La fonetica studia Le combinazioni dei fonemi Le realizzazioni grafiche La configurazione dei fonemi I foni. Le due parole pale e sale sono antonimi sinonimi un binomio una coppia minima. La morfologia è sinonimo di fonetica studia i fonemi studia i sintagmi studia le forme delle parole e la loro modificazione. Il morfema è grammaticale e lessicale né grammaticale né lessicale solo grammaticale solo lessicale. I morfemi, rispetto ai fonemi hanno carattere distintivo sono porttori di significato sono portatori di significato e hanno carattere distintivo non sono portatori di significato. l'elemento minimo dell'analisi morfologica è il fono il morfema il fonema il grafema. il fonema è un sinonimo di grafema la coppia minima un'unità linguistica minima un'entità linguistica minima. Rispetto al luogo di articolazione, una consonante è bilabiale se: se la lingua si solleva sul palato se la lingua tocca il velo palatino se l'ostruzione avviene con la chiusura delle labbra se la lingua tocca gli alveoli dei denti superiori. Rispetto al luogo di articolazione, una consonante è velare se: l'ostruzione avviene con la chiusura delle labbra se la lingua tocca gli alveoli dei denti superiori se la lingua si solleva sul palato se la lingua tocca il velo palatino. La consonante B è un'occlusiva bilabiale sonora è un'occlusiva dentale sorda è un'occlusiva bilabiale sorda è un'occlusiva dentale sonora. Rispetto al luogo di articolazione, una consonante è palatale se: la lingua tocca il velo palatino se la lingua si solleva sul palato se la lingua tocca gli alveoli dei denti superiori se l'ostruzione avviene con la chiusura delle labbra. La consonante G è una fricativa labiodentale sorda è un'occlusiva velare sorda è una fricativa alveolare sorda è un'occlusiva velare sonora. Capitàno nessuna delle tre opzioni (è bisdrucciola) è una ossitona è una parola sdrucciola è una parola parossitona. Le vocali /ɔ/ /o/ /u/ centrali anteriori posteriori palatali. Le vocali /ɛ/ /e/ /i sono velari centrali anteriori posteriori. Il sistema fonologico
è costituito da 7 vocali, 2 semiconsonanti e 21 consonanti non considera le due semiconsonanti è costituito solo dalle 21 consonanti è costituito solo dalle 7 vocali
. Le vocali sono tutte di massima apertura sono solo anteriori sono solo posteriori sono anteriori e posteriori. Il dittongo AE nel passaggio dal latino al volgare diventa /e/ ed è di timbro aperto diventa /e/ ed è di timbro aperto diventa /ε/ ed è di timbro chiuso diventa /e/ ed è di timbro chiuso. Il dittongo OE nel passaggio dal latino al volgare
diventa /e/ ed è di timbro aperto
diventa /e/ ed è di timbro chiuso
diventa /ε/ ed è di timbro chiuso
diventa /ε/ ed è di timbro aperto
. Il vocalismo tonico siciliano è eptavocalico come il marchigiano
è pentavocalico come il sardo
è eptavocalico come il romano
è pentavocalico come il friulano
. Una vocale tonica è
una vocale accentata
una vocale non accentata
lo stesso che intertonica
lo stesso che atona
. Dal latino CRUCEM > CROCE in italiano, cosa è successo
non è possibile spiegare questo fenomeno
per diretta evoluzione la i (breve latina) è confluita nella o chiusa
per diretta evoluzione la u (lunga latina) è confluita nella o aperta
per diretta evoluzione la u (breve latina) è confluita nella o chiusa
. Latino PILUM > PELO in italiano, cosa è successo
per diretta evoluzione la i (lunga latina) è confluita nella e aperta
per diretta evoluzione la i (breve latina) è confluita nella e chiusa
non è possibile spiegare questo fenomeno
per diretta evoluzione la i (breve latina) è confluita nella e aperta
. Nel passaggio dal latino al volgare
il numero delle vocali si è ridotto a 5
il numero delle vocali è rimasto invariato a 10
il numero delle vocali si è ridotto a 7
il numero delle vocali si è ridotto a 3. Il dittongo AU nel passaggio dal latino al volgare
diventa /o/ ed è di timbro aperto
diventa /o/ ed è di timbro chiuso
diventa /ɔ/ ed è di timbro aperto
diventa /ɔ/ ed è di timbro aperto
. Il dittongo è costituto da una sillaba unica composta da due suoni consonantici
due sillabe composte da due suoni vocalici
due o più sillabe composte da due suoni vocalici
una sillaba unica composta da due suoni vocalici
. Per anafonesi
la e chiusa tonica si innalza a i e la o chiusa tonica si innalza a u
la e chiusa tonica si chiude in a e la o chiusa tonica si chiude in a la e aperta tonica si chiude in a e la o aperta tonica si chiude in a la e aperta tonica si innalza a i e la o aperta tonica si innalza a u
. La forma latina FAMĬLIA(M) Per anafonesi diventa famiglia Per assenza di anafonesi diventa famiglia
Per metafonesi diventa famiglia
Come esito diretto dal latino
. Nel dittongamento toscano
la e aperta tonica dittonga in ie e la o aperta tonica dittonga in uo in sillaba aperta
la e aperta tonica dittonga in ie e la o chiusa tonica dittonga in uo in sillaba aperta
la e aperta tonica dittonga in ie e la o aperta tonica dittonga in uo in sillaba chiusa
la e chiusa tonica dittonga in ie e la o aperta tonica dittonga in uo in sillaba aperta
. L’esito PEDEM > PIEDE si spiega
con la metafonesi
con il dittongamento toscano
con l'anafonesi
come evoluzione naturale
. L’esito BONUM > BUONO si spiega come evoluzione naturale
con il dittongamento toscano
con la metafonesi
con l'anafonesi
. L'anafonesi coinvolge la e chiusa tonica e la o chiusa tonica
la e aperta tonica e la o chiusa tonica
la e aperta tonica e la o aperta tonica
la e chiusa tonica e la o aperta tonica. Lo iato è costituito da
due suoni consonantici contigui ma appartenenti a sillabe diverse
due suoni vocalici contigui ma appartenenti a sillabe diverse
due suoni vocalici non contigui ma appartenenti a una sillaba
due suoni consonantici non contigui ma appartenenti a sillabe diverse
. L'anafonesi è
nessuna delle precedenti
un fenomeno non fiorentino un fenomeno del vocalismo tonico
un fenomeno del vocalismo atono
. La forma margherita si deve a anafonesi chiusura in protonia
dittongamento passaggio da AR a ER
. La forma gambero si deve a
anafonesi dittongamento chiusura in protonia
passaggio da AR a ER
. La chiusura in protonia e postonia:
è un fenomeno del vocalismo tonico
è un fenomeno solo dialettale
è un fenomeno del vocalismo atono
è un fenomeno latino
. Il passaggio di AR > ER
vede la i seguita da r chiudersi in e
vede la a preceduta da g chiudersi in e
vede la a seguita da r chiudersi in e
vede la a preceduta da r chiudersi in e
. Come spiego DECEMBRE > DICEMBRE con l'anafonesi
con il dittongamento toscano
come fenomeno di chiusura in protonia
con la metafonesi
. Nella chiusura in protonia
la e si chiude in i e la o in a
nessuna delle precedenti
la e si chiude in a e la o in u
la e si chiude in i e la o in u
. Nel sistema del vocalismo atono, la e lunga latina confluisce in e
confluisce in u
confluisce in i
confluisce in a. Il vocalismo atono oscilla da 5 a 3 vocali
oscilla da 7 a 5 vocali
presenta un sistema pentavocalico
presenta un sistema eptavocalico
. DE POST > DOPO si deve a chiusura in protonia
dittongamento passaggio da AR a ER
labializzazione in protonia
. BAPTISUM > BATTESIMO è un caso di aferesi epitesi epentesi sincope. STRATAM > STRADA come si spiega raddoppiamento della sorda intervocalica
sonorizzazione della sorda intervocalica
assordimento della consonante
dileguo della sorda intervocalica
. La forma LĂCUM > lago è dovuta a sonorizzazione della fricativa sorda intervocalica
sonorizzazione della vibrante intervocalica
sonorizzazione dell’occlusiva sorda intervocalica
sonorizzazione della laterale intervocalica
. La forma STRĀTAM > strada è dovuta a assordimento della sonora intervocalica
sonorizzazione della sorda intervocalica
betacismo della sorda intervocalica
caduta della sorda intervocalica
. Come si spiega la forma saetta da SAGĬTTAM caduta della consonante occlusiva velare per sincope caduta della consonante occlusiva velare per apocope caduta della consonante occlusiva velare per sintesi
caduta della consonante occlusiva velare per aferesi
. FLOREM > FIORE come si spiega nei nessi consonantici, la laterale preceduta da altra consonante si palatalizza (/j/)
nei nessi consonantici, la laterale preceduta da altra consonante si assorda
nei nessi consonantici, la laterale preceduta da altra consonante si sonorizza
nei nessi consonantici, la vibrante preceduta da altra consonante si palatalizza (/j/)
. In CAPUT > CAPO cosa si nota conservazione della sorda intervocalica
nessuna delle precedenti
raddoppiamento della sorda intervocalica
conservazione della sonora intervocalica. In posizione iniziale la B è diventata sorda
è rimasta ben salda
è raddoppiata
è caduta
. Le desinenze dell'imperfetto continuano quelle latine (BAM/BAS/BAT...) continuano quella del congiuntivo latino continuano quelle del futuro latino hanno un'evoluzione autonoma. Il futuro italiano
si forma con l'infinito del verbo seguito dalle forme ridotte al presente di essere (STARE SUM)
si forma con l'infinito del verbo seguito dalle forme ridotte al presente di avere (STARE HABEO)
si forma con l'infinito del verbo avere e le forme ridotte al presente del verbo
si forma con l'infinito del verbo seguito dalle forme ridotte al futuro di avere
. Nella forma AMAVISTI > AMASTI cosa succede sincope di VI e ritrazione dell'accento
aferesi di VI e ritrazione dell'accento
sintesi apocope di VI e ritrazione dell'accento
. Le forme rizotoniche hanno accento sulla radice
sono atone
hanno accento sulla desinenza
nessuna delle precedenti
. FECI, DISSI sono
perfetti forti
perfetti perifrastici
perfetti deboli
infiniti latini
. FECE, DISSE sono perfetti forti
perfetti perifrastici
perfetti deboli
infiniti latini
. I perfetti TACUI, PLACUI si sono mantenute solo nei testi scritti
convivono con le forme tacqui e piacqui
sono stati sostituiti dalle forme tacqui e piacqui
non sono mai esistiti. Nel verbo essere FŬ(I)SSEM > fossi si è avuto
l’assorbimento di /i/
l’apocope di /i/
la sincope di /i/
l’aferesi di /i/
. Il primo testo non completamente in volgare e intriso di latinismi è
l’indovinello veronese
l’iscrizione della Catacomba di Commodilla
l’iscrizione di San Clemente
il De Vulgari eloquentia
. Il latino classico
è lingua lontana dall’uso parlato, puramente scritta
è lingua vicina all’uso parlato, puramente orale
è lingua puramente della scritta, comunque vicina all’uso parlato
è lingua che si colloca a metà strada tra l’oralità e la scrittura
. Le scriptae volgari
si distinguono per la loro fissità
si distinguono per aver un’unica varietà linguistica
solitamente non hanno tratti marcati per quel che concerne gli elementi locali
sono caratterizzate da ibridismo linguistico, ma anche da variabilità e instabilità
. Tra i mediatori linguistici, i mercanti
Impiegavano il volgare per esigenze pratiche e di immediata utilità
Avevano un ruolo marginale, che non prevedeva l’uso della lingua scritta
Usavano la lingua solo per parlare tra loro
Parlavano solo in latino
. Distinguiamo il volgare in
In due categorie: sermo plebeius e sermo provincialis: il sermo militaris è da considerarsi a parte
Nell’unica categoria di sermo sociali, dove confluiscono altri sottogruppi
In tre categorie: sermo plebeius, sermo militaris, sermo provincialis
In categorie sociali, ma difficilmente si possono dare etichette precise
. 6. Il latino volgare è scritto e parlato
essenzialmente scritto
una lingua creata a tavolino
essenzialmente parlato
. L’indovinello veronese risale al VIII-IX secolo
VI-VII secolo
V-VI secolo
X-XI secolo. Il latino volgare è il latino scritto dal popolo già in uso in età imperiale
il latino parlato dal popolo già in uso in età preclassica
il latino parlato dal popolo già in uso in età classica
il latino parlato dal popolo già in uso in età imperiale
. L’iscrizione della Catacomba di Commodilla risale al secolo seconda metà IX
ultima metà IX
inizio X
prima metà IX
. Nell’Iscrizione della catacomba di Commodilla la forma del dimostrativo ille è in funzione di dimostrativo
è in funzione di aggettivo
è in funzione di articolo
è in funzione di pronome
. L’atto di nascita del volgare è
l’iscrizione di San Clemente
il Placito di Capua
l’iscrizione della Catacomba di Commodilla
tutte le scritture mercantili
. Per la forma a bboce si nota
un raddoppiamento fonosintattico, con betacismo (la consonante occlusiva sonora diventa labiodentale sonora)
un raddoppiamento lessicale, con betacismo (la consonante labiodentale sonora diventa occlusiva sonora)
un raddoppiamento morfologico, con betacismo (la consonante labiodentale sonora diventa occlusiva sonora)
un raddoppiamento fonosintattico, con betacismo (la consonante labiodentale sonora diventa occlusiva sonora)
. L’iscrizione di San Clemente risale al secolo IX XI XII X. Il placito è un testo informativo sull’amministrazione cittadina
un testo espositivo sui doveri del cittadino
un testo politico, che dà il via a un dibattito
un testo giuridico compilato come sentenza finale di un processo
. I suffissati in -anza, -enza, -aggio sono provenzalismi sicilianismi toscanismi germanismi. Il Novellino è la più caratteristica forma della poesia letteraria in volgare
è la più caratteristica forma della poesia letteraria in latino
è la più caratteristica forma della prosa letteraria in latino
è la più caratteristica forma della prosa letteraria in volgare
. Il Novellino è un testo informativo, la cui prosa si caratterizza per la semplicità stilistica e sintattica
è un testo narrativo e novellistico, la cui prosa si caratterizza per la semplicità stilistica e sintattica
è un testo giuridico, la cui prosa si caratterizza per la semplicità stilistica e sintattica
è un testo politico, la cui prosa si caratterizza per la semplicità stilistica e sintattica
. A fine Duecento i documenti mantengono la patina locale del luogo in cui sono stati scritti
perdono la patina locale e si uniformano al volgare tosco-umbro
perdono la patina locale e si uniformano al volgare siciliano
perdono la patina locali e si uniformano al volgare tosco-fiorentino
. Nel Duecento il volgare
è usato in alternanza con il latino nei testi pratici
è usato in alternanza con il latino nei testi letterari
fatica ancora ad affermarsi; il latino mantiene sempre il suo primato
è la prima lingua usata, a scapito del latino
. In quale percentuale il lessico che noi usiamo era già nella Commedia? 45% 75%
50%
90%
. La prima opera che Dante pubblica è Vita Nuova
Rime Convivio parte della Commedia (L’Inferno)
. Per Dante il volgare è
la lingua madre, ma appresa artificialmente
la lingua appresa da tutti, ma resta una lingua artificiale
la lingua della comunità letteraria, ma resta una lingua artificiale
la lingua appresa da tutti, la lingua della comunità letteraria: è la lingua madre, contro il latino che è lingua artificiale
. La Vita Nuova è
è un testo in prosa
è un testo in verso
è un prosimetro
è un prosimetro in latino
. La lingua del sì è
il volgare siciliano
il volgare italiano
la lingua provenzale
il volgare toscano
. Nel Convivio Dante difende il volgare per prontezza di liberalitade, nel senso che il volgare dà molto, ma il latino dà più beneficio
il latino resta comunque la prima lingua in cui esprimersi
il volgare è compreso da molti, ma il latino serve a tutti
il volgare dà molto e servi a molti
. Tra il 1304 e il 1307 Dante scrive
Vita Nuova
Rime parte della Commedia (L’Inferno)
Convivio. Per Dante il sole nuovo è Il latino
Il volgare
Il latino e il volgare insieme
Una lingua ancora da inventare
. I termini più colloquiali e bassi (groppa, beffa) si concentrano maggiormente Purgatorio Paradiso In tutte e tre le Cantiche senza distinzione
Inferno. La lingua della Commedia è aderente al fiorentino degli ultimi decenni del 1200. Sul piano fonologico si assiste a uscita della -an alla 1° sing. dell’imperfetto indicativo
alternanza tra -aro/-ero/-iro (dal latino -arunt) e –arono/-irono per la 3° plur. perfetto indicativo (andaro, andarono)
assenza di anafonesi, mantenimento delle e in iato
anafonesi (lingua), chiusura della e in iato (io, mio)
. Nel titolo della Commedia l’aggettivo divina è stato aggiunto in un’edizione curata del 1355
è stato aggiunto in un’edizione curata del 1455
è stato fortemente voluto da Dante
è stato aggiunto in un’edizione curata del 1555
. Nel De Vulgari Eloquentia, Dante definisce la forma metrica adeguata per il volgare:
sonetto canzone ballata ballata e sonetto
. Nel De Vulgari Eloquentia, quali sono gli argomenti degni che si possono trattare in volgare? sia argomenti nobili sia argomenti bassi
solo gli argomenti più bassi
solo gli argomenti più nobili (salvezza, amore, virtù)
non lo afferma
. Nel De Vulgari Eloquentia, per Dante il volgare deve essere cardinale e regale
illustre, cardinale, curiale, regale
illustre aulico. Il termine bolgia è una risemantizzazione
un neologismo
un latinismo
un dantismo
. Termini come cangiare, augello, noia, noiare, gioia, visaggio sono toscanismi sicilianismi gallicismi provenzalismi. Un verbo parasintetico è
Preferire volare gradire intavolare. Il verbo inurbarsi è un dantismo
un latinismo
un neologismo
una risemantizzazione
. L’aggettivo ineffabile è
un gallicismo, arrivato fino a noi grazie a Dante
un francesismo, arrivato fino a noi grazie a Dante
un provenzalismo, arrivato fino a noi grazie a Dante
un latinismo, arrivato fino a noi grazie a Dante
. Del Canzoniere possediamo una traduzione in latino
nessun autografo
una trascrizione parziale
un manoscritto autografo che raccogliere appunti, brutte copie e postille dell’autore
. Il sonetto è
un componimento in prosa, composto da 14 righe
un componimento in poesia, composto da 14 endecasillabi distribuiti in due quartine e due terzine
un componimento in poesia, composto da 14 endecasillabi continui
un componimento in prosa, composto da 14 righe distribuite in due parti
. La canzone è composta da
un numero variabile di versi organizzati in strofe
un numero fissi di versi organizzati in due strofe
un numero fisso di versi organizzati in strofe
un numero variabile di versi organizzati in tre strofe
. Nella canzone chiare, fresche et dolci acque herba et fior’ che la gonna è la coda
herba et fior’ che la gonna è il finale
herba et fior’ che la gonna è un piede
herba et fior’ che la gonna è la diesi
. Il Vaticano Latino 3195 testimonia una copia molto tarda del Canzoniere
l’ultima volontà dell’autore, ma non raccoglie le rime definitive
l’ultima volontà del copista
l’ultima volontà dell’autore e raccoglie le rime definitive del Canzoniere
. La lingua del Canzoniere
è molto varia, non è possibile contare i vocaboli impiegati
è molto selettiva, impiega circa 3275 vocaboli diversi
è molto selettiva, impiega meno di 2000 vocaboli diversi
è molto selettiva, impiega più di 4000 vocaboli diversi
. Il Canzoniere di Petrarca è composto da 366 componimenti, 317 sonetti, 29 canzoni, 9 sestine, 7 ballate, 4 madrigali
366 componimenti tra cui 317 sonetti e 49 canzoni
366 componimenti tra cui 317 sonetti e 29 canzoni, 9 sestine, 7 ballate, 4 madrigali
366 componimenti tra cui 317 canzoni e 49 sonetti. Nel Canzoniere si trovano forme con
assenza di anafonesi
assenza di metafonesi
anafonesi metafonesi. Nel Canzoniere si trovano forme con passaggio da -er protonico a -ar nei futuri e condizionali della prima coniugazione
assenza del passaggio da -ar protonico a -er nei futuri e condizionali della prima coniugazione
passaggio da -ar protonico a -er nei presenti prima coniugazione
passaggio da -ar protonico a -er nei futuri e condizionali della prima coniugazione
. La lingua del Decameron è polimorfa presenta latinismi, forme locali, provenzalismi
presenta per pochi latinismi e per lo più forme locali
presenta solo forme locali
presenta per lo più latinismi e poche forme locali
. La prosa del Decameron vuole rappresentare la realtà e l’autore sperimenta diversi strumenti espressivi, tuttavia non identificabili
vuole rappresentare la realtà e si serve di strumenti stilistici utili a questo scopo (come la variatio e la convenientia)
vuole rappresentare una realtà fittizia
vuole rappresentare una realtà fantastica
. Nella novella di Andreuccio da Perugia, la forma fosser è un esempio di:
epitesi, tipica dell’uso toscano
apocope, tipica dell’uso toscano
sincope, tipica dell’uso toscano
aferesi, tipica dell’uso toscano
. Nella novella di Andreuccio da Perugia, la forma parentado presenta un assordimento della fricativa intervocalica
un assordimento dell’occlusiva intervocalica
una sonorizzazione della fricativa intervocalica
una sonorizzazione dell’occlusiva intervocalica
. La lingua del Decameron è coerente con la fisionomia del
fiorentin volgare della seconda metà del Trecento
fiorentin volgare della fine del Duecento
fiorentin volgare della seconda metà del Duecento
fiorentin volgare della prima metà del Trecento
. La soluzione fiorentinista propone la promozione del Petrarca prosatore e del Boccaccio lirico
la promozione del fiorentino vivo coevo cinquecentesco
la promozione del Petrarca lirico e del Boccaccio prosatore
la promozione della lingua delle corti come lingua comune
. La questione della lingua si sviluppa a partire dal Duecento
per essere tale richiede un dibattito, la cui pienezza si raggiunge nel primo Cinquecento
per essere tale richiede un dibattito, la cui pienezza si raggiunge nel secondo Cinquecento
si sviluppa a partire dal Trecento
. La questione della lingua in Italia si inquadra in un periodo di forte e consolidata unità politica
si inquadra in un periodo di grande frammentazione politica
coincide con un periodo di pace
coincide con un periodo di pace
. La polemica relativa alla imitatio sul versante latino aveva visto contrapposti
nel Quattrocento Agnolo Poliziano e Giovan Francesco Pico, nel Cinquecento Paolo Cortesi e Pietro Bembo
nel Quattrocento Agnolo Poliziano e Paolo Cortesi, nel Cinquecento Giovan Francesco Pico e Pietro Bembo
nel Quattrocento Giovan Francesco Pico e Paolo Cortesi, nel Cinquecento Agnolo Poliziano e Pietro Bembo
nel Quattrocento Agnolo Poliziano e Pietro Bembo, nel Cinquecento Paolo Cortesi e Giovan Francesco Pico
. La scoperta e traduzione del De vulgari eloquentia nel Cinquecento si deve a Francesco Pico della Mirandola
Agnolo Poliziano
Pietro Bembo
Gian Giorgio Trissino
. Lo sfondo storico della questione della lingua è rappresentato da le campagne napoleoniche
la peste nera
le guerre d’Italia
il Concilio di Trento
. La soluzione cortigiana propone la promozione del Petrarca lirico e del Boccaccio prosatore
la promozione del fiorentino vivo coevo cinquecentesco
la promozione della lingua delle corti come lingua comune
la promozione del Petrarca prosatore e del Boccaccio lirico. La soluzione bembesca propone
la promozione del Petrarca prosatore e del Boccaccio lirico
la promozione del Petrarca lirico e del Boccaccio prosatore
la promozione della lingua delle corti come lingua comune
la promozione del fiorentino vivo coevo cinquecentesco
. Il dedicatario delle Prose è
Ercole Federigo Fregoso
Giulio de’ Medici
Carlo Bembo
. Ercole Strozzi difende
il volgare non localizzato in nessuna città
il latino
il fiorentino
la lingua trecentesca
. Nel Primo libro delle Prose, Bembo congeda i personaggi
presenta i personaggi e avvia il dialogo
presenta la sua grammatica del volgare
prosegue con ragionamenti su questioni di natura metrica e retorica
. Nel Secondo libro delle Prose, Bembo
congeda i personaggi
presenta la sua grammatica del volgare
prosegue con ragionamenti su questioni di natura metrica e retorica
presenta i personaggi e avvia il dialogo
. I modelli proposti da Bembo sono Dante per la poesia e Boccaccio per la prosa
Petrarca per la prosa e Boccaccio per la poesia
Petrarca per la poesia e Dante per la prosa
Petrarca per la poesia e Boccaccio per la prosa
. Le Prose di Bembo sono pubblicate nel
1535 1515 1525 1545. Nel Terzo libro delle Prose, Bembo congeda i personaggi
presenta i personaggi e avvia il dialogo
prosegue con ragionamenti su questioni di natura metrica e retorica
presenta la sua grammatica del volgare
. Il Discorso intorno alla nostra lingua di Machiavelli risale al 1534 1524 1535 1525. Carlo Lenzoni racconta un aneddoto su Bembo
scrive le Prose della volgar lingua
scrive il Principe
racconta un aneddoto su Machiavelli alla pubblicazione delle Prose
. Il Discorso di Machiavelli è un testo frammentario di natura dialogica
un trattato politico
un trattato dialogico
un testo frammentario di natura polemica
. La teoria arcaizzante è avanzata da
Calmeta Bembo Machiavelli Trissino. Il fiorentino come lingua materna fa sì che i fiorentini lo usino
in maniera ponderata in maniera esagerata in maniera usuale in maniera irriflessa. Nel fiorentino argenteo, la desinenza di prima persona plurale del perfetto mm>m (lavamo, stemo)
si è mantenuta in italiano
le due forme convivono
si è andata a perdere, a favore delle forme lavammo, stemmo
si è mantenuta solo in alcune regioni
. Per le forme cavagli, capegli osserviamo
un caso di palatalizzazione in -gli del plurale mantenutosi nell’italiano di oggi
un caso di labializzazione in -gli del plurale mantenutosi nell’italiano di oggi
un caso di labializzazione in -gli del plurale non mantenutosi nell’italiano di oggi
un caso di palatalizzazione in -gli del plurale non mantenutosi nell’italiano di oggi
. Il tipo brieve è proprio del fiorentino argenteo
del toscano
del fiorentino aureo dell’italiano. Chi definisce la differenza tra fiorentino argento e aureo
Arrigo Castellani
Dante Boccaccio Luca Serianni. I tipi del futuro indicativo e del condizionale arò e arei sono proprie del siciliano
sono proprie del fiorentino aureo
sono proprie del fiorentino argenteo
sono proprie del latino
. La forma domane è propria del fiorentino argenteo
è propria del latino
è propria del siciliano è propria del fiorentino aureo. Perché le Prose sono state definite una “grammatica silenziosa”?
perché è una grammatica che fornisce indicazioni normative sempre mediante una loro codificazione esplicita
nessuna delle precedenti
perché il tema centrale, accanto a quello grammaticale, è l’elogio del silenzio
perché è una grammatica che non fornisce indicazioni normative solo mediante una loro codificazione esplicita, ma anche in altri modi
. Nella bottega di Aldo tra il 1501 e il 1502 sono stampati
Le cose volgari di messer Francesco Petrarca
Gli Asolani di Bembo
Il De Vulgari eloquentia di Dante
Prose di Bembo
. La grammatica del Fortunio non riscosse particolare successo perché: aveva un impianto scarsamente normativo
di prevalente impianto filologico
non affrontava le questioni ortografiche
l'autore era un friulano
. Quali erano le caratteristiche delle "Regole" del Fortunio? Indicate la risposta errata dedicava molto spazio al problema ortografico
aveva un forte impianto filologico
la descrizione del volgare era modellata sulle categorie della grammatica del latino
prescindeva dalla questione dei modelli letterari
. Tra le corti frequentate da Pietro Bembo si annoverano
Roma e Ravenna
Roma e Firenze Ferrara e Urbino Pesaro e Urbino. Le Prose della volgar lingua constano di tre libri quattro libri cinque libri due libri. Gli Asolani sono un'opera di Fortunio Bembo Trissino Machiavelli. Pietro Bembo era stato segretario di entrambi i papi
di nessuno dei due
di Clemente VII
di Leone X
. La comparsa nel 1525 delle Prose bembiane
seppe indicare una precisa via maestra da seguire, egualmente salda a quella della teoria cortigiana del Calmeta
non ebbe successo immediato ma postumo
fu importante soltanto per le teorie linguistiche che vi erano espresse
a differenza delle Regole del Fortunio, rappresentò il punto di vista di un intellettuale di primo piano, ormai autore maturo e di prestigio indiscusso
. . La proposta bembesca fu quella di indicare a modello della scrittura letteraria la lingua di Boccaccio per la prosa e di Petrarca e Dante per la poesia
la lingua di Boccaccio per la prosa e di Dante per la poesia
la lingua di Boccaccio per la prosa e di Petrarca per la poesia
la lingua di Boccaccio e Villani per la prosa e di Petrarca e Dante per la poesia
. I protagonisti degli Asolani
sono i veneziani Perottino, Gismondo e Lavinello
sono i toscani Perottino, Gismondo e Lavinello
sono i milanesi Perottino, Gismondo e Lavinello
sono i fiorentini Perottino, Gismondo e Lavinello
. La sintassi degli Asolani è caratterizzata da periodi con verbo all’inizio della frase; uso frequente della coniunctio relativa, bassp carico ipotattico.
periodi con verbo all’inizio della frase; uso frequente della coniunctio relativa, notevole carico ipotattico;
periodi con verbo alla fine della frase; uso frequente della coniunctio relativa, notevole carico ipotattico
periodi con verbo alla fine della frase; uso frequente di frasi completive, basso carico ipotattico
. A livello fono-morfologico nei testi di Bembo troviamo il tipo brieve e il pronome soggetto egli
troviamo il tipo breve e il pronome soggetto egli
troviamo il tipo brieve e il pronome soggetto lui
troviamo il tipo breve del fiorentino argenteo, che resiste nell’italiano contemporaneo
. Il significato di diservire è
elogiare non servire trattare male non far torto. La prosa degli Asolani può essere definita “prosa media”
può essere definita “prosa d’arte”, meditata e coltivata soprattutto su Dante e Boccaccio
vede nell’edizione riveduta del 1530 una adesione ancora maggiore al modello boccacciano rispetto alla princeps del 1505
vede nell’edizione riveduta del 1530 una minore adesione al modello boccacciano rispetto alla princeps del 1505
. Si parla di periodare dilemmatico perché Machiavelli costruisce il discorso perché introduce molti dialoghi
perché pone quesiti
perché propone tesi che non risolve
per coppie antitetiche
. La prosa del Principe si distingue per tratti fiorentino aureo
fiorentino argenteo
sia del fiorentino argenteo sia aureo
non connotati
. Negli Asolani Bembo aderisce al modello offerto dal fiorentino cinquecentesco
modello offerto dal fiorentino trecentesco
modello offerto dalla prosa di Dante
modello offerto dal fiorentino quattrocentesco
. La definizione di gravosità retorica canonizzante è attribuita alla prosa di
Trissino Calmeta Machiavelli Bembo. La definizione di sobria essenzialità è attribuita alla prosa di Bembo Trissino Calmeta Machiavelli. Nel volume I degli Avvertimenti di Salviati, in particolare si legge una rivendicazione del valore di tutte le scritture quattrocentesche fiorentine di ogni genere e registro
una rivendicazione del valore di tutte le scritture trecentesche fiorentine di ogni genere e registro
focus sulle questioni grammaticali, dal nome alla proposizione
una rivendicazione del valore di tutte le scritture cinquecentesche fiorentine di ogni genere e registro
. Il Principe Machiavelli
non appartiene a nessun genere in particolare
è un’analisi serrata sulla natura del principato
appartiene al genere dello speculum principis
appartiene al genere della captatio benevolentia
. Nel Discorso Machiavelli rivendica l’eccellenza di natura della lingua scritta a Firenze nei secoli precedenti
rivendica l’eccellenza della lingua scritta a Firenze
rivendica l’eccellenza di natura della lingua parlata a Firenze nei secoli precedenti
rivendica l’eccellenza di natura della lingua parlata a Firenze
. Nel Discorso intorno alla nostra lingua di Niccolò Machiavelli l'argomento di discussione principale è se la lingua usata dagli scrittori fiorentini e in primo luogo Dante sia il fiorentino, il toscano o l'italiano e prende posizione per la prima opzione
l'argomento di discussione principale è se la lingua usata dagli scrittori italiani e in primo luogo Bembo sia il fiorentino, il toscano o il veneziano e prende posizione per la prima opzione
l'argomento di discussione principale è se la lingua usata dagli scrittori fiorentini e in primo luogo Dante sia il fiorentino, il toscano o l'italiano e prende posizione per la seconda opzione l'argomento di discussione principale è se la lingua usata dagli scrittori fiorentini e in primo luogo Petrarca sia il fiorentino, il toscano o l'italiano e prende posizione per la prima opzione. Il Discorso intorno alla nostra lingua di Machiavelli è del 1524 e si riferisce al fiorentino
è del 1513 e si riferisce al toscano
è del 1524 e si riferisce alla lingua italiana
è del 1525 e si riferisce alla lingua cortigiana
. Il progetto del Vocabolario e della fondazione dell’Accademia della Crusca si deve a Machiavelli Bembo Un gruppo di letterati cinquecenteschi
Salviati. Le Regole della lingua italiana di Basilio Puoti sono un trattato politico sulla lingua
un trattato filosofico sulla lingua
un dialogo sulla lingua
una grammatica
. Melchiorre Cesarotti nel Saggio sulla filosofia delle lingu auspica l’istituzione di un’autorità centrale che guidasse la ricerca di termini gergali
auspica l’istituzione di un’autorità centrale che guidasse la ricerca di termini letterari
auspica l’istituzione di un’autorità centrale che guidasse la ricerca di termini tecnici e scientifici
auspica l’istituzione di un’autorità centrale che guidasse la ricerca di termini filosofici
. L’Ottocento mostra particolare interesse per gli stranierismi
l’uso gergale della lingua
l’uso popolare della lingua
l’uso settoriale della lingua
. Le date fondamentali dei moti rivoluzioni ottocenteschi sono
1821, 1851, 1848-49
1831, 1841, 1848-49
1821, 1841, 1848-49
1821, 1831, 1848-49
. Quando viene proclamato il Regno d’Italia 16 marzo 1860
16 marzo 1861
17 marzo 1861
17 marzo 1860
. Quando la Francia invade l’Italia 1794 1796 1769 1795. L’Ottocento è definito ‘secolo lungo’ perché è un secolo in cui si è parlato molto e molte sono state le produzioni orali
è un secolo in cui si è scritto molto e molte sono state le produzioni
coincide con un momento storico molto dinamico, in continua evoluzione sul piano sociale, politico, culturale e linguistico
è un secolo in cui si è scritto e parlato molto, ma poche sono le testimonianze a noi pervenute. La seconda guerra di indipendenza ha luogo nel 1858 1859 1860 1861. Cosa prevede l’”accrescimento” proposto da Cesari nella Crusca veronese l’aggiunta di voci duecentesche, escluse dall’edizione di riferimento del Vocabolario della Crusca
l’aggiunta di voci quattrocentesche, escluse dall’edizione di riferimento del Vocabolario della Crusca
l’aggiunta di voci trecentesche, escluse dall’edizione di riferimento del Vocabolario della Crusca
l’aggiunta di voci cinquecentesche, escluse dall’edizione di riferimento del Vocabolario della Crusca
. Il padre del purismo è Antonio Cesari
Basilio Puoti
Vincenzo Monti
Niccolò Tommaseo
. . La posizione linguistica dei puristi trova fondamento nelle voci arcaiche e della tradizione letteraria
trova fondamento nelle voci della tradizione dialettale
trova fondamento nelle voci tecniche
trova fondamento nelle voci straniere
. Per i puristi il secolo d’oro della lingua è
il Quattrocento
il Cinquecento
il Duecento il Trecento
. Il canone degli autori che i puristi prendono a modello racchiude solo Dante
solo Petrarca e Boccaccio
solo le Tre Corone
tutto la produzione del secolo Trecento, inclusi anche scritti minori e pratici
. La cosiddetta Crusca veronese è opera di Antonio Cesari
Basilio Puoti
Niccolò Tommaseo
Vincenzo Monti
. I puristi
accolgono in parte neologismi, ma non tecnicismi
accolgono neologismi, tecnicismi e forestierismi
sono aperti a qualsiasi forma linguistica
condannano neologismi, tecnicismi e forestierismi
. Carlo Tenca e Carlo Cattaneo
ribadiscono l’essenzialità del carattere unitario del fiorentino e del toscano in generale
ribadiscono l’essenzialità del carattere unitario dell’italiano contro il primato del fiorentino o del toscano in generale
ribadiscono l’essenzialità del carattere unitario esclusivamente del fiorentino
ribadiscono l’essenzialità del carattere unitario del latino contro il primato del fiorentino o del toscano in generale
. La dottrina classicista rifiuta i modelli proposti dai puristi
accoglie i modelli proposti dai neotoscanisti
accoglie i modelli proposti dai puristi
rifiuta i modelli proposti dai neotoscanisti
. La formazione delle prime dottrine classiciste italiane risale al periodo tra il 1421 e il 1413
al periodo tra il 1512 e il 1513
al periodo tra 1412 e il 1413
al periodo tra il 1521 e il 1531
. Il modello proposto dai classicisti si basa sulle migliori opere non solo letterarie, ma anche scientifiche e tecniche
si basa sulle opere latine
si basa sulle migliori opere trecentesche
si basa sulle migliori opere cinquecentesche
. Giovanni Gherardini propone un ideale di prosa letteraria
punta l’attenzione al ricorso al modello dialettale, per quel che riguarda grafia e fonologia
propone un ideale di prosa moderna
punta l’attenzione al ricorso al modello latino, per quel che riguarda grafia e fonologia
. Pietro Giordani punta l’attenzione al ricorso al modello latino, per quel che riguarda grafia e fonologia
punta l’attenzione al ricorso al modello dialettale, per quel che riguarda grafia e fonologia
propone un ideale di prosa letteraria all’affinità che lega sintassi italiana a quella latina
propone un ideale di prosa moderna che guardi all’affinità che lega sintassi italiana a quella greca
. Il classicismo ha come portavoce Vincenzo Monti
Antonio Cesari
Niccolò Tommaseo
Basilio Puoti
. I vocabolari storici registrano parole di una lingua come si presentano nei testi delle Origini
parole di una lingua come si presentano e sono attestate nella documentazione storica di un certo periodo
parole di una lingua come si presentano e sono attestate nella documentazione storica
parole di una lingua come si presentano nell’uso
. Il Lessico Etimologico Italiano è un dizionario dell’uso
un dizionario latino
un dizionario etimologico
un dizionario storico
. I neotoscanisti rivendicano
la preminenza del toscano sugli altri dialetti
la preminenza esclusiva del fiorentino
la preminenza di tutti i volgari, con un’attenzione maggiore al fiorentino
la preminenza di un volgare, senza identificarne nessuno
. Il massimo esponente del neotoscanesimo è Niccolò Tommaseo
Basilio Puoti
Vincenzo Monti
Pietro Giordani
. I neotoscanisti aspirano a una lingua parlata, ma fissa sulla norma
una lingua parlata, naturale e non artificiosa
una lingua scritta, ma con apertura ai dialetti della penisola
una lingua scritta e letteraria
. Secondo l’idea dell’interessante per mezzo l’arte deve raccontare la verità, esprimere la realtà in senso storico
il fine dell’arte è l’educazione civile e morale
l’arte è puro divertimento
l’arte deve ispirare i sentimenti civili e accattivare il lettore
. Nel carme In morte di Carlo Imbonati di Manzoni sono ben evidenti alcuni modelli letterari Dante e Boccaccio
Beccaria e Tommaseo
Bembo e Trissino
Parini e Alfieri
. Nella lettera a Fauriel, Manzoni riconosce la superiorità della lingua italiana su quella francese
evidenzia la distanza tra lingua parlata e lingua scritta in Italia
evidenzia la distanza tra lingua parlata e lingua scritta in Francia
evidenzia la distanza tra lingua francese e lingua italiana
. La lettera Sul romanticismo fu inviata a D’Azeglio nel 1846
fu inviata a Fauriel nel 1846
fu inviata a Fauriel nel 1823
fu inviata a D’Azeglio nel 1823
. Nella lettera Sul romanticismo Manzoni rende noto il suo credo linguistico, per cui
la poesia e la letteratura devono proporsi l'utile per iscopo.
la poesia e la letteratura devono proporsi l'utile per iscopo, il vero per soggetto, l'interessante per mezzo
solo la poesia deve proporsi l'utile per iscopo, il vero per soggetto, l'interessante per mezzo
solo la letteratura deve proporsi l'utile per iscopo, il vero per soggetto, l'interessante per mezzo
. Secondo l’idea dell’utile per scopo l’arte deve ispirare i sentimenti civili e accattivare il lettore
l’arte deve raccontare la verità, esprimere la realtà in senso storico
il fine dell’arte è l’educazione civile e morale
l’arte è puro divertimento
. Secondo l’idea del vero per soggett l’arte deve ispirare i sentimenti civili e accattivare il lettore
l’arte è puro divertimento
l’arte deve raccontare la verità, esprimere la realtà in senso storico
il fine dell’arte è l’educazione civile e morale
. Quando Manzoni si allontana dal gusto neoclassimo? subito dopo la conversione, con la scrittura degli Inni sacri
molto tempo dopo la conversione, con la scrittura del romanzo
alla fine della sua produzione, quando scrive la Relazione al Ministro Broglio
mai. Con il romanzo Manzoni vuole raccontare i comportamenti da osservare durante un’epidemia
vuole raccontare dei potenti e delle loro ingiustizie compiute
vuole educare il popolo con una lingua e contenuti accessibile a tutti
vuole raccontare una storia mai raccontata
. La lingua poetica di Manzoni è
sperimentale, ma fedelmente ancora alla grammatica della poesia
non è sperimentale, ma si apre alla modernità
esclusivamente fedele alla grammatica della poesia
sperimentale, con aperture alla modernità
. La poesia giovanile di Manzoni bilancia stranierismi e termini della tradizione letteraria
è dominata dal gusto neoclassico, elaborata e ricca di aulicismi
è ricca di stranierismi, proprio in relazione al trasferimento in Francia
è dominata dal gusto neoclassico, elaborata e ricca di stranierismi
. Nel coro delle tragedie Manzoni mantiene un tono medio-basso
mantiene un tono alto
mantiene un tono basso mantiene un tono medio
. Il Fermo e Lucia è la cosiddetta Quarantana Ventisettana prima minuta
prima edizione a stampa dei Promessi sposi
. Nella lettera a Fauriel del 1821 Manzoni afferma che c’è bisogno di una certa fissità, di una lingua convenuta fra coloro che parlano e coloro che leggono
c’è bisogno di una certa dinamicità, di una lingua convenuta fra coloro che parlato e coloro che leggono
c’è bisogno di una certa fissità, di una lingua convenuta fra coloro che scrivono e coloro che leggono
c’è bisogno di una certa dinamicità, di una lingua convenuta fra coloro che scrivono e coloro che leggono
. Nella lettera a Fauriel del 1821 Manzoni dichiara
le difficoltà di uno scrittore italiano nello scrivere un romanzo per la povertà delle storie da raccontare
le difficoltà di uno scrittore italiano nello scrivere un romanzo per la ricchezza della lingua italiana, solo parlata e pochissimo scritta
le difficoltà di uno scrittore italiano nello scrivere un romanzo per la povertà della lingua italiana, solo scritta e pochissimo parlata
le difficoltà di uno scrittore italiano nello scrivere un romanzo per la povertà della lingua italiana, solo parlata e pochissimo scritta
. Dove Manzoni dichiara che quanto finora scritta è “un composto indigesto di frasi un po’ lombarde, un po’ toscane, un po’ francesi, un po’ anche latine”? nell’Introduzione della Colonna infame
nell’Introduzione della Quarantana
nell’Introduzione della Ventisettana
nell’Introduzione del Fermo e Lucia
. Come lavora Manzoni alla redazione della Ventisettana legge e postilla tante opere latine
legge e postilla tante opere dialettali
legge e postilla la quarta Crusca e la integra con spogli di scrittori che tendono a inserire forme esclusivamente della tradizione classica
legge e postilla la quarta Crusca e la integra con spogli di scrittori che tendono a inserire forme del parlato
. La lingua della Ventisettana è di stampo letterario e libresco, di necessità filo-lombarda e arcaizzante
di stampo letterario e libresco, di necessità filo-toscana e arcaizzante
troppo legata alla lingua tre-cinquecentesca
troppo dipendente dall’uso
. Con l’espressione ‘sciacquatura dei panni in Arno’ si intende un capitolo del Fermo e Lucia, espunto dalla Ventisettana e inserito nella Quarantana
il viaggio a Firenze compiuto da Manzoni, dove prende coscienza che la lingua da impiegare nel suo romanzo è il fiorentino dell’uso scritto e avvia così la revisione
il viaggio a Firenze compiuto da Manzoni, dove prende coscienza che la lingua da impiegare nel suo romanzo è il fiorentino dell’uso vivo e avvia così la revisione
un capitolo dei Promessi sposi aggiunto ex novo all’edizione del 1840. Nello scritto frammentario Modi di dire irregolari Manzoni legittima alcune violazione all’uso dialettale giustificate dalla norma
alcune violazioni alla norma grammaticale giustificate dall’uso
alcune violazioni all’uso giustificate dalla norma grammaticale
alcune violazioni alla norma grammaticale nei testi normativi
. Nella Lettera a Carena Manzoni espone i capisaldi del suo pensiero linguistico la lingua italiana è in Roma, come la lingua latina era in Firenze
la lingua italiana è in Firenze, come la lingua latina era in Roma
la lingua italiana è nei dialetti
la lingua italiana è nel latino
. Come considera la sinonimia Manzoni
una disgrazia e non una ricchezza
un mezzo per costruire l’unità della lingua
un mezzo per costruire un vocabolario
una ricchezza e non una disgrazia
. La critica alla teoria di Manzoni è già nel primo numero dell’Archivio. Cosa contesta Ascoli a Manzoni la proposta di impiegare novo e nuovo indistintamente
la proposta di sostituire novo con nuovo, secondo l’odierna pronuncia fiorentina, non è in linea con la realizzazione dell’Italia intera, che quindi non capirebbe
la proposta di sostituire novo con nuovo è in linea con la realizzazione dell’Italia intera
la proposta di sostituire novo con nuovo, secondo l’odierna pronuncia fiorentina, è in linea con la realizzazione dell’Italia intera
. L’Archivio Glottologico Italiano è una rivista fondata da Tommaseo Broglio Manzoni Ascoli. Delle proposte (e dei mezzi) che favorirebbero l’unità della lingua, Manzoni propone
una discussione ininterrotta tra intellettuali e popolo
un trattato normativo
un vocabolario
una discussione tra intellettuali
. La Relazione al Ministro Broglio viene pubblicata nel 1868 1873 1878 1863. La variante adottata nella Quarantana abbiam voluto è un caso di apocope preconsonantica
sincope postconsonantica
aferesi postconsonantica
apocope postconsonantica. Nel passaggio da si troverà egli poi…? a si troverà poi…? si nota nel secondo esempio la soppressione del dimostrativo
la soppressione del determinativo
un mantenimento del soggetto pronominale
la soppressione del soggetto pronominale
. Manzoni nella Quarantana predilige forme come diciferare, granuola
quistioni, gragnuola
quistioni, diciferare
questioni, decifrare
. Il 1846 è l’anno della pubblicazione del Vocabolario domestico dell’Accademia della Crusca
della pubblicazione del Vocabolario domestico di Alessandro Manzoni
della pubblicazione del Vocabolario domestico di Giacinto Carena
della pubblicazione dei Promessi sposi
. Nei confronti della lettera, la cultura alta non la accolse mai del tutto
mostrò atteggiamenti critici, ma costruttivi
mostrò atteggiamenti critici e talvolta sprezzanti
si mostrò sin dall’inizio favorevole e aperta
. Boncompagno da Signa nel Breviloquium offre osservazioni sull’apertura delle lettere
organizza un’appendice del Tractatus virtutum
affronta le lettere introduttorie
espone consigli sul modo di comporre lettere
. Lo sviluppo della scrittura mercantile è significativo perché il volgare epistolare viene impiegato solo in parte
continuano a essere impiegati i modelli di scrittura mediolatini a discapito del volgare epistolare
tiene conto dell’incremento dei commerci
il volgare si eleva nel rispetto dei modelli mediolatini e viene a definirsi una tradizione sempre più importante di scritture mercantili
. Il maestro di retorica Boncopagno da Signa accoglie favorevolmente la scrittura mercantile, come si legge nel Tractatus virtutum
accoglie favorevolmente la scrittura mercantile, come si legge nelle Ysagoge
si mantiene lontano dalle polemiche sull’argomento
critica aspramente la scrittura mercantile e in uno scritto, il Breviloquium, dà consigli pratici sul come comporre lettere
. Le lettere mercantili hanno assunto con il tempo un’architettura funzionale, che si è andata a stabilizzare. Essa riguarda le forme di esordio, il nuovo centrale e le formule di congedo
solo il nucleo argomentativo/informativo centrale
solo le formule di esordio
solo le formule di congedo
. La grafia mercantesca è un modo rapido di scrivere che veniva impiegato nei commerci
è un modo di scrivere corsivo che veniva insegnato nelle scuole di abaco
è un modo rapido di scrivere che veniva impiegato nei mercati delle città
è un modo di scrivere corsivo che veniva insegnato nelle scuole di retorica
. L’epistolografia è l’arte di scrivere lettere private, diffusasi a metà Duecento
l’arte di scrivere ufficiali, diffusasi nella prima metà del Duecento
l’arte di scrivere lettere ufficiali, diffusasi a metà Duecento
l’arte di scrivere ufficiali, diffusasi nella prima metà del Duecento. La grafia mercantesca è un ductus posato, che consente una scrittura più rapida
è un ductus corsivo, che restituisce un testo più curato e nobilitato
è un ductus corsivo, che consente una scrittura più rapida
è un ductus posato, che restituisce un testo più curato e nobilitato
. Le lettere mercantili sono importanti perché nate da ragioni pratiche, danno molto spazio alla retorica e con il tempo assumono una scansione interna stabile che fungerà da modello
nate da ragioni pratiche, danno poco spazio alla retorica e con il tempo assumono una scansione interna stabile che fungerà da modello
nate da ragioni letterarie, danno poco spazio alla retorica e con il tempo assumono una scansione interna stabile che fungerà da modello
nate da ragioni letterarie, danno molto spazio alla retorica e con il tempo assumono una scansione interna stabile che fungerà da modello
. Le lettere ufficiali
erano scritte dai mittenti stessi
erano scritte da persone medio-colte
erano scritte da persone poco colte, che si limitavano a copiare
erano scritte da persone di altissimo livello culturale
. Nella stesura di una lettera ufficiale occorreva seguire un modello stesura della minuta, revisione e redazione di una bella copia
stesura della minuta, revisione, redazione di una bella copia, conservazione di una copia
stesura della minuta, revisione e conservazione di una copia
stesura della minuta e revisione
. A partire da quale secolo il volgare si afferma come lingua dell’epistolografia?
XI secolo
XII secolo
XIII secolo
X secolo. Parlamenta et epistole
contiene 95 modelli di discorsi (parlamenta) e di lettere (epistole)
contiene 95 modelli di discorsi (epistole) e di lettere (parlamenta)
contiene 95 modelli di discorsi e lettere, ma considera il volgare una lingua accessoria
contiene 90 modelli di discorsi (parlamenta) e di lettere (epistole)
. Parlamenta et epistole di Guido Faba è un testo di retorica ma, rispetto alla Gemma, l’opera dà molto più spazio al volgare
è un testo nel quale sono contenuti novantacinque modelli di discorsi e di lettere e, rispetto alla Gemma, l’opera dà molto più spazio al volgare
è un testo di retorica scritto in latino
è un testo nel quale sono contenuti solo pochi esempi di discorsi e di lettere e, rispetto alla Gemma, l’opera dà molto più spazio al latino
. A Guido Faba si deve riconoscere
l’iniziativa di aver adattato la struttura retorica e formulare della tradizione volgare a quella mediolatina
la redazione Gemma Purpurea, testo sulla retorica
il merito di aver avviato un filone di poesia d’arte italiana
l’iniziativa di aver adattato la struttura retorica e formulare della tradizione mediolatina al volgare
. Per Francesco Petrarca l’epistolario è
concepito come un testo privato
concepito come un testo autobiografico
concepito come una vera opera letteraria
concepito come una raccolta di lettere ricevute da diversi destinatari. Nel XIII secolo le lettere
sono scritte solo in volgare
sono scritte solo in latino
iniziano a essere scritte in latino, che si afferma come lingua dell’epistolografia
iniziano a essere scritte in volgare, che si afferma come lingua dell’epistolografia
. Quale città ha avuto un ruolo determinante nella diffusione?
Firenze Bologna Milano Roma. Nei Parlamenta et epistole Guido Faba fornisce una grammatica epistolare
fornisce modelli epistolari da seguire e con esso nasce un importante filone della prosa d’arte italiana
raccoglie modelli retorici da impiegare durante la scrittura di una lettera
fornisce modelli retorici da impiegare durante la scrittura di una lettera
. Qual è la data della famosa lettera di Bembo in cui dichiara alla Savorgnan di aver «dato principio ad alcune notazioni della lingua»
22 settembre 1500
2 settembre 1501
2 settembre 1500
12 settembre 1500
. Analizzando le lettere di Pietro Bembo emerge il lavoro di scelta e revisione del materiale che costituisce la raccolta
una raccolta confusa di tutto il materiale epistolare
non solo il lavoro di scelta e revisione del materiale che costituisce la raccolta, l’immagine ufficiale e pubblica del letterato
il lavoro di scelta e revisione del materiale che costituisce la raccolta e l’immagine più intima e privata del letterato
. Nella lettera di Maria, il termine poliza significa cartellino libretto bigliettino appunto. Nella lettera di Maria, la citazione «che la colpa è pur mia che più per tempo...» è tratta da Trionfo dell’Eternità di Faba
Trionfo dell’Eternità di Giamboni
Trionfo dell’Eternità di Boccaccio
Trionfo dell’Eternità di Petrarca
. Nella lettera di Maria il costrutto non ci serà hordine significa non ci sarà sistemazione
non ci sarà disciplina
non ci sarà possibilità di incontrarci
non ci sarà ordine
. Le lettere tra Bembo e la Savorgnan un discorso spezzato, sintatticamente stabile e di tono sostenuto
un discorso piuttosto lineare, sintatticamente instabile e di tono sostenuto
un discorso lineare, sintatticamente stabile e di tono medio
un discorso lineare, sintatticamente stabile e di tono sostenuto
. Analizzando la parte femminile della corrispondenza si nota che
la scrittura di Maria si mantiene di tono medio
Maria è sempre attenta alla lingua perché è consapevole che le sue lettere saranno pubblicate
Maria è sempre attenta alla lingua, anche se le sue lettere non sono state pensate e scritte per essere pubblicate
la scrittura di Maria si orienta sempre verso il piano dialettale. Più in generale, le lettere di Maria
sono state pensate e scritte in un’ottica di pubblicazione, ma l’attenzione alla tenuta del dettato e alla lingua non è sempre molto alta
sono state pensate e scritte in un’ottica di pubblicazione, per questo l’attenzione alla tenuta del dettato e alla lingua è sempre molto alta
non sono state pensate e scritte in un’ottica di pubblicazione, per questo l’attenzione alla tenuta del dettato e alla lingua non è sempre molto alta
non sono state pensate e scritte in un’ottica di pubblicazione, anche se l’attenzione alla tenuta del dettato e alla lingua è sempre molto alta
. Bembo inizia la corrispondenza con Maria Savorgnan nel 1535 1525 1500 1505. La raccolta di lettere fu pubblicata nel
1547 1557 1550 1552. Il nome di Maria Savorgnan venne reso noto subito
è un nome inventato dai critici
è fittizio e ricostruito da appunti di diario personali di Bembo
divenne pubblico nel 1950
. In linea generale, nella lingua della corrispondenza si riconosce un codice di comunicazione spostato verso il dialetto
un codice di comunicazione primo-cinquecentesco, codificato dalle scritture e mediato dalla lingua letteraria
un codice di comunicazione quattrocentesco, codificato dalle scritture e mediato dalla lingua letteraria
un codice di comunicazione trecentesco, codificato dalle scritture e mediato dalla lingua letteraria
. Le lettere scritte da Bembo restituiscono un’immagine solo in parte ufficiale del letterato, perché si tratta comunque di lettere private
restituiscono un’immagine solo in parte ufficiale del letterato, perché è lui stesso ad averle riviste solo in parte e ordinate nella raccolta
restituiscono un’immagine ufficiale del letterato, perché è lui stesso ad averle riviste e ordinate nella raccolta
restituiscono un’immagine per nulla ufficiale del letterato, perché non è stato ad averle riviste e ordinate nella raccolta
. Pietro Bembo, autore delle Prose della volgar lingua intorno al 1525 raccoglie i suoi carteggi, tra cui la corrispondenza giovanile con Maria Savorgnan avviata tra il 1500 e il 1501
intorno al 1535 raccoglie i suoi carteggi, tra cui la corrispondenza giovanile con Maria Savorgnan avviata tra il 1525 e il 1535
intorno al 1535 raccoglie i suoi carteggi, tra cui la corrispondenza giovanile con Maria Savorgnan avviata tra il 1500 e il 1501
intorno al 1535 raccoglie i suoi carteggi, tra cui la corrispondenza giovanile con Maria Savorgnan avviata tra il 1505 e il 1510
. Le lettere copernicane sono
lettere-trattato, di natura scientifica, scritte in latino e tradotte poi da Galileo stesso, con stile quasi barocco
lettere-trattato, di natura scientifica, scritte in latino, con stile quasi barocco
lettere-trattato, di natura scientifica, scritte in volgare, con stile quasi barocco
lettere-trattato, di natura scientifica, scritte in volgare e poi tradotte in latino, con stile quasi barocco
. Nel Cinquecento, oltre a Pietro Bembo, anche altri letterati pubblicano volontariamente raccolte personali di lettere private Pietro Aretino e Annibal Caro danno alle stampe le Lettere famigliari che rappresentano una testimonianza della cultura rinascimentale
oltre a Pietro Aretino che pubblica le Lettere, anche Annibal Caro dà alle stampe le Lettere famigliari che rappresentano una testimonianza della cultura rinascimentale
oltre ad Annibal Caro che pubblica le Lettere, anche Pietro Aretino dà alle stampe le Lettere famigliari che rappresentano una testimonianza della cultura rinascimentale
Pietro Aretino e Annibal Caro danno alle stampe le Lettere che rappresentano una testimonianza della cultura rinascimentale
. Il Segretario di Sansovino è un tratto precettistico in quattro libri sulla scrittura epistolare, pubblicato nel 1564
è un tratto precettistico in sette libri sulla scrittura epistolare, pubblicato nel 1564
è un tratto precettistico in cinque libri sulla scrittura epistolare, pubblicato nel 1564
è un tratto precettistico in sette libri sulla scrittura epistolare, pubblicato nel 1654
. Il termine segretario, che dà titolo all’opera indica un uomo di cultura che, come professione, scrive lettere ufficiali, solo in latino
indica un uomo di cultura che, come professione, scrive lettere ufficiali, sia in volgare sia in latino
indica un uomo di cultura che, come professione, scrive lettere ufficiali, solo in volgare
indica un uomo di corte che, per passione, scrive lettere ufficiali, sia in volgare sia in latino
. Le lettere copernicane di Galileo
sono quattro lettere scritte tra il 1613 e il 1615, in cui l’autore dice la propria in merito alla teoria eliocentrica
sono quattro lettere scritte tra il 1613 e il 1615, in cui l’autore dice la propria in merito al rapporto tra teoria eliocentrica e Scritture
sono quattro lettere scritte tra il 1623 e il 1625, in cui l’autore dice la propria in merito al rapporto tra teoria eliocentrica e Scritture
sono quattro lettere scritte tra il 1613 e il 1615, in cui l’autore dice la propria in merito alle Scritture
. La diafasia è un parametro di variazione linguistica legato alla dimensione spaziale
è un parametro di variazione linguistica legato alla situazione comunicativa, alle funzioni e alla finalità del messaggio
è un parametro di variazione linguistica legato al mezzo o canale adottato (scritto o parlato)
è un parametro di variazione linguistica legato alla dimensione cronologia
. La diastratia è un parametro di variazione linguistica legato a fattori di tipo sociali
è un parametro di variazione linguistica legato al mezzo o canale adottato (scritto o parlato)
è un parametro di variazione linguistica legato alla situazione comunicativa, alle funzioni e alla finalità del messaggio
è un parametro di variazione linguistica legato alla dimensione spaziale
. La diatopia
è un parametro di variazione linguistica legato alla dimensione cronologia
è un parametro di variazione linguistica legato alla dimensione spaziale
è un parametro di variazione linguistica legato al mezzo o canale adottato (scritto o parlato)
è un parametro di variazione linguistica legato alla situazione comunicativa, alle funzioni e alla finalità del messaggio
. La diacronia è un parametro di variazione linguistica legato alla dimensione spaziale
è un parametro di variazione linguistica legato al mezzo o canale adottato (scritto o parlato)
è un parametro di variazione linguistica legato alla dimensione cronologia
è un parametro di variazione linguistica legato alla situazione comunicativa, alle funzioni e alla finalità del messaggio
. La diamesia è un parametro di variazione linguistica legato alla dimensione cronologia
è un parametro di variazione linguistica legato alla situazione comunicativa, alle funzioni e alla finalità del messaggio
è un parametro di variazione linguistica legato al mezzo o canale adottato (scritto o parlato)
è un parametro di variazione linguistica legato alla dimensione spaziale
. Le lettere assumono pienamente la funzione fatica perché rispettano pienamente tutte le convenzioni testuali e paratestuali richieste dalla grammatica epistolare
rispettano pienamente tutte le convenzioni testuali richiesta dalla grammatica epistolare
rispettano pienamente tutte le convenzioni paratestuali richieste dalla grammatica epistolare
rispettano parzialmente tutte le convenzioni testuali e paratestuali richieste dalla grammatica epistolare
. Le lettere “miste”
sono così definite perché in esse, indipendentemente dall’argomento, si registra una forte escursione di registri e di toni
sono così definite perché hanno più di due interlocutori
sono così definite perché hanno due interlocutori, generalmente un uomo e una donna
sono così definite perché in esse si parla di diversi argomenti e il tono e lo stile sono via via adattati. Nell’Ottocento la produzione di trattati e prontuari di scrittura continua con versioni aggiornate e ampliate di testi cinquecenteschi
si interrompe del tutto
continua, ma sono pochissime le testimonianze
continua con versioni aggiornate e ampliate di testi tre-quattrocenteschi
. La grammatica epistolare è XX XXI XVIII XIX. Gli epistolarismi sono vocaboli, locuzioni e modi di dire usati quasi unicamente nella scrittura epistolare
vocaboli, locuzioni e modi di dire usati che danno indicazioni spaziali sul luogo in cui la lettera è stata scritta
vocaboli, locuzioni e modi di dire usati nei dialoghi
vocaboli, locuzioni e modi di dire usati solo nella scrittura
. Le frasi nominali segnalano il passaggio da un nucleo informativo a un altro, solo in senso cataforico
segnalano il passaggio da un nucleo informativo a un altro, solo in senso anaforico
segnalano il passaggio da un nucleo introduttivo al nucleo conclusivo
segnalano il passaggio da un nucleo informativo a un altro, sia in senso cataforico sia anaforico
. Venire, andare e tornare sono verbi di movimento usati nelle formule di passaggio
verbi di movimento usati nelle formule di apertura
verbi di movimento usati nelle formule di chiusura
verba dicendi usati nelle formule di apertura
. Nella grammatica epistolare le formule di passaggio segnalano il passaggio di argomento e sono facilmente rintracciabili
aprono una nuova unità
chiudono un’unità informativa
segnalano il passaggio di argomento e sono difficilmente rintracciabili
. Tra i fenomeni di articolazione testuale, frequente è la dislocazione a sinistra. Dei casi riportati, quali di essi ne è un esempio a te di questo nulla dico
e i dolori quasi niente mi ha detto di averne avuti
il Natale lo farò da te
in quanto al passaporto mi sembra difficile la riuscita
. La forma tebbo per tempo
è un latinismo
è dialettale (meridionale)
è dialettale (settentrionale)
è prestata dalla lingua germanica
. L’espressione mia mata sposa è tratto dell’italiano popolare
tratto dialettale (settentrionale)
tratto è dialettale (meridionale)
tratto ereditato dal latino
. La forma varda per guarda è prestata dalla lingua germanica
è un latinismo
è dialettale (meridionale)
è dialettale (settentrionale)
. Rispetto al lessico
oltre all’uso di forestierismi, sono frequenti malapropismi e storpiature
oltre all’uso di dialettismi, sono frequenti malapropismi e storpiature
oltre all’uso di dialettismi, sono frequenti anche forme letterarie
oltre all’uso di dialettismi, sono frequenti anche tecnicismi
. La frequenza di consonanti scempie e doppie usate erroneamente (eppoca, coloquio), sono forme considerate nell’analisi di morfologia fonetica grafia sintassi. Le lettere, in linea generale, presentano incertezze grafiche e una tenuta sintattica e testuale al limite, ma assenza di forme dialettali
incertezze grafiche, una corretta tenuta sintattica e testuale
incertezze grafiche, una corretta tenuta sintattica e testuale e l’assenza di forme dialettali
incertezze grafiche e una tenuta sintattica e testuale al limite
. In che modo Spitzer compone la raccolta? grazie al ruolo di censore della posta italiana a Vienna, a partire dal 1915 passa al vaglio migliaia di lettere che decide poi di ricopiare e conservare
grazie al ruolo di copista svolto per la posta di Vienna, a partire dal 1915 passa al vaglio migliaia di lettere che decide poi di ricopiare e conservare
trova per caso un vecchio baule contente tantissimo materiale epistolare
grazie al ruolo di censore della posta italiana a Vienna, a partire dal 1925 passa al vaglio migliaia di lettere che decide poi di ricopiare e conservare. Lettere di prigionieri di guerra italiani di Leo Spitzer viene pubblicato
nel 1921 in italiano
nel 1921 in lingua originale
nel 1821 in italiano
nel 1818 in lingua originale
. Il debito comunicativo è
è una delle caratteristiche peculiari, ma solo teoriche, del messaggio di posta; esso cambia da caso a caso
è una caratteristica marginale del messaggio di posta
è una delle caratteristiche peculiari del messaggio di posta; esso è funzionale, strutturale e formale
è una delle caratteristiche peculiari della lettera; esso è funzionale e solo in parte strutturale
. Nell’analizzare una mail di lavoro bisogna tener conto solamente della frequenza degli scambi e del tipo di messaggio
solamente del rapporto tra gli interlocutori del livello socio-culturale
solamente del livello socio-culturale degli scriventi coinvolti nella conversazione
del rapporto tra gli interlocutori, del livello socio-culturale, della frequenza degli scambi, del tipo di messaggio
. Si parla di approccio convergente per indicare quando si usano più canali per diffondere informazione
quando si usano più media contemporaneamente
quando i contenuti della comunicazione possono adattarsi a media diversi
quanto tutti i media sono in grado di trasferire la stessa informazione
. Uni per Università è un disgrafismo
una tachigrafia
una sigla
una reinterpretazione
. L’e-mail, l’erede della lettera, è un mezzo di comunicazione semi-sincrono
sincrono non è possibile definirlo, viste le innovazioni dei nuovi media
asincrono. AHAHAHAH per indicare una risata è
un disgrafismo
un fonosimbolismo
una tachigrafia
una reinterpretazione
. Gli strumenti comunicativi consentono diversi approcci di interazione. Per gli approcci ‘multicanali’ si intende è la possibilità di adattare contenuti a media diversi
la possibilità di sfruttare canali diversi per diffondere informazioni
la possibilità di trasferire da un media all’altro la medesima informazione
la possibilità di sfruttare più media diversi contemporaneamente. Gli strumenti comunicativi consentono diversi approcci di interazione. Per gli approcci ‘multimediali’ si intende la possibilità di trasferire da un media all’altro la medesima informazione
la possibilità di sfruttare più media diversi contemporaneamente
la possibilità di sfruttare canali diversi per diffondere informazioni
la possibilità di adattare contenuti a media diversi
. Gli strumenti comunicativi consentono diversi approcci di interazione. Per gli approcci ‘crossmediali’ si intende la possibilità di trasferire da un media all’altro la medesima informazione
la possibilità di adattare contenuti a media diversi
la possibilità di sfruttare più media diversi contemporaneamente
la possibilità di sfruttare canali diversi per diffondere informazioni
. Gli strumenti comunicativi consentono diversi approcci di interazione. Per gli approcci ‘convergenti’ si intende la possibilità di sfruttare più media diversi contemporaneamente
la possibilità di trasferire da un media all’altro la medesima informazione
la possibilità di sfruttare canali diversi per diffondere informazioni
la possibilità di adattare contenuti a media diversi
. L’esigenza di comunicare a distanza ha progressivamente portato all’impiego delle lettere, ma solo ufficiali
ha portato allo sviluppo di nuovi mezzi di comunicazione
ha progressivamente portato all’impiego delle lettere
ha progressivamente portato all’impiego delle lettere, ma solo tra privati
. Ce per c’è è un disgrafismo
una reinterpretazione
una sigla
una tachigrafia
. Le produzioni epistolari private tra amici, famigliari, conoscenti e amanti restituiscono un’ampia varietà di realizzazioni che determinano una comunicazione orale informale
una comunicazione scritta informale, perlopiù non controllata e prossima all’oralità
una comunicazione orale informale, perlopiù non controllata e prossima all’oralità
una comunicazione scritta informale
. La maggior parte degli studi e delle ricerche sulle corrispondenze epistolari si è concentrata fino a oggi su produzioni maschili di tipo-medio alto e medio-basso
produzioni femminili e maschili di tipo-medio alto e medio-basso
prodizioni femminili di tipo-medio alto e medio-basso
tipo-maschili di tipo alto
. Con il tempo il topos dell’emarginazione delle donne dalla lettura e dalla scrittura
è andato progressivamente a diminuire, quasi a esaurirsi del tutto
si è annullato del tutto
è andato progressivamente ad aumentare
è andato progressivamente a diminuire, ma non potrà mai essere esaurito del tutto
. I prodotti linguistici privati di scriventi con una competenza medio-alta hanno evidenziato presenza di tratti di cólta, quali segnali di un’educazione pregressa, e assenza di tratti pragmatici, più prossimi all’espressività e al parlato
assenza di tratti di cólta, quali segnali di un’educazione pregressa, e assenza di tratti pragmatici, più prossimi all’espressività e al parlato
una compresenza di tratti di matrice cólta, quali segnali di un’educazione pregressa, e tratti pragmatici, più prossimi all’espressività e al parlato
assenza di tratti di cólta, quali segnali di un’educazione pregressa, e presenza di tratti pragmatici, più prossimi all’espressività e al parlato. Tra i criteri di trascrizione, le aggiunte interlineari
sono riportate nel testo con una sbarra ( x | x )
sono riportate nel testo in corsivo
non sono riportate nel testo
sono riportate nel testo tra sbarre oblique \xxx/
. Le lettere di Clementina Biagini sono collocabili nella seconda metà dell’800
sono collocabili tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900
sono collocabili a metà ‘800
sono collocabili a inizio ‘800
. Le lettere di Clementina sono conservate alla Biblioteca Nazionale di Firenze
alla Biblioteca Ambrosiana di Milano
alla Biblioteca Braidense di Milano
alla Biblioteca Centrale Forteguerriana
. Le missive di Clementina sono tutte autografe
trascritte da Petrocchi
in parte autografe e in parte trascritte da un copista
trascritte da un copista
. La data di nascita di Clementina
è possibile risalire solo all’anno
è stata ricavata dalle lettere
non è stato possibile ricavarla
è stata ricavata da un documento preciso che censiva le nascite
. Le formule di esordio e di congedo non sono state trascritte
rispecchiano entrambe l’originale
solo le formule di esordio sono state trascritte
solo le formule di congedo sono state trascritte
. I criteri di trascrizione del corpus epistolare
sono perlopiù conservativi, ma hanno seguito la logica dell’adattamento secondo l’italiano contemporaneo
hanno seguito solamente la logica dell’adattamento secondo l’italiano contemporaneo
non sono del tutto conservativi, ma hanno seguito la logica dell’adattamento secondo l’italiano contemporaneo
sono conservativi e la grafia rispetta fedelmente l’originale
. La biografia di Clementina è solo parziale, e di essa sono noti solamente i primi vent’anni
è solo parziale, e di essa sono noti solamente gli anni milanesi
è completa grazie a uno scritto privato di Petrocchi
è solo parziale, ricavata dalle lettere
. Il corpus epistolare di Clementina restituisce
tutta la sua competenza musicale
tutta la sua competenza linguistica e letteraria
se non tutta, almeno buona parte della sua competenza linguistica, letteraria e anche musicale
tutta la sua competenza linguistica, letteraria e anche musicale
. Il romanzo Il mio paese di Policarpo Petrocchi è
è un romanzo completamente autobiografico, pubblicato postumo
solo in parte un romanzo autografico, mai pubblicato
solo in parte un romanzo autografico, pubblicato postumo
è un romanzo completamente autobiografico, mai pubblicato
. La traduzione dell’Assommoir di Zola si fonda sull’uso vivo del fiorentino duecentesco
si fonda sull’uso vivo del fiorentino trecentesco
si fonda sull’uso vivo del fiorentino cinquecentesco
si fonda sull’uso vivo del fiorentino
. L’Assommuar di Petrocchi viene pubblicato nel 1878 1869 1879 1868. In Fiori di campo. Letture toscane, nel dialogo Quattro chiacchiere prese al volo tra un professore e uno scolaro, Petrocchi esprime le sue idee linguistiche, per mezzo del maestro protagonista che invita l’allievo a studiare le teorie di Manzoni e a servirsi della lingua viva parlata nella Toscana del Trecento le sue idee linguistiche, per mezzo del maestro protagonista che invita l’allievo a studiare le teorie di Manzoni e a servirsi della lingua viva parlata in Toscana del Cinquecento le sue idee linguistiche, per mezzo del maestro protagonista che invita l’allievo a studiare le teorie di Manzoni e a servirsi della lingua viva parlata in Toscana
le sue idee linguistiche, per mezzo del maestro protagonista che invita l’allievo a studiare le teorie di Manzoni e a servirsi della lingua viva parlata nella Toscana del Duecento
. L’espressione «A cor gentile e nobile» citata da Clementina è un richiamo a modul stilnovistici e danteschi
quattrocenteschi leopardiani manzoniani. Il Nòvo dizionario di Petrocchi viene pubblicato esce in dispense e poi raccolte in un volume pubblicato nel 1891
tra il 1870 e il 1897
esce in dispense e poi raccolte in un volume pubblicato nel 1887
esce in dispense e poi raccolte in due volumi pubblicati nel 1887 e1891
. Nel testo Dell’opera di Alessandro Manzoni, letterato e patriotta, Petrocchi è una raccolta di racconti scritti per Manzoni
è una raccolta di poesie scritte per Manzoni
è un testo perlopiù biografico, in cui mette in luce gli stimoli e le influenze di inizio Ottocento che hanno condizionato la poetica manzoniana
è una biografia di Manzoni
. Il Nòvo dizionario universale di Petrocchi considera solamente i vocaboli del fiorentino dell’uso
considera solamente i vocaboli di tradizione letteraria
non considera i vocaboli di tradizione letteraria
ha una struttura bifronte, con la parte superiore riservata ai vocaboli del fiorentino dell’uso e la porta inferiore dedicata alla lingua della tradizione letteraria. Il Nòvo dizionario universale di Petrocchi si interrompe alla lettera R
segue nella pubblicazione il Giorgini-Broglio
non verrà mai pubblicato
precede nella pubblicazione il Giorgini-Broglio
. I racconti della raccolta “Boschi incantati” vengono pubblicati: sul Giornale dei Fanciulli e poi raccolti in volume stampato nel 1887
sempre sul Giornale dei Fanciulli
in volume stampato nel 1887
sul Giornale dei Fanciulli e poi raccolti in volume stampato nel 1897
. Nella Relazione del 1868, la proposta linguistica di Manzoni prevedeva di adottare l’uso vivo del fiorentino colto
adottare l’uso vivo del fiorentino trecentesco
adottare l’uso vivo del fiorentino cinquecentesco
adottare l’uso vivo del fiorentino popolare
. Le lettere di Policarpo Petrocchi a Clementina Biagini esistono, ma non sono mai state studiate
non sono mai state trovate
gli originali sono troppo rovinati per essere trascritti e studiati
esistono solo parzialmente (4 in totale)
. Tra i casi di discrezione di forme si registrano non sono elencabili vista l’estensione
invero, centomila, agli
non sono elencabili perché inconsistenti
in vero, cento mila, a gli
. Rispetto alla scrittura epistolare, la lingua di Manzoni
è alta, ricercata, libresca
è medio-bassa, con tratti più ricercati
riproduce il parlato contemporaneo
è medio-alta, con cadute nel basso
. La facies linguistica della scrittura di Clementina Biagini non segue nessun modello e si adatta al parlato
segue la tradizione trecentesca
segue la tradizione cinquecentesca
accoglie le proposte di Manzoni, pur mostrandosi talvolta fedele alla tradizione letteraria
. Le incertezze grafiche della scrittura di Clementina non sono elencabili perché inconsistenti
non sono elencabili vista l’estensione
si segnalano forme come “non ostante, dicerto, percui”
si segnalano forme come “nonostante, di certo, per cui”
. Per i casi di dissimilazione grafica ci sono le forme imbrunire, imbevuto, imbroglio
inleciti, inbecille, inmaginarti
illeciti, imbecille, immaginarti
non sono elencabili perché inconsistenti
. Alla luce dello studio condotto, dall’affermazione ‘io scrivo come parlo’ cosa si deduce? Clementina aderisce al modello manzoniano
Clementina esclude elementi letterari
Clementina esclude elementi dell’uso
Clementina non aderisce a nessun modello
. Nelle forme in ispecial, in istato si riscontra: il fenomeno della -i- sincopata
il fenomeno della -i- aferetica
il fenomeno della -i- apocopatica
il fenomeno della -i- prostetica
. Il dittongo uo nelle forme verbali è conservato in tutte le forme
è conservato solo nelle forme verbali, come cuopre e scuprano, ancora frequenti a questa altezza cronologica
è conservato solo nelle forme verbali arcaizzanti, come cuopre e scuprano, forme ormai in declino
non è mai conservato
. Tra le forma ‘ove’ e la forma ‘dove è d’uso più quotidiano ‘ove’
è d’uso più colto ‘ove’
è d’uso più colto ‘dove’
sono oscillanti nell’uso
. Per il vocalismo tonico si rilevano forme perlopiù un’alternanza di forme monottongate e dittongate, con preferenza per il monottongo
monottongate come omo, bono, core
dittongate come uomo, buono, cuore
non si rilevano casi
. Il dittongo in sillaba libera nelle forme aggettivali si mantiene nelle forme come leggiero, leggiera e nelle forme come intiero e intiera
è largamente attestato
si mantiene nelle forme come leggiero, leggiera, ma non nelle forme come intero e intera
non è attestato nel corpus
. Nell’oscillazione tra -ci/-zi, Clementina non è possibile stabilire il fenomeno per assenza di dati
preferisce la scelta manzoniana propria del fiorentino dell’uso trecentesco con affricata dentale
preferisce la scelta manzoniana propria del fiorentino dell’uso coevo con affricata palatale
preferisce la scelta manzoniana propria del fiorentino dell’uso coevo con affricata dentale
. Per l’alternanza delle proposizioni tra/fra, Clementina segue la prosa sette-ottocentesca (tra è preferito a fra)
segue la prosa sette-ottocentesca (fra è preferito a tra)
segue la poesia sette-ottocentesca (fra è preferito a tra)
segue la poesia sette-ottocentesca (tra è preferito a fra)
. La coniuctio relativa
è l’uso del pronome o dell’aggettivo relativo dopo una forte pausa, assente nella scrittura di Clementina
è l’uso del pronome o dell’aggettivo relativo dopo i due punti, assente nella scrittura di Clementina
è l’uso del pronome o dell’aggettivo relativo dopo il punto di domanda, assente nella scrittura di Clementina
è l’uso del pronome o dell’aggettivo relativo dopo una forte pausa, poco frequente nella scrittura di Clementina
. Il costrutto pregare a + infinito è alternato con l’allotropo pregare di + infinito, preferito anche da Manzoni nella Ventisettana
è del tutto assente
è alternato con l’allotropo pregare di + infinito, preferito anche da Manzoni nella Quarantana
è attestata solamente la forma pregare di + infinito
. Le sequenze l’amore, e la paura e d’amore, e di felicità sono binarie aggettivali
ternarie sostantivali
ternarie aggettivali
binarie sostantivali
. Per le formule d’esordio, Clementina pian piano mostra più enfasi e coinvolgimento con forme più accorate
mantiene sempre lo stesso saluto
talvolta saluta l’interlocutore, talvolta no
inizia la lettera senza salutare l’interlocutore
. Tra i topoi epistolari nella scrittura di Clementina: ricorrono esclusivamente notizie sulla lontananza dei due amante
ricorrono esclusivamente notizie sulla sua salute
ricorrono esclusivamente notizie sulla sua salute e sulla lontananza, insieme a varie scuse
ricorrono solo scuse di vario tipo
. La sequenza ‘toccore a’ è stata definita come milanese toscaneggiante letteraria popolare. L’espressione di pensare, e di agire è una sequenza ternaria verbale
una sequenza ternaria preposizionale
una sequenza binaria preposizionale
una sequenza binaria verbale
. Quanto agli stranierism non ce n’è traccia nel corpus
si notano solamente: un anglicismo, due francesismi e un ispanismo
si notano solo due ispanismi (sciarada e sigaro)
si nota solo un anglicismo (revolver)
. Seguendo le lettere, è possibile ricavare un’ideale biblioteca di Clementina le sue letture si concentrano solo su autori francesi e inglesi
le sue letture spaziano da Dante, passano per Shakespeare e arrivano fino a Manzoni
le sue letture si concentrano sollo sulle tre Corone fiorentine (Dante, Petrarca e Boccaccio)
le sue letture si concentrano solo su autori italiani ottocenteschi
. Il procedimento dell’allitterazione non è diffuso nel corpus
è diffuso nel corpus ed è proprio della poesia
è diffuso nel corpus ed è proprio della prosa giornalistica
è diffuso nel corpus e si colloca a metà strada tra la formularità e l’affettività
. Per il lessico della medicina il termine abito è vocabolo diffuso prima di Dante
è vocabolo ottocentesco
è vocabolo non specialistico
con il significato di ‘portamento e atteggiamento della persona’ è attestato per la prima volta in Dante
. Nel lessico di Clementina si nota una compresenza di aulicismi, vocaboli di impronta letteraria e tecnicismi, regionalismi, espressioni formulari e proprie del parlato
solo aulicismi e tecnicismi
solo aulicismi e vocaboli di tradizione letteraria
solo espressioni d’uso popolare e propri del parlato
.
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