La diminuzione della temperatura corporea:
è causata dalla comparsa di brividi
induce la comparsa di brividi
non induce la comparsa di brividi
provoca una tipica reazione anticipatoria. L’omeostasi è un processo:
legato esclusivamente alla regolazione della temperatura corporea
sempre di tipo anticipatorio
statico
dinamico. In una condizione di stato stazionario (steady state):
è sinonimo di equilibrio
raggiungo il VO2max
non richiede la "fornitura" di energia sotto forma di calore
la variabile in oggetto non è sottoposta a variazioni significative. I meccanismi di termoregolazione rappresentano un tipico esempio di:
risposta anticipatoria
Feedback nullo
feedback negativo
FEEDFORWARD. I circuiti a feedback negativo possono operare:
solo a livello dei principali organi
solo a livello di cellula
a livello di organo, di cellula o di molecola.
si attivano solo in presenza di stimoli termici. I meccanismi di regolazione retroattiva positiva:
non esistono
sono sinonimo di feedback negativo
si attivano durante il parto
favoriscono la produzione di ATP. I sistemi ad azione retroattiva:
sono sinonimi di potenziale d'azione
sono esclusivamente di tipo negativo
sono un tipico esempio dei meccanismi omeostatici
non sono coinvolti nei processi enzimatici. Il termine feedforward indica:
un sistema di controllo a feedback negativo
un meccanismo basato sulla regolazione anticipatoria
un movimento stereotipato
un sistema di controllo a feedback positivo. La regolazione anticipatoria:
può essere associata ai fenomeni di apprendimento
non è associata alla regolazione della temperatura
è associata esclusivamente alla funzionalità del sistema gastrointestinale
caratterizza le fasi di recupero post esercizio. I brividi:
si verificano con un temperatura corporea di 15°C
permettono l'abbassamento della temperatura corporea
sono un tipico esempio di risposta omeostatica
sono preceduti da vasodilatazione. Il controllo della concentrazione di glucosio nel sangue:
non è regolato dal sistema endocrino
dipende dai ritmi circadiani
è regolato dai barocettori
è un tipico esempio di omeostasi. I meccanismi di regolazione retroattiva positiva (feedback positivo):
gestiscono la comparsa di brividi in risposta alla basse temperature
sono generalmente contrari al principio fisiologico generale di omeostasi
sono assimilabili a una risposta anticipatoria
non esistono nella fisiologia umana. Un riflesso è:
un movimento rapido
una risposta premeditata
un risposta innata e volontaria
un risposta innata e involontaria. I neurotrasmettitori:
non si diffondono attraverso il liquido extracellulare
sono rilasciati dalle terminazioni nervose
sono prodotti e secreti dalle ghiandole endocrine
viene rilasciato nel torrente circolatorio. Le variazioni dell’ambiente esterno possono indurre:
lo spostamento di una variabile rispetto al suo valore di riferimento
una variazione dei valori di riferimento di una determinata variabile
un malfunzionamento dei sistemi omeostatici
l'inibizione delle risposte omeostatiche. La temperatura corporea:
può essere regolata da una variazione del flusso ematico
non dipende dal flusso ematico sottocutaneo
aumenta solo in presenza di febbre
è gestita da un singolo sistema a feedback negativo. Un recettore è:
una via discendente
un centro di integrazione di segnali chimici e elettrici
sinonimo di stimolo
una struttura deputata all’identificazione delle variazioni di uno specifico parametro. La temperatura corporea:
non varia in base ai ritmi circadiani
rimane sempre costante
è regolata sono con la variazione del flusso ematico
è regolata da una molteplicità di sistemi. Gli ormoni:
vengono trasportati dal sistema linfatico
vengono trasportati dal torrente ematico
sono rilasciati dalle cellule muscolari
sono rilasciati dalle terminazioni nervose. Durante la fase febbrile, i sistemi di controllo omeostatico:
inibiscono la risposta immunitaria
sono inibiti
non servono per contrastare l'infezione in corso
regolano continuamente la temperatura corporea. gli ormoni:
sono secreti dagli organi e successivamente inviati alle ghiandole endocrine
non interagiscono con le cellule bersaglio
sono rilasciati dalle terminazioni nervose
sono prodotti e secreti dalle ghiandole endocrine. Una ghiandola endocrina:
inibisce la ricezione di uno stimolo
può essere considerata un recettore sensoriale
non produce ormoni
può essere considerata un centro di integrazione di segnali. . I messaggeri chimici:
inibiscono la comunicazione intercellulare
sono un particolare tipo di ormoni
non influiscono sull'omeostasi dell'organismo
svolgono un ruolo fondamentali per la regolazione omeostatica dell'organismo. Una via afferente:
porta il segnale dal centro di integrazione al recettore
non è un sistema di conduzione di segnale
porta il segnale dal recettore al centro di integrazione
porta il sangue all'atrio destro. I ritmi biologici:
sono indipendenti dalla presenza di segnali ambientali
non sono influenzati dalla luce ambientale
non sono modificabili
sono determinati da sistemi pacemaker posti nel cervello. Le principali categorie di messaggeri chimici sono:
neurotrasmettitori e neuroni
ormoni, neurotrasmettitori, agenti paracrini e autocrini
ormoni e cellule bersaglio
noradrenalina e cortisolo. I riflessi:
basati su una reazione anticipatoria
non sono soggetti a modificazioni indotte dall'apprendimento
possono essere soggetti a modificazioni indotte dall'apprendimento
una risposta volontari. . Le risposte omeostatiche locali:
coinvolgono strutture cerebrali superiori
sono confinate nella zona dello stimolo
coinvolgono gli ormoni
sono di tipo infiammatorio. i ritmi biologici:
costituiscono una componente di tipo anticipatorio (feedforward) dei sistemi di controllo omeostatico
costituiscono una componente di tipo feedback negativo dei sistemi di controllo omeostatico
costituiscono una componente di tipo feedback positivo dei sistemi di controllo omeostatico
non sono determinati da sistemi pacemaker posti nel cervello. Una regolazione di tipo feedforward:
posticipa le modificazioni di un parametro fisiologico
inibisce le risposte omeostatiche dell'organismo
anticipa le modificazioni di un parametro fisiologico
rallenta velocità delle risposte omeostatiche dell’organismo. sistemi di controllo omeostatico:
modificano la temperatura atmosferica
enfatizzano le variazioni dell’ambiente interno
minimizzano le variazioni dell’ambiente interno
mantengono una assoluta costanza dell’ambiente interno. . L'epifisi:
non modifica la sua funzionalità in base alla luce solare
fa parte del sistema nervoso periferico
secerne corticotropina
secerne melatonina. . Le informazioni ambientali:
non sono in grado di modificare "l'orologio interno"
non sono necessarie per regolare il ciclo sonno-veglia
sono necessarie per regolare il ciclo sonno-veglia
influiscono sulla funzionalità del nucleo soprachiasmatico. La temperatura corporea:
si innalza prima del risveglio
non è influenzata dai ritmi circadiani
si abbassa prima del risveglio
si alza durante il sonno. I ritmi circadiani:
sono basati su un sistema a feedback negativo
non influiscono sulle concentrazioni ormonali nel sangue
influiscono il ciclo sonno-veglia e la temperatura corporea
sono un processo ritmico di tipo estrinseco. . I processi di acclimatazione:
sono solitamente reversibili
sono mediati da un singola risposta cellulare
sono predeterminati ereditariamente
sono solitamente irreversibili. La capacità individuale di rispondere a una particolare situazione di stress ambientale:
non è rigidamente predeterminata
non può venir migliorata dalla prolungata esposizione alla condizione di stress
è rigidamente predeterminata
non è influenzata da parametri ereditari. La giunzione occludente:
sono un sinonimo di desmosoma
non permettono il passaggio dell'acqua
non sono delle barriere di tipo selettivo
sono tipiche delle cellule epiteliali. Le giunzioni di membrane sono:
barriere impermeabili
divise in desmosomi, giunzioni occludente, e giunzioni comunicanti
composta da catene di carboidrati
contenute nel citosol. . La giunzione comunicante:
bloccano il passaggio del sodio
non sono caratteristiche delle cellule del cuore
mette in comunicazione il citosol di cellule adiacenti
permette il passaggio di grosse proteine. Le membrane cellulari:
non hanno funzione strutturale
costituiscono la maggior parte degli elementi strutturati all'interno delle cellule
bloccano il passaggio di tutte le molecole
sono costituite da carboidrati. I desmosomi:
sono tipici delle cellule epiteliali
non sono implicate nel mantenere unite le cellule adiacenti sottoposta a stimoli meccanici
si trovano nel nucleo cellulare
sono caratterizzati dall’accumulo di proteine che formano placche dense situate lungo la superficie citoplasmatica. Il colesterolo:
si trova nel nucleo cellulare
permette di mantenere un livello di fluidità intermedia della membrana
a alte temperature, minimizza la riduzione della fluidità della membrana
non è inserito nel doppio strato fosfolipidico. I fosfolipidi:
sono proteine
si trovano nel nucleo cellulare
nelle membrane cellulari sono organizzati in un singolo strato
sono molecole anfipatiche. . Le membrane sono costituite da:
un doppio strato di proteine contenente all’interno delle molecole lipidiche
un doppio strato di molecole lipidiche contenente all’interno delle proteine
un singolo strato di molecole lipidiche
un singolo strato di proteine. Le cellule eucariote:
differiscono dalle cellule procariotiche in base alla loro struttura
non si trovano nel corpo umano
sono tipiche dei batteri
sono uguali alle cellule procariotiche. . Una cellula è divisa in:
organuli cellulari e citosol
citosol e citoplasma
due regioni, nucleo e citoplasma
nucleo e citoscheletro. Un organulo cellulare:
contiene il citoplasma
svolge funzioni specifiche che contribuiscono
è sinonimo di cellula
è circondato dalla membrana cellulare. La membrana plasmatica:
è all'interno della cellula
circonda la cellula
è esterna alla membrana cellulare
circonda il nucleo cellulare. Il citoscheletro cellulare:
si trova nel nucleo cellulare
contiene il citoplasma
mantiene la forma della cellula e ne produce i movimenti
ha le stesse funzioni del citosol. I filamenti citoscheletrici sono:
all'interno dei ribosomi
suddivisi in microfilamenti, filamenti intermedi e i microtubuli
strutture cellulari deputate alla sintesi proteica
tutti delle stesse dimensioni. Individua la risposta errata:
La maggior parte dell’ATP utilizzata dalle cellule si forma nei mitocondri
I mitocondri si trovano in tutto il citoplasma. la respirazione cellulare consuma anidride carbonica e produce ossigeno
mitocondri hanno una forma sferica o allungata,. I perossisomi:
sono coinvolti nella digestione dei carboidrati
sono sinonimi di lisosomi
non sono circondati da membrana
consumano molecole di ossigeno. . Gli endosomi:
si trovano nell'apparato di Golgi
sono un tipo di giunzione di membrana
si trovano nella membrana plasmatica
sono coinvolti nella modifica del traffico vescicolare all’interno delle cellule. Indica l'affermazione corretta:
il nucleo, all'interno della cellula, ha principalmente una funzione strutturale
il nucleo, all'interno della cellula, ha principalmente una funzione di trasporto
i globuli rossi maturi contengono numerosi nuclei
quasi tutte le cellule contengono un singolo nucleo. Indica l'affermazione corretta:
Intorno al nucleo è presente la membrana nucleare
io nucleo cellulare si trova all'interno del nucleolo
la cromatina si trova all'esterno del nucleo
nucleolo è sinonimo di nucleo cellulare. I ribosomi:
sono la fabbrica dei lipidi di un cellula
non sono costituite da molecole di RNA
sono la fabbrica delle proteine di un cellula
hanno un diametro di circa 5 mm. . I ribosomi sono formati:
da 3 sub unità
da 3 sub unità
da più di 200 sub unità
da 2 sub unità. . Una cellula può contenere:
al massimo un singolo ribosoma
al massimo 2 ribosomi
fino a 10 milioni di ribosomi
un ribosoma per ogni nucleo. Indica l'affermazione corretta:
il reticolo endoplasmatico può essere di 2 tipi: ruvido e liscio
Il reticolo endoplasmatico liscio è coinvolto nella formazione di proteine
Il reticolo endoplasmatico ruvido non possiede ribosomi
Il reticolo endoplasmatico ruvido è coinvolto nella formazione di lipidi. I mitocondri si trovano:
nel citoplasma
nelle giunzione di membrana
nei ribosomi
nel nucleo cellulare
. L'apparato di Golgi:
è una membrana selettiva
è composto da una serie di sacche piatte che formano una struttura a forma di scodella
ricopre il nucleo cellulare
è un organo cellulare adibito alla modifica dei lipidi. Il ciclo di Krebs:
avviene sulla membrana cellulare
è sinonimo di fosforilazione ossidativa
è un processo che precede la glicolisi
è sinonimo di ciclo dell'acido citrico. Il ciclo di Krebs:
è un processo fondamentale per la produzione e lo smaltimento del lattato ematico
è un processo chiave per la successiva fosforilazione ossidativa
non produce ATP
è un processo chiave per la successiva glicolisi. L'ATP è costituito da:
tre gruppi fosfato.
una molecola di ossigeno e tre gruppi fosfato.
una molecola di adenina, una di ribosio e tre gruppi fosfato.
una molecola di adenina, una di anidride carbonica e tre gruppi fosfato. In assenza di ossigeno si può avere:
la fosforilazione ossidativa
la fosforilazione ossidativa e il ciclo di krebs
la glicolisi e il ciclo di Krebs
la glicolisi. La glicolisi catabolizza principalmente:
lipidi
proteine
glucosio
vitamine. L'energia derivante dall'idrolisi dell'ATP non viene utilizzata :
per la trascrizione dell'RNA messaggero
per la sintesi di molecole organiche utilizzate per le strutture cellulari
per il trasporto attivo di molecole attraverso le membrane
per la produzione di forza e movimento. La glicolisi avviene:
nel citosol
nel nucleo
sulla membrana cellulare
sul citoscheletro. La gluconeogenesi può avvenire:
nel muscolo scheletrico
nell'intestino tenue
nel fegato e nei muscoli
nel fegato e nei reni. Gli amminoacidi possono derivare da:
secrezioni pancreatiche
ciclo di krebs
sintesi di aminoacidi non essenziali a partire dai chetoacidi derivati dai carboidrati e dai lipidi
sintesi del glicogeno. Il termine proteasi è riferito a:
enzimi coinvolti nella sintesi proteica
nella digestione degli amminoacidi
enzimi coinvolti nel catabolismo proteico
nell'assorbimento gastro intestinale delle proteine. Gli amminoacidi:
non possono essere metabolizzati per fornire energia per la sintesi di ATP
non contengono atomi di azoto
possono essere metabolizzati per fornire energia per la sintesi di ATP
vengono sintetizzati con la gluconeogenesi. L’ammoniaca prodotta dalla deaminazione ossidativa:
viene trasportata al fegato senza oltrepassare le membrane cellulari
viene trasformata in piruvato
è molto tossica per le cellule se viene accumulata.
si unisce all'ossigeno per formare urea. Gli amminoacidi possono derivare da:
secrezioni pancreatiche
proteine ingerite e successiva degradazione nel tratto intestinale
ciclo di krebs
sintesi del glicogeno. La deaminazione ossidativa:
è coinvolta nella gluconeogenesi
crea proteine a partire dall'ammoniaca
è coinvolta nella sintesi lipidica
rimuove i gruppi aminici. L'acido folico è:
una vitamina liposolubile
un acido grasso
una vitamina idrosolubile
un amminoacido essenziale. La vitamina C è:
una vitamina idrosolubile
un amminoacido essenziale
una vitamina liposolubile
un acido grasso. La vitamina D:
una vitamina liposolubile
una vitamina idrosolubile
un amminoacido essenziale
un acido grasso. Il triptofano è:
una vitamina liposolubile
una vitamina idrosolubile
un acido grasso
un amminoacido essenziale. La tirosina è:
una vitamina liposolubile
una vitamina idrosolubile
un amminoacido essenziale
un acido grasso. L'acido linoleico è:
una vitamina idrosolubile
un acido grasso
un amminoacido essenziale
una vitamina liposolubile. Il catabolismo delle vitamine:
produce amminoacidi essenziali
fornisce direttamente energia chimica
non fornisce direttamente energia chimica
avviene negli adipociti. Le vitamine idrosolubili:
sono ad esempio Vitamina A e K
non funzionano come coenzimi
formano parte dei coenzimi come Fad e NAD+
entrano nella prima reazione del ciclo di Krebs. L’ingestione di notevoli quantità di vitamine idrosolubili:
ha effetti tossici
provoca un accumulo di vitamine nel tessuto adiposo
viene immagazzinata nel fegato
porta a una loro rapida escrezione nelle urine. Una contrazione muscolare isotonica è caratterizzata da :
un allungamento del muscolo stesso
un accorciamento del muscolo stesso
una concentrazione di ioni calcio costante
la presenza di tetano muscolare. Una contrazione muscolare comincia con:
L'avvio di un potenziale d'azione
la rimozione del calcio dalla troponina
con lo scorrimento dei filamenti sottili su quelli spessi
la scissione dell'ATP. I tubuli T:
si trovano sulle teste globulari
interagiscono con le cisterne terminali del reticolo sarcoplasmatico
interagiscono con il nucleo cellulare
soni i dotti principali del pancreas. Non è una componente del muscolo scheletrico:
Linea M
Banda A
Linea Z
Linea T. Non è una componente del muscolo scheletrico:
Banda A
Linea M
Banda Y
Linea Z. Non è una componente del muscolo scheletrico:
Linea M
Linea Z
Banda A
Banda F. Nel muscolo scheletrico il ponte trasverso ha:
2 teste globulari
5 teste globulari
4 teste globulari
3 teste globulari. Il sito di legame per l'actina si trova:
sulla troponina
sulla tropomiosina
su una testa globulare di un ponte trasverso
sul filamento sottile. Il sito di legame per l'ATP si trova:
su una testa globulare di un ponte trasverso
sul filamento sottile
sulla troponina
sulla tropomiosina. Ciascuna fibra muscolare è innervata da un ramo proveniente da:
placca motrice
due motoneuroni
un solo motoneurone
tre motoneuroni. Nella contrazione muscolare, l'acetilcolina :
ripolarizza la membrane della placca motrice
chiude i canali ionici per il sodio
viene rilasciata da un potenziale d’azione in un motoneurone
chiude i canali ionici per il potassio. La contrazione muscolare comincia con:
l'aumento della concentrazione citosolica di ossigeno
l'aumento della concentrazione citosolica di potassio
l'aumento della concentrazione citosolica di ioni calcio
la presenza di ATP. Il termine contrazione muscolare:
si riferisce all'apertura dei canali ionici pre il potassio
è sinonimo di ripolarizzazione
si riferisce all'avvio del ciclo dei ponti trasversi
si riferisce all'apertura dei canali del calcio. L’aumento del reclutamento delle unità motorie:
diminuisce la velocità di accorciamento muscolare
aumenta la velocità con cui un muscolo sposta un determinato carico
inibisce l'apertura dei canali per il sodio
definisce il grado di affaticamento. il rilassamento di una fibra muscolare, dopo la contrazione, è il risultato:
del trasporto attivo di ioni calcio dal citosol nuovamente nel reticolo sarcoplasmatico.
del trasporto mediato di ioni sodio dal citosol nuovamente nel reticolo sarcoplasmatico.
la deplezione delle molecole di ATP
del trasporto attivo di ioni calcio dal reticolo sarcoplasmatico alla membrana cellulare. Nella contrazione muscolare:
gli ioni sodio si legano alla troponina
gli ioni calcio si legano alla tropomiosina
gli ioni calcio si legano alla actina
gli ioni calcio si legano alla troponina. La tensione tetanica isometrica massima viene prodotta:
alla minima lunghezza del sarcomero
alla massima lunghezza del sarcomero
alla lunghezza ottimale del sarcomero
solo nei muscoli agonisti. La velocità di accorciamento della fibra muscolare:
aumenta linearmente all'aumentare del carico
aumenta esponenzialmente all'aumentare del carico
non può essere variata
si riduce con aumenti di carico. Quale tra le seguenti non è un tipo di fibra muscolare:
glicolitiche lente
glicolitiche ossidative rapide
ossidative lente
glicolitiche rapide. Le fibre glicolitiche rapide, rispetto alle fibre ossidative:
producono una tensione maggiore
hanno un diametro medio più piccolo
si affaticano più lentamente
producono una tensione minore. Le fibre glicolitiche rapide, rispetto alle fibre ossidative:
si affaticano più lentamente
hanno un diametro medio più piccolo
producono una tensione minore
hanno un diametro medio più grande. La diminuzione delle capacità muscolari con l'invecchiamento è dovuto a:
denervazione periferica
rigidità tendinea
aumento delle fibre glicolitiche
principalmente a un calo del diametro medio delle fibre muscolari. L'aumento di forza muscolare:
si può verificare senza un contestuale significativo aumento dell'ipertrofia muscolare
è limitato nelle donne
è indipendente da fattori nervosi
è legato a un aumento degli input inibitori afferenti dei recettori sensoriali tendinei. L'ipertrofia è causata da:
aumento della dimensione della placca motrice
aumentata lunghezza dei sarcomeri
diminuzione del diametro delle cellule muscolari
aumentata sintesi dei filamenti di actina e miosina. Un esercizio aerobico induce generalmente:
una diminuzione del numero di mitocondri
una diminuzione della capillarizzazione
un'atrofia localizzata
un aumento del numero di mitocondri. Con atrofia da disuso si intende:
un muscolo denervato
presenza di un muscolo atrofizzato ma con apporto nervoso intatto
presenza di un muscolo normale ma con perdita di tessuto nervoso
rigidità muscolare indotta da eccessivo allenamento. Le proprietà del muscolo:
possono essere influenzate dalla regolarità con cui un muscolo viene usato
non possono essere influenzate dalla regolarità con cui un muscolo viene usato
sono innate
sono geneticamente predeterminate. i crampi muscolari:
sono contrazioni tetaniche volontarie
non sono legati a squilibri elettrolitici
sono contrazioni tetaniche involontarie
sono contrazioni tetaniche sottomassimali. Le fibre glicolitiche ossidative rapide sono caratterizzate da:
pochi capillari
molti capillari
elevato contenuto di glicogeno
elevata velocità di contrazione. Le fibre ossidative lente hanno:
grande diametro delle fibre
elevata velocità di affaticamento
molti mitocondri
pochi capillari. La maggior parte dei muscoli contiene:
solo fibre ossidative lente
solo fibre glicolitiche rapide
solo fibre glicolitiche ossidative rapide
tutti e tre i tipi di fibre. Nel muscolo cardiaco:
troponina e tropomiosina hanno la stessa funzione che possiedono nel muscolo scheletrico
troponina e tropomiosina sono situate sul filamento spesso
non troviamo la tropomiosina
non troviamo la troponina. Il muscolo scheletrico:
produce spontaneamente potenziali d'azione
possiede filamenti spessi e sottili
non possiede tubuli trasversi
non viene eccitato della stimolazione nervosa. La contrazione delle cellule muscolari cardiache avviene:
in risposta a un potenziale d’azione di membrana che si propaga attraverso i tubuli L
in risposta a un processo osmotico
in risposta a un potenziale d’azione di membrana che si propaga attraverso i tubuli T
indipendentemente dell'arrivo di un potenziale d'azione. Il muscolo liscio:
ha un alto rimo di scissione dell'ATP
si contrae a una velocità superiore rispetto al muscolo striato
si contrae alla stessa velocità muscolo striato
ha un basso rimo di scissione dell'ATP. Il muscolo cardiaco:
non è striato
combina caratteristiche della muscolatura scheletrica e di quella liscia.
non contiene filamenti sottili di troponina
possiede cellule con più nuclei. Le cellule muscolari lisce:
sono anche striate
non contengono filamenti di actina e miosina
contengono filamenti di actina e miosina
hanno 2 nuclei. Le cellule muscolari lisce:
hanno più nuclei
sono fusiformi
contengono striature
non sono innervate. Ormoni e neurotrasmettitori provenienti dal sistema nervoso autonomo:
modulano la quantità di Ca2+ liberato durante l’accoppiamento eccitazione-contrazione
modulano la quantità di sodio liberato durante l’accoppiamento eccitazione-contrazione
possono provocare una contrazione tetanica del muscolo cardiaco
non permettono di variare la forza espressa dalle cellule cardiache. La refrattarietà della membrana plasmatica del cuore:
provoca una contrazione tetanica cardiaca
permette al muscolo cardiaco di lavorare in maniera intermittente alternando rilassamento e contrazione
permette di alternare una contrazione atriale e una ventricolare
permette l'invio di potenziali d'azione multipli durante una singola contrazione. Nei dischi intercalari del muscolo cardiaco troviamo:
il citoscheletro
il calcio disciolto e libero
i ribosomi
gap junctions. Nel muscolo cardiaco:
un potenziale d'azione avviato da una cellula pacemaker viene inibito da una gap junction
non ci sono potenziali d'azione che nascono spontaneamente
un potenziale d'azione non è sufficiente a stimolare le cellule limitrofe
un potenziale d'azione avviato da una cellula pacemaker si propaga rapidamente in tutto il cuore. La contrazione cardiaca dipende dallo spostamento:
nel citosol del sodio extracellulare
del calcio dal reticolo sarcoplasmatico allo spazio extracellulare
nel citosol del Ca2+ extracellulare
del calcio extracellulare nel sarcolemma. Nel muscolo cardiaco il potenziale d'azione :
viene inibito da una gap junction
ha una durata relativamente lunga rispetto al muscolo scheletrico
ha una durata uguale a quella del muscolo scheletrico
ha una durata inferiore a quella del muscolo scheletrico. Il muscolo cardiaco:
può raggiungere una contrazione tetanica
non possiede gap junctions
non possiede delle striature e dei sarcomeri
possiede delle striature e dei sarcomeri. Seleziona l'affermazione corretta
Tutte le cellule muscolari lisce possono generare potenziali d’azione nella loro membrana plasmatica
La fase crescente del potenziale d’azione del muscolo liscio è dovuta all’entrata di ioni sodio nella cellula
le due fonti degli ioni calcio citosoliche che avviano la contrazione del muscolo liscio sono il reticolo sarcoplasmatico e il calcio extracellulare.
la muscolatura liscia non si contrae tramite un meccanismo di scorrimento dei filamenti. I muscoli lisci:
possono generare potenziali d'azione spontaneamente
non possono essere classificati come muscoli unitari
non possono generare potenziali d'azione spontaneamente
hanno una placca motrice specializzata. Il muscolo liscio:
possiede i tubuli trasversi
ha una struttura striata
non è influenzato da ormoni o neurotrasmettitori
può essere unitario o multiunitario. Durante le contrazioni isometriche di una fibra muscolare scheletrica:
la tensione generata è la risposta a stimoli multipli
la tensione generata è la risposta a stimoli singoli
la tensione generata è la risposta a stimoli accoppiati
il singolo potenziale d'azione dura 100ms. La velocità di accorciamento di una singola fibra muscolare in assenza di carico :
dipende dalla concentrazione di sodio del citoplasma
è determinata dalla velocità di idrolisi dell'ATP
è determinata dalla capacità del calcio di entrare nel citosol
non è determinata dalla velocità cui i singoli ponti trasversi vanno incontro alla loro attività ciclica. In una fibra muscolare scheletrica il tetano incompleto si verifica:
a basse frequenze di stimolazione
ogni qual volta viene generato un potenziale d'azione
se vien applicato un carico sottomassimale
a elevate frequenze di stimolazione. In una fibra muscolare scheletrica il tetano completo si verifica:
a basse frequenze di stimolazione
a elevate frequenze di stimolazione
ogni qual volta viene generato un potenziale d'azione
se vien applicato un carico massimale. Per sommazione si intende:
una sequenza di potenziali d’azione
una sequenza di potenziali post sinaptici
una contrazione coordinata dei muscoli agonisti
una contrazione coordinata dei muscoli antagonisti. La velocità di accorciamento di una fibra muscolare è massima:
con l'applicazione di un carico equivalente al 50% del massimale
quando non vi è applicato nessun carico
con l'applicazione di un carico equivalente al 10% del massimale
quando il carico è uguale alla tensione isometrica massimale. Durante contrazioni isotoniche, il tempo trascorso dalla stimolazione all'inizio dell'accorciamento:
aumenta con l'aumentare del carico
diminuisce con l'aumentare del carico
è sempre costante
è indipendente dal carico. Durante contrazioni isotoniche, la velocità di accorciamento delle singole fibre:
aumenta all'aumentare del carico
diminuisce all'aumentare del carico
è indipendente dal carico
è sempre costante. La velocità di accorciamento di una singola fibra muscolare in assenza di carico :
è determinata dalla velocità cui i singoli ponti trasversi vanno incontro alla loro attività ciclica
è determinata dalla capacità del calcio di entrare nel citosol
dipende dalla concentrazione di sodio del citosol
non è determinata dalla velocità di idrolisi dell'ATP. La velocità di accorciamento di una fibra muscolare è nulla:
quando il carico corrisponde al 50% della tensione isometrica massimale
quando il carico corrisponde al 10% della tensione isometrica massimale
quando il carico corrisponde alla tensione isometrica massimale
quando il carico corrisponde è inferiore alla tensione isometrica massimale. La tensione passiva in una fibra muscolare rilassata aumenta a causa:
dell'accorciamento dei filamenti di titina
dell'allungamento dei filamenti di titina
dell'aumentata concentrazione di calcio extracellulare
degli spostamenti attivi dei ponti trasversi. La fatica muscolare durante sforzi a bassa intensità ma di lunga durata dipende da:
l'ingresso del calcio nel reticolo sarcoplasmatico
l'ingresso del sodio nel reticolo sarcoplasmatico
cambiamenti nella regolazione dei canali recettori per la rianodina
un aumento della disponibilità del glicogeno muscolare. La maggior parte delle proprietà elastiche passive delle fibre muscolari rilassate dipende:
dalla titina
dai filamenti di actina
dalla concentrazione di ioni calcio
dai filamenti spessi. La lunghezza alla quale la fibra muscolare sviluppa la maggiore tensione isometrica attiva è detta:
lunghezza massima
lunghezza ottimale
lunghezza minima
lunghezza neutra. La relazione fra la lunghezza della fibra e la sua capacità di sviluppare tensione attiva durante la contrazione:
dalla lunghezza del muscolo stesso
non dipende dal meccanismo di scorrimento dei filamenti
dalla lunghezza del sarcomero
dipende dal meccanismo di scorrimento dei filamenti. La lunghezza ottimale di una fibra muscolare:
non permette ai ponti trasversi di legarsi con l'actina
corrisponde alla sua lunghezza minima
corrisponde a una sovrapposizione di due linee Z
permette il legame tra i ponti trasversi e l'actina. La velocità di comparsa di fenomeni di fatica muscolare:
non dipende dal tipo di fibra muscolare attivata
è indipendente dall'intensità dell'attività contrattile
dipende dal tipo di fibra muscolare attivata
è indipendente dalla durata dell'attività contrattile. La fatica muscolare acuta può essere indotta da:
aumento della concentrazione di ATP
diminuzione della concentrazione di ADP
diminuzione della concentrazione di ATP
diminuzione dei radicali liberi dell'ossigeno. Il neurone è:
un insieme di cellule nervose
la parte distale del SNC
l'unità di base del sistema nervoso
una unità motoria complessa. Un neurone:
presenta delle terminazioni assonali
un insieme di cellule nervose
non presenta delle terminazioni assonali
non possiede un corpo cellulare. Sono elementi di un neurone:
la cellula bersaglio
assoni, corpo cellulare e dendridi
la mielina
placca motrice e canali ionici. I neuroni efferenti:
trasmettono informazioni dal SNC a cellule effettrici.
trasmettono informazioni al SNC da recettori posti alle loro estremità periferiche.
trasmettono informazioni dalle cellule effettrici al SNC
trasmettono informazioni dalle cellule effettrici al SNP. I neurotrasmettitori:
non si combinano con recettori proteici
sono rilasciati da un neurone postsinaptico
si combinano solo con recettori lipidici
sono rilasciati da un neurone presinaptico. I neuroni:
nascono da cellule bersaglio.
si sviluppano da cellule staminali
non inviano segnali alle cellule bersaglio
non si sviluppano da cellule staminali. I neuroni periferici danneggiati:
vanno generalmente incontro a rigenerazione funzionale
non possono far crescere di nuovo l’assone verso l’organo bersaglio.
possono far crescere di nuovo l’assone verso l’organo bersaglio.
si trasformano da via efferente a via afferente. neuroni afferenti:
trasmettono informazioni tra neuroni dello stesso tipo
trasmettono informazioni al SNC da recettori posti alle loro estremità periferiche.
trasmettono informazioni dal SNC ai recettori posti alle loro estremità periferiche.
trasmettono informazioni dal SNP al SNC. i potenziali di membrana:
si verificano solo in condizioni di riposo
sono generati da gradienti pressori
non sono implicati nella contrazione muscolare
sono generati principalmente dalla diffusione di ioni. Seleziona l'affermazione errata:
un potenziale d'azione può essere sommato ad un altro potenziale d'azione
Una membrana è refrattaria per un breve periodo in seguito a un potenziale d'azione
Nelle fibre nervose mieliniche, i potenziali d'azione manifestano una conduzione saltatoria
un potenziale d'azione si innesca solo quando il potenziale di membrana supera il potenziale soglia. Un potenziale d'azione:
vien condotto con un decremento di segnale
è una breve depolarizzazione del tipo tutto o nulla
non ha periodo refrattario
non ha soglia. Il potenziale d'azione è:
è sempre di tipo inibitorio
un cambiamento rapido del potenziale di membrana durante il quale la membrana si depolarizza e ripolarizza velocemente.
un cambiamento lento del potenziale di membrana durante il quale la membrana si depolarizza e ripolarizza lentamente.
sinonimo di potenziale graduato. I potenziali di membrana:
non sono determinati dalla permeabilità relativa della membrana a ioni differenti.
si riferiscono alla capacità dell'acqua di oltrepassare una barriera proteica
inibisce la pompa sodio-potassio
sono determinati dalle differenze di concentrazione ionica transmembrana. La differenza di potenziale tra l'interno e l'esterno della cellula è definito come:
potenziale graduato
potenziale sinaptico
potenziale di equilibrio
potenziale di membrana. La differenza di voltaggio tra due punti è definita come:
potenziale soglia
potenziale graduato
differenza di potenziale
potenziale sinaptico. Un potenziale graduato:
non ha soglia o periodo refrattario
è di durata costante
ha soglia e periodo refrattario
è una breve depolarizzazione del tipo tutto o nulla. Il potenziale graduato:
è di durata costante indipendentemente dalle condizioni che lo hanno scatenato
può essere sommato
ha una soglia di attivazione
ha un periodo refrattario molto lungo. Il potenziale d'azione, rispetto a un potenziale graduato:
può essere sommato
ha un 'ampiezza variabile
non può essere sommato
non ha periodo refrattario. Una sinapsi eccitatoria:
è sinonimo di sinapsi inibitoria
stabilizza il potenziale di membrana
porta la membrana della cellula pre-sinaptica più vicina alla soglia
porta la membrana della cellula post-sinaptica più vicina alla soglia. Le sinapsi chimiche sono caratterizzate:
dalla presenza di vescicole sinaptiche
dall'assenza di una cellula post sinaptica
dall'assenza di una cellula pre sinaptica
un flusso di corrente. In una sinapsi chimica, a seguito dell'arrivo di un potenziale d'azione:
si chiudono i canali del calcio voltaggio dipendenti
si chiudono i canali del sodio voltaggio dipendenti
si aprono i canali del calcio voltaggio dipendenti
si blocca il passaggio del neurotrasmettitore. La forza sinaptica:
è modificata da eventi pre e post sinaptici
è sinonimo di sinapsi eccitatoria
è inversamente proporzionale alla quantità di ioni calcio liberati
non è influenzata da farmaci. In una sinapsi, il rilascio del neurotrasmettitore è causato da:
ripolarizzazione della terminazione assonale
depolarizzazione della terminazione assonale
aumento della concentrazione di ioni potassio
chiusura della fessura sinaptica. In una sinapsi eccitatoria, la risposta elettrica della cellula postsinaptica è chiamata:
potenziale postsinaptico eccitatorio
risposta mediata
ripolarizzazione
depolarizzazione. Tra i neurotrasmettitori troviamo:
actina
acetilcolina
troponina
tropomiosina. Quale tra le seguenti sostanze non è un neurotrasmettitore:
glutammato
troponina
dopamina
istamina. Nelle sinapsi inibitorie, la risposta elettrica della cellula postsinaptica è chiamata:
potenziale d'azione
potenziale postsinaptico eccitatorio
potenziale di soglia
potenziale postsinaptico inibitorio. La sostanza bianca
contiene assoni mielinici
contiene i corpi cellulari neuronali
contiene la radice ventrale
contiene i corpi cellulari neuronali. La sostanza grigia del midollo spinale:
contiene assoni mielinici
contiene i corpi cellulari neuronali
contiene assoni mielinici ascendenti
contiene la sostanza bianca. Il cervello è costituito da:
7 regioni
6 regioni
5 regioni
4 regioni. Talamo e ipotalamo fanno parte del:
telencefalo
ponte
bulbo
diencefalo. Il tronco encefalico è formato da:
telencefalo e diencefalo
talamo e ipotalamo
mesencefalo, il ponte e il bulbo
cervelletto e bulbo. La corteccia cerebrale:
è coinvolta nella creazione di movimenti specializzati
Controlla l'ipofisi anteriore;
Regola l'assunzione di cibo
Regola il bilancio idrico. Il cervelletto:
controlla postura e movimenti
regola la temperatura corporea
regola lo stato di coscienza
Contiene i nervi cranici. i nuclei sottocorticali:
controllano l'ipofisi anteriore
contengono i nervi cranici
regolano i fenomeni percettivi
coordinano l'attività muscolare scheletrica. i neuroni postgangliari simpatici rilasciano principalmente:
acetil-coenzima A
cortisolo
noradrenalina
acetilcolina. Il sistema nervoso simpatico:
contrae la muscolatura bronchiale
riduce la frequenza cardiaca
riduce la contrattilità cardiaca dei ventricoli
rilassa la muscolatura bronchiale. I neuroni postgangliari parasimpatici rilasciano principalmente:
serotonina
acetilcolina
noradrenalina
cortisolo. Il sistema nervoso simpatico:
aumenta la motilità intestinale
rilassa lo sfintere urinario
stimola le secrezioni dello stomaco
regola la glicogenolisi. Il sistema nervoso simpatico:
aumenta la contrattilità cardiaca
riduce la contrattilità cardiaca degli atri
riduce la velocità di conduzione dello stimo elettrico nel nodo atrioventricolare
riduce la frequenza cardiaca. Il sistema nervoso simpatico:
riduce la frequenza cardiaca
riduce la contrattilità cardiaca degli atri
riduce la velocità di conduzione dello stimo elettrico nel nodo atrioventricolare
aumenta la frequenza cardiaca. Il sistema nervoso parasimpatico:
stimola la secrezione acquosa delle ghiandole salivari
rilassa i muscoli ciliari
aumenta la frequenza cardiaca influendo sul nodo senoatriale
aumenta la contrattilità dei ventricoli. Il sistema nervoso parasimpatico:
rilassa la parete vescicale
contrae la parete vescicale
contrae gli sfinteri urinari
contrae i muscoli piloerettori. sistema nervoso parasimpatico:
aumenta la secrezione di renina
riduce la motilità dello stomaco
aumenta la motilità intestinale
inibisce le secrezioni intestinali. I neuroni pregangliari simpatici rilasciano principalmente:
cortisolo
acetilcolina
serotonina
noradrenalina. Il sistema nervoso autonomo:
innerva la muscolatura liscia e cardiaca
è diviso in tre parti parasimpatica , ortosimpatico e simpatico
fa parte del telencefalo
innerva il muscolo scheletrico. La divisione autonoma del SNP:
è costituita da un singolo neurone
innerva la muscolatura scheletrica
può essere solo eccitatoria
può essere eccitatoria o inibitoria. La divisione somatica del SNP:
innerva la muscolatura cardiaca
può essere eccitatoria o inibitoria
innerva la muscolatura scheletrica
innerva le ghiandole gastrointestinali. I nervi cranici sono:
12 paia
43 paia
31 paia
18 paia. I nervi spinali sono:
30 paia
32 paia
31 paia
33 paia. sistema nervoso periferico è costituito da:
43 nervi appaiati
12 nervi cranici
12 nervi appaiati
43 neuroni appaiati. Un singolo neurone afferente con tutte le sue estremità recettoriali costituisce:
un motoneurone
un pool neuronale
un'unità sensoriale
il sistema nervoso autonomo. Nell'ambito della fisiologia sensoriale, l 'aumento dell'intensità di uno stimolo provoca generalmente:
una diminuzione della frequenza dei potenziali d'azioni
un aumento della frequenza dei potenziali d'azioni
un aumento della soglia di attivazione di un potenziale d'azione
una diminuzione della soglia di attivazione di un potenziale d'azione. L'ampiezza del potenziale del recettore sensoriale:
non dipende dalla dimensione dello stimolo applicato
è del tipo "tutto o nulla"
è il potenziale d'azione
tende ad essere graduata a seconda della dimensione dello stimolo applicato. Con il termine "percezione" si intende:
uno stimolo visivo
la consapevolezza di uno stimolo combinata alla sua comprensione
un stimolo percepito in consciamente
un stimolo percepito consciamente. Con il termine "sensazione" si intende:
un stimolo percepito in consciamente
la comprensione di uno stimolo
la consapevolezza di uno stimolo
un stimolo percepito consciamente. L’elaborazione sensoriale inizia generalmente con:
a trasformazione dell’energia dello stimolo in potenziali d'azione
l'apertura dei canali ionici
l'invio di uno stimolo efferente
la trasformazione dell’energia dello stimolo in potenziali graduati. L’ampiezza di un potenziale recettoriale dipende da:
sommazione temporale di potenziali recettoriali successivi
temperatura dello stimolo
tempi di reazione del soggetto
tempo di latenza dello stimolo. L’ampiezza di un potenziale recettoriale dipende da:
tempi di reazione del soggetto
velocità di cambiamento dell’applicazione dello stimolo
temperatura dello stimolo
tempo di latenza dello stimolo. L’ampiezza di un potenziale recettoriale dipende da:
l’intensità dello stimolo
tempi di reazione del soggetto
tempo di latenza dello stimolo
temperatura dello stimolo. I canali ionici su una membrana recettoriale:
trasducono il segnale dello stimolo senza alterazioni del flusso ionico
alterano il flusso ionico e inibiscono la conduzione di uno stimolo
alterano il flusso ionico e danno inizio alla conduzione di uno stimolo
sono sensibili solamente a stimoli termici. Indica l'affermazione corretta tra le seguenti:
Tutte le attivazioni sensoriali conducono ad uno stimolo cosciente
I recettori sensoriali possono essere terminazioni specializzate di neuroni afferenti o cellule distinte
I recettori sensoriali non rispondono se l’intensità dello stimolo è abnormemente elevata.
I recettori sensoriali rispondono solo a un unico tipo di stimolo. I meccanocettori cutanei a lento adattamento danno origine:
alla percezione delle vibrazioni
alla sensazione del tatto
alla sensibilità pressoria
alla sensazione di calore. Il fuso neuromuscolare:
è coinvolto nella discriminazione termica della cute
da origine a una stimolazione dolorifica
è un recettore da stiramento
non è coinvolto nel mantenimento e gestione della postura. Individua l'affermazione errata:
l’analgesia prodotta da stimolazione, esempio l’agopuntura, controllano il dolore bloccando la trasmissione nelle vie
dolorifiche
i recettori cutanei con piccoli campi recettivi sono coinvolti nella discriminazione spaziale poco precisa e grossolana
Le informazioni riguardanti la sensibilità somatica entrano in vie ascendenti sia specifiche, sia non specifiche
I meccanocettori cutanei a rapido adattamento danno origine a sensazioni come vibrazione e tatto. recettori cutanei con piccoli campi recettivi sono coinvolti:
nella discriminazione delle basse temperature
nella discriminazione spaziale grossolana,
nella discriminazione spaziale fine,
nella discriminazione delle alte temperature. I canali semicircolari nell'orecchio interno rilevano:
la velocità lineare
i movimenti di flessione laterale del capo
i movimento di flesso estensione
l’accelerazione angolare. Durante una flesso estensione del capo, le cellule ciliate del sistema vestibolare vengono curvate:
dei canali semicircolari
dal sacculo
dall'utricolo
dalla forza di gravità. L'apparato vestibolare è composto da:
2 canali semicircolari
orecchio interno e un utricolo
tre canali semicircolari, un utricolo e un sacculo
timpano e 3 canali semicircolari. Gli otoliti:
rilevano i movimenti stereotipati del capo
stimolano i canali semicircolari
rilevano l’accelerazione angolare del capo
si muovono in risposta a cambiamenti dell’accelerazione lineare del capo. Le stereociglia sulle cellule ciliate:
comunicano direttamente con i fusi neuromuscolari per controllare la postura
attivano i canali semicircolari
recepiscono i toni bassi
sono stimolate dagli otoliti. Le vie olfattive conducono i segnali:
ai fusi neuromuscolari
all'ipotalamo
alla corteccia olfattiva e al sistema limbico
al talamo. colori percepiti a livello visivo sono correlati a :
lunghezza del chiasmo ottico
vascolarizzazione dell'umore vitreo
lunghezza d'onda della luce
trasparenza del cristallino. L’energia sonora è trasmessa dai movimenti:
della membrana della finestra ovale
mi masse di aria a differenti temperature
di onde a bassa frequenza
di onde pressorie. Nel sistema uditivo, il movimento delle stereociglia delle cellule ciliate:
provoca il movimento dei tre ossicini dell’orecchio medio
mette in vibrazione la membrana della finestra ovale
attiva recettori sulle estremità periferiche delle fibre nervose afferenti
fa vibrare la membrana timpanica. Nel sistema uditivo, quando la staffa vibra contro la membrana della finestra ovale:
vengono generate onde pressorie nella rampa vestibolare
si crea una vibrazione nella membrana timpanica
si crea il movimento delle cellule ciliate
vengono attivati i tre ossicini dell'orecchio medio. L’ampiezza delle onde sonore determina:
la provenienza spaziale di un suono
il tono di un suono
l'intensità di un suono
il timbro di un suono. La frequenza delle onde sonore determina:
il tono di un suono
il volume di un suono
il timbro di un suono
l'intensità di un suono. Nel sistema visivo, gli assoni delle cellule gangliari formano:
il bulbo oculare
la retina
i nervi ottici
i bastoncelli. Non fanno parte della struttura dell'occhio umano:
umore vitreo
sacculo
cellule bipolari
fovea centrale. Non fanno parte della struttura dell'occhio umano:
cellule bipolari
fovea centrale
sclera
utricolo. Individua l'affermazione errata:
I fotorecettori inviano informazioni anche ad aree cerebrali correlate ai ritmi biologici
I bastoncelli formano sinapsi sulle cellule gangliari, che formano a loro volta sinapsi sulle cellule bipolari
I colori che percepiamo sono correlati alla lunghezza d’onda della luce
La cecità ai colori (daltonismo) è dovuta ad anomalie dei pigmenti dei coni conseguenti a mutazioni genetiche. La messa a fuoco sulla retina di oggetti vicini o distanti è permessa da :
iperpolarizzazione dei fotorecettori
attivazione del nervo ottico
attivazione del disco ottico
il cambiamento della forma del cristallino. Dei movimenti saddici degli occhi è possibile modificare volontariamente:
l'ampiezza e la direzione
solo la direzione
la velocità lineare
la velocità. I muscoli che fanno ruotare il globo oculare all'interno dell'orbita sono:
quattro muscoli retti e quattro obliqui
due muscoli retti
quattro muscoli retti e due obliqui
quattro muscoli obliqui. I movimenti di inseguimento:
permettono di mantenere un oggetto in movimento sulla retina.
permettono di muovere gli occhi in direzione opposta in modo da proiettare l'immagine su entrambe le fovee.
permettono di portare rapidamente il bersaglio che si trova nella periferia del campo visivo sulla fovea
sono attivati da movimenti prolungati del capo. Il movimento di vergenza degli occhi:
è un movimento disgiunto
è un movimento stereotipato
provoca movimenti coniugati dei due occhi
permette di calcolare la velocità di un oggetto in movimento per seguirlo. I movimenti dell'occhio sono di:
abduzione, adduzione, elevazione e abbassamento
rotazione abduzione e adduzione
abbassamento e elevazione
rotazione e elevazione. I movimenti optocinetici:
permettono di mantenere stabile l’immagine sulla fovea durante i movimenti del capo
permettono di portare rapidamente il bersaglio che si trova nella periferia del campo visivo sulla fovea
permettono di mantenere un oggetto in movimento sulla retina.
sono attivati da movimenti prolungati del capo. Per una visione ottimale è necessario che l'immagine cada :
nel cristallino
sui bastoncelli
nella pupilla
nella fovea. I movimenti saccadici:
permettono di mantenere un oggetto in movimento sulla retina.
permettono di portare rapidamente il bersaglio che si trova nella periferia del campo visivo sulla fovea
sono attivati da movimenti prolungati del capo
permettono di mantenere stabile l’immagine sulla fovea durante i movimenti del capo. I movimenti di vergenza:
permettono di mantenere un oggetto in movimento sulla retina.
permettono di portare rapidamente il bersaglio che si trova nella periferia del campo visivo sulla fovea
sono attivati da movimenti prolungati del capo
permettono di muovere gli occhi in direzione opposta in modo da proiettare l'immagine su entrambe le fovee. Gli organi tendinei del Golgi:
attivano sinapsi inibitorie sui motoneuroni dei muscoli antagonisti ipsilaterali
sono un esempio di controllo da feedforward
danno informazioni sulla lunghezza del sarcomero
sono un esempio di controllo da feedback negativo. Gli organi tendinei del Golgi rilevano:
la lunghezza del sarcomero
la tensione muscolare
l'angolo articolare
la temperatura interna. Il riflesso estensore crociato:
eccita i muscoli estensori controlaterali
inibisce i muscoli estensori controlaterali
eccita i muscoli flessori controlaterali
inibisce i muscoli flessori ipsilaterali. Il livello locale del controllo motorio determina:
L'intenzione di svolgere una determinata azione
il programma motorio da svolgere
solo le azioni involontarie
quali motoneuroni saranno attivati. In merito al controllo motorio, non fa parte del livello intermedio:
cervelletto
corteccia associativa
corteccia sensomotoria
alcuni nuclei troncoencefalici. merito al controllo motorio, non fa parte dei centri superiori:
corteccia sensomotoria
interneuroni midollari
aree coinvolte in memoria e emozioni
corteccia associativa. I centri superiori del controllo motorio:
DETERMINANO LA TENSIONE DI MUSCOLI SPECIFICI
DETERMINANO L’ANGOLO DI ARTICOLAZIONI DISTINTE
COMUNICANO CON IL LIVELLO INTERMEDIO TRAMITE NEURONI DI COMANDO
CREANO PROGRAMMI MOTORI LIMITATI. Il livello intermedio del controllo motorio:
È composto da neuroni afferenti
determina la tensione di muscoli specifici
converte i piani ricevuti dai centri superiori
crea piani complessi. Il livello locale del controllo motorio:
Non controlla l’angolo delle articolazioni
Riceve sottoprogrammi trasmessi mediante le vie discendenti dal livello intermedio
comunica direttamente con i centri superiori tramite neuroni di comando
È composto dalla corteccia sensomotoria. La corteccia sensomotoria:
si trova nelle sinapsi
Comprende le zone della corteccia cerebrale che agiscono insieme per controllare l'attività muscolare scheletrica
gestisce solo i movimenti involontari
determina il numero di motoneuroni da attivare. I recettori da stiramento del fuso neuromuscolare:
rilevano la tensione muscolare
non sono in grado di avviare un riflesso da stiramento
rilevano la lunghezza dei muscoli
non sono in grado di rilevare la velocità delle variazioni della lunghezza del muscolo. Il controllo motorio è strutturato secondo:
un centro superiore e un livello intermedio
un centro superiore e un centro inferiore
un centro superiore, un livello intermedio e un livello locale
un livello superiore e un livello locale. Il riflesso da stiramento:
inibisce i motoneuroni dei muscoli antagonisti ipsilaterali
inibisce i motoneuroni dei muscoli antagonisti controlaterali
eccita i motoneuroni dei muscoli antagonisti ipsilaterali
disattiva i motoneuroni dei muscoli sinergici. Non è un'area della corteccia cerebrale:
corteccia somatosensoriale
nucleo sottocorticali
motoria primaria
corteccia motoria supplementare. La corteccia cerebrale ha un ruolo fondamentale per:
il controllo continuo dei movimenti involontari
il controllo motorio a livello locale
il controllo continuo dei movimenti volontari
per l'apprendimento di movimenti molto specializzati. I nuclei sottocorticali e troncoencefalici hanno un ruolo :
nell' controllo delle informazioni inviate ai fusi neuromuscolari
nell’apprendimento di movimenti più specializzati
nella selezione delle informazioni sensoriali inviate a coni e bastoncelli
solo nell’apprendimento di movimenti semplici. La mappa somatotopica rappresenta:
la struttura del lobo frontale
la struttura di un motoneurone
la suddivisione dei due emisferi cerebrali
la distribuzione anatomica dei neuroni che controllano diversi gruppi muscolari. Alla corteccia sensomotoria appartengono:
corteccia motoria primaria e motoneurone alfa
area premotoria e nuclei sottocorticali
area premotoria e nuclei troncoencefalici
corteccia motoria primaria e area premotoria. Un danno ai nuclei sottocorticali può causare:
eccessiva contrazione muscolare
ritardi cognitivi
inibizione dei motoneuroni controlaterali
deficit visivi. Un danno ai nuclei sottocorticali può causare:
deficit visivi
paralisi flaccida
deficit uditivi
inibizione dei motoneuroni ipsilaterali. I gangli alla base sono:
una parte del talamo
le sinapsi di un motoneurone
posizionati alla base della corteccia motoria
due nuclei sottocorticali. Il cervelletto è situato:
anteriormente alla corteccia sensomotoria
dorsalmente al tronco encefalico
sul lobo frontale
anteriormente al tronco encefalico. Il cervelletto:
è controllato dai nuclei troncoencefalici
non riceve informazioni dal sistema vestibolare
non riceve informazioni dalla corteccia sensomotoria
riceve informazioni dalla corteccia sensomotoria. Individua l'affermazione errata:
Il cervelletto svolge un ruolo fondamentale nel controllo dei movimenti
il cervelletto non può inviare un segnale d’errore alla corteccia motoria e ai centri sottocorticali per correggere un programma motorio in atto
Il cervelletto partecipa anche alla pianificazione dei movimenti
Il cervelletto è situato dorsalmente al tronco encefalico. Individua l'affermazione errata:
Il cervelletto partecipa alla pianificazione dei movimenti
Il cervelletto non riceve informazioni dalla corteccia sensomotoria
il cervelletto influisce direttamente sulla postura
Il cervelletto aiuta a coordinare i movimenti che coinvolgono numerose articolazioni. Indica la struttura che fa parte delle "vie discendenti":
vie sovraspinali
vie corticospinali
talamo
corteccia premotoria. L'effetto finale delle vie discendenti sui motoneuroni può essere:
eccitatorio o inibitorio
solo inibitorio
sensoriale
solo eccitatorio. neuroni provenienti dalle vie discendenti terminano con sinapsi:
sulla corteccia premotoria
sui motoneuroni degli arti inferiori
sul cervelletto
sui motoneuroni alfa e gamma. Le vie corticospinali originano da:
midollo spinale
corteccia cerebrale
cervelletto
talamo. Il tono muscolare dipende da :
grado di attività dei motoneuroni alfa in quel momento
temperatura interna
tipo di fibre che compongono il muscolo stesso
vascolarizzazione. meccanismi di controllo posturale:
sono altamente adattabili
sono poco efficaci nel mantenere l'equilibrio dinamico
non sono attivi nelle persone ipovedenti
sono innati e non adattabili. Individua la risposta errata:
I muscoli che mantengono la postura eretta sono controllati anche da meccanismi riflessi residenti nelle reti nervose del tronco encefalico
La postura non è controllata anche dal riflesso da stiramento
l riflesso estensore crociato è attivo nel controllo della postura
La postura è controllata anche dal riflesso da stiramento. L'ipotonia è solitamente accompagnata da:
spasmi muscolari
debolezza e atrofia
contrazioni tetaniche ripetute
spasticità. Il movimento ritmico degli arti durante la marcia controllato anche da:
motoneuroni alfa e gamma
reti nervose midollari
area premotoria
gangli alla base. Le vie afferenti dei riflessi posturali originano da:
organi tendinei del Golgi e fusi neuromuscolari
sensori pressori posizionati sulla cute
apparato visivo, vestibolare e recettori propriocettivi
apparato visivo e uditivo. Gli input afferenti e le reti nervose del midollo spinale:
non contribuiscono in maniera sostanziale alla coordinazione della marcia
sono sempre di tipo inibitorio
originano nel cervelletto
contribuiscono in maniera sostanziale al controllo della marcia. Il tono muscolare dipende da :
massa muscolare
rapporto tra fibre ossidative e fibre glicolitiche presenti in un muscolo
proprietà elastiche passive di muscoli e articolazioni
tipo di fibre che compongono il muscolo stesso. Gli eritrociti:
costituiscono meno del 5% delle cellule del sangue
costituiscono più del 99% delle cellule del sangue
sono sinonimo di piastrine
formano il plasma. L'eritropoietina:
stimola la produzione di leucociti
stimola il differenziamento e la produzione eritrocitaria da parte del midollo osseo
è prodotta dal fegato
è prodotta dal midollo osseo. L'eritropoietina è prodotto dai reni:
in risposta a elevate pressioni parziali di ossigeno
in risposta a un calo di pressione arteriosa
in presenza di leucociti basofili
in risposta a basse pressioni parziali di ossigeno. Gli eritrociti contengono:
emoglobina
plasma
linfociti
leucociti eusinofili. L'aumento di secrezione di eritropoietina dai reni comporta:
aumento della componente plasmatica del sangue
una minor produzione di eritrociti
un abbassamento della concentrazione di emoglobina
un aumento della eritropoietina plasmatica. L'aumento di produzione di eritrociti nei reni:
diminuisce la capacità di trasporto dell'ossigeno
aumenta la concentrazione di HB ematica
aumenta la secrezioni di eritropoietina
non può avvenire. L'aumento di produzione di eritrociti nel midollo osseo:
aumenta la secrezioni di eritropoietina
non può avvenire
diminuisce la capacità di trasporto dell'ossigeno
aumenta la concentrazione di HB ematica. A quale percentuale corrisponde circa la quantità di plasma nel sangue?
0.50%
55%
10%
99%. Le vene polmonari sono:
2
3
4
10. Fanno parte della circolazione sistemica:
ventricolo destro e atrio destro
ventricolo sinistro e ventricolo destro
ventricolo sinistro e atrio destro
ventricolo sinistro e atrio sinistro. Il flusso tra due punti del sistema circolatorio è:
direttamente proporzionale alla differenza di pressione tra quei due punti
direttamente proporzionale alla differenza di temperatura tra quei due punti
indipendente dalla differenza di pressione tra i due punti
inversamente proporzionale alla differenza di pressione tra quei due punti. Il flusso tra due punti del sistema circolatorio è:
indipendente dalla resistenze dei condotti attraverso cui scorre
inversamente proporzionale alla resistenza
direttamente proporzionale alla resistenza
direttamente proporzionale alla differenza di temperatura tra quei due punti. La resistenza a un flusso è determinata principalmente:
dalla temperatura del fluido
dalla lunghezza del condotto
dalla superficie più o meno liscia del condotto dove il flusso scorre
dal raggio del condotto nel quale scorre il fluido stesso. Le vene cave sono:
8
4
2
3. La piccola circolazione è composta da:
vene e venule
arteriole, capillari e venule
coronarie
vena cava superiore e inferiore. Fanno parte della circolazione polmonare :
ventricolo destro e atrio sinistro
ventricolo destro e atrio destro
ventricolo sinistro e atrio sinistro
ventricolo sinistro e atrio destro. L'innervazione simpatica:
diminuisce la frequenza cardiaca influendo sul nodo senoatriale
aumenta la frequenza cardiaca influendo sul nodo senoatriale
aumenta la frequenza cardiaca influendo sul nodo atrioventricolare
aumenta la velocità di conduzione del segnale agendo sul nodo senoatriale. L'innervazione parasimpatica:
agisce sul nodo atrioventricolare aumentando la velocità di conduzione del segnale nervoso
aumenta la contrattilità del tessuto muscolare degli atri
agisce sul nodo senoatriale diminuendo la velocità di conduzione del segnale nervoso
agisce sul nodo senoatriale. Le valvole atrioventricolari:
limitano il flusso tra i due ventricoli
favoriscono il flusso retrogrado dal ventricolo agli atri
prevengono il flusso retrogrado dal ventricolo agli atri
prevengono il flusso retrogrado dagli atri ai ventricoli. Individua l'affermazione errata:
nel cuore sono presenti due valvole semilunari
La valvola polmonare previene r il reflusso dall’arteria polmonare nel ventricolo destro
Le cellule muscolari cardiache sono connesse da giunzioni comunicanti
le giunzioni comunicanti delle cellule cardiache permettono la conduzione dei potenziali di membrana da cellula a cellula. Il nodo senoatriale:
genera il potenziale d’azione che induce tutte le altre cellule cardiache a depolarizzarsi
riceve un potenziale d'azione dal fascio di His
riceve un potenziale d'azione dal nodo atrioventricolare
inibisce l'attività del nodo atrioventricolare. Il muscolo cardiaco:
non può andare incontro alla contrazione tetanica
è innervato dai motoneuroni
può andare incontro alla contrazione tetanica
lavora sempre in condizioni di contrazioni tetaniche. L'aumento della stimolazione simpatica al cuore determina:
una diminuzione della gittata cardiaca
un aumento della gittata sistolica e un aumento della frequenza cardiaca
un aumento della gittata cardiaca e una diminuzione della frequenza cardiaca
una diminuzione della gittata sistolica e aumento frequenza cardiaca. La gittata cardiaca è uguale a:
prodotto tra gittata sistolica e volume telediastolico
rapporto tra gittata sistolica e frequenza cardiaca
prodotto tra frequenza cardiaca e volume telediastolico
prodotto tra gittata sistolica e frequenza cardiaca. All’inizio della sistole ventricolare: .
la pressione atriale supera velocemente quella ventricolare e la valvola atrioventricolare si chiude
sia aprono la valvola polmonare la valvola aortica
la pressione ventricolare supera velocemente quella atriale e la valvola atrioventricolare si chiude
sia aprono la valvola atrioventricolare e la valvola aortica. La quantità di sangue che rimane nei ventricoli al termine dell'eiezione è definito:
volume residuo
volume telesistolico
ritorno venoso
volume telediastolico. Ha un ruolo fondamentale nella contrazione del muscolo cardiaco:
i fosfato inorganico
il potassio intracellulare
ione calcio extracellulare
sodio extracellulare. La quantità di sangue nei ventricoli appena prima della contrazione è definita:
gittate sistolica
volume telediastolico
volume residuo
volume telesistolico. Non sono elementi del sistema linfatico:
timo
plesso mammario
linfonodo cervicale
seno carotideo. Il flusso linfatico è determinato:
dall'azione di pompa della muscolatura liscia scheletrica
dalla variazione della pressione arteriosa
dalla pressione del circolo polmonare
dalla contrazione della muscolatura liscia dei vasi linfatici. Nelle vene, la vasocostrizione:
è mediata dal sistema parasimpatico
provoca un flusso eccessivo di sangue verso i capillari
modifica il diametro venoso al fine di mantenere un’efficace pressione venosa e il ritorno venoso.
è provocata dalla chiusura delle valvole venose. Le valvole venose:
evitano un flusso inverso tra vena polmonare e atrio
permettono alla pressione di generare un flusso unidirezionale verso il cuore
regolano la quantità di sangue in arrivo ai capillari
bloccano il flusso ematico in caso di ipovolemia. Identifica l'affermazione errata:
Le proteine plasmatiche si muovono facilmente attraverso le pareti capillari
Il flusso ematico capillare è determinato anche dalla resistenza delle arteriole
lo scambio di nutrienti e tra il plasma contenuto nei capillari e il liquido interstiziale avviene per diffusione
Nei capillari avvengono gli scambi di nutrienti e prodotti di scarto tra sangue e tessuti. Identifica l'affermazione errata:
Le vene costituiscono il principale distretto di resistenza del sistema vascolare
le arteriole svolgono un ruolo essenziale nel determinare la pressione arteriosa
Le arteriole costituiscono il principale distretto di resistenza del sistema vascolare
la vasopressina determina la vasocostrizione a livello delle arteriole. Il monossido di azoto modula:
vasocostrizione nelle arteriole
vasocostrizione nelle vene polmonari
vasodilatazione nelle arteriole
vasodilatazione nelle grandi arterie, tipo aorta. Nelle arteriole la vasocostrizione è mediata da:
temperatura cutanea
recettori alfa-adrenergici
canali del sodio
gradiente tra temperatura ambientale e temperatura cutanea. La pressione pulsatoria è:
La differenza tra la pressione arteriosa massima e la gittata pulsatoria
il prodotto tra la pressione sistolica e la pressione diastolica
uguale alla pressione arteriosa media
La differenza tra la pressione arteriosa massima e la pressione arteriosa minima. Le arterie, rispetto alle vene , sono caratterizzate da:
pochi strati di tessuto muscolare liscio e connettivo
molti strati di tessuto muscolare liscio e connettivo
lume più ampio
pochi strati di tessuto elastico. La pressione arteriosa media corrisponde a:
il rapporto tra pressione massima e pressione minima
la media tra pressione sistolica e pressione diastolica
il polso pressorio più la pressione pulsatoria
la pressione diastolica più un terzo del polso pressorio. Si parla di ipertensione quando la pressione arteriosa sistolica è superiore a:
14mmHg
1,4mmHg
80mmHg
140mmHg. barocettori principali sono localizzati:
nel nodo senoatriale
nel setto interventricolare
nelle arteriole e nei capillari
nel seno carotideo e nell'arco aortico. pressione arteriosa è misurata in :
ml/kg/min
°C
mmHg
mmHg/min. Il 1° tono di Korotkoff corrisponde a:
pressione arteriosa massima
pressione polmonare
pressione arteriosa media
pressione arteriosa minima. Il 1° tono di Korotkoff corrisponde a:
ripresa del passaggio di sangue in arteria
chiusura valvole semilunari
fine della sistole
scomparsa di rumori provenienti dal flusso ematico. Valori ottimali di pressione arteriosa sistolica sono:
10-40 mmHg
1-2 mmHg
110-180 mmHg
110-140 mmHg. Valori ottimali di pressione arteriosa diastolica sono:
110-140 mmHg
170-190 mmHg/min
70-90 mmHg
0,5-1 mmHg. Valori ottimali di pressione arteriosa media sono:
110-140 mmHg
70-90 mmHg
40-50 mmHg
40-50 mmHg/L. Non influiscono sulle variazioni della pressione arteriosa durante la giornata:
livelli di catecolamine circolanti
attività delle valvole cardiache
temperatura ambientale
attività fisica. In posizione ortostatica, la pressione arteriosa nell'arto inferiore, rispetto a quello superiore, è:
superiore di circa 20 -30 mmHG
inferiore di circa 20 -30 mmHG
uguale
superiore di circa 20 -30 mmHG/min. La pressione arteriosa:
ha valori fisiologicamente più alti durante il sonno
non varia nel corso della giornata
subisce fisiologicamente diverse oscillazioni nel corso della giornata
non può essere misurata in posizione ortostatica. Una stimolazione simpatica cardiaca:
non influenza l'attività del nodo senoatriale
modifica la viscosità del sangue
modifica la gittata sistolica
attiva la pompa muscolare scheletrica. La variazione del volume di sangue:
modifica la pressione venosa e il ritorno venoso
modifica la viscosità del sangue
modifica le resistenze periferiche totali
modifica il raggio arteriolare. La variazione dell'ematocrito:
modifica la viscosità del sangue e modifica le resistenze periferiche totali
non influisce sulla pressione arteriosa media
aumenta il ritorno venoso
modifica la viscosità del sangue e modifica la gittata cardiaca. riflessi barocettivi:
funzionano da regolatori a lungo termine della pressione arteriosa
non sono soggetti a fenomeni di adattamento
regolano il funzionamento delle valvole venose
sono soggetti a fenomeni di adattamento. In condizione di riposo il flusso ematico al cervello rappresenta circa il:
2%
33%
50%
13%. Durante esercizio fisico, l'aumento di gettata sistolica e della frequenza cardiaca provoca:
diminuzione delle resistenze muscolari
aumento della gittata cardiaca
aumento delle resistenze periferiche totali
diminuzione del polso pressorio
. Un aumento della frequenza di scarica dei barocettori arteriosi:
determina un aumento della pressione arteriosa
è il primo dei processi che porta a una diminuzione della gittata cardiaca
determina un aumento del tono simpatico
una diminuzione del tono parasimpatico a livello del cuore. Un aumento della pressione arteriosa determina:
un aumento del tono simpatico alle arteriole
un aumento della frequenza di scarica dei barocettori arteriosi
una diminuzione della frequenza di scarica dei barocettori arteriosi
una diminuzione del tono parasimpatico al cuore. La pressione arteriosa media è data da:
rapporto tra pressione polmonare e pressione sistemica
gittata sistolica per le resistenze periferiche totali
gittata cardiaca per le resistenze periferiche totali
pressione sistolica per frequenza cardiaca. Si parla di ipertensione quando la pressione arteriosa diastolica è superiore a:
80mmHg
70mmHg
190mmHg
90mmHg. Durante attività fisica sostenuta il flusso ematico viene redistribuito. Quale percentuale del flusso ematico totale viene indirizzato ai muscoli?
circa 13%
circa 40%
circa 99%
circa 70%. Il flusso ematico al muscolo scheletrico si può misurare in:
mmHg/min
mL/min
mL
mL/kg/min. Durante attività fisica sostenuta il flusso ematico viene redistribuito. Quale percentuale del flusso ematico totale viene indirizzato agli organi addominali?
circa 50%
circa 0,001%
circa 3%
circa 30%. Quando un soggetto, da posizione
seduta in condizioni di
riposo, comincia a muoversi svolgendo un esercizio moderato, si verifica:
aumento delle resistenze periferiche totali
diminuzione del volume ventricolare telediastolico
diminuzione della pressione arteriosa diastolica
diminuzione delle resistenze periferiche totali. Quando un soggetto, da posizione
seduta in condizioni di
riposo, comincia a muoversi svolgendo un esercizio moderato, si verifica:
aumento delle resistenze periferiche totali
diminuzione della gittata sistolica
lieve aumento della pressione arteriosa media
riduzione del flusso ematico al muscolo scheletrico. Le contrazioni muscolari, all'inizio di un esercizio, provocano:
dilatazione delle arteriole muscolari con aumento di flusso del sangue al muscolo stesso
non influisce sul flusso di sangue ai muscoli stessi
blocca gli stimoli afferenti al centro cardiovascolare bulbare
aumento della stimolazione parasimpatica al cuore. Durante un esercizio incrementale, la gittata sistolica:
aumenta linearmente con l'aumentare della frequenza cardiaca
rimane costante
diminuisce
aumenta significativamente solo fino a determinate intensità di lavoro. In soggetti adeguatamente allenati:
si ha una generalmente ridotta risposta vaccinale
si ha una maggiore incidenza di infezioni respiratorie acute
si ha una minore incidenza di infezioni respiratorie acute
si ha una maggiore rischio di infezioni respiratorie acute. In soggetti diabetici o obesi, è possibile riscontrare alcuni fattori di rischio che possono aggravare i sintomi da COVID-19 come:
elevata differenza artero-venosa
elevata capacità polmonare totale
elevato VO2max
alterata permeabilità vascolare polmonare. Può essere considerato un fattore di rischio che può portare a complicanze severe da COVID-19:
osteopenia
disfunzione endoteliale
insufficienza valvolare
osteoporosi. La popolazione obesa è maggiormente vulnerabile al COVID-19 a causa di:
elevata espressione di ACE2
sistema linfatico compromesso
ridotta espressione di ACE2
elevata carica virale. Può essere considerato fattori di rischio per lo sviluppo di forme severe di Covid 19:
osteoporosi
scarsa salute metabolica
osteopenia
aritmia cardiaca. Ipertensione e malattie cardiovascolari:
non influiscono sulla gravità e sulla mortalità da COVID-19
aumentano la gravità e la mortalità da COVID-19
diminuiscono la gravità e la mortalità da COVID-19
sono, contrariamente a quanto immaginabile, fattori protettivi nei confronti della malattia da COVID-19. Identifica i fattori non associati a una peggior prognosi di infezione da COVID-19:
osteopenia e osteoporosi
disordini della coagulazione e età del soggetto
diabete di tipo2 e alterata risposta immunitaria
obesità e sindrome metabolica. I leucociti utilizzano come principale sistema di trasporto:
la mioglobina
l'acetilcolina
il sangue
il sistema linfatico. Sono tra le principali cellule del sistema immunitario:
leucociti, macrofagi, cellule dendritiche e i mastociti
mioglobuline e actina
serotonina e cortisolo
globuli bianchi e rossi. Identifica tra le seguenti affermazioni quella che non corrisponde a una fase della risposta immunitaria adattiva:
I linfociti attivati iniziano un attacco in tutto l’organismo contro gli antigeni specifici che hanno stimolato la loro produzione
Un linfocita è programmato per riconoscere un antigene specifico al quale si lega attraverso recettori presenti sulla membrana plasmatica
Il linfocita va incontro ad attivazione un ciclo di divisione cellulare e differenziamento
i linfociti stimolano la produzione delle proteine intracellulari che inibiscono la replicazione virale in maniera aspecifica. Le immunoglobuline sono:
linfociti basofili
anticorpi aspecifici
anticorpi specifici
linfociti eusinofili. Le risposte immunitarie adattive sono mediate da:
antibiotici e farmaci
antigeni
linfonodi
linfociti. Sono classificati come organi linfoidi primari:
linfonodi
fegato e linfonodi
milza e tonsille
midollo osseo e timo. Il processo infiammatorio è caratterizzato da:
vasodilatazione e aumento della permeabilità vascolare alle proteine
vasocostrizione e aumento dell'osmolarità del tessuto
epistassi
aumento della temperatura locale. Gli interferoni:
stimolano la produzione delle proteine intracellulari che inibiscono la replicazione virale in maniera specifica
stimolano la produzione delle proteine intracellulari che inibiscono la
replicazione virale in maniera aspecifica
stimolano la produzione delle proteine extracellulari che inibiscono la replicazione virale in maniera specifica
svolgono il ruolo di macrofagi. Individua l'affermazione errata:
I leucociti utilizzano il sangue come mezzo di trasporto, ma la loro funzione è svolta principalmente nei tessuti
Le cellule del sistema immunitario sono collettivamente chiamate citochine
Le cellule del sistema immunitario secernono messaggeri lipidici
Le cellule del sistema immunitario secernono messaggeri proteici. Quale tra le seguenti non è una cellula del sistema immunitario prodotta dall'osso:
macrofagi
leucociti eusinofili
plasmacellule
leucociti basofili. Gli effetti della microgravità durante le missioni spaziali:
non possono essere contrastati
si manifestano solo nelle prime ore di volo
possono essere contrastati con esercizio di resistenza e forza muscolare
non possono essere riprodotti con nessun modello sperimentale sulla terra. Tra i principali effetti di una breve missione spaziale sull'organismo umano non troviamo:
perdite di peso nell'ordine di qualche punto percentuale
spostamento del centro di massa corporea verso gli arti inferiori
lieve aumento della statura
riduzione del volume corporeo totale. Tra i principali effetti di una missione spaziale sull'organismo umano non troviamo:
aumentata densità ossea
aumentata suscettibilità alla fatica
riduzione del volume degli arti
ridotta forza muscolare. Il bed rest è:
la fase di recupero post esercizio
la fase di rientro da un volo suborbitale
una metodica di sperimentazione per studiare gli effetti della microgravità sull'uomo
il metabolismo basale a riposo. L'uso dell'autorespiratore in immersione permette di mantenere all'interno dei polmoni:
una pressione leggermente inferiore a quella dell'aria ambiente
una pressione inferiore a quella idrostatica che agisce sulla gabbia toracica
una pressione uguale all'aria ambiente
una pressione uguale a quella idrostatica che agisce sulla gabbia toracica. Quale disturbo non è causato alle immersioni subacquee?
sinusite
pneumotorace
otite
broncopneumopatia cronico ostruttiva. Un'embolia gassosa durante immersione:
si può verificare solo a profondità ridotte
si previene utilizzando gli autorespiratori
si può verificare solo a grandi profondità
si può verificare anche a profondità ridotte. Identifica quale aspetto non caratterizza il riflesso da immersione:
vasocostrizione periferica
bradicardia
accumulo di lattato nei muscoli perfusi
aumentata gittata cardiaca. L'iperventilazione prima di un'apnea:
può causare una possibile riduzione del flusso cerebrale, producendo vertigini e perdita di coscienza
non serve per prolungare il tempo di apnea
mantiene costante la concentrazione di ioni H+
previene il rischio di ipossia. Il rapporto tra capacità polmonare totale e volume residuo in superficie:
non si modifica durante un'immersione in apnea
determina la profondità critica che si può raggiungere in apnea prima di avere una compressione toracica
in aria ambiente è inferiore a 1
determina il tempo di apnea. Non è possibile avere un boccaglio da snorkeling lungo 1m perché:
alla bocca arriverebbe aria con un pressione parziale di ossigeno troppo alta
alla bocca arriverebbe aria con un pressione parziale di ossigeno troppo bassa
lo spazio morto respiratorio sarebbe eccessivo
sarebbe troppo pesante. In immersione, alla profondità di 10 m:
non è possibile respirare aria ambiente senza che ne sia aumentata la pressione
si può respirare aria ambiente utilizzando un lungo boccaglio
pressione parziale di ossigeno inibisce lo scambio polmonare con l'anidride carbonica
la pressione parziale di anidride carbonica è troppo bassa per poter permettere gli scambi gassosi all'interno degli alveoli polmonari. Nel ritornare in superficie, un sub ha bisogno di espellere i gas presenti nei polmoni:
per evitare danni a carico dei tessuti polmonari a causa dell'espansione dei gas stessi
per ridurre la pressione idrostatica
per bilanciare la pressione parziale di ossigeno
per aumentare la pressione arteriosa. Le forze che producono un aumento della pressione esterna durante un'immersione sono:
pressione idrostatica e temperatura dell'acqua
pressione idrostatica e "peso" dell'atmosfera sulla superficie dell'acqua
correnti marine e pressione idrostatica
pressione atmosferica e temperatura dell'acqua. La riduzione del volume polmonare durante immersione è dovuta a:
dall'aumento della pressione parziale di azoto
aumento della pressione idrostatica che agisce sull’aria contenuta nella cavità toracica
dall'aumento della pressione parziale di ossigeno
dall'aumento della pressione idrostatica sugli arti e sul sistema circolatorio periferico. Identifica l'affermazione errata:
le cavità corporee subiscono gli effetti della pressione idrostatica
i tessuti corporei sono sostanzialmente incomprimibili
l'acqua è sostanzialmente incomprimibile
le cavità dell'orecchio medio non subiscono variazioni a causa dell'aumento di pressione. Il grasso sottocutaneo:
contrariamente a quanto si possa pensare, aumenta la conducibilità termica del corpo con l'ambiente
limita la sudorazione
svolte un ruolo protettivo di isolante termico nei confronti delle basse temperature
non influisce sulla termoregolazione del corpo in acqua. La comparsa di brividi:
abbassa la temperatura interna
permette di aumentare il livello metabolico
permette un aumento della gittata sistolica senza aumento della gittata cardiaca
permette un aumento della gittata cardiaca senza aumento della gittata sistolica. Quale temperatura dell'acqua permette generalmente un'adeguata termodispersione?
25°C
31-34°C
36,5°C
26-30°C. L'elevato rapporto tra superficie e massa corporea nei bambini:
limita la dispersione del calore in ambiente caldo
facilita la dispersione del calore in ambiente caldo
non influisce sulla dispersione di calore in acqua
limita la dispersione di calore in ambiente freddo. Durante una prolungata esposizione la freddo, viene favorito il consumo di :
vitamine
carboidrati
proteine
lipidi. La comparsa di brividi:
è una risposta di adattamento alle alte temperature
non si ha in acqua
permette di attenuare il calo della temperatura interna
è una risposta patologica. Il processo di acclimatazione al caldo provoca:
aumento della perdita di sodio dai reni
la produzione di sudore meno diluito
riduzione della perdita di sodio dai reni
un aumento della perdita di sali con la sudorazione. L'invecchiamento:
permette di reintegrare più velocemente i liquidi
anticipa l'inizio della sudorazione
aumenta la sensibilità dei termocettori
ritarda l’inizio della sudorazione. Quale fattore non influisce sulla tolleranza al caldo?
stato di allenamento
acclimatazione
composizione corporea
pressione arteriosa. Un crampo da calore può essere causato da:
sbilancio della concentrazione degli elettroliti
ipervolemia
abbassamento della temperatura interna
iperidratazione. Non sono sintomi dell'ipertermia:
difficoltà d’equilibrio
elevata produzione di urine
disturbi visivi
affaticamento e senso di stordimento. Le donne, rispetto agli uomini:
hanno una maggiore capacità di termoregolazione a parità di condizione fisica e di carico di lavoro
la produzione di sudore è superiore
hanno minor numero di ghiandole sudoripare attivate dal calore per unità di superficie
sarebbero maggiormente protette dal rischio di disidratazione durante esercizi in ambienti caldi. Una perdita di fluidi superiore al 4% della massa corporea:
riduce la dissipazione del calore
non compromette la funzione cardiovascolare
non influisce sulla capacità a compiere esercizio
aumenta la capacità a compiere esercizio. In presenza di colpo di calore, si può avere una temperatura interna centrale:
superiore ai 41,5°C
inferiore ai 41,5°C
superiore ai 47,5°C
superiore ai 38,5°C. Individui ben idratati producono:
grandi volumi di urina
piccoli volumi di urina
una minima quantità di urina perché il liquidi vengono persi tramite intensa sudorazione
urina di colore giallo scuro. Il reintegro dei liquidi durante esercizio deve:
favorire la termoregolazione
mirare al mantenimento del volume plasmatico
favorire i processi di convezione
favorire la sudorazione. Effettuare un "iperidratazione" prima di un esercizio in ambiente caldo:
causa decremento della forza muscolare
non influisce sulla termoregolazione
migliora la digestione
offre una maggiore protezione termoregolatoria. Per nuotatori e subacquei, la perdita di acqua avviene:
per convezione
tramite la sudorazione
attraverso un incremento di produzione di urina
per irraggiamento. In ambienti caldi, con la disidratazione e la riduzione del volume plasmatico, il flusso ematico periferico:
diminuisce
aumenta
viene aumentato di circa il 50%
rimane costante. Rispetto a soggetti non allenati, a parità di intensità dell'esercizio, i soggetti allenati:
sviluppano una temperatura centrale maggiore
hanno una ridotta sudorazione
sviluppano una temperatura centrale minore
possono arrivare a temperature interne di 43-44°C. L’attività fisica in ambiente caldo comporta per l’organismo:
vasodilatazione sistemica
vasocostrizione sistemica
determina necessità di deviare sangue arterioso verso la superficie cutanea
determina necessità di deviare sangue dalla superficie cutanea agli organi. Una sudorazione eccessiva porta a una grave perdita di liquidi e provoca:
un annullamento del volume plasmatico
una alcalinizzazione del volume plasmatico
una riduzione del volume plasmatico
un aumento del volume plasmatico. Il sudore è:
una soluzione neutra
ipotonico
privo di sodio
ipertonico. L’esercizio moderato per un’ora in condizioni ambientali normali produce una perdita di sudore di circa:
5,5 litri
0,1 Litri
0,5-1,0 litri
2°C. La fatica può sopraggiungere nel caso di una temperatura corporea interna di:
44°C
33° C
40-42° C
38-40°C. Identifica i fattori che non influenzano l'evaporazione del sudore dalla superficie cutanea o polmonare:
pressione barometrica
temperatura dell'aria ambientale
superficie esposta
correnti convettive d'aria. Se la produzione di calore endogeno uguaglia la dispersione termica la temperatura corporea:
aumenta
diminuisce molto lentamente
rimane costante
diminuisce. Una prima risposta dell'organismo all'esposizione al freddo è:
vasodilatazione periferica con una aumento del flusso ematico cutaneo
vasocostrizione periferica con una riduzione del flusso ematico cutaneo
vasocostrizione periferica con una aumento del flusso ematico cutaneo
vasodilatazione periferica con una riduzione del flusso ematico cutaneo. Si considera ipotermia leggera, un temperatura interna inferiore a:
15°C
32°C
35°C
28°C. Si considera ipotermia moderata un temperatura interna inferiore a:
36,5°C
32°C
35°C
98°F. Caratterizzano un'ipotermia severa:
pupille dilatate
atassia
apatia
perdita di riflessi e movimento volontario. Caratterizzano un'ipotermia severa:
edema polmonare
brividi
aumento pressione sanguigna
apatia. Caratterizzano un'ipotermia leggera:
diminuzione gittata cardiaca
ipotensione
ipoventilazione
amnesia. Quale dei seguenti meccanismi fornisce la maggior difesa fisiologica contro il surriscaldamento in un ambiente con alte temperature e durante esercizi
intensi?
convezione
conduzione
irraggiamento
evaporazione. L’evaporazione del sudore dalla superficie cutanea o polmonare dipende da:
pressione atmosferica
vasodilatazione periferica
superficie esposta e temperatura dell’aria ambientale
frequenza cardiaca. Le ghiandole sudoripare sono controllate da:
innervazione parasimpatica colinergica
innervazione parasimpatica adrenergica
innervazione simpatica adrenergica
innervazione simpatica colinergica. L’abbigliamento bagnato:
migliora le proprietà isolanti
perde le proprietà isolanti
limita la dispersione del calore dal corpo
non influisce sulla dispersione di calore. Il “termostato” per la regolazione della temperatura corporea risiede:
nel nuclei alla base
nel midollo spinale
nell'ipotalamo
nel talamo. Quando il sudore gocciola e non evapora:
si ha elevata dispersione termica
si verifica il fenomeno della convezione
si ha una perdita eccessiva di sali minerali
non si ha termodispersione. Con umidità ambientale relativamente bassa:
il processo di evaporazione è molto efficace
i processi convettivi sono favoriti
il processi di evaporazione è poco efficace
il processo di irraggiamento perde efficacia. meccanismi che regolano la temperatura corporea sono attivati da:
i cambiamenti della temperatura ematica che perfonde direttamente l’ipotalamo
recettori a livello endoteliale
termorecettori a livello dei seni carotidei
termorecettori a livello del talamo. I meccanismi che regolano la temperatura corporea sono attivati da:
fusi neuromuscolari
i termocettori localizzati nella cute, che provvedono a mandare input ai centri di controllo
organi tendinei del Golgi
termorecettori a livello dei seni carotidei. Sono fattori che permettono di aumentare la temperatura corporea:
conduzione
convezione
evaporazione
termogenesi indotta dall'alimentazione. L’efficienza della perdita di calore per evaporazione, dipende essenzialmente da
temperatura ambientale
umidità ambientale relativa
gradiente termico tra cute e ambiente
vasocostrizione periferica. Gli adattamenti all'alta quota a breve termine comprendono:
aumento della gittata e frequenza cardiaca a intensità di lavoro submassimali
ipoventilazione
aumento della gettata cardiaca massimale
aumento della frequenza cardiaca massima teorica. Gli adattamenti all'alta quota a lungo termine comprendono:
aumento della gittata cardiaca massimale
diminuzione della densità mitocondriale
diminuzione della concentrazione dell'emoglobina
riduzione del volume ematico e aumento dell'ematocrito. Nelle prime fasi di adattamento all’altitudine, si assiste a:
diminuzione della gittata cardiaca durante esercizi submassimali
nessun cambiamento della frequenza cardiaca
aumento della pressione ematica sistemica
aumento del volume sistolico. La difficoltà nel raggiungere quote elevate dipende da:
aumentata pressione parziale della CO2
ridotta pressione parziale di ossigeno nell'ambiente
ridotta pressione barometrica totale
bassa percentuale di ossigeno nell'aria inspirata. Nel nuoto, rispetto alla corsa:
Non sia effetto scia
L'efficienza meccanica è più alta
Il costo energetico è più basso
È presente un'elevata resistenza all'avanzamento. Identifica l'affermazione errata:
La temperatura dell'acqua influisce sul costo energetico del nuoto
A parità di velocità lo stile libero è più efficiente dello stile farfalla
I nuotatori di alto livello hanno un consumo di ossigeno inferiore, a parità di velocità, rispetto a nuotatori non allenati
L'utilizzo delle pinne aumenta il costo energetico del nuoto. Nel nuoto, le donne rispetto agli uomini hanno:
Minore isolamento termico
minore galleggiamento
migliore galleggiamento
Maggiore drag. Non sono fattori che influenzano la resistenza all'avanzamento di un nuotatore:
Resistenza della cute
Resistenza viscosa
Resistenza d'onda
Temperatura cutanea. Il costo energetico della marcia:
è superiore negli adulti rispetto ai bambini
è superiore nei bambini rispetto agli adulti
non varia con l'età
è indipendente dalla massa corporea. L'effetto scia si ottiene:
anche nella corsa
solo in acqua
a altitudini superiori al 2400m
solo in assenza di vento. L'abbigliamento nella corsa:
influisce sulla resistenza all'avanzamento
È una variabile trascurabile nei corridori di élite
influisce sulla frequenza del passo
Modifica il consumo di ossigeno. L'efficienza di un gesto atletico:
è indipendente dalla resistenza all'avanzamento
si esprime in ml/kg/min
può essere superiore al 80%
può essere inferiore al 20%. La combinazione più economica di
lunghezza e frequenza del passo:
viene scelta inconsciamente
Prevede una frequenza del passo di 2Hz
può essere determinata in base alla lunghezza delle leve corporee
si ottiene solo correndo. Il dispendio energetico si distingue in:
Totale e netto
Aerobico e anaerobico
Basale e a riposo
Lattacido e alattacido. Generalmente, mantenendo la stessa velocità di corsa, è meno dispendioso dal punto di
vista energetico:
alzare il centro di massa
abbassare la frequenza del passo
accorciare il passo
allungare il passo. A parità di velocità di corsa, un soggetto allenato, rispetto a un non allenato, ha:
Minor costo energetico
Maggiore frequenza cardiaca
maggior consumo di ossigeno
Minor consumo di ossigeno. Il costo energetico per km della corsa:
varia significativamente in relazione alla velocità di corsa
aumenta proporzionalmente con l'aumento del peso corporeo
dipende esclusivamente dalla massa magra del soggetto
non varia in base peso corporeo. L'esposizione alla microgravità, a livello polmonare, provoca:
aumento del volume corrente
diminuzione della ventilazione alveolare
aumento della ventilazione alveolare
diminuzione della frequenza respiratoria. Lunghezza e frequenza del passo:
non influiscono sul costo energetico della marcia competitiva
dipendono dal costo energetico
non influiscono sul costo energetico della corsa
influiscono sul costo energetico della corsa. Il costo energetico di una corsa a navetta, rispetto alla corsa in linea è:
indipendente dal peso del soggetto
più elevato
minore
uguale. Nella marcia competitiva, il costo energetico aumenta:
modificando il ritmo respiratorio
allargando la base d'appoggio
aumentando la lunghezza del passo
diminuendo la lunghezza del passo. Il costo energetico della marcia:
è indipendente dalla pendenza del terreno su cui si cammina
è uguale per tutti i soggetti
non è influenzato dal tipo di terreno su cui si cammina
può essere influenzato dal tipo di terreno su cui si cammina. Il costo energetico della marcia in discesa, rispetto a quello della marcia in salita è:
uguale
il doppia
inferiore
superiore. Nella marcia, il rendimento è
uguale a 1
dipendente dalla velocità di spostamento
indipendente dalla velocità di spostamento
sempre costante. Nella marcia agonistica: il miglior costo energetico si ha intorno ai 22km/h
i marciatori possono raggiungere un costo energetico molto più alto rispetto alla camminata normale
il costo energetico è minore rispetto alla camminata "normale"
non è possibile valutare l'economia del gesto. Il rendimento meccanico è:
la somma del metabolismo basale e del rendimento netto
il rapporto tra il lavoro effettuato e la CO2 prodotta
uguale al quoziente respiratorio
il rapporto tra il lavoro effettuato e l'energia spesa. Per il calcolo del rendimento meccanico:
è necessario misurare il consumo di ossigeno durante l'attività che si vuole misurare
non serve la misura del consumo di ossigeno
è necessario eseguire un test al treadmill
è necessario conoscere la massa magra del soggetto. L'economia di un esercizio fisico è solitamente misurata:
nel recupero post esercizio
in base alla concentrazione di lattato ematico al termine dell'esercizio
durante esercizi in stato stazionario
durante esercizi incrementali. Nella performance sportiva, il rendimento meccanico viene espresso in:
ml/min
ml/kg/min
calorie
%. Il rendimento meccanico nell'uomo durante un esercizio fisico, ad esempio durante la pedalata , è di circa:
20-25%
82.00%
0.10%
20ml/h. Il dispendio calorico giornaliero medio di un adulto di corporatura media è indicativamente di:
2500kCal/h
0,5 kCal
2500kCal
700kCal. Il metabolismo basale:
non dipende dalla massa magra
varia con l'età
È indipendente dall'età
non può essere misurato. Il metabolismo basale è:
inversamente proporzionale alla massa corporea
inversamente proporzionale alla superficie corporea.
uguale alla superficie corporea.
direttamente proporzionale alla superficie corporea. Per un soggetto in condizioni di vita normali, il metabolismo basale rappresenta quale percentuale del dispendio energetico giornaliero?
60-75%
99%
15-30%
33%. Il metabolismo a riposo si misura in posizione:
Seduta
Ortostatica
Supina
Prona. Tra i principali fattori che determinano la spesa energetica giornaliera non troviamo:
Il dispendio energetico dovuto all'attività fisica e al recupero
L'azione termogenica degli alimenti
metabolismo basale
il catabolismo del tessuto osseo. Un soggetto allenato, rispetto a un non allenato, ha un debito di ossigeno:
minore
massimale
uguale
maggiore. La bilirubina:
Deriva dalla rottura dell'emoglobina
Viene prodotta nello stomaco
È implicata nella digestione delle proteine
viene secreta dal pancreas. La parte esocrina del pancreas secerne:
Pepsina
Enzimi digestivi
Glucagone
Insulina. Il cibo viene spostato verso lo stomaco attraverso l'esofago:
da onde peristaltiche
dalle secrezioni mucose
per osmosi
grazie alla forza di gravità. La digestione e l'assorbimento dei lipidi è a carico di :
Fegato
Colon ascendente
Stomaco
Intestino tenue. Pepsina, tripsina e chimotripsina sono enzimi che catalizzano la digestione di:
Zuccheri
Glucosio
Proteine
Lipidi. La cellulosa:
è un polisaccaride
Viene digerita nell'intestino tenue
è un monosaccaride
Viene digerita nello stomaco. Durante esercizio fisico si verifica:
Diminuzione della secrezione di insulina
Diminuzione della secrezione del cortisolo
Diminuzione della produzione epatica di glucosio
Diminuzione della secrezione di glucagone. La concentrazione di glucosio durante un esercizio fisico di breve durata e moderata intensità:
Si azzera
Segue l'andamento della frequenza cardiaca
Cambia di poco
Raddoppia. Il pancreas:
Produce bicarbonato
Secerne la bile
ha funzioni sia esocrine che endocrine
Digerisce macro molecole. I Sali biliari sono prodotti:
Nello stomaco
Nel fegato
Nel pancreas
Nella cistifellea. Quale sostanza inizia il processo di digestione delle proteine nello stomaco?
Pepsina
Amilasi
Sali biliari
Carbonato. Durante esercizio fisico il glucosio plasmatico aggiuntivo è fornito da:
Appositi extra cellulari
Depositi lipidici
Intestino
Fegato. La motilità è una caratteristica:
La fibra muscolare
Del muscolo cardiaco
Dell'apparato gastrointestinale
Del sistema nervoso centrale. Una diartrosi è:
Una patologia scheletrica
La patologia delle articolazioni
Sinonimo di sinartrosi
Un tipo di articolazione. Il rachitismo è una patologia collegata a un inadeguato apporto o assorbimento di:
potassio
Calcio
Vitamina B
Vitamina D. L'osso è formato da:
Solo tessuto cartilagineo
Solo tessuto connettivo
Tessuto connettivo e midollo osseo
Tessuto connettivo e cartilagineo. I costituenti fondamentali dell'osso sono:
Matrice e parte organica non cellulare
Il minerale e parte inorganica
Parte organica cellulare e non cellulare e parte inorganica
Parte organica cellulare e collagene. Non è una funzione del sistema scheletrico:
Metabolica
Meccanica
Vaso pressoria
Protettiva. Identifica l'affermazione errata:
L'osteoporosi è caratterizzata dalla compromissione della resistenza dell'osso
L'osteoporosi predispone un soggetto a un aumento del rischio di fratture
Una frattura aumenta il rischio di osteoporosi
Esistono osteoporosi primarie e secondarie. La mineralizzazione del tessuto osseo si caratterizza da:
Calcificazione e plasticità
Cristallizzazione
Calcificazione
Calcificazione e cristallizzazione. L'osteoporosi è una perdita di densità ossea che:
Comporta una perdita di matrice ossea e minerali
Non può essere prevenuta con l'esercizio fisico
Si verifica solo in caso di ipertiroidismo
Comporta la stimolazione di produzione di vitamina D. Il tessuto osseo contiene:
10g di osteoblasti
circa il 99% del calcio totale presente nell'organismo
il 70 % dell'acqua presente nell'organismo
circa il 99% del sodio totale presente nell'organismo. Svolgono una funzione fondamentale nella crescita ossea:
Adrenalina e cortisolo
Osteoblasti
L'ipofisi
L'epifisi. Un aumento della frequenza cardiaca, della ventilazione e della forza di pompaggio del cuore può essere un effetto:
Dell'adrenalina
Dell'ormone della crescita
Dell'eritropoietina
Dell'insulina. La maggior parte degli ormoni sono:
Fosforilati
Peptidici
Idrogenati
Lipidici. I recettori per gli ormoni steroidei si trovano:
Sulla membrana plasmatica
Sulla membrana cellulare
All'interno delle cellule bersaglio
Negli alveoli. La secrezione ormonale è regolata:
Dal sistema nervoso simpatico e parasimpatico
Solo dal sistema nervoso parasimpatico
Dall'ipofisi
Solo dal sistema nervoso simpatico. Quale dei seguenti ormoni influenza l'appetito:
L'adrenalina
Insulina
La grelina
La gastrina. L'ormone tiroideo:
Non influenza lo sviluppo del sistema nervoso
È essenziale per la normale crescita e sviluppo del sistema nervoso
Ha come organo bersaglio la tiroide
Non influenza la temperatura corporea. La tiroide è situata:
Nel cervelletto
Nell'ipotalamo
Nei seni carotidei
Al di sotto della laringe. Non è un meccanismo di perdita di acqua da parte dell'organismo:
diffusione plasmatica
evaporazione dai polmoni
evaporazione dalla cute
produzione di urina. La regolazione dell'equilibrio del potassio avviene:
Aumentando la pressione arteriosa
Aumentando la quantità di acqua ingerita
Tramite l'eliminazione dello stesso nell'urina
Inibendo la funzionalità dei dotti collettori. Corteccia, papilla, medulla e capsula sono elementi del:
rene
corteccia motoria
midollare del surrene
fegato. La filtrazione glomerulare, il riassorbimento tubulare e la secrezione tubulare sono le tre principali funzioni del:
Sistema renale
alveolo polmonare
parenchima polmonare
Sistema digestivo. LA FOSFORILAZIONE OSSIDATIVA
è il più importante meccanismo attraverso il quale l’energia derivata dalle molecole energetiche può essere trasferita all’ATP
avviene sulla membrana cellulare
non produce ATP
è sinonimo di ciclo dell'acido citrico.
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