Linguistica italiana 1 - 27
![]() |
![]() |
![]() |
Title of test:![]() Linguistica italiana 1 - 27 Description: pegaso uneveristy |




New Comment |
---|
NO RECORDS |
La capacità posseduta naturalmente dai parlanti di utilizzare la lingua nei diversi modi che le varie situazioni richiedono è la: competenza comunicatrice. condizione comunicativa. competenza comunicativa. condizione comunicante. La funzione di presentazione si ha quando: ci presentiamo all'interlocutore dicendo il nostro nome. presentiamo due amici tra loro. l'altro si presenta a noi dicendo il suo nome e cognome. presentiamo noi stessi parlando in maniera inconsapevole. L'aria rientra, tra le componenti della comunicazione di Jakobson in: contesto. canale. codice. messaggio. Il sistema linguistico di riferimento, tra le funzioni di Jakobson è: contesto. canale. codice. messaggio. La fase di trasmissione dipende da: emittente. ricevente. emittente e ricevente insieme. organi uditivi. fase di trasmissione e ricezione sono suddivise a loro volta in fasi: fisiologica e psicologica. fisica e mentale. fisiologica e psichica. fisica e psicologica. La funzione fàtica è legata a: contesto. canale. codice. messaggio. La funzione conativa è legata a: emittente. canale. destinatario. codice. Una grammatica della lingua italiana per italiani assolve alla funzione: conativa. fàtica. metalinguistica. emotiva. La funzione legata al parlante è quella: conativa. fàtica. metalinguistica. emotiva. La massima che prevede "sii perspicuo" è quella di: modo. relazione. qualità. quantità. Il significato del parlante è non convenzionale quando: l'interlocutore non capisce. l'interlocutore parla un'altra lingua. non c'è interlocutore. l'interlocutotre deve ricostruire le intenzioni comunicative del parlante. Il significato è: astratto. concreto. sia astratto che concreto in base al contesto. astratto in alcune lingue e concreto in altre. Il significante è: astratto. concreto. sia astratto che concreto in base al contesto. astratto in alcune lingue e concreto in altre. Le massime della conversazione sono: 2. 3. 4. 5. Sintomi e segnali fanno parte di: massime della conversazione. logica della conversazione. Teorie di Saussure. Teorie di Jakobson. I concetti di significante e significato vennero introdotti da: Saussure. Jakobson. Chomsky. Grice. La massima della relazione prevede: sii pertinente. sii perspicuo. dì ciò che ritieni essere vero. fornisci il giusto contributo informativo. Il significato naturale di qualcosa è indicato da: segni. segnali. sintomi. sinonimi. I segnali hanno un significato: astratto. concreto. convenzionale. non convenzionale. Le porzioni di discorso comprese tra un parlante e quello successivo sono: le rotazioni. i poteri. i turni. le interruzioni. Al punto di rilevanza transizionale il parlante: non deve smettere di parlare. sceglie sempre il parlante successivo. deve smettere di parlare per dare modo al parlante successivo di iniziare il suo turno. non può scegliere il parlante successivo. I meccanismi di riparazione risolvono: le interruzioni. solo le interruzioni volontarie. il problema dei punti di rilevanza. le mosse conversazionali. Le regole del punto di rilevanza transizionale sono: 2. 3. 4. 5. Le repliche attese seguono a: i punti di rilevanza transizionale. le mosse convenzionali. le interruzioni involontarie. le mosse conversazionali. I tipi di dominanza in una conversazione sono: 2. 3. 4. 5. Il "Lei" è un pronome di: cortesia. dominanza. potere. solidarietà. Il "Tu" è un pronome di: cortesia. dominanza. potere. solidarietà. Il foreigner talk: è un atteggiamento razzista. è un normale atteggiamento del parlante verso uno straniero. si usa solo con gli immigrati. si usa anche tra parlanti della stessa lingua. Evitare le forme imperative è: un punto di rilevanza transizionale. buona educazione sociale. una massima di cortesia. un modo per interrompere il parlante. La scelta del toscano in Italia: e' un fatto comune a diverse nazioni. e' un fatto unico in Europa. e' simile alla scelta del francese in Francia. e' simile alla scelta del tedesco in Germania. La tarda unificazione nazionale italiana: non incide sulla lingua. incide poco sulla lingua. incide grandemente sulla lingua. fa preferire il piemontese al toscano. In Italia la capitale politica e quella linguistica: coincidono. non coincidono. coincidono al momento dell'Unità ma non dopo. non coincidono mai nella storia nazionale. Si può parlare di lingua e dialetto a partire dal: trecento. quattrocento. cinquecento. seicento. Fino al Quattrocento: ogni dialetto ha avuto la stessa possibilità del toscano di diventare lingua nazionale. solo alcuni dialetti selezionati potevano competere col toscano. non esiste letteratura dialettale. non esiste letteratura in italiano. Belli, Porta e Trilussa sono: scrittori di prosa del Trecento. poeti ermetici. poeti dialettali. i primi studiosi di dialettologia in Italia. La letteratura dialettale: termina nel Quattrocento. termina nell'Ottocento. e' ancora esistente. si estingue alla morte di Trilussa. I canti popolari appartengono alla letteratura dialettale: riflessa. introflessa. propriamente detta. spontanea. La letteratura dialettale riflessa si afferma pienamente nel: XV secolo. XIX secolo. XVII secolo. XIII secolo. Romanzo Criminale è un testo: che rifiuta il dialetto. scritto propriamente in dialetto. che precede la letteratura dialettale riflessa. che utilizza il dialetto qua e là. Quando il mutamento semantico varia per innalzamento: la parola sale nel grado sociale che designa. la parola scende nel grado sociale che designa. la parola resta immutata ma si pronunicia più alta di tono. non esiste il mutamento semantico nei prestiti. Smart working è un prestito: di lusso. di necessità. non è un prestito. di consumo. Email è un prestito: di lusso. di necessità. non è un prestito. di consumo. Ebook è un prestito: di lusso. di necessità. non è un prestito. di consumo. Quando una parola passando in un'altra lingua viene tradotta alla lettera abbiamo: un prestito di lusso. un calco semantico. un calco traduzione. un calco tradotto. I forestierismi: durano sempre nel tempo. sono sempre di breve durata. non esistono in italiano. durano finchè vengono utilizzati dai parlanti. Il purismo in epoca fascista: fallisce. riesce. ha periodi di alti e bassi. non esiste. Il purismo: nasce con il fascismo. non esiste nell'Ottocento. nell'Ottocento ha valore patriottico, durante il fascismo discriminatorio. nell'Ottocento ha valore discriminatorio e durante il fascismo patriottico. Grattacielo (da Skyscarper) è: un prestito di lusso. un calco semantico. un calco traduzione. un forestierismo ottocentesco bandito dai piemontesi. Quando una parola passando in un'altra lingua cambia significato abbiamo: un prestito di lusso. un calco semantico. un calco traduzione. un calco tradotto. I prestiti da altre lingue: non sono mai riconoscibili in italiano. sono sempre riconoscibili in italiano. variano a seconda del tempo. non esistono. Ad oggi il numero più alto di prestiti in italiano (6.292 totali) viene da: inglese. francese. tedesco. spagnolo. La parola "giacobino" entra in italiano: dal francese nel Cinquecento. dall'inglese nel Settecento. dal francese nel Settecento. dallo spagnolo nel Cinquecento. La parola "cioccolato" entra in italiano: dal francese nel Cinquecento. dallo spagnolo nel Cinquecento. dal francese nel Settecento. dall'inglese nel Novecento. La parola "brio" entra in italiano: dal francese nel Cinquecento. dallo spagnolo nel Cinquecento. dal francese nel Settecento. dall'inglese nel Novecento. La parola "radicale" entra in italiano: dal francese nel Cinquecento. dall'inglese nel primo ottocento. dal francese nel Settecento. dallo spagnolo nel Cinquecento. La parola "mandolino" viene esportata in francese, inglese e tedesco nel secolo: XV. XVI. XVII. XVIII. La parola "mafia" viene esportata in europa nel secolo: XV. XVII. XIX. XVIII. La parola "violino" viene esportata in Europa (tedesco, svedese..) nel secolo: XV. XVII. XIX. XX. I prestiti tra lingue: avvengono sempre contemporaneamente. possono essere a loro volta ri-esportati in terze lingue. quando entrano in una lingue non vengono più esportati al di fuori. si verificano solo in epoche di guerre e rivoluzioni. Gli studi sulla lingua parlata si avviano nel secolo: XIX. XVIII. XV. XX. La varietà è: una caratteristica intrinseca della lingua. inesistente in alcune lingue. inesistente in italiano ma presente in altre lingue. una caratteristica estrinseca della lingua. La cultura: da sempre è appannaggio dei nobili e dei ricchi. per secoli è stata solo appannaggio dei chierici. appartiene alle masse popolari dal Cinquecento in poi. esclude il mondo clericale e nobiliare. Il prefisso dia- in greco vuol dire: senza. con. attraverso. per. Le varietà diastratiche sono: anagrafiche. sociali. geografiche. personali. L'errore è: uno sbgalio commesso solo da incolti. una deviazione dalla norma. un qualcosa che non vale la pena studiare. comune nella classi clericali dopo il Cinquecento. La lingua italiana viene normata nel secolo: XVIII. XV. XVI. XIX. Le varietà diatopiche sono: anagrafiche. sociali. geografiche. personali. Le isoglosse sono: linee di demarcazione che idividuano i vari dialetti. linee che dividono gli strati sociali nel parlato. linee che separano unicamente i dialetti locali in un stessa regione. linee che dividono i registri linguistici quotidiani. In italia abbiamo dialetti regionali. Quanti sono: 10. 30. 20. 15. Le varietà diafasiche sono di tipo: personale. geografico. culturale. regionale. Il passaggio da un registro linguistico ad un altro si chiama: Langue switching. Code switching. Speaker switching. Fast switching. Il dialetto di koinè identifica: un'area dialettale (nord, centro, sud). una parlata locale (Messina, Catania,Palermo). una regione dialettale (Lombardia, Veneto, Liguria). una parlata gergale locale (quartieri cittadini). La forma più alta di lingua standard è: italiano parlato formale. italiano parlato informale. dialetto di koinè. italiano scritto. Il registro più basso nella scala è quello: popolare. familiare. aulico. Basso-Plebeo. Il registro più alto nella scala è quello: popolare. colto. aulico. formale. Il termine diafasico vuol dire: differenza nello stile. differenza nel tono. differenza nelle fasi. differenza nello status sociale. Il concetto per cui ogni parlante può utilizzare tutti i registri a seconda dei contesti è: diglossìa. bilinguismo. mistilinguismo. dilalìa. La diglossìa in Italia si verifica nei parlanti: umbri. toscani. centro-meridionali. settentrionali. Il mistilinguismo: si verifica solo al centro-nord. è tipico della Toscana. è comune a tutta Italia. si verifica solo al Sud e nelle isole. Dal latino volgare nasce: tutta la varietà di dialetti italiani. l'italiano standard. il latino classico. solo il toscano. Il dialetto è: una variante di pari dignità rispetto altoscano. un qualcosa di negatico e plebeo. un concetto che non esiste. una degenerazione dell'italiano standard. La dizione italiana: esiste solo al centro nord. esiste solo in toscana. non viene parlata in nessun luogo ma studiata appositamente. esiste solo al centro sud. Il tardo latino parlato è detto: latino classico. latino vecchio. latino grezzo. latino volgare. La branca della linguistica che studia i dialetti si chiama: dialettofonia. dialettistica. dialettica. dialettologia. Ogni dialetto avrebbe potuto diventare lingua standard. Quando?. tra Cinquecento e Settecento. nel XX secolo. nel II secolo. tra Trecento e Cinquecento. La dialettologia studia: i dialetti italiani. il dialetto di koinè. la dizione precisa. i vocabolari dialettali. I vocabolari dediti a correggere il dialetto sono quelli di: prima generazione. seconda Generazione. terza generazione. quarta generazione. I vocabolari stilati da interessati e esperti di lingua non accademici sono quelli di: prima generazione. seconda Generazione. terza generazione. quarta generazione. I vocabolari stilati da linguisti di professione in ambito accademico sono quelli di: prima generazione. seconda Generazione. terza generazione. quarta generazione. L'ambito della linguistica che si occupa della relazione grammaticale tra gli elementi è: fonetica. morfologia. sintassi. lessico. L'ambito della linguistica che si occupa dello studio dei suoni del linguaggio è: fonetica. morfologia. sintassi. lessico. L'ambito della linguistica che studia le relazioni tra frasi all'interno del periodo è: fonetica. morfologia. sintassi. lessico. La fonetica che classifica i suoni in base al modo di articolazione è quella: descrittiva. prescrittiva. storica. fonica. La fonetica che classifica i suoni in base al grado di articolazione è quella: descrittiva. prescrittiva. storica. fonica. Individuare la definizione corretta: i fonemi di tutte le lingue sono uguali. non esistono fonemi uguali in due lingue diverse. I fonemi di una lingua non necessariamente corripsondono a quelli di un'altra. esistono fonemi uguali solo in due lingue sorelle. I suoni prodotti con le corde vocali e le laringe in vibrazione sono: sordi. vibrati. sonori. fonoci. Il fonema /t/ è: sonoro. sordo. semivocalico. inesistente in IPA. L'AFI è: alfabeto fonico indipendente. associazione fonetica internazionale. alfabeto fonematico internazionale. alfabeto fonetico internazionale. I fonemi dell'italiano sono: 10. 50. 45. 30. Quando produciamo un suono vocalico l'aria: incontra occlusione. incontra frizione. non incontra occlusione né frizione. incontra sia occlusione che frizione. Le vocali per definizione sono sempre: sonore. sorde. chiuse. occlusive. Se la lingua è spinta verso la parte anteriore della cavità orale avremo vocali: procheile. aprocheile. sorde. anteriori. Le vocali non labializzate sono definite: procheile. aprocheile. sorde. anteriori. Le vocali toniche dell'italiano sono: 5. 7. 4. 3. Le vocali toniche medio alte in italiano sono: e ed o aperte. a ed u. e aperta e a. e ed o chiuse. Le vocali toniche alte in italiano sono: i ed u. a ed u. e aperta e a. solo le sorde. Le vocali non accentate in italiano sono definite: anteriori. afone. atone. aprocheile. Le vocali atone in italiano sono: 4. 5. 6. 7. Lo schwa è una vocale: presente in italiano e nei dialetti. presente in italiano ma non nei dialetti. presente nei dialetti ma non in italiano. assente in italiano e nei dialetti. / J / e /W/ in italiano: non esistono. sono vocali. sono consonanti. sono semivocali. Nella parola "Puoi" si trova un: dittongo. trittongo. iato. nesso consonoantico. I dittonghi formati da semivocale + vocale sillabica sono. ascendenti. discendenti. trittonghi. dittonghi tonici. La fase di pronuncia consonantica che decide la lunghezza della consonante è detta: impostazione. tenuta. rilascio. appoggio. la fase di pronuncia consonantica in cui gli organi di fonazione si dispongono è detta: impostazione. tenuta. rilascio. appoggio. I nessi consonsonantici in italiano si possono trovare: solo al centro di parola. sia al centro che a fine parola. sia a inzio che a fine parola. solo a inizio e in mezzo alla parola. /p/ e /b/ in italiano sono consonanti: occlusive palatali. fricative alveodentali. occlusive bilabiali. liquide palatali. /t/ e /d/ in italiano sono consonanti: occlusive palatali. occlusive alveodentali. occlusive bilabiali. liquide palatali. Le consonanti /k/ e /g/ in italiano sono: occlusive palatali. occlusive alveodentali. liquide alveodentali. occlusive velari. In italiano le fricative alveodentali sono: /s/ e /c/. /z/ e /n/. /m/ e /n/. /s/ e /z/. Il sermo rusticus latino è quello parlato: nell'esercito. nelle province. dagli scrittori. nelle campagne. Il sermo provincialis latino è quello parlato: nell'esercito. nelle province. dagli scrittori. nelle campagne. L'italiano nasce dal latino: di Cicerone. parlato. scritto dai poeti. parlato a Roma ma non nelle province. Nel corso dei secoli la lingua latina parlata: resta invariata. varia solo nella sintassi ma non nel lessico. muta esattamente come l'italiano e le altre lingue. si cristallizza sul lessico ciceroniano. Tra Giulio Cesare e la caduta dell'Impero passano circa: 100 anni. 200 anni. 1000 anni. 500 anni. Per ricorstruire la lingua latina parlata gli studiosi si sono avvalsi: degli scrittori tardi. dell'esame comparativo. delle fonti di Ovidio e Seneca. delle commedie. In sesnso diacronico "latino volgare" indica: i diversi livelli di scrittura tra Cicerone e Seneca. gli usi della tarda latinità. il latino parlato contemporaneamente nelle privince e dall'esercito. il latino parlato nelle campagne al tempo di Cicerone. Il latino volgare: non modifica mai i significati delle parole rispetto al classico. non ha in nessun caso parole uguali al latino classico. in alcuni casi sposta i significati rispetto al latino classico. non esiste nel parlato quotidiano di Roma. Il latino volgare: viene influenzato da quello classico. non ha in nessun caso parole uguali al latino classico. non viene mai influenzato da quello classico. è uguale a quello classico ma parlato dal popolo. Il latino volgare: non ha rapporti con il latino cristiano. deve modifiche sostanziali all'avvento del cristianesimo. non viene mai influenzato da quello classico. cambia completamente con il cristianesimo. Lo schema A non B appartiene a: Catacomba di Commodilla. Appendix Artici. Appendix Probi. Iscrizione San Clemente. Le parole errate contenute nell'Appendix Probi: sono confluite solo in parte nelle lingue romanze. nessuna è confluita in italiano, solo in altre lingue romanze. sono tutte entrate nella lingue romanze. sono cadute in disuso prima dell'avvento delle lingue romanze. L'equivalente errato del latino classico "auris" nell'Appendix Probi è: Orricla. Orica. Oricla. Auricularis. L'equivalente errato del latino classico "vetulus" nell'Appendix Probi è: Vechius. Veccus. Veclus. Veculus. l'influenza esercitata dalle lingue dei popoli germanici sul latino è detta: superstrato. sostrato. costrato. adstrato. Panca, federa e palla sono parole di origine: gotica. franca. longobarda. prototedesca. Albergo e guardia sono parole di orgine: gotica. franca. longobarda. prototedesca. Biondo, donna e cameriere sono parole di origine: gotica. franca. longobarda. prototedesca. L'influenza esercitata dalle lingue dei vinti su quella dei vincitori è detta: superstrato. sostrato. costrato. adstrato. L'influenza su una lingua esercitata dai popoli confinanti è detta: superstrato. sostrato. costrato. adstrato. Nel passaggio dal latino all'italiano la e chiusa nasce dalla fusione di: i aperta + e aperta. e chiusa + e aperta. i chiusa + i aperta. i aperta + e chiusa. nel passaggio dal latino all'italiano la o chiusa nasce dalla fusione di: u aperta + o chiusa. e chiusa + e aperta. u chiusa + u aperta. u aperta + o aperta. Il sistema vocalico tonico derivato dal latino in area sarda prevede: 4 vocali. 6 vocali. 7 vocali. 5 vocali. il sistema vocalico tonico derivato dal latino in area lucana orientale prevede: 4 vocali. 6 vocali. 7 vocali. 5 vocali. Nel passaggio dal latino all'italiano e breve ed o breve in sillaba aperta: monottongano. non dittongano. dittongano. si chiudono. nel passaggio dal latino all'italiano e breve ed o breve in sillaba chiusa: si annullano. non dittongano. dittongano. si chiudono. Il dittongo latino più ressitente alla monottongazione è: au. ai. ae. oe. Il dittongo latino OE in italiano: non monottonga. monottonga in o aperta. monottonga in e chiusa. scompare del tutto. Quando monottonga, AU diventa: non monottonga mai. o aperta. e chiusa. a. Il dittongo latino AI: già al tempo di Paluto non si pronuncia più. diventa e chiusa in sillaba aperta. diventa ie in sillaba chiusa. non monottonga mai. la prova della fiorentinità della lingua italiana si può riscontrare in: Metafonesi napoletana. Metafonesi di a. Anafonesi. Metafonesi soranoreatina. In base all'anafonesi: e chiusa diventa a ed o chiusa diventa i. e aperta diventa ie ed o aperta diventa uo. e chiusa diventa i ed o chiusa diventa u. e aperta diventa i ed o aperta diventa uo. La canzone Ciuri Ciuri mostra esempi di: metafonesi napoletana. metafonesi di a. anafonesi. Metafonesi Centro-Meridionale. La canzone Le radici ca tieni mostra esempi di: metafonesi napoletana. metafonesi di a. anafonesi. Metafonesi Centro-Meridionale. La metafonesi avviene sempre davanti alle vocali latine: U lunga ed O breve. U breve e I lunga. O breve ed E breve. U chiusa e O aperta. Nel dialetto napoletano abbiamo Viento, Muorto ecc a causa di: anafonesi. metafonesi. monottongazione. evoluzione fonetica spontanea. Per la metafonesi napoletana, O aperta davanti ad U breve finale latina diventa: OI. UO. AU. O chiusa. per la metafonesi sorano-reatina O aperta davanti ad U breve finale latina diventa: OI. uo. au. O chiusa. La palatalizzazione di A avviene: nei dialetti dell'estremo nord. nei dialetti di Umbria e Sardegna. in Umbria, Toscana e Sicilia. in Umbria, Toscana e alcune zone del Nord. La metafonesi di a: è un fenomeno molto comune in italiano (toscano). è un fenomeno dialettale diffuso largamente in tutta Italia. è un fenomeno raro che si trova soprattutto in alcuni dialetti genovesi e campani. non esiste. La caduta di suoni all'inizio di una parola è: aferesi. sincope. epitesi. prostesi. Il passaggio da Illam abatissam a La badessa è un esempio di: apocope. discrezione sillabica. epitesi. discrezione dell'articolo. Il passaggio da Dominam a Donna è un esempio di: aferesi. sincope. epitesi. prostesi. La caduta delle vocali atone finale finali di parola è la: apocope. sincope. epitesi. prostesi. Il passaggio Quello albero > quell'albero è un caso di: apocope. elisione. sincope. epitesi. I fenomeni di perdita di suono sono: Aferesi Sincope Apocope. Aferesi Sincope Prostesi. Epitesi Sincope Apocope. Apocope Prostesi Epentiesi. I fenomeni di aggiunta di suono sono: Aferesi Sincope Apocope. Aferesi Sincope Prostesi. Prostesi Epitesi Epentesi. Apocope Prostesi Epentiesi. Il passaggio Iohannes > Giovanni è un caso di: epentesi vocalica. epentesi consonantica. epitesi vocalica. epitesi consonantica. Il fenomeno che riguarda l'aggiunta di suoni in fine di parola (così che l'italiano non abbia terminazioni in consonante) è: epentesi vocalica. sincope. epitesi. prostesi. L'espressione Per iscritto è un caso di: apocope. sincope. epitesi. prostesi. L'esito della B latina iniziale di parola in italiano è: variabile in V o C. invariata. variabile in G. variabile in K. L'esito della B latina iniziale di parola nei dialetti del sud Italia è: lenizione in V o raddoppiamento in BB. invariata. variabile in G. lenizione in V o Variabile in K. L'esito della L latina iniziale di parola in italiano è: variabile in V o C. invariata. variabile in G. variabile in K. G occlusiva velare sonora latina in italiano: diventa gutturale davanti a E. diventa gutturale davanti a I. diventa palatale davanti a I ed O. diventa palatale davanti a E ed I. S sorda antevocalica latina in italiano: si sonorizza davanti a p. si sonorizza davanti a b. resta sorda. resta sorda davati a m. J semivocale latina in italiano: diventa G gutturale (gatto). diventa K (cane). diventa G palatale (gioco). diventa C palatale (cena). G intervocalica latina in italiano: si rafforza davanti a e ed i toniche. si indebolisce davanti a ad E ed I toniche. si raddoppia davanti ad E ed I toniche. si indebolisce davanti ad E ed I atone. F intervocalica latina: diventa G in italiano. era sconosciuta. si raddoppia davanti ad E ed I toniche in italiano. si scempia davati a E. La lenizione romanza prevede: la sonorizzazione delle fricative alveodentali. il raddoppiamento di G davanti a E ed I. la sonorizzazione delle esplosive sorde intervocaliche. lo scempiamento delle sorde doppie. La V latina intervocalica: resta invariata. doventa B. raddoppia in VV. scompare. Il nesso latino iniziale BL dà vita in italiano a: BR. VL. BJ. GJ. Il nesso latino iniziale CL dà vita in italiano a: CJ. VJ. BJ. GJ. Il nesso latino iniziale GR in italiano: dà vita a GJ. si conserva inalterato. varia solo davanti a -A. varia in GJ solo davanti a -E. Il nesso latino iniziale di parola TR: dà vita a TJ. si conserva inalterato. varia solo davanti a -A. varia in GJ solo davanti a -E. Quando la prima consonante si assimila alla seconda parliamo di assimilazione: progressiva. pregressa. regressiva. regressa. La trasformazione dal latino GD all'itliano DD in nessi consonantici interni di parola è un'assimilazione: progressiva. pregressa. regressiva. regressa. La trasformazione dal latino MN all'itliano NN in nessi consonantici interni di parola è un'assimilazione: progressiva. pregressa. regressiva. regressa. Negli anni '50 dopo Cristo: la S non si pronuncia più in finale di parola. la M si conserva, per poi perdersi e tornare di nuovo in finale di parola. la M finale di parola già non si pronuncia più. la T finale di parola si conserva. La -s finale di parola in latino: si perde al tempo di Quintiliano. si perde al tempo di Cicerone per poi rientrare e cadere di nuovo. si conserva fino al III secolo. si perde in francese. Le vocali finali di parola latine sono: M, P, S, R. M, S, R, T. S, P, T. M, L, P, T. In latino i generi erano: 2. 3. 4. 5. In italiano i generi sono: 2. 3. 4. 5. Il neutro latino è confluito in italiano nella maggior parte in parole: femminili. neutre. maschili. indifferentemente in tutti i generi. Parole come bracci/braccia in italiano si spiegano: perché una è di derivazione popolare l'altra colta. perché derivano da maschili e femminili latini. perché risultano scritte in entrambi i modi nei testi latini. perché derivano da neutri latini. Il latino aveva: un numero. due numeri. tre numeri. quattro numeri. Il greco aveva: un numero. due numeri. tre numeri. quattro numeri. In italiano distinguiamo le funzioni logiche attraverso: casi, declinazioni, articoli. casi, preposizioni, genere. posizione della frase, casi, articoli. posizione della parola nella frase, articoli, preposizion. La posizione della parola nella frase in latino è: libera. condizionata dal caso. condizionata dal genere. condizionata dal numero. I casi latini sono: 3. 4. 5. 6. La maggior parte delle parole italiane deriva dal caso latino: ablativo. accusativo. nominativo. vocativo. I nomi latini maschili e femminili uscenti al nominativo e al genitivo in -us appartengono alla declinazione: quarta. seconda. terza. quinta. Alla quinta declinazione latina appartengono: quasi tutti nomi neutri. quasi tutti nomi femminili. tutti nomi maschili. solo nomi neutri. Il caso latino che ci permette di individuare la declinazione di appartenenza di un nome è: nominativo. accusativo. ablativo. genitivo. Quando un nome cambia genere o numero nel passaggio dal latino all'italiano parliamo di: metaplasma. tetraplasmo. metaplasmo. etaplasma. I nomi degli alberi in latino: sono maschili e restano maschili in italiano. sono femminili e restano femminili in italiano. sono neutri e diventano maschili in italiano. sono femminili e diventano maschili in italiano. Folia in latino è: il plulare neutro di folius. il plurale femminile di folia(m). il singolare neutro si foliis. il plurale neutro di folium. I nomi italiani derivano quasi tutti dal caso latino: dativo. accusativo. ablativo. genitivo. La declinazione che ci permette di capire da quale caso latino derivano i nomi italiani è la: quarta. seconda. terza. prima. I nomi "moglie" e "ladro" in italiano derivano: dall'accusativo latino. dal dativo latino. dal nominativo latino. dall'ablativo latino. I nomi "drago" e "uomo" in italiano derivano: dall'accusativo latino. dal dativo latino. dal nominativo latino. dall'ablativo latino. La lingua latina: aveva articoli come il greco e l'ebraico. usava l'articolo Illum ma non Unum. aveva una declinazione per l'articolo Illum. non aveva articoli. Ille in latino era: articolo. aggettivo qualificativo. aggettivo o pronome dimostrativo. aggettivo numerale. Unum in latino era: articolo. aggettivo qualificativo. C aggettivo o pronome dimostrativo. aggettivo numerale. L'articoloide è: la forma intermedia dell'articolo tra il latino classico e quello tardo. la forma intermedia dell'aggettivo numerale tra il latino classico e quello tardo. la forma intermedia tra gli aggettivi latini e l'articolo italiano. l'articolo Lo in italiano antico. L'artciolo italiano IL viene da: l'italiano antico ILLO. l'italiano antico LO. il latino ILLUD. il latino ILLAM. L'articolo italiano LO viene da: Illud. Illam. Illum. illus. La norma Grober prevede a inizio di frase l'uso di: EL. IL. UN. LO. La norma Grober prevede dopo parola terminante in consonante l'uso di: EL. IL. UN. LO. La norma Grober prevede dopo parola terminante in vocale l'uso di: UN. IL. UNA. LO. La palatalizzazione di A in E nella formazione di LE da ILLAS è dovuta a: caduta di M finale dell'accusativo. caduta di S finale del nominativo plurale. caduta di S finale dell'accusativo plurale. caduta di M finale del vocativo singolare. Il pronome Tu italiano deriva: dall'accusativo di terza persona plurale latina equivalente. dal nominativo di seconda persona singolare latino equivalente. dall'ablativo di prima persona plurale del pronome latino. dal dativo del pronome relativo latino. Nel passaggio da NOS a NOI (latino -italiano): la -s finale si è labializzata. la - s finale si è arrotondata. la -s finale si è palatalizzata. la -s finale è caduta. Ella (it) deriva dal latino: Ellam. Illad. Illam. Illas. I pronomi clitici sono: tonici. fonici. atoni. accentati. Il latino classico corrispondente a VOSTRI (it) era: VESTER. VOSTER. VETERI. VOSTRUM. Il latino volgare corrispondente a VOSTRI (it) era: VESTER. VOSTER. VETERI. VOSTRUM. Loro (it) deriva dal latino: ILLI. LORUS. ILLORUM. ILLIC. Quale in italiano è un pronome: variabile. invariabile. irrilevante. mutevole. Che (it) deriva dal latino: QUID. QUOD. QUEM. QUE. CUI latino che ha dato origine al CUI italiano era un: nominativo. accusativo. ablativo. dativo. Quando si parla di contributo del popolo sulla formazione della lingua italiana si intende: ceto medio del Nord italia. popolo toscano contadino. ceto medio Toscano. Popolo Siciliano. Gramsci sosteneva che: l'omologazione linguistica popolare andava forzata. non era possibile omologazione linguistica. la lingua del popolo era irrilevante per la formazione dell'italiano. il livellamento linguistico si sarebbe raggiunto naturlamente. Il vero mezzo di diffusione della lingua italiana presso la popolazione fu: il giornale. la televisione. il cinema. la radio. Biffare in termini notarili medievali voleva dire: firmare un atto. registrare un contratto privato. riempire gli spazi bianchi contro le contraffazioni. far firmare alle parti in causa gli atti pubblici. I Memoriali Bolognesi sono: testi di mercanti. raccolte di poesie popolari. atti di vendita dei mercanti. atti notarili. I primi memoriali bolognesi di cui abbiamo i testi risalgono al: 1234. 1265. 1321. 1411. Il mercante in epoca medievale è illetterato. Ciò vuol dire: che non sa scrivere né leggere. che sa leggere ma non scrivere. che non conosce le lettere dell'alfabeto. che non conosce il latino. I libri di famiglia sono scritti: in latino. in italiano contemporaneo. in volgare. in un misto di latino e volgare. Colui che legge per divertimento e scrive per lavoro in epoca medievale è: il notaio. il mercante. il popolo. il clero. Il mercante in epoca medievale: conosce solo il latino. conosce solo il volgare. non sa leggere. spesso conosce le lingue straniere. I trattati scientifici in Italia, fino al Rinascimento: non esistono. sono scritti in volgare. sono scritti in latino. sono scritti in greco. Galileo Galilei: non approva i prestiti latini e greci nel linguaggio scientifico italiano. approva i prestiti latini e greci nel linguaggio scientifico italiano. non si esprime in merito ai prestiti dal latino e greco. scrive trattati scientifici solo in latino. La lingua italiana nasce come lingua: amministrativa. burocratica. letteraria. legislativa. Notai e avvocati: furono da subito favorevoli all'uso del volgare nelle cancellerie. rifutarono l'uso del volgare all'inizio perché non lo ritenevano all'altezza degli atti notarili. rifutarono l'uso del latino all'inizio perché non lo ritenevano all'altezza degli atti notarili. rifutarono l'uso del volgare all'inizio perché andava contro i propri interessi fraudolenti verso il popolo. La legge di Emanuele Filiberto in Piemonte sull'uso del volgare nei tribunali risale al: 1860/61. 1360/61. 1560/61. 1760/61. Fino al Settecento l'istruzione superiore in Italia è: in volgare. in greco. in latino. in latino e volgare misto. La legge Casati risale al: 1859. 1856. 1956. 1881. La Bibbia di Gutrenberg viene stampata: a Berlino nel 1445. a Magonza nel 1356. a Berlino nel 1902. a Magonza nel 1456. Gli INCUNABOLI sono: le prime Bibbie in volgare. i primi testi a stampa del Quattrocento. i primi libri in latino manoscritti nel medioevo. le copie della Bibbia redatte dai chierici nel Quattrocento. Il Parsons Fragment: È il primo testo a stampa in latino. È il primo testo a stampa in italiano. non si può considerare il primo testo a stampa italiano a causa dei dubbi su data e luogo di stampa. non si può considerare il primo testo a stampa italiano a causa dei dubbi sul testo che vi è riportato all'interno. |