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L - i - n 3

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L - i - n 3

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L Paniere lez 62 - 95

Creation Date: 2024/01/22

Category: Others

Number of questions: 58

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Lezione 062 01. I pronomi liberi «lui» e «loro»: sia in fiorentino antico, sia in italiano moderno spesso hanno funzione di soggetto. in fiorentino antico raramente avevano funzione di soggetto. in italiano moderno raramente hanno funzione di soggetto. in italiano moderno hanno soltanto funzione di soggetto.

Lezione 062 02. Nella formazione dei composti, l'italiano: presenta l'ordine MODIFICATORE-TESTA, come il latino. presenta l'ordine TESTA-MODIFICATORE, come il latino. presenta l'ordine MODIFICATORE-TESTA, diversamente dal latino. presenta l'ordine TESTA-MODIFICATORE, diversamente dal latino.

Lezione 063 01. Il passaggio di un verbo da una coniugazione all'altra è detto: cataplasmo. metatesi. metaplasmo. metalessi.

Lezione 064 01. Il congiuntivo imperfetto italiano: deriva dal congiuntivo imperfetto latino. deriva dall'indicativo piuccheperfetto latino. deriva dal congiuntivo piuccheperfetto latino. deriva dal congiuntivo presente latino.

Lezione 065 01. Il futuro e il condizionale italiano sono diventati forme sintetiche a causa: di composizione e derivazione. di un processo di rianalisi e grammaticalizzazione. di livellamento analogico. di coalescenza.

Lezione 066 01. In italiano si ha la proclisi: con tutti i modi non-finiti del verbo. con tutti i modi finiti del verbo tranne che coll'imperativo. con tutti i modi finiti del verbo. con tutti i modi non-finiti del verbo tranne che coll'infinito, che ammette anche l'enclisi.

Lezione 067 01. Il cambiamento semantico si attua attraverso tre passaggi: associazione, neoformazione, lessicalizzazione. associazione, innovazione, lessicalizzazione. associazione, innovazione, neoformazione. associazione, innovazione, polisemia.

Lezione 069 01. Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. l'articolo definito «lo» deriva dalla seconda sillaba del dimostrativo latino «ĬLLUM». la forma più arcaica dell'articolo in fiorentino è «lo». l'articolo definito «il» deriva dalla prima sillaba del dimostrativo latino «ĬLLUM». la /i/ di «il» deriva da un fenomeno di prostesi.

Lezione 070 01. La forma «isperate» nel verso dantesco «non isperate mai veder lo cielo» è un caso di: epentesi di /i/. epitesi di /i/. aferesi di /i/. prostesi di /i/.

Lezione 073 01. L'Indovinello veronese: è il primo documento del volgare veronese. è un testo che presenta una patina volgare solo a un livello superficiale. è il primo documento del volgare italiano. è un testo latino risalente all'VIII secolo.

Lezione 073 02. Il Graffito della Catacomba di Commodilla: si trova a Viterbo e risale all'VIII secolo d.C. si trova a Viterbo e risale al IX secolo d.C. si trova a Roma e risale all'VIII secolo d.C. sii trova a Roma e risale al IX secolo d.C.

Lezione 074 01. I poeti della scuola siciliana scrissero: in un volgare genericamente meridionale. in un siciliano illustre, privo di tratti dialettali locali. in una lingua recante una patina grafico-linguistica già toscanizzata. nel siciliano di Palermo, la sede della corte di Federico II.

Lezione 075 01. Il vero protagonista della svolta stilnovistica fu: Guido Cavalcanti. Dante Alighieri. Guido Guinizzelli. Bonagiunta Orbicciani da Lucca.

Lezione 076 01. L'obiettivo che Dante persegue nel «De vulgari eloquentia» è quello: di tratteggiare la storia della poesia volgare, dai provenzali ai suoi giorni. di creare una lingua adatta al discorso filosofico. di creare un'«arte poetica» del volgare. di rivendicare la dignità del volgare nell'uso colto.

Lezione 077 01. 2 Nel verso petrarchesco «vo mesurando a passi tardi e lenti», nel sintagma «tardi e lenti» che procedimento retorico troviamo?. dittologia sinonimica. polisindeto. consonanza. anafora.

LEZIONE 077 02. La forma «aura» del primo verso del sonetto petrarchesco «Erano i capei d'oro a l'aura sparsi» è un: provenzalismo. sicilianismo. latinismo. francesismo.

Lezione 077 03. La lingua del «Decameron» si presenta: maggiormente polimorfica di quella della coeva poesia. meno polimorfica di quella della coeva poesia, ma solo nelle ballate che concludono le giornate. meno polimorfica di quella della coeva poesia. altrettanto polimorfica di quella della coeva poesia.

Lezione 078 01. La grammatica di Leon Battista Alberti è: una grammatica del fiorentino contemporaneo. una grammatica del fiorentino di Dante, Petrarca e Boccaccio. una grammatica della lingua degli scrittori più autorevoli della tradizione. una grammatica del fiorentino Trecentesco.

Lezione 078 02. Tra le opere di Poliziano ricordiamo: Le «Stanze per la giostra» e la «Favola di Orfeo». Le «Stanze per la giostra» e il «Commento alla Commedia». La «Favola di Orfeo» e i «Canti carnascialeschi». Le «Stanze per la giostra» e i «Canti carnascialeschi».

Lezione 079 01. Per evitare le forma dialettali, le «lingue di koiné» elaborate nelle cancellerie del Quattrocento fanno in genere ricorso: ad arcaismi. a latinismi. a toscanismi. a neologismi.

Lezione 079 02. L'imporsi del modello petrarchesco alla fine del Quattrocento è dimostrato: dall'«Arcadia» e dalle «Rime» di Sannazaro, e dagli «Amorum libri» di Boiardo. dall'«Arcadia» e dalle «Rime» di Sannazaro, e dalle «Stanze per la giostra» di Poliziano. dagli «Amorum libri» e dall'«Orlando innamorato» di Boiardo. dall'«Arcadia» e dalle «Rime» di Sannazaro, e dall'«Orlando innamorato» di Boiardo.

Lezione 080 01. Quali sono le date delle tre edizioni dell'«Orlando furioso» di Ludovico Ariosto?. 1516, 1521, 1532. 1516, 1521, 1525. 1516, 1525, 1532. 1521, 1525, 1532.

Lezione 080 02. La teoria linguistica di Bembo: teneva conto anche – seppur cautamente – del fiorentino vivo. era ispirata ai principi del classicismo cinquecentesco. si fondava sull'idea dell'indipendenza della lingua dalla letteratura. venne espressa organicamente nelle «Prose della volgar lingua», pubblicate nel 1515.

Lezione 081 01. L'uso del dialetto nella commedia del Cinquecento: prosegue la tradizione dei volgari medievali. deriva solo dall'esigenza di dar voce alle istanze degli umili e dei diseredati. prosegue la tradizione delle lingue di koiné. deriva da un rifiuto del classicismo bembiano.

Lezione 081 02. La lingua della «Mandragola» di Machiavelli: fonde latinismi di origine cancelleresca con parole comuni e quotidiane. è un limpido esempio di fiorentino vivo. è un efficace compromesso tra lingua letteraria e lingua viva. è modellata fondamentalmente sul fiorentino letterario del Trecento.

Lezione 082 01. Lionardo Salviati trasformò la teoria di Bembo: prendendo in considerazione anche la lingua del Duecento. prendendo in considerazione anche la lingua di Dante. ampliando il canone anche ad autori minori del Trecento. prendendo in considerazione anche il fiorentino vivo.

Lezione 082 02. La prima grammatica dell'italiano, dopo quella di Leon Battista Alberti, si deve a: Pietro Bembo. Giovan Francesco Fortunio. Pierfrancesco Giambullari. Lionardo Salviati.

Lezione 083 01. L'uso del volgare da parte di Galileo dipende, tra l'altro, dalla volontà: di staccarsi polemicamente dalla tradizione degli accademici di esprimersi in latino. di competere con gli altri scienziati europei che avevano abbandonato il latino. di dare valore letterario alle sue opere scientifiche. di rivolgersi ai membri dell'aristocrazia fiorentina.

Lezione 083 02. Il Concilio di Trento: vietò il possesso di Bibbie volgari. propugnò il principio del libero esame delle scritture. contribuì all'unificazione linguistica d'Italia. favorì la traduzione in volgare della Bibbia.

Lezione 084 01. I più importanti oppositori della Crusca nel Seicento furono: Alessandro Tassoni, Daniello Bartoli, Carlo Maria Maggi. Paolo Beni, Alessandro Tassoni, Daniello Bartoli. Paolo Beni, Daniello Bartoli, Carlo Maria Maggi. Paolo Beni, Alessandro Tassoni, Carlo Maria Maggi.

Lezione 084 02. Il melodramma: vede la luce con il «Pastor fido» di Battista Guarini. viene teorizzato all'interno della fiorentina Camerata dei Bardi. vede la luce con l'«Aminta» di Tasso. vede la luce con l'«Orfeo» di Claudio Monteverdi.

Lezione 085 01. Quale di queste idee non rientra tra quelle avanzate da Melchiorre Cesarotti nel «Saggio sulla filosofia delle lingue»?. l'idea di istituire un «Consiglio nazionale» della lingua al posto della Crusca. l'idea di redigere un Nuovo vocabolario italiano privo di arcaismi. l'idea di redigere un Nuovo vocabolario italiano privo di termini regionali. l'idea di redigere un Nuovo vocabolario italiano ricco di termini delle arti e delle scienze.

Lezione 085 02. La sintassi della «Scienza nuova» di Giambattista Vico è: abbondantemente ipotattica, perché ispirata al modello boccacciano. lineare e limpida, come quella dei suoi contemporanei. lineare e limpida, diversamente da quella dei suoi contemporanei. abbondantemente ipotattica, sebbene non ispirata al modello boccacciano.

Lezione 086 01. Sul piano della lingua, l'Accademia dell'Arcadia propone: il ritorno al modello petrarchesco. il ritorno al classicismo barocco. il ritorno al modello petrarchesco e boccacciano. il ritorno al modello della poesia barocca.

Lezione 086 02. La lingua delle commedie di Goldoni è caratterizzata: dalla presenza di latinismi, aulicismi e arcaismi. dalla presenza di venetismi, settentrionalismi e francesismi. da una sintassi abbondantemente ipotattica. da una sintassi semplificata, ispirata al modello arcadico.

Lezione 087 01. Le scelte linguistiche di Vittorio Alfieri sono orientate a: allontanare la lingua delle sue tragedie da quella dei contemporanei. recuperare il modello petrarchesco. recuperare il modello arcadico. avvicinare la lingua delle sue tragedie all'uso vivo.

Lezione 087 02. Quale di questi procedimenti non appare caratteristico della poesia neoclassica?. uso di perifrasi dotte. uso di riferimenti mitologici. uso di latinismi e grecismi. uso di francesismi.

Lezione 087 03. Ugo Foscolo: coniuga un linguaggio poetico tipicamente neoclassico con una sensibilità illuministica. coniuga un linguaggio poetico tipicamente illuministica con una sensibilità neoclassica. coniuga un linguaggio poetico tipicamente romantico con una sensibilità neoclassica. coniuga un linguaggio poetico tipicamente neoclassico con una sensibilità romantica.

Lezione 088 01. Il ricorso agli arcaismi da parte di Leopardi dipende dalla sua volontà di: riportare il linguaggio poetico alla dignità dell'antica lingua letteraria. imitare la grande poesia della tradizione letteraria italiana del Trecento e del Cinquecento. allontanare il linguaggio poetico dall'uso quotidiano. conferire alla lingua poetica la dignità letteraria delle lingue classiche.

Lezione 088 02. La sintassi della «Quiete dopo la tempesta» di Leopardi è caratterizzata: dalla paratassi e dall'asindeto. dall'ipotassi e dal polisindeto. dall'ipotassi e dall'asindeto. dalla paratassi e dal polisindeto.

Lezione 089 01. Quale di queste idee non rispecchia le idee di Manzoni espresse nella relazione «Dell'unità della lingua e dei mezzi di diffonderla»?. l'unificazione linguistica doveva procedere «sostituendo» a ciascun dialetto la lingua fiorentina. ai parlanti e agli scriventi non toscani doveva essere proposto come modello Il fiorentino «dell'uso colto». la diffusione del fiorentino vivo doveva avvenire tramite l'invio di insegnanti elementari toscan. l'unificazione linguistica non poteva essere raggiunta proponendo agli italiani una lingua già esistente e omogenea.

Lezione 089 02. La lingua del «Fermo e Lucia» è caratterizzata: da un fondo di lombardo e da vari elementi toscani e francesi. da un fondo di toscano letterario e da vari elementi lombardi e francesi. da un fondo di italiano parlato e da vari elementi lombardi e francesi. da un fondo di fiorentino contemporaneo e da vari elementi lombardi e francesi.

Lezione 089 03. La revisione che porta dalla Ventisettana alla Quarantana comporta sistematicamente la sostituzione: di forme genericamente toscane con espressioni tipicamente fiorentine. di forme arcaiche e letterarie con cultismi. di forme arcaiche e letterarie con espressioni dell'uso vivo. di forme del fiorentino popolare con espressioni del fiorentino dell'uso colto.

Lezione 090 01. Il «Dizionario della lingua italiana» di Tommaseo-Bellini: ha come modello sia il toscano parlato che la lingua letteraria, come il Giorgini-Broglio. ha come modello il fiorentino vivo, come il Giorgini-Broglio. ha come modello il fiorentino vivo, diversamente dal Giorgini-Broglio,. ha come modello sia il toscano parlato che la lingua letteraria, diversamente dal Giorgini-Broglio.

Lezione 090 02. Secondo Graziadio Isaia Ascoli, l'unificazione linguistica: doveva essere raggiunta attraverso il sistema scolastico. dipendeva da fattori extralinguistici. doveva essere raggiunta attraverso la diffusione della lingua letteraria di base fiorentina. doveva essere raggiunta attraverso un intervento pilotato dalle istituzioni.

Lezione 091 01. I testi veristi di Giovanni Verga si incardinano su due procedimenti fondamentali: l'impegno politico e la scientificità della letteratura. la scientificità della letteratura e la regressione del narratore. l'impersonalità e la regressione del narratore. l'impegno politico e l'impersonalità.

Lezione 091 02. La lingua del romanzo «I Malavoglia»: è un italiano di tipo fiorentino, caratterizzato da vari tratti tipici del parlato. è un siciliano caratterizzato da vari tratti tipici del parlato. è un italiano caratterizzato da vari tratti tipici del parlato. è un italiano ricco di termini dialettali siciliani, e caratterizzato da vari tratti tipici del parlato.

Lezione 091 03. Quale di questi procedimenti è tra quelli impiegati da Verga per produrre l'impressione di una «oralità popolare»?. il ricorso a sicilianismi morfologici e fonetici. la dislocazione e destra e a sinistra. il discorso indiretto libero. il ricorso a sicilianismi lessicali.

Lezione 092 01. Quale procedimento sintattico appare dominante nella lirica pascoliana «L'assiuolo»?. anastrofe. enclisi pronominale. asindeto. iperbato.

Lezione 092 02. Il progetto linguistico di D'Annunzio è quello: di avvicinare la lingua poetica a quella parlata, recuperando forme dalla lingua quotidiana. di allontanare la lingua della poesia da quella quotidiana, ritornando al linguaggio lirico di tradizione petrarchesca. di allontanare la lingua della poesia da quella quotidiana, recuperando forme medievali e classiche direttamente dalle fonti. di allontanare la lingua della poesia da quella quotidiana, ritornando alla lingua letteraria tradizionale.

Lezione 092 03. La forma «pèrsica» che si incontra nella lirica dannunziana «Nella belletta» è un: allofono di «pèsca». allomorfo di «pèsca». allotropo di «pèsca». una variante dialettale di «pèsca».

Lezione 092 04. La lirica dannunziana «Nella belletta» presenta già nel titolo una citazione di un testo di: Virgilio. Orazio. Petrarca. Dante.

Lezione 093 01. Quale di queste misure di politica linguistica fu intrapresa dal regime fascista?. la difesa delle minoranze linguistiche. il sostegno dell'attività lessicografica della Crusca. il rifiuto delle parole straniere. la promozione e la valorizzazione dei dialetti.

Lezione 093 02. Quale di questi eventi non ebbe effetti significativi sulla diffusione dell'italiano nella prima metà del Novecento?. l'innalzamento dell'obbligo scolastico. il regime fascista. la Grande guerra (1915-1918). la mobilitazione delle masse popolari.

Lezione 093 03. Don Lorenzo Milani contestava: gli errori concettuali compiuti dagli insegnanti nella correzione degli elaborati. il modello linguistico proposto dalla scuola, anacronistico e letterario. la mancanza di specifiche conoscenze tecniche da parte degli insegnanti. il ruolo avuto dalla classe dominante nell'annosa questione della lingua.

Lezione 094 01. Quale di queste caratteristiche è tipica dell'«italiano aziendale»?. precisione e univocità dei termini. uso di lessico prevalentemente denotativo. uso di lessico tecnico-scientifico. uso di tecnicismi collaterali.

Lezione 095 01. Quale di queste affermazioni è falsa?. un elemento che distingue la lingua di Montale da quella dei contemporanei è la sua evidente letterarietà. in Saba, aulicismi e lingua quotidiana convivono armonicamente in un tono medio. il linguaggio poetico dei futuristi appare caratterizzato dal «cozzo dell'aulico col prosaico». Ungaretti persegue l'isolamento della parola al fine di recuperarne la «purezza originaria».

Lezione 095 02. Quale autore sfruttò al massimo le potenzialità della lingua in senso espressionista?. Carlo Emilio Gadda. Italo Calvino. Italo Svevo. Umberto Saba.

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