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Linguistica italiana 1

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Linguistica italiana 1

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Ecampus

Creation Date: 2023/12/22

Category: Others

Number of questions: 100

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Che l'italiano sia la lingua ufficiale d'Italia: È detto nello Statuto autonomico della Provincia di Bolzano. È detto sia nella Costituzione che nella legge 1999/482. È detto espressamente nella Costituzione. È detto nello Statuto autonomico della Provincia di Bolzano e nella legge 1999/482.

La variazione diafasica: Indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa, in relazione allo spazio. Indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa attraverso il tempo. Indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa, dalla funzione del messaggio e dal contesto. Indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa e dall'appartenenza dei parlanti a diversi strati sociali.

La 'Slavia veneta' è: Una regione di lingua slovena in Veneto. Una regione della ex-Iugoslavia in cui si parlava veneto. Una regione di lingua slovena in Friuli (provincia di Udine). Una regione della Slovenia dove si parla veneto.

La legge n° 482 del 15 dicembre 1999, riconosce come lingue di minoranze: I dialetti italiani. Albanese, greco, sloveno, croato, tedesco, sardo, francoprovenzale, friulano, ladino, catalano, francese. Sardo, francoprovenzale, friulano, ladino, catalano, francese. Albanese, greco, sloveno, croato, tedesco, francese.

Una "varietà" di lingua è individuata: Dalla presenza di specifici tratti linguistici correlabili con fattori extralinguistici. Dalla presenza di una grande variabilità di tratti linguistici al suo interno. Dalla presenza di specifici tratti linguistici. Dalla presenza di specifici tratti linguistici correlabili con l'area geografica e la classe sociale del parlante.

Alessandro Manzoni nella versione definitiva dei I promessi sposi adottò: La lingua coeva della classe colta della città di Firenze. La lingua coeva della classe colta della città di Milano. Il fiorentino vivo del secolo XVI sul modello di Machiavelli. Il fiorentino del Trecento sul modello di Bembo.

La maggiore regressione della dialettofonia si ebbe: Nel secondo dopoguerra (anni Cinquanta e Sessanta del Novecento). Durante il regime fascista. Subito dopo l'Unità di Italia ,nel 1861. Subito dopo l'Unità d'Italia nel 1945.

La lingua proposta dal Vocabolario degli Accademici della Crusca (1612) corrisponde: Al fiorentino del Quattrocento. Al fiorentino del Cinquecento. Al fiorentino del Trecento. Al fiorentino del Seicento.

La base dell'italiano moderno è: Nel fiorentino del Cinquecento. Nel fiorentino moderno. Nel fiorentino del secolo XVII. Nel fiorentino del secolo XIV.

La tesi proposta da Pietro Bembo prevedeva l'adozione: Del fiorentino del secolo XVI. Della lingua in uso presso la corte papale. Di una lingua modellata sul greco e sul latino. Del fiorentino del Trecento.

Le componenti della lingua in cui l'italiano regionale si mostra maggiormente debitore nei confronti del dialetto sono: La fonologia e il lessico. La fonologia e la sintassi. La fonetica e la sintassi. La fonetica e la fonologia.

Nella seconda metà del Novecento, la pratica del dialetto: È regredita soprattutto nell'Italia nord-orientale. È regredita soprattutto nel nord-ovest. Rimane forte nel nord-ovest e nel Meridione. È regredita soprattutto nelle zone economicamente più arretrate.

L'uso scritto dei dialetti: È venuto meno con la nascita di una letteratura dialettale riflessa. Era diffuso nel Medioevo ed è continuato fino all'unità d'Italia e anche oltre. Era diffuso nel Medioevo, ma è regredito a partire dal Cinquecento. È rimasto vivo soprattutto a Roma fino alla seconda metà dell'Ottocento.

Dal XVI secolo in poi, il termine 'dialetto' assunse un valore: Nettamente peggiorativo. Sostanzialmente uguale a quello dei secoli precedenti. Discriminatorio e riferito solo alle fasce di parlanti analfabeti. Nettamente migliorativo.

Per quale motivo -dal Cinquecento al Novecento- alcuni autori scelsero di scrivere in dialetto?. Per ragioni espressive. Perché era l'unica lingua a loro disposizione. Per ragioni di prestigio. Per poter meglio comunicare alle masse analfabete.

I dialetti: Sono subordinati alle lingue nazionali per ragioni storico-sociali o culturali. Non possiedono quella precisa struttura grammaticale che predispone la lingua all'espressione scritta. Sono subordinati ad una varietà linguistica qualitativamente superiore, l'italiano standard. Sono costituzionalmente inferiori alle lingue nazionali.

Nel Principato di Monaco -indipendentemente dalla lingua nazionale - che lingua parla la maggioranza della popolazione autoctona?. Il monegasco (varietà ligure occidentale). Il francese. Il piemontese. L'italiano.

Quale tra i seguenti caratteri non è condiviso da tutti i dialetti italiani settentrionali?. La perdita dell'opposizione di lunghezza consonantica. La presenza di una doppia serie di pronomi soggetto. L'indebolimento delle consonanti occlusive. La presenza di vocali anteriori arrotondate.

Lungo una linea immaginaria che congiunge Massa a Senigallia: Dialetti settentrionali si incontrano con il toscano a est e con i dialetti centro-meridionali a ovest. I dialetti settentrionali si incontrano con il toscano a ovest e con i dialetti centro-meridionali a est. Il toscano si incontra con i dialetti settentrionali a ovest e con i dialetti centro-meridionali a est. I dialetti settentrionali si incontrano con i dialetti centro-meridionali.

In Italia, è possibile individuare: Tra aree dialettali principali: dialetti italiani settentrionali, toscani, centro-meridionali. Tre aree dialettali principali: dialetti italiani settentrionali, centro-meridionali, meridionali estremi. Tre aree dialettali principali: dialetti italiani settentrionali, gallo-italici, toscani, centro-meridionali. Quattro aree dialettali principali: dialetti italiani settentrionali, toscani, centro-meridionali, insulari.

Per isole linguistiche 'altoitaliane' (o 'gallo-italiche') si intendono: Delle aree di alcune regioni meridionali (Sicilia, Basilicata e Campania) in cui parlavano varietà di tipo settentrionale. Delle aree dell'Italia settentrionale in cui si parlavano varietà di tipo gallo-italico. Delle aree delle isole (Sicilia e Sardegna) in cui si parlavano varietà di tipo settentrionale. Delle aree della Sardegna e della Corsica in cui si parlava o varietà di tipo toscano.

Come si chiama il ramo della linguistica che si occupa specificamente della variazione interna della lingua in relazione alla categoria sociale del parlante?. Dialettologia. Linguistica diastratica. Psicolinguistica. Sociolinguistica.

Una "varietà di lingua": È un insieme di tratti linguistici di un sistema linguistico che co-occorre con un certo insieme di tratti sociali o situazionali. È un insieme di tratti sociali o situazionali di un sistema linguistico che co-occorre con un certo insieme di tratti sociali linguistici. È un insieme di tratti linguistici di un sistema linguistico all'interno del repertorio linguistico di una comunità. È un insieme di tratti linguistici di un sistema linguistico usato in particolari contesti comunicativi.

All'interno di una comunità linguistica si nota in genere la presenza: Di una varietà alta, maggiormente dotata di prestigio e di una varietà bassa, meno prestigiosa. Di una varietà alta, di una varietà bassa e di una serie ben definita di varietà intermedie. Di una varietà alta, di una varietà bassa e di una varietà media. Di una varietà alta, maggiormente stigmatizzata e di una varietà bassa, meno stigmatizzata.

Nella prospettiva sociolinguistica, i principali fattori di differenziazione sociale sono: Il reddito e la professione. Il reddito e la classe di età. Il reddito, la professione e il sesso. Il reddito, la professione, il grado di istruzione.

All'interno del repertorio linguistico italiano, la varietà diastraticamente più bassa è generalmente: L'italiano regionale. L'italiano giovanile. Il dialetto. L'italiano popolare.

L'italiano "colto": È la lingua parlata dalle persone mediamente istruite. È l'italiano usato dai parlanti di livello socioculturale medio. Coincide sostanzialmente con la norma cosiddetta "standard". È caratterizzato dalla presenza di tratti sociolinguisticamente marcati.

Quale di questi tratti linguistici non può essere considerato un tratto distintivo dell'italiano popolare?. Uso di "lui" con funzione di soggetto. Uso di malapropismi. Errori di ortografia. Periodo ipotetico col doppio condizionale.

Quale di questi tratti linguistici può essere considerato un tratto distintivo dell'italiano popolare?. Utilizzazione corretta dei segni paragrafematici nello scritto. Lessico ricercato. Sintassi complessa e corretta nelle concordanze. Uso del "che" polivalente.

Il linguaggio giovanile è una varietà di tipo: Sia diastratico sia diacronico. Solo diastratico. Sia diastratico sia diafasico. Diafasico.

Nella variazione diamesica, con l'etichetta "parlato-scritto" si indica: La lingua di testi che trascrivono o ricalcano più o meno fedelmente il parlato. La lingua che si realizza in parte nell'oralità in parte nella comunicazione scritta. La lingua che si realizza nell'oralità ma a partire da testi scritti. La lingua che si realizza prevalentemente nell'oralità, ma contiene inserti di comunicazione scritta.

I tratti che determinano la differenziazione tra i sottocodici sono prevalentemente: Lessicali e morfologici. Lessicali e sintattici. Lessicali e semantici. Morfologici e sintattici.

Secondo Giovanni Nencioni, quali due varietà di collocherebbero agli estremi dell'asse diamesico?. Scritto-parlato e parlato-parlato. Parlato-parlato e parlato-recitato. Scritto-scritto e parlato -recitato. Scritto-scritto e parlato-parlato.

La variazione diafasica: Diversamente dalla variazione diastratica non è legata univocamente al parlante. Come la variazione diastratica, è legata univocamente al parlante. Diversamente dalla variazione diastratica, è legata univocamente al parlante. Come la variazione diastratica, non è legata univocamente al parlante.

Quale di questi tratti non è caratteristico del registro formale?. Uso del lei come pronome allocutivo. Alta velocità di elocuzione. Ipotassi. Ricorso ad arcaismi.

Un neologismo è: Una forma che viene creata ex-novo attraverso le regole di formazione di parola dell'italiano. Forma che viene presa in prestito da lingue speciali straniere. Una forma di uso comune che viene usata con significato particolare, normalmente più ristretto di quello originale. Una forma specifica con cui vengono designati gli oggetti e i concetti fondamentali di un particolare ambito di attività.

Lo scopo delle grammatiche di oggi è quello: Di descrivere e di spiegare la competenza nativa del parlante. Di indicare ciò che è conforme all'uso e ciò che non lo è. Di indicare ciò che è conforme alla norma e ciò che non lo è. Di descrivere la norma standard.

Nel fare una grammatica, cosa significa 'descrivere la competenza nativa del parlante'?. Indicare ciò che è "grammaticale" e ciò che non lo è. Definire la qualità linguistica di un parlante. Descrivere foneticamente la lingua spontanea di un parlante. Stendere una lista delle capacità spontanee di un parlante prima della scuola.

Secondo Francesco Sabatini, l'italiano dell'uso medio è: La varietà di italiano usata dalla classe media. La varietà di italiano che si colloca diastraticamente tra l'italiano colto e quello popolare. Una varietà della lingua nazionale ricettiva nei confronti delle varietà regionali. Una varietà di italiano in parte diversa dallo standard, usata nell'orale ma anche nello scritto.

Le consonanti sonore sono: Foni che prevedono l'attivazione di una fonte di rumore nel tratto fonatorio al di sopra della laringe, ma non l'attivazione della vibrazione laringea. Foni che risultano dall'attivazione della vibrazione laringea, senza che nel tratto fonatorio superiore si produca nessun'altra fonte di rumore. Foni prodotti senza vibrazione faringea e senza che nel tratto fonatorio superiore si produca nessun'altra fonte di rumore. Foni che prevedono l'attivazione di una fonte di rumore nel tratto fonatorio al di sopra della laringe, e anche l'attivazione della vibrazione laringea.

Le consonanti possono essere classificate: Sia per luogo sia per modo di articolazione. Solo per luogo di articolazione. Solo per modo di articolazione. Né per luogo né per modo di articolazione.

La corrispondenza biunivoca tra foni e grafemi si ha: Né nel sistema grafematico italiano, né nell'alfabeto fonetico internazionale (IPA). Nel sistema grafematico italiano. Nell'alfabeto fonetico internazionale (IPA). Sia nel sistema grafematico italiano, sia nell'alfabeto fonetico internazionale (IPA).

Le consonanti /p b/ sono: Occlusive bilabiali. Occlusive bilabiali sorde. Occlusive bilabiali sonore. Occlusive labiodentali.

Le vocali /ɔ/ /o/ e /u/ sono: Centrali e arrotondate. Anteriori e arrotondate. Posteriori e non arrotondate. Posteriori e arrotondate.

Come si chiama la minima unità grafica di un sistema alfabetico?. Morfema. Grafema. Fonema. Fono.

In italiano, la lunghezza vocalica: Non è predicibile dal contesto, dunque ha valore allofonico. È predicibile dal contesto, dunque ha valore fonologico. È predicibile dal contesto, dunque ha valore allofonico. Non è predicibile dal contesto, dunque ha valore fonologico.

La fonetica si occupa: Né del significato né del significante. Sia del significato sia del significante. Del significante. Del significato.

Segmenti dotati di carattere distintivo sono detti: Fonemi. Consonanti. Grafemi. Foni.

In una coppia minima (es. "cero" e "pero"), le due parole sono differenziate da un: Lessema. Fonema. Morfema. Fono.

In italiano, se il fonema che forma la coda di una sillaba è uguale a quello che costituisce l'onset della sillaba seguente: La coda può essere occupata da qualunque tipo di consonante. La coda può essere occupata solo da liquide o approssimanti. La coda può essere occupata solo da sonoranti. La coda può essere occupata solo da /n r l/.

La sillaba tonica priva di coda, come può essere altrimenti definita?. Sillaba senza attacco. Chiusa o impedita. Aperta o libera. Onset.

Quali tra questi sono fenomeni di cancellazione?. Epitesi epentesi e prostesi. Apocope e sincope. Aferesi e apocope. Aferesi apocope e sincope.

La metafonesi è un caso di: Assimilazione perseverativa (o progressiva). Dissimilazione perseverativa (o progressiva). Assimilazione anticipatoria (o regressiva). Dissimilazione anticipatoria (o regressiva).

Il fenomeno della "degeminazione" (cioè il passaggio da una consonante doppia a una scempia) è un fenomeno di: Coalescenza (o fusione). Rafforzamento. Metatesi. Indebolimento (o lenizione).

L'inserzione di [i] nel sintagma "per iscritto" è un caso di: Epitesi. Protesi. Aferesi. Epentesi.

Il fenomeno della "gorgia toscana" è un fenomeno di: Coalescenza (o fusione). Metatesi. Rafforzamento. Indebolimento (o lenizione).

Un morfema a cui corrispondono diverse realizzazioni in differenti contesti sintagmatici viene detto: Fonema. Allotropo. Allofono. Allomorfo.

Il raddoppiamento fonosintattico 'regolare' è innescato: Da tutte le parole tronche (monosillabiche e polisillabiche) uscenti in vocale. Solo dai monosillabi. Solo dai polisillabi. Da undici monosillabi atoni e da quattro bisillabi piani.

Nel toscano, la consonante in fine di parola: È annessa solo nei prestiti da lingue straniere. È ammessa. Non è mai ammessa. Non è mai ammessa, ad eccezione che in con, in, non, per.

Il raddoppiamento fonosintattico prevede che: La consonante iniziale di una parola raddoppi dopo alcune parole uscenti in vocale. La consonante iniziale di una parola raddoppi dopo alcune parole uscenti in consonante. La vocale iniziale di una parola raddoppi dopo alcune parole uscenti in consonante. La vocale iniziale di una parola raddoppi dopo alcune parole uscenti in vocale.

Davanti a "sci" si usa l'articolo "lo" perché: "sci" comincia con un nesso di due consonanti. "sci" comincia con "s" impura. "sci" comincia con una consonante doppia. "sci" comincia con /s/.

Nelle forme "un altro" e "un'altra": Abbiamo due fenomeni diversi: nel primo caso l'elisione, nel secondo l'apocope. Abbiamo lo stesso fenomeno, l'elisione. Abbiamo due fenomeni diversi, nel primo caso l'apocope nel secondo l'elisione. Abbiamo lo stesso fenomeno, l'apocope.

Nella parola "frattempo": C'è stata prima l'univerbazione e poi l'assimilazione. C'è stato prima l'univerbazione e poi il raddoppiamento fonosintattico. C'è stata prima l'assimilazione e poi l'univerbazione. C'è stato prima il raddoppiamento fonosintattico e poi l'univerbazione.

Nel caso della parola "caposquadra", che tipo di processo morfologico si verifica?. Derivazione. Composizione. Flessione. Prefissazione.

L'alternanza radicale tra "siedo" e "sediamo" è un caso di: Arizotonia. Monottongamento. Rizotonia. Allomorfia.

La derivazione è il processo morfologico che: Prevede la formazione di una parola nuova tramite l'aggiunta di un suffisso a un morfema lessicale. Produce parole nuove a partire da due parole autonome preesistenti. Aggiunge alla parola di base informazioni relative alle categorie flessive. Prevede la formazione di una parola nuova tramite l'aggiunta di un affisso a un morfema lessicale.

Il morfema si definisce come: La più piccola unità linguistica. La più piccola unità lessicale dotata di significato. La più piccola unità linguistica non dotata di significato. La più piccola unità linguistica dotata di significato.

In italiano: Come in greco e in latino, esistono dei veri e propri infissi. Come in greco e in latino, non esistono infissi veri e propri. Diversamente che in greco e in latino, non esistono infissi veri e propri. Diversamente che in greco e in latino, esistono dei veri e propri infissi.

Le categorie lessicali sono: Nomi, aggettivi e verbi. Nomi, aggettivi, verbi e preposizioni. Nomi, articoli, aggettivi e verbi. Nomi, aggettivi, verbi, preposizioni e avverbi.

Le parole complesse si suddividono in: Derivazionali e flessive. Lessicali e grammaticali. Temi e radici. Derivate e composte.

Nella parola "canino" i morfemi "can-" e "-in-" hanno: Entrambi significato grammaticale. Il primo significato grammaticale e il secondo significato lessicale. Entrambi significato lessicale. Il primo significato lessicale e il secondo significato grammaticale.

Come può essere definito il verbo "impastare"?. Derivato. Parasintetico. Composto. Alterato.

In italiano, i prefissi: Sono usati sia nei processi derivazionali che in quelli flessivi. Esprimono solo valori flessivi e non sono usati nei processi derivazionali. Non sono usati né nei processi derivazionali né in quelli flessivi. Esprimono solo valori derivazionali e non sono usati nei processi flessivi.

Il suffisso "-oso": Si aggiunge a nomi e forma aggettivi. Si aggiunge a nomi e forma verbi. Si aggiunge ad aggettivi e forma nomi. Si aggiunge a verbi e forma aggettivi.

Si chiama "conversione" la formazione di parole derivate, ottenuta: Senza aggiunta di suffisso derivazionale. Mediante l'aggiunta sia di prefissi che di suffissi. Mediante composizione. Mediante l'aggiunta di prefissi flessivi.

In genere, nella derivazione per alterazione (per es. "casa" -> "casetta"): La categoria grammaticale della parola alterata resta la stessa della base, ma non il significato lessicale. Sia la categoria grammaticale che il significato lessicale della parola alterata restano gli stessi della base. Il significato lessicale della parola alterata resta lo stesso della base ma non la categoria grammaticale. Sia la categoria grammaticale che il significato lessicale della parola alterata sono diversi da quelli della base.

Nel caso delle parole alterate, la differenza rispetto alla parola di origine consiste in una 'aggiunta' di tratti di significato. Che cosa possono interessare le seguenti 'aggiunte'?. Solo l'atteggiamento soggettivo del parlante. Nessuna di queste due categorie. Solo la dimensione del referente. La dimensione del referente e l'atteggiamento soggettivo del parlante.

In quale di queste parole giustapposte il rapporto tra le due unità è di coordinazione?. Discorso fiume. Verde bottiglia. Aperitivo cena. Donna cannone.

La parola "democrazia" è una parola: Derivata per prefissazione. Derivata per suffissazione. Derivata per parasintesi. Composta con temi lessicali.

"Camposanto" e "senzatetto" sono rispettivamente: Il primo, un composto con la testa a sinistra, il secondo un composto con la testa a destra. Il primo, un composto con la testa a destra, il secondo un composto con la testa a sinistra. Due composti, entrambi con la testa a destra. Due composti, entrambi con la testa a sinistra.

In genere, nei plurali dei composti endocentrici (banconota, capostazione, ecc.): La testa si flette al plurale, solo se si trova in prima posizione. La testa si flette al plurale solo se si trova in seconda posizione. La testa si flette al plurale, sia che si trovi in prima posizione sia che si trovi in seconda posizione. Non c'è flessione.

In quale di queste parole giustapposte il rapporto tra le due unità è di subordinazione?. Studente lavoratore. Diritto dovere. Verde chiaro. Parcheggio clienti.

"Addolcire" è: Una parola derivata per suffissazione. Una parola derivata per parasintesi. Una parola derivata per prefissazione. Una parola derivata per conversione.

La parola "prosciugamenti" è formata: Da due morfemi: prosciuga-menti. Da cinque morfemi: pro-sciug-a-ment-i. Da tre morfema: prosciuga-ment-i. Da quattro morfemi: prosciug-a-ment-i.

I test per decidere se una sequenza di parole costituisce un sintagma sono: Tre: spostamento, enunciabilità in isolamento, coordinabilità. Quattro: spostamento, sostituibilità, enunciabilità in isolamento, compattezza semantica. Quattro: spostamento, sostituibilità, enunciabilità in isolamento, coordinabilità. Quattro: pronominalizzazione, sostituibilità, enunciabilità in isolamento, coordinabilità.

Nei ruoli tematici, l'attante coinvolto dall'evento verbale che non controlla l'azione si chiama: Agente. Oggetto o tema. Esperiente. Termine o fine.

Nella frase "Il meccanico darà le chiavi a Paolo": Il V è modificato da uno Specificatore (Soggetto) e ha due Complementi: Oggetto diretto e Oggetto indiretto. il V è modificato da tre Specificatori: Soggetto, Oggetto diretto e Oggetto indiretto. il V ha tre Complementi: Soggetto, Oggetto diretto e Oggetto indiretto. il V è modificato da uno Specificatore (Oggetto diretto) e ha due Complementi: Soggetto e Oggetto indiretto.

Possono essere testa di un sintagma: Tutte le parole con significato lessicale. Solo le categorie funzionali: articoli, pronomi e congiunzioni. Sia le categorie lessicali sia quelle funzionali: nomi, aggettivi, verbi, preposizioni e avverbi, articoli, pronomi e congiunzioni. Solo le categorie lessicali: nomi, aggettivi, verbi, preposizioni e avverbi.

Il tema della presentazione: È sempre costituito dal soggetto. È spesso costituito dal soggetto, ma può essere costituito anche da oggetto indiretto. È spesso costituito dal soggetto, ma può essere costituito anche da oggetto diretto. È spesso costituito dal soggetto, ma può essere costituito anche da oggetto indiretto e diretto.

Una frase composta solo del verbo e dei suoi argomenti è detta: Nucleare. Semplice. Minima. Argomentale.

Il soggetto: È un argomento del verbo che non fa parte del sintagma verbale. È un argomento del verbo che fa parte del sintagma verbale. Non è un argomento del verbo e, dunque, non fa parte del sintagma verbale. È un argomento interno della frase semplice.

Le frasi predicative: Consistono nel solo tema. Consistono nel solo rema. Sono strutturate in tema e in rema. Sono strutturate in rema e in tema.

Quale delle seguenti proprietà sintattiche non è caratteristica del soggetto?. Rimane non espresso con le forme non finite del Verbo. Si accorda col Verbo. Ha sempre il ruolo di AGENTE. Se è un pronome, ha il caso Nominativo.

Quale delle seguenti proprietà sintattiche e semantiche non è caratteristica dell'oggetto indiretto?. Può essere pronominalizzato con un clitico dativo. Può comparire nella frase come elemento extranucleare. È un SP introdotto dalla preposizione "a". Ha in genere il ruolo tematico di OGGETTO.

Quale delle seguenti proprietà sintattiche e semantiche non è caratteristica dell'oggetto diretto?. Si accorda con il verbo in genere e numero. Non ha mai ruolo semantico di AGENTE. Diventa soggetto nella costruzione passiva. Ha il caso accusativo nella serie dei pronomi clitici.

Quale delle seguenti affermazioni non è corretta?. Il ruolo di ESPERIENTE è più saliente di quello di LUOGO. Il ruolo di OGGETTO è più saliente di quello di LUOGO. Il ruolo di AGENTE è più saliente di quello di ESPERIENTE. Il ruolo di OGGETTO è più saliente di quello di ESPERIENTE.

Nella frase "La sorella di mio cognato regala una bambola nuova a Valeria", il SN Soggetto è: Sorella. La sorella di mio cognato. La sorella. Sorella di mio cognato.

Nelle frasi "Marco ha subito un sopruso" e "Molte cose preoccupano Anna" i sintagmi con funzione di Oggetto diretto sono: Marco, molte cose. Un sopruso, Anna. Un sopruso, Molte cose. Marco, Anna.

Nella frase "La settimana scorsa il ragazzo col berretto ha rotto il vetro con una pallonata", quale dei seguenti sintagmi è nucleare?. Con una pallonata. Un vetro. Un berretto rosso. La settimana scorsa.

Nella frase "L'ha ribadito il professore stesso", il tema: È tutta la frase: "l'ha ribadito il professore stesso". È "l'ha ribadito". È "L(o)". È assente, perché si tratta di una frase eventivo-presentativa.

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