Virgilio fu influenzato dalla: filosofia storica filosofia platonica filosofia neopitagorica filosofia epicurea. Le Bucoliche furono composte durante: la guerra civile tra Cesare e Pompeo il principato di Augusto gli scontri tra Antonio e Ottaviano dopo la morte di Augusto. L'avvento di una nuova 'eta dell'oro', annunciata dalla nascita di un puer, e nella Ecloga: I II III IV. Il modello dell'Ecloga X e: l'Idillio I di Teocrito la Teogonia di Esiodo l'Iliade di Omero il De re rustica di Varrone. Nel secondo libro delle Georgiche c'e l'invocatio a: Bacco Mecenate Augusto Asinio Pollione. Il modello delle Georgiche e: Esiodo Varrone Catone il Censore Ennio. La storia d'amore di Enea e Didone e raccontata nel libro: I IV VI X. Non e un punto di contatto tra l'Eneide e i poemi omerici: la descrizione delle armi dell'eroe il lamento per la morte di un individuo in guerra il racconto delle vicende passate durante il banchetto la pietas dell'eroe protagonista. Probabilmente, a suggerire a Virgilio l'uso di aliquid antiquitatis fu: Catone il Censore Omero Ennio Livio Andronico. Il Centone nuziale e opera di: Ausonio Servio Macrobio Calpurnio Siculo. Tibullo fu all'interno del circolo di: Messalla Scipione Mecenate Ligdamo. Nel primo libro del Corpus Tibullianum, le elegie 5-6 sono dedicate a: Nemesi Messalla Marato Delia. Gli altri elegiaci usano nequitia per indicare: "il tradimento" "l'invidia" "il non valere nulla" "la rabbia". A definire tersus atque elegans lo stile di Tibullo fu: Properzio Orazio Quintiliano Ovidio. La lirica Tibullus fu composta da: D'Annunzio Goethe Aulo Giano Parrasio Eduard Morike. Il primo libro delle Elegie, dal titolo Monobiblos, risale al: 29 a.C. 28 a.C. 28-25 a.C. 25-22 a.C. Non appartiene al linguaggio medico il sostantivo: remedia ferrum duritia ignis. Il discidium con Cinzia chiude il libro: I II III IV . La lingua di Properzio e ricca di: neologismi volgarismi arcaismi grecismi. A imitare i versi di Properzio fu: Passenno Paolo Plinio il Giovane Petrarca Erza Pound. Ovidio colloca all'inizio della tradizione dell'elegia romana: Tibullo Cornelio Gallo Properzio Se stesso. Gli Amori sono una raccolta di: satire giambi elegie epigrammi. Nell'Arte di amare, Ovidio si presenta nelle vesti di: precettore medico amante elegiaco lena. L'Epistola XIIi e scritta da: Fedra a Ippolito Fillide a Demofoonte Laodamia a Prostesialo Elena a Paride. Il modello dell'epistola fittizia ovidiana e: Catullo Tibullo Cornelio Gallo Properzio. Sottesa alle Metamorfosi e la dottrina della metempsicosi di: Epicuro Pitagora Platone Empedocle. Nei Fasti, Ovidio affronta: la poesia d'amore la poesia satirica la poesia didascalica la poesia civile. Nelle Tristezze, Ovidio cita come esempio di donna fedele e dedita al consorte: Penelope Fedra Elena Arianna. L'Ibis e: una raccolta di elegia un trattato ornitologico una invettiva una satira. L'Ovidius moralizatus e un'opera di: Pierre Bersuire Andrea Cappellano Boccaccio Andrea Marino. Tra le prime prove poetiche di Persio, c'e: una palliata una praetexta una cothurnata una togata. Il tema del "conoscere se stessi" e affrontato nella Satira: I II III IV. Non e vero che Persio: mutua la 'censura' sorridente di Orazio mutua talvolta la forma epistolare oraziana allude a versi oraziani evita questioni politiche, al pari di Orazio. Persio si definisce: un poeta semipaganus un poeta 'vate' un educatore l'inventor del genere letterario. Una caratteristica dello stile di Persio e: la inconcinnitas l'elegantia la callida iunctura l'oscurita. Le due raccolte Xenia e Apophoreta furono composte: nell'80 d.C. tra 84 e 85 d.C. nel 95 d.C. tra 95 e 97 d.C. Tra i poeti che si dedicarono a Roma all'epigramma 'amoroso' non c'e: Lutazio Catulo Porcio Licino Valerio Edituo Lucullo. La festa dei Saturnali prevedeva: l'annullamento della distanza tra schiavi e padroni l'organizzazione di culti per purificare la terra l'offerta di doni a Giove l'organizzazione di spettacoli nell'anfiteatro flavio. L'aprosdoketon e: qualcosa che va contro le aspettative il bisticcio di parole il termine greco per indicare l'oscenita la vivacita espressiva. Reminiscenze dell'opera di Marziale si colgono in: Persio Parini Ausonio Leonida di Taranto.
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