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Geografia economica e politica

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Geografia economica e politica

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Creation Date: 2022/05/23

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La geografia economica: La scienza che studia i fenomeni fisici del Pianeta Terra. E' la scienza della Terra. studia il territorio e la localizzazione e distribuzione dei fenomeni relativi alla popolazione nello spazio geografico. Studia il territorio e la localizzazione e distribuzione dei fenomeni e delle attività nello spazio geografico.

La regione deriva da: Dal legame fra lo sviluppo locale e l'economia. Dal legame organico fra la comunità locale e l'ambiente naturale. Dall'ambiente naturale. Dalla teoria dell'organicismo.

Regione in senso proprio ed improprio: Si riferiscono alla dimensione temporale e alla dimensione spaziale. Si riferiscono alla stessa dimensione. Si riferiscono entrambi alla dimensione spaziale. Si riferiscono entrambi alla dimensione temporale.

Il territorio è: uno spazio definito dalla Costituzione. uno spazio organizzato dagli amministratori locali. uno spazio organizzato dal processo di territorialità da parte di un gruppo umano. una regione derivante dal processo di territorialità da parte di un gruppo umano.

Quando si parla in geografia economica di regione: Ci si intende riferire ad un concetto più ampio. Ci si intende riferire alle regioni amministrative. Ci si intende riferire alle Regioni della Costituzione. Ci intende riferire ad un concetto del passato.

Con territorializzazione: Non è possibile intendere la progettazione di un sistema umano di intenzioni su una porzione di superficie terrestre. E' possibile intendere la pianificazione di un sistema terrestre. E' possibile intendere la progettazione di un sistema umano di intenzioni su una porzione di superficie terrestre. E' possibile intendere la progettazione di un sistema fisico di una porzione di superficie terrestre.

La deterritorializzazione: Indica un processo di frammentazione dello spazio geografico, dei suoi fattori economici e sociali. Indica un processo inevitabile di frammentazione dello spazio geografico, dei suoi fattori economici e sociali. Indica un processo di regionalizzazione dello spazio geografico, dei suoi fattori economici e sociali. Indica un processo di frammentazione dello spazio fisico.

Regionalizzare significa: Ripartire una regione in sistemi autoconsistenti. Ripartire un territorio in sole regioni amministrative. Ripartire un territorio non meglio identificato in porzioni. Ripartire un territorio identificato in un numero predeterminato di porzioni.

La definizione di regione come la sezione di scomposizione del territorio di cui si descrivono in modo diretto fenomeni e relazioni: Fa riferimento alla scienza nomotetica. Fa riferimento alla scienza territoriale. Fa riferimento alla scienza regionale idiografica. Fa riferimento alla scienza regionale organicista.

La regione area o organismo: Fa riferimento alla geografia fisica. Fa riferimento alla scienza idiografica. Fa riferimento alla scienza nomotetica. Fa riferimento alla scienza territoriale.

I livelli della conoscenza descritti sono riconducibili all'impostazione del 1962 di: Paradigma e conoscenza. Attilio Celant. Thomas Khun. Marcello Cini. Paul Feyerabend.

I livelli della conoscenza introdotti nella geografia sono riconducibili all'impostazione di: Celant-Vallega. Celant-Hagget. Chorley-Hagget. Vallega-Chorley.

Il paradigma scientifico è: E' un dogma. L'insieme delle proposizioni logiche che sono condivise da una comunità scientifica senza determinazioni di tempo e luogo. L'insieme delle proposizioni logiche di parte della comunità scientifica in un dato arco temporale e/o in un determinato o meno luogo. L'insieme delle proposizioni logiche che sono condivise da una comunità scientifica in un dato arco temporale e/o in un determinato o meno luogo.

Il paradigma: Dipende da un modello. Dipende da un dogma. Dipende da uno strumento. Dipende da una teoria.

Una teoria rappresenta: L'insieme di passaggi logici che permettono di giungere partendo da ipotesi all'esplicitazione di una tesi e dei suoi presupposti territoriali. L'insieme di passaggi logici che permettono di giungere partendo da ipotesi all'esplicitazione di una tesi e delle sue conseguenze sul territorio. L'insieme paradigmi che permettono di giungere partendo da ipotesi all'esplicitazione di una tesi e delle sue conseguenze sul territorio. L'insieme di passaggi logici che permettono di giungere partendo da tesi all'esplicitazione di una ipotesi e delle sue conseguenze sul territorio.

Il modello è: Lo schema interpretativo che descrive un solo paradigma. Lo schema interpretativo che descrive un insieme dei fenomeni. Lo schema interpretativo che descrive un solo fenomeno. Lo schema interpretativo che descrive i paradigmi.

Lo strumento è: Il mezzo per dimostrare la teoria e costruire il paradigma. Il mezzo per dimostrare la teoria e costruire il modello. Il paradigma per dimostrare le teorie e costruire il modello. La teoria per dimostrare il paradigma e costruire il modello.

Lo studio regionale può essere scomposto nei livelli: Elementare, sistemico e sintagmantico. Sistematico, sintattico e elementare. Elementare, sistematico e sintagmatico. Elementare e sistematico.

Il livello sistemico: Permette l'elaborazione di teorie tramite modelli che studiano la traiettoria temporale. Permette l'elaborazione di teorie tramite modelli che studiano i paradigmi. Permette l'elaborazione di un dogma tramite modelli che studiano la traiettoria temporale. Non permette l'elaborazione di teorie tramite modelli che studiano la traiettoria temporale.

Con rivoluzione paradigmatica: Si intende l'accettazione dei paradigmi del passato. Si intende una rivoluzione a carattere sociale. Si intendono le nuove concettualizzazioni e metodologie accettate dalla comunità umana. Si intendono le nuove concettualizzazioni e metodologie accettate dalla comunità scientifica.

Secondo l'approccio di Adalberto Vallega il compito della geografia è identificare: Gli stadi attraverso cui le società si sono evolute e affrontare l'evoluzione del concetto di regione nei paradigmi generali e scientifici disciplinari. Gli stadi attraverso cui le economie si sono sviluppate senza dover affrontare l'evoluzione del concetto di regione nei paradigmi generali e scientifici disciplinari. Gli stadi del concetto di regione. Gli stadi attraverso cui le società si sono evolute nei paradigmi generali e scientifici disciplinari.

Con il termine transindustriale si intende: Il processo di evoluzione tecnologica e dell'economia industriale integrati in sistemi complessi. Il processo di economia industriale e la divisione del lavoro integrati in sistemi complessi. Il processo di evoluzione tecnologica e la divisione del lavoro integrati in sistemi complessi. Esclusivamente il superamento dell'economia industriale.

Nel determinismo: Il comportamento umano e le forme di organizzazione del territorio sono il risultato di una serie di elementi e condizionamenti fisici e naturali. Il comportamento umano e le forme di organizzazione del territorio sono determinanti per gli elementi e condizionamenti fisici e naturali. Il territorio e la regione rappresentano lo stesso concetto ma sono determinati in modo differente. Il territorio e la regione sono due concetti differenti ma determinati secondo la stessa metodologia possibilista.

La regione naturale si basa: Sulla correlazione di elementi e fenomeni naturali. Sulla presenza/assenza di elementi e fenomeni naturali. Sull'integrazione di elementi e fenomeni aleatori. Sulla presenza/assenza di elementi e fenomeni aleatori.

Il determinismo fa riferimento al paradigma generale: Della cibernetica. Dell'organicismo. Della quantistica. Della meccanica razionale.

Un esempio di regione naturale è la: Regione umida. Regione umana. Regione complessa. Regione economica.

La formulazione più conosciuta di regione naturale può essere attribuita a: Vidal De La Blache. Buache. Gallois. Ratzel.

Una regione valutaria: E' un esempio di regione omogenea e di regione naturale. E' un esempio di regione omogenea e non di regione naturale. E' un esempio di regione naturale e di regione omogenea. E' un esempio di regione naturale e non di regione omogenea.

La regione omogenea: Può rappresentare l'evoluzione della regione naturale. Rappresenta un sotto-insieme della regione naturale. Non ha nessuna relazione con la regione naturale. E' un modo diverso di chiamare la regione naturale.

Secondo l'approccio deterministico, l'uomo: E' incapace di contrastare la regione. E' incapace di contrastare la natura. E' capace in parte di contrastare la natura. E' capace di contrastare la natura.

Attraverso l'impostazione relativista: si assiste ad un processo che si occupi dei cosiddetti principi generali. si assiste ad un processo che porta a non trascurare i cosiddetti principi generali. si assiste ad un processo che porta a non rimandare ai cosiddetti principi generali. si assiste ad un processo che non si occupi dei cosiddetti principi generali.

La geografia in una concezione relativista: diviene la scienza regionale della non integrazione dei fenomeni osservabili in una data area. diviene la scienza della differenziazione spaziale al fine di tralasciare tutti i fenomeni osservabili in una data area. diviene la scienza della differenziazione spaziale al fine di integrare tutti i fenomeni osservabili in una data area. diviene la scienza della omogenizzazione spaziale al fine di integrare tutti i fenomeni osservabili in una data area.

Con il possibilismo: si rifiuta il principio di causalità unidirezionale. si accetta il principio di causalità unidirezionale. si rifiuta il principio del relativismo. si accetta il principio della natura che influenza l'uomo e non viceversa.

Il termine possibilismo è stato coniato da: Febrve. Juillard. Sorre. Vidal De La Blache.

Nel possibilismo può essere considerato un fattore geografico: parte della comunità umana. il principio di causalità. l'uomo. il nesso direzionale.

Con genere di vita si intende: l'espressione sul territorio del genere di vita. insieme di comportamenti naturali metodici dell'uomo di fronte alle sole resistenze differenti relative al territorio. insieme di comportamenti naturali dell'uomo di fronte sia alle possibilità che alle resistenze differenti relative al territorio. insieme di comportamenti sociali metodici dell'uomo di fronte sia alle possibilità che alle resistenze differenti relative al territorio.

Con paesaggio si intende: insieme di comportamenti sociali metodici dell'uomo di fronte sia alle possibilità che alle resistenze differenti relative al territorio. l'espressione sulla regione del genere di vita. l'espressione sul territorio del genere di vita. l'espressione sul territorio del relativismo.

La regione umana: può anche essere detta antropizzata. non può essere detta antropizzata. non dipende dal paesaggio e dal genere di vita. non è sinonimo di umanizzata.

La regione umana: e' un territorio plasmato da un determinato genere di vita. non dipende dal paesaggio e dal genere di vita. non è sinonimo di umanizzata. e' un regione naturale.

Nella regione umana: la comunità non è attiva verso la natura. la comunità umana è passiva verso la natura. i paesaggi sono necessariamente non interconnessi. i diversi paesaggi sono interconnessi.

Nella teoria classica della localizzazione: non esistono schemi teorici principali. i modelli sono ascrivibili esclusivamente ai paesi in ritardo economico. la distanza ed il relativo costo sono variabili marginali. si assiste alla separazione fra luoghi di produzione e luoghi di consumo.

Nella teoria classica della localizzazione: la distanza è una variabile strategica. la distanza non è una variabile strategica. la distanza ed il relativo costo sono variabili marginali. si assiste alla coincidenza fra luoghi di produzione e luoghi di consumo.

Nella teoria classica della localizzazione: lo spazio è un fatto puramente geografico. lo spazio non è un fatto puramente geografico. l'obiettivo non è la scelta localizzativa. si trascurano distanza e costo di trasporto.

La teoria classica della localizzazione ha come oggetto: l'organizzazione della struttura spaziale del settore quaternario e delle sue relazioni con l'industria. l'organizzazione della struttura spaziale dei mercati e i principi regolatori delle attività nello spazio. lo studio della regione umanizzata. lo spazio come fatto puramente teorico.

Il costo di localizzazione è : non incide sul costo totale. variabile al variare delle distanza. endogeno. ipotizzato costante.

Il costo di di trasporto è: non incide sul costo totale. esogeno. ipotizzato costante. variabile al variare delle distanza.

Il costo di di trasporto è: può essere proporzionale rispetto alla distanza. proporzionale rispetto a quello di produzione. pari alla remunerazione dell'imprenditore. pari alla soma del costo di produzione e di localizzazione.

Lo spazio nei modelli classici della localizzazione è ipotizzato: isotropo, isomorfo e discontinuo. isotropo, isomorfo e continuo. anisotropo, isomorfo e discontinuo. anisotropo, isomorfo e continuo.

I modelli classici della localizzazione possono essere considerati: atomistici e statici. atomici e statici. agglomerativi e gravitazionali. dinamici.

I modelli classici della localizzazione ipotizzano: attori razionali con identifico schema decisionale. attori irrazionali con identifico schema decisionale. attori razionali e non omogeneo schema decisionale. attori razionali senza uno schema decisionale.

La denominazione settore primario dipende: dal fatto che le attività agricole si sono manifestate ed organizzate per prime. dalla diffusione sul globo delle attività economiche. dalla relazione fra settore agricolo e settore industriale. solo in parte dall'agricoltura.

La diffusione delle attività dell'agricoltura è: tradizionale. disomogenea. anisotropa. capillare.

Lo spazio agricolo è: un'estensione dei luoghi e un ambito attraversato da flussi materiali e immateriali dove è prevalente l'uso agricolo del suolo. un'estensione dei luoghi e un ambito attraversato da flussi materiali e immateriali dove è prevalente l'uso produttivo del suolo. un'estensione del territorio e un ambito attraversato da flussi materiali e immateriali dove è prevalente l'uso agricolo del suolo. un'estensione dei luoghi e un ambito attraversato da flussi produttivi e agricoli dove è prevalente l'uso agricolo del suolo.

Umberto Toschi nel 1957: suddivide i fattori condizionanti l'attività agricola in organizzativi e produttivi. suddivide i fattori condizionanti l'attività agricola in interni ed esterni. suddivide i fattori condizionanti l'attività agricola in climatici ed ambientali. suddivide i fattori condizionanti l'attività agricola in naturali e socio-economici.

Il modello di Von Thünen è anche conosciuto come: modello di Stato isolato. modello agricolo tradizionale. modello generale di localizzazione. modello di area di mercato dei beni agricoli.

La formula di Dunn del 1954 determina: la rendita di posizione del produttore agricolo. la rendita di posizione di una singola coltura. la rendita di posizione del complesso delle colture. l'area di mercato dell'agricoltore.

Il modello di Von Thünen può essere modificato con l'introduzione di: una via di comunicazione. una nuova funzione di rendita di posizione. nuove città. nuovi mercati.

Il modello di Von Thünen può essere modificato con l'introduzione di: un elemento di qualità del terreno. una via di comunicazione ma non un fiume. una nuova funzione di rendita di posizione. nuove città.

Una critica al modello di Von Thünen è: la pendenza positiva della curva di rendita. la pendenza non negativa della curva di rendita. la non successione delle fasi concentriche. la successione delle fasi concentriche.

Una critica al modello di Von Thünen è: la pendenza negativa della curva di rendita. la pendenza positiva della curva di rendita. la non successione delle fasi concentriche. la monocoltura.

Con geografia industriale si intende: una branca della geografia umana. la branca della geografia locale che studia le dinamiche e le configurazioni alla base della concentrazione delle industrie. la branca della geografia che studia le dinamiche e le configurazioni alla base della localizzazione delle industrie. la branca della geografia che studia le dinamiche e le configurazioni alla base della localizzazione delle economie.

Attraverso il contributo di Alfred Weber si intende capire: il sistema di regole alla base della localizzazione delle imprese industriali. il sistema di regole alla base delle scelte localizzative di tutti gli imprenditori. il sistema di regole alla base della localizzazione delle imprese dei servizi. il sistema di regole per le politiche industriali.

Le ipotesi del modello di Weber: prevedono la scelta dell'imprenditore non razionale. prevedono l'incertezza. prevedono uno spazio caratterizzato da forti ipotesi territoriali. prevedono uno spazio caratterizzato esclusivamente da ipotesi territoriali.

La tesi di Weber è che: l'imprenditore localizza l'impianto produttivo laddove il costo totale è minimo. l'imprenditore localizza l'impianto produttivo laddove il costo di localizzazione è minimo. l'imprenditore localizza l'impianto produttivo laddove il costo di produzione è minimo. l'imprenditore localizza l'impianto produttivo laddove il costo di trasporto e il costo di localizzazione sono minimi.

In un processo a pesi lordi: tutta la quantità di materie prime si trasforma in prodotto finito. tutta la quantità di prodotto finito si trasforma in materia prima. parte della quantità di materie prime si trasforma in prodotto finito. parte della quantità di prodotto finito si trasforma in materia prima.

Con isocosto si intende: il luogo dei punti di uno spazio geografico con lo stesso costo di trasporto delle materie prime e del prodotto finito. il luogo dei punti di uno spazio geografico con lo stesso costo di reperimento delle materie prime e di produzione del prodotto finito. il luogo dei punti di una regione amministrativa con lo stesso costo di trasporto delle materie prime e del prodotto finito. il luogo dei punti di uno spazio geografico con lo stesso costo di localizzazione dell'impresa.

Con isodapana minima si individua: il luogo dei punti dove il costo di localizzazione totale è lo stesso. il luogo dei punti dove il costo di trasporto totale è lo stesso. il luogo dei punti dove il costo di reperimento delle materie prime è omogeneo. il luogo dei punti dove il costo di produzione totale è lo stesso.

Il triangolo locazionale è lo strumento che permette di: giungere alla soluzione del problema localizzativo dell'imprenditore. individuare il baricentro di un triangolo. risolvere il problema localizzativo dell'imprenditore nel caso di un solo luogo di reperimento delle materie prime. evitare l'applicazione di un isomorfismo scientifico.

Fra le critiche che possono essere addotte all'impostazione di Alfred Weber vi è: che lo spazio può non essere isotropo. che lo spazio non può essere anisotropo. che le ipotesi sullo spazio del modello sono deboli. che il modello doveva essere riferito al settore terziario.

L'indice del costo di manodopera e il coefficiente del lavoro sono utilizzati per: Misurare la deviazione territoriale a seguito dell'introduzione nel modello di Weber della manodopera. Misurare l'impatto economico sul territorio a seguito dell'introduzione nel modello di Weber della manodopera. Stimare le differenze regionali rispetto il costo di localizzazione per unità di prodotto. Stimare le differenze regionali rispetto il costo di trasporto per unità di prodotto.

L'indice del costo di manodopera è dato dal rapporto fra: Il costo del lavoro e il peso localizzatore. Il costo del lavoro e il peso complessivo. Il costo del lavoro per unità di prodotto e il peso localizzatore. Il costo del lavoro e il fatturato complessivo.

Il coefficiente del lavoro è dato dal rapporto fra: Il costo del lavoro per unità di prodotto e il fatturato complessivo. Il costo del lavoro per unità di prodotto e il peso localizzatore. Il costo della manodopera e il fatturato complessivo. Il costo della manodopera e il peso complessivo.

Se aumenta l'indice del costo della manodopera: Aumenta l'influenza del lavoro sulla localizzazione. Diminuisce l'influenza del lavoro sulla localizzazione. La localizzazione è orientata verso il luogo di consumo. La localizzazione è orientata verso il luogo di reperimento delle materie prime minerarie.

Se aumenta l'incidenza dei materiali: Aumenta l'influenza del lavoro sulla localizzazione. Diminuisce l'influenza del lavoro sulla localizzazione. La localizzazione è orientata verso il luogo di consumo. La localizzazione è orientata verso il luogo di reperimento delle materie prime minerarie.

La produttività del lavoro: Non è sufficiente per spiegare l'inerzia e la capacità della manodopera di orientare la localizzazione industriale. Non è sufficiente per spiegare l'inerzia e la capacità della manodopera di orientare la localizzazione industriale nel luogo di consumo. E' sufficiente per spiegare l'inerzia e la capacità della manodopera di orientare la localizzazione industriale. Stima le differenze regionali rispetto il costo di localizzazione per unità di prodotto.

La grande industria: Può essere considerata come un fattore di arretratezza rispetto ipotesi e tesi del modello di Weber. Può essere considerata come un fattore di squilibrio rispetto ipotesi e tesi del modello di Weber. Non richiede particolare apporto di manodopera. Non è sufficiente per spiegare l'inerzia e la capacità della manodopera di orientare la localizzazione industriale nel luogo di consumo.

La distribuzione territoriale della monodopera può essere considerata: Parziale. Ubicata. Disomogenea. Omogenea.

Con l'acronimo DIL, si intende: Divisione internazionale della localizzazione. Distribuzione internazionale del lavoro. Divisione interdipendente del lavoro. Divisione internazionale del lavoro.

Con Divisione Internazionale del Lavoro, si intende: Il processo di diversificazione a scala mondiale di capacità produttive per la presenza di differenze nella distribuzione delle materie prime minerarie. Il processo di allocazione o riallocazione a scala mondiale di capacità produttive per la presenza di differenze nei potenziali demografici. Il processo di allocazione o riallocazione a scala mondiale di capacità produttive per la presenza di differenze nella distribuzione delle materie prime minerarie. Il processo di diversificazione a scala mondiale di capacità produttive per la presenza di differenze nei potenziali demografici.

Fra i fattori determinanti dell'orientamento sul mercato vi è: L'abbattimento del costo di trasporto. La rivoluzione industriale. La riduzione del costo della manodopera. Il differenziale salariale.

L'orientamento sul luogo di mercato può essere considerato: La migliore localizzazione possibile. Una alternativa localizzativa. La peggiore localizzazione possibile. L'unica possibile soluzione localizzativa.

Un'impresa propende per una scelta ubicativa sul luogo di mercato: Se il rapporto fra il costo di trasporto dei prodotti finiti e il costo delle materie prime è almeno uguale a 1. Se il rapporto fra il costo di trasporto dei prodotti finiti e il costo delle materie prime è minore di 1. Se il rapporto fra il costo di trasporto dei prodotti finiti e il costo delle materie prime è maggiore di 0. Se il rapporto fra il costo di trasporto dei prodotti finiti e il costo delle materie prime è almeno uguale a 0.

La localizzazione sul mercato può essere preferibile in caso di: Prodotti deperibili. Prodotti ad alto valore aggiunto. Prodotti a basso valore aggiunto. Prodotti che ben sopportano il trasporto.

Il luogo di mercato nel modello di Weber può essere considerato: Puntuale. Regionale. Spaziale. Areale.

L'impostazione di Palander può essere considerata: Una teoria di equilibrio parziale fra domanda e offerta. Una teoria di equilibrio spaziale fra domanda e offerta. Una teoria di sviluppo regionale. Una teoria di equilibrio regionale.

L'area di mercato di un'impresa è: Una teoria di equilibrio spaziale fra domanda e offerta. L'estensione di quel territorio all'interno del quale l'imprenditore localizza la sua impresa. L'estensione di quel territorio all'interno del quale l'imprenditore reperisce le materie prime. L'estensione di quel territorio all'interno del quale l'imprenditore vende i suoi prodotti.

L'isostante, nel modello di Palander, rappresenta: Il consumatore indifferente. La scelta localizzativa del consumatore. La scelta localizzativa dell'imprenditore. Lo spazio.

Nel modello di Palander, le ipotesi sui costi che sostiene l'imprenditore sono: In parte differenti al modello di Weber. Indipendenti dal modello. In parte simili al modello di Weber. Le stesse del modello di Weber.

Nel modello di Palander, le ipotesi sul territorio: Indipendenti dal modellom. Le stesse del modello di Weber. In parte differenti al modello di Weber. In parte simili al modello di Weber.

Il contributo di Christaller si basa sull'equilibrio economico partendo da alcuni postulati neoclassici quali: Concorrenza perfetta, non incidenza dell'impresa sui prezzi, indifferenza dei consumatori verso i beni prodotti. Concorrenza perfetta, non incidenza dell'impresa sui prezzi, scelta dei consumatori verso i beni prodotti. Concorrenza perfetta, incidenza dell'impresa sui prezzi, indifferenza dei consumatori verso i beni prodotti. Concorrenza perfetta, incidenza dell'impresa sui prezzi, scelta dei consumatori verso i beni prodotti.

L'obiettivo del contributo di Christaller è capire: La irregolare distribuzione e lo sviluppo degli insediamenti con funzioni agricole. La irregolare distribuzione e lo sviluppo degli insediamenti con funzioni urbane. La regolare distribuzione e lo sviluppo degli insediamenti con funzioni urbane. La regolare distribuzione e lo sviluppo degli insediamenti con funzioni agricole.

Considerando il prezzo effettivo nel modello: Il costo di trasporto è sostenuto dal consumatore. Il costo di trasporto è sostenuto sia dall'impresa che dal consumatore. Il costo di trasporto è sostenuto dall'impresa. Si aggiunge il costo di localizzazione al prezzo di vendita.

Nel modello di Christaller: All'aumentare della distanza dal punto di vendita aumenteranno proporzionalmente i costi di localizzazione che il consumatore dovrà sostenere. All'aumentare della distanza dal punto di vendita aumenteranno proporzionalmente i costi di trasporto che il consumatore dovrà sostenere. All'aumentare della distanza dall'area di mercato aumenteranno proporzionalmente i costi di trasporto che il consumatore dovrà sostenere. Al diminuire della distanza dal punto di vendita aumenteranno proporzionalmente i costi di trasporto che il consumatore dovrà sostenere.

Nel modello di Christaller: La portata è la quantità massima di servizio che l'impresa può vendere. La portata è la quantità massima di servizio che l'impresa vende. La portata è la quantità minima di servizio che l'impresa può vendere. La portata è la quantità di servizio che l'impresa può vendere.

Nel modello di Christaller: La soglia è la quantità critica di ricavi in grado di coprire i costi di produzione. La soglia è la quantità critica di ricavi in grado di coprire i costi di trasporto. La soglia è la quantità massima di ricavi in grado di coprire i costi di produzione. La soglia è la quantità potenziale di ricavi in grado di coprire i costi di produzione.

Il rango gerarchico di un centro urbano nel modello di Christaller dipende dalla: Relazione fra la dimensione locale di una città con la capacità di domanda sul territorio. Relazione fra la dimensione demografica di una città con la capacità di domanda sul territorio. Relazione fra la dimensione demografica di una città con la capacità di offerta sul territorio. Relazione fra la dimensione urbana di una città con la capacità di offerta sul territorio.

La formula della legge rango dimensione è: Pr=P1/r. Pr=r/P1. P1=r/Pr. P1=Pr/r.

Christaller applica un ragionamento deduttivo di: Trasformazione in pianura reale e geometrica in una logica economica. Trasformazione in pianura astratta e locale in una logica spaziale. Trasformazione in pianura astratta e geometrica in una logica economica. Trasformazione in pianura astratta e geometrica in una logica spaziale.

Nel modello di Christaller: L'area di mercato è data dallo spazio della distribuzione dei consumatori. L'area di mercato è data dallo spazio della distribuzione di produttori e consumatori. L'area di mercato è data dallo spazio della distribuzione di produttori. L'area di mercato è data dalla regione della distribuzione di produttori e consumatori.

Nei modelli della localizzazione, la variabile strategica è: l'informazione. la regione. la distanza. la relazione territoriale.

Con il concetto di distanza funzionale si supera: l'ipotesi di costo di produzione costante. l'ipotesi di costo di produzione variabile. l'ipotesi del spazio anisotropo. l'ipotesi del spazio isotropo.

Le tre condizioni di interazione di Ullman sono: complementarietà, trasferibilità, opportunità. complementarietà, trasferibilità, uguaglianza. complementarietà, non trasferibilità, centralità. complementarietà, non trasferibilità, opportunità.

La tesi del modello coloniale di Taafe, Morril, Gould è: che la gerarchia dei centri di maggiore dimensione dipende dalla posizione che essi occupano nel territorio caratterizzato dalla rete di produzione dell'evoluzione della stessa rete. che la gerarchia dei centri di maggiore dimensione dipende dalla posizione che essi occupano nel territorio caratterizzato dalla rete di collegamenti dell'evoluzione della stessa rete. che la gerarchia dei centri di minore dimensione dipende dalla posizione che essi occupano nel territorio caratterizzato dalla rete di produzione dell'evoluzione della stessa rete. che la gerarchia dei centri di minore dimensione dipende dalla posizione che essi occupano nel territorio caratterizzato dalla rete di collegamenti dell'evoluzione della stessa rete.

Il modello stadiale di Cox si basa: sulla connettività. sulla relatività. sull'accessibilità. sulla fisica quantitativa.

Il modello di Hoyt rappresenta: una rete territoriale di imprese a carattere gerarchico. l'approccio di localizzazione comportamentistico. una trama territoriale basata sulla gerarchia fra i centri. una trama territoriale basata sulla relazione fra i centri e non solo sulla gerarchia.

L'area di influenza di una città ed il suo potenziale mercato rispetto ai centri localizzati nell'intorno economico dipendono da: beni offerti e materie prime disponibili, distanza e massa degli altri centri concorrenti rispetto al sistema di offerta. servizi offerti, distanza e localizzazione degli altri centri concorrenti rispetto al sistema di offerta. servizi offerti, distanza e massa degli altri centri concorrenti di un'altra regione. servizi offerti, distanza e massa degli altri centri concorrenti rispetto al sistema di offerta.

Il primo contributo di modello gravitazionale in Italia può essere attribuito a: Guglielmo Tagliacarne. Attilio Celant. Gabriele Zanetto. Umberto Toschi.

Nel modello di interazione spaziale l'ampiezza delle aree di mercato dipende dalla: competizione relazionale fra massa di materie prime offerte dai centri e probabilità di spostamento. competizione relazionale fra massa di servizi offerti dai centri e probabilità di spostamento. competizione territoriale fra massa di servizi offerti dai centri e probabilità di spostamento. competizione territoriale fra massa di materie prime offerte dai centri e probabilità di spostamento.

Nel modello di interazione spaziale rispetto all'ampiezza delle aree di mercato siamo in un contesto di: incertezza. omogeneità. determinismo. meccanicismo.

Nell'approccio comportamentistico di parte dal presupposto che: gli imprenditori operano scelte razionali. gli imprenditori operano sempre scelte razionali. gli imprenditori operano sempre scelte non razionali. gli imprenditori a volte operano scelte non razionali.

Nell'approccio comportamentistico la formazione delle decisioni degli imprenditori dipende dalla: diffusione dell'informazione. localizzazione dei consumatori. non selettività dell'informazione. razionalità.

Le fonti di informazioni possono essere desunte: dalla razionalità. dalla localizzazione. dall'interazione fra individui. dalla struttura dei costi.

Il Modello di Hagerstrand è: un modello della localizzazione industriale. il principale riferimento teorico della comunicazione pubblica. il principale riferimento teorico della localizzazione dell'impresa. il principale riferimento teorico della diffusione dell'informazione.

Nel modello di Hagerstrand la distanza fisica può essere: esclusa nei meccanismi di diffusione dell'informazione. superata nei meccanismi di diffusione dell'informazione. Centrale nei meccanismi di diffusione dell'informazione. inutile nei meccanismi di diffusione dell'informazione.

Nel caso dello spostamento per rilocalizzazione l'informazione si diffonde per: trasferimento del soggetto economico da un luogo ad un altro. trasferimento dell'informazione da un luogo ad un altro senza spostamento dei soggetti economici. trasferimento fra soggetti economici nello stesso luogo. comunicazione perfetta.

La diffusione gerarchica dell'informazione è una forma di: espansione. contagio. spostamento. rilocalizzazione.

Nel caso del contagio l'effetto di vicinato dipende dalla: distanza fisica. distanza funzionale. Rilocalizzazione. espansione.

Nel caso dell'espansione gerarchica la diffusione dell'informazione: avviene per rilocalizzazione. avviene per contagio. avviene dal centro superiore verso i centri inferiori. avviene dal centro inferiore verso i centri superiori.

La teoria di Hagestrand riguarda: le logiche di espansione dell'informazione nello spazio. le logiche di espansione dell'informazione nelle regioni funzionali. la gravitazione commerciale. un modello centro-periferia.

La teoria del polo di sviluppo è da riferirsi a: Friedmann. Hirschman. Perroux. Myrdal.

La presenza degli squilibri a livello territoriale nell'ambito della teoria della polarizzazione è: un problema prioritario. funzionale alla teoria neoclassica. un fenomeno non considerato nella teoria. un fenomeno perturbativo esterno rispetto alla regione.

Nella teoria della polarizzazone, lo sviluppo economico è ipotizzato come: un processo logaritmico. un processo non lineare. un processo lineare. un processo alternativamente lineare e non lineare.

La teoria dei poli di sviluppo è: una teoria astratta. una teoria neoclassica. una teoria della localizzazione. una teoria di delocalizzazione.

Lo spazio di Perroux può essere considerato: astratto e topologico. astratto e continuo. isotropo e topologico. isotropo, isomorfo e continuo.

L'industria motrice è: quella particolare industria capace di influenzare la configurazione spaziale dell'intera regione. quella particolare industria non in grado di influenzare la configurazione spaziale dell'intera regione. quella particolare industria che dipende la configurazione spaziale dell'intera regione. quella particolare industria che nasce dalla configurazione spaziale dell'intera regione.

Il territorio secondo l'impostazione di Perroux: diviene un insieme di relazioni anche eterogenee che interagiscono costantemente tra loro e con l'uomo. diviene un insieme di elementi anche eterogenei che interagiscono costantemente tra loro e con l'uomo. può essere più considerato come una semplice addizione di forme ed elementi secondo il concetto di regione omogenea. può essere più considerato come una semplice somma di forme ed elementi secondo il concetto di regione omogenea.

Con effetto di sviluppo nello schema di Myrdal si intende: l'agire di forze centripete e la causazione di processi cumulativi anche in alcune delle aree marginali. l'agire di forze centripete e la generazione di processi cumulativi anche in alcune delle aree marginali. l'agire di forze centrifughe e la generazione di processi cumulativi anche in alcune delle aree marginali. l'agire di forze centrifughe e la dipendenza di processi cumulativi anche in alcune delle aree marginali.

Gli stadi del modello di Myrdal sono: pre-industriale, causazione circolare e post effetti. pre-industriale, causazione di sviluppo e post effetti. pre-industriale, fase motrice e post effetti. post-industriale, causazione circolare e pre effetti.

Con Hirschman: la teoria della polarizzazione agisce su uno sviluppo squilibrato con una catena di equilibri parziali e di breve periodo che genera una tendenza alla concentrazione degli imprenditori. la teoria della polarizzazione agisce su uno sviluppo lineare con una catena di squilibri parziali e di breve periodo che genera una tendenza alla concentrazione degli imprenditori. la teoria della polarizzazione agisce su uno sviluppo squilibrato con una catena di squilibri parziali e di medio periodo che genera una tendenza alla concentrazione degli imprenditori. la teoria della polarizzazione agisce su uno sviluppo squilibrato con una catena di squilibri parziali e di breve periodo che genera una tendenza alla concentrazione degli imprenditori.

I principi di unità regionale secondo Juillard sono: coesione e uniformità di paesaggio. coesione e omogeneità di genere di vita. coesione e paesaggio. polo di sviluppo e paesaggio.

Con il termine funzionalismo si intende: la reinterpretazione del concetto di polarizzazione e della causazione di Myrdal. la reinterpretazione del concetto di polarizzazione e del dualismo economico di Hirschman. la reinterpretazione del concetto di localizzazione dell'approccio concettuale di Perroux. la reinterpretazione del concetto di polarizzazione e dell'approccio concettuale di Perroux.

Il funzionalismo: appare come uno schema di ragionamento logico ed ideologico che spiega la struttura sociale in ragione delle funzioni che in modo congiunto conferiscono ad un sistema un adeguato ordine sociale per la realizzazione dei fini collettivi non separabile dalle strategie e dalle politiche. appare come uno schema di ragionamento logico ed ideologico che spiega la struttura sociale in ragione delle funzioni che in modo congiunto conferiscono ad un sistema un adeguato ordine sociale per la realizzazione dei fini collettivi separabile dalle strategie e dalle politiche. appare come un modello operativo che spiega la struttura sociale in ragione delle funzioni che in modo congiunto conferiscono ad un sistema un adeguato ordine sociale per la realizzazione dei fini collettivi non separabile dalle strategie e dalle politiche. appare come uno schema di ragionamento logico ed ideologico che spiega la struttura sociale in ragione del paesaggio e del genere di vita che in modo congiunto conferiscono ad un sistema un adeguato ordine sociale per la realizzazione dei fini collettivi separabile dalle strategie e dalle politiche.

Il sistema economico e sociale secondo l'approccio funzionalista è un insieme: di strutture legate da flussi di comunicazione. di elementi legati da flussi di retroagenti. di azioni legate da flussi di comunicazione. di funzioni legate da flussi di comunicazione.

I principi della regione funzionale sono: dominanza, organizzazione e rango gerarchico. dominanza, funzione e rango gerarchico. dominanza, fusione e rango gerarchico. dominanza, coesione e rango gerarchico.

La geografia regionale funzionalista: non è in grado di formulare una teoria generale sul paesaggio. non è in grado di formulare una teoria generale sulla regione. È in grado di formulare una teoria generale sulla regione. deve essere ricondotta alla teoria neoclassica.

L'ambiente categoria concettuale: non è in grado di formulare una teoria generale sulla regione. non viene trascurato dall'approccio funzionalista, orientato strettamente alla produzione. viene trascurato dall'approccio funzionalista, orientato strettamente alla produzione. dipende dalle coordinate orizzontali delle relazioni.

Le proiezioni territoriali: sono concentrazioni non agglomerative. sono concentrazioni spaziali. sono coassiali e non areali. sono coassiali e puntuali.

Se aumentano le tendenze polarizzanti in una regione funzionale: si intensificano le interdipendenze fra gli elementi. si riducono le interdipendenze fra gli elementi. si diradano gli elementi puntuali. Si concentrano gli elementi puntuali.

La regione funzionale è: una nuova modalità di strutturazione dello spazio tramite le relazioni. una nuova modalità di strutturazione della regione tramite le relazioni. una nuova attività di strutturazione dello spazio tramite le relazioni. una nuova attività di strutturazione dello spazio tramite le aree di mercato.

I concetti di crescita e sviluppo: possono essere misurati da variabili quantitative. possono in certi casi essere considerati sinonimi. dipendono dalle stesse variabili considerate in modo differente. il primo riguarda la dimensione economica mentre il secondo quella sociale e ambientale.

Il PIL: misura la crescita economica ed anche lo sviluppo. misura la crescita economica e non lo sviluppo. e' la migliore quantificazione dello sviluppo. e' la migliore quantificazione della crescita.

Lo sviluppo: misura la crescita. non tiene in considerazione le variabili economiche. non tiene in considerazione le variabili sociali e ambientali. tiene in considerazione le variabili economiche.

Dimensione economica e dimensione sociale: sono dipendenti dal tempo. sono interconnesse fra loro in un orizzonte temporale di breve periodo. sono interconnesse fra loro in un orizzonte temporale di medio e lungo periodo. sono connesse fra loro in un orizzonte temporale di medio e lungo periodo.

Gli indicatori complessi: misurano la condizione economica e sociale della popolazione. misurano la condizione economica e non altre dimensioni. misurano l'occupazione. misurano il PIL.

Lo Human Development Index è composto da: Pil, occupazione, speranza di vita alla nascita e alfabetizzazione. Pil, occupazione, speranza di vita alla nascita e educazione. occupazione, speranza di vita alla nascita e alfabetizzazione. indici elementari in unità di misura diverse.

La normalizzazione di un indicatore: consente il confronto fra indicatori misurati con la stessa unità di misura. consente il confronto fra indicatori complessi ed elementari. si riferisce ai valori medi di una distribuzione. si riferisce ai valori normali di una distribuzione.

Gli indicatori ambientali sono: uno strumento di misurazione dell'ISU. uno strumento di relazione fra i fenomeni ambientali e le informazioni delle cause antropiche e della comunità sociale. uno strumento di informazione dei fenomeni ambientali e delle relazioni fra le cause antropiche e la comunità sociale. uno strumento di informazione dei fenomeni ambientali e delle relazioni fra le cause antropiche e l'ambiente.

Il concetto dello sviluppo sostenibile: nasce per rivolvere il problema dell'inquinamento atmosferico. e' legato alla relazione fra sistema socio-economico e sistema ecologico. e' stato introdotto dall'Onu nel 1972. e' legato allo Human Development Index.

Una possibile definizione di sviluppo sostenibile: e' che sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri. e' che la crescita che garantisce i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri. può essere data con riferimento al PIL. non può essere assolutamente data.

Il modello di Friedmann rappresenta: un modello di strutturazione e organizzazione spaziale di matrice deterministica. il tentativo di unire la teoria della localizzazione con la teoria dello sviluppo economico. il tentativo di unire la teoria della delocalizzazione con la teoria della crescita economica. il tentativo di unire la teoria della localizzazione industriale con la teoria del sotto-sviluppo.

Il modello di Friedmann rappresenta: un modello di strutturazione e organizzazione spaziale di matrice deterministica. un modello spaziale dell'organizzazione stadiale per le fasi dello sviluppo economico. un modello stadiale dell'organizzazione spaziale per le fasi dello sviluppo economico. un modello reticolare dell'organizzazione spaziale per le fasi dello sviluppo economico.

Gli stadi del modello di Friedmann sono: industriale, industrializzazione avanzata, maturità industriale, integrazione spaziale. preindustriale, industrializzazione incipiente, maturità industriale, integrazione industriale. preindustriale, industrializzazione incipiente, sviluppo urbano, integrazione spaziale. preindustriale, industrializzazione incipiente, maturità industriale, integrazione spaziale.

L'evoluzione del polo di crescita periferico: dipende essenzialmente da fattori esogeni. dipende principalmente da fattori endogeni. nasce necessariamente artificialmente. È' assimilabile al polo di sviluppo dell'industria motrice.

Un modello centro-periferia rappresenta una: strutturazione in forma generale di teoria dello sviluppo polarizzato. strutturazione in forma generale di teoria della crescita esogena. strutturazione gerarchica di una regione deterministica. strutturazione gerarchica di una regione omogenea.

In uno schema centro-periferia lo spazio può essere diviso in: 6 sottosistemi funzionali. 5 sottosistemi funzionali. 4 sottosistemi funzionali. 3 sottosistemi funzionali.

La semiperiferia: E' una categoria concettuale del modello centro-periferia. E' una categoria concettuale del modello di Perroux. Non è considerata nel modello di Friedmann. Non è considerata nel modello centro-periferia.

Il rapporto centro-periferia è caratterizzato dalla compresenza di: diversi effetti fra cui il dominio e la localizzazione. diversi effetti fra cui il dominio e la modernizzazione. diversi effetti fra cui il dominio e la post-produzione. dal solo effetto dominio.

La configurazione dello spazio economico in sottosistemi funzionali: può essere applicata a tutte le scale geografiche. può essere applicata alla sola scala locale. può essere applicata alla sola scala globale. non può essere applicata a tutte le scale geografiche.

Nei contributi recenti il modello centro-periferia può essere definito come: un modello esplicativo di una relazione esogena tra spazi basato su relazioni asimmetriche. un modello esplicativo di una relazione gerarchica tra regioni basato su relazioni asimmetriche. un modello esplicativo di una relazione gerarchica tra spazi basato su relazioni simmetriche. un modello esplicativo di una relazione gerarchica tra spazi basato su relazioni asimmetriche.

La teoria generale della polarizzazione parte dall'assunto della: Coincidenza fra la politica regionale malthusiana con la regione funzionale. Coincidenza fra la politica regionale keynesiana con la regione funzionale. Non coincidenza fra la politica regionale keynesiana con la regione funzionale. Non coincidenza fra la politica regionale malthusiana con la regione funzionale.

La concentrazione nei centri urbani di servizi avanzati e del quaternario ha fatto da contraltare: Al fenomeno della clusterizzazione. Allo sviluppo territoriale. Alla regione geografica. All'industrializzazione diffusa.

Con il termine industrializzazione diffusa si intende: Un processo caratterizzato da tre fattori relazionali. Un processo caratterizzato da tre fattori territoriali. Un processo caratterizzato da tre fattori di convergenza. Un processo caratterizzato da tre fattori di divergenza.

L'approccio top down: Prevede l'esportazione delle logiche organizzative dalle regioni ad economia avanzata verso quelle in ritardo. Prevede l'esportazione delle logiche organizzative dalle regioni ad economia in ritardo verso quelle in avanzate. Non prevede l'esportazione delle logiche organizzative dalle regioni ad economia avanzata verso quelle in ritardo. Si basa sull'organizzazione economica e produttiva specifica delle diverse regioni.

L'approccio bottom up: Prevede l'esportazione delle logiche organizzative dalle regioni ad economia in ritardo verso quelle in avanzate. Prevede l'esportazione delle logiche organizzative dalle regioni ad economia avanzata verso quelle in ritardo. Non si basa sull'organizzazione economica e produttiva specifica delle diverse regioni. Si basa sull'organizzazione economica e produttiva specifica delle diverse regioni.

Con il termine territorio in un approccio bottom up si intende: Un'area o una superficie terrestre dove i programmi di azione sono un insieme con il territorio stesso. L'organizzazione territoriale funzionale. Una regione funzionale. Una regione polarizzata.

Nel neoregionalismo tutte le determinanti dello sviluppo regionale sono: Fattori esogeni e reazioni a mutamenti esterni. Fattori esogeni, reazioni a mutamenti esterni e fattori esterni. Fattori endogeni, reazioni a mutamenti esterni e fattori esogeni. Fattori locali, reazioni a mutamenti esterni e fattori endogeni.

Secondo De Matteis lo sviluppo regionale locale è: Rappresentato dall'attivazione e dal coinvolgimento diretto delle forze radicate sul territorio. Rappresentato dall'attivazione e dal coinvolgimento diretto delle forze esterne al territorio. Rappresentato dalla polarizzazione e dal coinvolgimento diretto delle forze radicate sul territorio. Rappresentato da una regione polarizzata.

Nella Triade concettuale di Vallega sono considerate: Regione elementare, complessa e integrata. Regione omogenea, complessa e integrata. Regione omogenea, elementare e integrata. Regione elementare, formale e funzionale.

Con identità territoriale si può intendere: La specificità e le vocazioni produttive che definiscono il vantaggio locale. La specificità e le vocazioni produttive che definiscono il vantaggio nazionale. La specificità e le vocazioni produttive che definiscono il vantaggio comparato. La specificità e le vocazioni produttive che definiscono il vantaggio competitivo.

Nell'approccio sistemico la struttura è: L'insieme di elementi e delle relazioni fra gli elementi caratterizzati dalla retroazione. L'insieme di elementi e delle relazioni fra gli elementi caratterizzati dalla polarizzazione. L'insieme di elementi e delle relazioni fra gli elementi caratterizzati dalla strutturazione. L'insieme di elementi e delle relazioni fra gli elementi caratterizzati dalla commercializzazione.

Nell'approccio sistemico il sistema è: Un insieme di elementi legati fra loro tramite un insieme di relazioni che gli conferiscono la polarizzazione. Un insieme di relazioni legati fra loro tramite un insieme di elementi che gli conferiscono una certa coerenza. Un insieme di elementi legati fra loro tramite un insieme di relazioni che gli conferiscono una certa coerenza. L'insieme di elementi e delle relazioni fra gli elementi caratterizzanti dalla polarizzazione.

Nell'approccio sistemico la retroazione rappresenta il principio per cui: Ogni elemento influenza se stesso, oltre agli altri elementi. Ogni elemento influenza se stesso, oltre agli altri elementi solamente esterni al sistema. Il territorio non è considerato «tutto insieme» ossia sono in parte presi in considerazione gli elementi e le relazioni. Ogni elemento influenza solamente se stesso.

Secondo Von Bertanlaffy: Il sistema è l'insieme di elementi e delle relazioni fra gli elementi caratterizzanti dalla polarizzazione. Il sistema è un insieme di relazioni legati fra loro tramite un insieme di elementi che gli conferiscono una certa coerenza. Il sistema è un complesso di elementi separati che si evolvono verso una traiettoria temporale e si trasformano nella loro costante relazione con l'ambiente ed in rapporto agli obiettivi a cui tendono. Il sistema è un complesso di elementi interagenti che si evolvono verso una traiettoria temporale e si trasformano nella loro costante relazione con l'ambiente ed in rapporto agli obiettivi a cui tendono.

Secondo il paradigma olistico: Il territorio è considerato «tutto insieme» ossia sono presi in considerazione tutti gli elementi e tutte le relazioni. Il territorio non è considerato «tutto insieme» ossia sono in parte presi in considerazione gli elementi e le relazioni. Un insieme di elementi legati fra loro tramite un insieme di relazioni che gli conferiscono la polarizzazione. Un insieme di relazioni legati fra loro tramite un insieme di elementi che gli conferiscono una certa coerenza.

Il processo nel pensiero sistemico rappresenta: Una novità non introdotta nell'approccio della regione funzionale. Una parziale novità perché già introdotta nell'approccio della regione funzionale. Un elemento legato alla staticità di una regione sistemica. Una relazione fra elementi esterni.

Il termine autopoiesi indica la: Capacità estrinseca che si basa sul tessuto produttivo e sociale del territorio, sulla rete che gli attori economici locali, consciamente o meno realizzano. Capacità organizzativa che si basa sul tessuto produttivo e sociale del territorio, sulla rete che gli attori economici locali, consciamente o meno realizzano. Capacità del sistema di progettare e riprodurre se stesso attraverso la riproduzione delle sue componenti. Capacità del sistema di progettare e riprodurre se stesso attraverso la non riproduzione delle sue componenti.

Il termine autonomia indica la: Capacità del sistema di progettare e riprodurre se stesso attraverso la non riproduzione delle sue componenti. Capacità del sistema di progettare e riprodurre se stesso attraverso la riproduzione delle sue componenti. Capacità estrinseca che si basa sul tessuto produttivo e sociale del territorio, sulla rete che gli attori economici locali, consciamente o meno realizzano. Capacità organizzativa che si basa sul tessuto produttivo e sociale del territorio, sulla rete che gli attori economici locali, consciamente o meno realizzano.

La regione sistema complesso è: Un sistema locale. Un sistema funzionale. Un sistema aziendale. Una regione funzionale.

Un sistema territoriale è: Un sistema aziendale. Una regione funzionale. Una regione omogenea. Una regione complessa.

Secondo Marinelli: Più regioni elementari generano una regione complessa. Esistono due tipi di regione, speciali e integrali che possono essere combinate. La regione integrale non è una vera e propria regione. La sovrapposizione di elementi fisici e umani di una regione complessa struttura una regione integrata.

Secondo Toschi: Più regioni elementari generano una regione complessa. La regione integrale non è una vera e propria regione. Esistono due tipi di regione, speciali e integrali che possono essere combinate. La sovrapposizione di elementi fisici e umani di una regione complessa struttura una regione integrata.

Differenziare rispetto alla geografica economica significa: Combinare fatti sociali, ambientali ed economici. Combinare fatti dell'economia politica. Fornire un corpus teorico di leggi e modelli dell'economia politica. Fornire un corpus teorico di fatti sociali, ambientali ed economici.

Le relazioni orizzontali sono: Non sono interazioni spaziali di comunicazione e scambio. Relazioni di connessione fra gli attori economici e l'ambiente. Interazioni spaziali non di comunicazione e scambio. Interazioni spaziali di comunicazione e scambio.

Le relazioni verticali sono: Interazioni spaziali di comunicazione e scambio. Non sono relazioni di connessione fra gli attori economici e l'ambiente. Relazioni ecologiche. Relazioni di interazione spaziale a carattere orizzontale.

Le regioni formali possono essere individuate: Rispetto a attributi e sono omogenee in quanto differenti dalle circostanti. Rispetto a attributi e sono naturali in quanto differenti dalle circostanti. Rispetto alle relazioni funzionali. Rispetto alle relazioni orizzontali.

Le regioni funzionali possono essere individuate: Rispetto alle relazioni ecologiche. Rispetto alle relazioni orizzontali. Rispetto a attributi e sono omogenee in quanto differenti dalle circostanti. Non possono essere monocentriche e policentriche.

Una regione complessa può essere definita come: Una regione non economica. Una regione monocentrica ed ecologica. Uno spazio non organizzato territorialmente. Una regione formale collegata ad una regione funzionale.

Con territorio spazio socializzato si intende: Una porzione di superficie terrestre che la collettività umana riserva in funzione dell'ambiente. Una porzione di superficie terrestre che la collettività umana riserva e gestisce per i propri bisogni. Lo spazio geografico. Il campo delle attività umane.

Una regione sistemica è: Caratterizzata in senso omogeneo dalla compresenza di un insieme di fattori unificanti. Caratterizzata in senso unitario dalla compresenza di un insieme di fattori unificanti. Lo spazio geografico. Non caratterizzata in senso unitario dalla compresenza di un insieme di fattori unificanti.

Secondo quanto riportato nelle lezioni, la relazione fra spazio e territorio: e' inesistente. è l'unica relazione che consente di comprendere il concetto della territorialità. individua categorie differenti per indicare il medesimo concetto. individua categorie differenti per indicare concetti differenti.

Secondo quanto riportato nelle lezioni, il concetto di territorio è: complesso e non può essere scomposto, ridotto e semplificato. complesso e può essere scomposto, ridotto e semplificato. semplice e non può essere scomposto, ridotto e semplificato. semplice e può essere scomposto, ridotto e semplificato.

Secondo quanto riportato nelle lezioni, lo spazio è un contenitore dove ogni corpo: ha una posizione assoluta ed unica. ha una posizione relativa ed unica. ha una posizione assoluta e generica. ha una posizione relativa e generica.

Secondo quanto riportato nelle lezioni, La parola territorio individua nel linguaggio comune: il campo delle attività umane. il suolo. lo spazio. il terreno.

Secondo quanto riportato nelle lezioni, seguendo la definizione di Dematteis (1996) è possibile affermare che: lo spazio è un contenitore dove ogni corpo non ha una posizione assoluta ed unica (coordinate) che lo rende «unico» (descrizione/ideografia). lo spazio non è un contenitore dove ogni corpo ha una posizione assoluta ed unica (coordinate) che lo rende «unico» (descrizione/ideografia). lo spazio è un'entità preesistente all'azione dell'uomo che si descrive come insieme di attributi, caratteristiche (risorse, geologia, rilievo, clima). lo spazio non è un'entità preesistente all'azione dell'uomo che si descrive come insieme di attributi, caratteristiche (risorse, geologia, rilievo, clima).

Secondo quanto riportato nelle lezioni, il territorio delle società umane è: è un sistema socio-spaziale fondato su comportamenti di comunicazione, competizione e scambio. è un sistema socio-spaziale fondato su comportamenti di informazione, competizione e scambio. è un sistema socio-spaziale fondato su comportamenti di comunicazione, cooperazione e scambio. è un sistema socio-spaziale fondato su comportamenti di informazione, cooperazione e scambio.

Secondo quanto riportato nelle lezioni, il territorio si trasforma in: spazio organizzato dal processo di territorialità di un gruppo umano. spazio organizzato dal processo di antropico di un gruppo umano. spazio organizzato dal processo di antropico di un gruppo animale. spazio organizzato dal processo di territorialità di un gruppo animale.

Secondo quanto riportato nelle lezioni, seguendo la definizione di territorio di Dematteis (1996) è possibile affermare che: la relazione fra spazio e territorio è inesistente. il territorio è un concetto artificiale che rappresenta la proiezione e l'organizzazione dello spazio. l'insieme delle relazioni che una società, e perciò gli individui che ne fanno parte, intrattengono con l'esteriorità e l'alterità per soddisfare i propri bisogni con l'aiuto di mediatori, nella prospettiva di ottenere la maggior autonomia possibile, tenendo conto delle risorse del sistema. la relazione uomo-ambiente è tripartita nello spazio.

Secondo quanto riportato nelle lezioni, il concetto di territorio offre e permette dunque una lettura ed una comprensione delle relazioni: ambiente-uomo. ambiente-natura. uomo-storia. natura-storia.

Secondo quanto riportato nelle lezioni, le relazioni territoriali si classificano in due tipologie: spaziali e funzionali. di base ed avanzate. fisiche e storiche. orizzontali e verticali.

Secondo quanto riportato nelle lezioni, seguendo la definizione di Raffestin (1984) è possibile affermare che: Il concetto della territorializzazione. uno stato non compiuto che corrisponde ad un insieme codificato di relazioni. uno stato compiuto che corrisponde ad un insieme codificato di relazioni. l'insieme delle relazioni che una società, e perciò gli individui che ne fanno parte, intrattengono con l'esteriorità e l'alterità per soddisfare i propri bisogni con l'aiuto di mediatori, nella prospettiva di ottenere la maggior autonomia possibile, tenendo conto delle risorse del sistema. e' un principio assiomatico, a cui essi non ritengono necessario dedicare nessuna particolare riflessione.

Secondo quanto riportato nelle lezioni, la territorialità può essere evidentemente intesa come: uno stato incompiuto che corrisponde ad un insieme codificato di relazioni. uno stato non compiuto che corrisponde ad un insieme codificato di relazioni. uno stato compiuto che corrisponde ad un insieme non codificato di relazioni. uno stato compiuto che corrisponde ad un insieme codificato di relazioni.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, il territorio è in alternativa: una costruzione socio-politica una costruzione spaziale. una costruzione spaziale o una costruzione socio-politica. una costruzione spaziale e non in alternativa una costruzione socio-politica. una costruzione sociale o una costruzione politica.

Secondo quanto riportato nelle lezioni, l'acrononimo TDR sta per: territorializzazione, deterritorializzazione, riterritorialtà. territorializzazione, deterritorializzazione, riterritorializzazione. territorialità, deterritorializzazione, riterritorializzazione. territorialità, deterritorialità, riterritorialità.

Secondo quanto riportato nelle lezioni, le fasi della territorializzazione consistono in: 3 forme dello sviluppo. 3 fasi del territorio. 3 fasi del controllo. 3 forme di controllo.

Secondo quanto riportato nelle lezioni e con riferimento alla definizione di Raffestin, la territorializzazione può essere definita come: un processo di appropriazione dello spazio (progressivo e non additivo) che consiste proprio nella progettazione di un sistema umano di intenzioni su una proiezione di superficie terrestre. l'abbandono del territorio ovvero (altra interpretazione) soppressione dei limiti e delle frontiere; corrisponde alla crisi (scomparsa dei limiti). lo stato che interviene a valere per il territorio perduto; riprendere il territorio. la classificazione e la messa in ordine del territorio.

Secondo quanto riportato nelle lezioni, la deterritorializzazione può essere definita come: un processo che supera il fatto spaziale: andare oltre lo spazio e la proprietà. lo stato che interviene a valere per il territorio perduto; riprendere il territorio. l'abbandono del territorio ovvero (altra interpretazione) soppressione dei limiti e delle frontiere; corrisponde alla crisi (scomparsa dei limiti). un processo di appropriazione dello spazio (progressivo e non additivo) che consiste proprio nella progettazione di un sistema umano di intenzioni su una proiezione di superficie terrestre.

Secondo quanto riportato nelle lezioni, la riterritorializzazione può essere definita come: lo stato che interviene a valere per il territorio perduto; riprendere il territorio. un processo di appropriazione dello spazio (progressivo e non additivo) che consiste proprio nella progettazione di un sistema umano di intenzioni su una proiezione di superficie terrestre. l'abbandono del territorio ovvero (altra interpretazione) soppressione dei limiti e delle frontiere; corrisponde alla crisi (scomparsa dei limiti). una crisi che si traduce in una cancellazione dei limiti o dei ritmi, dei cicli, delle fratture, degli intervalli.

Secondo quanto riportato nelle lezioni, il processo TDR consente la comprensione: della regione omogenea. della regione complessa. della regione naturale. della regione politico-amministrativa.

Secondo quanto riportato nelle lezioni, per la comprensione della struttura territoriale è necessaria: la lettura tradizionale delle relazioni. la lettura trasversale delle relazioni. la lettura scomposta delle relazioni. la lettura incrociata delle relazioni.

Secondo quanto emerso a lezione, la rete territoriale può essere costituita da diverse elementi, fra cui: nodi. elementi. relazioni. connessioni.

Secondo quanto emerso a lezione, con connettività si intende: il rapporto fra il numero dei segmenti ed il numero dei nodi. il rapporto fra il numero dei nodi ed il numero dei segmenti. la sommatoria dei nodi che occorrono per connetter un segmento con l'altro. la sommatoria dei segmenti che occorrono per connetter un nodo con l'altro.

Secondo quanto emerso a lezione, con accessibilità si intende: la sommatoria dei segmenti che occorrono per connetter un nodo con l'altro. la sommatoria dei nodi che occorrono per connetter un segmento con l'altro. il rapporto fra il numero dei segmenti ed il numero dei nodi. il rapporto fra il numero dei nodi ed il numero dei segmenti.

Secondo quanto emerso a lezione, il sistema territoriale: non rappresenta una tipologia di regione. rappresenta una forma embrionale di regione. rappresenta una forma elementare di territorio. rappresenta una vera e propria regione sistemica.

Secondo quanto emerso a lezione, i fattori unificanti di un sistema territoriale sono: essenzialmente di natura ambientale. essenzialmente di natura storica. essenzialmente di natura socio-economica. essenzialmente di natura giuridica.

Secondo Attilio Celant: la forza aggregante dei sistemi territoriali può variare di intensità: è alta nei sistemi territoriali evoluti, ben radicati e strutturati, è alta nelle regioni in via di formazione, nelle quali le componenti produttive mostrano palesi esigenze di consolidamento. la forza aggregante dei sistemi territoriali può variare di intensità: è bassa nei sistemi territoriali evoluti, ben radicati e strutturati, è bassa nelle regioni in via di formazione, nelle quali le componenti produttive mostrano palesi esigenze di consolidamento. la forza aggregante dei sistemi territoriali può variare di intensità: è alta nei sistemi territoriali evoluti, ben radicati e strutturati, è bassa nelle regioni in via di formazione, nelle quali le componenti produttive mostrano palesi esigenze di consolidamento. la forza aggregante dei sistemi territoriali può variare di intensità: è bassa nei sistemi territoriali evoluti, ben radicati e strutturati, è alta nelle regioni in via di formazione, nelle quali le componenti produttive mostrano palesi esigenze di consolidamento.

Secondo quanto emerso a lezione, un sistema entra in crisi a causa della: governance. perdita del legame fra la popolazione ed il territorio. conquista del territorio. riterritorializzazzione.

Secondo quanto emerso a lezione, un territorio dotato di trama che permette il superamento della sfida alla complessità, è un territorio: libero. nuovo. sostenibile. strutturato.

Secondo quanto emerso a lezione l'evoluzione di un sistema territoriale è caratterizzato da un processo di: crescita. storico. natura qualitativa. sviluppo.

Secondo quanto emerso a lezione la rivoluzione di un sistema territoriale è caratterizzato da un processo di: natura quantitativo. crescita. storico. sviluppo.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, la maggior parte dei sistemi territoriali è: statico. in equilibrio. immutabile. dinamico.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, i sistemi territoriali sono: immutabile ma dipendono dall'ambiente esterno. predeterminati dall'ambiente esterno. dipendenti dal processo regionale. predeterminati da diversi ambienti.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, il sistema territoriale: non crea relazioni con l'ambiente esterno e non riceve gli impulsi. crea relazioni con l'ambiente interno e ne riceve gli impulsi. crea relazioni con l'ambiente esterno e ne riceve gli impulsi. crea relazioni con l'ambiente esterno e non riceve gli impulsi.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, se le oscillazioni di un sistema territoriale sono "ammortizzate", esso è: stabile ed in equilibrio. stabile ma non in equilibrio. instabile ma in equilibrio. non stabile ed in equilibrio.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, se le oscillazioni di un sistema territoriale sono "ampie" esso è: nessuna delle precedenti. stabile. in equilibrio. instabile.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, stabilità ed equilibrio sono: differenti. contrari. sinonimi. uguali.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, il concetto di equilibrio deve soddisfare fra le condizioni quella in cui: le componenti del sistema non sono isolate dall'ambiente esterno. le variabili di stato si modificano nel tempo e si possono verificare variazioni di alcune variabili. le variabili di stato si modificano nel tempo e non si possono verificare variazioni di alcune variabili. le variabili di stato non si modificano nel tempo e si possono verificare variazioni di alcune variabili.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, il concetto di equilibrio deve soddisfare fra le condizioni quella in cui: le variabili di stato non si modificano nel tempo e non si possono verificare variazioni di alcune variabili. le variabili di stato si modificano nel tempo e non si possono verificare variazioni di alcune variabili. le componenti del sistema sono isolate dall'ambiente esterno. le componenti del sistema non sono isolate dall'ambiente esterno.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, in un sistema a riposo: le componenti del sistema non sono isolate dall'ambiente esterno. la stabilità delle variabili è mantenuta dai flussi. sono consentiti scambi con l'esterno. non sono consentiti scambi con l'esterno.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, stabilità locale e stabilità globale: sono sinonimi. non sono sinonimi. sono due modi differenti di indicare l'equilibrio. corrispondono a equilibrio globale e locale.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, le dimensioni economica e sociale sono: non legate. non connesse. sconesse. interconnesse.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, possibilità di vivere una vita lunga e salutare, di acquisire conoscenze ed accedere alle risorse necessarie per uno standard decente di vita è da attribuirsi a: Nazioni Unite. Carta dei diritti dell'Uomo. ISTAT. OECD.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, le dimensioni dello sviluppo sono: economica, sociale ed ambientale. ecologica, sociale e ambientale. economica, fisica ed ambientale. economica, attitudinale ed ambientale.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, gli indicatori complessi per la misurazione dello sviluppo sono: identici degli indicatori semplici. peggiori degli indicatori complicati. peggiori degli indicatori semplici. migliori degli indicatori semplici.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, l'indice Gender-Related Development Index misura: lo sviluppo umano tenendo conto delle diseguaglianze esistenti tra uomo e donna. lo sviluppo umano non tenendo conto delle diseguaglianze esistenti tra uomo e donna. il grado di partecipazione attiva alla vita economica e politica da parte delle donne. il grado di partecipazione attiva alla vita economica e politica da parte della popolazione in età lavorativa.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, l'indice Gender Empowerment Measure misura: il grado di partecipazione attiva alla vita economica e politica da parte della popolazione in età lavorativa. lo sviluppo umano non tenendo conto delle diseguaglianze esistenti tra uomo e donna. il grado di partecipazione attiva alla vita economica e politica da parte delle donne. lo sviluppo umano tenendo conto delle diseguaglianze esistenti tra uomo e donna.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, l'indice Human Poverty Index misura: se gli individui all'interno delle loro società dispongano o meno delle opportunità necessarie per condurre una vita lunga e sana e per godere di un tenore di vita dignitoso. lo sviluppo umano tenendo conto delle diseguaglianze esistenti tra uomo e donna. il grado di partecipazione attiva alla vita economica e politica da parte delle donne. lo sviluppo umano.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, l'iniziativa Better Life Initiative: il grado di partecipazione attiva alla vita economica e politica da parte delle donne. se gli individui all'interno delle loro società dispongano o meno delle opportunità necessarie per condurre una vita lunga e sana e per godere di un tenore di vita dignitoso. offre una misurazione della vita di una comunità umana in termini di condizioni di vita, comportamenti, relazioni sociali, le opportunità e le prospettive singolarmente ed in aggregato. offre una comprensione delle determinanti del benessere delle persone e degli stati.

Secondo quanto emerso nelle lezioni il progetto relativo al Benessere equo e sostenibile: il grado di partecipazione attiva alla vita economica e politica da parte delle donne. se gli individui all'interno delle loro società dispongano o meno delle opportunità necessarie per condurre una vita lunga e sana e per godere di un tenore di vita dignitoso. offre una misurazione della vita di una comunità umana in termini di condizioni di vita, comportamenti, relazioni sociali, le opportunità e le prospettive singolarmente ed in aggregato. offre una comprensione delle determinanti del benessere delle persone e degli stati.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, il BES è composto da: 100 indicatori suddivisi in 12 domini. 130 indicatori suddivisi in 12 domini. 130 indicatori suddivisi in 11 domini. 130 indicatori suddivisi in 17 domini.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, il processo di evoluzione che determina la retroazione può essere di tipo: morfostatico. morfologico. omostadiale. antropomorfo.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, il processo di evoluzione che determina la retroazione può essere di tipo: ecocentrico. allocentrico. morfologico. morfodinamico.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, la relazione di crescita in un sistema territoriale può essere di tipo: libero. morfostatico. deterministico. sistemico.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, la relazione di crescita in un sistema territoriale può essere di tipo: sistemica. stocastico. innovativo. morfodinamico.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, una delle ipotesi della crescita allometrica è: l'esistenza di una relazione costante fra le crescite differenziali dei diversi elementi del sistema territoriale nel suo complesso. l'assenza di una relazione costante fra le crescite differenziali dei diversi elementi del sistema territoriale nel suo complesso. che lo stato del sistema ad un certo tempo non dipende dallo stato al tempo precedente. che lo stato del sistema al tempo precedente dipende dallo stato al tempo successivo.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, una delle ipotesi della crescita allometrica è: che lo stato del sistema ad un certo tempo non dipende dallo stato al tempo precedente. che lo stato del sistema ad un certo tempo dipende dallo stato al tempo precedente. l'esistenza di una relazione proporzionale fra le crescite differenziali dei diversi elementi del sistema territoriale nel suo complesso. l'assenza di una relazione costante fra le crescite differenziali dei diversi elementi del sistema territoriale nel suo complesso.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, le variabili di natura territoriale rispetto alla crescita allometrica: non tendono mai ad obbedire a questa legge. tendono sempre ad obbedire a diversi leggi anche contrastanti fra loro. tendono ad obbedire a questa legge in alcuni casi. tendono sempre ad obbedire a questa legge.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, la classificazione propria dei modelli stadiali è di tipo: essenzialmente descrittiva. essenzialmente normativa. normativa. innovativa.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, una delle questioni aperti dei modelli stadiali rispetto alle discipline territoriali è se: la curva logistica ne sia la migliore modalità di descrizione. il sistema territoriale sia capace ma non in che modo di realizzare un proprio e specifico processo di sviluppo orientato relativo alle proprie caratteristiche. il sistema territoriale sia capace ed in che modo di realizzare un proprio e specifico processo di sviluppo orientato relativo alle proprie caratteristiche. il sistema territoriale non sia capace e neppure in che modo di realizzare un proprio e specifico processo di sviluppo orientato relativo alle proprie caratteristiche.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, il dibattito sul tema della relazione fra crescita e sviluppo: È nato negli anni Ottanta ed è ancora attuale. È nato negli anni Cinquanta ed è ancora attuale. È nato negli anni Cinquanta e non è più attuale. È nato negli anni Ottanta e non è più attuale.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, il tentativo di superamento della visione sullo sviluppo umano antedecente agli anni Ottanta è avvenuto da parte di: HDI. OECD. NATO. UNDP.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, il tentativo di superamento della visione sullo sviluppo umano antecedente agli anni Ottanta era ascrivibile alla teoria economica: classica. marxista. malthusiana. keynesiana.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, fra gli obiettivi relativi al nuovo approccio mutidimensionale vi è la/il: crescita economica. libertà di stampa. promozione dei diritti umani e della partecipazione democratica. progresso tecnico scientifico come leva per la crescita economica.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, gli obiettivi che si volevano ottenere con il nuovo approccio multidimensionale sono stati: raggiunti in parte. raggiunti. disattesi. non raggiunti.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, Gender-Related Development Index considera le: stesse variabili di PFI. stesse variabili di MEG. stesse variabili di HDI. stesse variabili di HFI.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, Gender-Related Development Index risulta come una media: ponderata e variabile. ponderata di 1/2. non ponderata di 1/2. non ponderata.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, Gender Empowerment Measure si concentra su: reddito delle donne. opportunità delle donne. capacità delle donne. salute delle donne.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, in Gender Empowerment Measure la Percentuale Equivalente Distribuita Equamente calcola: per tutte le variabili dell'indice. solo sulla percentuale di popolazione femminile che genera reddito e non sulla percentuale di popolazione femminile che possiede un impiego professionale. solo sulla percentuale di popolazione femminile che genera reddito e sulla percentuale di popolazione femminile che possiede un impiego professionale. per nessuna delle variabili dell'indice.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, costruire indici sintetici attraverso il livellamento delle differenze specifiche: permette il confronto dei risultati nell'ambito di un modello utilizzato. permette in parte il confronto dei risultati nell'ambito di un modello utilizzato. permette con dovute eccezioni il confronto dei risultati nell'ambito di un modello utilizzato. non permette il confronto dei risultati nell'ambito di un modello utilizzato.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, l'efficacia e l'efficienza degli indici: non dipende dalla capacità di comprensione dello stato di ogni paese. dipende dalla capacità di comprensione dello stato di ogni paese. dipende dalla assenza di diseguaglianze in ogni paese. dipende dalla capacità di comprensione dello stato di una regione ma non del paese.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, l'approccio multidimensionale alla povertà ha come principale riferimento il contributo di: Conti. Porter. Celant. Sen.

Secondo i contenuti delle lezioni, gli indici di misura della povertà umana proposti sono: unidimensionali. sequenziati. complementari. complessi.

Secondo quanto contenuto nelle lezioni, gli indici di misura della povertà umana proposti sono: multidimensionali. unidimensionali. sequenziati. complementari.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, gli approccio per la metodologia di costruzione degli indici di povertà sono: 1. 2. 3. 4.

Secondo quanto contenuto nelle lezioni, l'indicatore proposto HPI-1: tiene conto della dignità di vita attraverso un ulteriore indicatore di sintesi. tiene conto della dignità di vita attraverso una apposita variabile di misurazione dello stesso. tiene conto dell'esclusione sociale attraverso una apposita variabile di misurazione dello stesso. tiene conto della sopravvivenza della popolazione attraverso la misurazione della speranza di nascita inferiore a 60 anni.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, l'indicatore proposto HPI-2: non tiene conto delle deprivazioni. tiene conto dell'esclusione sociale attraverso una apposita variabile di misurazione dello stesso. tiene conto della dignità di vita attraverso la rilevazione di una specifica variabile. tiene conto della sopravvivenza della popolazione attraverso la misurazione della speranza di nascita inferiore a 40 anni.

Secondo i contenuti delle lezioni, il valore del coefficiente α: ha una rilevanza specifica sul calcolo del valore di HPI. non ha una rilevanza specifica sul calcolo del valore di HPI. ha una rilevanza specifica sul calcolo del valore di HPI-2 e non su HPI-1. ha una rilevanza specifica sul calcolo del valore di HPI-1 e non su HPI-2.

Secondo quanto contenuto nelle lezioni, l'indicatore proposto HPI-2: considera la deprivazione rispetto a possibilità di vita dignitose con il calcolo di un indicatore di sintesi. considera la deprivazione rispetto a possibilità di vita dignitose in percentuale della popolazione analfabeta. considera la deprivazione rispetto a possibilità di vita dignitose in percentuale della popolazione adulta in età compresa fra 16 e i 65 anni rispetto a coloro che sono definiti funzionalmente analfabeti. considera la deprivazione rispetto a possibilità di vita dignitose in percentuale della popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà.

Sintesi sull'approccio multidimensionale alla povertà. È possibile non considerare la deprivazione relativa alla possibilità di vita dignitosa, ma deve essere sempre considerata la speranza di vita alla nascita. È sempre da considerare la deprivazione relativa alla possibilità di vita dignitosa, ma si può non utilizzare la speranza di vita alla nascita. non è possibile utilizzare altre variabili oltre quelle proposte. È possibile utilizzare altre variabili oltre quelle proposte.

Secondo i contenuti delle lezioni, nella costruzione di indici per la misura della povertà: È necessario inquadrare il fenomeno della povertà come multidimensionale a prescindere dall'approccio di riferimento. È necessario inquadrare il fenomeno di una delle dimensioni di deprivazione come multidimensionale a prescindere dall'approccio di riferimento. È necessario inquadrare il fenomeno di una delle variabili di rilevazione come multidimensionale a prescindere dall'approccio di riferimento. non è necessario inquadrare il fenomeno della povertà come multidimensionale a prescindere dall'approccio di riferimento.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, il pensiero dello sviluppo sostenibile dipende anche: dall'epistemologia generale. dalle mode e dal dibattito scientifico. dall'andamento della crescita economica. dalla definizione dello sviluppo sostenibile.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, il tema dello sviluppo sostenibile dagli anni Novanta: non è cambiato. non è centrale del dibattito scientifico. È centrale del dibattito scientifico. È cambiato in relazione all'andamento della crescita economica.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, lo sviluppo con l'inserimento della componente ambiente è: multidimensionale. monodimensionale. unidirezionale. cambiato in relazione all'andamento della crescita economica.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, la concezione di ambiente verso la fine del secolo scorso è: rimasto immodificato. cambiato in relazione all'andamento della crescita economica. cambiato in relazione all'andamento dello sviluppo. cambiato anche in relazione alla visione della crescita.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, nelle discipline territoriale il concetto di ambiente: ha seguito l'evoluzione del pensiero geografico. non ha seguito l'evoluzione del pensiero geografico. È pleonastico. non ha subito alcuna modifica.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, è un esempio di programma di azione ambientale: Agenda 21. Agenda 2030. Goal 2030. Millenniun Development 2020.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, è un esempio di programma di azione ambientale: Millenniun Development Goal. Millenniun Development 21. Agenda 20 locale. Agenda 20.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, la definizione di sviluppo sostenibile come «Humanity has the ability to make development sustainable to ensure that it meets the needs of the present without compromising the ability of future generations to meet their own needs» è contenuta nel Rapporto: MIT. Club di Roma. Our common future. Limits to growth.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, il principio equità intragenerazionale: sancisce l'obiettivo di non garantire anche alle generazioni successive le medesime opportunità di sviluppo di quelle passate. sancisce l'obiettivo di garantire anche alle generazioni successive le medesime opportunità di sviluppo di quelle passate. non deve essere garantita parità di accesso alle risorse per tutti gli abitanti del Pianeta. deve essere garantita parità di accesso alle risorse per tutti gli abitanti del Pianeta.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, il principio equità intergenerazionale: non deve essere garantita parità di accesso alle risorse per tutti gli abitanti del Pianeta. deve essere garantita parità di accesso alle risorse per tutti gli abitanti del Pianeta. sancisce l'obiettivo di garantire anche alle generazioni successive le medesime opportunità di sviluppo di quelle passate. sancisce l'obiettivo di non garantire anche alle generazioni successive le medesime opportunità di sviluppo di quelle passate.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, una delle principali funzioni degli indicatori ambientali è relativa alla: Introduzione agli indicatori ambientali. libertà. analisi delle serie storiche. organizzazione. pianificazione.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, una delle principali funzioni degli indicatori ambientali è relativa alla: comunicazione. organizzazione. sostenibilità. analisi delle serie storiche.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, la conoscenza degli indicatori ambientali dipende: dai modelli di riferimento utilizzati dalle principali organizzazioni mondiali. dagli strumenti di riferimento utilizzati dalle principali organizzazioni mondiali. dai modelli di riferimento a prescindere se essi siano utilizzati dalle principali organizzazioni mondiali. dagli strumenti di riferimento a prescindere se essi siano utilizzati dalle principali organizzazioni mondiali.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, i modelli di riferimento degli indicatori ambientali più diffusi sono caratterizzati da una specifica struttura di relazioni basata sulla: causalità. casualità. localizzazione. storicizzazione.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, gli indicatori ambientali possono essere classificati in: indicatori aggiuntivi e serie di indicatori. indicatori disaggregati e serie di indicatori. indicatori aggregati e serie di misure. indicatori aggregati e serie di indicatori.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, Ecological Footprint: È solo un indicatore nuovo. rientra nelle serie di indicatori. È solo un indicatore tradizionale. rientra negli indicatori tradizionali ed anche nelle nuove misure ambientali.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, Living Planet Index: È un indicatore aggregato di quattro differenti indicatori di stato dell'ecosistema naturale calcolati a livello mondiale. misura l'area mondiale coperta da acqua e la popolazione di differenti specie marine e d'acqua dolce. una misura della ricchezza in termini di risorse naturali. non tiene conto delle trasformazioni nel tempo.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, Ecological Footprint: una misura della ricchezza in termini di risorse naturali. rappresenta una valutazione dell'area biologicamente produttiva non necessaria per la produzione delle risorse e per assorbire rifiuti di un individuo. rappresenta una valutazione dell'area biologicamente produttiva necessaria per la produzione delle risorse e per assorbire rifiuti di un individuo. rappresenta una valutazione dell'area biologicamente improduttiva necessaria per la produzione delle risorse e per assorbire rifiuti di un individuo.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, Serie Centrale di indicatori è: un modello di organizzazione e definizione basto un uno fra gli indicatori ambientali esistenti capaci di descrivere lo stato dell'ambiente. un indicatore aggregato di quattro differenti indicatori di stato dell'ecosistema naturale calcolati a livello mondiale. un modello di organizzazione e definizione di un insieme di indicatori ambientali capaci di descrivere lo stato dell'ambiente. uno strumento di organizzazione e definizione di un insieme di indicatori ambientali capaci di descrivere lo stato dell'ambiente.

Secondo quanto emerso nelle lezioni, il modello PSR: È diffuso solo a scala locale. È diffuso solo a scala internazionale. sottolinea la relazione causa-effetto e supporta i soggetti decisori per un approccio integrato di questioni economiche, sociali ed umane. sottolinea la relazione causa-effetto e supporta i soggetti decisori per un approccio integrato di questioni economiche, sociali ed ambientali.

Rispetto a quanto contenuto nelle lezioni, gli indicatori della sostenibilità: intendono coniugare la questione della natura fisica con quella sociale ed economica. non tengono conto della dimensione ambientale in senso stretto. possono essere considerati un'evoluzione degli indicatori ambientali che tengono conto di molte più variabili. corrispondono esattamente agli indicatori ambientali.

Rispetto a quanto contenuto nelle lezioni, gli indicatori della sostenibilità: corrispondono esattamente agli indicatori ambientali. non considerano utilizzo delle risorse e rigenerazione capitale naturale. non sono classificati in modo analogo agli indicatori ambientali. sono classificati nello stesso modo rispetto agli indicatori ambientali.

Secondo quanto contenuto nelle lezioni, l'Indicatore di Progresso Genuino (GPI) è stato introdotto: come strumento di misura generale del benessere economico. come alternativa al Pil per misurare la crescita ed anche la sostenibilità. come strumento per rispondere all'inadeguatezza del PIL per misurare benessere e sostenibilità, considerando elementi di misurazione che non sono contenuti anche nel PIL. come strumento per rispondere all'inadeguatezza del PIL per misurare benessere e sostenibilità, correggendo elementi di misurazione che sono contenuti anche nel PIL.

Secondo quanto contenuto nelle lezioni, il valore del lavoro non contabilizzato nel calcolo di GPI consiste nel considerare: spese sostenute per proteggere la qualità della vita delle famiglie. lavoro nero, sommerso e criminale. lavoro di volontariato e di quello svolto in famiglia. lavoro per il deterioramento delle risorse naturali.

Secondo quanto contenuto nelle lezioni, il Resource Depletion Index (RPI) considera: la necessità di individuare azioni per favorire lo sviluppo economico sostenibile, tenendo conto del fatto che l'impiego delle risorse naturali non riproducibili non possa durare in un orizzonte di lungo periodo. la necessità di individuare azioni per favorire la crescita economica, tenendo conto del fatto che l'impiego delle risorse naturali non riproducibili possa durare in un orizzonte di lungo periodo. la necessità di individuare azioni per favorire la crescita economica, tenendo conto del fatto che l'impiego delle risorse naturali non riproducibili non possa durare in un orizzonte di lungo periodo. la necessità di individuare azioni per favorire lo sviluppo economico sostenibile, tenendo conto del fatto che l'impiego delle risorse naturali non riproducibili possa durare in un orizzonte di lungo periodo.

Secondo quanto contenuto nelle lezioni, il Resource Depletion Index (RPI) è calcolato come rapporto fra: consumo delle risorse naturali non riproducibili e la costituzione di capitali fissi realizzata dal sistema socio-economico, la seconda considerata in un dato periodo di tempo. consumo delle risorse naturali non riproducibili e la costituzione di capitali fissi realizzata dal sistema socio-economico, senza riferimento alla dimensione temporale. consumo delle risorse naturali non riproducibili e la costituzione di capitali fissi realizzata dal sistema socio-economico, entrambe considerate in un dato periodo di tempo. consumo delle risorse naturali non riproducibili e la costituzione di capitali fissi realizzata dal sistema socio-economico, la prima considerata in un dato periodo di tempo.

Secondo quanto contenuto nelle lezioni, il Barometro della Sostenibilità misura: il progresso tecnologico, bilanciando le visioni tecnocentrica e biocentrica, considerando allo stesso modo il benessere della comunità umana e dell'ecosistema. il benessere di una società rispetto allo sviluppo sostenibile attraverso il bilanciamento fra benessere della comunità umana e dell'ecosistema. il benessere di una società e la crescita economica, bilanciando le visioni antropocentrica e biocentrica, considerando allo stesso modo il benessere della comunità umana e dell'ecosistema. il benessere di una società ed il suo progresso rispetto allo sviluppo sostenibile, favorendo il benessere della comunità umana sull'ecosistema.

Secondo quanto contenuto nelle lezioni, la misura IRSA : considera le spese ambientali un fattore positivo che controbilancia la pressione ambientale negativa. considera le spese ambientali un fattore neutrale in grado di bilanciare la pressione ambientale negativa. considera le spese un fattore comunque positivo che controbilancia la pressione ambientale negativa. considera le spese ambientali una pressione negativa che controbilancia la pressione positiva.

Secondo quanto contenuto nelle lezioni, la misura della sostenibilità attraverso le serie dei indicatori ha l'obiettivo della: convergenza sui principali temi connessi allo sviluppo sostenibile con un riferimento temporale esteso. convergenza sui principali temi connessi allo sviluppo sostenibile senza riferimento temporale. convergenza sui principali temi connessi allo sviluppo sostenibile con un riferimento temporale ridotto. divergenza sui principali temi connessi allo sviluppo sostenibile con un riferimento temporale esteso.

Secondo quanto contenuto nelle lezioni, la misura denominata ecoefficienza è ottenuta dal rapporto fra: le prestazioni acquisite di capitale di origine ambientale (numeratore) e le prestazioni perdute del capitale naturale (denominatore). le prestazioni acquisite di capitale di origine antropica (numeratore) e le prestazioni perdute del capitale naturale (denominatore). le prestazioni perdute del capitale locale (numeratore) e le prestazioni acquisite di capitale di origine antropica (denominatore). le prestazioni perdute del capitale naturale (numeratore) e le prestazioni acquisite di capitale di origine antropica (denominatore).

La teoria della Divisione Internazionale del Lavoro basata sul ciclo di vita del prodotto: Non è più sufficiente a descrivere i criteri localizzativi sottesi alle decisioni delle multinazionali odierne. E' parziale ma necessaria a descrivere i criteri localizzativi sottesi alle decisioni delle multinazionali odierne. E' parziale ma sufficiente a descrivere i criteri localizzativi sottesi alle decisioni delle multinazionali odierne. E' sufficiente a descrivere i criteri localizzativi sottesi alle decisioni delle multinazionali odierne.

Gli attributi di un "luogo" sono: I fattori che determinano la DIL. Il complesso dei diversi fattori di localizzazione. L'organizzazione di un'impresa in forma multinazionale. Pochi elementi che spiegano la scelta localizzativa.

Il denominatore comune fra vecchi e nuovi fattori della localizzazione è: II territorio. La regione. La scelta localizzativa dell'impresa. Lo spazio geografico.

La struttura territoriale può determinare: La DIL. Il genere di vita. L'area di mercato. Il paesaggio.

L'argomento centrale del nuovo approccio è: Capire quali siano i principi alla base della distribuzione territoriale delle attività economiche. Capire quali siano i principi alla base della distribuzione territoriale delle attività produttive. Capire come si modifica il territorio sulla nascita delle vecchie funzioni e sulla crescita e sullo sviluppo di un'economia locale. Capire come si modifica il territorio sulla nascita delle nuove funzioni e sulla crescita e sullo sviluppo di un'economia locale.

I tradizionali fattori della localizzazione non sono più validi perché: Si è modificata radicalmente la distribuzione e la presenza delle attività che si rivolgono al mercato. Si è modificata radicalmente la distribuzione e la presenza delle attività che si rivolgono al luogo di reperimento delle materie prime. Non è cambiato l'oggetto della ricerca. Non è cambiato l'approccio della ricerca.

I nuovi fattori della localizzazione si distribuiscono: Non uniformemente sul territorio. Non in modo disomogeneo sul territorio. In modo omogeneo sul territorio. Uniformemente sul territorio.

Il territorio ha un'organizzazione unitaria se ospita: Un insieme di funzioni da quella innovative ed avanzate a quelle di livello inferiore. Un insieme di funzioni da quella innovative ed avanzate a quelle di livello superiore. Un insieme di funzioni da quelle di base a quelle di livello inferiore. Se è omogeneo.

L'interazione sinergica tra i soggetti è resa possibile da: Un'organizzazione reticolare degli stessi. Un'organizzazione omogenea degli stessi. Un'organizzazione relativa degli stessi. Un'organizzazione reale degli stessi.

Un milieu d'innovazione è: Un insieme specifico di relazioni di produzione e di management, basate su un'organizzazione sociale che condivide una cultura del lavoro e obiettivi strumentali volti alla generazione indifferenziata di conoscenza, processi e prodotti. Un insieme specifico di relazioni di produzione e di management, basate su un'organizzazione sociale che condivide una cultura del lavoro e obiettivi strumentali volti alla generazione di nuova conoscenza, nuovi processi e nuovi prodotti. Un insieme generale di relazioni di produzione e di management, basate su un'organizzazione sociale che condivide una cultura del lavoro e obiettivi strumentali volti alla generazione di nuova conoscenza, nuovi processi e nuovi prodotti. Un insieme specifico di relazioni di produzione e di management, basate su un'organizzazione sociale che non condivide una cultura del lavoro e obiettivi strumentali volti alla generazione di nuova conoscenza, nuovi processi e nuovi prodotti.

La teoria del ciclo di vita del prodotto, può essere usata come: Spiegazione della divisione spaziale del lavoro. Esempio della durata di vita di una azienda. Spiegazione esclusiva della divisione spaziale del lavoro. Spiegazione esclusiva della divisione internazionale del lavoro.

Nella fase dell'introduzione un prodotto tende a localizzarsi nei paesi (o regioni): Centrali. Periferici. Semiperiferici. Moderni.

Nella fase della crescita un prodotto tende a localizzarsi principalmente nei paesi (o regioni): Periferici. Semiperiferici. Ad alto tasso di sviluppo. Ad alto tasso di crescita economica.

Nella fase della maturità un prodotto tende a localizzarsi nei paesi (o regioni): Semiperiferici e periferici. Centrali e semiperiferici. Centrali e periferici. Esclusivamente semiperiferici.

Nella fase del declino un prodotto tende a localizzarsi principalmente nei paesi (o regioni): Centrali. Periferici. Ad economia stabile. Ad alto tasso di sviluppo.

La logica localizzativa in funzione della tecnologia: E' coerente con il modello sequenziale. E' più complessa del modello del ciclo di vita del prodotto e della divisione spaziale del lavoro. Rafforza il nesso causale fra ciclo di vita e logiche localizzative. Sembra coerente sia rispetto alle innovazioni incrementali come a quelle radicali.

L'innovazione nasce: Dall'interazione di una pluralità di imprese a diverso potenziale innovativo. Indipendentemente dal livello di competitività. Dalla singola impresa altamente tecnologica. Senza l'interazione fra imprese.

Il potenziale innovativo delle imprese è scarsamente presente in: Fornitori specializzati di sistemi produttivi. Imprese basate sulla scienza. Imprese non dipendenti dai fornitori di tecnologia. Imprese appartenenti a settori ad alta intensità produttiva.

I fattori discreti di area possono essere definiti come: Specifici attributi in grado di favorire la generazione e la diffusione di produzioni altamente tecnologiche. Specifici attributi in grado quantomeno in parte di favorire la generazione e la diffusione di produzioni altamente tecnologiche. Specifici attributi che hanno una dinamica localizzativi propria. Specifici attributi in grado di favorire la generazione e la diffusione di produzioni scarsamente tecnologiche.

Fra alta tecnologia e innovazione: Deriva una relazione che rappresenta un passaggio imprescindibile per la descrizione del concentrazione. La relazione dipende più che altro dalla qualità della vita. Non vi è una relazione. Non vi è alcun nesso.

Secondo quanto emerso nella lezione e con riferimento alla natura dei beni relazionali, le principali tipologia di questa tipologia di beni sono: tre, ed in particolare sociale, culturale ed economica. tre, ed in particolare sociale, culturale ed istituzionale. quattro, ed in particolare sociale, ambientale, economica ed istituzionale. quattro, ed in particolare sociale, culturale, economica ed istituzionale.

Secondo quanto emerso nella lezione e rispetto alla natura dei beni relazionali, la scuola di riferimento è: istituzionalista. neoistituzionalista. liberista. marxista.

Secondo quanto emerso nella lezione e con riferimento alla natura dei beni relazionali, l'economia è un sistema di relazioni che regolano il processo dello sviluppo economico per cui: il processo economico è descritto dall'accumulazione di informazioni e dal coordinamento fra i soggetti e le organizzazioni. il processo economico è descritto dallo scambio di informazioni e dalla suddivisione fra i soggetti e le organizzazioni. il processo economico è descritto dallo scambio di informazioni e dal coordinamento fra i soggetti e le organizzazioni. il processo economico è descritto dall'assenza di scambio di informazioni e di coordinamento fra i soggetti e le organizzazioni.

Secondo quanto emerso nella lezione e con riferimento alla natura dei beni relazionali, la dinamica del sistema territoriale dipende: dalla qualità delle interdipendenze comunicative e dall'assenza delle interdipendenze comunicative. dalla qualità delle interdipendenze comunicative e dall'intensità delle interdipendenze comunicative. dalla quantità delle interdipendenze comunicative e dall'intensità delle interdipendenze comunicative. dalla qualità delle interdipendenze funzionali generali e dall'intensità delle interdipendenze comunicative.

Secondo quanto emerso nella lezione e con riferimento ai beni relazionali, la dimensione territoriale rappresenta: una chiave di spiegazione della traiettoria di successo di determinate regioni naturali. una chiave di spiegazione della traiettoria di successo di determinati sistemi territoriali. la specificità del vantaggio concorrezionale locale. la specificità del vantaggio competitivo globale.

Secondo quanto emerso nella lezione e con riferimento ai beni pubblici locali, una delle caratteristiche di questo tipo di beni è: la presenza di un prezzo mercato. la presenza di una tariffa. l'assenza di una tariffa. la disponibilità sul mercato.

Secondo quanto emerso nella lezione e con riferimento ai beni relazionali, le economie di urbanizzazione possono essere definite come: vantaggi di ordine economico che le imprese ottengono se si localizzano in prossimità di altre imprese. economie interne alle imprese e generate dalla concentrazione nello spazio in un unico luogo di produzione. la presenza in un'area di una elevata densità di imprese dello stesso settore, per cui si tratta di economie esterne all'impresa ed interne al settore. il risultato di un'elevata densità e varietà di attività produttive, caratteristica propria di un sistema urbano, che individua economie esterne all'impresa ed esterne al settore.

Secondo quanto emerso nella lezione e con riferimento alla produzione di beni relazionali, Trigilia individua: tre processi che possono coesistere ed essere combinati fra di loro. tre processi che non possono coesistere ed essere combinati fra di loro. tre processi che possono coesistere ma non essere combinati fra di loro. quattro processi che possono coesistere ed essere combinati fra di loro.

Secondo quanto emerso nella lezione e con riferimento alla produzione di beni relazionali, l'esistenza di una rete sociale: rappresenta un passaggio fondamentale nella prima fase dello sviluppo economico locale. rappresenta un passaggio fondamentale nelle diverse fasi dello sviluppo economico locale. non rappresenta un passaggio fondamentale nella prima fase dello sviluppo economico locale. rappresenta un passaggio fondamentale nella prima fase della crescita economica.

Secondo quanto emerso nella lezione e con riferimento alla produzione di beni relazionali, le scelte di politiche infrastrutturali: non rendono fruibili per tutti i soggetti determinati beni collettivi e sono un tipo di produzione consapevole. rendono fruibili per tutti i soggetti determinati beni collettivi e sono un tipo di produzione consapevole. rendono fruibili per tutti i soggetti determinati beni collettivi e sono un tipo di produzione spontaneo. non rendono fruibili per tutti i soggetti determinati beni collettivi e sono un tipo di produzione spontaneo.

Secondo quanto emerso nella lezione e con riferimento alla competizione territoriale, l'obiettivo del modello strategico di Porter (1990) è: analizzare la dimensione strategica dell'azione di una impresa che sia interdipendente con l'ambiente. analizzare la dimensione strategica dell'azione di un sistema che sia interdipendente con l'ambiente. analizzare la dimensione ambientale dell'azione di una impresa che sia interdipendente con la strategia. analizzare la dimensione strategica dell'azione di una impresa che sia interdipendente con il sistema delle altre imprese.

Secondo quanto emerso nella lezione e con riferimento alla competizione territoriale, i due principali elementi del modello secondo l'approccio di Porter (1990) sono: catena del valore e ambito competitivo. catena del valore e l'ambito competitivo internazionale. catena del valore del sistema e ambito competitivo locale. catena del valore del sistema e l'ambito competitivo internazionale.

Secondo quanto emerso nella lezione e con riferimento alla competizione territoriale, la catena del valore rappresenta lo strumento che descrive, secondo l'approccio di Porter (1990): l'intreccio delle relazioni competitive e cooperative che concorrono a generare il vantaggio comparato. l'intreccio delle relazioni competitive e concorrenziali che concorrono a generare il vantaggio competitivo. il complesso sistema delle attività e delle funzioni (elementari) distinte che concorrono alla realizzazione del prodotto o del servizio. il complesso sistema delle attività e delle funzioni (elementari) aggregate che concorrono alla realizzazione del prodotto o del servizio.

Secondo quanto emerso nella lezione e con riferimento alla competizione territoriale, uno dei principali vantaggi competitivi secondo l'approccio di Porter (1995) relativamente alla dimensione locale (urbana) risulta essere: il caso. la domanda locale di mercato. la domanda internazionale di mercato. la presenza di settori industriali correlati e di sostegno.

Secondo quanto emerso nella lezione e con riferimento alla competizione territoriale, Il modello di sintesi delle determinanti del vantaggio competitivo nazionale è: la scala urbana. la catena del valore. il diamante competitivo. l'ambiente competitivo.

Secondo quanto emerso nella lezione e con riferimento alla competizione territoriale, una delle sei caratteristiche di un'economia urbana competitiva secondo l'approccio di Kresl è: il tasso di crescita economica per raggiungere la piena occupazione indipendentemente dalla presenza di ripercussioni. la produzione omogenea di beni e servizi elastici alla domanda ad alto reddito. una posizione di rango elevato all'interno della gerarchia urbana locale. la produzione di beni e servizi ecocompatibili.

Secondo quanto emerso nella lezione e con riferimento alla competizione territoriale, il modello locale che individua Kresl è: il distretto industriale. la rete di imprese. il cluster urbano. il sistema locale del lavoro.

Secondo quanto emerso nella lezione e con riferimento alla competizione territoriale, uno degli elementi fondamentali rispetto alle capacità localizzate nell'approccio di Manskell risulta essere: l'ambiente costruito. la dotazione spaziale. le risorse energetiche. la cooperazione e la concorrenza.

Secondo quanto emerso nella lezione e con riferimento alla competizione territoriale, nell'approccio desscritto ascribile al premio Nobel Paul Krugman è possibile affermare che: non esiste sempre un bene per un paese che rappresenta un vantaggio comparato. le esportazioni pagano le importazioni e quindi sono un indicatore di competitività. le esportazioni non pagano le importazioni e quindi non sono un indicatore di competitività. i beni dei vari paesi sono concorrenti fra loro, ma i paesi sono contemporaneamente mercati di esportazione e di importazione.

Secondo quanto emerso nella lezione e con riferimento alla competizione territoriale, la tesi di Krugman per quanto riportato è che le: politiche orientate ad intervenire sul vantaggio competitivo dei territori sono innovative. politiche orientate ad intervenire sul vantaggio competitivo dei territori sono esiziali. politiche orientate ad intervenire sul vantaggio competitivo dei territori sono fallaci. politiche orientate ad intervenire sul vantaggio competitivo dei territori sono utili.

Secondo quanto contenuto nella lezione e con riferimento ai fattori della competitività territoriale, la domanda localizzativa specializzata: non tende ad influenzare lo sviluppo delle capacità localizzate in assenza di sentieri di agglomerazione produttiva e di specializzazione regionale. non tende ad influenzare lo sviluppo delle capacità localizzate con i sentieri di agglomerazione produttiva e di specializzazione regionale. tende ad influenzare lo sviluppo delle capacità localizzate in assenza di sentieri di agglomerazione produttiva e di specializzazione regionale. tende ad influenzare lo sviluppo delle capacità localizzate con i sentieri di agglomerazione produttiva e di specializzazione regionale.

Secondo quanto contenuto nella lezione e con riferimento ai fattori della competitività territoriale, l'indifferenza rispetto i vincoli fisici esistenti è una caratteristica comune verso l'orientamento in aree da parte dell'impresa multilocalizzata: specie se l'industria è di tecnologia avanzata e /o di attività direzionali e con comportamenti diversificati delle imprese. specie se l'impresa è di tecnologia di avanzate e /o di attività direzionali e con comportamenti diversifcati delle imprese. specie se l'industria è di tecnologia di base e /o di attività direzionali e con comportamenti diversifcati delle imprese. specie se l'industria è di tecnologia di base e /o di attività direzionali e con comportamenti omogenei delle imprese.

Secondo quanto contenuto nella lezione e con riferimento ai fattori della competitività territoriale, Le piccole e medie imprese, diversamente, tendono a localizzarsi all'interno di aree caratterizzate da: prossimità a subfornitori e concorrenti, disponibilità della comunicazione e presenza di economie di localizzazione tradizionali. prossimità a subfornitori e concorrenti, disponibilità dell'informazione e presenza di economie di localizzazione tradizionali. prossimità a subfornitori e concorrenti, disponibilità dell'informazione e presenza di economie di localizzazione avanzate. assenza di subfornitori e concorrenti, disponibilità dell'informazione e presenza di economie di localizzazione tradizionali.

Secondo quanto contenuto nella lezione e con riferimento ai fattori della competitività territoriale, il ruolo delle relazioni istituzionali centrale riveste un'importanza rispetto il complesso rapporto fra il sistema delle imprese e l'ambiente socio-economico nell'ambito dei sistemi territoriali che può essere considerata: centrale. di base. avanzata. innovativa.

Secondo quanto contenuto nella lezione e con riferimento ai fattori della competitività territoriale, secondo Amin e Thrift (1997): le relazioni di un sistema territoriale definiscono la densità istituzionale, ovvero la caratteristica che garantisce l'integrità del sistema sociale. le relazioni di un sistema territoriale definiscono la densità istituzionale ovvero la caratteristica che garantisce l'interazione del sistema sociale. le relazioni di un sistema territoriale definiscono l'assenza istituzionale ovvero la caratteristica che garantisce l'integrità del sistema sociale. le relazioni di un sistema territoriale definiscono la densità istituzionale, ovvero la caratteristica che garantisce l'integrità dello sviluppo.

Secondo quanto contenuto nella lezione e con riferimento ai fattori della competitività territoriale, il ruolo dell'interazione fra logiche di impresa ed esternalità: non è fondamentale nei processi di crescita regionale e di sviluppo socio-economico sostenibile di un sistema territoriale. È fondamentale nei processi di crescita regionale e di sviluppo socio-economico sostenibile di una regione funzionale. È fondamentale nei processi di crescita regionale, ma non di sviluppo socio-economico sostenibile di un sistema territoriale. È fondamentale nei processi di crescita regionale e di sviluppo socio-economico sostenibile di un sistema territoriale.

Secondo quanto contenuto nella lezione e con riferimento ai fattori della competitività territoriale, le determinanti di sviluppo possono essere distinte in: funzionali e relazionali. funzionali e determinanti. economiche e funzionali. economiche e relazionali.

Secondo quanto contenuto nella lezione e con riferimento ai fattori della competitività territoriale, la natura delle determinanti secondo la distinzione di proposta da Kresl, le classifica in: componenti del sistema socioeconomico locale e componenti del sistema decisionale locale. componenti del sistema socioeconomico globale e componenti del sistema decisionale locale. componenti del sistema socioeconomico locale e componenti del sistema istitutivo locale. componenti del sistema sostenibile locale e componenti del sistema decisionale locale.

Secondo quanto contenuto nella lezione e con riferimento ai fattori della competitività territoriale, la presenza di istituzioni intermedie per strutturare e veicolare la domanda di qualità territoriale appartiene alle: componenti del sistema socioeconomico locale. componenti del sistema decisionale locale. fattori distintivi dello sviluppo. determinanti della crescita economica.

Secondo quanto contenuto nella lezione e con riferimento ai fattori della competitività territoriale, la creazione e le formazioni di reti di soggetti può essere considerato: uno strumento che tende a perseguire il vantaggio competitivo. uno strumento che tende a perseguire la prossimità territoriale. uno strumento che tende a perseguire la cultura dello sviluppo. la mera crescita economica.

Con riferimento alla relazione fra attori collettivi e competizione globale e secondo quanto contenuto nelle lezioni, Saskia Sassen ritiene che: le multinazionali ed il ruolo attuale del capitale finanziario tendono ad affrancarsi dai confini territoriali generando sistemi complessi di stabilità, convenienza di costo, diversificazione degli investimenti, che hanno come riferimento territoriale l'intero scacchiere mondiale. le multinazionali ed il ruolo attuale del capitale finanziario tendono ad affrancarsi dai confini territoriali generando sistemi complessi di prossimità, convenienza di costo, diversificazione degli investimenti, che hanno come riferimento territoriale l'intero scacchiere mondiale. gli sviluppi del mercato finanziario e le caratteristiche dei quadri normativi hanno generato una serie di conflitti che hanno portato alla produzione di varie innovazioni finanziarie per risolvere il problema o per favorire la regolamentazione. gli sviluppi del mercato finanziario e le caratteristiche dei quadri normativi hanno generato una serie di conflitti chei hanno portato ad un ritardo di innovazioni finanziarie per risolvere il problema o per evitare la regolamentazione.

Con riferimento alla relazione fra attori collettivi e competizione globale e secondo quanto contenuto nelle lezioni, la formazione di attori collettivi è connessa con: l'ampliarsi della scala della cooperazione economica. il ridursi della scala della competizione economica. sistemi territoriali (città, regioni) che cercano di condividere quote della domanda globale. sistemi territoriali (città, regioni) che cercano di conquistare quote della domanda globale.

Con riferimento alla relazione fra attori collettivi e competizione globale e secondo quanto contenuto nelle lezioni, il primo gruppo di contributi teorici: considera la questione relativa all'efficacia ed all'efficienza delle relazioni internazionali in termini di capacità di governo dei processi territoriali in chiave economico-sociale. considera che il processo di ridefinizione delle scale attuali suggerisca un cambiamento rispetto a quelli che possono essere definiti meccanismi di regolazione e organizzazione della complessa relazione nella gestione del potere. si insiste sul persistere dei modelli locali di sviluppo, realizzati dai vantaggi della concentrazione territoriale delle attività economiche, che resistono alla pressione della liberalizzazione dei mercati e alla mobilità delle imprese multinazionali. ritiene che lo stato locale presenta punti di interfaccia con la società civile delle città globali.

Con riferimento alla relazione fra attori collettivi e competizione globale e secondo quanto contenuto nelle lezioni, il secondo gruppo di contributi teorici: considera che il processo di ridefinizione delle scale attuali suggerisca un cambiamento rispetto a quelli che possono essere definiti meccanismi di regolazione e organizzazione della complessa relazione nella gestione del potere. considera la questione relativa all'efficacia ed all'efficienza delle relazioni internazionali in termini di capacità di governo dei processi territoriali in chiave economico-sociale. ritiene che lo stato locale presenta punti di interfaccia con la società civile delle città globali. si insiste sul persistere dei modelli locali di sviluppo, realizzati dai vantaggi della concentrazione territoriale delle attività economiche, che resistono alla pressione della liberalizzazione dei mercati e alla mobilità delle imprese multinazionali.

Con riferimento alla relazione fra attori collettivi e competizione globale e secondo quanto contenuto nelle lezioni, il terzo gruppo di contributi teorici: considera la questione relativa all'efficacia ed all'efficienza delle relazioni internazionali in termini di capacità di governo dei processi territoriali in chiave economico-sociale. considera che il processo di ridefinizione delle scale attuali suggerisca un cambiamento rispetto a quelli che possono essere definiti meccanismi di regolazione e organizzazione della complessa relazione nella gestione del potere. si insiste sul persistere dei modelli locali di sviluppo, realizzati dai vantaggi della concentrazione territoriale delle attività economiche, che resistono alla pressione della liberalizzazione dei mercati e alla mobilità delle imprese multinazionali. ritiene che lo stato locale presenta punti di interfaccia con la società civile delle città globali.

Con riferimento alla relazione fra attori collettivi e competizione globale e secondo quanto contenuto nelle lezioni, il quattro gruppo di contributi teorici: ritiene che lo stato locale presenta punti di interfaccia con la società civile delle città globali. si insiste sul persistere dei modelli locali di sviluppo, realizzati dai vantaggi della concentrazione territoriale delle attività economiche, che resistono alla pressione della liberalizzazione dei mercati e alla mobilità delle imprese multinazionali. considera che il processo di ridefinizione delle scale attuali suggerisca un cambiamento rispetto a quelli che possono essere definiti meccanismi di regolazione e organizzazione della complessa relazione nella gestione del potere. considera la questione relativa all'efficacia ed all'efficienza delle relazioni internazionali in termini di capacità di governo dei processi territoriali in chiave economico-sociale.

Con riferimento alla relazione fra attori collettivi e competizione globale e secondo quanto contenuto nelle lezioni, la globalizzazione nell'approccio di Brenner dipende da: circolazione accelerata di persone, merci, capitali, denaro, identità ed immagini dello spazio globale. circolazione accelerata di persone, merci, capitali, denaro, identità ed immagini dello spazio locale. circolazione accelerata di persone, merci, capitali, denaro, identità ed immagini dello spazio assoluto. circolazione accelerata di persone, merci, capitali, denaro, identità ed immagini della regione funzionale.

Con riferimento alla relazione fra attori collettivi e competizione globale e secondo quanto contenuto nelle lezioni, il processo di formazione in ambito dell'Unione Europea e delle relative dinamiche attuali è un possibile esempio di: città globali e mondiali che svolgono il ruolo di motore regionale dell'economia globale nell'approccio di Storper e Scott. città globali e locali che svolgono il ruolo di motore regionale dell'economia globale nell'approccio di Storper e Scott. città globali e mondiali che svolgono il ruolo di motore regionale dell'economia globale nell'approccio di Brenner. città globali e mondiali che svolgono il ruolo di funzione regionale dell'economia globale nell'approccio di Brenner.

Con riferimento alla relazione fra attori collettivi e competizione globale e secondo quanto contenuto nelle lezioni, fra i fattori determinanti nel nuovo ed attuale 'protagonismo' delle città che dipendono dalle funzioni strategiche ed innovative, è possibile considerare la: natura del vantaggio competitivo urbano o imprenditoriale. delega ai territori locali delle funzioni di base da parte dei governi locali. funzione decisiva della città nel generare e sostenere i processi innovativi. funzione della città nella società del consumo.

Con riferimento alla relazione fra attori collettivi e competizione globale e secondo quanto contenuto nelle lezioni, l'interazione dei fattori determinanti nel nuovo ed attuale 'protagonismo' delle città che dipendono dalle funzioni strategiche ed innovative suggerisce: un 'abbandono' della città ed ai sistemi urbani rispetto alla competizione economica, in una visione di ridefinizione del ruolo dello stato nazionale e dei sistemi locali. un 'ritorno' alla città ed ai sistemi urbani rispetto alla competizione economica, in una visione di ridefinizione del ruolo dello stato assoluto e dei sistemi locali. un 'ritorno' alla città ed ai sistemi urbani rispetto alla cooperazione economica, in una visione di ridefinizione del ruolo dello stato nazionale e dei sistemi locali. un 'ritorno' alla città ed ai sistemi urbani rispetto alla competizione economica, in una visione di ridefinizione del ruolo dello stato nazionale e dei sistemi locali.

Con processo a pesi netti si intende: (per le opzioni vedere. parte della quantità di materie prime si trasforma in prodotto finito. tutta la quantità di materie prime si trasforma in prodotto finito. tutta la quantità di prodotto finito si trasforma in materia prima. parte della quantità di prodotto finito si trasforma in materia prima.

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