LINGUISTICA ITALIANA 9 CFU
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![]() LINGUISTICA ITALIANA 9 CFU Description: test multi pegaso |



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La capacità posseduta naturalmente dai parlanti di utilizzare la lingua nei diversi modi che le varie situazioni richiedono è la: competenza comunicatrice. condizione comunicativa. competenza comunicativa. condizione comunicante. La funzione di presentazione si ha quando: ci presentiamo all'interlocutore dicendo il nostro nome. presentiamo due amici tra loro. l'altro si presenta a noi dicendo il suo nome e cognome. presentiamo noi stessi parlando in maniera inconsapevole. L'aria rientra, tra le componenti della comunicazione di Jakobson in: contesto. canale. codice. messaggio. Il sistema linguistico di riferimento, tra le funzioni di Jakobson è: contesto. canale. codice. messaggio. La fase di trasmissione dipende da: emittente. ricevente. emittente e ricevente insieme. organi uditivi. fase di trasmissione e ricezione sono suddivise a loro volta in fasi: fisiologica e psicologica. fisica e mentale. fisiologica e psichica. fisica e psicologica. La funzione fàtica è legata a: contesto. canale. codice. messaggio. La funzione conativa è legata a: emittente. canale. destinatario. codice. La funzione legata al parlante è quella: conativa. fàtica. metalinguistica. emotiva. Una grammatica della lingua italiana per italiani assolve alla funzione: conativa. fàtica. metalinguistica. emotiva. I concetti di significante e significato vennero introdotti da: Saussure. Jakobson. Chomsky. Grice. Il significante è: astratto. concreto. sia astratto che concreto in base al contesto. astratto in alcune lingue e concreto in altre. Il significato è: astratto. concreto. sia astratto che concreto in base al contesto. astratto in alcune lingue e concreto in altre. Il significato naturale di qualcosa è indicato da: segni. segnali. sintomi. sinonimi. Il significato del parlante è non convenzionale quando: l'interlocutore non capisce. l'interlocutore parla un'altra lingua. non c'è interlocutore. l'interlocutotre deve ricostruire le intenzioni comunicative del parlante. I segnali hanno un significato: astratto. concreto. convenzionale. non convenzionale. Sintomi e segnali fanno parte di: massime della conversazione. logica della conversazione. Teorie di Saussure. Teorie di Jakobson. Le massime della conversazione sono: 2. 3. 4. 5. La massima della relazione prevede: sii pertinente. sii perspicuo. dì ciò che ritieni essere vero. fornisci il giusto contributo informativo. La massima che prevede "sii perspicuo" è quella di: modo. relazione. qualità. quantità. Le porzioni di discorso comprese tra un parlante e quello successivo sono: le rotazioni. i poteri. i turni. le interruzioni. Al punto di rilevanza transizionale il parlante: non deve smettere di parlare. sceglie sempre il parlante successivo. deve smettere di parlare per dare modo al parlante successivo di iniziare il suo turno. non può scegliere il parlante successivo. I meccanismi di riparazione risolvono: le interruzioni. solo le interruzioni volontarie. il problema dei punti di rilevanza. le mosse conversazionali. Le regole del punto di rilevanza transizionale sono: 2. 3. 4. 5. Le repliche attese seguono a: i punti di rilevanza transizionale. le mosse convenzionali. le interruzioni involontarie. le mosse conversazionali. I tipi di dominanza in una conversazione sono: 2. 3. 4. 5. Il "Lei" è un pronome di: cortesia. dominanza. potere. solidarietà. Il "Tu" è un pronome di: cortesia. dominanza. potere. solidarietà. Il foreigner talk: è un atteggiamento razzista. è un normale atteggiamento del parlante verso uno straniero. si usa solo con gli immigrati. si usa anche tra parlanti della stessa lingua. Evitare le forme imperative è: un punto di rilevanza transizionale. buona educazione sociale. una massima di cortesia. un modo per interrompere il parlante. La scelta del toscano in Italia: e' un fatto comune a diverse nazioni. e' un fatto unico in Europa. e' simile alla scelta del francese in Francia. e' simile alla scelta del tedesco in Germania. La tarda unificazione nazionale italiana: non incide sulla lingua. incide poco sulla lingua. incide grandemente sulla lingua. fa preferire il piemontese al toscano. In Italia la capitale politica e quella linguistica: coincidono. non coincidono. coincidono al momento dell'Unità ma non dopo. non coincidono mai nella storia nazionale. Si può parlare di lingua e dialetto a partire dal: trecento. quattrocento. cinquecento. seicento. Fino al Quattrocento: ogni dialetto ha avuto la stessa possibilità del toscano di diventare lingua nazionale. solo alcuni dialetti selezionati potevano competere col toscano. non esiste letteratura dialettale. non esiste letteratura in italiano. Belli, Porta e Trilussa sono: scrittori di prosa del Trecento. poeti ermetici. poeti dialettali. i primi studiosi di dialettologia in Italia. La letteratura dialettale: termina nel Quattrocento. termina nell'Ottocento. e' ancora esistente. si estingue alla morte di Trilussa. I canti popolari appartengono alla letteratura dialettale: riflessa. introflessa. propriamente detta. spontanea. La letteratura dialettale riflessa si afferma pienamente nel: XV secolo. XIX secolo. XVII secolo. XIII secolo. Romanzo Criminale è un testo: che rifiuta il dialetto. scritto propriamente in dialetto. che precede la letteratura dialettale riflessa. che utilizza il dialetto qua e là. Il purismo: nasce con il fascismo. non esiste nell'Ottocento. nell'Ottocento ha valore patriottico, durante il fascismo discriminatorio. nell'Ottocento ha valore discriminatorio e durante il fascismo patriottico. Il purismo in epoca fascista: fallisce. riesce. ha periodi di alti e bassi. non esiste. I forestierismi: durano sempre nel tempo. sono sempre di breve durata. non esistono in italiano. durano finchè vengono utilizzati dai parlanti. Grattacielo (da Skyscarper) è: un prestito di lusso. un calco semantico. un calco traduzione. un forestierismo ottocentesco bandito dai piemontesi. Quando una parola passando in un'altra lingua cambia significato abbiamo: un prestito di lusso. un calco semantico. un calco traduzione. un calco tradotto. Quando una parola passando in un'altra lingua viene tradotta alla lettera abbiamo: un prestito di lusso. un calco semantico. un calco traduzione. un calco tradotto. Ebook è un prestito: di lusso. di necessità. non è un prestito. di consumo. Email è un prestito: di lusso. di necessità. non è un prestito. di consumo. Smart working è un prestito: di lusso. di necessità. non è un prestito. di consumo. Quando il mutamento semantico varia per innalzamento: la parola sale nel grado sociale che designa. la parola scende nel grado sociale che designa. la parola resta immutata ma si pronunicia più alta di tono. non esiste il mutamento semantico nei prestiti. I prestiti da altre lingue: non sono mai riconoscibili in italiano. sono sempre riconoscibili in italiano. variano a seconda del tempo. non esistono. Ad oggi il numero più alto di prestiti in italiano (6.292 totali) viene da: inglese. francese. tedesco. spagnolo. La parola "giacobino" entra in italiano: dal francese nel Cinquecento. dall'inglese nel Settecento. dal francese nel Settecento. dallo spagnolo nel Cinquecento. La parola "cioccolato" entra in italiano: dal francese nel Cinquecento. dallo spagnolo nel Cinquecento. dal francese nel Settecento. dall'inglese nel Novecento. La parola "brio" entra in italiano: dal francese nel Cinquecento. dallo spagnolo nel Cinquecento. dal francese nel Settecento. dall'inglese nel Novecento. La parola "radicale" entra in italiano: dal francese nel Cinquecento. dall'inglese nel primo ottocento. dal francese nel Settecento. dallo spagnolo nel Cinquecento. La parola "mandolino" viene esportata in francese, inglese e tedesco nel secolo: XV. XVI. XVII. XVIII. La parola "mafia" viene esportata in europa nel secolo: XV. XVII. XIX. XVIII. La parola "violino" viene esportata in Europa (tedesco, svedese..) nel secolo: XV. XVII. XIX. XX. I prestiti tra lingue: avvengono sempre contemporaneamente. possono essere a loro volta ri-esportati in terze lingue. quando entrano in una lingue non vengono più esportati al di fuori. si verificano solo in epoche di guerre e rivoluzioni. Gli studi sulla lingua parlata si avviano nel secolo: XIX. XVIII. XV. XX. La varietà è: una caratteristica intrinseca della lingua. inesistente in alcune lingue. inesistente in italiano ma presente in altre lingue. una caratteristica estrinseca della lingua. La cultura: da sempre è appannaggio dei nobili e dei ricchi. per secoli è stata solo appannaggio dei chierici. appartiene alle masse popolari dal Cinquecento in poi. esclude il mondo clericale e nobiliare. Il prefisso dia- in greco vuol dire: senza. con. attraverso. per. Le varietà diastratiche sono: anagrafiche. sociali. geografiche. personali. L'errore è: uno sbgalio commesso solo da incolti. una deviazione dalla norma. un qualcosa che non vale la pena studiare. comune nella classi clericali dopo il Cinquecento. La lingua italiana viene normata nel secolo: XVIII. XV. XVI. XIX. Le varietà diatopiche sono: anagrafiche. sociali. geografiche. personali. Le isoglosse sono: linee di demarcazione che idividuano i vari dialetti. linee che dividono gli strati sociali nel parlato. linee che separano unicamente i dialetti locali in un stessa regione. linee che dividono i registri linguistici quotidiani. In italia abbiamo dialetti regionali. Quanti sono: 10. 30. 20. 15. Le varietà diafasiche sono di tipo: personale. geografico. culturale. regionale. Il passaggio da un registro linguistico ad un altro si chiama: Langue switching. Code switching. Speaker switching. Fast switching. Il dialetto di koinè identifica: un'area dialettale (nord, centro, sud). una parlata locale (Messina, Catania,Palermo). una regione dialettale (Lombardia, Veneto, Liguria). una parlata gergale locale (quartieri cittadini). La forma più alta di lingua standard è: italiano parlato formale. italiano parlato informale. dialetto di koinè. italiano scritto. Il registro più basso nella scala è quello: popolare. familiare. aulico. Basso-Plebeo. Il registro più alto nella scala è quello: popolare. colto. aulico. formale. Il termine diafasico vuol dire: differenza nello stile. differenza nel tono. differenza nelle fasi. differenza nello status sociale. Il concetto per cui ogni parlante può utilizzare tutti i registri a seconda dei contesti è: diglossìa. bilinguismo. mistilinguismo. dilalìa. La diglossìa in Italia si verifica nei parlanti: umbri. toscani. centro-meridionali. settentrionali. Il mistilinguismo: si verifica solo al centro-nord. è tipico della Toscana. è comune a tutta Italia. si verifica solo al Sud e nelle isole. Dal latino volgare nasce: tutta la varietà di dialetti italiani. l'italiano standard. il latino classico. solo il toscano. Il dialetto è: una variante di pari dignità rispetto altoscano. un qualcosa di negatico e plebeo. un concetto che non esiste. una degenerazione dell'italiano standard. La dizione italiana: esiste solo al centro nord. esiste solo in toscana. non viene parlata in nessun luogo ma studiata appositamente. esiste solo al centro sud. Il tardo latino parlato è detto: latino classico. latino vecchio. latino grezzo. latino volgare. La branca della linguistica che studia i dialetti si chiama: dialettofonia. dialettistica. dialettica. dialettologia. Ogni dialetto avrebbe potuto diventare lingua standard. Quando?. tra Cinquecento e Settecento. nel XX secolo. nel II secolo. tra Trecento e Cinquecento. La dialettologia studia: i dialetti italiani. il dialetto di koinè. la dizione precisa. i vocabolari dialettali. I vocabolari dediti a correggere il dialetto sono quelli di: prima generazione. seconda Generazione. terza generazione. quarta generazione. I vocabolari stilati da interessati e esperti di lingua non accademici sono quelli di: prima generazione. seconda Generazione. terza generazione. quarta generazione. I vocabolari stilati da linguisti di professione in ambito accademico sono quelli di: prima generazione. seconda Generazione. terza generazione. quarta generazione. L'ambito della linguistica che si occupa della relazione grammaticale tra gli elementi è: fonetica. morfologia. sintassi. lessico. L'ambito della linguistica che si occupa dello studio dei suoni del linguaggio è: fonetica. morfologia. sintassi. lessico. L'ambito della linguistica che studia le relazioni tra frasi all'interno del periodo è: fonetica. morfologia. sintassi. lessico. La fonetica che classifica i suoni in base al modo di articolazione è quella: descrittiva. prescrittiva. storica. fonica. La fonetica che classifica i suoni in base al grado di articolazione è quella: descrittiva. prescrittiva. storica. fonica. Individuare la definizione corretta: i fonemi di tutte le lingue sono uguali. non esistono fonemi uguali in due lingue diverse. I fonemi di una lingua non necessariamente corripsondono a quelli di un'altra. esistono fonemi uguali solo in due lingue sorelle. I suoni prodotti con le corde vocali e le laringe in vibrazione sono: sordi. vibrati. sonori. fonici. Il fonema /t/ è: sonoro. sordo. semivocalico. inesistente in IPA. L'AFI è: alfabeto fonico indipendente. associazione fonetica internazionale. alfabeto fonematico internazionale. alfabeto fonetico internazionale. I fonemi dell'italiano sono: 10. 50. 45. 30. Quando produciamo un suono vocalico l'aria: incontra occlusione. incontra frizione. non incontra occlusione né frizione. incontra sia occlusione che frizione. Le vocali per definizione sono sempre: sonore. sorde. chiuse. occlusive. Se la lingua è sointa verso la parte anteriore della cavità orale avremo vocali: procheile. aprocheile. sorde. anteriori. Le vocali non labializzate sono definite: procheile. aprocheile. sorde. anteriori. Le vocali toniche dell'italiano sono: 5. 7. 4. 3. Le vocali toniche medio alte in italiano sono: e ed o aperte. a ed u. e aperta e a. e ed o chiuse. Le vocali toniche alte in italiano sono: i ed u. a ed u. e aperta e a. solo le sorde. Le vocali non accentate in italiano sono definite: anteriori. afone. atone. aprocheile. Le vocali atone in italiano sono: 4. 5. 6. 7. Lo schwa è una vocale: presente in italiano e nei dialetti. presente in italiano ma non nei dialetti. presente nei dialetti ma non in italiano. assente in italiano e nei dialetti. / J / e /W/ in italiano: non esistono. sono vocali. sono consonanti. sono semivocali. Nella parola "Puoi" si trova un: dittongo. trittongo. iato. nesso consonoantico. I dittonghi formati da semivocale + vocale sillabica sono. ascendenti. discendenti. trittonghi. dittonghi tonici. La fase di pronuncia consonantica che decide la lunghezza della consonante è detta: impostazione. tenuta. rilascio. appoggio. la fase di pronuncia consonantica in cui gli organi di fonazione si dispongono è detta: impostazione. tenuta. rilascio. appoggio. I nessi consonsonantici in italiano si possono trovare: solo al centro di parola. sia al centro che a fine parola. sia a inzio che a fine parola. solo a inizio e in mezzo alla parola. /p/ e /b/ in italiano sono consonanti: occlusive palatali. fricative alveodentali. occlusive bilabiali. liquide palatali. /t/ e /d/ in italiano sono consonanti: occlusive palatali. occlusive alveodentali. occlusive bilabiali. liquide palatali. Le consonanti /k/ e /g/ in italiano sono: occlusive palatali. occlusive alveodentali. liquide alveodentali. occlusive velari. In italiano le fricative alveodentali sono: /s/ e /c/. /z/ e /n/. /m/ e /n/. /s/ e /z/. Il sermo rusticus latino è quello parlato: nell'esercito. nelle province. dagli scrittori. nelle campagne. Il sermo provincialis latino è quello parlato: nell'esercito. nelle province. dagli scrittori. nelle campagne. L'italiano nasce dal latino: di Cicerone. parlato. scritto dai poeti. parlato a Roma ma non nelle province. Nel corso dei secoli la lingua latina parlata: resta invariata. varia solo nella sintassi ma non nel lessico. muta esattamente come l'italiano e le altre lingue. si cristallizza sul lessico ciceroniano. Tra Giulio Cesare e la caduta dell'Impero passano circa: 100 anni. 200 anni. 1000 anni. 500 anni. Per ricorstruire la lingua latina parlata gli studiosi si sono avvalsi: degli scrittori tardi. dell'esame comparativo. delle fonti di Ovidio e Seneca. delle commedie. In sesnso diacronico "latino volgare" indica: i diversi livelli di scrittura tra Cicerone e Seneca. gli usi della tarda latinità. il latino parlato contemporaneamente nelle privince e dall'esercito. il latino parlato nelle campagne al tempo di Cicerone. Il latino volgare: non modifica mai i significati delle parole rispetto al classico. non ha in nessun caso parole uguali al latino classico. in alcuni casi sposta i significati rispetto al latino classico. non esiste nel parlato quotidiano di Roma. Il latino volgare: viene influenzato da quallo classico. non ha in nessun caso parole uguali al latino classico. non viene mai influenzato da quello classico. è uguale a quello classico ma parlato dal popolo. Il latino volgare: non ha rapporti con il latino cristiano. deve modifiche sostanziali all'avvento del cristianesimo. non viene mai influenzato da quello classico. cambia completamente con il cristianesimo. Lo schema A non B appartiene a: Catacomba di Commodilla. Appendix Artici. Appendix Probi. Iscrizione San Clemente. Le parole errate contenute nell'Appendix Probi: sono confluite solo in parte nelle lingue romanze. nessuna è confluita in italiano, solo in altre lingue romanze. sono tutte entrate nella lingue romanze. sono cadute in disuso prima dell'avvento delle lingue romanze. L'equivalente errato del latino classico "auris" nell'Appendix Probi è: Orricla. Orica. Oricla. Auricularis. L'equivalente errato del latino classico "vetulus" nell'Appendix Probi è: Vechius. Veccus. Veclus. Veculus. l'influenza esercitata dalle lingue dei popoli germanici sul latino è detta: superstrato. sostrato. costrato. adstrato. Panca, federa e palla sono parole di origine: gotica. franca. longobarda. prototedesca. Albergo e guardia sono parole di orgine: gotica. franca. longobarda. prototedesca. Biondo, donna e cameriere sono parole di origine: gotica. franca. longobarda. prototedesca. L'influenza esercitata dalle lingue dei vinti su quella dei vincitori è detta: superstrato. sostrato. costrato. adstrato. L'influenza su una lingua esercitata dai popoli confinanti è detta: superstrato. sostrato. costrato. adstrato. L'evoluzione fonetica che non viene condizionata da fonemi attigui si chiama: evoluzione fonetica autonoma. evoluzione fonetica non indotta. evoluzione fonetica spontanea. evoluzione fonetica indipendente. L'accento latino è di tipo: musicale. qualitativo. fonico. tonale. Il td è il: Testo Didattico. Titolo dominante. Tratto Distante. Tratto Distintivo. Il TD della quantità in latino classico è: pertinente. tonale. ridondante. roboante. Le vocali toniche in latino classico sono: 7. 9. 10. 5. In latino classico a determinare il significato delle parole è: la qualità dell'accento. la quantità dell'accento. la tonalità dell'accento. la sillaba chiusa. In epoca classica le vocali lunghe vengono pronunciate: più aperte. più chiuse. uguali a quelle brevi. più velocemente. Nel passaggio dal latino classico a quello tardo (volgare) le vocali brevi in sillaba aperta: si allungano. s abbreviano. si mantengono. scompaiono. Nel passaggio dal latino classico a quello tardo (volgare) le vocali lunghe in sillaba aperta: si allungano. si abbreviano. si mantengono. scompaiono. Nel passaggio dal latino classico a quello tardo (volgare) le vocali lunghe in sillaba chiusa: si allungano. si abbreviano. si mantengono. scompaiono. Nel passaggio dal latino all'italiano la e chiusa nasce dalla fusione di: i aperta + e aperta. e chiusa + e aperta. i chiusa + i aperta. i aperta + e chiusa. nel passaggio dal latino all'italiano la o chiusa nasce dalla fusione di: u aperta + o chiusa. e chiusa + e aperta. u chiusa + u aperta. u aperta + o aperta. Il sistema vocalico tonico derivato dal latino in area sarda prevede: 4 vocali. 6 vocali. 7 vocali. 5 vocali. il sistema vocalico tonico derivato dal latino in area lucana orientale prevede: 4 vocali. 6 vocali. 7 vocali. 5 vocali. Nel passaggio dal latino all'italiano e breve ed o breve in sillaba aperta: monottongano. non dittongano. dittongano. si chiudono. nel passaggio dal latino all'italiano e breve ed o breve in sillaba chiusa: si annullano. non dittongano. dittongano. si chiudono. Il dittongo latino più ressitente alla monottongazione è: au. ai. ae. oe. Il dittongo latino OE in italiano: non monottonga. monottonga in o aperta. monottonga in e chiusa. scompare del tutto. Quando monottonga, AU diventa: non monottonga mai. o aperta. e chiusa. a. Il dittongo latino AI: già al tempo di Paluto non si pronuncia più. diventa e chiusa in sillaba aperta. diventa ie in sillaba chiusa. non monottonga mai. la prova della fiorentinità della lingua italiana si può riscontrare in: Metafonesi napoletana. Metafonesi di a. Anafonesi. Metafonesi soranoreatina. In base all'anafonesi: e chiusa diventa a ed o chiusa diventa i. e aperta diventa ie ed o aperta diventa uo. e chiusa diventa i ed o chiusa diventa u. e aperta diventa i ed o aperta diventa uo. La canzone Ciuri Ciuri mostra esempi di: metafonesi napoletana. metafonesi di a. anafonesi. Metafonesi Centro-Meridionale. La canzone Le radici ca tieni mostra esempi di: metafonesi napoletana. metafonesi di a. anafonesi. Metafonesi Centro-Meridionale. La metafonesi avviene sempre davanti alle vocali latine: U lunga ed O breve. U breve e I lunga. O breve ed E breve. U chiusa e O aperta. Nel dialetto napoletano abbiamo Viento, Muorto ecc a causa di: anafonesi. metafonesi. monottongazione. evoluzione fonetica spontanea. Per la metafonesi napoletana, O aperta davanti ad U breve finale latina diventa: OI. UO. AU. O chiusa. per la metafonesi sorano-reatina O aperta davanti ad U breve finale latina diventa: OI. UO. AU. O chiusa. La palatalizzazione di A avviene: nei dialetti dell'estremo nord. nei dialetti di Umbria e Sardegna. in Umbria, Toscana e Sicilia. in Umbria, Toscana e alcune zone del Nord. La metafonesi di a: è un fenomeno molto comune in italiano (toscano). è un fenomeno dialettale diffuso largamente in tutta Italia. è un fenomeno raro che si trova soprattutto in alcuni dialetti genovesi e campani. non esiste. La caduta di suoni all'inizio di una parola è: aferesi. sincope. epitesi. prostesi. Il passaggio da Illam abatissam a La badessa è un esempio di: apocope. discrezione sillabica. epitesi. discrezione dell'articolo. Il passaggio da Dominam a Donna è un esempio di: aferesi. sincope. epitesi. prostesi. La caduta delle vocali atone finale finali di parola è la: apocope. sincope. epitesi. prostesi. Il passaggio Quello albero > quell'albero è un caso di: apocope. elisione. sincope. epitesi. L'espressione Per iscritto è un caso di: apocope. sincope. epitesi. prostesi. I fenomeni di perdita di suono sono: Aferesi Sincope Apocope. Aferesi Sincope Prostesi. Epitesi Sincope Apocope. Apocope Prostesi Epentiesi. I fenomeni di aggiunta di suono sono: Aferesi Sincope Apocope. Aferesi Sincope Prostesi. Prostesi Epitesi Epentesi. Apocope Prostesi Epentiesi. Il passaggio Iohannes > Giovanni è un caso di: epentesi vocalica. epentesi consonantica. epitesi vocalica. epitesi consonantica. Il fenomeno che riguarda l'aggiunta di suoni in fine di parola (così che l'italiano non abbia terminazioni in consonante) è: epentesi vocalica. sincope. epitesi. prostesi. L'esito della B latina iniziale di parola in italiano è: variabile in V o C. invariata. variabile in G. variabile in K. L'esito della B latina iniziale di parola nei dialetti del sud Italia è: lenizione in V o raddoppiamento in BB. invariata. variabile in G. lenizione in V o Variabile in K. L'esito della L latina iniziale di parola in italiano è: variabile in V o C. invariata. variabile in G. variabile in K. G occlusiva velare sonora latina in italiano: diventa gutturale davanti a E. diventa gutturale davanti a I. diventa palatale davanti a I ed O. diventa palatale davanti a E ed I. S sorda antevocalica latina in italiano: si sonorizza davanti a p. si sonorizza davanti a b. resta sorda. resta sorda davati a m. J semivocale latina in italiano: diventa G gutturale (gatto). diventa K (cane). diventa G palatale (gioco). diventa C palatale (cena). G intervocalica latina in italiano: si rafforza davanti a e ed i toniche. si indebolisce davanti a ad E ed I toniche. si raddoppia davanti ad E ed I toniche. si indebolisce davanti ad E ed I atone. F intervocalica latina: diventa G in italiano. era sconosciuta. si raddoppia davanti ad E ed I toniche in italiano. si scempia davati a E. La lenizione romanza prevede: la sonorizzazione delle fricative alveodentali. il raddoppiamento di G davanti a E ed I. la sonorizzazione delle esplosive sorde intervocaliche. lo scempiamento delle sorde doppie. La V latina intervocalica: resta invariata. doventa B. raddoppia in VV. scompare. Il nesso latino iniziale BL dà vita in italiano a: BR. VL. BJ. GJ. il nesso latino iniziale CL dà vita in italiano a: CJ. VJ. BJ. GJ. il nesso latino iniziale GR in italiano: dà vita a GJ. si conserva inalterato. varia solo davanti a -A-. varia in GJ solo davanti a -E-. Il nesso latino iniziale di parola TR. dà vita a TJ. si conserva inalterato. varia solo davanti a -A-. varia in GJ solo davanti a -E-. Quando la prima consonante si assimila alla seconda parliamo di assimilazione: progressiva. pregressa. regressiva. regressa. La trasformazione dal latino GD all'itliano DD in nessi consonantici interni di parola è un'assimilazione. progressiva. pregressa. regressiva. regressa. La trasformazione dal latino MN all'itliano NN in nessi consonantici interni di parola è un'assimilazione. progressiva. pregressa. regressiva. regressa. Negli anni '50 dopo Cristo: la S non si pronuncia più in finale di parola. la M si conserva, per poi perdersi e tornare di nuovo in finale di parola. la M finale di parola già non si pronuncia più. la T finale di parola si conserva. La -s finale di parola in latino: si perde al tempo di Quintiliano. si perde al tempo di Cicerone per poi rientare e cadere di nuovo. si conserva fino al III secolo. si perde in francese. Le vocali finali di parola latine sono: M, P, S, R. M, S, R, T. S, P, T. M, L, P, T. In latino i generi erano: 2. 3. 4. 5. In italiano i generi sono: 2. 3. 4. 5. Il neutro latino è confluito in italiano nella maggior parte in parole: femminili. neutre. maschili. indifferentemente in tutti i generi. Parole come bracci/braccia in italiano si spiegano: perché una è di derivazione popolare l'altra colta. perché derivano da maschili e femminili latini. perché risultano scritte in entrambi i modi nei testi latini. perché derivano da neutri latini. Il latino aveva: un numero. due numeri. tre numeri. quattro numeri. Il greco aveva: un numero. due numeri. tre numeri. quattro numeri. In italiano distinguiamo le funzioni logiche attraverso: casi, declinazioni, articoli. casi, preposizioni, genere. posizione della frase, casi, articoli. posizione della parola nella frase, articoli, preposizioni. La posizione della parola nella frase in latino è: libera. condizionata dal caso. condizionata dal genere. condizionata dal numero. I casi latini sono: 3. 4. 5. 6. La maggior parte delle parole italiane deriva dal caso latino: ablativo. accusativo. nominativo. vocativo. I nomi latini maschili e femminili uscenti al nominativo e al genitivo in -us appartengono alla declinazione: quarta. seconda. terza. quinta. Alla quinta declinazione latina appartengono: quasi tutti nomi neutri. quasi tutti nomi femminili. tutti nomi maschili. solo nomi neutri. Il caso latino che ci permette di individuare la declinazione di appartenenza di un nome è: nominativo. accusativo. ablativo. genitivo. Quando un nome cambia genere o numero nel passaggio dal latino all'italiano parliamo di: metaplasma. tetraplasmo. metaplasmo. etaplasma. I nomi degli alberi in latino: sono maschili e restano maschili in italiano. sono femminili e restano femminili in italiano. sono neutri e diventano maschili in italiano. sono femminili e diventano maschili in italiano. Folia in latino è: il plulare neutro di folius. il plurale femminile di folia(m). il singolare neutro si foliis. il plurale neutro di folium. I nomi italiani derivano quasi tutti dal caso latino: dativo. accusativo. ablativo. genitivo. La declinazione che ci permette di capire da quale caso latino derivano i nomi italiani è la: quarta. seconda. terza. prima. I nomi "moglie" e "ladro" in italiano derivano: dall'accusativo latino. dal dativo latino. dal nominativo latino. dall'ablativo latino. I nomi "drago" e "uomo" in italiano derivano: dall'accusativo latino. dal dativo latino. dal nominativo latino. dall'ablativo latino. La lingua latina: aveva articoli come il greco e l'ebraico. usava l'articolo Illum ma non Unum. aveva una declinazione per l'articolo Illum. non aveva articoli. Ille in latino era: articolo. aggettivo qualificativo. aggettivo o pronome dimostrativo. aggettivo numerale. Unum in latino era: articolo. aggettivo qualificativo. aggettivo o pronome dimostrativo. aggettivo numerale. L'articoloide è: la forma intermedia dell'articolo tra il latino classico e quello tardo. la forma intermedia dell'aggettivo numerale tra il latino classico e quello tardo. la forma intermedia tra gli aggettivi latini e l'articolo italiano. l'articolo Lo in italiano antico. L'artciolo italiano IL viene da: l'italiano antico ILLO. l'italiano antico LO. il latino ILLUD. il latino ILLAM. L'articolo italiano LO viene da: Illud. Illam. Illum. illus. La norma Grober prevede a inizio di frase l'uso di: EL. IL. UN. LO. la norma Grober prevede dopo parola terminante in consonante l'uso di: EL. IL. UN. LO. la norma Grober prevede dopo parola terminante in vocale l'uso di: UN. IL. UNA. LO. La palatalizzazione di A in E nella formazione di LE da ILLAS è dovuta a: caduta di M finale dell'accusativo. caduta di S finale del nominativo plurale. caduta di S finale dell'accusativo plurale. caduta di M finale del vocativo singolare. Il pronome Tu italiano deriva: dall'accusativo di terza persona plurale latina equivalente. dal nominativo di seconda persona singolare latino equivalente. dall'ablativo di prima persona plurale del pronome latino. dal dativo del pronome relativo latino. Nel passaggio da NOS a NOI (latino -italiano): la -s finale si è labializzata. la - s finale si è arrotondata. la -s finale si è palatalizzata. la -s finale è caduta. Ella (it) deriva dal latino: Ellam. Illad. Illam. Illas. I pronomi clitici sono: tonici. fonici. atoni. accentati. Il latino classico corrispondente a VOSTRI (it) era: VESTER. VOSTER. VETERI. VOSTRUM. Il latino volgare corrispondente a VOSTRI (it) era: VESTER. VOSTER. VETERI. VOSTRUM. Loro (it) deriva dal latino: ILLI. LORUS. ILLORUM. ILLIC. Quale in italiano è un pronome: variabile. invariabile. irrilevante. mutevole. Che (it) deriva dal latino: QUID. QUOD. QUEM. QUE. CUI latino che ha dato origine al CUI italiano era un: nominativo. accusativo. ablativo. dativo. Quando si parla di contributo del popolo sulla formazione della lingua italiana si intende: ceto medio del Nord italia. popolo toscano contadino. ceto medio Toscano. Popolo Siciliano. Gramsci sosteneva che: l'omologazione linguistica popolare andava forzata. non era possibile omologazione linguistica. la lingua del popolo era irrilevante per la formazione dell'italiano. il livellamento linguistico si sarebbe raggiunto naturlamente. Il vero mezzo di diffusione della lingua italiana presso la popolazione fu: il giornale. la televisione. il cinema. la radio. Biffare in termini notarili medievali voleva dire: firmare un atto. registrare un contratto privato. riempire gli spazi bianchi contro le contraffazioni. far firmare alle parti in causa gli atti pubblici. I Memoriali Bolognesi sono: testi di mercanti. raccolte di poesie popolari. atti di vendita dei mercanti. atti notarili. I primi memoriali bolognesi di cui abbiamo i testi risalgono al: 1234. 1265. 1321. 1411. Il mercante in epoca medievale è illetterato. Ciò vuol dire: che non sa scrivere né leggere. che sa leggere ma non scrivere. che non conosce le lettere dell'alfabeto. che non conosce il latino. I libri di famiglia sono scritti: in latino. in italiano contemporaneo. in volgare. in un misto di latino e volgare. Colui che legge per divertimento e scrive per lavoro in epoca medievale è: il notaio. il mercante. il popolo. il clero. Il mercante in epoca medievale: conosce solo il latino. conosce solo il volgare. non sa leggere. spesso conosce le lingue straniere. I trattati scientifici in Italia, fino al Rinascimento: non esistono. sono scritti in volgare. sono scritti in latino. sono scritti in greco. Galileo Galilei: non approva i prestiti latini e greci nel linguaggio scientifico italiano. approva i prestiti latini e greci nel linguaggio scientifico italiano. non si esprime in merito ai prestiti dal latino e greco. scrive trattati scientifici solo in latino. La lingua italiana nasce come lingua: amministrativa. burocratica. letteraria. legislativa. Notai e avvocati: furono da subito favorevoli all'uso del volgare nelle cancellerie. rifutarono l'uso del volgare all'inizio perché non lo ritenevano all'altezza degli atti notarili. rifutarono l'uso del latino all'inizio perché non lo ritenevano all'altezza degli atti notarili. rifutarono l'uso del volgare all'inizio perché andava contro i propri interessi fraudolenti verso il popolo. La legge di Emanuele Filiberto in Piemonte sull'uso del volgare nei tribunali risale al: 1860/61. 1360/61. 1560/61. 1760/61. Fino al Settecento l'istruzione superiore in Italia è: in volgare. in greco. in latino. in latino e volgare misto. La legge Casati risale al: 1859. 1856. 1956. 1881. La Bibbia di Gutrenberg viene stampata: a Berlino nel 1445. a Magonza nel 1356. a Berlino nel 1902. a Magonza nel 1456. Gli INCUNABOLI sono: le prime Bibbie in volgare. i primi testi a stampa del Quattrocento. i primi libri in latino manoscritti nel medioevo. le copie della Bibbia redatte dai chierici nel Quattrocento. Il Parsons Fragment: è il primo testo a stampa in latino. è il primo testo a stampa in italiano. non si può considerare il primo testo a stampa italiano a causa dei dubbi su data e luogo di stampa. non si può considerare il primo testo a stampa italiano a causa dei dubbi sul testo che vi è riportato all'interno. Il testo che recita "Se pareba boves, alba pratalia araba…" appartiene a: Placito Capuano. Indovinello Veronese. Breve de Inquisitione. Catacomba di Commodilla. L'indovinello veronese viene scoperto nel: 1924. 1923. 1922. 1927. L'indovinello veronese (individuare la risposta corretta): costituisce la prima attestazione di scrittura in volgare italiano. non si può ancora considerare scritto proprimente in volgare italiano. viene scoperto nel 1934. rispetto al Placito capuano è successivo di 300 anni. Nell'indovinello veronese: l'autore della frase latina e mista di volgare è lo stesso. gli autori delle due frasi sono diversi. non si può stabilire se gli autori siano uno o più per le due frasi (latina e mista volgare). gli autori sono sicuramente due. Versorio, nell'Indovinello veronese è: dialettismo meridionale. latino volgare. dialettismo settentrionale. latino classico. Alba nell'Indovinello veronese pè: dialettismo meridionale. latinismo. dialettismo settentrionale. italiano arcaico. La -s finale di boves nell'Indovinello veronese è: dialettismo meridionale. tipicamente latina. dialettismo settentrionale. influsso spagnolo. La soluzione all'Indovinello Veronese viene trovata da: un contadino. uno scrittore. un bibliotecario. una studentessa. L'Indovinello Veronese paragona la scrittura a: aratura. filatura della seta. preghiera. corsa. Il problema principale nell'individuare il senso di Se Pareba nell'Indovinello veronese deriva dal fatto che: non si conosce la traduzione dal latino. si tratta di un fenomeno diualettale meridionale non in uso a Verona. non si capisce se sia una parola unica o due. l'autore non è certamente lo stesso della frase latina sotto riportata. Non dicere ille secrita a bboce. Si tratta del testo contenuto in: Basilica di S. Clemente. Catacomba di Domitilla. Catacomba di Commodilla. Placito Capuano. Il graffito di Commodilla risale orientativamente al secolo: VI-VIII. VII-VIII. IX-X. V-VI. Nel graffito di Commodilla "secrita" si legge: segreto. screti. secreta. segreta. La cripta che ospita il graffito di Commodilla è quella dei santi: Pietro e Paolo. Commodilla e Domitilla. Felice e Astrutto. Felice e Adautto. Il graffito di Commodilla è: un fumetto. un atto giudiziario. una poesia. un avviso. "Secrita" nel graffito di Commodilla, significa: i segreti dei frati. i segreti del paese. le orazioni segrete. le cose segrete delle suore. Ille, nel graffito di Commodilla è: italiano antico. dimostrativo latino utilizzato come articolo. articolo utilizzato come dimostrativo latino. articolo di derivazione greca. Bboce, nel graffito di Commodilla è: italiano antico. dimostrativo latino utilizzato come articolo. un raddoppiamento usato per ricalcare il parlato. la corretta grafia di "Voce" nei manoscritti antichi. Il graffito di Commodilla, ricalca: il latino ecclesiastico. il parlato. il latino di Cicerone. il latino scritto Imperiale. Secrita nel graffito di Commodilla si legge Secreta perché. si tratta di una i breve latina. si tratta di una parola già italiana. si tratta di una parola derivata dal greco. si tratta di una i lunga latina. Il Placito Capuano risale al: 1960. 960. 870. 860. L'atto di nascita della lingua italiana è: Il graffito di Commodilla. L'affresco di San Clemente. Il graffito di Domitilla. Il Placito Capuano. Ciò che contraddistingue il Placito Capuano, insieme alla lingua è: la casualità della scrittura. il fatto di essere l'atto di un processo. l'intenzionalità della scrittura in italiano. l'intenzionalità della scrittura in latino. L'atto che contiene il Placito Capuano è una diatriba giudiziaria tra: Rodelgrimo e l'Abate di Montecassino. Attanasio e l'Abate di san Benedetto. Rodelgrimo e i testimoni dell'Abate. Il giudice e Attanasio. Le parole in italiano scritte nell'atto del Placito capuano vengono dette da: Rodelgrimo. I testimoni. Il giudice. L'abate di Montecassino. Il processo riportato nel Placito Capuano: si svolge in latino, è scritto in latino. si svolge in italiano, è scritto interamente in latino. si svolge in volgare, è scritto tutto in latino tranne le due righe dei testimoni. si svolge in volgare, è scritto tutto in latino tranne le parole di Rodelgrimo. Nel Placito Capuano, dal latino "sapio" deriva il dialettale: sacciu. so. sappo. sao. Nel Placito Capuano, d"ko" deriva da: che. quem. quom. quod. Nel Placito Capuano "Sancti Benedicti" è: latino pre-imperiale. latinismo. grecismo. italiano arcaico. I Placiti Campani successivi a quello Capuano: non esistono. sono due e risalgono al 963 a.C. sono tre e risalgono al 956 d. C. sono tre e risalgono al 963 d. C. L'affresco della Basilica di san Clemente si trova: a Napoli. a Roma. a Venezia. a Milano. L'affresco della Basilica di san Clemente è: precedente al Placito capuano. contemporaneo al Placito capuano. successivo al placito capuano. contemporaneo al Breve de Inquisitione. Il dialogo dell'affresco di san Clemente vede parlare in latino: Sisinnio e San Clemente. solo Sisinnio. solo Beno di Rapiza. solo San Clemente. Nell'affresco del miracolo San Clemente si trasforma in: un uccello. una pietra tonda. una colonna. Sisinnio. L'affresco di San Clemente riporta la scritta PGRF, vuol dire: Per grazia ricevuta feci (fare). Per grazia ricevuta feci io. Per grande e rispettata fede. Pro gratis et respecto fidem. L'affresco di san Clemente viene commissionato da: Sisinnio. Albertello. Gosmari. Beno. La datazione orientativa dell'affresco di San Clemente è: circa 1300 a. C. circa 45 a. C. circa 1130 d. C. circa 1230 d. C. Ego Beno de Rapiza cum Maria uxor mea pro amore Dei et Beati Clementi(s) PGRF. Questa scritta compare: nel Breve de Inquisitione. nel De vulgari eloquentia. nel Placito Capuano. nell'affresco di San Clemente. San Clemente, nell'affresco a lui dedicato dice: Duritiam cordis vestris saxa traere meruistis. Sao ko kelle terre per kelle fini que ki contene. Falite dereto co lo palo, Carvoncelle. Pro amore Dei et beati Clementis PGRF. Carboncello, Gosmari e Albertello sono: i tre giuudici del placito capuano. i tre testimoni dell'atto giudiziario del placito capuano. i frati della catacomba di Commodilla. i servi di Sisinnio nell'affresco di San Clemente. La storia della lingua italiana è strettamente collegata: alla geopolitica. alla letteratura provenzale. alla letteratura nazionale. ai primi linguisti di professsione, attivi nel Medioevo. I primi a interessarsi di linguistica in Italia furono: i letterati. gli accademici. i ricercatori. i linguisti dell'Ottocento. Prima di Dante: la letteratura in volgare è solo in latino volgare. la letteratura in volgare non esiste. la letteratura in volgare esiste ma non si registrano momenti significativi di elevazione a lingua letteraria. il volgare letterario è già pienamente formato. La definizione: Dux nostri eloquii volgari viene data: da Dante a Petrarca. da Petarca a Boccaccio. da Patrerca a Dante. da Boccaccio a Dante. Secondo Dante: italiano, Oc e Oil derivano dal latino. le lingue romanze non esistono. il latino classico deriva dalle parlate romanze. il latino classico era parlato nelle province di Roma. La teoria della nascita delle diverse lingue dal mito biblico della Torre di Babele: non è sostenuta dai letterati italiani. viene approvata come reale nel Cinquecento. viene riconosciuta come vera da Dante e fino al XVIII secolo. viene riconosciuta come vera da Dante e fino al XVI secolo. Nel corso del Quattrocento il De vulgari eloquentia: non viene preso in considerazione perché è in latino. influenza tutti gli scrittori umanisti. influenza solo il pensiero di Bruni. non è ancora stato ritrovato e non se ne conosce l'esistenza. Nel corso del XV secolo l'italiano: viene visto come una degenerazione del latino che invece era perfetto. viene visto come una lingua senza possibilità. viene visto come lingua alla base del mito di Babele. viene letto solo negli scritti di Dante. La teoria secondo cui nell'antica Roma si parlava latino (livello alto) e volgare italiano (livello basso) è detta: pseudobruniana. pseudobembiana. protobruniana. parabruniana. Nel Quattrocento lo studioso che attribuì grande peso alle influenze barbariche nella nascita dell'italiano fu: Leonardo Bruni. Biondo Flavio. Pier delle Vigne. Gian Giorgio Trissino. La teoria dell'etrusco fu ideata da: Giambullari. Castelvetro. Dante. Cittadini. Giambullari idea la sua teoria sulla lingua italiana nel secolo: XV. XVI. XVII. XVIII. Secondo Pier Francesco Giambullari: il latino deriva dall'etrusco. il toscano deriva dall'etrusco. l'etrusco deriva dal latino. i barbari hanno contaminato la lingua latina classica. Castelvetro porta avanti le teorie di Bruni nel secolo: XV. XVI. XVII. XVIII. Il primo a dare la definizione di Lingua Latina Vulgare fu: Giambullari. Castelvetro. Dante. Cittadini. Castelvetro riprende una teoria di: Bruni. Dante. Giambullari. Biondo. Il primo a studiare la lingua sulle lapidi di epoca romana fu: Giambullari. Castelvetro. Dante. Cittadini. Cittadini studia le lapidi romane nel secolo: XV. XVI. XVII. XVIII. Il Trattato di Cittadini viene pubblicato nel: 1600. 1601. 1602. 1603. Grazie agli studi di Cittadini: si comprende che l'italiano non è una degenerazione del latino. si comprende che l'italiano è una degenerazione del latino. si intuisce il grande apporto dei barbari nella nascita del volgare italiano. si capisce che il latino volgare non esisteva. Il Giuramento di Strasburgo: rappresenta l'atto di nascita della lingua italiana. viene scoperto da Muratori. indica l'atto di nascita della lingua francese. viene respinto da Muratori. Il Giuramento di Strasburgo è stipulato: tra i successori di Ludovico il Pio. tra i successori di Carlo il Calvo. tra i successori di Ludovico il Germanico. tra i successori di Carlo Magno. Il giuramento di Strasburgo: è precedente al placito capuano. è successivo al Placito Capano. è contemporaneo al Placito Capuano. viene scoperto dagli studiosi dopo il Placito Capuano. Muratori cerca: il Giuramento di Strasburgo. la lingua intermedia. l'equivalente italiano del Giuramento di Strasburgo per dimostrare che la lingua intermedia non esiste. l'equivalente italiano del Giuramento di Strasburgo per dimostrare che la lingua intermedia esiste. Muratori pensa che: le lingue germaniche non abbiano avuto alcun peso sulla formazione dell'italiano. le lingue germaniche abbiano contribuito alla formazione dell'italiano. le lingue germaniche antiche non esistono. la lingua intermedia corrisponde all elingue germaniche dei barbari. Muratori: dimostra l'esistenza del volgare italiano attraverso il Giuramento di Strasburgo. dimostra l'esistenza del volgare italiano attraverso il Placito Capuano. non viene a conscenza della scoperta del Placito Capuano. conosce il Placito Capuano ma ne sottovaluta l'importanza. Gli studi di Muratori rislagono al secolo: XV. XVIII. XVI. XX. Raynouard: sostiene che la lingua intermedia sia l'italiano prima di Dante. sostiene che la lingua intermedia sia il provenzale. non crede nell'esistenza della lingua intermedia. sostiene che la lingua intermedia sia quella dei barabri corruttori del latino. Giuseppe Grassi: sostiene che i barbari corruttori del latino siano gli antenati degli austriaci che invadono il Lombardo-Veneto. sostiene che la lingua intermedia sia il provenzale. sostiene che la lingua intermedia sia l'italiano prima di Dante. sostiene che la lingua intermedia sia il latino volgare medievale. La teoria del sostrato è ideata da: Schlegel. Muratori. Ascoli. Raynouard. Donna de Paradiso è: un sonetto di Dante. una Lauda di Boccaccio. una Lauda di Jacopone. un Cantico francescano. Jacopone da Todi vive e scrive nel secolo: XI. XII. XIII. XIV. Jacopone da Todi scrive: prima di Dante. dopo Boccaccio. utilizzando Dante come modello linguistico. a cavallo tra Sette e Ottocento. Il Cantico delle Creature è: un sonetto di Dante. un Cantico di Francesco d'Assisi. una Lauda di Jacopone. un sonetto di Francesco Petrarca. Il Cantico delle Creature è stato composto nel: 1221. 1222. 1223. 1224. Francesco d'Assisi muore nel: 1223. 1224. 1225. 1226. Il Cantico delle Creature: prende a modello Dante. precede sia Dante che Jacopone. prende a modello Jacopone. prende a modello Petrarca. La maggior fioritura della poesia amorosa nel Duecento si ha: in Toscana. in Umbria. in Lazio. in Sicilia. Dante: legge le poesie dei siciliani in originale e le ammira. legge le poesie dei siciliani in originale e non le ammira. legge le poesie dei siciliani copiate dai toscani ma non lo sa. legge le poesie dei siciliani copiate dai toscani e lo sa. Le poesie della corte di Federico II che leggiamo oggi sono: originali. diverse da come le leggeva Dante. filtrate dai toscani. perdute tutte, anche le copie toscane. Dante Alighieri: non crede alla teoria della Torre di Babele. scrive il Convivio in latino. non termina il Convivio. scrive il De vulgari in volgare. Dante Alighieri: vuole elevare il volgare a lingua letteraria. non crede nelle potenzialità del volgare. scrive il Convivio in latino volgare. scrive il De vulgari in volgare. Dante Alighieri: ipotizza l'italiano come derivato dal latino. ipotizza il latino classico come derivato dall'italiano. non distingue la lingua d'Oc da quella d'Oil. termina il Convivio in latino. Il Convivio è scritto in: latino. volgare. un misto di latino e volgare. provenzale. Stai fresco! Si tratta di un modo di dire derivato da: Purgatorio, VIII. Paradiso, II. De vulgari eloquentia. Inferno, XXII. Il Bel Paese è un modo di dire che risale a: Dante. Petrarca. Boccaccio. Machiavelli. L'epistola napoletana viene composta da: Dante. Petrarca. Boccaccio. Machiavelli. L'importanza dell'epistola napoletana risiede nel fatto che: per la prima volta un napoletano del popolo scriva una lettera al fratello. viene scritta da un toscano in un dialetto elevato e aulico, letterario. viene scritta da un letterato in un dialetto colloquiale e vicino al parlato. viene scritta nel Cinquecento. L'epistola napoletana viene scritta intorno al: 1423. 1122. 1339. 1234. Il fenomeno per cui Boccaccio, nell'epistola napoletana inserisce dittonghi anche nelle parole che non lo richiedono si chiama: Metafonesi Napoletana. Ipercorrezione. Ipercorrettismo. Metafonesi Centromeridionale. Il De Vulgari Eloquentia di Dante: nel XV secolo è conosciuto solo in traduzione italiana. nel XV secolo è sconosciuto. nel XV secolo è di dubbia attribuzione. nel XV secolo non è apprezzato. Il De Vulgari Eloquentia di Dante: viene scoperto da Trissino nel XV secolo. viene scoperto da Trissino nel XVI secolo. viene scoperto da Bembo nel XV secolo. viene tradotto da Trissino nel XIV secolo. Nel Quattrocento: ci si preoccupa più del volgare che del latino. il volgare è molto apprezzato come lingua letteraria. il volgare viene screditato perché non può raggiungere i livelli del latino. il volgare non esiste. Leon Battista Alberti: crede nelle potenzialità letterarie del volgare. non crede nelle potenzialità letterarie del volgare. non utilizza mai latinismi quando scrive in volgare. ammette anche volgarismi non elevati nella letteratura. La Grammatichetta vaticana: ha un enorme successo. viene contestata da molti letterati. non è diffusa, anche perché manoscritta. ci è giunta in originale. Un codice apografo è: un originale. una copia da una copia. una copia da un originale. una copia non autorizzata. Leon Battista Alberti: si dice favorevole al volgare di Dante ma non di Boccaccio. rifiuta il volgare delle Tre Corone. rifiuta il fiorentino contemporaneo. rifiuta il toscano del Quattrocento. Il Certame Coronario risale al: 1444. 1432. 1441. 1423. Il Certame Coronario: fu un successo per i giudici. permise a Alberti di far valere le sue teorie. fu fatto fallire dal pubblico. fu fatto fallire dai giudici. La Raccolta Aragonese viene inviata da Lorenzo de'Medici a Federico d'Aragona nel: 1444. 1456. 1466. 1477. La collaborazione tra Bembo e Manuzio inizia nel: 1523. 1525. 1510. 1501. La prima opera stampata da Bembo e Manuzio è: il Canzoniere di Petrarca. la Commedia di Dante. Gli Asolani di Bembo. le Prose della volgar lingua di Bembo. Il titolo del Canzoniere stampato da Bembo e Manuzioè importante perché: richiama a Dante. evita grafie latineggianti. ammette grafie latineggianti. fu aggiunto nel secolo successivo. Bembo pubblica gli Asolani nel: 1505. 1525. 1544. 1512. Le Prose della Volgar lingua sono in: 6 libri. 4 libri. 3 libri. 5 libri. All'interno delle Prose di Bembo la Teoria delle Tre Corone è sostenuta da: Giuliano de'Medici. Ercole Strozzi. Carlo Bembo. Federico Fregoso. All'interno delle Prose di Bembo la Teoria che appoggia la prosa latina a scapito del volgare è sostenuta da: Giuliano de'Medici. Ercole Strozzi. Carlo Bembo. Federico Fregoso. All'interno delle Prose di Bembo la Teoria che rappresenta l'Umanesimo Volgare è sostenuta da: Giuliano de'Medici. Ercole Strozzi. Carlo Bembo. Federico Fregoso. Le Prose della Volgar lingua sono pubblicate nel: 1501. 1525. 1534. 1512. Quanto alla prosa volgare, Bembo predilige la lingua: del Bocaccio delle novelle. del Bocaccio della Cornice. di Petrarca. di Dante nella Vita Nova. La Teoria Cortigiana appartiene a: Castiglione. Bembo. Machiavelli. Trissino. Il Cortegiano viene pubblicato nel: 1525. 1501. 1538. 1528. Nel Cinquecento: non vi sono influssi fiorentini alla Corte Papale. non vi sono influssi fiornetini nella parlata romana. il romanesco è vicino al moderno napoletano. vi sono influssi fiorentini nella Corte Papale. La teoria italiana viene esposta da: Castiglione. Bembo. Machiavelli. Trissino. La Teoria Italiana si sviluppa nel secolo: XV. XVII. XVI. XIV. Trissino dà alle stampe: Il De vulgari eloquentia tradotto in italiano. Il Canzoniere insieme a Manuzio. Il De Vuolgari eloquentia in latino. La Commedia di dante. Il Castellano è stato scrittto da: Castiglione. Bembo. Machiavelli. Trissino. La Lettera a Vettori è stata scritta da: Castiglione. Bembo. Machiavelli. Trissino. La teoria che vuole la lingua letteraria basata sul fiornetino contemporaneo nel Cinquecento appartiene a: Castiglione. Bembo. Machiavelli. Trissino. Machiavelli: rifiuta il latinismi. usa una lingua contenente latinismi. appoggia la teoria di Bembo. modella il suo stile su Boccaccio. Il primo Vocabolario dell'Accademia della Crusca viene dato alle stampe nel: 1701. 1594. 1612. 1823. La stesura del primo Vocabolario dell'Accademia della Crusca inizia nel: 1621. 1612. 1590. 1591. La lingua di quale autore italiano viene scartata dagli accademici della Crusca: Petrarca. Tasso. Manzoni. Bembo. Rispetto a Bembo, gli accademici della Crusca: si distanziano nell'uso della lingua del Trecento. concordano nell'uso della lingua del Trecento. restano indifferenti alla lingua del Trecento. rifiutano il modello petrarchesco. Il Caffè e Il Monitore Napoletano sono: giornali del XVIII secolo. riviste del Novecento. opere poetiche di Bembo. raccolte delle poesie di Petrarca. Nel Settecento: tutti i campi del sapere sono già in volgare. l'italiano prende piede nella scienza ma il latino è ancora dominante. si usa unicamente il latino nella scienza. si usa solo l'italiano in letteratura e solo il latino nella scienza. I giornali del Settecento: sono appannaggio della sola aristocrazia. sono aperti alle novità della cultura basso-plebea. sono appannaggio del sottoproletariato urbano. sono l'espressione della fiorente classe borghese. Nel Settecento la maggior parte delle scuole elementari: utilizza il latino per l'insegnamento. utilizza l'italiano per l'insegnamento. utilizza i dialetti locali per l'insegnamento. appartiene solo ai chierici. L'Arcadia nasce nel: 1790. 1612. 1690. 1821. L'istruzione superiore in Italia si apre alla lingua italiana, che soppianta il latino, nel: primo Ottocento. secondo Seicento. tardo Cinquecento. secondo Settecento. Alessandro Manzoni di norma, in casa, parlava: fiorentino del ceto medio-alto. latino. francese e milanese. toscano di koiné. Il Vocabolario della lingua italiana secondo l'uso di Firenze è stato compilato da: Giorgini e Broglio. Manzoni. Ascoli. Carducci e Ascoli. Manzoni si reca personalmente a Firenze nel: 1840. 1861. 1823. 1827. L'anno in cui si concentra il maggior numero di scritti linguistici di Manzoni è il: 1840. 1861. 1868. 1827. Manzoni: appoggia la teoria bembiana delle Tre Corone. appoggia la teoria del sostrato di Ascoli. promuove il fiorentino parlato dai ceti medio-alti. rifiuta il toscano contemporaneo. L'idea che bisognasse forzare la popolazione a parlare italiano (fiorentino) appartiene a: Ascoli. i seguaci di Ascoli. Manzoni. i seguaci di Manzoni. Manzoni, rispetto al purismo si dice: contrario. favorevole. favorevole solo nel Lombardo-veneto. contrario solo nelle regioni dominate da stranieri. Graziadio Isaia Ascoli era: poeta. letterato. giornalista. glottologo. Ascoli, rispetto all'uso del fiornatino contemporaneo parlato dai ceti medio-alti è: favorevole. contrario. Neutrale. cambia idea nel corso dei suoi studi. Secondo Ascoli: bisognava forzare gli italiani a parlare italiano (toscano). bisognava diffondere la lingua italiana inviando maestri toscani in tutta Italia. la globalizzazione avrebbe portato da sé la lingua in tutta la nazione. i seguaci di Manzoni avevano ragione a estremizzarne le idee. La politica linguistica dell'Italia fascista: favoriva i francesismi. favoriva gli anglicismi. rifiutava i forestierismi. appoggiava solo i germanismi. Tra le primissime inziative per promuovere la lingua italiana in ambito fascista (1930) rientra: la stesura di una legge che vieta forestiersmi nelle sigle aziendali. la rimozione delle scene in lingua straniera dai film. la creazione di un vocabolario contro i dialetti. l'utilizzo del Lei al posto del Voi nelle conversazioni formali. Barbaro Dominio è: il titolo di un libro di Mario Monicelli. il titolo di un dizionario della lingua italiana di Giorgini. una raccolta di articoli dedicati al purismo linguistico composta da Paolo Monelli. il primo film sonoro italiano senza scene in lingua straniera. La legge che vieta l'utilizzo di parole straniere nelle insegne è del: 1939. 1930. 1923. 1940. L'istituzione fascista incaricata di vigilare sui forestierismi nella lingua italiana si chiamava: Accademia d'Italia. Accademia dell'italiano. Accademia fascista. Accademia italica. Bruno Migliorini: rifiutava completamente i forestierismi. era aperto ai forestierismi solo da lingue romanze. era aperto ai forestierismi utili. era aperto ai forestiersmi da lingue germaniche. Il movimento che in epoca fascista si occupava di pursimo nella lingua italiana si chiamava: neopurismo. neoitalianismo. neolinguismo. purismo fascista. In epoca fascista: l'uso del Voi è vietato. si cerca di sostituire il Tu con il Lei. si cerca di sostituire il Voi con il Lei. si cerca di sostituire il Lei con il Voi. Benedetto Coce: utilizzava abitualmente il Lei in contrasto al regime che chiedeva il Voi. non utilizzava mai il Lei. da napoletano continuò ad usare il Voi anche dopo l'inziativa fascista. Utilizzava sempre il Tu. L'uso del Lei in italiano risale al secolo: XX. XIX. XVI. XVII. L'intervento attraverso il quale Pasolini vuole risprire la questione della lingua risale al: 1982. 1967. 1964. 1954. Lo scopo del discorso di Pasolini sulla Questione della lingua è: un'analisi sociolinguistica della lingua italiana a lui contemporanea. capire come dobbiamo scrivere la letteratura. capire come uniformare la parlata nazionale. rinnegare Dante e Manzoni. Per Pasolini l'asse linguistico a lui contemporaneo è quello: Roma - Firenze. Milano - Torino. Milano - Napoli. Roma- Napoli. Quale tra queste caratteristiche non fa parte di quelle elencate da Pasolini come appartenente alla nuova lingua italiana: semplificazione sintattica. diminuzione dei tecnicismi. diminuzione dei latinismi. prevalenza dei tecnicismi. Il discorso di Pasolini sulla nuova questione della lingua viene accolto: da applausi. freddamente. da fischi ma anche da un fervido dibattito critico. da fischi e poi ignorato dai critici. Per Paolini gli unici scrittori in grado si utilizzare tutti gli stili narrativi sono: Gadda e Bufalino. sé stesso e Gadda. sé stesso e Manzoni. Calvino e Gadda. Secondo Pasolini scrittori come Moravia e Calvino: non sanno scrivere in italiano contemporaneo. si collocano su uno stile linguistico troppo elevato. si collocano su uno stile linguistico troppo basso. si collocano a metà tra lo stile medio e quello alto. Nel corso del XV secolo si occupano di nascita della lingua italiana: Bembo e Castiglione. Bruni e Biondo. Dante e Ascoli. Bembo e Machiavelli. Nel corso del XVIII secolo si occupa di nascita della lingua italiana: Machiavelli. Muratori. Migliorini. Bembo. L'accademia della Crusca stampa il primo vocabolario a inizio: cinquecento. quattrocento. seicento. ottocento. La linguistica applicata nasce: negli anni Ottanta del Novecento. negli anni Settanta - Ottanta dell'Ottocento. negli anni Cinquanta-Sessanta del Novecento. negli anni Venti dell'Ottocento. L'applicazione per scopi pratici di strumenti e teorie sviluppati in ambito teorico dalla linguistica si chiama: linguistica italiana. language planning. linguistica generale. linguistica applicata. La didattica delle lingue rientra nel campo della linguistica: generale. italiana. applicata. teorica. La lingua di cultura utilizzata in situazioni ufficiali al di fuori del dialetto è la: lingua tetto. lingua base. lingua letteraria. lingua giuridica. Il grigionese in Svizzera è: la lingua ufficiale parlata dall'1% della popolazione. la lingua che i linguisti hanno provato a proporre come sostituzione al romancio. la lingua tetto della Svizzera. una varietà di friulano. Il ceco e lo slovacco sono lingue: per elaborazione. per distanziamento. pianificate. giuridiche. Il serbo e il croato sono lingue: per elaborazione. per distanziamento. pianificate. giuridiche. Il sardo e l'italiano sono lingue: per elaborazione. per distanziamento. pianificate. giuridiche. Le varietà diverse dalla lingua standard con cui vengono confrontate anche se non hanno una letteratura di riferimento sono dette lingue: per elaborazione. per distanziamento. pianificate. giuridiche. Le varietà linguistiche molto simili tra loro divise per motivi politici o culturali sono dette lingue: per elaborazione. per distanziamento. pianificate. giuridiche. Rispetto agli anni Settanta del Novecento, oggi: l'italiano è rimasto pressoché invariato. l'italiano è cambiato anche e soprattutto a causa della tecnologia e della globalizzazione. l'italiano è cambiato solo nei tecnicismi scientifici. l'italiano non è cambiato in quanto a errori ortografici e sintattici dei parlanti. Tra gli errori più frequenti commessi dagli scriventi contemporanei non compare: la confusione in merito all'utilizzo corretto dell'apostrofo. la confusione in merito all'utilizzo della H davanti ad A ed O. la confusione tra congiuntivo e indicativo. la confusione nell'uilizzo delle doppie. Tra le cause legate agli errori più frequenti nello scrivente italiano contemporaneo non compare: la scuola. il divario tra nord e sud. i social. la lettura dei giornali. L'errore legato ai pronomi femminili nell'italiano contemporaneo consiste nel: attribuire il pronome LE a nomi maschili. attribuire il pronome GLI a nomi femminili. attribuire pronomi singolari a nomi plurali. attribuire pronomi plurali a nomi singolari. Il congiuntivo, tra gli errori più frequenti nell'italiano contemporaneo viene sostituito dal modo: indicativo. participio. condizionale. gerundio. Il linguaggio dell'odio, nell'italiano contemporaneo è supportato in maggior misura: dai giornali. dai social network. dal cinema. dalla radio. Le meccaniche più sottili legate al linguaggio dell'odio constano oggi: in cyber bullismo. nell'utilizzo dei social. nell'uso di parole apparentemente inoffensive se decontestualizzate ma utilizzate in maniera discriminatoria. nell'uso di parole apparentemente offensive se decontestualizzate ma utilizzate in maniera non discriminatoria. Il principale problema legato agli anglicismi oggi nella lingua italiana è: che si utilizzano da pcohi anni. che si utilizzano per lo più a sproposito, senza conoscerne il vero significato. che si utilzzano troppo poco. che sono tutti prestiti di lusso e mai di necessità. Sin dagli anni Cinquanta una grande influenza sulla lingua italiana (e sull'utilizzo di anglicismi) viene da: cinema. radio. televisione. letteratura. La parola "tronista" nella lingua italiana contemporanea è: non attestata dai vocabolari. un forestierismo. un neologismo. inesistente a livello formale. Dal latino volgare si formano: l'italiano e il toscano, da cui poi nascono i dialetti. i dialetti meridionali ma non quelli centrosettentrionali. tutti i dialetti, tra cui poi viene scelto il toscano come standard. solo i dialetti centrali, come il toscano. Di norma la tradizione letteraria del dialetto è: modesta o nulla. sempre inesistente. abbondante. nata dopo la standardizzazione del toscano. Il termine che indica una qualunque varietà della lingua è: dialetto. dialect. dialetto primario. primary dialect. Parliamo di "dialetti italiani" e non di "dialetti dell'italiano" pertché: non tutti derivano dal latino. esistono troppe minoranze linguistiche non romanze in Italia. tutti hanno in comune come lingua tetto l'italiano standard. derivano tutti dal latino classico scritto. Lo Status ufficiale: in Italia è posseduto dai dialetti toscani riuniti. in Italia non esiste. è posseduto dal dialetto ma non dalla lingua. è posseduto dalla lingua ma non dal dialetto. L'aspetto linguistico completo (morfologia, sintassi, ecc): non è posseduto dal dialetto. è posseduto solo dalla lingua. è posseduto dal dialetto ma non dalla lingua. è posseduto sia dal dialetto che dalla lingua. La limitazione degli ambiti dell'uso indica che: il dialetto si può utilizzare in tutti i campi del parlato. il dialetto si usa in ambiti ristretti. la lingua si usa in ambiti ristretti. il dialetto si usa in ambito giuridico territoriale. Il valore identitario: è uguale tra lingua e dialetto. non esiste per il dialetto. è maggiore nel dialetto. è maggiore nella lingua. Una lingua è un dialetto con un esercito e una marina. Questa frase appartiene a: Churchill. Weinreich. Saussure. Schlegel. Un gruppo di parlanti che condivide un insieme di atteggiamenti riguardo alla lingua è detto: comunità linguistica. comunità italofona. minoranza linguistica. comunità minoritaria. Con il termine BASILETTO indichiamo: la varietà alta della lingua parlata in una comnunità. la dilalìa. la varietà bassa parlata in una comunità. il bilinguismo. Con il termine ARCOLETTO indichiamo: la varietà alta della lingua parlata in una comnunità. la dilalìa. la varietà bassa parlata in una comunità. il bilinguismo. L'arcoletto viene indicato con la lettera dell'alfabeto: H. la dilalìa. B. A. L'italiano, rispetto all'Umbro è: un tetto eterogenetico. un tetto omogenetico. una varietà superiore. uno stadard eterogenetico. Quando di norma si utilzza l'arcoletto e il basiletto viene usato solo in contesti familiari, sempre accompagnato dall'arcoletto, parliamo di: bilinguiismo. alloglossia. dilalia. diglossia. Quando arcoletto e basiletto sono usati indistintamente dal parlante parliamo di: bilinguiismo. alloglossia. dilalia. diglossia. L'italiano standard rispetto ai dialetti alsaziani è: un tetto eterogenetico. un tetto omogenetico. una varietà superiore. uno stadard eterogenetico. L'identificazione linguistica secondaria è: stabile. arcaica. variabile nel tempo. immutabile. L'identificazione linguistica primaria è: stabile. acquisita nel tempo. variabile nel tempo. inesistente nella realtà comunicativa. L'identificazione linguistica terziaria è: inesistente. acquisita nel tempo. variabile nel tempo. immutabile. Il language planning è: una sottocategoria di linguistica applicata che impone la norma ai parlanti. una sottocategoria della pianificazione linguistica attuata dai governi. una metria autonoma che si occupa di lingue morte in vivo e in vitro. una sottodisciplina della sociologia del linguaggio. Il language planning si occupa: di riportare in vita lingue morte antiche. di studiare i rapporti tra la situazione linguistica e sociolinguistica di una determinata lingua. di imporre gli standard ai parlanti. di abolire le minoranze. Il language revival: riporta in uso lingue estinte. incrementa lo status di una lingua in pericolo di estinzione. asseconda la continuità intergenerazionale di una lingua. devia i dialetti verso lo standard. La pratica che si occupa di assecondare la continuità intergenerazionale di una lingua è detta: language revival. language renew. language revitalization. reversing language shift. Quando la comunità linguistica risolve naturalmente senza aiuto eterno i problemi linguistici si parla di intervento: in vitro. in itinere. in vivo. in habitus. Quando vengono attuate proproste esterne perché una comnuintà plurilingue risolva i propri problemi linguistici si parla di operazione: in vitro. in itinere. in vivo. in habitus. La standardizzazione linguistica: viene sempre accettata dai parlanti. facilmente trova opposizione dei parlanti. non esiste. non è mai possibile nella realtà linguistica. La sostituzione del catalano al castigliano è avvenuta: negli anni Novanta. negli anni Settanta. negli anni Ottanta. negli anni Cinquanta. L'esperimento di standardizzazione linguistica in vitro: ha funzionato in Svizzera. ha funzionato in Catalogna ma non in Svizzera. non ha funzionato né in Svizzera né in Catalogna. ha funzionato unicamente in Castigliano e Romancio manon in Catalano. La bambina a fumetti che prosse la standardizzazione catalana si chiamava: la Norma. la Lingua. la Català. la Regola. Chi parla una lingua di minoranza in una comunità linguistica più ampia è definito: bilingue. alloglosso. alloglotto. eterolinguistico. Le minoranze linguistiche in Italia: sono tutte romanze. sono sia neolatine che non neolatine. sono tutte non romanze. derivano tutte dal latino. Le comunità linguistiche Cimbre in Italia si trovano nella zona di: Verona. Reggio Calabria. Val di Susa. Cosenza. Le comnunità linguistiche ladino dolomitiche sono: neolatine. non neolatine. germaniche. ebraiche. Quando le regioni in cui vengono parlate lingue minoritarice confinoano geograficamente con le nazioni in cui la lingua è ufficiale (Francia, Slovenia), parliamo di: isole alloglotte. isole linguistiche. minoranze nazionali. minoranze diffuse. Quando le minoranze linguistiche non confinano con il territorio linguistico di riferimento (come per il Sud Italia) parliamo di: isole alloglotte. isole linguistiche. minoranze nazionali. minoranze diffuse. Le minoranze estese a macchia di leopardo (Rom, Sinti), sono dette: isole alloglotte. isole linguistiche. minoranze nazionali. minoranze diffuse. La legge che regola le minoranze linguistiche in Italia è la: 456/1999. 488/1999. 132/1998. 482/1999. La legge 482/1999 contiene: 10 artcoli. 20 articoli. 4 articoli. 12 articoli. La legge 482/1999 non contempla appieno: la isole linguistiche. il greco di Puglia. le minoranze rom e sinti. le scuole bilingue. La Valle d'Aosta: contiene solo una piccola percentuale di francofoni. è abitata interamente da francofoni. è abitata in parte da germanofoni. non ha abitanti francofoni né germanofoni. I parlanti patois-francoprovenzali: sono una minoranza friulana. sono una minoranza pugliese. sono una minoranza valdostana. sono una minoranza friulana. Le province friulane riconosciute minoranza linguistica sono: Udine e Gorizia. Trieste e Udine. solo Udine. Trieste e Gorizia. La maggioranza di slavofoni in Friuli si trova in prvincia di: Verona. Udine. Gorizia. Trento. In Alto Adige l'insegnamento del tedesco è garantito: dal 1999. dal 1935. dal 1939. dal 1946. Il bilinguismo separativo vige in: Alto Adige. Valle d'Aosta. Friuli. Trentino. Gli italofoni dell'Alto Adige parlano: dialetti tedeschi. tedesco standard. italiano standard. dialetti austro-bavaresi e ladini. La possibilità teorica di un cittadino di utilizzare la propria lingua sul territorio dello Stato si defnisce: dovere del parlante. diritto di territorialità. diritto di personalità. dovere del territorio linguistico. La delimitazione territoriale del diritto di personalità è il: dovere del parlante. diritto di territorialità. diritto di personalità. dovere del territorio linguistico. Il francese in Canada è: una lingua minoritaria. una lingua standard. una lingua in situazione di minoranza. una lingua minore. La formazione di parole di origine non scietifica ma fatta a orecchio dai parlanti si chiama: raddoppiamento semantico. etimologia popolare. ipocoristico. enantiosemia. Se il verbo uscire avesse seguito le normali regole oggi avremmo: ascire. uscire. escire. exire. Il verbo uscire in italiano nasce per: raddoppiamento semantico. etimologia popolare. ipocoristico. enantiosemia. La trasformazione di Domenico in Mimmo avviene per: aferesi. raddoppiamento del linguggio infantile con base su ultima consonante. raddoppiamento del linguggio infantile con base su altra consonante (non ultima). caduta dell'elemento finale. La trasformazione di Giuseppe in Peppe è un: raddoppiamento semantico. etimologia popolare. ipocoristico. enantiosemia. La trasformaizone di Nicola in Cola è frutto di: aferesi. raddoppiamento del linguggio infantile con base su ultima consonante. raddoppiamento del linguggio infantile con base su altra consonante (non ultima). caduta dell'elemento finale. La trasformazione di Giovanni in Gianni è frutto di: contrazione per caduta di consonanti interne. raddoppiamento del linguggio infantile con base su ultima consonante. raddoppiamento del linguggio infantile con base su altra consonante (non ultima). caduta dell'elemento finale. Il doppi significato (contrario) di tirare è un caso di: aferesi. etimologia popolare. ipocoristico. enantiosemia. Pocock nel Seicento individua il concetto di: aferesi. etimologia popolare. ipocoristico. enantiosemia. L'enantiosemia esiste: in italiano e in spagnolo ma non in francese. in molte lingue nel mondo. solo in italiano. solo nelle lingue romanze. |




