LEGISLAZIONE SCOLASTICA (9di9)
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Title of test:![]() LEGISLAZIONE SCOLASTICA (9di9) Description: Capitoli 49-54 FINE |




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TU della Scuola. D.lvo 298 del 1994. D.lvo 297 del 1994. D.lvo 299 del 1994. D.lvo 297 del 1996. Le attività di insegnamento sono disciplinate dal CCNL Comparto Scuola dall'Articolo. 28. 29. 27. 35. L'attività di insegnamento, secondo il disposto dell' art. 28, nell'ambito del calendario scolastico delle lezioni definito a livello regionale nella scuola dell'infanzia si svolge in. 24 ore settimanali. 23 ore settimanali. 22 ore settimanali. 25 ore settimanali. L'attività di insegnamento, secondo il disposto dell' art. 28, nell'ambito del calendario scolastico delle lezioni definito a livello regionale nella scuola elementare si svolge in. In 28 ore settimanali. In 23 ore settimanali. In 27 ore settimanali. In 22 ore settimanali. L'attività di insegnamento, secondo il disposto dell' art. 28, nell'ambito del calendario scolastico delle lezioni definito a livello regionale nelle scuole e istituti d'istruzione secondaria ed artistica si svolge in. 17 ore settimanali. 18 ore settimanali. 16 ore settimanali. 19 ore settimanali. Le attività funzionali all'insegnamento sono disciplinate. Dall' articolo 29. Dall' articolo 34. Dall' articolo 27. Dall' articolo 23. Le “attività aggiuntive” alla funzione docente sono. Eterogenee. Omogenee. Eventuali e omogenee. Disomogenee. Le Funzioni strumentali al piano dell'offerta formativa che possono essere assunte dal personale docente. Articolo 33. Articolo 32. Articolo 36. Articolo 1. Il Dirigente Scolastico. Non può avvalersi, nello svolgimento delle proprie funzioni organizzative ed amministrative, di nesuno dei docenti. Può avvalersi, nello svolgimento delle proprie funzioni organizzative ed amministrative, di tre docenti da lui individuati ai quali possono essere delegati specifici compiti. Può avvalersi, nello svolgimento delle proprie funzioni organizzative ed amministrative, di due docenti da lui individuati ai quali possono essere delegati specifici compiti. Può avvalersi, nello svolgimento delle proprie funzioni organizzative ed amministrative, di tre dipendenti del ruolo tecnico amministrativo da lui individuati. Regola i casi di incopatibilità del personale docente. L'art.507 del D.Lvo 297 del 1994 (T.U. della scuoala). L'art.506 del D.Lvo 297 del 1994 (T.U. della scuoala). L'art.508 del D.Lvo 297 del 1994 (T.U. della scuoala). L'art.505 del D.Lvo 297 del 1994 (T.U. della scuoala). Per accedere alla professione di insegnante è necessario essere in possesso, di norma. Laurea. Diploma. Licenza media. Dottorato di ricerca. Per diventare insegnanti della scuola dell'infanzia e della scuola primaria bisogna superare un concorso pubblico. Che si tiene di regola ogni quattro anni. Che si tiene di regola ogni tre anni. Che si tiene di regola ogni cinque anni. Che si tiene di regola ogni due anni. Per la scuola secondaria, con l'approvazione di quale decreto sul nuovo sistema di formazione e di reclutamento, sono state apportate diverse modifiche alle procedure per le assunzioni. Del Dlgs 59/16. Del Dlgs 58/16. Del Dlgs 59/17. Del Dlgs 55/17. I futuri concorsi si terranno: Con cadenza triennale a partire dal 2018. Con cadenza biennale a partire dal 2018. Con cadenza quinquennale a partire dal 2018. Con cadenza annuale a partire dal 2018. Ai futuri concorsi potranno partecipare tutti i laureati in possesso del prescritto titolo di studio e di cosa altro. Dei 23 crediti nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e in metodologie e tecnologie didattiche. Dei 23 crediti nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e in metodologie e tecnologie didattiche. Dei 24 crediti nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e in metodologie e tecnologie didattiche. Dei 26 crediti nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e in metodologie e tecnologie didattiche. Il concorso prevede. Tre prove scritte e una prova orale. Due prove scritte e una prova orale. Due prove scritte e due prove orali. Due prove scritte e tre prove orali. Per il sostegno. E' prevista una prova orale relativa alla pedagogia speciale e alla didattica dell'inclusione. E' prevista una prova scritta relativa alla pedagogia speciale e alla didattica dell'inclusione. E' prevista una prova orale relativa alla pedagogia speciale e alla didattica dell'inclusione e una scritta. Non è prevista alcuna prova speciale. Percorso FIT. Durata biennale. Durata annuale. Durata triennale. Durata quinquennale. Quale decreto prevede anche una fase transitoria, per dare una risposta alle aspettative di chi ha già acquisito una abilitazione all'insegnamento o ha lavorato per tanti anni nelle scuole. Dal decreto 56 del 2017. Dal decreto 57 del 2017. Dal decreto 59 del 2017. Dal decreto 60 del 2017. Attualmente, secondo quale decreto gli aspiranti docenti di sostegno nella scuola dell'infanzia e primaria devono frequentare il TFA-sostegno, cui si accede tramite prova selettiva. DM 247/2010. DM 249/2010. DM 250/2010. DM 248/2010. Il personale ATA amministrativo, tecnico e ausiliario statale degli istituti e scuole di istruzione primaria e secondaria, delle istituzioni educative e degli istituti e scuole speciali statali, assolve alle funzioni. Fondamentali in seno all'organizzazione scolastica. Di gestione in maniera frammentata l'intero istituto scolastico. Come figura marginale in seno all'organizzazione scolastica. Amministrative, contabili, gestionali, strumentali, operative e di sorveglianza connesse all'attività delle istituzioni scolastiche, in rapporto di collaborazione con il dirigente scolastico e con il personale docente. I compiti e le mansioni del Personale ATA. Addetto ai servizi generali della scuola con compiti di accoglienza e di sorveglianza nei confronti degli alunni. Sono definiti nel TU della Scuola. Sono definiti nel CCNL della funzione direttiva. Sono definiti nella circolare scolastica. Svolge attività lavorativa di rilevante complessità ed avente rilevanza esterna. Dirigente scolastico. Collegio dei docenti. DSGA. Personale ATA. I titoli di studio richiesti per poter lavorare come ATA. Licenza media. Dal diploma di qualifica triennale fino alla laurea. Non è richiesto alcun titolo di studio. Dal diploma di scuola secondaria di primo grado. Orario di lavoro ATA: L'orario ordinario di lavoro è di 8 ore. L'orario ordinario di lavoro è di 36 ore, suddivise in sei ore continuative, di norma antimeridiane, o anche pomeridiane per le istituzioni educative e per i convitti annessi agli istituti tecnici e professionali. L'orario ordinario di lavoro è di 24 ore. L'orario ordinario di lavoro è di 12 ore. L'orario di lavoro massimo giornaliero è di. Otto ore. Sette ore. Nove ore. Dodici ore. Se la prestazione di lavoro giornaliera eccede le sei ore continuative il personale usufruisce a richiesta di una pausa. Di almeno 25 minuti. Di almeno 30 minuti. Di almeno 35 minuti. Non è prevista pausa. Le prestazioni eccedenti l'orario di servizio. Sono retribuite con le modalità e nella misura definite in sede di contrattazione integrativa d'istituto. Non sono retribuite. Sono in parte retribuite. Sono retribuite solo per i giorni festivi. Il personale è classificato. In livelli decrescenti, a seconda della complessità delle mansioni svolte, che possono variare a seconda del tipo di scuola in cui sono espletate. In livelli crescenti, a seconda della complessità delle mansioni svolte, che possono variare a seconda del tipo di scuola in cui sono espletate. In livelli crescenti e decrescenti. In livelli decrescenti a seconda della maggiore semplicità delle mansioni svolte, che possono variare a seconda del tipo di scuola in cui sono espletate. la figura apicale del personale tecnico amministrativo. Il dirigente scolastico. DSGA. Il Presidente del collegio dei docenti. Il Presidente del Consiglio d'Istituto. Dirigente scolastico. Figura fondamentale in seno all'organizzazione scolastica. Gestisce in maniera frammentata l'intero istituto scolastico. Figura marginale in seno all'organizzazione scolastica. Figura apicale dell'organizzazione scolastica regionale. I compiti e le mansioni del Dirigente scolastico. Sono definite nel TU della Scuola. Sono definite nel TU della Scuola e il CCNL della funzione direttiva. Sono definite nel CCNL della funzione direttiva. Sono definite nella circolare scolastica. Il ruolo del dirigente scolastico è stato potenziato ulteriormente. Non è stato potenziato ulteriormente con la riforma della Buona Scuola. E' rimasto sempre uguale. E' stato potenziato ulteriormente con la riforma della Buona Scuola. E' stato depotenziato ulteriormente con la riforma della Buona Scuola. Il ruolo del dirigente scolastico è definito nel. Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 293. Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 295. Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297. Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 298. Al personale direttivo. Non spetta la rappresentanza del circolo o dell'istituto. Spetta presiedere il collegio dei docenti, il comitato per la valutazione del servizio dei docenti, i consigli di intersezione, interclasse, o di classe, la giunta esecutiva del consiglio di circolo o di istituto. Non spetta procedere alla formazione delle classi. Non spetta curare l'esecuzione delle deliberazioni prese dai predetti organi collegiali e dal consiglio di circolo o di istituto. Il Dirigente definisce gli indirizzi, per le attività della scuola delle scelte di gestione e amministrazione, da seguire nell'elaboarazione del PTOF. Legge n. 107/2015 comma 4. Legge n. 107/2015 comma 8. Legge n. 107/2015 comma 44. Legge n. 107/2015 comma 14. Al Dirigente scolastico il compito di valorizzare il merito dei docenti di ruolo tramite l'assegnazione di una somma di denaro, retribuita dall'apposito fondo. Legge n. 107/2015 comma 44. Legge n. 107/2015 comma 127. Legge n. 107/2015 comma 42. Legge n. 107/2015 comma 5. La "chiamata diretta" dei docenti. Permetterà al Dirigente di individuare gli insegnanti più confacenti, in base alle loro competenze ed esperienze professionali, all'Offerta Formativa della Scuola. Non è consentita al dirigente scolastico. Permetterà al Dirigente di individuare gli insegnanti più adeguati, in base alle loro competenze ed esperienze professionali fuori dall' Offerta Formativa della Scuola. E' consentita solo al Dirigente Scolastico dei Licei. La Costituzione prevede che si acceda ai pubblici impieghi. Tramite sorteggio. Tramite concorso e sorteggio. Tramite concorso. Tramite chiamata diretta. Il dirigente scolastico può utilizzare del personale in funzioni di collaborazione alla struttura organizzativa e didattica della scuola. Solo il 10 %. Solo il 30 %. Solo il 15 %. Solo il 20 %. Complesso di norme che regolano il rapporto di servizio, ossia le norme relative all'assunzione, alle modalità della prestazione del rapporto di lavoro, alla risoluzione del servizio. Lo stato giuridico di lavoratore autonomo. Lo stato giuridico di dipendente. Lo stato giuridico di un dirigente. Lo stato giuridico degli studenti - lavoratori. Il rapporto di lavoro del pubblico dipendente è regolato da. Norme di rango costituzionale, da norme di rango primario e secondario e quasi sempre dalla contrattazione collettiva. Solo norme di rango costituzionale. Norme di rango primario. Contrattazione collettiva. Il rapporto di lavoro del personale delle scuole statali è regolato. Dalla legge e dalla contrattazione collettiva. Dalla Costituzione (che detta norme di principio per tutti i pubblici dipendenti e per il funzionamento della Pubblica Amministrazione), dalla legge e dalla contrattazione collettiva. Dalla Costituzione. Dalle leggi regionali. La contrattualizzazione del pubblico impiego in Italia indica il processo che ha portato ad una regolamentazione del rapporto di lavoro del personale alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche (statali o di altri enti territoriali), da una disciplina strettamente pubblicistica ad una disciplina in cui molto peso ha la contrattazione collettiva, che vede come protagonisti. Da una parte l'ARAN. l'Agenzia per la Rappresentanza negoziale Pubbliche Amministrazioni, e dall'altra le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. L'ARAN l'Agenzia per la Rappresentanza negoziale Pubbliche Amministrazioni. Le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. Le organizzazioni sindacali indipendenti ed autonome. La Costituzione Regola l'attività sindacale. Articolo 40. Articolo 56. Articolo 67. Articolo 39. La Legge quadro del pubblico impiego disciplina complessivamente i rapporti di lavoro pubblico sia negli aspetti collettivi che negli aspetti individuali: Legge 270 marzo 1983, n. 93. Legge 290 marzo 1983, n. 93. Legge 29 marzo 1983, n. 93. Legge 9 marzo 1983, n. 93. L'innovativa legislazione, pertanto, senza ledere l'art. 39 Cost., si colloca nell'ambito della riserva che prevede che i pubblici uffici siano organizzati in base a norme di legge in modo che ne siano assicurati il buon andamento e l'imparzialità. Articolo 7 costituzione. Articolo 17 costituzione. Articolo 91 costituzione. Articolo 97 costituzione. Dopo le novelle apportate al d.lgs. n. 29/1993 può dirsi che le pubbliche amministrazioni. Partecipano alla contrattazione collettiva in forza della medesima autonomia che viene esercitata dai datori di lavoro privati. Non partecipano alla contrattazione collettiva in forza della medesima autonomia che viene esercitata dai datori di lavoro privati. Partecipano alla contrattazione collettiva in forza della diversa autonomia che viene esercitata dai datori di lavoro privati. Non partecipano alla contrattazione collettiva in forza della medesima autonomia che viene esercitata dai datori di lavoro privati, a meno che non venga disposto il contrario dal Ministro compente. La norma del 2001 ha previsto espressamente che lo "Statuto dei Lavoratori" si applichi alle pubbliche amministrazioni a prescindere dal numero dei dipendenti. All'art. 50, co. 2. All'art. 51, co. 2. All'art. 58, co. 2. All'art. 51, co. 3. La legge sulla Buona Scuola, la n. 107/2015. Ha modificato il ruolo della contrattazione. Non ha modificato il ruolo della contrattazione. Ha modificato in parte il ruolo della contrattazione. Ha escluso il ruolo della contrattazione. Il principio previsto dall'ordinamento è che con l'accoglimento della domanda di iscrizione presso un istituto scolastico e la conseguente ammissione dell'allievo a scuola, tra il Ministero della Pubblica Istruzione e quindi la Scuola e lo stesso allievo. Sorge un vincolo negoziale. Non sorge un vincolo negoziale. Nasce un contratto nasce un obbligazione. Non sorge alcun vincolo. La responsabilitàdel Ministero dell'istruzione o dell'ente gestore di una scuola privata, nell'ipotesi in cui gli alunni subiscano danni nel tempo in cui dovrebbero essere vigilati dal personale scolastico. E' solo contrattuale. E' solo extracontrattuale. Non è né contrattuale né extracontrattuale. E' duplice, contrattuale ed extracontrattuale. La sussistenza della responsabilità civile dell'amministrazione scolastica consegue a quella dei propri dipendenti, tenuti agli obblighi suddetti in relazione ai propri doveri d'ufficio specifici. Articolo 28 costituzione. Articolo 8 costituzione. Articolo 25 costituzione. Articolo 24 costituzione. Sull'ammissibilità del concorso tra la responsabilità contrattuale ed extracontrattuale, la costante giurisprudenza. Ha optato per la soluzione negativa. Ha optato per la soluzione positiva. Ha optato non ha espresso alcun parere. Ha optato per una soluzione in parte negativa. Responsabilità scolastica, contrattuale. La stessa non scaturisce da mancato adempimento dell'obbligazione assunta. La stessa scaturisce da una responsabilità diversa dall' inadempimento. La stessa scaturisce da illecito aquiliano. La stessa scaturisce da mancato adempimento dell'obbligazione assunta. In caso di danni da lesioni conseguenti a sinistri avvenuti nei locali scolastici. E' il danneggiato a dover provare che il danno si è verificato nel corso dello svolgimento del rapporto, mentre sull'istituto incombe l'onere di dimostrare che l'evento dannoso è stato determinato da causa a sé non imputabile, nonché di avere adottato in relazione alle condizioni della cosa e alla sua funzione, tutte le misure idonee ad evitare il danno. E' la scuola a dover provare che il danno si è verificato nel corso dello svolgimento del rapporto. Sull'istituto incombe solo l'onere di dimostrare che l'evento dannoso è stato determinato da causa a sé non imputabile. Il danneggiato non deve provare nulla. Il dovere di provvedere alla sorveglianza degli alunni dell'istituto di istruzione si estende. A parte del tempo in cui gli stessi gli sono stati affidati per fruire "della prestazione scolastica in tutte le sue espressioni", è a volte una norma morale. A tutto il tempo in cui gli stessi gli sono stati affidati per fruire "della prestazione scolastica in tutte le sue espressioni". Al tempo necessario alla scolarizzazione. Solo al tempo necessario alle attività didattiche e non anche alle ludico- motorie. Le responsabilità civilistiche connesse all'obbligo di vigilanza sugli alunni (ex artt. 2047 e 2048 c.c.), vanno integrate con il dettato di cui alla l. n. 312/1980. Articolo 6. Articolo 61. Articolo 30. Articolo 65. L'obbligo di vigilanza grava, pertanto, sul personale docente. Nei limiti fissati dalle specifiche norme contrattuali (ex art. 36, comma 2, lett. d) CCNL 1999), anche sul personale ATA. Non grava su nessuno altro. Mai sul personale ATA. Nei limiti fissati dalle specifiche norme contrattuali (ex art. 37, comma 3, lett. d) CCNL 1999), anche sul personale ATA. "I professori devono trovarsi nell'istituto almeno cinque minuti prima che cominci la propria lezione" e "assistere all'ingresso e all'uscita dei propri alunni". L'art. 36 del r.d. n. 965/1924 (abrogato dall' art. 24 del d.l. n.112/2008 e, successivamente, ripristinato a norma dell' art. 3, comma 1-bis, del d.l. n. 200/2008). L'art. 39 del r.d. n. 965/1924 (abrogato dall' art. 24 del d.l. n.112/2008 e, successivamente, ripristinato a norma dell' art. 3, comma 1-bis, del d.l. n. 200/2008). L'art. 37 del r.d. n. 965/1924 (abrogato dall' art. 24 del d.l. n.112/2008 e, successivamente, ripristinato a norma dell' art. 3, comma 1-bis, del d.l. n. 200/2008). L'art. 39 del r.d. n. 965/1924 (abrogato dall' art. 24 del d.l. n.112/2008 e, successivamente, ripristinato a norma dell' art. 4, comma 1-bis, del d.l. n. 200/2008). |