LINGUA E CITTADINANZA IN CONTESTI INTERCULTURALI 9 CFU
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Title of test:![]() LINGUA E CITTADINANZA IN CONTESTI INTERCULTURALI 9 CFU Description: test multi pegaso |




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Un corso di didattica delle lingue moderne serve a: imparare una lingua straniera. imparare più lingue straniere nel più breve tempo possibile. conoscere e saper applicare i fondamenti della linguistica e dell'educazione linguistica. diventare traduttore. La glottodidattica è: una scienza pratica e interdisciplinare. una scienza finita in se stessa. una scienza esclusivamente teorica. una scienza rivolta solo agli insegnanti. Un programma di educazione linguistica efficace: deve valere per tutti i contesti in cui si apprende la lingua. deve sapersi adeguare alle esigenze degli apprendenti. deve ripetere il più possibile le nozioni per rafforzare la memoria. deve saper essere impositivo con gli apprendenti. Le dieci tesi per l'educazione linguistica democratica: sono i dieci punti previsti dall'Unione europea. sono dieci tesi di laurea scritte negli anni Settanta. sono inclusi nella Costituzione. è un testo che definisce i presupposti teorici basilari e le proposte di intervento per l'educazione linguistica democratica. Le dieci tesi per l'educazione linguistica democratica si rivolgono. agli insegnanti. agli studenti. a tutti i centri locali e regionali di formazione e informazione linguistica ed educativa. ai genitori degli studenti. Secondo i GISCEL lo sviluppo e l'esercizio delle capacità linguistiche: sono strumenti di più ricca partecipazione alla vita sociale e intellettuale. sono inutili. servono a mantenere il cervello in allenamento. devono essere imposti da piccoli. Nella formula "educazione linguistica democratica" l'aggettivo "democratico" fa riferimento: all'articolo 3 della Costituzione della Repubblica italiana. al partito democratico. ai principi dell'Unione europea. alla democrazia dell'antica Grecia. Nelle dieci tesi si raccomanda di: concentrarsi sulla produzione scritta. concentrarsi anche sulle capacità ricettive, legate al processo di acquisizione. prestare attenzione alla corretta ortografia e pronuncia. insegnare una lingua che vada bene per ogni situazione comunicativa. Secondo i GISCEL pa pedagogia tradizionale: ha sviluppato i vecchi metodi della pedagogia greca. ci ha insegnato molto e va continuata nelle scuole e nelle università. è totalmente sbagliata. trascura la capacità di prendere appunti e di sintetizzare. La bussola della nuova pedagogia deve essere: la regola grammaticale. la sintassi. la funzionalità comunicativa. la pronuncia corretta. Il linguaggio è: la stessa cosa della lingua. la facoltà di associare contenuti ed espressioni. un idioma particolare. una capacità che hanno solo gli esseri umani. La lingua è: una delle possibili conseguenze e realizzazioni del linguaggio. un sinonimo di linguaggio. una proprietà di tutti gli esseri viventi, compresi gli animali. solo la lingua nazionale. Il linguaggio è biplanare perché: è pieno di doppi sensi. è costituito da due piani, quello del contenuto e quello dell'espressione. è ambiguo. è fatto di parole e grammatica. Si dice che una lingua è arbitraria perché: è decisa a tavolino da un arbitro della storia linguistica di un popolo. è ambigua. non si dice che una lingua è arbitraria. non c'è nessun legame logico tra il significante e il significato di un segno linguistico. Sono considerate grandi lingue: le lingue che hanno il maggior numero di parole. le lingue più antiche. tutte e lingue. le lingue che hanno diversi milioni di parlanti nativi e una tradizione culturale di ampio prestigio. Per parlanti nativi si intendono: i parlanti che sono nati nel paese in cui si parla quella lingua. i bambini che hanno imparato a parlare presto. i parlanti che hanno imparato quella lingua nella socializzazione primaria. le persone che sono nate per parlare e che riescono a convincere tutti. Le lingue parlate in Italia sono: una sola: l'italiano. una trentina se si considerano le minoranze linguistiche e i dialetti. due: l'italiano e l'inglese. tre: l'italiano, l'inglese e il francese. Secondo il sito ethnologue numero di lingue parlate nel mondo è: circa 7000. più di 10000. un centiniaio. meno di mille. Con l'espressione inglese The endangered languages si intende: le lingue usate nella tecnologia. le lingue parlate da tante persone. le lingue che rischiano l'estinzione. le lingue parlate da un numero finito di persone. L'UNESCO considera vulnerabile una lingua quando: non la parla più nessuno. la parlano solo in pochi. la parlano solo i nonni. i bambini la parlano ma solo in alcuni contesti, come a casa. Nella frase "da piccola a Maria piacevano molto i cartoni" il sintagma nominale in funzione di soggetto è: i cartoni. da piccola. maria. piccola. Il sintagma nominale ha funzione di soggetto: se compie l'azione. se è accordato morfosintatticamente al verbo. se sta all'inizio della frase. se sta prima del verbo. L'oggetto è: l'elemento che subisce l'azione compiuta dal verbo. l'elemento che sta dopo il verbo. l'elemento che sta alla fine della frase. il sintagma nominale dominato direttamente da SV. Il termine "valenza" è stato introdotto da: Chomsky. Saussure. Tesnière. Jakobson. I verbi metereologici sono: zerovalenti. bivalenti. tetravalenti. trivalenti. Il verbo "andare" è: zerovalente. bivalente. tetravalente. trivalente. I verbi di "dare" e di "dire" sono: zerovalenti. monovalenti. trivalenti. intransitivi. I circostanziali sono: elementi che non sono legati direttamente alla struttura argomentale del verbo. elementi che servono a mitigare i toni in un discorso. elementi funzionali alla comprensione del testo. elementi che si devono usare per poter comunicare bene nella società. Il verbo "nuocere" è: bivalente. monovalente. trivalente. transitivo. I circostanziali sono costituiti da: complemento di stato in luogo. complementi di moto a luogo. esclusivamente avverbi. una maggiore libertà di movimento. Con l'espressione "colui / colei che compie l'azione" ci si riferisce: al soggetto. all'oggetto. all'agente. al paziente. Nella prospettiva sintattica la frase è: l'insieme delle connessioni e delle dipendenze sintagmatiche tra elementi dotati di significante e significato. una scena nella quale attori o personaggi o entità presenti interpretano delle parti. un insieme di parole legate tra loro da valori semantici comuni. un insieme di parole dotate di senso compiuto. I ruoli semantici vengono chiamati anche: ruoli fonetici. ruoli tematici, ruoli theta e casi profondi. ruoli sintattici, funzioni morfologiche e casi. ruoli morfologici. Nella frase "i miei cugini hanno cucinato una torta" l'elemento "i miei cugini" ha il ruolo semantico di: esperiente. soggetto. paziente. agente. Se volgo al passivo la frase "i miei cugini hanno cucinato una torta" l'elemento "i miei cugini", nella prospettiva dei ruoli semantici: diventa Esperiente. diventa Paziente. resta Agente. resta Soggetto. Nella frase "i miei cugini hanno cucinato una torta" l'elemento "la torta" ha il ruolo semantico di: oggetto. Paziente. soggetto. complemento di specificazione. Nella frase "A Carla piacciono i fiori" "Carla" ha il ruolo semantico di: Sperimentatore (o esperiente). Soggetto. Paziente. Agente. Nella frase "Salvatore taglia il pane con il coltello" "il coltello" ha il ruolo semantico di: Agente. soggetto. Paziente. Strumento. Nella frase "il vento ha aperto la porta" "il vento" ha il ruolo semantico di: soggetto. sperimentatore. strumento. agente. Nella frase "sono andato al mare con Maria" "Maria" ha il ruolo semantico di. comitativo. beneficiario. paziente. sperimentatore. Il tema di una frase è: ciè che viene detto del soggetto della frase. l'elemento con maggior salienza informativa di una frase. la disposizione sintattica di una frase. l'entità attorno a cui si predica qualcosa. Il rema è: la predicazione che viene fatta, l'informazione che viene fornita a proposito del tema. la disposizione delle parole in una frase. la parte della frase con il minor numero di informazioni. l'elemento noto all'interno di una frase. La frase "che fosse una persona timida lo avevamo capito da tempo" è: dislocata a destra. dislocata a sinistra. una frase scissa. un tema sospeso. Nella frase "che fosse una persona timida lo avevamo capito da tempo" il pronome 'lo' si riferisca a: una persona timida. che fosse. che fosse una persona timida. una persona. La frase "ci vado sempre volentieri a casa di Toti" è una frase: dislocata a destra. dislocata a sinistra. una frase scissa. un tema sospeso. Nella frase "ci vado sempre volentieri a casa di Toti" l'elemento pronominale "ci" si riferisce a: Toti. a casa di Toti. vado sempre. vado sempre volentieri. Data la frase non marcata "Ho parlato con Marco" la marcatura con dislocazione a destra è: Marco ci ho parlato. è con Marco che ho parlato. con Marco ci ho parlato. ci ho parlato con Marco. Data la frase non marcata "compro il pane tutti i giorni al forno sotto casa" il corrispondente dislocato a sinistra è: Il pane lo compro tutti i giorni al forno sotto casa. lo compro tutti i giorni al forno sotto casa il pane. è sotto casa che compro il pane tutti i giorni. è tutti i giorni che compro il pane. La frase "è con me che dovresti parlare" è un esempio di: tema sospeso. dislocazione a sinistra. frase scissa. dislocazione a destra. La frase "caramelle non ne voglio più" è un esempio di: tema sospeso. dislocazione a sinistra. dislocazione a destra. frase scissa. La coerenza riguarda: la continuità di senso di un testo. l'organizzazione sintattica di un testo. l'organizzazione lessicale di un testo. la ricchezza lessicale di un testo. La coesione riguarda: la continuità di senso di un testo. il sistema di reti di collegamenti linguistici tra le frasi. la punteggiatura. la ricchezza lessicale di un testo. Nella frase "qui c'è troppo vento per la pianta. Spostiamola lì" gli elementi "qui" e "lì" rinviano: all'antecedente testuale. al cotesto. al contesto situazionale. al contesto linguistico. Nella frase "qui c'è troppo vento per la pianta. Spostiamola lì" l'elemento "-la" in "spostiamola" rinvia: al vento. al cotesto. al contesto situazionale. al troppo vento. La presupposizione: è un elemento che non dovrebbe mai esserci in una conversazione. si ha quando una certa informazione è ipotizzabile sulla base della situazione comunicativa. si ha quando una certa informazione è ricostruibile dalle conoscenze del mondo. si ha quando una certa informazione è ricavabile sulla base del significato di uno degli elementi della frase. Le implicazioni: sono elementi che non dovrebbero mai esserci in una conversazione. ci consentono di attivare significati impliciti del testo a partire dalla nostra conoscenza del mondo e da eventuali elementi linguistici. sono deduzioni illogiche a partire da alcuni elementi della frase. si hanno quando una certa informazione è ricavabile sulla base del significato di uno degli elementi della frase. Le inferenze: sono il risultato di un ragionamento probabilistico che sulla base della nostra conoscenza del mondo e a partire da una o più premesse ritenute vere ci consente di ricavare una conclusione statisticamente vera. sono elementi che non dovrebbero mai esserci in una conversazione. sono deduzioni illogiche a partire da alcuni elementi della frase. si hanno quando una certa informazione è ricavabile sulla base del significato di uno degli elementi della frase. Nella frase "questo mi piace di te: che sai fare bene il caffè" l'elemento "questo" è: un rinvio anaforico a "caffè". un rinvio anaforico a "che sai fare bene il caffè". un rinvio cataforico a "che sai fare bene il caffè". un rinvio cataforico a "caffè". L'anafora lessicale: oltre a rinviare all'antecedente testuale, aggiunge informazioni. ha solo la caratteristica di rinviare a un antecedente testuale. rinvia a un elemento del testo che non è ancora stato menzionato. è la ripetizione della stessa parola. Nella frase "la polizia sta ancora passando al setaccio la scena del crimine. L'operazione durerà non meno di una settimana" il sintagma "l'operazione" è: un rinvio anaforic pronominale. un elemento deittico che si riferisce al contesto situazionale. una catafora. un incapsulatore anaforico. Lo schema di Jakobson individua: le funzioni comunicative della lingua. le funzioni sintattiche. i tipi morfologici. i morfemi. La funzione fatica fa riferimento a: un messaggio vòlto a stabilire la funzione sintattica di un elemento linguistico. un messaggio vòlto a verificare e sottolineare il canale di comunicazione e/o il contatto fisico o psicologico fra i parlanti. un messaggio vòlto a far agire il ricevente. un messaggio vòlto a esprimere le sensazioni dell'emittente. La funzione conativa fa riferimento a: un messaggio vòlto a stabilire la funzione sintattica di un elemento linguistico. un messaggio vòlto a verificare e sottolineare il canale di comunicazione e/o il contatto fisico o psicologico fra i parlanti. un messaggio vòlto a esprimere le sensazioni dell'emittente. un messaggio vòlto a far agire il ricevente. La funzione metalinguistica fa riferimento a: un messaggio vòlto a specificare aspetti del codice. un messaggio vòlto a verificare e sottolineare il canale di comunicazione e/o il contatto fisico o psicologico fra i parlanti. un messaggio vòlto a esprimere le sensazioni dell'emittente. un messaggio vòlto a far agire il ricevente. Un messaggio come "Valeria è il soggetto della frase Valeria parla ad alta voce" è un messaggio con funzione: fatica. conativa. metalinguistica. referenziale. Per "creatività regolare" si fa riferimento: alla capacità che hanno gli artisti di inventare parole sempre nuove. alla possibilità di produrre un numero infinito di messaggi a partire da un numero finito di regole. alla possibilità di creare messaggi nuovi a partire da un sistema infinito di regole. alla capacità che hanno i poeti di inventare nuove realtà. Per "ricorsività" si intende: che alcune parole sono molto frequenti nelle lingue. che un messaggio ricorre tante volte in uno stesso testo. che uno stesso procedimento è riapplicabile un numero teoricamente illimitato di volte, se sono date le condizioni in cui questo si applica. che alcuni suoni ricorrono infinite volte in una stessa parola. Il fatto che dalla parola "socio" si possono avere parole come "sociale, socializzabile, società, associazione, sociologia, asociale" è dovuto: alla ricorsività della lingua. alle regole sintattiche di una lingua. alla funzione metalinguistica della lingua. alla funzione fatica del messaggio. La libertà da stimoli: è una caratteristica del messaggio poetico indipendente. è una carattetistica del linguaggio artistico. è una proprietà che il linguagui verbale umano ha in comune con il linguaggio animale. è una proprietà che distingue il linguaggio umano da quello animale. Ogni lingua è trasmessa: geneticamente. da una generazione all'altra per insegnamento/apprendimento spontaneo. a scuola. con l'insegnamento. La pragmatica è: lo studio del linguaggio in relazione al contesto in cui avviene la comunicazione e alle funzioni e agli scopi che esso assolve nell'uso concreto che ne fanno i parlanti. lo studio del linguaggio in relazione alle funzioni sintattiche che gli elementi linguistici hanno all'interno di una frase. lo studio dei suoni di una lingua e di come i suoni cambiano a seconda dei parlanti. una parte della morfologia. Il primo studioso a usare il termine "pragmatics" è stato: Noam Chomsky. Charles Morris. Ferdinand de Saussure. Franz Bopp. Gli enunciati constatativi sono: enunciati che rispondono alle condizioni di felicità o infelicità. enunciati con cui si ordina qualcosa. enunciati emessi ad alta voce. enunciati che descrivono stati di cose, eventi, processi. "Vi dichiaro marito e moglie" è un enunciato: constatativo. tetico. performativo, se pronunciato da un prete o da un ufficiale di stato civile. che descrive uno stato di cose. Gli enunciati perfomativi rispondono alle condizioni di: verità/falsità. felicità/infelicità. grammaticalità/agrammaticalità. sonorità/sordità. "Gianni ha promesso di smettere di fumare" è un enunciato. performativo. tetico. constatativo. agrammaticale. "C'era una volta un re" è un enunciato. performativo. tetico. constatativo. agrammaticale. Gli atti linguistici individuati da Austin sono: atto locutorio, atto illocutorio e atto perlocutorio. atto illocutorio e atto perlocutorio. atto locutorio e atto perlocutorio. atto fonetico e atto morfologico. Gli atti linguistici indiretti sono: quegli atti linguistici in cui facciamo una constatazione. quegli atti linguistici in cui promettiamo qualcosa. quegli atti linguistici in cui c'è una perfetta corrispondenza biunivoca tra la forma dell'enunciato e la sua funzione pragmatica. quegli atti linguistici in cui non c'è una corrispondenza biunivoca tra la forma dell'enunciato e la sua funzione pragmatica. "Ho bevuto un bicchiere di vino" è un'espressione: metonimica. performativa. agrammaticale. tetica. Il mutamento diacronico è: il mutamento nel tempo. il mutamento nello spazio. il mutamento tra le regioni. il mutamento pragmatico. La parola latina "noctem" diventa in italiano "notte" per un fenomeno di: dissimilazione. assimilazione. rianalisi. metatesi. La metafonia è: la caduta di foni all'interno di una parola. la differenziazione tra foni uguali. lo spostamento dell'ordine dei foni di una parola. la modificazione del timbro di una vocale interna per effetto della vocale finale. Dal latino 'venenum' all'italiano 'veleno' è avvenuto un processo di: assimilazione. aferesi. dissimilazione. metatesi. La formazione del passato prossimo italiano dalla forma 'habeo epistulam scriptam' è avvenuta per un processo di: rianalisi. metatesi. aferesi. assimilazione. la formazione del suffisso italiano '-mente' è dovuto a un processo di: metatesi. grammaticalizzazione. aferesi. assimilazione. Il mutamento sintattico dal latino alle lingue romanze è principalmente: SOV > SVO. SVO > SOV. OVS > SVO. OSV > SOV. La formazione della parola "buonista" è avvenuta: grazie a un presito dal francese. grazie a un prestito dall'inglese. per mezzo di materiali interni alla lingua. per mezzo di materiali esterni alla lingua. La parola "fine settimana" è: una paretimologia. un prestito. un calco dal francese. un calco dall'inglese. Fra Cinquecento e Seicento in italiano c'era un sistema di allocuzione: tripartito: tu/voi/lei. bipartito: tu/lei. bipartito: tu/voi. basato solo sull'opposizione tra singolare e plurale. La sociolinguistica studia: la società che studia le lingue. il mutamento linguistico nel tempo. la variazione diacronica di una lingua. la variazione sincronica di una lingua. Una varietà di lingua è: un insieme di forme linguistiche che abbiano analoga distribuzione sociale. una lingua che cambia rapidamente. una lingua con parole molto varie. un livello dell'analisi linguistica. Una variabile sociolinguistica è: un insieme di forme linguistiche che abbiano analoga distribuzione sociale. un'unità del sistema linguistico che ammette realizzazioni diverse equipollenti, ciascuna delle quali è in correlazione con qualche fatto extralinguistico. una lingua con parole molto varie. un livello dell'analisi linguistica. La variazione diatopica è: la variazione della lingua in base al contesto di enunciazione. la variazione della lingua in base al livello culturale dei parlanti. la variazione di una lingua nello spazio geografico. la variazione di una lingua nel tempo. L'accusativo preposizionale è: un costrutto tipico del latino classico. un costrutto presente nelle varietà di italiano del Sud Italia. un costrutto tipico dei dialetti settentrionali. una costruzione sintattica tipica della varietà toscana. La variazione diastratica è: la variazione di una lingua in base al tipo di analisi linguistica che viene svolta. la variazione di una lingua in base al luogo geografico. la variazione di una lingua in base al mezzo di comunicazione. la variazione di una lingua in base al livello socioculturale dei parlanti. Per "italiano popolare" si intende: l'insieme dei fenomeni che caratterizzano le varietà di italiano diastraticamente basse. l'italiano standard parlato dal popolo. l'italiano che viene trasmesso in televisione. l'italiano che viene parlato nei mezzi di comunicazione di massa. La diafasia: riguarda la variazione nelle diverse fasi storiche. riguarda la variazione nel tempo. riguarda la variazione attraverso le diverse situazioni comunicative. riguarda la variazione a seconda del luogo geografico. I sottocodici sono: alcuni modi per classificare le lingue a partire dalla loro costruzione sintattica. le varietà diafasiche dipendenti dall'argomento di cui si parla (o si scrive) e dalla sfera di contenuti e attività a cui si fa riferimento. le varietà diatopiche che dipendono dal luogo in cui viene prodotto un enunciato. le varietà diastratiche che dipendono dal livello sociale dei parlanti. La diamesia: riguarda la variazione nelle diverse fasi storiche. riguarda la variazione nel tempo. riguarda la variazione attraverso le diverse regioni. riguarda la variazione attraverso il mezzo o canale della comunicazione. L'inglese è una lingua: germanica. celtica. romanza. ugrofinnica. Il romeno è una lingua: slava. romanza. baltica. semitica. I dialetti italo-romanzi derivano: dal greco. dal francese. dallo spagnolo. dal latino. Il polacco è una lingua: indoeuropea del gruppo germanico. semitica. indoeuropea del gruppo slavo. non indoeuropea. Tra le lingue romanze la più parlata è: lo spagnolo. il greco. il francese. l'inglese. Il portoghese è una lingua: slava. romanza. baltica. semitica. Il greco è: una lingua indoeuropea isolata. una lingua non indoeuropea. una lingua semitica. una lingua romanza. Il maltese è: una lingua indoeuropea isolata. una lingua semitica. una lingua romanza. una lingua che deriva dal francese. Il basco è: una lingua semitica. una lingua che deriva dallo spagnolo. una lingua indoeuropea. una lingua non indoeuropea isolata. L'ungherese è: una lingua germanica. una lingua semitica. una lingua non indoeuropea. una lingua celtica. Insegnare una lingua vuol dire: insegnare esclusivamente le regole grammaticali e sintattiche. concentrarsi sulla traduzione parola per parola. insegnare a scambiare messaggi efficaci in una lingua tenendo conto del contesto comunicativo. insegnare la corretta pronuncia. L'acronimo SPEAKING sta per: parlando. parlante. conversazione. Situation, Participants, Ends, Act sequences, Key, Instrumentalities, Norms, Genres. L'acronimo SPEAKING è stato proposto da: Dell Hymes. Ferdinand de Saussure. Noam Chomsky. Roman Jakobson. In riferimento all'acronimo SPEAKING Ends sta a significare: la fine della comunicazione. l'intenzione comunicativa. il modo in cui ci si saluta alla fine di una conversazione. il modo in cui bisogna chiudere una lettera. In riferimento all'acronimo SPEAKING Key sta a significare: le parole chiave del testo. la dimensione psicologica e la relazione tra i partecipanti. la chiave di lettura di un testo. il centro della conversazione. Per lingua seconda si intende: il francese imparato in Francia da un italiano. il francese imparato in Italia da un italiano. il francese imparato in Francia da un francese. la seconda lingua di un parlante bilingue. Nel caso di un italiano che impara l'inglese in Italia si parla di: lingua seconda. lingua materna. lingua etnica. lingua straniera. Per lingua etnica si intende: una lingua esotica. una lingua orientale. la lingua della comunità d'origine di una persona quando essa non è la sua lingua materna. una qualunque lingua straniera. La siglia che viene usata per "lingua seconda" è: LS. L2. L1. LL. Si parla di lingua franca quando: una lingua viene usata in modo semplificato negli scambi internazionali. una lingua non appartiene a nessuna famiglia linguistica. una lingua è molto schietta. una lingua è libera da qualunque vincolo comunicativo. Il QCER è: un sistema descrittivo riconosciuto internazionalmente per valutare le capacità linguistiche. un tipo di costruzione sintattica. un sistema descrittivo riconosciuto internazionalmente per valutare le capacità metalinguistiche. un sistema descrittivo valido nei paesi extraeuropei per valutare le capacità metalinguistiche. Il QCER vale: per le principali lingue europee. per tutte le lingue europee. per alcune lingue europee. per le lingue extraeuropee. Il QCER è stato messo a punto: negli anni Sessanta. nel dopoguerra. durante la seconda guerra mondiale. agli inizi degli anni Novanta. Secondo il criterio relativo alla misurazione attività e competenze devono essere valutate: in modo soggettivo. a seconda dei casi contestuali. in modo oggettivo. a discrezione dell'insegnante. Si possono soddisfare i criteri: combinando metodi intuitivi, qualitativi e quantitativi. usando solo metodi quantitativi. basandosi solo su metodi qualitativi. con l'intuito. Per 'Threshold Level' si intende: il livello elementare corrispondente a A2. il livello elementare corrispondente a A1. il livello avanzato. il livello soglia corrispondente a B1. Per 'Waystage' si intende: il livello di sopravvivenza corrispondente a A2. il livello elementare corrispondente a A2. il livello avanzato. il livello soglia corrispondente a B2. Con 'Vantage' si intende. Il livello B1. il livello B2. il livello C1. il livello C2. Uno studente che si esprime spontaneamente in modo scorrevole e preciso e rende anche le sfumature di significato in situazioni complesse è al livello. B1. A2. C2. A1. Uno studente che riesce a usare espressioni della vita quotidiana e interagire con un interlocutore purché parli piano è a un livello. B1. C1. C2. A1. Le lingue ufficiali dell'UE sono: 24. 35. 20. 10. Tra le lingue ufficiali dell'UE ci sono: gallese e turco. rumeno, croato e ungherese. arabo e turco. sardo, franco-provenzale e romancio. L'Unione europea promuove: il monolinguismo. una lingua franca che sia comprensibile a tutti. l'uso di una sola lingua. il plurilinguismo. Per l'Unione europea: la diversità linguistica rende impossibile la comunicazione nelle riunioni parlamentare e quindi deve essere abolita. la diversità linguistica deve essere limitata. la diversità linguistica deve essere trasformata in un valore per favorire la solidarietà e la prosperità. la diversità linguistica deve essere scongiurata per evitare incomprensioni. Il documento della Commissione europea del 2012 auspicava: il raggiungimento del livello B1 del 50% dei quindicenni. il raggiungimento del livello C1 del 50% dei quindicenni. il raggiungimento del livello B1 per i bambini al di sotto dei dieci anni. il raggiungimento del livello B2 per gli ultrasessantenni. Il paese in cui gli studenti imparano più lingue è: la Francia. l'Italia. il Lussemburgo. la Germania. Il paese in cui gli studenti di scuola secondaria imparano meno lingue è: l'Irlanda. l'Inghilterra. l'Italia. il Belgio. Le prime quattro lingue ufficiali della Comunità europea erano: inglese, francese e italiano. italiano, francese, tedesco e nederlandese. inglese, francese e tedesco. inglese, spagnolo, francese e tedesco. La Comunità europea è stata istituita: nel 1990. nel 1973. nel 1946. nel 1951. Secondo l'Articolo 158 del Regolamento del Parlamento europeo: tutti i documenti del Parlamento sono redatti in inglese e in francese. tutti i documenti del Parlamento sono redatti in inglese. tutti i documenti del Parlamento sono redatti nelle lingue ufficiali. tutti i documenti del Parlamento sono redatti in inglese, francese e tedesco. Nel 2003 viene emanata una legge che: introduce l'alfabetizzazione in almeno una lingua dell'Unione Europea oltre alla lingua italiana fin dal primo anno della scuola primaria. introduce l'alfabetizzazione in almeno una lingua extraeuropea. introduce l'alfabetizzazione in almeno due lingue extraeuropee fin dal primo anno della scuola primaria. introduce l'alfabetizzazione in almeno due lingue europee oltre all'italiano nella scuola primaria. La denominazione di "indicazioni": indica la rigidità della scuola italiana. denota il superamento della prescrittività e della rigidità legata invece ai 'programmi' da applicare nello stesso modo in tutte le classi. conserva la prescrittività dei programmi che devono essere svolti allo stesso modo in tutte le classi. serve a far orientare gli studenti. La costruzione del curricolo spetta: alle Regioni. al Ministero dell'Istruzione. allo Stato. alla scuola. La progettazione e l'attuazione dei traguardi devono: seguire rigidamente le norme imposte dalle indicazioni nazionali. seguire pedissequamente i programmi ministeriali. seguire le indicazioni tenendo conto delle specificità degli alunni. attenersi rigorosamente al programma ministeriale. Le Indicazioni Nazionali: invitano a trarre vantaggio dagli ambienti plurilingui. invitano a far parlare una sola lingua per facilitare l'apprendimento. rendono obbligatorio lo studio dell'inglese già dal primo anno della scuola primaria. impongono lo studio di una seconda lingua già dalla scuola primaria. La declinazione operativa delle Indicazioni Nazionali spetta: agli alunni. al docente. al preside. al ministero. Con il regolamento relativo all'innalzamento dell'obbligo scolastico del 2007 le competenze chiave vengono denominate: competenze scientifiche. competenze di alfabetizzazione. competenze linguistiche. competenze di cittadinanza. La metodologia CLIL: si riferisce all'uso della lingua straniera per insegnare una disciplina non linguistica. si riferisce all'insegnamento di due lingue straniere. deve essere usata a partire dalle scuole primarie. è una metodologia ormai superata. Le Linee Guida: impongono ai docenti regole a cui attenersi rigidamente. impongono alle scuole i criteri di autovalutazione. offrono alle scuole suggerimenti per valorizzare la diversità linguistica. stabiliscono i programmi a cui attenersi. I docenti devono essere: facilitatori dell'apprendimento. giudici insindacabili. soggetti supposti sapere. persone che parlano almeno cinque lingue. Le dieci tesi per l'educazione linguistica democratica sono state scritte: nel 1975. nel 1956. nel 1990. nel 2003. Le dieci tesi per l'educazione linguistica democratica: riprendono la validità della pedagogia tradizionale. mettono in primo piano l'apprendente. mettono in primo piano le regole grammaticali. sottolineano il ruolo di giudice dell'insegnante. Nella nuova visione: apprendimento e insegnamento sono due fenomeni distinti. l'insegnamento è prioritario rispetto all'apprendimento. l'insegnamento deve essere sempre lo stesso. insegnamento e apprendimento devono interagire tra loro. Nell'apprendimento di una lingua: i genitori sono gli unici modelli di riferimento. conta esclusivamente la lingua dei genitori. un ruolo importante è giocato dal gruppo dei "pari". è importante imporre rigidamente le regole. Secondo l'ipotesi comportamentista l'apprendimento avviene: attraverso l'imitazione e la formazione di abitudini. per una qualità innata negli esseri umani. a scuola. anche in assenza di stimoli. L'ipotesi comportamentista legata all'apprendimento linguistico risale a: Socrate. Skinner. Saussure. Chomsky. Nell'ipotesi comportamentista il bambino: decide che cosa vuole imparare e cosa no. non ha alcun ruolo nel processo di apprendimento. ha un ruolo attivo nel processo di apprendimento. ha un ruolo passivo nel processo di apprendimento. Le routine: consentono al bambino di avere un ruolo attivo nella conversazione. vanno assolutamente evitate. annoiano il bambino. devono essere evitate per non scoraggiare il bambino. Il limite dell'ipotesi comportamentista è quello di: giudicare negativamente alcuni comportamenti dei bambini. focalizzare l'attenzione esclusivamente alla componente ambientale. concentrarsi esclusivamente sull'innatismo della lingua. concentrarsi solo sulla sintassi della lingua. L'ipotesi comportamentista ha trascurato: l'aspetto fonetico del linguaggio. l'aspetto ambientale del linguaggio. l'aspetto produttivo e creativo del linguaggio. l'aspetto imitiativo dell'acquisizione del linguaggio. L'ipotesi innatista: è simile all'ipotesi comportamentista. si oppone all'ipotesi comportamentista. continua l'ipotesi comportamentista. è la premessa dell'ipotesi comportamentista. Secondo l'ipotesi innatista: gli esseri umani sono programmati biologicamente per il linguaggio. gli esseri umani apprendono il linguaggio appena nati. gli esseri umani apprendono il linguaggio per imitazione. gli essere umani non sono naturalmente predisposti al linguaggio. Secondo l'ipotesi innatista: il linguaggio dovrebbe essere insegnato dalla nascita. gli esseri umani apprendono il linguaggio appena nati. Il linguaggio si sviluppa allo stesso modo in cui si sviluppano altri organi e funzioni del nostro corpo. gli essere umani non sono naturalmente predisposti al linguaggio. I principi fondanti dell'ipotesi innatista sono stati delineati da: Skinner. Jakobson. Saussure. Chomsky. La Grammatica Universale (GU): descrive tutte le lingue del mondo. è la grammatica di riferimento per tutte le lingue. consiste di una serie di principi che sono comuni a tutte le lingue. è una grammatica che consente alle persone che parlano lingue diverse di comprendersi. L'ipotesi costruttivista: si occupa di costruire una grammatica. costruisce le frasi. consiste di una serie di principi che sono comuni a tutte le lingue. fa riferimento sia all'ambiente sia all'innatismo del linguaggio. Secondo l'ipotesti costruttivista: l'individuo che apprende costruisce modelli mentali per comprendere il mondo intorno a lui. l'individuo che apprende imita rigidamente l'adulto. l'individuo apprende attraverso un processo di input-risposta-rinforzo. l'individuo apprende solo grazie alla grammatica universale. Secondo l'ipotesti costruttivista: i meri dati linguistici nella loro più pura trasparenza saranno più che sufficienti per l'acquisizione linguistica. i meri dati linguistici anche nella loro più pura trasparenza non saranno mai sufficienti per l'acquisizione linguistica. l'imitazione non basta a spiegare l'acquisizione linguistica. la Grammatica Universale non basta a spiegare l'acquisizione linguistica. Secondo il costruttivismo: il contesto non ha alcun ruolo nell'apprendimento della lingua. il bambino apprende una lingua secondo la sequenza "stimolo-risposta-rinforzo". il bambino non è in grado di capire la struttura di un input casuale. il bambino è perfettamente in grado di individuare le struttura anche di input casuali. Nell'ipotesi costruttivista: il bambino ha un ruolo passivo nell'apprendimento. l'acquisizione del linguaggio è rappresentata da una interazione continua tra un'informazione geneticamente specificata ed un apprendimento successivo. l'acquisizione del linguaggio è un processo in cui il bambino non ha nessun ruolo attivo e tutto dipende dagli stimoli che gli si forniscono. il bambino ha già il linguaggio dentro di sé. L'acquisizione è: un processo inconscio attraverso il quale ciò che viene appreso viene incamerato nella memoria a lungo termine. un processo razionale attraverso il quale ciò che viene appreso viene incamerato nella memoria breve. un processo razionale attraverso il quale ciò che viene appreso viene incamerato nella memoria a breve termine. l'apprendimento della sintassi. Il filtro affettivo: aiuta l'acquisizione. impedisce l'acquisizione stabile e definitiva. è un filtro che si usa per ascoltare i suoni più familiari delle lingue. deve sempre essere presente quando si insegna. La SLAT è: una parte del cervello. una particolare costruzione sintattica. una disfunzione del sistema cerebrale. una teoria elaborata da Krashen. Perché ci sia acquisizione è necessario: esporre gli apprendenti al giudizio degli altri. ripetere agli apprendenti la stessa cosa infinite volte. che l'input sia comprensibile. usare anche modi bruschi con gli studenti per attivare uno stato d'ansia. L'area di sviluppo potenziale è: la distanza tra la parte di un compito che una persona è già in grado di eseguire e il livello potenziale cui può giungere nel tentativo di compiere la parte restante del compito. l'area maggiormente sviluppata all'interno dell'Unione europea. la zona del cervello in cui si ha più potenza di immagazzinamento di informazioni. la zona che comprende tutti i paesi in via di sviluppo. Con la formula "i + 1" si intende: un gioco di gruppo per favorire l'acquisizione. l'ordine naturale di acquisizione. invitato + 1. una formula matematica che calcola il funzionamento delle cellule. Nell'applicazione pratica della teoria di Krashen: va preferita l'autocorrezione per evitare l'inserimento del "filtro affettivo". gli studenti devono essere obbligati a mostrare i propri errori a tutta la classe. gli studenti devono essere rimproverati severamente. bisogna correggere sempre alla lavagna i compiti di tutti in modo che tutti possano vedere gli errori degli altri. Per bimodalità si intende: l'ambiguità semantica. che nell'interazione comunicativa ci sono sempre almeno due parlanti. che nell'acquisizione linguistica sono coinvolte le attività dell'emisfero destro e sinistro. che ci sono sempre almeno due modi di dire la stessa cosa. Il LAD è: un esame per la certificazione linguistica. un tipo speciale di programma didattico. la diversità delle lingue antiche. il dispositivo di acquisizione linguistica. L'ipotesi di un LAD è stata formulata da: Chomsky. Skinner. Krashen. Saussure. Il modello egodinamico è stato proposto da: Renzo Titone. Schumann. Chomsky. Jakobson. Il modello egodinamico parte dall'idea che: le persone sono egoiste. ogni persona ha un progetto di sé. nessuno parla la stessa lingua. si parla solo per mettersi in mostra. Nell'acquisizione linguistica la motivazione del "dovere": è ciò su cui si deve basare l'insegnante. è un elemento importante per eliminare il filtro affettivo. è necessaria. non porta all'acquisizione linguistica. L'interlingua è: una lingua interdisciplinare che serve a mettere in comunicazione principi e modelli di discipline diverse per agevolare lo sviluppo dellle abilità cognitive. la lingua che si parla nei convegni internazionali. un continuum di sistemi linguistici provvisori, personali, parziali che si creano nella mente di chi apprende una lingua diversa dalla lingua materna. una lingua che può funzionare nella comunicazione tra lingue molto diverse. Gli errori di degli studenti: devono essere puniti severamente. devono essere corretti pubblicamente in modo che gli studenti siano indotti a non fare brutta figura con i compagni. sono elementi fondamentali da cui partire per costruire adeguatamente il processo di acquisizione. sono la prova dell'abbassamento del livello di istruzione dei giorni nostri. Per agevolare l'acquisizione linguistica bisogna: ripetere ossessivamente le stesse, in modo che gli studenti siano costretti a memorizzarle. variare i tipi di esercizi e il modo di chiedere produzione linguistica. fare sempre gli stessi esercizi fino alla noia. essere sempre molto severi. Il modello "stimulus appraisal" è stato proposto da: Schumann. Renzo Titone. Chomsky. Jakobson. Per "stimulus appraisal" si intende: un disturbo cognitivo. la valutazione dell'input. la natura apparente dello stimolo. la stima che si fa per capire a che punto dell'acqusizione è uno studente. Secondo il modello dello "stimulus appraisal": bisogna sfidare gli studenti a compiti molto ardui. bisogna pretendere dagli studenti grandi sforzi. bisogna proporre agli studenti input realizzabili. l'essere umano non è predisposto all'acquisizione linguistica. L'insegnante: è un giudice insindacabile. deve costringere gli studenti a studiare. deve far leva sul disagio degli studenti. deve cercare di fornire input che siano vicini alle aspettative degli studenti. Nell'approccio grammatico-traduttivo la lingua è: un insieme di regole da imparare. uno strumento di comunicazione. una fonte per la conoscenza della cultura di un popolo. un insieme di informazioni sulla cultura di un popolo. La conoscenza della grammatica nell'approccio grammatico-traduttivo avviene: grazie alla conoscenza diretta della lingua. per via deduttiva. per via induttiva. per ipotesi. Nel metodo diretto il docente: deve parlare nella lingua madre dell'apprendente. deve essere il facilitatore dell'apprendimento. deve essere un giudice insindacabile. deve essere madrelingua. Nel metodo diretto la lingua: è un insieme di paradigmi. è direttamente collegata al cervello. è uno strumento di comunicazione. è un insieme di regole. Il reading method: è una variante del metodo grammatico-traduttivo. è una variante del metodo diretto. è un metodo che punta alla comunicazione. è un metodo che dà importanza alla competenza comunicativa scritta e orale. Nel reading method il docente: deve essere madrelingua. deve parlare fluentemente la lingua che insegna. può non avere una buona competenza orale della L2. deve essere un compagno con cui conversare. Nel metodo audio-orale la grammatica: viene appresa in modo implicito. è il punto di partenza nell'insegnamento. è finalizzata alla traduzione scritta. è un punto di partenza fondamentale per apprendere la lingua. Nel metodo audio-orale: la lingua è vista come un insieme di regole da imparare a memoria. hanno importanza gli esercizi di ripetizione imitativa. hanno importanza le traduzioni dal latino e dal greco. la lingua si apprende leggendo molto. Nel metodo audio-orale l'insegnamento: è basato sulle regole grammaticali. è affidato a un solo docente che fa induce gli studenti ad ascoltare canzoni straniere. è affidato a un solo docente madrelingua. è affidato a tre docenti: un madrelingua, uno che parla la lingua dello studente e uno che si occupa degli area studies. Il metodo audio-orale è basato: sulla teoria comportamentista di Skinner. sulla teoria di Krashen. sulla teoria di Chomsky. sull'innatismo. Nel metodo situazionale lo studente: viene chiamato a farsi parte attiva del suo processo di acquisizione. è una tabula rasa. deve conoscere a memoria le regole della grammatica. ha un ruolo passivo. Nel metodo situazionale le tecniche didattiche: sono concentrate su dettato e traduzione. sono costituite da esercizi di traduzione scritta. accolgono tecniche di ascolto e interazione. sono limitate all'analisi grammaticale. Riferimenti del metodo situazionale sono: l'innatismo. l'antropolinguistica e la sociolinguistica. la grammatica generativa. i metodi dell'antica Grecia. Nel metodo nozionale-funzionale: viene presa in considerazione solo la sintassi. ci si basa sulle traduzioni scritte. si fa riferimento ai metodi pedagogici tradizionale. viene assunta la nozione di 'atto linguistico'. Punti di riferimento del metodo nozionale-funzionale sono: la sociolinguistica e la competenza comunicativa. la sintassi. la morfologia. acustica. Nel metodo nozionale-funzionale: la lingua è vista come strumento di comunicazione. la lingua è vista come un insieme di regole da imparare a memoria. lo studente ha un ruolo passivo. lo studente attiva il filtro affettivo. Le teorie di riferimento del metodo naturale di Krashen sono: le teorie della geologia. le teorie pedagogiche dell'antica Grecia. le teorie psicologiche e quelle relative all'acquisizione linguistica infantile. le teorie comportamentiste. Il docente nel metodo naturale è: un soggetto supposto sapere. una guida, un punto di riferimento, un regista. un giudice. un giudice insindacabile. Lo studente nel metodo naturale: ha un ruolo passivo. è protagonista del suo apprendere. è demotivato. innesca il filtro affettivo. Nel metodo naturale il curricolo: è stabilito da chi dirige la scuola. è basato sull'ordine di acquisizione della lingua. è dato dai ministeri. è stabilito dagli studenti. La suggestopedia è stata ideata da: Lozanov. Chomsky. Skinner. Krashen. Nella suggestopedia: è importante attivare l'ansia per creare un clima di competizione. è importante eliminare qualunque forma di ansia e di competizione. è importante imparare bene le regole grammaticali. viene messa al primo posto la grammatica. Nella suggestopedia: il discente deve avere un atteggiamento da adulto. il discente ha un ruolo passivo. il discente deve tornare "bambino". il discente non ha nessun ruolo. Nella suggestopedia le regole grammaticali: non vengono assolutamente prese in considerazione. sono un punto di partenza fondamentale per l'acquisizione della lingua. vengono ripetute continuamente in modo da facilitarne la memorizzazione. vengono esposte in manifesti appesi alle pareti che lo studente studia quando ne sente la necessità. Un elemento a cui si dà importanza nella suggestopedia è: la musica, generalmente barocca. la traduzione scritta. la lettura e la gara di memorizzazione. la conoscenza mnemonica delle regole grammaticali. Il metodo Silent way è stato ideato da: Gattegno. Lozanov. Skinner. Krashen. Il ruolo "silenzioso" è quello: del discente. del docente. del progettista del corso. dei compagni di classe. Nel silent way l'insegnante: corregge ad alta voce i compiti di tutti in modo che tutti possano vedere gli errori degli altri. non corregge mai. si serve della correzione silenziosa, con piccoli gesti delle dita. corregge pubblicamente alla lavagna. Gli strumenti didattici principali nel Silent Way sono: i manuali di grammatica. gli strumenti audio. le mappe concettuali. i regoli di Cuisinaire e un mazzo di carte. Nel metodo silent way funzioni della lingua: vengono rappresentate dai regoli. non vengono prese in considerazione. vengono mostrate nei manuali di grammatica. vengono spiegate alla lavagna. Il Community Language Learning è stato ideato da: Curran. Saussure. Skinner. Lozanov. L'obiettivo principale del CLL è: mettere pressione agli studenti. indurre gli studenti a competere continuamente tra loro in modo che possano imparare subito a sgomitare per farsi spazio nella vita. favorire l'apprendimento aumentando il più possibile la competizione tra gli studenti. favorire l'apprendimento riducendo al massimo il carattere ansiogeno del contesto scolastico. La relazione tra docente e discente nel CLL è simile: a quella tra capo e sottoposto. a quella tra giudice e imputato. a quella tra counselor e client. a quella tra fratelli. Nel CLL il docente: non ha nessun ruolo. cerca di individuare il ritmo, le difficoltà e lo stile di apprendimento di ogni singolo apprendente. individua facilmente i modi in cui mettere pressione agli studenti e fa leva sulla loro emotività per farli cadere. ha il ruolo di giudice nei confronti degli errori degli studenti. Nel CLL gli studenti: sono una comunità mossa dagli stessi obiettivi. devono essere costantemente in competizione. hanno un ruolo passivo. sono come dei nemici in guerra. Il TPR è stato ideato da: Lozanov. Skinner. Asher. Jakobson. Le basi scientifiche del TPR sono: le scienze economiche. le scienze matematiche e statistiche. le scienze antropologiche. le scienze psicologiche e neurologiche. Nel TPR l'insegnamento: avviene attraverso l'esposizione ad una serie di comandi nella lingua target. è il classico insegnamento frontale. si basa sulla traduzioni di libri. è basata sull'ascolto di audio e visione di serie televisive sottotitolate. Il metodo dell'interazione strategica è stato teorizzato da: Robert Lado. Robert Di Pietro. Noam Chomsky. Roman Jakobson. Il project work si basa: sull'ascolto di frasi pronunciate da madrelingua. sulla ripetizione dei paradigmi verbali. sul learning by doing. sul progetto di competenza grammaticale. Con il termine "corpus" si intende: l'elenco dei materiali da insegnare in un corso. alcuni elementi della parola. il corpo di una frase o di un testo. il programma ministeriale. Quando si parla di "programma" ci si riferisce: all'elenco dei testi che si intende proporre in un corso. ai documenti ufficiali in cui si descrivono le mete e gli obiettivi, indicandoli per grandi linee senza tuttavia procedere a un'elencazione dettagliata. alla certificazione europea. al sillabo. Il curricolo è: il percorso scolastico di ciascuno. l'insieme dei documenti ufficiali in cui si descrivono le mete e gli obiettivi, indicandoli per grandi linee senza tuttavia procedere a un'elencazione dettagliata. il corpo di una frase o di un testo. un modello operativo che definisce un profilo formativo e quindi indica le mete, gli obiettivi e i contenuti che costituiscono l'oggetto di un corso. L'analisi dei bisogni deve tener conto: delle leggi del mercato che ci dicono che se perdi uno studente perdi un cliente. dei programmi ministeriali. del bisogno di imparare ad imparare. del bisogno di conocere molto bene le regole grammaticali di una lingua. Le tre mete educative della glottodidattica italiana sono: culturizzazione, socializzazione, autopromozione. grammatica, sintassi, lessico. semantica, fonetica, sociolinguistica. innatismo, comporamentismo, cognitivismo. I materiali didattici si scelgono: sulla base della più immediata disponibilità. sulla base dei fini e degli obiettivi del corso. sulla base delle indicazioni ministeriali. sulla base delle abitudini del docente. Per autopromozione si intende: l'autovalutazione dello studente. la scelta della scuola di lasciare allo studente la responsabilità di mettersi un voto. la decisione di promuovere tutti automaticamente. la possibilità di procedere nella realizzazione del proprio progetto di vita avendo maggiore conoscenza del mondo e delle persone e maggiore autonomia. Organizzare dei moduli vuol dire: individuare dei blocchi omogenei e compiuti in sé. definire l'intero programma. organizzare una singola lezione. definire gli obiettivi del corso. Con il termine "sillabo" si intende: il programma stabilito dai dirigenti scolastici. il programma fornito dal ministero. quella parte dell'attività curricolare che si riferisce alla specificazione e alla graduazione dei contenuti d'insegnamento. il programma fornito dall'Unione europea. Il sillabo task-based: è basato su compiti scpecifici. è basato sulla conoscenza grammaticale. si fonda sul principio dell'innatismo. è stato pensato per la corretta divisione di una parola. La valutazione umanistica ha l'obiettivo di: annullare o almeno abbassare il filtro affettivo. accrescere il filtro affettivo. creare ansia agli studenti in modo che siano più reattivi nella preparazione. soprendere gli studenti impreparati. La valutazione deve essere: a sopresa. continua. un modo per scoraggiare gli studenti meno bravi. un modo per eliminare dalla classe gli studenti meno preparati che possono essere soltanto un elemento di disturbo per l'intera classe. Secondo il modello umanistico il docente deve: attivare uno stato d'ansia negli studenti per farli migliorare. essere un giudice spietato. tenere per sé i criteri della valutazione. condividere i criteri della valutazione. I risultati delle prove: devono essere comunicati solo al dirigente scolastico. devono essere comunicati solo ai genitori. devono essere condivisi con gli studenti. devono restare al docente. L'abitudine alla valutazione: è un modo per abbassare il filtro affettivo. è un modo per tenere gli studenti in un continuo stato di ansia. e un modo per tenere gli studenti sempre in competizione. deve essere eliminata. Al discente: va detto sempre che è il docente a decidere se continua o no il percorso scolastico. bisogna continuamente ricordargli i suoi fallimenti. non deve essere data la possibilità di recuperare le verifiche negative. deve essere data la possibilità di recuperare le verifiche negative. Nel processo di insegnamento di una lingua straniera la valutazione: deve essere soggettiva. serve anche a dare feedback sul processo di acquisizione. serve solo a rilasciare una certificazione. serve a dare la cittadinanza. Il docente deve sapere che per essere efficaci le sue prove devono essere: facili, scontate, alla portata di tutti. difficili, noiose, lunghe. valide, affidabili, autentiche. molto difficili. Per validità di una prova si intende: la condizione di una prova di misurare ciò che si prefigge di misurare. la condizione di una prova di essere autenticata con la firma degli studenti. la validazione della prova tramite il riconoscimento degli studenti da parte delle autorità. la difficoltà della prova. L'autenticità di una prova: può essere confermata solo con una perizia calligrafica. è riferita all'utilizzo nel test di compiti e situazioni che siano rappresentativi di quelli che si incontrano nella vita reale. è riferita alla firma posta in calce dagli studenti. è data dalla scrittura a mano del docente. Nella didattica può essere utile: invitare gli studenti a dare un giudizio giustificato sulle prestazioni dei compagni. nascondere la valutazione agli studenti. tacere i criteri di valutazione agli studenti perché potrebbero confondere i ruoli. esercitare sempre un potere sugli studenti. Condividere i criteri di valutazione vuol dire: confondere gli studenti che in questo modo non riconosceranno il ruolo del docente. rendere gli studenti partecipi del loro stesso processo di formazione. rendere gli studenti passivi. fornire agli studenti un'arma di attacco. Ai fini di una valutazione formativa: basta comunicare il voto. bisogna essere "stretti" di voto. bisogna evitare di dire il voto così gli studenti possono stare un po' sulle spine. è necessario condividere i criteri di valutazione e fornire feedback qualitativi. La valutazione è: una comunicazione a senso unico dal docente al discente. una comunicazione a senso unico dal discente al docente. un momento in cui lo studente deve essere coinvolto attivamente. un momento in cui lo studente deve solo ascoltare il giudizio. Il feedback strategico: prevede dei consigli su come migliorare la prestazione. consiste nel dire un voto più basso per mettere ansia agli studenti. consiste nel tenersi stretti con i voti in modo da far capire agli studenti che si fa sul serio. deve essere nascosto agli studenti per evitare che facciano ricorso. Il docente: può prendersi tutto il tempo che vuole per consegnare il risultato della prova. deve essere consapevole che meno tempo intercorre tra la prova e il feedback e più la valutazione sarà formativa. può far passare anche mesi interi prima di consegnare l'esito della prova. deve mantenersi basso con i voti per evitare che gli studenti si rilassino troppo. Gli studenti: devono sentirsi a proprio agio nell'attività di verifica perché la prova sia veritiera e affidabile. devono essere messi sotto pressione in modo da usare tutte le loro capacità. devono vivere in un clima di ansia per poter rendere al massimo. devono avere poche possibilità di mettersi alla prova. La verifica in ambito valutativo deve essere: sporadica. rara. frequente. assente. La proposta didattica: deve essere indipendente dagli esiti delle prove. non deve essere condizionata dagli esiti delle prove. deve essere sempre uguale. deve essere adattata agli esiti delle prove. La valutazione in itinere: consente un maggior gradi di analiticità. rischia di essere dispersiva. richiede un dispendio inutile di energie. diventa un onere insostenibile per il docente e per gli studenti. L'expectancy grammar è: la grammatica che governa il processo di previsione. la grammatica che ci si aspetta uno studente debba possedere. la grammatica di base. la grammatica per le suole elementari. Per enciclopedia si intende: tutti i testi da adottare nella scuola primaria. la conoscenza del mondo condivisa dai parlanti. l'intera grammatica. tutti i testi da adottare a scuola. Gli script sono: qualunque forma di scrittura. messaggi brevi. dei copioni di comportamento tipici di molte situazioni. gli sms. La procedura cloze: è inutile. è un dispendio di energie inutili. serve a mettere pressione agli studenti. consiste nell'inserire le parole mancanti in un testo. Nella procedura cloze: l'allievo deve inserire una parola appropriata, anche se non si tratta di quella effettivamente cancellata. l'allievo deve inserire la parola effettivamente cancellata. l'allievo va in panico. l'allievo deve cancellare le parole superflue nel testo. La procedura cloze: non serve allo sviluppo delle abilità ricettive. è superata. inserisce il filtro affettivo. non inserisce il filtro affettivo. Il cloze viene usato: all'università. anche nei testing. solo alle elementari. solo alle medie. La tecnica dell'incastro tra paragrafi: attiva il filtro affettivo. serve a sviluppare competenze fonetiche. serve a lavorare sulla coesione e sulla coerenza testuale. serve a pronunciare bene le parole. La tecnica dell'incastro tra battute di un dialogo: è stata pensata per mettere pressione agli studenti più superficiali. costringe gli studenti ad avere chiara una visione globale della situazione comunicativa. migliora la pronuncia corretta delle parole. serve a pronunciare bene le parole. Il cloze a crescere: è un cloze in cui si inizia eliminando ogni settima parola, per poi cancellare ogni sesta o anche ogni quinta parola. è un cloze in cui si inizia eliminando ogni settima parola, per poi cancellare ogni ottava o anche ogni decima parola. migliora la pronuncia corretta delle parole. serve a pronunciare bene le parole. Per "scanning" si intende: il saper cogliere alcune specifiche informazioni in una data situazione comunicativa o in un testo. il saper cogliere il senso generale di un testo. l'analisi in morfemi di una parola. lo spelling di una parola. Per "skimming" si intende: il saper cogliere alcune specifiche informazioni in una data situazione comunicativa o in un testo. il saper cogliere il senso generale di un testo. l'analisi in morfemi di una parola. lo spelling di una parola. Si parla di lettura intensiva di un testo quando: si legge molto rapidamente un testo. si legge un testo tante volte. si coglie il senso generale del testo. si analizzano le caratteristiche formali o concettuali di un testo. Insegnare a comprendere vuol dire: insegnare le figure retoriche di un testo. insegnare a fare l'analisi del perioso. insegnare ad attivare in maniera ottimale l'expectancy grammar degli studenti. insegnare a fare l'analisi logica. Quando si insegna bisogna ricordare: la priorità delle abilità ricettive su quelle produttive e integrate. la priorità delle abilità produttive. la priorità della corretta pronuncia. di mettere pressione agli studenti per alzare il loro rendimento. La priorità delle abilità ricettive su quelle produttive è resa evidente: dalle indicazioni ministeriali. dal processo di acquisizione della lingua materna. dalla pedagogia greca. da studi matematici. L'educazione linguistica deve essere condotta secondo la sequenza: dall'analisi metalinguisica allo scritto. dall'analisi metalinguistica al parlato. dal parlato allo scritto. dallo scritto al parlato. La scelta multipla: serve a verificare le abilità produttive. serve a valutare le abilità produttive. è da escludere dagli strumenti di verifica. consente di concentrare l'attenzione esattamente sull'elemento desiderato. Un tipo di transcodificazione consiste: in un questionario a risposta multipla. nell'ascolto-lettura di un testo e l'esecuzione di disegni basati sulle informazioni contenute nel testo. in una domanda aperta. in un questionario a risposta chiusa. La transcodificazione è: una delle tecniche fondamentali per guidare-verificare la comprensione, perché non richiede produzione scritta. una delle tecniche fondamentali per guidare-verificare la comprensione, perché richiede produzione scritta. una tecnica fondamentale per verificare la produzione scritta. una tecnica fondamentale per verificare le abilità di produzione orale e scritta degli studenti. La frase "Quando si viaggia non si portano appresso le grammatiche; piuttosto ci si porta appresso un dizionario" è di: Krashen. Chomsky. Saussure. Jakobson. Il "lexical approach" è stato proposto da: Chomsky. Willis e Lewis. Saussure. Jakobson. Acquisire il lessico vuol dire: imparare tante parole. pronunciare bene le parole. imparare e scomporre in fonemi una parola. imparare le parole e le regole di formazione. La competenza lessicale: non è necessaria nell'apprendimento delle lingue. è una delle competenze fonologiche. è una delle competenze comunicative. è una delle competenze fonetiche. Nell'insegnamento dell'italiano: il dialetto va stigmatizzato. il dialetto va trattato come una qualunque altra lingua di partenza. gli studenti dialettofoni devono essere indotti a dimenticare il dialetto. la dialettofonia deve essere severamente punita. Il diagramma a ragno: è utile per l'acquisizione del lessico. è utile per la corretta pronuncia delle parole. è utile per la scomposizione in fonemi. è utile per la definizione fonetico articolatoria dei suoni delle parole. Il diagramma a ragno: è una sorta di schema come le parole crociate. è un diagramma in cui una parola viene scritta al centro e da essa, per associazione, si possono diramare altre parole. è un diagramma in cui viene scritto al centro la prima lettera di una parola e gli studenti devono indovinare di che parola si tratti. è un diagramma in cui si compongono le parole tramite l'unione di lettere. Il diagramma a ragno: deve essere fatto esclusivamente come compito in classe svolto singolarmente da ciascuno studente. è utile per la corretta pronuncia delle parole. è utile per la scomposizione in fonemi. può essere condotto come esercizio-gioco da fare alla lavagna. Il puzzle lessicale: serve a risconoscere la natura fonematica di un fono. serve alla scomposizione in fonemi di una parola. aiuta l'acquisizione utilizzando l'accoppiamento tra memoria visiva e memoria lessicale. ci costruisce ponendo al centro una parola e creando delle ramificazioni per associazioni di parole. Il diagramma a ragno: può essere svolto anche con gli affissi derivazionali. può essere svolto anche con i foni. può essere svolto anche con i fonemi. serve a descrivere dal punto di vista fonetico-articolatorio una parola. Nel dettato-cloze gli studenti devono: scrivere solo le parole mancanti in un testo. scrivere l'intero testo dettato. scrivere soltanto la parte finale del testo. riassumere un testo. La modalità migliore per correggere il dettato è: la correzione da parte dei compagni. la correzione da parte di altri docenti. l'autocorrezione. la correzione da parte dei genitori. La stesura guidata di appunti: non consente di lavorare sull'attività cognitiva. non serve a migliorare la comprensione. si basa sul meccanismo di skimming. si basa sul meccanismo di scanning. Quando si prendono appunti: bisogna cercare di scrivere tutte le parole. bisogna scrivere solo alcune parole-chiave e poi riprendere il testo nel giro di poche ore. non si devono ascoltare tutte le parole. si deve scrivere un testo già pronto per lo studio. Tra i criteri per prendere appunti ci sono: l'uso di abbreviazioni. l'uso per esteso di tutte le parole. la scrittura rapida di tutte le parole ascoltate. la correzione da parte dei genitori. Il metodo Cornell: è un metodo per fare il riassunto. è un metodo per imparare la traduzione. è un metodo per prendere appunti. è un metodo per imparare le regole fonetiche. Per esercitare il processo di gerarchizzazione delle informazioni si possono fare: parafrasi. ripetizioni. pronunce ad alta voce delle parole. riassunti a catena. I riassunti a catena prevedono: una prima versione senza indicazioni di dimensioni, poi un riassunto in 200 parole, poi in 150, in 100, in 50 e così via. una prima versione di poche parole, poi di 50 parole, poi di 100 e così via. riassunti fatti in collaborazione con i compagni. riassunti di gruppo. Il riassunto: va applicato sempre alle lingue straniere. va applicato alle lingue straniere solo quando le varie fasi siano state assimilate per mezzo di attività in lingua materna. non ha alcun senso. non insegna a gerarchizzare le informazioni. Per la parafrasi: è preferibile evitare i testi letterari e poetici. è preferibile usare testi poetici. è preferibile usare testi letterari. è necessario usare testi poetici. Con "metacompetenza linguistica" si intende: la capacità di spiegarsi le ragioni delle scelte effettuate in base alla competenza. la competenza d'uso della lingua. una competenza parziale di una lingua. una competenza parziale di due lingue. Con "competenza linguistica" si intende: la capacità di spiegarsi le ragioni delle scelte effettuate in base alla competenza. la competenza d'uso della lingua. una competenza parziale di una lingua. la capacità di riflettere e di fare analisi linguistiche. La "competenza metalinguistica" indica: la capacità di spiegarsi le ragioni delle scelte effettuate in base alla competenza. la competenza d'uso della lingua. la capacità di descrivere i meccanismi di funzionamento della lingua. una competenza parziale di due lingue. Nell'insegnamento delle lingue classiche, la tradizione degli ultimi secoli prevede che: competenza e metacompetenza vadano di pari passo. la competenza preceda la metacompetenza. la comptetenza attiva preceda la competenza passiva. la metacompetenza preceda la competenza. I discenti: devono crearsi delle rappresentazioni mentali del funzionamento della lingua. devono imparare le regole grammaticali a memoria. devono essere obbligati a studiare. devono essere messi sotto pressione. Lo scopo formativo della riflessione linguistica è: imparare il latino e il greco. imparare ad imparare le lingue. imparare le regole grammaticali. imparare una lingua. Le teniche basate sull'inclusione e sull'esclusione: sono tecniche di gruppo. sono quelle in cui un allievo deve includere nella classe uno studente di un'altra classe. sono quelle in cui l'allievo trova un insieme omogeneo che deve ridistribuire in insiemi disomogenei. sono quelle in cui l'allievo trova un insieme disomogeneo che deve ridistribuire in insiemi omogenei. La tecnica della sequenziazione: si basa sull'ordine temporale. si basa sull'ordine alfabetico. si basa su un ordine casuale. si basa sull'ordine spaziale. La tecnica della esplicitazione: serve a far esprimere i sentimenti dei discenti. si attua richiedendo agli allievi di esternare le proprie emozioni nella lettura di un testo. si attua richiedendo agli allievi di individuare e segnalare le relazioni (coesione, coreferenza) tra le frasi di un testo. serve a far emergere le tensioni all'interno del gruppo classe. La caccia all'errore: è molto demotivante per gli studenti. stimola la riflessione sull'uso, e la verifica, di meccanismi linguistici. scoraggia gli studenti. consiste nel dire alla classe gli errori del proprio compagno. Per educazione semiotica si intende: l'educazione alla significazione nel suo complesso. l'educazione esclusivamente linguistica. lo studio della grammatica. lo studio della fonetica. Nella scuola primaria l'educazione linguistica è principalmente: educazione grammaticale. educazione semiotica. educazione ortografica. educazione morfologica. L'educazione semiotica: richiede di concentrarsi esclusivamente sulle regole grammaticali. è incentrata sulla corretta pronuncia. si basa sul dettato. richiede l'assunzione di una prospettiva unitaria tra le programmazioni dei vari docenti che si occupano di linguaggi. Secondo il Trattato di Maastricht: bisogna imparare prima l'italiano. è obbligatorio conoscere almeno due lingue straniere già dalla scuola primaria. ai cittadini dell'Unione europea deve essere garantito il diritto alla conoscenza di due lingue straniere. è sconsigliato insegnare una lingua straniera alla scuola primaria. L'introduzione delle lingue europee nella prima infanzia: confonde i bambini. pone le basi sociali per una società multiculturale. crea confusione nell'acquisizione linguistica del bambino. va evitata. La presenza di due lingue nel cervello nell'infanzia: confonde i bambini. può creare dei disturbi nel linguaggio. deve essere evitata. porta a un arricchimento cerebrale. L'ipotesi del "periodo critico" è legata a: Lenneberg. Saussure. Chomsky. Jakobson. Secondo l'ipotesi del periodo critico: l'acquisizione del linguaggio finisce intorno ai cinque anni. durante i primi anni di vita il cervello non è sviluppato per acquisire il linguaggio. durante i primi anni di vita il meccanismo di acquisizione linguistica sarebbe al suo massimo e decadrebbe alla soglia della pubertà. durante i primi anni di vita il meccanismo di acquisizione linguistica non sarebbe al suo massimo ma aumenterebbe alla soglia della pubertà. Secondo Cummins: lo studio di una seconda lingua ritarda l'acquisizione del linguaggio. lo studio di una lingua si riflette positivamente sull'intero repertorio linguistico della persona. non si può mai imparare perfettamente una seconda lingua. non bisogna proporre ai bambini più di una lingua. La metafora dell'iceberg è di: Jakobson. Saussure. Chomsky. Cummins. I capisaldi della glottodidattica precoce sono: morfologia e sintassi. fonetica e morfologia. semantica, pragmatica e testualità. integrazione, flessibilità e ludicità. La flessibilità: è importante perché ogni bambina/o ha un proprio stile cognitivo e un proprio retroterra culturale. deve dipendere dagli orari di lavoro dei genitori. va evitata per non confondere i bambini. deve essere ridotta al massimo per non creare confusione. L'insegnamento linguistico ai bambini: deve tener conto solo dei programmi ministeriali. deve essere evitato. deve essere organizzato in Unità di Apprendimento flessibili. deve essere ridotto al massimo per non creare confusione. L'Unità di Apprendimento (UdA): si concentra sulle esigenze del docente. mette l'accento sull'attività del soggetto che apprende. favorisce le esigenze dei docenti. favorisce le esigenze dei genitori. La continuità tra scuola dell'infanzia e scuola di base: si realizza sul piano metodologico più che su quello contenutistico. si realizza sul piano contenutistico più che su quello metodologico. va evitata per non confondere i bambini. è un'illusione. Nella scuola media: il docente deve ricomincare tutto daccapo. il docente deve saper imporsi. la cognitività cede il passo alla ludicità. la ludicità cede il passo alla cognitività. Nella logica dell'educazione semiotica le lingue straniere: possono contribuire alla scoperta della differenza tra uso estetico e uso funzionale della lingua. devono essere proposte a partire dai dieci anni. possono confondere l'acquisizione del linguaggio. rallentano il processo di acquisizione della lingua materna. Nella logica dell'educazione semiotica le lingue straniere: devono essere studiate a partire dalla scuola media. contribuiscono alla scoperta dell'universalità dell'uso letterario della lingua. possono confondere l'acquisizione del linguaggio. rallentano il processo di acquisizione della lingua materna. Come testo regolativo da proporre nella scuola di base si possono usare: le leggi. le istruzioni per il montaggio di un giocattolo. il regolamento scolastico. la descrizione di un evento o di un esperimento. Come testo referenziale per la scuola di base si può usare: le leggi. le istruzioni per il montaggio di un giocattolo. il regolamento scolastico. la descrizione di un evento o di un esperimento. Il processo di lateralizzazione del cervello: si assesta durante l'adolescenza. è completato nella prima infanzia. è definitivamente completato verso i nove anni. si completa nei primi due anni di vita. Durante l'adolescenza: i discenti sono demotivati. bisogna continuare a concentrarsi solo sulla competenza linguistica. bisogna continuare con l'approccio naturale. alla competenza d'uso della lingua deve affiancarsi quella sull'uso della lingua. Il docente può stimolare la motivazione del discente: mostrando la sua intransigenza rispetto alle regole grammaticali. minacciandolo con voti bassi. ricorrendo ad attività telematiche come un giornalino internazionale. cercando di essere sempre molto severo. Il trattato di Maastricht: introduce il diritto all'istruzione nella lingua materna e in due lingue comunitarie. impone la conoscenza di due lingue straniere. obbliga allo studio di due lingue straniere oltre alla lingua materna. stabilisce che ogni cittadiano sia tenuto a conoscere almeno due lingue straniere. Attraverso la compresenza di italiano e lingue straniere: si pongono le basi per una istruzione incompleta in diverse lingue. si limiti la capacità di immagazzinare informazioni da parte dei discenti. si confonde l'acquisizione linguistica degli apprendenti. si forma la persona in grado di continuare autonomamente il lavoro di acquisizione delle lingue. Quando si insegnano due lingue straniere: è importante scollegare gli insegnamenti. è importante coordinare gli insegnamenti. è preferibile che ognuno faccia il proprio programma indipendentemente dall'altro. bisogna prediligere la lingua maggiormente parlata. Intorno ai 14 anni gli studenti: dovrebbero raggiungere il livello C1. dovrebbero raggiungere il livello C2. dovrebbero raggiungere il livello A2. dovrebbero raggiungere il livello B2. Nella scuola superiore gli studenti: dovrebbero raggiungere il livello C1. dovrebbero raggiungere il livello C2. dovrebbero raggiungere il livello A2. dovrebbero raggiungere il livello B2. I moduli per lo studio dei testi letterari possono essere organizzati per: tema (amore, morte, guerra). grammatica. utilità. regole. Nello studio dei testi letterari è importante: costringere gli studenti a conoscere bene la vita degli autori. imparare a memoria i testi in prosa e le poesie. contestualizzare ed essere in grado di elaborare e argomentare un proprio punto di vista. imparare a memoria le poesie. Tra le tecniche che affidano all'allievo il compito della realizzazione e della valutazione in contesto adulto sono preferibili: i giochi di ruolo e tutte le attività ludiche che facciano comprendere all'adulto che si è sempre bambini quando si impara qualcosa. il dettato auto-corretto, la procedura cloze, l'accoppiamento parole-immagini e tutte le forme di incastro. le tecniche basate sul roleplay che facciano riscoprire all'apprendente adulto il sapore dell'infanzia. il dettato corretto in classe che possa far sentire all'apprendente il peso del giudizio dei compagni oltre che del docente. Il role-play è: una tecnica da evitare assolutamente nella glottodidattica, soprattutto infantile. una tecnica glottodidattica basata sul principio che la lingua è anzitutto un insieme di regole grammaticali. una tecnica glottodidattica basata sul principio che la lingua è anzitutto un mezzo che serve a comunicare in una data situazione. un insieme di canzoni che il discente deve trascrivere dopo il primo ascolto. Il role-play: funziona soltanto nella didattica delle lingue rivolta ai bambini. è assolutamente da evitare con i bambini perché potrebbero farsi male. scoraggia il discente di qualunque età. deve essere proposto con attenzione in un contesto adulto. Le tecniche ludiche: possono essere accettate in un contesto adulto se vengono spiegati gli scopi glottodidattici. non funzionano mai con gli adulti. non funzionano mai con i bambini. sono le uniche da cui si possono ottenere risultati soddisfacente nell'apprendimento linguistico. Il termine "microlingua": è usato come sinonimo di linguaggio settoriale. si riferisce agli elementi più piccoli della lingua come i fonemi. si riferisce a testi brevi che gli apprendenti possono comprendere. è usato per quelle lingue che hanno parole molto brevi. Saper fare microlingua: vuol dire saper produrre testi molto brevi. vuol dire saper comprendere, produrre e manipolare testi microlinguistici. è una competenza necessaria per vivere in un luogo in cui si parla una lingua diversa da quella materna. si riferisce agli elementi più piccoli della lingua come i fonemi. Per il curricolo di microlingua: non è necessaria la programmazione. bisogna concentrarsi soprattutto sulla corretta pronuncia. è necessaria la programmazione. si fa riferimento soprattutto agli aspetti grammaticali e prosodici della lingua. L'individuazione dei moduli in un curricolo di microlingua: deve spettare al solo insegnante di lingua. deve essere deciso dagli apprendenti. deve prevedere prima lezioni di grammatica. deve essere il frutto della cooperazione tra docente, il discente e l'azienda o l'ente entro il quale si opera. L'insegnamento della microlingua: è rivolto a un apprendente specialista che conosce i contenuti descritti dalla microlingua. è svolto sempre da un docente specialista che conosce perfettamente i contenuti della microlingua. deve prevedere prima lezioni di grammatica. è rivolto ad apprendenti che non conoscono i contenuti della microlingua. Nell'insegnamento microlinguistico: si usano testi molto brevi. si parte dai fonemi. docente e discente sono complementari. non si fa mai riferimento alla grammatica. L'espressione bilingual education è stata coniata da: Fishman. Chomsky. Saussure. Allport. Nell'educazione bilingue: sono di solito insegnate materie scientifiche. sono di solito insegnate in lingua straniera le materie legate alla definizione dell'identità culturale (storia, geografia) o all'espressione della personalità (arte, musica, educazione motoria). si dà sempre più importanza alla corretta pronuncia delle parole. si parte dalla differenza tra fonemi e foni, partendo dal presupposto che soltanto in questo modo gli studenti possano cominciare il loro percorso di acquisizione linguistica. L'acronimo CLIL sta per: Council of Linguistics and Italian Language. Cooperazione linguistica per l'Italiano Letterario. Culture and Language Integrated Learning. Content and Language Integrated Learning. La lingua veicolare è: una lingua straniera usata nella scuola per insegnare un'altra disciplina. una lingua franca. una lingua che può essere usata per viaggiare in tutto il mondo. una lingua che costituisce un veicolo di comunicazione per i parlanti di qualunque nazionalità. L'espressione rule of forgetting: è stata usata da Robert Lado. è stata usata da Jakobson. è stata usata da Krashen. è stata usata da Chomsky. L'espressione rule of forgetting: si riferisce a un insieme di regole fatte per dimenticare la propria lingua per poter imparare la lingua straniera. fa riferimento alla consuetudine di dimenticare ogni giorno un certo numero di parole apprese il giorno precedente. non deve essere mai presa in considerazione in un corso di lingua straniera. si riferisce al fatto che si acquisisce una lingua proprio quando ci si dimentica che la si sta acquisendo. Nel CLIL: si presta gran parte dell'attenzione alla grammatica. si usa la lingua per degli scopi extra-linguistici. ci si concentra solo sui contenuti e non sulla lingua. è importante saper pronunciare bene le frasi. In CLIL: la parola chiave è integrated. la parola chiave è Content. la parola chiave è Language. la parola chiave è Learning. Per ottenere gli scopi desiderati nella metodologia CLIL: bisogna partire con una serie di lezioni sulla corretta pronuncia delle parole di una lingua. bisogna cominciare con una serie di lezioni sulla cultura della lingua che si sta apprendendo. bisogna fare avere agli studenti una scaletta con le parole chiave prima della lezione. è necessario accertarsi che gli studenti sappiano prima perfettamente le regole grammaticali di una lingua. Far lavorare gli studenti in gruppi: è rischioso perché gli studenti potrebbero cominciare a distrarsi. può essere un buon metodo nell'insegnamento CLIL. non è mai un buon metodo nell'insegnamento CLIL. non serve a niente. La differenza tra multiculturalità e interculturalità: consiste nel diverso grado di integrazione delle culture e dalla loro relazione reciproca. consiste nel numero di persone che si confrontano tra loro nello stesso paese. è una differenza de iure ma non ha alcun riscontro nella realtà. è stata proposta da Saussure nel Corso di linguistica generale. Secondo le riflessioni dei pedagogisti: gli immigrati dovrebbero parlare soltanto la loro lingua. è preferibile che gli studenti siano a contatto il meno possibile con le proprie famiglie. è importante il coinvolgimento delle famiglie degli immigrati nella scuola. bisogna evitare di coinvolgere le famiglie degli immigrati nel percorso che si fa con gli studenti. Secondo le riflessioni dei pedagogisti: è importante coinvolgere anche gli studenti italofoni che possono aiutare gli studenti non italofoni. è importante che le lezioni agli immigrati siano separate da quelle per studenti italofoni. è necessario separare i bambini italofoni da quelli non italofoni. il docente deve tener conto del programma scolastico e non deve lasciarsi rallentare dai problemi di incomprensione che possono derivare dagli studenti non italofoni. L'acronimo BICS sta per: Boundaries of Identity in Cultures and States. Biblioteca Italiana Consultazione Storia. Basic interculturality and Culture of Strangers. Basic Interpersonal Communication Skill. Con BICS si intende: un corso intensivo per studenti immigrati. un corso di livello B2 per studenti stranieri. la padronanza strumentale dell'italiano di base da utilizzare nel mondo extrascolastico in cui le persone immigrate desiderano o devono inserirsi. un corso per bambini italiani che intendono imparare una lingua straniera. L'acronimo CALP sta per: Cognitive and Academic Language Proficiency. Cognitive and Archaic Language Proficiency. Culture And Language Perpective. Culture And Language Proficiency. La CALP si riferisce: all'italiano di base. all'italiano che serve a uno straniero per la comunicazione immediata. alla competenza di una lingua che serve per socializzare. alla competenza di una lingua che serve per seguire anche i programmi scolastici. Le unità didattiche: sono necessarie per la BICS. non servono per la BICS. servono solo per la BICS. sono necessarie per sviluppare qualunque competenza. Le unità didattiche: sono necessarie per la BICS. servono per la CALP. non servono per la CALP. sono necessarie per sviluppare qualunque competenza. Per l'insegnamento della lingua etnica: occorrono docenti che sappiano fare analisi comparative tra lingua etnica e lingua italiana. è sufficiente una buona conoscenza dell'italiano. è preferibile che il docente non conosca la lingua italiana perché potrebbe confondersi. bisogna avere soprattutto una corretta pronuncia della lingua. Nella letteratura glottodidattica italiana le mete educative sono: grammatica e sintassi. fonetica, fonologia e morfologia. culturizzazione, socializzazione e autopromozione. pragmatica e fonetica. Per culturizzazione si intende: la conoscenza della letteratura di un posto. la conoscenza perfetta della grammatica e della fonetica della lingua che si apprende. la capacità di scrivere componimenti letterari. la conoscenza e il rispetto di modelli culturali e di valori di civiltà dei paesi dove si parla la lingua straniera. Per competenza glottomatetica si intende: la capacità di apprendimento linguistico. la capacità di fare analisi metalinguistiche. la competenza linguistica e matematica. la metacompetenza linguistica. In una programmazione basata sui moduli: non è necessario prevedere una verifica. la verifica può essere eliminata. la verifica è fondamentale. è inutile prevedere una verifica. Verificare i risultati dell'insegnamento linguistico: è un momento che crea ansia agli studenti e dovrebbe essere ridotto. è un momento della programmazione che dovrebbe essere eliminato. non è necessario. significa, indirettamente, verificare anche l'adeguatezza di un curricolo alla situazione didattica per la quale è stato pensato. Il curricolo bidimensionale: è un curricolo che va bene a scuola perché bisogna prevedere un avanzamento progressivo. funziona soltanto con alcune persone. è necessario. è un modello ormai inadeguato perché la competenza comunicativa è complessa e tridimensionale. La psicologia della Gestalt: descrive la percezione in termini di Globalità>analisi>sintesi. parte dall'idea di una suddivisione delle competenze per genere biologico. è un riferimento inadeguato per l'apprendimento linguistico. ritiene che gli studenti vadano continuamente pressati. La percezione globale: è un momento che crea ansia agli studenti e dovrebbe essere ridotto. coinvolge l'emisfero destro del cervello. coinvolge l'emisfero sinistro del cervello. è un'illusione. Un modulo: è un momento che crea ansia agli studenti e dovrebbe essere ridotto. coinvolge l'emisfero destro del cervello. è una sezione, una porzione, un sottoinsieme del corpus dei contenuti di un curricolo. funziona soltanto con alcune persone. Un modulo: deve essere autosufficiente, concluso in se stesso. coinvolge l'emisfero destro del cervello. può comprendere l'intero programma. funziona soltanto con alcune persone. La pragmatica: si occupa dell'uso contestuale delle lingue. non serve alla didattica delle lingue. non è necessaria nell'insegnamento delle lingue. si occupa del funzionamento delle lingue sulla base delle loro caratteristiche interne. La diatopia: si riferisce alla variazione della lingua in base alle classi sociali. riguarda la variazione nello spazio geografico. si riferisce alla variazione nel tempo. riguarda la variazione in base al mezzo di comunicazione. La diastratia: si riferisce alla variazione in base al mezzo di comunicazione. riguarda la variazione nello spazio geografico. si riferisce alla variazione nel tempo. riguarda la variazione nello spazio sociale, attraverso le classi o strati sociali. La variazione che c'è tra scritto e parlato è: una variazione diastratica. una variazione diacronica. una variazione diamesica. una variazione diatopica. La diafasia: riguarda i problemi neurologici legati all'uso del linguaggio. si riferisce al cambiamento linguistico nello spazio. si riferisce al cambiamento della lingue nelle diverse fasi temporali. riguarda la variazione attraverso le diverse situazioni comunicative. Raggruppare le lingue in famiglie linguistiche: è un tipo di classificazione geneaologica. è un tipo di classificazione tipologica. è impossibile. è un tipo di classificazione basata su criteri arbitrari. Se si parla di lingle agglutinanti: si fa riferimento a una classificazione genealogica. si fa riferimento a una classificazione tipologica. si fa riferimento a una classificazione neurologica. ci si riferisce a quelle lingue che derivano dal latino. L'ordine delle parole: è alla base della classificazione genealogica. è alla base della tipologia morfologica. è alla base della tipologia sintattica. non ha nessuna importanza nella classificazione tipologica. Il Natural Approach: è alla base della classificazione genealogica. è un metodo che segue l'approccio strutturalista. è un metodo deduttivo. è uno dei metodi umanistico-affettivi. Il metodo audio-orala: ha alla base un approccio comportamentista. si basa sulla psicologia umanista. si basa su un approccio strutturalista. è uno dei metodi umanistico-affettivi. Gianfranco Contini definisce la linuga di Dante: Monolinguista. Settoriale. Plurilinguista. Comune. Per Dante il volgare poteva essere usato. Per parlare d'amore. Per parlare di scienza. Per ogni forma di comunicazione. Per parlare di politica. Dante venne esiliato nel: 1302. 1321. 1300. 1265. Gli elementi di differenziazione delle varietà linguistiche della Toscana al tempo di Dante erano: L'aspetto fonomorfologico, in modo minore il lessico e soprattutto la sintassi. L'aspetto fonomorfologico, in modo minore il lessico e per nulla la sintassi. L'aspetto fonomorfologico e la sintassi. La sola sintassi. Quali di queste opere dantesche sono scritte in volgare: Monarchia. Epistole. Vita nuova, Convivio, Divina Commedia. Questio de aqua et terra. Di Dante possediamo: L'autogrfo della Divina Commedia. L'autografo della Vita Nuova. L'autografo del Convivio. Nessun autografo. Il manifesto poetico del Dolce Stil Novo è: Al cor gentil rempaira sempre amore di Guinizzelli. Donna me prega di Cavalcanti. Omo ch'è saggio di Guinizzelli. Donne ch'avete intelletto d'amore di Dante. Il Dolce Stil Novo nasce a: Pistoia tra il 1280 ed il 1310. Firenze tra il 1270 e il 1300. A Bologna tra il 1280 ed il 1310. Nella corte siciliana di Federico II. Per Cavalcanti l'amore è: Un sentimento gioioso. Un sentimento sublime. Un sentimento escatologico. Un sentimento angoscioso. A Bologna si praticava una poesia: Filosofico-scientifica. Prettamente cavalleresca. Religiosa. Popolare. Dal punto di vista formare la Vita nuova è: Una commedia. Un trattato. Una lectio. Un prosimetro. Possibili modelli della Vita nuova sono: I libri mercantili. Le poesie della corte di Federico II. Componimenti evangelici, razos e vidas. Il Tesoretto di Brunetto Latini. L'evento centrale che struttura la narrazione della Vita nuova è: La morte di Beatrice. L'esilio di Dante. L'inizio degli studi filosofici di Dante. L'inizio della carriera politica di Dante. Dante compone i capitoli in prosa della Vita nuova: Prima della morte di Beatrice. Dopo la morte di Beatrice. Prima dell'incontro con Beatrice. Durante l'esilio. Per difendere la segretezza del suo amore per Beatrice Dante: Usa uno pseudonimo. Ricorre alle allegorie. Rivolge le sue liriche a due donne "schermo". Ricorre a metafore e similitudini. Nella Vita nuova Dante ci riferisce della morte di Beatrice nel capitolo: XXVIII. X. XX. XXII. Un prosimetro è: Un componimento di soli versi. Un componimento di sola prosa. Un componimento fatto di prosa e versi. Un componimento di versi endecasillabi. I destinatari della Vita nuova sono: I nobili fiorentini. I poeti fiorentini. Un più allargato insieme di destinatari. I soli stilnovisti. Nel capitolo XVI della Vita nuova Dante affronta la tematica della: Perfonificazione allegorica. Similitudine. Metafora. Sineddoche. La lingua della Vita nuova è: Limpida ed espressiva. Oscura. Ricca di occitanismi. Ricca di sicilianismi. Il Convivio è: Una commedia. Un trattato filosofico. Una tragedia. Una canzone. Il numero di canzoni previste per il Convivio era di: 4. 10. 14. 20. Dante definisce metaforicamente le canzoni del Convivio: Vivande. Pane. Banchetto. Briciole. Nel II trattato del Convivio Dante commenta: Voi che 'ntendendo il terzo ciel movete. Amor che ne la mente mi ragiona. Tre donne intorno al cor mi son venute. Donna me prega. Nel III trattato del Convivio Dante commenta: Voi che 'ntendendo il terzo ciel movete. Tre donne intorno al cor mi son venute. Donna me prega. Amor che ne la mente mi ragiona. La Donna gentile del Convivio rappresenta: L'Amore. Beatrice. La Filosofia. Un donna vera. Dopo la morte di Beatrice Dante si consola: Dedicandosi alla politica. Dedicandosi allo studio della filosofia. Componendo poesia per un'altra donna. Scrivendo una tragedia. L'ultima parte della canzone Tre donne intorno al cor mi son venute riguarda: L'esilio dantesco. Gli studi di grammatica di Dante. La morte di Beatrice. L'infanzia di Dante. Il senso nascosto di Tre donne intorno al cor mi son venute è rivolto a: Tutti i destinatari. Ai soli interpreti virtuosi. Ai soli stilnovisti. Ai soli politici. In Tre donne intorno al cor mi son venute le donne si presentano al cospetto di: Dante. Beatrice. Brunetto Latini. Amore. Nel primo trattato (V-XIII) del Convivio Dante: Difende l'uso del commento delle sua canzoni. Condanna il trobar leu. Critica il volgare. Elogia il trobar clus. Una delle legittimazione dell'uso del volgare per il Convivio riguarda: La sua ricchezza lessicale. La sua linearità sintattica. La possibilità di esser inteso da più persone. La sua morfologia. Il latino era detto lingua "regolata" perché: Era usata dai colti. Non era usata dai poeti. Non era in possesso di leggi interne. Era in possesso di leggi interne. Dante definisce la prosa del Convivio: Fervida e passionata. Temperata e virile. Semplice e lineare. Complessa e tortuosa. Il lessico del Convivio è: Dotto e popolare. Solo dotto. Solo popolare. Astratto. La sintassi del Convivio risente molto: Della tradizione stilnovista. Del latino della trattatistica scolastica. Del parlato popolare. Della lingua mercantile. Con il Convivio Dante vuole porsi come: Filosofo laico. Poeta dei popoli. Teologo. Commediografo. Di norma i periodi del Convivio sono: Brevi e semplici. Spezzati. Lunghi e articolati. Corti. Quella del Convivio è una prosa: Teologica. Profetica. Colloquiale. Scientifica e filosofica. Il filosofo di riferimento alla base del Convivio è: Socrate. Aristotele. Platone. Epicuro. Il De vulgari eloquentia è: un trattato volgare sull'eloquenza latina. un trattato latino sull'eloquenza volgare. un prosimentro. una ballata. Nel corso del Cinquecento il De vulgari eloquentia verrà riscoperto da: Pietro Bembo. Aldo Manuzio. Baldassarre Castiglione. Gian Giorgio Trissino. Dante preannuncia la composizione del De vulgari eloquentia: nella Monarchia. nella Vita nuova. nell'Epistola XIII. nel Convivio. Nel De vulgari eloquentia Dante definisce il latino: una lingua viva. una lingua artificiale. una lingua popolare. una lingua astratta. Nel De vulgari eloquentia Dante ritiene che il linguaggio: sia una proprietà umana e animale. sia una proprietà solo animale. sia una proprietà solo umana. sia una propeità degli angeli. Nel De vulgari eloquentia viene detto che il primo uomo a parlare fu: Adamo. Giobbe. Mosè. Abele. Il numero di volgari individuati da Dante nel De vulgari eloquentia è: 14. 7. 3. 10. Nel De vulgari eloquentia Dante definisce il volgare illsutre: artificiale e complesso. astratto e corrotto. cardinale, aulico e curiale. ampolloso e sillogistico. A seguito della costruzione della Torre di Babele: si azzerano le lingue. si moltilplicano le lingue. non succede nulla. le ingue si unificano. Al volgare illustre competono: solo tematiche somme. solo tematiche popolari. tematiche somme e popolari. qualsiasi tipo di tematica. Dante concepisce il concetto di "comedìa": come opposto a "tragedia". come equivalente a "tragedia". come complementare a "tragedia". da affinacare a "tragedia". Nel corso del Cinquecento l'attributo "divino" viene affiancato a Commedia da: Pietro Bembo. Aldo Manuzio. Lodovico Dolce. Gian Giorgio Trissino. Il linguaggio necessario a descrivere l'ultima parte dell'Inferno è detto da Dante: sillogistico. aspro e chioccio. ineffabile. manieristico. Il linguaggio usato nel Paradiso: non è diverso da quello del Purgatorio. è di stampo popolare. è privo di latinismi e neologismi. cerca di raffigurare l'ineffabile. La dicitura di "plurilinguismo" è stata attribuita alla lingua della Commedia da: Bruno Nardi. Anna Maria Chiavacci Leonardi. Gianfranco Contini. Natalino Sapegno. Il rapporto tra la Commedia e il volgare di Firenze: è nullo. non ci sono tracce nel poema che lo mettano in evidenza. è labile. è molto forte. Il lessico dell'Inferno è: rarefatto. accentuatamente realistico e popolare. privo di similitudini. privo di metafore. Un hapax è: un termine ricorrente. una forma di dialogo. un termine attestato una sola volta. una forma sintattica. I lemmi di origine araba: sono assenti nella Commedia. sono ricavati dalla mediazione delle traduzioni greche. sono ricavati dalla mediazione delle traduzioni latine. sono presenti nel solo Paradiso. I neologismi: sono presenti soprattutto nel Paradiso. sono assenti nel Paradiso. sono presenti solo nel Purgatorio. sono presenti soprattutto nell'Inferno. La Commedia secondo l'antica vulgata è stata curata da: Giorgio Petrocchi. Giorgio Inglese. Antonio Lanza. Paolo Trovato. L'edizione critica della Commedia di Antonio Lanza è impostata sul manoscritto: Vaticano Latino 3195. Landiano 190. Trivulziano 1080. Egerton 943. L'originario aspetto fonomorfologico della Commedia: è totalmente noto. è destinato a rimanere in parte inaccessibile. è estraneo al fiorentino dell'ultima parte del Duecento. è estraneo a più influssi culturali. La Commedia: è priva di preposizioni concessive. ha un numero di preposizioni concessive inferiore a quello delle opere dantesche precedenti. ha un numero di preposizioni concessive superiore a quello delle opere dantesche precedenti. ha un numero di preposizioni concessive uguale a quello delle opere dantesche precedenti. L'uso delle metafore: diminuisce nel Paradiso. non varia tra Inferno e Paradiso. è superiore nel Purgatorio. è superiore nel Paradiso. La terzina della Commedia: è detta a rima incatenata. è legata a due a due con un'altra terzina per mezzo della rima centrale. non ha nessuna importanza compositiva. non ha nessuna importanza simbolica. La maggior parte delle frasi del poema: eccede il singolo verso della terzina. si conclude entro il singolo verso della terzina. non è un endecasillabo. non presenta una rima a conclusione di verso. Nella Commedia si contano: 0 rime equivoche. 10 rime equivoche. 2 rime equivoche. 84 rime equivoche. La maggior parte delle rime della Commedia: sono parossitone. sono ossitone. sono siciliane. sono imperfette. Nella Commedia si contano: meno di 1000 versi. tra i 1000 e i 5000 versi. più di 14000 versi. più di 30000 versi. Attraverso l'allegoria: si dichiara esplicitamente un messaggio. si annulla ogni forma di comunicazione. si evocano solo immagini classiche. si intende altro rispetto a quello che si dice/scrive. Dante riflette teoricamente sull'allegoria: nel Convivio e nell'Epistola XIII. nel De vulgari eloquentia. solo nell'Epistola XIII. nella Quaestio de aqua et terra. In merito all'allegoria, Dante prevede: una distinzione tra l'allegoria dei profeti e quella dei teologi. una distinzione tra l'allegoria dei poeti e quella dei teologi. una distinzione tra l'allegoria dei retori e quella dei poeti. nessuna distinzione. L'allegoria poetica è detta anche: In factis. In dicti et factis. In verbis. In verbis et factis. L'allegoria teologica usata da Dante: prevede due livelli spirituali. prevede un solo livello spirituale. non prevede livelli spirituali. prevede tre livelli spirituali. Nel Convivio Dante affronta sistematicamente il tema dell'allegoria: nel II trattato. nel III trattato. nel I trattato. nel IV trattato. Nel Convivio Dante definisce un testo poetico inventato come: una "menzogna vera". una "bella menzogna". una "verità rivelata". una "brutta menzogna". L'Epistola XIII invita a considerare il poema dantesco: secondo il solo senso letterale. secondo il solo senso morale. secondo il senso morale e anagogico. secondo il senso letterale, allegorico, morale e anagogico. Il senso anagogico: riguarda la morale umana. riguarda il piano ultimo di Dio. riguarda le intezioni del poeta. non è presente nella Commedia. Scrivendo la Commedia a imitazione di Dio Dante si presenta come: un teologo-poeta. un semplice poeta. un retore. un grammatico. La principale tipologia di auto-presentazione da parte di Dante personaggio nella Commedia: è quella in cui ad una domanda di un'anima segue la risposta di Dante. si ha quando un'anima riconosce Dante. è affidata solo a Beatrice. è affidata solo a Virgilio. I primi testi consapevolmente scritti in volgare italiano risalgono: al XIV sec. al X sec. al VII sec. al XVI sec. Con la Divina Commedia il fiorentino: perde vitalità. non subisce nessuna modifica di valore. acquista un prestigio tale da imporsi su tutti gli altri volgari della penisola italiana. perde in raffinatezza espressiva. La circolazione della Commedia: è contenuta in tutta la penisola italiana. è forte soprattutto nel sud Italia. coinvolge solo i cittadini fiorentini. coinvolge, per via orale, anche gli analfabeti. Tra il 1374 e il 1375 nella Chiesa di Santo Stefano in Badia (Firenze) venne tenuto un importante ciclo di letture pubbliche della Commedia da parte di: Francesco Petrarca. Jacopo Alighieri. Giovanni Boccaccio. Cristoforo Landino. Il fiorentino si afferma: per motivi politici. per il prestigio letterario. per la sua struttura sintattica. per la sua struttura morfologica. L'aggettivo "italiano": è usato da Dante solo nel Paradiso. è usato da Dante solo nel Purgatorio. è usato da Dante solo nell'Inferno. non è mai usato da Dante nella Commedia. Tra l'italiano di oggi e la variante usata da Dante: vi è un profondo legame, soprattutto fonologico e morfologico. non vi è alcun legame. si verifica una non continuità. vi è un legame solo dal punto di vista lessicale. La prima impressione del Vocabolario degli Accademici della Crusca è pubblicata nel: 1712. 1812. 1512. 1612. Bembo pubblica le Prose della volgar lingua nel: 1425. 1525. 1325. 1725. I soggetti relativi all'Io di Dante nella Commedia: soltanto due (il personaggio storico e quello che compie il viaggio). è solo uno (quello che compie il viaggio). sono almeno tre (il personaggio storico, quello che compie il viaggio, il Dante poeta). è solo uno (il personaggio storico). Nella Commedia Gemma Donati, la moglie di Dante: non appare mai. appare una volta nell'Inferno. appare una volta nel Purgatorio. appare una volta nel Paradiso. La Commedia: è esclusivamente un visione mistica. è in parte una visione mistica. è una visione mistica solo per l'Inferno. è una visione mistica solo per il Purgatorio. Per "Dante Everyman" si intende: Dante che rappresenta la sola nobiltà fiorentina. Dante che rappresenta i soli poeti dello stilnovo. Dante che rappresenta tutta la cittadinanza di Firenze. Dante che rappresenta tutti gli uomini. Nella Commedia: tutto può e deve essere allegorizzato. solo l'Inferno può essere allegorizzato. non tutto può e deve essere allegorizzato. solo il Paradiso può essere allegorizzato. A livello letterale il subiectum espresso dall'Epistola XIII: riguarda lo stato dell'uomo dopo la morte. riguarda la grammatica della Commedia. riguarda la condizione delle sole anime dei lussuriosi. riguarda le sole epsressioni profetiche della Commedia. La prima guida della Divina Commedia è: Beatrice. Aristotele. Virgilio. San Bernardo. L'interpretazione figurale è stata applicata alla Divina Commedia da: Charles Singleton. Benedetto Croce. Zygmunt Baranski. Erich Auerbach. In una prospettiva poetica Beatrice raffigura: la poesia teologica. la poesia classica. la poesia stilnovista. la poesia latina. Nel corso della Commedia: Dante non si rivolge mai ai lettori. Dante si rivolge diverse volte ai lettori. Dante si rivolge solo ai lettori fiorentini. Dante si rivolge solo a lettori uomini. I commenti antichi alla Divina Commedia sono: stati scritti dopo il XVI sec. sono stati sritti tra il XVI e il XVII sec. sono stati scritti tra il XIV e il XVI sec. sono stati scritti nel XVIII sec. I commenti antichi alla Divina Commedia: non sono utili nell'esegesi al testo del poema. sono indispensabili per ricavare informazioni storiche su personaggi o eventi allusi nel poema. servono solo per l'esegesi del Paradiso. servono solo per l'esegesi del Purgatorio. Nel caso della Divina Commedia il fenomeno dell'intertestualità: è molto calcato. è assente. è presente solo nel Purgatorio. è presente solo nel Paradiso. Quando nella Divina Commedia si parla di "intratestualità": ci si riferisce al rapporto tra passi del solo Inferno con il Purgatorio. ci si riferisce al rapporto tra passi del solo Inferno con il Paradiso. ci si riferisce al rapporto tra passi del solo Paradiso con il Purgatorio. ci si riferisce al rapporto tra passi delle tre cantiche. Le visioni allegoriche sono: un modello per l'intera Commedia. un modello per il solo Inferno. un modello per il solo Purgatorio. un modello per il solo Paradiso. La Divina Commedia: è un poema dalla forte coerenza interna. è un poema coerente solo nell'Inferno. è un poema coerente solo nel Purgatorio. è un poema coerente solo nel Paradiso. Un caso famoso di incoerenza della Divina Commedia riguarda: il personaggio di Brunetto Latini. il personaggio di Stazio. il personaggio di Manto. il personaggio di Tommaso. La simmetria numerologica dei canti centrali del Purgatorio è stata notata da: Charles Singleton. Benedetto Croce. Zygmunt Baranski. Erich Auerbach. Nella poetica dantesca il numero riferito a Beatrice è: 3. 9. 10. 100. Per la Divina Commedia si parla di "enigma forte": per eventi dal significato particolarmente oscuro. per eventi dal significato particolarmente chiaro. per i soli personaggi dell'Inferno. per i soli personaggi del Purgatorio. Le Tre Corone sono formate da: Cino da Pistoia, Dante, Cavalcante. Guinizzelli, Dante, Petrarca. Dante, Petrarca, Boccaccio. Brunetto Latini, Dante, Boccaccio. Nelle Prose della volgar lingua Bembo: risconosce la supremazia della lingua poetica dantesca. riconosce la supremazia della lingua poetica di Boccaccio. riconosce la supremazia della lingua poetica di Petrarca e della prosa di Boccaccio. riconosce la supremazia della lingua poetica di Boccaccio e della prosa di Petrarca. Sostenitori della lingua cortigiana furono: Bembo e Trissino. Machiavelli e Bembo. Trissino e Boccaccio. Trissino e Baldassarre Castiglione. In Petrarca l'amore è: pura teologia. puro sentimento. esclusivo pentimento. pura passionalità. L'episodio che divide in due il Canzoniere di Petrarca è: la morte di Laura. il primo incontro con Laura. il saluto di Laura. il trasferimento di Petrarca a Valchiusa. Ciò che noi oggi chiamiamo Canzoniere petrarchesco è: la prima copia del Canzoniere di Petrarca. l'ultima volontà di Petrarca così come appare nel manoscritto Vaticano Latino 3195. l'ultima volontà di Petrarca così come appare nel manoscritto Landiano 190. una raccolta priva di sonetti. Lo stile del Canzoniere di Petrarca è: esclusivamente popolare. sillogistico. alto e classicheggiante. arcaico. La cornice del Decameron di Boccaccio: non ha nessuna utilità. serve all'autore solo per presentarsi ai lettori. viene usata per tracciare una storia del volgare italiano. permette di saldare insieme le novelle raccolte nell'opera. Tra i temi dominanti del Decameron vi sono: la religione. la grammatica e la retorica. l'amore e la fortuna. l'astrologia. Lo stile del Decameron di Boccaccio è: elegante nella cornice e di norma popolare nelle novelle. popolare nella cornice e di norma elegante nelle novelle. comico nella cornice ed elegante nelle novelle. elegante sia nella cornice che nelle novelle. In merito all'autografo dantesco: ne possiadiamo solo due copie. ne possediamo solo una copia malridotta. non ne possediamo neanche un esemplare. ne possediamo una versione in ottimo stato. Ancora in vita Dante: era un autore sconosciuto. era riconosciuto autore classico. era conosciuto solo a Firenze. era conosciuto solo a Roma. L'autore delle Concordance of Divina Commedia (1888) patrocinate dalla Dante Society of America è: E.A. Fay. E. Moore. C.H. Singleton. P. Toynbee. Le Concordance of Divina Commedia (1888) di Fay: propongono le sole parole dell'Inferno. propongono le sole parole del Purgatorio. propongono le parole dell'Inferno e del Paradiso. propongono tutte le parole della Divina Commedia. La disposizione dei lemmi nelle Concordance of Divina Commedia (1888) di Fay: è di natura alfabetica. non segue nessun ordine. segue un ordine alfabetico solo per l'Inferno. segue un ordine alfabetico solo per il Paradiso. DanteSearch: è un portale di codici miniati. è un database online atto all'ispezione delle opere volgari e latine di Dante. è un database online atto all'ispezione delle sole opere volgari di Dante. è un database online atto all'ispezione delle sole opere latine di Dante. DanteSearch permette: solo una ricerca di tipo grammaticale. solo una ricerca di tipo sintattico. una ricerca di tipo sintattico e grammaticale. una ricerca di tipo sintattico ma non grammaticale. Il Vocabolario Dantesco è: un sito per la lettura dei commenti della Commedia. un database dedicato alle raffigurazioni del Purgatorio. un software per lo studio delle miniature dell'Inferno. uno strumento lessicale. Il GattoWeb è: un software lessicografico di gestione OVI. un software per lo studio delle miniature del Purgatorio. un database dedicato alle raffigurazioni del Paradiso. un sito per la lettura dei commenti della Commedia. La partizione interna "Vocabolari" del Vocabolario Dantesco rimanda: alle opere di Petrarca. al testo della sola Monarchia. al Tesoro della Lingua Italiana delle Origini. al Dizionario dei volgarizzamenti. DanteSources è: un portale di codici miniati. un database online atto all'ispezione delle opere volgari e latine di Dante. un database online atto all'ispezione delle sole opere latine di Dante. una biblioteca virtuale con la quale verificare la presenza delle fonti testuali nelle opere di Dante. Nel DanteSources vengono segnalate: meno di 100 opere citate da Dante. circa 200 opere citate da Dante. circa 700 opere citate da Dante. meno di 50 opere citate da Dante. Il Dante Medieval Archive è: un database online atto all'ispezione delle opere volgari e latine di Dante. un repository di miniature dantesche. un archivio digitale di fonti d'epoca medievale di cui abbiamo traccia nei lavori di Dante. un database di testi relativi alla sola Monarchia. Le fonti indicizzate come di certa fruizione dantesca nel Dante Medieval Archive sono: più di 300. più di 500. circa 100. circa 50. Il Dartmouth Dante Project è stato sviluppato sotto la supervisione di: Robert Hollander e Stephen Campbell. Charles Singleton. Edward Moore. Charles Singleton e Edward Moore. Il Dante Lab Reader è: un reader online dedicato alla Vita nuova. un reader online dedicato ai commenti della Commedia. un reader online dedicato alla Monarchia. un reader online dedicato al Convivio. Il Princeton Dante Project propone il Dante Dictionary di: Robert Hollander. Charles Singleton. Edward Moore. Paget Toynbee. L'Intertextual Dante propone: un confronto intertestuale tra Dante e Petrarca. un confronto intertestuale tra Dante e Boccaccio. un confronto intertestuale tra Dante e Ovidio. un confronto intertestuale tra Dante e Seneca. L'Illuminated Dante Project è: un portale di codici miniati della Commedia. un software per lo studio delle miniature della Vita nuova. un database dedicato alle raffigurazioni del Convivio. un sito per la lettura dei commenti della Commedia. L'edizione digitale della Monarchia è stata curata da: Maria Corti. Prue Shaw. Lucia Battaglia Ricci. Anna Maria Chiavacci Leonardi. La principale causa di riduzione dell'accuratezza dei risultati di un esame compiuto online è: il background noise. lo scarso numero di testi online. la frammentarietà dei testi online. l'eccessivo numero di testi online scritti dallo stesso autore. Una delle difficoltà per disambiguare i risultati online è dovuta: alla natura text-based del materiale catalogato. al Semantic web. agli errori di battitura. al software usato per la ricerca. Il Resource Description Framework: permette di indagare solo termini latini. non è mai stato usato per progetti danteschi. permette la rappresentazione formale della conoscenza definendo una sintassi con la quale produrre dei messaggi machine-readable. non prevede l'uso di nessuna ontologia. Il Database Allegorico Dantesco è: un reposity digitale dedicato all'allegoria della Divina Commedia. un reposity digitale dedicato all'allegoria della Vita nuova. un software per lo studio dei commenti della Divina Commedia. un sito per l'indagine delle miniature della Divina Commedia. I canti scelti per la raccolta di testi nel Database Allegorico Dantesco sono: Inf. I, Inf. II, Inf. III. Inf. IX, Inf. XVII, Purg. VIII. Inf. I, Purg. I, Par. I. Inf. X, Purg. XX, Par. XXX. I testi archiviati nel Database Allegorico Dantesco e non presenti online sono stati reperiti: trascrivendoli esclusivamente a mano. fotografandoli. usando tecnologie OCR. usando un App di uno smartphone. I testi archiviati nel Database Allegorico Dantesco sono stati trascritti nel formato: XML. HTML. SGML. IEFT. Il principio della correlazione riguarda: l'inserimento delle immagini nel testo. il suggerimento in automatico da parte del software di voci non considerate dall'utente in fase di ricerca. l'aggiunta delle note interattive a piè di pagina. la configurazione degli indici delle schede del Database Allegorico Dantesco. Il motore di ricerca del Database Allegorico Dantesco: non permette correlazioni tra termini. non suggerisce risultati alternativi a quelli cercati. permette di ricercare solo una keyword per volta. è settato per consentire un preciso riconoscimento del valore di una o più keyword inserite nella maschera di query. Nella sezione "Esegesi storica" del Database Allegorico Dantesco: sono presenti commenti al testo del XX secolo. sono presenti commenti al testo del XXI secolo. sono presenti commenti al testo pre-novecenteschi. non è presente nessun commento al testo. |