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Linguaggi dei nuovi media

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Linguaggi dei nuovi media

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domande di iezzi francesco

Creation Date: 2023/12/08

Category: Others

Number of questions: 100

Rating:(2)
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Cosa intende Giovagnoli, quando utilizza l'espressione "transmedia for good"?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Si riferisce ai progetti di transmedia storytelling che si appoggiano sugli Arg. Si riferisce ai migliori progetti di transmedia storytelling del mondo. Si riferisce ai progetti di transmedia storytelling con finalità sociali.

Che differenza c'è tra "bridge" e "touchpoint", in un progetto di transmedia storytelling?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. I primi servono per passare da uno snodo all'altro della storia e i secondi sono il punto di ingresso, di contatto con la storia. I secondi sono intesi come strumenti per passare da uno snodo all'altro della narrazione, spostandosi di piattaforma, i primi, invece, sono utili per replicare i medesimi contenuti su piattaforme differenti e creare così il senso di immersività di un universo transmediale pervasivo. I primi sono intesi come strumenti per passare da uno snodo all'altro della narrazione, spostandosi di piattaforma, i secondi, invece, sono utili per replicare i medesimi contenuti su piattaforme differenti e creare così il senso di immersività di un universo transmediale pervasivo.

Che differenza c'è tra "threshold" ed "engagement" in un progetto transmediale, secondo Giovagnoli?. Il primo è il vero coinvolgimento all'interno di quest'ultimo, il secondo è il semplice ingresso. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Il primo è il semplice ingresso all'interno di quest'ultimo e il secondo è il vero coinvolgimento. Il primo è il premio che si ottiene entrando in un progetto transmediale, il secondo è la ragione dell'interesse culturale di tale progetto.

Che cos'è il "referral" di un progetto di transmedia storytelling?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. E' la ragione principale per cui si decide di entrare nel progetto stesso. E' una strategia pensata per consentire ai destinatari di poter vedere con chiarezza da dove si può accedere al progetto di transmedia storytelling e quali sono gli effetti delle proprie azioni al suo interno. E' il premio più importante che si ottiene partecipandovi.

A quale delle nove caratteristiche dei progetti di comunicazione intermediale possono essere collegati i touchpoint che riutilizzano i medesimi contenuti su più piattaforme supportive o onnivore?. Alla fine della specializzazione dei media. Sensazione di fruizione contemporanea di diversi flussi informativi. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Produzione di testi ibridi.

Qual è la differenza principale tra narrazioni collaborative e partecipative?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Le prime consentono ai destinatari solo di sviluppare subplot secondari e le seconde consentono loro di sviluppare tutto il mondo narrato. Le prime richiedono che i destinatari siano anche autori del plot principale e le seconde no. Le prime sono interattive e le seconde no.

Quali di queste tecniche non serve a creare le condizioni per approfondire il retroscena dei personaggi, nei progetti di transmedia storytelling?. Creare un fantasma interiore per ognuno dei personaggi. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Creare una ferita inconscia in ognuno dei personaggi. Allestire punti di vista differenti per guardare le storie dei personaggi.

Quanti tipi di premi ci possono essere, per la partecipazione a un progetto transmediale, secondo Giovagnoli?. 4. 3. Nessuna delle suddette risposte è corretta. 2.

Qual è la caratteristica del paradigma dell'intermedialità più rilevante, per spiegare il successo dei progetti di transmedia storytelling?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. L'importanza dei metatesti. La personalizzazione delle logiche di fruizione. La trasformazione dei media in spazi sociali.

A quale caratteristica tipica del paradigma dell'intermedialità fa pensare il concetto di "bridge" nei progetti di transmedia storytelling?. Al fatto che vengano meno i confini dei testi. All'importanza dei metatesti. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Alla fine della specializzazione dei media.

Quale tra le seguenti tipologie di competenze riveste minore importanza, secondo Giovagnoli, al fine di imparare appieno a servirsi delle potenzialità comunicative ed educative del transmedia storytelling?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. La capacità di memorizzare molte nozioni. La capacità di fare network con gli altri. La capacità di servirsi dei meccanismi dell'intelligenza collettiva.

Che cos'è il "primer" di un progetto di transmedia storytelling?. Il primo punto di ingresso nella storia. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Il premio principale che si ottiene, entrando nella storia. Le ragioni per cui si dovrebbe entrare nella storia.

Cosa si intende per "tridimensionalità" dei progetti di comunicazione transmediale?. La loro capacità di allestire degli spazi di interazione con i propri destinatari. La loro completezza narrativa. La loro capacità di apparire realistici e di interessare i propri destinatari. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Quale delle seguenti caratteristiche NON ha a che vedere con la tridimensionalità dei progetti di comunicazione transmediale?. La loro capacità di catalizzare l'attenzione e l'interesse dei destinatari. La loro capacità di consentire ai destinatari di interagire con lo storyworld. Nessuna delle suddette risposte è corretta. La loro capacità di consentire ai destinatari di orientarsi nello storyworld.

Cos'è il "cantastorie mediale principale" di un progetto di transmedia storytelling?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Il medium più utilizzato dai destinatari, tra tutti quelli che fanno parte del progetto complessivo. Il contenuto mediale e, dunque, il medium, su cui si appoggia lo sviluppo del plot principale. La voce narrante della storia che viene raccontata, passando da una piattaforma all'altra.

Come vengono gestiti, di solito, i plot e i subplot, nei progetti di transmedia storytelling?. Vengono sviluppati indifferentemente sui cantastorie principale e secondari, a seconda delle strategie dei narratori. Il plot viene sviluppato sul cantastorie principale e i subplot su quelli secondari. I subplot vengono sviluppati sul cantastorie principale e il plot su quelli secondari. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Come viene gestito l'arco di trasformazione del personaggio, nei progetti di transmedia storytelling?. Viene utilizzato per decidere quando passare da un medium a un altro. Viene utilizzato per costruire plot e subplot, indipendentemente dai media su cui questi ultimi vengono raccontati. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Viene utilizzato come strumento per aiutare i destinatari a orientarsi nello sviluppo della storia.

A cosa serve giocare coi punti di vista dei personaggi, nei progetti di transmedia storytelling?. Ad approfondire la storia, arricchendola. Nessuna delle suddette risposte è corretta. A motivare i destinatari a passare da un medium all'altro, per vedere la storia da angolazioni nuove. A creare le condizioni per lo sviluppo di subplot sui cantastorie mediali secondari.

Che cos'è un franchise fattuale?. Un franchise i cui contenuti sono di tipo giornalistico e forniscono informazioni. Un franchise basato sull'invenzione di un mondo narrativo di finzione che viene declinato su vari prodotti mediali. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Un franchise basato sul racconto di fatti reali, che hanno a che vedere con il mondo in cui viviamo.

Quale deve essere il collante dei progetti transmediali, affinché i loro destinatari vi si ritrovino?. L'aderenza alla realtà. La spettacolarità. Nessuna delle suddette risposte è corretta. La coerenza.

Quale delle tipologie di progetti transmediali individuate da Bernardo si avvicina di più al concetto di "transmedia storytelling" espresso da Giovagnoli?. Stepping stone. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Organic transmedia. Brand extension.

Cos'è un attivatore culturale?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Un progetto di comunicazione transmediale originale e innovativo. Un progetto di comunicazione transmediale capace di innalzare il livello culturale del proprio pubblico di destinatari. Un progetto di comunicazione transmediale che pesca nell'immaginario dei temi più rilevanti per i propri destinatari.

Che cos'è un "franchise", secondo Romagnoli?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Il mondo di finzione costruito da un prodotto di comunicazione qualsiasi (un film, un videogioco, un libro, ecc.). Un brand che unifica, all'interno di un medesimo universo narrativo, tutti i contenuti autonomi sviluppati da chi lo ha creato o dal pubblico dei suoi destinatari. Un contenuto mediatico che può essere sviluppato da chiunque ne voglia approfondire alcune sfumature.

Perché Jenkins preferisce accompagnare la parola "convergenza" col termine "cultura"?. Perché ritiene che la convergenza non sia solo un fatto tecnico ed economico, ma che sia il frutto di un vero e proprio cambiamento culturale, in parte determinato dalla tecnologia e dall'economia, ma anche capace di influenzare queste ultime. Perché vuole sottolineare come la convergenza tecnologica e industriale influenzi la nostra cultura. Perché vuole studiare l'influsso della cultura contemporanea sul fenomeno della convergenza. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Qual è la definizione che dà Jenkins del fenomeno della convergenza?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Un processo di cambiamento sociale, culturale, industriale e tecnologico legato alle modalità di circolazione della nostra cultura. Un processo di cambiamento tecnologico e industriale, che porta le grandi aziende che operano nel settore dei media a fondersi e a proporci contenuti innovativi. Un processo di cambiamento prettamente tecnologico, che porta i vari media a convergere in uno solo.

Qual è l'elemento del pensiero di Lévi-Strauss che si può accostare al concetto di meme, così come viene definito dai fautori della memetica?. Mitema. Matrice mitemica. Trasformazione. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Perché il problema dei regimi di visibilità è così centrale, per spiegare i meccanismi degli spreadable media?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Perché la gente tende a diffondere ciò che va oltre ciò che è abituata a vedere nella quotidianità. Perché la gente diffonde i contenuti dei media per aumentare di popolarità e risultare più visibile. Perché i contenuti mediali che si diffondono sono quelli prodotti con più professionalità e che, dunque, fanno vedere meglio ciò che mostrano.

Perché Jenkins, Ford e Green criticano la parola "viralità", quando viene collegata ai contenuti dei media?. Perché non enfatizza abbastanza il ruolo attivo e consapevole che le persone giocano nel diffonderli. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Perché secondo loro non esiste nella cultura nulla di simile ai memi di cui parlano i fautori della memetica e della viralità dei contenuti dei media. Perché preferiscono fare riferimento alla teoria della cultura elaborata da Lévi-Strauss.

Quale delle seguenti caratteristiche NON è tipica di quelli che Jenkins, Ford e Green chiamano i "testi producenti"?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Il mistero. Il perfetto utilizzo del linguaggio dei media che li diffondono. L'umorismo.

Quale delle seguenti caratteristiche NON è tipica di quelli che Jenkins, Ford e Green chiamano i "testi producenti"?. La capacità di riferirsi a rumors e leggende metropolitane, fomentandoli. Nessuna delle suddette risposte è corretta. L'incompletezza. Il rigore documentale nel riferirsi alla realtà di cui si parla.

Qual è la caratteristica che, secondo Jenkins, Ford e Green, rende diffusibile la campagna pubblicitaria "Smell like a man, man"?. Il suo contenuto umoristico. Il fatto che essa attivi la nostalgia generazionale. Il suo contenuto parodico. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Qual è, secondo Jenkins, il pericolo per la democrazia, nell'epoca della cultura convergente?. La frammentazione delle posizioni della gente. L'impossibilità, da parte delle istituzioni, di governare il flusso delle informazioni che le riguardano e che indirizzano alla gente. Nessuna delle suddette risposte è corretta. La polarizzazione delle posizioni della gente.

Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. Il video della performance di Susan Boyle a "Britain's got talent" è virale perché questa donna incarna nella realtà un contenuto tipico del nostro immaginario, che credevamo esistesse solo nell'immaginario stesso. Il video della performance di Susan Boyle a "Britain's got talent" è virale perché è modulare ed è facile da condividere. Il video della performance di Susan Boyle a "Britain's got talent" è virale perché questa donna rappresenta il tipico personaggio di successo dei talent show musicali. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Cosa intende Jenkins, quando fa riferimento al concetto di "intelligenza collettiva"?. Una tecnologia in grado di rendere più intelligente un collettivo di individui. Il sapere condiviso e "ufficiale", su cui si fonda la cultura di un intero popolo. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Una forma di sapere costruita insieme dalle persone, mettendo ognuno a disposizione degli altri le proprie conoscenze limitate.

Perché Jenkins si interessa allo spoiling, per descrivere il fenomeno della cultura convergente?. Perché gli consente di far vedere come funzionano le dinamiche dell'intelligenza collettiva. Perché dimostra l'importanza del paradigma dell'esperto nella generazione della cultura convergente. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Perché è un'attività che richiede l'utilizzo di diversi media.

Quale, tra le seguenti competenze culturali, NON è tipica dell'epoca della cultura convergente?. La capacità di unire la propria conoscenza a quella di altri. L'abilità di trovare collegamenti tra frammenti sparsi di informazione. Nessuna delle suddette risposte è corretta. La conoscenza mnemonica di testi o di parti di testi ritenuti fondamentali.

Quale delle seguenti affermazioni è scorretta?. Secondo Jenkins, la cultura che si deve apprendere nell'epoca della convergenza è più partecipativa di quella che si doveva apprendere in passato. Secondo Jenkins, la cultura che si deve apprendere nell'epoca della convergenza è più di tipo bottom-up, mentre quella che si doveva apprendere in passato era più di tipo top-down. Secondo Jenkins, la cultura che si deve apprendere nell'epoca della convergenza è talmente ampia che vengono meno gli spazi di affinità tra gli studenti e le materie che essi studiano, un fatto, questo, che in passato non avveniva. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Cosa intende Jenkins, quando parla di "photoshop per la democrazia"?. Il fatto che, con dei semplici software che tutti posseggono, oggi i cittadini possono partecipare alla vita politica più facilmente, manipolando le immagini prodotte dai mass media e facendo circolare interpretazioni differenti di queste ultime. Il fatto che il potere delle immagini è talmente forte, oggi, che per comunicare al meglio i politici devono saper attingere alle competenze tecniche necessarie per manipolarle. Il fatto che è necessario possedere delle competenze a proposito di come funziona photoshop, per capire se le immagini prodotte dai mass media per parlare di politica sono manipolate. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Cosa si intende per "cittadino monitorante", nell'epoca della cultura convergente?. Un cittadino che controlla la veridicità di ciò che dicono i media, o di ciò che. Un cittadino che controlla la politica e denuncia le sue malefatte. Un cittadino che si informa. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Perché il modding appare a Jenkins un buon esempio di collaborazione tra produttori e consumatori di contenuti dei mass media?. Perché dimostra che dare in mano alle persone lo sviluppo dei propri videogiochi preferiti fa sì che poi, questi ultimi, siano esattamente come li vogliono i loro giocatori. Perché dimostra che traducendo gratuitamente i propri film, serie tv e fumetti preferiti, i consumatori aiutano la diffusione e la vendita di questi ultimi. Perché dimostra che il gossip aiuta la diffusione dei contenuti di cui tutti parlano. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Perché, secondo Jenkins, il gossip generato dai mass media favorisce lo sviluppo della cultura convergente?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Perché il basso livello delle discussioni a cui dà origine allarga la base del numero di persone che vi possono prendere parte. Perché la gente preferisce discutere di tematiche leggere. Perché consente alle persone di discutere di questioni etiche spesso importanti, prendendo posizioni che dicono molto di loro e dei loro valori, senza doversi riferire a qualcuno che si conosce direttamente.

A cosa si riferisce Jenkins, quando parla di "collaborazionismo", nello studio del rapporto tra mass media e fandom?. Al fatto che esistono produttori che collaborano coi consumatori allo sviluppo o alla diffusione dei loro prodotti. Si tratta di un termine utilizzato in senso dispregiativo dai produttori, per parlare della collaborazione tra i consumatori, finalizzata al file sharing di contenuti piratati. Si tratta di un termine utilizzato per descrivere la collaborazione tra i produttori, al fine di proteggere i diritti d'autore dei loro prodotti, dall'attività creativa di tipo grassroots dei consumatori. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

A quale forma di cultura Jenkins associa quella prodotta dalla creatività grassroots?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Alla cultura di massa. Alla cultura elitaria, prodotta dagli intellettuali. Alla cultura popolare, altrimenti detta folk culture.

Che genere di programma televisivo è in grado di favorire meglio lo sviluppo della cultura convergente attorno a sé?. Il telegiornale. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Il talent show. Il programma contenitore.

Qual è il modo migliore, per i produttori dei contenuti dei mass media che innescano la cultura convergente, di monetizzare questo risultato?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Sponsorizzarli o utilizzare la strategia del product placement. Proteggere i propri diritti d'autore e impedire la nascita di fenomeni di creatività di tipo grassroots attorno a essi. Inserire al loro interno interruzioni pubblicitarie.

A quali tipi di consumatori si rivolgono i contenuti dei mass media che sono in grado di attivare le dinamiche della cultura convergente?. A quelli più razionali, che decidono di consumare un prodotto sulla base di calcoli numerici, considerazioni sul rapporto qualità/prezzo, eccetera. A quelli occasionali, che decidono di consumare un prodotto sulla base di scelte estemporanee. Nessuna delle suddette risposte è corretta. A quelli più appassionati, che prediligono i cosiddetti "lovemarks" e amano riunirsi in "brand communities".

Perché, secondo Jenkins, la convergenza aumenta il valore economico di alcuni tipi di prodotti dei mass media?. Perché aumenta il tempo di esposizione delle persone ai contenuti della comunicazione di massa. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Perché innesca e favorisce le dinamiche della cosiddetta "economia emozionale". Perché aumenta la possibilità che le persone entrino in contatto coi contenuti della comunicazione di massa.

Tra le seguenti dinamiche di funzionamento dei mass media, quale NON fa parte delle caratteristiche della convergenza individuate da Jenkins?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Netta distinzione tra la figura del produttore e del consumatore di contenuti. Importanza della creatività grassroots. Partecipazione.

Cosa si intende per "progetto di comunicazione transmediale" secondo Giovagnoli?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Un progetto di comunicazione che tiene insieme diversi media, in maniera tale che i contenuti di ognuno siano collegati a quelli dell'altro e che non possano sussitere senza il reciproco supporto. Una storia che muta in relazione ai diversi mezzi di comunicazione che la distribuiscono. Una forma narrativa che coinvolge diversi media ma resta identica nelle sue declinazioni sulle diverse piattaforme.

Cosa si intende per "progetto di comunicazione crossmediale" secondo Giovagnoli?. Un progetto di comunicazione che tiene insieme diversi media, in maniera tale che i contenuti di ognuno siano collegati a quelli dell'altro e che non possano sussitere senza il reciproco supporto. Una storia che muta in relazione ai diversi mezzi di comunicazione che la distribuiscono. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Una forma narrativa che coinvolge diversi media ma resta identica nelle sue declinazioni sulle diverse piattaforme.

Cosa si intende, quando si dice che la rimediazione è una forma di "mediazione di mediazione"?. Che ogni medium modifica il nostro modo di concepire gli altri media e noi stessi. Che ogni medium diventa parte della realtà e influenza il nostro modo di percepirla. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Che ogni medium ne rimedia altri.

Quali sono le due caratteristiche principali dei nuovi media, secondo Bolter e Grusin?. Sono allo stesso tempo molteplici e interattivi. Sono allo stesso tempo basati sull'automatismo della produzione dei contenuti e sulla cancellazione della presenza dell'interfaccia. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Sono complessi da utilizzare e molto opachi nella loro interfaccia.

Che tipo di riforma apportano i nuovi media alla struttura dell'io di chi li usa, secondo Bolter e Grusin?. Lo rendono più coerente e lineare. Lo rendono incoerente e disgregato. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Lo rendono più molteplice e complesso.

Perché la complessità dell'io e della visione della realtà contemporanea ha a che vedere col fenomeno della rimediazione?. Perché discende dai medesimi modelli culturali che determinano il modo di funzionare dei nuovi media e che i nuovi media contribuiscono a diffondere nella nostra società. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Perché man mano che i media progrediscono, ci offrono visioni della realtà sempre più complesse. Perché rimediare i media precedenti significa proporci esperienze più complesse di quelle che questi ultimi erano in grado di offrirci.

Cosa si intende con la fomula "rimediazione come inseparabilità tra mediazione e realtà"?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Che la rimediazione è in grado di darci accesso diretto alla realtà attraverso i media. Che la rimediazione trasforma la realtà in cui viviamo, facendocela apparire diversamente rispetto al passato. Che in alcuni casi la rimediazione produce forme di esperienza mediale che, pur apparendoci ipermediate, ci fanno passare il messaggio che la realtà è quella cosa mediata che viviamo attraverso il medium.

Cosa si intende con la formula "rimediazione come riforma"?. Che la rimediazione è in grado di modificare non solo il sistema dei media, ma anche il nostro io e la società in cui viviamo. Che la rimediazione è un fenomeno che si appoggia sul funzionamento dei media del passato, al fine di modificarli. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Che la rimediazione è il frutto dei grandi cambiamenti sociali.

Cosa accade ai vecchi media, quando un nuovo medium si dimostra più immediato?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Nulla: continuano a funzionare come prima e si ritagliano una propria nicchia, anche se ridotta rispetto al passato. I vecchi media cercano di inglobare il nuovo medium al loro interno. I vecchi media appaiono ipermediati e puntano a esasperare la loro offerta di ipermediazione.

Quale, tra le caratteristiche dei media ipermediati, è più tipica dell'attuale panorama dei nuovi media?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. La moltiplicazione dei punti di vista all'interno del mondo rappresentato. L'enfatizzazione della presenza dell'interfaccia. L'enfatizzazione della presenza dell'autore.

Quale delle seguenti opere propone un'esperienza più ipermediata?. Una cattedrale romanica. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Una cattedrale neoclassica. Una cattedrale barocca.

Quale, delle seguenti caratteristiche, non è tipica dei media ipermediati?. Ipermedialità. Molteplicità dei punti di vista sui contenuti proposti. Cancellazione dell'interfaccia. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Qual è la metafora che meglio rappresenta il concetto di ipermediazione?. Una finestra appannata, che ci consente di vedere fuori, ma che ci fa sentire che tra noi e il mondo c'è un elemento di mediazione. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Un quadro iperrealista. Un macchinario che è in grado di farci "vedere" i contenuti dei media come se fossero direttamente nel nostro cervello, senza la mediazione di alcuna interfaccia.

Cosa si intende per "ipermediazione", quando si riflette sulle dinamiche della rimediazione?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Il tentativo di rendere i media come una sorta di estensione dei nostri sensi, dunque qualche cosa di apparentemente invisibile. Quel certo modo di costruire i contenuti dei media che fa sentire come "mediato" il discorso che viene condotto attraverso di essi. Il tentativo di rendere facile e immediato l'utilizzo dell'interfaccia dei media.

Quale, tra le caratteristiche dei media immediati, è più tipica dell'attuale panorama dei nuovi media?. L'interattività. La cancellazione dell'interfaccia. Nessuna delle suddette risposte è corretta. La prospettiva lineare.

Quale delle seguenti opere propone un'esperienza mediale più immediata?. La descrizione di un paesaggio, all'interno di una lettera. La fotografia di un paesaggio. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Il dipinto di un paesaggio.

Perché, per ottenere l'effetto dell'immediatezza, è necessario cancellare ogni segno della presenza dell'autore dei contenuti dei media?. Perché sentire la presenza dell'autore dà l'impressione di poter interagire con lui. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Perché la presenza dell'autore svia l'attenzione da ciò che viene rappresentato dai contenuti dei media. Perché la presenza dell'autore dà l'impressione di una forte mediazione tra i contenuti dei media e ciò che essi rappresentano.

Perché la prospettiva lineare ha a che vedere con l'immediatezza?. Perché è una tecnica molto semplice per riprodurre la realtà dentro ai contenuti dei media. Perché le persone la riconoscono come la tecnica migliore per rappresentare la realtà. Perché riproduce fedelmente le proporzioni delle cose a cui ci si riferisce attraverso i media, dando l'impressione che i media stessi siano una finestra sul mondo che rappresentano. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Che tipo di esperienza ci offrono i media "immediati"?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Puntano a scomparire, dandoci l'impressione di essere un'estensione dei nostri sensi. Puntano ad aumentare a dismisura le nostre fonti di informazione sulla realtà che ci circonda. Puntano a renderci consapevoli del fatto che tra la realtà e la sua rappresentazione mediatica c'è un diaframma, fatto del linguaggio e dell'interfaccia dei media stessi.

Quale delle seguenti caratteristiche non è tipica dei media "immediati"?. L'automatismo produttivo. Nessuna delle suddette risposte è corretta. La moltiplicazione dei punti di vista sulle cose. L'interattività.

Qual è la metafora che meglio rappresenta il concetto di immediatezza?. Lo schermo che trasmette dati. La finestra aperta sul mondo. Nessuna delle suddette risposte è corretta. La finestra chiusa e appannata.

Cosa si intende per "immediatezza", quando si riflette sulle dinamiche della rimediazione?. Il fatto che il nuovo medium sia facile da usare. Il fatto che il nuovo medium faccia sentire pesantemente la presenza della sua mediazione rispetto a ciò di cui si parla, servendosi dei suoi contenuti e del suo apparato comunicativo. Il fatto che il nuovo medium dia l'impressione che non ci sia alcuna mediazione tra i suoi contenuti e ciò a cui essi si riferiscono. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

A quale film e a quale macchinario fanno riferimento Bolter e Grusin, per spiegare che cos'è l'immediatezza?. Al teletrasporto di Star Trek. Alla matrice di Matrix. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Al wire di Strange Days.

Verso cosa tende la rimediazione, secondo Bolter e Grusin?. Verso l'ipermediazione dell'esperienza mediale. Non si può dire: a volte tende verso l'immediatezza, altre verso l'ipermediazione. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Verso l'immediatezza dell'esperienza mediale.

Quale metafora si può utilizzare per rappresentare le dinamiche della rimediazione?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Quella della linea retta, che rappresenta l'evoluzione dei media in generale, grazie alla comparsa dei nuovi media. Quella della linea tratteggiata discontinua: un nuovo medium compare e fa fare come un salto, un'evoluzione, all'intero sistema dei media. Quella della circolarità: un nuovo medium rimedia i vecchi, che a loro volta si rimediano e lo portano a modificarsi.

Chi è l'autore a cui si rifanno Bolter e Grusin, formulando il concetto di "rimediazione"?. McLuhan. Lévy. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Greimas.

Cosa si intende per "rimediazione"?. McLuhan. Lévy. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Greimas.

Quale dei seguenti progetti di comunicazione non è intermediale?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Il Grande Fratello, che mette un gruppo di persone in una casa e poi racconta le loro vicende con la televisione i giornali, il web e la radio. La campagna pubblicitaria di Adidas "I kiss football", in cui l'azienda seleziona il proprio testimonial cercando tra le pagine di Myspace dei tifosi di calcio e utilizzando le immagini che trova in quel contesto, per confezionare i propri spot e il proprio sito. Il merchandising di Star Wars, che grazie al successo del film crea giocattoli, magliette e una serie di altri gadget che distribuisce su piattaforme diverse da quella cinematografica.

Cosa si intende, quando si parla di intermedialità?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Ci si riferisce a tutti quei progetti di comunicazione che si appoggiano in maniera coordinata e consapevolmente progettata a due o più media, senza la cui integrazione il progetto stesso non potrebbe esistere o sarebbe completamente un'altra cosa. Ci si riferisce a forme narrative che coinvolgono diversi media ma restano identiche nelle loro declinazioni sulle diverse piattaforme. Ci si riferisce a storie che mutano in relazione ai diversi mezzi di comunicazione che le distribuiscono.

Cosa vuol dire che nei progetti intermediali è necessario tenere conto della funzione che i media ricoprono nella comunicazione in generale?. Che bisogna capire come vengono di solito utilizzati al di fuori dei progetti intermediali, al fine di modificare le abitudini delle persone e innovare, proprio grazie all'intermedialità. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Che bisogna assegnare loro funzioni diverse e specifiche, all'interno del media mix del progetto. Che bisogna utilizzarli secondo le abitudini consolidate nella nostra società, pena il rischio del fallimento del progetto.

Quanti sono i punti principali che costituiscono il paradigma dell'intermedialità?. 8. 7. 9. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Cosa si intende per "paradigma dell'intermedialità"?. Un insieme di modelli culturali che determinano il nostro modo di pensare al linguaggio e alle pratiche di comunicazione dei progetti di comunicazione intermediali, in modo da poterceli prefigurare e da sapere sia come devono essere fatti, sia come devono essere fruiti. Una sorta di manuale di istruzioni, che tutti i professionisti usano, per costruire progetti di comunicazione intermediali. Nessuna delle suddette risposte è corretta. La moda di costruire progetti di comunicazione intermediali, per differenziarsi dalle forme di comunicazione tipiche dei vecchi media.

Cosa si intende per "media mix" di una campagna di comunicazione intermediale?. Le strategie di diffusione dei medesimi contenuti su media differenti, al fine di raggiungere il maggior numero di persone possibile. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Il modo in cui si mescolano i linguaggi di media differenti, producendo contenuti ibridi. L'insieme dei media utilizzati per la campagna e delle funzioni comunicative progettate per questi ultimi, al fine di integrarli al meglio e di dare origine a un'esperienza comunicativa che non potrebbe esistere, senza questa integrazione.

Cosa vuol dire che l'intermedialità conduce all'ibridazione dei media?. Che induce ogni singolo medium che fa parte del suo media mix a modificare sia il proprio linguaggio, sia le proprie pratiche di utilizzo, ibridandole con quelle di altri mezzi di comunicazione. Che dà origine a campagne di comunicazione miste, in cui si utilizzano più media. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Che dà origine a prodotti di comunicazione complessi, in cui convivono i contenuti di media differenti.

Tra i programmi storici della televisione, quale può essere visto come il capostipite dei programmi intermediali?. Un giorno in pretura. Grande Fratello. Nessuna delle suddette risposte è corretta. X Factor.

A quale tipo di "rivoluzione" si deve collegare l'intermedialità, secondo Ferraro?. Alla rivoluzione tecnologica. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Alla rivoluzione industriale. Alla rivoluzione multimediale.

In che senso la campagna Adidas "I kiss football" è intermediale?. Perché si serve di più media per raccontare la storia di un personaggio fittizio. Perché i medesimi contenuti vengono diffusi su più media differenti. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Perché parla di un personaggio che utilizza vari media per comunicare con altri personaggi.

Cosa si intende per "progressiva sparizione dei confini del testo", nel paradigma dell'intermedialità?. Che i testi diventano sempre più lunghi, al fine di mantenere il pubblico "incollato" ai progetti di comunicazione che gli vengono indirizzati. Che i testi che compongono un progetto di comunicazione intermediale si richiamano e si collegano tra di loro, completandosi in modo tale da dare l'impressione che il loro confine non sia facilmente identificabile. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Che chi progetta contenuti intermediali, poiché persegue l'immersività, non vuole dare l'impressione di comunicare attraverso testi, che in fondo sono contenuti mediatici e danno quindi una sensazione di ipermediazione.

Da dove nasce l'intermedialità?. Dall'esigenza delle major di Hollywood di utilizzare più canali di comunicazione per sviluppare i contenuti dei loro franchise. Dall'esigenza dei grandi investitori di diversificare i loro investimenti su media diversi. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Dall'esigenza dei grandi produttori di contenuti per l'intrattenimento di diversificare la loro offerta.

Cosa si intende per "contenuti modulari", nel paradigma dell'intermedialità?. Contenuti confezionati in modo tale da poter essere fruiti su piattaforme differenti. Contenuti che si richiamano l'un l'altro, all'interno del media mix di un progetto intermediale. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Contenuti differenti, progettati secondo il linguaggio e le logiche tipiche di media differenti, che svolgono la funzione di comunicare le medesime informazioni su tutte le piattaforme che compongono il media mix di un progetto intermediale.

Cosa si intende per "fine della specializzazione dei media", nel paradigma dell'intermedialità?. Il fatto che non ci sia un medium più importante degli altri, nel media mix di una campagna di comunicazione intermediale. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Il fatto che tutti i media possano essere utilizzati per veicolare i medesimi contenuti di una campagna di comunicazione. Il fatto che ogni medium può rimediare gli altri, che un tempo avevano linguaggi e funzioni comunicative differenti, diventando come una sorta di "metamedium".

Quale delle nove caratteristiche del paradigma dell'intermedialità è la più pertinente per descrivere il significato del progetto del film di Greenaway, intitolato "Le valigie di Tulse Luper"?. La trasformazione dei media in spazi sociali. La fine della specializzazione dei singoli mezzi di comunicazione. La progressiva sparizione del concetto di testo dai confini chiaramente delimitati. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Perché Kill Bill Vol. 1 può essere considerato un film con alcune caratteristiche intermediali?. Perché la sua fruizione è pensata per avvenire in contemporanea con quella di altri testi. Perché ibrida i linguaggi di media diversi ed è costruito come assemblaggio di contenuti modulari. Perché è pensato per favorire una fruizione personalizzata da parte del suo spettatore. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Cosa si intende per "grado zero" dell'intermedialità, oggi?. Creare un sito web che pubblicizza i contenuti di un progetto di comunicazione costruito per un'altra piattaforma (Tv, cinema, eccetera). Nessuna delle suddette risposte è corretta. Creare un sito web che aggrega i commenti delle persone sui social network, a proposito di un progetto di comunicazione costruito per un'altra piattaforma (Tv, cinema, eccetera). Creare un sito web che consente di fruire i contenuti di un progetto di comunicazione costruito per un'altra piattaforma (Tv, cinema, eccetera) e di commentarli attraverso i social.

Tra i nove tratti distintivi del paradigma dell'intermedialità, qual è quello che ha più a che fare con la funzione svolta dai siti web nel media mix dei progetti di comunicazione intermediali?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. L'ibridazione del linguaggio di diversi media. L'organizzazione modulare dei contenuti. L'importanza di produrre dei metatesti che permettano di orientarsi all'interno del media mix del progetto intermediale.

Qual è, tra quelli che riconosciamo come "nuovi media", quello che punta maggiormente a dare l'impressione della contemporaneità di diversi flussi informativi?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Il cinema che si serve degli Arg per rendere più immersiva l'esperienza dei film. I giornali, che nelle loro versioni per tablet e smartphone, collegano file audiovisivi agli articoli che riportano le notizie. Le applicazioni di realtà aumentata per gli smartmedia, che fanno convergere sugli schermi dei nostri device vari contenuti mediali legati ai luoghi in cui ci troviamo.

Cosa si intende per "personalizzazione dei contenuti", nel paradigma dell'intermedialità?. Il fatto di moltiplicare il più possibile l'offerta di contenuti, affinché chiunque possa trovare qualcosa di suo gradimento. Il fatto che chi progetta questi contenuti faccia delle ricerche di mercato, per stabilire come confezionarli, in modo tale che il proprio pubblico possa trovarli di suo gradimento. Il fatto che i destinatari di questi progetti di comunicazione non debbano fruire passivamente i loro contenuti, ma possano sentirsi coinvolti attivamente nella scelta di come interagirvi. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

In che senso i progetti di comunicazione intermediale privilegiano uno sguardo soggettivante sul mondo di cui parlano?. Sono pensati per una fruizione personalizzata, che possa soddisfare l'interesse soggettivo di chiunque. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Sono interattivi e, dunque, privilegiano lo sguardo soggettivo dei loro utenti. Vengono costruiti per filtrare il racconto dei mondi di cui parlano, dal punto di vista soggettivo dei personaggi e dei soggetti che li popolano, in modo da favorire l'immedesimazione, altrettanto soggettiva, dei loro destinatari.

Perché è così importante il ruolo dei metatesti nelle campagne di comunicazione intermediale?. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Perché i metatesti sono forme di testualità molto moderne. Perché i metatesti sono forme di testualità complesse, che rispecchiano la forma mentis dei destinatari dei progetti intermediali. Perché i metatesti servono per tenere insieme le diverse forme di testualità presenti nel progetto complessivo e di orientarsi all'interno di quest'ultimo.

In che senso i progetti di comunicazione intermediale trasformano i media in spazi sociali?. Consentono alle persone di fare società direttamente al loro interno, in spazi più o meno virtuali progettati per far stare insieme i loro destinatari. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Producono contenuti di cui la gente ama discutere nei luoghi e negli spazi della propria vita quotidiana. Producono contenuti che influenzano la vita sociale delle persone, le quali li utilizzano per parlare di sé e dei propri gusti personali con gli altri.

Qual è la funzione dei brand intermediali nella costruzione della socialità dei loro destinatari?. Sono il frutto di grandi investimenti e dunque i loro contenuti sono migliori e più interessanti di altri. Sono molto visibili e attirano dunque molta gente al loro interno. Sono costruiti attorno a sistemi di valori e visioni del mondo molto chiari e riconoscibili, che accomunano le persone che li condividono, creando i presupposti per la socialità al loro interno. Nessuna delle suddette risposte è corretta.

Quali problemi legati ai progetti di comunicazione intermediale ha portato alla luce la serie Tv "Mad Men"?. Il fatto che le persone non si sentono rappresentate dai personaggi di finzione e, dunque, non socializzano negli spazi virtuali a essi dedicati. Nessuna delle suddette risposte è corretta. Il fatto che il successo inaspettato può mettere a nudo l'inadeguatezza degli spazi sociali approntati per un numero esiguo di persone. Il fatto che non sempre la gente vuole essere convogliata negli spazi sociali approntati dai progettisti intermediali, ma che è importante lasciare che la socialità legata a questo genere di contenuti nasca dove lo desiderano i loro destinatari.

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