Linguistica Italiana
![]() |
![]() |
![]() |
Title of test:![]() Linguistica Italiana Description: slide 46/72 Creation Date: 2023/10/24 Category: Others Number of questions: 112
|




New Comment |
---|
NO RECORDS |
Quale dei seguenti tratti fonetici non appartiene all'italiano dell'uso medio?. neutralizzazione dell'opposizione /s/ e /z/ in posizione intervocalica. uso sempre maggiore delle varianti eufoniche ed e ad. uso sempre maggiore delle varianti eufoniche ed e ad neutralizzazione dell'opposizione fra vocali medio-basse e vocali medio-alte. assenza della prostesi di i- davanti a parola iniziante con s + consonante. Quale dei seguenti tratti morfologici non appartiene all'italiano dell'uso medio?. sistema binario nella deissi spaziale (questo/quello, qui, qua/lì, là). riduzione della risalita del clitico. riduzione della regola del dittongo mobile. sempre maggiore diffusione delle forme aferetiche 'sto, 'st. Quale di queste affermazioni è falsa?. Nell'italiano dell'uso medio tende a neutralizzarsi l'opposizione tra /ɔ/ e /o/ in contesto intervocalico. Nell'italiano dell'uso medio tende a neutralizzarsi l'opposizione tra /z/ e /s/ in contesto intervocalico. Nell'italiano dell'uso medio tende a neutralizzarsi l'opposizione tra /ɛ/ e /e/ in contesto intervocalico. Nell'italiano dell'uso medio tende a neutralizzarsi l'opposizione tra /ʦ/ e /ʣ/ in contesto intervocalico. Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. il lessico contemporaneo conta un numero piuttosto elevato di parole prefissate. il calco linguistico è la riproduzione di un elemento linguistico alloglotto nel solo aspetto del significato. il prestito è la riproduzione di un elemento linguistico alloglotto nel duplice aspetto del significato e del significante. il cambiamento semantico è la creazione di una parola nuova attraverso i processi morfologici della lingua. Quale di questi prestiti è adattato sia fonologicamente che morfologicamente?. smog. sciuscià. brindisi. guerra. Un neologismo è. una forma che viene presa in prestito da lingue straniere. una forma di uso comune che viene usata con significato particolare, normalmente più ristretto di quello originale. una forma specifica con cui vengono designati oggetti e concetti fondamentali di un particolare ambito di attività. una forma che viene creata ex novo attraverso le regole di formazione di parola dell'italiano. La forma a bboce del Graffito della Catacomba di Commodilla rappresenta un caso di. betacismo. betacismo e raddoppiamento fonosintattico. betacismo e assimilazione del neutro pl. in -a alla declinazione femminile. raddoppiamento fonosintattico. Il Graffito della Catacomba di Commodilla. si trova a Roma e risale all'VIII secolo d.C. si trova a Roma e risale al IX secolo d.C. si trova a Viterbo e risale al IX secolo d.C. si trova a Viterbo e risale all'VIII secolo d.C. L'Indovinello veronese. è un testo che presenta una patina volgare solo a un livello superficiale. è il primo documento del volgare veronese. è un testo latino risalente all'VIII secolo. è il primo documento del volgare italiano. Nella frase del Placito di Capua kelle terre, [...] trenta anni le possette si ha un caso di. anteposizione contrastiva. dislocazione a sinistra. tema libero. dislocazione a destra. Tra le più antiche testimonianze letterarie profane in volgare italiano si annoverano. il Ritmo bellunese e l'iscrizione nella basilica inferiore di S. Clemente. il Ritmo laurenziano e l'iscrizione della tomba di Giratto. il Ritmo laurenziano e il Ritmo cassinese. il Ritmo bellunese e la canzone Quando eu stava en le tu cadhene. La veste linguistica originale di Pir meu cori alligrari di Stefano Protonotaro ci è stata conservata. dal "libro siciliano" composto da Gianmaria Barbieri. da un manoscritto copiato nell'Italia settentrionale. da un trattato cinquecentesco di Gianmaria Barbieri. da uno dei tre grandi canzonieri duecenteschi P, L e V. I poeti siculo-toscani usarono. il siciliano letterario e il provenzale. una lingua di base toscana in cui convivono sicilianismi, provenzalismi ed elementi locali. una lingua di base fiorentina in cui convivono sicilianismi, provenzalismi ed elementi locali. il siciliano letterario. Quale di queste caratteristiche non è tipica della prosa delle origini?. uso del discorso diretto. ricchezza lessicale. polisindeto. paratassi. Lo stile di Guittone d'Arezzo. è sciatto e trascurato fino a divenire oscuro. si rifà alla tradizione siciliana del trobar clus. si rifà alla tradizione provenzale del trobar clus. è ispirato alla semplicità e alla cantabilità. I poeti della Scuola poetica siciliana. imitarono la poesia trobadorica e usarono la lingua francese. imitarono la poesia trobadorica, ma scrissero in volgare siciliano. imitarono la poesia trobadorica e usarono la lingua d'oc. imitarono la poesia trobadorica, ma scrissero in toscano. I poeti della Scuola siciliana scrissero. nel siciliano di Palermo, sede della corte di Federico II. in una lingua recante una patina grafico-linguistica già toscanizzata. in un siciliano illustre, privo di tratti dialettali locali. in un volgare genericamente meridionale. Rispetto al vocalismo del fiorentino, il vocalismo del siciliano. è privo delle vocali medie. è privo delle vocali medio-basse. è privo delle vocali alte. è privo delle vocali medio-alte. Quale di queste affermazioni è falsa. Il sistema fonologico del siciliano ha cinque vocali toniche. In siciliano le vocali latine Ĕ (e breve) e Ŏ (o breve) non dittongano. In siciliano le vocali latine Ē (e lunga) e Ō (o lunga) evolvono rispettivamente in /ɛ/ e /ɔ/. Il sistema fonologico del siciliano ha tre vocali atone. Nel sonetto cavalcantiano Chi è questa che vèn c'ogn'om la mira, la proclisi in la mira del v. 1 e l'enclisi in dical al v. 6 sono determinate. dalla risalita del clitico. dal rispetto della legge Gröber. dal rispetto della legge Tobler-Mussafia. dalla maggiore libertà sintattica della lingua duecentesca. La definizione di "Dolce stil novo" viene formulata da Dante. nella Vita nova. nel Convivio. nel De vulgari eloquentia. nel Purgatorio. Quale di questi elementi caratterizza la lingua di Tanto gentile e tanto onesta pare di Dante Alighieri?. l'abbondanza di provenzalismi. l'abbondanza di sicilianismi. il ricorso al linguaggio della filosofia e della medicina del tempo. il ricorso a numerosi latinismi. La Vita nova di Dante. è un romanzo autobiografico in versi. è un canzoniere di rime amorose. è un trattato in prosa, contenente al suo interno testi poetici. è una raccolta di rime introdotte e seguite da parti in prosa. Il vero protagonista della svolta stilnovistica fu. Guido Guinizzelli. Bonagiunta Orbicciani da Lucca. Dante Alighieri. Guido Cavalcanti. Il Convivio di Dante. è un trattato in volgare che fu scritto nei primi anni dell'esilio. è un trattato in latino che fu scritto nei primi anni dell'esilio. è un trattato in latino che fu scritto poco prima dell'esilio. è un trattato in volgare che fu scritto poco prima dell'esilio. Indicate quale dei seguenti tratti non fa parte del fiorentino trecentesco. rispetto della regola del dittongo mobile. generale rispetto della legge Tobler-Mussafia soprattutto ad inizio assoluto di periodo. articolo il. riduzione del dittongo dopo consonante + r. L'obiettivo che Dante persegue nel De vulgari eloquentia è quello. di rivendicare la dignità del volgare nell'uso colto. di creare una lingua adatta al discorso filosofico. di tratteggiare la storia della poesia volgare, dai provenzali ai suoi giorni. di creare un'arte poetica del volgare. Secondo Dante, il volgare ideale è illustre perché. è il più nobile tra i volgari italiani. è degno di illustrare le gesta dei grandi personaggi. è il più celebre dei volgari italiani. diffonde luce e risplende chiaro su tutti. Nel canto XXVI del Purgatorio, Dante incontra. Arnaut Daniel e Bonagiunta Orbicciani da Lucca. Guido Guinizzelli e Arnaut Daniel. Guido Gunizzelli e Bonagiunta Orbicciani da Lucca. Arnaut Daniel e Guittone d'Arezzo. La lingua della Commedia di Dante. è il "volgare illustre" teorizzato nel De vulgari eloquentia. è abbondantemente modellato sulla prosa latina. è basata sul fiorentino di fine Duecento e di inizio Trecento. è un idioma artificiale, in cui si mescolano diverse varietà. Dante descrive la differenziazione diatopica dei volgari italiani. nel trattato latino De vulgari eloquentia. nel trattato latino Convivio. nel prosimetro Vita nova. nel trattato volgare Convivio. Cosa si intende per plurilinguismo dantesco?. L'uso da parte di Dante di italiano e francese. L'uso da parte di Dante di latino e volgare. L'uso da parte di Dante di vari dialetti. L'uso da parte di Dante di registri, varietà e lingue differenti. La forma aura del primo verso del sonetto petrarchesco Erano i capei d'oro a l'aura sparsi è. un sicilianismo. un francesismo. un provenzalismo. un latinismo. Nella novella di Chichibio, l'autore inserisce delle brevi frasi. in vernacolo fiorentino. nel fiorentino rustico di Certaldo. in dialetto bolognese. in dialetto veneziano. La lingua usata nel Proemio del Decameron e nella cornice introduttiva alle giornate è caratterizzata. dall'impiego di periodi lunghi, ricchi di subordinate. all'uso abbondante di ordini sintattici marcati: dislocazioni a sinistra e a destra, tema libero ecc. dall'impiego di forme tipiche delle varietà basse di fiorentino. dall'uso abbondante del che polivalente. Nel verso petrarchesco vo mesurando a passi tardi e lenti, nel sintagma tardi e lenti che procedimento retorico troviamo?. dittologia sinonimica. consonanza. polisindeto. anafora. Quale di queste affermazioni è falsa?. Il Canzoniere di Petrarca è il testo chiave per la storia dell'italiano letterario. Al centro del Canzoniere c?è il concreto e tormentato io individuale. Il titolo originale del Canzoniere è Rerum vulgarium fragmenta. Per Petrarca l'amore è uno strumento di conoscenza intellettuale e di elevazione spirituale. La lingua del Decameron si presenta. maggiormente polimorfica di quella della coeva poesia. meno polimorfica di quella della coeva poesia, ma solo nelle ballate che concludono le giornate. meno polimorfica di quella della coeva poesia. altrettanto polimorfica di quella della coeva poesia. Quale dei seguenti tratti non è caratteristico del fiorentino del Quattrocento?. l'articolo definito maschile singolare el. l'articolo definito maschile plurale e. l'apocope di -e e -o dopo l, n, r. la desinenza di III pl. -on(o) invece di -ano nei verbi di I coniugazione. La grammatica di Leon Battista Alberti è. una grammatica del fiorentino contemporaneo. una grammatica della lingua degli scrittori più autorevoli della tradizione. una grammatica del fiorentino di Dante, Petrarca e Boccaccio. una grammatica del fiorentino trecentesco. Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. La lettera che funge da prefazione alla Raccolta Aragonese fu firmata da Angelo Poliziano. La Raccolta Aragonese fu inviata da Lorenzo de' Medici a Federico d'Aragona. La Raccolta Aragonese è un'antologia della poesia toscana dei primi secoli. I compilatori della Raccolta Aragonese vogliono proporre ai contemporanei un modello linguistico-letterario. Individuate fra i seguenti gruppi di fenomeni fonetici o forme quali non appartengono interamente al fiorentino argenteo. la prima persona dell'imperfetto in -o; le forme indeclinate mie, tuo, suo per il maschile e il femminile; la forma mila in luogo di milia; la velarizzazione di l preconsonantica. la riduzione dei dittonghi dopo consonante + r; la prima persona dell'imperfetto in -a; la declinazione per numero e genere della forma in precedenza indeclinabile gliele; le forme dea e stea in luogo di dia e stia. la riduzione dei dittonghi dopo consonante + r, il numerale dieci in luogo di diece; le forme dia e stia; la forma mila in luogo di milia. l'articolo el, la declinazione per numero e genere della forma in precedenza indeclinabile gliele; le forme dia e stia; la forma sei in luogo dell'antico sè. Quale di queste affermazioni è falsa?. Nel Quattrocento il volgare attraversa una fase di crisi. Con l'Umanesimo il latino diventa il principale strumento espressivo in ogni campo della cultura. Con l'Umanesimo si diffonde l'idea della superiorità della cultura moderna su quella antica. Nel Quattrocento il volgare viene tendenzialmente relegato alle scritture pratiche e ai generi letterari popolari. Il tema del latino parlato a Roma fu oggetto di uno scambio epistolare tra due importanti umanisti. Cristoforo Landino e Leonardo Bruni. Biondo Flavio e Poggio Bracciolini. Poggio Bracciolini e Cristoforo Landino. Biondo Flavio e Leonardo Bruni. Le 'lingue di koiné'. sono lingue elaborate nelle cancellerie signorili e comunali, soprattutto nell'Italia settentrionale. sono lingue elaborate nelle cancellerie signorili e comunali, soprattutto nell'Italia meridionale. sono lingue usate nelle corti dell'Italia settentrionale. sono le lingue 'cortigiane' in uso presso le corti d'Italia nei secoli XV e XVI. Per evitare le forma dialettali, le lingue di koiné elaborate nelle cancellerie del Quattrocento fanno in genere ricorso. a neologismi. a latinismi. a arcaismi. a toscanismi. L'imporsi del modello petrarchesco alla fine del Quattrocento è dimostrato. dagli Amorum libri e dall'Orlando innamorato di Boiardo. dall'Arcadia e dalle Rime di Sannazaro, e dagli Amorum libri di Boiardo. dall'Arcadia e dalle Rime di Sannazaro, e dalle Stanze per la giostra di Poliziano. dall'Arcadia e dalle Rime di Sannazaro, e dall'Orlando innamorato di Boiardo. Il maccheronico è. un volgare settentrionale infarcito di termini latini e di latinismi. un volgare saturo di latinismi. un latino infarcito di elementi lessicali volgari, spesso dialettali. un volgare infarcito di termini latini e di latinismi. La lingua dei poeti dell'Umanesimo volgare fiorentino. è la lingua dei grandi autori del Due- e del Trecento (Dante, Petrarca e Boccaccio). è il fiorentino del Quattrocento (detto anche argenteo). è la lingua dei grandi autori del Due- e del Trecento in particolare di Petrarca e Boccaccio. è la lingua dei grandi autori del Due- e del Trecento, aperta agli influssi del fiorentino contemporaneo. Il polifilesco è. un volgare saturo di latinismi. un volgare meridionale infarcito di latino. un ibrido di termini latini e dialettali. un latino infarcito di elementi lessicali volgari, spesso dialettali. Sannazaro sottopose l'Arcadia a un lungo processo di revisione. avvicinarne la lingua sempre più al toscano quattocentesco. per avvicinarne la lingua sempre più al modello petrarchesco e boccacciano. avvicinarne la lingua sempre più al modello petrarchesco, boccacciano e dantesco. avvicinarne la lingua sempre più ai modelli proposti da Bembo. Nel verso che tutto n?arde e non ritrova loco dell'Orlando furioso (I 18 8), la forma loco. un sicilianismo. un latinismo sopravvissuto alla revisione linguistica. un toscanismo. un settentrionalismo sopravvissuto alla revisione linguistica. Quale di queste affermazioni è falsa?. Nel 1501 e nel 1502 Bembo pubblicò a Venezia presso Aldo Manuzio le edizioni a stampa di Petrarca e di Boccaccio. l'edizione di Petrarca del 1501 assicurò a Bembo la possibilità di fissare un testo di riferimento, da cui ricavare una norma grammaticale. L'avvento della stampa ebbe dei riflessi molto rilevanti in campo linguistico perché favorì la diffusione della norma bembiana. il lavoro nella tipografia aldina permise a Bambo di rivedere in senso toscaneggiante molti testi in vista della pubblicazione. Quali sono le date delle tre edizioni dell'Orlando furioso di Ludovico Ariosto?. 1516, 1521, 1525. 1516, 1525, 1532. 1521, 1525, 1532. 1516, 1521, 1532. Quale autore cercò di conciliare la tesi fiorentinista, che proponeva come modello il fiorentino parlato, con la tesi di Bembo, che proponeva come modello la lingua dei grandi autori dei Trecento?. Pier Francesco Giambullari. Niccolò Machiavelli. Benedetto Varchii. Claudio Tolome. L'uso del dialetto nella commedia del Cinquecento. deriva dall'esigenza di dar voce alle istanze degli umili e dei diseredati. prosegue la tradizione delle lingue di koinè. deriva da un rifiuto del classicismo bembiano. prosegue la tradizione dei volgari medievali. La lingua della Mandragola di Machiavelli. è un limpido esempio di fiorentino vivo. è modellata fondamentalmente sul fiorentino letterario del Trecento. fonde latinismi di origine cancelleresca con parole comuni e quotidiane. è un efficace compromesso tra lingua letteraria e lingua viva. La teoria cortigiana fu sostenuta per la prima volta da. Vincenzo Colli detto il Calmeta. da Baldassarre Castiglion. e Da Dante Alighier. i da Gian Giorgio Trissino. Il Concilio di Trento. favorì la traduzione in volgare della Bibbia. vietò il possesso di Bibbie volgari. propugnò il principio del libero esame delle scritture. contribuì all'unificazione linguistica d'Italia. La grammatica di Pierfrancesco Giambullari. prende come punto di riferimento il fiorentino trecentesco. prende come punto di riferimento il fiorentino vivo. prende come punto di riferimento la lingua letteraria. prende come punto di riferimento la lingua delle Tre Corone, privilegiando Dante. Lionardo Salviati trasformò la teoria di Bembo. prendendo a modello la lingua di Dante. ampliando il canone anche ad autori minori del Trecento. prendendo in considerazione anche la lingua del Duecento. prendendo in considerazione anche il fiorentino vivo. L'uso del volgare da parte di Galileo dipende, tra l'altro, dalla volontà. di dare valore letterario alle sue opere scientifiche. di staccarsi polemicamente dalla tradizione degli accademici di esprimersi in latino. di competere con gli altri scienziati europei che avevano abbandonato il latino. di rivolgersi ai membri dell'aristocrazia fiorentina. La lingua delle opere volgari di Galileo. è di registro medio, ma non manca di eleganza. è fredda e impersonale. è caratterizzata da un tono severo e magniloquente. è agile, ma sciatta e trascurata. A quale di questi autori si deve una delle più importanti raccolte di prediche medievali?. a Garzo. a Iacopone da Todi. a Bernardino da Siena. a Poliziano. La prima grammatica dell'italiano, dopo quella di Leon Battista Alberti, si deve a. Pietro Bembo. Giovan Francesco Fortunio. Lionardo Salviati. Pier Francesco Giambullari. Quale di queste affermazioni è falsa?. La poesia classicista barocca riafferma l'autorità del modello petrarchesco. La parola d'ordine della poesia barocca è la 'meraviglia'. Il più importante esponente del classicismo seicentesco è Giambattista Marino. Nella poesia barocca, un importante serbatoio di parole nuove è rappresentato dal lessico scientifico. Il melodramma. vede la luce con l'Orfeo di Claudio Monteverdi. vede la luce con l'Aminta di Tasso. viene teorizzato all'interno della fiorentina Camerata dei Bardi. vede la luce con il Pastor fido di Battista Guarini. I più importanti oppositori della Crusca nel Seicento furono. Paolo Beni, Daniello Bartoli, Carlo Maria Maggi. Alessandro Tassoni, Daniello Bartoli, Carlo Maria Maggi. Paolo Beni, Alessandro Tassoni, Daniello Bartoli. Paolo Beni, Alessandro Tassoni, Carlo Maria Maggi. La riforma del melodramma attuata dai letterati dell'Arcadia si ispirava, tra le altre cose, all'esigenza di. immettere nel testo teatrale temi comici ed eroici. trasformare il testo poetico in un testo teatrale (il cosiddetto libretto. ridare dignità letteraria e autonomia poetica all'accompagnamento musicale. ridare dignità letteraria e autonomia letteraria al testo poetico. La prima edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca uscì nel. 1691. 1623. 1612. 1582. Quale di questi elementi non fu caratteristico del periodo dell'Illuminismo. diffusione della cultura nei ceti medi. ridimensionamento del potere spirituale della Chiesa. fiducia nel progresso dell'umanità. polemica nei confronti dell'autorità. Quale di queste idee non rientra tra quelle avanzate da Melchiorre Cesarotti nel Saggio sulla filosofia delle lingue?. l'idea di redigere un Nuovo vocabolario italiano privo di arcaismi. l'idea di redigere un Nuovo vocabolario italiano privo di termini regionali. l'idea di istituire un Consiglio Nazionale della lingua al posto della Crusca. l'idea di redigere un Nuovo vocabolario italiano ricco di termini delle arti e delle scienze. Nel Saggio sulla filosofia delle lingue di Melchiorre Cesarotti si afferma che. che la lingua media deve conciliare l'uso vivo e la lingua della tradizione. la lingua scritta deve conformarsi ai modelli letterari di un determinato secolo. la lingua par deve essere impiegata dai dotti per l'attività intellettual. la lingua scritta deve rifarsi alla varietà parlata dal popolo, aspirando a un livello medio. Per Giambattista Vico il linguaggio. è il puro prodotto di una convenzione social. e è un veicolo di espressione e di conoscenza. è uno strumento di progresso e un veicolo di diffusione della cultura. è uno strumento sociale, che permette la comunicazione tra gli uomini. Nella Rinunzia avanti notaio al Vocabolario della Crusca di Alessandro Verri si afferma. che ogni parlante ha il diritto di inventarsi la sua lingua personale. che nel Settecento la lingua italiana è giunta al suo massimo livello di perfezione. che per arricchire una lingua è necessario ricorrere a prestiti da altre lingue. che ogni lingua moderna necessita di una precisa codificazione grammaticale. Nel Settecento, il francese venne considerato 'lingua della ragione'. perché era stato descritto in diverse 'grammatiche ragionate'. perché era la lingua degli illuministi. perché ammetteva ordini marcati diversi da quello diretto. perché ammetteva solo l'ordine diretto dei costituenti della frase. La lingua delle commedie di Goldoni è caratterizzata. da una sintassi abbondantemente ipotattica. dalla presenza di latinismi, aulicismi e arcaismi. dalla presenza di venetismi, settentrionalismi e francesismi. da una sintassi semplificata, ispirata al modello arcadico. Per la lingua delle sue commedie, Carlo Goldoni. riproduce la lingua della conversazione quotidiana dei suoi tempi. inventa una lingua di conversazione, attingendo prevalentemente da fonti scritte. riproduce la lingua della conversazione quotidiana in uso in Toscana ai suoi tempi. riproduce l'italiano di conversazione borghese e popolare dei suoi tempi. Sul piano della lingua, l'Accademia dell'Arcadia propone. il ritorno al modello della poesia barocca. il ritorno al modello petrarchesco e boccacciano. il ritorno al classicismo barocco. il ritorno al modello petrarchesco. Quale di questi procedimenti non è tra quelli che l'Arcadia recupera dal linguaggio lirico tradizionale?. l'uso di neologismi. l'uso dell'enclisi coi verbi di modo finito. l'uso di forme monottongate. il ricorso al troncamento. Il Giorno di Giuseppe Parini. è un poema didascalico. è un dramma satirico. è un poema epico. è un romanzo satirico. Nei versi dell'Iliade di Monti molte anzi tempo all'Orco / generose travolse alme d'eroi, quale dei seguenti procedimenti si riscontra?. verbo alla fine della frase. iperbato. latinismo. inversione (o anastrofe). Ugo Foscolo. coniuga un linguaggio poetico tipicamente romantico con una sensibilità neoclassica. coniuga un linguaggio poetico tipicamente neoclassico con una sensibilità illuministica. coniuga un linguaggio poetico tipicamente neoclassico con una sensibilità romantica. coniuga un linguaggio poetico tipicamente illuministica con una sensibilità neoclassica. Quale di questi procedimenti non è caratteristico della poesia neoclassica?. uso di riferimenti mitologici. uso di perifrasi dotte. uso di francesismi. uso di latinismi e grecismi. Le scelte linguistiche di Vittorio Alfieri sono orientate. ad avvicinare la lingua delle sue tragedie all'uso vivo. a recuperare il modello petrarchesco. ad allontanare la lingua delle sue tragedie da quella dei contemporanei. a recuperare il modello arcadico. Il ricorso agli arcaismi da parte di Leopardi dipende dalla sua volontà di. allontanare il linguaggio poetico dall'uso quotidiano. conferire alla lingua poetica la dignità letteraria delle lingue classiche. riportare il linguaggio poetico alla dignità dell'antica lingua letteraria. imitare la grande poesia della tradizione letteraria italiana del Trecento e del Cinquecento. . Vincenzo Monti. sostenne blandamente le idee puristiche di Antonio Cesari. aderì al Purismo, ma fu un fiero avversario di Antonio Cesari. aderì al Purismo, ma evidenziò diversi errori contenuti nel Vocabolario della Crusca. osteggiò fieramente le idee puristiche di Antonio Cesari. Qual è la parafrasi corretta dei versi leopardiani e paventò la morte / chi la vita aborrìa. e temette la morte chi detestava la vita. e temette la morte chi aboliva la vita. e fu spaventato dalla morte chi era detestato dalla vita. e affrontò la morte chi detestava la vita. La sintassi della Quiete dopo la tempesta di Leopardi è caratterizzata. dalla paratassi e dal polisindeto. dall'ipotassi e dall'asindeto. dalla paratassi e dall'asindeto. dall'ipotassi e dal polisindeto. Nel sintagma sgombrasi del v. 6 della Quiete dopo la tempesta abbiamo un. arcaismo fonetico. arcaismo morfologico. arcaismo sintattico. arcaismo lessicale. La lingua del Fermo e Lucia è caratterizzata. da un fondo di fiorentino contemporaneo e da vari elementi lombardi e francesi. da un fondo di lombardo e da vari elementi toscani e francesi. da un fondo di toscano letterario e da vari elementi lombardi e francesi. da un fondo di italiano parlato e da vari elementi lombardi e francesi. Nell'edizione finale dei Promessi sposi Manzoni si orientò. verso una lingua genericamente toscana. verso la lingua letteraria. verso il fiorentino delle classi popolari. verso il fiorentino dell'uso colto. Le scelte linguistiche operate da Manzoni nella prima edizione dei Promessi sposi sono determinate dalla volontà di. avvicinarsi il più possibile alla lingua dell'uso medio. avvicinarsi il più possibile alla lingua letteraria di base toscana. avvicinarsi il più possibile all'uso toscano contemporaneo. avvicinarsi il più possibile alla lingua parlata. Il Dizionario della lingua italiana di Tommaseo-Bellini. ha come modello il fiorentino vivo, diversamente dal Giorgini-Broglio. ha come modello sia il toscano parlato che la lingua letteraria, come il Giorgini-Broglio. ha come modello sia il toscano parlato che la lingua letteraria, diversamente dal Giorgini-Broglio. ha come modello il fiorentino vivo, come il Giorgini-Broglio. Quale di queste idee non rispecchia le idee di Manzoni espresse nella relazione Dell'unità della lingua e dei mezzi di diffonderla?. La diffusione del fiorentino vivo doveva avvenire tramite l'invio di insegnanti elementari toscani. Ai parlanti e agli scriventi non toscani doveva essere proposto come modello il fiorentino dell'uso colto. L'unificazione linguistica non poteva essere raggiunta proponendo agli italiani una lingua già esistente e omogenea. L'unificazione linguistica doveva procedere 'sostituendo' a ciascun dialetto la lingua fiorentina. La revisione che porta dall'edizione Ventisettana dei Promessi sposi alla Quarantana comporta sistematicamente la sostituzione. di forme genericamente toscane con espressioni tipicamente fiorentine. di forme arcaiche e letterarie con cultism. i di forme del fiorentino popolare con espressioni del fiorentino dell'uso colto. di forme arcaiche e letterarie con espressioni dell'uso vivo. Secondo Graziadio Isaia Ascoli, l'unificazione linguistica. doveva essere raggiunta attraverso la diffusione della lingua letteraria di base fiorentina. doveva essere raggiunta attraverso un intervento guidato dalle istituzion. i doveva essere raggiunta attraverso il sistema scolastico. dipendeva da fattori extralinguistici. I testi veristi di Giovanni Verga si incardinano su due procedimenti fondamentali. l'impegno politico e l'impersonalità. l'impegno politico e la scientificità della letteratura. l'impersonalità e la regressione del narratore. la scientificità della letteratura e la regressione del narratore. . La lingua del romanzo I Malavoglia. è un italiano ricco di termini dialettali siciliani, e caratterizzato da vari tratti tipici del parlato. è un italiano caratterizzato da vari tratti tipici del parlato. è un siciliano caratterizzato da vari tratti tipici del parlato. è un italiano di tipo fiorentino, caratterizzato da vari tratti tipici del parlato. Quale di questi procedimenti è tra quelli impiegati da Verga per produrre l'impressione di un'oralità popolare?. il discorso indiretto libero. il ricorso a sicilianismi morfologici e fonetici. la dislocazione a destra e a sinistra. il ricorso a sicilianismi lessicali. Quale procedimento sintattico appare dominante nella lirica pascoliana L'assiuolo?. anastrofe. iperbato. enclisi pronominale. asindeto. . Nella sua opera, Giovanni Pascoli. cerca di avvicinare la lingua della poesia alla lingua parlata. si attiene alla distinzione classica che separava gli argomenti sublimi da quelli umili. riprende tematiche e motivi tipici del Positivismo europeo. canta esclusivamente realtà umili e dimesse. Il progetto linguistico di D'Annunzio è quello. di allontanare la lingua della poesia da quella quotidiana, recuperando forme medievali e classiche direttamente dalle fonti. di allontanare la lingua della poesia da quella quotidiana, ritornando al linguaggio lirico di tradizione petrarchesca. di avvicinare la lingua poetica a quella parlata, recuperando forme dalla lingua quotidiana. di allontanare la lingua della poesia da quella quotidiana, ritornando alla lingua letteraria tradizionale. La lirica dannunziana Nella belletta presenta già nel titolo una citazione di un testo di. Orazio. Virgilio. Dante. Petrarca. La forma pèrsica che si incontra nella lirica dannunziana Nella belletta è. un allotropo di pèsca. un allomorfo di pèsca. un allofono di pèsca. una variante dialettale di pèsca. Quale di queste affermazioni è falsa?. Un elemento che distingue la lingua di Montale da quella dei contemporanei è la sua evidente letterarietà. Il linguaggio poetico dei futuristi appare caratterizzato dal 'cozzo dell'aulico col prosaico'. Ungaretti persegue l'isolamento della parola al fine di recuperarne la purezza originaria. In Saba, aulicismi e lingua quotidiana convivono armonicamente in un tono medio. Quale di questi eventi non ebbe effetti significativi sulla diffusione dell'italiano nella prima metà del Novecento?. la Grande guerra (1915-1918. l'innalzamento dell'obbligo scolastico. il regime fascista. la mobilitazione delle masse popolari. Don Lorenzo Milani contestava. la mancanza di specifiche conoscenze tecniche da parte degli insegnanti. il ruolo avuto dalla classe dominante nell'annosa questione della lingua. gli errori concettuali compiuti dagli insegnanti nella correzione degli elaborati. il modello linguistico proposto dalla scuola, anacronistico e letterario. Quale di queste misure di politica linguistica fu intrapresa dal regime fascista?. la promozione e la valorizzazione dei dialetti. la difesa delle minoranze linguistiche. il sostegno dell'attività lessicografica della Crusca. il rifiuto delle parole straniere. Quali di questi fattori non ha facilitato il regresso della dialettofonia nel Novecento. il decollo industriale. l'avvento della televisione. le ondate migratorie all'interno e verso l'estero. le iniziative del regime fascista contro l'uso del dialetto. Quale di queste caratteristiche è tipica dell'italiano aziendale?. uso di lessico prevalentemente denotativo. precisione e univocità dei termini. uso di lessico tecnico-scientifico. uso di tecnicismi collaterali. Quali fra queste caratteristiche non appartiene al linguaggio tecnico scientifico novecentesco?. La tendenza a coniare parole nuove da basi greche e latine. L'impiego di parole straniere. L'uso di sigle. Lo scarso uso di prefissoidi e suffissoidi. |