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Linguistica italiana, Miccoli Paolo 3 parte

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Linguistica italiana, Miccoli Paolo 3 parte

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Paniere Giola Marco, 3parte lez 49-58

Creation Date: 2025/05/22

Category: Others

Number of questions: 45

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Il sistema fonologico del latino prevedeva: una doppia serie di vocali e consonanti lunghe e brevi. una serie di vocali e consonanti brevi. una serie di vocali brevi, e una serie di consonanti lunghe e brevi. una serie di vocali lunghe e brevi, e una serie di consonanti brevi.

Quale di queste affermazioni è falsa?. Non abbiamo testimonianze del proto-indoeuropeo. Il latino fa parte delle lingue indoeuropee. Le lingue italiche derivano dal latino. L’italiano è una lingua indoeuropea.

Graziadio Isaia Ascoli riteneva: che le lingue romanze derivassero dalle lingue di sostrato. che i dialetti italiani settentrionali derivassero da varietà celtiche. che il fonema /y/ derivasse dal sostrato celtico. che il fonema /y/ derivasse dal sostrato etrusco.

Quale di queste affermazioni è falsa?. nella diatesi attiva, il latino non esprimeva l’aspetto compiuto mediante perifrasi verbali. il latino non esprimeva il futuro con espressioni perifrastiche. il latino non possedeva il condizionale. Il latino non aveva la diatesi passiva.

L’Appendix Probi: è un’opera grammaticale composta nell’abbazia di Bobbio verso il 700 d.C. è una grammatica del latino volgare. è un’opera grammaticale scritta da Marco Valerio Probo. è un testo grammaticale collocato alla fine di un’opera attribuita a Probo.

Il latino volgare era: la lingua scurrile usata dalle classi popolari nell’antica Roma. il registro più basso del latino, usato solo dalle classi popolari. il dialetto usato nell’interazione quotidiana dalle classi inferiori nell’antica Roma. il registro più basso del latino, usato da tutte le classi sociali nella comunicazione quotidiana.

Tra le fonti più importanti del latino volgare si annoverano: le opere dei grammatici, le iscrizioni, le opere di Cicerone e Virgilio. le opere dei grammatici, le iscrizioni, le opere dei poeti della tarda età imperiale. le opere dei grammatici, i testi cristiani e le opere di Cicerone e Virgilio. le opere dei grammatici, le iscrizioni, le lettere private e i testi cristiani.

Nella storia dell’italiano si distinguono abitualmente: due fasi: italiano antico e italiano postunitario. tre fasi: fiorentino antico, fiorentino medio, italiano moderno. due fasi: italiano antico e italiano moderno. tre fasi: fiorentino antico, italiano moderno, italiano contemporaneo.

L’italiano: deriva dal fiorentino quattrocentesco. deriva dal fiorentino trecentesco. deriva dal fiorentino cinquecentesco. deriva dal vernacolo fiorentino.

Tra i tratti che distinguono l’italiano moderno e il fiorentino antico dal fiorentino moderno ricordiamo: la presenza di pronomi soggetto clitici. l’assenza della gorgia toscana. l’esito «-aio» da -ARIUM. la cosiddetta anafonesi.

Quale di queste affermazioni è falsa?. il termine «dialetto» si diffonde nel Cinquecento. all’inizio il fiorentino non è che uno dei volgari d’Italia. i volgari italiani derivano dal fiorentino. l’egemonia del fiorentino si impone nel secolo XVII.

Con il termine di «volgari» medievali si indica: la lingua letteraria che si imporrà nel Cinquecento. le lingue parlate dal «vulgus» al tempo dell’Impero romano. le lingue parlate dal popolo nel Medioevo, distinte dal latino. le varietà di latino impiegate nella comunicazione quotidiana nell’antica Roma.

Di quante vocali toniche si compone il sistema fiorentino?. sette. tre. cinque. otto.

In fiorentino, il fenomeno del dittongamento spontaneo prevede che: le vocali medio-basse dittongano solo in sillaba aperta e tonica. le vocali medio-basse dittongano solo in sillaba tonica. le vocali medio-alte dittongano solo in sillaba aperta e tonica. le vocali medio-alte dittongano solo in sillaba aperta.

Nel latino volgare: l’opposizione di timbro era stata sostituita da un’opposizione di lunghezza. esisteva un’opposizione fonologica tra vocali lunghe e vocali brevi. esisteva un’opposizione fonologica tra vocali medio-alte e vocali medio-basse. la quantità vocalica aveva valore distintitivo.

Quale di queste affermazioni è falsa?. In latino classico la lunghezza vocalica aveva carattere allofonico, la differenza di timbro carattere fonologico. il sistema fonologico del latino classico aveva dieci fonemi vocalici. In latino classico la lunghezza vocalica aveva carattere fonologico, la differenza di timbro carattere allofonico. nel latino classico la quantità vocalica aveva valore distintivo.

Quale delle seguenti evoluzioni dal latino al fiorentino non è corretta?. LĔGNUM > légno. MĪLLE > mille. SĔPTEM > sètte. FLŌREM > fióre.

Rispetto al vocalismo del fiorentino, il vocalismo del siciliano: è privo delle vocali medie. è privo delle vocali medio-alte. è privo delle vocali medio-basse. è privo delle vocali alte.

Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. La metatesi è l’alterazione dell’ordine originario di due segmenti. L’inserzione è l’aggiunta di una vocale o di una consonante. La lenizione è l’aumento del grado di forza articolatoria di un segmento vocalico o consonantico. La cancellazione è l’eliminazione di uno o più segmenti vocalici o consonantici.

Il passaggio lat. «PAUCUM» > fior. «poco» è un caso di: monottongamento. assimilazione. dissimilazione. cancellazione.

L’anafonesi è un fenomeno fonetico: che interessa le vocali toniche latine / ĭ ē ŭ ō/ solo in alcuni contesti. che interessa le vocali toniche latine / ĭ ĕ ŭ ŏ/ in ogni contesto. che interessa le vocali toniche latine / ĭ ē ŭ ō/ in ogni contesto. che interessa le vocali toniche latine / ĭ ĕ ŭ ŏ/ solo in alcuni contesti.

Quale di queste affermazioni è falsa?. la metafonesi vige in alcuni casi anche nei dialetti settentrionale. la metafonesi è innescata dalla vocale finale atona. la metafonesi è un fenomeno di assimilazione. la metafonesi è un fenomeno solo dell’italiano antico.

In fiorentino, le vocali toniche in iato tendono a:abbassarsi per dissimilazione. innalzarsi per assimilazione. innalzarsi per dissimilazione. abbassarsi per dissimilazione. dileguare per dissimilazione.

L’anafonesi: distingue il fiorentino e i dialetti meridionali dai dialetti settentrionali. distingue il fiorentino e l’italiano dai dialetti settentrionali e meridionali. distingue il fiorentino dall’italiano e dai dialetti settentrionali e meridionali. distingue il fiorentino e i dialetti settentrionali dai dialetti meridionali.

La forma «per ischerzo» si spiega come un caso di: epitesi. apentesi. aferesi. prostesi.

La forma toscana antica «portòe» si spiega come un caso di: epitesi. epentesi. aferesi. prostesi.

In fiorentino, il vocalismo atono da quante vocali è composto?. otto. sette. cinque. tre.

In siciliano, il vocalismo atono da quante vocali è composto?. tre. otto. cinque. sette.

Nel latino, volgare le vocali atone /ĕ/ e /ĭ/ in iato: dileguano. passano a /i/. passano alla semiconsonante /j/. si rafforzano per dissimilazione.

Il passaggio «mangiare bene → mangiar bene» è un caso di: sincope. elisione. aferesi. apocope.

Il raddoppiamento fonosintattico «regolare» è innescato: da alcuni monosillabi atoni. da alcune parole tronche. da tutti i monosillabi atoni. da tutte le parole tronche.

L’esito «lat. AD-RIPĀRE > it. arrivare» è un caso: di assimilazione anticipatoria. di dissimilazione anticipatoria. di assimilazione perseverativa. di dissimilazione perseverativa.

Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. In latino classico la lunghezza vocalica ha valore distintivo. In latino classico e in fiorentino la lunghezza consonantica ha valore distintivo. In latino classico e in fiorentino la lunghezza vocalica ha valore distintivo. In fiorentino la lunghezza vocalica ha valore allofonico.

Dal latino all’italiano le consonanti finali: si conservano in alcune parole polisillabiche. cadono in genere nelle parole monosillabiche. cadono in tutte le parole. si conservano in genere nelle parole monosillabiche.

Il fenomeno della gorgia toscana prevede: la spirantizzazione delle occlusive in contesto intervocalico. la spirantizzazione delle occlusive in contesto non-intervocalico. la spirantizzazione delle fricative in contesto non-intervocalico. la spirantizzazione delle fricative in contesto intervocalico.

Nelle varietà toscane, le occlusive sorde in posizione intervocalica: non si sonorizzano mai. si sonorizzano sistematicamente e spesso dileguano. si sonorizzano in alcune forme. si sonorizzano sistematicamente.

Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. il betacismo è tipico delle varietà centro-meridionali e toscane. la neutralizzazione tra /v/ e /b/, detta betacismo. il latino non possedeva la consonante /v/. in latino volgare la /b/ intervocalica si spirantizza.

Nel passaggio dal latino «FACĬO» all’italiano «faccio» dobbiamo ipotizzare: un solo passaggio fonetico. tre passaggi fonetici. due passaggi fonetici. quattro passaggi fonetici.

Nel passaggio «FACĬO > faccio» e «TACĔO > taccio», il nesso /kj/ del latino volgare diventa: un’affricata prepalatale sorda. una fricativa prepalatale sonora. una fricativa prepalatale sorda. un’affricata prepalatale sonora.

Dal latino all’italiano, nei nessi «consonante + /l/»: la /l/ diventa una consonante. la /l/ diventa una vocale. la /l/ diventa una semiconsonante. la /l/ rimane inalterata.

L’evoluzione «ARMARIUM > armadio», quale tipo di fenomeno consonantico implica?. metatesi. epentesi. assimilazione. dissimilazione.

Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. «raro» e «ferire» sono dei cultismi. «manovale» deriva dal latino «MANŬALEM». «guastare» e «guado» sono parole di origine germanica. «guerra» e «guanto» sono parole di origine germanica.

L’italiano «vizio» è: un cultismo. un allomorfo di «vezzo». la regolare evoluzione del latino «VĬTĬU(M)». un’eccezione alla legge fonetica che prevede che /ĭ/ evolva in /e/.

Nell’evoluzione «DĒBĒTIS > dovete» la /o/ è dovuta a un fenomeno: di dissimilazione. di labializzazione. di abbassamento dell’articolazione. di innalzamento di vocale in iato.

L’italiano «specchio» è: la regolare evoluzione del latino «SPĔCŬLU(M)». un’eccezione alla legge fonetica del dittongamento. un caso di raddoppiamento fonosintattico. un cultismo.

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