Letteratura italiana (da lezione 21 a 30)
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Title of test:![]() Letteratura italiana (da lezione 21 a 30) Description: esercitazioni esame |




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Giovanni de' Medici, figlio di Lorenzo. sale al soglio pontificio nel 1513, col nome di Leone X. sale al soglio pontificio nel 1523, col nome di Clemente VII. sale al soglio pontificio nel 1513, col nome di Leone XII. sale al soglio pontificio nel 1523, col nome di Leone X. Il Discorso di Logrogno di Francesco Guicciardini. era stato appena terminato quando i Medici rovesciarono il governo popolare. esalta i Medici come "uomini valenti e dabbene". sottolinea la discontinuità del primo e del secondo governo dei Medici. si occupa della riforma delle istituzioni di Firenze successive alla restaurazione dei Medici. Il Dialogo del reggimento di Firenze di Francesco Guicciardini: è ambientato nel 1494. ha come protagonisti esponenti del partito dei Ciompi. è ambientato alla corte di Carlo V a Madrid. ha come protagonista l'autore e Lorenzo de' Medici. Il Dialogo del reggimento di Firenze di Francesco Guicciardini: è ambientato nel 1512. fu completato nel 1494. è ambientato tra il 1521 e il 1526. è stato scritto tra il 1521 e il 1526. Machiavelli vede nella lotta patrizi/plebei della Roma antica una spinta alla flessibilità e dunque un potenziale miglioramento. Guicciardini non vi vede invece un motivo di instabilità. Guicciardini ha la stessa visione. Guicciardini vi vede invece un motivo di instabilità. Guicciardini vi vede invece un motivo di stabilità. Guicciardini dissente da Machiavelli, commentando i Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio, a proposito. non del metodo, ma dell'interpretazione della storia di Firenze, dell'Italia e dell'Europa. sia del metodo, sia dell'interpretazione della storia di Firenze, dell'Italia e dell'Europa. del metodo, ma non dell'interpretazione della storia di Firenze, dell'Italia e dell'Europa. né del metodo, né dell'interpretazione della storia di Firenze, dell'Italia e dell'Europa. Guicciardini e Machiavelli vedono nello stato della Chiesa. un ostacolo alla formazione di una monarchia nazionale, ma Guicciardini sottolinea che ciò ha prodotto anche la fioritura di alcune città. un ostacolo alla formazione di una monarchia nazionale, ma Guicciardini sottolinea che ciò non ha prodotto anche la fioritura di alcune città. un ostacolo alla formazione di una signoria in Firenze, ma Guicciardini sottolinea che ciò ha prodotto anche la fioritura di alcune città. un vantaggio per la formazione di una monarchia nazionale, ma Guicciardini sottolinea che ciò ha prodotto anche la fioritura di alcune città. Le Cose fiorentine di Francesco Guicciardini. furono scritte durante il soggiorno presso la dimora di Finocchietto in Mugello. sono incomplete e rappresentano il laboratorio del futuro storico della Storia d'Italia. furono completate nel 1527. sono composte di quattro libri completi. Le note ai margini delle Cose fiorentine. sono considerate da Ridolfi vere e proprie note critiche. sono esigue e poco rilevanti. sono annotazioni di dubbi e discordanze, ma Ridolfi non le considera vere note critiche. sono annotate in uno spazio piccolo, su fascicoli di formato esiguo. Nelle Cose fiorentine Guicciardini. utilizza anche fonti documentarie. utilizza prevalentemente fonti documentarie. utilizza solo fonti documentarie. non utilizza mai fonti documentarie. A margine delle Cose fiorentine Guicciardini cita. pochi storici, tutti non fiorentini. solo fonti iconografiche. solo storici fiorentini. molti storici fiorentini e non. I Ricordi di Guicciardini: sono stati scritti prima del 1512. sono stati scritti a partire dal 1512. erano destinati alla stampa per volere dell'autore. sono costituiti da circa 100 annotazioni. Il primo nucleo dei Ricordi. è del 1512, si tratta di circa una decina. è del 1521, si tratta di circa una decina. è del 1521, si tratta di circa una ventina. è del 1512, si tratta di circa una ventina. Nei Ricordi di Guicciardini. lo scopo è puramente didattico. c'è più un intenso lavoro di riflessione, che un intento didattico. non c'è lavoro di scavo. troviamo lo stesso intento delle ricordanze mercantili. Quale dei seguenti temi non è trattato nei Ricordi da Guicciardini. funzionamento dello stato. durata delle guerre. irrazionalità dei miracoli. amore cortese. L'arrivo dei francesi di Carlo VIII in Italia era stato centrale per comprendere la storia di Firenze nelle opere precedenti di Guicciardini. nella Storia d'Italia diventa meno importante. invece nella Storia d'Italia diventa importante solo per Firenze, ma per non tutta Italia. nella Storia d'Italia diventa importante per tutta Italia, non per Firenze. nella Storia d'Italia diventa importante non solo per Firenze, ma per tutta Italia. "...in modo che così avessi tutte le cose innanzi agli occhi chi nasce in un'età lontana come coloro che sono stati presenti". è una frase delle Cose fiorentine che si riferisce alle Considerazioni intorno ai Discorsi di Machiavelli. è una frase della Storia d'Italia di Guicciardini che si riferisce ai Ricordi. è una frase dei Ricordi di Guicciardini che si riferisce alla Storia d'Italia. è una frase dei Ricordi di Guicciardini che si riferisce alle Cose fiorentine. Gli eventi che aprono e chiudono la Storia d'Italia di Guicciardini sono rispettivamente. la discesa di Carlo VIII in Italia e la morte di Clemente VII. la battaglia di Pavia e la morte di Leone X. la battaglia di Pavia e la morte di Clemente VII. la discesa di Carlo VII in Italia e lamorte di Clemente VIII. Nella Storia d'Italia Guicciardini si ispira a un passo. del De Officciis di Cicerone. del De legibus di Cicerone. del De re publica di Cicerone. del De Oratore di Cicerone. Nella Storia d'Italia di Guicciardini: si rifiuta il modello retorico ciceroniano. non sono utilizzati discorsi diretti come nelle Storie fiorentine. agli eventi politici e militari sono aggiunti discorsi diretti dei protagonisti. non sono utilizzati discorsi diretti come nelle Cose fiorentine. La Storia d'Italia di Francesco Guicciardini: tratta in venti libri un periodo di quaranta anni. tratta in dieci libri un periodo di venti anni. tratta in venti libri un periodo di venti anni. tratta in quaranta libri un periodo di venti anni. "Non essere vergogna alle città pleclare se dopo il corso di molti secoli cadevano finalmente in servitù, perché era fatale che tutte le cose del mondo fussino sottoposte alla corruzione" è una citazione da quale opera e riguardante quale tema?. Dalle Storie fiorentine, riguardo la decadenza nella ciclicità. Dalla Storia d'Italia, riguardo la decadenza nella ciclicità. Dalle Considerazioni intorno ai Discorsi di Machiavelli, sulla decadenza nella ciclicità. Dalla Storia d'Italia, riguardo la staticità degli imperi. Per Guicciardini la storiografia ha un compito di. sovrapporre l'ordine dell'interpretazione all'irrazionalità della storia. sovrapporre l'ordine dell'interpretazione all'irrazionalità della storiografia. sovrapporre l'ordine dell'interpretazione alla razionalità della storia. sovrapporre l'ordine degli eventi all'irrazionalità della successione dei fatti. Nell'idea della storia di Guicciardini. c'è una teologia. c'è un'idea di progresso. c'è una teleologia. non c'è un'idea di progresso. La Storia d'Italia di Guicciardini: Era destinata alla stampa per volere dell'autore ma non ebbe la revisione finale. Non era destinata alla stampa per volere dell'autore. era destinata alla stampa per volere dell'autore ed ebbe sei revisioni. Era destinata alla stampa per volere dell'autoe ed ebbe due revisioni. Il Proemio della Storia d'Italia. fu scritto di getto. fu riscritto da Guicciardini molte vole, a differenza del resto dell'opera. fu riscritto da Guicciardini molte volte. è in versi. Il termine 'documenti', nel Proemio della Storia d'Italia. vale 'insegnamenti'. deriva dal greco. non c'è. vale 'fonti documentarie'. "Io ho deliberato di scrivere le cose accadute alla memoria nostra in Italia, da poi che l'armi dei franzesi, chiamate da' nostri principi medesimi, cominciorono con grandissimo movimento a perturbarla;" è l'incipit di quale opera?. Della Storia d'Italia. Delle Cose fiorentine. Delle Storie fiorentine. Delle Considerazioni intorno ai Discorsi di Machiavelli. Nell'ultima revisione della Storia d'Italia l'allineamento ai canoni delle Prose della volgar lingua di Bembo: fa eccezione con termini come "cominciorono" e "deliberato" in luogo di "cominciarono" e "diliberato". è deliberatamente non perseguita. è completa. è inapplicabile in quanto le Prose della volgar lingua sono successive all'ultima revisione della Storia d'Italia. Quale delle seguenti affermazioni è vera: nell'ultima revisione della Storia d'Italia permangono alcuni latinismi ma non fiorentinismi. nell'ultima revisione della Storia d'Italia non permane alcun latinismo o fiorentinismo. nell'ultima revisione della Storia d'Italia permangono alcuni latinismi e fiorentinismi. nell'ultima revisione della Storia d'Italia permangono alcuni fiorentinismi, ma non latinismi. L'uso dell'aggettivo 'franzesi' per dire 'le armi dei francesi'. è una figura retorica che si chiama anadiplosi. è una figura retorica che si chiama ipallage. è una figura retorica che si chiama iperbato. è una figura retorica che si chiama inversione. La la Rethorica ad Herennium era al tempo di Guicciardini. erroneamente attribuita a Cicerone. correttamente attribuita a Cicerone. correttamente attribuita a Lucrezio. erroneamente attribuita a Lucrezio. |