geologia 12
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1. Uno degli obiettivi principali della Media Education secondo Pier Cesare Rivoltella (La Media Education tra ricerca, scuola ed extrascuola) è: acquisire competenze matematiche. acquisire la capacità di cucinare. acquisire la capacità di leggere in modo critico i media. imparare a suonare uno strumento musicale. 2. Nel tempo, il campo della Media Education: si è ristretto solo all'ambito scolastico. ha aggiunto un focus esclusivo sugli anziani. si è ampliato ad altri contesti oltre alla scuola, come l'infanzia e la promozione della salute. è diventato obsoleto. 3. Si è verificato uno spostamento dell'attenzione dalla centralità dell'infanzia verso una prospettiva più ampia nel campo della Media Education: perché i bambini non sono più interessati ai media. perché gli anziani hanno preso il sopravvento nell'uso dei media. per riflettere la diffusione generalizzata dei media e coinvolgere tutti gli individui nella Media Education. perché gli adolescenti hanno perso interesse nei media. 4. La radio e il cinema sono considerati i primi veri mezzi di comunicazione di massa: perché richiedono particolari abilità da parte del destinatario. perché sono stati introdotti prima della stampa. perché non richiedono la capacità di leggere e scrivere da parte del destinatario. perché sono stati utilizzati solo dai regimi totalitari. 5. A quale figura storica è associata la definizione della radio come "strumento fascistissimo". Mussolini. Lenin. Hitler. Stalin. 6. Il cinema e la televisione hanno accentuato: l'importanza del tatto. la centralità dello sguardo. la centralità dell'udito. la centralità del gusto. 7. Una delle dimensioni intrinseche alla Media Education è: la promozione dei supereroi. la promozione della competizione. la promozione dei diritti umani. la promozione dell'ignoranza. 8. Nel 2001 Rivoltella ha definito la Media Education come: l'utilizzo dei media come strumenti di manipolazione. un approccio informale alla comprensione dei media. l'ambito delle scienze dell'educazione e della comunicazione che considera i media come risorsa integrale per l'intervento formativo. un insieme di pratiche educative obsolete. 9. Le due principali dimensioni della Media Education sono: movimentista e politica. movimentista e accademica. accademica e tecnologica. tecnologica e politica. 10. La Media Education è stata storicamente vista principalmente come un'attività svolta all'interno delle scuole: perché i media non sono importanti al di fuori dell'ambiente scolastico. perché i media sono pericolosi per gli adulti. perché solo gli insegnanti possono insegnare la Media Education. perché è parte integrante del processo di crescita verso l'età adulta e la cittadinanza attiva. 1. Secondo Dovey e Kennedy, la principale differenza tra i media tradizionali e i nuovi media consiste: nell'interazione attiva degli utenti. nel ruolo degli artisti. nella qualità dei contenuti. nella diffusione globale. 2. Riconoscere e valorizzare la Media Education nell'era digitale implkica: utilizzare gli smartphone come unica risorsa educativa. pomuovere un uso superficiale dei media. sviluppare competenze digitali e consapevolezza critica. concentrarsi esclusivamente sui media tradizionali. 3. Uno dei cambiamenti portati dall'avvento di Internet e delle tecnologie multimediali è stato: la diminuzione dell'interazione sociale. l'accesso a contenuti educativi limitato. la trasformazione in media più passivi. l'approccio educativo sempre più digitale e interattivo. 4. Uno dei principali compiti della Media Education nell'era digitale: limitare l'uso dei media nella vita quotidiana. promuovere la consapevolezza critica sui media. escludere i media digitali dall'educazione. mantenere i confini rigidi tra media e utente. 5. Secondo Rivoltella (2017), alcune caratteristiche dei nuovi media sono: stabilità e isolamento. individualità e staticità. socialità, portabilità e ubiquità. limitazione e isolamento. 6. L'azione didattica nell'ambito della Media Education mira a: sminuire il ruolo dei media nelle vite degli studenti. rendere esplicita la relazione tra persone e media. limitare l'uso dei media all'interno delle scuole. promuovere l'uso passivo dei media. 7. La differenza principale tra le tecnologie dell'istruzione e l'azione della Media Education è: le tecnologie dell'istruzione si concentrano solo sull'uso degli strumenti tecnologici, mentre la Media Education include aspetti culturali e sociali. non ci sono differenze, sono concetti intercambiabili. entrambi si focalizzano esclusivamente sulla formazione degli insegnanti. la Media Education si concentra solo sull'uso degli strumenti tecnologici, mentre le tecnologie dell'istruzione includono aspetti culturali e sociali. 8. Il ruolo principale del media educator nell'ambito della Media Education è: trasmettere solo conoscenze disciplinari specifiche. concentrarsi esclusivamente sull'educazione globale degli studenti. integrare competenze disciplinari, pedagogiche e trasversali per offrire un'esperienza educativa completa. utilizzare solo materiali mediatici per arricchire l'apprendimento disciplinare. 9. Uno degli approcci didattici utilizzati nei percorsi di Media Education è: lezioni frontali. esplorazione, scoperta guidata e collaborazione. esercitazioni individuali. studio indipendente. 10. Per "terzo spazio", nel contesto della Media Education, si intende: Un ambiente fisico che include solo l'aula scolastica. un luogo di "literacy events" dove i significati cognitivi, culturali e sociali vengono condivisi e negoziati. una zona esclusivamente extrascolastica dove avvengono attività di apprendimento. un concetto obsoleto nel contesto dell'educazione mediatica. 1. Tre proposte distintive riguardanti i contenuti della Media Education in classe sono: competenze tecniche, saggezza digitale e autodeterminazione. competenze tecniche, media literacy ed empowerment. acquisizione di competenze matematiche, lettura critica dei media e empowerment. educazione critica, stupidità digitale e saggezza digitale. 2. Il concetto di empowerment nel contesto della Media Education indica: la capacità di selezionare contenuti solo dalle piattaforme premium. conferire al soggetto la capacità di scegliere in modo consapevole e autodeterminato. limitare la scelta dei contenuti per favorire la comprensione. fornire solo contenuti free per garantire l'accesso a tutti. 3. Alcuni concetti chiave relativi alla dimensione linguistica della Media Education sono: alfabetizzazione tradizionale, conoscenza del libro, saggezza digitale. multiliteracy, transmedialità, comprensione additiva. lettura circolare, concetti temporali, empowerment. confronto continuo, lettura compositiva, competenze multimodalità. 4. La differenza fondamentale tra la transmedialità e la multimodalità è che: la transmedialità si riferisce alla capacità di integrare diverse forme di media, mentre la multimodalità si concentra sui diversi modi di trasmettere il significato. la transmedialità si riferisce all'uso di più dispositivi, mentre la multimodalità riguarda l'integrazione di più medium. la transmedialità riguarda l'interazione con i media digitali, mentre la multimodalità si riferisce alla lettura tradizionale. la transmedialità si concentra sulle forme di media digitali, mentre la multimodalità si riferisce alla produzione di contenuti. 5. Uno degli aspetti metodologici fondamentali della Media Education è: il concetto di "questioning the media" e l'approccio pratico-operativo. l'approccio teorico-espositivo e l'analisi critica dei media. la semplice trasmissione di conoscenze e dati. l'isolamento degli studenti durante le attività di apprendimento. 6. Il ruolo dell'organizzazione dello spazio educativo, quando si tratta di implementare la Media Education in classe, è: l'organizzazione dello spazio è irrilevante per l'apprendimento attivo. la classe deve rimanere statica per favorire l'attenzione degli studenti. lo spazio educativo deve essere flessibile e adattabile alle diverse modalità di lavoro. gli studenti non dovrebbero partecipare alla riflessione sulla riorganizzazione dello spazio. 7. Uno dei vantaggi del BYOD (Bring Your Own Device) è: riduzione dell'accesso alle risorse digitali. aumento dei costi per l'istituzione scolastica. maggiore familiarità degli studenti con gli strumenti. limitazione dell'uso dei dispositivi digitali in classe. 8. L'obiettivo principale del lavoro di Media Education quando si utilizzano strumenti tradizionali come carta e matita è: addomesticare i comportamenti dei ragazzi. imporre l'obbedienza riguardo all'uso dei media. stimolare la riflessione critica e la presa di decisioni responsabile. proibire l'accesso ai social media fino a raggiungimento dell'età consentita. 9. Gli elementi chiave della dimensione contenutistica della Media Education sono: competenze tecniche, consapevolezza critica e dimensione architettonica. alfabetizzazione digitale, consapevolezza critica e dimensione tecnologica. competenze tecniche, consapevolezza critica e componente autoriale. competenze linguistiche, consapevolezza critica e utilizzo di dispositivi digitali. 10. Gli aspetti chiave della dimensione metodologica e architettonica della Media Education sono: metodi tradizionali e spazi didattici rigidi. approccio riflessivo e spazi didattici flessibili. insegnamento frontale e spazi didattici standardizzati. lavoro individuale e spazi didattici non adattabili. |




