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LETTERATURA LATINA (2di5)

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LETTERATURA LATINA (2di5)

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Capitoli 7-12

Creation Date: 2025/04/07

Category: Others

Number of questions: 60

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Quale delle seguenti non rientra tra le fonti di ricostruzione del latino volgare: le orazioni di Cicerone. le lettere di Cicerone. la Peregrinatio Aetheriae. i colloqui fra liberti alla Cena di Trimalchione.

Il sistema vocalico volgare: riduce il numero dei timbri. si arricchisce di un accento intensivo. si trasforma prima nelle vocali aperte, poi in quelle chiuse. perde il tratto della quantità.

La terza coniugazione nel latino volgare: si fonde con la quarta. prende il sopravvento sulla seconda. può essere introdotta da congiunzioni che nel latino classico introducono una causale. si fonde con la prima.

Nel latino volgare la dichiarativa: è espressa da accusativo + infinito. prevede sempre l'uso del congiuntivo. può essere introdotta da congiunzioni che nel latino classico introducono una causale. è introdotta da qui.

Segna, tra le seguenti affermazioni, quella falsa: ire ha sopravvento su vadere. nel latino volgare si ricercano le parole e le espressioni più piene. testa assume un significato ben diverso da quello che ha nei testi classici. gli incoativi hanno il sopravvento sui verbi semplici.

La Peregrinatio Aetheriae racconta: le avventure di una matrona romana. un pellegrinaggio in Terra Santa. l'epopea di un eroe. un episodio di vita quotidiana.

Nel latino volgare: i verbi deponenti predono il sopravvento su quelli attivi. si hanno solo verbi semideponenti. verbi attivi e deponenti si confondono. le desinenze classiche cadono del tutto in disuso.

Il perfetto nel volgare: viene espresso anche in forma perifrastica. rimane identico alla lingua letteraria. conosce un verbo e proprio stravolgimento nelle desinenze. si fonde col piuccheperfetto.

Gli incoativi nel volgare: mantennero la loro valenza originaria. si fusero con i frequentativi. persero la loro natura verbale. persero la loro valenza originaria.

Alcune caratteristiche del latino tardo: non trovano fondamento nella grammatica latina. non affiorano nel latino classico ma in quello arcaico. sono dovute a sconvolgimenti dettati da Cicerone. si rifanno allo stile senecano.

L'alfabeto latino: deriva da quello greco. deriva da quello greco delle colonie, con la mediazione etrusca. deriva da quello etrusco. dà origine a quello fenicio.

La corretta scansione metrica di patria è: pa-tria. pat-ria. pa-tri-a. patri-a.

Se la penultima sillaba di una parola è breve: è anche accentata. l'accento non risale oltre la terzultima. cade sull'ultima. l'accento cade sulla terzultima.

Il rotacismo: non riguarda le consonanti. avviene attorno al 300 a. C. riguarda le consonanti velari. è un fenomeno vocalico.

In latino: non si ha una differenza grafica tra u e v. non si ha una differenza fonetica tra u e v. l'alfabeto coincide in toto con quello italiano. si ha una differenza grafica tra maiuscole e minuscole.

Rientra fra i dittonghi: ai. ao. ui. ae.

Quando si ha l'incontro di due o più consonanti: la prima va unita alla vocale che precede, l'altra o le altre a quella che segue. tutte fanno sillaba con la vocale che segue. tutte fanno sillaba con la vocale che precede. si possono suddividere a piacere tra la sillaba precedente e quella seguente.

La legge della baritonesi stabilisce che: l'ultima sillaba di una parola latina può portare accento. l'ultima sillaba di una parola latina porta accento se la penultima è breve. l'ultima sillaba di una parola latina non può portare accento. l'ultima sillaba di una parola latina porta accento se la penultima è lunga.

Per apofonia s'intende: rafforzamento di un suono. indebolimento di un suono. indebolimento di una consonante. rafforzamento di una vocale.

L'enclitica: non modifica la posizione dell'accento. porta sempre accento. modifica la posizione dell'accento soltanto se è bisillabica. attira l'accento sulla sillaba immediatamente precedente ad essa.

Il significato di una parola è contenuto: nel tema. nella desinenza. nella radice. nei suffissi.

La quinta declinazione: non annovera affatto il maschile. annovera neutri. ha l'ablativo uscente in -e o in -i. non ha la flessione completa per tutti i sostantivi.

Le informazioni grammaticali sono contenute: nella radice. nel tema. nella desinenza. negli affissi.

Un affisso posto dopo la radice prende il nome di: prefisso. sufisso. desinenza. terminazione.

Il complemento di specificazione è espresso in caso: genitivo. dativo. accusativo. nominativo.

I casi obliqui sono: nominativo e genitivo. dativo e accusativo. genitivo dativo e ablativo. dativo e ablativo.

Il vocativo singolare in -e è presente solo: nei sostantivi neutri di seconda declinazione che al nominativo singolare escono in -us. nei sostantivi maschili di seconda declinazione che al nominativo singolare escono in -us. nei neutri di quarta che al nominativo singolare escono in -us. nei maschili di prima declinazione.

L'accusativo plurale di nomen è: nomines. nominum. nominos. nomina.

I neutri della quarta declinazione: hanno il plurale identico in tutti quasi i casi. hanno il genitivo plurale in -orum. hanno il singolare identico in tutti quasi i casi. si declinano esattamente come i maschili e i femminili.

Genitivo singolare di dies è: dius. diei. diem. diae.

Gli aggettivi pronominali: seguono la flessione dei pronomi. fungono sintatticamente da pronomi. nel genitivo e nel dativo singolari condividono le uscite tipiche dei pronomi. si declinano come aggettivi della seconda classe.

L'accusativo plurale femminile del pronome relativo è: quibus. quās. quăs. quōs.

In latino esistono: quattro classi aggettivali. tre classi aggettivali. due classi aggettivali. cinque classi aggettivali.

Rientra fra gli aggettivi a un'uscita: fortis. celeber. omnis. felix.

Rientra tra gli aggettivi pronominali: tantus. solus. fortis. neuter.

Rientra fra gli aggettivi di prima classe: bonus. ego. fortis. felix.

Rientra tra i dimostrativi latini: qui. idem. ille. tantus.

Il dativo di nos è: nostri. nostrum. nos. nobis.

Ablativo singolare di ipse è: ipsi. ipso. ipsa. ipsum.

I pronomi indefiniti: indicano qualcosa in maniera generica. indicano qualcosa in maniera specifica. indicano l'appartenenza di qualcosa. indicano l'origine di qualcosa.

Rispetto all'italiano, il latino è privo del: gerundio. supino. condizionale. congiuntivo.

Il tema del perfetto si ricava: dalla quarta voce del paradigma. dall'ultima voce del paradigma. dalla seconda voce del paradigma. dalla terza voce del paradigma.

Il verbo possum: è un composto di sum. è un composto di sum solo nei tempi dell'infectum. è un composto di sum solo nel perfectum. è un composto di poteo.

Il modo: segnala il rapporto del verbo col soggetto. può essere attivo o deponente. segnala l'atteggiamento di chi parla o scrive rispetto all'azione espressa dal verbo e all'interlocutore. può essere presente o perfetto.

L'opposizione fondamentale del sistema latino è quella: tra infectum e perfectum. tra presente e perfetto. tra presente e futuro. tra numero e persona.

Le coniugazioni regolari in latino: sono tante quante in italiano. sono meno che in italiano. sono più che in italiano. sono molte di più che in italiano.

Il tema del presente si ricava: dalla prima persona del presente indicativo. dal supino. dall'infinito presente. dalla seconda persona singolare del presente indicativo.

Novi: è usato solo nella forma presente. è usato solo nella forma del perfetto. è usato solo nel futuro. ha forma identica tra presente e perfetto.

Tipici verbi impersonali sono: i verbi al perfetto. i perfetti-presenti. i verbi atmosferici. i verbi difettivi.

Gli incoativi: indicano il momento finale di un'azione. rafforzano il significato del verbo di base. non implicano alcun mutamento del significato del verbo di base. indicano il momento iniziale di un'azione.

Quando è usato come copulativo, videor regge: un'infinitiva retta da un accusativo. un accusativo. un predicativo del soggetto. un predicativo dell'oggetto.

L'accusativo indica: solo il complemento oggetto. solo il complemento di moto a luogo. il soggetto. estensione nel tempo e nello spazio.

Nell'espressione metus hostium, "la paura dei nemici" è presente un: genitivo soggettivo. genitivo oggettivo. un genitivo che può essere interpretato sia come oggettivo che come soggettivo. un genitivo di pertinenza.

Il dativo d'agente: figura con la perifrastica attiva. non figura mai in frase indipendente. esprime il complemento di unione. figura con la perifrastica passiva.

L'ablativo propriamente detto: non si trova nel latino storico. esprime l'allontanamento. esprime lo strumento. viene a coincidere, in epoca storica, con il locativo.

I titoli di opere sono espressi con: il vocativo. l'ablativo. il nominativo. il dativo.

L'accusativo di relazione: è diffuso soprattutto nei testi di genere umile. è costruito sul greco. indica un complemento di causa. indica un complemento di moto a luogo.

Il genitivo indica: appartenenza. separazione. estensione. limitazione.

Il dativo di possesso si presenta in combinazione col verbo: dico. fabio. habeo. sum.

Il complemento di limitazione rientra nell'ablativo: propriamente detto. strumentale-sociativo. locativo. di causa.

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