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esercitazione personale

Creation Date: 2025/05/04

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Il primo medico giunse a Roma nel: IV sec. a.C. III sec. a.C. II sec. a.C. I sec. a.C.

Il caso di Medea intenta a modellare simulacra cerea da trafiggere con aghi è: nelle Heroides di Ovidio. nell'Eneide di Virgilio. nella Storia naturale di Plinio. nella Medea di Seneca.

Defigere non può significare: infilzare. guardare contro. configgere. incantare.

I primi esempi di tabellae defixionum risalgono al: V sec. a.C. IV sec. a.C. III sec. a.C. II sec. a.C.

AUDOLLENT, Defixionum Tabellae 286 B contiene una maledizione contro: un rivale in amore. i giudici. i cavalli e gli aurighi. la donna amata.

Marcello Empirico, per la composizione della sua opera I medicamenti, attinse in particolare a: Scribonio Largo. Plinio il Vecchio. Sereno Sammonico. Varrone.

Effascinare significa: sedurre con un incantesimo d'amore. utilizzare il fascinum come amuleto. subire il fascino. gettare il malocchio.

Invidere significa: guardare lontano. guardare contro. guardare dento. guardare con eccessivo amore.

I crepundia erano: capsule di oro. collane. sonagli. talismani in ambra.

L'incantesimo per guarire dalle lussazioni è tramandato da: Tibullo. Marco Terenzio Varrone. Plinio il Vecchio. Marco Porcio Catone.

Catone il 'censore' è definito da Plutarco homo novus perché: compone un'opera letteraria originale. i suoi antentati non hanno ricoperto cariche pubbliche. propone una nuova morale, opposta a quella dei maiores. gli viene conferito un nuovo nome.

Catone è eletto censore nel: 204 a.C. 199 a.C. 189 a.C. 184 a.C.

La terza Guerra Punica inizia nell'anno della morte di Catone, ossia nel: 200 a.C. 171 a.C. 149 a.C. 133 a.C.

Per Cicerone, Catone: non ha composto orazioni. ha composto orazioni raffinate nello stile. è un modello di attività forense. non è un modello di oratoria forense.

Transvorsum trudere, 'iunctura' tratta da un'orazione catoniana è: omoteleuto. allitterazione. metonimia. antitesi.

Una innovazione importante nell'opera di Catone, Origines, è: l'uso del prosimetro. la precisazione dei nomi dei condottieri. la trattazione esclusiva della storia di Roma. la trattazione della storia delle città italiche, insieme a quella di Roma.

Dal proemio del De agri cultura si deduce che, per Catone: l'agricoltura non è un'attività degna per gli uomini onesti. è preferibile l'attività del mercator. l'agricoltura offre un lavoro stabile e onesto. l'agricola non è mai bonus.

Nel De agri cultura: lo stile è ricercato. il lessico è quello militare. prevale la struttura ipotattica. ci sono termini presi a prestito dal greco.

I Libri ad Marcum filium sono: un supporto per l'educazione dell'amico Marco. un supporto per l'educazione del figlio. una raccolta di poesie. un'opera in uso nella scuola antica.

Per Catone, i medici greci sono: da temere. da apprezzare per il loro bagaglio culturale. da imitare, per apprendere nuove tecniche. barbari.

Virgilio fu influenzato dalla: filosofia storica. filosofia platonica. filosofia neopitagorica. filosofia epicurea.

Le Bucoliche furono composte durante: la guerra civile tra Cesare e Pompeo. il principato di Augusto. gli scontri tra Antonio e Ottaviano. dopo la morte di Augusto.

L'avvento di una nuova 'età dell'oro', annunciata dalla nascita di un puer, è nella Ecloga: I. II. III. IV.

Il modello dell'Ecloga X è: l'Idillio I di Teocrito. la Teogonia di Esiodo. l'Iliade di Omero. il De re rustica di Varrone.

Nel secondo libro delle Georgiche c'è l'invocatio a: Bacco. Mecenate. Augusto. Asinio Pollione.

Il modello delle Georgiche è: Esiodo. Varrone. Catone il Censore. Ennio.

La storia d'amore di Enea e Didone è raccontata nel libro: I. IV. VI. X.

Non è un punto di contatto tra l'Eneide e i poemi omerici: la descrizione delle armi dell'eroe. il lamento per la morte di un individuo in guerra. il racconto delle vicende passate durante il banchetto. la pietas dell'eroe protagonista.

Probabilmente, a suggerire a Virgilio l'uso di aliquid antiquitatis fu: Catone il Censore. Omero. Ennio. Livio Andronico.

Il Centone nuziale è opera di: Ausonio. Servio. Macrobio. Calpurnio Siculo.

Orazio cadde prigioniero di: Bruto. Cassio. Antonio. Ottaviano.

Nel 17 a.C., Orazio accettò l'incarico di: consigliere di Ottaviano. eques. segretario della corrispondenza privata di Ottaviano. comporre un'ode corale.

Nella Satira I,5, Orazio: racconta il viaggio a Brindisi. esprime riconoscenza a Mecenate. contrappone l'adulterio alla frequentazione delle prostitute. realizza la parodia di una scena omerica.

I Giambi sono anche chiamati dai grammatici: Carmina. Sermones. Epodi. Saturae.

Nell'Ode I,2, Orazio sostiene, tra le altre cose, che: i momenti di gioia sono labili. il vino sana gli affanni della vita militare. gli Sciti e i Geti sono modello di vita parca e austera. Attilio Regolo è emblema della fides.

Il Carmen Saeculare è: in trimetri giambici. in distici elegiaci. in trimetri ed esametri. in strofe saffiche.

In Epistole I,5, i vv. 1-6 costituiscono una: narratio. propositio. tractatio. argumentatio.

Secondo Orazio, il buon poeta si attiene: all'aptum. alla moderatio. alla magnitudo animis. alla pietas.

Nella Satira I,5,76-77, licet antestari?... rapit in ius reca tracce del linguaggio: solenne. militare. giuridico. colloquiale.

Prendendo come modello Orazio, a comporre Satire, Epistole e Arte poetica è: Porfirione. Nicolas Boileau. Alexander Pope. Pseudo-Acrone.

Ovidio colloca all'inizio della tradizione dell'elegia romana: Tibullo. Cornelio Gallo. Properzio. Se stesso.

Gli Amori sono una raccolta di: satire. giambi. elegie. epigrammi.

Nell'Arte di amare, Ovidio si presenta nelle vesti di: precettore. medico. amante elegiaco. lena.

L'Epistola XIIi è scritta da: Fedra a Ippolito. Fillide a Demofoonte. Laodamia a Prostesialo. Elena a Paride.

Il modello dell'epistola fittizia ovidiana è: Catullo. Tibullo. Cornelio Gallo. Properzio.

Sottesa alle Metamorfosi è la dottrina della metempsicosi di: Epicuro. Pitagora. Platone. Empedocle.

Nei Fasti, Ovidio affronta: la poesia d'amore. la poesia satirica. la poesia didascalica. la poesia civile.

Nelle Tristezze, Ovidio cita come esempio di donna fedele e dedita al consorte: Penelope. Fedra. Elena. Arianna.

L'Ibis è: una raccolta di elegia. un trattato ornitologico. una invettiva. una satira.

L'Ovidius moralizatus è un'opera di: Pierre Bersuire. Andrea Cappellano. Boccaccio. Andrea Marino.

Seneca ritornò a Roma, dopo la relegatio, nel: 39 d.C. 41 d.C. 49 d.C. 52 d.C.

La Consolatio ad Polybium è rivolta: all'amico campano. al prefetto dell'annona. allo storico Polibio. al liberto di Claudio, Polibio.

Nel trattato Sulla clemenza si rivolge a: Caligola. Claudio. Nerone. Lucilio.

Fra le fonti delle Questioni naturali c'è: Posidonio di Apamea. Zenone. Epicuro. Lucrezio.

Secondo Seneca, lo spirito divino: non esiste. vive negli intermundia. risiede nella natura. risiede nell'animo dell'uomo.

A differenza della concezione cristiana, Seneca sostiene che: dio è il salvatore degli uomini. l'uomo si redime attraverso la ragione. il miracolo scende dal cielo verso gli uomini. l'uomo si lascia redimere dal dio.

A fornire una descrizione fisica di Claudio simile a quella proposta da Seneca nella sua satira menippea è: Sallustio. Livio. Tacito. Svetonio.

A differenza del modello classico, le tragedie di Seneca: non hanno il prologo. non sono divise in atti. possono essere destinate alle recitationes. hanno un aspetto meno truce e macabro.

Un tratto caratteristico dello stile senecano è: la varietas. la concinnitas. l'elegantia. la brevitas.

Seneca esercitò il suo influsso sulla Consolazione della filosofia, opera di: Boezio. Tertulliano. Agostino. Petrarca.

Marco Anneo Lucano nacque nel: 39 a.C. 29 d.C. 39 d.C. 49 d.C.

Lucano frequentò il filosofo: Anneo Cornuto. Anneo Mela. Diodoto. Filone di Larissa.

A raccontare gli ultimi istanti di vita di Lucano fu: Quintiliano. Petronio. Tacito. Svetonio.

Non è un'opera perduta di Lucano: Iliacon. Silvae. Laudes Neronis. Laudes Herculis.

Il poema copre gli avvenimenti fra il passaggio del Rubicone e: il suicidio di Catone a Utica. la rivolta di Alessandria contro Cesare. l'assassinio di Cesare. la morte di Pompeo.

Fra le fonti della Guerra civile non c'è: Livio. Tacito. Seneca il Vecchio. Asinio Pollione.

Non è vero che Lucano: svela la natura tirannica del principato. elimina la consueta invocazione alle muse. non si identifica nel cantore epico 'spersonalizzato'. non vivacizza il racconto.

Nel poema lucaneo, l'eroe sconfitto è: Catone l'Uticense. Cesare. Pompeo. Crasso.

La lipotaxia è: l'abbandono del posto. il valore dei soldati. la parentesi descrittiva della battaglia. l'apparizione della divinità.

Lucano fu definito "la gloria del nostro Elicona" da: Petronio. Stazio. Marziale. Persio.

Plinio il Vecchio nacque: sotto Claudio. sotto Caligola. sotto Vespasiano. sotto Tiberio.

Plinio il Giovane racconta i dettagli della morte di Plinio il Vecchio su richiesta di: Tiberio. Tacito. Tito. Nerone.

Plinio il Vecchio scrisse: De natura deorum. De brevitate vitae. De viris illustribus. Studiosus.

La Naturalis historia è: un inventario del mondo. un resoconto bellico. un'opera filosofica. una raccolta di poesie.

Il metodo che Plinio adotta nell'opera è: un metodo induttivo. un metodo basato esclusivamente sulla pratica sperimentale. un metodo deduttivo. un metodo diverso da quello utilizzato da Seneca.

Fetura è un termine tecnico: della guerra. dell'allevamento domestico. della botanica. della caccia.

Nei libri XII-XX della Naturalis historia, Plinio si occupa: di geografia. di pietre preziose. di botanica. di animali.

Il principio che segue Plinio nella sua opera è: l'utilità. il lusso. l'avarizia. il diletto.

Il destinatario ideale dell'opera sono/è: gli opifices. gli studiorum otiosi. Vespasiano. Tito.

Plinio ammette di aver utilizzato nella Naturalis historia (praefatio 13): termini raffinati. termini stranieri. termini tecnici. termini inventati.

Apuleio fu attivo durante il regno di: Traiano. Adriano. Antonino Pio. Marco Aurelio.

Apuleio ricoprì la carica di: pretore. censore. questore. sacerdos provinciae.

Pur essendo attribuita al suo nome, non è apuleiana l'opera: De deo Socratis. Physiognomonia. De mundo. De re rustica.

La filosofia condivisa da Apuleio: è esclusivamente platonica. è esclusivamente aristotelica. comprende anche la teurgia. condanna la magia.

Tra i dèmoni di cui tratta Apuleio non c'è/non ci sono: gli dèi. Amore. Sonno. I Mani.

L'opera apuleiana Florida è: un romanzo. un'opera filosofica. una raccolta di controversiae. una raccolta di estratti di conferenze.

Il romanzo apueliano ha un doppio titolo; Asinus aureus è il titolo scelto: dall'autore. da Agostino. da Fozio. da Lucio di Patre.

Nella brano tratto dalla favola di Amore e Psiche, Venerem venerabantur è: un'allitterazione. un'anafora. un omoteleuto. una paronomasia.

Il romanzo le Metamorfosi è da leggere: in chiave politica. in chiave filosofica. in chiave misitica. esclusivamente in chiave comica.

Dal punto di vista linguistico, Apuleio nelle Metamorfosi: usa molti arcaismi. evita gli arcaismi. evita i neologismi. va alla ricerca della inconcinnitas.

Per curare la 'malaria quartana', Plinio consiglia di ricorrere. alla medicina. alla magia nera. alla magia bianca. ai metodi razionali.

Talvolta, pur essendo assente il sostantivo amuletum, ad orientare nella stessa direzione è. esclusivamente la voce verbale alligare. esclusivamente la voce verbale adalligare. il sostantivo medicamen. le voci verbali alligare o adalligare.

Plinio il Vecchio. e' convinto dell'efficacia degli amuleti. crede che alcuni metodi, pur essendo irrazionali, siano di sollievo all'ammalato, dandogli speranza. crede che i metodi irrazionali siano del tutto inutili. non menziona tali metodi.

Secondo Plinio il Vecchio, gli amuleti. sono utilizzati per curare solo la malaria. non sono utilizzati per curare le malattie. sono utilizzati per curare solo l'epilessia. sono utilizzati per curare, tra le altre malattie, anche l'epilessia.

I mala medicamenta indicano. tutto ciò che determina un cambiamento, in senso negativo, nella vita di una persona. solo i farmaci truccati. gli amuleti da legare a una parte del corpo. i medicinali per curare la malaria (quartana, terzana, quotidiana).

Contro l'effetto dei mala medicamenta, la vittima. non deve ricorrere agli amuleti. può ricorrere agli amuleti. deve affidarsi alla medicina. può invocare gli dèi.

Gli amuleti possono essere. solo di natura vegetale. solo di piombo. solo in forma scritta. anche di natura vegetale, animale e minerale.

Per Varrone, l'etimologia di amuletum. è da ricondurre al verbo molere o al sostantivo aemulatio. è da ricondurre solo al verbo molere. non ha niente a che fare con l'aemulatio. è da ricondurre solo all'aemulatio.

Il grammaticus Elio Donato annota che il verbo adligare (alligare) significa. legare. fasciare un prodotto. macinare/fare a pezzi. legare qualcuno a qualcosa.

Il verbo adalligare, secondo la testimonianza di Plinio il Vecchio, consiste. nel legare gli arti con le catene. nel legare fra loro gli amuleti. nel legare l'amuleto ad una parte del corpo. nel fasciare il prodotto che farà da amuleto.

I riti autonomi: hanno come destinatari gli dèi. sono rivolti agli uomini. sono rivolti a forze invisibili. sono basati sul perdono.

Secondo Platone, la magia: mira a persuadere gli dèi. prevede un atteggiamento umile da parte di chi la pratica. non prevede atteggiamenti talvolta minacciosi. lascia gli dèi liberi di scegliere.

Nelle pratiche magiche: le formule sono recitate a voce bassa. e' ammesso il perdono. c'è un rapporto tra guida e seguaci. le preghiere sono pronunciate a voce alta.

Tylor sostiene che la magia coincida con: l'animismo primitivo. il monoteismo. il politeismo. il pre-animismo.

Per Frazer, la scienza: è il primo stadio evolutivo. tenta di modificare la realtà. non ha scopi pratici. crede nelle forze soprannaturali.

Durkheim è convinto che la magia: abbia una natura sociale. non abbia scopi pratici. sia una falsa scienza. abbia un carattere individualistico.

Per la scuola storico-culturale viennese: la religione ha scopi pratici. la magia è degenerazione del politeismo. la magia è degenerazione del monoteismo. la magia è precedente alla religione.

Un exemplum di magia di utilità diretta è: la magia della pioggia. la magia sessuale. la magia della guerra. la magia della fecondità.

La magia nera. non provoca mali altrui. ha una funzione apotropaica. coincide con la stregoneria. allontana le maledizioni.

La magia simpatica: agisce solo negativamente. sfrutta gli oggetti appartenuti alla persona a cui è indirizzato il rito. ricorre ai simboli. imita gli effetti desiderati.

La iatrobotanica: fa degli animali un mezzo curativo. si basa sul potere degli dèi. fa dei vegetali un mezzo curativo. non ha a che fare con i vegetali.

Plinio il Vecchio definisce la natura. parens. matrigna. ostile. inefficace.

Le credenze riportate da Plinio sono da ricondurre: esclusivamente al popolino. anche a coloro che praticano la medicina. non ai medici. alla sua fantasia.

Nell'immaginario magico, il nodo: favorisce la riuscita del rito. è necessario durante il rito. blocca l'esito dell'operazione magica. crea un legame con le forze soprannaturali.

Nel rituale di evitazione: è necessario l'uso della mano sinistra. si fa in modo di non essere visto dagli astri 'divini'. si nasconde il vero obiettivo. i metalli conduttori non influiscono sulla riuscita del rito stesso.

Le nomae sono: affezioni della bocca. affezioni delle orecchie. ulcere. annebbiamento della vista.

Nel cogliere il citino: si dovrà evitare la mano sinistra. si preferirà la mano destra. si potrà usare, in modo indifferente, la destra e la sinistra. si dovrà usare la mano sinistra.

Secondo Plinio il Vecchio, la terzana: può essere allontanata con la preghiera. può essere allontanata con l'erba, utilizzata come amuleto sul braccio sinistro. non può essere allontanata. può essere allontanata con l'erba, utilizzata come amuleto sul braccio destro.

Dai Greci è chiamata brathy: l'erba sabina. l'erba selago. il cinnamomo. il filantropo.

Priusquam legatur significa: prima di legare. prima di delegare. dopo che avrà raccolto. prima di andare a raccogliere.

Nel Dizionario etimologico della lingua latina, cano è indicato come un verbo proprio del linguaggio: Giuridico. Agricolo. Augurale e magico. Militare.

Secondo il grammaticus Servio, i vates erano chiamati carmentes: per la capacità di intonare canti. per le virtù profetiche. per le facoltà ispiratrici. perché nati da Carmenta.

Cicerone, menzionando le Origines di Catone, ricorda l'abitudine di suonare durante il banchetto: per accompagnare la danza. per accompagnare il canto amebeo. per supplicare il padre degli dèi. per cantare le azioni prodi di uomini famosi.

La prima rappresentazione di una tragedia e di una commedia a Roma antica risale al: 280 a.C. 200 a.C. 240 a.C. I sec. a.C.

Cicerone concorda con Platone che i varios canendi sonos sono utili a: eccitare i languidi. intrattenere il pubblico. sensibilizzare il pubblico. indovinare il futuro.

Nell'epitoma dell'opera di Verrio Flacco, si racconta che Livio Andronico ha composto un carmen al fine di: dilettare l'esercito prima di una battaglia. scagliare una maledizione contro l'esercito di Roma in guerra contro Annibale. stornare le sventure che hanno colpito l'esercito romano durante la Prima Guerra Punica. stornare le sventure che hanno colpito l'esercito romano durante la Seconda Guerra Punica.

Al poeta Orazio è attribuita la composizione di un Carmen saeculare, che sarebbe stato intonato: dagli attori. da giovani illibati. dai convitati al banchetto. dal poeta.

Seconda la testimonianza di Curzio Rufo, le donne che accompagnano Alessandro Magno in processione: cantano un inno in onore di Alessandro. cantano una naenia per propiziare il dio Amon. cantano un carmen per far fallire le campagne di Alessandro. cantano un carmen per propiziare il dio Amon.

Una variante del sostantivo carmen, in ambito funerario, è: cantus. cantio. naenia. cantilena.

Per il grammaticus Diomede il ritmo e i metri devono essere assecondati: dai poeti. dai poeti e dagli oratori. dagli oratori. dagli attori.

Secondo il grammaticus Filargirio, in Virgilio, Ecloga VIII,71, cantando (cantare) equivale a: Excantare. Incantare. Canere. Decantare.

Sereno Sammonico è autore di: Un'opera storiografica. Un'opera filosofica. Un trattato di medicina in prosa. Un trattato di medicina in esametri.

Nel 160, a Sabrata viene processato per aver pratico operazioni magiche: Silla. Pudentilla. Apuleio. Claudio Massimo.

Per Mario Servio Onorato, excantare significa: Provocare. Recitare. Incantare. Obbligare.

In un frammento delle Leggi delle XII tavole, excantare ha il significato di: Sottrarre il raccolto del vicino e trasferirlo nel proprio podere. Pronunciare una maledizione. Costringere gli dèi. Nuocere qualcuno con dei mala carmina.

Nel racconto di Plinio il Vecchio, ad essere accusato di aver accresciuto i suoi raccolti, sottraendoli al vicino, è: Plinio stesso. Gaio Furio Cresimo. Spurio Albino. Meri.

A detta di Aulo Gellio, fascinum deriva da: Baskàino'. 'Bascinare'. 'Baskánion'. 'Baskánein'.

Persio dà notizia di una pratica per allontanare dal bambino il fascinum, una pratica che prevede l'uso di: Saliva. Erbe. Amuleti. Preghiere.

Il medicus invidiae è: Fascinus. Il fascinum. Le Vestali. Fortuna.

La turpicula res di cui parla Marco Terenzio Varrone: Non è un amuleto. È un semplice accessorio. È una formula magica. È un fascinum.

Le tabellae defixionum, stando alla lettura di queste missive, attaccavano: i beni materiali della vittima. la famiglia della vittima. una parte del corpo o l'intero corpo del malcapitato. i campi della vittima.

Nelle tabellae defixionum la 'pars epica' è: la sezione in cui colui che si rivolge al dio indica il perché deve e può essere aiutato. la sezione il cui l'operatore magico dimostra la validità del proprio rito, richiamando modelli epici. la sezione in cui l'operatore usa parole incomprensibili rivolgendosi agli dèi. il momento più importante in cui l'operatore arrotola la laminetta.

L'ipomnesi è: la parte in cui si ricorda alla divinità di aver compiuto o ricevuto dall'invocante o da altri simili azioni analoghe a quelle della richiesta. la supplica agli dèi celesti. la supplica agli dèi infernali. il momento in cui l'invocante si affida alla magia con modi disinvolti e 'protervi', senza ammettere delusioni o ritardi e senza lo stretto vincolo di giustificare.

Nella maledizione a Plozio di allude a varie tipologie di febbri, menzionate anche da: Plinio il Giovane. Catone il Censore. Varrone. Aulo Cornelio Celso.

Nella maledizione non è un sinonimo di scribo: traho. defigo. trado. ligo.

Non fa parte della struttura della preghiera, in questo caso della maledizione: l'invocatio. la sanctio. la narratio. la precatio.

La tecnica attuata nella maledizione è quella della: Narratio. Argumentatio. Explanatio. Enumeratio.

Non è una motivazione che spingeva l'operatore magico a usare il piombo: la durata perenne. il costo basso. la duttilità. le valenze negative.

Tra le maledizioni che non prefigurano o non imitano le tabellae defixionum non c'è: l'Ecloga VIII di Virgilio. l'Epodo X di Orazio. l'Ibis di Ovidio. Eneide 4,382-387.

Non esisteva una defixio: per animal. per amuletum. per effigiem. per tabellam.

L'anus è: solo la vecchia. anche l'esperta di pratiche magiche. una sacerdotessa. una dea.

L'aspetto di Canidia: non influisce sul rito. è piacevole. essendo orrendo, è propedeutico al rito magico. essendo orrendo, serve solo a spaventare il bambino.

L'iscrizione del CIL è: un modello dell'Epodo 5 di Orazio. un documento autentico. influenzato dall'Epodo 5 di Orazio. un'opera letteraria.

La saga è: temuta dal cittadino romano. venerata dal cittadino romano. vista con indifferenza. venerata solo in Persia.

La saga: si occupa solo di sacrifici. non ha tutte le prerogative della maga. non sa presagire ciò che avverrà. è anche indovina.

Il brano oraziano (testo 3.) dimostra che la saga: può occuparsi solo di magia 'nera'. può recitare anche preghiere agli dèi. può occuparsi anche di magia 'bianca'. non può fare incantesimi.

Secondo Ps.Acrone, il termine saga deriva da: sagire. sapiens. satis. satis+agere.

Nei versi di Tibullo (testo. 2), carminibus ha il significato di: canto. incantesimo. poesia. preghiera.

In ambito giuridico, il veneficium indica: solo l'incantesimo. solo il sortilegio. solo la somministrazione del veleno. anche la somministrazione del veleno.

Ovidio dimostra che la magia è: impotente di fronte all'amore. efficace in amore. superiore alla regione. efficace, se combinata alla preghiera.

La radice indeuropea med (da cui medeor), significa: medicare. guarire. pensare. avvelenare.

Il venenum: è solo 'cattivo'. ha un duplice valore. è solo 'buono'. non è una vox media.

Secondo il grammatico Carisio, il remedium: procura la guarigione. è una profilassi contro i rischi inattesi. è efficace affinché il male non peggiori. è sempre una pozione.

I susurri magici sono: maledizioni formulate facendo affidamento alla magia. preghiere agli dèi. diverse dalle odiosae artes. oracoli.

Le precationes sono: preghiere. canti. scongiuri. erbe nocive.

Il Codex Theodosianus risale al: I sec. d.C. III d.C. IV sec. d.C. V sec. d.C.

Con devotus si intende: colui che crede nelle divinità celesti. colui che crede nelle divinità infernali. colui la cui morte è demandata alle divinità celesti. colui la cui morte è demandata alle divinità infernali.

L'azione contrastiva messa in atto contro le minacce è riassumibile in: excantare. incantare. vim vi repellere. carmen canere.

A detta di Plinio il Vecchio, sono generis vanissimi. i Magi. le erbe. i medicamenta. le artes.

L'Herbarius è un tratto scritto da: Plinio il Vecchio. Ps. Apuleio. Apuleio. Sesto Placito.

La Lex Cornelia de sicariis et veneficis fu promulgata da: Catilina. Pompeo. Caio Mario. Lucio Cornelio Silla.

Elio Marciano fu: giurista. legislatore. retore. oratore.

Secondo Marciano, nella legge viene sottoposto ad attenzione: chiunque faccia uso di venenum. solo chi usa filtri d'amore. chi usa il veleno ad sanandum. colui che minaccia la salute dell'uomo.

L'opera in cui Giulio Paolo inserisce il riferimento alla Lex Cornelia de sicariis et veneficis è intitolata: Istituzioni. Digesta. Sentenze. Declamazioni minori.

Secondo Giulio Paolo, viene relegato in una isola: chi, di ceto basso, fa assumere un filtro per favorire l'aborto. chi, di ceto basso, provoca la morte con un venenum. chi, di ceto alto, fa assumere un filtro per favorire l'aborto. chi compie riti sacrileghi.

È falso che nelle Sentenze di Giulio Paolo è scritto che: i Magi vengono arsi vivi. è consentito l'uso della 'magia', se avviene pubblicamente. non è consentito avere in casa libri dove si parli di magia. coloro che conoscono la magia vengono messi a morte.

La Pro Cluentio è un'orazione ciceroniana pronunciata nel: 86 a.C. 76 a.C. 66 a.C. 56 a.C.

Lo studioso Ferrary ha ricostruito il capitolo quinto della Lex Cornelia non prendendo in considerazione la testimonianza di: Quintiliano. Marciano. Giulio Paolo. Cicerone.

Un esempio di odii potio è attestato nella: Declamazione minore 15. Declamazione maggiore 14. Declamazione minore 350. Declamazione maggiore 246.

Nella Declamazione minore 350 la matrigna è accusata di: di aver dato da bere al figliastro l'acqua fredda. di aver somministrato odii potio. di aver offerto al figliastro il sonnifero. di aver somministrato un amatorium poculum.

Il de agri cultura è un'opera composta da: Plinio il Vecchio. Catone il 'Censore'. Varrone. Columella.

È una formula di scongiuro: la deprecatio. il carmen. il cantus. la naenia.

Plinio il Vecchio racconta che Cesare: nelle sue opere, ha spiegato come guarire i malati di sciatica. era solito ripetere 3 volte una formula magica, salendo sul carro. conosceva un incantesimo per arrestare l'emorragia. ha tramandato un carme efficace per le lussazioni.

Il rituale descritto da Catone il 'Censore' è: la purgatio. l'ablutio. la suffitio. la lustratio.

Il rituale riportato nel trattato di Catone rientra nell'alveo della magia per. la gestualità che lo caratterizza. gli amuleti utilizzati. la presenza di magi. l'appello alle divinità ctonie.

Prohibessis defendas averruncesque indica l'azione che è chiamato a svolgere: Giano. Giove. Marte. Manio.

I suovetaurilia sono: formule magiche. danze. piante curative. sacrifici di animali.

Il cavolo, le cui virtù sono elencate da Catone, in latino è: beta. brassica. herba mercurialis. lotium.

Deicere appartiene al lessico: magico. religioso. giuridico. medico.

L'intertrigo è: un'escoriazione. un rimedio. l'anello. l'assenzio.

Sereno Sammonico è vissuto nel: II sec. a.C. I sec. a.C. I sec. d.C. II sec. d.C.

I rimedi proposti da Plinio il Vecchio per la nodosità dei tendini sono da attribuire: ai medici. ai Magi. ai sacerdoti. alla sua esperienza scientifica.

Sereno Sammonico consiglia l'uso di cenere di chiome femminili per: le lussazioni. la neurotmesi. la nefroplegia. la nodosità dei tendini.

La cantatio catoniana è: una preghiera. una formula pronunciata durante il rito di necromanzia. la più antica formula magica con scopo terapeutico. l'unica formula magica con scopo terapeutico a noi nota.

A dimostrare l'autenticità del carmen catoniano è: la presenza di altre ricette per curare le lussazioni. lo stile, che è tipico dell'autore. la presenza della stessa formula in un'altra opera di Catone. la testimonianza di Plinio il Vecchio.

Nel testo del carmen, c'è una variante, che è stata introdotta da: Plinio il Vecchio. un amanuense che ha copiato il testo. Catone. un gruppo di allievi di Catone.

Coxendix significa: lussazione. canna. anca. cenere.

L'ipotesi semplice e attendibile è che il ferrum, utilizzato durante la formula, sia: uno strumento per modellare la canna. un bisturi per incidere il paziente. uno strumento tipico della magia 'bianca'. uno strumento che crea un contatto con le divinità ctonie.

Il rimedio per guarire 'la doglia di schiena per dilombato' è contenuto: in Sull'agricoltura. in Storia naturale. in Sulla medicina. nel Libro di astrologia.

Il Libro di astrologia risale ad un periodo in cui ritorna in auge l'opera di Catone, vale a dire nel: XIII sec. d.C. XVI sec. d.C. XV sec. d.C. XIV sec. d.C.

Molto probabilmente il destinatario dell'ecloga VIII è: Damone. Alfesibeo. Mopso. Asinio Pollione.

Rispetto a Teocrito, suo modello, Virgilio attua una novità, che consiste: nell'intensità del pathos. nel tema d'amore. nella presenza di contadini. nella presenza della magia.

Il rituale magico della contadina virgiliana si svolge: presso un altare. presso una fonte d'acqua. presso un cimitero. su un monte.

Non è un termine tecnico della lingua sacrificale: vitta. verbenas. adole. anguis.

Il deus al v. 75 è: Ecate. Plutone. Giove. Dite.

La donna auspica che Dafni provi lo stesso amore di: un serpente. una 'torquilla'. un toro. una giovenca.

Le exuviae sono: pozioni realizzate con erbe del Ponto. gli abiti e gli effetti personali appartenuti a qualcuno. le fiamme che si innalzano durante il sacrificio. le anime che fuoriescono dai sepolcri.

Dafni raggiunge il suo obiettivo - far ritornare a casa Dafni - attraverso: la preghiera a Ecate. i carmi. la preghiera alla Terra. i veleni.

Dum ferre moror è da riferire: alla contadinella. all'ancella. all'amato. a Simeta.

Nel finale dell'ecloga, la differenza rispetto a Teocrito è che: l'innamorato muore. c'è un lieto presagio. le ceneri non prendono fuoco. il veleno non sortisce alcun effetto.

Nell'Epodo V di Orazio è raccontato: un rito di magia bianca. un rito di magia nera. una cerimonia per gli dèi celesti. un rito apotropaico.

Una noverca è: una maga. una unguentaria. una sacerdotessa. una matrigna.

Nel v. ut haec trementi questus ore constitit, 'ut' ha valore: finale. consecutivo. temporale. completivo.

La bulla è: una pozione. un amuleto. una toga purpurea. un incantesimo.

Nei vv. 41-42, excantata concorda con: voce. lunam. thessala. sidera.

Paolo Festo sostiene che paelex sia l'appellattivo proprio: delle donne che si uniscono a uomini sposati. delle maghe dedite alla necromanzia. delle donne tessale. delle unguentarie.

Il silentium: è l'assenza totale di rumori durante il rito. è l'assenza di rumori inopportuni durante il rito. non è una condizione necessaria durante il rito. è controproducente nel corso del rito.

Canidia cita Medea come: rivale. divinità. maga e illustre 'precedente'. sacerdotessa.

Al v. 84, lenire è: infinito esclamativo. infinito storico. infinito con valore di soggetto. infinito con valore di complemento oggetto.

Per il puer, i venena: sono sempre benefici. non possono essere annulati. sono leciti o illeciti. sono identici alle maledizioni.

L'Epodo XVII di Orazio è: una descrizione di un rito di magia 'nera'. un dialogo fra il poeta e la maga. una descrizione di un sacrificio. un dialogo fra Orazio e una divinità.

Do manus è una 'iunctura' usata in ambito: militare. giuridico. religioso. agricolo.

Nel v. 4, valentium regge: carminum. devocare. libros. sidera.

Nel v. 4, prudens è costruito con: genitivo. in+ablativo. dativo. infinito.

Ad affermare che le pulveres sono definite novendialis in quanto le ceneri sono seppellite nove giorno dopo la morte di un individuo è: Mauro Servio Onorato. Orazio. Porfirione. Canidia.

Palinodia è sinonimo di: confirmatio. simulatio. retractatio. dissimulatio.

Una delle colpe commesse da Orazio è: non aver diffuso i misteri di Cotitto. non aver fatto da pontifex ai riti dell'Esquilino. aver esaltato la magia 'bianca'. aver diffuso i misteri di Cotitto.

Il toxicum: non è un veleno spalmato sulle frecce. è un veleno spalmato sulle frecce. è una pozione. è una formula magica.

Tradizionalmente, Lo scopo del giambo è: elogiare. intrattenere il pubblico. difendere dalle accuse. attaccare pubblicamente.

Orazio sarà sottoposto a tormenti e pene come: Tantalo. Telefo. Achille. Priamo.

Ciò che richiede Giasone è un adynaton, termine che indica: ciò che è possibile. qualsiasi pratica magica. le precedenti pratiche magiche di Medea. ciò che non rientra nel possibile.

Giasone, avanzando la sua richiesta a Medea, è mosso da: humanitas. fides. pietas. clementia.

La lustratio è: la recitazione di un carme lustrale. la creazione di un ideale cerchio magico. l'uso dell'abbigliamento senza vincoli. il rito di purificazione con acqua.

L'atto locutorio è introdotto da: ora solvit. silet…aer. ee convertit. crinem inroravit.

La prima parte della preghiera di Medea è costituita da: invocatio. exordium. precatio. epica'.

Non è una impresa compiuta da Giasone con l'aiuto 'magico' di Medea: la vittoria sui tori. la vittoria sui guerrieri nati dai denti di serpente. l'uccisione del cinghiale calidonio. la vittoria sul drago che vigilavano sul Vello d'oro.

È vero che vivax, concordato con gramen, è un epiteto: esclusivamente esornativo. anche causativo. con funzione avverbiale. con valore dispregiativo.

Nell'espressione annosae pellem posuere senectae, posuere è: indicativo perfetto attivo III persona plurale. indicativo perfetto attivo III persona singola. infinito presente. congiuntivo imperfetto attivo III persona singolare.

Uno degli altari innalzati da Medea è consacrato a: Nox. Tellus. Luna. Iuventa.

Il vocabolo situs al v. 290 indica: il luogo in cui si svolge il rito. la regione della Tessaglia. la decadente condizione fisica e mentale di Esone. il pallore di Medea durante il rito.

La Medea, tragedia latina in cui è raccontato il rito di magia nera, è opera di: Euripide. Ovidio. Seneca. Quinto Ennio.

A riverlare il piano di vendetta di Medea è: la nutrice. la sorella di Medea. Giasone. Creusa.

La nutrice, anticipando il rito magico, non fa riferimento: alla raccolta di pestes. invocazione di serpenti. all'autolesionismo di Medea. dispiegamento di forze occulte.

Non presenta parziali analogie con la malia monodica di Medea: Virgilio, Eneide IV,509 ss. Ovidio, Metamorfosi VII,192 ss. Lucano, La guerra civile VI,695 ss. Virgilio, Ecloga VIII,64 ss.

Il sintagma lege confusa risente probabilmente della: filosofia stoica. filosofia epicurea. filosofia pitagorica. filosofia platonica.

Messem hibernam è: un poliptoto. un ossimoro. un omoteleuto. una allitterazione.

Con Trivia si intende: Medea. Iuventa. Giunone. Ecate.

La vitta è: un'erba velenosa della Colchide. l'altare presso cui si svolge il rituale. una sorta di benda indossata nelle cerimonie religiose. una sorta di benda indossata nelle cerimonie nuziali.

Nel preparare il veleno, Medea usa il fel, che è: il fiele. la fiaccola ardente. il veleno del serpente. il gufo.

A consegnare le vesti avvelenate a Creusa sarà/saranno: i figli di Medea. Giasone. Medea. la nutrice.

Nel VI libro de La guerra civile, Lucano, prende come modello, rovesciandolo: le Metamorfosi di Ovidio. l'Eneide di Virgilio. le Elegie di Tibullo. gli Epodi di Orazio.

Con la perifrasi terris hospita Colchis, Lucano allude a: Fedra. Sagana. Canidia. Medea.

Infandum è un composto di in e: facere. fieri. fari. fanum.

Nel v. 507, con dirae gentis Lucano indica: i Romani. i Tessali. i Greci. tutti coloro che combattono la guerra civile.

I Lari sono: spiriti protettori della casa. sacerdoti del culto persiano. spiriti dei morti. divinità della Tessaglia.

Ciò che distingue Eritto dalle altre maghe è: la capacità di trascinare la luna. la capacità di preparare filtri d'amore. la necromanzia. la capacità di pregare gli dèi con tono sommesso.

Impexis del v. 518 è concordato con: comis. facies. macies. thessala.

Nel v. 573, con fidi scelerum suetique ministri Lucano si riferisce a: i collaboratori di Eritto. i maghi della Tessaglia. i ministri del culto ufficiale. i complici e aiutanti di Sesto Pompeo.

Non humilis labor est (v. 602) è: allitterazione. litote. poliptoto. ipallage.

Con il sostantivo tellus, Lucano allude ad una particolare tipologia di divinazione, che è la: geomanzia. idromanzia. aeromanzia. necromanzia.

Lucano, nel libro VI, v. 413 del suo poema epico definisce damnata fatis: Eritto. Lesbo. la Tessaglia. la Sicilia.

L'aggettivo tristis riferito a Eritto ha il senso di: miserabile. infernale. tenebrosa. ferale.

Nel v. 658, exanimi defixum lumina vultu è una ripresa di: Virgilio, Eneide VI,156. Orazio, Epodo V,15. Orazio, Epodo XVII,28. Virgilio, Eneide V,156.

I vv. 712-718 del VI libro del poema sono occupati da: exordium. invocatio. narratio. preces.

Con sorores Lucano indica: Proserpina e Diana. le Parche. la Luna ed Ecate. Eritto e Proserpina.

Il portitor è: Sesto Pompeo. Atropo. Caronte. Dite.

Stygiasque canes sono definite: Ecate e Diana. le Erinni. Tisifone e Megera. Cerere e la Gorgone.

Con epanankoi lógoi si indica: le parole che costringono. le parole che persuadono. le parole che ingannano. le parole che offendono.

Il figlio di Publio Decio Mure, collocato da Lucano tra i Beati, ha combattuto: la Guerra latina. la prima guerra macedonica. la seconda guerra punica. la terza guerra sannitica.

Il soldato profetizza la poenam victori, alludendo: alla morte di Pompeo Magno. alla morte di Cesare. alla morte di Sesto Pompeo. alla morte di Gneo Pompeo.

La magia di cui è accusato Lucio Apuleio è: mimetica. omeopatica. simpatetica. imitativa.

La Lex Cornelia de sicariis et veneficis fu promulgata nel: 80 a.C. 81 a.C. 158 d.C. 159 d.C.

L'obiettivo di Apueleio, durante l'arringa, è: difendere Pudentilla. ammettere le proprie responsabilità. portare dalla propria parte il giudice. dimostrare la validità della tesi avversaria.

La definitio consiste: nella presentazione dell'imputato. nella decisione del giudice. nel negare il capo d'accusa. nello stabilire i contorni del capo d'accusa.

Secondo Cicerone, l'ironia si ottiene: mettendosi in ridicolo apertamente. dicendo una cosa e intendendone un'altra. scagliando offese contro l'avversario. usando un linguaggio volgare.

L'ironia è definita da Cicerone: cavillatio. ironia. simulatio. dissimulatio.

Per Quintiliano, si può parlare di simulatio, quando: si finge di avere un'opinione sicura. si fa intendere di capire poche parole. si fanno battute salaci. si ridicolizza qualcuno.

A Roma, l'umorismo: non era ammesso nell'aula di tribunale. rendeva l'oratore autorevole e credibile. rendeva l'oratore poco credibile. era ammesso solo in teatro.

I deliramenta sono: i deliri causati dalla magia. gli attacchi di Apuleio contro gli avversari. le imputazioni di cui gli accusatori sono fatti segno. le imputazioni di cui Apuleio è fatto segno.

Apuleio dimostra che: le imputazioni sono legate alla magia 'bianca'. le imputazioni sono legate alla magia 'nera'. nelle imputazioni non c'è nulla di attinente alla magia. le imputazioni sono legate solo a culti religiosi.

L'autodifesa di Apuleio è strutturata intorno: alla confirmatio. alla probatio. alla confutatio. alla concessio.

L'accusa contro Apuleio si basa sull'uso di animali marini, come la conchiglia "pettine", che, in latino virginal, è in analogia con: mentula. pecten. veretilla. lepus marinus.

L'argomento capitale dell'accusa è che Apuleio: ha rubato i pesci. ha ingannato i pescatori. ha pagato i pescatori. è stato colto in flagranza di reato.

Il fatto che l'accusa sostenga che i pesci hanno poteri occulti dimostra che: l'accusa stessa si intende di magia. l'accusa non si intende di magia. Apuleio di intende di magia. Apuleio non si intende di magia.

La pratica magica di cui è accusato Apuleio è basata sul principio che: gli effetti ottenuti sui simboli si riproducono sui soggetti. le cose che si toccano si influenzano. il simile produce il simile. per influenzare una cosa, si usa il suo antagonista.

Apuleio cita i versi di Virgilio, in cui la donna: usa gli stessi pesci per un rito magico. ricorre a un rituale magico. usa altri pesci, che confermano la natura occulta degli animali marini. ricorre a una pozione.

Gli exempla citati durante l'arringa da Apuleio dimostrano che: solo nella letteratura greca, si legge che i pesci hanno poteri occulti. tutti gli autori alludono ai poteri magici dei pesci. solo Levio allude al potere magico dei pesci. solo dalla terra si ricavano sostanze adatte a riti magici.

Con la sua autodifesa, Apuleio finisce per: dimostrare la propria colpevolezza. ridicolizzare l'avversario. dimostrare la propria ignoranza. rendere inefficaci i suoi exempla.

Nell'autodifesa è definito piscium insimulator: Apuleio. Pudentilla. Tannonio Pudente. Ponziano.

Ad aver acquistato una rete di pesci per liberarli fu: il mago e filosofo Pitagora. il poeta Omero. il poeta Teocrito. Apuleio stesso.

Nella Apologia, Apuleio attiva forme di: amplificatio. comparatio. deminutio dell'avversario. deminutio del giudice.

L'infantia indica: esclusivamente una fase della vita dell'individuo. l'incapacità di esprimersi correttamente. la capacità di usare eufemismi. l'ignoranza.

Secondo l'accusa, l'imputato ha usato i pesci per sedurre, sulla base di un principio: imitativo. simbolico. omeopatico. simpatetico.

Secondo Isidoro di Siviglia, spurium deriva dal greco e significa originariamente. animale marino. seme. alga. fallo.

Il nome esatto di veretilla è: virginal. spurium. fascinum. conchula.

Apuleio dimostra al giudice: la propria ignoranza. l'ignoranza del giudice stesso. la cultura dell'avversario. l'ignoranza dell'avversario.

L'imputato, per dimostrare l'infondatezza dell'accusa, vuole: leggere stralci dell'opera di Sofocle. leggere qualche brano delle proprie opere. leggere stralci delle opere di Aristotele. leggere opere composte dall'avversario.

Le operazioni magiche di cui è accusato Apuleio sono basate su: somiglianza dei nomi. somiglianza delle qualità. somiglianza delle funzioni. somiglianza degli effetti.

Plinio il Vecchio testimonia che la remora: non viene usata nei malefici. viene usata esclusivamente per rallentare la corsa delle navi. non viene usata in ambito ostetrico. viene usata anche per malefici amorosi.

Secondo Elio Donato, il verbo remorer deriva da: mora. morior. remora. moro.

È basato/a sulla similitudo nominis: la formula per curare la lussazione. la cura per la tonsillite mediante l'uva. il filtro d'amore per far bruciare d'amore Dafni. la magia basata sull'uso di simboli.

Hedyphagetica è un'opera di: Livio Andronico. Nevio. Ennio. Apuleio.

Il procedimento che consiste nell'indugiare su uno stesso concetto è detto: comminatio. commoratio. adhortatio. commiseratio.

Apuleio afferma di aver letto e accresciuto le opere di: Omero. Platone. Aristotele. Plinio il Vecchio.

In Apuleio, Sulla magia 41, piscem proscidisti significa: hai sezionato un pesce. ho sezionato un pesce. hai acquistato il pesce. ho acquistato il pesce.

Gli harioli sono: i maghi. i sacerdoti. i giudici. gli indovini.

Apuleio sfrutta a suo vantaggio: l'argumentum in praeterito tempore. l'argumentum in instanti tempore. l'argumentum in consequenti tempore. l'argumentum ab aetate.

Apuleio realizza un "attacco al veleno" dell'avversario, attacco che in latino è detto: excusatio. comparatio. confutatio. vituperatio.

L'imputato dimostra che ad essere attaccata nel processo è: la filosofia. la religione. la medicina. la cultura popolare.

Apuleio fa in modo che: l'avversario ottenga la vittoria nel processo. il giudice condivida la posizione dell'avversario. l'avversario ritiri l'accusa. il giudice condivida la sua posizione.

Gli incantesimi dialettali sono: sempre dei volgarizzamenti latini. di origine moderna. assolutamente diversi dalle formule latine. eredi' di singoli elementi che sono stati trasmessi per mezzo della tradizione orale.

Le formule antiche (in latino) e moderne (in dialetto) citate nel 'paragrafo 1' non hanno in comune: lo scopo distruttivo ai danni del nemico. l'uso di fugere/fuggire. l'iterazione dell'imperativo. lo scopo terapeutico.

Nella formula magica latina (testo 1, par. 2), strumella significa: 'bolluccia'. 'tonsilluccia'. 'leprotto'. 'ghiandolina'.

Excanto significa: intono un canto agli dèi inferi. canto per curare una malattia. evoco fuori. scappo.

Non è una motivazione che spinge a fare uso di diminutivi nelle formule il fatto che: appartengono al linguaggio popolare. sono associati al concetto di debolezza e fragilità. si configurano come una forma di cortesia per accattivarsi una realtà pericolosa. creano un effetto comico.

La geminazione diminutivale consiste in: la ripetizione di un sostantivo. base che è già un diminutivo + diminutivo della base. la ripetizione dello stesso diminutivo. un diminutivo con consonanti geminate.

La formula Recede ab ilio Gaio Seio,Solomon te sequitur è un esempio di: formula minatoria. formula riduttiva. formula del mondo alla rovescia. formula amplificativa.

Per distruggere la malattia, la medicina magica adopera il principio: omeopatico. imitativo. simbolico. simpatetico.

L'adynaton è: una formula di origine greca. il discorso cristiano. ciò che è impossibile che accada. ciò che senza dubbio accadrà.

Marcello Empirico visse nel: V sec. a.C. IV a.C. II-III d.C. IV-V d.C.

Per Leopardi, gli errori degli antichi: non sono utili nella modernità. sono affini a quelli dei moderni. non sono utilizzabili quali esempi. sono solo quelli dei Greci.

Il Saggio sopra gli errori popolari degli antichi fu composto nel: 1846. 1829. 1815. 1817.

Gli errori di cui parla sono: quelli dei sapienti. quelli del volgo. quelli dei filosofi moderni. solo quelli dei filosofi antichi.

Cicerone, citando Ennio: esalta la funzione dei Magi. condanna la religione. apprezza gli indovini. condanna anche i vati superstiziosi.

Columella, menzionato da Leopardi, compose: un trattato sull'agricoltura. un trattato di medicina. un testo sulla religione. un'opera filosofica.

Seneca, nelle Questioni Naturali, cita una delle leggi delle XII tavole, che proibisce: di sacrificare gli animali. di pregare le divinità straniere. di spostare i frutti dal campo del vicino al proprio. di produrre filtri magici.

Micale, citata da Seneca, è: una donna tessala. una dea. una maga che influenza i moti terrestri. una maga che la luna segue.

Nei versi ovidiani tratti dalle Metamorfosi, si legge che Medea è in grado di: attrarre le stelle. attrarre la luna. placare le accque del mare in tempesta. animare le immagini di cera.

La maga di cui parla Tibullo è in grado di: tirare giù le stelle. tirare giù la luna. scuotere i monti. far scendere la neve d'estate.

Lucano cita (testo 11), in quanto maghe, le donne: della Colchide. della Tessaglia. di Roma. della Grecia.

Aulo Cornelio Celso visse nel: II sec. a.C. I sec. a.C. I sec. d.C. II sec. d.C.

De Medicina ex Graecis Logicae Sectae Auctoribus Liber Translatus è opera di: Sereno Sammonico. Celso. Cassio Felice. Plinio il Vecchio.

Per Celso, l'unica cura per la 'terzana perniciosa' è: il salasso. l'acqua mielata. l'erba aizoon. il bagno caldo.

La terapia consigliata da Cassio Felice ammiccava: alla religione. alla medicina ufficiale. alla superstizione. alla medicina orientale.

Secondo il racconto di Pasquarelli, i contadini erano soliti curare le febbri malariche affidandosi a varie cure, tra cui non ci sono: le erbe. i bagni caldi. le cimici. il vino.

Pasquarelli replicò sostanzialmente le stesse raccomandazioni di: Celso. Cassio Felice. Sereno Sammonico. Plinio il Vecchio.

A parlare di 'febbre d'aria' fu: De Martino. Pasquarelli. Levi. Sereno Sammonico.

L'abdracadabra era la 'parola magica' che. veniva pronunciata a voce alta. veniva incisa su tavoletta di piombo e poi interrata. veniva incisa su una epigrafe. veniva riportata su un amuleto, indossato al collo.

Sereno Sammonico visse nel: III-II sec. a C. I sec. a.C. I sec. d.C. II-III sec. d.C.

Per Sereno Sammonico, l'abracadabra era usato contro: la febbre emitritea. la quartana. la terzana. la quotidiana.

Nella lingua latina, l'accento cade sulla terzultima sillaba di una parola se: la parola è composta da tre sillabe. la terzultima sillaba è breve. la penultima sillaba è breve. l'ultima sillaba è breve.

L'elementum anceps non può essere costituito da: una sillaba breve. due sillabe lunghe. due sillabe brevi. una sillaba lunga.

Il fenomeno prosodico per cui la quantità di una sillaba finale che termina in vocale o in dittongo o in -m di regola non viene percepita, se seguita da parola che inizia in vocale o con h è: lo iato. l'aferesi. la sinalefe. la sinizesi.

Il fenomeno opposto alla sinalefe è: 'vocalis ante vocalem'. l'aferesi. la sinizesi. lo iato.

Lo spondeo è costituito da: - -. - ᴗᴗ. ᴗᴗ-. ᴗᴗᴗᴗ.

La dieresi bucolica è la cesura che cade dopo la sillaba che costituisce: il terzo elemento. il quinto elemento. il settimo elemento. l'ottavo elemento.

È corretta la scansione: īmpŭlĕrīt. Tāntaēnē ănĭmīs caēlēstĭbŭs īraē?. īmpŭlĕrīt. Tāntaēn(e) ănĭmīs caēlēstĭbŭs īraē?. īmpŭlĕrīt. Tāntaēnĕ ănĭmīs caēlēstĭbŭs īraē?. īmpŭlĕrīt. Tāntaēn(e) ănĭmĭs caēlēstĭbŭs īraē?.

Nello schema del trimetro giambico, non è un giambo puro: il 1° piede. il 2° piede. il 4° piede. il 6° piede.

L'anapesto è costituito da: ᴗ ᴗ ᴗ ᴗ. - ᴗ ᴗ. - -. ᴗ ᴗ -.

Nel trimetro giambico, non c'è: la dieresi bucolica. la cesura tritemimera. la cesura pentemimera. la cesura eftemimera.

La formula uva uvam emendat è usata per: per attirare la donna amata. per agevolare il parto. rendere rigoglioso il raccolto. curare le tonsille.

Il carmen contro la lussazione è: il carmen Arvale. il carmen auxiliare. il carmen Saliare. il carmen saeculare.

Con la 'iunctura' alma parens si intende: la nutrice. la natura. la madre biologica. la fattucchiera.

Ovidio raccontò il parto di Alcmena nel: III sec. a.C. II a.C. I a.C. I d.C.

La dea romana del parto è: Lucina. Giunone. Alcmena. Galanthis.

Ad assistere al parto e alle doglie è/sono: le fattuchiere. le Moire. gli dèi Nixi. Giunone.

Il cingillum è: una bevanda. un abito. una collana. una piccola cintura di lana di pecora.

A ricordare l'uso di una 'collana' di piccoli vermi per mantenere il feto nell'utero fu: Teodoro Prisciano. Plinio il Vecchio. Plinio il Giovane. Pseudo-Teodoro Prisciano.

A razionalizzare il senso del divieto di nodi, cinture, capelli legati per le partorienti fu: Plinio il Giovane. Servio Danielino. Sereno Sammonico. Sorano di Efeso.

Sorano di Efesso visse nel: II sec. d.C. III sec. d.C. IV sec. d.C. V sec. d.C.

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