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Title of test:
Lingua e Letteratura Latina

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Pegaso Lezione 11-20

Author:
SamanthaW92
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Creation Date:
06/05/2022

Category:
Others

Number of questions: 100
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Content:
I riti autonomi: hanno come destinatari gli dèi sono rivolti agli uomini sono rivolti a forze invisibili sono basati sul perdono.
Secondo Platone, la magia: mira a persuadere gli dèi prevede un atteggiamento umile da parte di chi la pratica non prevede atteggiamenti talvolta minacciosi lascia gli dèi liberi di scegliere.
Nelle pratiche magiche: le formule sono recitate a voce bassa e' ammesso il perdono c'è un rapporto tra guida e seguaci le preghiere sono pronunciate a voce alta.
Tylor sostiene che la magia coincida con: l'animismo primitivo il monoteismo il politeismo il pre-animismo.
Per Frazer, la scienza: è il primo stadio evolutivo tenta di modificare la realtà non ha scopi pratici crede nelle forze soprannatural.
Durkheim è convinto che la magia: abbia una natura sociale non abbia scopi pratici sia una falsa scienza abbia un carattere individualistico.
Per la scuola storico-culturale viennese: la religione ha scopi pratici la magia è degenerazione del politeismo la magia è degenerazione del monoteismo la magia è precedente alla religione.
Un exemplum di magia di utilità diretta è: la magia della pioggia la magia sessuale la magia della guerra la magia della fecondità.
La magia nera: non provoca mali altrui ha una funzione apotropaica coincide con la stregoneria allontana le maledizioni.
La magia simpatica: agisce solo negativamente sfrutta gli oggetti appartenuti alla persona a cui è indirizzato il rito ricorre ai simboli imita gli effetti desiderati.
La iatrobotanica: fa degli animali un mezzo curativo si basa sul potere degli dèi fa dei vegetali un mezzo curativo non ha a che fare con i vegetali.
Plinio il Vecchio definisce la natura: parens matrigna ostile inefficace.
Le credenze riportate da Plinio sono da ricondurre: esclusivamente al popolino anche a coloro che praticano la medicina non ai medici alla sua fantasia.
Nell'immaginario magico, il nodo: favorisce la riuscita del rito È necessario durante il rito blocca l'esito dell'operazione magica crea un legame con le forze soprannaturali.
Nel rituale di evitazione: È necessario l'uso della mano sinistra si fa in modo di non essere visto dagli astri 'divini' si nasconde il vero obiettivo i metalli conduttori non influiscono sulla riuscita del rito stesso.
Le nomae sono: affezioni della bocca affezioni delle orecchie ulcere annebbiamento della vista.
Nel cogliere il citino: si dovrà evitare la mano sinistra si preferirà la mano destra si potrà usare, in modo indifferente, la destra e la sinistra si dovrà usare la mano sinistra.
Secondo Plinio il Vecchio, la terzana: può essere allontanata con la preghiera può essere allontanata con l'erba, utilizzata come amuleto sul braccio sinistro non può essere allontanata può essere allontanata con l'erba, utilizzata come amuleto sul braccio destro.
Dai Greci è chiamata brathy: l'erba sabina l'erba selago il cinnamomo il filantropo.
Priusquam legatur significa: prima di legare prima di delegare dopo che avrà raccolto prima di andare a raccogliere.
Nel Dizionario etimologico della lingua latina, cano è indicato come un verbo proprio del linguaggio: Giuridico Agricolo Augurale e magico Militare.
Secondo il grammaticus Servio, i vates erano chiamati carmentes: per la capacità di intonare canti per le virtù profetiche per le facoltà ispiratrici perché nati da Carmenta.
Cicerone, menzionando le Origines di Catone, ricorda l'abitudine di suonare durante il banchetto: per accompagnare la danza per accompagnare il canto amebeo per supplicare il padre degli dèi per cantare le azioni prodi di uomini famosi.
La prima rappresentazione di una tragedia e di una commedia a Roma antica risale al: 280 a.C. 200 a.C. 240 a.C. I sec. a.C.
Cicerone concorda con Platone che i varios canendi sonos sono utili a: eccitare i languidi intrattenere il pubblico sensibilizzare il pubblico indovinare il futuro.
Nell'epitoma dell'opera di Verrio Flacco, si racconta che Livio Andronico ha composto un carmen al fine di: dilettare l'esercito prima di una battaglia scagliare una maledizione contro l'esercito di Roma in guerra contro Annibale stornare le sventure che hanno colpito l'esercito romano durante la Prima Guerra Punica stornare le sventure che hanno colpito l'esercito romano durante la Seconda Guerra Punica.
Al poeta Orazio è attribuita la composizione di un Carmen saeculare, che sarebbe stato intonato: dagli attori da giovani illibati dai convitati al banchetto dal poeta.
Seconda la testimonianza di Curzio Rufo, le donne che accompagnano Alessandro Magno in processione: cantano un inno in onore di Alessandro cantano una naenia per propiziare il dio Amon cantano un carmen per far fallire le campagne di Alessandro cantano un carmen per propiziare il dio Amon.
Una variante del sostantivo carmen, in ambito funerario, è: cantus cantio naenia cantilena.
Per il grammaticus Diomede il ritmo e i metri devono essere assecondati: dai poeti dai poeti e dagli oratori dagli oratori dagli attori.
Secondo il grammaticus Filargirio, in Virgilio, Ecloga VIII,71, cantando (cantare) equivale a: Excantare Incantare Canere Decantare.
Sereno Sammonico è autore di: Un'opera storiografica Un'opera filosofica Un trattato di medicina in prosa Un trattato di medicina in esametri.
Nel 160, a Sabrata viene processato per aver pratico operazioni magiche: Silla Pudentilla Apuleio Claudio Massimo.
Per Mario Servio Onorato, excantare significa: Provocare Recitare Incantare Obbligare.
In un frammento delle Leggi delle XII tavole, excantare ha il significato di: Sottrarre il raccolto del vicino e trasferirlo nel proprio podere Pronunciare una maledizione Costringere gli dèi Nuocere qualcuno con dei mala carmina.
Nel racconto di Plinio il Vecchio, ad essere accusato di aver accresciuto i suoi raccolti, sottraendoli al vicino, è: Plinio stesso Gaio Furio Cresimo Spurio Albino Meri.
A detta di Aulo Gellio, fascinum deriva da: Baskàino Bascinare Baskánion Baskánein.
Persio dà notizia di una pratica per allontanare dal bambino il fascinum, una pratica che prevede l'uso di: Saliva Erbe Amuleti Preghiere.
Il medicus invidiae è: Fascinus Il fascinum Le Vestali Fortuna.
La turpicula res di cui parla Marco Terenzio Varrone: Non è un amuleto È un semplice accessorio È una formula magica È un fascinum.
Le tabellae defixionum, stando alla lettura di queste missive, attaccavano: i beni materiali della vittima la famiglia della vittima una parte del corpo o l'intero corpo del malcapitato i campi della vittima.
Nelle tabellae defixionum la 'pars epica' è: la sezione in cui colui che si rivolge al dio indica il perché deve e può essere aiutato la sezione il cui l'operatore magico dimostra la validità del proprio rito, richiamando modelli epici la sezione in cui l'operatore usa parole incomprensibili rivolgendosi agli dèi il momento più importante in cui l'operatore arrotola la laminetta.
L'ipomnesi è: la parte in cui si ricorda alla divinità di aver compiuto o ricevuto dall'invocante o da altri simili azioni analoghe a quelle della richiesta la supplica agli dèi celesti la supplica agli dèi infernali il momento in cui l'invocante si affida alla magia con modi disinvolti e 'protervi', senza ammettere delusioni o ritardi e senza lo stretto vincolo di giustificare.
Nella maledizione a Plozio di allude a varie tipologie di febbri, menzionate anche da: Plinio il Giovane Catone il Censore Varrone Aulo Cornelio Celso.
Nella maledizione non è un sinonimo di scribo: traho defigo trado ligo.
Non fa parte della struttura della preghiera, in questo caso della maledizione: l'invocatio la sanctio la narratio la precatio.
La tecnica attuata nella maledizione è quella della: Narratio Argumentatio Explanatio Enumeratio.
Non è una motivazione che spingeva l'operatore magico a usare il piombo: la durata perenne il costo basso la duttilità le valenze negative.
Tra le maledizioni che non prefigurano o non imitano le tabellae defixionum non c'è: l'Ecloga VIII di Virgilio l'Epodo X di Orazio Ibis di Ovidio Eneide 4,382-387.
Non esisteva una defixio: per animal per amuletum per effigiem per tabellam.
L'anus è: solo la vecchia anche l'esperta di pratiche magiche una sacerdotessa una dea.
L'aspetto di Canidia: non influisce sul rito è piacevole essendo orrendo, è propedeutico al rito magico essendo orrendo, serve solo a spaventare il bambino.
L'iscrizione del CIL è: un modello dell'Epodo 5 di Orazio un documento autentico influenzato dall'Epodo 5 di Orazio un'opera letteraria.
La saga è: temuta dal cittadino romano venerata dal cittadino romano vista con indifferenza venerata solo in Persia.
La saga: si occupa solo di sacrifici non ha tutte le prerogative della maga non sa presagire ciò che avverrà è anche indovina.
Il brano oraziano (testo 3.) dimostra che la saga: può occuparsi solo di magia 'nera' può recitare anche preghiere agli dèi può occuparsi anche di magia 'bianca' non può fare incantesimi.
Secondo Ps.Acrone, il termine saga deriva da: sagire sapiens satis satis+agere.
Nei versi di Tibullo (testo. 2), carminibus ha il significato di: canto incantesimo poesia preghiera.
In ambito giuridico, il veneficium indica: solo l'incantesimo solo il sortilegio solo la somministrazione del veleno anche la somministrazione del veleno.
Ovidio dimostra che la magia è: impotente di fronte all'amore efficace in amore superiore alla regione efficace, se combinata alla preghiera.
La radice indeuropea med (da cui medeor), significa: medicare guarire pensare avvelenare.
Il venenum: è solo 'cattivo' ha un duplice valore è solo 'buono' non è una vox media.
Secondo il grammatico Carisio, il remedium: procura la guarigione è una profilassi contro i rischi inattesi è efficace affinché il male non peggiori è sempre una pozione.
I susurri magici sono: maledizioni formulate facendo affidamento alla magia preghiere agli dèi diverse dalle odiosae artes oracoli.
Le precationes sono: preghiere canti scongiuri erbe nocive.
Il Codex Theodosianus risale al: I sec. d.C. III d.C. IV sec. d.C. V sec. d.C.
Con devotus si intende: colui che crede nelle divinità celesti colui che crede nelle divinità infernali colui la cui morte è demandata alle divinità celesti colui la cui morte è demandata alle divinità infernali.
L'azione contrastiva messa in atto contro le minacce è riassumibile in: excantare incantare vim vi repellere carmen canere.
A detta di Plinio il Vecchio, sono generis vanissimi: i Magi le erbe i medicamenta le artes.
L'Herbarius è un tratto scritto da: Plinio il Vecchio Ps. Apuleio Apuleio Sesto Placito.
La Lex Cornelia de sicariis et veneficis fu promulgata da: Catilina Pompeo Caio Mario Lucio Cornelio Silla.
Elio Marciano fu: giurista legislatore retore oratore.
Secondo Marciano, nella legge viene sottoposto ad attenzione: chiunque faccia uso di venenum solo chi usa filtri d'amore chi usa il veleno ad sanandum colui che minaccia la salute dell'uomo.
L'opera in cui Giulio Paolo inserisce il riferimento alla Lex Cornelia de sicariis et veneficis è intitolata: Istituzioni Digesta Sentenze Declamazioni minori.
Secondo Giulio Paolo, viene relegato in una isola: chi, di ceto basso, fa assumere un filtro per favorire l'aborto chi, di ceto basso, provoca la morte con un venenum chi, di ceto alto, fa assumere un filtro per favorire l'aborto chi compie riti sacrileghi.
È falso che nelle Sentenze di Giulio Paolo è scritto che: i Magi vengono arsi vivi è consentito l'uso della 'magia', se avviene pubblicamente non è consentito avere in casa libri dove si parli di magia coloro che conoscono la magia vengono messi a morte.
La Pro Cluentio è un'orazione ciceroniana pronunciata nel: 86 a.C. 76 a.C. 66 a.C 56 a.C.
Lo studioso Ferrary ha ricostruito il capitolo quinto della Lex Cornelia non prendendo in considerazione la testimonianza di: Quintiliano Marciano Giulio Paolo Cicerone.
Un esempio di odii potio è attestato nella: Declamazione minore 15 Declamazione maggiore 14 Declamazione minore 350 Declamazione maggiore 246.
Nella Declamazione minore 350 la matrigna è accusata di: di aver dato da bere al figliastro l'acqua fredda di aver somministrato odii potio di aver offerto al figliastro il sonnifero di aver somministrato un amatorium poculum.
Il de agri cultura è un'opera composta da: Plinio il Vecchio Catone il 'Censore' Varrone Columella.
È una formula di scongiuro: la deprecatio il carmen il cantus la naenia.
Plinio il Vecchio racconta che Cesare: nelle sue opere, ha spiegato come guarire i malati di sciatica era solito ripetere 3 volte una formula magica, salendo sul carro conosceva un incantesimo per arrestare l'emorragia ha tramandato un carme efficace per le lussazioni.
Il rituale descritto da Catone il 'Censore' è: la purgatio l'ablutio la suffitio la lustratio.
Il rituale riportato nel trattato di Catone rientra nell'alveo della magia per: la gestualità che lo caratterizza gli amuleti utilizzati la presenza di magi l'appello alle divinità ctonie.
Prohibessis defendas averruncesque indica l'azione che è chiamato a svolgere: Giano Giove Marte Manio.
I suovetaurilia sono: formule magiche danze piante curative sacrifici di animali.
Il cavolo, le cui virtù sono elencate da Catone, in latino è: beta brassica herba mercurialis lotium.
Deicere appartiene al lessico: magico religioso giuridico medico.
L'intertrigo è: un'escoriazione un rimedio l'anello l'assenzio.
Sereno Sammonico è vissuto nel: II sec. a.C. I sec. a.C. I sec. d.C. II sec. d.C.
I rimedi proposti da Plinio il Vecchio per la nodosità dei tendini sono da attribuire: ai medici ai Magi ai sacerdoti alla sua esperienza scientifica.
Sereno Sammonico consiglia l'uso di cenere di chiome femminili per: le lussazioni la neurotmesi la nefroplegia la nodosità dei tendini.
La cantatio catoniana è: una preghiera una formula pronunciata durante il rito di necromanzia la più antica formula magica con scopo terapeutico l'unica formula magica con scopo terapeutico a noi nota.
A dimostrare l'autenticità del carmen catoniano è: la presenza di altre ricette per curare le lussazioni lo stile, che è tipico dell'autore la presenza della stessa formula in un'altra opera di Catone la testimonianza di Plinio il Vecchio.
Nel testo del carmen, c'è una variante, che è stata introdotta da: Plinio il Vecchio un amanuense che ha copiato il testo Catone un gruppo di allievi di Catone.
Coxendix significa: lussazione canna anca cenere.
L'ipotesi semplice e attendibile è che il ferrum, utilizzato durante la formula, sia: uno strumento per modellare la canna un bisturi per incidere il paziente uno strumento tipico della magia 'bianca' uno strumento che crea un contatto con le divinità ctonie.
Il rimedio per guarire 'la doglia di schiena per dilombato' è contenuto: in Sull'agricoltura in Storia naturale in Sulla medicina nel Libro di astrologia.
Il Libro di astrologia risale ad un periodo in cui ritorna in auge l'opera di Catone, vale a dire nel: XIII sec. d.C. XVI sec. d.C. XV sec. d.C. XIV sec. d.C.
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