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Linguistica italiana

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Linguistica italiana

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Prof. Giola di Marco

Creation Date: 2025/04/29

Category: Languages

Number of questions: 200

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Che l’italiano sia la lingua ufficiale d’Italia: è detto sia nella Costituzione che nella legge 1999/482. è detto espressamente nella Costituzione. è detto nello Statuto autonomico della Provincia di Bolzano. è detto nello Statuto autonomico della Provincia di Bolzano e nella legge 1999/482.

La variazione diafasica: indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa, in relazione allo spazio. indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa attraverso il tempo. indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa e dall’appartenenza dei parlanti a diversi strati sociali. indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa, dalla funzione del messaggio e dal contesto.

La ‘Slavia veneta’ è: una regione della Slovenia dove si parla veneto. una regione di lingua slovena in Friuli (provincia di Udine). una regione di lingua slovena in Veneto. una regione della ex-Iugoslavia in cui si parlava veneto.

La legge n° 482 del 15 dicembre 1999, riconosce come lingue di minoranze: albanese, greco, sloveno, croato, tedesco, sardo, francoprovenzale, friulano,ladino, catalano, francese. i dialetti italiani. albanese, greco, sloveno, croato, tedesco, francese. sardo, francoprovenzale, friulano, ladino, catalano, francese.

Una «varietà» di lingua è individuata: dalla presenza di specifici tratti linguistici correlabili con l’area geografica e la classe sociale del parlante. dalla presenza di specifici tratti linguistici. dalla presenza di specifici tratti linguistici correlabili con fattori extralinguistici. dalla presenza di una grande variabilità di tratti linguistici al suo interno.

La maggiore regressione della dialettofonia si ebbe: subito dopo l’Unità d’Italia, nel 1861. durante il regime fascista. subito dopo l’Unità d’Italia, nel 1945. nel secondo dopoguerra (anni Cinquanta e Sessanta del Novecento).

La tesi proposta da Pietro Bembo prevedeva l’adozione: del fiorentino del Trecento. del fiorentino del secolo XVI. di una lingua modellata sul greco e sul latino. della lingua in uso presso la corte papale.

La base dell’italiano moderno è: nel fiorentino del secolo XIV. nel fiorentino del Cinquecento. nel fiorentino moderno. nel fiorentino del secolo XVII.

Alessandro Manzoni, nella versione definitiva dei I promessi sposi adottò: la lingua coeva della classe colta della città di Firenze. il fiorentino vivo del secolo XVI, sul modello di Machiavelli. la lingua coeva della classe colta della città di Milano. il fiorentino del Trecento, sul modello di Bembo.

La lingua proposta dal Vocabolario degli Accademici della Crusca (1612) corrisponde: al fiorentino del Quattrocento. al fiorentino del Cinquecento. al fiorentino del Seicento. al fiorentino del Trecento.

Le componenti della lingua in cui l’italiano regionale si mostra maggiormente debitore nei confronti del dialetto sono: la fonologia e il lessico. la fonetica e la fonologia. la fonetica e la sintassi. la fonologia e la sintassi.

Dal XVI secolo in poi, il termine ‘dialetto’ assunse un valore: sostanzialmente uguale a quello dei secoli precedenti. nettamente migliorativo. nettamente peggiorativo. discriminatorio e riferito solo alle fasce di parlanti analfabeti.

Per quale motivo – dal '500 al '900 – alcuni autori scelsero di scrivere in dialetto?. per ragioni di prestigio. perché era l’unica lingua a loro disposizione. per poter meglio comunicare alle masse analfabete. per ragioni espressive.

Nella seconda metà del Novecento, la pratica del dialetto: rimane forte nel Nord-Ovest e nel Meridione. è regredita soprattutto nell’Italia nord-orientale. è regredita soprattutto nel Nord-Ovest. è regredita soprattutto nelle zone economicamente più arretrate.

L’uso scritto dei dialetti: era diffuso nel Medioevo, ma è regredito a partire dal Cinquecento. era diffuso nel Medioevo ed è continuato fino all’unità d’Italia e anche oltre. è rimasto vivo soprattutto a Roma fino alla seconda metà dell’Ottocento. è venuto meno con la nascita di una letteratura dialettale riflessa.

I dialetti: sono costituzionalmente inferiori alle lingue nazionali. sono subordinati ad un varietà linguistica qualitativamente superiore, l’italiano standard. non possiedono quella precisa struttura grammaticale che predispone la lingua all’espressione scritta. sono subordinati alle lingue nazionali per ragioni storico-sociali o culturali.

Lungo una linea immaginaria che congiunge Massa a Senigallia: dialetti settentrionali si incontrano con il toscano a est e con i dialetti centro-meridionali a ovest. il toscano si incontra con i dialetti settentrionali a ovest e con i dialetti centro-meridionali a est. i dialetti settentrionali si incontrano con il toscano a ovest e con i dialetti centro-meridionali a est. i dialetti settentrionali si incontrano con i dialetti centro-meridionali.

In Italia, è possibile individuare: tre aree dialettali principali: dialetti italiani settentrionali, centro-meridionali, meridionali estremi. tre aree dialettali principali: dialetti italiani settentrionali, toscani, centro-meridionali. quattro aree dialettali principali: dialetti italiani settentrionali, toscani, centro-meridionali, insulari. tre aree dialettali principali: dialetti italiani settentrionali, gallo-italici, toscani, centro-meridionali.

Per isole linguistiche ‘altoitaliane’ (o ‘gallo-italiche’) si intendono: delle aree dell’Italia settentrionale in cui si parlavano varietà di tipo gallo-italico. delle aree delle isole (Sicilia e Sardegna) in cui si parlavano varietà di tipo settentrionale. delle aree della Sardegna e della Corsica in cui si parlavano varietà di tipo toscano. delle aree di alcune regioni meridionali (Sicilia, Basilicata e Campania) in cui si parlavano varietà di tipo settentrionale.

Nel Principato di Monaco – indipendentemente dalla lingua nazionale – che lingua parla la maggioranza della popolazione autoctona?. l'italiano. il piemontese. il monegasco (varietà ligure occidentale). il francese.

Quale tra i seguenti caratteri non è condiviso da tutti i dialetti italiani settentrionali?. l’indebolimento delle consonanti occlusive. la presenza di vocali anteriori arrorondate. la presenza di una doppia serie di pronomi soggetto. la perdita dell’opposizione di lunghezza consonantica.

Nella prospettiva sociolinguistica, i principali fattori di differenziazione sociale sono: il reddito, la professione e il sesso. il reddito e la professione. il reddito e la classe di età. il reddito, la professione, il grado di istruzione.

All’interno di una comunità linguistica si nota in genere la presenza: di una varietà alta, maggiormente stigmatizzata, e di una varietà bassa, meno stigmatizzata. di una varietà alta, maggiormente dotata di prestigio, e di una varietà bassa, meno prestigiosa. di una varietà alta, di una varietà bassa e di una varietà media. di una varietà alta, di una varietà bassa e di una serie ben definita di varietà intermedie.

Come si chiama il ramo della linguistica che si occupa specificamente della variazione interna della lingua in relazione alla categoria sociale del parlante?. dialettologia. sociolinguistica. linguistica diastratica. psicolinguistica.

Una «varietà di lingua»: è un insieme di tratti sociali o situazionali di un sistema linguistico che co-occorre con un certo insieme di tratti sociali linguistici. è un insieme di tratti linguistici di un sistema linguistico che co-occorre con un certo insieme di tratti sociali o situazionali. è un insieme di tratti linguistici di un sistema linguistico all'interno del repertorio linguistico di una comunità. è un insieme di tratti linguistici di un sistema linguistico usato in particolari contesti comunicativi.

All’interno del repertorio linguistico italiano, la varietà diastraticamente più bassa è generalmente: l'italiano giovanile. l’italiano regionale. il dialetto. l'italiano popolare.

Il linguaggio giovanile è una varietà di tipo: diastratico. sia diastratico sia diafasico. diafasico. sia diastratico sia diacronico.

L’italiano «colto»: coincide sostanzialmente con la norma cosiddetta «standard». è la lingua parlata dalle persone mediamente istruite. è caratterizzato dalla presenza di tratti sociolinguisticamente marcati. è l’italiano usato dai parlanti di livello socioculturale medio.

Quale di questi tratti linguistici non può essere considerato un tratto distintivo dell’italiano popolare?. uso di malapropismi. periodo ipotetico col doppio condizionale. errori di ortografia. uso di «lui» con funzione di soggetto.

Quale di questi tratti linguistici può essere considerato un tratto distintivo dell’italiano popolare?. sintassi complessa e corretta nelle concordanze. uso del «che» polivalente. utilizzazione corretta dei segni paragrafematici nello scritto. lessico ricercato.

Secondo Giovanni Nencioni, quali due varietà si collocherebbero agli estremi dell’asse diamesico?. parlato-parlato e parlato recitato. scritto-scritto e parlato-parlato. scritto-scritto e parlato-recitato. scritto-parlato e parlato-parlato.

La variazione diafasica: come la variazione diastratica, è legata univocamente al parlante. come la variazione diastratica, non è legata univocamente al parlante. diversamente dalla variazione diastratica, è legata univocamente al parlante. diversamente dalla variazione diastratica, non è legata univocamente al parlante.

Quale di questi tratti non è caratteristico del registro formale?. alta velocità di elocuzione. uso del lei come pronome allocutivo. ipotassi. ricorso ad arcaismi.

I tratti che determinano la differenziazione tra i sottocodici sono prevalentemente: morfologici e sintattici. lessicali e semantici. lessicali e morfologici. lessicali e sintattici.

Un neologismo è: una forma specifica con cui vengono designati gli oggetti e i concetti fondamentali di un particolare ambito di attività. una forma che viene creata ex novo attraverso le regole di formazione di parola dell’italiano. forma che viene presa in prestito da lingue speciali straniere. una forma di uso comune che viene usata con significato particolare, normalmente più ristretto di quello originale.

Nella variazione diamesica, con l’etichetta di «parlato-scritto» si indica: la lingua di testi che trascrivono o ricalcano più o meno fedelmente il parlato. la lingua che si realizza nell’oralità ma a partire da testi scritti. la lingua che si realizza in parte nell’oralità in parte nella comunicazione scritta. la lingua che si realizza prevalentemente nell’oralità, ma contiene inserti di comunicazione scritta.

Lo scopo delle grammatiche di oggi è quello: di indicare ciò che è conforme all’uso e ciò che non lo è. di descrivere e di spiegare la competenza nativa del parlante. di indicare ciò che è conforme alla norma e ciò che non lo è. di descrivere la norma standard.

Secondo Francesco Sabatini, l’italiano dell’uso medio è: una varietà della lingua nazionale ricettiva nei confronti delle varietà regionali. la varietà di italiano che si colloca diastraticamente tra l’italiano colto e quello popolare. una varietà di italiano in parte diversa dallo standard, usata nell’orale ma anche nello scritto. la varietà di italiano usata dalla classe media.

Nel fare una grammatica, cosa significa ‘descrivere la competenza nativa del parlante’?. indicare cioè che è «grammaticale» e ciò che non lo è. definire la qualità linguistica di un parlante. stendere una lista delle capacità spontanee di un parlante prima della scuola. descrivere foneticamente la lingua spontanea di un parlante.

La corrispondenza biunivoca tra foni e grafemi si ha: né nel sistema grafematico italiano, né nell’Alfabeto Fonetico Internazionale (IPA). nell’Alfabeto Fonetico Internazionale (IPA). nel sistema grafematico italiano. sia nel sistema grafematico italiano, sia nell’Alfabeto Fonetico Internazionale (IPA).

La consonanti sonore sono: foni che prevedono l’attivazione di una fonte di rumore nel tratto fonatorio al di sopra della laringe, e anche l’attivazione della vibrazione laringea. foni che risultano dall’attivazione della vibrazione laringea, senza che nel tratto fonatorio superiore si produca nessun’altra fonte di rumore. foni che prevedono l’attivazione di una fonte di rumore nel tratto fonatorio al di sopra della laringe, ma non l’attivazione della vibrazione laringea. foni prodotti senza vibrazione faringea e senza che nel tratto fonatorio superiore si produca nessun’altra fonte di rumore.

Le vocali /ɔ/ /o/ e /u/ sono: posteriori e non arrotondate. posteriori e arrotondate. anteriori e arrotondate. centrali e arrotondate.

Le consonanti /p b/ sono: occlusive labiodentali. occlusive bilabiali sorde. occlusive bilabiali. occlusive bilabiali sonore.

Le consonanti possono essere classificate: sia per luogo sia per modo di articolazione. solo per luogo di articolazione. solo per modo di articolazione. né per luogo né per modo di articolazione.

Come di chiama la minima unità grafica di un sistema alfabetico?. fono. morfema. grafema. fonema.

Segmenti dotati di carattere distitintivo sono detti: consonanti. grafemi. fonemi. foni.

La sillaba tonica priva di coda, come può essere altrimenti definita?. onset. sillaba senza attacco. aperta o libera. chiusa o impedita.

In italiano, se il fonema che forma la coda di una sillaba è uguale a quello che costituisce l’onset della sillaba seguente: la coda può essere occupata solo da sonoranti. la coda può essere occupata solo da /n r l/. la coda può essere occupata solo da liquide o approssimanti. la coda può essere occupata da qualunque tipo di consonante.

La fonetica di occupa: del significante. sia del significato sia del significante. del significato. né del significato né del significante.

In una coppia minima (es. «cero» e «pero»), le due parole sono differenziate da un: lessema. morfema. fonema. fono.

In italiano, la lunghezza vocalica: è predicibile dal contesto, dunque ha valore fonologico. è predicibile dal contesto, dunque ha valore allofonico. non è predicibile dal contesto, dunque ha valore allofonico. non è predicibile dal contesto, dunque ha valore fonologico.

La metafonesi è un caso di: assimilazione perseverativa (o progressiva). assimilazione anticipatoria (o regressiva). dissimilazione perseverativa (o progressiva). dissimilazione anticipatoria (o regressiva).

Il fenomeno della «degeminazione» (cioè il passaggio da una consonante doppia a una scempia) è un fenomeno di: rafforzamento. metatesi. coalescenza (o fusione). indebolimento (o lenizione).

Il fenomeno della «gorgia toscana» è un fenomeno di: coalescenza (o fusione). rafforzamento. indebolimento (o lenizione). metatesi.

L’inserzione di [i] nel sintagma «per iscritto» è un caso di: Epentesi. Aferesi. Prostesi. Epitesi.

Quali tra questi sono fenomeni di cancellazione?. apocope e sincope. aferesi e apocope. epitesi epentesi e prostesi. aferesi apocope e sincope.

Un morfema a cui corrispondono diverse realizzazioni in differenti contesti sintagmatici viene detto: fonema. allofono. allotropo. allomorfo.

Davanti a «sci» si usa l’articolo «lo» perché: «sci» comincia con /s/. «sci» comincia con «s impura». «sci» comincia con un nesso di due consonanti. «sci» comincia con una consonante doppia.

Il raddoppiamento fonosintattico prevede che: la consonante iniziale di una parola raddoppi dopo alcune parole uscenti in consonante. la vocale iniziale di una parola raddoppi dopo alcune parole uscenti in vocale. la consonante iniziale di una parola raddoppi dopo alcune parole uscenti in vocale. la vocale iniziale di una parola raddoppi dopo alcune parole uscenti in consonante.

Nel toscano, la consonante in fine di parola: non è mai ammessa. è ammessa. è ammessa solo nei prestiti da lingue straniere. non è mai ammessa, ad eccezione che in con, in, non, per.

Il raddoppiamento fonosintattico ‘regolare’ è innescato: solo dai polisillabi. solo dai monosillabi. da 11 monosillabi atoni e da 4 bisillabi piani. da tutte le parole tronche (monosillabiche e polisillabiche) uscenti in vocale.

Nella parola «frattempo»: c’è stata prima l’assimilazione e poi l’univerbazione. c’è stato prima il raddoppiamento fonosintattico e poi l’univerbazione. c’è stata prima l’univerbazione e poi l’assimilazione. c’è stato prima l’univerbazione e poi il il raddoppiamento fonosintattico.

Nelle forme «un altro» e «un’altra»: abbiamo due fenomeni diversi, nel primo caso l’apocope, nel secondo l’elisione. abbiamo due fenomeni diversi: nel primo caso l’elisione, nel secondo l’apocope. abbiamo lo stesso fenomeno, l’apocope. abbiamo lo stesso fenomeno, l’elisione.

Nel caso della parola «caposquadra», che tipo si processo morfologico si verifica?. derivazione. flessione. prefissazione. composizione.

La derivazione è il processo morfologico che: produce parole nuove a partire da due parole autonome preesistenti. prevede la formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un suffisso a un morfema lessicale. aggiunge alla parola di base informazioni relative alle categorie flessive. prevede la formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un affisso a un morfema lessicale.

Il morfema si definisce come: la più piccola unità linguistica non dotata di significato. la più piccola unità linguistica dotata di significato. la più piccola unità lessicale dotata di significato. la più piccola unità linguistica.

L’alternanza radicale tra «siedo» e «sediamo» è un caso di: rizotonia. monottongamento. allomorfia. arizotonia.

Nella parola «canino», i morfemi «can-» e «-in-» hanno: il primo significato lessicale e il secondo significato grammaticale. il primo significato grammaticale e il secondo significato lessicale. entrambi significato lessicale. entrambi significato grammaticale.

Le parole complesse si suddividono in: derivate e composte. lessicali e grammaticali. temi e radici. derivazionali e flessive.

Le categorie lessicali sono: Nomi, aggettivi, verbi e preposizioni. Nomi, aggettivi e verbi. Nomi, aggettivi, verbi, preposizioni e avverbi. Nomi, articoli, aggettivi e verbi.

In italiano: diversamente che in greco e in latino, esistono dei veri e propri infissi. diversamente che in greco e in latino, non esistono infissi veri e propri. come in greco e in latino, non esistono infissi veri e propri. come in greco e in latino, esistono dei veri e propri infissi.

Si chiama «conversione» la formazione di parole derivate, ottenuta: mediante composizione. mediante l’aggiunta di prefissi flessivi. senza aggiunta di suffisso derivazionale. mediante l’aggiunta sia di prefissi che di suffissi.

Il suffisso «-oso»: si aggiunge ad Aggettivi e forma Nomi. si aggiunge a Nomi e forma Aggettivi. si aggiunge a Nomi e forma Verbi. si aggiunge a Verbi e forma Aggettivi.

In italiano, i prefissi: esprimono solo valori flessivi e non sono usati nei processi derivazionali. non sono usati né nei processi derivazionali né in quelli flessivi. esprimono solo valori derivazionali e non sono usati nei processi flessivi. sono usati sia nei processi derivazionali che in quelli flessivi.

In genere, nella derivazione per alterazione (per es. «casa → casetta»): la categoria grammaticale della parola alterata resta la stessa della base, ma non il significato lessicale. sia la categoria grammaticale che il significato lessicale della parola alterata sono diversi da quelli della base. il significato lessicale della parola alterata resta lo stesso della base, ma non la categoria grammaticale. sia la categoria grammaticale che il significato lessicale della parola alterata restano gli stessi della base.

Come può essere definito il verbo «impastare»?. parasintetico. composto. derivato. alterato.

Nel caso delle parole alterate, la differenza rispetto alla parola di origine consiste in una ‘aggiunta’ di tratti di significato. Che cosa possono interessare le seguenti 'aggiunte'?. la dimensione del referente e l’atteggiamento soggettivo del parlante. solo la dimensione del referente. nessuna di queste due categorie. solo l’atteggiamento soggettivo del parlante.

In quale di queste parole giustapposte il rapporto tra le due unità è di subordinazione?. parcheggio clienti. verde chiaro. diritto dovere. studente lavoratore.

In genere, nei plurali dei composti endocentrici (banconota, capostazione, ecc.). non c’è flessione. la testa si flette al plurale, sia che si trovi in prima posizione sia che si trovi in seconda posizione. la testa si flette al plurale, solo se si trova in prima posizione. la testa si flette al plurale, solo se si trova in seconda posizione.

In quale di queste parole giustapposte il rapporto tra le due unità è di coordinazione?. discorso fiume. aperitivo cena. verde bottiglia. donna cannone.

La parola «democrazia» è una parola: derivata per parasintesi. derivata per suffissazione. derivata per prefissazione. composta con temi lessicali.

«Camposanto» e «senzatetto» sono rispettivamente: il primo, un composto con la testa a destra, il secondo un composto con la testa a sinistra. il primo, un composto con la testa a sinistra, il secondo un composto con la testa a destra. due composti, entrambi con la testa a destra. due composti, entrambi con la testa a sinistra.

La parola «prosciugamenti» è formata: da quattro morfemi: prosciug-a-ment-i. da cinque morfemi: pro-sciug-a-ment-i. da due morfemi: prosciuga-menti. da tre morfemi: prosciuga-ment-i.

«Addolcire» è: una parola derivata per suffissazione. una parola derivata per prefissazione. una parola derivata per conversione. una parola derivata per parasintesi.

Nella frase «Il meccanico darà le chiavi a Paolo»: il V è modificato da tre Specificatori: Soggetto, Oggetto diretto e Oggetto indiretto. il V ha tre Complementi: Soggetto, Oggetto diretto e Oggetto indiretto. il V è modificato da uno Specificatore (Soggetto) e ha due Complementi: Oggetto diretto e Oggetto indiretto. il V è modificato da uno Specificatore (Oggetto diretto) e ha due Complementi: Soggetto e Oggetto indiretto.

Nei ruoli tematici, l’attante coinvolto dall’evento verbale che non controlla l’azione si chiama: OGGETTO o TEMA. TERMINE o FINE. AGENTE. ESPERIENTE.

Possono essere testa di un sintagma: sia le categorie lessicali sia quelle funzionali: Nomi, aggettivi, verbi, preposizioni e avverbi, articoli, pronomi e congiunzioni. tutte le parole con significato lessicale. solo le categorie lessicali: Nomi, aggettivi, verbi, preposizioni e avverbi. solo le categorie funzionali: articoli, pronomi e congiunzioni.

I test per decidere se una sequenza di parole costituisce un sintagma sono: tre: spostamento, enunciabilità in isolamento, coordinabilità. quattro: pronominalizzazione, sostituibilità, enunciabilità in isolamento, coordinabilità. quattro: spostamento, sostituibilità, enunciabilità in isolamento, coordinabilità. quattro: spostamento, sostituibilità, enunciabilità in isolamento, compattezza semantica.

Una frase composta solo del Verbo e dei suoi argomenti è detta: minima. semplice. nucleare. argomentale.

Il tema della presentazione: è spesso costituito dal Soggetto, ma può essere costituito anche da Oggetto indiretto e diretto. è spesso costituito dal Soggetto, ma può essere costituito anche da Oggetto diretto. è sempre costituito dal Soggetto. è spesso costituito dal Soggetto, ma può essere costituito anche da Oggetto indiretto.

Il Soggetto: è un argomento del Verbo che fa parte del Sintagma Verbale. non è un argomento del Verbo e, dunque, non fa parte del Sintagma Verbale. è un argomento del Verbo che non fa parte del Sintagma Verbale. è un argomento interno della frase semplice.

Le frasi predicative: consistono nel solo tema. sono strutturate in rema e tema. consistono nel solo rema. sono strutturate in tema e in rema.

Quale delle seguenti affermazioni non è corretta?. il ruolo di OGGETTO è più saliente di quello di LUOGO. il ruolo di OGGETTO è più saliente di quello di ESPERIENTE. il ruolo di AGENTE è più saliente di quello di ESPERIENTE. il ruolo di ESPERIENTE è più saliente di quello di LUOGO.

Quale delle seguenti proprietà sintattiche non è caratteristica del Soggetto?. ha sempre il ruolo di AGENTE. se è un pronome, ha il caso Nominativo. rimane non espresso con le forme non finite del Verbo. si accorda col Verbo.

Quale delle seguenti proprietà sintattiche e semantiche non è caratteristica dell’Oggetto indiretto?. ha in genere il ruolo tematico di OGGETTO. è un SP introdotto dalla preposizione «a». può essere pronominalizzato con un clitico dativo. può comparire nella frase come elemento extranucleare.

Quale delle seguenti proprietà sintattiche e semantiche non è caratteristica dell’Oggetto diretto?. ha il caso accusativo nella serie dei pronomi clitici. si accorda con il verbo in genere e numero. diventa soggetto nella costruzione passiva. non ha mai il ruolo semantico di AGENTE.

Nella frase «La sorella di mio cognato regala una bambola nuova a Valeria», il SN Soggetto è: sorella. La sorella di mio cognato. sorella di mio cognato. La sorella.

Nella frase «La settimana scorsa il ragazzo col berretto ha rotto un vetro con una pallonata», quale dei seguenti sintagmi è nucleare?. con una pallonata. col berretto rosso. la settimana scorsa. un vetro.

Nella frase «L’ha ribadito il professore stesso», il tema: è tutta la frase «L’ha ribadito il professore stesso». è «L’ha ribadito». è assente, perché si tratta di una frase eventivo-presentativa. è «L(o)».

Nelle frasi «Marco ha subito un sopruso» e «Molte cose preoccupano Anna», i sintagmi con funzione di Oggetto diretto sono: Marco, Anna. Marco, Molte cose. un sopruso, Molte cose. un sopruso, Anna.

Si osservino le seguenti frasi e si indichi quale non contiene un verbo inaccusativo: È stata venduta una cassa di bottiglie (→ Ne è stata venduta una cassa). Andrea guadagna molti soldi (→ Andrea ne guadagna molti). Sono arrivati molti turisti (→ Ne sono arrivati molti). Si sono pentiti tre terroristi (→ Se ne sono pentiti tre).

Nella frase «Il responsabile è Enrico»: «Il responsabile» è il Soggetto, «Enrico» è il Complemento predicativo. «Il responsabile» è lo SPECIFICANDO, «Enrico» è lo SPECIFICATORE. «Il responsabile» è lo SPECIFICATORE, «Enrico» è lo SPECIFICANDO. «Il responsabile» è il Complemento predicativo, «Enrico» è il Soggetto.

Il Soggetto dei verbi inaccusativi: presenta delle proprietà comuni a quelle del Soggetto dei V intransitivi. presenta delle proprietà comuni a quelle dell’Oggetto indiretto dei V transitivi. presenta delle proprietà comuni a quelle del Soggetto dei V transitivi. presenta delle proprietà comuni a quelle dell’Oggetto diretto dei V transitivi.

Si indichi l’affermazione corretta: Le frasi con il V «essere» si suddividono in due tipi: copulative e predicative. Le frasi con il V «essere» si suddividono in tre tipi: copulative, predicative e di localizzazione. Le frasi con il V «essere» si suddividono in due tipi: copulative e di localizzazione. Le frasi con il V «essere» si suddividono in due tipi: predicative e di localizzazione.

Quale delle seguenti frasi è una frase copulativa presentativa?. I tuoi amici sono giù da basso. Giù da basso ci sono i tuoi amici. L’uomo con il basco è mio fratello. Il responsabile è Enrico.

In quale delle seguenti frasi abbiamo un verbo bivalente che richiede un SP e un SN?. Mario collabora con Denis a un progetto. A Luisa piace la musica. A Matteo dispiace del tuo comportamento. Lucia ha detto molte cose a Lello.

Nella frase «Paolo è intelligente» che tipo di aggettivo si trova?. un aggettivo bivalente. un aggettivo trivalente. un aggettivo monovalente. nessun tipo di aggettivo.

Gli ausiliari del passivo sono: essere, andare, venire, parere. essere, andare, venire. essere, avere, andare. essere, avere, venire.

Quale tra le seguenti affermazioni è falsa?. la costruzione passiva è una costruzione inaccusativa. la costruzione passiva può essere usata per porre l’AGENTE in posizione di rema. il complemento d’agente non è un elemento nucleare. nella costruzione passiva il Soggetto di un Verbo transitivo diventa l’Oggetto diretto della frase.

Quale di questi modi non può essere usato per esprimere un Soggetto indefinito?. III persona plurale. II persona plurale. II persona singolare. I persona plurale.

In quali delle seguenti frasi si trova un «ci» locativo (o esistenziale-locativo)?. Fuori dal cancello ci sono i tuoi amici. C’è Giovanni al telefono. Ci vogliono nervi saldi. Mi dispiace, la mamma non c’è.

In quali di queste frasi si trova un «si» passivo?. Ci si vede dopo. In Trentino si producono molte mele. I dettagli? Quelli li si controlla dopo. Si è andati a vedere un film.

In quale delle seguenti frasi si trova un «si» impersonale?. Si lava spesso. Si è portato a casa il lavoro. Si sono scambiati gli auguri. Lo si dice spesso.

Quale delle seguenti frasi è una frase copulativa specificativa?. L’amministratore è il signor Ferrari. Giovanni è il direttore della filiale. Il papà è giù in garage. Il signore coi baffi è lo zio di Mario.

Quale di queste frasi non contiene un verbo inaccusativo?. Paolo partirà domani. Ho passeggiato a lungo, ieri sera. Mi pento di ciò. Il ceppo è bruciato in pochi minuti.

In quale delle seguenti frasi si trova un «si» passivo?. Si pulisce continuamente gli occhiali. Ogni giorno, si mangiano una stecca di cioccolata. In quell’ambulatorio, ogni giorno si assistono moltissimi malati. Alla sera, si incontra spesso uno strano tipo che passeggia solitario.

Quale delle seguenti forme non è rizotonica?. credono. credete. credi. credo.

Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. se nel paradigma di un verbo sono presenti più basi tematiche si ha allomorfia tematica. i verbi italiani si possono raggruppare in tre coniugazioni a seconda della vocale tematica. i temi derivati si formano aggiungendo un suffisso al tema primario. se dalla radice verbale si sottrae la vocale tematica si ottiene la base tematica.

Nei passati remoti forti (per es. chiedere), la base tematica del passato remoto (BTp) viene usata: nella II singolare e nella I-II plurale. nella I-III singolare e nella III plurale. nella I e nella III singolare, e nella III plurale. nella I-II plurale.

Quale dei seguenti verbi presenta un participio passato irregolare?. temere. credere. chiudere. finire.

In quale di queste frasi il futuro ha valore epistemico?. Ne parleremo al tuo ritorno. Non è ancora arrivato. Sarà ancora in viaggio. Giovanni parlerà domani. Stasera tornerò tardi.

Quale delle seguenti frasi contiene un verbo all’aspetto imperfettivo progressivo?. Durante la lezione, Maria e Paola chiacchieravano. Quel giorno andavo al lavoro, quando mi tamponarono. Quel giorno andai al lavoro. I mongoli combattevano a cavallo.

In quale delle seguenti frasi il tempo verbale del verbo sottolineato non ha valore deittico?. Nel 2010 vinsi un importante trofeo di tennis. In questo momento Paolo dorme sul divano. Domani Luigi partirà per le vacanze. Sono passato ieri alle cinque, ma era già uscito.

Quale delle seguenti frasi contiene un verbo all’aspetto perfettivo aoristico?. Giovanni si tuffò in piscina. Nadia è andata a trovare sua madre due volte da lunedì. Maria si è allenata duramente dall’inizio dell’anno. Giovanni si è tuffato in piscina da alcuni minuti.

Quale dei verbi in corsivo delle seguenti frasi esprime un aspetto imperfettivo progressivo?. Durante il concerto, il pubblico rumoreggiava. Mentre si radeva, Paolo udì un rumore provenire dalla strada. Quando lavorava in Belgio, Marco rientrava in Italia solo a Natale. Gli antichi sovrani si circondavano di poeti e di artisti.

Quale dei verbi in corsivo delle seguenti frasi esprime un aspetto perfettivo aoristico?. Laura si è preparata per le Olimpiadi. Paolo ha comprato la Mercedes nel 2004. Laura si preparava per le Olimpiadi. Paolo comprò la Mercedes nel 2004.

Si indichi in quale delle seguenti frasi, i tempi dei verbi in corsivo sono usati deitticamente: La stampa a caratteri mobili fu inventata nel 1455 e si diffonderà rapidamente nel secolo successivo. Petrarca nasce ad Arezzo nel 1304. Tra poco cominceremo a prepararci per uscire. I tuoi saranno arrivati a quest’ora.

Quale delle seguenti coppie di verbi presenta allomorfia tematica?. morirà : morrà. suole : soliamo. visto : veduto. temei : temetti.

Quale dei seguenti plurali indica una pluralità di elementi considerati separatamente?. dita. ossi. fondamenti. ginocchia.

Quale dei seguenti nomi è un nome massa?. flotta. farina. gruppo. stormo.

In quale dei seguenti Sintagmi Nominali troviamo un genitivo oggettivo?. La partenza di Mario per l’India. Il desiderio materno. La telefonata di Luca a Maria. Il rifiuto dell’invito da parte di Andrea.

Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. il sintagma nominale (= SN) ha come testa un nome (= N). i complementi del Nome sono sempre extranucleari. i Nomi, come i Verbi, possono selezionare degli argomenti. la categoria funzionale dei DETERMINANTI può fungere da Specificatore del Nome.

Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. L’uso dell’Articolo partitivo è limitato ai Nomi massa. L’Articolo indefinito si può suddividere in due tipi: specifico e non specifico. L’uso dell’Articolo indefinito è limitato ai Nomi contabili o numerabili. L’Articolo partitivo è formato dalla Preposizione articolata ‘«di» + Articolo definito plurale’.

In quali categorie si possono suddividere i determinanti?. articoli, dimostrativi, quantificatori. articoli, dimostrativi, quantificatori, interrogativi ed esclamativi. articoli, dimostrativi, interrogativi ed esclamativi. dimostrativi, quantificatori, interrogativi ed esclamativi.

Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. Anche gli aggettivi qualificativi possono trovarsi nella posizione di Specificatore del Sintagma Nominale. Il possessivo «proprio» può essere usato solo quando il possessore coincide con il soggetto della frase. I possessivi possono trovarsi anche in posizione postnominale. Il possessivo non solo è incompatibile con gli articoli e con i dimostrativi.

In quale delle seguenti frasi l’articolo definito viene usato con riferimento anaforico?. Le gazze fanno dei nidi molto grandi. Il sole sorge alle 6.30. Ho visto una bici bellissima. La bici è rossa e molto leggera. Mi fanno male i piedi.

Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. I quantificatori si dividono in sue sottoclassi: numerali e indefiniti. Gli indefiniti si possono dividere in due classi: intrinseci e non intriseci. Gli indefiniti intrinseci possono essere usati solo al plurale. I dimostrativi sono elementi deittici.

Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. Gli Aggettivi di Relazione non possono essere modificati da Avverbi. Gli avverbi di quantità e grado non possono essere usati come Specificatori degli Aggettivi. Gli Aggettivi di relazione istituiscono una relazione tra il referente indicato dal SN e un altro referente. Gli Aggettivi prenominali hanno funzine descrittiva o appositiva.

In italiano, quale di questi aggettivi può esprimere il comparativo sia in modo analitico che sintetico?. misero. piccolo. celebre. facile.

Quale delle seguenti frasi contiene un «avverbio verbale»?. Domani passo a trovarti. Carlo ha chiuso la porta lentamente. Paolo ha voluto fare di testa sua, perciò ho deciso di farmi da parte. Probabilmente, Pietro a quest’ora sarà già arrivato.

Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. Alcuni avverbi hanno la stessa forma degli aggettivi corrispondenti. L’avverbio è una categoria lessicale morfologicamente variabile. Gli avverbi di quantità e grado e gli avverbi focalizzatori possono fungere da Specificatori di altri avverbi. Alcuni avverbi si formano a partire da un aggettivo.

Quale delle seguenti frasi contiene un «avverbio verbale»?. Giovanni mangia lentamente. Paolo ha voluto fare di testa sua, perciò ho deciso di farmi da parte. Domani passo a trovarti. Probabilmente, Pietro a quest’ora sarà già arrivato.

La preposizione monosillabiche sono: tutti i monosillabi. non sono monosillabi. monosillabi con accento. monosillabi atoni.

Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. La formazione della P articolata è obbligatoria con le preposizioni «di, a, da, in, su». Le preposizioni monosillabiche non possono occorrere senza il complemento. Il ricorso alla forma articolata è facoltativo con le preposizioni «tra», «fra». Il ricorso alla forma articolata è facoltativo con la preposizione «con».

In quale delle seguenti frasi si dà il fenomeno dell’estrazione del complemento?. Le si è seduto dietro. Vengo dopo. L’ho appeso sotto. Siediti lì accanto.

Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. La preposizione «prima» regge obbligatoriamente un Sintagma Preposizionale. La preposizione «dopo» regge obbligatoriamente un Sintagma Preposizionale. La preposizione «sotto» può avere un uso avverbiale o intransitivo. Le preposizione «dietro» richiede facoltativamente un Sintagma Preposizionale.

Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. Le preposizioni polisillabiche constano di due o più sillabe e sono portatrici di accento. Le preposizioni monosillabiche sono costituite da una sola sillaba e sono prive di accento. Il complemento della preposizione è costituito in genere da un Sintagma Nominale. Le preposizioni polisillabiche possono unirsi all’articolo definito, formando le preposizioni articolate.

In quale dei seguenti Sintagmi Nominali, non si può stabilire se il genitivo è soggettivo o oggettivo?. L’arrivo di Anna. La partenza di Mario. Il rifiuto dell’invito da parte di Carlo. La descrizione del bambino.

Quale delle seguenti frasi contiene un articolo definito con valore di indefinito specifico?. Cerco un berretto di lana blu. Domani farò un giro in centro. Cerco un qualsiasi berretto di lana blu. Cerco un berretto di lana blu. Era qui sopra e ora non c’è. Non ho mai incontrato una persona che non ti stimi.

Quale dei seguenti sintagmi contiene un aggettivo attributivo con valore restrittivo (o denotativo)?. Il grande amore. L’amore paterno. La decisione rapida. La decisione governativa.

In quale delle seguenti frasi, l’articolo definito ha valore anaforico?. In Italia, i bambini vanno a scuola a sei anni. Dal vagone scesero un vecchio e un bambino. Il bambino avrà avuto 8 anni. Vedi? Il bambino con la maglia rossa è mio figlio. I bambini stanno giocando in giardino.

Nell’espressione: «Chi hai visto»? «Lui», in che contesto è usato il pronome?. all’interno di un SP. in caso di focalizzazione. in caso di isolamento. in caso di contrasto.

In quale di queste frasi il referente del pronome viene individuato mediante un rinvio cataforico?. Mi hanno colpito le sue parole. È arrivata Maria, ma non sono riuscito a parlarle. Guarda! È lui il ragazzo di cui ti parlavo!. Non lo sopporto proprio, tuo fratello!.

Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. i pronomi clitici non possono essere usati in isolamento. i pronomi clitici sono sempre contigui al verbo. nei pronomi clitici non c’è il caso nominativo. abbiamo enclisi quando il pronome clitico è in posizione preverbale.

Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. nei pronomi liberi, si distingue tra forme al Nominativo, al Dativo e all’Accusativo. Il pronome libero «egli» condivide alcune proprietà con i pronomi clitici. in genere il pronome libero viene impiegato quando indica un referente inatteso i. pronomi liberi occupano le stesse posizioni sintattiche dei Sintagmi Nominali.

Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. Il clitico genitivo-partitivo «ne» presenta un valore equivalente a quello di un pronome personale. «Ne» può pronominalizzare Sintagmi Preposizionali con valore di dativo. Il comportamento sintattico dell’avverbio di luogo «ci/vi» è analogo a quello di un pronome personale clitico. «Ne» può pronominalizzare Sintagmi Preposizionali con valore di genitivo.

Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. Tutti i Sintagmi Preposizionali [a + SN] possono essere resi con i clitici dativi. Il clitico dativo corrisponde a un Sintagma Preposizionale con funzione di Oggetto indiretto. I pronomi clitici dativi corrispondono a dei Sintagmi Preposizionali del tipo [a + SN]. I Sintagmi Preposizionali [a + SN] selezionati da verbi come «pensare» possono essere pronominalizzati col clitico locativo «ci/vi».

Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. I clitici accusativi corrispondono a sintagmi nominali con la funzione di Oggetto diretto. Il clitico accusativo presenta tre forme: il maschile «lo», il femminile «la», il plurale «loro». Il clitico «lo» può sostituire un complemento predicativo. I clitici accusativi possono corrispondere a proposizioni oggettive.

Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. i pronomi riflessivi liberi hanno solo funzione di caso Obliquo. i clitici riflessivi hanno valore accusativo o dativo. i pronomi riflessivi presentano una doppia serie di forme: libere e una clitiche. i pronomi riflessivi sono uguali ai corrispondenti pronomi personali.

Nella frase «La mamma ha chiesto a Marta di pettinarsi i capelli», il riflessivo si riferisce: all’Oggetto diretto della proposizione dipendente. al Soggetto della frase principale (o matrice). al Soggetto non espresso della proposizione dipendente. all’Oggetto diretto della frase principale (o matrice).

Nella frase «Ci si sta bene» abbiamo la sequenza di due clitici: il primo locativo, il secondo impersonale. il primo dativo, il secondo riflessivo. il primo locativo, il secondo riflessivo. il primo dativo, il secondo impersonale.

Nella frase «Mi ci ha accompagnato» abbiamo la sequenza di due clitici: il primo accusativo, il secondo locativo. il primo dativo, il secondo locativo. il primo dativo, il secondo accusativo. il primo accusativo, il secondo dativo.

Quale di questi verbi riflessivi appartiene alla categoria degli «inaccusativi pronominali»?. pulirsi. lavarsi. correggersi. accorgersi.

In quale delle seguenti frasi si trova un verbo inaccusativo pronominale?. Marco si è comprato una bicicletta nuova. Anna si è pentita dell’acquisto. Quei due si detestano. Marina si elogia più di quanto dovrebbe.

In quale delle seguenti frasi compare un clitico con funzione di Accusativo?. È un maleducato: non ci ha nemmeno salutate. I bambini sono affamati. Puoi preparagli il pranzo, per favore?. Edimburgo? Ci sono stato l’estate scorsa. Che cosa ti hanno regalato per Natale?.

Nella frase «Filippo decise di interrompere il lavoro. *Lui era troppo stanco per continuare», l’uso del pronome «lui» è sbagliato ;. perché «lui» non può avere funzione di Nominativo. perché «lui» non può essere usato in posizione pre-verbale. perché il referente «lui» è stato introdotto nella frase precedente e non è inatteso. perché «lui» non può essere usato in isolamento.

In quale di queste frasi il pronome in corsivo è usato deitticamente?. Non la posso proprio accettare, questa situazione. Guarda dritto dall’altra parte della strada: sono loro i miei vicini di casa. Non penso che mi biasimerai, se dico questo. A Mario non piace la cioccolata. Non gli piace nemmeno il gelato.

Quale di queste frase contiene un Complemento predicativo dell’Oggetto?. Piero è ingegnere. Piero sembra una brava persona. Piero sembra bravo. Silvia crede Tobia innocente.

La frase in cui tutti i costituenti sono dei sintagmi prende nome di: frase matrice. frase semplice. frase complessa. frase nucleare.

Quale tra le seguenti frasi contiene una proposizione nucleare?. È probabile che piova. Dopo essere arrivato, mi ha telefonato. Passami l’incartamento che ti riguarda. Si è addormentato perché era stanco.

Quale di queste affermazioni è falsa?. Una frase matrice che non è subordinata a un’altra frase è detta frase «semplice». Una frase che svolge all’interno di un’altra frase il ruolo che svolgerebbe un sintagma è detta «proposizione». L’intera struttura frasale che contiene tra i suoi costituenti una proposizione è detta «frase complessa». Ogni singola frase che contiene una proposizione è detta «matrice».

In quale delle seguenti frasi li verbo a ristrutturazione forma con l’infinito che regge un complesso verbale?. Lo voglio assolutamente comprare. Non devi trattarla male. Voglio assolutamente comprarlo. Intendo assolutamente comprarlo.

Quale delle seguenti frasi complesse contiene una proposizione con un congiuntivo volitivo?. Credo che tu abbia ragione. Suppongo che a quest’ora sia già arrivato. Mi rallegra che tu stia bene. Preferisco che tu esca.

In quale delle seguenti frasi complesse, il controllore della proposizione infinitiva è il Soggetto della frase matrice?. Paolo ha invitato Marta a uscire con lui. Paolo pensa di uscire con Marta. A Paolo piace molto uscire con Marta. Mi occorre del tempo per terminare il lavoro.

Quale delle seguenti frasi complesse contiene una proposizione extranucleare consecutiva?. Qualunque cosa tu dica, non mi interessa. Ha piovuto talmente tanto che il fiume è straripato. Andando al lavoro, mi sono fermato a comprare il pane. Paolo è stato richiamato perché è arrivato tardi.

Quale dei seguenti periodi ipotetici è di tipo controfattuale?. Se Mauro viene entro le nove, lo accompagno al treno. Se Mauro fosse venuto entro le nove, lo avrei accompagnato al treno. Se hai fame, c’è un bar aperto dietro l’angolo. Se Mauro venisse entro le nove, lo accompagnerei al treno.

Quale delle seguenti frasi complesse contiene una proposizione extranucleare temporale?. Qualunque cosa tu dica, non mi interessa. Paolo è stato richiamato perché è arrivato tardi. Ha piovuto talmente tanto che il fiume è straripato. Andando al lavoro, mi sono fermato a comprare il pane.

Quale delle seguenti frasi complesse contiene una proposizione relativa descrittiva (o appositiva)?. Luigi, che ho salutato prima, è il capitano della squadra. Non conosco la località dove andremo in vacanza. Non conosco il ragazzo che ti ha salutato. Il ragazzo che ho salutato prima è il capitano della squadra.

Quale delle seguenti frasi complesse contiene una frase interrogativa indiretta?. È evidente che non dici la verità. Non so se sia partito. L’ho costretto a dirmi la verità. Voglio che tu mi dica la verità.

Quale delle seguenti frasi presenta la costruzione dell’anteposizione contrastiva?. Hanno dato un premio a Marco. A Marco, gli hanno dato il premio. A Marco, hanno dato in premio, non a Mario. È a Marco che hanno dato il premio.

Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. Nel caso della dislocazione dell’Oggetto indiretto, la ripresa del clitico è obbligatoria. I costituenti dislocati a sinistra introducono il tema della comunicazione. Nella dislocazione a destra, gli elementi dislocati possono essere considerati dei «ripensamenti». Nella costruzione del tema sospeso, la ripresa del clitico è obbligatoria.

Quale delle seguenti frasi complesse contiene una proposizione nucleare oggettiva?. Non mi piace che tu ti comporti così. Detesto che tu dica queste cose. Non è conveniente comprare casa adesso. Aspira a raggiungere una posizione di rilievo.

Quale delle seguenti frasi presenta la costruzione della dislocazione a sinistra?. Marco, gli ho dato il libro. È a Marco che ho dato il libro. Ne ho comprata molta, di pasta. La spesa, di solito la fa mio marito.

Quale di queste affermazione è falsa?. Il toscano il sistema dei dimostrativi è ternario. I dimostrativi «questo» e «quello» richiedono un’interpretazione deittica soltanto spaziale. Il toscano possiede anche degli avverbi di luogo orientati sull’ascoltatore. Il italiano il sistema dei dimostrativi è binario.

Quale dei seguenti elementi rientrano nella deissi personale?. questo. ieri. qui. amiamo.

Quale tra le seguenti espressioni è «contestualmente» deittica?. domani. io. allora. subito.

Quale dei seguenti tratti non è caratteristico dell’italiano dell’uso medio?. Uso di «questo, quello» con referenza generica. Declino delle forme aferetiche «‘sto, ‘sta». Declino della regola del «dittongo mobile». Scomparsa dei deittici «codesto, costì, costà».

Come si definisce una varietà di lingua soggetta a codificazione normativa e che vale come modello di riferimento per la correttezza?. lingua standard. lingua substandard. lingua dell'uso medio. lingua grammaticale.

Quale di queste affermazioni è falsa?. Nell’italiano dell’uso medio si tende alla neutralizzazione dell’opposizione tra /s/ e /z/ in contesto intervocalico. Nell’italiano dell’uso medio il raddoppiamento fonosintattico è limitato ad alcune aree del centro Italia (specialmente Firenze e la Toscana). Nell’italiano dell’uso medio si tende alla neutralizzazione dell’opposizione tra le vocali medio basse e medio-alte. Nell’italiano dell’uso medio è molto abbondante il ricorso alle varianti eufoniche del tipo «ed» o «ad».

Nell’italiano standard, il fenomeno del raddoppiamento fonosintattico: è comune. è limitato a poche forme nel fiorentino e in Toscana. è presente solo al Nord Italia. è del tutto assente.

Nell’italiano standard, le funzioni dell pronome clitico dativo maschile «gli»: sono diminuite. non sono attestate altre funzioni. sono aumentate. sono rimaste invariate.

Dei seguenti costrutti, quale non è usato nell’italiano dell’uso medio con valore impersonale?. l’uso dell’indefinito «qualcuno» con funzione pronominale. l’uso dell’indefinito «uno» con funzione pronominale. l’uso del verbo alla III plurale. l’uso del verbo alla II singolare.

Nell’italiano standard, l’uso di frasi marcate: è solo dell'uso meridionale. è del tutto assente. è abbondante. è presente solo nello scritto e non nel parlato.

Quale di queste forme non è usata frequentemente nell’italiano dell’uso medio?. «Cosa hai fatto?». «Che hai fatto?». «Che cosa hai fatto?». «Che accidenti hai fatto?».

Quale dei seguenti calchi è un calco strutturale?. realizzare. pacchetto. banconota. bambola.

Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. il cambiamento semantico è la creazione di una parola nuova attraverso i processi morfologici della lingua. Il lessico contemporaneo conta un numero piuttosto elevato di parole prefissate. il prestito è la riproduzione di un elemento linguistico alloglotto nel duplice aspetto del significato e del significante. il calco linguistico è la riproduzione di un elemento linguistico alloglotto nel solo aspetto del significato.

A quale categoria appertiene il calco «non c’è di che»?. calchi di composizione. calchi sintagmatici. calchi di derivazione. calchi fraseologici.

Quale di questi prestiti è adattato sia fonologicamente che morfologicamente?. smog. brindisi. guerra. sciuscià.

A che tipo di prestito corrisponde la parola «brindisi»?. prestiti adattati morfologicamente. prestiti non adattati. prestiti adattati fonologicamente. non è un prestito.

A quale categoria appartiene il calco «guerra fredda»?. calchi fraseologici. calchi di composizione. calchi sintagmatici. calchi di derivazione.

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