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LINGUISTICA ITALIANA - PAOLO MICCOLI

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LINGUISTICA ITALIANA - PAOLO MICCOLI

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test di ripasso sulla linguistica Italiana

Creation Date: 2025/12/26

Category: Others

Number of questions: 30

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Come viene definito l’insieme delle lingue e delle varietà linguistiche usate da un individuo o da una comunità?. Atlante linguistico. Corpus linguistico. Repertorio linguistico. Dizionario sociolinguistico.

Quale asse di variazione riguarda le differenze linguistiche legate al contesto comunicativo e ai registri?. Variazione diacronica. Variazione diafasica. Variazione diamesica. Variazione diatopica.

Quale evento favorì la diffusione dell’italiano tra ampie masse dialettofone nel Novecento?. La Prima guerra mondiale. Il concilio di Trento. La pubblicazione del Vocabolario degli Accademici della Crusca. La caduta dell’Impero romano d’Occidente.

Quale varietà linguistica rappresenta la base dell’italiano moderno?. Il veneziano del Cinquecento. Il toscano contemporaneo. Il fiorentino trecentesco. Il latino classico.

Secondo le stime storiche, quante persone parlavano italiano al momento dell’Unità d’Italia (1861)?. Appena lo 0,5% della popolazione. Circa il 2,5-9,5% della popolazione. Oltre il 50% della popolazione. Circa il 25% della popolazione.

Quale autore sostenne l’adozione del fiorentino trecentesco come lingua letteraria nel dibattito della Questione della lingua?. Pietro Bembo. Niccolò Machiavelli. Gian Giorgio Trissino. Baldesar Castiglione.

Quale fenomeno linguistico caratterizza l’italiano regionale secondo Pellegrini?. L’uso esclusivo di dialettismi nella comunicazione scritta. L’italiano parlato dagli ex dialettofoni che incorpora tratti fonetici, lessicali e morfosintattici dei dialetti locali. La lingua standard codificata dalla Treccani. La lingua dei testi letterari del Rinascimento.

Nel Cinquecento, quale significato assunse in Italia il termine “dialetto”?. Varietà subordinate rispetto al modello fiorentino trecentesco, percepite come inferiori dal punto di vista letterario. Sinonimo di italiano standard, usato in ambito colto. Qualsiasi lingua straniera parlata sul territorio italiano. Varietà linguistiche di pari dignità utilizzate in tutti i generi letterari.

Quale affermazione descrive correttamente l’origine dei dialetti italiani?. I dialetti derivano direttamente dal latino e non dall’italiano basato sul modello toscano. I dialetti derivano esclusivamente dal fiorentino letterario del XIV secolo. I dialetti nascono dall’influenza francese e spagnola sul territorio italiano. I dialetti sono varietà dell’italiano standard sviluppate nel Novecento.

Cosa descrive il concetto di diglossia in ambito sociolinguistico?. L’adozione di lingue straniere nelle scuole italiane. L’uso esclusivo del dialetto in contesti familiari. La convivenza di due varietà linguistiche geneticamente affini ma socialmente differenziate, con prestigio diverso. La sostituzione completa dei dialetti con l’italiano standard.

Quale affermazione descrive correttamente i dialetti italiani settentrionali?. Coincidono con i dialetti toscani. Comprendono solo le varietà lombarde. Comprendono il gruppo gallo-italico e il gruppo veneto. Sono strutturalmente identici ai dialetti centro-meridionali.

Quale tratto accomuna i dialetti italiani settentrionali?. La totale assenza di fenomeni di sonorizzazione. La perdita dell’opposizione fonologica tra consonanti doppie e scempie. L’uso del possessivo enclitico. La conservazione rigorosa delle geminate.

Qual è un tratto caratteristico dei dialetti centro-meridionali?. L’uso generalizzato delle vocali anteriori arrotondate /y/ e /ø/. La caduta sistematica delle vocali finali. La conservazione dell’opposizione tra geminate e scempie. L’assenza totale di metafonesi.

Che cosa si intende per “dialetto dislocato”?. Un dialetto derivato artificialmente dall’italiano standard. Un dialetto usato solo come lingua scritta. Una varietà dialettale presente fuori dall’area originaria a causa di migrazioni o espansioni storiche. Una varietà dialettale parlata esclusivamente nelle isole italiane.

Quale tra le seguenti affermazioni riflette correttamente l’idea di variabilità linguistica secondo la sociolinguistica?. Le varianti linguistiche sono sempre casuali e prive di legami con il contesto sociale. La lingua standard rappresenta l’unica forma corretta e tutte le altre sono errori. La lingua non è un sistema monolitico, ma presenta una varietà di usi legati a diversi fattori sociali. Le differenze linguistiche non possono essere oggetto di studio scientifico.

Che cosa si intende in sociolinguistica per “varietà di lingua”?. Una forma linguistica completamente separata dal resto del sistema. Un insieme di tratti linguistici che si associa sistematicamente a un determinato profilo sociale o situazionale. Un insieme di regole grammaticali rigide e immutabili. Un modo individuale e idiosincratico di parlare di ogni singola persona.

Quale variabile sociale è considerata centrale negli studi sociolinguistici?. Lo strato o gruppo sociale. La nazionalità dei parlanti come unica dimensione rilevante. La professione come unico indicatore della variazione. Il genere, in quanto unico determinante del comportamento linguistico.

Che cosa si intende per “continuum sociolinguistico”?. Una classificazione che distingue solo lingua standard e lingua popolare, senza varietà intermedie. Una serie di varietà linguistiche che sfumano progressivamente l’una nell’altra senza confini netti. L’insieme delle lingue parlate in più continenti. Un sistema rigido in cui le varietà linguistiche sono gerarchicamente separate e non si influenzano.

L’italiano giovanile è caratterizzato da: Errori ortografici sistematici. Mancanza di influssi dialettali. Una varietà sia diastratica sia diafasica. Una varietà esclusivamente colta.

Quale varietà diastratica dell’italiano è definita principalmente per assenza di tratti substandard?. Italiano giovanile. Italiano colto. Italiano neostandard. Italiano popolare.

Quale fenomeno è tipico della grafia dell’italiano popolare?. Omissione della ‹h› (anno visto, ance per anche). Separazione sempre accurata delle parole. Punteggiatura regolare. Uso corretto dei digrammi e trigrammi.

Qual è la posizione sociale dei dialetti nel repertorio linguistico italiano?. Gradino più basso della gerarchia sociolinguistica. Parità con l’italiano standard. Considerata lingua nazionale. Superiore all’italiano popolare.

Qual è il tratto distintivo principale della variazione diamesica?. Il rapporto tra parlante e interlocutore. La differenza tra lingua parlata e lingua scritta. Il livello di istruzione dei parlant. La presenza di tecnicismi settoriali.

Che cosa definisce principalmente il registro linguistico?. La presenza di tecnicismi settoriali. L’età dei parlanti. Il grado di formalità della situazione comunicativa e il rapporto tra interlocutori. L’area geografica in cui avviene la comunicazione.

Che cosa caratterizza maggiormente la variazione di sottocodice?. La presenza di tecnicismi legati all’ambito tematico o specialistico. La scelta degli allocutivi. La rapidità dell’eloquio. Il grado di formalità dell'interazione.

Qual è la principale differenza tra variazione diastratica e variazione diafasica?. La variazione diastratica riguarda il canale, mentre la diafasica riguarda il mezzo. La variazione diafasica è sempre associata a dialetti regionali. La variazione diafasica è legata alla classe sociale, mentre la diastratica al registro. La variazione diastratica è legata stabilmente al parlante, mentre la diafasica dipende dalla situazione comunicativa.

Secondo Sabatini e Berruto, quale concetto si avvicina maggiormente all’italiano dell’uso medio?. Italiano aulico. Dialetto italianizzato. Italiano regionale colto. Italiano neo-standard.

Quale varietà linguistica, secondo Sabatini, è largamente diffusa nella comunicazione quotidiana e nei contesti di media formalità?. Italiano dell’uso medio. Italiano regionale delle classi popolari. Italiano standard. Dialetto locale.

Secondo Sabatini, l’italiano dell’uso medio si distingue dallo standard principalmente per: L’adozione di forme dialettali locali. La ricettività dei tratti generali del parlato. L’assenza di tratti panitaliani. L’uso esclusivo nella comunicazione scritta formale.

Quale fenomeno linguistico si può considerare sostanzialmente completato tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 del Novecento?. Il processo di unificazione linguistica in Italia. L’emergere dell’italiano tecnologico secondo Pasolini. La diffusione dei dialetti locali. La codifica dell’italiano regionale.

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