. Aumento del riassorbimento del Ca++ dal tubulo renale. Attivazione della vitamina D. Deposizione di Ca++ nell’osso. Liberazione dello ione Ca++ dall’osso.

04. Quale azione ha tra le seguenti il paratormone?. Liberazione dello ione Ca++ dall’osso. Deposizione di Calcio nell’osso. Attivazione della vitamina D. Aumento della calcemia.

05. Il paratormone: È prodotto dalla ghiandola parotide. È prodotto dal nucleo paraventricolare. È prodotto dalla ghiandola pineale. È prodotto dalle ghiandole paratiroidi.

06. Che azione ha, tra le seguenti, la calcitonina?. Aumenta la calcemia. Esercita effetto antagonista a quello del paratormone sulla concentrazione di Ca++ nel liquido extracellulare. Aumenta il riassorbimento renale di Ca++. Esercita effetto agonista a quello del paratormone sulla concentrazione di Ca++ nel liquido extracellulare.

01. Il testosterone promuove: diminuzione della velocità di accrescimento. anabolismo proteico. inibizione dell’eritropoiesi. diminuzione del colesterolo legato alle LDL.

02. Quale tra le seguenti azioni è svolta dal testosterone?. Comparsa dei caratteri sessuali secondari alla pubertà. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. Differenziamento in senso maschile dell’embrione. Sviluppo degli organi sessuali primari nell’embrione.

03. Quale tra le seguenti azioni è svolta dal testosterone?. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. Differenziamento in senso maschile dell’embrione. Sviluppo degli organi sessuali primari nell’embrione. Controllo della spermatogenesi.

04. Tra gli effetti del testosterone si riconosce: diminuzione della velocità di accrescimento. inibizione dell’eritropoiesi. anabolismo proteico. distribuzione del grasso prevalentemente nell’emicorpo inferiore.

01. Tra le seguenti, quale è una gonadotropina?. FSH. GnRH. ACTH. GH.

02. Da quali eventi ormonali è causata l’ovulazione?. Un picco di LH e di ACTH. Un picco di LH e una diminuzione di FSH. Un picco di LH e di FSH. Un picco di FSH e una diminuzione di LH.

03. Quale tra i seguenti ormoni si definisce gonadotropina?. FSH. ACTH. PRL. GH.

04. La secrezione di gonadotropine è regolata: da un feedback positivo alimentato dai livelli plasmatici di ormoni sessuali prodotti dalle gonadi che agiscono esclusivamente a livello ipofisario. da un feedback negativo alimentato dai livelli plasmatici di ormoni sessuali prodotti dalle gonadi che agiscono a livello ipotalamico e ipofisario. da un feedback negativo alimentato dai livelli plasmatici di ormoni sessuali prodotti dalle gonadi che agiscono esclusivamente a livello ipofisario. da un feedback negativo alimentato dai livelli plasmatici di ormoni sessuali prodotti dalle gonadi che agiscono esclusivamente a livello ipotalamico.

05. Quali sono gli eventi ormonali che determinano l'ovulazione?. Un picco di LH e una diminuzione di FSH. n picco di FSH e TSH. Un picco di LH e di FSH. Un picco di FSH e una diminuzione di LH.

06. Qual è l’ormone predominante nella fase follicolare del ciclo ovarico?. LH. Diidroepiandrosterone. Estradiolo. Gonadotropina corionica.

07. Le gonadotropine sono regolate: da un feedback positivo alimentato dai livelli plasmatici di ormoni sessuali prodotti dalle gonadi che agiscono esclusivamente a livello ipofisario. da un feedback negativo alimentato dai livelli plasmatici di ormoni sessuali prodotti dalle gonadi che agiscono esclusivamente a livello ipofisario. da un feedback negativo alimentato dai livelli plasmatici di ormoni sessuali prodotti dalle gonadi che agiscono a livello ipotalamico e ipofisario. in entrambi i sessi principalmente dall’inibina prodotta dalle gonadi.

08. Qual è l’ormone più rappresentato nella fase follicolare del ciclo ovarico?. LH. Gonadotropina corionica. Progesterone. Estradiolo.

01. Quale dei seguenti non è un organo digestivo accessorio del sistema digerente?. Lingua. Denti. Ghiandole salivari. Pancreas endocrino.

02. Fa parte degli organi digestivi accessori del sistema digerente: il pancreas endocrino. il naso. la milza. il fegato.

03. Quali sono, in sequenza, le parti anatomiche che costituiscono il sistema gastrointestinale?. bocca, faringe, esofago, stomaco e intestino. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. bocca, esofago, faringe intestino e stomaco. bocca, faringe, stomaco, esofago e intestino.

04. E' una ghiandola accessoria dell'apparato digerente: la milza. il fegato. il diaframma. il naso.

05. Quale dei seguenti NON è un organo accessorio dell'apparato digerente?. Pancreas esocrino. Lingua. Pancreas endocrino. Denti.

06. L’apparato digerente è formato nell’ordine da: bocca, faringe, stomaco, esofago e intestino. bocca, stomaco, faringe, esofago e intestino. bocca, esofago, faringe intestino e stomaco. bocca, faringe, esofago, stomaco e intestino.

01. Fa parte del sistema nervoso enterico: neuroni efferenti motori. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. il plesso mioenterico (di Auerbach). il plesso sottomucoso (di Meissner).

02. Si individui la risposta errata riguardo al sistema nervoso enterico. Subisce il controllo da parte del SNA. È in grado di gestire in modo autonomo l’attività del sistema digerente mediante riflessi locali. Contiene interneuroni con funzione integrativa. Non è in grado di modificare la motilità gastrointestinale.

03. Quale tra e seguenti affermazioni riguardante il sistema nervoso enterico non è corretta?. Non è in grado di modificare la motilità gastrointestinale. È in grado di gestire in modo autonomo l’attività del sistema digerente mediante riflessi locali. Subisce il controllo da parte del SNA. È formato dal plesso sottomucoso e mioenterico.

04. Il sistema nervoso enterico è formato da: neuroni afferenti sensoriali. il plesso mioenterico (di Auerbach). il plesso sottomucoso (di Meissner). Tutte le precedenti affermazioni sono corrette.

01. Riguardo la muscolatura del tratto gastrointestinale: è formata da muscolo liscio unitario. è meccanicamente ed elettricamente interconnessa. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. contiene alcune cellule specializzate autoritmiche (cellule pacemaker).

02. Gli sfinteri: presentato fasci di muscolatura liscia ben rappresentat. sono assenti lungo il canale alimentare. sono formati esclusivamente da muscolatura striata. facilitano il transito del contenuto all’interno del canale alimentare.

03. Il fondo dello stomaco: Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. possiede una zona pacemaker. è fondamentale per il rimescolamento del chimo. ha funzione di serbatoio.

04. La parte prossimale dello stomaco (fondo): possiede una zona pacemaker. è fondamentale per far avanzare il chimo verso il duodeno. è fondamentale per il rimescolamento del chimo. svolge la funzione di serbatoio.

05. La parte distale dello stomaco: è fondamentale per il rimescolamento del chimo. possiede una zona pacemaker. è fondamentale per far avanzare il chimo verso il duodeno. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette.

06. Gli sfinteri: sono formati esclusivamente da muscolatura striata. sono formati da fasci di muscolatura liscia particolarmente sviluppati. raramente sono contratti. facilitano il transito del contenuto all’interno del canale alimentare.

07. La muscolatura del tratto gastrointestinale: è formata da muscolo liscio unitario. è meccanicamente ed elettricamente interconnessa. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. presenta cicli spontanei di depolarizzazione e iperpolarizzazione del potenziale di membrana.

08. La zona distale dello stomaco: Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. è fondamentale per il rimescolamento del chimo. è formata dalla parte distale del corpo e dall’antro. possiede una zona pacemaker.

01. Riguardo all'apparato gastroenterico, le onde lente: Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. ha una frequenza che varia in base al tratto gastrointestinale considerato. è un’oscillazione del potenziale di membrana che genera sempre e comunque dei potenziali d’azione. non è importante per la contrazione del muscolo liscio gastrointestinale.

02. In merito alle contrazioni peristaltiche: sono fondamentali per il rimescolamento del contenuto gastrointestinale. durano diverse ore. sono chiamate anche contrazioni segmentali. sono contrazioni fasiche.

03. Le contrazioni peristaltiche: durano diverse ore. sono fondamentali per il rimescolamento del contenuto gastrointestinale. sono contrazioni fasiche. sono contrazioni toniche.

04. Il ritmo elettrico di base (onde lente): non è importante per la contrazione del muscolo liscio gastrointestinale. è un’oscillazione del potenziale di membrana che genera sempre e comunque dei potenziali d’azione. ha una frequenza che varia in base al tratto gastrointestinale considerato. è influenzato positivamente dal sistema simpatico.

01. Il riflesso gastro-colico: prevede una diminuzione della motilità dell’intestino crasso a causa della distensione della parete gastrica. non prevede il coinvolgimento del SNA. prevede un aumento dei movimenti di massa a causa della distensione della parete gastrica. prevede un aumento dei movimenti di massa causati dal transito del bolo a livello esofageo.

02. La motilità dell’intestino tenue: è importante per la digestione dei nutrienti. è importante per l’assorbimento. serve a far spostare il contenuto luminale in direzione aborale. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette.

03. Riguardo al controllo della defecazione: Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. è gestista solo da circuiti nervosi locali e da riflessi spinali. può essere controllata dai centri nervosi superiori. inizia quando le fibre afferenti sensoriali diminuiscono la frequenza dei potenziali d’azione.

04. Il riflesso gastro-colico: prevede un aumento dei movimenti di massa causati dal transito del bolo a livello esofageo. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. prevede una diminuzione della motilità dell’intestino crasso a causa della distensione della parete gastrica. prevede un aumento dei movimenti di massa a causa della distensione della parete gastrica.

05. La motilità dell’intestino tenue: prevede sia contrazioni segmentali che peristaltiche. serve a far spostare il contenuto luminale in direzione aborale. è importante per la digestione dei nutrienti. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette.

06. L’intestino crasso: Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. presenta contrazioni peristaltiche. presenta contrazioni antiperistaltiche. presenta contrazioni segmentali.

07. Si ha un aumento della motilità intestinale: in presenza di una diminuzione del contenuto luminale. se c’è inibizione del sistema parasimpatico. se c’è stimolazione del sistema simpatico. in presenza di un aumento del contenuto luminale.

08. La motilità dell’intestino tenue aumenta: in presenza di somatostatina. se c’è stimolazione del sistema simpatico. in presenza di un aumento del contenuto luminale. se c’è inibizione del sistema parasimpatico.

09. La defecazione: è gestista solo da circuiti nervosi locali e da riflessi spinali. avviene solo volontariamente. può essere controllata dai centri nervosi superiori. inizia quando le fibre afferenti sensoriali diminuiscono la frequenza dei potenziali d’azione.

10. Si indichi la risposta corretta in merito all’intestino crasso: presenta contrazioni antiperistaltiche. presenta contrazioni segmentali. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. presenta movimenti di massa.

01. La saliva: viene prodotta solo durante la masticazione. non è fondamentale per la percezione dei sapori dei cibi ingeriti. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. ha una forte azione antibatterica.

02. Quale delle seguenti affermazioni riguardante la saliva è corretta?. È ipertonica rispetto al plasma. Ha un’azione digestiva. Contiene il 50% di H2O. Viene prodotta solo dalle ghiandole parotidi e sottomascellari.

03. Quale delle seguenti affermazioni è corretta?. La salivazione è stimolata dal sistema simpatico. Il parasimpatico induce la produzione di saliva più fluida. La salivazione è stimolata dal sistema parasimpatico. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette.

04. La saliva: È ipertonica rispetto al plasma. Viene prodotta solo dalle ghiandole parotidi e sottomascellari. Ha un’azione digestiva. Ha un pH di circa 4.

05. Quale delle seguenti affermazioni è corretta?. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. La salivazione è stimolata dal sistema parasimpatico. Il simpatico induce la produzione di saliva più viscosa. La salivazione è stimolata dal sistema simpatico.

02. Si individui la risposta errata riguardo la gastrina: Ha azione trofica su diverse parti del tubo digerente. Stimola la secrezione gastrica. La sua secrezione è stimolata dalla distensione della parete gastrica. La sua secrezione è inibita da riflessi vagali.

03. Il succo gastrico: Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. consente la denaturazione delle proteine. attiva il pepsinogeno. ha un’azione battericida.

04. La gastrina è secreta dalle cellule: D. S. G. K.

05. Quale tra le seguenti affermazioni riguardante l’ormone gastrointestinale gastrina non è corretta?. Stimola la secrezione gastrica. La sua secrezione è inibita da una diminuzione del pH. Ha azione trofica su diverse parti del tubo digerente. La sua secrezione è inibita da riflessi vagali.

06. La secretina è secreta dalle cellule: K. S. G. I.

07. Il succo gastrico: Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. ha un’azione battericida. inattiva l’amilasi salivare. consente la denaturazione delle proteine.

01. L'attivazione del tripsinogeno in tripsina è attuata ad opera della: α-amilasi. lipasi. enterochinasi. chimotripsina.

02. Durante la fase cefalica di controllo della secrezione gastrica: vi è un aumento del rilascio di noradrenalina da parte delle fibre efferenti simpatiche. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. le cellule enterocromaffino-simili sono inibite. le cellule D rilasciano somatostatina.

03. Gli acidi biliari: Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. svolgono un ruolo fondamentale nell’assorbimento intestinale del K+. svolgono un ruolo fondamentale nella digestione dei protidi. svolgono un ruolo fondamentale nella digestione dei glucidi.

04. Durante la fase cefalica di controllo della secrezione gastrica: vi è un aumento del rilascio di noradrenalina da parte delle fibre efferenti simpatiche. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. le cellule D rilasciano somatostatina. le cellule parietali (ossintiche) sono inibite.

05. Gli acidi biliari: svolgono un ruolo fondamentale nell’assorbimento intestinale del Ca2+. svolgono un ruolo fondamentale nella digestione dei protidi. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. svolgono un ruolo fondamentale nella digestione dei glucidi.

06. Gli enzimi pancreatici: sono esclusivamente proteolitici. hanno bisogno di essere attivati da parte della colecistochinina. sono secreti tutti in forma attiva. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.

07. Il tripsinogeno viene trasformato in tripsina da: enterochinasi. colipasi. lipasi. α-amilasi.

08. Gli enzimi pancreatici: sono secreti tutti in forma attiva. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. hanno bisogno di essere attivati da parte della colecistochinina. sono esclusivamente amiolitici.

01. Quale tra le seguenti affermazioni è corretta?. Lo scheletro fibroso del cuore separa il cuore destro dal cuore sinistro. La parte superiore e la parte inferiore del cuore sono tra loro in continuità elettrica. Le corde tendinee impediscono l’apertura delle valvole atrio-ventricolari durante la contrazione ventricolare. Il cuore destro pompa sangue arterioso, mentre il cuore sinistro pompa sangue venoso.

02. Quale tra le seguenti affermazioni è corretta?. Il sangue refluo dalla periferia giunge nell’atrio sinistro. La valvola mitrale si trova tra il ventricolo sinistro e l’aorta. L’aorta e le vene polmonari trasportano sangue ossigenato (arterioso). L’aorta nasce dal ventricolo sinistro del cuore e trasporta sangue deossigenato (venoso).

03. L’atrio sinistro riceve sangue: dalle vene cave. dalle vene polmonari. dalle arterie polmonari. non ossigenato.

04. Nell'uomo il sangue dal ventricolo destro viene pompato: all’interno del piccolo circolo. all’interno del grande circolo. nelle arterie carotidi. nella metà destra del corpo.

05. Le valvole cardiache si trovano: tra le vene e gli atri. tra gli atri e i ventricoli e tra i ventricoli e le arterie. tra l’atrio destro e il sinistro e tra il ventricolo destro e il sinistro. solo tra gli atri e i ventricoli.

06. Per piccolo circolo si intende la circolazione ematica: all’interno del tessuto polmonare. nel sistema portale epatico. all’interno di ogni singolo organo. nel circuito cuore-polmoni-cuore.

07. Il cuore è un organo che: come l’encefalo necessita di una perfusione che non varia molto al variare del livello di attività metabolica. essendo direttamente a contatto con il sangue non necessita di perfusione. viene alimentato dalla vena porta. viene alimentato dalle coronarie.

08. Si individui la risposta corretta: Il cuore destro pompa sangue arterioso, mentre il cuore sinistro pompa sangue venoso. Le valvole semilunari sono bidirezionali. La parte superiore e la parte inferiore del cuore sono tra loro in continuità elettrica. Le corde tendinee impediscono l’apertura delle valvole atrio-ventricolari durante la contrazione ventricolare.

09. Nell'uomo il sangue dal ventricolo destro viene pompato: nella piccola circolazione. all’interno del grande circolo. nell’aorta. nella metà destra del corpo.

10. L’atrio sinistro riceve sangue: dalle vene polmonari. dal ventricolo sinistro. non ossigenato. dalle vene cave.

11. Si individui la risposta corretta: La vena porta convoglia il sangue deossigenato nell’atrio destro. L’aorta nasce dal ventricolo sinistro del cuore e trasporta sangue deossigenato (venoso). L’aorta e le vene polmonari trasportano sangue ossigenato (arterioso). La valvola mitrale si trova tra il ventricolo sinistro e l’aorta.

12. Le valvole cardiache sono situate: tra i ventricoli e le arterie e tra gli atri e i ventricoli. solo tra gli atri e i ventricoli. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. tra le vene e gli atri.

13. Il piccolo circolo è rappresentato da: ogni singolo organo. cuore-polmoni-cuore. sistema portale epatico. dalle zone del corpo che si trovano al di sopra del cuore.

14. Il cuore: viene alimentato dalla vena porta. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. essendo direttamente a contatto con il sangue non necessita di perfusione. riceve nutrimento dalle coronarie.

01. Il potenziale d’azione delle cellule miocardiche ventricolari: presenta un plateau di depolarizzazione. ha una durata di circa 5 ms. è preceduto da una depolarizzazione spontanea. ha una durata minore del periodo refrattario assoluto.

02. Il potenziale d’azione del miocardio specifico: ha una velocità di conduzione molto elevata in prossimità del nodo atrio-ventricolare. si può propagare da una fibrocellula miocardica all’altra. si propaga alle cellule miocardiche comuni per mezzo di sinapsi chimiche. ha una durata di circa 50 ms.

03. La conduzione del potenziale d’azione nel cuore: è responsabile della generazione dell’elettrocardiogramma. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. avviene con la più bassa velocità in prossimità del nodo atrio-ventricolare. dipende da sinapsi elettriche tra cellule adiacenti.

04. Il plateau presente nel potenziale d’azione delle cellule del miocardio comune è dovuto: all’ingresso di Na+ contemporaneo all’uscita di K+. all’ingresso di Ca2+ contemporaneo all’uscita di K+. solamente all’ingresso di Ca2+. all’assenza temporanea di flussi ionici.

05. Il potenziale delle cellule miocardiche pacemaker: è indotto dall’innervazione vagale. è dovuto anche a variazioni di conduttanza per il Ca2+. ha una fase di depolarizzazione spontanea dovuta all’uscita di ioni Na+. presenta un plateau ben riconoscibile.

06. Nel cuore: l’eccitazione non può diffondere direttamente dalla muscolatura atriale a quella ventricolare. in condizioni fisiologiche l’eccitazione incomincia nell’atrio destro. la conduzione dell’eccitazione avviene grazie alla presenza di giunzioni comunicanti tra le cellule muscolari. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette.

07. In merito al potenziale d’azione delle cellule miocardiche ventricolari: ha una durata di circa 5 ms. presenta un plateau di depolarizzazione. ha una fase di salita molto lenta. ha una durata minore del periodo refrattario assoluto.

08. Il potenziale d’azione del miocardio specifico: viene propagato tra le varie cellule miocardiche. ha una durata di circa 50 ms. non viene più generato dopo denervazione del cuore. ha una velocità di conduzione molto elevata in prossimità del nodo atrio-ventricolare.

09. La conduzione del potenziale d’azione nel cuore: è responsabile della generazione dell’elettrocardiogramma. avviene con la più alta velocità nelle fibre del sistema di conduzione ventricolare. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. dipende da sinapsi elettriche tra cellule adiacenti.

10. Il plateau elettrico delle cellule del miocardio comune è dovuto: all’uscita di Ca2+ contemporanea all’ingresso di K+. solamente all’ingresso di Ca2+. all’ingresso di Ca2+ e all’uscita di K+. all’ingresso di Na+ contemporaneo all’uscita di K+.

11. Il potenziale delle cellule miocardiche pacemaker: è dovuto anche a variazioni di conduttanza per il Ca2+. è indotto dall’innervazione vagale. dura circa 1 s. presenta un plateau ben riconoscibile.

12. Nel cuore: in condizioni fisiologiche l’eccitazione incomincia nell’atrio destro. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. il periodo refrattario è più lungo del periodo refrattario del muscolo scheletrico. l’eccitazione non può diffondere direttamente dalla muscolatura atriale a quella ventricolare.

01. In merito alla conduzione dell’eccitazione nel cuore: il tempo di conduzione atrio-ventricolare è normalmente di 100 ms. la depolarizzazione atriale dura circa 1 secondo. la depolarizzazione dell’atrio destro avviene in anticipo rispetto a quella dell’atrio sinistro. la minor velocità di progressione si ha nell’attraversamento del nodo atrio-ventricolare.

02. Nelle cellule del nodo seno-atriale: la diminuzione della frequenza di scarica è provocata dall’acetilcolina. la nascita del potenziale d’azione è indotta dalla stimolazione del sistema simpatico. l’acetilcolina aumenta la velocità della fase di salita del potenziale d’azione. un aumento della concentrazione di Na+ extracellulare diminuisce la frequenza di scarica.

03. Si individui la sequenza corretta in merito all'eccitazione cardiaca: Nodo SA – muscolatura atriale – nodo AV – fascio di His – muscolatura ventricolare – fibre di Purkinje. Nodo SA – fibre di Purkinje – muscolatura atriale – nodo AV – fascio di His – muscolatura ventricolare. Nodo SA – muscolatura atriale – nodo AV – fascio di His – fibre di Purkinje – muscolatura ventricolare. Nodo SA – nodo AV – muscolatura atriale – fascio di His – fibre di Purkinje – muscolatura ventricolare.

04. In un tracciato elettrocardiografico normale: l’intervallo PQ corrisponde alla fase di plateau delle cellule ventricolari. l’onda P indica la depolarizzazione delle cellule atriali pacemaker. il complesso QRS segue immediatamente la contrazione ventricolare. l’onda P segnala l’inizio della contrazione atriale.

05. Riguardo all'ECG: l’onda P segnala l’inizio della contrazione atriale. l’intervallo RR non varia al variare della frequenza cardiaca. l’intervallo PQ varia tra 250 e 300 ms. il complesso QRS ha la stessa durata della sistole ventricolare.

06. Per quanto riguarda la conduzione dell’eccitazione nel cuore: il tempo di conduzione atrio-ventricolare è normalmente di 100 ms. la minor velocità di progressione si ha nell’attraversamento del nodo atrio-ventricolare. la depolarizzazione dell’atrio destro avviene in anticipo rispetto a quella dell’atrio sinistro. la depolarizzazione ventricolare dura circa 1 secondo.

07. Nelle cellule del nodo seno-atriale: l’acetilcolina provoca una diminuzione della frequenza di scarica. la nascita del potenziale d’azione è indotta dalla stimolazione del sistema simpatico. l’acetilcolina aumenta la velocità della fase di salita del potenziale d’azione. un aumento della concentrazione di K+ extracellulare aumenta la frequenza cardiaca.

08. Quale delle seguenti è la corretta sequenza di eccitazione cardiaca?. Nodo SA – muscolatura atriale – muscolatura ventricolare – nodo AV – fascio di His – fibre di Purkinje. Nodo SA – fibre di Purkinje – muscolatura atriale – nodo AV – fascio di His – muscolatura ventricolare. Nodo SA – muscolatura atriale – nodo AV – fascio di His – fibre di Purkinje – muscolatura ventricolare. Nodo SA – nodo AV – muscolatura atriale – fascio di His – fibre di Purkinje – muscolatura ventricolare.

09. In un tracciato elettrocardiografico normale: l’onda T è dovuta alla ripolarizzazione degli atri. il complesso QRS segue immediatamente la contrazione ventricolare. l’onda P segnala l’inizio della contrazione atriale. l’intervallo PQ corrisponde alla fase di plateau delle cellule ventricolari.

10. Nell’ECG di un adulto normale: l’intervallo PQ varia tra 250 e 300 ms. l’onda P segnala l’inizio della contrazione atriale. il complesso QRS ha la stessa durata della sistole ventricolare. l’intervallo QT aumenta all’aumentare della frequenza cardiaca.

01. Durante un ciclo cardiaco nel cuore sinistro: la contrazione isometrica coincide con l’onda T dell’ECG. la chiusura delle valvole semilunari avviene alla fine del rilasciamento isometrico. la chiusura delle valvole semilunari avviene all’inizio della sistole isometrica. l’apertura delle valvole atrio-ventricolari avviene alla fine del rilasciamento isometrico.

02. Durante un ciclo cardiaco nelle sezioni sinistre del cuore: l’apertura delle valvole semilunari avviene all’inizio della sistole isometrica. alla fine del rilasciamento isometrico si ha l’apertura delle valvole atrio-ventricolari. la contrazione isometrica coincide con l’onda T dell’ECG. la chiusura delle valvole semilunari avviene all’inizio della sistole isometrica.

03. Nel ventricolo destro durante la diastole: la pressione è sempre maggiore di quella dell’atrio destro. la pressione diminuisce continuamente. la valvola semilunare è aperta. il volume aumenta continuamente.

04. Durante la contrazione isometrica ventricolare: la valvole atrio-ventricolari e semilunari sono aperte. la pressione aortica aumenta bruscamente. il volume dei ventricoli si riduce. la pressione nei ventricoli aumenta bruscamente.

05. In merito alla contrazione isometrica ventricolare: la valvole atrio-ventricolari e semilunari sono aperte. la pressione aortica aumenta bruscamente. la pressione nei ventricoli aumenta improvvisamente. si ha maggior parte dell’eiezione di sangue nelle arterie.

06. Nei ventricoli durante la diastole: la valvola semilunare è aperta. la pressione è sempre maggiore di quella del ventricolo sinistro. il volume aumenta continuamente. la pressione diminuisce continuamente.

01. Durante un ciclo cardiaco: la contrazione isovolumetrica coincide con il tratto ST dell’ECG. l’apertura delle valvole semilunari avviene all’inizio della sistole isometrica. l’apertura delle valvole mitrale e tricuspide avviene alla fine del rilasciamento isometrico. la pressione ventricolare raggiunge il suo massimo al termine della fase di contrazione isometrica.

02. In un ciclo cardiaco: l’onda T dell’ECG segnala la conclusione della diastole ventricolare. il riempimento del ventricolo avviene principalmente durante la prima parte della diastole ventricolare. il primo tono cardiaco è dovuto alla chiusura dei lembi della valvola semilunare. durante la sistole ventricolare la velocità di flusso aumenta dal primo all’ultimo terzo della sistole stessa.

03. Durante un ciclo cardiaco, convenzionalmente: il lato destro e il lato sinistro del cuore si contraggono in sequenza. la contrazione atriale è più potente di quella ventricolare. gli atri si contraggono prima dei ventricoli. gli atri si contraggono contemporaneamente ai ventricoli.

04. In un ciclo cardiaco: il primo tono cardiaco è dovuto alla chiusura dei lembi della valvola semilunare. durante la sistole ventricolare la velocità di flusso aumenta dal primo all’ultimo terzo della sistole stessa. il riempimento del ventricolo avviene principalmente durante la prima parte della diastole ventricolare. il secondo tono cardiaco è dovuto al suono del sangue che scorre ad alta velocità attraverso la valvola semilunare.

05. Il riempimento ventricolare: dipende principalmente dalla contrazione degli atri. avviene per gradiente di pressione tra atri e ventricoli. inizia durante la fase di rilasciamento isometrico dei ventricoli. non influenza la forza di contrazione del miocardio.

06. Durante un ciclo cardiaco: la contrazione isovolumetrica coincide con il tratto ST dell’ECG. l’apertura delle valvole atrio-ventricolari avviene alla fine del rilasciamento isometrico. la chiusura delle valvole atrio-ventricolari avviene all’inizio del rilasciamento isometrico. la pressione ventricolare raggiunge il suo massimo al termine della fase di contrazione isometrica.

07. Durante un ciclo cardiaco: durante la sistole gli atri e i ventricoli sono contratti. gli atri si contraggono contemporaneamente ai ventricoli. il lato destro e il lato sinistro del cuore si contraggono in sequenza. gli atri si contraggono prima dei ventricoli.

01. Durante la fase di contrazione isometrica ventricolare: nell’elettrocardiogramma si registra l’onda T. la pressione ventricolare aumenta lievemente. le valvole atrio-ventricolari sono aperte. le valvole semilunari sono chiuse.

02. La funzione valvolare consiste: nel fare passare il sangue ad intermittenza. nell’impedire il reflusso del sangue. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. nel controllare il flusso in determinati distretti in seguito a stimoli ormonali.

03. La chiusura delle valvole atrio-ventricolari: avviene quando la pressione nel ventricolo supera quella atriale. avviene alla fine della fase di contrazione isometrica. impedisce il riflusso del sangue nella cavità atriale. è prodotta dalla contrazione dei muscoli papillari.

04. Durante la contrazione isometrica ventricolare: le valvole semilunari sono chiuse. nell’elettrocardiogramma si registra l’onda T. il flusso coronarico aumenta. le valvole atrio-ventricolari sono aperte.

05. Durante la contrazione isometrica ventricolare: il flusso ematico alla muscolatura del ventricolo sinistro aumenta. le valvole atrio-ventricolari sono chiuse, mentre le valvole semilunari sono aperte. la pressione atriale diminuisce bruscamente. le valvole atrio-ventricolari sono chiuse.

06. Durante la contrazione isometrica ventricolare: il miocardio non consuma energia. le valvole atrio-ventricolari sono chiuse, mentre le valvole semilunari sono aperte. le valvole atrio-ventricolari e semilunari sono chiuse. la pressione atriale diminuisce bruscamente.

07. La chiusura delle valvole mitrale e tricuspide: è prodotta dalla contrazione dei muscoli papillari. avviene quando la pressione nel ventricolo supera quella atriale. impedisce il riflusso del sangue negli atri. induce la contrazione ventricolare.

08. Le valvole hanno come principale funzione quella di: controllare il flusso in determinati distretti in seguito a stimoli ormonali. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. impedire che il sangue torni indietro. fare passare il sangue ad intermittenza.

01. La gittata cardiaca: è data dalla somma delle gittate dei due ventricoli. è data dal rapporto tra gittata sistolica e frequenza cardiaca. può aumentare fino a 15 volte. è autoregolata in base al riempimento ventricolare.

02. La gittata cardiaca: si misura in mmHg. non è influenzata dalla forza di gravità. è data da frequenza cardiaca X gittata sistolica. è maggiore nel ventricolo sinistro che in quello destro.

03. La gittata cardiaca: è data dal rapporto tra gittata sistolica e frequenza cardiaca. è analoga al volume di eiezione. è data dalla somma delle gittate dei due ventricoli. è regolata dal riempimento ventricolare.

04. La gittata cardiaca: è uguale al prodotto fra frequenza cardiaca e gittata sistolica. non è influenzata dalla forza di gravità. è maggiore nel ventricolo sinistro che in quello destro. si riduce in ambiente molto caldo.

01. Quale tra le seguenti affermazioni è corretta?. La sensibilità propriocettiva si riferisce allo stato degli organi interni. La sensibilità tattile e nocicettiva sono prodotte dalla stimolazione degli stessi recettori con intensità diverse. I recettori meccanici possono fornire informazioni di tipo esterocettivo, propriocettivo o introcettivo. I recettori termici sono situati solo sulla cute.

02. L’inibizione laterale: è il fenomeno per cui se viene stimolato un campo recettivo, quelli adiacenti vengono inibiti. permette di aumentare l’acuità sensoriale lungo la via afferente. permette di avere informazioni più precise sull’intensità dello stimolo puntiforme. permette di aumentare l’acuità sensoriale a livello del recettore.

03. Si individui l'affermazione corretta: Le afferenze viscerali sono fondamentali per la coordinazione motoria. I recettori sensoriali trasformano lo stimolo in energia elettrica. Tutte le afferenze sensoriali raggiungono la corteccia cerebrale. Il termine sensazione si riferisce all’interpretazione delle informazioni sensoriali.

04. L’acuità: è tanto maggiore quanto maggiore è il grado di convergenza delle fibre sensoriali. è l’intensità di risposta di un recettore. non è influenzata dalla dimensione dei campi recettivi. è la capacità di percepire come distinti due stimoli applicati in punti vicini.

05. Quale tra le seguenti affermazioni è corretta?. Una porzione di tessuto non può appartenere a più di un campo recettivo. Maggiore è la dimensione dei campi recettivi, maggiore sarà la capacità di localizzare la sede dello stimolo. Maggiore è il grado di sovrapposizione dei campi recettivi, minore è la capacità di localizzazione del punto stimolato. Il campo recettivo di un recettore è la porzione di tessuto la cui stimolazione induce una risposta nel recettore.

06. I recettori sensoriali: tonici forniscono informazioni sulla durata dello stimolo. tonici non manifestano il fenomeno dell’adattamento. fasici rispondono allo stimolo solo nell’istante della sua applicazione. tonici manifestano sempre la cosiddetta “risposta off”.

07. Per codificare l’intensità di uno stimolo è importante: la frequenza di scarica lungo la fibra afferente. la durata dello stimolo. il diametro della fibra afferente di primo ordine. la durata del potenziale di recettore.

08. La stimolazione di un recettore: può indurre la liberazione di mediatori sinaptici. provoca risposte locali la cui frequenza è proporzionale alla velocità di applicazione dello stimolo. modifica la permeabilità di membrana e genera correnti iperpolarizzanti. provoca la scarica di potenziali d’azione la cui ampiezza è proporzionale all’intensità dello stimolo.

09. I potenziali di recettore: si propagano per conduzione saltatoria lungo le fibre nervose. sono eventi graduati. si registrano nei neuroni sensoriali di primo e secondo ordine. sono sempre delle iperpolarizzazioni.

10. Il potenziale di recettore: è un evento tutto o nulla. manifesta specificità di risposta in relazione al tipo di stimolo. si registrano nei neuroni sensoriali di primo e secondo ordine. sono sempre delle iperpolarizzazioni.

10. Il potenziale di recettore: è un evento tutto o nulla. manifesta specificità di risposta in relazione al tipo di stimolo. ha un’ampiezza che determina l’ampiezza del potenziale d’azione nella fibra afferente corrispondente. non varia in ampiezza all’aumentare dell’intensità dello stimolo.

11. I recettori sensoriali: dolorifici sono costituiti da terminazioni nervose libere. fanno sempre sinapsi con la fibra afferente del primo ordine. sono sempre costituiti da terminazioni nervose. tattili cutanei sono costituiti da cellule specializzate.

12. Il termine trasduzione indica: la trasformazione dell’energia dello stimolo in segnale nervoso. la rappresentazione interna del mondo esterno basata sulle informazioni sensoriali. la trasformazione dell’energia dello stimolo in sensazione. la trasformazione dell’informazione sensoriale in percezione cosciente.

13. Quale tra le seguenti affermazioni è corretta?. Tutte le afferenze sensoriali raggiungono la corteccia cerebrale. La sensibilità propriocettiva raggiunge sempre il livello di coscienza. I recettori sensoriali trasformano l’energia dello stimolo in segnali elettrici. Il termine sensazione si riferisce all’interpretazione delle informazioni sensoriali.

14. Si individui l'affermazione corretta: La sensibilità propriocettiva si riferisce allo stato degli organi interni. La sensibilità tattile e nocicettiva sono prodotte dalla stimolazione degli stessi recettori con intensità diverse. le informazioni di tipo esterocettivo, propriocettivo o introcettivoI possono essere fornite dai recettori meccanici. La sensibilità somatica è sempre cosciente.

15. L’inibizione laterale: permette di discriminare in maniera più accurata lo stimolo. permette di avere informazioni più precise sull’intensità dello stimolo puntiforme. è il fenomeno per cui se viene stimolato un campo recettivo, quelli adiacenti vengono inibiti. non influenza l’acuità sensoriale.

16. L’acuità: è inversamente proporzionale alla densità di innervazione del tessuto. è la capacità di identificare come separati due stimoli posti a distanza ravvicinata l'uno dall'altro. è l’intensità di risposta di un recettore. non è influenzata dalla dimensione dei campi recettivi.

17. Si individui l'affermazione corretta: la porzione di tessuto la cui stimolazione induce una risposta nel recettore è detta campo recettivo. Maggiore è la dimensione dei campi recettivi, maggiore sarà la capacità di localizzare la sede dello stimolo. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. Una porzione di tessuto non può appartenere a più di un campo recettivo.

18. I recettori sensoriali: tonici forniscono informazioni sulla durata dello stimolo. fasici rispondono allo stimolo solo nell’istante della sua applicazione. tonici non manifestano il fenomeno dell’adattamento. Nessuna della precedenti affermazioni è corretta.

19. L'intensità di uno stimolo è codificata grazie a: la frequenza di scarica. la durata dello stimolo. il grado di mielinizzazione della fibra afferente. la durata del potenziale di recettore.

20. La stimolazione recettoriale: può portare alla liberazione di mediatori sinaptici. modifica la permeabilità di membrana e genera correnti iperpolarizzanti. provoca la scarica di potenziali d’azione la cui ampiezza è proporzionale all’intensità dello stimolo. induce potenziali d’azione nella terminazione recettoriale.

21. I potenziali che si generano in un recettore: si propagano senza attenuazione. sono sempre delle iperpolarizzazioni. si registrano nei neuroni sensoriali di primo e secondo ordine. sono eventi graduati.

22. Il potenziale che si genera a livello di un recettore: non varia in ampiezza all’aumentare dell’intensità dello stimolo. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. è un evento tutto o nulla. manifesta specificità di risposta, dipendente dal tipo di stimolo.

23. I recettori sensoriali: dolorifici hanno terminazioni nervose libere. negli organi di senso specifici sono sempre costituiti da terminazioni nervose specializzate. sono sempre costituiti da terminazioni nervose. tattili cutanei sono costituiti da cellule specializzate.

24. Il termine trasduzione sta a indicare: la trasformazione dell’energia dello stimolo in sensazione. la trasformazione dello stimolo in segnale elettrico. la rappresentazione interna del mondo esterno basata sulle informazioni sensoriali. l’interpretazione cosciente delle afferenze propriocettive.

01. La componente sensitiva di un fuso neuromuscolare: è solo di tipo Ia. fa sinapsi con i motoneuroni nelle corna ventrali del midollo spinale. ha il corpo cellulare nelle corna dorsali del midollo spinale. fa sinapsi con i motoneuroni del muscolo antagonista.

02. I fusi neuromuscolari: trasmettono informazioni sulla stato di tensione di un muscolo. sono innervati da fibre sensoriali del gruppo Ib. si inseriscono tra le fibre extrafusali e il tendine. hanno una innervazione sia sensitiva che motoria.

03. Le fibre sensitive di un fuso neuromuscolare: fanno sinapsi con i motoneuroni del muscolo antagonista. fanno sinapsi con i motoneuroni nelle corna ventrali del midollo spinale. hanno il corpo cellulare nelle corna dorsali del midollo spinale. sono fibre amieliniche di tipo C.

04. Quale tra le seguenti affermazioni riguardo la propriocezione è corretta?. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. I recettori articolari svolgono un ruolo prevalentemente protettivo. I fusi neuromuscolari rilevano la tensione esercitata dai muscoli. Gli organi tendinei del Golgi rilevano la lunghezza dei muscoli.

05. Per la sensibilità cinestesica non sono fondamentali: i recettori articolari. gli organi tendinei del Golgi. tutti i recettori elencati nelle precedenti affermazioni sono fondamentali. i fusi neuromuscolari.

06. Per avere coscienza della posizione di un segmento corporeo i recettori più importanti sono: i fusi neuromuscolari presenti a livello dei muscoli interessati dal movimento. tutti i recettori elencati nelle precedenti affermazioni. i recettori cutanei superficiali dell’articolazione del segmento in questione. i recettori articolari dell’articolazione del segmento in questione.

07. La propriocezione: fornisce indicazioni sullo stato di salute degli organi interni collegati al movimento. è indispensabile per coordinare il movimento. è una forma di sensibilità specifica, non somestesica. non raggiunge mai lo stato di coscienza.

08. Le fibre efferenti che innervano un fuso neuromuscolare a catena nucleare sono: motoneuroni . statici. motoneuroni α statici. motoneuroni γ dinamici. motoneuroni α dinamici.

09. Un fuso neuromuscolare è innervato: da fibre motorie di tipo Ia. da motoneuroni α statici o dinamici. da fibre motorie mielinizzate. dagli stessi motoneuroni che innervano le fibre extrafusali.

10. I fusi neuromuscolari. sono innervati sia da fibre sensitive che motorie. sono innervati da fibre sensoriali del gruppo Ib. quando stimolati inducono la contrazione dei muscoli antagonisti. trasmettono informazioni sulla stato di tensione di un muscolo.

11. Il fuso neuromuscolare è innervato: da motoneuroni mielinizzati. dagli stessi motoneuroni che innervano le fibre extrafusali. da motoneuroni α statici o dinamici. da motoneuroni che hanno il corpo cellulare nei gangli spinali.

12. I fusi neuromuscolari: rilevano informazioni relative alla lunghezza del muscolo. sono formati da una parte centrale contrattile e da due porzioni polari di tessuto connettivo. sono disposti in serie alle fibre muscolari. non hanno innervazione efferente.

13. Quale tra le seguenti affermazioni riguardo la propriocezione è corretta?. I fusi neuromuscolari rilevano la tensione esercitata dai muscoli. I segnali afferenti provenienti dagli organi tendinei del Golgi hanno una velocità di conduzione ridotta. I recettori articolari svolgono un ruolo prevalentemente protettivo. Gli organi tendinei del Golgi rilevano la lunghezza dei muscoli.

14. Per la sensibilità cinestesica non sono fondamentali: gli organi tendinei del Golgi. i recettori di Ruffini. i recettori articolari. i fusi neuromuscolari.

15. Per avere coscienza della posizione di un segmento corporeo i recettori più importanti sono: i recettori articolari dell’articolazione del segmento in questione. i fusi neuromuscolari dei muscoli che agiscono sull’articolazione del segmento in questione. i recettori cutanei superficiali dell’articolazione del segmento in questione. gli organi tendinei dei muscoli che agiscono sull’articolazione del segmento in questione.

16. Il fuso neuromuscolare a catena nucleare è innervato da: motoneuroni γ statici e dinamici. motoneuroni α statici. motoneuroni α dinamici. motoneuroni y statici.

17. La propriocezione: è una forma di sensibilità specifica, non somestesica. è indotta da stimoli provenienti dal mondo esterno che agiscono su muscoli e articolazioni. è indispensabile per la coordinazione motoria. non raggiunge mai lo stato di coscienza.

18. I fusi neuromuscolari: sono più numerosi nei muscoli posturali. non hanno innervazione efferente. riescono a dare informazioni riguardanti la lunghezza del muscolo. sono disposti in serie alle fibre muscolari.

01. Quale tra le seguenti caratteristiche è relativa ai movimenti riflessi?. La loro ampiezza dipende dall’intensità dello stimolo. Si modificano con l’esperienza e la pratica. Si svolgono in modo automatico, ma necessitano di un inizio volontario. Possono presentarsi anche in assenza di uno stimolo sensoriale.

02. La risposta di un arco riflesso: non viene influenzata dalle afferenze sensoriali. è mediata da almeno due sinapsi nel midollo spinale. non è sotto il controllo dei centri superiori encefalici. può consistere nella contrazione di alcuni gruppi muscolari e nel contemporaneo rilasciamento di altri.

03. L'attivazione dei nocicettori, con la conseguente sensazione dolorosa: può essere indotta dall’attivazione dei meccanocettori cutanei da stimoli di grande intensità. può essere indotta dall’attivazione di nocicettori polimodali. può essere indotta dall’attivazione dei recettori per il caldo a temperature superiori ai 50° C. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette.

04. In un arco riflesso spinale: il neurone afferente fa sempre sinapsi con un interneurone spinale. il neurone afferente evoca una risposta che coinvolge i centri encefalici. il neurone efferente è un motoneurone. il neurone afferente fa sempre sinapsi con il neurone efferente.

05. La latenza di risposta dei riflessi: è costante o mostra pochissima variabilità indipendentemente dal tipo di riflesso. dipende solo dal tipo di stimolo che lo evoca. dipende solo dal numero di interneuroni presenti. dipende dal numero di interneuroni presenti e dal tipo di fibre afferenti ed efferenti.

06. Il neurone afferente di un riflesso spinale: ha una velocità di conduzione sempre superiore a 50 m/s. è sempre un neurone sensoriale. è sempre una fibra mielinizzata. è sempre una fibra amielinica.

07. Il riflesso da stiramento: coinvolge contemporaneamente molti segmenti spinali. è un riflesso viscerale. è un riflesso propriocettivo. è un riflesso polisinaptico.

08. A livello spinale hanno sede i circuiti che: consentono la masticazione. controllano i riflessi posturali. controllano l’esecuzione del movimento. controllano i riflessi vestibolari.

09. I nocicettori: possono aumentare la loro sensibilità nel caso sia presente un danno tissutale. sono presenti in concentrazione maggiore nel tessuto degli organi interni che non sulla cute. cutanei sono stimolati solo da stimoli di tipo meccanico molto intensi. possono essere stimolati dagli ioni Ca2+.

10. Il dolore cutaneo: termina con la rimozione dello stimolo doloroso. diminuisce in seguito a stimolazioni ripetute. è sempre mal localizzato. può presentare due componenti, una immediata e una tardiva.

11. La sensazione dolorifica: viene condotta da fibre ad elevata velocità di conduzione. può essere indotta dall’attivazione di nocicettori polimodali. può essere indotta dall’attivazione dei meccanocettori cutanei da stimoli di grande intensità. può essere indotta dall’attivazione dei recettori per il caldo a temperature superiori ai 50° C.

12. Quale tra le seguenti affermazioni è corretta?. Nell’arco riflesso monosinaptico manca il neurone afferente. I riflessi viscerali sono monosinaptici. Il ritardo di risposta è costante in tutti i riflessi polisinaptici. I riflessi polisinaptici coinvolgono un centro integratore costituito almeno da un interneurone.

13. Un arco riflesso può determinare: l'attivazione solo della muscolatura liscia. l'attivazione di metameri non facenti sinapsi con il riflesso stesso. la completa paralisi del muscolo. I riflessi polisinaptici coinvolgono un centro integratore costituito almeno da un interneurone.

13. Un arco riflesso può determinare: l'attivazione solo della muscolatura liscia. l'attivazione di metameri non facenti sinapsi con il riflesso stesso. la completa paralisi del muscolo. la contrazione di alcuni gruppi muscolari e il contemporaneo rilasciamento di altri.

14. Il neurone afferente di un riflesso spinale: è sempre un neurone sensoriale. è sempre un motoneurone. è sempre una fibra mielinizzata. è sempre una fibra amielinica.

15. In un arco riflesso spinale: il centro integratore si trova nei gangli delle radici dorsali del midollo spinale. il neurone afferente fa sempre sinapsi con un interneurone spinale. il neurone afferente fa sempre sinapsi con il neurone efferente. il neurone efferente è un motoneurone.

16. La latenza di risposta dei riflessi: dipende solo dal numero di interneuroni presenti. è direttamente proporzionale al numero di interneuroni presenti. dipende solo dal tipo di stimolo che lo evoca. dipende dall’intensità dello stimolo che lo evoca.

17. Si individui l'affermazione corretta: Il ritardo di risposta è costante in tutti i riflessi polisinaptici. I riflessi esterocettivi sono evocati da stimoli di tipo uditivo. Nell’arco riflesso monosinaptico manca il neurone afferente. I riflessi polisinaptici interessano almeno un interneurone.

18. In merito al riflesso da stiramento: evoca una risposta motoria dopo circa 1 secondo. è un riflesso propriocettivo. è un riflesso viscerale. coinvolge contemporaneamente molti segmenti spinali.

19. A livello del midollo spinale hanno sede i circuiti che: controllano i riflessi vestibolari. stabiliscono il programma motorio. consentono la masticazione. controllano i riflessi posturali.

20. In merito ai movimenti riflessi: Sono lenti e molto variabili. Hanno ampiezza dipendente dall’intensità dello stimolo. Possono presentarsi anche in assenza di uno stimolo sensoriale. Si svolgono in modo automatico, ma necessitano di un inizio volontario.

21. I nocicettori: possono essere sensibilizzati nel caso di un danno tissutale. vengono stimolati solo dopo che si è verificato un danno tissutale. possono essere stimolati dagli ioni Ca2+. cutanei sono stimolati solo da stimoli di tipo meccanico molto intensi.

22. In merito al dolore cutaneo si individui l'affermazione corretta: termina con la rimozione dello stimolo doloroso. può presentare due componenti, una immediata e una tardiva. diminuisce in seguito a stimolazioni ripetute. nasce dall’eccessiva stimolazione dei recettori meccanici e termici cutanei.

01. Il programma motorio origina a livello: del midollo spinale. dei motoneuroni. corticale, nello specifico nelle aree motorie. del cervelletto.

02. I movimenti volontari: non cambiano con la pratica. sono stereotipati. dipendono sempre dalla presenza di uno stimolo sensoriale. mostrano il fenomeno dell’equivalenza motoria.

03. I movimenti volontari: non cambiano con la pratica. sono stereotipati. hanno ampiezza costante. mostrano il fenomeno dell’equivalenza motoria.

04. Quale tra le seguenti affermazioni è corretta?. Il sistema motorio è un sistema afferente. Il controllo motorio richiede il coinvolgimento del sistema nervoso centrale e periferico. I muscoli delle gambe sono muscoli prossimali. Addurre significa allontanare dal corpo.

05. Si individui l'affermazione corretta: La contrazione di un muscolo determina sempre movimento. I muscoli delle gambe sono muscoli prossimali. Per muoversi c'è necessità del controllo del sistema nervoso centrale e di quello periferico. Il sistema motorio è un sistema afferente.

06. Il programma motorio viene sviluppato a livello: dei motoneuroni. delle aree motorie corticali. delle aree associative corticali. del cervelletto.

01. Nell’orecchio medio: sono presenti muscoli striati con funzione di adattatori di impedenza. viene trasmetta in maniera fedele la frequenza della vibrazione della membrana timpanica alla finestra ovale grazie alla catena degli ossicini. la frequenza con cui la staffa pone in vibrazione i liquidi endococleari è maggiore della frequenza che la vibrazione sonora trasmette al timpano. la catena degli ossicini trasmette fedelmente l’ampiezza della vibrazione dalla membrana timpanica alla finestra ovale.

02. La membrana timpanica: per funzionare nel migliore dei modi deve avere pervia la tuba di Eustachio. modifica la frequenza delle onde sonore che giungono all’orecchio. separa due compartimenti in cui le pressioni sono molto diverse tra loro. quando oscilla fa vibrare la finestra ovale grazie all’attivazione del muscolo tensore del timpano.

03. Nell’orecchio medio: avviene una modulazione della frequenza del suono. è presente perilinfa. è presente aria a pressione subatmosferica. catena degli ossicini e membrana timpanica vibrano alla stessa frequenza.

04. Nell’orecchio medio: la finestra ovale esercita sui liquidi endococleari una forza minore, per unità di superficie, rispetto alle vibrazioni della membrana timpanica. sono presenti muscoli striati con funzione di adattatori di impedenza. la catena degli ossicini trasmette fedelmente l’ampiezza della vibrazione dalla membrana timpanica alla finestra ovale. la catena degli ossicini trasmette fedelmente la frequenza della vibrazione dalla membrana timpanica alla finestra ovale.

05. Quale tra le seguenti strutture non fa parte dell’orecchio interno?. La membrana basilare. Il nucleo olivare superiore. La scala media. La finestra rotonda.

06. Quale tra le seguenti strutture non fa parte dell’orecchio interno?. Condotto uditivo. La membrana basilare. La finestra rotonda. La scala media.

07. Quale tra le seguenti strutture non fa parte dell’orecchio interno?. La membrana basilare. La scala media. La finestra rotonda. La catena degli ossicini.

08. La membrana timpanica: ha un’area che è circa il doppio rispetto a quella della finestra ovale. trasmette la vibrazione nell’orecchio medio in modo più efficace quando la tuba di Eustachio non è ostruita. separa due compartimenti in cui le pressioni sono molto diverse tra loro. modifica la frequenza delle onde sonore che giungono all’orecchio.

09. Nell’orecchio medio, il sistema di trasmissione dei suoni dal timpano alla finestra ovale: ha un’area che è circa il doppio rispetto a quella della finestra ovale. trasmette la vibrazione nell’orecchio medio in modo più efficace quando la tuba di Eustachio non è ostruita. separa due compartimenti in cui le pressioni sono molto diverse tra loro. modifica la frequenza delle onde sonore che giungono all’orecchio.

09. Nell’orecchio medio, il sistema di trasmissione dei suoni dal timpano alla finestra ovale: modifica la frequenza dei suoni. modifica l’energia sonora. amplifica la pressione dei suoni. può attenuare le frequenze sonore più elevate.

10. Nell’orecchio medio: è presente aria a pressione subatmosferica. non sono presenti muscoli. è presente perilinfa. la catena degli ossicini vibra alla stessa frequenza della membrana timpanica.

11. Quale tra le seguenti strutture non fa parte dell’orecchio interno?. Il nucleo olivare superiore. La scala media. La membrana basilare. L’organo del Corti.

12. Il cervelletto: riceve informazioni dalla corteccia cerebrale motoria. riceve informazioni afferenti vestibolari. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette. riceve informazioni afferenti propriocettive.

01. Fanno parte dei recettori del sistema vestibolare: ?. gli otoliti del sacculo e dell’utricolo. le fibre del nervo vestibolare. le cellule ciliate della coclea. le cellule ciliate dei canali semicircolari.

02. Nel sacculo e nell’utricolo: gli otoliti sono cristalli di silicio. i movimenti degli otoliti possono essere determinati da rotazioni della testa sul piano orizzontale. si ha sensibilità a variazioni della forza di gravità. i movimenti delle ciglia dei recettori provocano i movimenti degli otoliti.

03. In merito alle ciglia delle cellule recettoriali degli organi otolitici: hanno all’incirca tutte le stessa dimensione, escluso il chinociglio che è più alto. quando si piegano esercitano un’azione meccanica sugli otoliti. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. si piegano a causa dell’azione che la forza di gravità esercita sugli otoliti.

04. Tra i recettori del sistema vestibolare ci sono: le cellule ciliate dei canali semicircolari. il neuroni del nucleo dello Scarpa. le cellule ciliate della coclea. gli otoliti del sacculo e dell’utricolo.

05. Nel sacculo e nell’utricolo: gli otoliti sono cristalli di silicio. i recettori sono sensibili a variazioni della forza di gravità. i movimenti degli otoliti possono essere determinati da rotazioni della testa sul piano orizzontale. gli otoliti hanno all’incirca la stessa densità dell’endolinfa.

06. Le ciglia delle cellule recettoriali degli organi otolitici: se si piegano verso il chinociglio inducono depolarizzazione, mentre se si piegano allontanandosi dal chinociglio non modificano il potenziale di membrana del recettore. si piegano a causa dell’azione che la forza di gravità esercita sugli otoliti. quando si piegano esercitano un’azione meccanica sugli otoliti. hanno all’incirca tutte le stessa dimensione, escluso il chinociglio che è più alto.

01. Il passo è composto: da nessuna delle precedenti. da una fase di singolo appoggio e una di doppio appoggio. da una fase di oscillazione e una di swing. dalla fase di stance, e dalla fase di swing.

02. Il passo è composto: da una fase di supporto, a una fase di oscillazione. da una fase di singolo appoggio e una di doppio appoggio. da una fase di oscillazione e una di swing. da tutte le precedenti.

03. L'andatura più utilizzata nella vita di tutti i giorni è: la marcia. il cammino. Nessuna delle precedenti affermazioni è corretta. la corsa.

04. Il passo è definito come: un gesto atletico. nessuna delle precedenti. l'intervallo di tempo che intercorre tra un evento e il successivo. l'intervallo di tempo che passa tra un appoggio, e 2 successivi appoggi.

05. Nella corsa, rispetto al cammino, manca: doppio appoggio. fase di volo. fase di singolo appoggio. fase di oscillazione.

06. Nella corsa, rispetto al cammino, manca: fase di swing. doppio appoggio. fase di oscillazione. fase di stance.

07. Nella corsa il passo è diviso in: singolo supporto, volo e singolo supporto controlaterale. singolo supporto e doppio supporto. doppio supporto, oscillazione e doppio supporto. singolo supporto, oscillazione e doppio supporto.

08. Per incrementare la velocità di cammino: aumentano frequenza e ampiezza del passo. aumenta solo la frequenza del passo. aumenta il tempo di appoggio del piede. aumenta solo l'ampiezza del passo.

09. Nel cammino la percentuale del passo in cui il piede è a contatto con il terreno: nessuna delle precedenti. è superiore al 50%. è pari al 40%. è pari al 90% in maniera stabile.

10. La fase di supporto nel cammino è divisa in: supporto instabile e supporto derivato. nessuna delle precedenti. singolo supporto e doppio supporto. doppio supporto e supporto instabile.

11. L'essere umano cominicia a camminare: poco prima dell'anno di età. nei primi 3 mesi di vita. al secondo anno di vita. nessuna delle precedenti.

12. Le caratteristiche del passo del bambino diventano come quelle dell'adulto: a 5 anni. a 15anni. a 2 anni. a 10 anni.

01. Gli ostacoli che l'uomo deve affrontare durante il cammino sono: sono solo psicologici. forza di gravita` e resistenza dell'aria. sono variabili a seconda dell'etnia. forza di gravità e dispendio energetico.

01. A seguito di un allenamento aerobico di lunga durata peso e volume del cuore: diminuiscono. si dimezzano. non variano. aumentano.

02. L'obiettivo principale dell'allenamento è: definito in base ai canoni di bellezza. indurre adattamenti biologici strutturali e funzionali che migliorino la performance in esercizi specifici. ininfluente rispetto allo sforzo svolto per effettuarlo. nessuna delle precedenti.

03. Il principio di specificità prevede: tutte le precedetni. un allenamento che migliori la forza esplosiva. che ci si alleni a prescindere dal tipo di attività che si svolge. che ci si alleni effettuando attività vicine a quelle per cui si vuole ottenere un miglioramento.

04. Ad un determinato stimolo allenante: non tutti rispondono. nessuna delle precedenti. rispondono tutti in maniera standardizzata. rispondo tutti in maniera diversa.

05. Per indurre un miglioramento in una determinata attività bisogna: solo aumentare l'introito calorico. fare uso di sostanze dopanti. applicare il principio del sovraccarico funzionale. nessuna delle precedenti.

01. L'esercizio in gravidanza. non è chiaro se faccia male. non è chiaro se faccia bene. è consigliato. è sconsigliato.

02. I dati disponibili in letteratura indicano che allenarsi in gravidanza: comporta rischi per l'apparato respiratorio del nascituro. influenza positivamente un precoce sviluppo neurologico. influenza negativamente la crescita ponderale del bambino. non da nessun tipo di beneficio.

03. Quali tra i seguenti eventi comporta un danno nel nascituro di una donna incinta?. riduzione del flusso ematico alla placenta accompagnato da ipossia fetale. tutte le risposte sono corrette. ipertermia fetale. riduzione dell’apporto di glucosio al feto.

01. Quale dei seguenti strumenti è indicato per la misurazione della forza muscolare: bilancia. elettrocardiografo. spirometro. dinamomentro.

02. Come per tutti gli strumenti di misura il dimamometro necessita di: valutazione dell'accuratezza. manutenzione. taratura. tutte le precedenti affermazioni sono corrette.

03. In linea di principio la forza muscolare è maggiore in chi: ha una concentrazione di fosfocreatina nel muscolo superiore. ha una sezione muscolare maggiore. ha una gittata sistolica maggiore. ha più emoglobina nel sangue.

01. L'esercizio con carichi progressivi: non è utile nel miglioramento della performance. serve solo per migliorare le prestazioni aerobiche. è un'applicazione del principio del sovraccarico. nessuna delle precedenti.

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