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linguistica italiana

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linguistica italiana

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lezione 53 a 72

Creation Date: 2025/07/21

Category: Others

Number of questions: 73

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01. Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. La metatesi è l’alterazione dell’ordine originario di due segmenti. L’inserzione è l’aggiunta di una vocale o di una consonante. La lenizione è l’aumento del grado di forza articolatoria di un segmento vocalico o consonantico. La cancellazione è l’eliminazione di uno o più segmenti vocalici o consonantici.

02. Il passaggio lat. «PAUCUM» > fior. «poco» è un caso di: monottongamento. assimilazione. dissimilazione. cancellazione.

03. L’anafonesi è un fenomeno fonetico: che interessa le vocali toniche latine / ĭ ē ŭ ō/ solo in alcuni contesti. che interessa le vocali toniche latine / ĭ ĕ ŭ ŏ/ in ogni contesto. che interessa le vocali toniche latine / ĭ ē ŭ ō/ in ogni contesto. che interessa le vocali toniche latine / ĭ ĕ ŭ ŏ/ solo in alcuni contesti.

04. Quale di queste affermazioni è falsa?. la metafonesi vige in alcuni casi anche nei dialetti settentrionale. la metafonesi è innescata dalla vocale finale atona. la metafonesi è un fenomeno di assimilazione. la metafonesi è un fenomeno solo dell’italiano antico.

05. In fiorentino, le vocali toniche in iato tendono a:abbassarsi per dissimilazione. innalzarsi per assimilazione. innalzarsi per dissimilazione. abbassarsi per dissimilazione. dileguare per dissimilazione.

06. L’anafonesi: distingue il fiorentino e i dialetti meridionali dai dialetti settentrionali. distingue il fiorentino e l’italiano dai dialetti settentrionali e meridionali. distingue il fiorentino dall’italiano e dai dialetti settentrionali e meridionali. distingue il fiorentino e i dialetti settentrionali dai dialetti meridionali.

01. La forma «per ischerzo» si spiega come un caso di: epitesi. apentesi. aferesi. prostesi.

02. La forma toscana antica «portòe» si spiega come un caso di: epitesi. epentesi. aferesi. prostesi.

03. In fiorentino, il vocalismo atono da quante vocali è composto?. otto. sette. cinque. tre.

04. In siciliano, il vocalismo atono da quante vocali è composto?. tre. otto. cinque. sette.

05. Nel latino, volgare le vocali atone /ĕ/ e /ĭ/ in iato: dileguano. passano a /i/. passano alla semiconsonante /j/. si rafforzano per dissimilazione.

06. Il passaggio «mangiare bene → mangiar bene» è un caso di: sincope. elisione. aferesi. apocope.

01. Il raddoppiamento fonosintattico «regolare» è innescato: da alcuni monosillabi atoni. da alcune parole tronche. da tutti i monosillabi atoni. da tutte le parole tronche.

02. L’esito «lat. AD-RIPĀRE > it. arrivare» è un caso: di assimilazione anticipatoria. di dissimilazione anticipatoria. di assimilazione perseverativa. di dissimilazione perseverativa.

03. Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. In latino classico la lunghezza vocalica ha valore distintivo. In latino classico e in fiorentino la lunghezza consonantica ha valore distintivo. In latino classico e in fiorentino la lunghezza vocalica ha valore distintivo. In fiorentino la lunghezza vocalica ha valore allofonico.

01. Dal latino all’italiano le consonanti finali: si conservano in alcune parole polisillabiche. cadono in genere nelle parole monosillabiche. cadono in tutte le parole. si conservano in genere nelle parole monosillabiche.

02. Il fenomeno della gorgia toscana prevede: la spirantizzazione delle occlusive in contesto intervocalico. la spirantizzazione delle occlusive in contesto non-intervocalico. la spirantizzazione delle fricative in contesto non-intervocalico. la spirantizzazione delle fricative in contesto intervocalico.

03. Nelle varietà toscane, le occlusive sorde in posizione intervocalica: non si sonorizzano mai. si sonorizzano sistematicamente e spesso dileguano. si sonorizzano in alcune forme. si sonorizzano sistematicamente.

04. Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. il betacismo è tipico delle varietà centro-meridionali e toscane. la neutralizzazione tra /v/ e /b/, detta betacismo. il latino non possedeva la consonante /v/. in latino volgare la /b/ intervocalica si spirantizza.

01. Nel passaggio dal latino «FACĬO» all’italiano «faccio» dobbiamo ipotizzare: un solo passaggio fonetico. tre passaggi fonetici. due passaggi fonetici. quattro passaggi fonetici.

02. Nel passaggio «FACĬO > faccio» e «TACĔO > taccio», il nesso /kj/ del latino volgare diventa: un’affricata prepalatale sorda. una fricativa prepalatale sonora. una fricativa prepalatale sorda. un’affricata prepalatale sonora.

03. Dal latino all’italiano, nei nessi «consonante + /l/»: la /l/ diventa una consonante. la /l/ diventa una vocale. la /l/ diventa una semiconsonante. la /l/ rimane inalterata.

04. L’evoluzione «ARMARIUM > armadio», quale tipo di fenomeno consonantico implica?. metatesi. epentesi. assimilazione. dissimilazione.

05. Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. «raro» e «ferire» sono dei cultismi. «raro» e «ferire» sono dei cultismi. «guastare» e «guado» sono parole di origine germanica. «guerra» e «guanto» sono parole di origine germanica.

01. L’italiano «vizio» è: un cultismo. un allomorfo di «vezzo». la regolare evoluzione del latino «VĬTĬU(M)». un’eccezione alla legge fonetica che prevede che /ĭ/ evolva in /e/.

02. Nell’evoluzione «DĒBĒTIS > dovete» la /o/ è dovuta a un fenomeno: di dissimilazione. di labializzazione. di abbassamento dell’articolazione. di innalzamento di vocale in iato.

03. L’italiano «specchio» è: la regolare evoluzione del latino «SPĔCŬLU(M)». un’eccezione alla legge fonetica del dittongamento. un caso di raddoppiamento fonosintattico. un cultismo.

01. Quale di queste forme non è dovuta all’analogia?. essere. mossi. facete. scrissi.

02. Alla base dell’italiano «cuore» si deve ipotizzare la forma: CŎRDE. *CŎRE(M). CŎR. *CŎRDE(M).

03. Quali di queste forme si deve al livellamento analogico?. muore. moriamo. cuoce. cuociamo.

04. In italiano, il morfema «-o» della prima persona singolare dell’imperfetto indicativo: è dovuto a un processo analogico di livellamento. è dovuto al processo analogico del quarto proporzionale. è dovuto a un processo analogico di rianalisi. è la regolare continuazione del morfema latino.

01. La forma italiana «lastrico»: è la regolare continuazione della forma latina «*ASTRĬCU(M)». è dovuta al processo analogico del quarto proporzionale. è dovuta a un processo analogico di livellamento. è dovuta a un processo analogico di rianalisi.

02. I processi di retroformazione sono innescati: dalla grammaticalizzazione. dal cambiamento semantico dei suffissi presenti nella parola. dal livellamento analogico. dalla rianalisi.

03. Nell’italiano antico «tempora»: il morfema del plurale è «-ora», diversamente che in latino. il morfema del plurale è «-a», come in latino. il morfema del plurale è «-ora», come in latino. il morfema del plurale è «-a», diversamente che in latino.

04. La forma italiana «usignolo»: è la regolare continuazione della forma latina «*LUSCINĬŎLU(M)». è dovuta a un processo analogico di livellamento. è dovuta al processo analogico del quarto proporzionale. è dovuta a un processo analogico di rianalisi.

05. Quale di queste affermazioni è falsa?. Nella grammaticalizzazione una parola lessicale diventa un morfema grammaticale. Lo sviluppo del suffisso avverbiale «-mente» è un caso di grammaticalizzazione. La grammaticalizzazione è una conseguenza della rianalisi (o risegmentazione). La grammaticalizzazione consiste nella soppressione degli allomorfi.

01. Quale di queste affermazioni è errata?. La IV e la V declinazione non proseguono in fiorentino antico. In italiano, la gran parte dei nomi deriva dal nominativo latino. Nell’evoluzione dal latino all’italiano i morfemi flessivi dei nomi hanno perduto la funzione casuale. Il risultato dell’evoluzione del sistema nominale latino è, in fiorentino, la formazione di cinque classi di nomi.

02. Secondo l’ipotesi «morfologica», il morfema plurale «-e» del femminile (per es. «capre»): è la regolare continuazione del nominativo plurale della I declinazione latina. non è spiegabile. è di origine analogica. è la regolare continuazione dell’accusativo plurale della I declinazione latina.

03. Nel latino volgare, l’articolo definito: aveva valore soltanto esoforico (o extralinguistico). aveva valore endoforico (o testuale) e poteva designare una classe di elementi. aveva valore sia endoforico (o testuale) che esoforico (o extralinguistico). aveva valore soltanto endoforico (o testuale).

04. Qual è la regolare evoluzione del latino «LIGNUM» (sing.), «LIGNA» (pl.)?. il legno, i legni. il legno, la legna. il legno, le legna. la legna, le legne.

01. Le forme singolari dei pronomi clitici italiani (mi, ti, lo, gli, la, le) derivano: dall’accusativo e dal genitivo dei pronomi personali latini e di «ĬLLE, ĬLLA, ĬLLUD». dal dativo e dall’accusativo dei pronomi personali latini e di «ĬLLE, ĬLLA, ĬLLUD». dal nominativo e dal dativo dei pronomi personali latini e di «ĬLLE, ĬLLA, ĬLLUD». dal nominativo e dall’accusativo dei pronomi personali latini e di «ĬLLE, ĬLLA, ĬLLUD».

02. I pronomi liberi «lui» e «loro»: in italiano moderno hanno soltanto funzione di soggetto. in fiorentino antico raramente avevano funzione di soggetto. in italiano moderno raramente hanno funzione di soggetto. in italiano moderno raramente hanno funzione di soggetto.

03. La forma italiana «quello» deriva da: «CU(M) ĬLLU(M)». «ECCU(M) ĬLLU(M)». «QUĒLLU(M)». «QUĬLLU(M)».

04. Nella formazione dei composti, l’italiano: presenta l’ordine TESTA-MODIFICATORE, diversamente dal latino. presenta l’ordine TESTA-MODIFICATORE, come il latino. presenta l’ordine MODIFICATORE-TESTA, diversamente dal latino. presenta l’ordine MODIFICATORE-TESTA, come il latino.

05. La forma italiana «questo» deriva da: «QUĬSTU(M)». «ECCU(M) ĬSTU(M)». «QUĒSTU(M)». «CU(M) ĬSTU(M)».

06. Nell’espressione della comparazione: il sistema di tipo sintetico latino si conserva in italiano. il sistema di tipo analitico latino si conserva in italiano. si passa da un sistema di tipo sintetico (latino) a uno di tipo analitico (italiano). si passa da un sistema di tipo analitico (latino) a uno di tipo sintetico (italiano).

07. Quale di queste affermazioni non è corretta?. «Loro» deriva dal genitivo «ĭllōrum». «Ella» deriva dal nominativo «ĭlla». «Noi» deriva dal nominativo/accusativo «nos». «Egli» deriva dal nominativo «ĭlle».

01. Quale di queste affermazioni è falsa?. La forma «sei» del verbo «essere» è la regolare continuazione del latino «ĔS». La forma «siete» del verbo «essere» deriva da un ipotetico «*SĔTIS». Il morfema «-o» di «sono» (I pers. del verbo «essere») è analogico su quello delle coniugazioni regolari («am-o», «legg-o», ecc.). Il morfema «-no» di III plurale si è esteso da «essere» alle altre coniugazioni.

02. Le coniugazioni in italiano: sono tre come in latino. sono quattro come in latino. sono tre, mentre in latino erano quattro. sono quattro, mentre in latino erano tre.

03. Il passaggio di un verbo da una coniugazione all’altra è detto: metalessi. metatesi. cataplasmo. metaplasmo.

04. Il presente indicativo «vedo»: è la regolare continuazione del latino «vĭdo». è analogico su quella della IV coniugazione. è la regolare continuazione del latino «vĭdeo». è analogico su quelle della I e della III coniugazione.

05. La desinenza di I plurale «-iamo»: proviene dal congiuntivo presente della II e IV coniugazione. è la continuazione della desinenza del presente indicativo di IV coniugazione «-ĪMUS». è la regolare continuazione della desinenza del presente indicativo di I coniugazione «-ĀMUS». è la continuazione della desinenza del presente indicativo di II coniugazione «-ËMUS».

01. Il congiuntivo imperfetto italiano: deriva dal congiuntivo imperfetto latino. deriva dal congiuntivo piuccheperfetto latino. deriva dall’indicativo piuccheperfetto latino. deriva dal congiuntivo presente latino.

02. Il morferma «-a» del congiuntivo presente di «dare» e «stare»: è la regolare continuazione del congiuntivo latino di «DARE» e «STARE». è analogico su quello del congiuntivo presente della II-IV coniugazione. è analogico su quello dell’indicativo presente della I coniugazione. è analogico su quello del congiuntivo presente di «essere».

03. Quale di queste modalità di costruire il perfetto si continua solo sporadicamente in italiano?. aggiunta di «-s-» tra la radice e la desinenza. raddoppiamento della sillaba radicale. cambiamento della vocale radicale. aggiunta di «-u-» tra la radice e la desinenza.

01. Il futuro e il condizionale italiano sono diventati forme sintetiche a causa: di un processo di rianalisi e grammaticalizzazione. di livellamento analogico. di composizione e derivazione. di coalescenza.

02. Il condizionale italiano: è la regolare continuazione del congiuntivo imperfetto latino. era in origine una forma sintetica formata dall’infinito del verbo e dal perfetto dell’ausiliare «avere». è la regolare continuazione dell’indicativo piuccheperfetto latino. era in origine una forma sintetica formata dall’imperfetto dell’ausiliare «avere» e dall’infinito del verbo.

03. Il perfetto indicativo latino: esprimeva un aspetto verbale sia aoristico sia compiuto. esprimeva un aspetto verbale compiuto. esprimeva un aspetto verbale aoristico o compiuto a seconda dei contesti. esprimeva un aspetto verbale aoristico.

Il futuro italiano: è la regolare continuazione del futuro latino. è la regolare continuazione dell’infinito latino. era in origine una forma sintetica formata dall’infinito del verbo e dal presente dell’ausiliare «avere». era in origine una forma sintetica formata dal presente dell’ausiliare «avere» e dall’infinito del verbo.

05. Quale di queste affermazioni è falsa?. il latino esprimeva il passivo soltanto attraverso forme sintetiche. già nel latino volgare erano scomparsi i verbi deponenti. il condizionale italiano era in origine un costrutto verbale analitico. l’italiano esprime il passivo soltanto attraverso forme analitiche.

01. In italiano si ha la proclisi: con tutti i modi non-finiti del verbo. con tutti i modi finiti del verbo. con tutti i modi finiti del verbo tranne che coll’imperativo. con tutti i modi non-finiti del verbo tranne che coll’infinito, che ammette anche l’enclisi.

02. Quale dei seguenti ordini è quello fondamentale in italiano?. Aggettivo-Nome, diversamente che in latino. Sintagma Nominale-Genitivo, diversamente che in latino. Sintagma Nominale-Genitivo, come in latino. Nome-Aggettivo, come in latino.

03. Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. La preposizione italiana «da» deriva dalla fusione delle preposizioni latine «DE» e «AB». In latino c'erano preposizioni che potevano reggere due casi diversi. La preposizione latina «AD» introduceva l’Oggetto indiretto. Il latino esprimeva alcune funzioni sintattiche sia attraverso i casi, sia attraverso le preposizioni.

04. In italiano antico la proclisi si verifica: quando il verbo è in posizione iniziale di frase. quando il verbo è al modo imperativo. quando il verbo è preceduto dalle congiunzioni «e, ma, o». quando il verbo non è in posizione iniziale.

01. Quale di queste affermazioni è falsa?. in latino «BUCCA» significava «guancia», analogamente a «GENA». in latino «CABALLUS» significava «ronzino». abbiamo cambiamento semantico quando il significato di un lessema muta da uno stato all’altro di una lingua. In latino «DOMUS» significava «padrone».

02. Il passaggio dal lat. «HOMO» ‘essere umano’ all’it. «uomo» ‘essere umano di sesso maschile’ deriva: da un’associazione per contiguità tra i significati. da un’associazione per similarità tra i referenti. da un’associazione per similarità tra i significati. da un’associazione per similarità tra i significanti (le parole).

03. Il cambiamento semantico dal lat. «COXA» ‘anca’ all’it. «coscia» deriva: da un’associazione per contiguità tra i significanti (le parole). da un’associazione per contiguità tra i referenti. da un’associazione per similarità tra i significanti (le parole. da un’associazione per similarità tra i referenti.

04. Il cambiamento semantico si attua attraverso tre passaggi: associazione, innovazione, lessicalizzazione. associazione, innovazione, neoformazione. associazione, neoformazione, lessicalizzazione. associazione, innovazione, polisemia.

01. Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. il lessico ereditario è stato trasmesso per via orale. i cultismi sono stati introdotti nella lingua dai dotti. i cultismi si sono evoluti secondo le leggi fonetiche. i cultismi non fanno parte del lessico ereditario.

01. Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. la /i/ di «il» deriva da un fenomeno di prostesi. l’articolo definito «lo» deriva dalla seconda sillaba del dimostrativo latino «ĬLLUM». la forma più arcaica dell’articolo in fiorentino è «lo». l’articolo definito «il» deriva dalla prima sillaba del dimostrativo latino «ĬLLUM».

01. Nella frase del Decameron «a cena l’arostisse e governassela», la legge Tobler-Mussafia: non è mai rispettata. è sempre rispettata. è rispettata solo dalla forma «governassela». è rispettata solo dalla forma «l’arostisse».

02. La forma «isperate» nel verso dantesco «non isperate mai veder lo cielo» è un caso di: prostesi di /i/. aferesi di /i/. epitesi di /i/. epentesi di /i/.

03. La forma «venir» nel verso dantesco «Ed ecco verso noi venir per nave» è un caso di: aferesi. troncamento. sincope. elisione.

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