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Title of test:
LINGUISTICA ITALIANA - FELICANI _12 CFU

Description:
paniere da 12 cfu

Author:
KANT8284
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Creation Date:
28/02/2023

Category:
Others

Number of questions: 549
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Content:
Lez 2. Quale dei seguenti tratti linguistici non caratterizza la lingua scritta? Pianificazione sintattica Presupposizione Pianificazione testuale Riflessione preventiva sulle strategie enunciative.
Lez 2 Quale di queste risorse non è messa a frutto dalla lingua orale? linguaggio paraverbale possibilità di retroazione linguaggio prossemico pianificazione sintattica.
Lez 2 In che modo la differenza fra lingua orale e lingua scritta impone un diverso utilizzo degli assi sintagmatico e paradigmatico Nella lingua orale non si ricorre alla disposizione sull'asse sintagmatico Nella lingua orale non si ricorre alla disposizione sull'asse paradigmatico Nella lingua orale non si utilizza la selezione sull'asse paradigmatico Lingua orale attua la selezione (asse paradigmatico) e la combinazione (asse sintagmatico) con una coerenza inferiore rispetto alla lingua scritta, come dimostra nella lingua orale la presenza di approssimazioni lessicali e sintattiche.
Lez 2 Che cosa è la deissi? La deissi è l'insieme dei tratti linguistici condivisi da emittente e destinatario del messaggio La deissi è l'insieme delle conoscenze condivise da emittente e destinatario del messaggio La deissi è il richiamo alla situazione spaziale in cui avviene la conversazione La deissi è l'insieme dei tratti linguistici che fanno appello alla situazione spazio-temporale condivisa da emittente e destinatario del messaggio.
Lez 3 La raccolta di Arrigo Castellani, La prosa italiana delle origini. Testi toscani di carattere pratico, contiene testimonianze processuali, atti di compravendita, opere letterarie in forma di dialogo statuti, testimonianze processuali, opere di carattere storico trattati, statuti, atti di compravendita statuti, testimonianze processuali, lasciti testamentari, atti di compravendita, ricordi di carattere storico.
Lez 3 Quale delle seguenti caratteristiche non è propria del testo letterario? espressione di un messaggio (contenuto) che si avvale anche di requisiti formali funzionali alla intentio auctoris Precisa e univoca individuazione di un destinatario utilizzo di una lingua meno ancorata alla contingenza e all'uso contemporaneo all'autore Espressione di una particolare intentio auctoris che non si esaurisce nelle contingenze spaziali e cronologiche in cui il testo è stato prodotto.
Lez 3 La variazione diafasica diversamente dalla variazione diastratica, non è legata univocamente al parlante diversamente dalla variazione diastratica, è legata univocamente al parlante come la variazione diastratica, è legata univocamente al parlante come la variazione diastratica, non è legata univocamente al parlante.
Lez 3 La variazione diamesica indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa e dall'appartenenza dei parlanti a diversi strati sociali indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa attraverso il tempo indica la variazione della lingua condizionata dal mezzo di trasmissione del messaggio indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa.
Lez 3 La variazione diafasica indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa attraverso il tempo indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa e dall'appartenenza dei parlanti a diversi strati sociali indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa, in relazione allo spazio indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa, dalla funzione del messaggio e dal contesto.
Lez 4 Cosa si intende con idioletto? È un uso particolare della lingua È il risultato, in una certa regione, del mescidamento di lingua standard e di dialetto È il mescidamento da parte di un individuo della lingua standard e del dialetto È la varietà individuale di un codice linguistico, cioè le caratteristiche personali mediante le quali un individuo realizza la lingua standard.
Lez 4 Qual è il significato moderno di stile (letterario)? Con il termine di "stile" si definisce il coefficiente di distanza (scarto) con cui un autore utilizza in maniera personale lo strumento sociale della lingua È l'insieme di caratteristiche ricorrenti di un autore È ciò che caratterizza un autore È il riflesso nell'opera letteraria delle abitudini di vita di un autore.
Lez 5 A quale corrente culturale è associata la moderna concezione di stile? Al Neoclassicismo All'Illuminismo Al Romanticismo Al Barocco.
Lez 5 Quali erano le componenti della retorica classica? Inventio, elocutio, ornatus e actio Elocutio e ornatus Inventio, dispositio e actus Inventio, dispositio, elocutio (e ornatus), actio.
Lez 5 A quale atteggiamento deve essere associato il concetto classico e medievale di stile? Ad un atteggiamento interpretativo Ad un atteggiamento critico Ad un atteggiamento precettivo (normativo) Ad un atteggiamento descrittivo.
Lez 5 Individuate l'affermazione errata fra quelle proposte Già in latino classico stilus, oltre che 'bacchetta per incidere sulla cera', indica l'insieme di caratteristiche formali che accomuna gruppi o tipi di testi In periodo medievale stilus, oltre che 'bacchetta per scrivere' e dunque sinonimo di 'penna', individua veri e propri generi letterari Nel periodo romantico nasce il concetto moderno di stile come espressione linguistica dell'individualità Nel Cinquecento italiano il concetto di stile non ha alcun valore, nonostante la riflessione innescata dalla scoperta della Poetica di Aristotele .
Lez 6 Individuate l'affermazione errata fra quelle proposte La storia della parola stile nella lingua italiana mostra un progressivo e armonico aumento dal Duecento al Novecento in qualsiasi contesto d'uso La storia della parola stile nella lingua italiana mostra, entro un progressivo aumento d'uso nel corso dei secoli, una sostanziale preferenza nell'uso in poesia in antico (secoli XIII-XV), di contro ad una preferenza d'uso in prosa nei secoli più recenti ((XVI-XX secolo) La storia della parola stile nella lingua italiana mostra, entro un progressivo aumento d'uso nel corso dei secoli, due picchi significativi nel Cinquecento (in concomitanza con il Classicismo) e nell'Ottocento (in concomitanza con il periodo Romantico) Lungo la storia della lingua italiana si rilevano tre significati della parola stile, tutti compresenti nel Trecento: 1) 'modo di comportarsi secondo un'abitudine inveterata'; 2) 'bacchetta per incidere su un supporto duro, utilizzata dai pittori'; 3) 'modo di scrivere' .
Lez 6 L'apocope è la caduta delle vocali e e o (raramente i, in antico anche occasionalmente a) finali di parola davanti a parola che inizia vocale, ma solo quando la consonante precedente alla vocale caduca è una sonante la caduta delle vocali e e o (raramente i, in antico anche occasionalmente a) finali di parola davanti a parola che inizia per consonante, ma solo quando la consonante precedente alla vocale caduca è una sonante la caduta delle vocali finali di parola, ma solo quando la consonante precedente alla vocale caduca è una sonante la caduta di una vocale in fine di parola.
Lez 6 Per Torquato Tasso lo stile è l'espressione del sentire dell'individuo e la retorica, insegnando l'imitazione di modelli, ne tradisce il significato lo stile è lo scarto dalla norma sociale della lingua lo stile è l'espressione letteraria più adatta in conformità agli argomenti trattati nel rispetto della tradizione retorica classica lo stile è l'espressione del sentire dell'individuo ma la retorica, insegnando l'imitazione di un modello, collabora alla sua acquisizione.
Lez 6 Per Ugo Foscolo lo stile è l'espressione del sentire dell'individuo e la retorica, insegnando l'imitazione di modelli, ne tradisce il significato lo stile è l'espressione del sentire dell'individuo ma la retorica, insegnando l'imitazione di un modello, collabora alla sua acquisizione lo stile è l'espressione letteraria più adatta in conformità agli argomenti trattati nel rispetto della tradizione retorica classica lo stile è lo scarto dalla norma sociale della lingua.
Lez 7 Quale di questi linguisti non ha contribuito alla nascita della stilistica? Hugo Schuchardt Ferdinand de Saussure Wilhelm von Humboldt Matteo Giulio Bartoli.
Lez 7 Cos'è l' "etimo spirituale" di un'opera / di un autore? Con "etimo spirituale" Karl Vossler indicava l'interpretazione di un fatto di lingua caratterizzante un'opera /un autore Con "etimo spirituale" Leo Spitzer indicava l'interpretazione di un fatto di lingua caratterizzante un'opera /un autore E' la molla propulsiva alla scrittura di un'opera da parte di un autore Sono le motivazioni biografiche che hanno mosso l'autore a scrivere un'opera.
Lez 7 Individuate l'associazione errata fra quelle proposte Stilistica (genetica e descrittiva) > Leo Spitzer Stilistica genetica > Karl Vossler Stilistica descrittiva > Charles Bally Stilistica descrittiva > Karl Vossler.
Lez 7 Quando nasce la moderna disciplina della stilistica? La stilistica è il risultato moderno di una lungua tradizione retorica che insegnava a scriver bene Agli inizi del XIX secolo con il Romanticismo Agli inizi del XX secolo, come sviluppo della linguistica sincronica di Ferdinand de Saussure La stilistica nasce in evidente antagonismo con l'idealismo crociano.
Lez 9 Il passaggio da -AR- intertonico e postonico a -ER- distingue il fiorentino dagli altri volgari toscani, ma è caratteristico anche di alcuni volgari non toscani è caratteristico del fiorentino è ignoto al fiorentino è caratteristico di tutti i volgari toscani.
Cosa è un dittongo? La sequenza di due vocali appartenenti a due sillabe diverse La sequenza di due vocali appartenenti ad una stessa sillaba La sequenza di semivocale + vocale o di vocale + semivocale La sequenza di due vocali.
Lez 9 Una Ŭ si evolve in ɔ sia in siciliano che in fiorentino si evolve in siciliano in u, in fiorentino in ɔ si evolve in siciliano in u, in fiorentino in o si evolve in u sia in siciliano che in fiorentino.
Lez 9 Una Ĭ si evolve in ɛ sia in siciliano che in fiorentino si evolve in siciliano in i, in fiorentino in e si evolve in siciliano in i, in fiorentino in ɛ si evolve in e sia in siciliano che in fiorentino.
Lez 9 In che cosa si distingue il vocalismo atono siciliano da quello fiorentino? I due vocalismi atoni sono entrambi trivocalici Il vocalismo atono siciliano è pentavocalico, quello fiorentino è trivocalico Il vocalismo atono siciliano è trivocalico, quello fiorentino è pentavocalico I due vocalismi atoni sono entrambi pentavocalici.
Lez 9 Il seguente vocalismo tonico i e ɛ a ɔ o u è il cosiddetto vocalismo sardo è il cosiddetto vocalismo siciliano è il cosiddetto vocalismo pan-romanzo è il cosiddetto vocalismo rumeno.
Lez 9 Il seguente vocalismo tonico i ɛ a ɔ u è il cosiddetto vocalismo pan-romanzo è il cosiddetto vocalismo rumeno è il cosiddetto vocalismo siciliano è il cosiddetto vocalismo sardo.
Lez 9 Cosa è uno iato? La sequenza di due vocali appartenenti ad una stessa sillaba La sequenza di due semivocali appartenenti a sillabe diverse La sequenza di vocale + semivocale o di semivocale + vocale La sequenza di due vocali.
Lez 9 La labiovelare iniziale latina si evolve sempre riducendosi all'elemento occlusivo si conserva davanti ad A, altrimenti si riduce perdendo l'elemento occlusivo (> /w/) si conserva sempre si conserva davanti ad A, altrimenti si riduce perdendo l'elemento labiale (> /k).
Lez 9 L'anafonesi è un fenomeno fonetico che interessa le vocali toniche latine / Ĭ Ē Ō Ŭ / solo in alcuni contesti che interessa le vocali toniche latine / Ĭ Ĕ Ŏ Ŭ / solo in alcuni contesti che interessa le vocali toniche latine / Ĭ Ē Ō Ŭ / in ogni contesto che interessa le vocali toniche latine / Ĭ Ĕ Ŏ Ŭ / in ogni contesto.
Lez 9 Il dittongamento toscano avviene nel rispetto delle tre seguenti condizioni da E e O brevi latine, fuori d'accento, in sillaba chiusa da E e O brevi latine, sotto accento, in sillaba aperta da E e O brevi latine, sotto accento, in sillaba chiusa da E e O brevi latine, fuori d'accento, in sillaba aperta.
Lez 9 Qual è la sorte romanza dei dittonghi latini? Il monottongo Il monottongo per AU in tutta la Romània, il monottongo per AE e OE solo in alcune zone della Romània, compreso il territorio italiano Il monottongo per AE e OE in tutta la Romània, il monottongo per AU solo in alcune zone della Romània, compreso il territorio italiano Il monottongo per AE in tutta la Romània, il monottongo per AU e OE solo in alcune zone della Romània, compreso il territorio italiano.
Lez 9 In che cosa si distingue il vocalismo tonico siciliano dal corrispondente fiorentino (panromanzo)? Il vocalismo tonico siciliano è pentavocalico, quello fiorentino è eptavocalico Entrambi i vocalismi tonici sono eptavocalici Entrambi i vocalismi tonici sono pentavocalici Il vocalismo tonico siciliano è eptavocalico, quello fiorentino è pentavocalico .
Lez 9 Rispetto al latino il vocalismo tonico sardo perde la differenza fonologica di quantità (dieci vocali) e vi sostituisce una differenza di timbro (cinque vocali) conserva la differenza fonologica di quantità (dieci vocali), ma associandovi una differenza di timbro, crea un sistema a sette vocali perde la differenza fonologica di quantità (dieci vocali), conservando la differenza di timbro (cinque vocali) perde la differenza fonologica di quantità (dieci vocali) e vi sostituisce in parte una differenza di timbro (sette vocali).
Lez 9 15 - Indicate la risposta errata L'anafonesi è un fenomeno fonetico che interessa la e chiusa e la o chiusa solo in particolari contesti fonetici L'anafonesi è un fenomeno fonetico che riguarda la e e la o chiusa in contesto fonetico palatale e la sola e chiusa in contesto fonetico velare L'anafonesi è un fenomeno fonetico che interessa la e chiusa e la o chiusa in tutti i contesti L'anafonesi è un fenomeno fonetico di innalzamento della e chiusa e della o chiusa rispettivamente in i e u.
Lez 9 L'anafonesi distingue il fiorentino e i dialetti settentrionali dai dialetti meridionali distingue il fiorentino e i dialetti meridionali dai dialetti settentrionali e dall'italiano distingue il fiorentino e l'italiano dai dialetti settentrionali e meridionali distingue il fiorentino dall'italiano e dai dialetti settentrionali e meridionali.
Lez 9 7. Quale di queste affermazioni è falsa? In siciliano le vocali latine Ē (e lunga) e Ō (o lunga) evolvono rispettivamente in /ɛ/ e /ɔ/ Il sistema fonologico del siciliano ha cinque vocali toniche Il sistema fonologico del siciliano ha tre vocali atone In siciliano le vocali latine Ĕ (e breve) e Ŏ (o breve) non dittongano.
Lez 9 Perché aura < AURAM è un latinismo? perché nel passaggio dal latino al volgare il dittongo AU si è evoluto in /ɔ/ perché nel passaggio dal latino al volgare -RA- avrebbe dovuto evolversi in /ja/ perché nel passaggio dal latino al volgare il dittongo AU si è evoluto in /o/ perché nel passaggio dal latino al volgare i nomi femminili diventano maschili.
Lez 9 Il dittongamento toscano avviene nel rispetto delle tre seguenti condizion da E ed O brevi latine, fuori d'accento, in sillaba chiusa da E ed O lunghe latine, sotto accento, in sillaba chiusa da E ed O brevi latine, sotto accento, in sillaba aperta da E ed O brevi latine, fuori d'accento, in sillaba aperta.
Lez 9 Quale delle seguenti forme non presenta il fenomeno della chiusura delle vocali toniche in iato? Ĕ(G)O > EO > io SĔNIOREM > signore DĔUM > Dio TŬUM > tuo.
Lez 10 L'articolo deriva da un'attenuazione semantica del dimostrativo ILLUM (IPSUM in Sardegna) deriva da un'attenuazione semantica dell'articolo ILLUM (IPSUM in Sardegna) deriva da una specializzazione semantica del dimosttrativo ILLUM (IPSUM in Sardegna) deriva da una specializzazione semantica di ILLUM (IPSUM in Sardegna).
lez 10 Cosa si intende per "segno diacritico"? Per segno diacritico si intende un segno alfabetico che serve a non confondere le parole Per segno diacritico si intende un segno alfabetico che serve a distinguere parole omofone Per segno diacritico si intende un segno che serve a distinguere l'etimologia della parola Per segno diacritico si intende un segno alfabetico o paragrafematico che non ha significato fonetico autonomo, con lo scopo di indicare l'esatta pronuncia o distinguere parole omografe.
lez 10 L'articolo continua l'articolo latino è una formazione romanza è una formazione italiana è una formazione della parte occidentale della Roània.
Lez 10 In quali contesti nasce la forma debole dell'articolo determinativo maschile? Dopo parola uscente in consonante Davanti a parola uscente in vocale Dopo parola uscente in vocale Davanti a parola uscente in consonante.
lez 10 Dal latino all'italiano, nei nessi di consonante + L la L diventa una sonante la L si conserva la L diventa la vocale /i/ la L diventa la semivocale /j/.
lez 10 Il piucheperfetto latino in alcune zone del Meridione d'Italia è conservato per esprimere il condizionale in alcune zone del Settentrione d'Italia è conservato per esprimere il congiuntivo non ha avuto continuatori sul territorio italiano in alcune zone del Meridione d'Italia è conservato per esprimere il congiuntivo.
Lez 10 Qual è l'ordine delle parole imposto dalla perdita della declinazione nominale e dalla coniugazione verbale latine? SCV VSC CVS SVC.
Lez 10 A quale caso della declinazione latina si fa risalire l'origine delle parole italiane? All'accusativo Per la maggior parte al nominativo Per la maggior parte all'accusativo Al nominativo.
Lez 10 La perdita della declinazione nominale latina avvenne progressivamente: in una prima fase il sistema a sei casi si ridusse ad un sistema bicasuale, poi anche esso si ridusse di solito con la perdita del caso nominativo e la sopravvivenza del solo nominativo in due fasi, con la perdita prima dei casi genitivo, dativo, vocativo, ablativo e poi degli altri progressivamente: in una prima fase il sistema a sei casi si ridusse ad un sistema bicasuale, poi anche esso si ridusse di solito con la perdita del caso nominativo e la sopravvivenza del solo accusativo una volta per tutte, con la perdita di tutti i casi tranne l'accusativo .
Lez 10 I fonemi italiani /ʧ/ (per es. cero) e /ʤ/ (per es. gelo) derivano dalla palatalizzazione di /k/ e /g/ latine davanti a vocali posteriori o velari esistevano già in latino derivano dalla palatalizzazione di /k/ e /g/ latine davanti a vocali di grado medio chiuse derivano dalla palatalizzazione di /k/ e /g/ latine davanti a vocali anteriori o palatali.
Lez 10 Quale di queste parole non è un latinismo? aura laude vezzo tribulazione.
Lez 10 Le forme dell'articolo determinativo maschile si sono prodotte secondo la sequenza cronologica (ĬL)LUM > lo > 'l > il/el (ĬL)LUM > 'l, da cui sono discesi contemporaneamente lo per un verso e il per l'altro ĬL(LUM) > il > 'l > lo ĒL(LUM) > el > 'l > i.
Lez 10 La forma italiana quello deriva dal latino QUILLUM (EC)CUM ILLUM CUM ELLUM QUELLUM.
Lez 10 Qual è l'origine del condizionale romanzo? Il condizionale romanzo è la continuazione del congiuntivo latino che esprimeva il modo condizionale Il condizionale romanzo è una forma perifrastica formata dalla forma monossillabica del perfetto indicatìvo di HABERE, *EI + l'infinito del verbo Il condizionale romanzo è una forma perifrastica formata dall'infinito del verbo + la forma monosillabica del presente di HABERE, *AO Il condizionale romanzo è una forma perifrastica formata dall'infinito del verbo + a forma monossillabica del perfetto indicatìvo di HABERE, *EI .
Lez 10 Il passivo latino viene affiancato da una perifrasi composta dal verbo "essere" + participio passato del verbo latino ha diretti continuatori nelle lingue romanze nel passaggio dal latino al volgare viene ricreato ex novo latino viene sostituito da una perifrasi composta dal verbo "avere" + participio passato del verbo.
Lez 10 Qual è l'origine del futuro romanzo? Il futuro romanzo è la continuazione del futuro sintetico latino Il futuro romanzo è una forma perifrastica formata dalla forma monosillabica del presente indicativo di HABERE, *AO + l'infinito del verbo Il futuro romanzo è una forma perifrastica formata dall'infinito del verbo + la forma monosillabica del presente indicativo di HABERE, *AO Il futuro romanzo è una forma perifrastica formata dall'infinito del verbo + la forma monosillabica del perfetto indicativo di HABERE, *EI.
Lez 12 La più antica produzione letteraria italiana è sia in prosa sia in poesia, ma la poesia è maggiormente rappresentata da opere originali, mentre la prosa è piuttosto rappresentata da volgarizzamenti è in poesia è in poesia e in prosa indifferentemente è in prosa.
Lez 12 I volgarizzamenti del Duecento sono di preferenza traduzioni di opere morali esclusivamente dal francese traduzioni dal latino esclusivamente di oere romanzesche traduzioni dal francese traduzioni dal latino.
lez 12 In genere la prosa del Duecento è caratterizzata come paratattica stilisticamente variata ipotattica ricca dal punto di vista lessicale.
Lez 12 . Indicate la risposta errata. Nel Duecento era viva l'alternanza fra forme toniche dittongate(per es. lieva) e forme atone non dittongate (per es. levasse) Nel Duecento era viva l'alternanza etimologica fra forma dittongata del pass. rem. (puose /pwɔze/) e forma non dittongata del pres. Indicativo (pone /pone/) Nel Duecento il dittongo toscano dopo cons. + r era ormai ridotto al monottongo Nel Duecento il dittongo toscano dopo consonante palatale tendeva a ridursi al monottongo.
lez 12 La più antica produzione letteraria italiana è in poesia è sia in prosa che in poesia, ma la prosa è prevalentemente rappresentata da opere originali mentre la poesia è rappresentata da traduzioni è in prosa e in poesia indifferentemente è in prosa.
Lez 12 La prosa letteraria italiana del Duecento è costituita per lo più da opere tradotte dal francese per lo più di carattere romanzesco e di contenuto morale da opere tradotte dal latino (per lo più di carattere romanzesco) e da opere tradotte dal francese (per lo più di contenuto morale) da opere tradotte dal latino per lo più di carattere romanzesco da opere originali.
Lez 12 Quali sono gli ambiti tematici della più antica produzione in prosa letteraria italiana? Retorico/oratorio, morale e più genericamente relativo al comportamento, scientifico, storico e infine di intrattenimento Prevalentemente di intrattenimento, come per esempio i romanzi cavallereschi Scientifico (e medico) e morale Di impegno nel mondo cittadino e comunale.
Lez 12 Quali sono i più antichi testi in prosa italiana di carattere letterario? La traduzione di Vegezio di Bono Giamboni I volgarizzamenti di alcuni trattati di Albertano da Brescia Le opere di Guido Faba, l'Omelia padovana, il volgarizzamento veneziano del "Pamphilus", i romaneschi "Mirabilia urbis Rome" e il "Liber ystoriarum" La "Rettorica" di Brunetto Latin.
Lez 13 Cosa si intende per enunciato e per enunciazione? L'enunciazione è l'atto linguistico, l'enunciato il suo prodotto L'enunciazione è il prodotto linguistico dell'enunciato, cioè l'atto linguistico Enunciato e enunciazione sono categorie narratologiche che pertengono allo statuto di autore implicito e rispettivamente autore storico L'enunciato riguarda l'autore storico, l'enunciazione l'autore implicito.
lez 13 Quali sono le opere di Bono Giamboni Bono Giamboni scrive due opere originali (il Trattato e il Libro) e traduce dal francese Bono Giamboni scrive un'opera originale (il Libro de' Vizi e delle Virtudi)), traduce dal latino e dal francese e probabilmente compila un trattatello retorico (il Fiore di rettorica) Bono Giamboni scrive due opere originali (il Trattato e il Libro) e traduce dal latino (Orosio) Bono Giamboni scrive due opere originali (il Trattato e il Libro), traduce dal latino (Vegezio e Orosio) e probabilmente compila un trattatello retorico (il Fiore di rettorica).
Lez 13 Quale delle seguenti forme non presenta il fenomeno della chiusura in protonia? diletto risposto infermato Dio.
Lez 13 Bono Giamboni appartenendo ad un ceto intellettuale medio-alto esprime un nuovo pubblico volgare nato all'interno della società comunale appartenendo al notariato vuole fare un esercizio di stile appartenendo ad un ceto che usa solo il latino nello scrivere in volgare fa un'operazione ispirata alla pietà e al desiderio di affrancare le masse popolari dall'ignoranza appartenendo ad un ceto che usa solo il volgare, esprime le istanze di un pubblico nato in un contesto politico signorile.
Bono Giamboni con il Libro de' Vizi e delle Virtudi traduce da un originale latino crea un'opera originale volgarizza un'opera francese unisce due fonti principali una latina e una francese che traduce.
Lez 14Qual è il significato di rizotonico e rizoatono? E' rizotonica la parola accentata sulla desinenza, è rizoatona la parola accentata sulla radice E' rizotonica la parola proparossitona, è rizoatona la parola piana E' rizotonica la parola accentata sulla radice, è rizoatona la parola accentata sulla desinenza E' rizotonica la parola proparossitona, è rizoatona la parola piana o ossitona.
Lez 14 A quale data inizia a monottongarsi il dittongo toscano dopo consonante palatale? Nel XV secolo Nel XIV secolo Nel XIII secolo Nell'XI secolo.
Lez 14 Perché nel sistema ortografico italiano si scrive "cielo" (e non "celo")? Perché il dittongo -AE- si è regolarmente monottongato in e aperta che ha successivamente dato il dittongo toscano -ie- Perché effettivamente si pronuncia con -i- La -i- è introdotta come segno diacritico per distinguere il sostantivo dalla I pers. dell'indicativo presente del verbo "celare" Perché il dittongo -AE- si è regolarmente monottongato in e aperta che ha successivamente dato il dittongo toscano -ie-; la grafia conserva traccia dell'antica pronuncia sebbene oggi la -i- sia assorbita dalla affricata precedente e la -i- funzioni solo da diacritico.
Lez 14 La regola del dittongo mobile consiste nell'alternanza di forme dittongate e forme non dittongate nel paradigma di una parola a seconda della posizione dell'accento e, meno spesso, a seconda che la sillaba sia libera o chiusa nella libertà di esprimere o non esprimere il dittongo in sillaba tonica nella libertà di esprimere o non esprimere il dittongo in sillaba atona nell'alternanza di forme dittongate e forme non dittongate.
Lez 14 Cosa si intende con pressione analogica? Con pressione analogica si intende l'influenza esercitata da una parola su un'altra allo scopo di ridurne le analogi Con pressione analogica si intende l'influenza l'una sull'altra di forme analoghe del paradigma allo scopo di esaltarne le differenze Con pressione analogica si intende l'influenza esercitata da una categoria morfologica su un'altra categoria morfologica analoga Con pressione analogica si intende l'influenza l'una sull'altra di forme differenti del paradigma allo scopo di ridurne o annullare le differenze.
Lez 14 A quale fenomeno propriamente fiorentino è riconducibile la forma "sia" (cong. pres. del verbo essere)? Alla chiusura in protonia Alla apertura delle vocali toniche in iato Al dittongamento toscano Alla chiusura delle vocali toniche in iato.
Lez 15 Nella lingua di Bono Giamboni a quale delle sue componenti va ascritta l'inversione del soggetto al verbo nella frase interrogativa (per. es. "perché mi facesti tu venire in questo misero mondo?")? al provenzale al latino alle lingue romanze al fiorentino.
Lez 15 Qual è il significato stilistico del gerundio in apertura del brano di Bono Giamboni analizzato durante il corso? Il ricorso al gerundio ha lo scopo di introdurre considerazioni razionali e logiche fin dal punto di partenza del Libro Il ricorso al gerundio ha lo scopo di indicare contemporaneità d'azione Il ricorso ad un modo finito introduce una nozione di forte movimento all'avvio del Libro Il ricorso ad un modo infinito introduce una nozione acronica e intima del punto di partenza del Libro.
Lez 16 Indicate quale delle affermazioni seguenti è giusta La forma meo non è toscana, ma compare nella poesia toscana per influsso della poesia siciliana La forma Deo può essere solo un latinismo perché in siciliano la e tonica può derivare solo da Ī e Ĭ La forma non dittongata core, non può essere un sicilianismo, bensì, mancando del dittongamento, solo un latinismo La forma non dittongata mei è perfettamente fiorentina, perché pl. di meo.
Lez 17 Nel passaggio dal latino VIRIDEM all'italiano verde quale fenomeno fonetico generale riscontriamo? L'epitesi La sincope L'apocope L'epentesi.
Lez 17 Il dittongo discendente è un dittongo composto da due semivocali un dittongo composto da due vocali un dittongo in cui l'elemento semivocalico segue l'elemento vocalico un dittongo in cui l'elemento semivocalico precede l'elemento vocalico.
Lez 17 Cosa si intende con 'riduzione dei dittonghi discendenti' La riduzione al solo elemento semivocalico La caduta della vocale finale La caduta di un dittongo in fine di parola La riduzione al solo elemento vocalico.
Lez 17 Come si chiama il fenomeno che compare in " de' tuo' " nel sintagma " la malizia de' tuo' riggimenti " Riduzione del dittongo discendente Riduzione del dittongo al primo elemento Aferesi Apocope.
Lez 17 Qual era l'antica pronuncia della congiunzione "e" e della preposizione "per"? Entrambe erano pronunciate, fino al XVIII secolo, con "e" aperta; poi la "e" si è chiusa per protonia sintattica Entrambe erano pronunciate, fino al XVIII secolo, con "e" chiusa; poi la "e" si è aperta per protonia sintattica Erano pronunciate con "e" chiusa come oggi (nonostante la derivazione da E lunga latina) Erano pronunciate con "e" chiusa come oggi (nonostante la derivazione da E breve latina).
Lez 17 Il dittongo ascendente è un dittongo composto da due vocali un dittongo il cui elemento semivocalico precede l'elemento vocalico un dittongo il cui elemento vocalico precede l'elemento semivocalicovocalico un dittongo composto da due semivocali.
Lez 17 L'elisione è la caduta di una "e" di una "o" finali di parola davanti a parola che inizia per vocale la caduta di una vocale finale di parola davanti a parola che inizia per vocale la caduta di una "e" o di una "o" finali di parola la caduta di una vocale finale di parola davanti a parola che inizia per consonante .
Lez 17Quali sono le condizioni che incoraggiano la riduzione dei dittonghi discendenti? I dittonghi discendenti si riducono di preferenza nei polisillabi e in condizioni di tonicità sintattica I dittonghi discendenti si riducono di preferenza nei monosillabi e in condizioni di tonicità sintattica I dittonghi discendenti si riducono di preferenza nei polisillabi e in condizioni di proclicità sintattica I dittonghi discendenti si riducono di preferenza nei monosillabi e in condizioni di proclicità sintattica.
Lez 17 In quale di queste parole si riscontra il fenomeno della chiusura in protonia? malvagio lutto abbellire nipote.
Lez 17 In che cosa consiste il fenomeno dell'aferesi? Nell'aggiunta di un elemento in posizione iniziale di parola Nell'aggiunta di un elemento finale di parola Nella caduta di un elemento finale di parola Nella caduta di un elemento iniziale di parola.
Lez 17 Quale di queste parole presenta un'apocope sillabica? fu quel po' bel.
Lez 18 Indicate quale fra le parole proposte non è un francesismo fonetico palagio stagione malvagio Biagio.
Lez 18 Nella locuzione "Per lo polso" che troviamo in Bono Giamboni agisce il latinismo fonetico la legge Tobler Mussafia il latinismo semantico la legge Groeber.
Lez 18 Perché tribulazione è da considerarsi un latinismo? Perché, partendo da TRIBŬLATĬONEM, avremmo dovuto avere il passaggio da -Ŭ- in /o/ e di -TĬ- davanti a vocale in /ʦ/ Perché, partendo da TRIBŬLATĬONEM, avremmo dovuto avere il passaggio di -Ŭ- in -/ɔ/ Perché è un termine non popolare Perché, partendo da TRIBŬLATĬONEM, avremmo dovuto avere il passaggio di -TĬ- + vocale in /ʣ/.
Lez 18 Le forme di imperfetto di I pers. singolare uscenti in -a sono etimologiche ma coesistono a Firenze nel Duecento e nel Trecento con le forme analogiche in -o sono di origine analogica e le uniche esistenti a Firenze fra Duecento e Trecento avanzato sono analogiche ma coesistono a Firenze nel Duecento e nel Trecento con le forme etimologiche in -o sono etimologiche e le uniche esistenti a Firenze fra Duecento e Trecento avanzato.
Lez 18 Nei più antichi testi toscani le preposizioni articolate si presentano con l intensa o l scempia in maniera casuale si presentano con l scempia se davanti a parola che inizia per vocale tonica, con l intensa davanti a parola che inizia per consonante o vocale atona si presentano con l intensa se davanti a parola che inizia per vocale tonica, con l scempia davanti a parola che inizia per consonante o vocale atona si presentano con l intensa se davanti a parola che inizia per vocale , con l scempia davanti a parola che inizia per consonante.
Lez 18 In che cosa consiste la Legge Gröber? nella obbligatorietà, nel Duecento, di usare l'articolo forte lo davanti a parola uscente per vocale, di usare l'articolo debole (il o 'l) davanti a parola uscente in consonante nella obbligatorietà, nel Duecento, di usare l'articolo forte lo dopo parola uscente per vocale, di usare l'articolo debole (il o 'l) dopo parola uscente in consonante nella obbligatorietà, nel Duecento, di usare l'articolo forte lo davanti a parola uscente per consonante, di usare l'articolo debole (il o 'l) davanti a parola uscente in vocale nella obbligatorietà, nel Duecento, di usare l'articolo forte lo dopo parola uscente per consonante, di usare l'articolo debole (il o 'l) dopo parola uscente in vocale.
Lez 18 Il raddoppiamento fonosintattico è un fenomeno di assimilazione progressiva è un fenomeno di rafforzamento è un fenomeno di dissimilazione è un fenomeno di assimilazione regressiva innescato da monosillabi latini uscenti in consonante, da bisillabi volgari ossitoni e da alcune altre forme associate per analogia.
Lez 18 Come si spiegano le forme di imperfetto del tipo avea, dovea, venia? Con il fenomeno del dileguo di -v- intervocalica derivante da -B- latina Con il fenomeno della dissimilazione a partire da verbi che presentavano la sequenza v-v (aveva > avea, doveva > dovea etc.) Per la caduta normale della -B- etimologica latina Per il normale dileguo di -v- intervocalica.
Lez 18 Le forme con consonante scempia del tipo abellire, apressarsi sono fiorentinismi latinismi provenzalismi francesismi.
Lez 18 Quale delle seguenti forme verbali attesta il fenomeno del passaggio di -ar- postonico e intertonico a -er-? scriverei loderò berrò scriverò .
Lez 18 La forma "fue" (III pers. sing. del pass. remoto del verbo "essere") presenta il fenomeno dell'epentesi il fenomeno dell'epitesi vede il cambio di U breve latina in U lunga (per influsso della prima persona) e dunque -u- vede il cambio di U lunga latina in U breve e dunque -u-.
Lez 18 Qual è la più antica forma fiorentina della II persona del presente indicativo del verbo "essere"? Sè Sea Sei Si.
Lez 18 In quali condizioni etimologiche si verifica il raddoppiamento fonosintattico? Dopo monosillabi uscenti in latino in consonante e dopo polisillabi che hanno subito apocope sillabica Dopo monosillabi uscenti in latino in vocale e dopo polisillabi che hanno subito apocope sillabica Dopo monosillabi uscenti in latino in consonante e dopo polisillabi che hanno subito apocope vocalica Dopo monosillabi uscenti in latino in vocale e dopo polisillabi che hanno subito apocope vocalica.
Lez 18 Come si spiega la presenza della doppia affricata palatale in "faccendo"? Come rafforzamento espressivo Non ha spiegazioni né fonetiche né analogiche Per influsso di FACIO > faccio Deriva regolarmente da FACIENDU(M).
Lez 18 Qual è la giusta trafila cronologica fra quelle proposte? FURUNT > furono > furo FURUNT > furo > furono FUERUNT > *FURUNT > furo > furono FUERUNT > *FURUNT > furono > furo.
Lez 18 In che modo si spiega la forma "boce" per 'voce' che troviamo in Bono Giamboni? Come evoluzione dal lat. BOCEM con regolare passaggio da B- a v Come evoluzione dal lat. UOCEM con passaggio della semivocale iniziale alla occlusiva bilabiale tramite un passaggio intermedio di spirante bilabiale Come evoluzione dal lat. UOCEM con regolare passaggio di U a b Come evoluzione dal lat. UOCEM con regolare passaggio di U a v e infine a b.
Lez 19 La risalita del clitico avviene quando l'infinito a cui il clitico si riferisce è retto da un verbo modale o da un verbo di movimento quando l'infinito a cui il clitico si riferisce è retto da un verbo circostanziale o da un verbo di movimento quando l'infinito a cui il clitico si riferisce è retto da un verbo modale o da un verbo di movimento (ma in questo caso deve essere interposta una preposizione) quando l'infinito a cui il clitico si riferisce è retto da un verbo da un verbo di movimento (ma in questo caso deve essere interposta una preposizione).
Lez 19 In che cosa consiste la risalita del clitico Nel fenomeno per il quale un elemento atono riferito ad un verbo al modo infinito retto da un verbo modale si dispone prima del verbo al modo infinito anziché dopo Nel fenomeno per il quale un elemento atono riferito ad un verbo modale risale all'indietro fino a disporsi in prossimità di un modo infinito che lo precede Nel fenomeno per il quale un elemento atono riferito ad un verbo è fatto dipendere dal verbo reggente anziché dal verbo a cui si riferisce Nel fenomeno per il quale un elemento atono riferito ad un verbo al modo infinito retto da un verbo modale è fatto dipendere dal verbo modale anziché dal verbo a cui si riferisce.
Lez 19 Individuate in quale dei seguenti periodi è rispettata la legge Tobler-Mussafia "Allora si levò la Filosofia, e puosesi a sedere in su la sponda del mio letto" (Bono Giamboni, Libro de' Vizi e delle Virtudi) "quel gran teatro dov'era accolto il fiore di tutta la Grecia rivoltò gli occhi in lui e curiosamente mirollo" (Bartoli, La ricreazione del savio) "perché la non si fugge ma si differisce a tuo disavvantaggio" (Machiavelli, De principatibus) "E se si conduce e si guida bene" (Passavanti, Specchio di vera penitenza).
Lez 19 Nelle forme sanza, immantinente, incontanente si assiste ad un fenomeno fonetico di carattere generale si assiste ad un diffuso passaggio di apertura della vocale si assiste al fenomeno caratteristicamente fiorentino -en- > -an- si assiste al passaggio caratteristico del trapasso dal latino al volgare .
Lez 19 La forma guerire è un germanismo giunto in italiano tramite il francese un francesismo un germanismo un francesismo giunto in italiano tramite l'antico tedesco.
Lez 19 Quale di queste forme non è un latinismo fonetico? cognizione pezza amplissimo profundità.
Lez 19 Nella dittologia sinonimica "piangendo e luttando" la parola "luttando" è un latinismo semantico un francesismo semantico un francesismo fonetico un latinismo fonetico.
Lez 19 Quale fenomeno riscontriamo nella parola "maladire"? Dissimilazione regressiva Assimilazione progressiva Dissimilazione progressiva Assimilazione regressiva.
Lez 19 Quali sono le condizioni di enclisi nell'italiano attuale? L'enclisi avviene solo dopo modi finiti del verbo e dopo l'imperativo L'enclisi avviene solo dopo modi non finiti del verbo L'enclisi avviene solo dopo modi finiti del verbo e dopo l'imperativo L'enclisi avviene solo dopo modi non finiti del verbo e dopo l'imperativo.
Lez 19 Indicate la risposta giusta In antico (come oggi) l'accordo con il complemento oggetto del participio passato di un verbo coniugato con "avere" è obbligatorio In antico, diversamente da oggi, l'accordo con il complemento oggetto del participio passato di un verbo coniugato con "avere" non era obbligatorio se il complemento oggetto precedeva il verbo In antico (come oggi) l'accordo con il complemento oggetto del participio passato di un verbo coniugato con "essere" è obbligatorio In antico, diversamente da oggi, l'accordo con il complemento oggetto del participio passato di un verbo coniugato con "avere" non era obbligatorio se il complemento oggetto seguiva il verbo.
Lez 20 A quale studioso si deve la distinzione fra contenuto (significato) e espressione (significante)? Hugo Schuchardt Louis Hjelmslev Ferdinand de Saussure Emile Benveniste.
Lez 20 Qual è la natura del destinatario del Libro de' vizi e delle virtudi di Bono Giamboni Il destinatario è un lettore di cultura bassa a differenza del destinatore Il destinatario è un lettore di cultura medioalto come il destinatore Il destinatario si configura come ascoltatore piuttosto che come lettore Il destinatario si configura come spettatore piuttosto che come lettore.
Lez 21 Chi ha coniato la definizione di "fiorentino argenteo" per il fiorentino quattrocentesco? Lionardo Salviati Gli Accademici della Crusca Luca Serianni Arrigo Castellani.
Lez 21 Quale dei seguenti elementi non è caratteristico della letteratura volgare trecentesca a fronte della letteratura del secolo precedente nascita della novella come genere distinto dall'exemplum aumento della poesia rispetto alla prosa aumento della produzione prosastica rispetto alla letteratura in versi volgarizzamenti dei classici latini senza l'intermediazione del francese.
Lez 22 Cosa erano gli "specula"? Elenchi di doveri dei regnanti (specula principum) Trattati comportamentali (per lo più destinati ai monaci) in cui veniva mostrato un modello morale o civile a cui attenersi Raccolte di esempi morali Trattati comportamentali (per lo più destinati ai principi) in cui veniva mostrato un modello morale o civile a cui attenersi.
Lez 22 Che cosa è lo Specchio di vera penitenza di Iacopo Passavanti? Una piccola summa dedicata al sentimento della contrizione e al sacramento della confessione che il Passavanti mise insieme dopo il ciclo di prediche quaresimali del 1354 Una raccolta di prediche recitate a Pisa Una raccolta di exempla Una raccolta di novelle scritta nel 1354.
Lez 22 Uno dei massimi estimatori della prosa del Passavanti fu Baccio Valori Lionardo Salviati Lorenzo il Magnifico Pietro Bembo.
Lez 22 Cosa è un'autotraduzione? Un volgarizzamento autorizzato dall'autore Un volgarizzamento commissionato dall'autore ad un traduttore appositamente scelto Una introspezione di sé da parte dell'autore La traduzione delle propria opera da parte dello stesso autore.
Lez 22 Che cos'è la diglossia? Una situazione di doppia opzione linguistica che prevede una lingua alta e una lingua bassa fra le quali esiste una differenza d'uso di tipo funzionale a seconda dei contesti Una situazione di doppia opzione linguistica come in Italia l'alternanza di lingua standard e italiani regionali su base dialettale Una situazione di doppia opzione linguistica senza differenza funzionale Una situazione di doppia opzione linguistica (lingua/dialetto, lingua ufficiale/lingua minoritaria) a disposizione del parlante.
Lez 22 L'opposizione parlato/scritto si articola in una dicotomia netta e marcata a seconda del mezzo (asse diafasico) si articola in quattro gradi: lo scritto-scritto, il parlato-parlato e due livelli intermedi cioè lo scritto-parlato (Protokoll) e il parlato-scritto (Vorlesen) si articola in tre gradi: lo scritto-scritto, il parlato-parlato e un livello intermedio cioè lo scritto-parlato o parlato-scritto si articola in una dicotomia netta e marcata a seconda del mezzo (asse diastratico).
Chi ha coniato il termine di diglossia? Emile Benveniste nel 1959 Charles Ferguson nel 1973 Charles Ferguson nel 1959 Emile Benveniste nel 1973 .
Lez 22 A quale data in Italia la messa non è stata più recitata in latino? Nel XIX secolo Nel 1910 a seguito del Concilio Vaticano II Nel 1980 a seguito del Concilio Vaticano III Nel 1962 a seguito del Concilio Vaticano II.
Lez 23 A quale contesto culturale vanno ascritti gli esiti semidotti -ANTIA > -anzia, -ENTIA > -enzia Alla pronuncia filologica del latino Alla pronuncia ecclesiastica del latino Alla pronuncia del latino in ambito notarile Alla pronuncia arcaizzante del latino.
Lez 23 La forma "presunziosa" che si trova in Passavanti esiste già in latino in epoca tardo-antica in autori pagani e si caratterizza come un termine di ambito filosofico è una creazione del Passavanti composta con il suffisso -oso esiste già in latino in epoca tardo-antica in autori cristiani e si caratterizza come un termine di ambito dottrinario esiste già in latino classico e si caratterizza come un termine di ambito filosofico.
Lez 23 Come si può spiegare la constatazione che in Passavanti l'esito semicolto -enzia (rispetto a -enza) è più frequente di -anzia (rispetto a -anza) L'esito semicolto -anzia era sentito come diastraticamente basso L'esito interamente volgare -enzia coincideva con l'esito galloromanzo L'esito semicolto -enzia era sentito come diastraticamente alto L'esito interamente volgare -anza aveva il conforto dell'esito -anza (da -ance) di diffusione galloromanza.
Lez 23 Quali sono le cause storiche che determinano il passaggio dal fiorentino "aureo" al fiorentino "argenteo"? La carestia, il conseguente calo demografico di Firenze e il ripopolamento da parte di popolazioni provenienti da altre città toscane La Peste Nera, il conseguente calo demografico di Firenze e il ripopolamento da parte di popolazioni provenienti da altre città toscane L'mpoverimento, il conseguente calo demografico di Firenze e il ripopolamento da parte di popolazioni provenienti da altre città toscane La sifilide (il Morbo Gallico), il conseguente calo demografico di Firenze e il ripopolamento da parte di popolazioni provenienti da altre città toscane.
Lez 23 Indicate la risposta non corretta. La parola "refuggio" può essere considerata un latinismo per la mancata chiusura in protonia di re- in ri- La consonante intensa di "refuggio" si spiega (a partire da FUGERE) per raddoppiamento della consonante successiva alla vocale tonica in parole proparossitone La parola "refuggio" è un latinismo integrale La parola "refuggio" è una forma semicolta.
Lez 23 Indicate quale dei seguenti tratti non fa parte del fiorentino trecentesco rispetto della regola del dittongo mobile generale rispetto della legge Tobler-Mussafia soprattutto ad inizio assoluto di periodo articolo il riduzione del dittongo dopo consonante+ r.
Lez 23 In che cosa consiste la cosiddetta estirpazione di iato? Nell'introduzione per epentesi di un suono di passaggio (per lo più in italiano /g/ e /v/) fra gli elementi vocalici costituenti uno iato Nell'introduzione per epentesi di un suono di passaggio (per lo più in italiano /g/ e /v/) fra gli elementi vocalico e semivocalico costituenti uno iato Nell'introduzione per epitesi di un suono di passaggio (per lo più in italiano /g/ e /v/) fra gli elementi vocalico e semivocalico costituenti uno iato Nell'introduzione per epitesi di un suono di passaggio (per lo più in italiano /g/ e /v/) fra gli elementi vocalici costituenti uno iato.
Lez 23 La forma "prolago" che troviamo in Passavanti è un caso di assimilazione progressiva un caso di dissimilazione regressiva un caso di dissimilazione progressiva un caso di assimilazione regressiva.
Lez 23 Quale delle seguenti parole non presenta il fenomeno -en- > -an-? incontanemente sanza immantanente mantenere.
Lez 23 Indicate la risposta corretta. Il passaggio di -en- postonico a -an- è un fenomeno che compare sistematicamente a Firenze e meno regolarmente in altre città toscane Il passaggio di -en- a -an- è toscano Il passaggio di -en- protonico e postonico a -an- è un fenomeno fonetico esclusivo del fiorentino Il passaggio di -en- protonico e postonico a -an- è un fenomeno non sistematico che compare a Firenze e meno regolarmente in altre città toscane.
Lez 23 Quale fenomeno accomuna le parole "femmina" e "voraggine"? Il raddoppiamento della consonante successiva alla vocale tonica in parole parossitone La mancata chiusura in protonia Il raddoppiamento della consonante successiva alla vocale tonica in parole proparossitone Il latinismo.
Lez 24 Nella frase del Passavanti Provocòmmi l'affettuoso priego di molte persone spirituali rileviamo la coniunctio relativa l'anacoluto la dislocazione a sinistra il tema libero.
Lez 24 Quale fenomeno sintattico si riscontra nel periodo "Provocòmmi l'affettuoso priego di molte persone spirituali e divote, che mi pregorono che queste cose della vera penitenzia ... le riducessi a certo ordine per iscrittura volgare" Dislocazione a destra Frase scissa Dislocazione a sinistra Inversione dei costituenti della frase.
Lez 24 Come si spiega la forma "scriverrò"? Per sincope e successiva assimilazione Con l'attrazione analogica esercitata dal verbi nei quali (per sincope e successiva dissimilazione) si era generata regolarmente -rr- Per sincope e successiva dissimilazione Con l'attrazione analogica esercitata dal verbi nei quali (per sincope e successiva assimilazione) si era generata regolarmente -rr-.
Lez 24 Che cosa è la dislocazione a destra? Si tratta di quello che la retorica clasica chiamava anacoluto Si tratta di un ordine invertito dei costituenti della frase Si tratta di un ordine marcato dei costituenti della frase che posticipa un elemento rispetto all'ordine considerato normale, già presentato in forma pronominale ridondante, mettendolo così in evidenza Si tratta di un ordine marcato dei costituenti della frase che anticipa un elemento rispetto all'ordine considerato normale, ripreso poi in forma pronominale ridondante, mettendolo così in evidenza.
Lez 24 A quale fenomeno si riconduce la forma "sieno" ('siano')? Alla chiusura in postonia All'assimilazione All'indebolimento di -a- dopo vocale tonica, purché seguita da altra sillaba Alla chiusura delle vocali toniche in iato.
Lez 24 Qual è il contesto fonetico in cui si produce la forma dell'art. maschile plurale "gli"? In contesto velare Davanti a parola che inizia per consonante Davanti a parola che inizia per vocale In contesto palatale.
Lez 24 Le due forme "pericolo" e "periglio" sono volgarismi (il secondo ormai desueto) rispettivamente un francesismo e un latinismo cultismi rispettivamente un latinismo e un francesismo .
Lez 24 Quali fenomeni fonetici riconosciamo nella derivazione di "rigoglio" dal prov. "orgolh" Prima dissimilazione regressiva (o-o > i-o) complice la reinterpretazione della prima sillaba come prefisso (ri-), poi metatesi (or > ro) Prima dissimilazione progressiva (o-o > i-o) complice la reinterpretazione della prima sillaba come prefisso (ri-), poi metatesi (or > ro) Prima metatesi (or > ro) poi dissimilazione regressiva (o-o > i-o) complice la reinterpretazione della prima sillaba come prefisso (ri-) Prima metatesi (or > ro) e dissimilazione progressiva (o-o > i-o) complice la reinterpretazione della prima sillaba come prefisso (ri-).
Lez 24 Dal punto di vista della morfologia verbale il Trecento si caratterizza per l'estensione analogica della desinenza -amo della I persona pl. del presente indicativo dei verbi della I coniugazione a quelli delle altre per l'estensione analogica della desinenza -iamo alla I persona pl. del presente indicativo di tutte le coniugazioni per l'estensione analogica della desinenza -emo alla I persona pl. del presente indicativo di tutte le coniugazioni per la distinzione delle desinenze -amo, -emo, -imo della I persona pl. del presente indicativo a seconda della coniugazione.
Lez 24 Negli avverbi composti con -mente in antico si verifica la regola secondo la quale se l'aggettivo della II classe è parossitono, l'apocope in fine dell'aggettivo non viene mai attuata se l'aggettivo della I classe è proparossitono, l'apocope in fine dell'aggettivo non viene mai attuata se l'aggettivo della II classe è proparossitono, l'apocope in fine dell'aggettivo non viene mai attuata se l'aggettivo della II classe è proparossitono, l'apocope in fine dell'aggettivo viene sempre attuata.
Lez 25 . In italiano la posizione prenominale degli aggettivi attributivi è connotativa è denotativa è indifferente rispetto alla posizione postnominale è più frequente della posizione postnominale.
Lez 25 Il tema di una frase è il punto di partenza della comunicazione e costituisce, dal punto di vista dell'emittente, l'elemento nuovo che si vuol far conoscere all'interlocutore è l'argomento principale della frase è l'elemento nuovo che si vuol far conoscere all'interlocutore è il punto di partenza della comunicazione e costituisce, dal punto di vista dell'emittente, il dato già noto all'interlocutore.
Lez 25 Cosa si intende per elemento "anaforico" o "cataforico"? E' anaforico un elemento di ripresa di quanto già espresso nel discorso, è cataforico un elemento che rimanda alla realtà esterna non espressa nel discorso E' cataforico un elemento di ripresa di quanto già espresso nel discorso, è anaforico un elemento che rimanda alla realtà esterna non espressa nel discorso E' cataforico un elemento di ripresa di quanto già espresso, è anaforico un elemento che anticipa quanto si dirà E' anaforico un elemento di ripresa di quanto già espresso, è cataforico un elemento che anticipa quanto si dirà.
Lez 25 Il rema di una frase è il punto di partenza della comunicazione e costituisce, dal punto di vista dell'emittente, il dato già noto all'interlocutore è il punto di partenza della comunicazione e costituisce, dal punto di vista dell'emittente, l'elemento nuovo che si vuol far conoscere all'interlocutore è l'argomento principale della frase è l'elemento nuovo che si vuol far conoscere all'interlocutore.
Lez 25 In che cosa consiste la tematizzazione? Nell'anticipazione di un elemento della frase in prima posizione Nella posposizione di un elemento della frase che dovrebbe stare in prima posizione Nella messa in evidenza come elemento di avvio della frase di un elemento che, secondo l'ordine sintattico non marcato, non dovrebbe stare in prima posizione Nella messa in evidenza come elemento di avvio della frase di un elemento nuovo, ignoto all'interlocutore.
Lez 25 Qual è la modalità con cui si attua la tematizzazione nella prosa del Passavanti? Il rema della frase riprende, anche in forma pronominale, il tema della successiva Il tema della frase riprende, anche in forma pronominale, il rema della precedente Il rema della frase riprende, anche in forma pronominale, il tema della precedente Il tema della frase anticipa anche in forma pronominale, il rema della successiva.
Lez 25 Qual è il significato stilistico dei periodi che iniziano con E nel brano del Passavanti commentato durante il corso? corrisponde alla volontà del Passavanti di mantenere, in dipendenza dell'oralità originaria della predicazione, una forte coesione fra periodo e periodo corrisponde alla volontà del Passavanti di mantenere, in dipendenza dell'oralità originaria della predicazione, una forte coerenzafra periodo e periodo ha funzione coordinativa indica la prevalente struttura paratattica del periodo del Passavanti.
Lez 25 La prevalente collocazione prenominale degli aggettivi nel Passavanti ha funzione connotativa denotativa corrisponde alla libertà antica della collocazione aggettivale e non ha alcun rilievo stilistico è determinata dal significato dei singoli aggettivi.
Lez 25 Nella frase del Passavanti La quale cosa non poté fare san Piero abbiamo un esempio di stacco interfrasale abbiamo un esempio di coniunctio relativa abbiamo un esempio di connessione sintattica abbiamo un esempio di anacoluto.
Lez 25 Quale fenomeno sintattico ritroviamo nella frase del Passavanti "Del quale novero ci dobbiamo ingegnare d'essere noi peccatori" Un uso improprio del verbo "ingegnare" Estirpazione di iato in "novero" Mancato rispetto della Legge Tobler-Mussafia Risalita del clitico.
Lez 25 Indicate l'affermazione errata. Nel Trecento la desinenza della I persona plurale del presente indicativo -iamo sostituisce per tutte le coniugazioni le desinenze etimologiche Nel Trecento è normale la forma "el" dell'articolo maschile singolare Nel Trecento assistiamo ad una iniziale estensione della desinenza -ono della III persona plurale al presente indicativo di tutte le coniugazioni tranne la I Nel Trecento è ancora costante la forma etimologica in -a della I persona sing. dell'imperfetto.
Lez 25 Indicate quale delle seguenti frasi contraddice l'uso della legge Tobler-Mussafia "e per le tempestose avversitadi e gravi pericoli che ci sono" "Dove si dà ad intendere" "Présela San Piero" "E se si conduce e si guida bene" .
Lez 25 Individuate la corretta definizione di "denotativo" e "connotativo" Con "connotativo" si qualifica un uso (lessicale o sintattico) non marcato dello strumento linguistico, limitato all'indicazione del referente reale; con "denotativo" si qualifica un uso (lessicale o sintattico) marcato, dalpunto di vista retorico, affettivo, espressivo di quello stesso utensile linguistico Con "denotativo" si qualifica un uso (lessicale o sintattico) non marcato dello strumento linguistico, limitato all'indicazione del referente reale; con "connotativo" si qualifica un uso (lessicale o sintattico) marcato, dalpunto di vista retorico, affettivo, espressivo di quello stesso utensile linguistico Indicano rispettivamente l'uso postnominale e prenominale degli aggettivi attributivi Indicano rispettivamente un uso denotato o connotato degli aggettivi attributivi.
Lez 27 La grammatica di Leon Battista Alberti è una grammatica della lingua degli scrittori più autorevoli della tradizione una grammatica del fiorentino contemporaneo una grammatica del fiorentino trecentesco una grammatica del fiorentino di Dante, Petrarca e Boccaccio.
Lez 27 Quale fra questi personaggi non testimonia, con i suoi scritti, l'ampliamento dell'ambito d'uso del volgare nel Quattrocento? Pier Candido Decembrio Matteo Palmieri Alessandra Macinghi Strozzi Cennino Cennini.
Lez 27 La disputa sul latino parlato a Roma si svolse a Firenze nel 1441 a Roma nel 1476 a Firenze nel 1435 a Roma nel 1435.
Lez 27 A determinare la posizione di Leonardo Bruni sulla questione del latino parlato a Roma stava la convinzione che il volgare fiorentino non avesse una tradizione letteraria la convinzione che latino e volgare fossero troppo diversi la convinzione che il volgare fosse privo di una struttura grammaticale la convinzione che il volgare fosse troppo variegato in Italia dal punto di vista diatopico e che non poteva costituire un modello.
Lez 27 Indicate quale delle seguenti affermazioni è falsa Nel secondo Quattrocento il recupero di prestigio del volgare deve un forte impulso alla figura di poeta e di uomo politico do Lorenzo de' Medici Nel secondo Quattrocento il prestigio del volgare viene messo ulteriormente in discussione dalla riscoperta della lingua e letteratura greche Nel secondo Quattrocento il recupero di prestigio da parte del volgare avviene nell'ambito della poesia e della filosofia Nel secondo Quattrocento la sempre maggiore conoscenza del greco, relativizzando il prestigio del latino, contribuisce ad un recupero di prestigio del volgare.
Lez 27 Quale delle seguenti affermazioni è erroneamente attribuita a Leon Battista Alberti? Rivendicazione dell'esistenza, nella Roma antica, di due lingue distinte usate rispettivamente dagli intellettuali e dal volgo Scrittura della prima grammatica italiana (Grammatichetta Vaticana) Dichiarazioni esplicite a favore del volgare considerato strutturalmente non inferiore al latino Organizzazione del Certame coronario.
Lez 27 Il tema del latino parlato a Roma fu oggetto di uno scambio epistolare tra due importanti umanisti Biondo Flavio e Poggio Bracciolini Poggio Bracciolini e Cristoforo Landino Biondo Flavio e Leonardo Bruni Cristoforo Landino e Leonardo Bruni.
Lez 27 Quale dei seguenti eventi non contribuì allo studio e alla conoscenza del greco e della letteratura greca in Occidente nel Quattrocento? Caduta di Costantinopoli (1453) L'insegnamento pubblico del greco Concilio dell'Unione (1439) La pratica dei volgarizzamenti.
Lez 27 In quale nuovo ambito d'uso scritto il volgare del primo Quattrocento conosce un ampliamento rispetto al secolo precedente? Nello scambio fra dotti europei Nella trattatistica filologica Nella trattatistica d'arte Nell'insegnamento universitario.
Lez 27 Quale di queste affermazioni è falsa? Con l'Umanesimo il latino diventa il principale strumento espressivo in ogni campo della cultura Nel Quattrocento il volgare viene tendenzialmente relegato alle scritture pratiche e ai generi letterari popolari Nel Quattrocento il volgare attraversa una fase di crisi Con l'Umanesimo si diffonde l'idea della superiorità della cultura moderna su quella antica.
Lez 27 Nel primo Quattrocento il volgare prosegue trionfalmente il processo di ampliamento nell'ambito d'uso iniziato nei secoli precedenti il volgare corrobora l'ambito d'uso conquistato nel Trecento il volgare subisce un momento generale di regresso nell'ambito d'uso il volgare entra in aperta competizione e sopravanza l'ambito d'uso del latino.
Lez 27 Cosa è il Certame Coronario? Un concorso poetico organizzato sul tema dell'invidia da Piero de' Medici a Firenze nel 1441 Un concorso poetico organizzato sul tema dell'amicizia da Leon Battista Alberti a Firenze nel 1441 Un concorso poetico organizzato sul tema dell'amicizia da Leon Battista Alberti a Roma nel 1441 Un concorso poetico organizzato sul tema dell'amicizia da Leonardo Bruni a Firenze nel 1441.
Lez 27Quale delle seguenti affermazioni è falsa? Nella disputa sul latino parlato a Roma Leon Battista Alberti sosteneva che il volgare era nato dal latino la cui purezza e la cui diffusione nell'Impero Romano erano state incrinate dalle invasioni barbariche Nella disputa sul latino parlato a Roma Leonardo Bruni sosteneva che il volgare era nato dal latino Nella disputa sul latino parlato a Roma Leonardo Bruni finiva per riconoscere la parità in termini di antichità e in termini di utilizzo fra latino e volgare Nella disputa sul latino parlato a Roma Flavio Biondo sosteneva che il volgare era nato dal latino la cui purezza e la cui diffusione nell'Impero Romano erano state incrinate dalle invasioni barbariche.
Lez 28 Quale dei seguenti fenomeni della morfologia verbale non appartiene ai tratti innovativi del fiorentino quattrocentesco? La radice fo- del verbo "essere" si trasforma in fu- La I pers. plurale del presente indicativo esce in -no Le forme in -ss- del passato remoto di "mettere" La desinenza della III pers. plurale del presente è -ono per tutte le coniugazioni.
Lez 28 Indicate quale delle seguenti evoluzioni del fiorentino trecentesco verso il fiorentino quattrocentesco non è corretta. dieci > diece fossi > fussi stea > stia milia > mila.
Lez 28 Indicate quale delle seguenti evoluzioni del fiorentino trecentesco verso il fiorentino quattrocentesco non è corretta. dicessette > diciassette avrò > arò sia > sea misi > missi.
Lez 28 Riguardo l'ordine delle parole l'enclisi nella Lettera proemiale alla Raccolta Aragonese è sovrabbondante l'enclisi della Lettera proemiale alla Raccolta Aragonese si adegua alla legge Tobler-Mussafia l'enclisi della Lettera proemiale alla Raccolta Aragonese si adegua alla legge Tobler-Mussafia solo all'inizio di principale preceduta da subordinata l'enclisi della Lettera proemiale alla Raccolta Aragonese talvolta si adegua ai criteri del cursus.
Lez 28 Quale delle seguenti caratterizzazioni non si attaglia alla Lettera proemiale alla Raccolta Aragonese? La lingua della Lettera dimostra nei tratti fonetici l'aderenza al fiorentino argenteo La prosa della Lettera ha come modelli il latino e la tradizione letteraria fiorentina del Trecento La prosa della Lettera è connotata da citazioni esplicite ed implicite agli autori classici e alla tradizione volgare La lingua della Lettera dimostra una tenue infiltrazione dei tratti morfologici del fiorentino argenteo.
Lez 28 La Raccolta Aragonese fu compilata nel 1500 nel 1477 nel 1480 nel 1497 .
Lez 28 Quale delle seguenti affermazioni è falsa? La Raccolta Aragonese fu inviata da Lorenzo de' Medici a Federico d'Aragona La lettera che funge da prefazione alla Raccolta Aragonese fu firmata da Angelo Poliziano La Raccolta Aragonese è un'antologia della poesia toscana dei primi secoli I compilatori della Raccolta Aragonese vogliono proporre ai contemporanei un modello linguistico-letterario.
Lez 28 Quale dei seguenti tratti 'argentei' non è stato accolto dall'italiano? La riduzione dei dittonghi /wɔ/ e /jɛ/ dopo consonante + r La sostituzione delle forme declinate (glielo, gliela, glieli, gliele) all'indeclinabile gliele La desinenza -o alla I persona dell'imperfetto indicativo La desinenza -ono alla III persona del presente e dell'imperfetto indicativo estesa alla I coniugazione.
Lez 28 A quali cause sono associate le innovazioni fonetiche e morfologiche rispetto al fiorentino trecentesco che si è soliti definire come "fiorentino argenteo"? L'emigrazione dei fiorentini in seguito alla Peste nera L'inurbamento delle popolazioni del contado fiorentino e da altre città toscane in seguito al calo demografico prodotto dalla Peste nera Il minor prestigio di Firenze nel panorama regionale toscano conseguente alla peste nera La caduta di prestigio letterario del fiorentino quattrocentesco, che non poteva competere con le Tre Coronedata la scarsa.
Lez 28 Quale dei seguenti tratti non è caratteristico del fiorentino del Quattrocento? l'apocope di -e e -o dopo l, n, r l'articolo definito maschile singolare el la velarizzazione di l preconsonantica la desinenza di III pl. -on(o) invece di -ano.
Lez 28 Quale dei seguenti gruppi di fenomeni/forme è ascrivibile alle innovazioni del fiorentino argenteo rispetto al fiorentino del Trecento? riduzione dei dittonghi wɔ/ e /jɛ/ dopo consonante + r e dopo consonante palatale, /skj/ > /stj/, ragghiare > ragliare, fosse > fussi riduzione dei dittonghi /wɔ/ e /jɛ/ dopo consonante + r, /skj/ > /stj/, ragghiare > ragliare, fosse > fussi, milia > mila riduzione dei dittonghi wɔ/ e /jɛ/ dopo consonante + r, /skj/ > /stj/, ragliare > ragghiare, fusse > fossi, mila > milia riduzione dei dittonghi /wɔ/ e /jɛ/ dopo consonante palatale, /skj/ > /stj/, ragghiare > ragliare, fosse > fussi.
Lez 28 La diffusione a Firenze nel Quattrocento dell'articolo maschile "el" fu lenta ma inesorabile, tanto che alla fine degli anni Settanta "el" aveva soppiantato la forma antica fu lenta ma negli anni Settanta "el", sentito come diastraticamente più connotato, era maggioritario nei testi letterari di carattere comico fu lenta e non riuscì mai a soppiantare la forma antica; ancora negli anni Settanta "il" è maggioritario rispetto a "el" fu immediata e travolgente, tanto che in poco tempo soppiantò la forma antica "il".
Lez 28 Quale dei seguenti fenomeni appartiene ai tratti innovativi del fiorentino quattrocentesco? Riduzione del dittongo palatale dopo elemento palatale Velarizzazione della -l- preconsonantica Riduzione del dittongo dopo elemento palatale Creazione della forma "gli" dell'articolo maschile plurale.
Lez 28 Quale dei seguenti fenomeni fonetici non appartiene ai tratti innovativi del fiorentino quattrocentesco? L'indeclinabile "gliele" sostituisce le forme declinate "glielo, gliela" etc Le forme declinate "glielo, gliela" etc. sostituiscono la forma indeclinabile "gliele" L'uscita -que degli indeclinabili perde l'elemento labiovelare Palatalizzazione dei plurali uscenti in -lli .
Lez 28 Quale delle seguenti forme dei numerali non è ascrivibile al fiorentino quattrocentesco undici dieci duo dua.
Lez 28 Quale evoluzione prevede il fiorentino quattrocentesco per una forma come "dunque"? Dunqua Donque Donqua Dunche.
Lez 28 Quale dei seguenti tratti morfologici non è attribuibile al fiorentino quattrocentesco? Alla forma "sè" di II persona del presente del verbo "essere" si sostituisce la forma "sei" All'articolo "il" si affianca l'articolo "el" Alla forma "avrò" del futuro si sostituisce la forma "arò" Alla forma "aveva" si sostituisce la forma "avea".
Lez 28 Quale delle seguenti forme è attribuibile al fiorentino quattrocentesco? "milia" "dea" "missi" "diece".
Lez 28 Quale dei seguenti tratti morfologici non appartiene ai tratti innovativi del fiorentino quattrocentesco? Sostituzione della forma analogica in -o alla forma etimologica in -a nella I persona dell'imperfetto L'uscita in -e dei nomi plurali femminili della III classe latina La desinenza -orono (o -orno) per la III persona pl. del passato remoto nella I coniugazione verbale Sostituzione della forma etimologica in -o alla forma analogica in -a nella I persona dell'imperfetto.
Lez 28 Quale dei seguenti fenomeni fonetici non appartiene ai tratti innovativi del fiorentino quattrocentesco? Evoluzione di /w/ iniziale in /vw/ Riduzione del dittongo dopo occlusiva + r Conservazione del dittongo -AU- Evoluzione di /skj/ in /stj/.
Lez 28 Come si spiegano le forme teglia (da TEGULA) e vegliare (da VIGILARE) Con la regolare evoluzione dal latino GL Come reazione ipercorretta all'innovazione non cittadina che pronunciava migliaio come migghiaio o famiglia come famigghia Come la penetrazione nella città di Firenze di una pronuncia del contado Con la confusione fra l'esito volgare di GL e di LJ del latino.
Lez 29 Quale di questi poeti non è presente nella Raccolta Aragonese? Poliziano Guido Guinizzelli Dante Lorenzo de' Medici.
Lez 29 Quale dei seguenti tratti non compare nella Lettera proemiale alla Raccolta Aragonese ed è invece testimoniato nei Detti piacevoli? L'alternanza nella desinenza -e/-i di III persona del congiuntivo imperfetto le forme del verbo avere con riduzione del nesso -vr- uscita in -o della I persona dell'imperfetto l'adozione di lui e lei in funzione di soggetto.
Lez 29 Chi ha stabilito che la Lettera proemiale alla Raccolta Aragonese è di Poliziano? Arrigo Castellani Michele Barbi Carlo Dionisotti Gianfranco Contini.
Lez 29 Indicate quali dei seguenti fenomeni fonetici presenti nella "Lettera proemiale" della "Raccolta Aragonese" non può essere considerato un fenomeno di latinismo Chiusura in protonia Conservazione di -AU- Mancato raddoppiamento in "publico" e "abundante" Adesione al timbro vocalico etimologico in "singulare", "sepultura".
Lez 29 Indicate quale delle seguenti forme presenti nella "Lettera proemiale" alla "Raccolta Aragonese" non può essere considerato un latinismo lessicale rozzore 'rozzezza' prossimo 'il più vicino' intermesso 'interrotto' uno 'uno soltanto' .
Lez 29 "Può" rispetto a "puote" è la variante con apocope sillabica è la variante con apocope vocalica è la variante senza epitesi sillabica è la variante senza epitesi vocalica.
Lez 29 Quale dei seguenti tratti non compare nella Lettera proemiale alla Raccolta Aragonese ed è invece testimoniato nei Detti piacevoli? i latinismi fonetici e lessicali l'adozione di lui e lei in funzione di soggetto la forma el dell'articolo le forme fusti, fussi del perfetto del verbo essere.
Lez 30 L'uscita in -uto del participio passato nel Quattrocento si formò per pressione analogica esercitata da ausiliari e verbi modali come "avere", "potere", volere" dal Duecento al Quattrocento si era formata per pressione analogica esercitata da ausiliari e verbi modali come "avere", "potere", volere" dal Duecento al Quattrocento si era estesa dai verbi con vocale tematica -U- ad altri verbi, per pressione analogica esercitata da ausiliari e verbi modali come "avere", "potere", volere" nel Quattrocento si estese dai verbi con vocale tematica -U- ad altri verbi, per pressione analogica esercitata da ausiliari e verbi modali come "avere", "potere", volere".
Lez 30 Quale delle seguenti forme presenti nella "Lettera proemiale" alla "Raccolta Aragonese" non è un francesismo? Schifare Masnada Ruvido Ostello.
Lez 30 Come sono connotati i latinismi lessicali nella Lettera proemiale e nei Detti piacevoli di Poliziano? I latinismi lessicali della Lettera sono di ambito prevalentemente retorico e di tradizione medievale, mentre quelli dei Detti sono di ambito giuridico-amministrativo ma di tradizione classica I latinismi lessicali della Lettera sono di ambito prevalentemente retorico e di origine classica, mentre quelli dei Detti sono di ambito giuridico-amministrativo e di tradizione medievale I latinismi lessicali della Lettera sono funzionali al contesto, mentre quelli dei Detti sono esornativi I latinismi lessicali della Lettera sono di ambito prevalentemente ufficiale, mentre quelli dei Detti sono di ambito ecclesiastico .
Lez 31 Nella "Lettera proemiale" alla "Raccolta Aragonese" l'enclisi rispetta la legge Tobler-Mussafia rispetta la legge Tobler-Mussafia solo in posizione assoluta risponde ad esigenze espressive risponde ad esigenze prosodiche.
Lez 31 Come si comporta Poliziano in relazione alle forme verbali composte (per esempio il passato prossimo)? Ne esalta l'evidenza, sebbene neo-formazioni volgari, ponendole in posizione finale di periodo Data la sua attenzione nei confronti della tradizione volgare, le accetta senza particolari censure, sebbene siano neo-formazioni volgari Ne attenua l'evidenza (in quanto neo-formazioni volgari) separando l'ausiliare dal participio passato Le evita in quanto neo-formazioni volgari sostituendo al passato prossimo il passato remoto.
Lez 32 Che cosa connota, dal punto di vista del genere epistolare, la Lettera proemiale? La divisione in differenti sezioni (argomentativa, storico-critica e conclusiva) La stretta connessione fra le differenti sezioni in cui la Lettera si divide L'uso del tu L'iniziale allocuzione al destinatario e il saluto finale.
Lez 32 A quale categoria principale appartengono le parole che escono in -anzia, -enzia nella prosa del Poliziano? A termini filosofici A termini giuridici Ai nomi astratti Ai nomi concreti.
Lez 32 L'adozione del campo metaforico delle arti figurative nella sezione storico-critica della "Lettera proemiale" alla "Raccolta Aragonese" di Poliziano discende dalla tradizione retorica latina è un tratto critico tradizionale è un tratto critico nuovo e moderno discende dalla tradizione retorica medievale.
Lez 32 Quale dei seguenti tratti sintattico-stilistici non compare nella prosa del Poliziano? Iterazione della congiunzione "e" e "né" davanti ad entrambi i termini di una dittologia Presenza della coniunctio relativa Tematizzazione Costruzione alla latina delle subordinate oggettive e soggettive implicite.
Lez 34 Indicate l'affermazione errata Le Prose della volgar lingua di Pietro Bembo ebbero fortuna perché il loro autore era un intellettuale di prestigio indiscusso Le Prose della volgar lingua di Pietro Bembo ebbero fortuna perché proponendo come modello della poesia Petrarca andava incontro al petrarchismo inaugurato nel secondo Quattrocento e che in quegli anni raggiungeva il proprio apogeo Le Prose della volgar lingua di Pietro Bembo ebbero fortuna perché l'impianto arcaizzante che esse proponevano forniva una regola certa e immobile Le Prose della volgar lingua di Pietro Bembo ebbero fortuna perché l'autore era fiorentino.
Lez 34 Quale dei seguenti fattori storici contribuì e rafforzò l'esigenza di una norma linguistica nel Cinquecento? L'aspirazione ad un'unità politica italiana Le invasioni francesi e spagnola alle quali si sentiva l'esigenza di opporre una precisa identità linguistica italiana La scoperta prima e la diffusione poi della stampa a caratteri mobili Un pubblico sempre maggiore di dotti.
Lez 34 La prima grammatica dell'italiano, dopo quella di Leon Battista Alberti, si deve a Pier Francesco Giambullari Lionardo Salviati Pietro Bembo Giovan Francesco Fortunio.
Lez 34 La grammatica del Fortunio non riscosse particolare successo perché di prevalente impianto filologico andava contro il processo di konéizzazione iniziato nel Quattrocento a favore del tosco-fiorentino aveva un impianto scarsamente normativo e non affrontava le questioni ortografiche l'autore era un friulano.
Lez 34 Le Prose della volgar lingua di Pietro Bembo furono pubblicate nel 1555 nel 1525 nel 1535 nel 1540 .
Lez 34 Quali erano le caratteristiche delle "Regole" del Fortunio? Indicate la risposta errata. Prescindeva dalla questione dei modelli letterari La descrizione del volgare era modellata sulle categorie della grammatica del latino Aveva un forte impianto filologico, tanto da discutere dela correttezza o meno di una lezione Dedicava molto spazio al problema ortografico.
Lez 35 Nella polemica sul ciceronianesimo Pietro Bembo assunse posizioni analoghe a quelle avanzate nel secolo precedente da Agnolo Poliziano, a favore dell'unicità dei modelli latini da imitare Pietro Bembo assunse posizioni analoghe a quelle avanzate nel secolo precedente da Agnolo Poliziano, a favore dell'unicità dei modelli letterari da imitare Pietro Bembo assunse posizioni analoghe a quelle avanzate nel secolo precedente da Agnolo Poliziano, a favore della massima libertà dei modelli letterari da imitare Pietro Bembo assunse posizioni analoghe a quelle avanzate nel secolo precedente da Paolo Cortesi, a favore dell'unicità dei modelli latini da imitare.
Lez 35 Indicate l'associazione errata fra posizione teorica nel dibattito linguistico cinquecentesco e suo esponente teoria arcaizzante > Pietro Bembo; teoria cortigiana > Baldassar Castiglione; teoria fiorentinista > Niccolò Machiavelli teoria arcaizzante > Pietro Bembo; teoria cortigiana > Vincenzo Calmeta; teoria fiorentinista > Niccolò Machiavelli teoria arcaizzante > Pietro Bembo; teoria cortigiana > Benedetto Varchi; teoria fiorentinista > Niccolò Machiavelli teoria arcaizzante > Pietro Bembo; teoria cortigiana > Gian Giorgio Trissino; teoria fiorentinista > Niccolò Machiavelli.
Lez 35 Nelle Prose della volgar lingua Pietro Bembo fa dire al fratello Carlo che non è un vantaggio conoscere il fiorentino come lingua materna per saper ben scrivere fiorentino che è un vantaggio essere fiorentino per saper parlare fiorentino che è un vantaggio conoscere il fiorentino come lingua materna per saper ben scrivere fiorentino che non è un vantaggio essere fiorentino per saper parlare fiorentino.
Lez 35 La confutazione di Pietro Bembo della teoria cortigiana verte sulla mancanza di prestigio letterario della lingua di conversazione nelle corti sulla fiorentinità solo parziale della lingua delle corti sulla mancanza di modelli letterari che autorizzino la lingua cortigiana sulla mancanza di uniformità della lingua delle corti, che ne determina la difficoltà di essere insegnata ed appresa.
Lez 35 La teoria cortigiana fu sostenuta per la prima volta da Vincenzo Colli detto il Calmeta da Gian Giorgio Trissino da Baldassarre Castiglione Da Dante Alighieri.
Lez 35 La polemica relativa alla imitatio sul versante latino aveva visto contrapposti nel Quattrocento Agnolo Poliziano e Giovan Francesco Pico, nel Cinquecento Paolo Cortesi e Pietro Bembo nel Quattrocento Agnolo Poliziano e Paolo Cortesi, nel Cinquecento Giovan Francesco Pico e Pietro Bembo nel Quattrocento Agnolo Poliziano e Pietro Bemboi, nel Cinquecento Paolo Cortesi e Giovan Francesco Pico nel Quattrocento Giovan Francesco Pico e Paolo Cortesi, nel Cinquecento Agnolo Poliziano e Pietro Bembo.
Lez 35 Chi ci tramanda notizia del contenuto dei libri perduti di Vincenzo Colli detto il Calmeta? Carlo Lenzoni Pietro Bembo Niccolò Machiavelli Gian Giorgio Trissino .
Lez 35 Chi fu il rappresentante del ciceronianesimo nella disputa cinquecentesca sull'imitazione? Giovan Grancesco Pico Paolo Cortesi Agnolo Poliziano Pietro Bembo .
Lez 35 Chi fu il rappresentante del ciceronianismo nella disputa quattrocentesca sull'imitazione? Giovan Francesco Pico Agnolo Poliziano Paolo Cortesi Pietro Bembo.
Lez 35 Per Pietro Bembo il prestigio del fiorentino dipende dalla sua eccellenza naturale, presente nel Trecento, ma non puù presente nel fiorentino successivo il prestigio del fiorentino dipende dalla sua eccellenza naturale come lingua parlata e scritta il prestigio del fiorentino dipende sia dalla sua eccellenza naturale sia dal prestigio delle Tre Corone il prestigio del fiorentino è il risultato della precedente tradizione letteraria.
Lez 36 Qual è il significato che il lettori del Cinquecento dettero del "De vulgari eloquentia" dantesco? I primi lettori cinquecenteschi lo intesero come un trattato di poetica (piuttosto che come un trattato di linguistica), e, adattandolo alle questioni allora vive, lo intesero come una conferma della teoria cortigiana I primi lettori cinquecenteschi lo intesero come un trattato di linguistica (piuttosto che come un trattato di poetica), e, adattandolo alle questioni allora vive, lo intesero come una conferma della teoria arcaizzante I primi lettori cinquecenteschi lo intesero come un trattato di linguistica (piuttosto che come un trattato di poetica), e, adattandolo alle questioni allora vive, lo intesero come una conferma della teoria cortigiana I primi lettori cinquecenteschi lo intesero come un trattato di linguistica (piuttosto che come un trattato di poetica), e, adattandolo alle questioni allora vive, lo intesero come una conferma della teoria fiorentinista.
Lez 36 Quando fu composto e qual è l'argomento di partenza del "Discorso intorno alla nostra lingua" di Niccolò Machiavelli? Nel 1513; come si dovesse denominare la lingua in cui hanno scritto le Tre Corone: fiorentina, toscana o italiana, optando per la denominazione di volgare Nel 1513; come si dovesse denominare la lingua in cui hanno scritto le Tre Corone: fiorentina, toscana o italiana, optando per la denominazione toscana Nel 1524; come si dovesse denominare la lingua in cui hanno scritto le Tre Corone: fiorentina, toscana o italiana, optando per la denominazione fiorentina Nel 1525; corregge l'interpretazione del "De vulgari eloquentia" chiamando in causa lo stesso Dante.
Lez 36 Per Machiavelli il prestigio del fiorentino è il risultato della precedente tradizione letteraria il prestigio del fiorentino dipende dalla sua eccellenza naturale, presente nel Trecento, ma non puù presente nel fiorentino successivo il prestigio del fiorentino dipende sia dalla sua eccellenza naturale sia dal prestigio delle Tre Corone il prestigio del fiorentino dipende dalla sua eccellenza naturale come lingua parlata.
Lez 36 Chi riscoprì, nel primo decennio del Cinquecento, il "De vulgari eloquentia" dantesco? I partecipanti alle discussioni degli Orti Oricellari Lodovico Castelvetro Gian Giorgio Trissino Vincenzo Colli.
Lez 36 La posizione di Niccolò Machiavelli all'uscita delle Prose della volgar lingua fu di accettazione della teoria bembiana in un primo tempo fu favorevole, poi, dopo la scrittura del Discorso, contrario di ironica ma netta opposizione di accettazione della posizione bembiana pur con notevoli distinguo.
Lez 36 Niccolò Machiavelli sosteneva l'eccellenza letteraria del fiorentino stabilita dalle Tre Corone nel Trecento l'eccellenza intrinseca del fiorentino e proponeva la sua adozione nella varietà parlata a lui contemporanea l'eccellenza della lingua scritta su quella parlata l'eccellenza della lingua parlata su quella scritta.
Lez 36 Nel Discorso intorno alla nostra lingua di Niccolò Machiavelli l'argomento di discussione principale è se la lingua usata dagli scrittori fiorentini e in primo luogo Dante sia il fiorentino, il toscano o l'italiano e prende posizione per la prima opzione l'argomento di discussione principale è se la lingua usata dagli scrittori italiani e in primo luogo Bembo sia il fiorentino, il toscano o il veneziano e prende posizione per la prima opzione l'argomento di discussione principale è se la lingua usata dagli scrittori fiorentini e in primo luogo Dante sia il fiorentino, il toscano o l'italiano e prende posizione per la seconda opzione l'argomento di discussione principale è se la lingua usata dagli scrittori fiorentini e in primo luogo Petrarca sia il fiorentino, il toscano o l'italiano e prende posizione per la prima opzione.
Lez 37 Quale dei seguenti elementi fono-morfologici del fiorentino argenteo non troviamo nel De principatibus? Velarizzazione di l preconsonantica Riduzione del dittongo dopo consonante + r Passaggio da /skj/ a /stj/ L'esito palatale -gli < -lli.
Lez 37 La presenza dei tratti del fiorentino argenteo nel De principatibus è maggiore nella fonetica nella sintassi nello stile nella morfologia.
Lez 37 I pronomi soggettivi "gli" e "la" (per "egli" e "ella") che compaiono in Machiavelli sono forme epitetiche sono forme sincopate sono forme apocopate sono forme aferetiche.
Lez 37 Indicate quale di queste forme non è un latinismo lessicale accidenti lasciare estrinseco suppellettile.
Lez 37 Indicate quale di queste forme non è un latinismo fonetico antiquo clausule osservato facultà.
Lez 37 In Machiavelli il sistema degli articoli maschili è simmetrico: le forme antiche non vengono soppiantate da quelle moderne né nel singolare né nel plurale il sistema degli articoli maschili è asimmetrico: la forma innovativa soppianta l'antica nel singolare, la forma moderna è minoritaria nel plurale il sistema degli articoli maschili è simmetrico: le forme innovative soppiantano le antiche nel singolare e nel plurale il sistema degli articoli maschili è asimmetrico: la forma innovativa non soppianta l'antica nel singolare, la forma moderna è esclusiva nel plurale.
Lez 37 Indicate quale di queste forme non compare o è minoritaria nella prosa di Machiavelli fussi (anziché fossi) el (anziché il) pronomi e aggettivi possessivi plurali indeclinabili (mia, tua, sua anziché miei/mie, tuoi/tue, suoi/sue)) arò (anziché avrò) .
Lez 37 Indicate quale dei seguenti tratti innovativi del fiorentino argenteo non compare nella prosa del Machiavelli. Riduzione del dittongo dopo consonante + r Uscita in -e dei femminili della III classe latina dei nomi e della II classe degli aggettivi Desinenza -ono per la III pers. plurale del presente e imperfetto dell'indicativo Velarizzazione di "l" preconsonantica.
Lez 38 L'ambito metaforico cui ricorre Machiavelli di preferenza attinge agli astratti è simbolico attinge al mondo vegetale è realistico e concreto.
Lez 38 Come abbiamo definito la frequente ricorrenza nello stile machiavelliano della disgiuntiva ("o ... o") parallelismo definitorio antitesi classificatoria iterazione classificatoria struttura binaria.
Lez 38 In Machiavelli la sequenza dei pronomi atoni alterna il modello antico (compl. ogg. + compl. indiretto) al modello più recente (compl. indiretto + compl. ogg.) alterna il modello antico (compl. ogg. + compl. indiretto) al modello più recente (compl. indiretto + compl. ogg.), ma con verbo impersonale la particella pronominale precede direttamente il verbo si adegua al modello antico compl. ogg. + compl. indiretto si adegua al modello più recente compl. indiretto + compl. oggetto.
Lez 38 Il latineggiamento della lingua di Machiavelli va addebitato alla ricerca di quelli che lui stesso chiama "lenocinii" e "ornamenti" ad un interesse antiquario ad uno spiccato gusto retorico alla sua formazione culturale.
Lez 38 . In antico la sequenza dei pronomi atoni è compl. ogg. + compl. indiretto è indifferente dipende dal contesto è compl. indiretto + compl. ogg.
LEZ 38 Indicate quale dei seguenti tratti stilistici non fa parte dello stile machiavelliano è una lingua spontanea e molto semplice dal punto di vista sintattico e retorico è una lingua spontanea e viva, non esente però da latinismi fonetici e sintattici è una lingua che esprime la volontà di classificare e distinguere la realtà attraverso continui correttivi introdotti da ma è una lingua che esprime la volontà di razionalizzare e categorizzare la realtà attraverso antitesi classificatorie (uso della disgiuntiva o) .
LEZ 38. La parziale adesione alle regole della legge Tobler-Mussafia da parte di Machiavelli è da interpretarsi come adesione consapevole ad un tratto caratteristico della tradizione come un arcaismo come un superamento della tradizione municipale come un'innovazione .
lez 38 La legge Tobler-Mussafia è rispettata nel De principatibus dopo e e dopo ma solo all'inizio di principale preceduta da subordinata in inizio assoluto di periodo e dopo ma in inizio assoluto di periodo e dopo e.
lez 38 Nell'uso dell'art. masch. la prosa del De principatibus di Machiavelli mostra la predominanza della forma tradizionale il mai completamente soppiantata da el mostra la predominanza dell'innovazione el che ha ormai quasi definitivamente soppiantato il mostra la parità nell'uso di el e il mostra la predominanza della forma tradizionale el mai completamente soppiantata da il.
lez 38 Indicate la risposta errata. Gli elementi del parlato presenti nella lingua di Machiavelli sono l'accordo a senso i deittici (in particolare "qui" e "tu") le formule di cortesia la ridondanza pronominale.
lez 38 In Machiavelli non compare più la legge Tobler-Mussafia compare solo in posizione iniziale assoluta di periodo la legge Tobler-Mussafia non compare più solo in una principale preceduta da subordinata la legge Tobler-Mussafia non compare più in una principale preceduta da subordinata e dopo "ma".
Lez 39 Nella prosa di Machiavelli la legge Groeber è rispetta in maniera oscillante la legge Groeber è sistematicamente rispettata la legge Groeber è rispetta in maniera minoritaria e occasionale la legge Groeber non è più rispettata.
Lez 40 Lionardo Salviati trasformò la teoria di Bembo ampliando il canone anche ad autori minori del Trecento prendendo in considerazione anche il fiorentino vivo prendendo in considerazione anche la lingua del Duecento prendendo a modello la lingua di Dante.
lez 40 Nel 1542 la trasformazione dell'Accademia degli Umidi in Accademia Fiorentina fu un'evoluzione interna all'Accademia sempre più interessata ad aspetti politici e linguistici di supremazia di Firenze fu voluta da Lionardo Salviati che mirava alla redazione di una grammatica scritta da fiorentini fu voluta da Cosimo I come strumento di autopromozione politica e linguistica fu voluta da Lionardo Salviati che mirava alla redazione di un vocabolario fiorentino.
lez 40 Indicate quale delle seguenti affermazioni è vera Nell'Accademia Fiorentina si fronteggiavano tendenze classicheggianti e filobembiane come quella di Pier Francesco Giambullari e tendenze filofiorentine come quella di Benedetto Varchi Nell'Accademia Fiorentina si fronteggiavano tendenze classicheggianti e filobembiane come quella di Benedetto Varchi e tendenze filofiorentine come quella di Pier Francesco Giambullari Nell'Accademia Fiorentina tutti i membri erano convinti asserori della eccellenza del fiorentino contemporaneo Nell'Accademia Fiorentina tutti i membri erano convinti assertori della tesi arcaizzante e classicheggiante del Bembo.
lez 40 Quando nasce la "brigata dei Crusconi" (poi Accademia della Crusca)? 1542 1584-1586 1582 1612.
Lez 40 Il Salviati sosteneva la sovranità dell'uso parlato, educato però tramite l'esercizio letterario la sovranità dell'uso, la priorità del parlato nel funzionamento della lingua, la purezza del fiorentino la sovranità dell'uso letterario limitato però alle scritture degli autori fiorentini che avevano esaltato la purezza del loro volgare la sovranità dell'uso letterario, il maggior prestigio dello scritto sul parlato, la purezza del fiorentino.
lez 40 Indicate la risposta errata. Secondo il volere di Cosimo I granduca di Toscana l'Accademia Fiorentina avrebbe dovuto patrocinare l'uso del volgare anche per la scienza avrebbe dovuto patrocinare l'uso del volgare tramite i volgarizzamenti avrebbe dovuto svolgere i suoi lavori all'interno della corte evitando il contatto con il popolo indotto avrebbe dovuto stendere una grammatica del fiorentino.
lez 40 A quale data Cosimo I granduca di Toscana trasformò l'Accademia degli Umidi in Accademia Fiorentina? 1540 1542 1582 1559 .
lez 40 Indicate la risposta errata. Anche dal punto di vista linguistico è utile annettere il secondo Cinquecento al Seicento, caratterizzati dalla nascita delle Accademie (rispettivamente della Crusca e dell'Arcadia) Anche dal punto di vista linguistico è utile annettere il secondo Cinquecento al Seicento, caratterizzati dal punto di vista culturale dal Manierismo e rispettivamente dal Barocco contrapposti al razionalismo primo-cinquecentesco Anche dal punto di vista linguistico è utile annettere il secondo Cinquecento al Seicento, perché entrambi contraddistinti dal Manierismo e dal Barocco Anche dal punto di vista linguistico è utile annettere il secondo Cinquecento al Seicento, durante i quali furono fortissimi gli effetti del Concilio di Trento.
Qual è la data della fine del Concilio di Trento? 1517 1559 1560 1563.
Lez 40 Quale delle seguenti affermazioni non è contenuta nell'Orazione in lode della fiorentina favella di Lionardo Salviati? alle lingue per imporsi non bastano le virtù naturali né un'illustre tradizione letteraria a Firenze l'Accademia Fiorentina rappresenta il luogo e l'occasione per rendere consapevole la città del valore della propria lingua il fiorentino possiede sia virtù naturali sia una illustre tradizione letteraria i Fiorentini non avevano bisogno dell'intervento del veneziano Pietro Bembo per accorgersi dell'eccellenza del proprio volgare.
Lez 41 Quali sono le edizioni del Vocabolario della Crusca che il Bartoli poté utilizzare? Le edizioni I-IV La I e la II edizione Le prime tre edizioni La prima edizione.
Lez 41 L'influsso dello spagnolo sulla lingua italiana era già iniziato nel Quattrocento con la dominazione aragonese nel Sud d'Italia, ma riceve nuovo impulso nella seconda metà del Cinquecento era già iniziato nel Quattrocento con la dominazione nel Nord d'Italia, ma riceve nuovo impulso nel primo Cinquecento era già iniziato nel Quattrocento con la dominazione aragonese nel Nord d'Italia, ma riceve nuovo impulso nella seconda metà del Cinquecento era già iniziato nel Quattrocento con la dominazione nel Sud d'Italia, ma riceve nuovo impulso nel primo Cinquecento.
Lez 41 Con la pace di Cateau-Cambrésis del 1563 inizia il periodo di dominazione francese in Italia del 1565 inizia il periodo di dominazione aragonese in Italia del 1559 inizia il periodo di dominazione aragonese in Italia del 1559 inizia il periodo di dominazione spagnola in Italia.
lez 41 Indicate la risposta errata. Nel Seicento, per effetto delle dottrine del Concilio di Trento la lingua della predicazione è sempre più vicina alle parlate locali Nel Seicento la messa viene per la prima volta recitata in volgare Nel Seicento si assiste all'inizio della scrittura dei trattati scientifici in volgare Nel Seicento si assiste all'inizio dell'insegnamento universitario in volgare.
lez 41 Individuate l'affermazione errata fra quelle proposte La terza edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca cominciò a segnalare come tali gli arcaismi e accolse anche termini della scienza e della tecnica La seconda edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca fu sostanzialmente una ristampa della prima edizione La terza edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca fece tesoro delle reazioni degli oppositori rendendo meno rigido il canone degli autori spogliati Fin dalla seconda edizione il Vocabolario degli Accademici della Crusca mutò profondamente la sua natura.
lez 41 I più importanti oppositori o critici dell'impostazione linguistica dell'Accademia della Crusca nel Seicento furono Paolo Beni, Alessandro Tassoni, Daniello Bartoli Paolo Beni, Daniello Bartoli, Carlo Maria Maggi Paolo Beni, Alessandro Tassoni, Carlo Maria Maggi Alessandro Tassoni, Daniello Bartoli, Carlo Maria Maggi.
lez 41 Il Vocabolario degli Accademici della Crusca fu redatto dando seguito ad una esplicita richiesta del Granduca fu redatto per esclusiva volontà degli Accademici che individuarono autonomamente il corpus dei testi da spogliare fu redatto autonomamente dagli Accademici utilizzando spogli di Lionardo Salviati fu redatto dando corpo ad un progetto e a un'impostazione filologica e linguistica di Lionardo Salviati.
lez 41 La prima edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca uscì nel 1612 1623 1582 1691 .
lez 41 La reazione alla norma impostata esclusivamente su base fiorentina si manifestò nel Seicento con il risorgere del latino nella predicazione con la nascita del barocco con la nascita della poetica della meraviglia con la rinascita in sede letteraria del dialetto.
lez 41 Qual è l'atteggiamento di Lionardo Salviati nei confronti dei latinismi? Di parziale accettazione, come opzione linguistica sempre possibile in italiano Di rifiuto, perché contrassegnano la decadenza del fiorentino aureo durante l'Umanesimo del Quattrocento Di accettazione perché esprimenti le origini neolatine del fiorentino Di parziale accettazione, come male inevitabile.
lez 41 Cosa sono gli "Avvertimenti della lingua sopra 'l Decamerone"? Un'opera in cui Lionardo Salviati, a margine della lingua di Boccaccio che aveva studiato in occasione della "rassettatura" del Decameron del 1582, affrontava questioni grammaticali, ma anche più generali relative al dibattito linguistico coevo Un'operetta breve e non sistematica su questioni filologiche relative al "Decameron" stesa da Lionardo Salviati Un'operetta breve e non sistematica su questioni filologiche relative al "Decameron" stesa da Vincenzio Borghini Un'opera in cui Vincenzio Borghini, a margine della lingua di Boccaccio che aveva studiato in occasione della "rassettatura" del Decameron del 1572, affrontava questioni grammaticali, ma anche questioni più generali relative al dibattito linguistico coevo.
lez 41 All'interno dell'Accademia Fiorentina chi rivendicava il prestigio del fiorentino contemporaneo anche parlato? Pier Francesco Giambullari Benedetto Varchi Pier Francesco Giambullari e Giovan Battista Gelli Pier Francesco Giambullari e Benedetto Varchi.
lez 41 Fra il secondo Cinquecento e il Seicento si assiste ad un generale mutamento nella funzionalità d'uso del volgare rispetto al latino nella lingua della liturgia, nella lingua utilizzata nelle lezioni universitarie, nella lingua utilizzata per i trattati di carattere scientifico nella lingua della predicazione, nella lingua utilizzata nelle lezioni universitarie, nella lingua utilizzata per i trattati di carattere morale nella lingua della predicazione, nella lingua utilizzata nelle lezioni universitarie, nella lingua utilizzata per i trattati di carattere scientifico nella lingua della predicazione e nella lingua utilizzata nella liturgia.
lez 41 Indicate l'affermazione errata. Il Concilio di Trento impose che la lingua della predicazione abbandonasse la pratica del mescidamento linguistico fra latino e volgare che la lingua della predicazione si ispirasse ad un nuovo spirito di evangelizzazione che la lingua della predicazione fosse il latino che la lingua della predicazione adottasse uno stile chiaro ma anche sostenuto e nobile.
lez 42 "Il torto e il diritto del non si può" è un vero e proprio trattato grammaticale un insieme di considerazioni che valutano il grado di affidabilità di forme accolte nel Vocabolario della Crusca un'opera di linguistica di carattere sistematico un insieme di considerazioni relative agli autori spogliati per redigere il Vocabolario della Crusca.
lez 42 Qual è la posizione linguistica espressa dal Bartoli ne Il torto e il diritto del non si può? Lungi da da essere fautore cieco dei dettami della Crusca, ritiene però utile seguire una norma univoca di cui la Crusca è il garante Lungi da una preconcetta avversione ai dettami della Crusca, il Bartoli mette in guardia dai rischi di assolutizzare ciò che si può o non si può scrivere, stabiliti sulla base di una documentazione non esaustiva Le scritture devono essere ispirate ai dettami della grammatica e rispettose di ciò che si può o non si può scrivere Le scritture si devono adeguare ai dettami della grammatica (il 'non si può'), ma il parlato ha maggiori libertà.
lez 42 La produzione letteraria di Daniello Bartoli comprende opere di carattere licenzioso comprende opere di carattere ameno comprende opere di carattere filosofico e scientifico comprende opere di carattere storiografico, retorico, linguistico e scientifico.
lez 42 Quali sono le opere di interesse linguistico scritte da Daniello Bartoli? "Il torto e il diritto del non si può" e la "Ricreazione del savio" Il "Trattato di ortografia" e una grammatica dell'italiano "Il torto e il diritto del non si può", un "Trattato di ortografia", e, relativa alla privata attività di scrittore, la "Selva di parole" rimasta inedita fino a poco tempo fa "Il torto e il diritto del non si può" e gli "Avvertimenti della lingua sopra 'l Decamerone".
lez 43. Individuate quale fra i seguenti tratti fonetici non compare nella prosa del Bartoli tratti 'arcaici' dal punto di vista fonetico come la conservazione del dittongo dopo consonante + r rispetto della regola del dittongo mobile conservazione esclusiva del nesso latino di consonante + l latinismi fonetici sebbene non particolarmente marcati.
lez 43 2. Individuate quale fra i seguenti tratti morfologici non compare nella prosa del Bartoli L'uscita in -e dei nomi femminili della III classe latina Desinenze -ano e -ono per le III persone pl. del presente indicativo a seconda che si tratti della I coniugazione o delle coniugazioni II e III Uscita in -a della I persona dell'imperfetto L'articolo il.
lez 43 Dall'analisi delle occorrenze lessicali nel brano della Ricreazione del savio di Daniello Bartoli possiamo desumere una ampia indipendenza da quanto registrato nel Vocabolario degli Accademici della Crusca una integrale fedeltà del Bartoli a quanto è registrato nelle due edizioni del Vocabolario degli Accademici della Crusca che egli poté consultare una sostanziale indifferenza nei confronti della precedente attività lessicografica una sostanziale fedeltà al lessico toscano registrato nel Vocabolario degli Accademici della Crusca pur con un aggiornamento che attesta non cieca sottomissione.
lez 43 Indicate la risposta errata. La lingua del Bartoli dimostra la vittoria della tesi arcaizzante del Bembo utilizzando l'uscita in -e dei plurali femminili della III declinazione latina dei nomi e della II declinazione latina degli aggettivi rispettando la regola del dittongo mobile conservando i dittonghi dopo palatale e dopo consonante + r accettando forme come "lieva" e "siegua".
lez 43 Come si spiega la presenza del dittongo in sillaba atona nella forma "primieramente"? Con l'ascendenza francese del dittongo e soprattutto con la consapevolezza della natura di composto degli avverbi in -mente (nel primo elemento il dittongo era sotto accento) Con la regola del dittongo mobile Per estensione analogica dato che Bartoli usa anche "primiera" Con le regole del dittongamento toscano .
lez 44 Rispetto alle edizioni del Vocabolario della Crusca che egli poté consultare, il lessico di Daniello Bartoli mostra anticipazioni rispetto alla I edizione mostra anticipazioni rispetto alla II edizione mostra anticipazioni rispetto alla IV edizione mostra anticipazioni rispetto alla III edizione.
lez 44 Individuate la risposta errata Nella prosa del Bartoli l'enclisi a forme finite del verbo avviene di preferenza in presenza di forme verbali monosillabiche Nella prosa del Bartoli l'enclisi è sostanzialmente libera e soggiace a scelte di tipo stilistico Nella prosa del Bartoli l'enclisi è molto frequente dopo infinito dato l'alto numero di occorrenze di questo modo verbale Nella prosa del Bartoli il rispetto della legge Tobler-Mussafia è assoluto in tutte le condizioni .
Lez 45 Indicate la risposta errata. Qual è la situazione dell'enclisi nella prosa di Daniello Bartoli? Sostanzialmente coincidente con le condizioni moderne (enclisi dopo modi infiniti e dopo imperativo) L'occasionale adesione alle condizioni della legge Tobler-Mussafia è motivata da ragioni contestuali (forme monosillabiche toniche e polisillabi ossitoni) L'occasionale adesione alle condizioni della legge Tobler-Mussafia è motivata da ragioni contestuali (forme monosillabiche atone e polisillabi parossitoni) E' possibile dopo avverbi.
lez 45 In quale modo è possibile distinguere il valore nominale dal valore verbale di infiniti e participi? Sulla base dell'associazione o meno dell'articolo o della preposizione articolata al participio, della assenza o presenza di un elemento sintatticamente dipendente nel caso dell'infinito Sulla base dell'associazione o meno dell'articolo o della preposizione articolata all'infinito, della assenza o presenza di un elemento sintatticamente dipendente nel caso del participio Sulla base della collocazione nella frase Sulla base del significato.
lez 45 . Indicate quale delle seguenti figure retoriche non è presente in maniera caratteristica e rilevante nella prosa del Bartoli. L'iterazione anche coniugata alla variatio La metafora Asindeto e polisindeto L'antitesi anche nella forma dell'ossimoro.
lez 45 Indicate quale, fra le seguenti caratteristiche, non può essere attribuita alla prosa di Daniello Bartoli Presenza sporadica della risalita del clitico adottata come opzione di carattere stilistico Presenza di infiniti e participi sostantivati Prosa secca improntata al ragionamento e alla riflessione Presenza di latinismi che tendono ad affiancare le forme non latineggianti come variante tecnicizzata.
lez 45 In quale forma si presenta il parlato nella prosa di Daniello Bartoli? Attraverso la retroazione Attraverso la deissi In forma mimetica, attraverso la prosopopea, mediante l'uso di interrogazioni, esclamazioni, interiezioni Attraverso la presupposizione.
lez 45 Cosa si intende per stile nominale? La presenza di frasi prive del verbo non espresso esplicitamente o non replicato; il verbo omesso può essere rappresentato dagli ausiliari o da un verbo facilmente integrabile mentalmente sulla base del contesto La presenza di frasi prive del verbo non espresso esplicitamente o non replicato; il verbo omesso può essere rappresentato dal verbo di esistenza e dagli ausiliari La presenza di frasi prive del verbo non espresso esplicitamente o non replicato; il verbo omesso può essere rappresentato dal verbo "essere" o da un verbo facilmente integrabile mentalmente sulla base del contesto) La presenza di frasi prive del verbo, non espresso esplicitamente o non replicato; il verbo omesso può essere rappresentato dal verbo di esistenza, dagli ausiliari o da un verbo facilmente integrabile mentalmente sulla base del contesto.
lez 45 Individuate la risposta errata Nella prosa del Bartoli sono molto frequenti forme infinite del verbo, e in particolare il participio presente Nella prosa del Bartoli è frequente lo stile nominale Nella prosa del Bartoli sono molto frequenti gli infiniti sostantivati Nella prosa del Bartoli sono molto frequenti i gerundi.
lez 45 Individuate quale delle seguenti figure retoriche non compare nella prosa del Bartoli come elemento di coesione testuale ellissi anafora figura etimologica iterazione sinonimica .
lez 47 Cosa si intende per ordine diretto e ordine inverso? Per ordine diretto si intende la sequenza VCS dei costituenti della frase, per ordine inverso l'inversione fra V e C Per ordine diretto si intende la sequenza SVC dei costituenti della frase, per ordine inverso l'inversione fra V e C Per ordine diretto si intende la sequenza SVC dei costituenti della frase, per ordine inverso la loro libera disposizione (VCS, VSC, SCV, CSV, CVS) Per ordine diretto si intende la sequenza VSC dei costituenti della frase, per ordine inverso l'inversione fra V e C.
lez 47 Il paragone con la Francia e il francese innescò in Italia riflessioni importanti sul legame tra condizioni linguisitche e situazione politica imbarbarì i costumi e la lingua italiana determinò un tentativo vano di imitazione pedissequa delle condizioni politiche e culturali francesi fu motivo di scoraggiamento e aumentò la dipendenza alla moda francesizzante.
lez 47 Nel Settecento, il francese venne considerato 'lingua della ragione' perché era stato descritto in diverse 'grammatiche ragionate' perché ammetteva ordini marcati diversi da quello diretto perché era la lingua degli illuministi perché ammetteva solo l'ordine diretto dei costituenti della frase.
lez 47 Quali furono le condizioni storiche e culturali che incoraggiarono la moda francesizzante del Settecento italiano? la fine del predominio spagnolo in italia per l'intervento militare francese il lungo regno di Luigi XIV (il Re Sole) il prestigio politico e culturale della Francia e viceversa il frazionamento culturale e politico italiano la nascita del romanzo in Francia.
lez 47 Indicate quale delle seguenti affermazioni è giusta Nella querelle des anciens et des modernes Racine sosteneva l'uguaglianza di natura fra antichi e moderni Nella querelle des anciens et des modernes Jean Racine sosteneva la superiorità dei moderni in fatto in fatto di letteratura e di poesia Nella querelle des anciens et des modernes Bernard de Fontenelle sosteneva l'uguaglianza fra antichi e moderni Nella querelle des anciens et des modernes Bernard de Fontenelle sosteneva l'uguaglianza di natura fra antichi e moderni, la superiorità dei moderni in fatto di scienza e filosofia, l'uguaglianza o la superiorità degli antichi in fatto di letteratura e di poesia.
lez 47 Indicate quale delle seguenti affermazioni è falsa Nella polemica fra Dominique Bouhours e Gioseffo Felice Orsi l'italiano e il francese furono caratterizzati il primo come incline a libertà sintattica e disponibile all'ordine inverso, il secondo come incline alla fissità sintattica stabilita da un ordine diretto che il Bouhours considerava naturale Nella polemica fra Dominique Bouhours e Gioseffo Felice Orsi il secondo qualificò l'ordine inverso come segno di propensione di una lingua all'espressione dell'immaginazione, l'ordine diretto come segno di propensione di una lingua all'analisi Nella polemica fra Dominique Bouhours e Gioseffo Felice Orsi il primo condannava tutta la tradizione letteraria italiana, in difesa della quale il secondo scrisse le Considerazioni sopra un famoso libro franzese Nella polemica fra Dominique Bouhours e Gioseffo Felice Orsi il primo condannava l'artificiosità della letteratura italiana barocca, ma in difesa delle libertà sintattiche dell'italiano scesero, oltre all'Orsi, Ludovico Antonio Muratori e Anton Maria Salvini.
lez 47 Indicate la risposta errata. Quali sono le condizioni socio-politiche che facilitarono l'influsso del francese in Italia dall'inizio del Settecento gli importanti rapporti commerciali o gli scambi di varia natura fra alcune città italiane e la Francia il prestigio letterario di Racine e Corneille l'insediamento in Toscana, a Napoli e nella Savoia di principi francesi o filofrancesei la fine della dominazione spagnola con la pace di Utrecht.
lez 47 Fontenelle sosteneva la superiorità degli antichi in fatto di letteratura, ma la cultura moderna superava l'antica per quanto riguarda la scienza e la filosofia la superiorità della cultura moderna la superiorità della cultura antica la superiorità degli antichi in fatto di scienza e filosofia, ma la cultura moderna superava l'antica per quanto riguarda la letteratura e la poesia .
lez 48 La polemica Orsi-Bouhours innescò una riflessione positiva sulla natura delle lingue e i loro differenti caratteri intrinseci (il "genio delle lingue") inasprì gli animi innescò una riflessione positiva sulla natura delle lingue fondando la linguistica generale creò tensioni diplomatiche fra Italia e Francia.
lez 48 Quale dei seguenti intellettuali non scese in campo per difendere la posizione dell'Orsi contro il Bouhours? Francesco Algarotti Anton Maria Salvini Eustachio Manfredi Ludovico Antonio Muratori.
lez 48 A quale periodo risale la polemica Bouhours-Orsi? Al primo decennio del XVIII secolo Alla metà del XVIII secolo All'ultimo decennio del XVII secolo Alla metà del XVII secolo.
lez 48 Indicate la risposta errata. Francesco Algarotti mostrava come in Italia l'Accademia della Crusca, non essendo un organo istituzionale, non aveva potuto svolgere la medesima funzione dell'Académie française Francesco Algarotti affermò la superiorità dell'Accademia della Crusca sull'Académie française in quanto la prima aveva costruito con il Vocabolario un tesoro della tradizione letteraria italiana Il paragone fra Académie française e l'Accademia della Crusca evidenziava nelle due istituzioni finalità divergenti: rivolta verso il futuro la prima, verso il passato la seconda Francesco Algarotti individuava nell'Académie Française un importante istituto di regolamentazione e promozione della lingua e della letteratura francesi.
lez 49 Nella Rinunzia avanti notaio al Vocabolario della Crusca di Alessandro Verri si afferma che ogni lingua moderna necessita di una precisa codificazione grammaticale che ogni parlante ha il diritto di inventarsi la sua lingua personale che per arricchire una lingua è necessario ricorrere a prestiti da altre lingue che nel Settecento la lingua italiana è giunta al suo massimo livello di perfezione.
lez 49 Indicate la risposta errata Dopo il 1767 il sodalizio intellettuale fra i due fratelli Pietro e Alessandro Verri si interrompe Il giornale "Il Caffè" fu pubblicato fra il 1764 e il 1766 Pietro e Alessandro Verri furono i promotori dell'Accademia dei Pugni (1762-1763) Pietro Verri si era laureato in Lettere ed era un letterato puro a differenza del fratello Alessandro.
lez 49 Chi incoraggiò la stesura del trattato Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria e ne corresse la lingua? Alessandro Manzoni Alessandro Verri Giuseppe Parini Pietro Verri.
lez 49 "Dispotico" è un francesismo settecentesco è un latinismo è una parola di tradizione ininterrotta è un termine attestato per la prima volta nel XVII secolo, ma che nel Settecento vede la nascita anche del derivato "dispotismo".
lez 49 L'uso dell'apocope nella "Rinunzia" di Alessandro Verri indica un uso linguistico ben educato alla tradizione letteraria indica il rifiuto di Verri dei dettami puristici della Crusca indica l'adeguamento di Verri alla lingua del Trecento indica l'adeguamento alle caratteristiche fonetiche del francese.
lez 49 Indicate la risposta errata. In che cosa consistono le caratteristiche grafiche e interpuntive settecentesche non coincidenti con quelle moderne? Nel differente uso, rispetto alle abitudini moderne, della maiuscolizzazione di nomi e aggettivi Nell'uso dell'unico accento acuto Nell'uso del grafema j in trittonghi interni e in dittonghi iniziali e finali di parola Nell'uso della virgola davanti a "e" e "che" .
lez 49 Pedantismo è un arcaismo è un francesismo settecentesco è un termine nato nella commedia del Cinquecento è un neologismo verriano che si fa forte del successo del suffisso -ismo proprio dell'Illuminismo.
lez 49 Nella Rinunzia avanti notaio d di Alessandro Verri la standardizzazione della lingua è meno forte sul piano ortografico e interpuntivo sul paino sintattico sul piano fonetico sul piano morfologico.
lez 50 Indicate la corretta definizione di "calco" e "prestito" il prestito (che si distingue in formale, semantico e sintattico) è la 'traduzione' di un termine forestiero mediante parole già esistenti nella lingua d'arrivo; il calco è l'adozione di una parola straniera, adattata o acclimatata, nella lingua d'arrivo il prestito (acclimatato o adattato) è la 'traduzione' di un termine forestiero mediante parole già esistenti nella lingua d'arrivo; il calco è l'adozione di una parola straniera nella lingua d'arrivo secondo modalità formali, semantiche o sintattiche il calco (acclimatato o adattato) è la 'traduzione' di un termine forestiero mediante parole già esistenti nella lingua d'arrivo; il prestito è l'adozione di una parola straniera nella lingua d'arrivo secondo modalità formali, semantiche o sintattiche il calco (che si distingue in formale, semantico e sintattico) è la 'traduzione' di un termine forestiero mediante parole già esistenti nella lingua d'arrivo; il prestito è l'adozione di una parola straniera, adattata o acclimatata, nella lingua d'arrivo.
lez 50 Nella Rinunzia avanti notaio al Vocabolario della Crusca Alessandro Verri non usa francesismi fraseologici francesismi fonetici neologismi arcaismi .
lez 50 Nella Rinunzia avanti notaio al Vocabolario della Crusca di Alessandro Verri si afferma che lo scrittore ha diritto ad una libertà lessicale assoluta che lo scrittore ha diritto ad una libertà lessicale autorizzata dagli scrittori precedenti che lo scrittore ha diritto ad una libertà lessicale nella misura in cui il lessico sia autorizzato dall'uso che lo scrittore ha diritto ad una libertà lessicale in dipendenza delle esigenze del messaggio.
lez 50 Indicate l'affermazione errata La Rinunzia avanti notajo di Alessandro Verri attesta l'esistenza nel Settecento di usi interpuntivi non più in uso nell'italiano moderno La Rinunzia avanti notajo di Alessandro Verri attesta che nel Settecento non è ancora avvenuta la generalizzazione dell'uso dell'accento sui monosillabi a solo scopo diacritico La Rinunzia avanti notajo di Alessandro Verri attesta che nel Settecento è ormai raggiunta la scomparsa dell'uso grafico di j nei dittonghi iniziali di parola e nei trittonghi all'interno di parola La Rinunzia avanti notajo di Alessandro Verri attesta che nel Settecento non è ancora rigidamente normato l'uso delle maiuscole iniziali secondo le regole moderne dell'italiano.
lez 50 Indicate quale dei seguenti tratti non caratterizza la prosa della Rinunzia di Alessandro Verri È regolare l'alternanza di e davanti a parola che inizia per consonante e di ed davanti a parola che inizia per vocale L'esito di -TJ- è univocamente l'affricata dentale -z- Uso di un lessico di tradizione che non si preclude l'uso di francesismi Misurato uso delle apocopi di tradizione letteraria.
lez 50 Quale delle seguenti affermazioni è falsa? il neologismo è una forma che viene creata ex novo attraverso le regole di formazione di parola dell'italiano il prestito è la riproduzione di un elemento linguistico alloglotto nel duplice aspetto del significato e del significante il calco linguistico è la riproduzione di un elemento linguistico alloglotto nel solo aspetto del significato il calco linguistico è un prestito adattato sia fonologicamente che morfologicamente.
Lez 51 Nella sintassi la Rinunzia di Alessandro Verri si caratterizza, pur con qualche eccezione, per l'ordine diretto si caratterizza per periodi ampiamente ipotattici si caratterizza, pur con qualche eccezione, per l'ordine inverso si caratterizza per anastrofi e iperbati.
lez 51 Cosa si intende per laconismo e style coupé? Lo style coupé (propriamente settecentesco) mediante l'ellissi degli snodi logici e sintattici mira a stupire il lettore; il laconismo (propriamente seicentesco) mediante la riduzione o l'assenza dell'ipotassi mira alla massima chiarezza del messaggio Il laconismo (propriamente seicentesco) mediante l'ellissi degli snodi logici e sintattici mira a stupire il lettore; lo style coupé (propriamente settecentesco) mediante la riduzione o l'assenza dell'ipotassi mira alla massima chiarezza del messaggio Lo style coupé (propriamente seicentesco) mediante l'ellissi degli snodi logici e sintattici mira a stupire il lettore; il laconismo (propriamente settecentesco) mediante la riduzione o l'assenza dell'ipotassi mira alla massima chiarezza del messaggio Il laconismo (propriamente settecentesco) mediante l'ellissi degli snodi logici e sintattici mira a stupire il lettore; lo style coupé (propriamente seiecentesco) mediante la riduzione o l'assenza dell'ipotassi mira alla massima chiarezza del messaggio.
lez 51 Cosa si intende per style coupé? Una sintassi caratterizzata da periodi brevi e lontani dall'ipotassi Una sintassi continuamente spezzata ed ellittica Una sintassi lineare che esprime povertà di idee e di immaginazione Una sintassi tagliata (coupée) da continue parentetiche .
lez 51 Qual è la figura retorica che caratterizza la "Rinunzia" di Alessandro Verri? L'iperbato L'ironia L'anastrofe La dittologia sinonimica.
lez 51 La costruzione in + gerundio è una formazione moderna è una costruzione ben nota nell'italiano antico, che riprende vitalità nel Settecento per influsso del francese è un arcaismo è un francesismo.
lez 52 Qual è la data della proclamazione del Regno d'Italia? 1859 17 marzo 1861 20 settembre 1870 25 settembre 1865 .
lez 52 Quando avvenne la conquista di Roma da parte del Regno d'Italia? 1881 1870 1875 1880.
lez 52 Quali sono le date indicate tradizionalmente a delimitare il XIX secolo considerato 'secolo lungo'? La Restaurazione (1815) e lo scoppio della prima Guerra Mondiale (1914-15) Il periodo giacobino in Italia (a partire dal 1796) e lo scoppio della seconda Guerra Mondiale (1914-15) Il periodo giacobino in Italia (a partire dal 1796) e lo scoppio della prima Guerra Mondiale (1914-15) Le guerre d'indipendenza e le due guerre mondiali.
lez 52 Quando la Sicilia viene annessa al Regno di Sardegna? Nel 1866 (con l'impresa dei Mille e la terza guerra d'indipendenza) Nel 1860 (con l'impresa dei Mille e il successivo plebiscito dell'ottobre di quell'anno) Nel 1859 (con l'impresa dei Mille e la seconda guerra d'indipendenza) Nel 1870 con la presa di Porta Pia.
lez 52 Nella periodizzazione è utile a distinguere il primo Ottocento (come un periodo di continuità con il secolo precedente) dal secondo Ottocento (caratterizzato dalla svolta unitaria) il primo Ottocento (come un periodo di discontinuità con il secolo precedente) dal secondo Ottocento (caratterizzato dalla svolta unitaria) il primo Ottocento (come un periodo di continuità con il secolo precedente) dal secondo Ottocento (in cui si affronta e risolve la questione meridionale) il primo Ottocento (come un periodo di indifferenza ai problemi politici unitari) dal secondo Ottocento (caratterizzato dalla urgenza di quei problemi) .
Lez 53 In quale periodo la capitale del Regno d'Italia fu Firenze? 1865-1870 1861-1863 1880-1890 1870-1872.
lez 53 Individuate quale descrizione si attaglia alla Legge Casati Due gradi di istruzione, elementare e medio; il grado elementare organizzato in due bienni di cui il primo soltanto è obbligatorio, il grado medio diviso in due indirizzi (classico e professionale) Due gradi di istruzione, elementare e medio; del grado elementare, a ciclo unico, il primo triennio è obbligatorio; gravi sanzioni sono comminate ai bambini che eludono l'obbligatorietà Due gradi di istruzione, elementare e medio; del grado elementare, a ciclo unico, il primo triennio è obbligatorio; gravi sanzioni sono comminate ai genitori che eludono l'obbligatorietà Due gradi di istruzione, elementare e medio; il grado elementare organizzato in due bienni di cui il primo soltanto è obbligatorio; gravi sanzioni sono comminate ai genitori che eludono l'obbligatorietà.
lez 53 Qual è la data dell'annessione al Piemonte della Toscana e delle ex-legazioni pontificie di Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì? 1865 1860 1870 1848 .
Lez 53 A caratterizzare la coscienza dei grandi mutamenti intervenuti nell'Ottocento c'è chi ha scritto: "Io nacqui veneziano [...]; e morrò per la grazia di Dio italiano". Chi è l'autore di queste parole? Antonio Fogazzaro Francesco Guerrazzi Ippolito Nievo Giuseppe Mazzini.
Lez 53 Nel 1911, a cinquant'anni dall'unificazione, l'analfabetismo si era in media dimezzato (aggirandosi intorno al 50%) si era in media ridotto di un terzo (aggirandosi intorno al 40%) si era in media dimezzato (aggirandosi intorno al 40%) si era in media ridotto di un terzo (aggirandosi intorno al 50%).
Lez 53 Quale fu il successo attuativo della legge Casati? Negli anni 1862-1863 la frequenza scolastica si attestava intorno al 55% per i maschi e intorno al 66% per le femmine Negli anni 1892-1893 la frequenza scolastica si attestava intorno al 13% per i maschi e intorno al 15% per le femmine Negli anni 1862-1863 la frequenza scolastica si attestava intorno al 47% per i maschi e intorno al 39% per le femmine Negli anni 1882-1883 la frequenza scolastica si attestava intorno al 43% per i maschi e intorno al 39% per le femmine.
Lez 53 Individuate quale descrizione si attaglia alla Legge Coppino Due gradi di istruzione, elementare e medio; del grado elementare, a ciclo unico, il primo triennio è obbligatorio; gravi sanzioni sono comminate ai genitori che eludono l'obbligatorietà Due gradi di istruzione, elementare e medio; il grado elementare organizzato in due bienni di cui il primo soltanto è obbligatorio, il grado medio diviso in due indirizzi (classico e professionale) Due gradi di istruzione, elementare e medio; il grado elementare organizzato in due bienni di cui il primo soltanto è obbligatorio; gravi sanzioni sono comminate ai genitori che eludono l'obbligatorietà Due gradi di istruzione, elementare e medio; del grado elementare, a ciclo unico, il primo triennio è obbligatorio; gravi sanzioni sono comminate ai bambini che eludono l'obbligatorietà.
Lez 53 Individuate la risposta corretta La legge Coppino (1877) fu emanata dal Regno di Sardegna e successivamente estesa al Regno d'Italia La legge Casati (1859) fu emanata dal Regno d'Italia; pur rendendo obbligatoria la frequenza scolastica non comminava pene severe ai genitori che non mandassero i figli a scuola La legge Casati comminava sanzioni severe ai genitori che non mandassero i figli a scuola La legge Coppino (1877) riformò la scuola elementare, ora di durata quinquennale, rendendo obbligatoria la frequenza del primo triennio, comminando pene severe ai genitori che non mandassero i figli a scuola.
Lez 53 Qual era la percentuale degli italofoni in Italia al momento della proclamazione del regno unitario? 84 % 9,2 % 25 % 33%.
lez 53 In quali scuole si insegnava il latino? Le Scuole Pie Le scuole dei Gesuiti Le scuole dei Lasalliani Le Scuole dei Redentoristi.
lez 53 . L'istruzione superiore nel XVII secolo era prevalentemente tenuta dalla Compagnia di Gesù, fondata da Ignazio di Loyola era prevalentemente tenuta dai Redendoristi, fondati da Alfonso de' Liguori era prevalentemente tenuta dalla Scuole Pie istituite da Giuseppe Calasanzio era prevalentemente tenuta dalla Compagnia di Gesù, fondata da Alfonso de' Liguori.
lez 53 Prima della riforma scolastica del Regno d'Italia l'insegnamento scolastico di base era per lo più affidato a istituzioni religiose quali i Gesuiti l'insegnamento scolastico di base era per lo più affidato a istituzioni religiose quali le Scuole Pie l'insegnamento scolastico di base era per lo più affidato a singoli maestri l'insegnamento scolastico di base era per lo più gestito dalle istituzioni locali.
lez 53 Nel quadro di generale frammentazione linguistica del primo Ottocento il problema didattico più importante era censurare il dialetto in classe il problema didattico più importante era insegnare il fiorentino e come censurare il dialetto degli alunni il problema didattico più importante era come insegnare a leggere e scrivere agli alunni il problema didattico più importante era quale italiano insegnare e in che modo gestire la dialettofonia degli alunni.
lez 53 Qual è la data dell'annessione al Piemonte della Lombardia? 1848 1859 1870 1865.
Lez 54 A quale corrente linguistica appartiene Vincenzo Monti? Purismo Neotoscanismo Classicismo Manzonismo.
lez 54 Secondo Niccolò Tommaseo la norma linguistica risiede nella tradizione letteraria italiana, senza rinnegare l'uso italiano contemporaneo la norma linguistica risiede nell'uso toscano vivo laddove sia confermato dalla lingua degli scrittori la norma linguistica risiede nell'uso toscano vivo, senza però rinnegare la tradizione letteraria italiana la norma linguistica risiede nell'italiano del Trecento.
lez 54 Basilio Puoti esprime la medesima posizione puristica di Antonio Cesari si pone in posizione antitetica al purismo è un classicista pur riconoscendo nel Trecento un modello linguistico e letterario, rispetto alle posizioni di Antonio Cesari mostra aperture verso il Cinquecento e introduce censure per gli stili comici trecenteschi.
lez 54 Indicate la risposta errata. L'abate Antonio Cesari afferma la superiorità di natura del fiorentino trecentesco afferma che nel Trecento tutti parlavano e scrivevano bene pur con gradazioni differenti a seconda degli strati sociali la lingua a lui contemporanea della città di Firenze non è un modello da seguire ritiene che non sia utile essere fiorentini di nascita per scrivere e parlar bene.
lez 54 . Melchiorre Cesarotti con il suo "Saggio sulla filosofia delle lingue" (1800) si colloca in una tradizione cruscante di tipo puristico anticipa la rivalutazione romantica del patrimonio linguistico nazionale proponendo un dizionario di tecnicismi e termini scientifici anticipa le posizioni dei neotoscanisti si pone in posizione antagonistica con il Romanticismo proponendo un dizionario di tecnicismi e termini scientifici.
lez 54 Il padre Onofrio Branda esprimendo le sue posizioni linguistiche nel 1759 si dimostra un seguace del neotoscanesimo un anticipatore delle posizioni romantiche a favore del patrimonio linguistico nazionale un anticipatore del neotoscanesimo un purista.
lez 54 Il classicismo ottocentesco impersonato da Vincenzo Monti rifiutava la lingua del Cinquecento impersonato da Vincenzo Monti auspicava l'immissione nelle scritture di tratti del parlato impersonato da Vincenzo Monti si opponeva al purismo impersonato da Vincenzo Monti rifiutava la lingua del Trecento .
lez 54 I massimi esponenti del neotoscanismo ottocentesco furono Niccolò Tommaseo e Alessandro Manzoni Vincenzo Monti e Pietro Giordani Niccolò Tommaseo e Giovan Battista Niccolini Pietro Giordani e Niccolò Tommaseo.
lez 54 Chi scrisse la Proposta di alcune giunte e correzioni al Vocabolario della Crusca? Niccolò Tommaseo Pietro Giordani con la collaborazione di Leopardi Vincenzo Monti con la collaborazione di Giulio Perticari Antonio Cesari.
lez 54 Qual era il grado di analfabetismo degli italiani al momento dell'Unificazione italiana? 75% per gli uomini, 84% per le donne 90% per ambo i sessi 45% per gli uomini, 60 % per le donne 45% per gli uomini, 39% per le donne.
lez 54 Cosa è la cosiddetta Crusca veronese? una nuova edizione (1806-1811) del Vocabolario degli Accademici della Crusca accresciuta di voci del Trecento una ristampa della IV edizione (1729-1738) del Vocabolario degli Accademici della Crusca un'accademia simile alla Crusca, ma con sede a Verona una ristampa della III edizione (1691) del Vocabolario degli Accademici della Crusca.
lez 54 Il purismo ottocentesco impersonato da Basilio Puoti riconosceva la purezza della lingua italiana soltanto nella lingua del Trecento impersonato da Antonio Cesari riconosceva la purezza della lingua italiana nella lingua del Trecento impersonato da Antonio Cesari riconosceva la purezza della lingua italiana soltanto nel toscano e in modo particolare nel fiorentino del Trecento impersonato da Basilio Puoti riconosceva la purezza della lingua italiana soltanto nel toscano e in modo particolare nel fiorentino del Trecento.
lez 54 Individuate qual è l'associazione errata fra posizione teorica e suo esponente? Neo-toscanismo > Niccolò Tommaseo; Purismo > Antonio Cesari; Classicismo > Giulio Perticari Neo-toscanismo > Alessandro Manzoni; Purismo > Antonio Cesari; Classicismo > Basilio Puoti Neo-toscanismo > Niccolò Tommaseo; Purismo > Antonio Cesari; Classicismo > Pietro Giordani Neo-toscanismo > Giovan Battista Niccolini; Purismo > Basilio Puoti; Classicismo > Vincenzo Monti.
lez 54 Sul quadro dell'insegnamento linguistico conseguente alle riforme scolastiche del Regno d'Italia siamo informati da oppositori della monarchia sabauda da precise indagini statistiche svolte nelle scuole da inchieste giornalistiche da numerose ispezioni volte alla verifica del rispetto dei programmi scolastici.
lez 54 Indicate la risposta errata. Il classicismo rifiuta gli arcaismi e i termini popolari accoglie il contributo non toscano alla formazione della lingua letteraria rifiuta i latinismi accetta l'arricchimento linguistico tramite l'analogia.
lez 54 Indicate la risposta errata. Niccolò Tommaseo come Manzoni indica nell'uso vivo della lingua un modello attribuisce notevole importanza al gusto personale dello scrittore coniuga istanze dell'uso vivo con la tradizione letteraria come Manzoni considera un modello la lingua incontaminata degli incolti.
Lez 55 Nell'edizione finale dei Promessi sposi Manzoni si orientò verso una lingua genericamente toscana verso il fiorentino dell'uso colto verso il fiorentino delle classi popolari verso la lingua letteraria.
Lez 55 Qual è l'anno di pubblicazione della relazione manzoniana Dell'unità della lingua e dei mezzi per diffonderla? 1872 1873 1847 1869 .
Lez 55 3. Qual è l'anno di pubblicazione della Lettera a Giacinto Carena? 1873 1847 1880 1868 .
Lez 55 Quali sono gli argomenti principali che Manzoni espone nella Lettera a Giacinto Carena? Il toscano è la lingua italiana, la sinonimia è una risorsa della lingua Il fiorentino è la lingua italiana, la sinonimia è una disgrazia, piuttosto che una risorsa della lingua Il fiorentino è la lingua italiana, la sinonimia è una risorsa della lingua Il toscano è la lingua italiana, la sinonimia è una disgrazia, piuttosto che una risorsa della lingua.
Lez 55 Quale di queste idee non rispecchia le idee di Manzoni espresse nella relazione Dell'unità della lingua e dei mezzi di diffonderla? Ai parlanti e agli scriventi non toscani doveva essere proposto come modello il fiorentino dell'uso colto L'unificazione linguistica doveva procedere 'sostituendo' a ciascun dialetto la lingua fiorentina L'unificazione linguistica non poteva essere raggiunta proponendo agli italiani una lingua già esistente e omogenea La diffusione del fiorentino vivo doveva avvenire tramite l'invio di insegnanti elementari toscani.
Lez 55 Qual è la scelta linguistica di Manzoni nell'ultima redazione dei Promessi Sposi (1840)? Il fiorentino non plebeo La lingua scritta in Toscana dalle classi medie Il fiorentino parlato dalle classi colte Il fiorentino di tradizione letteraria.
Lez 55 La lingua del Fermo e Lucia è caratterizzata da un fondo di fiorentino contemporaneo e da vari elementi lombardi e francesi da un fondo di lombardo e da vari elementi toscani e francesi da un fondo di italiano parlato e da vari elementi lombardi e francesi da un sostanziale ibridismo fra toscano letterario e vari elementi lombardi e francesi.
Lez 55 Le scelte linguistiche operate da Manzoni nella prima edizione dei Promessi sposi sono determinate dalla volontà di avvicinarsi il più possibile alla lingua dell'uso medio avvicinarsi il più possibile alla lingua letteraria di base toscana avvicinarsi il più possibile all'uso toscano, pur attingendo a materiali libreschi avvicinarsi il più possibile alla lingua parlata.
Lez 55 Il Proemio di Graziadio Isaia Ascoli all'"Archivio Glottologico italiano" prende spunto dalla pubblicazione della lettera manzoniana a Giacinto Carena prende spunto dalla pubblicazione del Dizionario dei sinonimi di Niccolò Tommaseo prende spunto dalla pubblicazione del Nòvo Vocabolario di Giorgini-Broglio prende spunto dalla relazione manzoniana Dell'unità della lingua e dei mezzi per diffonderla.
lez 55 Il purista ottocentesco Basilio Puoti riconosceva la purezza della lingua italiana esclusivamente nella lingua del Trecento riconosceva la purezza della lingua italiana nel fiorentino del Trecento riconosceva la purezza della lingua italiana negli scrittori del Trecento riconosceva la purezza della lingua italiana nel fiorentino del Trecento con alcune aperture verso autori del Cinquecento.
Lez 55 Indicate quale delle seguenti considerazioni non è espressa da Ascoli nel Proemio all'"Archivio glottologico italiano" La situazione sociolinguistica dell'Italia è ben diversa da quelle della Francia e della Germania La lingua è un prodotto della società e le imposizioni linguistiche dall'alto sono destinate al fallimento In Italia, a fronte di tante eccellenze letterarie ed intellettuali, troppo ristretto è il ceto dei minori e minimi In Italia il centro culturale non è Firenze, ma al massimo potrebbero ambire a quel ruolo Milano o Roma .
Lez 55 Graziadio Isaia Ascoli fu un dialettologo, che, prima della polemica con Manzoni, si era sempre occupato solo di lingue moderne fu un comparatista, che, prima della polemica con Manzoni, si era sempre occupato solo di lingue classiche fu un linguista dilettante, fondatore dell'"Archivio glottologico italiano", seguace di Saussure fu un linguista e dialettologo, fondatore dell'"Archivio glottologico italiano", seguace delle teorie Neogrammatiche.
lez 55 Fra le seguenti risposte indicate quella errata. Alla proposta manzoniana di identificare nel fiorentino contemporaneo parlato dalle persone colte la lingua della nuova nazione furono contrapposte differenti obiezioni. Piuttosto che nel fiorentino di città, parlato dalle persone colte, la lingua della nazione va ricercata nella purezza arcaica dei parlanti meno colti. L'italiano esiste già e va identificato con l'italiano scritto di tradizione letteraria. La città di Firenze, come non esprime il centro culturale della nazione, non può esprimere la lingua nazionale L'italiano esiste già e va identificato con l'italiano parlato da un capo all'altro della Penisola.
Lez 55 Secondo Graziadio Isaia Ascoli, l'unificazione linguistica doveva essere raggiunta attraverso il sistema scolastico doveva essere raggiunta attraverso un intervento guidato dalle istituzioni doveva essere raggiunta attraverso la diffusione della lingua letteraria di base fiorentina dipendeva da fattori extralinguistici .
Lez 55 Indicate la risposta errata. Per la revisione della I minuta dei Promessi sposi Manzoni consultò il Vocabolario milanese di Francesco Cherubini consultò la produzione comica cinquecentesca consultò la III edizione del Vocabolario della Crusca consultò la Crusca veronese.
Lez 56 Caratterizzano lo "stile giornalistico" ottocentesco lo svecchiamento linguistico, lo stile ipotattico, le frasi nominali, tutti funzionali ad un approccio divulgativo l'accettazione di inversioni nell'ordine dei costituenti della frase, la parziale accettazione di arcaismi, le frasi nominali, tutti funzionali ad un approccio divulgativo, ma preciso e chiaro lo svecchiamento linguistico, lo stile paratattico, le frasi nominali, tutti funzionali ad un approccio divulgativo l'accettazione di neologismi e francesismi, lo stile paratattico.
Lez 56 La revisione che porta dall'edizione Ventisettana dei Promessi sposi alla Quarantana comporta sistematicamente la sostituzione di forme arcaiche e letterarie con espressioni dell'uso vivo di forme arcaiche e letterarie con cultismi di forme genericamente toscane con espressioni tipicamente fiorentine di forme del fiorentino popolare con espressioni del fiorentino dell'uso colto.
Lez 56 Indicate la risposta errata. Alla nascita del nuovo giornalismo ottocentesco contribuirono una nuova imprenditorialità nel campo dell'editoria la fine dell'interesse sei- e settecentesco per discipline erudite la nascita di un pubblico più ampio e diversificato la creazione di un mercato nazionale e non più cittadino conseguente all'unificazione politica.
Lez 56 Sono espressione della nuova stampa periodica ottocentesca la "Biblioteca italiana", il "Conciliatore", l'"Antologia" le "Novelle letterarie", l'"Antologia", la "Biblioteca italiana" la "Biblioteca italiana", le "Novelle letterarie", il "Journal des Savants" le "Novelle letterarie", il "Journal des Savants" e il "Conciliatore" .
Lez 56 In che senso cambia la fisionomia dei periodici fra Seicento e primo Ottocento? Nel Seicento il periodico è la gazzetta, alla quale nel Settecento si affianca il periodico di cultura che conoscerà il massimo sviluppo nell'Ottocento Nel Seicento il periodico è un mezzo di diffusione di notizie di cronaca politica (la gazzetta); nel Settecento è un mezzo, destinato ad un pubblico ristretto, per la diffusione di nozioni scientifiche; nel primo Ottocento nasce invece il periodico di cultura mentre non esiste ancora il giornale d'opinione Nel Seicento e poi nel secolo successivo il periodico o è un mezzo di diffusione di notizie di cronaca politica (la gazzetta) o un mezzo, destinato ad un pubblico ristretto, per la diffusione di nozioni scientifiche; con il primo Ottocento nasce invece il periodico di cultura e il giornale d'opinione Nel Seicento e poi nel secolo successivo il periodico è un importante strumento di informazione politica; nel primo Ottocento invece c'è un arretramento e una diminuzione del pubblico in seguito alla Restaurazione.
Lez 56 Qual è la connessione che esiste fra storia della lingua e nascita di un giornalismo moderno nel XIX secolo? Il lettori dei giornali sollecitano la creazione di una lingua fiorentina pura e indenne da forestierismi I lettori dei giornali, in quanto particolarmente esigenti, rifiutano una lingua sciatta e pretendono una prosa alta sebbene con inserti del lessico moderno I lettori dei giornali sollecitano la creazione di una lingua meno retoricamente impostata, caratterizzata da una sintassi meno artificiosa e da un lessico moderno Il lettori, che nei giornali cercavano il passatempo, sollecitano la creazione di una lingua bassa e comica.
Lez 57Indicate l'affermazione errata Nel Seicento il romanzo è un genere alto Nel Seicento nasce il genere del romanzo Nel Seicento il romanzo presenta tratti formali di generale trascuratezza Il romanzo seicentesco ha caratteri fantastici e avventurosi .
lez 57 La fortuna dei romanzi di Walter Scott in Italia si manifesta tramite le parodie che ne vennero scritte tramite la fortuna del romanzo storico nel secondo Ottocento tramite la fortuna dei loro personaggi a livello popolare tramite le precoci traduzioni o le riscritture nel melodramma.
lez 57 Perché esiste una connessione fra evoluzione della lingua italiana e la grande fortuna del romanzo nell'Ottocento? Perché il romanzo, la cui diffusione anche tramite i giornali aveva un pubblico medio, obbligava alla scelta di una lingua media, lontana dalla tradizione aulica e letteraria Perché il romanzo, introdotto nel Settecento dalla Francia, portò con sé anche il modello della lingua francese Perché il romanzo, essendo un genere lungo, metteva a dura prova l'inventività degli scrittori Perché il romanzo trattava di ambienti e personaggi popolari .
lez 57 La polemica relativa al romanzo e in particolare al romanzo storico si intensifica nella seconda metà dell'Ottocento si concentra subito dopo la prima edizione dei Promessi sposi occupa tutto il secolo XIX si esaurisce nella prima metà dell'Ottocento.
lez 57 . Indicate la risposta errata Il 1827 è una data cruciale per la storia del romanzo in Italia perché esce la prima edizione dei Promessi sposi Il 1827 è una data cruciale per la storia del romanzo in Italia perché esce la Storia di Benevento di Domenico Guerrazzi Il 1827 è una data cruciale per la storia del romanzo in Italia perché escono le Ultime lettere di Jacopo Ortis Il 1827 è una data cruciale per la storia del romanzo in Italia perché esono il Castello di Trezzo di Giovan Battsita Bazzoni, la Sibilla Odaleta di Carlo Varese e altri ancora.
Lez 57 Indicate la risposta errata Quale esempio indicativo di una rivalutazione del genere romanzo alla fine del Settecento si possono citare le Ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo Quale esempio indicativo di una rivalutazione del genere romanzo alla fine del Settecento si può citare il Viaggio di Platone in Italia di Vincenzo Cuoco Quale esempio indicativo di una rivalutazione del genere romanzo alla fine del Settecento si possono citare i romanzi di Pietro Chiari Quale esempio indicativo di una rivalutazione del genere romanzo alla fine del Settecento si possono citare le Avventure di Saffo e le Notti romane di Alessandro Verri.
Lez 59 Quale dei seguenti termini/costruzioni che compaiono nella letterina allo zio Salvatore Catalano Verga è da considerarsi un cultismo di origine libresca? "della di Lei" in luogo di "della Sua" da canto mio "spiegare" nel senso di 'avere chiara' favorire.
Lez 59 In quale dei seguenti tratti presenti nella letterina che Verga unidicenne scrive allo zio Salvatore di Mauro individuiamo la presenza della fonetica siciliana? Nell'uscita in -i di mani (in dipendenza di un vocalismo atono siciliano a tre gradi di apertura) Nell'uscita in -i di cosi per 'cose' (in dipendenza di un vocalismo atono siciliano a cinque gradi di apertura) Nell'uscita in -i di cosi per 'cose' (in dipendenza di un vocalismo atono siciliano a tre gradi di apertura) Nell'uscita in -i di mani (in dipendenza di un vocalismo atono siciliano a cinque gradi di apertura).
Lez 59 Quale dei seguenti termini che compaiono nella letterina del 1851 di Giovanni Verga è un francesismo? "foglio" nel significato di 'lettera' favorire da canto mio adempiere.
Lez 59 Come può essere definito l'errore nell'uso dei tempi "abbiamo ricevuto ... nel quale avemmo rilevato" che troviamo nella letterina del verga unidicenne? l'uso del passato prossimo tenta, impropriamente, di esprimere l'anteriorità rispetto al trapassato remoto l'uso del trapassato remoto tenta, impropriamente, di esprimere l'anteriorità rispetto al precedente passato prossimo l'uso del trapassato remoto tenta, impropriamente, di esprimere la posteriorità rispetto al precedente passato prossimo l'uso del passato prossimo è un errore indotto dal dialetto siciliano.
Lez 59 Quale dei seguenti termini che compaiono nella letterina del 1851 di Giovanni Verga è un toscanismo? "pigliare" nella locuzione "pigliarsi premura" "foglio" nel significato di 'lettera' "divertirsi" nel senso di 'allontanarsi dalle occupazioni principali' "adempiere" .
Lez 59 Qual è il personaggio che meglio ci informa sulla formazione scolastica e culturale del giovane Verga? Antonio Abate Federico De Roberto don Mario Torrisi Domenico Castorina.
Lez 59 Tramite la letterina inviata nel 1851 allo zio Salvatore Verga Catalano possiamo desumere che le letture dello scolaro Giovanni Verga sono particolarmente stimolanti e aperte verso le novità che provengono dalla Francia sono particolamente aggiornate sono particolarmente stimolanti e aperte verso le novità che provengono dall'Inghilterra sono tradizionali ed invecchiate .
Lez 59 Individuate fra le seguenti affermazioni la sola corretta Giovanni Verga nasce nel 1840, lo stesso anno della seconda edizione dei Promessi sposi Giovanni Verga nasce nel 1827, lo stesso anno della prima edizione dei Promessi sposi Il Regno d'Italia viene proclamato nel 1870 Graziadio Isaia Ascoli pubblica il proemio all'«Archivio Glottologico Italiano» lo stesso anno della relazione manzoniana Dell'unità della lingua e dei mezzi per diffonderla.
Lez 60 Cosa offre a Giovanni Verga la scuola di Antonino Abate? La conoscenza approfondita della letteratura trecentesca italiana, che viene additata come modello di lingua in senso puristico La conoscenza diretta della produzione letteraria nazionale e internazionale contemporanea che viene letta in classe additata come modello La conoscenza approfondita della letteratura italiana nelle sue varie declinazioni di genere, che viene recitata in classe e additata come modello di lingua La conoscenza di una letteratura romanzesca alla moda e di una rimeria coeva non particolarmente impegnata; vengono additati come modelli i testi letti in classe dello stesso Abate o di autori romantici del primo Ottocento, affidando dunque l'insegnamento linguistico all'emulazione di modelli letterari non aggiornati o non impegnati.
Lez 60 La lingua della lettera scritta da Giovannino Verga undicenne allo zio è sostanzialmente eclettica, inconsapevolmente aperta a istanze differenti (arcaismi, francesismi, toscanismi) è improntata all'insegnamento puristico dell'Abate di cui è succube è ispirata, secondo l'insegnamento dell'Abate, al fiorentino parlato dalle classi colte secondo i dettami manzoniani è sostanzialmente eclettica, consapevolmente aperta a istanze differenti (arcaismi, francesismi, toscanismi).
Lez 60 L'insegnamento dell'italiano in Sicilia nella metà dell'Ottocento accostava in maniera contraddittoria e talvolta addirittura stridente le istanze puristiche alle posizioni del classicismo contemporaneo rinnegava le scelte operate da Manzoni nella seconda edizione dei Promessi sposi per aderire a rigide posizioni puristiche accostava in maniera contraddittoria e talvolta addirittura stridente le istanze puristiche alle aperture, di ascendenza manzoniana, nei confronti del fiorentino parlato contemporaneo si ispirava in maniera cosciente alle scelte operate da Manzoni nella seconda edizione dei Promessi sposi.
lez 60 Il modello che Antonino Abate proponeva ai propri allievi tramite le sue opere personali era quello di uno stile pieno di attardati rinvii al repertorio mitologico, linguisticamente oscuro e grammaticalmente poco corretto, per di più ricco di antitesi ed artifici era una buona produzione linguistico-letteraria di matrice classicista era una produzione buona dal punto di vista letterario, ma linguisticamente e grammaticalmente scorretta era una produzione modesta dal punto di vista letterario, ma linguisticamente corretta.
Lez 60. Antonino Abate illustrava i sinonimi e le loro differenze d'uso adducendo riscontri precisi sui testi letterari del Trecento sulla base di evidenti ragionamenti grammaticali adducendo riscontri sui testi letterari sulla base di considerazioni impressionistiche.
Lez 60 Alla scuola di Antonino Abate l'insegnamento propriamente linguistico era articolato in una raffinata pluralità di esercizi grammaticali era orientato all'insegnamento della lingua parlata era limitato all'esercizio sinonimico era orientato in senso puristico.
Lez 60 Quale dei seguenti sussidi linguistici non si trovano nella biblioteca di casa Verga? Il Vocabolario degli Accademici della Crusca il Saggio intorno ai sinonimi della lingua italiana di Giuseppe Grassi Le Istituzioni di rettorica e belle lettere di Ugo Blair Il Dizionario dei sinonimi della lingua italiana di Niccolò Tommaseo.
Lez 61 Qual è il contesto culturale della famiglia in cui nasce Giovanni Verga? La famiglia aveva alle spalle un'importante tradizione culturale, ormai venuta meno nella prima metà dell'Ottocento Significativamente aggiornato e aperto verso il continente e verso l'estero Depresso La famiglia può vantare una tradizione di dignitoso impegno culturale, da valutarsi comunque alla luce della generale arretratezza e marginalità siciliana della prima metà dell'Ottocento.
Lez 61 Del più antico romanzo di Giovanni Verga, Amore è patria, è noto poco più del titolo perché l'autografo è andato perduto (solo Federico De Roberto aveva potuto leggerlo) perché il nipote Giovanni Verga Patriarca non aveva voluto consegnare l'autografo di quel romanzo alla Biblioteca Universitaria di Catania, come aveva fatto per altri autografi perché rimasto inedito, l'autografo è stato detenuto impropriamente da Lina e Vito Perroni, fino al recente recupero (2012) perché Verga ne aveva donato l'autografo agli amici Lina e Vito Perroni, chiedendo loro di non renderlo pubblico.
Lez 62 Quali sono gli eventi contemporanei all'autore che si intersecano con la scrittura dei "Carbonari della montagna"? Il trattato di Compoformio e la delusione per i risultati della prima guerra d'indipendenza L'armistizio di Villafranca (1859) e la conseguente delusione per la mancata annessione della Lombardia al Regno di Sardegna; la spedizione dei Mille e i movimenti insurrezionali siciliani (che assunsero i caratteri di movimenti di brigantaggio) fomentati dai Borboni contro l'annessione siciliana La spedizione dei Mille e i movimenti insurrezionali siciliani fomentati dai Garibaldini a favore dell'annessione siciliana L'armistizio di Villafranca (1859) e la conseguente delusione per la mancata annessione del Veneto al Regno di Sardegna; la spedizione dei Mille e i movimenti insurrezionali siciliani (che assunsero i caratteri di movimenti di brigantaggio) fomentati dai Borboni contro l'annessione plebiscitaria siciliana.
Lez 62 Di che tipo è il narratore dei Carbonari della montagna? Il narratore di I grado è onnisciente e omodiegetico e conduce una narrazione opaca, ma nei capitoli del Memoriale di Corrado è eterodiegetico e conduce una narrazione opaca Il narratore di I grado è onnisciente e eterodiegetico che conduce una narrazione opaca, ma nei capitoli del Memoriale di Corrado è omodiegetico e conduce una narrazione opaca Il narratore di I grado è onnisciente e omodiegetico ma nei capitoli del Memoriale di Corrado è eterodiegetico e conduce una narrazione trasparente Il narratore di I grado è onnisciente eterodiegetico e conduce una narrazione opaca, ma nei capitoli del Memoriale di Corrado è omodiegetico e conduce una narrazione trasparente.
Lez 62 Quale delle seguenti caratteristiche linguistiche e stilistiche non è desumibile dai pochi frammenti noti del romanzo Amore e patria? La sostanziale verosimiglianza di una lingua tendenzialmente italiana e moderna L'enfasi retorica Gli errori di forma L'immaturità narrativa.
Lez 62 Qual è la data di pubblicazione dei Carbonari della montagna? 1870 1865 1861-1862 1869 .
Lez 63 L'analisi delle III persone sing. e pl. degli imperfetti dei verbi di II-IV coniugazione dimostra che Verga, all'altezza dei "Carbonari della montagna", utilizza solo le forme non dissimilate -eva(no), -iva(no) alterna in misura paritaria le forme dissimilate in -ea(no), -ia(no) e le forme non dissimilate -eva(no), -iva(no) utilizza la forma dissimilata "avea" come una forma fossile utilizza di preferenza le forme dissimilate in -ea(no), -ia(no) rispetto alle forme non dissimilate -eva(no), -iva(no).
Lez 63 Come si spiega la presenza in Verga della forma "intieramente"? Come un fiorentinismo Come un arcaismo Come un mancato rispetto, erroneo, della regola del dittongo mobile Con la conservazione del dittongo anche fuori d'accento data la coscienza della composizione dell'avverbio con -mente.
Lez 63 Qual è l'origine delle forme forti della I pers. pl. del pass. remoto del tipo "ebbimo", "fecimo", "ripresimo" etc. Tali forme nascono per dissimilazione dalla forma della I pers. singolare, con l'aggiunta della desinenza -mo Tali forme influenzano per analogia la forma della I pers. singolare, formata con l'eliminazione della desinenza -mo Tali forme seguono la regolare evoluzione etimologica Tali forme nascono per analogia, e sono costruite sulla base della forma della I pers. singolare con l'aggiunta della desinenza -mo.
Lez 63 Alla metà del Settecento la "Grammatica" di Francesco Soave giudica la forma in -o della I persona dell'imperfetto meno "regolare" dell'uscita in -a anche se consente di distinguere la I persona dalla III, e ricorda che è utilizzata dai migliori scrittori più "regolare" dell'uscita in -a perché consente di distinguere la I persona dalla III, e ricorda che è utilizzata dai migliori scrittori meno "regolare" dell'uscita in -a anche se consente di distinguere la I persona dalla III, ma avverte che non è utilizzata dai migliori scrittori più "regolare" dell'uscita in -a perché consente di distinguere la I persona dalla III, ma avverte che non è utilizzata dai migliori scrittori.
Lez 63 Verga, nei "Carbonari della montagna" non si adegua alla scelta manzoniana in fatto di riduzione del dittongo dopo elemento palatale, né, tanto meno, al monottongamento recente proprio di Firenze, in tutte le sedi, che anche Manzoni aveva accolto occasionalmente con attenzione alle differenti connotazioni diastratiche si adegua alle scelte manzoniane in fatto di riduzione del dittongo dopo elemento palatale, ma non al monottongamento recente proprio di Firenze, in tutte le sedi non si adegua alla scelta manzoniana in fatto di riduzione del dittongo dopo elemento palatale ma accetta il monottongamento recente proprio di Firenze, in tutte le sedi si adegua alla scelta manzoniana in fatto di riduzione del dittongo dopo elemento palatale e al monottongamento recente proprio di Firenze, in tutte le sedi.
Lez 63 Da una ricerca sulle banche dati si desume che nell'Ottocento l'esito con conservazione del dittongo finale nel plurale dei nomi in -io è più frequente rispetto all'assorbimento in un'unica vocale è normale e si alterna in maniera paritaria con l'assorbimento in un'unica vocale è talmente raro da essere considerato a questa altezza un'anomalia è meno frequente rispetto all'assorbimento in un'unica vocale.
Lez 63 Quali giudizi di carattere linguistico vengono espressi dai recensori dei "Carbonari della montagna" Scarsa eleganza, sgrammaticature, stile laconico Lingua non pura, scarsa eleganza, stile gonfio, qualche sgrammaticatura Presenza di arcaismi e fiorentinismi Stile gonfio, correttezza grammaticale, lingua pura.
Lez 63 Le forme dippiù, diggià che troviamo nella produzione, non solo giovanile, di Giovanni Verga devono essere interpretate come forme colte e della poesia come estensioni analogiche del raddoppiamento fonosintattico caratteristiche dell'italiano di Sicilia come forme arcaiche come tracce del dialetto siciliano .
Lez 63 Sulla base del corpus ottocentesco interrogabile nella banca dati della Biblioteca italiana possiamo dire che la forma sagrifizii usata da Verga per es. nei Carbonari della montagna è forma meno diffusa e di uso più colto, rispetto alla forma priva di sonorizzazione e di dittongo finale è forma più diffusa e di uso meno colto per quanto riguarda la conservazione del dittongo finale è forma più diffusa e di uso più consueto, rispetto alla forma priva di sonorizzazione e di dittongo finale è forma meno diffusa e di uso più colto per quanto riguarda la sonorizzazione.
lez 64 Lo stile dei Carbonari della montagna mostra una notevole e pervasiva presenza del modello manzoniano una antagonistica contrapposizione con la prosa manzoniana una netta prevalenza dello style coupé di ascendenza settecentesca (influenzato anche dallo stile dei proclami) una netta prevalenza dello style coupé di ascendenza settecentesca (influenzato anche dallo stile dei proclami) nel brano iniziale, ma nelle descrizioni è evidente la lezione manzoniana.
Lez 64 Quale, fra le seguenti caratteristiche incontrate nei Carbonari della montagna è da considerarsi un sicilianismo? complemento oggetto costruito con la preposizione "a" quando il compl- ogg. è + ANIMATO Alternanza dell'imperfetto e del presente Inversione del soggetto L'uso della preposizione "a" per introdurre le date (per es. "Al 1810").
Lez 64 Quale, fra le seguenti caratteristiche incontrate nei Carbonari della montagna è da considerarsi un meridionalismo? Sostituzione dell'imperfetto al passato prossimo L'inversione del soggetto Forme analogiche (sui perfetti sigmatici) del tipo "svolse" ('svoltò') La sostituzione dell'indicativo presente o del congiuntivo imperfetto al congiuntivo presente.
Lez 64 La sintassi semplice e i periodi brevi che caratterizzano la prosa dei Carbonari della montagna sono un segnale di poetica modernista sono segno di esclusiva dipendenza di Verga dai modelli letterari francesi settecenteschi sono un ripiego per la nota incapacità del giovane Verga a gestire periodi ipotattici sono imputabili allo stile spezzato di ascendenza settecentesca, alla brevità e linearità dello stile giornalistico e alla secchezza dei proclami.
Lez. 64 All'altezza dei Carbonari in quale modo Verga reagisce al sistema a due tempi (presente/passato remoto) del suo dialetto? Creando un sistema a tre tempi introducendo l'imperfetto Creando un sistema a tre tempi introducendo il passato prossimo Censurando il passato remoto e sostituendolo impropriamente con l'imperfetto Censurando il presente e sostituendolo impropriamente con l'imperfetto.
Lez 65 "Sfogliazzare" e "sfogliare" sono attestati in italiano per la prima volta nel XVI secolo sono francesismi nati nell'Ottocento sono termini originariamente inglesi giunti in Italia tramite la Francia sono attestati in italiano per la prima volta nel XV secolo.
Lez 65 Indicate la corretta caratterizzazione della lingua verghiana all'altezza dei "Carbonari della montagna" Nella lingua dei "Carbonari della montagna" sono accostati, senza alcuna distinzione funzionale, forestierismi e arcaismi, forme moderne e colloquiali a forme culte Nella lingua dei "Carbonari della montagna" i forestierismi sono pochi e si indulge invece ad una lingua arcaizzante, raramente inquinata da forme più moderne Nella lingua dei "Carbonari della montagna" si indulge ad una lingua moderna, raramente inquinata da forme più arcaiche o culte Nella lingua dei "Carbonari della montagna" sono accostati, con precisa distinzione funzionale, forestierismi e arcaismi, forme moderne e colloquiali a forme culte.
Lez 65 La forma "aggiornare" nei "Carbonari della Montagna" ha il significato moderno di 'rinviare' il significato antico di 'far giorno' il significato antico di 'rinviare' il significato moderno di 'fissare una data'.
Lez 66Le forme utilizzate da Verga "conchiudere", "acchiudere" sono forme latineggianti, a differenza delle forme interamente volgari "concludere", "accludere" che si stabilizzeranno nella lingua italiana solo nella seconda metà dell'Ottocento sono forme interamente volgari, a differenza delle forme latineggianti "concludere", "accludere" che si stabilizzeranno nella lingua italiana solo nell'Ottocento sono forme latineggianti, a differenza delle forme interamente volgari "concludere", "accludere" che si stabilizzeranno nella lingua italiana solo nella seconda metà del secolo scorso sono forme interamente volgari, a differenza delle forme latineggianti "concludere", "accludere" che si stabilizzeranno nella lingua italiana solo nella seconda metà del secolo scorso.
Lez 66 In "Sulle lagune" troviamo la specializzazione funzionale della forma letteraria "ve, vi" per la forma pronominale e della forma "ce, ci" per l'avverbio l'indistinzione e l'alternanza fra la forma "ve, vi" e la forma letteraria "ce, ci" l'indistinzione e l'alternanza fra la forma letteraria "ve, vi" e la forma "ce, ci" la specializzazione funzionale della forma letteraria "ve, vi" per l'avverbio e della forma "ce, ci" per la forma pronominale.
Lez 66 In Sulle lagune compare la forma barcarolo che è probabilmente un venetismo, dovuto all'ambientazione del romanzo un toscanismo un sicilianismo un termine panitaliano .
Lez 66 Qual è la data di pubblicazione di Sulle lagune? 1869 1870 1866 1862-1863.
Lez 66 Il romanzo Sulle lagune presenta un narratore onnisciente che conduce una narrazione opaca presenta un narratore omodiegetico che conduce una narrazione opaca presenta un narratore onnisciente che conduce una narrazione trasparente presenta un narratore eterodiegetico che conduce una narrazione trasparente.
Lez 66 Perché si può affermare che "Sulle lagune" fu pensato da Verga per essere pubblicato come romanzo d'appendice? Perché fu effettivamente pubblicato sulla rivista "La Nuova Europa" nel 1862 Perché è suddiviso in capitoli Perché è organizzato in sezioni Perché alla ripartizione in capitoli (che è normale in Verga) si sovrappone la suddivisione in sezioni corrispondenti alle 'puntate' della pubblicazione in rivista .
Lez 66 L'incertezza nelle scelte delle reggenze pronominali si manifesta esclusivamente nei Carbonari accomuna Sulle lagune al precedente I Carbonari contraddistingue senza alcuna variazione cronologica tutta la produzione verghiana si manifesta esclusivamente in Sulle lagune.
Lez 66 "Garzone" nel significato di 'giovane aiutante' è un francesismo recente nel significato di 'cameriere' è un francesismo recente è un francesismo antico ripreso da Verga dalla Crusca è un francesismo antico che Verga recupera dai "Promessi sposi" .
Lez 66 L'insistito ricorso ai deittici e agli aggettivi possessivi in "Sulle lagune" denota gusto di variatio da parte dell'autore denota un desiderio di chiarezza da parte dell'autore cosciente della propria imperizia a gestire il periodo indica una prima aspirazione alla mimesi dell'oralità da parte dell'autore denota un uso sapiente degli strumenti linguistici.
Lez 66 Nell'uso lessicale di Sulle lagune si assiste ad un tendenziale attutimento delle tre componenti letteraria ed arcaica, fiorentina e francese a favore di una lingua lessicalmente più omogenea si assiste alla ricercata contrapposizione delle tre componenti, letteraria ed arcaica, fiorentina e francese, della lingua verghiana si assiste ad una tendenziale distinzione funzionale, a seconda dei diversi contesti narrativi, delle tre componenti della lingua verghiana, letteraria ed arcaica, fiorentina e francese si assiste ad una incondita indistinzione delle tre componenti, letteraria ed arcaica, fiorentina e francese, della lingua verghiana.
Lez 66 All'interno della sezione epistolare di Sulle lagune il ricorso ad una sintassi breve e spezzata accompagnata da frequenti puntini di sospensione indica, a differenza dell'analoga sintassi dei Carbonari, un tentativo di mimesi emotiva indica, come già verificatosi per l'analoga sintassi dei Carbonari, la volontà di adeguamento ad uno stile brillante di carattere giornalistico indica, come già verificatosi per l'analoga sintassi dei Carbonari, un tentativo di mimesi emotiva indica, a differenza dell'analoga sintassi dei Carbonari, la volontà di adeguamento ad uno stile giornalistico brillante.
Lez 66 Quale delle seguenti caratteristiche linguistiche del giovane Verga troviamo ancora in Sulle lagune? Incertezze nelle reggenze preposizionali Periodi fortemente ipotattici Assenza del passato prossimo Fiorentinismi appresi dalla viva voce dei contemporanei.
Lez 66 La struttura sintattica di "Sulle lagune" raramente si articola oltre il quarto grado di subordinazione raramente scende sotto il terzo grado di subordinazione raramente si articola oltre il primo grado di subordinazione raramente usa la subordinazione.
Lez 68 Quando fu scritto "Una peccatrice"? Fra il 1864 e il 1866 a Catania Nel 1865 a Firenze Fra il 1864 e il 1866 a Firenze Nel 1866 a Catania .
Lez 69 L'uso del condizionale in luogo del congiuntivo imperfetto è un tratto del dialetto siciliano è un uso toscano a cui Verga si adegua, gestendolo però in maniera impropria è da spiegare come ipercorrettismo, data l'assenza di condizionale nel dialetto siciliano è un modulo sintattico d'importazione francese.
Lez 69 Indicate l'affermazione errata. Con "Una peccatrice" assistiamo all'adeguamento dal punto di vista lessicale ad un modello sempre più correttamente fiorentino alla conquista da parte di Verga di una lingua più sciolta, comunque non ancora indenne da incertezze morfo-sintattiche all'alternanza da parte di Verga di una struttura sintattica variegata che da periodi brevi e monofrasali sa estendersi fino periodi con plurisubordinate alla conquista da parte di Verga di un lessico più articolato che gli consente anche esercizi di variatio.
Lez 69 Quale fra le seguenti parole, utilizzate da Verga in "Una peccatrice", è da considerarsi un sicilianismo? rozza 'cavalla' mortorio discolo stradone.
Lez 69 Secondo Francesco Branciforti le forme "ricevetti", "credetti" sono censurate da Verga perché sentite come troppo arcaiche perché riconosciute di formazione analogica perché sentite come troppo colloquiali perché percepite come cultismi.
Lez 69 All'altezza di "Una peccatrice" Verga utilizza (ad esclusione di altri) il discorso indiretto e diretto legato il discorso diretto e indiretto libero e legato il discorso indiretto legato e il discorso diretto libero e legato il discorso diretto libero e legato.
Lez 69 Riguardo alla forma della prima persona dell'imperfetto, in Una peccatrice, Verga alterna la forma analogica in -a alla forma etimologica in -o all'altezza di Una peccatrice Verga ha adottato la forma etimologica come unica soluzione della sua lingua Verga alterna la forma etimologica in -a alla forma analogica in -o all'altezza di Una peccatrice Verga ha ormai adottato la soluzione fiorentina e manzoniana.
Lez 69 L'uso del condizionale passato in luogo del trapassato congiuntivo in proposizioni ipotetiche o ottative (per es. mi promise di comunicarmeli…, dopo che avrebbe consultato") è una forma di ipercorrettismo perché il trapassato del congiuntivo è sentito come troppo formale è una forma di ipercorrettismo perché il trapassato del congiuntivo è sentito come troppo marcato in senso toscano è una forma di ipercorrettismo perché il trapassato del congiuntivo è sentito come arcaico è una forma di ipercorrettismo perché il trapassato del congiuntivo è sentito come dialettale.
Lez 69 Luigi Russo notò in Una peccatrice l'uso di "Ella" connotandolo, nella funzione di soggetto, come una scelta di massima formalità, in funzione esclamativa come traduzione del siciliano idda connotandolo come un arcaismo connotandolo, nella funzione di soggetto, come traduzione del siciliano idda, come una scelta di massima formalità, in funzione esclamativa connotandolo come un sicilianismo.
Lez 69 La forma abbi del congiuntivo presente del verbo avere è indicata come la sola forma corretta dalla "Grammatica" di Francesco Soave, perché è ben documentata nella produzione letteraria è censurata dalla "Grammatica" di Francesco Soave, ma è ben documentata nella produzione letteraria e non è censurata dalla "Grammatica" di Francesco Soave, perché non è documentata nella produzione scritta è indicata come la sola forma corretta dalla "Grammatica" di Francesco Soave, nonostante compaia sporadicamente nella produzione letteraria .
Lez 70 Dove fu scritto Frine? a Milano, durante il primo soggiorno milanese nel 1872 a Firenze, durante il secondo soggiorno fiorentino di Verga, nel 1869 a Catania, ma dopo il primo soggiorno milanese del 1872 a Catania, ma dopo il primo soggiorno fiorentino di Verga, nel 1865 .
Lez 71 A quale delle seguenti evoluzioni del genere romanzo si assiste nel periodo catanese di Giovanni Verga? Dal romanzo propriamente storico, collocato a notevole distanza nel tempo e nello spazio, progressivamente Verga confeziona romanzi intimi relativi a vicende vicine nello spazio e nel tempo Verga alterna vicende intime e vicine nello spazio e nel tempo a vicende collocate in uno spazio e in un tempo remoti Dopo un periodo iniziale di fedeltà all'imperante genere del romanzo storico, collocato a notevole distanza nello spazio e nel tempo, si rivolge momentaneamente a vicende intime contemporanee, per poi tornare, con maggiore sapienza letteraria e definitivamente al romanzo storico Dal romanzo intimo contemporaneo Verga si rivolge sempre più al romanzo storico, collocato a notevole distanza nel tempo e nello spazio.
Lez 72 La parola equipaggio è un forestierismo è un francesismo ottocentesco è un francesismo entrato in Italia nel XVII secolo è un francesismo entrato in Italia nel XVIII secolo.
Lez 72 L'inizio di Frine si caratterizza come letterariamente atteggiato, come mostrano la posizone prenominale degli aggettivi e la ricca serie di dittologie spontaneo e colloquiale, particolarmente scorrevole letterariamente atteggiato, come mostrano la posizone postnominale degli aggettivi e la ricca serie di dittologie poco attento alla lingua contemporanea, come mostra la serie di arcaismi.
Lez 72 Nei riguardi dei forestierismi si nota che Verga è molto attento a rispettarne la grafia originaria Verga spesso li riproduce con grafie fonetiche Verga è molto attento a rispettarne la grafia originaria, ma non la pronuncia Verga è molto attento a rispettarne la pronuncia originaria.
Lez 72 La forma quistione, non è utilizzata da Verga nella produzione giovanile, mentre viene adottata a partire dagli anni Ottanta percepita come un latinismo, è utilizzata da Verga fino a tutti gli anni Ottanta, in seguito sostituita con questione percepita come fiorentina, è utilizzata da Verga fino a tutti gli anni Ottanta, in seguito sostituita con questione non è utilizzata da Verga nella produzione giovanile, mentre viene adottata a partire dagli anni Settanta.
Lez 72 . In Manzoni, nel passaggio dall'una all'altra delle redazioni del romanzo, si assiste all'adozione sistematica di "immagine" nel "Fermo e Lucia" e poi nella Quarantana, mentre nella Ventisettana "imagine", pur minoritaria, alterna con "immagine" all'adozione sistematica di "immagine" nel "Fermo e Lucia" e nella Ventisettana, mentre nella Quarantana "imagine", pur minoritaria, alterna con "immagine" all'adozione sistematica di "imagine" nel "Fermo e Lucia" e nella Quarantana, mentre nella Ventisettana "imagine", maggioritaria, alterna con "immagine" all'adozione sistematica di "immagine" nel "Fermo e Lucia" e poi nella Quarantana, mentre nella Ventisettana "imagine" è maggioritaria rispetto a "immagine".
Lez 72 La forma imagine è dal punto di vista fonetico un latinismo, ma sebbene alla nostra percezione sia ormai una forma fortemente connotata in senso letterario e poetico, nell'Ottocento era di uso comune e non connotato è dal punto di vista fonetico un latinismo, e per noi come nell'Ottocento è di uso letterario e poetico è una forma fortemente connotata in senso letterario e poetico perché utilizzata solo in prosa d'arte e in poesia è dal punto di vista fonetico e lessicale un latinismo, e perciò è fortemente connotata in senso letterario e poetico.
Lez 72 Una ricerca sulle banche dati informa che la forma imagine è attestata nell'Ottocento solo in poesia è attestata nell'Ottocento solo in prosa è attestata nell'Ottocento in varie tipologie testuali in prosa (storiografia, epistolari, romanzo e novella etc.) oltre che in poesia è attestata nell'Ottocento in poesia e in prosa solo nei generi più alti e formali.
Lez 73 Indicate la risposta errata. All'altezza di Frine Verga incrementa la presenza dell'uscita in -o della I persona dell'imperfetto Verga sostituisce la desinenza di I pers. sing. -ei con -etti Verga sostituisce le forme dei perfetti forti (tipo "rimasimo", "ebbimo") con le forme arizotoniche Verga cancella il dittongo dopo elemento palatale .
Lez 73 All'altezza di Frine Verga dimostra di rispettare la regola del dittongo mobile di non rispettare la regola del dittongo mobile di non rispettare la regola del dittongo mobile solo in casi di specializzazione semantica di rispettare la regola del dittongo mobile in maniera occasionale.
Lez 73 Le forme niega e tuono (di voce) che compaiono in Frine sono dei fiorentinismi fanno parte della lingua d'uso ottocentesca sono dei latinismi sono degli arcaismi.
Lez 73 Nell'uso delle consonanti scempie/intense Verga si fa spesso guidare dall'orecchio Verga si fa spesso guidare dalla pronuncia siciliana Verga si fa spesso guidare dalla moda francesizzante Verga si fa spesso guidare dall'etimo latino.
Lez 73 Cangiare è un antico francesismo fonetico che Verga usa occasionalmente è un antico francesismo fonetico che Verga usa sistematicamente è un latinismo fonetico che Verga usa occasionalmente è un latinismo fonetico che Verga usa sistematicamente.
Lez 73 Riguardo le preposizioni articolate Verga utilizza di frequente le forme sintetiche (in particolare con "con", meno sistematicamente con "per") Verga utilizza di frequente le forme sintetiche (in particolare con "per", meno sistematicamente con "con") Verga utilizza raramente le forme sintetiche con "con" e "per" Verga utilizza di frequente le forme sintetiche con "con", mai le corrispondenti con "per".
Lez 75 Durante il secondo soggiorno fiorentino chi fu il principale mentore di Giovanni Verga? Luigi Capuana Mario Rapisardi Francesco Dall'Ongaro Salvatore Farina.
Lez 75 A quale periodo risale la scrittura di Storia di una capinera? Al primo soggiorno fiorentino del 1865 Al periodo milanese Al secondo soggiorno fiorentino del 1869 Al periodo catanese .
Lez 76 In quale periodo si svolge la storia di Maria narrata in Storia di una capinera? Durante il colera che colpì l'Italia nel 1870 Durante il colera che colpì la Sicilia nel 1867 Durante il colera che colpì la Sicilia nel 1854-1855 Durante il colera che colpì l'Italia nel 1865.
Lez 76 La presenza o l'assenza di dati topici e cronici in capo alle lettere della protagonista Maria accennano ad un 'editore' delle lettere da identificarsi con l'autore implicito accennano ad una pubblicazione delle lettere senza alcun intervento editoriale accennano ad un 'editore' delle lettere, la cui identità rimane però incerta accennano ad un 'editore' delle lettere da identificarsi con la loro destinataria Marianna.
Lez 76 Quando fu pubblicato Storia di una capinera? Nel 1873, prima in rivista e poi in volume Nel 1869, a Firenze Da Treves nel 1871 Nel 1871, prima in rivista e poi in volume, infine ristampato da Treves nel 1873 .
Lez 76 A chi si indirizzava Francesco Dall'Ongaro nella prefazione di Storia di una capinera? All'autore A Caterina Percoto A Ludmilla Assing A Emilio Treves.
Lez 76 Quali sono le condizioni storiche e sociali che contribuirono al successo di Storia di una capinera? La fortuna di romanzi storici incentrati sulle monacazioni forzate Il contemporaneo dibattito sulle monacazioni forzate, inasprito dalle soppressioni delle corporazioni religiose e dalla confisca dei loro beni La pubblicità che del romanzo fecero, ciascuno a suo modo, Emilio Treves e Caterina Percoto Lo spirito anticlericale di Verga e il suo impegno sociale contro le monacazioni forzate.
Lez 77 Indicate la risposta errata. A quali livelli si dimostra l'incremento di toscanismi nella lingua verghiana all'altezza di Storia di una capinera? Nella formazione della parole (incremento degli alterati) A livello morfosintattico (uso della forma impersonale in luogo della I persona plurale)) A livello fonetico A livello lessicale.
Lez 77 Dal punto di vista complessivo l'introduzione a Storia di una capinera si struttura unitariamente sebbene vi si intersechino i temi della capinera, della giovane monaca e il commento dell'autore si configura a struttura quadripartita: la prima parte riferita ai bambini che torturano la capinera, la seconda riferita alla 'figura' della capinera, la terza parte riferita alla giovane monaca, la quarta parte contenente il commento dell'autore implicito si configura a struttura binaria: la prima parte (ulteriormente bipartita) riferita alla 'figura' della capinera, la seconda parte (anch'essa bipartita) riferita alla giovane monaca si configura a struttura ternaria: la prima parte riferita alla 'figura' della capinera, la seconda parte riferita alla giovane monaca, la terza parte con il commento dell'autore implicito.
Lez 77 La coesione fra le parti in cui si suddivide l'introduzione a Storia di una capinera è ottenuta mediante i diminutivi tramite le interiezioni l'anafora iterazioni letterali fra una parte e l'altra.
Lez 77 Indicate l'affermazione errata. In Storia di una capinera si affiancano l'uno all'altro un lessico colto ed arcaico ed un lessico toscano Con Storia di una capinera la componente colta e letteraria della lingua verghiana scompare una volta per tutte Con Storia di una capinera la componente toscana della lingua verghiana è notevolmente incrementata Storia di una capinera non rappresenta una frattura netta con la lingua verghiana precedente dal punto di vista fonetico.
Lez 78 I più accusati forestierismi nella lingua di Verga sono anglicismi pertinenti alla moda sono anglicismi e francesismi di importazione letteraria consistono in anglicismi attinenti al mondo della moda consistono in francesismi attinenti al mondo della moda e all'abbigliamento femminile e maschile .
Lez 78 Nelle modifiche linguistiche introdotte nel passaggio da Frine a Eva Verga muove verso una lingua più pura verso una maggiore appropriatezza e una lingua tendenzialmente asinonimica verso una lingua più ricca di sinonimi verso una lingua più letterariamente atteggiata.
Lez 78 Qual era la posizione linguistica di Pietro Fanfani? Pietro Fanfani si collocava su posizioni antimanzoniane, sostenendo che l'italiano già esisteva e che andava identificato nell'italiano scritto di ascendenza fiorentina e toscana si collocava su posizioni moderatamente filomanzoniane, sostenendo che l'italiano andava identificato con il fiorentino, da innovarsi però con l'immissione di parole straniere Pietro Fanfani si collocava su posizioni filomanzoniane, sostenendo che l'italiano già esisteva e che andava identificato nell'uso toscano contemporaneo delle campagne si collocava su posizioni moderatamente filomanzoniane, sostenendo che l'italiano andava identificato con il fiorentino anche degli strati più bassi della città.
Lez 78 I più accusati forestierismi nella lingua di Verga sono presenti in Una peccatrice e risalgono al periodo catanese sono presenti nella produzione verista sono presenti in Eva e risalgono al periodo milanese sono presenti in Frine e risalgono al primo soggiorno fiorentino.
Lez 78 Indicate la risposta errata. Nel passaggio da Frine a Eva si assiste a una riduzione della ricca aggettivazione un incremento dei forestierismi alla moda una riduzione dei dettagli descrittivi un incremento di toscanismi .
Lez 80 Cotesto è un toscanismo che distingue ciò che è vicino all'emittente da ciò che è vicino al destinatario (quello) e da ciò che è distante da entrambi (questo) è un toscanismo che distingue ciò che è vicino al destinatario da ciò che è vicino all'emittente (questo) e da ciò che è distante da entrambi (quello) è un toscanismo che distingue ciò che è vicino al destinatario da ciò che è vicino all'emittente (quello) e da ciò che è distante da entrambi (questo) è un toscanismo che distingue ciò che è lontano sia dall'emittente sia dal destinatario da ciò che è vicino all'emittente (questo) e da ciò che è vicino al destinatario.
Lez 80 A cosa si devono gli insistiti interventi di Verga sui sinonimi o parasinonimi secondo, istante, momento nel passaggio da Frine a Eva? Ad una costante incertezza fra sinonimi Ad un tentativo di specializzazione che attribuisce a secondo il valore cronologico puntuale, a momento e istante quello durativo Ad un tentativo di specializzazione che attribuisce a momento il valore cronologico puntuale, a secondo e istante quello durativo Ad un tentativo di specializzazione che attribuisce a istante il valore cronologico puntuale, a secondo e momento quello durativo.
Lez 80 Indicate quali dei toscanismi indicati non viene inserito da Verga nel passaggio da Frine a Eva uso dell'articolo davanti al nome proprio femminile cotesto mica terrazzo .
Lez 80 Per quale motivo Verga sostituisce viottolo con viottola nel passaggio da Frine a Eva? Perché viottola è fiorentino Perché percepisce viottolo come dialettale, coincidente nel maschile con il sic. violu Perché percepisce viottolo come demotico Perché viottola è panitaliano.
Lez 81 La diffusione della designazione della narrazione breve tramite campi metaforici di ambito figurativo quali "bozzetto" e simili viene datata alla fine dell'Ottocento viene datata agli avanzati anni Novanta del XIX secolo viene datata alla metà del secolo XIX viene datata nel primo ventennio dopo l'Unificazione italiana.
Lez 81 La novella Nedda fu considerata una scoperta da Verga che si accorse subito delle potenzialità di quell'esperimento fu sempre considerata da Verga un episodio minore, ed egli tardò a comprendere le potenzialità insite nella scoperta della narrazione breve fu scritta nella convinzione artistica della superiorità della novella rispetto al romanzo fu sul momento sottovalutata, ma subito dopo Verga si rese conto della sua importanza di svolta nel proprio percorso artistico.
Lez 81 La fortuna editoriale di Nedda fu modesta (fu stampata solo una volta nel 1874) fu mediocre (alla prima edizione in rivista, ne fece seguito una in volume nello stesso anno) fu consistente, ma non immediata fu straordinaria (alla prima pubblicazione in rivista ne seguirono almeno altre cinque entro il secolo XIX).
Lez 82 In Nedda si assiste ancora all'uso occasionale dell'uscita etimologica in -o della I persona dell'imperfetto dell'uscita analogica in -o della I persona dell'imperfetto dell'uscita analogica in -a della I persona dell'imperfetto dell'uscita etimologica in -a della I persona dell'imperfetto.
Lez 82 La novella Nedda rappresenta un momento di vera e propria conversione narrativa e linguistica rappresenta la scoperta da parte di Verga del mondo degli umili, ma la distanza dal mondo narrato si configura come paternalistica rappresenta la scoperta da parte di Verga del mondo degli umili, e un primo saggio dell'impersonalità rappresenta la scoperta dell'indiretto libero che in Nedda viene usato sistematicamente.
Lez 82 Fanno parte della composita lingua di Nedda fonetica di tradizione letteraria e morfosintassi del fiorentino parlato lessico fiorentino, sintassi siciliana, morfologia letteraria elementi del fiorentino parlato, sicilianismi e inserti in siciliano, elementi fonomorfologici e lessicali del toscano di tradizione letteraria lessico siciliano e fonetica fiorentina.
Lez 82 In "Gli occhi avea neri, grandi, nuotanti in un fluido azzurrino" "nuotanti" è un participio passato con funzione verbale (sostituisce una relativa) un participio passato con funzione verbale (sostituisce una dichiarativa) un participio presente con funzione verbale (sostituisce una dichiarativa) un participio presente con funzione verbale (sostituisce una relativa).
Lez 82 Indicate la risposta errata. La natura letteraria della lingua di Nedda si manifesta nella presenza dell'enclisi a verbi di modo finito nella presenza dell'enclisi a verbi di modo infinito nella presenza di aggettivi participiali con funzione verbale nella presenza di toscanismi di matrice libresca.
Lez 82 Cosa è concio 'conciato'? Un participio rizotonico Un aggettivo participiale con funzione verbale Un'apocope sillabica Un participio arizotonico.
Lez 82 Quale dei seguenti tratti presenti in Nedda è da ascrivere al fiorentino parlato? L'apocope L'uso di "O" come elemento introduttivo delle interrogative L'uso del dittongo dopo elemento palatale L'enclisi pronominale .
Lez 82 In Nedda assistiamo alla prima comparsa inconsapevole ma non occasionale in Verga dell'impersonalità della regressione della narrazione trasparente dell'indiretto libero.
Lez 82 In Nedda la lingua del narratore e la lingua dei personaggi sono funzionalmente distinte sono reciprocamente distinte l'una dall'altra dal punto di vista diacronico sono distinte l'una dall'altra dal punto di vista diastratico sono indistinte funzionalmente l'una dall'altra dal punto di vista diastratico, ma non da quello diafasico.
Lez 82 A parlare per primo di Nedda come il luogo di una 'conversione' artistica di Verga fu Luigi Russo, che lo additò come l'avvio della stagione veristica fu Benedetto Croce, che lo additò come l'avvio della stagione veristica fu Benedetto Croce, che ne riconobbe però importanti 'difetti' di natura narratologica e formale fu Luigi Russo, che ne riconobbe però importanti 'difetti' di natura narratologica e formale.
Lez 84 Quale delle novelle indicate non fa parte della raccolta di Vita dei campi? Rosso Malpelo La roba Fantasticheria Guerra di santi.
Lez 84 Come è composta la raccolta di Vita dei campi? Vita dei campi nell'edizione del 1880 è composta da otto novelle; nell'edizione dell'anno successivo fu aggiunta anche Il come, il quando ed il perché Vita dei campi nell'edizione del 1880 è composta da nove novelle; nell'edizione dell'anno successivo fu eliminata Il come, il quando ed il perché Vita dei campi nell'edizione del 1880 è composta da otto novelle; nell'edizione dell'anno successivo fu eliminata Il come, il quando ed il perché Vita dei campi nell'edizione del 1880 è composta da nove novelle; nell'edizione dell'anno successivo fu aggiunta anche Il come, il quando ed il perché.
Lez 84 Qual è, dopo l'esperienza di Nedda, il primo tentativo verghiano di narrazione breve? Rosso Malpelo (1878) Le novelle di Primavera ed altri racconti (1876) Il "bozzetto marinaresco" intitolato Padron 'Ntoni (1875) L'Amante di Gramigna (1875) .
Lez 85 Le apocopi presenti in Pentolaccia e che riguardano per lo più aggettivi, vanno mentalmente integrate con le forme piene (non elise) degli infiniti davanti a parola che inizia per vocale e che riguardano per lo più infiniti, vanno mentalmente ridotte eliminando dal computo le forme elise e che riguardano per lo più aggettivi, vanno mentalmente ridotte eliminando dal computo le forme elise e che riguardano per lo più infiniti, vanno mentalmente integrate con le forme piene (non elise) degli infiniti davanti a parola che inizia per vocale.
Lez 85 La forma vegga (per 'veda') e simili è in netto progressivo aumento nella produzione verghiana a partire da Eva, anche se in Pentolaccia essa è cancellata in una correzione d'autore a scopo evocativo convive nella scrittura verghiana con la forma oggi invalsa, ma utilizzata con connotazione espressiva è in netta progressiva diminuzione nella produzione verghiana a partire da Eva, anche se in Pentolaccia essa è reintegrata in una correzione d'autore a scopo evocativo convive nella scrittura verghiana con la forma oggi invalsa, senza particolari connotazioni.
Lez 85 All'altezza di Pentolaccia Verga utilizza come pronomi soggetto di III persona singolare egli e (in misura sempre più crescente) lui egli, ei, lui egli (e in misura sempre più ridotta ei) e lui egli e lui (quest'ultimo però usato con parsimonia perché sentito come diastraticamente basso).
Lez 85 Indicate l'affermazione errata. Fra le correzioni linguistiche d'autore cui si assiste in Pentolaccia si annoverano aumento delle apocopi riduzione della risalita del clitico riduzione dell'enclisi aumento delle elisioni.
Lez 85 Nel seguente brano di Pentolaccia ...... gli elementi linguistici dell'oralità sono il che polivalente (chè gli avevano messo quel bel nomignolo) ora, a questo, e a quell'altro (segnali deittici); per la brutta cosa che sapete (presupposizione) la ripetizione il fatto suo, un brutto fatto in verità tutti coloro, parlare, che dice, dirgli (segni di discorso).
Lez 85 In Pentolaccia l'impersonalità assume i caratteri corali di un intero paese l'impersonalità assume caratteri propriamente grammaticali l'impersonalità assume i caratteri di un narratore popolare l'impersonalità assume caratteri fonetici .
Lez 85 Nella seconda metà dell'Ottocento le forme dissimilate dell'imperfetto dei verbi di IV coniugazione in -ìa (per es. "venìa") sono ancora vitali sono maggioritarie rispetto alle forme in -iva sono ancora vitali sebbene in lenta diminuzione sono quasi del tutto scomparse .
Lez 86 Indicate la risposta errata. Allo scopo di caratterizzare la propria lingua in senso colloquiale Verga, in Pentolaccia, usa la proclisi utilizza consapevolmente l'iterazione lessicale persegue sistematicamente un abbassamento di tono utilizza frasi idiomatiche.
Lez 86 Quale di queste affermazioni è falsa? Una delle affermazioni teoriche verghiane dell'impersonalità è affidata alla novella Rosso Malpelo Una delle affermazioni teoriche verghiane dell'impersonalità è affidata ad una lettera a Luigi Capuana Una delle affermazioni teoriche verghiane dell'impersonalità è affidata alla prefazione a L'amante di Gramigna Una delle affermazioni teoriche verghiane dell'impersonalità è affidata alla novella Fantasticheria.
Lez 86 In Pentolaccia non abbiamo esempi del discorso indiretto libero della presupposizione delle dislocazioni a destra e a sinistra del "che" polivalente.
Lez 86 Negli usi lessicali di Pentolaccia si nota una sostanziale indifferenza alla caratterizzazione diatopica degli elementi e una particolare sensibilità per la loro connotazione diastratica (Verga tende a optare per la soluzione diastraticamente più bassa) una sostanziale indifferenza alla caratterizzazione diatopica degli elementi e una particolare sensibilità per la loro connotazione diastratica (Verga tende a optare per la soluzione diastraticamente più alta) una sostanziale indifferenza alla caratterizzazione diastratica degli elementi e una particolare sensibilità per la loro connotazione diatopica (Verga tende a optare per la soluzione siciliana) una sostanziale indifferenza alla caratterizzazione diastratica degli elementi e una particolare sensibilità per la loro connotazione diatopica (Verga tende a optare per la soluzione non siciliana).
Lez 87 Quando furono scritti I Malavoglia? A partire dalla prima idea del bozzetto marinaresco Padron'Ntoni, del 1874, Verga elaborò il romanzo, con alterni momenti di accelerazione o interruzione, durante i sei anni che lo separano dalla pubblicazione, nel 1881 A partire dalla prima idea del bozzetto marinaresco Padron'Ntoni, del 1875, Verga elaborò il romanzo, con alterni momenti di accelerazione o interruzione, durante i sei anni che lo separano dalla pubblicazione nel 1881 A partire dalla prima idea del bozzetto marinaresco Padron'Ntoni, del 1875, Verga elaborò il romanzo, dopo un momento di stasi, con grande velocità A partire dalla prima idea del bozzetto marinaresco Padron'Ntoni, del 1875, Verga elaborò il romanzo, dopo un momento di stasi, in due anni .
Lez 88 Quale fra le seguenti censure non fu rivolta alla prosa dei Malavoglia dai primi recensori? Assenza di narrazione Eccesso di proverbi Assenza di dialogo Sovrabbondanza di dialogo.
Lez 88 Qual è la funzione del dialetto in rapporto alla lingua nei Malavoglia Il dialetto convive con la lingua comune Il dialetto, pressoché assente a livello superficiale, forza la lingua e la scompagina dall'interno Il dialetto è predominante rispetto alla lingua comune Il dialetto è assente .
Lez 88Nei Malavoglia l'impersonalità assume i caratteri corali di un intero paese l'impersonalità assume caratteri fonetici l'impersonalità assume i caratteri di un narratore popolare l'impersonalità assume caratteri propriamente grammaticali .
Lez 89 Indicate la risposta errata. Quale degli elementi indicati non fa parte dei rilevatori secondari dell'indiretto libero individuati da Giovanni Nencioni? Elementi del parlato quali le dislocazioni a sinistra Elementi del parlato quali le formule enfatiche Elementi del parlato quali le frasi interrogative ed esclamative Elementi del parlato quali le formule idiomatiche.
Lez 89 Il discorso indiretto libero può stabilire con l'indiretto legato o con il discorso diretto un rapporto di frattura oppure un rapporto di fusione un rapporto di continuità un rapporto di integrazione un rapporto di discontinuità.
Lez 89 Quale di questi procedimenti è tra quelli impiegati da Verga per produrre l'impressione di un'oralità popolare? il ricorso a sicilianismi lessicali il ricorso a sicilianismi morfologici e fonetici la dislocazione a destra e a sinistra il discorso indiretto libero.
Lez 89 In che cosa consiste il rilevatore primario dell'indiretto libero che Nencioni chiama della trasposizione? Nello spostamento degli elementi della frase nel passaggio dal discorso diretto all'indiretto Da un processo di modifica che interessa i tempi (ed eventualmente i modi) verbali nel passaggio dal discorso diretto all'indiretto Nella trasposizione dei modi verbali da finiti a infiniti nel passaggio dal discorso diretto all'indiretto Nel processo di modifica che interessa i tempi (ed eventualmente i modi), l'espressione delle persone grammaticali e di altri elementi deittici nel passaggio dal discorso diretto all'indiretto.
Lez 89 Charles Bally afferma che l'indiretto libero è assente dall'oralità e che in letteratura rappresenta il rapporto immaginario e convenzionale che la lingua scritta stabilisce con l'oralità è un tratto della lingua colloquiale è un elemento dell'oralità che penetra nella forma scritta è un fenomeno linguistico presente solo nell'oralità.
Lez 89 La lingua del romanzo I Malavoglia è un italiano di tipo fiorentino, caratterizzato da vari tratti tipici del parlato è un siciliano caratterizzato da vari tratti tipici del parlato è un italiano ricco di termini dialettali siciliani, e caratterizzato da vari tratti tipici del parlato è un italiano caratterizzato da vari tratti tipici del parlato.
Lez 89 Quale fra le seguenti censure non fu mossa dai critici contemporanei alla lingua dei Malavoglia? Abbondante uso di arcaismi e cultismi Uso del che polivalente Abuso dell'imperfetto Abuso del ci attualizzante .
Lez 89 I sicilianismi integrali nei Malavoglia riguardano la sola realtà materiale della vita dei pescatori di Trezza sono collocati in luoghi strategici dal punto di vista della narrazione riguardano solo termini per i quali non esiste corrispondente italiano (tarì, onza etc,) sono collocati in luoghi strategici dal punto di vista emotivo.
Lez 89 Indicate l'affermazione errata. L'adozione di inserti dialettali nel romanzo ottocentesco è testimoniata nei romanzi di Antonio Fogazzaro Cletto Arrighi Arrigo Boito Emilio De Marchi.
Lez 90 Nell'indiretto legato qual è il ruolo del connettore? Il connettore assicura la grammaticalità della frase Il connettore marca il punto di trapasso dal discorso riferito alla narrazione Se il connettore manca il messaggio non è più pienamente comprensibile Il connettore marca il punto di trapasso dalla narrazione, entro la quale è espresso il verbo del dire, al discorso riferito.
Lez 90 Nell'indiretto libero gli elementi deittici contribuiscono al riconoscimento del destinatario al riconoscimento del locutore alla diagnosi sulla natura del messaggio al riconoscimento della situazione comunicativa.
Lez 90 Nei "Malavoglia" l'alta frequenza di "questo" e "quello" contribuisce ad attenuare, tramite la deissi, l'effetto provocato dall'immissione repentina (senza la tradizionale descrizione preventiva) del lettore entro il sistema di luoghi e personaggi contribuisce ad accrescere, tramite la deissi, l'effetto provocato dall'immissione repentina (senza la tradizionale descrizione preventiva) del lettore entro il sistema di luoghi e personaggi collabora con il discorso diretto ad assuefare progressivamente il lettore con il sistema di luoghi e personaggi del romanzo collabora con la descrizione ad assuefare progressivamente il lettore con il sistema di luoghi e personaggi del romanzo.
Lez 90 Il discorso indiretto libero è una tipologia di discorso riferito un modo del narratore di riferire il discorso orale senza introdurre segnali linguistici espliciti (verba dicendi) di trapasso dalla narrazione un modo con cui l'autore implicito riferisce il discorso dei personaggi introducendo i verba dicendi un modo opaco del narratore di condurre la narrazione.
Lez 91 Le strategie verghiane dell'impersonalità sono le stesse per tutto il periodo verista consistono nella regressione sono diversamente raggiunte a seconda delle opere verghiane consistono nella mimesi dell'oralità.
Lez 92 Qual è la consistenza della raccolta Novelle rusticane? Novelle rusticane raccoglie 11 novelle Novelle rusticane raccoglie 8 novelle Novelle rusticane raccoglie 9 novelle Novelle rusticane raccoglie 12 novelle.
Lez 92 Qual è la data di pubblicazione di Novelle rusticane? Pubblicate in rivista (tranne Di là dal mare) fra il 1879 e il 1882, furono raccolte in volume nel 1884 Pubblicate in rivista fra il 1880 e il 1882, furono raccolte in volume nel 1883 Pubblicate in rivista (tranne Di là dal mare) fra il 1880 e il 1882, furono raccolte in volume nel 1883 Pubblicate in rivista (tranne La roba) fra il 1879 e il 1882, furono raccolte in volume nel 1883 .
Lez 92 La scrittura del Mastro-don Gesualdo coinvolge Verga nel periodo 1885-1889 coinvolge Verga nel periodo 1885-1888 coinvolge Verga nel periodo 1881-1890 coinvolge Verga nel periodo 1882-1889.
Lez 92 L'analisi degli abbozzi del Mastro-don Gesualdo mostra un avanzamento della scrittura verghiana nella strada intrapresa con I Malavoglia un regresso della scrittura verghiana alla lingua dei romanzi giovanili un regresso della scrittura verghiana al bozzettismo di Nedda un regresso della scrittura verghiana alla tipologia narrativa dei romanzi mondani.
Lez 93 Nel 1885 Luigi Capuana caratterizzava la lingua della stagione verista come una lingua inappropriata e inadatta anche a incarnare l'ideologia del movimento che l'aveva creata come una lingua pura, che si sarebbe imposta come lingua comune dell'Italia come una lingua arcaizzante e letteraria, che non aveva saputo liberare la lingua dalle pastoie della tradizione letteraria come una lingua composita e estemporanea, che aveva però liberato la prosa italiana dalle pastoie arcaiche e letterarie.
Lez 93 Quale fu il giudizio di Luigi Pirandello sul Mastro-don Gesualdo? Nel 1890 Pirandello evidenziò come la lingua di Verga era rappresentativa, per la Sicilia, della ormai conclusa unificazione linguistica su base nazionale secondo le indicazioni svolte da Graziadio Isaia Ascoli nel "Proemio" all'"Archivio Glottologico Italiano" Nel 1890 Pirandello evidenziò come la lingua di Verga era rappresentativa, per la Sicilia, della ormai conclusa unificazione linguistica su base nazionale nella direzione indicata da Manzoni Nel 1890 Pirandello evidenziò come la lingua di Verga era rappresentativa, per la Sicilia, della ormai conclusa unificazione linguistica su base nazionale in direzione puristica Nel 1890 Pirandello evidenziò come la lingua di Verga era rappresentativa, per la Sicilia, della nascita dell'italiano regionale, segno di un'unificazione linguistica imperfetta e 'compromissoria'.
Lez 93 Qual è la struttura interna del Mastro-don Gesualdo nella redazione in rivista e nella redazione in volume? Il Mastro-don Gesualdo in rivista consta di 16 capitoli organizzati in quattro parti, ciascuna delle quali corrispondente ad un periodo della vita del protagonista; il Mastro-don Gesualdo edito in volume è suddiviso in 21 capitoli, ordinati in un'unica sequenza Il Mastro-don Gesualdo in rivista consta di 16 capitoli ordinati in un'unica sequenza; il Mastro-don Gesualdo edito in volume è suddiviso in 21 capitoli, organizzati in quattro parti, ciascuna delle quali corrispondente ad un periodo della vita del protagonista Il Mastro-don Gesualdo in rivista consta di 21 capitoli ordinati in un'unica sequenza; il Mastro-don Gesualdo edito in volume è suddiviso in 16 capitoli, organizzati in quattro parti, ciascuna delle quali corrispondente ad un periodo della vita del protagonista Il Mastro-don Gesualdo in rivista consta di 21 capitoli organizzati in quattro parti, ciascuna delle quali corrispondente ad un periodo della vita del protagonista; il Mastro-don Gesualdo edito in volume è suddiviso in 16 capitoli, ordinati in un'unica sequenza.
Lez 93 Dai materiali elaborati per il Mastro-don Gesualdo alcuni furono riutilizzati per la redazione della Duchessa di Leyra alcuni furono riutilizzati per la redazione di Cavalleria rusticana e di Vagabondaggio alcuni furono riutilizzati per la redazione di alcune novelle di Novelle rusticane e di Vagabondaggio alcuni furono riutilizzati per la redazione di alcune pièces teatrali.
Lez 94 Quale fu il giudizio di Policarpo Petrocchi sulla lingua del "Mastro-don Gesualdo"? Il Petrocchi, da una posizione di stretta osservanza manzoniana, censurò una serie di inappropriatezze lessicali, idiomatiche e sintattiche Il Petrocchi riconobbe nel "Mastro-don Gesualdo" l'incarnazione del neonato italiano regionale di Sicilia Il Petrocchi riconobbe nel "Mastro-don Gesualdo" l'incarnazione artistica dell'italiano come lingua comune parlata Il Petrocchi, da una posizione di stretta osservanza puristica, censurò una serie di inappropriatezze lessicali, idiomatiche e sintattiche.
Lez 94 Per fare il punto della lingua verghiana all'altezza del "Mastro-don Gesualdo" Francesco Bruni confronta la lingua del romanzo con la coeva scrittura epistolare di italiani semicolti con la coeva scrittura epistolare di vari letterati italiani con la coeva scrittura epistolare di Verga, in particolare utilizzando il carteggio con Luigi Capuana con la scrittura epistolare di Verga.
Lez 95 L'uso di assai posposto all'elemento a cui si riferisce è un fiorentinismo è un arcaismo è un sicilianismo è un tratto comune all'italiano parlato .
Lez 95 Indicate la risposta errata. Rispetto alla lingua dei "Malavoglia" nel "Mastro-don Gesualdo" non c'è più la forma dissimilata dell'imperfetto di "avere" scompare "ei" allotropo di "egli" non ci sono più toscanismi e fiorentinismi compare occasionalmente il monottongamento del fiorentino contemporaneo.
Lez 95 Indicate la risposta errata. Rispetto alla lingua dei Malavoglia nel Mastro-don Gesualdo ricompare un corretto uso dell'aspetto imperfettivo dell'imperfetto e perfettivo del passato remoto ricompare l'enclisi pronominale non compaiono i toscanismi "cotesto" e "costì" ricompare il rispetto della regola del dittongo mobile.
Lez 96 Nel Mastro-don Gesualdo l'impersonalità assume caratteri fonetici l'impersonalità assume caratteri propriamente grammaticali l'impersonalità assume i caratteri corali di un intero paese l'impersonalità assume i caratteri di un narratore popolare.
Lez 96 Dal punto di vista stilistico un elemento di innovazione del Mastro-don Gesualdo è rappresentato dall'ampio uso di frasi nominali dalla ridondanza pronominale dall'uso del "che" polivalente e del "ci" attualizzante dalle dislocazioni a sinistra.
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