1 La lettera H:
A Può raddoppiare se intervocalica salvo rare eccezioni B Indica la sonorità di -g- e -c- davanti alle vocali -e- e -i- C Indica il suono duro di -c- e -g- davanti alle vocali -e- e -i- D Non è mai utilizzata per la trascrizione di forme esclamative. 2 I plurali delle parole in -cia e -gia:
A Chiedono la -i- se il gruppo è preceduto da consonante B Chiedono la -i- se il gruppo è preceduto da vocale C Non ammettono la -i- al plurale D Chiedono la -i- al plurale solo in caso di s impura o raddoppiamento intervocalico. 3 L'utilizzo di -CU- e -QU- :
A Non è vincolato da alcuna regola pratica B Segue delle precise norme ortografiche che impongono l'uso di Q nel raddoppiamento C Segue una sola norma ortografica per il suono -cq- D Varia a seconda del tipo di raddoppiamento imposto dalla norma ortografica . 4 Le parole che conservano la grafia latina originale:
A Non ammettono l'utilizzo del gruppo -li- nella grafia B Non seguono una specifica norma ortografica C Chiedono l'uso del gruppo -gli- e non -li- D Chiedono l'uso del gruppo -li- e non -gli-. 5 La corretta divisione in sillabe della parola MARASCHINO è:
A Mar-a-schi-no B Ma-ra-schi-no C Ma-ras-chi-no D Mar-as-chi-no . 6 Una sillaba aperta:
A Permette di andare a capo a piacimento B Termina in consonante C Permette l'aggregazione di altre sillabe D Termina in vocale . 7 La parola POLIMORFO:
A Appartiene ai gruppi di trisillabi B E' un polisillabo C E' un bisillabo D Appartiene al gruppo dei monosillabi. 8 La S impura, nella divisione in sillabe:
A Va isolata in una sola sillaba B Fa sillaba con la vocale successiva C Fa sillaba con la vocale precedente D Non va mai a capo nella divisione. 9 La corretta divisione in sillabe delle parole UN'ANATRA è:
A Un'-a-na-tra B U-n'a-na-tra C Un'a-na-tra D Un'-ana-tra
. 10 Nella divisione in sillabe, le consonanti doppie:
A Vanno sempre divise B Non si dividono C Non vengono contemplate D Si annullano. 1 Congelare, dal punto di vista dell'accentazione, è una parola:
A Piana B Sdrucciola C Bisdrucciola
D Atona . 2 La particella pronominale della parola SCRIVIMI è:
A Proclitica B Piana C Accentata D Enclitica
. 3 La maggior parte delle parole dell'italiano è:
A Enclitica B Atona C Sdrucciola D Piana. 4 L'accento acuto:
A Indica un suono aperto B Si utilizza solo sulle vocali E ed O C Si utilizza su tutte le vocali D Non va mai scritto in italiano. 5 L'accento circonflesso sulla parola principî:
A Indica che l'ultima sillaba non è accentata B Indica che l'ultima sillaba è accentata su due diverse vocali C Indica la contrazione di due vocali in una sola D Indica una diversa pronuncia del plurale della parola principio
. 6 Sui monosillabi con una sola vocale, l'accento grafico è:
A Vietato B Facoltativo C Permesso D Obbligatorio. 7 Sulle parole QUI e QUA l’accento grafico è:
A Permesso B Facoltativo C Obbligatorio
D Vietato. 8 Sui composti di -tre l'accento grafico è:
A Obbligatorio B Permesso C Facoltativo
D Vietato . 9 Sulle parole omografe, l'uso dell'accento grafico è:
A Permesso B Obbligatorio C Facoltativo D Vietato. 10 L'accento tonico in italiano è di tipo:
A Orale B Scritto C Grafico D Acuto. 1 La soppressione della vocale finale di una parola non accentata davanti a un'altra parola che inizia per vocale o per H, si chiama:
A Elisione B Troncamento C Anafora D Apostrofo. 2 UN'ALTRA chiede l'apostrofo perché:
A Si tratta di elisione della A di UNA davanti alla A di ALTRA B Non chiede l'apostrofo C Si tratta del troncamento della vocale A D Segnala che il nome è femminile e singolare. 3 Con l'avverbio CI davanti alle voci del verbo essere che cominciano con E, l'elisione è:
A Facoltativa B Obbligatoria C Vietata D Consigliata. 4 Con l'aggettivo dimostrativo QUESTO, l'elisione è:
A Obbligatoria
B Consigliata
C Vietata D Facoltativa. 5 Con i pronomi LI e LE l’elisione è:
A Facoltativa B Obbligatoria C Consigliata D Vietata . 6 Con i pronomi personali l'elisione è:
A Facoltativa B Obbligatoria
C Consigliata D Vietata . 7 L’elisione è sempre vietata:
A Con l’avverbi CI davanti alle voci del verbo ESSERE che iniziano per E B Con l’aggettivo dimostrativo QUESTO
C Nel caso in cui il nome sia maschile D Nel caso in cui vada a modificare la parola . 8 CI non si elide:
A Mai B Davanti a A, O, U C Davanti a E, O D Davanti al verbo essere. 9 L'uso dell'apostrofo a fine riga è:
A Facoltativo B Scorretto C Sconsigliato ma non scorretto D Scorretto ma non sconsigliabile . 10 L'apostrofo a fine riga è usato:
A In linguistica B In lessicografia C In tipografia D Nella scrittura a mano dei testi. 1 Il troncamento:
A Non va mai segnalato dall'apostrofo B Va segnalato dall'apostrofo solo per le parole femminili che iniziano per vocale C Va segnalato dall'apostrofo in tutte le parole femminili D Va sempre segnalato dall'apostrofo
. 2 La caduta della vocale o della sillaba finale di una parola davanti a un'altra parola che comincia per consonante o per vocale si chiama:
A Ellissi B Elisione C Troncamento D Apocope. 3 Parole comuni come Cavaliere, Signore, Ingegnare, Professore seguite da un nome proprio:
A Richiedono obbligatoriamente il troncamento B Vietano categoricamente il troncamento C Richiedono obbligatoriamente elisione D Vietano categoricamente l'elisione. 4 UNO e i suoi composti:
A Richiedono obbligatoriamente l'elisione B Vietano categoricamente il troncamento C Richiedono obbligatoriamente il troncamento D Vietano categoricamente l'elisione
. 5 Nelle parole che iniziano con PS (es: psicosi):
A Avviene un troncamento solo al femminile singolare
B Avviene apocope C Avviene troncamento D Non avviene troncamento. 6 Bello, Santo e Quello:
A Non richiedono troncamento B Richiedono obbligatoriamente troncamento C Hanno la possibilità del troncamento facoltativo D Richiedono apocope
. 7 ORA e i suoi composti:
A Non richiedono troncamento B Richiedono obbligatoriamente troncamento C Hanno la possibilità del troncamento facoltativo D Richiedono apocope
. 8 Nelle parole al plurale:
A Non avviene troncamento B Avviene troncamento solo in parole che iniziano con PS, X, Z, GN, e S IMPURA C L'apocope è obbligatoria D Il troncamento è obbligatorio
. 9 Po' (poco) è:
A Un troncamento B Un'elisione C Un' apocope D Un'ellissi. 10 L'apocope:
A Va segnalata sempre con l'apostrofo B Non va mai segnalata con l'apostrofo C Va segnalata con l'accento D Non va segnalata in nessun caso di caduta vocalica. 1 La punteggiatura è:
A Una serie di norme rigidissime e infallibili sul corretto utilizzo dei segni di interpunzione
B Un sistema di segni convenzionali volto a dare allo scritto la corretta intonazione
C Un insieme di segni di interpunzione regolato da norme esatte D Un insieme di segni grafici e interpuntivi che serve a regolare lo scritto senza affinità con il parlato. 2 L'intonazione:
A Si può avere nello scritto grazie alle virgole B Viene data allo scritto solo dai segni grafici C Si può avere solo nella lingua parlata D Viene data allo scritto dalla punteggiatura. 3 La punteggiatura:
A Non ha regole fisse B Segue le regole dettate dalla poesia C Ha regole rigide D Segue le regole dettate dalla prosa letteraria . 4 Prima delle congiunzioni avversative:
A La virgola non si usa mai B La virgola si deve usare per forza ogni volta C Si può usare la virgola D La virgola si usa solo se la congiunzione non è avversativa ma coordinante. 5 Tra soggetto e verbo:
A La virgola non si usa
B La virgola si deve usare per forza C Si usa la virgola
D La virgola si usa solo se il soggetto è un nome comune . 6 Per introdurre un discorso diretto si usa:
A Le virgolette alte B Il punto fermo C I due punti D Le virgolette basse. 7 Il punto e virgola:
A Si può usare al posto del punto fermo B Si può usare al posto della virgola
C Indica una sospensione più forte della virgola ma meno del punto fermo D Indica una sospensione più forte del punto fermo ma meno della virgola
. 8 La parte omessa di una citazione si indica:
A Tra parentesi quadre B Tra due trattini
C Tra due asterischi D Tra virgolette alte. 9 I titoli di giornale si segnalano attraverso:
A I trattini B Le virgolette alte C Gli asterischi D Le parentesi tonde. 10 La barretta:
A Indica alternanza tra due parole B Indica separazione tra due parole C Indica una sospensione tra due parole D Indica una citazione letteraria . 1 L'uso delle maiuscole è:
A Una convenzione di scrittura B Un obbligo morfologico insito nelle parole C Obbligatorio dopo il punto e virgola D Obbligatorio per i nomi comuni femminili
. 2 L'uso delle maiuscole:
A Segue regole fisse B Non segue alcuna regola C Segue rigidi schemi grafici D Segue delle norme convenzionali, non fisse . 3 Indicare il corretto utilizzo della maiuscola:
A Rivoluzione francese B Rivoluzione Francese C rivoluzione Francese D rivoluzione francese. 4 Indicare il corretto utilizzo della maiuscola:
A Monte Everest B monte Everest C monte everest D Monte everest . 5 Indicare il corretto utilizzo della maiuscola:
A il Fiume Giallo B il fiume Giallo C il fiume giallo
D Il Fiume giallo. 6 Indicare il corretto utilizzo della maiuscola:
A Porta genova B porta Genova C Porta Genova D porta genova. 7 Indicare il corretto utilizzo della maiuscola:
A Orsa Maggiore B orsa Maggiore
C orsa maggiore D Orsa maggiore . 8 Per le sigle:
A Si usano solo ed esclusivamente le maiuscole B Si usano solo ed esclusivamente le minuscole C Si può utilizzare sempre la maiuscola alla prima lettera
D Si può utilizzare la maiuscola solo alla prima lettera se la sigla è famosa. 9 Indicare il corretto utilizzo della maiuscola:
A Lorenzo il Magnifico B Lorenzo Il Magnifico C Lorenzo il magnifico
D lorenzo il Magnifico . 10 Indicare il corretto utilizzo della maiuscola:
A Papa Francesco B Papa francesco C papa Francesco D papa francesco
. 1 Finire, smettere, terminare sono: A Verbi difettivi B Verbi irregolari C Verbi aspettuali D Verbi indefiniti . 2 Radice e desinenza indicano:
A La struttura del verbo B La modalità del verbo
C La definizione del verbo D L'essenza del verbo . 3 Le persone del verbo sono:
A 3 B 2 C 6 D 7
. 4 I modi indefiniti sono:
A 3 B 2
C 4 D 5. 5 Il condizionale ha il tempo:
A Futuro B Passato C Trapassato D Imperfetto. 6 I verbi deboli:
A Sono atoni B Sono accentati alla radice C Sono accentati alla desinenza D Sono accentati indifferentemente alla radice o alla desinenza . 7 La coniugazione è irregolare:
A Quando cambia la forma del verbo B Quando cambia solo la radice del verbo C Quando non cambia né la radice né la desinenza del verbo D Quando cambia solo la desinenza del verbo
. 8 Potere, volere e dovere sono verbi:
A Servili B Irregolari C Sovrabbondanti
D Fraseologici. 9 Delinquere, Indulgere, Ostare sono verbi:
A Fraseologici B Irregolari C Sovrabbondanti D Difettivi. 10 Arrossare e Arrossire sono verbi:
A Sovrabbondanti B Irregolari C Difettivi
D Frseologici
. 1 Essere e Avere sono verbi:
A Ausiliari
B Difettivi
C Sovrabbondanti D Frasali . 2 Nei tempi composti della forma riflessiva:
A Si usa avere B Non si usano gli ausiliari C Si usa essere D Non si usa essere . 3 Il verbo essere:
A Si può sostituire solo con Stare B Si può sostituire solo con Avere
C Non si può sostituire in alcun caso D Si può sostituire con verbi che hanno la stessa funzione . 4 Egli sarebbe stato è:
A Condizionale passato B Condizionale trapassato C Indicativo trapassato remoto D Indicativo trapassato prossimo. 5 Noi fossimo stati è:
A Condizionale imperfetto B Condizionale passato C Congiuntivo passato D Congiuntivo trapassato. 6 Voi eravate stati è:
A Indicativo trapassato prossimo B Indicativo futuro anteriore C Indicativo trapassato remoto D Congiuntivo trapassato. 7 Essi saranno stati è:
A Indicativo futuro semplice B Indicativo futuro anteriore C Indicativo trapassato remoto D Congiuntivo trapassato. 8 Sii, imperativo presente è:
A Una forma arcaica di congiuntivo B Una forma arcaica di condizionale C Una forma inventata nel Quattrocento per sopperire al vuoto
D Una forma inutilizzata . 9 Ente:
A Si usa solo al posto di Essente Si usa solo in ambito letterario e giuridico C Si usa come sostantivo D Non si usa. 10 Suto:
A Viene sostituito da Stato per il participio B Non esiste
C Si usa in linguaggio giuridico
D Riguarda l'imperativo presente del verbo essere
. 2 Nei tempi composti dei verbi transitivi attivi:
A Si usa essere B Si usa avere C Si usa quasi sempre essere D Non si usano gli ausiliari. 3 Essere e Avere si usano:
A Per la formazione dei tempi semplici B Per la formazione dei modi indefiniti C Solo nella forma passiva dei verbi transitivi D Per la formazione dei tempi composti. 4 Tu avevi avuto è:
A Congiuntivo passato B Indicativo trapassato prossimo C Indicativo imperfetto D Condizionale passato
. 5 Egli abbia avuto è:
A Imperativo passato B Indicativo trapassato prossimo C Condizionale passato D Congiuntivo passato. 6 Essi avessero avuto è:
A Congiuntivo trapassato B Indicativo trapassato prossimo
C Condizionale passato D Congiuntivo passato . 7 Noi avremmo avuto è:
A Imperativo passato B Indicativo trapassato prossimo C Condizionale passato D Congiuntivo passato
. 8 Abbi è:
A Una forma arcaica di congiuntivo B Il gerundio presente C Una forma arcaica di condizionale D Un congiuntivo passato . 9 Avente si usa:
A Regolarmente nell’italiano standard scritto e parlato B Mai in italiano C In forma arcaica D Nel linguaggio giuridico. 10 Abbiente si usa:
A Sia in funzione verbale che aggettivale
B Come un gerundio C Solo in funzione di aggettivo o sostantivo D Solo in funzione verbale. 1 Il congiuntivo ha:
A 6 tempi verbali B 4 tempi verbali C Solo 2 tempi verbali D 7 tempi verbali
. 2 Dopo espressioni impersonali, il congiuntivo:
A Si usa nelle proposizioni indipendenti B Non si usa in nessun caso C Si usa nelle proposizioni dipendenti D Si usa solo nelle principali ma mai nelle subordinate
. 3 Il tempo del congiuntivo che esprime anteriorità o contemporaneità rispetto alla reggente è:
A Presente B Imperfetto C Trapassato
D Passato
. 4 Il trapassato congiuntivo, rispetto alla reggente esprime:
A Anteriorità B Contemporaneità C Anteriorità e contemporaneità D Mai anteriorità, solo contemporaneità
. 5 Che egli sia stato vestito è:
A Congiuntivo trapassato passivo B Congiuntivo passato attivo C Congiuntivo passato passivo D Congiuntivo trapassato attivo. 7 Che egli sia sentito è:
A Congiuntivo trapassato passivo B Congiuntivo imperfetto attivo C Congiuntivo presente passivo D Congiuntivo trapassato attivo
. 8 Che io sia vestito è:
A Congiuntivo presente attivo B Congiuntivo imperfetto attivo C Congiuntivo presente passivo D Congiuntivo trapassato attivo . 9 Che essi fossero stati visti è:
A Congiuntivo trapassato attivo B Congiuntivo passato attivo
C Congiuntivo presente passivo D Congiuntivo trapassato passivo
. 10 Che voi amaste è:
A Congiuntivo imperfetto attivo B Congiuntivo imperfetto passivo C Congiuntivo presente attivo D Congiuntivo trapassato attivo. 1 I tempi del condizionale sono:
A Presente e futuro B Presente, imperfetto, passato e trapassato C Presente e passato D Presente e imperfetto
. 2 Per esprimere una notizia di cui chi parla non è certo si usa:
A Il participio passato B L’indicativo C Il congiuntivo
D Il condizionale . 3 Per esprimere un concetto futuro si può utilizzare:
A Il condizionale passato B Il congiuntivo trapassato C L'indicativo imperfetto
D Il congiuntivo presente passivo . 4 Dopo "se" si usa il condizionale:
A Se si è certi che una condizione si verifichi B Se non si è certi che una condizione si verifichi C Mai, si usa il congiuntivo
D Se non si può incontrare un doppio congiuntivo . 5 Noi voteremmo è:
A Condizionale passato passivo B Condizionale passato attivo C Condizionale presente passivo D Condizionale presente attivo
. 6 Essi sarebbero stati interpellati è:
A Condizionale passato passivo B Condizionale passato attivo C Condizionale presente passivo D Condizionale presente attivo
. 7 Io avrei vinto è:
A Condizionale passato passivo B Condizionale passato attivo C Condizionale presente passivo D Condizionale presente attivo . 8 Io sarei salutato è:
A Condizionale passato passivo B Condizionale passato attivo C Condizionale presente passivo D Condizionale presente attivo. 9 Voi non sareste stati eletti è:
A Condizionale passato passivo B Condizionale passato attivo C Condizionale presente passivo D Condizionale presente attivo. 10 Io me ne andrei è:
A Condizionale passato passivo B Condizionale passato attivo C Condizionale presente passivo D Condizionale presente attivo . 1 Nei verbi transitivi:
A L'azione passa dal soggetto al complemento oggetto B L'azione ritorna sul soggetto C L'azione resta sul verbo
D L'azione non passa sul complemento oggetto
. 2 Mangiare è un verbo:
A Intransitivo B Riflessivo C Transitivo D Impersonale. 3 I verbi transitivi hanno come ausiliare:
A Essere B Avere C Sia essere che avere D Solo ed esclusivamente il verbo essere
. 4 I verbi intransitivi:
A Non hanno il complemento di termine B Ammettono il complemento oggetto sempre C Non ammettono il complemento oggetto D Sono quelli in cui l'azione transita dal soggetto all'oggetto
. 5 L'ausiliare dei verbi intransitivi è:
A Di norma essere B Mai essere, sempre avere C Avere, con rare eccezioni D Solo ed esclusivamente il verbo essere . 6 Quando il complemento oggetto ha la stessa radice del verbo:
A I verbi transitivi non ammettono la forma passiva B I verbi intransitivi necessitano del si passivante C I verbi transitivi possono essere usati intransitivamente D I verbi intransitivi possono essere usati transitivamente. 7 L'uso corretto del SI passivante è:
A Vendonsi appartamenti B Vendesi appartamenti
C Vendesi monolocali D Si vende appartamenti
. 8 Nella forma riflessiva le particelle mi, ti, ci, vi, si:
A Fungono da complemento di termine Fungono da complemento oggetto C Non vanno utilizzate in nessun caso
D Fungono da rafforzativo del verbo. 9 MI asciugo le mani è una forma:
A Riflessiva B Riflessiva reciproca C Riflessiva apparente D Intransitiva
. 10 Sara e Mara si odiano è una forma:
A Riflessiva B Riflessiva reciproca C Riflessiva apparente D Intransitiva. 1 Le preposizioni formano:
Complementi diretti B Complementi indiretti Periodi coordinati
D Locuzioni avverbiali indirette. 2 Le preposizioni hanno funzione:
A Subordinante B Allocutiva C Diretta D Coordinante
. 3 Nello è:
Una preposizione impropria Una locuzione prepositiva Una preposizione propria Una preposizione semplice. 4 Sugli è:
Una preposizione impropria Una locuzione prepositiva Una preposizione propria Una preposizione semplice. 5 Accanto a è:
Una preposizione impropria B Una locuzione prepositiva C Una preposizione propria
D Una preposizione semplice. 6 La preposizione di:
A Non perde mai la i finale B Fa parte delle preposizioni articolate C Può perdere la finale per elisione D Fa parte delle locuzioni prepositive
. 7 Le locuzioni prepositive:
A Hanno sempre un unico significato specifico B Variano il significato a seconda della frase C Variano il significato a seconda della preposizione D Hanno un significato variabile a seconda della preposizione indiretta che segue . 8 A può indicare:
A Solo luogo B Sia luogo che tempo C Solo tempo D Mezzo o modo . 9 Scrivere a penna è:
A Corretto B Assolutamente scorretto C Scorretto ma adattato nell'uso D Corretto ma non utilizzato in italiano
. 10 Salire in treno è:
Scorretto ma accettato Assolutamente scorretto C Scorretto ma adattato nell'uso D Corretto ma non utilizzato in italiano . 1 La frase complessa:
Ha un solo verbo E' particolarmente lunga C Può avere uno o più verbi D Ha più di un verbo. 2 La frase semplice:
A Ha un solo verbo B E' particolarmente lunga
C Può avere uno o più verbi D Ha più di un verbo . 3 Nella frase "Il silenzio fu rotto" manca:
A Il verbo B La norma C La completezza D Il soggetto. 4 Carla legge è una frase:
A Minima B Semplice C Complessa D Incompleta . 5 La riduzione alla frase minima:
A Non si può fare sempre B Si deve fare ogni volta che si fa un'analisi logica
C Non si deve fare quando ci sono due verbi D Si può fare in ogni caso
. 6 La frase minima è composta da:
A Soggetto e attributo B Predicato C Soggetto e predicato D Soggetto e apposizione . 7 Il processo inverso all'espansione di una frase minima si chiama:
Induzione Minimalizzazione Decremento Riduzione . 8 L’espansione di una frase minima riguarda:
Solo il gruppo del soggetto Il gruppo del predicato ma non il gruppo del soggetto Il gruppo del soggetto o il gruppo del predicato, mai insieme
D Il gruppo del predicato e il gruppo del soggetto. 9 Nella frase: Il mio gatto Jack mangia. Quel mio è:
aggettivo qualificativo Pronome Apposizione Attributo. 10 Nella frase: Il mio gatto Jack mangia. Gatto è:
Apposizione Pronome Attributo Aggettivo qualificativo
. 1 Ciò di cui parla il predicato si chiama:
Apposizione Ellissi Oggetto Soggetto. Nella frase: Un urrà accolse il papa in Piazza S. Pietro, il soggetto è:
Un Accolse Il Papa Un urrà. 3 Le subordinate soggettive sono:
A Frasi mancanti del soggetto B Frasi in cui il soggetto è costituito dall'intera frase C Frasi in cui il soggetto è un'interiezione D Frasi in cui il soggetto può essere eliminato a piacimento. 4 Indica la risposta esatta:
La folla grideranno
La folla gridavano La folla gridava La folla gridano . 5 Solitamente il soggetto:
Evidenzia l'elemento nuovo di una frase Si posiziona indifferentemente Segue il verbo Precede il verbo . 6 Delle case sono state vendute. La frase indica:
Un soggetto partitivo Un soggetto logico Un soggetto ellittico UN soggetto posposto . 7 Con le costruzioni di si + intransitivo, il soggetto:
A Resta in posizione seguente al predicato B Rimane sottinteso C Manca del tutto D Viene posposto. 8 Il soggetto che compie l'azione è detto:
A Soggetto grammaticale B Soggetto logico C Soggetto partitivo D Soggetto ellittico. 9 Attributi, apposizioni e complementi sono elementi:
Del gruppo del soggetto B Del gruppo del predicato
C Del gruppo nominale logico D Del gruppo attributivo complementare indiretto
. 10 Un predicato:
Può avere più soggetti solo se si tratta di nomi propri di persona Può avere massimo due soggetti Non può avere più soggetti Può avere più soggetti. 1 Il predicato verbale:
Può formare frase da solo con tutti i verbi Può formare frase da solo con i verbi impersonali Ha bisogno dei verbi copulativi o del verbo essere Non forma mai frase da solo . 2 Il canarino cinguetta è:
Un predicato verbale limitativo Un complemento predicativo del soggetto Un predicato nominale Un intransitivo assoluto. 3 L'avverbio Non:
A Si stacca dal predicato nell'analisi logica B Non si separa dal predicato C Si separa dal predicato solo se seguito da un verbo all'infinito D Non si separa dal predicato tranne in caso di intransitivo assoluto. 4 La frase ellittica del predicato ha:
A Il verbo espresso all'infinito B Il verbo intransitivo assoluto C Il verbo sottinteso D Il soggetto formato da un predicato verbale. 5 Trasformando il verbo in un nome si ottiene:
Un predicato verbale limitativo
Un complemento predicativo del soggetto Una frase nominale Un intransitivo assoluto . 6 Buonasera, è:
Un predicato verbale limitativo Un complemento predicativo del soggetto Una frase nominale Un intransitivo assoluto. 7 Patti chiari, amicizia lunga è:
Un predicato verbale limitativo
Una frase nominale Un complemento predicativo del soggetto Un intransitivo assoluto. 8 La coppia copula + parte nominale si chiama:
Predicato nominale Predicato Predicato verbale Complemento predicativo del soggetto . 9 Il ragazzo cresce robusto, è:
Complemento predicativo del soggetto Un predicato verbale Una frase nominale Un predicato nominale. 10 Il bambino è bello, è:
Un predicato verbale
Complemento predicativo del soggetto Una frase nominale Un predicato nominale. 1 I nomi o pronomi, da soli o preceduti da preposizioni, o anche avverbi, che si aggiungono al soggetto, al predicato o a qualsiasi altro elemento della frase, per completarne il significato, sono:
Complementi Attributi Locuzioni Apposizioni . 2 I complementi possono essere formati:
Da verbi, nomi e aggettivi sostantivati Da avverbi, nomi e aggettivi Da nomi o qualsiasi altra parte del discorso sostantivata Solo da nomi. 3 I complementi indiretti:
Sono legati direttamente al verbo da cui dipendono Sono legati al verbo o nome da cui dipendono da articoli o particelle Sono legati al verbo o nome da cui dipendono da preposizioni Non sono legati al nome da cui dipendono. 4 Il complemento che indica la persona, l'animale o la cosa su cui cade direttamente l'azione compiuta dal soggetto ed espressa da un verbo transitivo attivo, è:
Il complemento d'agente
Il complemento predicativo del soggetto Il complemento oggetto il complemento predicativo dell'oggetto. 5 Nella frase: Ho visto delle porte davvero belle al negozio. Delle porte è:
Complemento di specificazione Complemento d'agente Complemeneto predicativo dell'oggetto Complemento oggetto partitivo. 6 Il complemento oggetto può essere costituito:
Da pronomi personali solo se tonici Da pronomi personali tonici e non atoni Da pronomi personali atoni e non tonici Da pronomi personali atoni e tonici . 7 Nella frase: Il professore ha trovato ben elaborata la mia tesina. Ben elaborata è:
Complemento predicativo del soggetto Complemento di specificazione Complemento oggetto partitivo Complemento predicativo dell'oggetto . 8 Il complemento predicativo dell'oggetto può completare:
A Qualsiasi avverbio intransitivo che abbia il complemento oggetto espresso B Qualsiasi verbo servile ma non i fraseologici e i transitivi C Qualsiasi verbo transitivo attivo che abbia il complemento oggetto espresso D Ogni verbo transitivo e intransitivo purché passivo. Nella frase: L'hanno assunta in qualità di direttore del settore commerciale. In qualità di direttore è:
Complemento predicativo del soggetto Complemento di specificazione Complemento oggetto partitivo Complmeneto predicativo dell'oggetto. 10 Con i verbi elettivi:
Il complemento predicativo dell'oggetto è vietato assolutamente Non si può avere il complemento predicativo del soggetto Non si può avere il complemento predicativo dell'oggetto Si può avere il complemento predicativo dell'oggetto . 1 Il complemento che serve a precisare il significato dell'elemento cui si riferisce, è:
A Il complemento di modo B Il complemento partitivo C Il complemento di specificazione D Il complemento di denominazione. 2 Nella frase Alcuni dei parenti non sono venuti a cena ieri sera. Dei parenti è:
Soggetto partitivo Complemento di specificazione Complemento partitivo Complemento oggetto partitivo. 3 I numerali reggono di norma:
Il complemento di specificazione Il complemento di denominazione Il complemento partitivo Il complemento di modo . 4 Il complemento che risponde alla domanda Di quale nome, è:
Il complemento di denominazione Il complemento di specificazione Il complemento partitivo Il complemento di modo . 5 Il complemento che risponde alla domanda A chi? A che cosa? È:
A Il complemento di modo B Il complemento partitivo C Il complemento di termine D Il complemento di denominazione. 6 Nella frase: La pianta è stata annaffiata da mia madre. Da mia madre è un complemento:
A Di causa efficiente B D'agente C Di termine D Di specificazione. 7 Nella frase: la pianta è stata annaffiata dalla pioggia. Dalla pioggia è un complemento:
A Di causa efficiente B D'agente C Di termine D Di specificazione. 8 Nella frase: si avvia serenamente verso la vecchiaia. Verso la vecchiaia è:
A Complemento di moto a luogo B Complemento partitivo C Complemento di luogo figurato D Complemento di moto per luogo . 9 Cesare è nativo di Roma. In questa frase il complemento di Roma è:
D Complemento di specificazione C Complemento di luogo figurato B Complemento partitivo A Complemento di origine. 10 Mario si è separato da Rita. Nella frase il complemento da Rita è:
D Complemento di separazione C Complemento di luogo figurato B Complemento partitivo A Complemento di moto da luogo . 1 Nella frase: si vedeva la felicità per il lieto evento. Per il lieto evento è:
A Complemento di mezzo B Complemento di fine C Complemento di causa D Complemento di relazione. 2 Nella frase: Devo muovermi per non fare tardi. Per non fare tardi è:
A Complemento di mezzo B Complemento di fine C Complemento di causa D Complemento di relazione. 3 Nell'espressione: La barca a remi: a remi è:
Complemento di relazione
Complemento di causa Complemento di materia Complemento di mezzo o strumento. 4 Nella frase: Ho cucito una camicia su misura. Su misura è:
Complemento di materia Complemento di fine Complemento di mezzo Complemento di modo
. 5 Nella frase: Maria è andata ad abitare con Camilla. Con Camilla è:
Complemento di fine Complemento di causa Complemento di compagnia Complemento di unione. 6 Nella frase: Maria è riuscita a litigare con Camilla. Con Camilla è:
Complemento di modo
Complemento di relazione Complemento di compagnia Complmeneto di unione. 7 Nella frase: L'armatura è costruita in ferro. In ferro è:
Complemento di modo Complemento di relazione Complemento di mezzo Complemento di materia . 8 Nella frase: Hanno parlato molto male di Pietro. Di Pietro è:
Complemento di compagnia o unione
Complemento di relazione Complemento di argomento Complemento di termine . 9 Nella frase: Professore, posso uscire un attimo? Professore è:
Complemento di compagnia o unione Complemento di argomento Complemento di esclamazione Complemento di vocazione . 10 Nella frase: Uffa! Non ti sopporto più! Uffa è:
Complemento di mezzo Complmento di esclamazione Complemento di vocazione Complmeneto di unione . Nella frase: in quanto a bontà, Mario è un campione. In quanto a bontà è un complemento di:
Sostituzione Vantaggio Limitazione Stima. 2 Nella frase: Ho scritto il tema meglio di Anna. Meglio di Anna è un complemento di:
Sostituzione Paragone Limitazione Stima . 3 Nella frase: Ho incontrato un professore dalla preparazione impeccabile. Dalla preparazione impeccabile è complemento di:
Limitazione Stima Sostituzione Qualità
. 4 Questa pianta ha bisogno d'acqua. La frase esprime un complemento di:
Qualità Limitazione Stima Privazione. 5 L’albergo dista 200 metri dalle piste. In questa frase 200 metri è complemento di:
Distanza Sostituzione Limitazione Stima . Rossi è stato condannato a tre anni di galera. Il complemento qui espresso è un complemento di:
Limitazione Tempo determinato Pena Colpa. 7 Nonostante Maria in disaccordo, abbiamo comprato quella barca. In questa frase Nonostante Maria è un complemento:
Di esclusione Di privazione Di limitazione Concessivo. 8 Nella frase: Abbiamo versato 100 euro a testa. A testa è un complemento:
Di limitazione Concessivo Di privazione Distributivo. 9 Sopporta tutto, meno che la noia. In questa frase compare un complemento di:
Pena
Limitazione Privazione Esclusione. 10 Il complemento predicativo del soggetto vuole le preposizioni:
A Di, a, da, per, tra e fra B Da, in, su, per C Di, a, da, in, per D Di, a , su, tra, fra. 1 Un pensiero compiuto, formato da una o più proposizioni, organicamente collegate tra loro, separato dal resto del discorso con un segno di punteggiatura forte si chiama:
Periodo Subordinata Proposizione Frase semplice
. 2 Un periodo è formato:
A Da tante proposizioni quanti sono i predicati B Da tante proposizioni quanti sono i soggetti C Da tante proposizioni quanti sono i participi D Da tante proposizioni quanti sono i verbi reggenti. 3 La proposizione indipendente di un periodo è detta:
Principale Sorretta Centrale Subordinata. 4 Le congiunzioni coordinative collegano:
Le proposizioni subordinate alle principali Le proposizioni principali tra loro Le proposizioni subordinate alle proposizoni subordinanti Le proposizioni principali alle subordinate . 5 Il periodo semplice è formato:
Da una sola proposizione Da due o più subordinate e una principale Da una sola proposizone retta da una principale Da due o più proposizioni subordinate . 6 Il periodo composto è formato:
Da due o più proposizioni indipendenti coordinate Da due o più subordinate e una principale Da una sola proposizione Da due o più proposizioni subordinate . 7 Il periodo complesso è formato:
A
B proposizioni che lo compongono. Manzoni scrisse I promessi sposi (principale) per dare un esempio di lingua alla nazione/ ma anche per definire il romanzo storico in Italia/, sapendo che non c'era ancora un esempio valido/ da imitare (subordinate).
C
D
Da due proposizioni principali e una subordinata Da una sola proposizione Da due o più proposizioni indipendenti coordinate Da una proposizione principale e due o più subordinate proposizioni che lo compongono. 8 Contare i predicati è utile:
A Per numerare le frasi semplici B Per numerare le frasi complesse C Per numerare i periodi
D Per numerare i soggetti coordinati. 9 I verbi di modo indefinito reggono:
A Quando non hanno subordinate in dipendenza B Quando non si possono trasformare in verbi di modo finito C Quando c'è almeno una subordinata D Quando si possono trasformare in verbi di modo finito . 10 L'infinito e il participio usati come nomi:
Sono un predicato nominale
Formano un periodo subordinato Non sono un predicato Sono un predicato verbale. 1 Una proposizione principale diventa reggente quando:
A Le aggiungiamo almeno una subordinata Trasformiamo la subordinata in principale C Le aggiungiamo almeno due subordinate coordinate tra loro D Non si aggiunge niente alla principale, resta sempre reggente. 2 La proposizione incidentale è:
C Subordinata B Reggente D Prinicipale A Accessoria. 3 Ripetendo le stesse congiunzioni più volte, la coordinazione avviene:
A Per asindeto B Per ripetizione C Per polisindeto D Non c'è coordinazione. 4 La coordinazione per asindeto avviene:
Accostando due proposizioni con un segno di punteggiatura debole Coordinando sia tramite punteggiatura che tramite congiunzione Ripetendo la congiunzione coordinante accostando due proposizioni senza nulla. 5 Non aveva portato l’ombrello, poiché non credeva avrebbe piovuto. In questa frase:
Non aveva portato l’ombrello è la reggente Non aveva portato l’ombrello è subordinata di primo grado Poiché non credeva avrebbe piovuto è la reggente Non aveva portato l’ombrello è subordinata di secondo grado. 6 Con preposizione + infinito si formano le proposizioni:
Principali Reggenti
Coordinate Subordinate. Con il verbo al gerundio o al participio passato si possono formare proposizioni:
Subordinate Principali Reggenti Coordinate. 8 Le relative proprie sono subordinate:
Sostantive Reggenti Complementari indirette Attributive. 9 La subordinata di terzo grado è retta:
Da sé stessa
Dalla subordinata di secondo grado Dalla subordinata di primo grado Dalla principale . 10 Nella frase: è obbligatorio conoscere le regole del gioco. La principale è:
Conoscere È obbligatorio conoscere Conoscere le regole del gioco È obbligatorio . 1 Le note che riportano l'indicazione del testo citato sono dette:
Note di commento Note bibliografiche Note a piè di pagina Note di testo. 2 Le note che aggiungono un’osservazione al testo sono dette:
Note di commento Note bibliografiche Note a piè di pagina Note di testo. 3 T. Agovino, Della narrazione visiva di Manzoni, in NS XXXVIII (2017). Questa nota è tratta da:
Un atto di convegno Un volume monografico Una rivista Una miscellanea . 4 T. Agovino, Romanzo criminale dalle citrazioni manzoniane al piccolo scehrmo, in Agnizioni, peripezie, a cura di T.Agovino, P. Marzano, Avellino, Sienstesie, 2019. Questa nota rimanada a:
Un atto di convegno Un volume monografico Una rivista Una miscellanea. 5 E. L. EISENSTEIN, The printing Press as an Agent of Change, Cambridge - New York, Cambridge University Press, 1979 (trad. it. La rivoluzione inavvertita. La stampa come fattore di mutamento, Bologna, Il Mulino, 1985). Questa nota rimanda a:
Un atto di convegno
Un volume monografico Un volume in traduzione Una miscellanea. 6 AA.VV in una nota vuol dire:
Antologia Varia
Autori Veri Autori Vari Antichi Vangeli. 7 (Siti 2018: 73). In questa nota anglosassone il numero 73 indica:
La prima stampa La pagina L'anno L'edizione . 8 Per informare chi legge il nostro lavoro degli studi compiuti si usa:
Le note di commento
Le note bibliografiche L'indice dei nomi La bibliografia finale . 9 La bibliografia in ordine cronologico generalmente:
Si compila dal più recente al più antico dei testi utilizzati Si compila insieme all'ordine alfabetico, che è prioritario Non si compila, si preferisce l'ordine alfabetico Si compila dal più antico al più recente dei testi utilizzati . 10 I nomi menzionati all'interno di un lavoro vengono raccolti:
Nella bibliografia finale Nell'indice dei nomi Nell'indice delle pagine Nell'indice bibliografico. 1 La linguistica popolare:
Studia l'origine del linguaggio in generale o di una singola comunità Studia l'origine del linguaggio arcaico Si occupa della lingua dei popoli primitivi Si occupa del linguaggio dei popoli antichi . 2 La storia della linguistica europea:
Non ha contatti con la linguistica Americana Si svolge in una linea di sviluppo continua dalla Grecia ad oggi Si occupa della lingua dei popoli primitivi Si svolge a scatti nel tempo senza continuità. 3 I Greci:
Sono i primi ad avviare uno studio linguistico in ambito europeo Studiano la lingua dei barbari Sono i primi ad avviare lo studio della linguistica nel mondo Non si occupano di linguistica. 4 Le divisioni dialettali greche:
Assumono presto dignità letteraria Vengono studiate dal Medioevo in poi Non esistono Non interessano gli studiosi greci. 5 L'alfabeto greco:
Viene creato ex-novo dai grammatici Non possiede vocali Viene modellato su quello Fenicio Viene modellato su quello Egizio. 6 Lo studio dei grammatici alessandrini:
Si avvia in epoca micenea Studia l'alfabeto fenicio e la sua derivazione greca Coincide con il periodo ellenistico Riguarda solo lo studio dei testi sacri. 7 Varrone divide le classi di parole:
Secondo la flessione Secondo il significato della sillaba Secondo la fonetica Secondo la struttura . 8 I testi di Varrone:
Non vengono studiati durante il Medioevo Ci sono giunti interi Non si occupano di sintassi Vengono studiati durante il Medioevo. 9 Nomen, Figura e Potestas:
Sono le categorie di flessioni delle parole secondo Varrone Sono le parti del discorso secondo Prisciano Sono le tre proprietà delle lettera alfabetica secondo Varrone Sono le tre proprietà della lettera alfabetica secondo Prisciano. 10 Prisciano:
Viene scoperto solo dopo il Settecento Non è noto come grammatico ai contemporanei E' il grammatico di riferimento nel Medioevo Viene studiato meno di Varrone durante il Medioevo. 1 Il latino privilegiato dalla Chiesa in epoca medievale:
E' quello di Agostino E' quello arcaico E' quello di Cicerone E' quello di Girolamo. 2 Le arti liberali di epoca medievale:
Derivano dalle classificazioni di Prisciano e Donato Si dividono in nominalistiche e universalistiche Non vengono prese in considerazione dagli studiosi Si dividono in Trivio e Quadrivio. 3 Intorno al XII secolo:
La filosofia Scolastica unisce teorie aristoteliche con dottrina cristiana
Boezio distingue le arti liberali in Trivio e Quadrivio Nascono in Europa le prime Università Viene riscoperta l’opera di Prisciano . 4 Petrus Hispanus:
Suddivide le arti liberali in Trivio e Quadrivio
Opera una prima importante distinzione tra Significatio e Suppositio Conferma la compatibilità delle teorie aristoteliche con la dottrina cristiana Si ispira ai testi di Varrone per le sue opere linguistiche. 5 I classici greci e latini in epoca rinascimentale:
Furono letti nei commenti degli Scolastici Furono messi in secondo piano rispetto ad altri testi antichi Furono letti nelle loro forme originali Furono letti seguendo la pronuncia europea. 6 Durante il Rinascimento fu una grande innovazione:
Lo studio della fonologia e il recupero della pronuncia originale Lo studio della grammatica antica e l’uso di dizionari del latino Lo studio del Cinese a filosofia Scolastica. 7 Petrus Ramus:
Studiò la fonologia araba Scrisse un dizonario di cinese antico restituendo la grafia originale Si occupò della pronuncia delle semivocali latine Si occupò della forma grafica delle semivocali latine. 8 Durante il Rinascimento fu constatata:
La pronuncia affricata di c e g in ogni posizione La pronuncia velare di c e g solo in posizione prevocalica La pronuncia palatale di c e g in posizione preconsonantica La pronuncia velare di c e g in ogni posizione. 9 Durante il Seicento:
Si lavorò principalmente sulla grammatica latina Ci si occupò dello studio della lingua Sanscrita Ci si concentrò sulle questioni di ortografia e fonetica (ortoepia) Ci si preoccupò molto di studi di sintassi arcaica . 10 Gli empiristi:
Si occuparono di riabilitare le idee platoniche Fondavano la conoscenza sulla base delle scoperte scientifiche del secolo precedente Non trattarono l'argomento linguistico a differenza dei razionalisti Fondavano la conoscenza sulla percezione dei sensi umani. 1 Nel corso del Settecento:
A La scienza si distaccò dall'Antico Testamento e chiuse ad ogni posizione di conciliazione B La Chiesa rifiutò le posizioni della Scienza in materia di creazione C Gli scienziati, distaccandosi dall'Antico Testamento mantennero posizioni concilianti con le dottrine ecclesiastiche D Chiesa e Scienza ruppero ogni legame ma si accordarono sull'esistenza di Dio. Condillac:
Era convinto che la creazione del linguaggio fosse opera di Dio Era convinto che le parole si fossero formate spontaneamente senza ausilio della gestualità B Era convinto che esistesse un periodo misto di passaggio in cui gesti e parole venivano utilizzati indifferentemente Era convinto che ci fosse stato un accordo comune tra gli uomini per sostituire i gesti con la parola. 3 Nell'approccio allo studio linguistico del '700:
A Illuministi e Romantici si trovarono d'accordo sull'importanza del linguaggio come comunicazione B Solo gli Illuministi si approcciarono allo studio della linguistica C I Romantici si occuparono del linguaggio a livello razionale e scientifico
D I Romantici non si occuparono dello studio della linguistica, gli Illuministi la elevarono a scienza. 4 Rousseau:
Era convinto che la creazione del linguaggio non fosse opera di Dio ma della razionalità umana
Era convinto che esistesse un periodo misto di passaggio in cui gesti e parole venivano utilizzati indifferentemente Non si occupò della questione dell'origine del linguaggio umano Era convinto che ci fosse stato un accordo comune tra gli uomini per sostituire i gesti con la parola. 5 Harris:
Ebbe come modello Aristotele Ebbe come modello Quintiliano Ebbe come modello Cartesio Ebbe come modello Seneca. 6 Le parole, per Harris:
Non hanno significato assoluto, ma relativo Hanno un rapporto convenzionale con ciò che designano Sono le unità minime del pensiero umano base Non hanno rapporto convenzionale con ciò che designano. 7 I Principali, per Harris, sono:
Il nome e il verbo Il nome e l’avverbio L’aggettivo e il pronome Il nome e il pronome. 8 La teoria della creatività del linguaggio fu formulata da:
Rousseau e Condillac Wilhelm von Humboldt Cartesio James Harris. 9 Il problema a cui Humboldt risponde è:
Come il Sanscrito fosse la matrice delle lingue flessive indoeuropee Come i gesti venissero sostituiti dalle parole in una fase arcaica di comunicazione Come le lingue indoreuropee siano legate al nazionalismo ottocentesco Come un parlante possa creare infinite soluzioni con un numero finito di risorse. 10 La divisione in lingue isolanti, agglutinanti e flessive:
C Appartiene a Schlegel e fu ripresa da Humbold E' stata formulata da Cartesio e ripresa da Humboldt Humboldt la riprende da James Harris D Appartiene a Humboldt e fu ripresa da Schlegel. 1 L'Ottocento è il secolo:
A Degli studi incentrati sulla linguistica applicata B Degli studi incentrati sulla scrittura fonetica C Degli studi incentrati sulla linguistica comparativa D Degli studi incentrati sulla linguistica italiana. 2 Dante Alighieri:
Non affronta la questione della lingua Scrive il de vulgari eloquentia solo per parlare dei dialetti italiani Divide le famiglie di lingue in germanica, latina e greca Non crede all'origine linguistica biblica della Torre di babele. 3 Giuseppe Giusti Scaligero:
Confuta l’idea che le lingue nascano tutte dall’ebraico Confuta la teoria della Torre di Babele Compila liste di vocaboli in varie lingue a fine comparatistico Confuta l’idea che le lingue romanze derivino dal latino . 4 La lingua "Giapetica":
A E' la lingua Aramaica arcaica studiata da Scaligero B E' la lingua della Torre di Babele C E' una delle due varietà di lingua originaria ipotizzata da Liebniz D E' una varietà delle lingue celtiche analizzata da Liebniz
. 5 La distinzione tra lingue analitiche e traspositive:
Non verrà affrontata fino a fine Ottocento dagli studiosi di linguistica E' fondata sulle etimologie storiche delle lingue celtiche E' fondata sulle differenze dei tratti morfologici tra le lingue Fu intuita da Schlegel e ripresa dagli Enciclopedisti. 6 Gli enciclopedisti:
A Erano certi che il latino fosse la matrice del francese moderno B Erano certi che il sanscrito fosse la lingua intermedia indoeuropea C Erano convinti che il francese moderno non fosse figlio del latino D Avevano assimilato il latino alle lingue analitiche. 7 La linguistica tedesca del primo Ottocento:
D Entrò in collisione con gli ideali nazionalisti romantici C Fu caratterizzata e influenzata dal forte nazionalismo romantico A Si dedicò alla ricerca della lingua originaria comune B Non fu toccata dalla spinta nazionalista romantica. 8 August Wilhelm Schlegel:
Si può considerare il primo fondatore della linguistica scientifica Studiò fuori dalle scuole tedesche e si formò all'estero Non fu toccato dagli ideali nazionalisti durante i suoi studi linguistici Studiò con il fratello favole e canti popolari tedeschi . 9 Lo studio della morfologia:
D Non fu mai studiata da Schlegel che si occupò principalmente di fonetica indoeuropea C Fu studiata da Grimm che distinse le lingue in sintetiche e analitiche A Fu il campo di studio principale di Bopp, che cercava le affinità genetiche tra le lingue B Secondo Schlegel serviva a cogliere le affinità genetiche tra le lingue. 10 Franz Bopp:
A Studiò le forme flesse delle lingue indoeuropee B Distinse le lingue in sintetiche e analitiche C Fondò la linguistica germanica moderna D Scrisse le prime grammatiche sistematiche dell'anglosassone. 1 La Stammbaumtheorie:
Riguarda le lingue agglutinanti ma non le flessive, disposte ad albero e suddivise in famiglie Fu coniata da Schlegel nel 1896 per le lingue indoeuropee Limita la conoscenza del Sanscrito Ha dei limiti a causa della disposizione grafica ad albero delle lingue indoeuropee. 2 Schleicher, leggendo Darwin:
Rifiutò ogni connessione tra l'evoluzionismo e la linguistica Accostò le teorie darwiniane agli studi linguistici Non lo comprese perché non capì il testo prima della sua traduzione tedesca Venne ispirato dalle teorie darwiniane ma non vide contatti con il mondo linguistico . 3 Le sottofamiglie:
Sono gruppi di lingue indoeuropee raggruppate e suddivise da Humboldt Sono gruppi di lingue indoeuropee raggruppate e suddivise da Verner Sono gruppi di lingue indoeuropee raggruppate e suddivise da Grimm Sono gruppi di lingue indoeuropee raggruppate e suddivise da Schleicher. 4 I Neogrammatici:
A Si occuparono dello studio della morfologia delle lingue B Analizzarono la discendenza del Sanscrito dall'Indoeuropeo C Regolarono le teorie dei mutamenti di suoni nelle lingue D Non influirono sulle generazioni successive
. 5 Osthoff e Burgmann fuorno i due promotori:
Della teoria Neogrammatica
Della teoria Idealista Della teoria delle stoofamiglie di Schleicher Della derivazione delle lingue romanze da quelle Indoeuropee. 6 I mutamenti fonetici seguono regole precise. Si tratta della teoria:
A Neogrammatica B Idealista C Comparatista D Scolastica. 7 L'appellativo "Neogrammatici":
A Lo scelsero gli stessi studiosi di teoria Neogrammatica B Fu dato loro in senso dispregiativo C Fu assegnato loro dalle generazioni successive D Non è un'invenzione ottocentesca, ma risale a un secolo prima. 8 Gli Idealisti:
Regolarono le norme dei mutamenti di suono nelle lingue Teorizzarono le "sottofamiglie" linguistiche Ipotizzarono la divisione delle lingue in flessive e agglutinanti Propendevano per la funzione cosciente dell'uomo nei mutamenti fonetici della lingua. 9 Lo sbaglio degli idealisti fu quello di:
A Non riconoscere le "sottofamiglie linguistiche" B Puntare troppo sull'influenza della letteratura nella lingua C Basarsi soltanto sullo schema ad albero per le lingue indoeuropee D Non attribuire peso alla funzione cosciente dell'individuo nei mutamenti linguistici
. 10 La scuola Neolinguistica:
Nacque in Italia dalle teorie idealiste Nacque in Germania a fine Ottocento Nacque in Germania dalle teorie idealiste Nacque in Italia alla fine del XVIII secolo . 1 Strutturalismo e Linguistica generativa sono i principali filoni di studio nel:
A Settecento B Novecento C Ottocento D Duemila. 2 Il corso di Linguistica Generale di Saussure viene pubblicato:
Dai suoi allievi nel 1913 Dai suoi allievi nel 1916 Da lui stesso nel 1916 Da lui stesso nel 1912. 3 Tubeckoj e Jakobson appartenevano:
A Alla scuola di Londra B Alla scuola di Mosca C Alla scuola di Praga D Alla scuola bloomfieldiana
. 4 La Linguistic Society of America viene fondata:
Nel 1923 Nel 1924 Nel 1920 Nel 1916. 5 Boas e Sapir appartengono:
Al filone americano Alla scuola di Praga Alla scuola di Mosca Alla scuola di Londra . Negli anni Trenta e Quaranta del Novecento le teorie linguistiche dominanti furono quelle di:
A Boas B Bloomfield C Saussure D Firth . 7 Sapir dedicò molta attenzione:
A Alla scienza B Alla neurologia C Alle materie umanistiche D Al positivismo
. 8 Firth fu il capostipite della scuola di:
A Londra B Praga C Dresda
D Berlino. 9 Il continuatore dell'opera di Firth fu:
A Bloomfield B Lamb C Halliday D Saussure. 10 La teoria della stratificazione di Lamb consta di:
Cinque livelli Due livelli Quattro livelli Tre livelli . 1 Syntactici Structures è l'opera principale di:
Montague Chomsky Saussure Bloomisfield. 2 La grammatica generativo-trasformazionale nasce con:
A Bloomisfield B Saussure C Chomsky D Montague
. 3 Le trasformazioni obbligatorie sono quelle:
A Che trasformano le frasi affermative in interrogative B Che trasformano le frasi interrogative in negative C Che trasformano le frasi negative in affermative D Che generano la corretta forma di una frase. 4 Chomsky è particolarmente interessato a:
A Fonologia B Strutture sintattiche
C Grammatica delle regole D Sintassi dei casi. 5 La teoria in cui lessico, morfologia e sintassi formano un continuum di unità simboliche che sono al servizio del contenuto della struttura concettuale per scopi espressivi, è detta:
Grammatica cognitiva Grammatica di Montague Grammatica delle regole Sintassi dei casi . 6 Il linguaggio è un concetto derivato e neppure molto interessante. Lo ha detto:
Montague Chomsky Saussure Bloomisfield. 7 La linguistica non si occupa della lingua o delle lingue... ma delle grammatiche; il linguaggio è quindi un'astrazione di secondo grado ... ma non è l'interesse principale della linguistica. Lo ha detto:
Montague Chomsky Bloomsfield Smith. 8 La pragmatica studia:
L’uso reale che si fa del linguaggio
La fonologia degli opposti
Le famiglie indoeuropee La sintassi delle lingue neolatine. 9 La condizione di felicità viene rispettata in uno solo dei seguenti casi:
In tribunale il giudice dice: "Sono 3 euro di resto. Arrivederci a presto" In chiesa il prete dice: "La messa è finita andate in pace In un negozio una commessa risponde "io ti condanno a tre anni di carcere" In una classe un alunno dice al compagno "Gianni io ti battezzo". 10 Dell'uso illocutivo del linguaggio si sono occupati:
Montague e Austin Austin e Searle Chomsky e Halliday Bloomisfield e i suoi seguaci. 1 La linguistica è:
Lo studio scientifico del linguaggio umano Lo studio scientifico dei linguaggi e delle lingue Lo studio scientifico del linguaggio Lo studio del linguaggio umano . 2 La linguistica è una disciplina:
Descrittiva Organizzativa Normativa Interrelazionale . 3 I vari linguaggi sono uguali tra loro:
Nella funzione strutturale e nella struttura funzionale Nella struttura e non nella funzione Nella struttura e nella funzione Nella funzione ma non nella struttura . 4 Il linguaggio umano è:
Discontinuo Continuo Discreto Desueto . 5 I fonemi:
Hanno significato solo nei foni del significante
Non hanno un significato proprio Formano i significanti Hanno un significato proprio. 6 La ricorsività è:
Assente nel linguaggio umano
La capacità di formare significati con un insieme di fonemi Quella capacità che permette al parlante di costruire frasi sempre nuove inserendo una frase in un'altra, in un'altra, e così via Presente nel linguaggio umano e animale . 7 Discretezza e ricorsività:
Sono assenti nel linguaggio infomratico Esistono solo nei linguaggi dei primati Esistono solo nel linguaggio umano Esistono anche in linguaggi non umani. 8 La frase: *Maria andarono a ballare è:
Agrammaticale Grammaticale Scorretta Ricorsiva . 9 Riconoscere una frase agrammaticale si definisce:
Sesto senso del parlante Senso intuitivo di agrammaticalità Senso intuitivo dei primati Senso intuitivo di grammaticalità. 10 Il linguaggio è:
D La capacità animale di comunicare con l'essere umano A La capacità degli esseri umani di comunicare indipendentemente dalla norma B La forma specifica che un sistema di comunicazione assume nelle varie comunità. C La capacità comune a tutti gli esseri umani di sviluppare un sistema di comunicazione dotato di caratteristiche proprie . 1 La linguistica predilige lo studio della lingua:
Parlata Scritta poiché non esistono lingue solo parlate Scritta e parlata indifferentemente Scritta. 2 Il livello morfologico della lingua riguarda:
I suoni L'ortografia La sintassi Le parole. 3 Nel caso delle parole Varo e Vero, tra a ed e si verifica:
Opposizione Langue Contrasto Relatività
. 4 La distinzione tra tutte le possibili realizzazioni di suono di [a] è:
Linguistica a livello morfologico Linguistica solo in fonologia Linguistica Non linguistica. 5 Saussure divide il senso di astrattezza e concretezza della lingua in:
Langue e parole Sintassi e morfologia Codice e messaggio Competenza e codice. 6 Chomsky divide il senso di astrattezza e concretezza della lingua in:
Langue e parole Messaggio e codice Competenza ed esecuzione Competenza e codice . 7 Il codice per Jakobson è:
Un insieme di potenzialità concrete Un insieme di possibili realizzazioni della langue Un insieme di potenzialità astratto Un fatto concreto . 8 Jakobson divide la lingua astratta e concreta in:
Langue e parole
Sintassi e morfologia Codice e messaggio Competenza e codice. 9 I concetti astratti della lingua sono:
Langue, codice, competenza Langue, parole, codice Langue, competenza, esecuzione Langue, Codice, Messaggio . 10 I concetti concreti della lingua sono:
Parole, competenza, codice Parole, messaggio, esecuzione Codice, langue, competenza Langue, Codice, Messaggio. 1 L'insieme delle conoscenze linguistiche di un parlante si chiama:
Grammatica Competenza Connessione Conoscenza
. 2 Riconoscere che il suono [ü] non fa parte dell’italiano rientra nella competenza:
Fonologica Lessicale Sintattica Morfologica. Riconoscere la giusta posizione dell'accento in una parola della propria lingua, rientra nella competenza:
Fonologica Semantica Sintattica Morfologica. 4 Riconoscere le combinazioni di suono atte a formare parole, rientra nella competenza:
Fonologica
Semantica Sintattica Morfologica. 5 Riconoscere quali siano le parole della propria lingua e quali no, rientra nella competenza:
Fonologica Semantica Sintattica Morfologica. 6 Capire frasi mai udite prima, rientra nella competenza:
Fonologica Semantica Sintattica Morfologica. 7 Saper comporre le forme passive e interrogative dei verbi, rientra nella competenza:
Fonologica Semantica Sintattica Morfologica. 8 Riconoscere sinonimia e antinomia nelle parole di una lingua, rientra nella competenza.:
Fonologica Sintattica Morfologica Semantica . 9 Il cane abbaia / il cane della pistola. Queste frasi sono esempio di:
Antinomia Sinonimia Ambiguità lessicale Ambiguità sintattica . 10 I dati linguistici primari vengono di norma acquisiti:
Dai parlanti L2 Dai bambini in età scolare Dai bambini in età prescolare Dagli adulti analfabeti . 1 La lingua è:
l'unione di fonologia e sintassi un sistema binario di comunicazione un codice su due livelli il frutto dell'elaborazione di tutte le possibilità. 2 I suoni di una lingua:
sono sincronici si influenzano a vicenda non variano mai sono autonomi . 3 Nelle parole: Lana e Luna, A ed U sono in rapporto: paradigmatico simbiotico sintagmatico binario. 4 Lo studio del cambiamento delle lingue nel tempo è:
diacronico temporale arcaico sincronico . 5 Lo studio sincronico di una lingua è:
lo studio di una lingua presente lo studio delle lingue contemporanee lo studio di una lingua in un dato momento lo studio dell'evoluzione della lingua nel tempo . 6 La sostituzione di un elemento con un altro nel tempo è un fenomeno:
sintagmatico
paradigmatico sincronico diacronico . 7 Il rapporto sintagmatico avviene:
in assenza solo con i verbi coniugati all'indicativo in simbiosi con quello paradigmatico in presenza in assenza. 8 L'unione di significante e significato dà:
il codice il simbolo la catena parlata il segno. 9 L'idea che abbiamo di un oggetto/animale eccetera è i suo:
significante significato segno simbolo . 10 Book, Libro, Livre, sono tutti:
simboli significati segni significanti
. 1 Nelle sei componenti di Jakobson il referente è:
la lingua il tono di voce l'argomento il contesto. 2 La funzione referenziale indica:
il tono di voce
il contesto l'argomento la lingua. 3 Nei versi danteschi: "E caddi come corpo morto cade " si esplica una funzione linguistica:
D conativa C referenziale
A fàtica B poetica . 4 Nel chiedere all'interlocutore: "Mi senti"? Realizziamo una funzione:
conativa referenziale poetica fàtica. 5 In Italia abbiamo venti italiani regionali, ma quanti sono se li dividiamo in macroaree:
3 6 2 5. 6 La stratificazione di una lingua indica:
il code switching
i registri i componenti i livelli . 7 Quale dialetto indica un'area regionale:
dialetto locale dialetto di koiné italiano dialettale dialetto regionale. 8 Il fatto che esistano lingue logiche è un:
illogico linguistico pregiudizio linguistico fenomeno linguistico paradosso linguistico . 9 Il fatto che la lingua si più evoluta del dialetto è:
D un pregiudizio linguistico C un illogico linguistico B una realtà oggettiva
A un paradosso linguistico. 10 Esistono lingue brutte e belle, quest'idea è:
un pregiudizio linguistico
un illogico linguistico una realtà oggettiva vera . 1 Le lingue nel mondo sono circa:
A 3000 B 600
C 60000 D 6000 . 2 Inglese e cinese mandarino contano circa:
A 2 milioni di parlanti B 1 miliardo di parlanti C 1 milione di parlanti D 3 milioni di parlanti. 3 Nella scala indicata da Linguasphere lo 0 indica:
C tutte le lingue estinte D le lingue estinte nel corso del XX secolo B lingue parlate da meno di un milione di persone A lingue parlate da più di un milione di persone
. 4 La famiglia linguistica è:
D l'unica unità genealogica possibile C l'unità genealogica più ampia B un gruppo di lingue accomunate da vicinanza areale A l'unità genealogica meno ampia . 5 Dante sosteneva che:
A il latino era una lingua artificiale e non poteva essere origine dell'italiano B il francese e l'italiano derivassero dal latino
C il latino era una lingua ancora parlata ai suoi tempi in alcune zone D il latino era una lingua solo ecclesiastica. 6 Le parlate dell'Est (finnico, ungherese, ecc…) fanno parte della famiglia:
dravidica uralica afro-Asiatica altaica. 7 Il vietnamita fa parte della famiglia:
A altaica
B afro-Asiatica
C uralica D dravidica
. 8 La maggiore scoperta linguistica del XIX secolo fu:
A la parentela del Sanscrito con l'Yddish ebraico
B la scoperta della famiglia Afro-Asiatica la parentela del Sanscrito con il Latino e il Greco D la scoperta delle famiglie linguistiche . 9 Il gruppo slavo è diviso in:
4 sottogruppi Non è diviso in sottogruppi 2 sottogruppi 3 sottogruppi. 10 La lingua inglese fa parte del gruppo:
D britannico C baltico B neerlando-tedesco A germanico . 1 Due lingue che manifestino caratteristiche comuni si possono ritenere:
arealmente collegate tipologicamente collegate genealogicamente collegate geograficamente collegate. 2 Le correlazioni tipologiche tra due lingue vanno cercate:
nella struttura nella genealogia nella comune origine
nell'area geografica di appartenenza . 3 La classificazione tipologica comprende le tipologie:
sintattica e Morfologica sintattica e Fonetica morfologica e Genealogica sintattica e sillabica . 4 Le lingue con morfologia quasi nulla sono:
isolanti polisintetiche flessive agglutinanti. 5 Le lingue indoeuropee sono principalmente:
flessive polisintetiche agglutinanti isolanti. 6 Le lingue che hanno tanti affissi quante sono le loro relazioni grammaticali sono:
agglutinanti polisintetiche flessive isolanti. 7 Le lingue in cui una sola parola esprime i concetti di una frase intera sono:
flessive agglutinanti isolanti polisintetiche. 8 La scrittura alfabetica fu inventata:
dagli Egizi da popolazioni semitiche dai Fenici dai Greci . 9 Nel II Millennnio a.C.:
i Greci diffondono la scrittura alfabetica in Europa si attestano le prime forme di scrittura in Egitto e Mesopotamia i Fenici importano la scrittura sillabica
i Fenici importano la scrittura alfabetica. 10 L'alfabeto:
cambia a seconda che la lingua sia flessiva o agglutinante dipende dalle lingue che scrive non ha relazioni con la lingua ma è un fatto accidentale ha relazioni strette con la lingua cui appartiene. 1 Dei suoni che l'essere umano può produrre:
nessuno viene destinato alla comunicazione una gran parte è destinata alla comunicazione tutti vengono destinati alla comunicazione una minima parte viene destinata alla comunicazione . 2 I fonemi sono suoni:
utili alla comunicazione, ma non sono i soli atti a questo scopo inutili alla comunicazione atti alla pura produzione sonora umana atti a comunicare . 3 I fonemi:
subiscono l'influenza delle consonanti bilabiali
non si influenzano mai
si influenzano a vicenda solo in alcuni casi specifici se combinati tra loro si influenzano a vicenda . 4 Quando l'aria fuoriesce solo dalla bocca avremo suoni:
sonori sordi orali nasali. 5 Quando il velo palatino resta fermo, avremo suoni:
sonori sordi orali nasali. 6 Il punto di articolazione è quello in cui:
l'aria viene ostacolata si dispongono gli organi fonatori passa l'aria vibrano le corde vocali. 7 La sonorità è data:
dall'occlusione dell'aria che esce dai polmoni dallo spostamento del velo palatino dalla vibrazione della trachea dalla vibrazione delle corde vocali. 8 L'IPA è:
l'alfabeto fonologico internazionale l'alfabeto fonetico nazionale l'alfabeto fonetico italiano l'alfabeto fonetico internazionale . 9 Le consonanti sono:
sorde solo se sono semiconsonanti sempre sorde sempre sonore sia sorde che sonore . 10 Le vocali sono:
sorde solo se sono semiconsonanti sempre sorde sia sorde che sonore sempre sonore. 1 I suoni dell'italiano sono:
C Circa 30 D Circa 40 B Circa 20 A Circa 60. 2 In una tabella il suono sordo si trova:
A sinistra Mai a sinistra Indifferentemente a destra o sinistra A destra. 3 La terza fase dell'articolazione di una consonante è:
Impostazione Articolazione Tenuta Rilascio . 4 La classificazione in bilabiali, alveodentali, ecc è sviluppata per:
Indice Zona Luogo Modo. 5 P, t, d, b,k, g sono consonanti:
Affricate Velari Fricative Occlusive. 6 F e V sono consonanti:
Occlusive Fricative Velari Affricate. 7 La R è una consonate:
Liquida vibrante Liquida affricata Liquida nasale Liquida laterale. 8 Il suono gn in vigna è costituito da una consonante:
Palatale nasale Liquida laterale sonora Palatale occlusiva sorda Palatale liquida . 9 Un nesso consonantico composto da tre consonanti:
Esiste in lingua slave ma non nelle lingue romanze
Non esiste se la prima lettera è R Esiste se la prima lettera è R Non esiste in italiano. 10 In uno iato:
L'unione di vocale e semivocale non fa sillaba L'unione di due vocali fa sillaba a sé L'unione di due semivocali non fa sillaba L'unione di due vocali non fa sillaba. 1 Il segno grafico: ʃ corrisponde al suono:
SCH
SC GL GN. 2 Il segno grafico: ɔ corrisponde al suono:
O aperta GH O chiusa C. 3 Le incongruenze tra simbolo grafico e suono:
non sono rilevanti nelle lingue romanze
sono specifiche della lingua italiana non esistono in italiano esistono in tutte le lingue . 4 L'IPA in italiano si chiama:
API FIA AFI PIA. 5 Il simbolo per i suoni geminati in IPA è:
C (;) B (#) A (.) D (:). 6 Le maiuscole in IPA:
si trascrivono solo per i nomi di città non esistono non esistono in italiano si segnano solo nei nomi di persona . 7 L'accento in IPA:
non si segna mai ha il simbolo # si segna solo sulla vocale accentata si segna prima della sillaba accentata . 8 Il simbolo + indica il confine:
di parola di sillaba di suono di morfema. 9 Il simbolo (.) indica il confine:
di parola di morfema di suono di sillaba. 10 Il simbolo (#) indica il confine:
di parola di morfema di sillaba di suono. 1 La scienza che si occupa della funzione linguistica dei suoni è la:
fonetica fonematica fonografia fonologia. 2 La scienza che studia l'aspetto fisico dei suoni è la:
fonologia fonografia fonematica fonetica. 3 Il fenomeno della distribuzione riguarda:
la corretta pronuncia dei foni
l'aspetto astratto del suono l'aspetto fisico del suono il contesto in cui un suono può comparire. 4 Le occlusive tra loro:
hanno identica distribuzione per forza
non possono avere la distribuzione simile hanno distribuzione differente hanno simile distribuzione. 5 I suoni del linguaggio articolato sono:
fonemi allofoni foni lettere. 6 I foni hanno valore linguistico quando:
sono distintivi sono realizzabili sono distributivi sono contrastivi
. 7 I caratteri pertinenti del fonema:
sono distintivi sono realizzabili sono contrastivi sono distributivi . Quando due suoni ricorrono nelle medesime posizioni e non possono essere scambiati senza con ciò mutare il significato delle parole o renderle irriconoscibili, allora questi due suoni sono realizzazioni fonetiche di due diversi fonemi. Questa appena descritta è:
la prima regola di Trubeckoj la terza regola di Trubeckoj la prima regola di Jakobson la terza regole di Jakobson. 9 La terza regola di Trubeckoj afferma che:
quando due suoni di una lingua, simili dal punto di vista articolatorio, non ricorrono mai nelle stesse posizioni, essi sono due varianti combinatorie dello stesso fonema quando due suoni ricorrono nelle medesime posizioni e non possono essere scambiati senza con ciò mutare il significato delle parole o renderle irriconoscibili, allora questi due suoni sono realizzazioni fonetiche di due diversi fonemi quando due suoni della stessa lingua compaiono nelle medesime posizioni e si possono scambiare fra loro senza causare variazione di significato della parola, questi due suoni sono soltanto varianti fonetiche facoltative di un unico fonema se pronuncio Rosa con la R italiana o con la R tipica del francese non avrò due parole di diverso significato, quindi le due R sono VARIANTI LIBERE di uno stesso fonema . 10 Il contesto in cui ricorrono gli allofoni si definisce:
distribuzione americana distribuzione contrastiva distribuzione distributiva distribuzione complementare. 1 Nelle parole [s]era e ro[z]a nella pronuncia italiana settentrionale, [s] e [z]:
sono due fonemi sono un fono e un fonema sono due alloglotti sono due realizzazioni dello stesso fonema
. 2 Gli allofoni sono:
supponibili prevedibili ipotizzabili imprevedibili. 3 Due suoni intercambiabili che non cambiano il significato di una parola sono:
varianti libere fonemi diversi varianti combinatorie allofoni. 4 Due suoni intercambiabili che cambiano il significato di una parola sono:
allofoni varianti libere fonemi diversi varianti combinatorie . 5 Due suoni non intercambiabili tra loro sono:
varianti libere fonemi diversi varianti combinatorie allofoni. 6 I fonemi /p/ e /b/ sono tra loro in:
opposizione combinazione coesione contrasto. 7 Il tipo di opposizione che si riferisce ai soli membri dell'opposizione è detta:
costante non privativa multilaterale bilaterale. L'opposizione: /p/ occlusiva bilabiale non sonora/b/ occlusiva bilabiale sonora è un tipo di opposizione:
costante bilaterale privativa multilaterale. 9 Il termine che possiede la proprietà in un’opposizione privativa si chiama:
marcato contrasto privato definito. 10 Le opposizioni che non funzionano in tutti i contesti si definiscono:
non privative costanti neutralizzabili multilaterali. 1 Il Binarismo si attribuisce a:
Chomsky Jakobson Saussure Bloomfield. 2 I fonemi la cui realizzazione prevede occlusione dell'aria sono detti:
[+ rilascio ritardato] [ + nasali] [+ continui] [+ consonantici] . 3 I fonemi la cui realizzazione prevede una frizione data dall'attrito dell'aria sono detti:
[ + rilascio ritardato] [ + nasali] [ + stridenti] [ + consonatici] . Le regole che collegano rappresentazione fonologica astratta e fonetica concreta si chiamano:
regole linguistiche regole fonetiche regole fonematiche regole fonologiche. 5 Nelle regole fonologiche la freccia vuol dire:
impone chiede diventa implica. 6 Nelle regole fonologiche il segno /____ vuol dire:
diventa impone nel contesto implica . 7 Parentesi tonde e graffe:
non si uniscono mai possono combinarsi nelle regole fonematiche si combinano sempre nelle regole fonologiche
possono combinarsi nelle regole fonologiche. 8 Le parentesi tonde indicano:
indecisione
una scelta facoltatività grafia fonetica. 9 Le parentesi graffe indicano:
indecisione una scelta facoltatività grafia fonetica . 10 La facoltatività in linguistica si indica:
con il simbolo F con le parentesi graffe con le parentesi quadre con le parentesi tonde. 1 Quando il segmento assimilante segue quello assimilato, l'assimilazione è:
parziale totale regressiva progressiva. 2 Quando il segmento assimilante precede quello assimilato, l'assimilazione è:
parziale totale regressiva progressiva. 3 In + probabile = improbabile. Si tratta di un'assimilazione:
totale progressiva totale regressiva parziale progressiva parziale regressiva . 4 In + logico = illogico. Si tratta di un'assimilazione:
totale progressiva totale regressiva parziale regressiva parziale progressiva . 5 La sillaba rappresenta un’unità prosodica costituita da uno o più foni agglomerati intorno a un picco di intensità. Tale definizione della fonetica didascalica sintattica fonologica . 6 La rima, nella sillaba, è costituita da:
attacco + coda nucleo isolato attacco + nucleo nucleo + coda. 7 La sillaba più frequente in tutte le lingue è costituita da:
attacco + coda nucleo isolato nucleo + coda attacco + nucleo. 8 Il fatto che una sillaba doppia si elimina è definito:
nucleo struttura della sillaba apologia aplogia. 9 Nella scomposizione dalla parola ai tratti distintivi il terzo livello è detto:
della parola della sillaba strutturale segmentale. 10 Il livello segmentale è quello:
della sillaba dei tratti distintivi della parola dei fonemi. 1 Un segmento è:
una sillaba una parola un fono un fonema. 2 I fenomeni che oltrepassano i segmenti sono detti:
fatti subsegmentali soprasegmenti fatti ultrasegmentali fatti soprasegmentali . 3 La durata temporale dei suoni è detta:
tempo intonazione tono lunghezza. 4 In alcune lingue il tratto distintivo è dato:
dal fonema dalla sillaba dalla lunghezza dai segmenti. 5 In italiano ha valore distintivo la lunghezza:
solo vocalica ma non consonantica
sia vocalica che consonantica vocalica consonantica. 6 L'accento contrastivo:
non muta il significato di parole diverse non muta il significato di parole uguali cambia il significato della stessa parola si usa su parole differenti . 7 L'altezza dei suoni è detta:
tempo lunghezza tono intonazione . 8 L'intonazione:
non ha rilevanza sintattica ha rilevanza sintattica ma non in italiano perde rilevanza sintattica con la punteggiatura ha rilevanza sintattica. 9 Le lingue in cui il tono della sillaba cambia il significato della parola sono dette:
intonate toniche tonali atone. 10 L'altezza tonale:
varia solo in base alle diverse lingue del mondo non varia in base all'età della persona rappresenta un fatto puramente linguistico dipende da fattori extralinguistici. 1 La nasale velare ŋ :
non è mai un fonema nelle lingue indoeuropee in italiano è un fonema, in inglese una variante combinatoria in italiano è un fonema in italiano è una variante combinatoria, in inglese un fonema. 2 Il colpo di glottide viene identificato dal simbolo:
Ɵ ʊ ʖ Ɂ. 3 Il simbolo (Ɂ) :
non ha valore fonico non ha valore fonetico ha valore fonetico non ha valore fonematico. 4 Le vocali tese e rilassate sono tipiche della fonologia:
indoeuropea generale inglese italiana. 5 Le lingue differiscono fra loro:
per allofoni ma non per fonemi per allofoni, fonemi e regole fonologiche per i fonemi ma non per gli allofoni solo per le regole fonologiche. 6 Le regole fonologiche:
sono sempre diverse da lingua a lingua sono sempre uguali in tutte le lingue possono differire solo tra lingue appartenenenti a famiglie linguistiche diverse possono differire tra le lingue e esistere o meno a seconda della lingua di riferimento. 7 Le vocali nasali sono tipiche della lingua:
tutte quelle del ceppo indoeuropeo italiana inglese francese. 8 Nell’antichità si occuparono di studi fonologici i linguisti:
indiani americani europei cinesi. 9 La fonologia viene studiata in Occidente:
fin dal Medioevo dal primo Novecento da metà Ottocento da metà Settecento. 10 L'IPA nasce:
nel 1789 nel 1880 nel 1982 nel 1888. 1 Le unità del linguaggio umano istintivamente presenti alla consapevolezza dei parlanti, sono:
D foni C radici B frasi A parole. 2 Ex-amico è una parola:
complessa, derivata, suffissata complessa, composta, prefissata semplice complessa, derivata, prefissata. 3 Amichetto è una parola:
complessa, derivata, suffissata complessa, derivata, prefissata semplice complessa, composta, prefissata. 4 Il lemma è:
la forma fonologica
la radice la desinenza la forma di citazione. 5 Le interiezioni sono parti del discorso:
declinate miste variabili invariabili. 6 Le categorie lessicali sono:
le forme declinate i lemmi del dizionario le parti del discorso le preposizioni semplici e artcolate. 7 I pronomi appartengono alle classi di parole:
declinate medie chiuse aperte. 8 Gli avverbi appartengono alle classi di parole:
declinate medie chiuse aperte. 9 La sottocategoria [+numerabile] si può attribuire al nome:
zolfo acqua libro sangue . 10 La sottocategoria [+transitivo] si può attribuire al verbo:
A dormire B sognare C cadere D lavare. 1 Un morfema è:
un significato un significante un atto della lingua italiana un segno linguistico. 2 Le forme grammaticali dei morfemi:
non dipendono dal contesto., salvo rari casi dipendono totalmente dal contesto non dipendono dal contesto dipendono parzialmente dal contesto. 3 I suffissi in italiano sono:
fonemi liberi morfemi legati morfemi liberi fonemi legati. 4 Le parole in italiano sono:
fonemi liberi
morfemi legati morfemi liberi fonemi legati . 5 Le parole composte da due morfemi si chiamano:
bimorfe dimorfemiche polimorfe bimorfemiche. 6 Le parole composte da un solo morfema si chiamano:
monomorfemiche monomorfiche monomnorfe bimorfemiche. 7 I verbi regolari in italiano, di norma sono:
monomorfici monomorfemici trimorfemici bimorfemici . 8 Il morfema è un'unità:
concreta concreta, il cui equivalente astratto è l'Allomorfo astratta, il cui equivalente concreto è l'Allomorfo astratta, il suo equivalente concreto è il Fonema. 9 Di norma un morfema:
È rappresentato da un solo allomorfo viene rappresentato da allomorfi in serie di tre non viene rappresentato da allomorfi in astratto È rappresentato da due allomorfi . 10 Si definisce distribuzione complementare degli allomorfi:
A quando appartengono a due diversi morfemi B quando ognuno appare in un contesto specifico in cui gli altri non possono comparire C quando il morfema di riferimento è Trimorfemico D quando appartengono allo stesso morfema e compaiono nello stesso contesto. 1 In morfologia, l'insieme di tre processi di modifica differenti è la:
morfizzazione
derivazione composizione flessione . 2 In morfologia l'aggiunta di una forma legata ad una forma libera è la:
A derivazione B flessione C composizione D morfizzazione . 3 Quando l'affisso è a destra di una parola, il processo di derivazione è detto:
prefissazione flessione suffissazione infissazione . 4 In italiano non esiste il processo di:
prefissazione suffissazione flessione infissazione. 5 Capotreno è una parola che ha subito morfologicamente un processo di:
prefissazione composizione flessione infissazione. 6 La formazione di una parola nuova da due parola già esistenti è detta in morfologia:
morfizzazione suffissazione flessione composizione . 7 Dolceamaro, a livello morfologico è un processo di:
prefissazione suffissazione flessione composizione . 8 L'aggiunta di informazioni su genere, numero, ecc ad una parola base in morfologia è detta:
morfizzazione suffissazione flessione composizione. 9 Il cambio di genere bello/bella, in morfologia è detto:
prefissazione suffissazione flessione composizione. 10 Il cambio di diatesi in morfologia è detto:
flessione prefissazione suffissazione composizione. 1 Le parole formate tramite regole morfologiche si definiscono:
Analitiche Complesse Minime Semplici. 2 Le parole non derivate e non composte si definiscono:
Semplici Analitiche Complesse Minime. 3 Le parole composte più volte sono:
Analitiche Complesse Minime Semplici. 4 Quale delle seguenti è una parola semplice:
Ognora Inevitabile Antipatia Ogni. 5 Il prefisso “auto”, in italiano, può stare:
Solo davanti ai nomi Davanti a nomi e aggettivi ma non verbi Davanti a verbi e nomi ma non aggettivi Davanti a nomi, verbi e aggettivi . 6 Il prefisso "sub", in italiano, può stare:
Davanti a nomi, verbi e aggettivi
Davanti a verbi e nomi ma non aggettivi Davanti a nomi e aggettivi ma non verbi Solo davanti ai nomi. 7 I nomi risultato:
Sono nomi concreti Non possono essere nomi d’azione Sono astratti Sono nomi d’azione . 8 I suffissi come - ino e - accio sono detti:
Deverbali Agentivi Astrattivi Valutativi. 9 La parte fissa di una parola suffissata è:
Il prefisso Il significato Il nome di base Variabile . 10 La semantica composizionale indica che:
Il significato di una parola complessa si può dedurre dagli elementi che la compongono Il significato di una parola semplice si deduce dal contesto Il significato non si può dedurre dalla parola Il significato di una parola complessa non si può dedurre dagli elementi che la compongono. 1 In italiano il composto nome + nome:
Non è produttivo Non è realizzabile E' sempre produttivo E' produttivo solo in alcuni casi
. 2 Nella formazione dei composti:
Non si può comporre un composto nome + nome Si può comporre a piacere Tutte le combinazioni sono possibili Non sono possibili tutte le combinazioni. 3 In italiano la composizione forma per lo più:
Nomi Verbi Aggettivi Avverbi. 4 La categoria di un composto deriva:
Dal nome Dal significato del composto Dalla combinazione Dalla testa del composto. 5 Il test "è un" in morfologia serve a identificare:
I nomi semplici I suffissi dei composti Il significato del composto La testa del composto. 6 Il test "è un" in morfologia vale:
Solo a livello lessicale ma non semantico né fonologico Sia a livello lessicale che fonologico sia a livello sintagmatico che semantico Sia a livello semantico che lessicale. 7 Il genere di un composto dipende:
Dal genere dell’intero composto Dal genere della testa Dal numero della testa Dalla semantica della testa . 8 Le regole di riaggiustamento si situano tra il livello morfologico e quello:
Lessicologico Fonologico Semantico Sintattico . 9 La parola vinaio:
Non è un composto Non chiede regola di riaggiustamento Non ha subito riaggiustamento Ha subito riaggiustamento. 10 La parola composta lungomare:
Non è un composto Varia il significato fonologico Ha subito riaggiustamento Non ha subito riaggiustamento. 1 Le informazioni che i parlanti hanno relativamente alle parole sono incamerate:
Nell'ipofisi Nell'area di Broca Nel lessico mentale Nel lessico semantico . 2 Nel lessico mentale si trovano le conoscenze:
Della fonologia delle parole ma non del loro significato delle parole, dei loro rapporti e del loro funzionamento Dei significati Delle singole parole . 3 Il lessico mentale appartiene:
Ai parlanti incolti o analfabeti A tutti i parlanti Ai parlanti poco colti Ai parlanti molto colti . 4 La lessicografia si occupa:
Dei significati
Della fonologia delle parole ma non del loro significato Delle grammatiche Dei dizionari. 5 Il dizionario si pone a livello di:
Competenza Uso Parole Langue. 6 Il dizionario è:
relativo alle parole Obsoleto Sincronico Diacronico. 7 Le entrate del dizionario sono parole:
Semplici e flesse Complesse e flesse Complesse e non flesse Semplici e non flesse. 8 Le parole polirematiche:
Sono parole semplici non flesse Non compaiono sul dizionario Sono parole il cui significato si desume dal contesto delle componenti Sono lessicalizzate sul dizionario. 9 Quando un’unità perde significato locale e ne acquisisce uno grammaticale si parla di:
Grammaticalizzazione Grammatica delle frasi Grammatismo Grammaticalità . 10 Le abbreviazioni di parti di parole sono dette:
Acronimi Parole-macedonia Sigle Abbreviazioni . 1 [ + nativo ] è:
Lo strato centrale della lingua Lo strato marginale della lingua Lo strato medio di una lingua Lo strato periferico della lingua. 2 I contatti che una lingua ha avuto nella storia con altri sistemi linguistici sono:
Mediani Periferici Centrali Nativi. 3 Xenofobo è una parola italiana:
Centrale Nativa Periferica Non stratificata . 4 Caraffa, in italiano è:
Un prestito adattato Un calco Un prestito non adattato Un prestito semantico . 5 I palindromi rientrano nei dizionari:
Bilingui Inversi Di frequenza Dei giochi . 6 L'ordine delle parole da destra verso sinistra è dato dai dizionari:
Bilingui Inversi Dei giochi Etimologici. 7 Lif e LIP sono dizionari:
Dei giochi Inversi Di frequenza Etimologici. 8 Gli omografi non monofoni compaiono nei dizionari:
Bilingui Inversi Dei giochi Etimologici. 9 Le liste di contesti in cui appare una determinata parola sono:
Dizionari dei giochi Dizionari inversi Etimologie Concordanze. 10 Il verso nelle concordanze è:
Un indice Un paragrafo un indicatore Un contesto. 1 Il cerchio verde suona la chitarra è una frase:
Grammaticale e dotata di senso Di senso compiuto Agrammaticale Grammaticale ma senza senso . 2 Frasi e combinazioni di parole in linguistica sono oggetto:
Della semantica Della morfologia Della fonologia Della sintassi . 3 I verbi di dire e di dare sono:
Trivalenti Bivalenti Zerovalenti Monovalenti. 4 I sintagmi sono:
Parole singole Funzioni circostanziali Gruppi di parole Argomenti . 5 L'enunciabilità in isolamento è:
Una regola morfologica Un criterio per riconoscere i sintagmi Un criterio per riconoscere i morfemi Un gruppo di parole
. 6 Alle sette e Carlo è andato al bar. Questa frase non rispetta il criterio di:
Movimento Funzione circostanziale Coordinabilità Enunciabilità in isolamento . 7 I verbi transitivi sono:
Trivalenti Bivalenti Zerovalenti Monovalenti. 8 I diagrammi ad albero indicano:
Morfemi Schemi fonologici Schemi fonetici Sintagmi. 9 IN sintassi un SP è :
Un Sintagma Proposizionale Un Sintagma Pronominale Un Sostantivo Parlante Un Sintagma Preposizionale . 10 La funzione circostanziale:
Può essere svolta solo da sintagma e gruppi di parole Può essere svolta solo da singole parole Può essere svolta sia da una sola parola che da gruppi di parole Può essere svolta solo dal sintagma . 1 Le frasi sono:
Non esiste una definizione corretta Espressioni di senso compiuto Gruppi di parole di senso compiuto Entità composte di soggetto e predicato. 2 Soggetto e predicato in una frase sono:
In dipendenza reciproca
Il predicato dipende dal soggetto Il soggetto dipende dal verbo Indipendenti. 3 Perché ci sia una frase è necessaria la presenza di un verbo. Questa affermazione è:
Riportata dai manuali di linguistica Vera solo in alcune lingue Sempre falsa Sempre vera. 4 La frase complessa è:
Formata da due periodi Semplice Composta Un periodo. 5 La coordinazione tra frasi implica:
Che se si omette una delle coordinate (due o più) resta comunque una o più frasi grammaticali Due o più frasi principali e due o più subordinate Necessariamente due frasi coordinate Una frase principale . 6 Le frasi interrogative sono:
Tutte uguali
Di un solo tipo Di tre tipi Di due tipi . La polarità distingue le frasi:
Segmentate e non Semplici e complesse Affermative e negative Attive e passive . 8 Benché Carla fosse in orario, non trovò nessuno ad attenderlo. Questa frase è:
Circostanziale condizionale Circostanziale temporale Completiva Circostanziale concessiva. 9 Gli alunni che non hanno consegnato il permesso dei genitori non potranno partecipare alla gita. Questa frase è:
Circostanziale condizionale Relativa appositiva Circostanziale temporale Relativa restrittiva. 10 Che il mare sia salato è fuori di dubbio. Questa frase è:
Circostanziale condizionale Relativa appositiva Relativa restrittiva Argomentale soggettiva. La persona o la cosa che fa l'azione, o, nelle frasi di forma passiva, che la subisce è: una definizione per:
Il complemento predicativo del soggetto Il predicato Il soggetto Il complemento d'agente. 2 L'azione subita da un soggetto è:
Un predicato Il soggetto Un complemento d'agente Un complemento di causa efficiente . 3 L'argomento che ha sempre la stessa persona e numero del verbo è:
Un complemento di causa efficiente
Un complemento d'agente Un predicato
Il soggetto . 4 L'agente, a livello semantico è:
Un complemento di causa efficiente Un predicato Il soggetto Un complemento d'agente . 5 In italiano i generi sono:
D 5
C 4 B 3 A 2. 6 Il triale è:
Un numero del greco antico Un numero del graco moderno Un genere delle lingue dell’Oceania Un numero delle lingue dell’Oceania . 7 Noi andremo in pizzeria, voi uscite dopo cena? Il noi in questa frase è:
Escludente Duale Inclusivo Esclusivo . 8 La relazione che un dato elemento nominale ha con le altre parole della frase è:
La persona Il genere Il soggetto Il caso. 9 I tempi grammaticali in italiano sono:
6 5 1 8. 10 L' espressione dell'atteggiamento del parlante rispetto all'evento descritto dal verbo è:
Il caso Il tempo La modalità Il modo . 1 La nozione di verità è essenziale per comprendere il concetto di:
Significato Ambiguità della frase Senso Significante. 2 Le frasi che descrivono frammenti di realtà sono:
Vere Indipendenti Verosimili False. 3 Esistono lingue più precise di altre per indicare la realtà. Questa affermazione è:
Verosimilie Vera Vera, solo in alcuni contesti Falsa. 4 Le parole POLISEME hanno:
tante entrate quanti sono i significati Più di una entrata del dizionario Due entrate nel dizionario Una sola entrata nel dizionario. 5 L'estensione di significato di una parola connessa alla prima per contiguità è una:
Antinomia Metonimia Anafora Metafora. 6 'Mano di poker' è una:
Antinomia Anafora Metafora Metonimia . 7 La relazione di due lessemi diversi che hanno lo stesso significato si chiama:
Iperonimia Iponimia Sinonimia Antinomia . 8 Quando due lessemi diversi hanno significati opposti, la relazione tra loro è detta:
Iperonimia Iponimia Sinonimia Antinomia . 9 Quando un lessema è incluso in un altro, si parla di:
Iperonimia Iponimia Antinomia Sinonimia . 10 Quando un lessema ne include un altro, si parla di:
Antinomia Sinonimia Iponimia Iperonimia. 1 La semantica frasale studia:
il senso delle combinazioni di frasi tra loro il significato delle frasi la grammatica delle frasi il significato delle parole . 2 Il principio di composizionalità NON vale:
con le frasi composte e complesse con le parole al plurale con le frasi interrogative con le espressioni idiomatiche. 3 Con i modi di dire:
il senso delle combinazioni di frasi tra loro è nullo il principio di composizionalità è idiomatico il principio di composizionalità è valido il principio di composizionalità non vale. 4 I connettivi frasali sono:
D connettivi proposizionali C connettivi indipendenti B connettivi preposizionali A solo le avversative . 5 Una frase complessa formata con il connettivo O è vera se:
D se almeno una delle due frasi semplici contenute al suo interno è vera B se almeno una delle due frasi semplici è falsa A se le frasi semplici contenute all'interno sono tutte vere C se almeno una delle frasi semplici contenute al suo interno è vera . 6 Oggi esco e non esco è una:
presupposizione analisi contraddizione tautologia. 7 Domani parto o non parto per Milano è una:
presupposizione contraddizione tautologia analisi. 8 Si parla di analiticità quando:
D il senso delle combinazioni di frasi tra loro è nullo C il principio di composizionalità non vale A non c'è contraddizione B il valore di verità o falsità di una frase si evince unicamente dai connettivi e lessemi contenuti nella frase stessa. 9 Il re di Francia è calvo è una frase:
inappropriata contraddittoria falsa vera . La frase che deve essere vera perché le frasi che la presuppongono siano definite vere o false è la:
indipendente presupposizione contraddizione tautologia . 1 Gli atti perlocutori sono rappresentati:
D Dall'enunciare una promessa, una domanda, un consiglio, ecc C Dalla pronuncia di parole e sintagmi B Dal riferimento a specifiche entità e loro proprietà A Dal tentativo di produrre un effetto sul nostro interlocutore. 2 Gli atti locutori sono rappresentati:
D Dall'enunciare una promessa, una domanda, un consiglio, ecc C Dalla pronuncia di parole e sintagmi B Dal riferimento a specifiche entità e loro proprietà A Dal tentativo di produrre un effetto sul nostro interlocutore. 3 Gli atti proposizionali sono rappresentati:
D Dall'enunciare una promessa, una domanda, un consiglio, ecc C Dalla pronuncia di parole e sintagmi B Dal riferimento a specifiche entità e loro proprietà A Dal tentativo di produrre un effetto sul nostro interlocutore. 4 Gli atti performativi sono quelli che indicano:
D I verbi derivati dall'inglese C La passività del verbo A Lo svolgimento di una trama B Il compiere un'azione. 5 Performativo è un termine che deriva dal:
D Arabo B Francese A Tedesco C Inglese. 6 Mi scuso per averti offeso. In questa frase "MI scuso" è un verbo:
Ricorsivo Illocutorio Indirettivo Performativo. 7 Gli atti illocutori sono rappresentati:
D Dall’enunciare una promessa, una domanda, un consiglio, ecc C Dalla pronuncia di parole e sintagmi B Dal riferimento a specifiche entità e loro proprietà A Dal tentativo di produrre un effetto sul nostro interlocutore. 8 La massima della relazione di Grice prevede:
Dì ciò che ritieni essere vero Sii perspicuo Sii pertinente Fornisci un contributo tanto informativo quanto richiesto. 9 La massima della modalità (o modo) di Grice prevede:
Dì ciò che irtieni essere vero Fornisci un contributo tanto informativo quanto richiesto Sii perspicuo Sii pertinente . 10 La massima della quantità di Grice prevede:
Dì ciò che ritieni essere vero Sii perspicuo Sii pertinente Fornisci un contributo tanto informativo quanto richiesto. 1 La varietà diatopica riguarda:
le differenze in base all'età le differenze sociali le differenze verticali le differenze geografiche. 2 La varietà diastratica riguarda:
le differenze in base all'età le differenze orizzontali le differenze geografiche le differenze sociali. 3 La varietà diamesica riguarda:
le differenze in base all'età le differenze sociali i mezzi di comunicazione utilizzati le differenze geografiche. 4 Per la sociolinguistica, la variazione libera:
D si tratta di un fenomeno prettamente morfologico C non spiega la morfologia B esiste a determinate condizioni A non esiste . 5 L’insieme di tutte le persone che parlano una determinata lingua o varietà linguistica e ne condividono le norme d’uso si chiama:
A comunione linguistica B repertorio linguistico C società linguistica D comunità linguistica. 6 L'insieme di codici e varietà padroneggiato da un parlante è detto:
C società linguistica B repertorio linguistico D comunità linguistica A comunione linguistica . 7 La capacità di un parlante di gestire la lingua nelle varie situazioni è detta:
società linguistica repertorio linguistico competenza linguistica competenza comunicativa. 8 La competenza comunicativa è:
un fatto linguistico un fatto individuale un fatto collettivo un fatto sociale . Il comunicare diversamente a livello personale in base a sesso, età, provenienza, ecc si chiama:
competenza linguistica linguistica della funzione competenza di presentazione funzione di presentazione. 10 Il parlante idealizzato è studiato da:
la linguistica teorica la linguistica comunicativa la linguistica applicata la sociolinguistica. 1 La scienza che si occupa di problemi linguistici legati alla società si chiama:
sociologia del linguaggio
bilinguismo e comunicazione sociologia del parlato socialità del linguaggio. 2 "Lo studio delle società in rapporto con la lingua" è la definizione della:
antropologia linguistica sociologia del linguaggio etnografia della comunicazione sociolinguistica . 3 Il plurilinguismo passivo lo troviamo in:
Europa India Russia America . 4 L'etnografia della comunicazione è:
una branca della linguistica alfabetica una materia che si occupa del plurilinguismo e dell'alfabeto tra lingue diverse una sottodisciplina dell'antropologia linguistica una sottodisciplina della sociolinguistica . 5 L'idea che il linguaggio sia alla base della trasmissione degli schemi sociali è propria della:
linguistica applicata
socialità linguistica etnografia della comunicazione sociolinguistica . Quale branca della linguistica studia come ci si saluta in una conversazione nelle varie società?:
antopologia linguistica etnografia della comunicazione sociologia del parlato socialità della comunicazione. 7 I pronomi di cortesia esprimono:
buona educazione asimmetria sociale simmetria sociale solidarietà . 8 " pronomi t"tu" (ita) e "toi" (fr) sono:
pronomi di confidenza pronomi di potere pronomi di cortesia pronomi di solidarietà. 9 I pronomi "Usted" (spa) e "Sie" (deu) sono pronomi di:
cortesia buona educazione solidarietà potere. 10 Il foreigner talk è:
la lingua semplificata che usiamo per parlare con qualsiasi parlante straniero la lingua semplificata che usiamo con gli immigrati la lingua di mezzo usata quando parliamo con uno straniero (es: metà italiano metà spagnolo) dare del lei agli estranei di altra nazionalità . 1 L'italiano standard si forma:
dalle lingue romanze dai dialetti dal latino dal toscano. 2 I dialetti italiani sono:
non legati tra loro varianti libere varietà sorelle derivati da lingue diverse. 3 Dal toscano deriva:
l'italiano della poesia del Trecento l'italiano scritto standard l'italiano parlato standard l'italiano toscano scritto . 4 Il primo a classificare i dialetti italiani fu:
Pietro Bembo Antonio Muratori Dante Alighieri Ferdinand De Saussure. 5 La linea La Spezia – Rimini divide:
i dialetti settentrionali da quelli centro – meridionali i dialetti centro – meridionali da quelli toscani i dialetti settentrionali da quelli centrali i dialetti veneti da quelli gallo-italici. 6 Lo scempiamento delle consonanti lunghe è un fenomeno che avviene:
a Nord della linea La Spezia - Rimini nei dialetti centro meridionali in tutto il territorio a sud della linea La Spezia - Rimini. 7 La pronuncia sorda della sibilante intervocalica è un fenomeno che avviene:
a Nord della linea La Spezia - Rimini nei dialetti toscani ed emiliani in tutto il territorio a sud della linea La Spezia - Rimini. 8 I parlanti tedeschi in Alto Adige sono:
alloglotti diglossi bilingui alloglossi . 9 In Italia bilinguismo e diglossia si sviluppano in diverse possibilità. Quante?:
2 3 6 4. Quando una delle due varietà parlate ha uno status socioculturale più elevato di un'altra parliamo di:
dilalia diglossia alloglossia bilinguismo. 1 Secondo la teoria della Torre di Babele la lingua comune originaria era:
il greco
l'ebraico il latino l'aramaico . 2 Becan sosteneva che la lingua originaria fosse:
il tedesco antico il fiammingo il greco l'ebraico. 3 Le lingue giapetiche secondo Liebniz comprendevano:
parlate Europee e Asiatiche il Latino come lingua originaria anche delle lingue asiatiche l'Ebraico, il Latino e Il Cinese parlate Italiane e Cirilliche . 4 La linguistica comparativa nasce:
nell'Ottocento nel Settecento nel Novecento nel Seicento
. 5 Secondo studi recenti l'origine dei suoni del linguaggio risalirebbe:
all'homo sapiens sapiens all'homo habilis all'homo erectus all'Homo sapiens. 6 Il metodo che si basa sul confronto tra lingue è detto:
comparatista comparante comparatistico comparativo. 7 Grazie al metodo comparativo possiamo scoprire se due lingue sono:
genealogicamente imparentate derivate o flesse uguali geneticamente complesse . 8 Ciò che può trarre in errore nel metodo comparativo è:
la morfologia i prestiti la semantica la lingua originaria . 9 L'antenato comune a due o più lingue si ricava attraverso studi:
storico-comparativi morfosintattici arcaici ricostruttivi anacronistici . 10 La comparazione storica tra lingue si basa su fenomeni:
morfologici e lessicali lessicali di prestito fonetici e Morfologici . 1 Il great vowel shift mutò:
D le vocali del middle english in quelle del modern english C le vocali del latino imperiale in quelle del middle english B le vocali latine toniche in quelle italiane atone
A le vocali del modern english in quelle del middle english. 2 La forma dell'indicativo imperfetto in -a in italiano è nata per:
contaminazione assimilazione metatesi analogia. 3 Quando gli elementi di una forma si mescolano con quelli di un'altra forma parliamo di:
D metatesi
C analogia B assimilazione A contaminazione . 4 Il fenomeno per cui "factum" (lat) diventa "fatto" (ita) si chiama:
D metatesi C analogia B assimilazione A contaminazione . Quando un segmento fonologico si modifica per differenziarsi dal suo contesto fonologico avremo un fenomeno di:
aplologia dissimilazione assimilazione contaminazione . 6 Arborem (lat) > Albero (ita). Questo fenomeno è detto:
aplologia assimilazione contaminazione dissimilazione. 7 La trasformazione del latino crocodilus nell'italiano coccodrillo è una:
dissimilazione analogia assimilazione metatesi. 8 Il mutamento in cui viene rovesciato l'ordine di successione di due fonemi si chiama:
dissimilazione metatesi assimilazione contaminazione . 9 Il passaggio da eroico - comico a "eroicomico" si chiama:
dissimilazione
metatesi aplologia contaminazione . 10 Pieve in italiano è un:
allotropo entrato per via popolare allofono entrato per prestito allomorfo entrato per via popolare allotropo entrato per via dotta.
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