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linguistica italiana columbus lm 37 in ordine

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linguistica italiana columbus lm 37 in ordine

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linguistica italiana columbus lm 37

Creation Date: 2025/10/14

Category: Others

Number of questions: 40

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1. Che l’italiano sia la lingua ufficiale d’Italia: è detto espressamente dalla Costituzione. è detto nello Statuto autonomico della Provincia di Bolzano e nella legge 1999/482. è detto nello Statuto autonomico della Provincia di Bolzano. è detto sia nella Costituzione che nella legge 1999/482.

2. La variazione diafasica: indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa attraverso il tempo. indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa, dalla funzione del messaggio e dal contesto. indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa e dall'appartenenza dei parlanti a diversi strati sociali. indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa in relazione allo spazio.

3. La 'Slavia veneta' è: una regione della ex-Iugoslavia in cui si parla veneto. una regione di lingua slovena in Friuli (provincia di Udine). una regione di lingua slovena in Veneto. una regione della Slovenia dove si parla veneto.

4. La legge n° 482 del 15 dicembre 1999, riconosce come lingue di minoranze: albanese, greco,sloveno, croato, tedesco, sardo, francoprovenzale, friulano, ladino, catalano, francese. i dialetti italiani. sardo, francoprovenzale, friulano, ladino, catalano, francese. albanese, greco, sloveno, croato, tedesco, francese.

5. Una «varietà» di lingua è individuata: dalla presenza di specifici tratti linguistici correlati con fattori extralinguistici. dalla presenza di specifici tratti linguistici. dalla presenza di specifici tratti linguistci correlati con l'area geografica e la classe sociale del parlante. dalla presenza di una grande variabilità di tratti linguistici al suo interno.

6. Alessandro Manzoni, nella versione definitiva dei I promessi sposi, adottò: la lingua coeva della classe colta della città di Milano. Il fiorentino del Trecento, sul modello Bembo. il fiorentino vivo del secolo XVI, sul modello di Macchiavelli. la lingua coeva della classe colta della città di Firenze.

7. La maggiore regressione della dialettofonia si ebbe: subito dopo l'Unità d'Italia 1945. nel secondo dopo guerra (anni Cinquanta e Sessanta del Novecento). durante il regime fascista. subito dopo l'Unità d'Italia, nel 1861.

8. La lingua proprosta dal Vocabolario degli Accademici della Crusca (1612) corrisponde: al fiorentino del Seicento. al fiorentino del Trecento. al fiorentino del Quattrocento. al fiorentino del Cinquecento.

9. La base dell'italiano moderno è: nel fiorentino del secolo XVII. nel fiorentino del secolo XIV. nel fiorentino moderno. nel fiorentino del Cinquecento.

10. Dal XVI secolo in poi, il termine 'dialetto' assunse un valore: nettamente migliorativo. nettamente peggiorativo. discriminatorio e riferito alle fasce di parlanti analfabeti. sostanzialmente uguale a quello dei secoli precedenti.

11. Le componenti in cui l'italiano regionale si mostra maggiormente debitore nei confronti del dialetto sono: la fonologia e il lessico. la fonetica e la sintassi. la fonetica e la fonologia. la fonologia e la sintassi.

12. Per quale motivo - dal '500 al '900 - alcuni autori scelsero di scrivere in dialetto?. per ragioni di prestigio. per ragioni espressive. perché era l'unica lingua a loro disposizione. per poter meglio comunicare alle masse analfabete.

13. Nella seconda metà del Novecento, la pratica de dialetto: è regredita soprattutto nel Nord-Ovest. è regredita soprattutto nelle zone più arretrate. è regredita soprattutto nell'Italia nord-orientale. rimane forte nel Nord-Ovest e nel Meridione.

14. La tesi proposta da Pietro Bembo prevede l'adozione: di una lingua modellata sul greco e sul latino. del fiorentino del Trecento. del fiorentino del secolo XVI. della lingua in uso presso la corte papale.

15. Come si chiama il ramo della linguistica che si occupa specificatamente della variazione interna della lingua, in relazione alla categoria sociale del parlante?. linguistica diastratica. sociolinguistica. psicolinguistica. dialettologia.

16. All'interno di una comunità linguistica si nota in genere la presenza: di una varietà alta, maggiormente stigmatizzata, di una varietà bassa, meno stigmatizzata. di una varietà alta, di una varietà bassa, di una varietà media. di una varietà alta, maggiormente dotata di prestigio, e di una varietà bassa, meno prestigiosa. di una varietà alta, di una varietà bassa e di una serie ben definita di varietà intermedie.

17. Nella prospettiva sociolinguistica, i principali fattori di differenziazione sociale sono: il reddito, la professione, il grado di istruzione. il reddito e la classe di età. il reddito e la professione. il reddito, la professione e il sesso.

18. In Italia, è possibile individuare: tre aree dialettali principali: dialetti italiani settentrionali, toscani, centro-meridionali. tre aree dialettali principali: dialetti italiani settentrionali, centro-meridionali, meridionali estremi. quattro aree dialettali principali: dialetti italiani settentrionali, gallo-italici, toscani, centro-meridionali. quattro aree dialettali principali: dialetti italiani settentrionali, toscani, centro-meridionali, insulari.

19. Quale tra i seguenti caratteri non è condiviso da tutti i dialetti italiani settentrionali?. l'indebolimento delle consonanti occlusive. la presenza di vocali anteriori arrotondate. la perdita dell'opposizione consonantica. la presenza di una doppia serie di pronomi soggetto.

20. All'interno del repertorio linguistico italiano, la varietà diastraticamente più bassa generalmente è: l'italiano popolare. l'italiano giovanile. il dialetto. l'italiano regionale.

21. Il linguaggio giovanile è una varietà di tipo: sia diastratico sia diacronico. diafasico. diastratico. sia diastratico sia diafasico.

22. Il linguaggio «colto»: è l'italiano usato dai parlanti di livello socioculturale medio. coincide sostanzialmente con la norma cosidetta «standard». è la lingua parlata dalle persone mediamente istruite. è caratterizzata dalla presenza di tratti sociolinguistici marcati.

23. Quale di questi tratti linguistici non può essere considerato un tratto distintivo dell'italiano popolare?. uso di «lui» con funzione di soggetto. errori di ortografia. uso di malaproprismi. periodo ipotetico con il doppio condizionale.

24. Quale di questi tratti linguistici può essere considerato un tratto distintivo dell'italiano popolare?. uso del «che» polivalente. utilizzazione corretta dei segni paragrafematici nello scritto. lessico ricercato. sintassi complessa e corretta delle concordanze.

25. La variazione diafasica: diversamente dalla variazione diastratica, è legata univocamente al parlante. come la variazione diastratica, non è legata univocamente al parlate. come la variazione diastratica, è legata univocamente al parlante. diversamente dalla variazione diastratica, non è legata univocamente al parlante.

26. Quale di questi tratti non è caratteristico del registro formale?. uso del lei come pronome allocutivo. ipotassi. ricorso ad arcaismi. alta velocità di elocuzione.

27. I tratti che determinano la differenziazione tra i sottocodici sono prevalentemente: lessicali e semantici. lessicali e sintattici. morfologici e sintattici. lessicali e morfologici.

28. Nella variazione diamesica, con l'etichetta di «parlato-scritto» si indica: la lingua dei testi che trascrivono e ricalcano più o meno fedelmente il parlato. la lingua che si realizza nell'oralità a partire dai testi scritti. la lingua che si realizza in parte nell'oralità e in parte nella comunicazione scritta. la lingua che si realizza prevalentemente nell'oralità, ma contiene inserti di comunicazione scrittta.

29. Lo scopo delle grammatiche di oggi è quello: di descrivere la norma standard. di descrivere e di spiegare la competenza nativa del parlante. di indicare ciò che è conforme all'uso e ciò che non lo è. di indicare ciò che è conforme alla norma e ciò che non lo è.

30. Nel fare grammatica, cosa significa 'descrivere la competenza nativa del parlante'?. indicare ciò che è «grammaticale» e ciò che non lo è. descrivere foneticamente la lingua spontanea di un parlante. definire la qualità linguistica di un parlante. stendere una lista delle capacità spontanee di un parlante prima della scuola.

31. La corrisponedenza biunivoca tra foni e grafemi si ha: né nel sistema grafemico italiano, né nell'Alfabeto Fonetico Internazionale (IPA). sia nel sistema grafemico italiano sia nell'Alfabeto Fonetico Internazionale (IPA). nell'Alfabeto Fonetico Internazionale (IPA). nel sistema grafemico italiano.

32. Le consonanti sonore sono: foni che prevedono l'attivazione di una fonte di rumore nel tratto fonatorio al di sopra della laringe, ma non l'attivazione della vibrazione laringea. foni che risultano dall'attivazione della vibrazione laringea, senza che nel tratto fonatorio superiore si produca nessun'altra fonte di rumore. foni che prevedono l'attivazione di una fonte di rumore nel tratto fonatorio al di sopra della laringe e anche l'attivazione della vibrazione laringea. foni prodotti senza vibrazione faringea e senza che nel tratto fonatorio superiore si produca nessun'altra fonte di rumore.

33. Le consonanti possono essere classificate: solo per luogo di articolazione. né per luogo né per modo di articolazione. solo per modo di articolazione. sia per luogo sia per modo di articolazione.

34. Le consonanti /p b/ sono: occlusive labiodentali. occlusive bilabiali sonore. occlusive bilabiali. occlusive bilabiali sorde.

35. Come si chiama la minima unità grafica di un sistema alfabetico?. fonema. grafema. fono. morfema.

36. Segmenti dotati di carattere distintivo sono detti: fonemi. consonanti. foni. grafemi.

37. La sillaba tonica priva di coda, come può essre altrimenti definita?. onset. aperta o libera. chiusa o impedita. sillaba senza attacco.

38. La fonetica si occupa: del significato. del significante. sia del significato sia del significante. né del significato né del significante.

39. In una coppia minima (es. «cero» e «pero»), le due parole si diffrenziano da un: fono. lessema. fonema. morfema.

40. La metafonesi è un caso di: assimilazione preseverativa (o progressiva). assimilazione preseverativa (o regressiva). assimilazione anticipatoria (o regressiva). dissimilazione anticipatoria (o regressiva).

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