LINGUISTICA ITALIANA PIATTAFORMA PARTE 1
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Title of test:![]() LINGUISTICA ITALIANA PIATTAFORMA PARTE 1 Description: Esercitazione personale |




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La capacità posseduta naturalmente dai parlanti di utilizzare la lingua nei diversi modi che le varie situazioni richiedono è la: competenza comunicatrice. condizione comunicativa. competenza comunicativa. condizione comunicante. La funzione di presentazione si ha quando: ci presentiamo all’interlocutore, dicendo il nostro nome. presentiamo due amici tra loro. l’altro si presenta a noi dicendo il suo nome e cognome. presentiamo noi stessi parlando in maniera inconsapevole. L’aria rientra, tra le componenti della comunicazione di Jakobson in: contesto. canale. codice. messaggio. Il sistema linguistico di riferimento, tra le funzioni di Jakobson è: contesto. canale. codice. messaggio. La fase di trasmissione dipende da: emittente. ricevente. emittente e ricevente insieme. organi uditivi. Fase di trasmissione e ricezione sono suddivise a loro volta in fasi: fisiologica e psicologica. fisica e mentale. fisiologica e psichica. fisica e psicologica. La funzione fàtica è legata a: contesto. canale. codice. messaggio. La funzione conativa è legata a: emittente. canale. destinatario. codice. La funzione legata al parlante è quella: conativa. fàtica. metalinguistica. emotiva. Una grammatica della lingua italiana per italiani assolve alla funzione: conativa. fàtica. metalinguistica. emotiva. I concetti di significante e significato vennero introdotti da: Saussure. Jakobson. Chomsky. Grice. Il significante è: astratto. concreto. sia astratto che concreto in base al contesto. astratto in alcune lingue e concreto in altre. Il significato è: astratto. concreto. sia astratto che concreto in base al contesto. astratto in alcune lingue e concreto in altre. Il significato naturale di qualcosa è indicato da: segni. segnali. sintomi. sinonimi. Il significato del parlante è non convenzionale quando: l’interlocutore non capisce. l’interlocutore parla un’altra lingua. non c’è interlocutore. l’interlocutore deve ricostruire le intenzioni comunicative del parlante. I segnali hanno un significato: astratto. concreto. convenzionale. non convenzionale. Sintomi e segnali fanno parte di: massime della conversazione. logica della conversazione. Teorie di Saussure. Teorie di Jakobson. Le massime della conversazione sono: 2. 3. 4. 5. La massima della relazione prevede: sii pertinente. sii perspicuo. di ciò che ritieni essere vero. fornisci il giusto contributo informativo. La massima che prevede “sii perspicuo“ è quella di: modo. relazione. qualità. quantità. Le porzioni di discorso comprese tra un parlante e quello successivo sono: le rotazioni. i poteri. i turni. le interruzioni. Al punto di rilevanza transizionale il parlante: non deve smettere di parlare. sceglie sempre il parlante successivo. deve smettere di parlare per dare modo al parlante successivo di iniziare il suo turno. non può scegliere il parlante successivo. I meccanismi di riparazione risolvono: le interruzioni. solo le interruzioni volontarie. Il problema dei punti di rilevanza. le mosse conversazionali. Le regole del punto di rilevanza transizionale sono: 2. 3. 4. 5. Le repliche attese seguono a: i punti di rilevanza transizionale. le mosse convenzionali. le interruzioni involontarie. le mosse conversazionali. I tipi di dominanza in una conversazione sono: 2. 3. 4. 5. Il “Lei“ è un pronome di: cortesia. dominanza. potere. solidarietà. Il “Tu” è un pronome di: cortesia. dominanza. potere. solidarietà. Il foreigner talk: è un atteggiamento razzista. è un normale atteggiamento del parlante verso uno straniero. si usa solo con gli immigrati. si usa anche tra parlanti della stessa lingua. Evitare le forme imperative è: un punto di rilevanza transizionale. buona educazione sociale. una massima di cortesia. un modo per interrompere il parlante. La scelta del toscano in Italia: è un fatto comune a diverse nazioni. è un fatto unico in Europa. è simile alla scelta del francese in Francia. è simile alla scelta del tedesco in Germania. La tarda unificazione nazionale italiana: non incide sulla lingua. incide poco sulla lingua. incide grandemente sulla lingua. fa preferire il piemontese al toscano. In Italia la capitale politica e quella linguistica: coincidono. non coincidono. coincidono al momento dell’unità ma non dopo. non coincidono mai nella storia nazionale. Si può parlare di lingua e dialetto a partire dal: trecento. quattrocento. cinquecento. seicento. Fino al Quattrocento: ogni dialetto ha avuto la stessa possibilità del toscano di diventare lingua nazionale. solo alcuni dialetti selezionati potevano competere col toscano. non esiste letteratura dialettale. non esiste letteratura in italiano. Belli, Porta e Trilussa sono: scrittori di prosa del Trecento. poeti ermetici. poeti dialettali. i primi studiosi di dialettologia in Italia. La letteratura dialettale: termina nel Quattrocento. termina nell’Ottocento. è ancora esistente. si estingue alla morte di Trilussa. I canti popolari appartengono alla letteratura dialettale: riflessa. introflessa. propriamente detta. spontanea. La letteratura dialettale riflessa si afferma pienamente nel: XV secolo. XIX secolo. XVII secolo. XIII secolo. Romanzo Criminale è un testo: che rifiuta il dialetto. scritto propriamente in dialetto. che precede la letteratura dialettale riflessa. che utilizza il dialetto qua e là. Il purismo: nasce con il fascismo. non esiste nell’Ottocento. nell’Ottocento ha valore patriottico, durante il fascismo discriminatorio. nell’Ottocento ha valore discriminatorio e durante il fascismo patriottico. Il purismo in epoca fascista: fallisce. riesce. ha periodi di alti e bassi. non esiste. I forestierismi: durano sempre nel tempo. sono sempre di breve durata. non esistono in italiano. durano finché vengono utilizzati dai parlanti. Grattacielo (da Skyscarper) è: un prestito di lusso. un calco semantico. un calco traduzione. un forestierismo ottocentesco bandito dai piemontesi. Quando una parola passando in un’altra lingua cambia significato abbiamo: un prestito di lusso. un calco semantico. un calco traduzione. un calco tradotto. Quando una parola passando in un’altra lingua viene tradotta alla lettera abbiamo: un prestito di lusso. un calco semantico. un calco traduzione. un calco tradotto. Ebook è un prestito: di lusso. di necessità. non è un prestito. di consumo. Email è un prestito: di lusso. di necessità. non è un prestito. di consumo. Smart working è un prestito: di lusso. di necessità. non è un prestito. di consumo. Quando il mutamento semantico varia per innalzamento: la parola sale nel grado sociale che designa. la parola scende nel grado sociale che designa. la parola resta immutata, ma si pronuncia più alta di tono. non esiste il mutamento semantico nei prestiti. I prestiti da altre lingue: non sono mai riconoscibili in italiano. sono sempre riconoscibili in italiano. variano a seconda del tempo. non esistono. Ad oggi il numero più alto di prestiti in italiano (6.292 totali) viene da: inglese. francese. tedesco. spagnolo. La parola “giacobino” entra in italiano: dal francese nel Cinquecento. dall’inglese nel Settecento. dal francese nel Settecento. dallo spagnolo nel Cinquecento. La parola “cioccolato” entra in italiano: dal francese nel Cinquecento. dallo spagnolo nel Cinquecento. dal francese nel Settecento. dall’inglese nel Novecento. La parola “brio” entra in italiano: dal francese nel Cinquecento. dallo spagnolo nel Cinquecento. dal francese nel Settecento. dall’inglese nel Novecento. La parola “radicale” entra in italiano: dal francese nel Cinquecento. dall’inglese nel primo ottocento. dal francese nel Settecento. dallo spagnolo nel Cinquecento. La parola “mandolino” viene esportata in in francese, inglese e tedesco nel secolo: XV. XVI. XVII. XVIII. La parola “mafia“ viene esportata in Europa nel secolo: XV. XVII. XIX. XVIII. La parola “violino” viene esportata in Europa (tedesco, svedese) nel secolo: XV. XVII. XIX. XX. I prestiti tra lingue: avvengono sempre contemporaneamente. possono essere a loro volta, ri-esportati in terze lingue. quando entrano in una lingua, non vengono più esportati al di fuori. si verificano solo in epoche di guerre e rivoluzioni. Gli studi sulla lingua parlata si avviano nel secolo: XIX. XVIII. XV. XX. La varietà è: una caratteristica intrinseca della lingua. inesistente in alcune lingue. inesistente in italiano ma presente in altre lingue. una caratteristica estrinseca della lingua. La cultura: da sempre è appannaggio dei nobili e dei ricchi. per secoli è stata solo appannaggio dei chierici. appartiene alle masse popolari dal Cinquecento in poi. esclude il mondo clericale e nobiliare. Il prefisso dia-in greco vuol dire: senza. con. attraverso. per. Le varietà diastratiche sono: anagrafiche. sociali. geografiche. personali. L’errore è: uno sbaglio commesso solo da incolti. una deviazione dalla norma. un qualcosa che non vale la pena studiare. comune nelle classi clericali dopo il Cinquecento. La lingua italiana viene formata nel secolo: XVIII. XV. XVI. XIX. Le varietà diatopiche sono: anagrafiche. sociali. geografiche. personali. Le isoglosse sono: linee di demarcazione che individuano i vari dialetti. linee che dividono gli strati sociali nel parlato. linee che separano unicamente i dialetti locali in una stessa. linee che dividono i registri linguistici quotidiani. In Italia abbiamo dialetti regionali.quanti sono: 10. 30. 20. 15. Le varietà diafasiche sono di tipo: personale. geografico. culturale. regionale. Il passaggio da un registro linguistico ad un altro si chiama: Langue switching. Code switching. Speaker switching. Fast switching. Il dialetto di Koinè identifica: un’area dialettale (nord, centro, sud). una parlata locale (Messina, Catania, Palermo). una regione dialettale (Lombardia, Veneto, Liguria). una parlata gergale locale (quartieri cittadini). La forma più alta di lingua standard è: italiano parlato formale. italiano parlato informale. dialetto di koinè. italiano scritto. Il registro più basso nella scala è quello: popolare. familiare. aulico. Basso-plebeo. Il registro più alto nella scala è quello: popolare. colto. aulico. formale. Il termine diafasico vuol dire: differenza nello stile. differenza nel tono. differenza nelle fasi. differenza nello status sociale. Il concetto per cui ogni parlante può utilizzare tutti i registri a seconda dei contesti è: diglossìa. bilinguismo. mistilinguismo. dilalìa. La diglossìa in Italia si verifica nei parlanti. umbri. toscani. centro-meridionali. settentrionali. Il mistilinguismo: si verifica solo al centro-nord. è tipico della Toscana. è comune a tutta Italia. si verifica solo al sud e nelle isole. Dal latino volgare nasce: tutta la varietà di dialetti italiani. l’italiano standard. il latino classico. solo il toscano. Il dialetto è: una variante di pari dignità rispetto altoscano. un qualcosa di negatico e plebeo. un concetto che non esiste. una degenerazione dell’italiano standard. La dizione italiana: esiste solo al centro nord. esiste solo in Toscana. non viene parlata in nessun luogo ma studiata appositamente. esiste solo al centro sud. Il tardo latino parlato è detto: latino classico. latino vecchio. latino grezzo. latino volgare. La branca della linguistica che studia i dialetti si chiama: dialettofonia. dialettistica. dialettica. dialettologia. Ogni dialetto avrebbe potuto diventare lingua standard. Quando?: tra Cinquecento e Settecento. nel XX secolo. nel II secolo. tra Trecento e Cinquecento. La dialettologia studia: i dialetti italiani. il dialetto di koinè. la dizione precisa. i vocabolari dialettali. I vocabolari dediti a correggere il dialetto sono quelli di: prima generazione. seconda generazione. terza generazione. quarta generazione. I vocabolari stilati da interessati e esperti di lingua non accademici sono quelli di: prima generazione. seconda generazione. terza generazione. quarta generazione. I vocabolari stilati da linguisti di professione in ambito accademico sono quelli di: prima generazione. seconda generazione. terza generazione. quarta generazione. L’ambito della linguistica che si occupa della relazione grammaticale tra gli elementi è: fonetica. morfologia. sintassi. lessico. L’ambito della linguistica che si occupa dello studio dei suoni del linguaggio è: fonetica. morfologia. sintassi. lessico. L’ambito della linguistica che studia le relazioni tra frasi all’interno del periodo è: fonetica. morfologia. sintassi. lessico. La fonetica che classifica i suoni in base al modo di articolazione è quella: descrittiva. prescrittiva. storica. fonica. La fonetica che classifica i suoni in base al grado di articolazione è quella: descrittiva. prescrittiva. storica. fonica. Individuare la definizione corretta: i fonemi di tutte le lingue sono uguali. non esistono fonemi uguali in due lingue diverse. i fonemi di una lingua non necessariamente corrispondono a quelli di un’altra. esistono fonemi uguali solo in due lingue sorelle. I suoni prodotti con le corde vocali e le laringe in vibrazione sono: sordi. vibrati. sonori. fonici. Il fonema /t/ è: sonoro. sordo. semivocalico. inesistente in IPA. L’AFI è: alfabeto fonico indipendente. associazione fonetica internazionale. alfabeto fonematico internazionale. alfabeto fonetico internazionale. I fonemi dell’italiano sono: 10. 50. 45. 30. |