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Imprese e mercati 2

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Creation Date: 14/11/2024

Category: Personal

Number of questions: 93
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in un mercato di concorrenza monopolista: nessuna delle alternative e corretta sono presenti molti venditori e un unico compratore i beni offerti sono complementare esistono barriere all'ingresso e all'uscita.
in un mercato di concorrenza monopolista: le barriere in uscite sono alte non esistono barriere all'ingresso e all'uscita dal mercato le barriere all'entrata sono insormontabili le barriere all'entrata possono essere superate.
in un mercato di concorrenza monopolista: sono presenti molti venditori e molti compratori i beni offerti sono differenziati tutte le alternative sono corrette non esistono barriere all'ingresso e all'uscita dal mercato.
Si parla di monopolio naturale Quando siamo di fronte alla totale assenza di economie di scala Quando un gruppo di imprese che producono lo stesso prodotto, per diverse ragioni, trovano conveniente produrre solo a condizione di servire tutta la domanda Nessuna delle risposte Quando una sola impresa, per diverse ragioni, trova conveniente produrre solo a condizione di servire tutta la domanda.
In concorrenza monopolistica Sono presenti pochi compratori e pochi venditori Esistono rilevanti barriere all'ingresso e all'uscita Sono presenti molti compratori e molti venditori I beni offerti sono percepiti come perfettamente omogenei.
L'impresa che opera in concorrenza monopolistica Nessuna delle risposte Entrambe le risposte sono esatte Nel LP può realizzare un extraprofitto Nel LP realizza soltanto un profitto normale.
il mercato di concorrenza monopolistica: è un mercato in cui sono presenti molti compratori e venditori è un mercato in cui sono presenti molti compratori e pochi venditori è un mercato in cui è presente un unico venditore e pochi compratori è un mercato in cui sono presenti pochi venditori e compratori.
in un mercato di concorrenza monopolista: nel lungo periodo ogni impresa produce un output inferiore a quello registrato nel breve periodo nel lungo periodo ogni impresa produce un output mggiore o minore a quello registrato nel breve periodo nel lungo periodo ogni impresa produce un output maggiore a quello registrato nel breve periodo nel lungo periodo ogni impresa produce un output uguale a quello registrato nel breve periodo.
in un mercato di concorrenza monopolista: nessuna delle precedenti alternative è corretta non esistono barriere in uscita entrambe le risposte non esistono barriere all'ingresso.
in un mercato di concorrenza monopolista: i beni offerti sono complementare i beni offerti sono differenziati i beni offerti sono omogenei i beni offerti sono caratterizzati da diversi gradi di omogeneità.
in un mercato di concorrenza monopolista: la funzione di domanda si presenta meno elastica di quella del monopolista la funzione di domanda si presenta meno elastica di quella del monopolista la funzione di domanda si presenta più elastica di quella del monopolista la funzione di domanda si presenta più elastica di quella del mercato di concorrenza perfetta.
L'impresa che opera in concorrenza monopolistica nel lungo periodo realizza un profitto normale, anche se pratica un prezzo superiore al costo marginale Nessuna delle risposte un profitto nullo un extraprofitto, in quanto pratica un prezzo superiore al costo medio totale.
l'impresa che opera in concorrenza monopolistica nel lungo periodo: realizza un profitto minimo realizza un extra profitto non realizza profitto realizza un profitto normale.
l'impresa che opera in concorrenza monopolistica nel lungo periodo: realizza un profitto normale come le imprese in concorrenza perfetta, anche se pratica un prezzo superiore al costo marginale realizza un profitto normale come le imprese in concorrenza perfetta, anche se pratica un prezzo minore al costo marginale realizza un profitto normale come le imprese in concorrenza perfetta e pratica un prezzo uguale al costo marginale realizza un extra profitto come le imprese in concorrenza perfetta e pratica un prezzo uguale al costo marginale.
L'impresa in concorrenza monopolistica raggiunge il massimo profitto quando: MR=MC MR<MC nessuna delle risposte MR>MC.
Un'impresa in concorrenza monopolistica si confronta con una curva di domanda: rigida nessuna delle risposte anelastica molto elastica.
La concorrenza monopolistica implica presenza di collusione intervento dello Stato barriere legali assenza di collusione.
La concorrenza monopolistica prevede: numero relativamente ampio di venditori, prodotti indifferenziati, barriere all'entrata numero relativamente ampio di venditori, prodotti differenziati, inesistenza di barriere all'entrata numero ridotto di venditori, prodotti differenziati, esistenza di barriere all'entrata numero ridotto di venditori senza barriere all'entrata.
Che cosa indica l'indice di Lerner il profitto il prezzo di riserva nessuna delle risposte il margine di profitto per ogni unità venduta.
Quando si realizza efficienza economica quando si produce la quantità desiderata con il minor costo possibile nessuna delle risposte quando si massimizza il profitto quando si produce la quantità massima di output possibile.
Quale mercato è inefficiente dal punto di vista allocativo ? la concorrenza monopolistica la concorrenza perfetta e monopolistica la concorrenza perfetta nessuna delle risposte.
all'interno dell'impresa la risoluzione dei conflitti si ottiene attraverso: la diversificazione produttiva il dialogo la politica dei prezzi compensazioni finanziarie.
all'interno di una coalizione i membri attivi: partecipano all'assunzione delle decisioni in quant o finalizzate al raggiungimento degli obiettivi non partecipano all'assunzione delle decisioni non partecipano all'assunzione delle decisioni in quanto finalizzate al raggiungimento degli obiettivi rinunciano ad un ruolo attivo in cambio di benefici monetari.
La teoria comportamentale dell'impresa, nell'ottica di Simon, considera l'impresa come uno strumento utile per la realizzazione degli obiettivi, governata da soggetti che esprimono interessi diversi uno strumento utile per comprendere le strategie dei concorrenti uno strumento utile per la realizzazione degli obiettivi, governata da soggetti che esprimono gli stessi interessi uno strumento utile per capire quali obiettivi possono essere raggiunti dall'impresa stessa.
all'interno di una coalizione i membri passivi: sono trattati come i membri attivi rinunciano ad un ruolo attivo in cambio di benefici monetari anche a fronte di benefici monetari non rinunciano al loro ruolo attivo partecipano all'assunzione delle decisioni in quant o finalizzate al raggiungimento degli obiettivi.
secondo la visione di Simon l'impresa è: uno strumento per la realizzazione degli obiettivi libera da soggetti che governano uno strumento per la realizzazione degli obiettivi, governata da soggetti che esprimono interessi uguali e non conflittuali uno mezzo per la realizzazione degli obiettivi, governata da soggetti che esprimono interessi uguali e non conflittuali uno strumento per la realizzazione degli obiettivi, governata da soggetti che esprimono interessi diversi, anche conflittuali.
le compensazioni che eccedono ciò che è strettamente necessario al funzionamento e alla sopravvivenza dell'impresa sono indicative: della debolezza organizzativa di un minor ricorso al capitale di credito di un maggior livello di capitale proprio. di miglioramenti della gestione.
mutuando il principio della razionalità limitata di Simon: la teoria dei costi di transazione ammette che i soggetti assumono decisioni con deficit di informazioni la teoria dei costi di transazione ammette che i soggetti non assumano decisioni con deficit di informazioni la teoria dei costi di transazione ammette che i soggetti assumano decisioni grazie alla perfetta informazione la teoria dei costi di transazione ammette che i soggetti assumano decisioni con surplus di informazioni.
La teria dei costi di transazione si fonda sul pensiero di Cournot Coase Simon Smith.
i contratti risultano complessi da comporre a causa: di razionalità limitata e opportunismo di razionalità illimitata e opportunismo di razionalità limitata da un lato e lealtà dall'altro di razionalità illimitata e alti livelli di coerenza.
nella realtà impresa e mercato non si trovano mai in forma pura: il primo per funzionare ha bisogno di un minimo di casualità, così come ogni impresa ha bisogno di un minimo di organizzazione entrambe le risposte nessuna delle precedenti alternative è corretta il primo per funzionare ha bisogno di un minimo di organizzazione, così come ogni impresa ha bisogno di un minimo di casualità.
secondo Coase l'assetto dell'impresa è definito sulla base: dei contratti che essa stipula sulla base del bene prodotto in relazione al numero di manager che in essa operano in funzione della corporate governance.
conviene ricorrere al mercato sempre tutte le volte che le informazioni necessarie alla realizzazione di un contratto completo sono semplici da reperire e in numero esiguo solo se le informazioni da reperire sono molteplici mai anche in caso di realizzazione di un contratto completo e semplice.
Coase sostiene: che le transazioni avvengano solo all'interno dell'impresa che alcune transazioni tra gli attori economici avvengano nel mercato e alcune all'interno dell'impresa che le transazioni tra gli attori economici avvengano solo sul mercato che le transazioni tra gli attori economici avvengano solo all'interno dell'impresa.
la teoria dei costi di transazione prende spunto dal pensiero di: Malthus Berle Coase Simon.
la selezione avversa: nessuna delle precedenti risposte riguarda i problemi dello svolgimento del rapporto riguarda i problemi che sorgono prima della transazione considera sia problemi pre che post contrattuali.
la teoria dell'agenzia affronta il problema dell'azzardo morale nessuna delle precedenti risposte entrambe le risposte sono corrette della selezione avversa.
le transazioni tra P/A vengono realizzate all'interno della struttura aziendale: almeno fino al punto in cui il costo marginale associato alla gestione interna sia maggiore al ricavo marginale di gestione via mercato almeno fino al punto in cui il costo marginale associato alla gestione interna non sia uguale al ricavo marginale di gestione via mercato almeno fino al punto in cui il costo marginale associato alla gestione interna sia maggiore al costo marginale di gestione via mercato almeno fino al punto in cui il costo marginale associato alla gestione interna non sia uguale al costo marginale di gestione via mercato.
la teoria dell'agenzia: analizza le relazioni a prescindere dal tipo di transizione analizza le relazioni P/A in una transazione imperfetta è una teoria superata analizza le relazioni P/A solo all'interno di transazioni perfette.
la teoria dell'agenzia: analizza le relazioni tra due principali analizza le relazioni tra principale e agente nessuna delle precedenti alternative è corretta analizza le relazioni tra due agenti.
l'azzardo morale riguarda i problemi che sorgono prima durante lo svolgimento del rapporto riguarda i problemi che sorgono prima della transazione considera sia problemi pre che post contrattuali nessuna delle precedenti risposte.
i modelli statici di oligopolio non cooperativo: entrambe le risposte sono corrette nessuna delle precedenti risposte analizzano le interazioni non considerano la dinamicità del processo produttivo.
i modelli statici di oligopolio non cooperativo: analizzano le interazioni e la dinamicità del processo produttivo analizzano le interazioni senza considerare la dinamicità del processo produttivo analizzano solo la dinamicità del processo produttivo non analizzano le interazioni sul mercato ma analizzano la dinamicità del processo produttivo.
l'oligopolio può essere nessuna delle precedenti risposte entrambe le risposte sono corrette non cooperativo cooperativo.
sono modelli statici di oligopolio non cooperativo: tutte false il modello di Cournot tutte vere il modello di Bertrand e il modello di Stackelberg.
i modelli dinamici di oligopolio non cooperativo: tengono conto delle azioni passate tutte le alternative sono corrette considerano le prospettive future analizzano le interazioni di mercato.
i modelli dinamici di oligopolio non cooperativo: analizzano le interazioni di mercato ma non considerano le azioni passate e quelle future analizzano le interazioni di mercato considerano le azioni passate e quelle future non analizzano le interazioni di mercato, considerano le azioni passate e quelle future nessuna delle precedenti risposte.
sono modelli dinamici di oligopolio non cooperativo: il modello di Cournot tutte vere tutte false il modello di Bertrand e il modello di Stackelberg.
nell'analisi dell'oligopolio non cooperativo è possibile individuare: modelli statici nessuna delle precedenti risposte entrambe le risposte sono corrette modelli dinamici.
L'oligopolio è caratterizzato da: pochi grandi produttori prodotti differenziati pochi grandi produttori con un prodotto omogeneo pochi grandi produttori con un prodotto differenziato.
nel caso di oligopolio non cooperativo: le imprese non sono interdipendenti e non assumo decisioni in modo indipendente le imprese pur consapevoli dell'interdipendenza, non sono in grado di assumere decisioni in modo indipendente, senza cercare accordi più o meno palesi le imprese pur consapevoli dell'interdipendenza, assumo decisioni in modo indipendente, senza cercare accordi più o meno palesi le imprese pur consapevoli dell'interdipendenza, assumo decisioni collettive.
in oligopolio, l'interdipendenza strategica: non permette alle imprese presenti sul mercato ad effettuare le scelte strategiche sulla base delle aspettative di reazione delle concorrenti obbliga le imprese presenti sul mercato ad effettuare le scelte strategiche sulla base delle aspettative di reazione delle concorrenti permette alle imprese presenti sul mercato ad effettuare le scelte strategiche sulla base delle aspettative di reazione delle concorrenti da la possibilità alle imprese presenti sul mercato di non effettuare le scelte strategiche sulla base delle aspettative di reazione delle concorrenti.
in oligopolio, visto che le imprese presenti sul mercato sono poche nessuna delle precedenti risposte non esiste interdipendenza strategica esiste una forte interdipendenza strategica esiste un livello minimo di interdipendenza strategica.
L'oligopolio è una forma di mercato Le decisioni assunte dall'impresa non sono legate a quelle delle altre imprese Non esistono barriere all'entrata e/o all'uscita Nessuna delle risposte Caratterizzata dalla presenza di poche imprese che producono un bene omogeneo o differenziato.
L'oligopolio è caratterizzato dalla presenza di molte imprese dal lato dell'offerta caratterizzato da una forte indipendenza caratterizzato dalla presenza di poche imprese dal lato dell'offerta Nessuna delle risposte.
In oligopolio si verifica: nessuna delle risposte efficienza allocativa e produttiva efficienza produttiva efficienza allocativa.
Quale tra i seguenti elementi individua un mercato oligopolistico? un solo produttore limitato numero di compratori limitato numero di venditori presenza di limiti legali.
Nell'oligopolio esistono barriere all'ingressi e/o all'uscita ? nessuna delle risposte si, ma non sono insuperabili esistono elevate barriere non esistono.
Il duopolio di Cournot è caratterizzato dalla presenza di due imprese che si confrontano con alla base: un costo marginale crescente un costo marginale nullo un costo marginale pari a 1 un costo marginale decrescente.
in un mercato oligopolistico la quantità venduta in condizioni di equilibrio è pari: 1/2 di quella venduta in concorrenza perfetta 2/3 di quella venduta in concorrenza perfetta 4/4 di quella venduta in concorrenza perfetta 1/3 di quella venuta di concorrenza perfetta.
Cournot stilizza un mercato In cui sono presenti due produttori di un bene standardizzato In cui sono presenti più prodotti di un bene standardizzato Di monopolio Nessuna delle risposte.
nel modello di Cournot, individuiamo una sequenza di azioni dove: l'impresa A, che si trova inizialmente in una posizione di monopolio, fissa il prezzo, determinando così la quantità, in corrispondenza dell'uguaglianza tra costo e ricavo marginale l'impresa A correggerà le sue azioni e al termine dei diversi aggiustamento l'industria convergerà all'equilibrio. tutte vere l'impresa concorrente B entra nel mercato potendo servire la parte di domanda non soddisfatta da A. L'ingresso di questa seconda impresa sul mercato provoca un abbassamento del prezzo.
il modello di Cournot: entrambe le risposte sono corrette presenta una forma specifica di oligopolio che si confrontano con un costo marginale nullo in cui sono presenti solo due imprese.
nel modello di Cournot le imprese: nessuna delle precedenti alternative è corretta decino in modo simultaneo le proprie strategie non hanno bisogno di decidere strategie dato il mercato oligopolistico solo delle volte decidono le proprie strategie.
nel modello di Cournot le imprese si confrontano con: un costo marginale decrescente con un costo a tratti crescente e a tratti decrescente un costo marginale nullo con un ricavo marginale crescente.
Equilibrio Cournot-Nash Nessuna delle risposte Indica la possibilità di collusione tra le imprese Indica il punto in cui le imprese sono simultaneamente collocate sulle rispettive curve di reazione, ed è il punto in cui le due funzioni di reazione si intersecano Indica il punto in cui le imprese sono simultaneamente collocate sulle rispettive curve di reazione.
nel modello di Cournot quante imprese sono presenti sul mercato? 3 imprese, un di grandi dimensioni alla quale fa capo una di grandi dimensioni una sola impresa di grandi dimensioni 3 imprese 2 imprese.
Il modello di Cournot E' un modello di competizione sul prezzo E' un modello di leadership di prezzo E' un modello di competizione sulla qualità E' un modello di leadership di qualità.
La collusione è molto più semplice nelle industrie dove sono presenti molte imprese Nessuna delle risposte nelle industrie dove le imprese sono molto concorrenziali nelle industrie dove sono presenti poche imprese.
Cosa può compromettere la stabilità di un cartello il mark up i prezzi predatori nessuna delle risposte i free riding.
Quali caratteristiche possiede il modello di Cournot nessuna delle risposte duopolio duopolio con costo marginale pari a zero duopolio con costi marginali crescenti.
Per ridurre il rischio d'imprese entrambe le risposte si collude nessuna delle risposte si coopera.
Le curve di reazione sono: relazioni che collegano la quantità prodotta da un oligopolista al tempo t, con quella prodotta da un concorrente al tempo t-1 relazioni che collegano la quantità prodotta da un oligopolista al tempo t, con quella prodotta dallo stesso oligopolista al tempo t-1 nessuna delle risposte relazioni che collegano il prezzo praticato da un oligopolista, con il prezzo praticato dai concorrenti.
il modello di Stackelberg è un modello in cui il primo sceglie la quantità da produrre, che non potrà essere più cambiata tutte vere è un modello leder-follower è un modello in cui il follower sceglie dopo aver osservato le mosse del leader.
nel modello di Stackelberg: l'impresa A fissa o la quantità o i pezzi a cui vendere in considerazione della più probabile reazione di B l'impresa A fissa la quantità da vendere senza considerare la reazione di B l'impresa A fissa la quantità da vendere in considerazione della più probabile reazione di B l'impresa A fissa i prezzi a cui vendere in considerazione della più probabile reazione di B.
il modello di Stackelberg si fonda sull'immobilità dell'altra si fonda sull'ipotesi che solo una delle imprese in gioco consideri le reazioni del concorrente tutte false tutte vere.
il modello di Stackelberg si fonda sull'ipotesi che solo una delle imprese in gioco consideri le reazioni del concorrente, a fronte dell'immobilità dell'altra si fonda sull'ipotesi che due imprese considerano le reazioni del concorrente si fonda sull'ipotesi l'imprese in gioco non consideri le reazioni del concorrente si fonda sull'ipotesi che solo una delle imprese in gioco consideri le reazioni del concorrente senza contemplare l'immobilità.
il modello di Stackelberg nessuna delle precedenti risposte opera nell'ambito dell'oligopolio non cooperativo opera sia in condizioni di oligopolio non cooperativo che cooperativo opera nell'ambito dell'oligopolio cooperativo.
Nel modello di Stackelberg L'impresa leader sceglie la quantità da produrre che non potrà più essere modificata L'impresa leader ed il follower agiscono come monopolisti L'impresa leader sceglie la quantità da produrre che potrà essere modificata quando viene a conoscenza del livello di produzione scelto dal follower L'impresa leader fissa un prezzo, lasciando determinare al mercato la quantità venduta.
Il modello di Stackelberg è un modello di oligopolio cooperativo è un modello che consente le imprese di osservare il comportamento strategico di tutte le altre imprese è un modello leder-follower Nessuna delle risposte.
nel modello di Bertrand: nessuna delle precedenti risposte la competizione sul prezzo sembra costringere le imprese a ridurre continuamente le quantità vendute la competizione sul prezzo non si ripercuote sul business la competizione sul prezzo sembra costringere le imprese a ridurre continuamente il prezzo di vendita.
nel modello di Bertrand: le imprese si dividono il mercato tutte vere le imprese arrivano a fissare un prezzo pari al costo marginale le imprese aggiustano il prezzo attraverso una serie di fasi.
nel modello di Bertrand: i consumatori effettuano le scelte di acquisto solo sulla base del prezzo i consumatori non hanno potere di effettuare delle scelte, sono solo le imprese a poter scegliere e i consumatori adattano il loro comportamento i consumatori effettuano le scelte di acquisto o sulla base del prezzo o sulla base della quantità in maniera indistinta i consumatori effettuano le scelte di acquisto solo sulla base delle quantità.
nel modello di Bertrand: l'impresa si preoccupa di fissare il prezzo di vendita, senza che ciò comporti cambiamenti di strategia da parte dei concorrenti l'impresa non fissare il prezzo di vendita perché ciò non comporta cambiamenti di strategia da parte dei concorrenti nessuna delle precedenti alternative è corretta l'impresa si preoccupa di fissare il prezzo di vendita ma questo comporta cambiamenti di strategia da parte dei concorrenti.
Nel modello di Bertrand l'impresa si preoccupa di fissare un prezzo di vendita, senza che ciò importi cambiamenti strategici da parte dei concorrenti l'impresa si preoccupa di realizzare un extraprofitto l'impresa si preoccupa di fissare un prezzo di vendita, comportando cambiamenti strategici da parte dei concorrenti l'impresa si preoccupa di realizzare un aumento delle vendite, inducendo i concorrenti a modificare le loro scelte.
nel modello di Bertrand: la competizione sul prezzo sembra costringere le imprese a ridurre continuamente il prezzo di vendita tutte vere tutte false il prezzo di vendita viene ridotto fino ad un valore pari al costo marginale.
nel modello di Edgeworth: nel caso di prezzi particolarmente bassi, questa limitazione impedisce di soddisfare l'intero mercato riducendo ulteriormente il prezzo una volta raggiunto l'equilibrio, questo è particolarmente instabile tutte vere tutte false.
nei modelli di leadership di prezzo: le imprese follower si confrontano con una funzione di domanda perfettamente elastica in corrispondenza del prezzo deciso dal leader . le imprese follower si confrontano con una funzione di domanda anelastica in corrispondenza del prezzo deciso dal leader . le imprese follower si confrontano con una funzione di domanda poco elastica in corrispondenza del prezzo deciso dal leader . le imprese follower si confrontano con una funzione di domanda infinitamente elastica in corrispondenza del prezzo deciso dal leader .
nei modelli di leadership di prezzo si assume l'esistenza di un'impresa dominante che non pratica azioni aggressive ma supporta le imprese emergenti che pratica azioni molto aggressive nessuna delle precedenti risposte che grazie al suo potere non agisce sul mercato.
l'instabilità dell'equilibrio del modello di Edgeworth è data dal fatto: che le imprese non si interessano ai prezzi che le imprese sono tentate di alzare il prezzo senza perdere tutti i clienti nessuna delle precedenti alternative è corretta che le imprese sono tentate di diminuire il prezzo per trovare nuovi clienti.
nel modello di Edgeworth: nessuna delle precedenti risposte si introduce un vincolo di capacità produttiva possono essere introdotti sia vincoli sul prezzo che sulla capacità produttiva si introduce un tetto massimo di prezzo.
Nel modello della leadership di prezzo dominante Si assume che l'impresa sceglie di servire una parte di mercato che sa bene non può essere servita dall'impresa concorrente Si assume che il settore sia dominato da una sola impresa, molto più efficiente delle altre Si assume che il settore sia dominato da un gruppo di imprese, con strategie particolarmente aggressive Nessuna delle risposte.
La leadership di prezzo è: un accordo informale con cui all'interno del mercato di concorrenza perfetta si decide il prezzo del prodotto nessuna delle risposte un accordo formale con cui gli oligopolisti possono coordinare i prezzi un accordo formale con cui gli oligopolisti specificano la quantità di prodotto da realizzare.
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